Ritmo - da israele a rocca di mezzo

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Ritmo - da israele a rocca di mezzo
RITMO ED ARMONIA
I termini della lingua italiana ritmo e armonia sono riferibili al concetto di bellezza ( ),
qualcosa, un oggetto, animato o inanimato, che diletta lo sguardo.
Il ritmo delle linee e delle forme per procurare piacere alla vista deve essere armonico, alla stessa
stregua del ritmo dei suoni in relazione all’udito1.
In caso contrario la facoltà visiva della mente umana percepisce una cacoidìa, mentre quella uditiva
una cacofonìa (,  e ).
Nell’antico Egitto i concetti di ritmo ed armonia attenevano a qualcosa di diverso o, ancor meglio,
di opposto alla loro moderna accezione.
La parola ritmo presso gli antichi Egizi è ris e mus(ica), cioè il Rito delle Muse
In Aris o Alis ( o , in ebraico eilat) si svolge il Rito della Artazione dei Mures2 o
semplicemente l’Ars dei Mures, in cui figurano come protagonista  o Mars (ritmo) e come
vittima  o Mosè (musica).
All’origine dell’Ars dei Mures c’è il concetto di ardere o mozzare3 il Musa (muslim) o il Mose
(moslem), cioè il  per antonomasia (,  è dal verbo greco ).
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Il termine ritmo ha lo stesso etimo di aritmetica, parola in cui la a iniziale non è un’alfa privativa, come in aritmìa,
bensì la lettera alfa o aleph, simbolo del Principio o del numero Uno.
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Sarebbe il Rito della Coartazione, poiché coartazione e coartare derivano dal verbo latino artare con l’aggiunta della
preposizione cum.
La parola ars, artis è alla base del sostantivo Lar, Laris, plurale Lares, noti come divinità etrusche e romane protettrici
dei focolari domestici, ma in realtà Lari Focolari, cioè mitici antenati della razza teucra dedita, per lunga tradizione, a
focolare gli ebrei.
Lar si ritrova nella toponomastica di luoghi popolati da etruschi, per esempio Larnaca, Larissa, Lario, ed era
direttamente il titolo dei capi o re etruschi: Lars, Lartis.
Il nome del personaggio dell’Odissea Laerte (Λάρτιος o Λαέρτιος) significava Lars, Lartis, titolo assunto dal Re greco
per contrapposizione ai Teucri durante l’odissea della guerra di Troia.
Era un nome latino avente lo stesso etimo lar- di Latium, uno dei nomi geografici che in origine designava l’Egitto,
definito Latus o Vastus (vedi l’aggettivo inglese large, lardo, lardum, laridum etc.).
Dall’acrostico L ARS è derivato il termine hertz, unità di misura dell’onda elettromagnetica, così importante per gli
ebrei da diventare uno dei cognomi fondamentali del sionismo (vedi Theodor Herzl e il Congresso Sionista di Basilea
del 1897, durante il quale si raccolsero i frutti delle cospirazioni e rivoluzioni dei secoli passati e si prese atto della non
lontana possibilità di far nascere dello Stato di Israele).
L’herz o hers è all’origine anche del nome geografico Ercegovina, che può essere interpretato come forza o potenza
() dell’onda elettromagnetica (herz o ars) prodotta dalla Vigna (vinea da οἶνος-vino).
La vinea nell’antico Egitto era formata da filari di obelischi in serie, capaci di produrre fortissime onde
elettromagnetiche ionizzanti.
Era detta anche Filadelfia e,nel periodo cristiano, Vigna del Signore.
L’Ercegovina, cioè la zona delle gigantesche Piramidi di Visoko nei pressi di Sarajevo, era verosimilmente zona-hertz
ed era appellata anche Bosnia per essere la  del  o Toro, cioè del grande Turan o Tiran.
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Musare o mosare (da cui musica) significa anche mozzare parti del corpo.
Nella lingua spagnola si rinviene moza e mozarabe.
