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PRENOTA LA TUA CONSULENZA NUTRIZIONALE GRATUITA Via Cavour, 18 Senigallia Tel. 071 64368 Via Marsala, 15/B Ancona Tel. 071 205676 Pasticceria / Bar/ Pizzeria Rinfreschi/Sala Compleanni Dolci e Gelati solo artigianali F.lli Fabbri srl_Pianello di Ostra (AN) 071.6888025/071.688261 LE MERAVIGLIE DEL BAROCCO NELLE MARCHE a cura di Vittorio Sgarbi_San Severino Marche (MC) 25 Luglio / 12 Dicembre _Palazzo Servanzi Confidati; Pinacoteca Tacchi Venturi; Chiesa della Misericordia Itinerario: Santuario della Madonna dei Lumi, Santuario del Glorioso, Chiesa di San Giorgio Sacro e profano alla Maniera degli Zuccari. Una dinastia di artisti vadesi: Taddeo, Federico e Giovanpietro Zuccari. Dal 27 giugno al 8 novembre_ Polo Museale della Chiesa di Santa Maria dei Servi - Sant’Angelo in Vado (PU) L’INFERNO DI DANTE: DALI’ e RAUSCHENBERG. Dal 28 febbraio al 1 novembre_ Palazzo Rubini Vesin a Gradara (Pu) MOSTRA JASAD. Jasad in arabo significa Corpo ed è il titolo di una rivista unica nel suo genere, edita a Beirut . Dal 29 agosto al 26 settembre. Adriatico Mediterraneo Festival_spazi espositivi Ancona ROVINA, UN’INSTALLAZIONE DI ERICAILCANE all’interno delle stanze abbandonate di Porta Pia Ancona. Dal 26 giugno al 5 settembre. Visita alla Chiesa-Museo della Croce di Senigallia tutti i mercoledì ed i venerdì di agosto dalle ore 21,30 alle ore 23,30. CANTIERE ARTISTICO Per tutto il mese di agosto sara’ possibile vedere gli artisti all’opera mentre dipingono gli scafi dei pescherecci presso il cantiere artistico istallato al Molo Mandracchio di Ancona CINEMANARA.In mostra alla Mole di Ancona l’arte di Milo Manara. Fino al 15 agosto I “Rovereschi” espongono nel cortile di Palazzetto Baviera, Senigallia, fino al 15 Agosto. Pittura, scultura e fotografia. Uno sguardo sulle donne: dai Macchiaioli a Modigliani curata da Stefano Papetti. Fino al 17 ottobre all’Auditorium di Sant’Agostino di Civitanova Marche mostra di Roberto Tosato presso la Banca Popolare di Ancona - piazza Miliani a Fabriano. Fino al 3 settembre. Mostra itinerante “Banda Grossi, storie di brigantaggio nella pittura naive. Fino al 29 agosto_castello di Frontone (Pu) PAESAGGI Luigi Ghirri - Mario Giacomelli. Fino al 19 Settembre_ Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro OMAR GALLIANI. La verità della pittura, l’eros del disegno. Dal 6 agosto fino al 30 ottobre_Palazzo della Pretura Sassoferrato (An) “L’ISTANTE DECISIVO” fotografie di HENRY CARTIER BRESSON_Palazzo Augusti Castracane dalle Centofinestre a Brugnetto di Ripe - Senigallia (AN). Fino al 22 agosto. LUCIANO CASAROLI “una calma raggiunta sul filo del rasoio”. Personale curata dalla Galleria Portfolio. Palazzo del Duca Senigallia dal 7 agosto al 7 settembre (approfondimento nelle pag. Cultura) VIA CARDUCCI INCONTRA L’ARTE_ pittura en plein air allestita da ProLoco “Spiaggia di Velluto” lungo via Carducci Senigallia. Tutti i week end di agosto. IO E GIACOMELLI testimonianze e fotografie. Itinerari dei Maestri del Gruppo Misa.Dal 15 al 30 agosto_Museo Comunale d’Arte Moderna Senigallia FABIO TOGNI mostra fotografica. Dal 15 al 22 agosto_ Galleria Expo-Ex Senigallia GREEN STREET ART dal 17 al 31 agosto_Chiostro Palazzetto Baviera Senigallia PIERGIORGIO MORETTI e ROBERTO CIRILLI doppia personale di fotografia Pro Loco_Salone del Palazzetto Baviera Senigallia_fino al 21 agosto LORIANO BRUNETTI mostra fotografica Pro Loco “Spiaggia di Velluto” dal 22 al 29 agosto_Salone Palazzetto Baviera Senigallia ONLY POLAROID Mostra fotografica Pro Loco dal 23 al 31 agosto_Galleria Expo-Ex Senigallia ORFEO TAMBURI tra realtà e astrazione. Mostra antologica. Dal 10 settembre al 17 ottobre_Mole Vanvitelliana Ancona INCONTRI - LIBRI Eugenio Allegri legge “Novecento”di Baricco. Sabato 21 agosto ore 21.30_ Rotonda a mare Senigallia Incontri con l’autore: Sopra le nuvole non piove mai di Roberto Rovaldi. Mercoledì 25 agosto ore 21.30-Libreria Iobook Senigallia La mano dell’organista, Fratelli Frilli editore di Gabriele Prinelli. Venerdì 3 settembre_Libreria Iobook Senigallia ore 19 Pesce mangia cane, Edizioni ambiente, collana Verdenero di Paolo Roversi.Giovedì 9 settembre ore 19_Libreria Iobook Senigallia Luminosa tenebra, Einaudi editore di Michael Gregori .Domenica 12 settembre_Libreria Iobook Senigallia ore 19 La libraia di Orvieto, Fanucci Editore di Valentina Pattavina.Giovedì 16 settembre_Libreria Iobook Senigallia ore 19 Il ragazzo che leggeva Maigret, Sellerio Editore di Francesco Recami.Domenica 19 settembre_Libreria Iobook Senigallia ore 19 Bye bye summer Cucinare zen, Il pun- to d’incontro edizioni di Anna FataMartedì 21 settembre-Libreria Iobook Senigallia ore 19 Dal quaderno al blu. Presentazione libro con Asmae Dechan. Festival Adriatico Mediterraneo. Galleria Dorica Ancona. 29 agosto ore 11 TABU’:conversazione con Joumana Hadded. Festival Adriatico Mediterraneo. Mole Vanvitelliana Ancona. 30 agosto ore 17.30 Il dialogo mediterraneo. Ricordo di Majid El Houssi. Festival Adriatico Mediterraneo_Mole Vanvitelliana Ancona. 31 agosto ore 17.30 VOCI DI NUOVI ITALIANI. Incontro con gli “Italieni” della rivista Internazionale. Festival Adriatico Mediterraneo_Mole Vanvitelliana Ancona. 1 settembre ore 17.30 Reading antirazzista. Festival Adriatico Mediterraneo_Cortile Palazzo Jonna Ancona. 1 settembre ore 20.30 Così in terra come in cielo. Incontro con don Andrea Gallo e presentazione libro. Spazi espositivi Ancona_2 settembre ore 17.30 La letteratura della migrazione senza veli. Scrittrici mussulmane si raccontano. Mole Vanvitelliana Ancona. 4 settembre ore 17.30 OMAGGIO A Franco Scataglini a cura di Massimo Raffaeli e Francesco Scarabicchi. Terrazza Museo Archeologico nazionale delle Marche Ancona. 9 settembre ore 21.15 Omaggio a Corrado Cagli. Incontro di approfondimento nella sua opera. Pinacoteca “F.Podesti” Ancona. 10 settembre ore 21.30 Uomini e paesaggi, Un aperitivo al Museo: Francesco Benelli della Columbia University Ney York “Il Convento di Santa Maria delle Grazie: storia di una costruzione”. Museo di Storia della Mezzadria “Sergio Anselmi” Senigallia.20 agosto ore 18,30 MUSICA CONCERto di Goran Bregovic_ Sferisterio di Macerata_23 agosto Concerto di Antonello Venditti_ Piazza del Popolo Ascoli Piceno_17 agosto ore 21.30 (Con l’Eco è gratis) Mike Mainiero Quartet Mallets, brushes and more_RAMinjazz Rotonda a mare Senigallia_13 agosto M. Del Ferro – M. A. Ricci – M. Manzi “Triangular View”RAMinjazz Rotonda a mare Senigallia_16 agosto Barbara Casini – Marco Tamburini - Pietro Lussu - Ares Tavolazzi “Formidable!”RAMinjazz Rotonda a mare Senigallia_20 agosto RENATO SELLANI Piano solo_RAMinjazz Rotonda a mare Senigallia_24 agosto lavaggi con massaggio MUSICA NUOVA FESTIVAL XIX ed. Presentazione CD “Spoon River Anthology” di Edgar Lee Masters -NEW MUSIC AND DRAMA ENSEMBLE _3 settembre ore 21,30_Auditorium S. Rocco Senigallia MUSICA NUOVA FESTIVAL“Tra antico e contemporaneo” _18 settembre ore 21,00 Chiesa S. Giovanni Battista Montignano GLI OTTO GIUSTI_ 22 agosto ore 22 Lazzabaretto Ancona SPECIAL QUINTET 06-08_ 25 agosto ore 22 Lazzabaretto Ancona DJ GRUFF. In apertura, Dj Kame_ 26 agosto ore 2 Lazzabaretto Ancona ORCHESTRA POPOLARE ITALIANA DI AMBROGIO SPARAGNA_28 agosto ore 21_Corte Ancona BANDA DI PIAZZA CARICAMENTO_ 30 agosto ore 21_Corte Ancona MILAGRO ACUSTICO In concerto_ 31 agosto ore 21_Corte Ancona BOBAN I MARKO MARKOVIC_ 1 settembre ore 21_Corte Ancona TERESA DE SIO_ 3 settembre ore 21_ Corte Ancona RAIZ E RADICANTO_ 4 settembre ore 23.30_Corte Ancona CARMEN CONSOLI_5 settembre ore 21.30_Area del Porto Ancona MONSANO FOLK FESTIVAL JESI -13 agosto - Ore 19,00 – Sala Maggiore de Palazzo della Signoria- Concerto della Memoria.ARMANDA ANIMOBONO MANCINI & LE SORELLE .A cura e con GASTONE PIETRUCCI e CARLO CECCHI MONSANO FOLK FESTIVAL ANCONA – 15 agosto - Ore 19,00- Anfiteatro Romano - Concerto del Tramonto GASTONE PIETRUCCI partecipazione de LA MACINA MONSANO FOLK FESTIVAL POLVERIGI - 18 agosto - Ore 22,00- Chiostro di Villa “Nappi” - AMEDEO & BELINDA (ItaliaCuba) PINO SCOTTO + the Fottutissimi live concert_sab 21 agosto Mamamia alternative music club Senigallia MOTEL CONNECTION _18 settembre Mamamia music club Senigallia BUTCHER MIND COLLAPSE+NERVOUS KID (21 ago)_FUZZ ORCHESTRA (28 ago)_HELL DEMONIO (4 sett) allo ZABUMBA Bar Osteria Senigallia con la collaborazione di Enzo Prediletto M E N S I L E F R E E P R E S S D I I N F O R M A Z I O N E C U L T U R A A N N U N C I Anno 8_numero 08/09_Ago/Sett 2010 Direttore responsabile Letizia Stortini Redazione Via C.Battisti,12 - 60019 Senigallia (An) 071.79.30.194 cell. 333.20.91.555 - 335.67.97.693 [email protected] www.ecomarchenews.com Editore InfoMarche s.a.s. [email protected] Hanno collaborato a questo numero: Collaborazione grafica Elisabetta Galli Sam Benia Fotografo Giovanni D’Eboli Andrea Cesanelli Redazione Sofia Provvedi Maria Antonia Martines Leonardo Badioli Anna Foschi Pier Francesco Paolini Flavio e Gabriela Solazzi Paola Raggi Lorenzo Susannini Anna Faretta Pietro Motisi Paolo Tarsi Gabriele Rossini Vincenzo Prediletto Matteo Garofoli Alessandra Buschi Duilio Marchetti Pubblicità Per la vostra pubblicità su questa testata: 338.87.99.234 - 328.22.15.574 Iscrizione al registro del Tribunale di Ancona al numero 22 del 3 novembre 2003 Stampa Rotopress International s.r.l. via Brecce_60025 Loreto_AN tel. 071.75.00.739_fax 071.75.00.570 www.rotoin.it S O M M A R I O L’estate baciosa del sindaco MAURI SENIGALLIA La Pirotecnica Santa Chiara di Ascoli di nuovo protaginista dei fuochi d’artificio del 18 agosto pag.3 gante nel suo completo scuro, con la giacca mollemente slacciata in modo da lasciar intravedere attraverso una camicia anch’essa sbottonata (quando non sia guarnita di un’enorme, formidabile cravatta azzurrina) il corpo tonico e scolpito che vi è contenuto; e abbronzato come si conviene al primo rappresentante di una città che tiene moltissimo alla Bandiera Blu. Passo e labbro volitivo sono quelli di un uomo del fare, ma lo sguardo un tantino sollevato lascia intendere un pensiero ispirato, che vede lontano, oltre le nostre teste. L’INCONTRO Italiani all’estero. Regine Provvedi italo-francese fa la regista di Cinema a Berlino pag. 4 SENIGALLIA Le mura sono state viste solo come un ostacolo alla espansione urbana. Eppure furono uno dei primi esempi di fortificazione “alla moderna” pag.6 e 7 CULTURA Un mese a Palazzo del Duca di Senigallia dedicato a Luciano Casaroli, dopo Washington pag.9 CULTURA Trovate connessioni in Lombardia con la Maddalena di Senigallia pag.10 RUBRICHE La bottega fotgrafica Leopoldi, nel corso centrale di Senigallia festeggia gli ottant’anni. pag.14 E poi ancora... L ‘ROSP IL VAGAMONTI FRESCHI DI STAMPA L’ARTIGIANO DEL DIRITTO LE EMOZIONI in psicologia LIFE4STYLE GIOCHI ANNUNCI ECONOMICI L’ECO IMMOBILIARE con gli annunci delle Agenzie immobiliari più esclusive Ce l’ha fatta sentire lungo tutta la campagna elettorale quella certa canzone che aveva nel refrain una insistente richiesta di baci; e si può anche comprendere il motivo che induce un bell’uomo a valersi di tutte le sue qualità per convincere l’elettorato a preferirlo; appena eletto poi, con largo plebiscito, ce lo hanno rammentato le wags di Vivi Senigallia innalzando nella sala del Consiglio un cartello che portava scritto: “Baciami ancora Mauri”: istanza sacrosanta di cui dà testimonianza lo stesso magazine dell’amministrazione comunale, ognora sensibile al problema delle pari opportunità. In capo a cento giorni dall’insediamento, tuttavia, mi sono accorta con molto piacere che la baciosità del Sindaco di tutti non era solo una maschera di convenienza, ma una pratica politica per lui naturale che lo rende anche, in modo specifico, Sindaco di tutte. L’ho seguito - lo ammetto - una tipica mattina in cui si reca alle incombenze del palazzo: con intento documentativo si capisce, dando fondo però a quella curiosità che permetTutto ciò che la nostra testata