ALLEGATO MONOGRAFICO 4
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ALLEGATO MONOGRAFICO 4
Dott. GIOVANNI TILOCCA – Geologo Dottore di Ricerca in Scienze della Terra 07100 Sassari - Via C. Floris, 2 Cell.: 3476841401 e.mail: [email protected] N° 224 Ordine dei Geologi della Sardegna CF:TLCGNN58M17B354S PI: 01819860907 ALLEGATO MONOGRAFICO 4 GEOLOGIA E GEOMORFOLOGIA DELL’ISOLA DI TAVOLARA L’Isola di Tavolara1 costituisce la porzione più atipica del territorio di Olbia, sia in termini geo-litologici che geomorfologici e quindi paesaggistici. La sua attuale insularità consegue direttamente dal dinamismo glacioeustatico che ha consentito l’isolamento della struttura dalla terra ferma in tempi storici ma è certamente influenzata anche dalla sua particolare evoluzione geologico-strutturale nell’ambito del Blocco sardo-Corso e dalla sua collocazione nell’ambito delle strutture peritirreniche del Margine Sardo. Per ciò stesso il suo interesse paesaggistico, da un lato e l’estrema energia del rilievo, dall’altro, derivano e devono essere messe in relazione tanto ai suoi tratti morfo-strutturali quanto all’assetto geomorfologico. Fig.1 – Stralcio della cartografia Geologica ufficiale del Fa 182 - Olbia (legenda in Fig. 4) A dispetto di ciò, sul piano geologico, l’isola costituisce un segmento poco o nulla studiato del territorio della Sardegna. I primi schizzi geologici dell’Isola risalgono al La Marmora (1846) mentre le conoscenze geolitologiche assommano presso che interamente a quanto descritto sinteticamente dapprima brevemente da Pecorini (in Desole 1960) e poi perfezionato nell’illustrazione della Carta Geologica d’Italia da Dieni e Massari (F° 182-Olbia; 1971). Va detto che l’insularità, l’isolamento, lo scarsissimo popolamento, la particolare asprezza del territorio e la parziale militarizzazione dell’isola nella seconda metà dello scorso secolo, hanno costituito per diversi decenni un oggettivo deterrente a tale riguardo. Non di meno, il suo interesse geologico naturalistico risale alla metà del secolo XIX, con le notizie del La Marmora e prosegue su piano meramente paleontologico. La cartografia geologica in scala 1:100.000 del SGI stabilisce lo schema litostratigrafico ufficiale, riassunto in Fig.1. 1 L’isola fa parte dell’ dell’Area Naturale Marina Protetta “Tavolara – Punta Coda Cavallo” istituita con Decreto Ministeriale 12 Dicembre 1997. Il Decreto Ministeriale 12 Dicembre 2003, ne affida la gestione al Consorzio di gestione dell’A.M.P. Tavolara – Punta Capo Coda Cavallo tra i Comuni di Olbia, Loiri Porto San Paolo e San Teodoro 1 Dott. GIOVANNI TILOCCA – Geologo Dottore di Ricerca in Scienze della Terra 07100 Sassari - Via C. Floris, 2 Cell.: 3476841401 e.mail: [email protected] N° 224 Ordine dei Geologi della Sardegna CF:TLCGNN58M17B354S PI: 01819860907 Tombolo Detriti di versante di varia generazione Beach rock Spiaggia ciottolosa e scogliera di frana al piede di falesia/ripa in erosione in genere su falda detritica Frane in megablocchi ciclopici al piede della falesia, d’impostazione Pleistocenica superiore. A Cala di Levante Frane associate alla falesia ripa in arretramento Tombolo Fig. 2 -Inquadramento geomorfologico schematico 2 Dott. GIOVANNI TILOCCA – Geologo Dottore di Ricerca in Scienze della Terra 07100 Sassari - Via C. Floris, 2 Cell.: 3476841401 e.mail: [email protected] N° 224 Ordine dei Geologi della Sardegna CF:TLCGNN58M17B354S PI: 01819860907 Fig. 3 - Stralcio della carta geologica ufficiale: Isola di Tavolara 3 Dott. GIOVANNI TILOCCA – Geologo Dottore di Ricerca in Scienze della Terra 07100 Sassari - Via C. Floris, 2 Cell.: 3476841401 e.mail: [email protected] N° 224 Ordine dei Geologi della Sardegna CF:TLCGNN58M17B354S PI: 01819860907 Fig. 4 - Legenda sostrato cristallino ercinico Fig. 5 - Dettaglio legenda formazioni mesozoiche 4 Dott. GIOVANNI TILOCCA – Geologo Dottore di Ricerca in Scienze della Terra 07100 Sassari - Via C. Floris, 2 Cell.: 3476841401 e.mail: [email protected] N° 224 Ordine dei Geologi della Sardegna CF:TLCGNN58M17B354S PI: 01819860907 mj Fig. 6 -Copertura mesozoica (e schema dei rapporti stratigrafici) Coperture quaternarie Fig. 7 - Schema dei rapporti litostratigrafici per la successione del Giurassico Medio della Sardegna orientale (BF, Calcari di Baunei; PLF, Formazione di Pedra Longa). Tratto da Jadoul F.