Accettata in Svizzera l`iniziativa contro i minareti

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Accettata in Svizzera l`iniziativa contro i minareti
Anno 40 N. 12, dicembre 2009
Mensile degli Svizzeri in Italia con comunicazioni ufficiali delle Autorità svizzere e informazioni del Segretariato degli Svizzeri all’estero Internet: http://www.gazzettasvizzera.it
A sorpresa sconfessato il governo – Conseguenze?
Accettata in Svizzera
l’iniziativa contro i minareti
Contro le previsioni degli analisti politici, contro gli stessi sondaggi della vigilia e perfino
a sorpresa degli stessi promotori, il 57,5%
dei votanti in Svizzera ha approvato l’iniziativa lanciata dall’UDC. L’iniziativa chiedeva di
inserire nella Costituzione federale il divieto di
costruire minareti.
A detta degli iniziativisti il minareto è un sim-
bolo del fondamentalismo musulmano che
non distingue gli aspetti religiosi da quelli politici e diventa così una dimostrazione della
rivendicazione del potere politico e sociale
dell’Islam. Per il Consiglio federale invece
l’iniziativa non rispetta la Costituzione, poiché
segue a pagina 21
«Il bambino Gesù adorato dai pastori» - Taddeo di Bartolo - (Pinacoteca di Siena), XV sec.
Il Collegamento Svizzero in Italia
e Gazzetta Svizzera
augurano Buon Natale e Buon anno
●pagina 2
Rubrica legale
●pagina 6
«Chi sono cosa fanno»
●pagina 14
Dinosauri a Bologna
●pagina 4
Geld in der Schweiz
und «Scudo fiscale»
●pagina 9
Da Milano in gita
in Val Leventina
●pagina 23
I giovani svizzeri
campioni del mondo
postatarget
magazine
DCOOS3273
«In caso di mancato recapito inviare al
CMP di Milano -Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi»
Il voto contro nuovi minareti
Una reazione
di inquietudine
Mentre l’UDC in Svizzera si dice sorpresa del risultato della sua iniziativa, la
maggior parte dei commentatori teme
le conseguenze di questo voto sull’immagine internazionale della Svizzera.
In fondo il problema non era posto in
termini corretti. Inserire un divieto di
costruzione nella Costituzione federale
non ha senso. Eventualmente va regolato a livello di legge, altrimenti appare
sicuramente discriminatorio.
I contrari all’iniziativa non sono più
riusciti a chiarire bene questi aspetti,
per cui hanno avuto il sopravvento il
sentimento di paura e di inquietudine.
Si è quindi approfittato di un buon veicolo per farlo entrare nella legge fondamentale. Va detto che le occasioni
di nutrire questi sentimenti non sono
mancate: dall’affare degli ostaggi svizzeri in Libia, alle dichiarazioni del primo ministro turco, agli attacchi contro
i cristiani in varie parti del mondo.
Al di là dei simbolismi politici, non si
è rimessa in gioco la libertà di culto e
la pace religiosa in Svizzera, ma sarà
necessario intensificare il dialogo e
prendere sul serio le paure che hanno
provocato il voto popolare: il fondamentalismo, i matrimoni forzati, le mutilazioni genitali e la legge islamica. In ogni
caso la Svizzera farà applicare le sue
leggi sul suo territorio.
Ora ci si attendono le reazioni del mondo islamico, che non ha perso l’occasione per calare alla Svizzera lezioni
di democrazia, rischiando di allargare
sempre più il fossato che separa le
rispettive visioni religiose e anche politiche. L’argomento è più che mai opportuno per continuare a danneggiare
l’immagine della Svizzera nel mondo.
È proprio questa la conseguenza che
i responsabili politici temevano di più.
Ignazio Bonoli
2
N. 12, dicembre 2009
La vendita nell’ambito della famiglia oppure il rimpatrio giuridico
Che cosa prevede lo scudo fiscale
per il rimpatrio degli immobili
Caro Avvocato,
ho letto con tutta l’attenzione possibile il n.11 della Gazzetta Svizzera che Lei ha redatto insieme
alla Sua Collaboratrice Avv. Guia Fontana.
L’esposto mi è parso molto esauriente per impostare il problema. Sfortunatamente, a causa di
precedenti impegni, non ho avuto la possibilità di partecipare alla conferenza che Lei ha fatto il
19 novembre alla Società Svizzera di Milano insieme ad altri professionisti. Mi è stato detto che
le persone presenti erano moltissime e che la conferenza ha avuto pieno successo.
Per quanto mi riguarda debbo dirle che, tanto attraverso ciò che ha scritto sulla Gazzetta Svizzera, quanto attraverso la lettura dei vari giornali del settore, sono riuscito a capire la struttura
(o le… storture) di questo importantissimo provvedimento.
Ma vi è un punto sul quale io non ho potuto farmi idee precise: si tratta del rimpatrio degli
immobili.
Che cosa dobbiamo fare, in definitiva, per questo delicato problema, visto che il 15 dicembre
è molto prossimo?
La saluto cordialmente e la ringrazio in anticipo per tutto ciò che potrà dirmi.
K.B. - Udine
Risposta
Caro Lettore,
la ringrazio, anche a nome della mia brava
collega e collaboratrice Avv. Guia Fontana,
per i suoi complimenti. Il fatto che i Lettori ci
seguano con così tanto interesse, ci fa piacere e ci incoraggia a continuare.
Purtroppo il tema che lei ci sottopone non è di
facile soluzione, neppure per coloro che sono
specializzati nella materia.
Fino ad oggi una soluzione certa non è apparsa all’orizzonte: può darsi però che prima
della scadenza del termine (15.12.2009) il
Ministero ci faccia trovare sotto l’albero di Natale la tanto desiderata proroga con un chiarimento che tolga ogni “ragionevole dubbio” in
relazione alla vexata quaestio degli immobili.
Ricordo a lei ed a tutti i lettori che chi non ha
“dichiarato” un immobile detenuto a qualsiasi
titolo in Svizzera non presentando annualmente il famoso modello “RW” (e cioè un modello
di dichiarazione ai fini statistici del possesso
di attività patrimoniali e finanziarie all’estero),
è incorso nella violazione delle disposizioni
contenute nel Decreto Legge n.167/90 e
successive modifiche e cioè del c.d. “monitoraggio”. In sostanza, in virtù di questa legge
vigente, tutti i residenti in Italia (la cittadinanza
italiana o svizzera o entrambe non contano
assolutamente !) hanno l’obbligo di dichiarare
allo Stato Italiano la natura dei beni ed il loro
valore detenuti a qualsiasi titolo all’estero.
La legge chiede in particolare ai residenti in
Italia di fare una annuale “fotografia” dei propri beni fuori dall’Italia.
Ma attenzione, tutto ciò viene richiesto non
già e non tanto ai fini della tassazione ma
soltanto ai fini “statistici”.
L’obbligatorietà di questa dichiarazione non
dipende nè dal modo con il quale la persona è
venuta in possesso di un immobile (acquisto,
successione od altro) né dal fatto che l’immobile sia affittato o utilizzato per uso personale.
Ricordo che, sul punto, fino all’anno scorso
Rubrica
legale
dell’Avv.
Ugo Guidi
solo la Francia faceva eccezione a questa regola : vi era l’obbligo della dichiarazione solo
se l’immobile era a reddito. Oggi però, anche
gli immobili in Francia ad uso personale vanno
dichiarati annualmente nel modello RW.
Il problema di come “scudare gli immobili” è
ancora aperto e ciò perchè a coloro che hanno beni immobili in Svizzera (o in altri paesi
“non collaborativi” spesso definiti anche …
“cattivi”) lo scudo fiscale ter non dà la possibilità di aderire alla sanatoria mediante la
modalità della regolarizzazione, ma solo mediante il rimpatrio materiale o giuridico. E ciò
dimenticando il successo che la regolarizzazione degli immobili ha avuto nel primo e nel
secondo scudo.
Dunque: che fare oggi?
In taluni casi rimane valida la soluzione della
vendita all’interno della famiglia che consente
di non svendere a terzi l’immobile e di trasformarlo in un gruzzolo. Gruzzolo che è sicuramente rimpatriabile ! Questa soluzione è
però costosa perché comporta molte attività
con l’intervento di molti professionisti (notaio,
atto di vendita, pagamento delle tasse e delle
registrazioni, ecc.) oltre, naturalmente, al 5%
stabilito dallo scudo.
Il rimpatrio giuridico
Meno percorribile sembra essere oggi la via
Gli articoli
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N. 12, dicembre 2009
inizialmente prospettata dal Legislatore e
cioè quella della costituzione della società
per azioni, del conferimento dell’immobile
nella società e nel rimpatrio giuridico delle
azioni nell’ambito di un rimpatrio c.d. “giuridico”. Questa soluzione è molto costosa e
comporta tempi di realizzazione molto lunghi.
Forse troppo lunghi se non viene concessa
una proroga.
Purtroppo, le soluzioni sopra schematizzate,
molto spesso non valgono per i cittadini italiani che hanno acquistato beni immobili in Svizzera. Infatti, in tal caso, bisogna fare i conti
con i divieti imposti dalla famosa LAFE (Legge
sull’acquisto dei fondi all’estero). Legge che
rappresenta per molti un ostacolo insormontabile e che, addirittura, in alcuni casi vanifica
la possibilità di aderire a questa sanatoria.
Probabilmente il legislatore italiano quando
ha predisposto lo scudo fiscale ter non ha
potuto (o non ha voluto !) tenere in considerazione questa circostanza che per noi svizzeri
residenti in Italia è invece così importante e
ben nota.
Con la pubblicazione della Circolare n.49/E
del 23.11.2009 sembra proprio che qualche
buona idea stia venendo a galla. Si tratta, comunque, di una alternativa che non ha ancora avuto la… “benedizione” dell’Agenzia delle
Entrate. Quindi ancora oggi, dopo la pubblicazione della Circolare n. 49/E del 23.11.2009
i dubbi permangono. E sono dubbi seri.
Vediamo che cosa “passa il convento” oggi
(secondo l’opinione di alcuni dei migliori cervelli che operano nel settore).
La Società Civile Immobiliare
L’ultimissima “spes”, come detto, ci arriva
dall’interpretazione di un caso specifico pubblicato e commentato nella Circolare sopra
citata. Caso peraltro molto particolare e che
fa riferimento a una soluzione originariamente
prevista per quote di SCI (Società Civile Immobiliare) monegasca e cioè del Principato
di Monaco, Paese – come è noto - anch’esso
definito “non collaborativo”.
Scrive infatti la Circolare n. 49/E al punto
2.5: “Quote Società Civile Immobiliare (SCI)”.
