Leggi articolo - la Clessidra dal 1945
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150_157_Anniversari_2013:Layout 1 16/04/13 06:28 Pagina 150 anniversari - modelli di Fabrizio Rinversi Rolex Submariner – Rolex Submariner, ref. 6205, risalente al 1954. Successivo alla ref. 6204, la prima realizzata da Rolex, qualificata Submariner. 150 l Marche di orologi in Italia 2013 60 anni 150_157_Anniversari_2013:Layout 1 16/04/13 06:29 Pagina 151 S ono molti gli eventi che caratterizzarono il 1953, in piena fase di rilancio dai disastri provocati dal secondo conflitto mondiale. Il vento nuovo del riscatto sociale, civile, politico ed economico fu “sancito” dalla scomparsa, il 5 marzo di Stalin, mentre la ricerca scientifica, con Francis Crick e James Watson, metteva a segno un risultato straordinario, con la scoperta della struttura del DNA (la famosa “doppia elica” venne pubblicata sulla rivista Nature il 25 aprile), veicolo imprescindibile per la rapida evoluzione di mezzi d’intervento e conoscenze sui misteri del corpo umano. Passando ad argomenti più leggeri, sempre nel 1953, il tempio della patria storica del football, lo stadio londinese di Wembley, venne “profanato” per la prima volta da una nazionale europea: l’Inghilterra venne travolta dall’Ungheria per 6 a 3 e i britannici vissero momenti di “sportiva” disperazione. Ecco, in un contesto simile, l’orologeria ed una delle sue Case più rappresentative in assoluto, Rolex, accompagnò straordinariamente il fermento pionieristico alla conquista degli abissi marini e delle vette inviolate della Terra. La Maison ginevrina, forte dei successi leggendari sia strutturali (cassa Oyster del 1926), che tecnici (rotore Perpetual, 1931), e delle verifiche empiriche della robustezza e affidabilità su sollecitazioni eccezionali (un Oyster al polso del pilota statunitense Chuck Yeager, il primo uomo a superare la velocità del suono a bordo di un velivolo sperimentale, nel 1947), sviluppò a partire dall’inizio degli anni ’50 un progetto mirato alla realizzazione di modelli “Professionali”. Un’idea che fece capo all’allora “Direttore delle Pubbliche Relazioni”, RenéPaul Jeanneret, un vero e proprio “mecenate” dell’innovazione e appassionato sportivo, che condusse, nello stesso anno, il 1953, per l’appunto, al lancio di due esemplari studiati per rispondere ad esigenze attitudinali diametralmente opposte: uno destinato alle profondità del mare e l’altro alle cime più alte della Terra. Si trattava dell’Oyster Perpetual Submariner e dell’Oyster Perpetual Explorer. Per motivi di spazio privilegeremo il primo, la cui penetrazione tra gli appassionati si è manifestata superiore negli anni a quella dell’Explorer, ma riserveremo a quest’ultimo, il giusto tributo, entro l’anno su La Clessidra. Storia ed evoluzione La storia cominciò nel settembre del 1953, quando un Rolex, battezzato, per l’appunto Submariner, venne applicato all’esterno del batiscafo di Auguste e Jacques Piccard, che raggiunse i 3.150 metri di profondità. L’esemplare, dopo aver sopportato una pressione di circa due tonnellate per pollice quadrato, tornò in superficie perfettamente funzionante. Non era, evidentemente, un Submariner di serie che, di lì a poco, sarebbe stato commercializzato, ma un modello di notevoli dimensioni con un vetro emisferico, integrato con tutta la tecnologia necessaria per sviluppare la costruzione della versione “per il pubblico”, che vide il suo esordio ufficiale durante la fiera di Basilea del 1954. Il primo Submariner della storia fu il ref. 6204, erede estetico del Turn-o-Graph (nel quadrante, nelle sfere e nella meccanica), ref. 6202, ma con l’aggiunta di specifiche estetico/strutturali per l’uso subacqueo. Impiegava il calibro automatico A.260, da 