SCELTA OTTIMALE DEL MIX DI PRODUZIONE/VENDITA

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SCELTA OTTIMALE DEL MIX DI PRODUZIONE/VENDITA
SCELTA OTTIMALE DEL MIX DI PRODUZIONE/VENDITA
L’azienda Beta opera nel settore tessile con tre tipi di tessuti: A, B e C. I dati consuntivi relativi
all’ultimo quadrimestre sono i seguenti:
PRODOTTO A
Ricavi
Costi variabili
PRODOTTO B
PRODOTTO C
TOTALE
1.802.500
1.382.500
1.200.000
700.000
2.000.000 5.002.500
1.250.000 3.332.500
MLC
Costi fissi speciali
420.000
120.000
500.000
100.000
750.000 1.670.000
400.000 620.000
MSLC
Costi fissi comuni
300.000
400.000
350.000 1.050.000
830.000
RISULTATO NETTO
220.000
Il processo produttivo si svolge su quattro reparti di produzione: nei primi due la lavorazione è
indifferenziata per tutti i prodotti, negli ultimi due ogni prodotto richiede una lavorazione “ad hoc” .
I costi fissi speciali si riferiscono alle attrezzature specifiche di questi ultimi due reparti.
L’ufficio commerciale, avendo effettuato un’analisi presso la clientela, prevede le seguenti richieste
per il prossimo quadrimestre:
PRODOTTO A
PRODOTTO B
PRODOTTO C
Quantità richieste (mt)
4.500
3.200
5.000
Quantità vendute (mt)
3.500
2.500
5.000
Dopo aver avuto i dati commerciali, il responsabile della produzione ne verifica la fattibilità tecnica
e si accorge che il secondo reparto non è in grado di sostenere i ritmi di produzione imposti dalle
vendite (si suppone per semplicità che non si possa ricorrere alle rimanenze di magazzino). Ciò a
causa della saturazione delle ore dei telai ivi operanti. I tempi di produzione dei telai in esame sono:
PRODOTTO A
Ore per un metro di prod.
0,12
PRODOTTO B
0,25
PRODOTTO C
0,30
Le ore operative effettive di un quadrimestre sono 2.550. Supposto di mantenere la capacità data,
quali devono essere i volumi di produzione/vendita dei tre prodotti per il prossimo quadrimestre?
RISCHIO INCERTO S.P.A.
La Rischio Incerto produce un unico tipo di macchina da gioco per bar e sale gioco. Il prezzo di
vendita è pari a € 6.000, i costi variabili unitari sono pari a € 4.000. Con riferimento al prossimo
anno, l’azienda prevede la possibilità di un forte sviluppo del mercato, tanto che il direttore
commerciale prospetta tre possibili scenari in termini di volumi di produzione e vendita:
•
scenario 1 = 1.000 unità;
•
scenario 2 = 1.500 unità;
•
scenario 3 = 2.000 unità.
L’azienda da tempo si sta chiedendo se passare dall’attuale forma di distribuzione diretta, che
avviene attraverso venditori stipendiati, a una distribuzione indiretta, basata su agenti
monomandatari cui viene riconosciuta una provvigione sul prezzo di vendita pari al 5%. In questo
caso, a fronte del costo di provvigioni aggiuntivo, l’azienda beneficerebbe di una riduzione dei costi
fissi. Il controller aziendale, in relazione ai tre scenari sopra indicati e alle due alternative di azione,
formula le seguenti previsioni con riferimento all’ammontare di costi fissi aziendali:
Distribuzione diretta
Distribuzione indiretta
Scenario 1
1.800.000
1.600.000
Scenario 2
2.700.000
2.150.000
Scenario 3
3.850.000
3.200.000
Domande:
1. Quale forma di distribuzione è più conveniente per l’impresa in relazione alle informazioni
disponibili?