L’Agenzia delle Entrate in proposito precisa
quanto segue:
“Non è possibile regolarizzare le quote di
una SCI monegasca in quanto il Principato di
Monaco non è un Paese che consente un effettivo scambio di informazioni (proprio come
la Svizzera).
È, invece, possibile rimpatriare tali quote
non solo attraverso la loro intestazione ad
una società fiduciaria, ma anche mediante il
conferimento a quest’ultima di un mandato
all’amministrazione delle quote stesse.
L’amministrazione dovrà avere ad oggetto
l’attuazione di un mandato, cioè il compimento di singoli atti giuridici di amministrazione
del bene (atti di acquisto, di esercizio dei diritti di voto e altri diritti patrimoniali, alienazione,
ecc.). Attraverso tali atti la fiduciaria compie
un’amministrazione avente ad oggetto la
conservazione del patrimonio del cliente attraverso l’esercizio dei diritti spettanti a detto
patrimonio.
Tale schema operativo può essere utilizzato
anche ai fini del rimpatrio giuridico di immobili
e diritti reali immobiliari.”.
In altre parole, sembra proprio che sia ammessa una sanatoria particolare che prevede
il rimpatrio giuridico non già attraverso l’intestazione delle quote ad una Fiduciaria, ma
mediante il semplice conferimento ad una Fiduciaria di un mandato per l’amministrazione
delle quote stesse.
Il mandato fiduciario farà sì che, come dice
la parola stessa, la Fiduciaria potrà compiere
singoli atti giuridici di amministrazione (atto
di acquisto, esercizi di diritti di voto o altri
diritti immobiliari) senza per questo intestarsi
le quote.
Ma, intendiamoci, la soluzione sopra proposta, per il momento, non può essere definita,
altro che una “geniale invenzione” per quanto
riguarda gli immobili detenuti in tutti i paesi
non collaborativi per i quali non è prevista la
regolarizzazione. Ma nulla di più. Ciò, almeno
fino a quando l’Agenzia delle Entrate non si
sia ulteriormente pronunciata.
Come tutti potranno constatare, questa soluzione non parla più di rimpatrio giuridico di
azioni, ma di rimpatrio giuridico di generiche
quote mediante non già e non tanto “l’intestazione alla fiduciaria”, ma mediante il conferimento alla stessa di un solo mandato.
Pertanto… o mangiamo sta’ minestra o saltiam dalla finestra.
Per il momento non posso dire nulla di più e
nulla di meglio.
Avvocato Ugo Guidi
Avvocato Guia Fontana
Votazioni ed elezioni in vari cantoni
Conferma UDC in governo a Zurigo
e del PLR a Sciaffusa e Obvaldo
A Zurigo non è riuscito il tentativo della sinistra
di battere il candidato UDC che doveva succedere alla dimissionaria Rita Fuhrer. Ernst
Stocker è stato eletto in Consiglio di Stato,
battendo nettamente il candidato socialista.
A Sciaffusa il PLR è riuscito a conservare il
secondo seggio nel governo cantonale con
Christian Amsler.
Nel canton Obvaldo il Partito liberale radicale
conquista un secondo seggio in governo con
Paul Federer, finora sindaco di Sarnen, che
ha battuto il candidato dell’UDC. A Soletta,
nell’elezione suppletiva per il deputato al Consiglio degli Stati, nessun candidato è riuscito
a raggiungere la maggioranza assoluta. Si
dovrà quindi ricorrere al secondo turno previsto il 24 gennaio. Il maggior numero di voti è
stato raccolto da Roberto Zanetti (socialista).
In vari cantoni si è approfittato della concomitanza con la votazione federale per chiamare
il popolo a decidere su temi cantonali. In Tici-
no il popolo ha respinto i due oggetti in votazione: la proposta di portare a 5 anni, invece
degli attuali 4, la durata della legislatura e la
richiesta della riduzione di mezzo punto percentuale dell’aliquota per la tassazione degli
utili delle società, nell’ambito di un pacchetto
di sostegno all’economia.
Nel canton Berna, con una schiacciante maggioranza del 75%, il popolo ha rifiutato la proposta di modificare la Costituzione cantonale,
permettendo il voto ai giovani già a partire
dai 16 anni. Il progetto non prevedeva però
l’eleggibilità a partire dai 16 anni. Lo scorso
mese di febbraio anche Basilea-Città e Uri
avevano respinto una proposta analoga. In
Ticino il progetto è stato invece bocciato già
a livello di Gran Consiglio.
Nel canton Vaud il popolo ha respinto la
proposta di una proroga illimitata della licenza d’esercizio per la centrale nucleare di
Mühleberg. Il voto ha però carattere consul-
tivo poiché qualsiasi decisione concernente
l’energia atomica è soggetta al referendum
obbligatorio.
Nel canton Obvaldo il popolo ha respinto una
modifica della Legge edilizia cantonale che
prevedeva la creazione di zone “ad alta qualità abitativa” riservate a persone facoltose.
A Ginevra, nonostante la chiara vittoria nelle
elezioni per il Gran Consiglio, il movimento di
estrema destra “Mouvement Citoyens Genevois” (MCG) non è riuscito ad eleggere un suo
candidato in Consiglio di Stato. I partiti borghesi hanno però potuto riconquistare la maggioranza in governo. La maggioranza della
sinistra, costituitasi nelle precedenti elezioni,
non è così riuscita a superare una legislatura.
L’alleanza dell’intesa borghese, ha raggiunto
l’obiettivo di strappare alla sinistra il seggio
conquistato quattro anni fa. La municipale
liberale Isabelle Rochat ha infatti battuto nettamente il candidato socialista.
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N. 12, dicembre 2009
Das Steuerrecht ist für alle in Italien wohnhafte Personen genau gleich gültig
Mein Geld in der Schweiz wurde
in der Schweiz verdient
Sehr geehrter Herr Engeler,
Ich lese immer mit grossem Interesse Ihre Rubrik in der Gazzetta Svizzera und habe heute
selber einige Fragen.
Kurz zu meiner Situation: Ich lebe seit 4 Jahren in Italien, bin mit einem Italienier verheiratet. Davor habe ich nach dem Studium 4
Jahre in der Schweiz gearbeitet, wobei ich
AHV und 2. Säule einbezahlt habe. Aus früheren Jahren, aber vor allem aus diesen 4
Arbeitsjahren habe ich ein bisschen Geld gespart und natürlich “schwarz” angelegt. Bei
meiner Auswanderung nach Italien habe ich
mir die 2. Säule ausbezahlt lassen, was zu
den Ersparnissen dazu gekommen ist.
Hier in Italien habe ich das Schweizer Geld
nicht deklariert (ich weiss schon, Sie haben
schon ein paar mal davon abgeraten).
Jetzt mit allem was ich so lese und höre über
Bankgeheimnis, Scudo fiscale etc... beunruhigt mich die Situation schon sehr, sehe
aber keine wirkliche Lösung. Ich habe mich
bei meinem Bankier in der Schweiz erkundigt.
Er sagt mir, ich soll mir keine Sorgen machen,
da ich Schweizerin bin und das Geld immer
in der Schweiz war und schon einmal als Einkommen besteuert worden ist. Für mich ist
dieses Geld fürs hohe Alter gedacht, deshalb
möchte ich es so behalten.
Meine konkrete Fragen:
1. Ich habe überlegt, das Geld in eine Altersversicherung in der CH (z.B. das Produkt Calmo
von der SwissLife, es war mal eine Werbung
in der Gazzetta dafür) zu investieren. Entfliehe ich so das Risiko, dass das Italienische
Fiskus mich mit “schwarzem Geld” erwischt?
Haben die Versicherungsgesellschaften auch
eine Art Geheimnis zu respektieren, falls der
Fiskus ein Verdacht hätte? Müsste ich die Versicherung irgendwo angeben oder werde ich
einfach die Rente versteuern müssen, wenn
ich sie in ca. 30 Jahre bekommen werde?
2. Mein Bankier hat mir vorgeschlagen, alle
meine Konten meiner Mutter zu überschreiben und dadurch nicht mehr als Kunde einer
Bank zu erscheinen. Ist das eine gute Idee,
mindestens provisorisch?
3. Soll ich einfach warten bis wir eine Steuererklärung selber ausfüllen und erst dann das
Vermögen angeben (es kann natürlich noch
ein paar Jahre dauern)?
4. Es ist jetzt viel die Rede vom scudo fiscale. Ich habe dabei verstanden, dass das für
Vermögen aus der italienischen Wirtschaft
gedacht ist, die schwarz in der Schweiz angelegt worden sind, also für “schmutziges
Geld”. Ist das richtig? Oder wäre es auch für
meinen Fall gedacht? Bei mir handelt es sich
natürlich nicht um Millionen. Wie funktioniert
das? Bleibt das Geld dann trotzdem in der CH
aber dieses Mal offiziell oder müsste ich es
auf einem Konto nach Italien transferieren?
Ein gewisser Teil ist natürlich für längere Zeit
angelegt worden und nicht sofort als Cash
verfügbar.
5. Wie gefährlich ist wirklich die teilweise
Aufhebung vom Bankgeheimnis? Ich kriege
natürlich keine Post von der Bank hier in Italien und habe nie ein Papier mit bei der Reise
in die Schweiz. Nachdem alle versprechen,
dass es kein automatischer Austausch der
Daten geben wird, wie könnte der Fiskus mich
verdächtigen? Werden Auslandschweizer, wie
Ausländer betrachtet oder wie Schweizer? Für
die in der Schweiz lebenden Schweizer hat
es sich nichts geändert. Es besteht immer
noch der Unterschied zwischen Steuerhinterziehung bzw. -betrug. Und das Geld war immer in der Schweiz. Es ist nicht so, dass ich
italienisches Geld in der Schweiz deponiere,
um Steuern zu sparen.
Vielen Dank im Voraus für Ihre Mühe und mit
freundlichen Grüssen.
Eine Leserin
Antwort
Liebe Leserin
Ausnahmsweise gehe ich auf ein persönliches Problem ein, weil Sie fast alle mir von
verschiedenen Lesern gestellten Fragen in
einem Brief abhandeln. Dies gibt mir zuerst
Gelegenheit, nochmals auf einige wichtige
Prinzipien zurück zu kommen.
