LA DISPERSIONE NON HA CAMPO! Una rete

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LA DISPERSIONE NON HA CAMPO! Una rete
LA DISPERSIONE NON HA CAMPO!
Una rete territoriale per un Patto Educativo contro la dispersione scolastica
ANALISI DEL CONTESTO
1.1 Conoscere per intervenire
L’abbandono scolastico precoce è un fenomeno che coinvolge i diversi Stati europei
ed è stato inserito fra i temi al centro delle politiche educative europee e nazionali. A
livello europeo, i settori dell’istruzione e della formazione sono considerati strategici
anche per le ricadute sull’economia e sulle possibilità di crescita di un Paese. La
dispersione scolastica viene ritenuta uno dei principali parametri di riferimento per la
misurazione dei progressi fatti dagli Stati membri nel settore istruzione e formazione.
Uno dei traguardi principali di miglioramento della strategia Europa 2020 è proprio
quello di abbassare al di sotto del 10% la percentuale di giovani tra i 18 e i 24 anni
che abbandona prematuramente gli studi o la formazione1.
Secondo i dati dell’Unione Europea, gli early school leavers rappresentano in Italia il
17%, mentre in altri Paesi (Germania, Francia e nel Regno Unito) la quota è
sensibilmente più bassa. Anche se emergono progressi rispetto alla situazione del
2000, quando gli early school leavers risultavano il 25,3%, l’Italia continua, quindi,
ad avere un divario piuttosto rilevante rispetto agli altri Paesi europei2.
Risulta evidente quindi come sia necessario intervenire sul fenomeno della
dispersione scolastica. Ma, in Italia, a differenza di altri Paesi, le politiche e le misure
per contrastare l’abbandono precoce non sono ancora inserite in una strategia globale,
anche se sono state intraprese alcune iniziative per riunirle in un unico framework e si
sta cercando di rafforzare la cooperazione con i vari soggetti interessati (famiglia,
alcuni ministeri, enti locali e associazioni del terzo settore)3.
Inoltre purtroppo, il ritardo nella realizzazione di molte anagrafi regionali e nella loro
integrazione con quella del MIUR impedisce oggi di avere quei dati che sarebbero
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http://ec.europa.eu/education/policy/strategic-framework_it
http://checchi.economia.unimi.it/pdf/89.pdf
http://www.indire.it/2016/03/25/dispersione-scolastica-in-italia-abbandono-precoce-scende-al-15/
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necessari per politiche nazionali e locali di prevenzione e contrasto alla dispersione
scolastica4.
In questo quadro di non semplice lettura, l’Istituto Indire (Istituto Nazionale di
Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa del Ministero dell’Istruzione),
citando una ricerca Eurydice presentata nel marzo 2016, porta all’attenzione un dato
significativo: l’abbandono precoce incide sulla popolazione studentesca a seconda
dello status di cittadino nato all’estero oppure nativo. In Italia, il 34,4% degli studenti
che non consegue diplomi di secondaria superiore o di formazione professionale è
nato all’estero, mentre tra gli studenti nativi la percentuale scende al 14,8%; dati
entrambi superiori alla media europea, che è rispettivamente del 22,7% e 11%5.
1.2 I contesti che generano la dispersione
È inoltre utile capire quali sono i contesti al cui interno si generano dinamiche che
possono aumentare la dispersione scolastica.
Il più evidente è certamente la scuola, che, in quanto luogo privilegiato dell’incontro
tra società e giovani, è attraversata dai grandi cambiamenti culturali che si riflettono
sui comportamenti giovanili ma non sempre riesce a mettere in campo gli strumenti
necessari per colmare la distanza che si è creata tra la cultura dei giovani e quella
della scuola intesa come Istituzione.
Un altro è senza dubbio la famiglia, la quale oggi, accanto alle situazioni di difficoltà
legate alla povertà e all’emarginazione, vive anche difficoltà nella creazione di
relazioni positive (divisioni familiari che si riflettono sui rapporti, difficoltà del ruolo
genitoriale) e nel "patrimonio culturale" della famiglia che fa da discrimine tra gli
alunni proponendo modelli di socializzazione e predisponendo le capacità effettive di
apprendimento.
