Retribuzione Variabile - Business International
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Retribuzione Variabile - Business International
RISORSE UMANE Benchmarking Study Retribuzione Variabile BENCHMARKING STUDY Retribuzione Variabile © Business International S.p.A Via Isonzo, 42 C • 00198 Roma Tel. 06845411 • Fax 0685301046 indice Introduzione 2 Premessa 4 C A P I T O L O CAPITOLO 3 Good Practice in dettaglio 1 La retribuzione variabile come strumento Portafoglio di obiettivi e priorità collegati di gestione del personale alle Alternative per la definizione pacchetto base/variabile del 10 responsabilità della funzione- Renault Retail Coinvolgimento 49 dei dipendenti nella Definizione e implementazione di una scelta del livello di incentivazione- Guala strategia delle politiche di retribuzione Closures Group 50 variabile Management by Policy-Iride 51 13 Retribuzione variabile e Performance Management 19 Retribuzione variabile per Tempestività di liquidazione e feed-backRetribuzione Variabile”peer to peer” a supporto del lavoro in Team-IBM 52 professional/carriere tecniche 21 Utilizzo dei KPI per il variabile Renault Incentivazione individuale o di gruppo 22 Retail Group 53 Bibliografia di riferimento 55 Gestione centrale/locale e politiche nelle multinazionali 23 Compensi alla forza vendita 26 Good Practice nella Retribuzione Variabile CAPITOLO Il 27 Questionario per la raccolta dei dati 2 benchmarking ALLEGATO sulla retribuzione variabile: analisi dei dati Orizzonte degli obiettivi 31 Destinatari e modalità di coinvolgimento 33 Modalità di gestione 35 Valutazione dei risultati 39 Comunicazione 43 Monitoraggio dell’efficacia 47 Efficienza di gestione del sistema 48 Glossario di benchmarking 56 56 Introduzione “Il benchmarking è la ricerca di informazioni a livello aziendale, che consente ad un manager di confrontare le prestazioni della sua funzione con le prestazioni delle stesse funzioni di altre imprese. Il benchmarking identifica quelle prassi direzionali che la funzione interessata deve adottare per raggiungere la superiorità.” “Benchmarking è il processo continuo e sistematico di confronto e misurazione con aziende/organizzazioni di ogni settore, per ottenere informazioni su filosofie, policy, prassi, e indicatori tali da favorire il miglioramento della performance aziendale” APQC 2007 Q uesto studio contiene i risultati di un benchmarking effettuato tra 16 aziende appartenenti a settori diversi sulle prassi in atto in tema di retribuzione variabile per i dipendenti. Il documento si concentra su principi e metodologie adottate nel definire approcci e politiche nella gestione della retribuzione variabile, con la consapevolezza che il confronto - pur in presenza di strategie, modelli di business, dinamiche competitive, settori diversi - è comunque significativo, considerata la trasversalità dell’approccio alle problematiche della gestione delle Risorse Umane. Il tema della retribuzione variabile è affrontato da vari punti di vista per fornire un quadro ampio sulle migliori prassi da adottare e sui fattori che abilitano la performance aziendale con le esperienze di aziende leader. Hanno partecipato al confronto: Agilent Technologies, Arag Assicurazioni, Calyon, Ciba, Edison, Fater, Fintecna, Guala Closures Group, IKEA, Memc Electronic Materials, Renault, Saras, SAS, SDA, Sogesta, STMicroelectronics. Le aziende hanno condiviso le proprie esperienze sui seguenti aspetti chiave: • tipologie di dipendenti coinvolti • peso del variabile sulla retribuzione complessiva • criteri applicati per la definizione degli obiettivi e l’erogazione • KPI utilizzati come target • strumenti di comunicazione messi in atto • processo di definizione e strumenti di governo • costi di gestione Il benchmarking study è così articolato: premessa di scenario: sono anticipati i key finding, i principali risultati emersi durante i lavori di confronto una parte introduttiva al tema: presenta le principali tendenze, in atto in tema di retribuzione variabile le good practice anche a livello internazione e un collegamento con i risultati del benchmarking (Capitolo 1) una sezione dedicata ai risultati del confronto: sono esaminati i dati e le informazioni fornite dalle aziende sulle modalità di applicazione della retribuzione variabile(Capitolo 2), l’approfondimento delle prassi di riferimento (good practice) emerse nel confronto (Capitolo 3). In particolare, sono descritti: - Portafoglio di obiettivi e priorità in base alle responsabilità della posizione, - Collegamento “KPI” e “incentive”: comunicazione e condivisione delle responsabilità, - Coinvolgimento dei dipendenti nella scelta del livello di incentivazione, - Management by Policy, - Retribuzione variabile non predefinita e “peer to peer” a supporto del lavoro in team, - Tempestività di liquidazione e feedback. Lo studio contiene inoltre una bibliografia selezionata per gli approfondimenti. Premessa La gente può diventare ossessionata dal suo obiettivo di MBO e da ciò che serve per conseguirlo. E questo può non essere sempre un bene per l’organizzazione nel suo complesso. Per esempio un venditore può cercare di allargare lo spazio espositivo della propria area per massimizzare le vendite del prodotto assegnatogli, anche se un collega può ottenere maggior profitto da quello spazio. Oppure, chi ha già ampiamente conseguito l’obiettivo dell’anno può spendere un po’ di più, con vantaggi per l’anno successivo, anche se così riduce i profitti aziendali. A.D. di multinazionale Domande critiche sulla gestione di un sistema di retribuzione variabile Siete in grado di rispondere alle seguenti domande? Come è opportuno bilanciare gli obiettivi di retribuzione variabile tra parametri economico/finanziari, tecnico/produttivi o di altro tipo? Se un dipendente consegue esattamente l’obiettivo, il Top Management sarà soddisfatto? Quando si consegue un risultato migliore di quello concordato negli obiettivi quanto si traduce in aumento del valore generato per l’azienda? Coloro a cui è assegnato un MBO sono d’accordo sul fatto che gli obiettivi individuati riflettono adeguatamente il contributo della posizione? Le persone incentivate con forme di retribuzione variabile sono più allineate agli obiettivi della posizione, proattive nel loro lavoro, impegnate con uno sforzo discrezionale superiore? Come si applica la retribuzione variabile a posizioni per le quali il contributo individuale è difficilmente enucleabile? Il sistema di retribuzione variabile adottato, contribuisce al successo competitivo dell’azienda, perché “aggiunge valore per il cliente” o perché è “difficile da imitare”? Se dare una risposta a tutte le domande è difficile, approfondire con questo studio gli aspetti sulle politiche di gestione della retribuzione variabile potrà dare un contributo positivo in termini di visione di dettaglio sulle modalità di operare che hanno scelto altre aziende. Scenario Le aziende che non si limitano a competere sul mercato del lavoro in base al livello della retribuzione base, ma utilizzano le altre opzioni disponibili per compensare i dipendenti, sono molto più efficienti (e probabilmente anche efficaci) nell’attrarre, mantenere e motivare i loro collaboratori. Nel contesto italiano intervengono ulteriori elementi quali: • l’appiattimento della retribuzione fissa e la maggiore flessibilità richiesta al pacchetto retributivo soprattutto per i manager • la necessità di rendere più stringente il collegamento con i risultati di business La definizione di un piano di retribuzione variabile si basa di solito su 3 principi: • prestazioni superiori portano a compensi superiori e viceversa • i compensi sono distribuiti in modo non uniforme, ma equo • chi ha un obiettivo assegnato capisce chiaramente come la sua prestazione influenza i compensi che riceverà In generale si può affermare che sistemi di retribuzione variabile sono realizzati per motivare i dipendenti a prestazioni superiori. Possono articolarsi in molte modalità premianti, dal bonus una tantum all’MBO, alle stock option, al premio per il dipendente del mese, etc. Inoltre sono particolarmente efficaci per gestire le persone che hanno raggiunto il massimo della loro fascia salariale per quanto riguarda la retribuzione fissa. Da recenti studi emerge che negli ultimi anni in Italia la dinamica della parte retributiva variabile è stata superiore a quella della retribuzione fissa, per i dirigenti e per i quadri. 1 Un buon sistema di retribuzione variabile Per attuare e gestire un sistema retributivo “adeguato” occorre evitare alcuni errori tipici che spesso sono frutto di barriere da rimuovere nella cultura organizzativa: • definire obiettivi facili da misurare, ma non rilevanti o prioritari per l’azienda2 • sorprendere il collaboratore durante il colloquio annuale di valutazione/feedback con problemi sulla sua prestazione mai evidenziati prima • timore delle reazioni di chi non ha prestazioni adeguate, può dar luogo a conversazioni imbarazzanti per i manager; questo può appiattire i premi erogati (se Fonte: VIII° Rapporto sulle Retribuzioni in Italia 2007 in Vavassori M., “Le retribuzioni a Brescia: analisi, confronti e commenti. Come definire le policy aziendali”. 