1.Der “scudo fiscale” ist, wie sein Namen
sagt, ein statistisches Instrument des
Steuerrechts. Das Steuerrecht ist für alle in Italien wohnhafte Personen genau
gleich gültig, unabhängig von der Nationalität und auch unabhängig davon, wo das
Einkommen erzielt wird (oder wurde) oder
woher ein Vermögen stammt. Hauptzweck
des “scudo fiscale” ist die Entdeckung
von Vermögenswerten im Ausland, ganz
egal, ob diese durch Arbeit, Erbschaft
oder Lotteriegewinn erworben oder im
Köfferchen in die Schweiz (oder nach
Luxemburg, England usw.) wurden. Da
Italien die Schweiz immer noch als Steuerparadies betrachtet, heisst das, dass
anschliessend die Vermögenswerte nach
Italien gebracht werden müssen (Ausnahme siehe Punkt 5). Ausgeschlossen sind
ausdrücklich Vermögenswerte krimineller
Herkunft. Ihr Schwarzgeld ist also genau
so schwarz wie das, welches von Italien
in Köfferchen ins Ausland gebracht wurde.
Die Auskunft Ihres Bankiers in der Schweiz,
AVS/AI
Assicurazioni
sociali
di Robert
Engeler
sie sollen sich keine Sorgen machen, weil
Sie Schweizerin sind, ist völlig irreführend
– er stellt offensichtlich sein Interesse an
Ihrem Konto über Ihr Interesse, oder ist
kein Fachmann.
2.Auch ein Guthaben bei einer Versicherung
muss im “scudo fiscale” angegeben und
anschliessend nach Italien gebracht werden. Ausser Spesen nichts gewesen…..
Es gibt zwar eine nicht korrekte Lösung,
die von einigen Versicherungen angeboten
wird: Erstellen einer Lebensversicherung,
deren Prämie nicht von Ihnen, sondern
von einer Treuhandgesellschaft einbezahlt
wird. Ich rate von solchen Konstruktionen
ab, und wenn schon, würde ich sie höchstens mit einer Versicherung abschliessen,
die nicht auch in Italien arbeitet.
3.Alles Ihrer Mutter überschreiben könnte
eine Lösung sein, hat aber seine Haken:
a) Das geht nur, wenn Sie Alleinerbin sind
und Ihrer Mutter soviel vertrauen, dass
sie das Geld nicht verprasst oder in Ihren alten Tagen, vielleicht nicht mehr
bei vollem Verstand, irgend jemandem
schenkt
b) Der scudo fiscale betrifft die Situation
am 31.12.2008 für Vermögenswerte,
die insgesamt pro Person € 10‘000
(früher € 12‘500) betragen oder übertreffen; der italienische Fiskus hat bis
2014 Zeit, solchen Konten nachzuspüren. Sie leben also noch fünf Jahre in
der Unsicherheit.
4.Um Ihre Frage 3 zu beantworten, gebe ich
Ihnen die Strafen an, die Sie riskieren:
Für jedes Jahr, in welchem Sie in Italien
wohnhaft waren und das Formular RW der
Steuererklärung nicht einsandten, beträgt
die Strafe zwischen 10 und 50% des nicht
deklarierten Vermögens; der italienische
Fiskus kann die Strafe auf Vermögenswerten in Italien geltend machen (Ihnen z.B.
wie Wohnung pfänden, wenn Sie Eigentümer sind).
Die Frage erledigt sich also von selbst, jedes
Jahr wird Ihr Risiko grösser.
5.Wie oben kurz angedeutet, betrachtet
Italien die Schweiz immer noch als Steuerparadies. Das Paradies ist zu bestrafen
(welch schöne Logik!). Vermögenswerte
in der Schweiz müssen deshalb, nachdem
sie im “scudo fiscale” erklärt wurden, unverzüglich nach Italien überführt werden.
Das heisst, dass Immobilien sofort zum
Verkauf auszuschreiben sind und dieser in
zumutbarer Frist abgewickelt ist. Ausgenommen von dieser Regel sind Immobilien,
­5
N. 12, dicembre 2009
die von Personen erworben worden sind,
welche im Kaufzeitpunkt Steuersitz in der
Schweiz hatten, oder deren Verkaufspreis
offiziell von Italien in die Schweiz überwiesen wurde; ebenso Immobilien, die in
Italien wohnhafte Personen von Personen
erbten, die in der Schweiz wohnhaft waren. Ebenfalls deklariert müssen Anteile an
unverteilten Erbschaften, mit den gleichen
Regeln wie oben. Geldanlagen sind nach
dem “scudo fiscale” sofort zu liquidieren
und der Saldo nach Italien zu überweisen.
Verzögerungen sind nur akzeptiert, wenn
sich die Anlagen nicht sofort liquidieren
lassen, z.B. unkündbares Festgeld bis zum
Ablauf. Verluste auf Wertpapieren sind jedoch kein Grund, nicht sofort zu liquidieren und zu überweisen. Anstelle eines
Verkaufs von Immobilien schlagen einige
Steuerberater vor, nach dem “scudo fiscale” die Liegenschaft einem in Italien wohnhaften nahen Verwandten (Ehemann, Kind)
zu verkaufen, der den Kaufbetrag offiziell
von Italien überweist, ist das Geschäft
abgewickelt, lässt der Verkäufer den erhaltenen Betrag nach Italien transferieren.
Wie weit dieser Vorgang einer kritischen
Prüfung standhalten wird, kann ich nicht
beurteilen.
6.Das neue Doppelbesteuerungsabkommen mit Italien – die Verhandlungen dazu
sind zur Zeit unterbrochen, werden aber
sicher bald wieder aufgenommen – wird
höchst wahrscheinlich vorsehen, dass die
Schweiz auf begründete und persönliche
Anfrage von Italien Auskunft über alle Vermögenswerte einer in Italien wohnhaften
Person geben muss. Das Bankgeheimnis,
ebenso wie das Geheimnis des Grundstückregisters, wird dann der Vergangenheit angehören. Bleibt bloss noch die
Hoffnung auf die schlecht organisierten
Behörden Italiens oder darauf, dass sie
nicht allen kleinen Fälle verfolgen werden.
Lohnt sich das bei diesen drakonischen
Strafen? Und noch einmal: Die Nationalität spielt bei Steuerfragen keine Rolle,
sondern nur der Wohnort.
7.Wie vorgehen bei Vermögenswerten in der
Schweiz von € 10‘000 oder mehr, die am
31.12.2008 im Ausland gehalten wurden?
– “scudo fiscale” bei einer Bank abschliessen über den Wert der am
31.12.2008 im Ausland gehaltenen
Vermögenswerte (Bankkonto, Wertschriften, Versicherungspolicen, Immobilien, 2. Säule-Guthaben, Edelsteine
usw). Die Frist läuft im Moment am 15.
Dezember 2009 ab, aber viele erwarten eine Verlängerung
– Wertanlagen in der Schweiz liquidieren
und das Bankkonto schliessen. Anlagen in EU-Staaten und gewissen andern
Ländern können dort belassen werden
(Auskunft beim Steuerexperten)
– Saldo nach Italien überweisen lassen,
auf ein Konto, auf welches nur der
Aussteller des “scudo fiscale” Zugriff hat und verfügen kann. Hat ein
Dritter die Unterschrift auf diesem Konto, verliert der „scudo fiscale“ seinen
Schutz; die ganze Übung war umsonst.
– Bei Immobilien, die während dem Wohnsitz in der Schweiz erworben oder von
einer in der Schweiz wohnhaften und
steuerpflichtigen Person geerbt wurde
und die im Besitz verbleiben, ab 2010
jährlich das Formular RW ausfüllen und
einschicken, sowie im “Unico” oder
“730” die Mieteinnahmen oder den
Eigenmietwert als Einkommen versteuern, abzüglich der in der Schweiz
bezahlten Steuern. In der Regel ist
dem italienischen Fiskus nichts mehr
geschuldet. Vorsicht: Jedes Jahr muss
das Formular RW ausgefüllt werden,
sonst sind pro Jahr die unter Punkt 4
genannten Strafen zu entrichten.
8.Zum Schluss noch den Satz, den ein Steuerberater anlässlich einer Information im
Schweizerclub Mailand aussprach: “Wer
Immobilien (und andere Vermögenswerte)
in der Schweiz hält und den scudo fiscale
nicht macht, ist ein Kamikaze”.
Kennen Sie jetzt den Unterschied zwischen
Steuerparadies und Steuerhölle?
Mit freundlichen Grüssen.
Robert Engeler
Qualche suggerimento per la procedura da seguire
Lo scudo fiscale permette di regolarizzare
la rendita AVS finora tenuta in Svizzera
Durante la riunione del 17 novembre alla Società Svizzera di Milano sullo scudo fiscale è
stato trattato anche il caso delle rendite AVS
finora versate su un conto in Svizzera.
Secondo i fiscalisti presenti lo scudo fiscale
permette di regolarizzare queste situazioni.
Facendo lo scudo fiscale sul conto sul quale
sono affluite queste rendite, anche le rendite
finora percepite in Svizzera vengono regolarizzate.
Contributi AVS
trasferiti in Italia
La Signora Izzo che ha consigliato molti
connazionali nel tentativo di farsi riconoscere tutti gli anni di contribuzioni AVS ha
cambiato numero di telefono.
Il nuovo numero è 0825 45 20 03.
La procedura è la seguente:
– Con l’aiuto della banca effettuare lo scudo
fiscale (al momento di scrivere queste righe, entro il 15 dicembre 2009, ci si aspetta tuttavia un rinvio del termine) sul saldo
del conto in Svizzera – non dichiarato finora
– sul quale sono state accreditate le rendite
AVS.
– Aprire un conto bancario o di Banca Posta
in Italia sul quale nessun’altra persona (neanche un familiare) ha dei poteri
di firma, chiudere il conto in Svizzera e
far accreditare il saldo su questo conto
in Italia. Posso disporre di questo denaro
come voglio, ma solo io. Concedendo la
firma su questo conto anche ad altre persone, si perde la protezione dello scudo.
– Chiedere con lettera raccomandata alla
Cassa di Compensazione AVS, 18 avenue Edmond-Vaucher, CH-1211 Genève,
(indicando il numero AVS), di accreditare
da subito l’importo della propria rendita su
qualsiasi mio conto in Italia.
– D’ora in poi riceverà la pensione AVS sul
conto in Italia dedotto della cedolare secca
del 5%; non dovrà dichiararlo su nessuna
dichiarazione del reddito in Italia.
Raccomando caldamente a tutti quelli che si
trovano in questa situazione di approfittare di
questa possibilità di mettersi in regola.
Robert Engeler
Avviso
ai corrispondenti
Per il numero di gennaio 2010 è necessario anticipare l’invio di articoli,
al più tardi entro il
10 dicembre 2009.
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N. 12, dicembre 2009
«Chi sono cosa fanno»
A cura di Annamaria Lorefice e-mail: [email protected]
L’amore per la Svizzera di Giuseppe Romano, vive in Calabria e a soli sedici anni è già un concertista
Tra le aspirazioni di un giovane musicista:
«suonare alla Madonna del Sasso a Locarno»
A San Giovanni in Fiore, un comune vicino a Cosenza situato a 1049 metri sopra
il mare, vive un giovane connazionale musicista. Tra i desideri più grandi di Giuseppe
Romano, sedici anni, c’è quello di suonare
nel santuario della Madonna del Sasso a
Locarno. Desiderio condiviso dalla mamma
che è cresciuta in quella zona e ne ha grande
nostalgia.