sta realizzando te al mio genere di e realizzerà è e sarà sempre grazie alla forza del cogliere un sacco ricordo del suo cofondatore, Patrizio Casagrande di particolari. Il sindaco arriC O M E P U B B L I C A R E U N A N N U N C I O S U L ’ E C O nuovo PER POSTA: compilare il modulo in modo chiaro e leggibile ed inviarlo a InfoMarche s.a.s_via va a piedi presto - l’ha detto lui stesso che lo impone la mole di lavoro – ma per niente trafelato, C.Battisti,12_60019 Senigallia. scende in cima al corso e lo attraversa zigzagando PER E-MAIL: scrivere l’annuncio con i dati dell’utente a [email protected] in modo da non trascurare l’un versante e l’altro: DI PERSONA: recapitare il modulo in busta chiusa in redazione: via C.Battisti,12_Senigallia. un bellissimo spreco di tempo si potrebbe definire Spett.le InfoMarche s.a.s._invio il seguente annuncio questo suo passaggio che segue l’ispirazione della canzone elettorale; in realtà un cambiamento cognome _____________________________________ nome ____________________ di stile dell’essere sindaco. Non più i sorrisi limati città _______________________________________ cap ___________ prov. _________ e i mezzi profili alla Lilligruber ai quali ci avevano abituati le due amministrazioni precedenti, ma il tel. ____________________________________ cell. _____________________________ franco, soddisfatto, amichevole, risoluto porgere testo annuncio ____________________________________________________________ del giovane uomo che si è caricato sulle spalle la _________________________________________________________________________ responsabilità di tutti noi e di ognuno di noi. Ele- OSTEBIGIO Specialità crudità di mare Lungomare Marconi, 27 Senigallia (An) Tel. 071 2413008 Cell. 347 2179928 www.ostebigio.com Pranzo e Cena Aperitivi CUCINA DI MARE Aperto da Settembre Via C. Pisacane, 30 Senigallia (An) Tel. 071 7922536 2 OSTEBIGIO APERITIVI, CUCINA & CANTINA La mattina è abbastanza fervida in città anche dopo serate come queste che riempiono le vie di vita, di suoni, di colori. Riprende la trama quotidiana; io seguo il sindaco Mauri passo passo a rispettosa distanza per non farmi vedere che lo osservo. Lui incede con ampia falcata ed elargisce saluti, entra nei negozi, stringe mani e bacia le signore; poi giunto in Piazza Roma si intrattiene – non so se è soltanto stamattina – fino alle nove e mezza, segno evidente che ha cose importanti da fare a contatto diretto della cittadinanza. Seduta a un tavolino lo osservo mentre parla amabilmente con più d’una persona e trovo il tempo di pensare che un sindaco bello si addice alla spiaggia di velluto: un sindaco magari povero considerati i tempi, ma almeno che sia alto come la Hunziker e capace di sbarcare per il Caterraduno senza impaccio e con disinvoltura. E pensare che c’è gente che per avversione politica o interesse particolare non gli riconosce nemmeno tutta questa bellezza: eh no, dico io, lo spirito di parte non può arrivare a tanto! E sono convinta che in cuor suo chi lo critica lo fa solo per invidia, come la volpe (loro) e l’uva (lui). Vicino a me ha posato le biciclette e si è seduto un gruppetto di ragazzi e ragazze che potrebbero essere tedeschi o olandesi; e mi accorgo che lui sta guardando in quella direzione. “Può essere”, mi viene da pensare, “che adesso per amor di turismo il nostro sindaco bacia anche gli stranieri?” E’ un momento, però, che si dissolve perché adesso ho l’impressione...non so… però mi pare… incrociamo lo sguardo e in fronte a quello io mi sento volpe come mai sono stata. Mi confondo, smarrisco ogni forma di logico pensiero e mi accorgo con qualche meraviglia che anch’io sto mormorando sottovoce il refrain della canzone che lo ha fatto vincere. Baciami ancora, Mauri. Anna Foschi porta Braschi cucina e pizza anche da asporto aperto a pranzo e cena Largo Puccini, 11 Senigallia (AN) Tel. 071 7931044 numero 08_Agosto 2010_www.ecomarchenews.com s e n i g a l l i a Non c’e’ estate senza i fuochi “Il fuoco d’artificio è il culmine dell’istantaneità, la meraviglia senza domani, l’illusoria apparenza scritta a lettere di fuoco in una notte d’estate” (Vladimir Jankàlàvitch) Non è estate se non ci sono i fuochi d’artificio. Appuntamento ormai tradizionale dell’agosto sulla spiaggia di Velluto, i fuochi annunciano che siamo al culmine dell’estate, nella sua “esplosione”, ma che presto - dopo ci sarà la Fiera - dovremo salutarla. Da oltre cinque anni lo spettacolo pirotecnico è affidato alle sapienti mani della Pirotecnica Santa Chiara di Ascoli Piceno. Curiosi, come sempre, di scoprire tutto ciò che sta dietro la notizia, abbiamo conversato con il reponsabile della Pirotecnica Santa Chiara, Maurizio Di Pietro. Lo spettacolo del 18 agosto è differente rispetto agli altri anni? Ci sono delle novità? “Sicuramente ci sono effetti nuovi come le code di cavallo, ole sul molo, multiflash ad intermittenza. Scelta di nuovi colori, più vivaci, di moda”. Code di cavallo?So inoltre che tra le varie tipologie oltre ai fuochi tradizionali ci sono quelli in musica, barocco, volo delle colombine, incendio delle torri...può descrivercele? “Il tradizionale è tra le forme più antiche in Italia, dopo solo al barocco che è la più antica in assoluto, la prima nel mondo. Le altre sono tutte forme create successivamente tramite le innovazioni tecnologiche. In commercio oggi ce ne sono molte, appunto dallo spettacolo in verticale su palazzi (incendio delle torri) all’abbinamento con la musica...” Come si arriva a fare quest’atipica professione? “Sempre tramite una tradizione familiare e tanta tanta passione” E la vostra tradizione da quanto dura? “Da trent’anni, un paio di generazioni...” Continuerà? “Speriamo...” E’ un lavoro così singolare con rischi e pericoli “Certo, si lavora con la polvere da sparo, ma noi ci affidiamo a dei tecnici superqualificati e specializzati che mettono tutto in sicurezza. Non solo il personale che lavora con gli esplosivi, ma anche il pubblico che assiste agli spettacoli. Siamo ben preparati e qualificati per qualsiasi evenienza” La vostra è una struttura molto grande “Tra le più grandi in Italia e la più grande del centro. Lavoriamo anche molto all’estero, in Europa. Di recente siamo stati in Spagna per un Festival Internazionale. Stiamo per partire per la Svizzera“ Sofia Provvedi STREET ART Per alcuni sono maestri di una nuova forma di espressione artistica, per altri semplicemente vandali da assicurare alla giustizia. Eppure nessuna metropoli del pianeta può dirsi inviolata dalla performance dei graffittari, che deturpano le bellezze e abbelliscono le turpitudini dei centri urbani con una irresistibile esplosione di fantasia. A Senigallia un Festival delle arti visive ha promosso la Street Art nel mese di Luglio. Il Pam Festival, tra i partners Smoking Minds (Manifesto: nasce a Jesi nel 2001 come manifestazione di cultura urbana con l’obiettivo di mostrare determinate discipline della cultura underground in particolare il writing italiano rendendolo pubblico e fruibile a tutti). Dal 17 agosto fino al 31 agosto nel chiostro del Palazzetto Baviera di Senigallia è allestita la Mostra Green Street Art aperta dalle ore 20.30 alle 01.00 cani in spiaggia L’Ente Nazionale Protezione Animali esprime grande apprezzamento per l’insieme delle importanti attività promosse dal Ministro al Turismo, con l’obiettivo di facilitare il turismo “animal friendly” e di promuovere nel mondo l’Italia e la sua immagine quale Paese accogliente per chi viaggia con gli animali. In rilievo l’iniziativa del Ministro che ha incoraggiato le amministrazioni comunali ad attrezzare aree verdi per gli animali domestici e ad individuare tratti di spiaggia libera dove i quattro-zampe siano liberi di scorrazzare. «Purtroppo da allora le amministrazioni locali non si sono distinte per solerzia - commenta l’Enpa - e sono pochi i sindaci che hanno destinato agli animali porzioni del verde pubblico. A distanza di un anno si deve a malincuore prendere atto che le spiagge a 4 zampe sono ancora un’eccezione» Cani in spiaggia: in Italia la situazione è ancora complicata In un’isola così bella come la Sardegna, ad esempio, è vietato l’accesso in spiaggia ai cani dove però pascolano mucche e pecore e ciò è veramente strano! Nel nostro bel paese abbiamo solo 3 possibilità per andare al mare con il nostro cane: 1) Andare in una spiaggia o lido attrezzato tradizionale che lasci accesso ai cani, ma spesso i gestori non permettono che il cane vada nell’acqua e bisogna pagare pure un biglietto d’ingresso, per poi farlo morire di caldo senza poterlo rinfrescare. In alternativa i cani vengono accettati ma a numero chiuso 2) Andare in una spiaggia o lido attrezzata dedicata ai cani accompagnati dai loro padroni, con strutture apposite, sponsor vari e biglietto da pagare. Queste spiagge sono affollatissime di cani e persone che vogliono stare insieme però questo non permette a chi ha cani dominanti o femmine in calore, o cani che hanno subìto aggressioni da parte di simili, di andare in spiaggia in tranquillità. 3) Andare in una spiaggia libera che non sia inclusa nell’ordinanza balneare del Comune in cui ci si trova, o che non abbia un regolamento con specificato il divieto di accesso. In paesi come la Francia, l’Olanda, l’Inghilterra la Croazia e la Grecia l’accesso ai cani in spiaggia è libero, senza “zone-ghetto” per i cani e i loro padroni e non esistono “spiagge per cani” e non si pagano biglietti. Alcuni dicono è questione di igiene? Allora sono forse più igieniche sulle spiagge le lattine, le bucce di frutta, gli avanzi di cibo consumati sul posto a imputrescire al sole, le bottiglie da riciclo, i sacchetti di plastica che uccidono delfini e gabbiani, i quintali di mozziconi che impestano ogni cm quadrato di sabbia e altre schi- fezze peggiori? Infine non è giusto che in alcune regioni italiane se qualcuno apre una spiaggia per cani e persone debba essere tartassato da permessi da chiedere, documenti da fare, progetti da elaborare e ispezioni continue da parte delle ASL e altri assurdi ostacoli. Perciò ringraziamo i gestori di spiagge che accettano di accogliere anche i nostri amici nel tratto a loro concesso. La normativa: a partire dal 2002 la normativa sulle spiagge non è più competenza delle Capitanerie di Porto ma direttamente delle Regioni che posso delegare i singoli Comuni. Fino a tale data la Capitaneria di Porto fissava il divieto di accesso alle spiagge da parte dei cani per il periodo giugno-settembre. Alcuni divieti sono fissati a livello nazionale come quello di accesso ai cani alle spiagge con Circolare del Ministro della Marina Mercantile (ora ministero dei Trasporti e della Navigazione) nº 5171242 del 07.05.1994. L’infrazione a questo divieto è punita dall’art. nº 1164 del Codice della Navigazione che prevede, secondo il d.l. nº 507 del 30.12.1999, una sanzione, in ogni caso ora sono i singoli Comuni a prendere disposizioni in merito. Maria Antonia Martines (approfondimenti sull’argomento su www.ecomarchenews.com) Giovedì 19 agosto Tributo ai Queen con i Korona S.P. Arceviese, 55 Pianello di Ostra (An) Tel. 071 6888028 Cell. 339 8308279 Sconto del 20% ritagliando il coupon numero 08_Agosto 2010_www.ecomarchenews.com 3 l’incontro I TA L I A N I A L L’ E S T E R O Re g i n e, l a r e g i s t a co n “ t r e c u o r i ” Ci vuole del metodo per lasciar sopravvivere una speranza. Ci vuole coraggio per lasciar sopravvivere un sogno. Ci vuole abilità per lasciar sopravvivere una passione. Regine Provvedi è nata in Francia a Lyon, vive da 31 anni in Germania a Berlino e passa gran parte dell’estate in Italia, nella casa dei suoi a Marzocca. “Vengo qui da sempre, da cinquant’anni, prima con i miei genitori, poi anche da sola. Il mio legame con queste terre è molto forte. Mio padre è italiano, eugubino. Entrambi i miei nonni sono italiani, vero simbolo del mio grande attaccamento con l’Italia”. La incontro nella sua bella casa immersa nel verde alla periferia di Senigallia, a marzocchetta dove