9’’’ Locandina pubblicitaria del Rolex Submariner, risalente al 1955, in cui viene esaltata l’impermeabilità testata fino a 200 metri e la possibilità di ruotare la lunetta per regolare i tempi d’immersione. Le referenze in auge in quel momento erano la 6538 e 6536. Marche di orologi in Italia 2013 l 151 150_157_Anniversari_2013:Layout 1 16/04/13 06:29 Pagina 152 anniversari modelli Rolex Submariner – 60 anni Submariner, ref. 6538 (introdotta nel 1955), con ghiera girevole che presenta il triangolo al 12 di colore rosso. Un dettaglio sostituito in seguito poiché il rosso era scarsamente visibile oltre i 10m di profondità. E’ la referenza che accompagnò Sean Connery, con cinturino e non bracciale, nei primi episodi della saga cinematografica di James Bond. 3/4, ed era testato impermeabile fino a 100 metri o 330 ft: l’unità di misura in piedi, di origine anglosassone, è tuttora adottata da Rolex sui quadranti, ed equivale a 0,3048 metri. Sul 6204, da 37 mm di diametro, troviamo una lunetta girevole bidirezionale per il calcolo dei tempi d’immersione (scala sessagesimale graduata a intervalli di 5 minuti, alternando barrette a numeri arabi, e punto luminescente di riferimento in corrispondenza dello “0”), una corona ridotta nelle dimensioni (5,3 mm) ed il fondello avvitato, sullo schema classico della cassa Oyster. La particolarità di questo modello sta, oltre al fatto di essere certificato cronometro, anche nel quadrante laccato nero con scala della minuteria periferica, indici a punto e a barretta (ai quarti ad eccezione della punta di freccia al 12) luminescenti, lancette a bastone luminescenti: sotto al logo Rolex, al 12, in luogo della dicitura canonica “Oyster Perpetual” troviamo la parola “Submariner” a fianco di Perpetual. Una soluzione inedita, poiché successivamente, l’indicazione Sub152 l Marche di orologi in Italia 2013 mariner fu sempre collocata al 6. La ref. 6204 rimase in produzione per circa dodici mesi, tra il 1953 e il 1954 e, in quell’anno, fu seguita dalla ref. 6205: la corona era leggermente più grande (6 mm), il fondello bombato e la grafica sullo stesso modificata. Per il resto, si tratta di una “prosecuzione” estetica del 6204, dato che il movimento non era stato modificato. Bisogna attendere la fine del 1954 per il lancio della ref. 6200 (l’ultima con meccanismo di serie “A”, per la precisione, il calibro A296), la cui impermeabilità fu portata a 200m/660 ft, grazie anche ad interventi sullo spessore e all’adozione della corona Brevet da 8 mm. In questa referenza, sul quadrante cominciarono a comparire, al 3/6/9, i numeri arabi alternati ad indici a barretta (la cosiddetta configurazione explorer face), ma vi sono versioni con la medesima grafica degli esemplari precedenti: la scritta Submariner invece scompare, ma non sempre (alcuni quadranti la riportano al 6) e fanno il loro esordio le lancette Mercedes. 150_157_Anniversari_2013:Layout 1 16/04/13 06:29 Pagina 153 Pian piano, dunque, si va configurando l’immagine ultraconosciuta del Submariner, tuttora in auge. Tornando alla storia, a partire dal 1955, il ref. 6200 fu sostituito dalle ref. 6536 e 6536/1 e, in particolare, dalle ref. 6538 e 6538 A (privo della dicitura Submariner e dell’impermeabilità, probabilmente destinato ad usi militari, anche per l’impiego di un vetro differente), fino al 1960. E qui apriamo una parentesi legata al più noto agente segreto del mondo, 007 ovviamente, o meglio, James Bond. Sembra che Ian Fleming, il creatore del celeberrimo personaggio, amasse particolarmente Rolex e, conseguentemente, volle che nel primo film della serie, Dr. No (1962, Licenza di uccidere, nel titolo italiano), l’interprete Sean Connery indossasse proprio un Rolex Submariner. Molto probabilmente si trattava