Nella cultura araba le parole musa e mozza sono da riferirsi alla figura del muezzin (mozzatore) e del muftì, ma si
ritrovano presenti anche in nomi geografici di origine musulmana, quali Mozambico, Zambia, Zimbabwe, Gambia,
Gabon.
Nella crittografia ebraica da Musa o Mosè deriva il nome Mossad, la cui radice etimologica è la stessa di mozzare e
mordere (molossi erano i musulmani ed i cani che impiegavano).
Essi sono da estinguere presso il Y limes (Mus-limes) dove regna il Rais–Faraone.
In età romana l’impresa, in precedenza non portata a termine, è stata tramandata ai Quiriti, sotto
forma di Mos Maiorum, per il suo completamento.
Se la Razza del Rais-Faraone (ῥίζα) è quella di  ()4, Re di Adamo, cioè la
Razza dei “radiosi” africani, la Razza degli ebrei è quella dei Moses o Moslem o Muslim, cioè dei
topi o ratti inseguiti dall’enorme gatto (Goliath o Gath).
I musulmani spesso giungevano a mozzare i genitali maschili, secondo la logica del <<Can mozzo alza presto la coda>>
(Pauli Iovii, Opera) oppure al taglio della lingua, operazioni alle quali presiedeva il muezzin.
Nella lingua inglese è rimasta lontana traccia di tale pratica nel verbo to muzzle.
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La parola  letteralmente significa ramoscello, germoglio dell’albero, ma è in realtà una parola crittogramma
che significa:
1. Ra Dominus del Radius (in breve Radamante e Radamani i suoi ierocrati).
Il termine  deriva da αμάζω (da cui il nome Damasco), con anteposizione di .
Ra è abbreviazione di , parola all’origine di , distruggo, , virga, , spina alba, , facilis,
Άρειος o Άρεως, Ares o Mars, riferito al raggio che corre rapido e potente ( e Σέραπις).
2. Ra di Adam o di Adone, Re dell’Eden o di Aden, cioè Re dell’Egitto e delle sue pertinenze territoriali.
Ἀδάμ o  è colui che abita l’Eden o Aden, in greco è Άδωνης o Άδωνις ed è un superlativo di Ade, cioè Grande
Ade o Inferno.
Aden invece in greco è ghiandola cioè ἀδήν, ἀδένος, nel senso di genitali maschili e quindi di γένος, ma è anche ad-ἕν,
(εἷς, μία, ἕν è il numero cardinale uno).
Ciò significa che il Numero Uno, cioè il Cardinale o il Pastore rastrella e riunisce (ad-uno) gli ovini (αρην,  o
ρην, ) in Arena o Aten (Ἀθῆναι) per “lavorarli” con l’arnese ἀδάμας (-αντος).
L’Arena nella Roma arcaica era chiamata anche Pomerium dal verbo ποιμαινω (to shepherd), da cui discendono i
termini ποιμην, -ενος, ο (shepherd), ποιμνη, -ης, η (flock), ποιμνιον, -ου, το (flock), προβατον e προβατικος -η –ον (of
sheep) (sheep gate/market), προβατον, -ου, το (sheep/sheepfold), αμνος, -ου, ο (lamb).
Da αμνος è derivato il latino amnis, usato come crittogramma per riferirsi al fiume di agnelli fatti prigionieri per
l’abbattimento ed al conseguente fiume di sangue, così come rivelato dal termine προβατον, etimologicamente
imparentato con i verbi greci βαπτίζω, βάπτω, con il verbo latino batuere e con quello italiano abbattere.
Da αμνος sono derivati toponimi importanti come Teran, Tiran, Turan, Teramum, Terni etc., tutti formati da Ter-amnes,
cioè Tres Amnes, locuzione riferita in origine alle Piramidi di Giza, chiamate anche Troia.
