02-2005 Romania

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02-2005 Romania
Passi Rumeni
Lettere di aggiornamento del progetto
“Colorando la Speranza”
Il Sostegno On-Line degli “Amici dei Bambini” in Romania
n. 1-2 gennaio, febbraio 2005
…a passeggio con i Centri maternali
per l’accoglienza di ragazze madri e il sostegno a famiglie monoparentali in difficolta’
il progetto accoglie giovani madri sole, a rischio di abbandono, per un periodo di circa 6 mesi - 1 anno, durante il quale sono
sostenute nell’arte d’esser mamma. L’equipe affianca e sostiene queste madri per ricreare un legame con i familiari e per aiutarle
ad un prossimo reinserimento socio-professionale.
Vivacita’ fin dall’inizio. Al centro maternale questo mese abbiamo tre mamme e quattro bimbi.
La piu’ giovane e’ N. che ha 19 anni e uno splendido bimbo di 3 mesi, M.. Il piccolo e’ veramente robusto, ma la madre e’ ansiosa e
al minimo colpo di tosse o rigurgito piu’ profondo del solito, chiama aiuto e pensa che bisogna chiamare il dottore. Quindi, bisogna
passare molto tempo a tranquillizzarla. Di fatto, era una ragazzina viziata che frequentava l’ultimo anno di liceo e il passaggio da
questa condizione a quella di mamma responsabile, non e’ dei piu’ facili! Ha dovuto imparare molte cose, anche a cucinare, sotto la
guida della nostra Doina, che si occupa di vigilare sulla pulizia e l’ordine, e con l’aiuto delle altre mamme, piu’ mature ed esperte.
E’ comunque una mammina molto affettuosa e tende a viziare il piccolo, che si e’ ormai un po’ troppo abituato a stare sempre in
braccio!
C’e’ poi M. che e’ arrivata da noi con due bambine: la piccola A. di 2 mesi e An. che ha 5 anni. M. lavora alla periferia di Bucarest,
a Voluntari, in una zona soprannominata “Europa” e che e’ stata praticamente occupata da commercianti arabi e cinesi, che
assumono commesse, possibilmente giovani e al primo impiego, poiche’ generalmente non le mettono in regola. E’ un lavoro in cui si
guadagna modestamente e si hanno orari massacranti, ma e’ comunque un lavoro! Purtroppo, M. ne ha ricavato anche due figlie, di
padri diversi, entrambi arabi e che non hanno voluto riconoscere le bambine. Lei vive con la madre, una brava donna che ha finito
per accettare le nipotine, in una vecchia casa, molto umida e non adatta ad ospitare d’inverno una neonata. E cosi’ ecco che la
Direzione della Protezione del Bambino ci ha chiesto di ospitare M. con le due piccole. A. e’ molto tranquilla e non da’ alcun
problema. Per An. invece, gli inizi non sono stati facili; era abituata a passare la maggior parte del suo tempo in cortile a rincorrersi
con altri bimbi. Ora si sente rinchiusa in un appartamento, dove le si dice spesso di non sbattere le porte e di parlare piano, perche’
i neonati dormono! Per fortuna abbiamo potuto iscriverla alla Scuola Materna, e cosi’ da tre settimane parte alle 8 e ritorna al
pomeriggio verso le 5. Si e’ integrata facilmente perche’ e’ una bimba socievole. E’ stata messa nel gruppo dei grandi e si prepara
alla scuola, quindi ha il suo daffare a disegnare e a cominciare a scrivere numeri e lettere. Quando arriva a casa e’ gia’ un po’ stanca
e verso le 8 crolla e si addormenta!
L’ultima arrivata viene da una cittadina della Moldavia romena, si chiama C. ed ha 23 anni. Ha una piccola di 10 giorni, nata con il
cesareo e che si chiama B. Per fortuna, mamma e bimba, uscite dalla Maternita’ da poco, stanno bene.
Suor Nicoletta, Casa Sperantei Bucarest
…i percorsi degli Appartamenti Sociali
per l’inserimento sociale di ragazze deistituzionalizzate, con lieve ritardo mentale
il progetto accoglie in appartamenti sociali, a Bucarest, ragazze in stato di abbandono, provenienti da una scuola speciale per
persone con deficienze mentali, seguite da un’équipe socio-educativa. Dopo un iniziale periodo di riadattamento, di recupero delle
identita’ personali, educazione alimentare, igienica e delle autonomie individuali, si cerca un posto di lavoro e, quando possibile,
farle incontrare con le loro famiglie.