Il contesto sociale, infine, è un ulteriore ambito che contribuisce a creare le
condizioni che favoriscono la dispersione scolastica: gli orientamenti valoriali
dominanti (il successo, il denaro, l’edonismo ecc.) condizionano gli obiettivi che i
ragazzi si danno, e fra questi non compare il successo scolastico. E’ un dovere della
società nel suo insieme far comprendere ai giovani che istruzione e formazione sono
valori fondamentali per il loro futuro.
1.3 Giovani, internet e nuove tecnologie
È innegabile il profondo cambiamento che le nuove tecnologie, in modo particolare
quelle informatiche e nel campo della comunicazione, hanno portato nei rapporti
interpersonali. La quantità e la qualità dei contatti e delle relazioni che oggi una
persona intrattiene attraverso i diversi canali a sua disposizione, quali telefono, e-mail,
chat, cellulare, hanno aggiunto proporzioni inimmaginabili se confrontate con le
consuetudini comunicative delle generazioni passate.
La ricerca “Net children go mobile” del Maggio 2015, realizzata dal Safer Internet
Programme della Commissione Europea e pubblicata dall’OssCom dell’Università
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http://www.fga.it/news/tutte-le-news/dettaglio/article/17-di-dispersione-scolastica-un-fenomeno-estremamentepreoccupante-527.html
www.indire.it – fonte citata
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Cattolica di Milano, prende in esame a livello europeo l’uso del web e degli
smartphone da parte dei giovani. L'indagine, che ha coinvolto 3.500 giovani tra i 9 e i
16 anni in sette paesi europei tra cui l’Italia, mette in luce ed evidenzia come la rete è
una risorsa sempre più utilizzata al punto che la percentuale di coloro che navigano è
più che triplicata rispetto al 2010. Il 96% dei 13-14enni che utilizza Internet ha
dichiarato di avere un profilo sui social, mentre nel 2010, questo dato era pari al 68%
(nella fascia di età 15/16 anni invece si è passati dall'80% al 93%). La condivisione di
video e immagini e la comunicazione con gli amici sono i fattori che hanno
determinato un incremento dell'uso della tecnologia e di strumenti quali Instagram e
Whatsapp (la percentuale dei giovani che se ne serve è salita dal 43% del 2010 al
57% del 2014).
Facebook ha un ruolo importante dal punto di vista della comunicazione tra pari: il
96% dei ragazzi tra i 13 e i 14 anni che utilizzano Internet dichiara di avere un profilo
social. Un utilizzo sempre più massiccio di questi strumenti, non accompagnato da
una paritetica attenzione alle implicazioni che ogni azione virtuale può comportare,
evidenzia l’espandersi di molteplici zone d’ombra anche in riferimento alla legalità,
al rispetto della privacy, alla diffusione di immagini private o offensive,
all’attendibilità delle fonti e al cyberbullismo che richiedono di essere illuminate da
un attento lavoro educativo.
Rispetto agli altri Paesi europei, invece, i ragazzi italiani usano meno Internet a
scuola, solo uno studente su 4 ha affermato di navigare almeno una volta alla
settimana tra le mura scolastiche. Questo viene segnalato come un problema da più
punti di vista. Da un lato, la scuola potrebbe rappresentare un luogo strategico per il
superamento delle diseguaglianze; dall'altro, l'utilizzo di dispositivi per attività
didattiche, piuttosto che farne totale divieto, potrebbe risultare molto proficuo e
qualche istituto sta iniziando a sperimentarne l'efficacia.
D’altra parte ancora, è indubbio che utilizzare il web possa esporre a rischi e, quindi,
la chiusura delle scuole rispetto alla Rete se da un lato riduce il rischio dall’altro
toglie ai ragazzi una importante possibilità di confronto. Quindi è auspicabile che la
scuola si apra ad un maggior uso delle tecnologie, anche aumentando le competenze
dei docenti nell’uso delle tecnologie informatiche e le loro conoscenze sui possibili
utilizzi nel lavoro educativo.