Il pomerio era il recinto sacro dove venivano immolate le vittime propiziatorie al momento della fondazione della città e
ricordava il primordiale Pòtamos con il Murum, cioè il Nilo, il fiume di Ptah e le Piramidi.
Il fiume di Ptah (putas), come si può desumere dalla lingua inglese, erano le sheep portate ad Alessandria sulle ships
faraoniche o su quelle dei popoli amici, quindi smistate lungo le varie città del Nilo fino a Meroe (moerum, murum e
merus) e, probabilmente, anche oltre fino a Khartoum.
Le cateratte venivano superate dalle imbarcazioni senza chiglia, dette draghe, mediante alaggio a carrucole con un
sistema attrezzato ripuario chiamato Dogali (chiuse idrauliche), formato da dighe e torri con ruote o carrucole (da khar,
cioè carro nel senso di ruota o carrucola, e tou, cioè tow e tower, nonché toum, cioè voto/pleno).
Il πῶμα, -ατος, che in greco significa coperchio, o il pomum, in latino, era la Piramide con il Sole, la sua strabiliante
capacità di annichilimento e di quemadura (Nihilo e Khemi): nella Bibbia viene allegorizzata da un pomo o mela.
Questa era propriamente la scienza ermetica o alchemica ambita dagli ebrei schiavi nell’Eden.
Nella mitologia greca la contesa per il pomo fu narrata nella storia delle Esperidi.
Il πῶμα era anche l’inginocchiamento ed il lavoro schiavistico (Job e Giobbe).
Sotto il profilo strettamente ingegneristico era il reactor vessel o core (κόρη, κόρος, cœur, cuore) della Piramide.
Il nome della capitale greca Ἀθῆναι è l’acrostico della Piramide con il Sole allo Zenith (lettera A e zehn o then) allo
stesso modo di Athanaton (Athen e Aton).
D
Athanaton significava anche che le Piramidi erano il luogo della morte degli ebrei, mentre Akenaton/Akanaton
significava luogo dello scanno dell’oca e della quema (vedi su www.etimo.it la voce chimica).
Il prefisso ad () equivale all’egizio at, contrazione di maat (, mactare) e di aton (at-on, a-to-n) oppure
all’egizio ar, contrazione di aren e, di conseguenza, di Aten o Aton (ne sono derivati il latino harena e l’inglese
harness).
Adon è anche l’A-δόμος o Ade-δόμος, l’A-αμάζω e l’A-τομή (area del τέμνω).
Aden è infine l’Area dell’A-τόμος e dell’A-δονεω, cioè la home dell’atomo e dello scuotimento tellurico.
L’Eden, comunemente noto come Paradiso terrestre, è il luogo dove tutto è “radioso”, cioè dove tutto è solare.
Si potrebbe dire anche che nell’Eden tutto è ῥάδιος, cioè tutto è beneficato dalla Luce Divina:  (ray) θεός (ra-deus e
quindi radius).
Infatti, ,  in greco e mus, muris in latino significano ratto o topo.
La Razza (Raza) del Faraone possiede l’Ara Z, cioè l’ara delle hares (in inglese pavidi conigli) e la
fornace (in farsi farnaz); essa è la razza che per millenni asa, rasa (rade) e razzìa (to harass,  e
).
L’Ara Z viene chiamata anche Ara M, cioè l’ara o l’altare dell’Armonia o dell’Armenia.
E’ così appellata perché è l’Ara destinata agli air-men o armeni o ariani o imeni.
E’ l’area dove gli Air-men, Parteni o Imeni (vergini) sono fatti a pezzi dagli Spartani o Lacedèmoni.
Gli schiavi sono portati all’Ara di Ra o di Re (A-Ra, A-Re o Ara-rat) da Ermes piè alati o Mercurio.
Costui è la personificazione dei popoli-tramite, i quali provvedono a mercare, trasportare e curare
gli schiavi nell’Area.
Usando la numerazione greca l’Area o Ara diventa Ara-ἕν (Aran o Aron o AAron), Ara-εἶς (Ares)
o Ara-μία (Aramea ed Aramei), Ara-μόνος (Arauno, A-raduno e A-uno)5.