Giuseppe suona organo e pianoforte nel coro
polifonico del maestro Luigi Benincasa, ama
la musica classica, ma spazia anche nella
leggera esibendosi alla tastiera con “Zerosei”, il gruppo che ha co-fondato con altri
cinque ragazzi.
In occasione del natale hai in programma qualche esibizione?
«Sì, con il coro San Pio faremo i nostri concerti per il pubblico di molte chiese del paese
e provincia. I canti sono composti e diretti dal
maestro Luigi Benincasa. Proporremo anche
i canti gregoriani oltre a quelli di Palestrina,
Perosi, Bartolucci, Saint Saëns. Il mio coro è
nato nella chiesa dei frati cappuccini di San
Giovanni in Fiore ed è un coro polifonico, cioè
si avvale di una ventina di voci femminili e
maschili. Ci esibiremo anche nei luoghi di
Padre Pio».
Che immagine hai della Svizzera?
«Posti bellissimi e molta cultura. I racconti
dei miei nonni sono intensi e mia madre parla
spesso del Ticino. Mi piace visitare Ginevra e
gli stupendi castelli di Bellinzona. Vado sempre dalla famiglia di mio zio, che risiede ad
Avegno in Valle Maggia, e torno sempre più
meravigliato di tutti i bei posti che ci sono.
Una volta mi piacerebbe andarci in veste di
musicista, fare qualche concerto sia col coro
polifonico sia col gruppo Zerosei».
Cos’hai suonato di recente?
«Una ninna nanna al pianoforte composta dal
maestro Benincasa e cantata dal coro San
Pio, che si è classificata al primo posto al
Concorso delle ninne nanne al castello di Santa Severina provincia di Crotone».
Cosa provi mentre suoni?
«Chiudo gli occhi e mi dimentico di tutto e
volo libero nel mio mondo, dove c’è un solo
pensiero, le mie mani sul pianoforte... Vivo di
musica classica. Abbiamo comprato la scheda di una pay-tv e ogni domenica la trascorro
in compagnia dei grandi concerti...».
Giuseppe Romano, sedici anni, mentre suona l’organo per la santa messa ad Assisi. Fa parte del Coro Polifonico San Pio dell’Associazione culturale Anemos di
San Giovanni in Fiore. Diretto dal maestro Luigi Benincasa, il coro ha ottenuto
riconoscimenti nelle Basiliche di Padova, Vicenza ed Assisi, ha eseguito “O Sacrum
Convivium” di Lorenzo Perosi, “Locus Iste” di Anton Bruckner, “Tollite Hostias” di
Camille Saint Saëns, “Cantate Domino” (Benincasa). Giuseppe ha suonato al pianoforte “A Ninna”, composta dal maestro Benincasa vincendo, al primo posto, il
concorso di Santa Severina (Crotone). Attualmente è in tour per i concerti natalizi
in Calabria e nei luoghi di Padre Pio. Suo grande desiderio è organizzare un concerto in Svizzera.
­7
N. 12, dicembre 2009
Tu esegui anche musica leggera, un genere molto diverso...
«Ma la base principale di ogni genere di musica è la musica classica. Perciò si può anche concepire di suonare nella Zerosei... Per
certe conincidenze abbiamo scelto questo
nome. Eravamo sei, nel 2006, ora si sono
aggiunte tre ragazze e siamo nove, che è un
sei rovescato… ».
Che sacrifici hai dovuto affrontare per
la musica?
«Lo studio della musica, che dura da molti
anni, non comporta sacrifici. Certo dal lato
economico…».
La cosa più bella che hai suonato?
«L’Alleluia di Handel, al concerto di natale
dell’anno scorso a San Giovanni in Fiore.
Qual è il sogno più grande che hai?
«Ne ho tre. Diventare organista nel coro della
basilica di San Pietro a Roma, e poi che la Zerosei diventi una band famosa. Dopo tre anni
di lavoro stiamo facendo il nostro primo CD.
Non è facile produrlo, occorre creare i pezzi
i cui testi abbiano un significato ed elaborare
la musica adatta. S’impiegano circa due mesi
per ogni brano. Il terzo sogno è suonare in
Ticino, preferibilmente alla Madonna del Sasso a Locarno».
Giuseppe è appassionato di musica classica, e intende farne la sua professione,
spaziando anche in quella leggera: è infatti co-fondatore di una band, la Zerosei,
che sta incidendo un cd con canzoni e musiche composte dal gruppo.
VICTORIA
18.6.2008
16:48
Pagina 2
Come mai proprio lì?
«La Madonna del Sasso – ci dice la mamma di Giuseppe, Isabella Rota – è legata
ai miei ricordi felici in Svizzera. Ho avuto
fin da piccola un’attrazione particolare per
il sentiero che si faceva a piedi per arrivare
al santuario».
È contenta dei suoi ricordi?
«Sì. La Svizzera mi ha dato tutto. Sono arrivata in Ticino a quattro anni con i miei genitori
nel ’67, e dopo svariati anni di domicilio a
Minusio abbiamo acquisito la cittadinanza,
che ho poi trasmesso ai miei figli. Ho sposato un italiano e in seguito siamo venuti in
Calabria dove ho una mia attività e mi trovo
bene, tuttavia tornerei volentieri nei miei posti “d’origine”».
Cosa le manca della svizzera?
«L’ordine in tutti i settori, il modello scolastico, i divertimenti, gli amici e mio fratello
Giovanni che è maestro di scuola elementare
a Minusio. Quando qui in casa arriva la Gazzetta la leggo sempre con tanta gioia».
Forse i giovani hanno più difficoltà nel
Sud Italia?
«Le difficoltà oggi credo ci siano ovunque.
Noi appoggiamo i nostri due figli, le loro scelte sono le nostre. La primogenita Natascia è
nata a Locarno, e ora frequenta l’università
italiana. Giuseppe lo seguiamo in tutti i concerti, anche perché ha solo sedici anni. Il suo
è un campo difficile. Però con un po’ di fortuna, tanta buona volontà e sacrifici, ci auguriamo che si realizzi bene come musicista».
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N. 12, dicembre 2009
Tavola Rotonda alla Società Svizzera di Milano
Le «Terapie personalizzate:
nuove frontiere o illusioni?»
Il consueto incontro autunnale tra la Mario Negri Institute Alumni Association e la Società
Svizzera di Milano si è svolto quest’anno il
1° ottobre sul tema “Terapie personalizzate:
nuove frontiere o illusioni?” argomento sul
quale l’Associazione, che ha tra i suoi fini
primari quello di fare divulgazione scientifica
sulle più avanzate problematiche della ricerca biomedica, ha invitato a riferire esperti
altamente qualificati. Lo stato dell’arte sulle
terapie personalizzate è un argomento che
interessa molto l’opinione pubblica, suscita
grandi speranze e forse anche qualche illusione di troppo.
Hanno partecipato alla Tavola Rotonda che
era moderata dal prof. Giuseppe Remuzzi,
Coordinatore delle Ricerche dei Laboratori Negri Bergamo e Direttore dell’Unità di
Nefrologia e Dialisi degli Ospedali Riuniti di
Bergamo, la prof.ssa Domenica Cappellini,
Responsabile del Centro Anemie Congenite
dell’Ospedale Maggiore di Milano, la dr.ssa
Irene Floriani, Capo Laboratorio Clinical Trials
del Dipartimento di Oncologia dell’Istituto
Mario Negri e la dr.ssa Marina Garassino del
Dipartimento di Oncologia dell’Ospedale Fatebenefratelli. E’ un caso evidente di prevalenza delle “quote rosa”! Donna era infatti anche
la vincitrice del premio MNIAA 2008, dr.ssa
Francesca Mantovani a cui la Presidente della
MNIAA ha consegnato il premio per la migliore
tesi di laurea svolta sul tema: “Medicina di genere nella ricerca e nella pratica” argomento
anche questo di grande attualità. Infatti solo
nell’ultimo decennio si è convalidata la presa
di coscienza che la fisiopatologia e i substrati
patologici della medicina nel sesso femminile
non possono essere la semplice trasposizione dei meccanismi fisiopatologici studiati nel
sesso maschile, sesso su cui la ricerca e la
medicina hanno fino ad oggi basato le loro
evidenze.
Basi standard per l’approccio
Per entrare nel vivo del tema proposto, bisogna premettere che gli approcci terapeutici per la cura delle diverse patologie sono
stati sempre stabiliti su basi standard, non
sul singolo paziente benché fosse ben nota
la variabilità di risposta ai farmaci dei singoli
individui. Soli i progressi scientifici degli ultimi 15 anni hanno permesso di stabilire che
questa variabilità dipende in larga misura da
fattori genetici che determinano da un lato
alterazioni nel metabolismo e nel trasporto
dei farmaci, dall’altro da una diversa suscettibilità intrinseca del fattore patologico per il
suo specifico background genetico. La terapia personalizzata deve quindi tenere conto
di come l’individuo può reagire al farmaco
e come il farmaco può interagire con la patologia.
Farmaci e metabolismo
Soggetti che abbiano un’alterata velocità di
metabolismo per i farmaci, caratteristica che
è geneticamente determinata, dovranno quindi essere attentamente monitorizzati nell’uso
di quei farmaci che hanno un ristretto indice
terapeutico, come gli anticonvulsivanti tipo
fenitoina che saranno estremamente tossici
nei soggetti a lento metabolismo o come il
warfarin farmaco anticoagulante utilizzato
dai pazienti con fibrillazione atriale per i quali, dato il ristrettissimo indice terapeutico del
farmaco, è necessario un continuo controllo
della coagulazione per non incorrere in emorragie o al contrario in rischio trombotico. In
questi casi una conoscenza del genotipo metabolico permette di personalizzare la terapia
minimizzandone i rischi.
La prof.ssa Cappellini ha portato un altro
esempio in cui lo sviluppo delle conoscenze
scientifiche ha portato allo sviluppo di nuovi
farmaci ma soprattutto alla comprensione
di come la terapia deve essere “personalizzata” e non standardizzata. Si tratta della
terapia ferrochelante ovvero la terapia volta
a rimuovere l’accumulo di ferro che si crea
nell’organismo a seguito di terapia trasfusionale cronica. L’organismo umano non è in
grado di rimuovere fisiologicamente il ferro
che si accumula in eccesso nell’organismo.
