Project financing lo sport fa da traino

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Project financing lo sport fa da traino
N UOVE R I SO R S E
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LE M IG LI O R I PE R F O R M ANC E N E LLE COS TRUZ I O N I
Attualità
Project financing
lo sport fa da traino
Lo sport spinge in alto il project financing in Italia. L’oscar della vitalità
IMPIANTISTICA
nella finanza di progetto, come risulta dalla banca dati Oice e dalla Guida SPORTIVA IN ITALIA
agli operatori di project finance di Finlombarda, va proprio al settore
sportivo. A decretarne la fortuna hanno contribuito le poche risorse
a disposizione degli enti pubblici e la fine dei finanziamenti a fondo
milioni di euro investiti nel 2008 dai privati
in impianti sportivi
perduto che hanno prodotto, anche in comuni molto piccoli, strutture di
grandi dimensioni per lo più inutilizzate e abbandonate. di Stefano Cianciotta
145,3
C
Giugno 2009 N. 5
rescita record, nell’ultimo triennio, per il project
financing nel settore sportivo. Con i suoi 145,3
milioni di euro del 2008 il settore fa registrare la
migliore performance nelle costruzioni, con un incremento dal 2006 a oggi del 502,6%, seguito dal
settore della sanità con 981 milioni di euro, pari a
+103,1%, al trasporto pubblico locale con un tasso di crescita del +91,7%. L’impiantistica sportiva
sembra aver impresso una decisa accelerazione al
project, come risulta dall’analisi effettuata dall’Ufficio Studi dell’Oice, che ha preso in esame la tipologia dei bandi in project financing degli ultimi otto
anni. Il ricorso alla formula del project per realizza-
IL NUOVO CANTIERE
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TORINO, NUOVO
STADIO DELLA JUVENTUS
Un’area commerciale complementare,
firmata Conad, rende il complesso
sportivo attivo sette giorni su sette.
Per l’operazione sono stati investiti
200 milioni di euro.
re impianti sportivi, dopo un avvio tutto sommato
ordinario, è cresciuto proprio nell’ultimo triennio.
Fino al 2007, infatti, la più importante operazione
del settore era stata quella avviata nel 2003 dal Comune di Teramo per la realizzazione dell’impianto
di calcio nella periferia nord della città, con un’area
commerciale complementare. Questa iniziativa, del
valore complessivo di 100 milioni di euro, è stata la
prima in Italia a coniugare l’impiantistica sportiva
con la Grande Distribuzione Organizzata, anticipando il concept della struttura multifunzionale che, con
proporzioni molto diverse, costituisce la formula del
nuovo impianto sportivo della Juventus. Nel proget-
502,6%
incremento tra il 2006 e il 2008 di investimenti
privati nell’impiantistica sportiva
14.590
impianti sportivi abbandonati o fatiscenti
149.000
impianti sportivi su tutto il territorio nazionale
I RISCHI DELL’OPERAZIONE
«Vietato sottovalutare il
piano economico-finanziario»
Le ragioni del successo
Il ruolo sociale dello sport e il nuovo assetto delle
competenze in materia, definite con la riforma del
Un interno del nuovo stadio della Juventus.
Titolo V della Costituzione, avrebbero dovuto determinare nel 2001 un nuovo protagonismo di Regioni
ed Enti locali, attraverso il trasferimento in periferia
delle risorse finanziarie statali. Il dinamismo delle
autonomie locali, particolarmente vivace fino alla
prima metà degli anni Novanta perché sostenuto dalla legge 65 del 1987 che dava finanziamenti a fondo
perduto per la costruzione dell’impianto sportivo, si
è praticamente dimezzato nel decennio successivo.
Dal 1989 al 1996, da uno studio del Cnel e del Coni,
l’incremento nella realizzazione di impianti sportivi
è stato mediamente dell’1,1,% che, cifre alla mano,
ha significato immettere sul mercato qualcosa come
In Italia l’analisi economico-finanziaria del
project non sempre viene considerata il cuore
dell’iniziativa. C’è il pericolo che un’operazione redditizia si riveli un boomerang per il
gestore di un impianto sportivo?
Non c’è dubbio, l’analisi economica-finanziaria dell’iniziativa deve essere sempre messa in
primo piano. È opportuno, senza che ciò vada a discapito della qualità dell’opera o del
servizio, tentare di contenere i costi: è facile,
infatti, che un’operazione di project financing,
caratterizzata da numerose voci di costo, possa sfuggire di mano.
Ci sono degli impianti sportivi la cui redditività è comunque elevata?
Dipende molto dalle attività economiche collaterali rispetto al servizio pubblico puro. Affiancare servizi di ristorazione, esercizi commerciali, centri benessere al servizio pubblico
sportivo in senso stretto può certamente agevolare la redditività.
In generale, si può comunque considerare che
impianti sportivi quali campi da tennis, campi
da calcio, palazzetti dello sport hanno, di per
sé, una redditività piuttosto scarsa. Tendenzialmente producono più cash flow le piscine,
magari dotate di giochi acquatici e, in ogni
caso, attrezzate anche per attività ludico-acquatiche e i centri fitness.
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to della società torinese, infatti, lo stadio rappresenta il fulcro di una serie di servizi integrati, come la
ristorazione, la cura e il benessere della persona, il
merchandising, hospitality box, bar, palestra, centro
commerciale. Un’area aperta, insomma, visitabile
durante tutta la settimana, dove il core business è
rappresentato dal calcio, ma le sorgenti di introiti
sono molteplici e possono essere gestite contemporaneamente attraverso azioni di co-marketing.
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IL NUOVO CANTIERE
TERAMO, NUOVO STADIO DI CALCIO Nel 2003 il Comune di Teramo ha avviato il bando per la
realizzazione dell’impianto di calcio, con annesso centro commerciale, alla periferia nord della città.