è tornata anche per questa estate, nel mese di luglio “Tornerò sempre qui, anzi spero che più in là riuscirò a trascorrerci più tempo: un mese l’anno vola via troppo in fretta” Ha grandi occhi scuri, un bel sorriso. Sincero. Semplice. Diretto. Incorniciato da lunghi capelli neri che porta raccolti e che le danno un’aria vagamente da donna meridionale. Effettivamente non sente di appartenere alla nazione dove ha scelto di vivere. “Non ho più radici. Sono Italo-francese, non certo tedesca, anche se per la città di Berlino ho grande riconoscenza. E’ lì dove ho fatto i miei Studi, l’Università, dove è nata mia figlia Velia, dopo ho iniziato a lavorare. A Berlino c’è una qualità della vita invidiabile. Ricca di stimoli, molte sono le offerte culturali e per chi sceglie un lavoro come il mio è un luogo che ti accoglie bene” Regine Provvedi è regista cinematografica, ma siccome “è difficile vivere di solo Cinema a meno che tu non sia un regista famoso” mi ha detto, “ho messo in piedi qualche anno fa una casa di produzione, la Blue film. Così sono diventata anche produttrice. Siamo due soci, uno più specializzato per la parte del web – oggi c’è molta domanda per il tridimensionale – ed io sono ancora quella più legata ai metodi classici. Lavoriamo anche per la televisione, molto con il canale francese e tedesco di Arté”. Nella Tivù italiana non c’è nulla di paragonabile ad Arté, mi permetto di sentenziare “Infatti, questa è l’Italia che non mi piace. Un Paese che non lotta più per far valere i propri diritti. Immobile e appiattito a subire tutto ciò che ingiustamente gli propinano e non merita. La Blue film ha avuto delle difficoltà per produrre qui”. L’Italia, fanalino di coda per la Cultura, Patria del Cinema, oggi una nazione dove se non sei “amico di” non ti si fila nessuno, ma Regine ottimista e propositiva “Basterebbe lavorare in sinergia. Aprirsi a nuove realtà. Nel mio lavoro, oltre che bellissimo ed arricchente, è utile realizzare co- produzioni. Di recente ho preso dei contatti con una casa di produzione romana per provare a lavorare insieme tra Roma, Parigi e Berlino”. Chi ha una passione, un’intuizione, un sogno nel cassetto, un progetto deve andare via dal Belpaese che acclama chi rientra in patria dopo aver vinto l’Oscar, ma poi ignora chi semplicemente cerca di fare ciò in cui crede e ciò che sa fare? “Andarsene sì, tante volte, ma per fare esperienza, poi si potrebbe anche tornare. Credo che molte cose si potrebbero fare anche nelle piccole realtà, anche tra le ostilità. Tutto può essere cambiato, persino nel piccolo Comune. Dipende da noi, da quanto ci crediamo. Non serve la rivoluzione, non occorre nemmeno il coraggio per farlo. Basterebbe aprirsi all’altro, unirsi in gruppo tra persone con ambizioni ed aspirazioni simili e combattere insieme piccole lotte culturali” Io che mi vergogno sempre più e mi riconosco sempre meno in una nazione che invecchia, rifletto su ciò che mi ha appena detto, alla necessità di “fare gruppo” e paradossalmente penso che all’estero rappresenti un punto di forza di noi italiani, la comunicabilità è una caratteristica che ci affibbiano una volta oltrepassati i confini. L’Italia, così chiusa come può continuare ad essere così socievole? “C’è il clichè del “sole, del mare” che non è sempre vero, in Svezia ad esempio dove ho lavorato ho notato maggiori capacità di comunicazione e socievolezza. L’Italia ci ha illusi e poi disillusi, ma rimane un Paese meraviglioso. La gente è calorosa ed affidabile. I miei migliori amici sono marchigiani. Non ci si può rassegnare, anche perché poi la rassegnazione diventa un alibi per fermarsi, per non voler cambiare”. Da piccola in Francia la chiamavano “l’italiana” e la burlavano perché voleva sempre mangiare la pasta. Ma in Italia la chiamavano “la francese”. Qui difende la Francia e in Francia difende l’Italia. In entrambe si sente a casa. L’unica differenza – dice lei, ma credo non vera – è la lingua. Dice di parlare meglio il francese. Ama l’Italia che conosce molto bene “mia madre francese è un’attenta conoscitrice della storia italiana e ogni volta, fin da bambina, non ci risparmiava mai gite ai castelli, visite ai Musei. Mi ha trasmesso un grande amore per la Cultura, soprattutto italiana”. Nelle Marche, al mare a Marzocca, non si sente mai fuori luogo “C’è un certo tipo di vita qui che non ritrovo da nessun’altra parte. C’è qualcosa di speciale che mi affascina ogni volta, già anche il semplice parlare, il dialetto mi piace molto, ha un suono così familiare…e poi il Cielo. La sua luminosità è diversa. C’è una luce singolare che trovi solo qui, già dopo Ancona è un’altra luce”. C’è la sua valigia aperta. Pronta per essere riempita di nuovo. Di certo lei non si ferma, non si rassegna. “l’italiana” che forse rincontreremo il prossimo anno, magari dopo l’uscita del suo nuovo film - una storia ambientata a Berlino tra due giovani che personificano il bene e il male - “Non c’è nulla che valga di più che veder concretizzato ciò in cui credi. Non c’è esperienza altrettanto favolosa come vedere il tuo film sullo schermo” Letizia Stortini Otto Sander è l’attore protagonista di “Little spoon”, cortometraggio girato da Regine Provvedi nel 2005 La Bottega delle Marche FRUTTA FRESCA DI STAGIONE DELLA VALDASO PRODOTTI ALIMENTARI E ARTIGIANALI LOCALI MIELE E SALUMI DEI MONTI SIBILLINI PECORINI DELLE COLLINE MARCHIGIANE PASTA ARTIGIANALE DELLE MARCHE PRODOTTI: a km zero - di filiera - bio regionali Convenzioni con gruppi di acquisto e comunità associative Via Marchetti, 3 (vicino la stazione dei Carabinieri) Senigallia (An) Tel. 071 9011135 Cell. 334 8907184 4 numero 08_Agosto 2010_www.ecomarchenews.com numero 08 Agosto 2010_www.ecomarchenews.com 5 senigallia le mura, da noi solo un ostacolo Quando una scelta progettuale diventa irripetibile. Si potrebbe iniziare L’immagine delle mura di Lucca, uno dei maggiori esempi in Europa di mura cittadine costruite secondo i principi della fortificazione “alla moderna” nella prima metà del Cinquecento e conservate completamente integre, può servire efficacemente da termine di paragone per evidenziare la rilevanza storica delle mura senigalliesi e soprattutto il loro diverso stato di conservazione. A Lucca infatti sono state considerate un monumento storico e nel corso dell’ottocento sono state trasformate in passeggiata pedonale, a Senigallia sono state viste solo come un ostacolo alla espansione urbana. Eppure anche le mura di Senigallia, attualmente composte da una fortificazione cinquecentesca e da un ampliamento settecentesco, sono state in passato uno dei primi esempi di fortificazione “alla moderna”. Concepite nel primo trentennio del Cinquecento sperimentando nuovi modelli fortificatori, videro la loro conclusione solo alla fine del XVI secolo con la scelta di un perimetro che determinò una pianta pentagonale. Alla “città pentagonale”, edificata nella prima metà del Cinquecento, si aggiunse, nel 1746 una nuova porzione urbana fortificata, facente parte di un più ampio progetto di ampliamento anche oltre fiume, mai concluso. Questa incompleta realizzazione settecentesca rappresenta l’inizio del processo di snaturamento della città pentagonale, producendo un’immagine planimetrica disorganica, deteriorata ulteriormente dagli importanti sventramenti di porzioni murarie attuati tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, dalla perdita del camminamento sommitale dovuto all’accavallarsi del tessuto urbano sulla cinta muraria e dalla colmatura dei fossati. La realizzazione del progetto cinquecentesco delle mura senigalliesi si inquadra nel più ampio dibattito sorto tra gli ingegneri militari dell’epoca riguardo alla sperimentazione di nuovi modelli di fortificazione. Per questo motivo, il valore della lettura delle mura come monumento, pur se “mutilate” nell’integrità dell’immagine di insieme, non muta anzi, acquista maggior forza. soluzione definitiva che prevedesse anche la posL’avvio del progetto si deve a Francesco Maria I sibilità di un’estensione della città murata al di là Della Rovere duca di Urbino, che nel primo trenten- del fiume. Vennero consultati così Michele Sanminio del Cinquecento decise di procedere all’am- cheli (1484-1559), Gian Giacomo Leonardi (1498modernamento degli apparati difensivi delle prin- 1562), Bartolomeo Genga (1518-1558), Gian Batcipali città del Ducato, ormai inadeguati di fronte tista Gotti e Giovan Battista Belluzzi (1506-1554), all’evoluzione delle artiglierie. All’epoca in Italia quest’ultimo cognato dello stesso Genga. Un ruoerano attivi nel settore dell’ingegneria militare lo determinante in quest’ultima fase progettuale Antonio da Sangallo il Giovane (1485-1546) e Pier lo ebbe Michele Sanmicheli, fautore della soluzioFrancesco da Fiorenzuoli detto da Viterbo (1470- ne a pianta pentagonale che vide l’estensione del 1537), più altri collaboratori presenti nei centri perimetro al di là del fiume. delle Marche, eredi delle sperimentazioni inge- La realizzazione “in cortina” del perimetro muragneristico-militari di Francesco di Giorgio Martini. rio ebbe inizio, secondo le cronache del tempo Il Duca interpellò Pier Francesco da Viterbo, inge- nel 1546, ma fu Francesco Maria II (1549-1631), gnere di gran fama, che svolse la sua attività spes- succeduto nel governo del Ducato a Guidobaldo so in antagonismo con Antonio da Sangallo. Dopo II nel 1574, a portare a compimento la fortificazioun lungo dibattito circa la miglior forma da adot- ne al di là del fiume, a realizzare la porzione di fortare, la costruzione della cinta fortificata di Seni- tificazione prospiciente il canale, facendo innalzagallia fu intrapresa e improntata in terra, modalità re il Fortino a difesa del porto e procedendo con molto in uso nel primo trentennio del Cinquecen- l’escavazione del fossato. to. Alla morte di Pier Francesco di Viterbo, seguita Per tutto il XVII secolo le mura della cinta pentaun anno dopo da quella del Duca Francesco Maria gonale e conseguentemente la “forma” della citI, il progetto fu ripreso e continuato dal suo suc- tà rimasero invariate. Alla fine del secolo però la cessore Guidobaldo II Della Rovere (1514-1574), il capacità ricettiva della struttura urbana, a causa quale provvide a completare le mura realizzate in dell’espansione commerciale, mostrò tutta la sua terra foderandoinadeguatezza, le di cortina, ma non solo lunanche a definirgo il fiume, ma ne il perimetro anche nei quarstudiando la mitieri limitrofi. glior soluzione Diventò quindi dal punto di vista indispensabitecnico militare. le fondere il Per far ciò Guiquartiere Porto dobaldo II si sercon la restante vì del parere di ma-glia urbana altri architetti ed attraverso un ingegneri militaprogramma di ri, rimettendo in riassetto comdiscussione le inplessivo, che tenzioni progetprevedesse l’eliA Lucca le mura sono state considerate un monumento tuali precedenti minazione delle storico, trasformate in passeggiata pedonale e studiando una mura lungo il fiume, la costruzione di un nuovo ponte e l’ampliamento della città. Questo progetto fu reso possibile a partire dal 1746 attraverso la realizzazione di un porticato affacciato sul Misa e l’espansione edilizia oltre le vecchie mura verso i “prati della Maddalena”. Ciò comportò il raddrizzamento del corso del fiume Misa, l’abbattimento del bastione S. Filippo o della Posta e di Porta Fagiola per prolungare verso monte i portici e la strada sulla riva destra del canale, la demolizione di alcuni tratti della cortina occidentale delle mura cinquecentesche in corrispondenza delle strade esistenti per mettere in comunicazione la vecchia città con il nuovo ampliamento. Il progetto prevedeva anche l’ampliamento del quartiere del Porto tramite la realizzazione ol-tre il Misa di un altro porticato di fronte ai portici Ercolani e l’urbanizzazione di una nuova area sul lato ovest da racchiudere entro un nuovo tratto di mura. Ma a questo grandioso progetto di espansione ed ammodernamento della città non corrispose una crescita