2007 www.odmconsulting.com 1 2 Cfr. Bacal R., Ten Stupid Things Managers Do To Screw Up Performance Appraisal, 1999 • • gli obiettivi non sono basati su parametri oggettivi economico-finanziari) ed incrementare i costi retributivi complessivi definire la politica di incentivi rispetto ad un budget predefinito, indipendentemente dal contributo che la performance porta al risultato aziendale. Questo spesso comporta che le erogazioni facciano comunque riferimento al budget3 avversione al rischio finanziario, quando si teme che la spesa diventi incontrollabile se tutti superano l’obiettivo, portando quindi a bloccare con limiti superiori il potenziale di chi ha le migliori prestazioni Una volta abbattute le barriere occorre poi: • allinearlo col sistema di performance management • aumentare il livello di performance individuale identificando e incentivando azioni e decisioni con il maggior impatto sul business • usare metriche quantificabili e misurare la performance con feedback frequenti ai collaboratori • compensare i collaboratori con la performance migliore con retribuzioni complessive molto più elevate degli altri • comunicare di frequente ed in modo trasparente riconoscimenti e compensi per contributi individuali importanti per i risultati di business Alcune good practice per le politiche di incentivazione legate alla performance sono4: • Target derivanti a cascata dagli obiettivi di business coerenti con l’ambito di responsabilità del collaboratore cui sono assegnati • Gestione del processo da parte del capo con feedback frequenti sulla performance • Target che includano profitti e non solo ricavi • Target che comprendano la collaborazione e il lavoro di gruppo • Compensi con un fisso inferiore alla media di mercato • Risultato potenziale anche molto superiore alla media di mercato (e senza massimale) con meccanismi moltiplicatori del premio quando si supera il 100% del target Good Practice Superare i problemi evidenziati e adottare questi accorgimenti suggeriti non è sufficiente per essere eccellenti nelle politiche di retribuzione variabile. Attività di benchmarking internazionali hanno evidenziato prassi innovative che favoriscono ancor più la gestione del processo. In sintesi occorre5: • segmentare la popolazione aziendale secondo funzioni critiche, ruoli chiave e performance, personalizzando i piani di reward e collegandoli alla strategia aziendale • definire obiettivi che non siano conflittuali tra loro 3 DiMisa J., Creating Pay-for-Performance Without Breaking the Bank, Segal Group 2006 4 Benchmarking study: Personalizzazione del Total Reward, Business International 2004 5 Cfr. anche Benchmarking Study: Personalizzazione del Total Reward, Business International 2004 • • • • • 6 costruire un modello che non valuti il passato, ma favorisca lo sviluppo del futuro considerare la cultura organizzativa in cui si opera: in una cultura gerarchica il sistema di retribuzione variabile è uno strumento di valutazione dei risultati e della performance, in una partecipativa e di empowerment un feedback necessario allo sviluppo favorire la trasparenza del sistema personalizzando i messaggi e utilizzando diversi strumenti di comunicazione, formando tutti i dipendenti sulla strategia sulla implementazione e su come il loro sforzo può contribuire al successo pensare al monte incentivi come ad un’entità dinamica, che può crescere in rapporto ai risultati economico-finanziari conseguiti con le prestazioni; valutare il costo in % rispetto al risultato ottenuto, per es. per un venditore il costo di retribuzione variabile come percentuale delle vendite esplorare l’impatto economico del sistema di retribuzione variabile, soprattutto in occasione di cambiamenti, anche per individuare possibili rischi di manipolazione con comportamenti negativi per l’azienda, esaminando6: 3 la sua applicazione a dati storici (in cui vigeva magari un diverso modello) 3 diversi scenari possibili di variazione delle media delle prestazioni o della varianza di queste DiMisa J., Creating Pay-for-Performance Without Breaking the Bank, Segal Group 2006