Gli ultimi passi degli appartamenti “Sociali”. Il progetto per le ragazze che sosteniamo volge verso alla fine. Il mese di dicembre,
abbiamo cominciato a cercare un’altra abitazione per Stela, perche’ le relazioni tra lei e la sua compagna di casa si stanno rovinando
poco a poco ed anche perche’ Stela desidera andare ad abitare con una sua collega di lavoro. Questo sarebbe un vantaggio per lei,
che le permetterebbe di organizzarsi meglio, essere meglio consigliata poiche’ la signora e’ una risorsa per la comunita’. Per
risolvere la situazione, continuiamo a cercare la casa per la Stela cercando anche di coinvolgere la signora M.
Negli ultimi tre mesi ci sono state delle discussioni e attivita’ fatte con le due ragazze per quanto riguarda la modalita’ di gestione
dello stipendio, (le priorita’ per la spesa e l’elenco della spesa), la modalita’ di ricerca di un posto di lavoro, cosa succede nel
momento in cui hanno dei problemi di salute (con chi parli, dove chiami, le prime cose neccesarie da fare), le regole per abitare in
un palazzo.
L’attivita’ continua e ci sono gia’ dei risultati:
Le ragazze sono riuscite a gestire meglio una parte del loro stipendio;
Le ragazze sono riuscite a trovare il posto di lavoro da sole;
Per Elena sono state fatte analisi all’ospedale, perche’ ha avuto dei gravi problemi di salute. Una parte di questi problemi sono stati
risolti, una parte no, anche perche’ Elena somatizza troppo tutte le difficolta psicologiche.
Per Stela ci siamo occupati specialmente di riparare l’apparecchio auditivo. E poi nei prossimi mesi dovra’ fare l’operazione ad un
dito.
Tatiana Gadici, responsabile appartamenti sociali
…saltellando con l’equipe del Sorriso per educare tramite il gioco
Un gruppo di animatori volontari, con esperienze in teatro, marionette, giochi educativi e clowneria, si incontra settimanalmente
con i bimbi di alcuni centri de plasament di Bucarest, in scuole e nei quartieri piu’ svantaggiati, per portare un sorriso che accolga e
riunisca, sviluppando fiducia in se’ stessi e negli altri, abilita’ manuali, creativita’, e promuovere valori di solidarieta’, rispetto e
condivisione.
Fior d’amore “CRAITE”.
Di “CRAITE”- FIOR D’AMORE, sapevo che sono piccoli fiori che fioriscono tardi, di colori giallo e arancione, e hanno una fragranza
profonda d’autunno.
Ho scoperto poi che questi piccoli fiori possono essere anche i bambini piccoli con personalita’, persi nell’istituto Sfanta Ecaterina, di
cui ci occupiamo noi nel progetto “CRAITE” di Aibi. Gli obiettivi sono la crescita di questi fiori grazie ai nostri volontari attivi ed
appassionati.
Durante i nostri incontri parliamo tanto delle attivita’ che vogliamo fare coi bimbi, dei cambiamenti negli atteggiamenti dei bambini
dopo un certo periodo che abbiamo lavorato con loro, dei giochi diversi per lo sviluppo della relazione fra adulto e bambino.
Le nostre attivita’ nel Centro durano quasi due ore ogni volta. Si tratta qui di attivita’ per i bambini di 0-3 anni, che ad esempio
possono essere:
l’avvolgimento di spago con dei campanellini su una stanghetta di legno, la stanghetta e’ tenuta ad una certa altezza per
incitare il bambino a fare un esercizio per imparare a sollevarsi in alto, (i bimbi quando sentono il tintinno dei campanellini)
dimenticano la paura di stare in piedi.
pronuncia di certe vocali che stimolano il bambino a ripetere o almeno ad essere attento;
l’abbraccio ed il gioco col bambino ;
creare un ambiente di sicurezza per il bambino, tramite la relazione del bambino con lo stesso volontario per un determinato
periodo (certo, questa attivita e’ stata difficile da realizzare visto il numero fluttuante delle persone nel Centro);
la realizzazione di un quaderno per e dei bambini, dove i volontari con loro immaginazione senza freni hanno dipinto e scritto
eventi successivi dei bambini di cui hanno visto la crescita giorno per giorno.