Per esempio un soggetto sottoposto a terapia trasfusionale cronica per grave anemia
(talassemia o mielodisplasia), con ogni trasfusione di globuli rossi accumula circa 200
mg di ferro che si depositano nei vari organi;
ma oltre un certo limite il ferro accumulato
diventa tossico e danneggia gli organi per cui
è necessario rimuoverlo. Solo recentemente
grazie agli studi su un nuovo farmaco è stato
possibile dosare la ferro chelazione paziente
per paziente in funzione del numero di trasfusioni praticate o da praticare, al grado di
danno d’organo già indotto ecc. e a delineare
un approccio terapeutico personalizzato.
L’oncologia
Ma la branchia della medicina in cui maggiormente si è assistito in questi ultimi anni allo sviluppo di terapie personalizzate è
l’oncologia. Di questo hanno a lungo parlato
la dr.ssa Floriani e la dr.ssa Garassino, che
hanno sottolineato come per decenni la terapia medica antitumorale sia stata rappresentata dai farmaci chemioterapici in grado
di agire contro le cellule tumorali ma anche
sulle cellule dei tessuti normali. Ma negli
ultimi 20 anni il progresso delle conoscenze sulla biologia cellulare e molecolare ha
permesso di identificare nuovi bersagli terapeutici espressi dalla cellula tumorale, che
sono importanti per la sua crescita, per la
resistenza al farmaco e per la sua diffusione
incontrollata con formazione di metastasi. Si
sono così sviluppati farmaci di nuova generazione che hanno la caratteristica di avere
una maggiore specificità per le cellule tumorali, una ridotta tossicità e di essere quindi
più efficaci sul bersaglio permettendo una
terapia personalizzata.
Anticorpi monoclonali
Appartengono a questa categoria i farmaci
denominati con un termine generico che li
comprende tutti, anticorpi monoclonali, capaci di legarsi agli antigeni presenti preferenzialmente o esclusivamente sulle cellule
tumorali. Questi nuovi farmaci che sono in
fase di sperimentazione, hanno fatto emergere nuove problematiche. Se infatti con essi
un maggior numero di pazienti potrà aspirare
alla guarigione o comunque alla cronicizzazione della malattia che si risolverà in un prolungamento della vita (anche se ad oggi si
tratta spesso di soli pochi mesi), si imporrà
la necessità di selezionare accuratamente i
pazienti. Con i farmaci attualmente disponibili
si è visto che solo una parte dei pazienti trattati dimostra di ottenere un beneficio e sarà
quindi necessario trovare dei marcatori che
permettano di individuare i pazienti responsivi, dal momento che si tratta di trattamenti
molto lunghi e molto costosi.
Quest’ultimo aspetto è infatti molto delicato
ed eticamente coinvolgente. Dati allarmanti
pubblicati nel 2009 sulla rivista Journal of the
Cancer Institute hanno dimostrato che se il
prolungamento della vita per 1,2 mesi di un
solo paziente costa attualmente $ 80.000,
estrapolando la sopravvivenza di un anno
potrebbe costare $ 800.000 e applicata ai
550.000 americani che muoiono di cancro
annualmente porterebbe la spesa a 440 bilioni di $!
E su questo concetto il prof. Remuzzi ha
concluso il convegno esortando i ricercatori
a continuare sulla difficile strada che stanno
percorrendo senza esitazioni e con l’entusiasmo che deriva dalla consapevolezza di
operare per il futuro degli ammalati e i professionisti della salute a non perdere mai di
vista il rapporto tra i benefici delle nuove
terapie e i costi che ne ricadono sull’intera
collettività.
Armanda Jori
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N. 12, dicembre 2009
Con la Società Svizzera di Milano
Una gita in Val Leventina
fra arte, storia e orografia
Per quasi tutti i Soci della Società Svizzera di
Milano che hanno partecipato alla recente gita,
la Val Leventina è stata una reale scoperta facendo loro conoscere molti aspetti sconosciuti
di questa valle ticinese.
La gita era stata ottimamente (come al solito)
organizzata dalla nostra attivissima Segreteria, ed è stata anche onorata dalla partecipazione del Console Generale Aggiunto Signora
Evelyne Stampfli.
Una grande fortuna per i partecipanti è stata
quella di avere come accompagnatore d’eccezione il Dottor Kistler, (ex direttore UBS di
Lugano) il quale ha dimostrato una vasta conoscenza di tutto lo “scibile” sulla Val Leventina.
La gita ha sviluppato tre temi principali: le
chiese romaniche, la sua intricata storia del
passato e la complessa orografia del luogo.
Potrà sembrare strano, ma la Val Leventina
possiede la più vasta collezione di Chiese Romaniche di tutta Europa. La loro costruzione
risale sopratutto fra il 1000 ed il 1200, che fu
un periodo di relativa prosperità per la valle,
che allora apparteneva alla Diocesi di Milano.
Mentre tutta la manodopera per erigere le chiese era logicamente locale, gli architetti ed i
progettisti delle chiese arrivavano dal milanese
e dal comasco. Fra i vari personaggi che parteciparono all’erezione delle chiese si ricordano
anche i Maestri Comacini e Campionesi.
Come è noto, l’elemento fondamentale della
chiesa romanica è la Pietra, ossia il granito
(gneiss massiccio) che costituisce la roccia
delle montagne della Val Leventina. La pietra
è legata anche a varie tradizioni locali con manifestazioni e spettacoli, e addirittura con musiche e canti (si veda ad esempio su internet il
sito “Cantar di pietra”).
L’arte romanica non si manifestava solamente
nell’erigere belle chiese, ma anche nel decorarle internamente. Si ricordano a questo proposito gli interventi delle cosiddette “botteghe
seregnesi e menaggesi”.
Caratteristica dell’arte pittorica romanica era
una cromatica decorazione dell’abside curva
(o delle absidi perché alcune chiese romaniche
hanno due absidi affiancate). Oltre a Cristo ed
i Santi viene raffigurato talvolta anche S. Ambrogio che da Milano venne più volte in Val Leventina per visite pastorali. (come fece secoli
più tardi anche San Carlo Borromeo).
Nella nostra gita abbiamo potuto visitare la
Chiesa romanica di S. Ambrogio a Chironico e
quella di San Nicolao a Giornico. Caratteristica
principale della bella chiesetta di S. Ambrogio
è la costruzione a due absidi con stupendi
affreschi medioevali. A Giornico la chiesa di
San Nicolao rappresenta il monumento romanico più importante del Ticino. A navata unica,
Il gruppo degli Svizzeri di Milano davanti alla chiesa di San Nicolao a Giornico.
verso l’abside la chiesa si divide in due piani,
quello superiore con stupendi affreschi mentre
quello inferiore crea una cripta colonnata.
Una curiosità “religiosa”: il Rito Ambrosiano
della Messa non è solo milanese, ma vale
anche per la Val Leventina in virtù dei legami
stretti esistiti con la Diocesi di Milano.
Il Dott. Kistler ha sovente accomunato le sue
descrizioni con accenni alla complessa e tormentata storia di questa valle che in tutti i tempi ha rivestito una grande importanza essendo
il più facile corridoio di transito fra il Sud ed il
Nord Europa. Il Ducato milanese dei Visconti
ed in seguito quello degli Sforza hanno dominato per lunghi periodi la Val Leventina. Gli urani
(non si tratta di extraterrestri, ma degli abitanti
del Canton Uri) sono anch’essi succeduti varie
volte nel possesso del territorio. Battaglie e
scontri violenti hanno insanguinato più volte
la valle. La battaglia più famosa fu quella fra
le milizie dei Visconti ed i valligiani. Si svolse
a Giornico dove i ticinesi si raccolsero sulle
montagne sopra il paese e da esse fecero rotolare una grande quantità di massi e pietre
contro i viscontei costringendoli alla resa. La
battaglia è storicamente ricordata come quella
“dei Sassi Grossi”.
La parte della nostra gita che ha forse più attirato l’attenzione dei partecipanti è stata quella
che riguardava la configurazione orografica
del luogo. La Val Leventina parte da Biasca
(300 m) e si spinge fino ad Airolo (1100 m).
Vi scorre il fiume Ticino che nasce nella Val
Bedretto, vicina ad Airolo.
La Val Leventina nella sua salita verso Airolo
presenta due strozzature (Monte Piottino e Bia-
schina), le quali nel periodo che consideriamo
avevano causato grosse difficoltà al transito
dei “somieri” ossia dei trasportatori locali di
merci.
Anche sul versante Nord del Gottardo la salita
verso il passo era ostacolata dalle strette gole
del fiume Reuss. Grazie ai Walser (allora unici
esperti in materia) fu eretto un ponte in una
profonda strozzatura di questo fiume, ponte
noto come “il Ponte del Diavolo”.
Iniziarono così i transiti attraverso il passo
del Gottardo con stretti contatti fra gli urani
ed i ticinesi. Gli urani che per un certo tempo
avevano dominato la Val Leventina pensarono
bene di creare una sorta di dogana in un passaggio obbligato della valle Leventina erigendo
il noto Dazio Grande, edificio che esiste tuttora
(e che per noi gitanti della Società Svizzera di
Milano ha rappresentato una piacevole sosta
per gustare un ottimo pranzo).
Nel Dazio Grande si trova anche un interessante Museo che ricorda le vicende ed i mezzi
usati dai somieri nei loro faticosi trasporti lungo la valle.
Tornando a noi gitanti, per smaltire l’ottimo cibo goduto al Dazio Grande siamo stati invitati
ad una passeggiata un po’ difficoltosa attraverso la “gola del Piottino” ossia una incassatura
molto stretta in cui passa il fiume Ticino e che
in alcuni punti ricorda la famosa Via Mala.
Il Dott. Kistler ha anche ricordato il lavoro richiesto dalla costruzione della ferrovia e del
traforo del Gottardo (anni 1872 -1882). Per
superare i dislivelli del Piottino e della Biaschina furono scavate anche tre gallerie a spirale.
Enrico Hachen
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N. 12, dicembre 2009
Alla Società Svizzera di Milano
Attività della Sezione Birilli
nell’anno sociale 2008-09
La nostra attività iniziò ai primi di settembre
con le riunioni dei vari gruppi. Il 30 settembre si svolse l’Assemblea Generale e venne
confermato il Comitato uscente: presidente
Sandro Greco, vicepresidente Tito Bechstein,
cassiere Alberto Hachen e consigliere tecnico
Sergio Baerlocher.
La serata continuò con la gara rodaggio con
10 partecipanti; vinse Tews con 105 punti,
secondo Tito Bechstein con 103 punti, terzo
Manzoni con 100 punti.
I vincitori furono premiati con degli ottimi salami.