*, Lanfranchi A.*, Berra F.*, Erba E.*, Casellato C.E.* (2010) - I sistemi carbonatici giurassici della Sardegna orientale (G. di Orosei) ed eventi deposizionali nel sistema carbonatico giurassicocretacico della Nurra (Sardegna nord-occidentale). 84° Congresso Nazionale della Società Geologica Italiana - Sassari, 2008 Escursione E05. Geological Field Trip vol.2, n.2; Serv. Geol. Ital. - ISPRA e della Soc. Geol. Ital.. 5 Dott. GIOVANNI TILOCCA – Geologo Dottore di Ricerca in Scienze della Terra 07100 Sassari - Via C. Floris, 2 Cell.: 3476841401 e.mail: [email protected] N° 224 Ordine dei Geologi della Sardegna CF:TLCGNN58M17B354S PI: 01819860907 L’impostazione del contorno sommerso in frana dell’isola attiene alle vicende del Pleistocene superiore. E’ comunque evidente che i processi gravitativi, per quanto ridimensionati in magnitudo e possibilità di ricorrenza procedono fino ad epoca storica. Quello della parte orientale riflette l’eredità morfo strutturale, dando luogo al piede delle pareti ad accumuli di megablocchi ribaltati che si rilevano concentrati in ambiente subacqueo a profondità via via crescenti fino a circa 20m oltre la quale lasciano progressivamente spazio a blocchi rotolati con volumi assai minori ben rilevabili fino a -30m circa; a batimetrie superiori sono rari. La cartografia in scala1:100:000 costituisce dunque il dato geologico ufficiale ma è evidente che quantunque sia estremamente preziosa e indicativa, può non essere sufficiente ad illustrare la gamma delle litologie presenti in realtà, soprattutto per quel che concerne gli effetti di ciò ai fini della determinazione del pericolo geomorfologico. Ciò vale in particolare per il corpo geolitologico che nella legenda del S.G.I. è siglato con dt essendo definito nel modo seguente: Detrito di falda, conoidi di deiezione, suoli detritici, suoli colluviali. Infatti, al di là degli espliciti fattori morfo-clivometrici dell’intera isola, la suddetta gamma di definizioni tradisce una qualche approssimazione che non aiuta nella contestualizzazione del modello geomorfologico. Infatti la superficie circoscritta dalla formazione continentale dt in realtà detiene almeno tre sub unità geolitologiche detritiche, testimoni di condizioni morfoclimatiche diverse. Distinguiamo: da: A. un deposito continentale di megabrecce di potenza plurimetrica abbastanza uniforme, aggregate da matrici detritiche per lo più ghiaiose e brecciose e da cemento di ricircolazione carbonatico. Costituisce la sub unità più importante in termini volumetrici e la più antica. B. un secondo deposito, di brecce sciolte di calcare e dolomie, attestato in particolare sul versante SW dominante Spalmatore di Dentro e sempre più discontinuo verso NE, sino a divenire occasionale e limitato a depressioni riempite di pietrame attuale proveniente dai distacchi dalle cornici a monte; C. altri depositi discontinui, soprattutto al piede della falesia o sospesi qua è la, attestanti di processi gravitativi attuali a discapito della sub unità A. Si tratta con tutta evidenza di tre “sub unità” originate dai fenomeni gravitativi. La “sub unità” più antica a megabrecce cementate costituisce un grande corpo di frana che caratterizza l’intero versante di raccordo fra le cornici verticali carbonatiche e il sostrato cristallino intrusivo, essendo direttamente a contatto con questo e più saltuariamente anche con lembi basali della sequenza mesozoica a questo soprastante, qui costituiti da terreni conglomeratici con ciottoli di migmatiti con lenti e strati di carbone attribuiti per affinità alla Formazione di Genna Selole (Costamagna et. Al., 2009). Nel panorama geologico ai piedi delle formazioni carbonatiche mesozoiche della Sardegna orientale questa sub unità d Tavolara in realtà costituisce una vera e propria formazione databile relativamente. Ad ogni modo la sua importanza geologica litostratigrafica è legata al fatto che con essa si attesta un’attività gravitativa di un morfoclima legato alle vicende glacio-eustatiche molto antiche; nel contempo quella geomorfologica consiste nel dare luogo a ingenti volumi di deposito dal cui progressivo rimaneggiamento gravitativo si sono originati in pratica tutti