del volume degli affari della fiera, che anzi tra la fine del secolo e l’inizio dell’Ottocento iniziò una fase di lenta ma inarrestabile decadenza, che portò alla sospensione e al ridimensionamento del progetto urbanistico e all’abbandono della previsione di ampliamento del Porto. Il sistema di fortificazione così realizzato fra cinquecento e settecento si conserva quasi integro, anche se poco riconoscibile perché assorbito e quindi nascosto dalla vegetazione e dai successivi interventi edilizi. Il perimetro lungo il porto, anche se poco visibile, è praticamente completo e il tessuto urbano del quartiere racchiuso al suo interno, ad esclusione delle trasformazioni settecentesche, ha mantenuto la forma originaria. La parte del fortino verso il fiume è stata demolita nella metà dell’Ottocento per far posto alla nuova costruzione del foro annonario, ma il tratto conservato verso la rocca consente di risalire alla sua esatta dimensione. La cinta muraria era dotata di fossati, il cui segno intorno al perimetro delle mura è ancora visibile sul catasto gregoriano, e in alcune CENTRO ESTETICO E BENESSERE Ivana Da MARTEDI’ A VENERDI’ 09:00 - 13:00 14:30 - 19:00 SABATO ORARIO CONTINUATO 8:30 - 17:30 Perché non migliorare il proprio corpo? Prova anche tu l’innovativa macchina per elettroporazione... Risultati visibili in breve tempo “ Il benessere spirituale passa anche attraverso il benessere del vostro corpo Vieni a trovarci e ti regaleremo un momento di relax “ Via C. Battisti,14 Senigallia (An) Tel. 071 60140 6 numero 08_Agosto 2010_www.ecomarchenews.com senigallia all’espansione urbana liberando l’antico fossato dai materiali di riporto foto dell’inizio del Novecento. Attualmente, a dispetto della sua conservazione miscelata tra gli interventi urbanistici più o meno recenti, la forma pentagonale senigalliese rivendica l’ariosità e il respiro per cui fu concepita. La consapevolezza dell’importanza della tutela dell’identità storica della città, identità che coincide non solo con la presenza di una realtà architettonica ben definita come la costruzione di una cinta muraria, ma che si identifica nelle trasformazioni urbane ad essa correlate, necessita di supporti culturali urgenti e immediati, affinché la leggibilità delle mura riacquisti il giusto prestigio. Un corretto approccio al progetto di restauro delle mura dovrà definire ed esaltare i contenuti spaziali e dimensionali, linguistici, costruttivi e testimoniali, accompagnando il manufatto verso una sua nuova identità urbana, stravolta dopo secoli di usi impropri e di abbandono, e consentendo di restituire alle mura dignità e coerenza di forma. La finalità del restauro architettonico, sia urbano sia materico, dove essere orientata alla fruizione del bene monumentale e con una profonda attenzione delle modalità d’uso che ne implichino il rispetto. La conservazione e la valorizzazione del monumento come “contemplazione ruskiniana” è quanto mai auspicabile, poiché induce alla “leggibilità” del monumento stesso La sezione di Pittura della Pro Loco “Spiaggia di Velluto” indice un Concorso “SenigalliArte” (scorci di Senigallia). Tutti gli amanti della pittura potranno raccontare Senigallia rappresentandola come preferiscono. Sono ammesse opere pittoriche e/o grafiche in tutte le tecniche. Coloro che vogliono partecipare devono recarsi presso la segreteria della Pro Loco in V.le Bonopera,55. Una volta conclusa l’opera - il supporto non deve avere dimensioni superiori a 40x50 - il candidato dovrà conse- inserendolo nella contemporaneità. In questa prospettiva assume rilevanza e significato la proposta di liberare l’antico fossato dai materiali di riporto volutamente accumulati nei primi anni del secolo XX, che consentirebbe di recuperare le originali e grandiose proporzioni, delineando uno dei lati del centro storico. Se tanto non è più possibile, si può sempre però creare una pendenza a prato che scenda verso la scarpa nell’ordine di almeno un metro/un metro e mezzo. Solo un intervento così coraggioso potrà dare risultati significativi. Tutto il resto sono palliativi. Abbassare le quote nell’ordine di cm. e non di m. su una lunghezza del genere, equivale a non fare nulla. Fondamentale diventa, in questo caso, il riferimento all’aspetto concettuale e di metodo con i principi teorici del restauro, scientificamente e criticamente inteso, con la consapevolezza di operare sull’architettura di una città che esprime un simbolo della propria storia e, contestualmente, con la volontà di rivitalizzarla nella realtà contemporanea. Nel caso delle mura di Senigallia questa scelta progettuale potrà diventare protagonista, irripetibile ed originale nel momento restrittivo delle scelte attuate per “riavviare” la memoria storica. Paola Raggi, Architetto - “Italia Nostra” Concorso di pittura della Pro Loco gnarla nei giorni 18 e 19 agosto. Nelle giornate del 20 e del 21 tutte le opere saranno esposte dalle ore 21 alle ore 24 presso il giardino del fico del Palaz- zetto Baviera. Durante le due giornate i visitatori saranno invitati ad esprimere il proprio giudizio. Valutazione che sarà affiancata a quella di una Giuria di professionisti. Le opere saranno valutate e premiate rigorosamente dal vivo. DIPENDENZE PATOLOGICHE: dove e come si curano Il DDP è un presidio pubblico del Servizio Sanitario Regionale che ha il compito di governare i processi operativi, decisionali e di coordinamento di tutte le unità che si occupano di tossicodipendenza ( Istituzioni del Pubblico, del Privato Sociale e del Terzo Settore) nell’ambito del territorio di competenza. Ha una serie di complesse funzioni riguardanti la realizzazione e la verifica degli interventi sulle dipendenze e sul consumo di sostanze psicotrope legali e illegali. Il DDP è stato istituito con delibera n.747 del 29/06/2004; che costituisce l’atto di riordino del Sistema Regionale dei Servizi per le Dipendenze Patologiche. Il provvedimento ha profondamente innovato il precedente modello di rapporti tra servizi pubblici e privati, introducendo un sistema pubblico dei servizi integrati e connessi nel Dipartimento Dipendenze Patologiche. Nello specifico a Senigallia il DDP è composto dalla Unità Operativa Complessa STDP, del Servizio Sanitario pubblico, dalla Comunità Diurna gestita dalla Coop. IRS Aurora e dalla Comunità Trattamentale Residenziale della Ass. OIKOS. Il DDP offre una molteplicità di servizi a soggetti che presentano problematiche di tossicodipendenza, alcolismo, gioco d’azzardo e altre dipendenze. Nello specifico si effettuano trattamenti, diagnosi, cura, riabilitazione e prevenzione ai soggetti, alle famiglie e alle istituzioni. La dipendenza è una condizione patologica conseguente ad una molteplicità di cause e fattori di natura individuale, relazionale e sociale. Si manifesta con comportamenti compulsivi verso una sostanza di natura esogena; l’uso e l’abuso diventano centrale nella vita di una persona e il soggetto non riesce a smettere, nono- stante i danni fisici, psichici, legali e familiari che l’uso di queste sostanze provocano. In altri casi invece la dipendenza patologica può derivare da alcuni comportamenti che il soggetto non riesce a controllare, che si ripetono in maniera abnorme e dannosa, quali ad esempio il gioco d’azzardo, l’uso dei videogiochi o di internet. Le persone che richiedono un aiuto al servizio vengono accolte per un colloquio preliminare (accoglienza) in cui possono esporre il problema ed eventualmente ricevere le prime cure di carattere medico, psicologico e sociale ritenute necessarie. In seguito ad una valutazione diagnostica l’equipe, dopo una elaborazione comune predispone i trattamenti. I trattamenti che si attuano spaziano dal modulo ambulatoriale integrato nel quale sono previsti interventi di carattere psicofarmacolo- numero 08_Agosto 2010_www.ecomarchenews.com gico, infermieristico, assistenziale, psicoterapico, individuale, familiare e di gruppo, ai moduli di intervento semiresidenziale (C.D.) e residenziale (C.T.). L’équipe opera attraverso uno schema di riferimento operativo multidisciplinare, all’interno del quale non decide il singolo operatore ma l’intero gruppo, integrando le informazioni di natura sanitario, tossicologico, psicologico e sociale acquisite nel corso della valutazione diagnostica. Il DDP di Senigallia è diretto dalla D.ssa M. Tarini ed al suo interno opera un gruppo di operatori di diverse discipline, tre medici di cui due psichiatri, due psicologi, un assistente sociale, tre infermieri, un collaboratore amministrativo, oltre a volontari e tirocinanti psicologi. Anna Faretta, Psicologa, volontaria DDP 7 Toyota Yaris 3.900,00 Ford Fusion 9.800 8 Opel Meriva 6.800 New Beetle 5.500 Passat Variant 16.500 Skoda Fabia Wag 8.800 numero 08 Agosto Audi A4 avant 15.000 2010_www.ecomarchenews.com cultura una luce fredda ma affocata Giacinto Scelsi Il sogno 101 Note alla presentazione della Mostra di Luciano Casaroli il titolo che dice di “una calma raggiunta sul filo dell’ansia”. L’espressione mi appare così vera a partire dalla mostra ultima scorsa, che Luciano aveva titolato “sole a mezzanotte”. Gran sorpresa al vederla, perché lì parve a tutti che il maestro avesse infine trovato la misura del suo andare, una quiete raggiunta nell’equilibrio delle campiture dei rossi e dei blu. Di quel rosso particolarmente parla Sandro Genovali, rammentando la difficoltà di rinvenire le parole adatte. Si risolve parlando di “una luce fredda ma stranamente affocata”. Ecco dunque cosa scalda di senso quei paesaggi che una volta mi parvero spenti: la terra che sottrae ogni altra luce e arde di bagliori nascosti, come fosse materia incandescente. Finlandia-la luce della mezzanotte_2005 olio su tela Quale possa essere il rapporto tra un artista e la sua opera è uno dei temi più indagati dalla letteratura critica e dalla psicologia dell’arte. Se da una parte si può convenire su una certa premessa (di Cassirer) per cui l’arte rappresenta una forma simbolica della coscienza, dall’altra tuttavia non è concesso un facile andirivieni di significati tra la mente creativa e la sua creazione. L’applauso che accoglie Luciano Casaroli quando arriva li comprende entrambi, la persona e l’opera. Convergono in questo apprezzamento la conoscenza, comune ai presenti, di lui, della fisionomia, di una vita valorosa e della sua fragilità attuale, e quella dell’opera che torna intermittente ad affiorare ogni volta che perviene a una meta provvisoria o al completamento di un ciclo figurativo. Distinguere comunque è necessario ad evitare di correre sul filo delle facili induzioni e rischiare in questo modo fraintendimenti. Luì stesso si sentiva di chiarire, riprendendo certi suoi estimatori: “Che mano che hai, maestro!” gli facevano quelli per dire della sua bravura, e lui, puntando il dito indice sulla testa: “Ma quale mano: è questa che conta!”