Dal 6 ottobre al 28 novembre si svolsero le
gare individuali per la gara S. Ambrogio e il
3 dicembre si festeggiò con la gara Fortuna, 16 partecipanti, vinta da Streit con 350
punti, secondo Mumenthaler con 310 e terzo
Greco con 290 e, dopo una lauta cena, con
la premiazione dalla gara S. Ambrogio, gara
individuale che si svolse durante i mesi di ottobre e novembre. Kegelkoenig fu Studer con
544 punti, secondo Manzoni con 543, terzo
Hardegger con 536; la serie più alta fu di Hardegger: 154 punti, secondo Daloisio 153. Si
terminò la serata con la scelta dei premi.
I partecipanti alla S. Ambrogio furono 17.
Dopo la pausa natalizia fino al 13 marzo si
svolsero le gare di selezione per il Trofeo Goetz, con 16 partecipanti.
Semifinali, finale e cena il 16 marzo, finaliste
le coppie Baerlocher-Greco che vinsero con
258 punti, seconda la coppia Streit - Studer
con 239.
Il 25 marzo si svolse la gara per il Trofeo
Walter Suter con la presenza delle figlie: 9
partecipanti. Vincitore Studer con 750 punti,
secondo Bernasconi con 660 punti e terzo
con 610 punti Daloisio.
Dal 30 marzo al 5 giugno si svolsero le gare
tra i vari gruppi per la conquista della Coppa
Kuenzli; La premiazione avvenne il 10 giugno
con un rinfresco offerto dalla Sezione.
Vincitore il gruppo del martedì con 4 vittorie
e 216 punti, secondo il lunedì con 3 vittorie e
311 punti, terzo il mercoledì con 4 vittorie e
150 punti e quarto il giovedì con due vittorie
e 48 punti. Alla premiazione partecipò Axel
Kuenzli.
Il 20 giugno si svolse a Caslano l’incontro tra
i birillisti ticinesi, grigionesi, vallesani e milanesi, che come al solito furono ultimi.
La nostra attività terminò alla fine di luglio.
Sandro Greco
Società Svizzera di Milano
La Festa
degli auguri
il 17 dicembre
Il tempo passa velocissimo ed il Santo Natale
è già alle porte! Proprio per segnare questa
che tra le feste ricorren ti è la più intima e la
più familiare, vogliamo riunirci per la nostra
tradizionale Festa degli Auguri che avrà luogo nella Sala Meili, al terzo piano di Via Palestro 2, Milano, giovedì 17 dicembre 2009
con inizio alle ore 20.00 con aperitivo e cena.
Come per gli anni scorsi, al fine di rendere
l’atmosfera natalizia ancor più gioiosa, invitiamo TUTTI a portare un regalino “anonimo”
del valore di circa 5 - 10 Euro per lo scambio
di doni fra i presenti.
La serata sarà allietata dalle musiche del
Complesso “CORIANDOLI”.
Vi invitiamo a partecipare a questa festa con i
Vostri familiari ed amici, e Vi preghiamo di provvedere alla prenotazione entro lunedì 14 dicembre 2009 presso la nostra segreteria, dal lunedì
al sabato, dalle ore 14.00 alle ore 19.00.
(Tel. 02 76 00 00 93; fax 02 45 47 3511;
e-mail [email protected]).
Il prezzo, bevande incluse, per i Soci è di 35
Euro, per i Soci fino a 33 anni 25 Euro, per
i giovani Soci fino a 25 anni 20 Euro e per i
non soci 45 Euro.
Il comitato manifestazioni
Silvia Bächli e Fabrice Gygi le Presenze Svizzere
La 53ª Biennale d’Arte a Venezia
La commissione Federale per l’arte ha scelto
gli artisti Silvia Bächli di Baden/AG ed il ginevrino Fabrice Gygi. I due luoghi deputati alla presenza svizzera durante la biennale di Venezia,
il padiglione confederale ai giardini e la chiesa
di San Stae, hanno ospitato rispettivamente le
opere di Silvia Bächli e di Fabrice Gygi.
Silvia Bächli dopo aver studiato a Basilea e
Ginevra ha una cattedra all’Accademia d’arte
nazionale di Karllsruhe. Nelle sale espositive
del Padiglione svizzero presenta una serie di
disegni realizzati nel 2008 e 2009. Evocativi del
paesaggio lunare delle nevi eterne, i segni sulle tele di Silvia Bächli oltrepassano il rigore del
bianco e nero solo con il non colore dei ghiacci
e delle acque. Pittura di vibrazioni sintetiche,
controllate da sicurezze geometriche. Un forte
potere evocativo giocato fra la realtà di una riproduzione fotografica accostata ad un lavoro
che sembra farne il verso con cinque determinate, allineate e quasi impettite pennellate. Se
apparentemente compare un linguaggio di un
mondo quasi infantile, é una pienezza matura,
priva di paura, quella che traspare dalle opere:
benessere e consapevole riflessione sono i soggetti silenti delle trasparenze vibranti. Diversa
nell’uso dei materiali e nel messaggio l’opera/
istallazione di Fabrice Gygi nella Chiesa di San
Stae. Un apparente groviglio di strutture in ferro
composto da armadi e griglie invita i fruitori ad
un percorso interattivo dove i passi del pubbli-
co possono essere accompagnati dall’incedere
prospettico delle diverse angolature ottiche che
permettono una virtuale ritrascrizione della realtà in un gioco di alternanze fra gli oggetti stoccati e la rigida architettura della chiesa. Ginevrino, dopo vari corsi alle Scuole di Beaux Arts di
Ginevra e Lausanne, è docente in varie scuole
d’arte nelle stesse città della sua formazione.
Marialaura Parma
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N. 12, dicembre 2009
Duplice riconoscimento al Settore Cultura della Radio Svizzera Italiana
Serata di gala per il decennale
del premio Myrta Gabardi
Sono trascorsi dieci anni dalla tragica scomparsa di Myrta Gabardi. In sua memoria hanno
detto e scritto parole toccanti, espresse in via
introduttiva nella manifestazione a cadenza annuale lo scorso 12 novembre nel tradizionale
scenario della Sala Meili del Centro Svizzero di
Milano, il compianto Enzo Biagi (lettura affidata
alla figlia Bice), Padre Callisto Caldelari, Monica
Piffaretti, Dalmazio Ambrosioni, Marco Solari,
Bruno Pizzul, i quotidiani del Canton Ticino
e il Vice presidente della Società Svizzera di
Milano Gianni Definti in veste di presentatore
dell’evento.
Ha fatto seguito una nutrita serie di conferimenti nel rispetto dell’ampia gamma di destinatari
che il Premio Internazionale ha designato dalle origini ai graduati sviluppi verificatisi fino al
compimento del decennio.
Il premio alle Istituzioni, innovativo riconoscimento già destinato nella manifestazione estiva
ai Cavalieri di Malta e alla Marina Militare, è stato
attribuito alla Benemerita Arma dei Carabinieri,
rappresentata dal Generale di Brigata Marco
Scursatone, in singolare coincidenza con l’anniversario della strage di Nassirya: un momento
di alta emotività caratterizzato dall’ascolto in
religioso silenzio dell’Inno dei Carabinieri.
Per la lirica quest’anno un conferimento unificato è stato attribuito ad una celebre coppia
di artisti genovesi uniti nella vita quotidiana
e nell’interpretazione di un vasto repertorio
operistico: il soprano Daniela Dessi e il tenore Fabio Armiliato che, prossimi all’esordio al
teatro di Montecarlo, hanno appositamente
interrotto le prove per partecipare alla manifestazione. A conferma dell’estrema sensibilità e cortesia, i cantanti hanno distribuito in
omaggio vari CD riproduttivi delle loro interpretazioni con immediata (e molto apprezzata) diffusione di un brano tratto dall’Adriana
Lecouvreur di Cilea.
Per il giornalismo musicale è stato premiato Vittorio Testa, autore e conduttore de “Il Loggione”, in onda su Canale 5 la mattina del sabato.
Dal ramo orientale del lago di Como sono giunti, per il riconoscimento dei rispettivi meriti,
un letterato e un complesso vocale: il medico
romanziere Andrea Vitali e il gruppo Sulutumana, esibitosi in una cantata “a cappella” che ha
riscosso nutriti applausi. Tra scrittore e cantanti
si è formato un connubio che si è manifestato
in esibizioni teatrali, esemplificativamente nel
monologo con accompagnamento musicale
“Pianoforte vendesi”.
Il tradizionale riconoscimento per il giornalismo stampato è stato attribuito al direttore del
quotidiano “Il Giorno” Dott. Giovanni Moranti,
una brillante carriera di cronista che lo ha visto
spettatore di eventi storici di grande portata
Da sinistra: Padre Callisto Caldelari, la signora Jovita Gabardi, Fabio Calvi e Federico Jolly, della RSI, l’avvocato Luigi Gabardi.
quali l’abbattimento del muro di Berlino e l’ammainabandiera sulla Piazza Rossa di Mosca.
In Ticino, e specificamente nell’ambito della
R.S.I., sono poi approdati i premi alla regia
televisiva, rispettivamente a Fabio Calvi quale
autore ed elaboratore di documentari di alto
valore culturale e ritrattistico ed al program-
ma “Storie” per i riferimenti scientifici ed artistici dei suoi contenuti. Questa brillante accoppiata, nel particolare ricordo di un filmato
biografico dedicato a Maria Callas, ha suggerito l’audizione commemorativa, accolta da
una meritoria “standing ovation”, del brano
pucciniano “Vissi d’Arte”.
Il Consolato generale di Svizzera a Milano è alla ricerca per metà/fine gennaio
di un o una:
USCIERE
I suoi compiti:
• Gestione della corrispondenza in uscita
• Aiuto alla centrale telefonica
• Aiuto nell’amministrazione degli immobili (cancelleria e residenza)
• Gestione dell’incarto esenzione IVA
• Gestione dell’incarto concernente il materiale e le macchine d’ufficio
• Servizio esterno
• Sostituzione usciere/autista del Console generale
I suoi requisiti
• Età compresa fra i 30-50 anni
• Dotato/a di un forte spirito d’integrazione in un piccolo gruppo
• Preferibilmente con esperienze lavorative in campo amministrativo
• In possesso della patente di guida ed abituato/a a guidare nel traffico urbano
• Preferibilmente di nazionalità svizzera
• La conoscenza delle lingue tedesca e/o francese sarà considerata titolo preferenziale
Offriamo
• Un ambiente e delle condizioni di lavoro diversificate e stimolanti
• L’opportunità di affrontare delle sfide quotidiane nella ricerca di soluzioni di ogni
genere
• Un salario adeguato alle capacità
• Possibilità di contribuire all’immagine della Svizzera in Italia in seno ad un ambiente
di lavoro motivato
La preghiamo di inviarci il suo dossier completo di CV, foto, diplomi scolastici, estratto
del casellario giudiziale e referenze al seguente indirizzo entro e non oltre il 04.01.2010:
Consolato generale di Svizzera, Centro Svizzero, Via Palestro 2, 20121 Milano.