proprio della ref. 6538 con corona Brevet da 8 mm (i modelli che la recavano, vennero definiti “coroncioni”): l’attore scozzese lo indossava non con bracciale, ma con cinturino in coccodrillo o tipo NATO a strisce blu e grigie. Il Submariner, tornò al polso di Connery nel film Goldfinger (1964), protagonista nell’indimenticabile scena in cui Bond si toglie la muta subacquea per mostrare un impeccabile smoking e, ancora, nel 1965 in Thunderball, operazione tuono, per citare i titoli più importanti “trainati” da Connery. E non è finita qui perché 007 (interpretato da Roger Moore) nell’episodio Live and let die, esibisce un Submariner (ref. 5513, che analizzeremo più avanti), modificato da Mister Q con un potente magnete azionato dalla corona di carica in grado di deviare la traiettoria dei proiettili; non solo, la ghiera poteva essere impiegata come sega circolare, per uscire da pericolose situazioni. Ma, ora, torniamo alla realtà. La suddetta ref. 6538 mantenne l’impermeabilità fino a 200 atmosfere e la ghiera girevole, eguale a quella della ref. 6200 (solo, in qualche, caso con un triangolo rosso come riferimento primario al 12, successivamente sostituito dalla colorazione argentea, poiché il rosso era scarsamente visibile oltre i 10m di profondità), in un secondo filone produttivo, fu modificata con la graduazione a un minuto delle prime 15 unità, mentre la corona rimase la Brevet da 8 mm. Il calibro A296 fu sostituito dal 1030, in alcune versioni certificato cronometro (indicazione sul quadrante: “Officially Certified Chronometer”), dal rotore piatto e in grado di caricare in en- trambe le direzioni. Sul quadrante realizzato in diverse varianti (molto rara quella explorer face), non mancano le lancette Mercedes. Rispetto al ref. 6538, il ref. 6536 presentava una corona più ridotta (6 mm) e, in qualche raro esemplare, sul quadrante nero l’indicazione della profondità era stampata in rosso. Rolex, accanto ad esso volle produrre anche una versione meno “professionale”, la ref. 6536/1, con cassa dal minore spessore, quadrante leggermente più ampio e vetro con differenti caratteristiche. Nel 1957, comunque, era avvenuto il passaggio dalla corona Twinlock alla Triplock, che disponeva di una terza guarnizione anulare montata sul tubicino filettato all’interno del quale passa l’alberino della corona. L’anno successivo, furono introdotte le ref. 5508 e 5510, equipaggiate con il nuovo calibro 1530, in uso fino al 1962 (la serie di movimenti Rolex connotata da “15” come prime due cifre è riconosciuta tra le più performanti, in rapporto ai tempi, mai prodotta dalla Maison). La prima era testata fino a 10 atmosfere ed era da ritenersi una continuazione della ref. 6536/1, mentre la seconda costituiva un’evoluzione della ref. 6538, per lo spessore della cassa, l’impermeabilità fino a 200 metri e per la corona Brevet da 8 mm: di fatto la ref. 5510 fu l’ultima a rientrare nell’ambito dei “coroncioni”. E veniamo ad un altro step chiave nella storia del Submariner. Era, infatti, il 1959 quando uscirono di produzione le ref. 6538, 6536, 6536/1 e 5510 e fece il proprio ingresso nella collezione Submariner la ref. 5512, la prima a presentare le spallette di protezione della corona. Un dettaglio im- Il batiscafo Trieste che, nel 1960, raggiunse il fondo della Fossa delle Marianne, condotto dal Prof. Piccard. All’esterno era stato montato uno specifico orologio Rolex, robustissimo, con vetro emisferico, che sopportò con successo una pressione di circa 7 tonnellate per pollice quadrato. Marche di orologi in Italia 2013 l 153 150_157_Anniversari_2013:Layout 1 16/04/13 06:29 Pagina 154 anniversari modelli Rolex Submariner – 60 anni Locandina Rolex del 1960 in cui si esalta l’”impresa” dell’esemplare