. Uno spirito sommesso ma paradossale lo ha sempre percorso: fin da quando, come si racconta, frequentava il liceo e aveva chiesto ai professori che lo bocciassero in modo da convincere la famiglia a lasciarlo seguire la sua via; e lo si percepiva ogni qual volta si parlava con lui, che ti spogliava di qualche cavolata che potevi dire con quel modo garbato e risoluto che non spreca parole, o con dura invettiva se qualcuno non gli andava proprio giù. Perché in effetti Casaroli riusciva ad essere provocatore anche in luoghi in cui meno te lo aspetti: al Gratis per esempio, dove aveva disegnato sul muro un vasto intreccio di figure rosse eroticamente combinate: si discusse per mesi tra chi le voleva coprire e lui che reclamava libertà d’artista. In questi anni di frequentazione chi voleva ha potuto conoscere attraverso lui la sua pittura; tanto che posso dire che mi sono note le opere esposte in questa mostra per averle già viste appoggiate per terra o appese al muro di quei sottoscala che in mancanza di meglio lui chiamava “studio”: erano mappe senza luce che trattava con ricerca da costruttivista, ed erano quei paesaggi collinari geometrici sotto cieli viola che sembravano anch’essi senza luce per quanto ci apparivano aspri e crudi. Sofferenza e godimento di una vita trovavano sfogo (oppure scampo) nell’azione artistica: l’uso o della tavoletta, per esempio, un en plein air notturno così tanto diverso dall’ascesi che guida l’incisore quando muove con la mano il suo bulino, ne dà testimonianza e convalida con proprietà A questo punto dell’ascolto finalmente mi accorgo che la direzione del rapporto che ci sta a cuore si è all’improvviso rovesciata: dove prima era l’uomo che spiegava l’opera, adesso è questa che lo vuole svelare. Ma solo per poco. Perché, certo, l’artista costruisce il mondo così come lo vede, ma lo fa sulla base di un universo intersoggettivo di significati. E allora la mente creatrice e la sua creazione si staccano e proseguono ciascuno per suo conto, indipendentemente. Così l’opera vive per sé. Leonardo Badioli Luciano Casaroli 1992 Photo Aristide Salvalai Luciano Casaroli una calma raggiunta sul filo dell’ansia a cura di Paola Casagrande e Giovanni Ferri Washington Istituto di Cultura Italiano 10 giugno / 9 luglio 2010 Senigallia Palazzo del Duca 7 agosto / 7 settembre 2010 inediti sull’Abbazia di Ostra Vetere dal 1891 SPECIALITA’ PESCE Ristorante Pongetti S.S. Adriatica Nord, 94 Cesano Senigallia (An) Tel. 071 660064 Chiuso il lunedì e i festivi sera E’ fresco di stampa il volume dell’ingegnere Francesco Fiorani su “L’Abbazia di Santa Maria di Piazza. Indagine storica e architettonica per il restauro”, edito dal Centro di Cultura Popolare di Ostra Vetere in occasione dell’anno centenario della ricostruzione neogotica del monumentale edificio sacro del paese. E alla monumentalità del tempio corrisponde la monumentalità del volume: ben 624 pagine di indagine storica e architettonica che gettano nuova luce su una vicenda abbaziale plurisecolare, parzialmente indagata solo dallo storico locale montenovese don Pietro Paolo Brunacci alla fine del Seicento. Molti altri autori successivi ben poco avevano aggiunto a quello che Brunacci aveva documentato. Il volume di Francesco Fiorani, con una serrata indagine critica, squarcia i veli delle supposizioni da eruditi e scopre una incredibile mole di documentazione inedita, che cambia radicalmente la storiografia in materia. Molte cose date per certe dalla tradizione dotta si sono rivelate prive di sostegno documentale, altre sono risultate errate, alcune addirittura false. Soprattutto nuova è la impostazione complessiva della ricerca archivistica che ha portato impensati contributi di conoscenza, fino ad indicare l’esatto periodo del primitivo insediamento monastico benedettino e delle motivazioni ecclesiali e sociali che hanno fatto nascere prima, crescere e modificare poi la prima chiesa di Santa Maria di Piazza, più volte ricostruita, ampliata, ricostruita ancora dalle fondamenta, fino all’ultima impresa architettonica risalente a un secolo fa. In trentatre capitoli di serrata analisi si dipana la lezione storico-architettonica, essenziale a comprendere non solo la storia dell’edificio sacro, ma anche la storia del paese e, almeno in parte, quella della diocesi. Ora il bel volume, che rappresenta la terza edizione ampliata ed arricchita da un vasto corredo iconografico, dopo le due precedenti edizioni del 2002 e del 2009, esce in quest’anno 2010, centenario dell’ultima ricostruzione, grazie al mecenatismo della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi e della Banca di Credito Cooperativo di Ostra Vetere. numero 08 Agosto 2010_www.ecomarchenews.com È uscito da pochi mesi a cura della casa editrice Quodlibet di Macerata in collaborazione con la Fondazione Isabella Scelsi di Roma, Il sogno 101 il racconto autobiografico del compositore italiano Giacinto Scelsi. Il volume, a cura di Luciano Martinis e Alessandra Carlotta Pellegrini, contiene inoltre un saggio introduttivo di Quirino Principe (Venuto dal futuro) e un omaggio poetico del compositore Sylvano Bussotti, Sonetto Scelsi (nel rigore geometrico dell’ombra). Il volume è diviso in due parti e nasce da una serie di sedute di registrazione su nastro magnetico, con l’esplicita indicazione da parte del compositore di essere pubblicato almeno a quindici anni di distanza dalla sua scomparsa. Nella prima sezione, la più estesa, registrata nel 1973, vengono narrati episodi autobiografici, considerazioni di carattere estetico e filosofico, senza tralasciare i profili di artisti con cui Scelsi entrò in contatto come John Cage, Jean Cocteau, Severino Gazzelloni, Walter Klein, Nikita Magaloff, Henri Michaux, Pierre Monteux, Virginia Woolf. Mentre la seconda parte, il ritorno, già pubblicata in precedenza, ma da tempo fuori catalogo, (fu registrata su nastro nel 1980), è un lungo poema visionario considerato dall’autore come una “autobiografia sulla sua prossima reincarnazione”. Giacinto Scelsi, conte di Ayala Valva (Pitelli, La Spezia 1905 - Roma 1988), studiò composizione a Roma con Giacinto Sallustio rimanendo però indipendente dal panorama musicale italiano a lui contemporaneo. Durante la sua vita compie numerosi viaggi in Africa e Oriente soggiornando a lungo all’estero soprattutto tra Francia e Svizzera. A Ginevra studia con Egon Koehler che lo avvicina alla musica di Skrjabin, mentre a Vienna Walter Klein (allievo di Schoenberg) lo introduce alla dodecafonia divenendo il primo italiano ad avvicinarsi a tale tecnica (1935-36). Rientrato a Roma alla fine degli anni ’40 entra nel gruppo Nuova Consonanza in cui operano compositori d’avanguardia come Franco Evangelisti. Con la recentissima uscita nei primi mesi del 2010 di Shutter Island, l’ultimo film di Martin Scorsese, trovano per la prima volta spazio in una colonna sonora due lavori di Scelsi,“Quattro pezzi (su una nota sola)” (1959) per orchestra da camera e il terzo movimento da “Uaxuctum – La leggenda della città Maya distrutta da essi stessi per ragioni religiose “, per onde Martenot, 7 percussionisti, timpanista, coro e orchestra (1966), l’unico dei due ad essere presente anche nel CD Soundtrack accanto a importanti opere di compositori contemporanei come Ligeti, Schnittke, Cage, Penderecki, Feldman, Nam June Paik, John Adams, ecc.. Siamo grati alle edizioni Quodlibet per aver reso disponibile una pubblicazione a lungo attesa, indispensabile per avvicinarsi a una delle figure più emblematiche del panorama musicale internazionale,in larga parte ancora da scoprire, con la speranza che in futuro possano vedere la luce nuove monografie rivolte ai più significativi compositori contemporanei che vadano ad aggiungersi alla presente e al testo del duemila dedicato a Mauricio Kagel “Parole sulla musica” con conversazioni, discorsi, saggi e radiodrammi. Paolo Tarsi 9 cultura S U L LE TR ACCE DELL A M A DDA L E N A È stato il nostro Vescovo Pietro Ridolfi o meglio il suo manoscritto, redatto in elegante latino nel 1596, a stimolare il nostro interesse alle connessioni tra Senigallia e le reliquie della Maddalena, che vi erano custodite. Nella Cronaca Senigalliese a proposito della Chiesa della Maddalena si legge: “Vi era in quel tempo presso l’altare maggiore l’Edicola di San Giorgio, dove la figlia del Principe di Marsiglia, andata in sposa al Conte di Senigallia, collocò con il dovuto decoro ed onore le reliquie della Beata Maria Maddalena e di suo fratello Lazzaro, che aveva ottenuto dal padre dopo intense preghiere. L’urna era accompagnata da una scritta comprovante la loro autenticità. Il bergamasco Bartolomeo Colleoni, che tanto onore raggiunse presso i Veneti per la sua insigne virtù e scienza militare, nel 1449 per conto di Filippo Principe di Milano occupò con le sue milizie il territorio di Senigallia. Il frate Bellino Crotti, nativo del Castello di Romano e confessore di Bartolomeo, si imbattè in queste reliquie. Bartolomeo per pietà e rispetto cristiani rifiutò di impadronirsene, ma espresse parere favorevole e il suo consenso a che il frate Bellino le prendesse con sé perché fos- sero poi solennemente collocate nella chiesa del Castello di Romano (le reliquie della Beata Maria Maddalena) e nella chiesa di Covo (quelle di San Lazzaro). Entrambe le località erano sotto la signoria del Colleoni ed in esse tuttora le reliquie sono oggetto di grande venerazione da parte degli abitanti.”. La prima parte di questo racconto del Ridolfi è stata da alcuni considerata poco più che il trascritto di una leggenda. Da altri ne è stata rilevata l’incongruenza con la possibilità che nel forte culto devozionale della Santa, travalicante i limiti della città, sia da identificarsi l’origine della famosa Fiera franca di Senigallia. Per lasciare decantare quanto avevamo elaborato sulla probabilità che anche a questa “pia leggenda” fosse sottesa una realtà storica (come nel caso della storia di Sergio, principe longobardo, figlio di Arioldo), abbiamo deciso di partire dai dati incontrovertibili relativi al frate Bellino Crotti e siamo andati a visitare gli ex possedimenti del Colleoni Santella di Covo citati, Romano di Lombardia e Covo. Per entrambi i siti, che per il loro interesse ed amenità meritano maggiore notorietà, ci siamo rimproverati di non averli già visitati, indipendentemente dalle nostre ricerche. Romano è la cittadina lombarda quale può figurare nell’immaginario collettivo: accogliente al primo impatto, con architetture medievali perfettamente restaurate, edifici religiosi di grande interesse e ben conservati (con la particolarità ad informare il sindaco che in paese circolavano di tre chiese comunicanti), una biblioteca ricca due ricercatori. Fummo piacevolmente raggiunti di opere e molto attiva nella promozione cul- e sorpresi dal giovane e brillante primo cittaditurale. Insomma una comunità vivace, ordinata no, mentre fotografavamo un monumento, forse e funzionante, veramente civile. Un arciprete, il la meta che inconsapevolmente ci aveva attiracui grande sapere e disponibilità sono pari alla to a sé nel nostro girare per gli ex-domini del iniziativa di imprenditore culturale, è riuscito a Colleoni. Ci eravamo imbattuti nella “Santella di creare un Museo d’Arte e Cultura Sacra, esem- Covo”. Il termine santella indica una edicola voplare per architettura e per la qualità delle opere tiva, all’interno della quale è affrescata una sceesposte. Qui, in un “reliquiario ad urna” in ottone na sacra o un’immagine votiva. Questa di Covo finemente cesellato e realizzato a Venezia nel è monumentale quanto a dimensioni e fu eretta 1621, sono esposte le reliquie della Maddalena nel 1655. prelevate a Senigallia; sulla parte Il grande affresco che conserva, ben superiore si staglia una piccola restaurato, è forse la prima grande statua, alta circa venti centimetri, raffigurazione (i portali bronzei della raffigurante la Santa, che lunghe chiesa parrocchiale sono del secolo chiome rivestono fino ai piedi. scorso) che ha come soggetto la conEmozione se possibile più insegna della reliquia di San Lazzaro ad tensa, quella che il ricercatore un alto prelato, alla presenza di Bartoprova quando fiuta di essere su lomeo Colleoni. una pista interessante, abbiamo Più che l’immagine, però, ci ha proprovato a Covo. Questo ridente fondamente coinvolto la scritta che centro, solare come la luce di figura nella lapide sottostante: inizio estate che lo avvolgeva, ha “A Lazzaro redivivo, vescovo di Marsicome patrono San Lazzaro, il fraglia, la cui sacra testa da Bartolomeo tello della Maddalena, resuscitaColleoni di Bergamo per consiglio ed to da Cristo. Nella grande e bella opera del frate Bellino Crotti da Romachiesa parrocchiale è conservata no, da Senigallia ove da quattro secoli la testa del Santo. Prima di entraera in grande venerazione, trasportò re nel tempio, come a dirci che l’anno 1449 in questo suo castello di eravamo giunti al punto giusto, Covo”. le formelle del portale bronzeo Era questo il messaggio, peraltro da ci illustravano la consegna delle convalidare con altri riscontri, che inreliquie del Santo da parte di