­12
N. 12, dicembre 2009
Circolo Svizzero della Riviera di Ponente
«La Svizzera nel borgo sotto le stelle»
Cielo terso, limpido, trasparente, sereno. Il cielo rispecchiava il nostro stato d’animo. Venerdì
sera a San Lorenzo al Mare, una piccola cena
tra amici vecchi e nuovi, come Simone e suo
marito. I titoli non contano, contano le persone.
Come con Giancarlo. Amici che sono entrati e
ti restano nel cuore, che ci sono anche se non
ci sono. Il nostro piccolo Circolo è ricchissimo
in questo. Poi il sabato, la tradizionale festa.
“La Svizzera nel borgo” quest’anno diventa “la
Svizzera nel borgo sotto le stelle”. Alle quattro
e mezza ci vediamo nella piazza del Comune in
Badalucco. È una corte. Una bellissima corte.
Troviamo persone indaffarate, una in particolare intenta a preparare il tutto. Ci saluta. È
il Sindaco. Aiuta in prima persona. Ed allora
iniziamo. Le panche, Angelo e Benedetto (mai
nomi furono più azzeccati) che insieme a Gertrud sono la spina dorsale di tutte le attività
del Circolo, montano il gazebo e tutto il resto.
La piazza inizia a colorarsi di rosso. Le prime
prove con il microfono e le casse, il proiettore
ed il portatile che tentano con successo di far
vedere il bellissimo DVD che ci ha mandato il
planetario di Lucerna, tradotto in italiano per
questa occasione. Edizione speciale!!! Iniziano
ad arrivare le persone, il Console Tanner è tra
i primi. Non lo conoscevamo. Neanche lui conosceva noi. La stretta di mano è stata molto
calorosa. Benvenuto in questa terra di terra e
di mare!! Poi, lentamente, dal cancello che da
sulla corte, arrivano in tanti. Sono gli amici del
club Papillon con i quali abbiamo organizzato
l’evento. Vale la pena di spendere due parole
su come è nato tutto… Io e Maurizio (presidenti dei due club) ci incontriamo in modo del
tutto casuale ad una cena di lavoro. Non ci
conosciamo. Siamo uno di fronte all’altro. Si
parla di lavoro … i primi dieci minuti e poi …
la moglie di Maurizio è svizzera e astronoma.
Entrambi cerchiamo di organizzare una festa
tra le stelle con i nostri rispettivi circoli. Era
già tutto scritto. Facciamo società in dieci minuti e nasce questo evento. Quando si trovano
persone vere come Maurizio è facile fare tutto.
Contattiamo il comune di Badalucco che nel giro di 10 minuti si dice favorevole ed entusiasta.
Ci mette a disposizione tutto quello che serve.
Anche di più. Cristina e Andrea sono macchine
Grazie a Elena e a Switzerland Cheese.
Eliane in un impeccabile costume tipico bernese.
altri anni abbiamo sempre portato musica svizorganizzatrici. E si vede. Gli amici di Papillon
zera, quest’anno musica improvvisata locale.
arrivano con il loro carico di prelibatezze. La
Bene. Eliane sparisce con Ruth per riapparire
chiamano “merenda sinoira” con un termine
un po’. Sfoggia
impeccabile
inusuale che significa
“merenda fino locale
a sera”. ci dopo
programma,
un ..suonatore
intrattiene
conundue
pezzi costume
della sua fis
tipico
bernese.
Bellissima
lei
ed
il
costume.
Il
Elena,
la
moglie
di
Maurizio,
porta
il
telescopio
bitonale. Gli altri anni abbiamo sempre portato musica svizzera, quest’an
Sole ritiene sia ora di andare a dormire, arrie lo monta. I saluti di rito dei presenti vengono
improvvisata
locale. impacciato
Bene. Eliane
per riapparire
va la Luna. con
Luna eRuth
Sole condividono
lo stesso dopo
fatti in modo profondamente
come sparisce
cielo, siBellissima
sorridono e ogni
solo
chi predilige agire
piuttosto che
parlare
un
impeccabile
costume
tipico
bernese.
leitanto
ed siil incontrano,
costume. Il So
si accettano nella loro diversità, in cielo c’è
riesce ad esprimere. Durano poco comunque
di…andare
a dormire, arriva la Luna.spazio
Lunaper
e Sole
condividono lo stesso cie
tutti. Loro così diversi lo rendono
e poi si inizia. Al gazebo svizzero gadgets
ogni
tanto
si
incontrano,
si
accettano
nella
loro
diversità,
cielo
c’è spaz
più bello ed interessante. È unin
cielo
molto
portati da Simone e consorte (Simone è la
svizzero,
anche
lui
sa
che
le
diversità
possonostra
spettacolare
Viceconsole,
ma
sabato
così diversi lo rendono più bello ed interessante. È un cielo molto svizzero
no convivere ed arricchiscono il posto dove si
era Simone e basta) e quanto offerto da Switche
le diversità
possono
convivere
ed
arricchiscono
posto
incontrano.
Il tramonto è ilrosso,
nondove
potevasi incon
zerland
Cheese. Vorrei
spendere una
parola
essere
altrimenti ☺. .Le
si accendono
anche per loro.
Elena, il nostro
riferimentoessere
in
tramonto
è rosso,
non poteva
altrimenti
Lestelle
stelle
si accendono
ad una, le luci della piazza vengono spente
Switzerland Cheese, è la persona che ci ha
luci
della piazza vengono spente eduna
Elena
inizia a spiegarci del triangolo
ed Elena inizia a spiegarci del triangolo estivo,
supportati in queste 5 edizioni non facendoci
gigante
rossa,
una stella
arancione,della
di quanto
noi una
siamo
bellissimi
gigante rossa,
stellaesseri
arancione,
di
mai mancare
quel formaggio
tanto apprezzato
quanto noi
siamo
bellissimi
e per questo
che distribuiamo
promuoviamo
(beh … one- anche
siamo
attrattie dal
cielo, bellissimo
lui.
Haesseri
ragione.
Penso
a quante v
siamo attratti dal cielo, bellissimo anche lui.
stamente è talmente buono che si promuove
luna
da quando sono nato, ed ogni volta
è una
emozione
forte,
penso
alla
Ha ragione.
Penso
a quante volte
ho visto
la
da solo). Anche ad Elena ed a Switzerland
un
sasso
nellograzie
spazio
possa
qualcosa
di bello.
Probabilment
luna da quando
sono nato,
ed ogni volta
è una
Cheese
il nostro
per tutto
quellofarci
che sentire
forte,uguale
penso allaamagia
di come un
hanno fatto edella
fanno. bellezza,
I tavolini di Papillon
l’essenza
una sono
pietra emozione
nel niente
se stessa
da milio
sasso nello spazio possa farci sentire qualcoall’angolo opposto rispetto al gazebo svizzero
ogni
volta che
viene
ammirata
da emozioni.
Elena ci spiega
sa di bello. Probabilmente
è quellacome
l’essenzala semp
ed è bellissimo
vedere
il via vai
di persone che
della
bellezza,
una
pietra
nel
niente
ugualediscorsi
a
assaggia
torte
verdi,
sardinare,
dolci,
piatti
bellezza. Anche la luna era impacciata quella sera, come i nostri
se stessa da milioni di anni ma che ogni voldall’aspetto improbabile ma dal gusto insolasciare
la scena alle stelle e non farsi
vedere rimanendo nascosta dietro
ta che viene ammirata da emozioni. Elena ci
spettabilmente squisito e girano con gadgets
delimitano
la corte
godersi
lo spettacolo
per
una volta
da spettatore
en
spiega come
la semplicità
sia bellezza.
Anche
svizzeri, stuzzicadenti
con e
bandiera
rossocrola
luna
era
impacciata
quella
sera,
come
i
nociata
a
testimoniare
che
il
formaggio
è
gradito,
Elena è bravissima. Tutti col naso all’insù a disegnare linee tra le stelle e
stri discorsi e decide di lasciare la scena alle
molto gradito (inutile dire che è finito tutto). A
fine
prende
per mano con
sua voce
cifarsi
riporta
piazza.
L’applauso
stelle e enon
vederein
rimanendo
nascosta
metàcifesta,
una improvvisazione
non inlaprocaseplanetario
che delimitano di
la corte
e goder- Più di
un suonatore
locale ci intrattiene
con ildietro
il gramma,
momento
di apprezzare
appieno
dvdledel
Lucerna.
si
lo
spettacolo
per
una
volta
da
spettatore
due
pezzi
della
sua
fisarmonica
bitonale.
Gli
persone sono rimaste (molte di piu se contiamo chi è passato, incuriosito
un assaggio). Non ci sono piu sedie. Ma quando parte il dvd di Lucerna, il
assoluto. Immagini e suoni pervadono la piazza per una ultima emozione.
­13
N. 12, dicembre 2009
e non protagonista. Elena è bravissima. Tutti
col naso all’insù a disegnare linee tra le stelle
e sognare. alla fine ci prende per mano con
la sua voce e ci riporta in piazza. L’applauso
è tutto per lei. È il momento di apprezzare
appieno il dvd del planetario di Lucerna. Più
di duecento persone sono rimaste (molte di
piu se contiamo chi è passato, incuriosito ed
ha preso solo un assaggio). Non ci sono piu
sedie. Ma quando parte il dvd di Lucerna, il
silenzio è assoluto. Immagini e suoni pervadono la piazza per una ultima emozione. Non
manca l’applauso, lungo, fragoroso, sentito. È
terminato anche quello. Si riaccendono le luci,
la festa è arrivata in fondo. L’anno dell’astronomia è passato anche da Badalucco, per una
sera, paese del ponente ligure ma soprattutto
enclave svizzera. È passato, ma non senza
lasciare qualcosa. Siamo stati bene. Tutti. Ci
saranno altre occasioni.
Graziano Poretti
Notizie dal Circolo Svizzero di Genova
Grande successo a Genova
per l’atteso «Gran Bazar»!
contribuito alla buona riuscita dell’evento.
L’arrivederci per la stessa manifestazione è
per il novembre 2010.
DfD
I prossimi appuntamenti:
Festa di San Nicola
Per i bambini Festa di San Nicola al Circolo
domenica 13 dicembre, con arrivo di Babbo
Natale, tanti graditi regali, una buona merenda e motivo, per tutti, di mostrare la fantasia
con poesie e canti.