che accompagnò con successo il Prof. Piccard nel raggiungimento, con il batiscafo Trieste, del fondo della Fossa delle Marianne a 10.916 metri di profondità. Occasione per lanciare la nuova ref. del Submariner, la 5512, la prima a presentare le spallette di protezione della corona. Rolex Submariner, ref. 5513, presentata nel 1962, più economica rispetto al 5512 e non certificata Cronometro. Impiegava il calibro automatico 1530 (1520 in alcune serie). Rimase in catalogo fino al 1989. merso in un contesto di profondo rinnovamento, rispetto al passato: cassa da 40 mm di diametro impermeabile fino a 200 metri, corona Triplock da 7 mm, ghiera con zigrinatura più marcata e primi 15 minuti graduati, alternanza dell’indicazione “cronometro” sul quadrante nero e vetro bombato Tropic più indicato per sopportare le alte pressioni. Per quanto riguarda il movimento, 154 l Marche di orologi in Italia 2013 fino al 1964 fu utilizzato il calibro 1530, mentre a partire dall’anno successivo la ref. 5512 fu accompagnata dal calibro 1570 (da 12 ½’’, 25 rubini, 19.800 alternanze/ora, spirale Breguet autocompensatrice, rotore a carica bidirezionale, certificato cronometro). Sul quadrante, ecco la scala della minuteria aperta (non definita dal filo di cornice periferico), ulteriore dettaglio che qualifica ancora l’attualità del Submariner, l’indicazione al 6 “T<25” (contenuto di trizio per la luminescenza di indici e lancette), mentre le spallette divengono più arrotondate: risale al 1967 l’adozione di nuovi quadranti neri opachi con grafica bianca (non oro), assieme a varianti virate sul marrone, che connotarono la ref. 5512 fino alla sua uscita di produzione, nel 1978. Vi è da sottolineare che l’occasione del lancio di questa referenza, condusse ad un altro eccezionale exploit frutto della collaborazione tra Rolex e Piccard: nel 1960, infatti, sul batiscafo “Trieste” dello scienziato svizzero, venne applicato esternamente un altro Rolex speciale (sempre con vetro emisferico, tipo pallina di ping-pong), che, nella Fossa delle Marianne, toccò senza danni, la quota abissale di 10.916 metri, corrispondente ad una pressione di oltre 7 tonnellate per pollice quadrato. Nei primi anni ’60, poi, la Maison spinse l’acceleratore sull’immagine del Submariner come orologio specifico “professionale” per gli appassionati d’immersione, e dotò le confezioni di vendita di un manualetto con le tabelle di decompressione fornite dalla Marina Americana e il dizionario dei segnali in uso tra i subacquei. Nel frattempo, fedele ad un concept che abbiamo già visto precedentemente, Rolex presentò nel 1962, la ref. 5513, una versione più economica della ref. 5512, non certificata cronometro, dotata del calibro 1530 e, poi, 1520. I quadranti, nella grafica, seguirono specularmente quelli del 5512, con, in particolare, la versione opaca mat dal 1968 al 1985 (eccezionali e rare le varianti explorer face) e il mood laccato con indici bianchi profilati in oro bianco, dal 1985 al 1989. Da quanto indicato si può desumere che il ref. 5513 rimase in catalogo ben 11 anni in più del 5512, fino a quando non venne lanciata la ref. 14060, dotata di vetro zaffiro. Relativamente alla ref. 5513 è interessante ricordare la sua “collaborazione”, nei primi anni ’60, con la COMEX, compagnia francese, specializzata in ingegneria sottoma- 150_157_Anniversari_2013:Layout 1 16/04/13 06:29 Pagina 155 L’ultimo Submariner presentato da Rolex, la ref. 114060, con cassa in acciaio 904L da 40 mm di diametro, impermeabile fino a 300 metri. La lunetta è dotata di disco in Cerachrom nero, realizzato in una ceramica inalterabile. Il calibro automatico 3130, certificato Cronometro, presenta un bilanciere a inerzia variabile con spirale Parachrom blu. Marche di