2. Dopo ulteriori studi, l’azienda riesce ad assegnare una probabilità a verificarsi dei tre
scenari: scenario 1 = P 60%; scenario 2 = P 30%; scenario 3 = P 10%. Sulla base di questi
dati, quale forma di distribuzione è più conveniente?
TELEVISION S.P.A.
La Television produce una sola tipologia di televisori. I dati relativi alla produzione/vendita dello
scorso anno sono i seguenti:
Quantità prodotte e vendute
Ricavo unitario medio
Costi variabili unitari:
Costi fissi totali
Materiali diretti
Manodopera diretta
Altri costi variabili
Provvigioni (10% del prezzo)
200.000
150
60
20
15
15
5.000.000
Domande:
1. Uno studio dimostra la possibilità per l’azienda di incrementare il prezzo di vendita a 160 €.
In tal caso si potrebbero vendere 180.000 televisori. Quale alternativa è più conveniente?
2. Nella fabbricazione di ogni televisore viene impiegato un tubo catodico che potrebbe essere
acquistato all’esterno al prezzo di € 28. L’azienda per produrlo internamente sostiene un
costo variabile pari a € 26, e costi fissi specifici del reparto dedicato alla produzione dei tubi
catodici pari a € 200.000. Sapendo che questi costi includono € 50.000 relativi ad
ammortamenti di macchinari che non potrebbero essere venduti né trovare utile impiego in
caso di dismissione del reparto, si valuti la convenienza economica dell’azienda a
esternalizzare la produzione di tubi catodici e si calcoli il prezzo di acquisto che renderebbe
equiconvenienti le due alternative.
3. Si supponga che l’azienda, anziché dimettere il reparto, possa riconvertirlo per la produzione
di 180.000 catodi di tipo B, che potrebbero essere venduti ad altri produttori al prezzo
unitario di € 32. l’azienda calcola in € 29 i costi variabili unitari dei nuovi catodi, e nel 15%
i costi fissi del reparto che potrebbero essere eliminati con il cambiamento di produzione.
Come modifichereste le vostre valutazioni di convenienza economica delle due alternative?
CASO BINDI S.P.A.
Nel mese di giugno, la Bindi S.p.A., società operante nel settore editoriale, prevedeva di
inserire in produzione il nuovo best seller "L’affascinante mondo del jet-set: curiosità e
indiscrezioni". Il prezzo di vendita previsto era di € 15.
Dopo aver valutato la convenienza del prodotto, si predisponga il budget per il III bimestre
(giugno-luglio) sapendo che:
1. I volumi di vendita nei mesi di giugno e luglio sono stati stimati, rispettivamente, in
30.000 e 45.000 copie; per il mese di agosto si prevede un volume di copie vendute pari a
67.500.
2. La politica aziendale in termini di scorte di prodotti finiti è sempre stata, presso la
Bindi, quella di tenere a magazzino il 10% delle unità che si prevede di vendere il mese
successivo. Tale politica delle scorte è ritenuta non modificabile, sia per evitare successivi
immobilizzi di capitale circolante che per il rischio di non soddisfare la domanda.
3. Il prezzo-costo previsto della carta da utilizzare è di € 2 al kg; per la produzione di
ogni libro sono necessari 0,5 kg di carta.
4. Il prezzo-costo orario, previsto, della manodopera da utilizzare è di € 30; per la
produzione di un libro occorrono 0,2 ore di manodopera; il numero massimo di ore di
manodopera disponibili mensilmente è di 8.000.
5. Per la manodopera carente è possibile rivolgersi ad un terzista che garantisce la
produzione completa dei libri ad un prezzo-costo previsto per il bimestre in esame di € 13.
6. Nei mesi di giugno e luglio i costi di ammortamento sono pari a € 43.000 (mensili),
mentre gli altri costi indiretti di produzione sono stati quantificati in € 95.600 e € 104.000,
rispettivamente per i mesi di giugno e luglio. Tali costi sono stati imputati al prodotto in
funzione del fatturato previsto.