fraconsciamente avevamo cercato? Se te Bellino ad un Vescovo, sotto lo esso fosse veritiero, le reliquie di Sansguardo del Colleoni. La Maddalena di Romano ta Maria Maddalena e di San Lazzaro All’interno le reliquie sono gesarebbero pervenute da Marsiglia a losamente custodite dietro una robusta grata, Senigallia quattro secoli prima della loro traslacelate alla vista del pubblico da un drappo che zione nel feudo del Colleoni, cioè poco dopo viene sollevato solo il giorno della festa del Pa- l’anno 1.000. trono o quando si deve invocare il suo soccorso Questo farebbe chiarezza sulla effettiva antichità per qualche pubblica calamità: in queste occa- del culto della Santa a Senigallia e renderebbe sioni si “squarcia San Lazzaro” cioè si rimuove il plausibile l’instaurarsi della Fiera a seguito del velario, come ci ha detto lo storico locale Rinaldo concorso di pellegrini nel giorno della sua festa. Monella. In chiesa eravamo stati avvicinati da una gentile e inquisitiva signora, che poi corse Flavio e Gabriela Solazzi ...in jazz by the sea una rivisitazione del disco Tutu, (registrato con Miles Davis e dedicato al primo arcivescovo anglicano nero del Sudafrica nonché premio Nobel per la pace nel 1984 Desmond Tutu), il trio del compositore e bandoneista argentino Dino Saluzzi, James Carter Quintet, Richard Bona Group, Enrico Rava e Stefano Bollani, Maceo Parker & Band, il panamense Danilo Perez (pianista di Wayne Shorter) alla guida del suo quartetto e la Colours Jazz Orchestra impegnata nella presentazione del nuovo disco Quando m’innamoro in jazz dedicato alle celebri canzoni del compositore Roberto Livraghi e riarrangiate per l’occasione in chiave jazz, annunciate durante il concerto dal compositore stesso presente sul palco accanto ai musicisti della big band. Al Jazz Village si sono tenuti i concerti gratuiti ‘round midnight, che hanno visto sul palco formazioni e progetti musicali molto diversi tra loro. Da un lato le sonorità eclettiche del Tingvall Trio, l’omaggio swing a Django Reinhardt da parte dei francesi Loïs Coeurdeuil & César Swing, le atmosfere cubane del trio guidato da Ramon Valle, la formazione di Max De Aloe impegnata in un’ampia “concept-suite”, dall’altra le sperimentazioni ai confini del folk di Omparty & Luca Aquino, le sonorità elettriche del progetto guidato da Roberto Cecchetto e quelle decisamente più vicine al rock alternativo di Eivind Aarset. Quest’ultime in particolare, forse meno adatte al luogo in quanto evidentemente lontane dalle atmosfere del jazz club, ma che hanno attirato un numero considerevole di ascoltatori presenti fino alla fine del concerto. Fano Jazz by the Sea, la rassegna diretta da Adriano Pedini che quest’anno ha compiuto diciotto anni, festeggia registrando un ampio consenso da parte del pubblico e ricambiandolo con un cartellone ricco e di alta qualità. Quest’edizione infatti ha visto alternarsi tra la Corte Malatestiana, il Porto-Palcoscenico sull’acqua, il Jazz Village e il Teatro della Fortuna (al quale si è ricorsi eccezionalmente per due sere a causa del maltempo) artisti importantissimi ognuno dei quali espressione delle varie diramazioni del jazz contemporaneo. La novità più grande sono state la serata di anteprima e quella conclusiva, entrambe fuori sede, la prima a Villa Caprile di Pesaro per un concerto di Fahir Atakoglu featuring Horacio “El Negro” Hernandez & Alain Caron che ha registrato il tutto esaurito, mentre per la chiusura è stata scelta la Golena del Furlo, Acqualagna con un concerto gratuito della ballerina e cantante ivoriana Dobet Gnahorè al quale hanno partecipato più di duemila persone. In nove serate, tra il 22 luglio e il 1 agosto, si sono alternati artisti quali Marcus Miller, impegnato in Paolo Tarsi 10 La Cooperativa Millennium è una società di servizi che eroga assistenza 24 ore su 24 a persone malate, disabili, anziane . I SERVIZI AIUTO PER L’ IGIENE PERSONALE (BAGNO-DOCCIA) A DOMICILIO SERVIZI DI ASSISTENZA DOMICILIARE, OSPEDALIERA E PRESSO CASE DI RIPOSO E CLINICHE DIURNI E NOTTURNI DISBRIGO PRATICHE BUROCRATICO-SANITARIE, PRATICA COMPLETA PER OTTENERE L’ INDENNITA’ DI ACCOMPAGNAMENTO SERVIZI DI INTEGRAZIONE SOCIALE PER MALATI, DISABILI ED ANZIANI A DOMICILIO PRESSO OSPEDALI, CLINICHE E CASE DI RIPOSO PRESTAZIONI INFERMIERISTICHE A DOMICILIO ECOGRAFIA ADDOMINALE CONSULENZA E ASSISTENZA PSICOLOGICA SERVIZI DI BABY SITTING SERVIZI DI FISIOTERAPIA, TRATTAMENTI DI OSTEOPATIA PER LE PROBLEMATICHE DELLA COLONNA VERTEBRALE ( CERVICALGIA- LOMBALGIA) CONSULENZA FAMILIARE E PSICO-SOCIO-PEDAGOGICA CON UN CENTRO/SPAZIO DI ASCOLTO CENTRI ESTIVI, DI AGGREGAZIONE GIOVANILE E LUDOTECHE ATTIVITA’ LUDICHE, CREATIVE, SPORTIVE, MANUALI, DI APPRENDIMENTO PER BAMBINI CHE VANNO DALLA SCUOLA MATERNA ALLA SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO INTEGRAZIONE DI ALUNNI DISABILI ATTRAVERSO EDUCATORI SPECIALIZZATI E FORMATI NELLE ATTIVITA’ COMUNI MA ANCHE SPORTIVE CON IL RESTO DEL GRUPPO RISPETTANDO I DOCUMENTI DI RIFERIMENTO(PDF e PEI) COME DA LEGGE 104/92 USCITE, ESCURSIONI, INTERVENTI CON ESPERTI ED OPERATORI SPECIALIZZATI ORGANIZZAZIONE DI EVENTI, ATELIER, FESTE A TEMA E DI COMPLEANNO ORGANIZZAZIONE LUDICA PER STABILIMENTI BALNEARI Via Copernico, 3 Senigallia (An) Tel. 071 7929558 Fax. 071 6627770 Cell. 335 5287009 e-mail: [email protected] numero 08 Agosto 2010_www.ecomarchenews.com bacheca ( [email protected] ) Precisazioni storiche: Senigallia 1943-44 LA LETTERA/ Egr. Direttore, essendo un assiduo lettore del Suo mensile, mi sento in dovere di scriverLe questa lettera per poter fare alcune importanti precisazioni di carattere storico. Diversi mesi fa, nella nostra città, sono stati pubblicati due saggi storici (autori Volpini e Severini) che contengono entrambi delle inesattezze, alcune gravi, e quindi doverosamente da correggere. Iniziamo per ordine. Lo storico Volpini nel suo saggio “Senigallia 1943 – 44” in merito alla triste vicenda del giovane LICURGO ALLEGREZZA deve sapere che costui era il nipote e non il figlio del Podestà (pag.69-70) Fatta questa prima precisazione (senza rancore verso il Sig. Volpini), vorrei invece smentire in maniera assoluta il Sig. Olivi (pag.71) ricordando che il Cav. A. M. Allegrezza non è mai stato iscritto a nessuna POESIA/ LA MERCIFICAZIONE DELL’ACQUA Sorella acqua, ricchezza preziosa madre di vita da Dio all’uomo data non infinita, si vuol privatizzata e al profitto regalata. Chiunque in alto in Italia, in Europa e su tutta la terra permette il misfatto dal Tribunale della Storia quale criminale contro l’umanità sia giudicato. L’acqua fonte di vita non deve entrare nel mercato che sbaglia, sbaglierà e ha sbagliato. Finge di non saperlo solo chi ruba, ruberà e ha rubato perché asseterà e non sarà assetato. Il grazie delle mafie, Danilo Dolci insegna, è voto assicurato. Ma chi aggiusta gli acquedotti colabrodo da società civile sarà glorificato. F iorella Corinaldesi loggia massonica essendo di fede cristiano cattolica e, negli Anni ’50, Presidente dell’Opera Pia Mastai di Senigallia. Vorrei, invece, che lo storico Sig. Severini portasse dei documenti o, in alternativa, delle testimonianze attendibili sulla partecipazione del Sig. Licurgo Allegrezza al plotone d’esecuzione che uccise il 6/2/1944 ad Ostra tre partigiani (leg. pag. 141 “Zavatti…” del Sig. Severini). Episodio che l’autore di questa lettera condanna apertamente. Infatti il plotone di esecuzione era formato esclusivamente dai soldati tedeschi in ritirata e ciò implica la totale estraneità del Sig. Licurgo A. al grave fatto di sangue ad Ostra. Costui cadde vittima, qualche mese dopo, di un’imboscata e venne fucilato insieme ad altre persone (tra cui una donna e un sacerdote). ORIZZONTALI: g i o c h i di A l e IL COMMENTO/ 1 La stagione del Jamboree 7 Si stringono salutandosi 10 Il cavernicolo di una striscia a fumetti 12 Residente nel capoluogo 14 La sua stretta è micidiale 15 Nuovo Testamento 16 Senza veli 17 Una costellazione 18 Un teatro di Senigallia 21 Però, bensì 23 Tre dell’angoloso 24 Calmo, bonario 25 Il soggiorno che si può fare a Senigallia 27 Prodigo... ma senza testa 29 Producono more 30 A noi 31 Articolo per signorine Stessa fine fu riservata al Sig. Bordoni, giovane di 19 anni, estraneo a qualsiasi lotta di sangue (saggio Sig. Volpini pag.70-71). Mentre scrivo queste righe mi viene in mente che la Resistenza nel nostro Paese ha visto protagonisti nel senso migliore del termine, esponenti del Partito Popolare (De Gasperi…) e del Partito d’Azione (Pertini, Nenni). Non dimentichiamolo. Invito, per finire, il Sig. Severini a smentire pubblicamente, in assenza di prove certe, tramite “L’ECO” le calunnie pubblicate nel suo libro. Altrimenti la sua credibilità di storico sarebbe seriamente compromessa. Cordiali Saluti a tutta la redazione. A.P, cittadino senigalliese 32 Possono essere baciate 33 La fine di Guernica 35 Liceali... senza la prima 39 La dea greca della discordia 40 I genitori dei genitori 42 Preposizione articolata 43 Apparecchi per correggere difetti di deambulazione 46 In fondo alla collina 47 L’io di Leonardo 48 Saltuaria, discontinua VERTICALI: 1 Si celebra a Senigallia il 4 maggio 2 Sporco di grasso 3 Macerata 4 Sulle colline di Senigallia 5 Enna 6 Tirano una nota slitta 7 I Caddies, gruppo ska punk statunitense 8 Lo è il loris gracile 9 Si dice rifiutando 10 Una frazione di Senigallia 11 Confusione, disordine 13 Né mie né sue 14 È stata capitale della Germania Ovest 19 Sono pari nei grammi 20 Vale “orecchio” 22 La dictandi indicava le regole per la redazione di documenti in latino 25 Come promemoria 26 Tre... romani 28 Dignità, rispettabilità 29 Inizio di giornata 32 Repubblica Italiana 34 Calice... senza fondo 36 Se pubblici, svolgono compiti che interessano la comunità 37 Labbra... di Londra 38 In latino indica qualcosa di indefinibile 41 Edoardo in breve 42 Inizio di scavo 44 La sua durata è superiore a un singolo ma inferiore a un album 45 Simbolo chimico dell’iridio L A P I AG A D E L D I S AG I O S O C I A L E Lo scorrere dei secoli ha certamente visto un notevole e progressivo miglioramento delle condizioni di vita, dei diritti e delle libertà umane, ma tale movimento è spesso risultato incontrollato e mal distribuito. Difatti il disagio sociale, la povertà, la miseria, la fame sono state e sono purtroppo realtà fortemente presenti, anche all’inizio del nostro XXI secolo. Le statistiche mostrano una tendenza di sempre maggiore allargamento della forbice fra il ricco ed il povero, denunciando una disparità senza eguali fra occidente benestante e sud del mondo indigente. Questa è una piaga che colpisce tutti i paesi del mondo compresa l’Italia. Quali possibili rimedi per colmare un tale degrado e divario: occorre ad esempio che nel nostro paese le regioni più ricche intervengono con sostentamenti, progetti di sviluppo e risoluzioni economiche in aiuto a quelle più bisognose. Occorre dunque una vera e propria politica che stabilisca programmi e regole affinché si provveda allo sviluppo economico del nostro territorio. Anche le Marche, nostra regione, ricca e laboriosa, non può chiamarsi fuori da tale questione, soprattutto per alcune realtà del no- stro retroterra. L’Italia, pur essendo fra gli otto paesi maggiormente industrializzati e ricchi del mondo, non può chiamarsi fuori in quanto anche nel “Belpaese” sussistono consistenti realtà di degrado: il 12% delle famiglie vive al di sotto della soglia di povertà, per un totale che raggiunge quasi otto milioni di individui, cifra che è rimasta invariata negli ultimi cinque anni; il il 56% delle famiglie disagiate vive nel mezzogiorno d’Italia, nel quale risiede il 75% delle famiglie non abbienti. Le responsabilità storiche e politiche di una si- numero 08_Agosto 2010_www.ecomarchenews.com mile situazione affondano in un complesso intreccio di cause che portano sempre ad un identico risultato: ogni speranza di attuazione di una politica concreta contro la povertà e la fame del mondo viene puntualmente disillusa e rinviata a data da destinarsi. Per questo auspico che tale speranza continui e renda partecipe la popolazione e le forze politiche affinché si attuino le riforme economiche e sociali necessarie a debellare la piaga del disagio sociale. Duilio Marchetti 11 b a c h e c a 03_lavoro cerco/offro RAGAZZA 29enne CERCA lavoro. Pulizie, lavapiatti, aiutospesa, commessa zona Senigallia. Urgente! 