«Io, prof di latino faccio tradurre il rap agli studenti»
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«Io, prof di latino faccio tradurre il rap agli studenti»
22 CRONACHE Lunedì 19 Settembre 2016 Corriere della Sera # «Io, prof di latino faccio tradurre il rap agli studenti» Como, usa i testi di Rovazzi e Jovanotti: sono le canzoni che ascoltano i miei figli «Imperatum adeamus…». Gli alunni di quarta del liceo scientifico Paolo Giovio di Como sono tornati tra i banchi, lunedì scorso, e subito si sono cimentati con una versione di latino. «Facciamo un po’ di esercizio insieme» ha annunciato il professor Gennaro Amandonico. Una frase a testa, si rispolverano declinazioni, complementi e vocabolario. Il testo da tradurre è particolare, non si capisce bene di che autore sia. Cesare? Cicerone? «Ma è Rovazzi!» esclama a un tratto uno studente. Finalmente la versione assume un senso: sono le parole di «Andiamo a comandare», il tormentone estivo conosciuto da tutti i ragazzi che il prof ha proposto nella lingua di Cicerone. Gli studenti sono subito conquistati e sui social network parte la condivisione del brano. «Ecco a voi “Andiamo a comandare” in latino, giusto perché il prof voleva farci riprendere a tradurre con simpatia» commenta una ragazza su Twitter, suscitando l’invidia di chi ha docenti meno fantasiosi. Amandonico, 49 anni, è insegnante da venti. «I miei figli mi hanno sfinito con questa canzone — racconta — così ho pensato di usarla per lavorare in classe con gli alunni. Mi diverte vedere le loro facce quando gradualmente capiscono di cosa si tratta». Non è la prima volta, infatti, che propone testi alternativi. Fin dall’inizio della sua carriera si è divertito a giocare con un idioma considerato morto. «Mi piace fare queste “cavolate”. Cerco brani che i ragazzi conoscono bene e li sfrutto per ragionare con loro sulla grammatica e la sintassi». Dal suo personale archivio di versioni spunta «In mendacium Originali e traduzioni Andiamo a comandare Signor Rovazzi, ho in mano qua la sua cartella e devo dirle che tra tutti i valori le è salito l’andare a comandare Imperatum adeamus Domine Rovazzi, manu hic teneo vestram scidam et mihi dicendum est omnium indicum vobis ire imperatum crevisse Senza parole Ho guardato dentro una bugia e ho capito che è una malattia che alla fine non si può guarire mai Sine verbis In mendacium aspexi et esse morbum intellexi tandem numquam convalescere posse Il brano «Andiamo a comandare», il testo tradotto dal professore di Como il primo giorno di scuola, è stato il tormentone dell’estate. L’autore, Fabio Rovazzi, ha 22 anni ed è al suo primo disco aspexi et esse morbum intellexi», dell’autore V. Rubri, ovvero «Senza parole» di Vasco Rossi. Ma c’è anche «Votorum nox» di Iuniores, noto ai più come Jovanotti. «Mi interessa che gli studenti entrino in classe serenamente, cerco di metterli a loro agio. Così agli autori classici, che costituiscono la maggior parte del programma, mescolo qualcosa di attuale». Oltre al capitolo musicale, c’è anche quello televisivo/cinematografico. Si va dalla vicenda di Aida (Heidi), alla descrizione latina di una puntata del programma televisivo «Uomini e donne», condotto da Marius Philipporum, una sorta di Maria De Filippi. «A volte mi invento anche dei giochi» continua il professore. Al suono della campanella parte la caccia al tesoro in latino e scatta la competiti- vità. Si formano le due squadre, ognuno cerca di accaparrarsi i secchioni della classe per tradurre gli indizi e arrivare prima al tesoro nascosto tra zaini e banchi. «Oppure ho proposto quiz sul modello del “Milionario” — ricorda —. Tra i libri Gennaro Amandonico, 49 anni, insegna latino ai ragazzi del liceo Paolo Giovio di Como Durante le interrogazioni faccio vedere un power point con la domanda di grammatica e chiedo di scegliere la risposta corretta». In caso di difficoltà, si può ricorrere all’aiuto del pubblico (i compagni). I metodi creativi del prof funzionano bene e generano imitazioni. «Un mio alunno si appassionò e scrisse la cronaca di una partita Juventus -Torino in latino» ricorda. La fantasia si sviluppa anche nel campo della letteratura italiana. «Per spiegarci l’Orlando furioso — racconta Federica, ex alunna — ha abbinato a ognuno un personaggio, in base alle somiglianze e al carattere». Così le vicende d’amore di Orlando e Angelica si sono trasformate in questioni personali. La passione del docente per i classici e la letteratura è singolare. Studenti ed ex studenti ricordano i suoi annuali pellegrinaggi a Recanati, patria dell’amato Leopardi. O anche la decisione di leggere la saga di Harry Potter in latinorum. «Sono di parte — commenta Amandonico — ma credo che sia una lingua bellissima. E moderna». Sara Bettoni © RIPRODUZIONE RISERVATA Il commento Anche il gioco insegna (senza scordare Livio e Tacito) di Paolo Di Stefano I l gioco è una componente essenziale dell’insegnamento e dell’apprendimento. Il poeta Giovanni Raboni diceva che l’unico modo davvero serio per imparare a possedere e amare una lingua è giocare con le parole. Vi ricordate i «Draghi locopei» di Ersilia Zamponi, una prof di scuola media che negli anni Ottanta, in una scuola sul Lago d’Orta dedicata a Gianni Rodari, decise di insegnare l’italiano divertendosi e divertendo? Sotto quel titolo — che era l’anagramma di «giochi di parole» — c’era un libro affascinante, un tesoro di funambolismi lessicali, fonetici, semantici. Figurarsi se non è utile e piacevole familiarizzare con il latino partendo dai testi delle canzonette, come fa con i ragazzi del liceo scientifico «Paolo Giovio» di Como il professor Gennaro Amandonico. È un modo per esercitare con leggerezza le declinazioni, le coniugazioni, il lessico e la grammatica: aiuta sicuramente la creatività mettendo alla prova la competenza morfologica. Senza esagerare, però. Perché non va dimenticato che la versione dai classici latini (Cicerone, Seneca, Livio, Tacito…) non equivale soltanto alla trasposizione parola per parola, ma comporta una comprensione molto più ampia: stilistica, letteraria, filosofica, storica, culturale. E a quel punto bisognerebbe ideare giochi più complessi e forse anche più divertenti. © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice cliente: 8727381