1.4 Riferimenti per una strategia: long life learning e flipped learning
Un indispensabile riferimento per elaborare una efficace strategia di intervento su un
tema complesso come quello della dispersione scolastica è rappresentato dalle otto
competenze chiave per l’apprendimento permanente (long life learning) elaborate in
sede Ue. Esse vengono definite come la capacità di una persona di utilizzare in
maniera creativa il patrimonio costituito dalla combinazione di abilità, conoscenze e
attitudini essenziali che i cittadini Eu dovrebbero possedere per affrontare in maniera
adeguata le sfide posta dalla società della conoscenza in cui viviamo.
In particolare il progetto LA DISPERSIONE NON HA CAMPO! lavorerà su:
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• la comunicazione nella madrelingua, declinata in questo caso nella lingua
italiana, intesa come competenza base indispensabile per affrontare
adeguatamente il corso di studi e facilitare le relazioni in ambito scolastico e
sociale;
• la competenza digitale, risorsa per migliorare i risultati scolastici, per rendere
maggiormente piacevole l’approccio all’impegno richiesto, per migliorare le
relazioni sociali, per contrastare il digital divide;
• imparare ad imparare, con il supporto educativo per una maggiore
consapevolezza dei processi di apprendimento attivati
• le competenze sociali e civiche, come risorsa indispensabile per migliorare il
senso di benessere degli studenti, l’inserimento nel gruppo di pari e nel
contesto scolastico.
Altro riferimento che orienta il corso dell’intervento è costituito dalla metologia del
flipped learning. Uno degli elementi che viene messo in discussione nella scuola di
oggi (e che costituisce causa di allontanamento fra studenti ed insegnanti) è
individuato nell’impostazione metologica classica adottata nella scuola. In particolare,
due momenti chiave di questa impostazione – la lezione frontale in classe e i compiti
assegnati a casa – sono da più parti messi in discussione: sia perché ritenuti inefficaci
nello stimolare negli studenti le competenze ritenute utili nella società della
conoscenza attuale; sia perché l’enorme disponibilità dal web di contenuti
multimediali facilmente accessibili agli studenti porta a mettere in discussione il
ruolo dell’insegnante.
Le attività previste nei laboratori rivolti agli studenti, e in parte anche quelle rivolte
agli insegnanti, faranno ampio riferimento ai principi individuati nell’approccio della
classe capovolta, quali:
• trattazione dei temi con modalità problematizzanti, approccio critico e
dubitativo orientato a stimolare interesse e curiosità;
• condivisione delle modalità di approfondimento individuale dei temi trattati;
• messa a disposizione di materiale didattico multimediale, video, risorse di elearning da studiare individualmente;
• rielaborazione condivisa degli apprendimenti da attivare in aula
1.5 Contesto di riferimento del progetto
Nelle tre Circoscrizioni della Città di Torino in cui opererà il progetto (la
Circoscrizione 3 - quartiere Borgo San Paolo, la Circoscrizione 5 - quartiere
Madonna di Campagna e la Circoscrizione 6 - quartiere con Barriera di Milano), i
dati dicono che c’è un’alta percentuale di giovani iscritti nella scuola secondaria di
primo grado nati all’estero – soprattutto in Borgo San Paolo dove supera il 60% –
condizione che costituisce un rischio maggiore per la dispersione scolastica.
Nella Circoscrizione 5 e nella 6 l’esperienza dell’educativa di strada del Piano
Giovani del Gruppo Abele ha permesso di incontrare circa 600 giovani nell’ultimo
anno, di cui più della metà a rischio di dispersione scolastica, disagio ed esclusione
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sociale. Vengono raggiunti e coinvolti in particolar modo gli adolescenti stranieri
(rumeni, marocchini, tunisini, moldavi, peruviani, rom). Molti ragazzi abbandonano
la scuola non appena assolto l’obbligo: alcuni non riescono neppure a conseguire la
licenza media. Tanti giovani incontrati in strada fanno parte dei cosiddetti NEET (Not
Engaged in Education, Employment or Training), cioè non stanno lavorando né
studiando né seguendo alcun percorso formativo. Rispetto alla ricerca del lavoro sono
spesso demotivati e rassegnati.