338.7912916 SARTA con decennale esperienza si offre per riparazioni a domicilio. Massma affidabilità. 071.65714 CERCO lavoro come addetta alle pulizie (faccende domestiche),max serietà. 331.2969679 (Giovanna) 37enne CERCA lavoro come collaboratrice domestica solo pomeriggio in zona Barbara, Ostra Vetere. 347.6849769 (Cristina) CERCO lavoro di tipo amministrativo Disponibile anche con mansioni d’ufficio, buona conoscenza PC, pubbliche relazioni full/parttime anche fine settimana. 331.2904583 Ragazzo straniero di 32 anni in regola con il permesso e con varie esperienze lavorative CERCA lavoro come tuttofare. 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VURIA ESS UN SASS SPESSO IL MALE DI VIVERE HO INCONTRATO NEL MEZZO DI UN GELIDO INFERNO Vuria ess un sass, un fil d'erba o n' fior na foja, na lumaca o n' bagarozz p'r nun p'nsa più a nient p'n par d'or senza d'intorna nisciun ch'scassa l'cazz Spesso il male di vivere ho incontrato era il torsolo di mela morsicato era un attimo in attesa del peggio era uno che mi fregò un parcheggio In realtà non ha un senso quando infuoca la sabbia imbrigliare il cervello che anela la nebbia non è logico in questo paradiso infuocato agognare un desertico inferno gelato Vuria scappà p'n mes n't n'atoll in Polinesia, oppur n'do t'par p'sta sdrajat tutt l'giorn a moll dentra c'la meraviglia ch'è c'l mar e quando il dito medio gli ho mostrato scese dal Suv un poco infervorato e il cric a mo' di spazzolino mi infilò tra il molare ed il canino... Una steppa di grigi e la condensa che sale contro un mondo a colori di groviglio animale da una parte sei solo tra fantasmi emergenti e dall'altra lo stesso tra milioni di genti Sa n'par d'calzon corti e na majetta o anca senza nient si n'c'è nisciun e si qualcun m'cerca dii c'aspetta e anca ch'nun rumpess tant i cojon Ma ad agosto allo zenit di un estate balorda vai cercando il nadir di un inverno che morda e via tette via culi, e via tronfie signore via bambini impudenti ed enormi zanzare E invec m tocca sta machì sal cul sal boll, l'condominio, e la buletta a corr e a fatigà com fossi n'mul ch'tutt al giorn tira la caretta Voglio solo dei giorni in cui il cervello riposi giorni immobili, fermi e a dir poco noiosi ascoltando la notte la sirena cantare che richiama nel porto chi si è perso nel mare A fass l'cul d'l rest nun serv a nient t'l dig sal còr in man e so sincer c'è chi ha fatigat tant solament p'r divn'tà l'più ricc del cimiter... 12 numero 08_Agosto 2010_www.ecomarchenews.com numero 08 Agosto 2010_www.ecomarchenews.com 13 rubriche LE EMOZIONI 2°parte I GIOCHI di ALE Un secolo Che cos’è la felicità? a cura della dott.ssa Anna FARETTA, Psicologa, volontaria DDP Quando proviamo a descrivere le emozioni positive piuttosto che quelle negative, il linguaggio diventa meno ricco e compaiono notevoli ambiguità espressive, al punto da confondere emozioni diverse tra loro.Ciò avviene anche nel caso della felicità, emozione positiva come la gioia, e talvolta scambiata per essa. La felicità è uno stato emotivo di benessere vissuto in modo complessivo e più distaccato da una esperienza immediata e intensa, che è invece il tratto caratteristico della gioia. Se ci chiediamo da cosa dipendano le emozioni positive, per alcuni la personalità dell’individuo conta più che il numero o la qualità degli eventi reali che ne sono all’origine e, dunque, una persona dal carattere allegro e ottimista proverà più emozioni piacevoli, indipendentemente dal loro valore oggettivo. Per altri, invece, vi è un valore intrinseco legato a ciascun evento e la felicità dipende dal numero e dall’intensità degli eventi positivi che ogni persona si trova a vivere. Si può inoltre affermare che la felicità non è affatto l’opposto dell’infelicità, poiché gli stati d’animo sembrano essere distribuiti oggettivamente in modo non molto diverso nelle persone che dicono di sentirsi complessivamente felici o infelici e, dunque, quello che è diverso è il quadro complessivo che emerge in ciascun individuo. Pertanto la stessa persona può giudicare la propria vita, presente o passata, più o meno felice a seconda del particolare momento che sta vivendo. Riguardo poi all’intensità degli stati emotivi, sembra che le persone che percepiscono più intensamente la sensazione di felicità siano le stesse che possono sentirsi, a volte, molto infelici e ciò in quanto vi sono caratteristiche comuni a tutti coloro che provano intensamente le emozioni, di qualunque natura esse siano. Per quanto concerne le caratteristiche personali o anagrafiche, la felicità non dipende in modo diretto da variabili come età, sesso, bellezza, salute, ricchezza o cultura, ma si può ritenere che essa dipenda fortemente dalla storia individuale e, inoltre, che essa sia la conseguenza di un tratto del carattere della persona, cioè di uno stato psicologico piuttosto stabile nel tempo che permane in situazioni diverse ed ha un’origine prevalentemente interna. In ogni caso nelle persone che si sentono pienamente o abbastanza felici si ritrovano tratti del carattere tipici, quali l’estroversione, la fiducia in se stessi, l’ottimismo, l’impressione di controllo su se stessi e sul proprio futuro. e mezzo sul Velluto ORIZZONTALI: 1 Il papa nato a Senigallia 8 Su quello di Levante si svolge la tradizionale Festa del Mare 12 Snellisce il traffico 14 Istituto Tecnico per Attività Sociali 16 È una disgiuntiva eufonica 17 Veicolo Trasporto Truppe 18 Scorre nella provincia di Ascoli Piceno 20 Con Caio e Sempronio 21 I tre del presepio 22 La sua sorgente si trova a Montemonaco 23 Un tipo di farina 24 Quadrupede agricano 26 Non qui 27 Navata senza pari 28 Una via del centro di Senigallia 30 Tre della schiappa 32 L’osmio 33 La tredicesima lettera dell’alfabeto greco 34 Scorre nella Fiandra francese 35 Il Brooks di Frankenstein Junior 37 Altura, poggio 40 Terni 41 Lei... in molte zone delle Marche 43 Viterbo 45 Un cratere lunare 46 Rabbia, collera 47 Come giare 49 La Miranda attrice 51 Un Phenix dell’anime giapponese 53 Grosso mammifero dalla vista debole VERTICALI: 1 Registro, convenzione 2 Si respira al mare 3 La metà di otto 4 Andar per mare 5 Una famiglia di strumenti a fiato 6 Negazione inglese 7 Principio di ortografia 8 Accessorio, secondario 9 Scorre in Inghilterra 10 La Piccolo attrice 11 L’arsenico 13 Abitanti dell’antica Calabria 15 La più piccola regione italiana 19 Gruppo etnico del Laos 25 Fu re dei Pitti 29 Faceva coppia con Gian 31 Bloccare, deviare 34 È una ligatura dell’alfabeto latino 35 Macinato... solo un po’ 36 Sigla della Lettonia 38 Lo Sharif attore 39 David, regista di Grandi speranze 40 Il numero perfetto 42 Un po’... irrequieto 44 Una contrazione involontaria 46 Andate, partite 48 Dentro 50 Introduce un’ipotesi 52 Strato in breve RISTORANTE BAR - PIZZERIA CAMERE Ritagliando il buono sconto del 20% S.S. Arceviese - Contrada Cona, 45 Pongelli di Ostra Vetere (An) Tel. 071 9645102 - 071 965878 14 FOTO LEOPOLDI: 80 anni di scatti Foto Leopoldi: la licenza ufficiale è del luglio 1930, ma l’attività era cominciata molto prima, dice Edmo Leopoldi, al presente decano della fotografia senigalliese: abbiamo foto scattate da noi fin dal 1925. E già questo dovrebbe bastare a illustrare gli ottant’anni di una impresa familiare, prima artigianale poi sempre più commerciale data l’evoluzione dei sistemi di riproduzione da quell’epoca a oggi: soprattutto se pensiamo a quanto dura oggi la ragione sociale di un’impresa. Non per nulla ci tengono molto, lui e Emma, a celebrare le nozze (di diamante o di quale metallo non so) della loro professione. Rammentano la dinastia: da un Leopoldo Leopoldi che fu direttore della Gazzetta Misena, a suo figlio Amleto, capostipite nella professione, uomo estroso e carattere anche lui fumantino: nel foglio di congedo militare era segnalato come “artista cinematografico”. Non so se in altre professioni ci sia stata un’evoluzione minimamente paragonabile a quella che ha investito il mondo della comunicazione per immagini. Cambiamento di tecniche, di stili, di mentalità: cambiamento anche di scopi e di modi della rappresentazione. “Ti ricordi Scarpon?” mi chiede Edmo con qualche titubanza nel parlare di un uomo venerato nella memoria come il prete del Portone. “Ero pronto con la macchina dentro la chiesa per fare le foto a un matrimonio. Sparo il lampo al magnesio che serviva da flash, che fa una luce vivissima e un rumore, una specie di fffom. Al prete salta il libro dalle mani e viene la mosca al naso. Si volta verso i fedeli e si mette a inveire: - Ma insomma! Avete preso la chiesa per un teatro del varietà? – . Capirai adesso: il fotografo a un certo punto s’impadronisce degli sposi e li porta in qualche posto lontano per girare il servizio fotografico: così facendo poi guasta la cerimonia. E poi come la mettono la sposa? Un gran decolté, una gamba qua, una gamba là! Io dico che negli eventi importanti ci vorrebbe una certa dignità…” Mentre Edmo racconta poso gli occhi ad ammirare la loro galleria, e mi soffermo sul ritratto sorridente – severo di Emma quando ancora non era una signora. “Questa foto l’ha fatta Ferroni”. La bottega Leopoldi ai primi tempi della Scuola del Misa era porto sicuro per i patiti della fotografia. Cavalli, Ferroni, Carafoli erano tutti dediti all’approfondimento delle tecniche fotografiche e quasi correvano per venire a riferire di una certa grana finissima che avevano ottenuto o di un certo accorgimento che volevano adottare; e anche Mario Giacomelli si fermava pressoché tutti i giorni, prima di passare da Angelini, lui che della tecnica fotografica sembrava (e sottolineo “sembrava”) fare a meno a vantaggio di un’espressività più immediata. E poi il discorso cade sul suo archivio di immagini senigalliesi: me lo mostra, una serie di fotografie la più parte delle quali è ormai nota ai repertori di questa città. Immagino però che lui possieda nel retrobottega una grande quantità di negativi da stampare e da riordinare. Immagino che vi sia documentata la storia senigalliese lungo questi ottant’anni, ma Edmo mi spiega che non è così. Perché lui non metteva da parte le fotografie, e quelle che sono rimaste si possono consultare negli archivi dei giornali. C’è stata distruzione, anche, perché nel dopoguerra più di uno ha cercato di togliere il fez dalle sue fotografie, e le sue fotografie dall’archivio di Leopoldi, addirittura. Ma il Leopardo d’oro, il Nettuno d’Argento, il Premio Puccini, la Festa del Duca? e i personaggi che vi erano premiati, Ave Ninchi, Corrado, la Baudetti… Edmo ride perché non vuole trovarsi d’accordo con me sul fatto che debba esserci il mondo in quei negativi. Guardo intorno gli oggetti che sono in vetrina, in gran parte digitali, e penso che sia una buona fortuna che abbiano figli che li sanno trattare. Adesso il negozio è una generazione più avanti di loro: ci sono un nuovo Amleto, che segue il negozio, e poi ci sono Laura e Francesco. Un’altra ne incombe. Ci sarà di sicuro una nuova occasione, un nuovo anno tondo in cui festeggiare questa impresa familiare che continua. Leonardo Badioli numero 08_Agosto 2010_www.ecomarchenews.com r u b r i c h e l’Artigiano del diritto risponde IL VAGAMONTI Gabriele Rossini a cura di Pietro Motisi LIFE4ST YLE Non lasciare che l’impronta del tuo life above the line piede porti via ricordi ed immagini a cura dell’Avvocato NUOVO CODICE DELLA STRADA Lo scorso numero mi ero ripromesso di dare seguito alla materia delle locazioni.Tuttavia, l’approvazione delle nuove misure del codice della strada, in parte già entrate in vigore il 31 luglio (le restanti sono operative dal 