Il significato letterale di ῥάδιος nel greco antico è facile, comodo, semplice e scorrevole, significato che discende dal
verbo ῥέω, fluire, scorrere, proprio dell’acqua corrente ma ancor più del raggio solare, che dal Sole giunge indisturbato
sul pianeta Terra (, , ).
In latino lo stesso concetto è espresso dall’aggettivo facilis diventato easy nella lingua inglese passando per feasyl.
La facility, per conseguenza, è qualcosa che rende facibile o agibile un’altra cosa.
Si potrebbe così dire che il άδιος egizio o la Facility Radar egizia, dotata di Lasers parabolici e dell’apparato N-hilos o
N-philos, permetteva di radere, cioè di annichilire o fare tabula rasa di vaste regioni (radure e rade), di talché l’intero
Egitto con il suo corso d’acqua fu chiamato Nihilo cioè Nilo (adnĭhĭlo).
La Facility Radar, Il laser emette un raggio di luce amplificato nella frequenza nm o raggio fotonico (i fotoni sono subparticelle atomiche eccitate e sottratte all’atomo del medium contenuto nel tubo laser: radon).
Per altro verso il ῥάδιος (verga o lama) ed il  (lacerazione) avevano a che fare con la comoda ed agevole mattanza
degli schiavi indifesi operata dai Λακεδαίμων, cioè dai dèmoni egizi (letteralmente dèmoni che lacerano, nome in
seguito assunto dagli Spartani o Laconi).
Come si diceva, la mattanza fu compiuta, durante i millenni dell’Impero egizio, nell’Eden o Adon, cioè nel R-adon o R–
aduno (RAD-1) o Ara-monos (Ara-1), cioè ancora nell’Ara-ἕν o Ara N o Arena (ra-duno anche nel senso di regione
circondata dalle sabbie o dalle dune).
Mettendo la lettera ro maiuscola al posto della R, si ha Pad-uno da cui è derivato l’inglese medievale Paun, l’inglese
moderno Pawn, lo spagnolo Pavo, l’italiano Pavone, tutti equivalenti all’inglese Turkey (Guinea Fowl o Numida
Meleagris).
Il Turkey era un modo di uccidere le vittime, carbonizzate mediante corrente elettrica (ρεῦμα) presso la υραμίς
(simbolo K).
In greco la definizione della procedura era εύκρος, nome da cui è derivato Turquia e Turchia.
In particolare la sigla T-ur-keu era composta da T(☥) – ur (bruciare) – k (κάππα) - reu (ρεῦμα).
In virtù del gioco consonantico R (erre)  P (ro) dal verbo Rādo, rādis, rasi, rasum, rādĕre si ottiene il verbo pătĕo,
pătes, patui, pătēre (latino volgare Patescere, spagnolo Padecer), sia nel senso di “aprire radure” sia nel senso di
irradiare le vittime con la corrente elettrica (radius).
Il senso originario del πάθος (pathos) della croce (theos-cros) era proprio quello della “crocefissione elettrica”, ben più
crudele e dolorosa della semplice crocefissione romana (zeus-cros era ovviamente anche la Piramide-Dio X).
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Dal punto di vista ariano gli airmen o arimen o ariani erano i fair-men, i fari-men e i f-hares-men, mentre i carnefici
erano i f-eire men o fair-men, nel senso di fiere-men o feriae-men.
Dal punto di vista musulmano gli ariani erano fairy-men o f-hares-men o imeni o hadas, cioè vergini da mandare al Fade (in inglese moderno Hades, antico Fade), dove diventavano famuli del phares o pharaos (in inglese il Faraone
sarebbe Flare equivalente a Foco Lar).
In epoca latina, a causa della diuturna permanenza nell’Ade egizio, furono detti Popolo del Fatus, Fatidici o Fatidi (in
arabo Fatimidi).
