Amore erotico e Amore per Dio

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Amore erotico e Amore per Dio
Amore erotico e Amore per Dio
da L'Arte di Amare - Erich Fromm
Erich Fromm, filosofo e psicoanalista tedesco, nasce a Francoforte nel 1900.
In questo brano “Amore erotico e Amore per Dio", tratto dal libro L'arte di amare, l'autore
cita alcuni tipi diversi di amare, da lui considerato un atteggiamento piuttosto che un'emozione
diretta ad una particolare persona: da quello fraterno a quello materno, da quello erotico a
quello per Dio.
I primi due tipi di amore, quello fraterno e quello materno, sono forme di amore
"incondizionato", infatti lui stesso dice: "Se io amo il mio fratello amo tutti i miei fratelli, se amo
mio figlio, amo tutti i miei figli; e oltre a ciò, amo tutti i bambini che hanno bisogno del mio
aiuto".
In questo caso, quindi, l'amore è diretto a più persone, un sentimento non regolato dalla volontà
o dalla ragione.
In contrasto con questi due tipi di amore c'è l'amore erotico.
Perché questo sia vero amore, Fromm pensa che sia necessaria la condizione che io ami
dall'essenza del mio essere l'essenza dell'essere dell'altra persona, in quanto nell'essenza siamo
tutti uguali.
Secondo l'autore l'amore erotico è di natura esclusiva e non universale.
Quest'esclusività è associata alla possessività che a sua volta viene vista come la paura del
distaccamento dall'altro, dell'essere isolato; ciò viene anche dimostrato dal continuo desiderio di
abbattere le barriere con l'estraneo, renderlo intimo, e ciò coincide a volte con il desiderio
sessuale, non sempre frutto dell'amore quindi, ma anche dall'ansia della solitudine, dal desiderio
di conquistare o essere conquistato o dalla volontà.
Quando c'è questo tipo di amore, i due amanti vivono un sentimento quasi "egoista", nel quale si
annullano a vicenda e annullano anche tutti i sentimenti per gli altri, cioè tutto ciò che esce dal
loro amore.
Questo vuol dire che quando c'è l'amore erotico viene a mancare addirittura l'amore fraterno,
non solo il desiderio sessuale verso gli altri.
Una parola molto importante per l'amore erotico secondo Fromm, citata prima, è volontà :
secondo lui l'amore per esistere deve essere frutto anche di un atto di volontà, ( fa riferimento
anche ai matrimoni tradizionali, dettati dalla convenienza più che dal sentimento), che però
all'occidente appare come un qualcosa di falso, non puro.
Però, pur consapevole di ciò, Fromm, continua con la sua idea di volontà, sostenendo che
"Amare qualcuno non è solo un forte sentimento, è una scelta, una promessa, un impegno.
Se l'amore fosse solo una sensazione non vi sarebbero i presupposti per un amore duraturo.
Una sensazione viene e va. Come posso sapere che durerà sempre, se non sono cosciente e
responsabile della mia scelta?".
Sulla base di queste considerazioni si conclude che il matrimonio, combinato o meno, potrebbe
essere garantito a vita dalla durevolezza dell'amore, ossia prendersi l'impegno di amare e , con il
tempo e l'abitudine, si finisce per amare veramente.
Alla fine però è giusto chiedersi se è veramente così, è giusto pensare che per amare basta
volerlo?
E' veramente egoista l'amore erotico?
Non possiamo generalizzare, ma capita a volte che due persone tendano ad escludere tutto il
resto o che non si preoccupino delle opinioni se non di quelle della persona amata. E
probabilmente volere basta ad amare, ma con una precisazione: il volere dev'essere il nostro,
non un'imposizione, ad amare si impara, ma non se si è costretti.
Un esempio di volontà di amare si può riscontrare nel film Il viaggio della sposa.
La protagonista, Porzia, è destinata a sposare un conte, ma nel viaggio verso il futuro marito si
innamora di Bortolo, uomo rozzo ma dal cuore grande. Vista l'impossibilità di questo amore,
Porzia rinuncia a Bortolo e sposa il conte. Alla fine del film, diventata più vecchia, Porzia
ammette di amare ancora Bortolo, ma di essere comunque riuscita ad amare il conte.
Porzia ha deciso di amare, ha voluto amare, e ci è riuscita.
Altro collegamento che si può fare è con il film Adele H., dove viene rappresentato al meglio
l'egoismo dell'amore erotico: Adele ama, e questo suo amore la porta ad escludere qualsiasi altra
cosa, addirittura la sua famiglia.
Altro tipo di amore preso in considerazione da Fromm è l'amore per Dio, l'amore più spontaneo,
nel quale occorre però fare delle distinzioni.
Apparentemente simile a tutti gli altri tipi di amore (in quanto nasce dal bisogno di separare
l'ansia della separazione, ricorrendo quindi alla fusione), si differenzia in varie religioni,
monoteiste e politeiste, nelle quali, in ogni caso, "Dio rappresenta il più alto valore, il più
desiderabile dei beni".
Ma l'approccio a Dio è profondamente diverso da est (Cina e India) a ovest.
La religione occidentale segue tutt'ora i principi della filosofia aristotelica:
– identità: A uguale ad A
– non contraddizione: A è diverso da non A
– terzo escluso: A è diverso da A e non A; A è diverso da A o non A
Mentre la religione paradossale, in contrasto con quella logica, si basa sulla psicologia di
Eraclito, secondo la quale due predicati, A e non A, non si concludono l'un l'altro, ma il loro
conflitto sia alla base di tutta l'esistenza.
Ad esempio, nel pensiero taoista come in quello indiano e in quello socratico, il più alto gradino
che si può raggiungere è l'arrivare a "sapere di non sapere".
Conseguenza di ciò è che il più alto Dio non può essere nominato, e non può essere afferrato in
parole e pensieri.
Infine nella religione occidentale, l'amore in Dio coincide con la fede in Dio, nell'esistenza di Dio
e nella giustizia di Dio.
Nelle religioni orientali, invece, l'amore per Dio è una sensazione di unità, inseparabilità, legata
all'idea dell'amore in ogni atto della vita.
Per concludere ciò che meglio esprime quest'idea è la frase pronunciata da Meister Eckhart: "Se
per questa ragione io sono cambiato in Dio, Lui mi rende Uno con Se stesso, allora, grazie a Dio
vivo, non c'è nessuna differenza tra noi...
Alcuni immaginano di andare a vedere Dio come se Lui stesse laggiù, e loro qui, ma non è così.
Dio e io siamo uno.
Conoscendo Dio, io lo porto in me.
Amando Dio, io lo penetro".
Alessi Marco, Baccega Eleonora, Battaglia Giacomo, Fincato Fabio, Meneghetti Manuel.