LE CARATTERISTICHE DEL PROGETTO
2.1 DESTINATARI
Il progetto si concentrerà in tre quartieri della città di Torino: Barriera di Milano,
Madonna di Campagna e San Paolo.
Le azioni del progetto coinvolgeranno un totale di 6 istituti scolastici di secondo
grado – due per ogni territorio.
Sono destinatari diretti delle azioni progettuali: dirigenti scolastici, docenti, studenti e
loro famiglie, associazioni presenti nei territori.
2.2 DURATA
Il progetto si articolerà negli anni scolastici 2016/2017 e 2017/2018.
L’avvio è previsto nel mese di novembre 2016.
2.3 OBIETTIVI
L’obiettivo generale del progetto è prevenire situazioni di abbandono scolastico nelle
scuole Secondarie di Primo e Secondo Grado. Tale obiettivo si declina attraverso i
seguenti obiettivi specifici:
• Prevenire e monitorare situazioni di dispersione scolastica
• Promuovere una comunità educante (scuola-famiglia-territorio) coesa sulle
premesse e orientamenti educativo - pedagogici di base
• Aumentare le competenze digitali e sociali costruendo prodotti multimediali
• Aumentare la motivazione degli studenti
• Sensibilizzare i giovani all’uso consapevole delle tecnologie e promuoverne le
potenzialità
• Sostenere gli insegnanti nel loro ruolo educativo
• Sostenere le famiglie in difficoltà nell’acquisto del materiale scolastico
2.4 AZIONI
Il progetto si articolerà nelle seguenti azioni.
2.4.a Il patto educativo
Il Patto Educativo (che coinvolge le scuole dei territori interessati, i loro dirigenti e
insegnanti, genitori e associazioni del territorio) intende creare un orizzonte di senso
condiviso tra i soggetti che, nell’ambito della tematica oggetto del bando, sono
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coinvolti dal punto di vista educativo con i giovani. La creazione del gruppo che
dovrà impegnarsi nel portare avanti azioni ed interventi coordinati e condivisi nei
principi fondamentali, è una fase importante e sostanziale poiché crediamo che su
questa base si possano poggiare tutti gli interventi educativi e pedagogici previsti dal
progetto.
Pertanto per tale azione è prevista la durata di un anno scolastico.
Negli incontri si affronteranno alcuni nodi importanti quali: principi di base e
premesse, definizione degli obiettivi e dei problemi oggetto di lavoro, definizione di
alcune azioni che ciascuno nel proprio ambito si può impegnare a mettere in atto,
criteri metodologici, le regole e le responsabilità che i componenti del gruppo si
impegnano a condividere.
Durante la seconda annualità il gruppo si riunirà periodicamente ma con minore
frequenza, per una verifica, un monitoraggio e una supervisione delle attività e delle
iniziative che i soggetti coinvolti attueranno.
2.4.b Presenza educativa nella scuola
Il progetto prevede l’inserimento di un educatore con la funzione di collegamento e
sostegno educativo per la scuola (per i docenti e per gli studenti) e col compito di
coordinare le attività progettuali, orientare i ragazzi e costruire percorsi
individualizzati se necessari.
2.4.c Elaborazione di prodotti multimediali nei laboratori in orario
extrascolastico
Un progetto che intenda collocarsi tra le azioni di prevenzione alla dispersione
scolastica non può non considerare l’importanza che il ruolo della scuola deve
assumere nella vita formativa dei ragazzi. Tuttavia è necessario che gli studenti, e in
particolare quelli maggiormente a rischio di abbandono, ritrovino senso e significato
nell’esperienza scolastica, anche attraverso proposte ed esperienze non strettamente
legate all’ambito scolastico-curricolare che la scuola può proporre. Per questo motivo
è importante che la scuola si apra anche al pomeriggio e nel periodo estivo.