Questa iniziativa è stata la prima in Italia ad aver coniugato, in un’area multifunzionale, l’impiantistica
sportiva con la Grande Distribuzione Organizzata. (Foto: Giampiero Marcocci)
Avvocato, qual è l’errore più comune che
viene commesso da
chi si accinge a promuovere interventi
del genere?
Vi sono alcuni aspetti
ai quali occorre fin da
subito prestare massima attenzione. Occorre, in primo luogo, Lorenzo Bolognini,
compiere un’accurata avvocato, esperto in
valutazione relativa project financing.
alla convenienza dell’intervento e alla sua sostenibilità economicofinanziaria. Occorre soprattutto concentrare
l’attenzione sugli strumenti attraverso i quali
si provvederà al finanziamento dell’opera pubblica, posto che gli istituti di credito, quasi nella
totalità dei casi, richiedono adeguate garanzie
a sostegno del finanziamento.
SAVONA, PISCINA
OLIMPICA DI CORSO
COLOMBO La struttura,
che ospitava la squadra
di pallanuoto della Rari
Nantes, è abbandonata
da oltre un decennio.
Dal 1996 al 2003,
a fronte della
riduzione del 50%
della costruzione di
nuove strutture, è
aumentata la gestione
degli impianti in
capo ai privati. Fonte:
Cnel, Ministero beni
Culturali, Coni.
Prime cinque gare in project financing per volume d’importo
(dal 2000 al marzo 2009)
Comune di Sapri (Sa)
Progettazione ed esecuzione per la
riqualificazione ambientale e urbana del
torrente Brizzi e realizzazione campo da golf
44.476.200 euro
22/08/2003
Comune di Teramo
Project financing per la realizzazione
del nuovo stadio comunale, del centro
commerciale, viabilità di accesso e
gestione dello stadio
42.494.000 euro
28/04/2009
Comune di Cantù (Co)
Progettazione, realizzazione e gestione
del programma integrato di intervento
palasport/ex Stecav/Via Spluga
41.560.420 euro
25/06/2007
Comune di Letojanni (Me)
Impianto sportivo polivalente comunale
35.800.000 euro
Comune di San Francesco
al Campo (To)
Riqualificazione e potenziamento
del centro polisportivo del comune di
San Francesco al Campo con realizzazione
di velodromo coperto
26.800.000 euro
(importo totale
dell’investimento);
24.487.500 euro
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23/04/2009
IL NUOVO CANTIERE
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10/12/2007
Fonte: Ufficio gare e Banche dati Oice
1400 nuovi impianti sportivi ogni anno, mentre nel
decennio successivo la media è stata dello 0,5%.
Non è un caso se il decennio a cavallo tra gli anni
Ottanta e Novanta ha segnato nella gestione il sorpasso del privato sul pubblico. Per gestire l’enorme
mole di strutture, onerose e con una bassissima redditività per le casse pubbliche, gli enti locali hanno
ceduto in outsourcing a privati, tramite concessioni, gli impianti. Mentre così dal 1996 al 2003 la costruzione di nuove strutture si andava riducendo di
oltre il 50%, aumentava parallelamente la gestione
degli impianti in capo ai privati, 67% contro il 33%
di quelle gestite dal pubblico. Tuttavia sono state
molte, anche nei primi anni dell’attuale decennio,
le gare per la gestione dell’impianto sportivo andate
deserte, a causa della bassa economicità delle opere,
costruite spesso senza alcuna valutazione economica. Basti pensare che si stima che almeno il 10%
del patrimonio sportivo italiano, pari a oltre 14mila impianti, è abbandonato o versa in situazioni di
degrado cronico. Dal 2003 a oggi si è entrati in una
fase nuova, nella quale il privato sta avendo un ruolo
attivo nel procedimento sia come promotore dell’intervento che come gestore della struttura. Ulteriore
linfa alla finanza di progetto nello sport dovrebbe,
infine, venire dalla nuova disciplina della finanza di
progetto, approvata a fine dicembre 2008 con il terzo
Decreto correttivo al Codice dei Contratti Pubblici.
La riforma, infatti, ha introdotto una significativa riduzione dei tempi di gara per l’affidamento del contratto di concessione dei lavori pubblici, attraverso la
gara unica, e in generale una semplificazione della
procedura, creando così i presupposti per rilanciare
uno dei contratti di Partenariato Pubblico Privato,
strategico nel mobilitare le risorse private per la realizzazione delle opere pubbliche.
Il sud in ritardo
È il nord ad avere il maggior numero di impianti
sportivi in Italia. A fronte di una media nazionale
di 264 impianti ogni 100mila abitanti, le regioni del
nord-ovest e del nord-est si attestato su una cifra di
gran lunga superiore, rispettivamente 354 e 352.
Seguono le regioni del centro, 271 impianti; in coda,
con un forte ritardo, il sud e le isole, con soli 149
impianti. Negli ultimi vent’anni, tuttavia, sono state proprio le regioni del sud a realizzare più strutture, con una variazione in termini percentuali del
+14,4%. Nonostante le buone performance, una
recente analisi del Servizio Impianti sportivi del
Coni ha posto la provincia di Enna all’ultimo posto
in Italia per la realizzazione di nuovi impianti o per
la ristrutturazione di esistenti. In generale è tutta la
Sicilia a registrare dati preoccupanti. Per questo motivo la Regione ha pubblicato i bandi per la realizzazione o la ristrutturazione degli impianti sportivi
finanziati dai fondi europei Por 2007-2013. Tra gli
impianti che beneficeranno della misura ci sono il
campo di calcio di Assoro, quello di Valguarnera, e
l’impianto di atletica leggera di Enna.