orologi in Italia 2013 l 155 150_157_Anniversari_2013:Layout 1 16/04/13 06:29 Pagina 156 anniversari modelli Rolex Submariner – 60 anni Lunetta con inserto in Cerachrom nero. Da notare che la graduazione è ottenuta mediante deposito di un sottile strato di platino pari a 1 mm (processo PVD). rina e tecnologie iperbariche che, in quel periodo, si occupava anche di manutenzione di impianti di trivellazione sotto il livello del mare. Un compito che imponeva ai tecnici-sommozzatori una lunga permanenza ad elevate profondità, con conseguenti delicate fasi di risalita per evitare l’insorgere di embolie gassose, dovute all’azoto prima, e all’elio, successivamente (componevano con l’ossigeno la miscela di gas delle bombole). Gli operatori COMEX, fino al 1967, indossarono il Submariner ref. 5513. Inizialmente, però, data l’adozione di apposite camere di decompressione per preparare i sub alle immersioni, nelle quali il mutamento graduale della pressione e composizione dell’aria prevedeva l’impiego di elio, quest’ultimo penetrava velocemente all’interno dell’orologio, tra la cassa e il vetro. Nessun problema, fino a quando nella fase di ripristino della pressione atmosferica, in risalita, l’elio non era in grado di fuoriuscire con la stessa rapidità d’entrata, determinando una sovrapressione che provocava la frantumazione del vetro del segnatempo. In tal senso, i tecnici Rolex, per le ref. 5513 destinata alla COMEX, introdussero una piccola valvola situata sulla carrure, dal lato opposto alla corona: attraverso un pistoncino unidirezionale a molla, la pressione dell’elio in risalita determinava l’apertura della valvola e la sua fuoriuscita, preservando l’integrità del vetro. Un successo che impose alla Rolex, per distinguere un simile modello dalla ref. 5513 standard, di preordinare la ref. 5514, con valvola per l’espulsione dell’elio: ambedue gli esemplari con il sud156 l Marche di orologi in Italia 2013 detto accorgimento, come accennato, non furono mai destinati alla commercializzazione, ma solo alla COMEX. Poi, nel 1967 fu introdotto il Sea-Dweller, che riassunse le indicazioni emerse dall’esperienza con COMEX, ma questa è un’altra storia, come peraltro quella del Submariner Date, lanciato in quello stesso anno, è dotato di datario con lente cyclope al 3. Riprendendo le fila dell’excursus sul Submariner, eravamo rimasti alla ref. 14060 del 1989, da 40 mm di diametro. In quell’anno, oltre al vetro zaffiro, si lavorò sulla robustezza e la tenuta stagna fu portata fino alla pressione di 30 atmosfere, con l’indicazione sul quadrante di “1.000 ft = 300 m”. In termini di sicurezza, poi, ecco l’introduzione della ghiera girevole unidirezionale in senso antiorario, in virtù di un dispositivo che, in aggiunta, consentiva la rotazione solo con una pressione molto energica: in tal senso, in caso di urti, la rotazione segnala un tempo più breve di quello effettivo previsto, riducendo i rischi di accumulo di azoto durante la fase di decompressione. Sul quadrante laccato nero, poi, sono confermati gl’indici sferici e a barretta (3/6/9 con punta di freccia al 12) con cornici in oro bianco. S’impone il calibro meccanico automatico 3000, montato su 27 rubini, funzionante a 28.800 alternanze/ora con bilanciere a quattro bracci in Glucydur e regolazione mediante quattro viti Microstella collocate sulla corona esterna del bilanciere, inizialmente non certificato Cronometro (connotato che sarà introdotto con la presentazione della referenza successiva 14060M, all’inizio del XXI secolo). Il Submariner oggi L’attuale referenza del Rolex Submariner, 114060, presentata a Basilea nel 2012, adotta nuove soluzioni estetiche che ne esaltano il carattere emblematico. Con la cassa lievemente ridisegnata, la nuova lunetta