13 agosto) impongono una parentesi. Il 28 luglio il Senato ha dato il via libera al disegno di legge. E’ un pacchetto che modifica circa ottanta articoli, un terzo del totale. Queste le novità principali. Neopatentati e autisti. Tolleranza zero per alcol e droghe. I neopatentati e i giovani da 18 a 21 anni non potranno bere un goccio di alcol prima di guidare. Il limite minimo di 0,5 g/l, si azzera per queste categorie e quelle dei conducenti professionali (tassisti, autisti, camionisti e per tutti coloro che sono al volante per motivi di lavoro). Sono previsti nuovi test antidroga sulla saliva e non più sulla mucosa. La guida in stato di ebbrezza diventa giusta causa per il licenziamento: potrà essere considerata giusta causa la revoca della patente disposta a seguito della guida sotto l’influenza di alcol e droghe. Per i ciclomotori, dal 19 gennaio 2011, sarà obbligatoria una prova pratica per il conseguimento del patentino e una lezione teorica sul loro funzionamento in caso di emergenza. E’ prevista l’introduzione obbligatoria di lezioni di guida in ore notturne e autostrada. Scatta la revoca immediata della patente per chi è sorpreso a condurre qualsiasi mezzo sotto l’influenza di stupefacenti. Alla stessa sanzione soggiace chi guida in stato di ebbrezza e provoca un incidente in cui l’investito subisce gravi lesioni. Foglio rosa a 17 anni. Si potrà cominciare a guidare con il foglio rosa a 17 anni, purché si sia già in possesso della patente A e il minore sia accompagnato da un conducente con patente B da 10 anni e, previa autorizzazione del ministero, su richiesta del genitore. Gli over 80, otterranno il rinnovo della patente dopo una visita medica specialistica biennale, mentre sale a 68 anni l’età per condurre mezzi che trasportano persone o merci (autotreni o autoarticolati con massa inferiore a 20 tonnellate). Mini stretta per minicar e motorini. Sono previste multe salate per chi produce o commercializza minicar che superano i 45 km/h e per le officine che “truccano” le prestazioni dei veicoli, inclusi i motorini (si rischia fino a 3.119,00 euro). È stato sancito l’obbligo di indossare le cinture di sicurezza per le minicar, mentre la targa non è più legata alla vettura ma all’automobilista. Giro di vite sulla vendita di alcolici. È stato fissato dalle 22 alle 6 il divieto di vendere alcolici da asporto per tutti i locali pubblici e al banco non si potranno consumare dalle 2 alle 6, con divieto di vendita dei superalcolici. Nelle discoteche lo stop alla vendita scatterà dalle 3 di notte, con deroghe a capodanno e ferragosto. Tutti i locali che proseguono l’attività dopo le ore 24 disporranno di un’apparecchiatura per la rilevazione volontaria del tasso alcolemico per la clientela. Notifica delle multe, recupero dei punti e permesso di guida ad ore. I verbali di contestazione delle violazioni al codice della strada saranno notificati entro 90 giorni dall’accertamento, non più 150 giorni. Sarà possibile pagare le multe inferiori a 200 euro a rate (fino a 60), a patto che il richiedente non abbia un reddito superiore a 10.628 euro. Per il recupero dei punti perduti sulla patente si sosterrà una prova d’esame al termine dei corsi; 6 sono i punti riacquistabili (9 per chi ha la patente professionale). È previsto un permesso di guida ad ore, rilasciato dal Prefetto, in favore di chi ha la patente sospesa. E’ una deroga di tre ore giornaliere concessa per motivi di lavoro o per assistere un familiare disabile. Un segno di civiltà. Tutela a pedoni e animali. Chi non si ferma a far attraversare una persona sulle strisce pedonali rischia un taglio di 8 punti. Lo stesso per chi non concede il passo fuori dalle strisce a disabili e bambini. Si prevede una sanzione amministrativa fino a 1.559 euro per chi, dopo aver causato un incidente con danni a animali da affezione o protetti, non si ferma a prestare loro soccorso. I ciclisti indisciplinati non perderanno più punti della patente. a cura di Matteo Garofoli Cool-Hunter: lavoro trendy, ma per pochi eletti del Club Alpino Italiano MONTE REVELLONE Ci troviamo nel “Parco Naturale della Gola della Rossa e di Frasassi”, e devo aggiungere tra i meglio mantenuti di tutta la regione Marche. E’ sicuramente che è tra le aree protette meglio gestite della Regione. Il Parco, pur avendo vette al di sotto dei 1000 metri, conserva un ambiente veramente alpino o di alta montagna, dove numerosi sentieri si inerpicano verso i monti che conservano un’ampia gamma di flora e fauna con all’apice il lupo appenninico, ma non solo, gufo reale e vari tipi di falchi sono solo alcuni esempi. Vorrei portarvi nel comune di Castelletta. Lo stesso è raggiungibile da diverse strade, tutte provenienti dalla SS 76 della Valle Esina. Superata Jesi usciamo a Serra S. Quirico ed arriviamo in loco tra strada asfaltata e sterrata superando la ditta Togni ed ancora nelle vicinanze la sorgente di Gorgovivo, sorgente a noi molto preziosa per la sua acqua. Sarebbe meglio uscire a Genga S. Vittore dove da Falcioni possiamo raggiungere il posto oppure uscire a Valtreara; superata una cava, oramai chiusa, raggiungiamo la quota massima di m. 675 c.a. e in un grande piazzale possiamo trovare parcheggio.La Castelletta si trova leggermente più in basso e guardando in direzione della strada percorsa verso Castelletta, alla nostra sinistra troviamo una pineta da dove ha inizio il nostro sentiero. L’ho personalmente chiamato “la prima Montagna di Gabriele”. Partenza: h 13,45 da Ripe per raggiungere la Castelletta intorno alle 14.45. Sentiero, n 108 A, alle 15.00 dove il segnavia indica: M. Revellone h 0.30. Ci si incammina con i bastoncini alla mano, Gabriele non da meno nota la bella pineta che ci da un po di ombra (quando lo percorremmo era una giornata caldissima,il termometro indicava 38°). La strada da carrozzabile si trasforma in sentiero che in salita e non più al riparo sale verso il monte su suolo pietroso, costituito da rocce calcaree bianche dove è visibile la stratificazione nel corso delle ere geologiche e dove è anche possibile trovare fossili. Si raggiunge la vetta alla quota di m. 841 dove si può ammirare lo stupendo panorama sulla gola della rossa, dove anni fa nidificava l’Aquila Reale che per la continua frequentazione della montagna, specialmente da parte di arrampicatori, non ha più trovato la giusta tranquillità per poter lasciare i suoi piccoli. Poi si riprende lo stesso percorso dell’andata e si raggiunge l’auto in circa 30 minuti. Ps: Gabriele è mio figlio e compie 3 anni il 28 agosto...questo per dirvi che in montagna possiamo andarci tutti, con le dovute cautele. Molte librerie della zona hanno la cartina e la guida del parco, possiamo comunque chiedere informazioni alla comunità Montana chiamando lo 0732/695251. Catamarca Carni MACELLERIA da lunedì a sabato Carne di Vitello 8:00 - 13:30 16:30 - 20:00 Maiale - Agnello - Pollame chiuso lunedì pomeriggio Salumeria e Alimentari Arrosti pronti Specialità in taglio: ASADO ARGENTINO Via Lago di Garda,12 Borgo Ribeca - Senigallia Cel. 329 9376865/392 0960511 .it BUONA E’ QUEST’ARIA di Maria Antonia Martines Il Filo Ed. Quello che colpisce, sin dall’inizio nella lettura di Buona è quest’aria – Stridono le conchiglie sotto i passi, è l’imporsi del senso visivo come momento preponderante della formazione delle immagini. La lirica della Martines può senza dubbio essere definita una poesia visuale, che va a ricalcare la scia delle sperimentazioni artistiche e letterarie portate avanti in maniera trasversale nel clima avanguardistico di fine XX secolo. Non sono quindi le cose o i suoni a indicarci i significati, bensì i colori: la pagina bianca si trasforma in una tela impressionista e le sapienti mani dell’autrice ci guidano nel percorso esplorativo della sua psiche, dove parola e segno iconico si intrecciano di continuo. Il verso, libero da qualsivoglia gabbia metrica, dilata così il suo valore evocativo e si muove in uno spazio sospeso, in cui le linee di forza sono identificabili lungo i sentieri intricati e allusivi delle metafore e delle analogie, in cui il colore appare fondamentale. SANITARIA SABBATINI S A B B A T I N I P. L U C I A N O Stradone Misa, 4 - Senigallia tel. e fax 071.7924176 Fornitore A.S.U.R. - I.N.A.I.L. C o d . R . 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Alcuni la definiscono una “non professione”, per altri è invece il lavoro più bello, moderno, creativo e più trendy del momento. Il cool-hunter gira il mondo alla ricerca del nuovo stile (forme, materiali, colori, ecc) e fornisce ai creativi spunti, idee, dati e analisi su cui progettare le nuove linee di prodotti di moda. E’ una professione di cui in Italia si parla molto, ma che come sempre accade trova un vero mercato solo all’estero. Alcuni cool-hunter lavorano infatti all’interno dei team di ricerca internazionali che fanno capo a grandi agenzie specializzate; altri invece sono consulenti ingaggiati da aziende e atelier per supportare lo sviluppo di nuove collezioni. Ma a spiattellarci in faccia la realtà dei fatti sono i cool-hunter stessi che, manco a dirlo, trovano fortuna oltre i confini nazionali ed esportano il loro sapere (ed il loro saper cercare…) ai cugini spagnoli e francesi soprattutto, i quali stanno sfruttando qualità, competenze, lungimiranza: tutte peculiarità tipiche del cacciatore di tendenze. Ma il cool-hunter, per quanto “figo” come lavoro, non si impara stando seduti sul divano di casa o sfogliando riviste di moda. Si studia, si comincia dal basso facendo da consulenti a piccole aziende locali e poi, se si è meritevoli, si arriva all’olimpo delle maison o delle aziende specializzate nella ricerca di tendenze e nuovi materiali, dove si ricercano anticipazioni creative. Ma come lavora il cool-hunter? Più semplice a dirsi che a farsi: macchina fotografica al collo, voglia di girare il mondo, tanto spirito di osservazione e una buona dose di intuito uniti a creatività, fiuto e libertà. Così si diventa cacciatore di tendenze, dal look al trend notturno, fino agli spettacoli teatrali più in voga. Antenne supersensibili in grado di captare tutto quello che di nuovo e spontaneo emerge dalla quotidianità, questi professionisti delle tendenze setacciano strade e locali, dai più trendy ai meno frequentati, raccolgono dati e si creano un database, reale e virtuale, di tutte le informazioni che potrebbero tornare utili allo scopo; mostre, spettacoli, cibi, foto, spot, locali, negozi, oggetti cult e perfino modi di dire. Indispensabile è la frequentazione costante dei punti strategici della città per carpirne i cambiamenti di stile e precederne l’esplosione. Il tutto va poi naturalmente esportato nelle altre città. Letta così, la faccenda si fa davvero divertente; e lo è, in effetti! Ma quella che può essere una passione, un’attitudine all’attenzione alla novità emergente, si trasforma ben presto in un mestiere. I risultati delle ricerche convergono in un “contenitore” di tutte queste news, che si tratterà il più delle volte di istituti di ricerca e consulenza strategica, e sono provenienti da tutto il mondo, attraverso i segugi sguinzagliati nelle città più vive in fatto di tendenze. Gli istituti poi metteranno per iscritto, sottoforma di vero e proprio rapporto, modello CIA, le segretissime indicazioni in fatto di tendenze nascenti, per poi girarle alle grandi aziende che studieranno, su queste basi, le loro strategie aziendali. Dite la verità, vi è venuta voglia di tentare il salto e buttarvi nel cool-hunting? Bene! Avete intuito? Sapete le lingue? Beh, non basta. Come detto prima, occorre una formazione (in marketing, moda, design o pubblicità). Fatto? Ora, leggete una rivista nuova ogni settimana scegliendo quella che normalmente non avreste mai letto. Visitate un blog a caso, scritto da e per persone le cui passioni non corrispondono alle vostre. Sbarazzarsi di tabu, pregiudizi, dogmatismi e negatività perché tutto ciò blocca la capacità di raccogliere nuove idee. Fatto? Ora, espatriate! 15