Da fatus derivò l’aggettivo fatuus, fatuo, cioè inutile e debole, sempre riferito all’ebreo.
Furono anche soprannominati fetidi, cioè destinati al fetido Inferno del Foedus, cioè all’Ade.
L’Ade era il fodero (foedus), cioè il Delta del Nilo visto come una vagina all’interno della quale c’erano i feti ebrei.
Esiste anche un mercuriale degli schiavi.
L’Ara M (Aram) è il luogo dove si “ara-macta” i rami degli ariani (to harm the arms), cioè i loro
arti, con l’artiglio e l’arsione (arson) ed è quindi il luogo dell’’6 dell’.
Sarebbe propriamente l’Ara del Madi (in latino Macteus), cioè l’Ara egizia di MAAT.
Usando un’altra locuzione si può dire che è il Monte  Ermon, hermoso od armonioso.
L’hermosura (l’armonia) e la belleza (il bello) sarebbero il bellum , cioè la guerra.
Tuttavia il termine latino bellum, che nelle lingue romanze ha dato origine ai termini bellico,
bellicoso, belligerante etc., tutti attinenti alla guerra, deriva da baal, come fa supporre la parola
inglese bell, campana.
Il bell o Baal, vale a dire la campana, è la Piramide con il suo ZED, il medium che brucia e genera
vortici e cicloni.
I vortici o cicloni possono essere immaginati come baal, cioè come balls o palle OO.
Ma a parte ciò, Baal, antropomorfizzato come terribile Demonio, è l’enorme specchio ustore o
parabola laser orientabile.
Per questo motivo la Piramide può essere detta pure Palazzo dello Specchio
La Stella Pentalfa è il Sole, la Piramide e gli Obelischi ricoperti d’oro e messi in serie sono potenti
ionizzatori.
Lo Specchio, sotto forma di Mezza Luna, ed il Sole, sotto forma di Pentalfa, sono diventati i
simboli delle bandiere degli Stati islamici e del concetto di Jihad.
L’Ade era detto anche Fobia perché era la Reggia di Febo o E(lio)-Febo, il Faraone.
Fobia deriva da  , vado cioè vengo trascinato presso il Fenicio, cioè il Purpurarius () o il
Luminoso.
Nella lingua inglese l’antico concetto è rimasto sintetizzato nel laconico foe.
In realtà, foe potrebbe derivare anche dal latino foras (forestiero), tuttavia anche foras (fuori), allo stesso modo di forum
e dell’inglese far, sottende l’idea di faro, cioè di fuoco (pharaoh).
Basti pensare che farewell significava “Addio, mi portano al lontano pozzo dell’inferno egizio”.
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Il termine ’ o ’’ deriva dal verbo  e significa preghiera, implorazione, ma significa al tempo stesso
violenza e danno.
Da esso sono derivati una serie di termini nella lingua inglese, quali harness, arrow, harrow, harm, hare, in quella
italiana, come aratro, arpa, arpione, che sottendono l’idea di taglio di parti del corpo umano.
Ares, il Dio armato di folgore, è prima di tutto dio dell’uragano, cioè il Dio delle Piramidi che scatenano catastrofi
ambientali immani, ma è anche dio della guerra e dello sterminio violento e sadico nell’Ara.
La Mezza Luna, in particolare, è detta anche Mezza Luna Fertile per il fatto che gli antichi Egizi
erano in grado di fertilizzare l’uranio, cioè di arricchirlo e renderlo radioattivo, cioè fertile.
L’esistenza di parabole o specchi ustori nell’antico Egitto può essere dedotta anche dalle lettere
dell’alfabeto greco Sampi, Qoppa e Digamma, lettere arcaiche in seguito cadute in desuetudine.
Lo Zed, i filari di obelischi, la Piramide, la specchio, l’onda che si espande
Lo specchio, il silos nucleare, l’energia o la folgore
L’elica, l’energia o la folgore del Monte Elicona