Nessuno puo’ rimanere distaccato in un lavoro come questo e, non so come, in un istante, sento una lacrima scendere nell’angolo del
mio occhio destro, e mi sembra di sognare: Marian ha progredito, si alza da solo nel letto, cammina indeciso pero’ esplora tanto, lo
solletico e la sua risata e’ cristallina; Amalia sbatte la testa sul pavimento per attirare l’attenzione e un giorno ha abbozzato un
sorriso, il giorno dopo ha riso; Alex ha il suo sguardo significativo quando vuole fare qualcosa insieme a me; Marius ha scoperto come
camminare e, prima di addormentarsi, sorride come un angelo, soprattutto quando e’ accarezzato sulla testa e sulle mani.
Sarebbe bellissimo dirvi che non ci sono stati momenti difficili, disaccordi e situazioni in cui i nostri volontari erano sopraffatti dal
numero di bambini presenti. Penso pero’ che questo e’ il fascino del progetto e che senza questi momenti difficili, non possiamo
scoprire delle cose meravigliose di noi stessi e degli altri.
Maria Iftime, coordinatrice progetto “Craite”
Gli istituti in Romania: un problema ancora attuale
Per aiutarvi a capire meglio la situazione dei bambini abbandonati in istituto in Romania vi riportiamo un articolo apparso sul
giornale qualche settimana fa.
Fonte: Romania Libera, lunedi, 31 gennaio 2005
Vittime degli sbagli fatti dai genitori. I bambini abbandonati non possono essere curati dalla loro tristezza.
A Urziceni, una citta’ del distretto Ialomita (50 chilometri da Bucarest), c’e’ un istituto, che raduna 61 bimbi, di cui 12 rientrano a
casa la sera, 14 rientrano nei fine settimana, e 35 risiedono li. La signora Victoria Ilie, la direttrice di questo istituto per la
protezione del fanciullo, e’ venuta a Urziceni nel 1985, durante la dittatura comunista, quando questo centro era "La casa per
bambini” dove erano accolte 200 ragazze [Ndr. Due delle ragazze del progetto Appartamenti sociali di Amici dei Bambini sono stati
qui per tanti anni].
E’ arrivata nel periodo prima del 1989 (la rivoluzione anticomunista romena), quando la miseria e la puzza di urina dentro le camere
rendeva l’aria insupportabile, si e’ affezzionata a queste bambine e non le ha piu’ lasciate .
„ Questi bambini sono le vittime dei loro genitori. Bisogna fare di piu’ per l’educazione degli adulti, le misure contraccettive, e per
la responsabilizzazione delle future madri” dice la signora Victoria, "mamma" di tutti i bimbi chi si trovano qui” „ Loro abitano
adesso in condizioni migliori. Pero’ nessuno e niente non puo’ compensare quello che la sorte gli ha tolto: i genitori e quel posto
denominato semplicemente „casa”.”
Una misura con conseguenze positive: pochi bimbi negli istituti
"La diminuzione del numero dei bambini nell’istituto, ha portato un miglioramento considerevole delle condizioni di vita in istituto,
ed e’ possibile quando lasciano l’istituto, aiutarli a trovare un lavoro ed una casa. Quest’anno, nessun bambino deve lasciarci.
Abbiamo tempo per parlare con sindaco, con le aziende. La gente e’ molto sensibile e vogliono aiutarci”.
I programi per un vita independente
"Per barcamenarsi nella vita quotidiana ci occupiamo noi adesso anche della loro educazione. Proviamo a farle crescere con delle
abitudini per una vita autonoma. Cosi, quando crescono, a 11 anni, ricevono il detergente per lavare i vestiti da sole. Gli insegnamo
a cucinare, a fare le pulizie, e a mettere tutto in ordine. Poi, partecipiamo ai diversi concorsi e programi. Per esempio, i bambini
hanno vinto un premio ad un concorso intitolato „Conosciamo bene le istituzioni locali”. Coi soldi ricevuti abbiamo aquistato un
registratore con il quale, i bimbi hanno fatto una intervista al sindaco, dove ha fatto delle promesse.