i massi ciclopici che orlano il piede della falesia e il suo antistante compendio demaniale marittimo. I processi gravitativi attuali legati alle acque di ruscellamento e/o d’infiltrazione e all’azione erosiva dell’ondazione intensa dal IV e, soprattutto, dal I quadrante, producono frane, con smottamenti e crolli di massi fino al limite superiore della scogliera e di ghiaie fino al mare. I sedimenti ciottolosi sciolti degli ambienti sommersi circalittorali attestano di ciò. Geomorfologia L’isola è contrassegnata da un’elevata energia del rilievo, essendo praticamente verticale sul lato Sud e con ripiani verticali a gradoni sovrastanti un Versante in buona parte con pendenza superiore al 100% a Nord. L’unica area planare è la parte Sud orientale di spiaggia (Spalmatore di dentro). L’estremo Nord Est (Spalmatore di fuori) per quanto di minore altitudine rispetto al corpo principale culminante con 560m è estremamente acclive anche in ragione dell’influenza strutturale. L’isola è contrassegnata da frane che tuttavia si evidenziano a terra soprattutto sul settore Nord e presso il vecchio Faro, dove il fenomeno gravitativo più eclatante si è esplicato nel collasso di una cavità carsica che ha generato un arco di grotta molto caratteristico. 6 Dott. GIOVANNI TILOCCA – Geologo Dottore di Ricerca in Scienze della Terra 07100 Sassari - Via C. Floris, 2 Cell.: 3476841401 e.mail: [email protected] N° 224 Ordine dei Geologi della Sardegna CF:TLCGNN58M17B354S PI: 01819860907 Per la parte restante a Sud le frane sono visibili quasi esclusivamente nel settore subacqueo che attesta di movimenti di immensa magnitudo. La franosità attuale è da considerarsi per lo più quiescente su tutti i fronti e soprattutto sul settore Nord dove sono presenti corpi sedimentari detritici di origine gravitativa che ricoprono per la maggior parte il contatto fra sostrato intrusivo e coperture mesozoiche, lasciando in evidenza solo sparute finestre. Le frane attuali si generano a discapito della cornice calcarea rocciosa superiore dei Portlandiano ma riguardano saltuariamente anche i depositi detritici ciclopici di versante presenti al piede della falesia nel settore Nord Est. L’area militare è soggetta a talune fenomenologie erosive e gravitative sui depositi pleistocenici costieri e può essere raggiunta da blocchi ciclopici (Cala di Ponente). Fig. 8 - Tavolara. Loc. Vecchio Faro. Struttura ad arco originata per collasso gravitativo di cavità carsica, con svariati crolli e associati rotolamenti dei blocchi al piede della falesia. L’accumulo al piede della falesia si sviluppa con megablocchi ciclopici concentrati soprattutto in ambito subacqueo e via via più diradati fino alla profondità di 30m circa. A profondità superiori i blocchi sono occasionali. In tal modo, contrariamente alla parete Sud, decisamente verticale per la gran parte almeno fino a -15m, questo settore, a partire dalla Punta del Papa, si configura per una batimetria caratterizzata da un più ridotto gradiente clivo metrico per la presenza di detto accumulo di frana al piede. Foto tratta da repertorio http://www.panoramio.com/ I risultati dello studio sulla pericolosità dell’isola hanno confermato quello che si ricava da un attenta analisi geomorfologica e cioè che l’Isola di Tavolara è gravata quasi per intero da Pericolosità elevata e Molto elevata 7 Dott. GIOVANNI TILOCCA – Geologo Dottore di Ricerca in Scienze della Terra 07100 Sassari - Via C. Floris, 2 Cell.: 3476841401 e.mail: [email protected] N° 224 Ordine dei Geologi della Sardegna CF:TLCGNN58M17B354S PI: 01819860907 Fig. 9 - Stralcio della Carta Geomorfologica (Tav.5G). Settore Nord Est dell’Isola di Tavolara 8 Dott. GIOVANNI TILOCCA – Geologo Dottore di Ricerca in Scienze della Terra 07100 Sassari - Via C. Floris, 2 Cell.: 3476841401 e.mail: [email protected] N° 224 Ordine dei Geologi della Sardegna CF:TLCGNN58M17B354S PI: 01819860907 Fig. 10 -Stralcio Tav.6G della cartografia della Pericolosità geomorfologica del Comune di Olbia BIBLIOGRAFIA SETTORIALE Amadesi E., Cantelli C., Carloni G.C. & Rabbi E. (1961) – Ricerche geologiche sui terreni sedimentari del Foglio 208-Dorgali. Giorn. di Geol., 28, 59-87. Costamagna L.G., Barca S. &. Lecca L. 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