Il progetto prevede un laboratorio multimediale (un pomeriggio a settimana) in cui si
realizzeranno percorsi che porteranno alla elaborazione critica dei temi e alla
realizzazione di strumenti video capaci di comunicare e veicolare un messaggio
contro la dispersione e l’abbandono scolastico e un messaggio contro il cyber
bullismo e a favore di un uso consapevole delle tecnologie per le scuole secondarie di
primo grado.
2.4.d Percorsi tematici sull’uso consapevole delle tecnologie
Alle classi che partecipano al progetto verrà proposto un percorso in/formativo
sull’uso consapevole delle tecnologie per approfondire una riflessione tra i giovani
sui rischi e sulle potenzialità dei nuovi mezzi di comunicazione, sugli usi delle
informazioni in rete, su concetti quali privacy e riservatezza, integrità e accesso ai
dati.
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2.4.e Laboratori di lingua italiana
Compito fondamentale per la scuola è il sostegno a chi fa più fatica. In quanto si è
individuato nella competenza linguistica uno dei fattori di rischio per la dispersione,
verrà realizzata una attività, rivolta in particolare a bambini e a ragazzi ricongiunti.
Nel mese di luglio si prevede la realizzazione di attività di sostegno ai compiti mirato
e un sostegno nell’apprendimento della lingua italiana.
2.4.f Lavoro con i docenti
Uno dei soggetti centrali che abitano la scuola è costituito dai docenti. Il progetto
intende proporre loro, percorsi di formazione in cui, con modalità interattive e
partecipate, confrontarsi su problematiche comuni, scambiarsi buone prassi, costruire
modelli di intervento virtuosi, approfondire il cooperative learning.
2.5 KIT per la scuola
Una delle cause della dispersione scolastica è senza dubbio di natura economica.
Riteniamo importante, all’interno di un progetto articolato e complesso come quello
proposto, dare attenzione anche a questo delicato aspetto. Il progetto prevede la
fornitura di un KIT con materiali scolastici e biblio-mediaticialle famiglie che sono
più in difficoltà, contribuendo a sostenere le esigenze dei soggetti più fragili.
2.6 SISTEMA DI VALUTAZIONE MONITORAGGIO E VERIFICA
Le cause che entrano in gioco nella dispersione e dell’abbandono scolastico sono
molteplici, diversificati e coinvolgono numerosi soggetti con specifiche a volte
diverse tra loro.
Data dunque la complessità del fenomeno il progetto che proponiamo è articolato in
diverse azioni sviluppate in due annualità.
Pertanto non si può non pensare a un sistema di valutazione e monitoraggio che
preveda strumenti diversi per ogni azione progettuale. Gli strumenti che verranno
utilizzati sono: questionari, incontri di équipe, focus group, colloqui individuali, al
fine di poter meglio valutare l’efficacia del progetto e il raggiungimento degli
obiettivi.
2.7 METODOLOGIA
L’elemento maggiormente innovativo della metodologia del progetto è costituito
dall’utilizzo delle tecnologie e dei social network in modo complementare agli
interventi educativi in presenza: attraverso le applicazioni social verranno creati
gruppi all’interno dei quali la presenza educativa potrà collegare ciò che accade nel
mondo reale e nel mondo virtuale offrendo agli studenti, ma anche agli adulti, spunti
di riflessione sulla diversa natura delle relazioni nei due diversi ambiti.
Il progetto prevede inoltre in tutte le attività rivolte agli studenti e ai docenti l’utilizzo
di una metodologia interattivo-relazionale, al fine di favorire e stimolare i dibattiti e
lo scambio di esperienze.
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Inoltre si avrà un’attenzione ad utilizzare per le attività in orario extrascolastico spazi
e luoghi dei territori al fine di favorire la conoscenza del territorio e delle sue risorse
e opportunità.
2.8 EQUIPE DI LAVORO
Per la realizzazione di questo progetto si costituirà una équipe multidisciplinare
costituita da:
- 1 coordinatore di progetto
- 1 video maker
- 1video blogger
- 2 educatori
- 1 formatore
- 1 mediatore
- 1 valutatore
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