Hanno visitato il comune, ditte diverse, dove hanno ricevuto un messaggio di apertura. Adesso troviamo i bambini piu’ aperti dopo
queste esperienze."
Il bambino abbandonato dai genitori - un abisso di tristezza
"Voglio il loro meglio, dico a tutti che questa e’ una casa dove i bambini abitano con delle sofferenze, ma anche con delle cose belle.
A capodanno ho provato a dargli tante attenzioni perche’ fossero felici pero’ non ci sono riuscita. C’era una piccola che piangeva
perche’ avrebbe voluto essere con sua madre. E non era la sola. Anche gli altri vogliono stare con i genitori nei momenti di gioia o di
sofferenze anche se non li hanno mai conosciuti."
„Ogni bambino abbandonato dai genitori porta con lui nel cuore un abisso di tristezza” dice la signora Victoria Ilie. „Noi lavoriamo, li
aiutiamo a sopportare e superare questa tragedia per poter vivere normale. Pero’ l’aiuto deve iniziare dai genitori: di non
abbandonare piu i bambini, di non dare una vita se non possono offrire le condizioni. Ma per raggiungere questo c’e bisogno di molto
tempo”.
Cornel Stinga, responsabile sad.
Sguardi sulla tradizione rumena
La purificazione dell’acqua...per il benessere della famiglia. Nei primi giorni di gennaio nella tradizione romena si celebra
“Boboteaza” la festa dell’Epifania. Dicono che le persone che entrano nell’acqua in questo giorno sono poi protette da tutte le
malattie.
Tradizionalmente la benedizione dell’aqua si faceva in un luogo speciale vicino ad una fontana o ad un corso di acqua perenne, dove
le ragazze seguivano febbrilmente il momento in cui il prete usciva dalla chiesa; se loro vedevano vicino un giovanotto su un cavallo
bianco, era sicuro che si sarebbero sposate in quell’anno. C’e’ inoltre la tradizione che quando il prete lancia la Croce nell’acqua, i
diavoli escono e fuggono come il vento.
Il momento di aspergere di aquasanta provoca un’affollamento generale, perche’ la tradizione dice che la ragazza che prende prima
l’aquasanta era “piu buona per l’amore, matrimonio, onore”. Dall’aquasanta bevono tutti i componenti della famiglia e si da anche
alle bestie; l’aquasanta rimasta era tenuta in un vassoio vicino ad una icona e si credeva che “cura tutte le malattie”.
Il popolo considera che la pioggia il giorno dell’Epifania preannunzia un lungo inverno, e se fa caldo questo significa un’estate molto
calda; se batte la bora e’ il segno che ci sara’ abbondanza.
Cornel Stinga, Responsabile sad
Dalla redazione di Amici dei Bambini Romania:
Alisia – responsabile relazioni estere,
Ana Maria – responsabile amministrativa e assistente progetti,
Barbara – volontaria cooperante per Amici dei Bambini in Romania,
Cornel – responsabile sostegno a distanza e del centro giovanile,
Tami - responsabile Appartamenti sociali e Centro Maternale “Crai Nou”.
Str. Dr. Sion nr. 6, Sc. A, Et. 5, Ap. 12, Bucuresti, sector 1 ; Tel./fax: 0040/21.315.75.27
La Newsletter “Passi Rumeni” è stata pensata dai nostri volontari espatriati, per garantire un aggiornamento costante sul lavoro
svolto per i bambini e le famiglie della Romania. Un nuovo servizio che abbiamo denominato SOL (Sostegno On Line).
L’idea è quella di trasmettere via e-mail la newsletter per informarvi dell’andamento del progetto “Colorando la Speranza”.
Se l’idea continua a piacervi e volete condividerla con altri amici basta che ci comunichiate la loro e-mail all’indirizzo di posta
elettronica: [email protected] affinché possano ricevere direttamente i prossimi numeri del notiziario. La newsletter “Passi Rumeni” e’
comunque disponibile anche sul sito internet di Amici dei Bambini, all’indirizzo www.aibi.it nelle pagine dedicate ai nostri
progetti in Romania e sul nuovo sito di Prietenii Copiilor www.bambini.home.ro, sia in italiano che in rumeno.