e il nuovo bracciale che beneficiano entrambi delle più recenti innovazioni Rolex, il Submariner di ultima generazione si inserisce con forza e coerenza nella tradizione del modello storico lanciato nel 1953. La cassa Oyster Submariner mantiene i 40 mm di diametro e l’impermeabilità fino a 300 metri. La carrure è ricavata da un blocco di acciaio massiccio 904L particolarmente resistente alla corrosione, il fondello scanalato è avvitato ermeticamente con un apposito utensile prodotto e utilizzato solo 150_157_Anniversari_2013:Layout 1 16/04/13 06:29 Pagina 157 Ecco la spirale Parachrom blu adattata sul bilanciere ad inerzia variabile, adattato sul calibro 3130 del Submariner. Evidenzia la curva terminale tipo Breguet ed è costituita da una lega esclusiva Rolex (brevettata), composta da niobio, zirconio e ossigeno: insensibile ai campi magnetici, vanta una grande stabilità rispetto agli sbalzi di temperatura e, in caso di urto, rimane fino a dieci volte più precisa di una spirale tradizionale. Il colore è determinato da un secondo brevetto, del 2005, relativo al processo di modifica della superficie della spirale, per migliorarne la stabilità nel lungo termine. da Rolex. La corona di carica, dotata dello storico sistema brevettato di tripla impermeabilizzazione Triplock e protetta da apposite spallette ricavate nel corpo della carrure (elemento evoluto rispetto alla ref. 14060, essendo queste più larghe e massicce), è saldamente avvitata alla cassa. Il vetro è in zaffiro di sintesi, praticamente antiscalfitture. Per quanto concerne le novità più sostanziali presentate dal modello, ecco la lunetta girevole unidirezionale graduata 60 minuti, dotata di un disco Cerachrom nero, realizzato in una ceramica praticamente inalterabile: la graduazione è ottenuta mediante deposito di un sottile strato di platino (processo PVD). Sul quadrante nero trovano spazio gli ampi indici e le lancette Chromalight, rivestiti di un materiale luminescente a emissioni di lunga durata di colore blu, per un’efficacissima leggibilità anche al buio. Il più recente Submariner, poi, impiega il calibro 3130, meccanico a carica automatica, evidentemente, interamente sviluppato e prodotto da Rolex. Come tutti i movimenti Perpetual, il 3130 è Certificato Cronometro dal C.O.S.C. (Contrôle Officiel Suisse des Chronomètres); 31 rubini e circa 48 ore di riserva di carica sono gli altri connotati di base. Il bilanciere a inerzia variabile, oscillante ad una frequenza di 28.800 alternanze/ora è dotato di spirale Parachrom blu con curva Breguet, brevettata e prodotta da Rolex in una lega esclusiva costituita da niobio, zirconio e ossigeno: insensibile ai campi magnetici, questa spirale vanta una grande stabilità rispetto agli sbalzi di temperatura e, in caso di urto, rimane fino a dieci volte più precisa di una spirale tradizionale. Il colore è determinato da un secondo brevetto, del 2005 (il primo, antecedente, riguarda la composizione chimica della lega), relativo al processo di modifica della superficie della spirale, per migliorarne la stabilità nel lungo termine. Infine, il ref. 114060 è fornito con un bracciale Oyster a maglie massicce in acciaio 904L con fibbia di sicurezza Oysterlock di ultima generazione e sistema di allungamento Glidelock. Questo ingegnoso dispositivo brevettato, alloggiato sotto il coperchio della fibbia, consente di regolare con precisione la lunghezza del bracciale con incrementi di 2 mm sino a un totale di circa 20 mm, senza l’ausilio di alcuno strumento. Ciò permette di indossare l’orologio sopra a una muta da sub fino a 3 mm di spessore oppure semplicemente godere di un maggiore comfort in qualunque altra circostanza. Submariner, la leggenda continua… Marche di orologi in Italia 2013 l 157