Cena di Natale
Cena degli Auguri con “scambio di doni” al
Circolo Venerdì 18 dicembre ore 20.00.
Molto apprezzate le specialità svizzere della grigliata.
Sabato 7 novembre… mattina, al Circolo
Svizzero c’è fermento…!
Gli ultimi preparativi per il “Gran Bazar”, atteso evento annuale… tutti si danno un gran
da fare!
La giornata, atmosfericamente parlando, non
è delle migliori ma l’ottimismo regna sovrano!
Mentre in cucina una montagna di patate diventa un’ottima insalata a ritmo di musica e i
crauti sono sul fuoco… si completa l’allestimento del banco bar.
Si inizia a sentire il profumo della griglia…
vassoi di bratwurst e cervelat – originali CH –
sfilano nei corridoi.
Alla lotteria si posizionano gli ultimi premi e
si preparano i biglietti nei cestini mente al
banco dolci arrivano le signore a portare le
loro creazioni… un banco è stato allestito per
la degustazione di formaggi svizzeri.
… ci siamo… le nuvole si spostano, un timido
raggio di sole entra dalle finestre e iniziano
ad arrivare… soci e amici, tanti giovani! …
ecco… il “Gran Bazar” ha inizio!
Un giro per salutare gli amici e poi gli assalti
di rito!
Alla lotteria con graditissimi premi …. e tra un
biglietto e l’altro si gustano i molto apprezzati
cubetti di formaggio Svizzero originale gruyere, emmentaler e sbrinz.
Alla grigliata per degustare insieme quanto
preparato dalle abili mani degli addetti alla
griglia, un salto al bar per la birra alla spina
o il bicchiere di vino e poi ai tavoli in allegra
compagnia.
E per il dolce… in coda al banco torte per apprezzare le ottime preparazioni delle signore
e poi… di nuovo al bar per un altro brindisi e
il bicchierino della staffa!
Molto gradita la partecipazione della Console
Sig.ra Simone Navarro e del Console Generale Sig. Hans-Ulrich Tanner e Signora nuovi
a questa esperienza.
In conclusione è andato tutto bene, apprezzamenti da parte degli intervenuti e grande
soddisfazione per gli organizzatori che ringraziano gli sponsor e tutti i soci che hanno
Per ulteriori informazioni contattare il Circolo
Svizzero al seguente indirizzo di posta elettronica [email protected] o telefonare
al cellulare della Sig.ra Elisabetta Beeler Alfonso 333 672 00 71.
Circolo Svizzero di Genova
Assemblea
Generale
Giovedi 19 novembre 2009 alle ore 21,00,
nei locali del Circolo Svizzero, si è tenuta
l’ASSEMBLEA GENERALE.
Il Consiglio, per il nuovo “Anno Sociale”, è
stato riconfermato e risulta così composto:
Presidente – Elisabetta Alfonso-Beeler.
Vice Presidente – Alessandro Stecher.
Consiglieri – Carlo Alfonso, Daniela Defilla,
Anna Favre, Mario Freda, Francesca Lang,
Dely Loechner, Quadrio Patrizia, Fiorella Materni, Giuseppina Schmid.
Revisori dei conti – Luisa Stecher, Renè Rais.
DfD
­14
N. 12, dicembre 2009
Attività del Circolo Svizzero di Bologna
Visita alla Mostra «I Dinosauri Italiani»
Il reperto più giovane ha circa un milione di
anni, i più vecchi duecentocinquanta milioni.
Davvero ci siamo confrontati con una lontananza abissale, una distanza indicibile, visitando la mostra ospitata nelle rinnovate sale
del Museo Giovanni Capellini della Università
di Bologna, davvero abbiamo sentito la nostra piccolezza, la nostra ridicola incidenza
nel tempo, forse ricordando anche Leopardi
di fronte all’universo stellato: “al pensier mio
che sembri o prole dell’uomo?”
Il gruppo del Circolo Svizzero di Bologna ha
visitato il museo Capellini il venticinque ottobre, una bella mattinata in cui è stato, come
sempre, piacevole ritrovarsi.
Abbiamo ascoltato l’appassionata lezione del
giovane dott. Federico Fanti, curatore della
mostra, che ci ha avvinto con la illustrazione
del patrimonio paleontologico e geologico
delle collezioni permanenti del museo, patrimonio arricchito in occasione della mostra da
magnifici reperti fossili arrivati da diverse parti dell’Italia; nel racconto spicca Ciro il piccolo
ed elegante dinosauro che ha la bella età di
cento milioni di anni ed esibisce la particolarità di aver conservato le interiora.
Fanti ne parla con affetto e comprendiamo
come questi studiosi vivano in una dimensione per noi incredibile: amano e vezzeggiano
i loro millenari compagni, li chiamano con
nomi quotidiani e spontanei (Ciro, Antonio…)
come se il loro sentimento potesse essere
corrisposto in uno scambio solidale di amicizia e di affetto.
Quando Ciro viveva il mondo che conosciamo
Il gruppo dei visitatori al museo Giovanni Capellini dell’Università di Bologna.
Lo scheletro gigantesco del Diplodocus e il cranio del Torvosaurus tanneri.
era lontanissimo dal compiersi: l’Italia centrale era probabilmente una distesa di candide
isole sabbiose e somigliava forse alle Bahamas.
Dice Fanti: noi paleontologi vorremmo rimanere nel nostro spazio e vedere il panorama
attorno a noi cambiare, il pavimento su cui
poggiamo i piedi diventare prima un bosco,
poi un mare, poi una vasta prateria……
Di fossili ne esistono di microscopici e di giganti, alcuni schiacciati su lastre di roccia, altri conservati perfettamente in tre dimensioni.
Al piano terra ammiriamo reperti di pesci
anfibi, rettili e infine la balena, (ma questa è
bolognese).
Al primo piano i grandi vertebrati: elefanti,
mastodonti, gliptodonti con una corazza inattaccabile fatta come una cupola alta circa 1,5
metri, e i ritrovamenti di Capellini, il fondatore
del museo (nel 1881) personalità ammirevole
ed esemplare che riuscì a raggiungere con
intelligenza ed abilità le più alte vette accademiche in età giovanissima.
Attraverso la sala degli invertebrati si giunge
al luogo mitico del museo: la grande sala del
­15
N. 12, dicembre 2009
Diplodocus. Lo scheletro è enorme: m 26x4,
è un calco perfetto dell’originale americano
ed è stato un dono del sig. Carnegie al re
d’Italia. Fa effetto, non è possibile negarlo. Si
discute sull’utilità della lunghissima coda: pare che non potesse essere usata come arma
e che servisse soprattutto per equilibrare la
massa dell’enorme vegetariano.
A pochi passi dal dinosauro, è esposto con
tutta la sua terribile dentatura il cranio del suo
più temibile predatore: il Torvosaurus tanneri:
consideriamo con un po’ di batticuore il duello
terribile che può essersi verificato tra i due in
quei tempi lontanissimi in cui i continenti si
spostavano, corrugavano le catene montuose e i mari e i cieli erano solcati da creature
strane ed incredibili.
Ci raccogliamo davanti alla bacheca che porta la scritta “Svizzera” e sorridiamo all’obbiettivo di Amos avendo alle spalle i pesci e le
conchiglie delle “nostre” montagne.
L’incontro è coronato da un brindisi nel caffè
prospiciente il museo: una allegra tavolata
che commenta e ripensa la insolita esperienza appena vissuta.
Paola Baccolini
Piattaforma su Internet
Sergio Agostinelli ferito a Kabul è figlio di madre svizzera
Abbiamo il piacere di informarvi che il Circolo
Svizzero di Bologna (CSB) offre a tutti soci
ed amici una piattaforma di interazione su
Internet.
Troverete il nostro “social network” su questo indirizzo http://circolosvizzerobologna.
ning.com/ Basta registrarvi creando prima
un Ning ID.
Sergio Agostinelli, 32 anni, di Castelleone
di Suasa, nei pressi di Senigallia, è uno dei
militari italiani impegnati nella missione di
pace in Afghanistan. Faceva parte di quella
pattuglia che è stata vittima il 17 settembre
di un attentato che ha fatto sei vittime fra i
soldati italiani. Sergio è tra i fortunati che se
la sono cavata con leggere ferite e, subito
dopo la strage, ha potuto telefonare a casa
per rassicurare i parenti.
La mamma di Sergio, Katharina Christine
Rehm, è di origini svizzere e lo stesso Sergio
è nato a Baden, nel canton Argovia. Da anni
la famiglia si è trasferita nel piccolo centro
marchigiano e Sergio (mentre il fratello
Massimo è chef in un ristorante di Ancona) è
diventato un militare di professione nel 2001
e ha ora il grado di caporalmaggiore. In questa sua funzione era alla sua quinta missione
all’estero, la seconda in Afghanistan, dopo
essere stato due volte in Kosovo e una volta
in Libano.
Il Circolo Svizzero
di Bologna
su Ning
Cos’è un Ning ID?
Il sistema di autenticazione Ning ID ti consente di scegliere un indirizzo e-mail e una
password una sola volta di utilizzarli per partecipare o accedere a qualsiasi social network
che utilizza il Ning ID.
Quando crei un Ning ID poi anche aggiungere
qualche informazione di carattere generale e
la tua foto.
Queste informazioni vengono immesse automaticamente ogni volta che ti iscrivi a un
nuovo social network che utilizza un Ning ID
per l’autenticazione.
In questo modo puoi rimanere in contatto con
i tuoi amici ed essere aggiornato sui messaggi in tutti i social network che lo usano.
Puoi accedere con il tuo indirizzo di posta
elettronica e password del Ning ID ogni volta
che vedi questo simbolo:
Se avete qualche problema o domande su
questa procedura, non esitate a contattare
Peter J. Bury, il gestore del sito su:
[email protected]
Il giacimento di Besano
Monte San Giorgio
Già nel 1847, il geologo milanese Giulio Curioni menzionava entusiasta i fossili di Besano,
un piccolo centro della Valceresio in provincia
di Varese. Le rocce bituminose che affiorano
nei dintorni di Besano e sulle pendici dei monti
Pravello e Orsa e nella vicina area del Monte
San Giorgio in territorio svizzero erano note da
secoli agli abitanti del luogo come una sorgente di olio combustibile. Con il tempo, dai primi
studi avviati nel 1924 dal Politecnico di Zurigo
fino alle recenti campagne scavo del Museo
Civico di Storia Naturale di Milano, i segreti delle rocce di Besano si sono rivelati. Una parte
dei tesori fossili raccolti durante i primi scavi è
andata distrutta durante i bombardamenti che
nel 1943 colpirono il Museo di Milano: tuttavia,
ancora oggi i meravigliosi fossili di Besano e
Monte San Giorgio rendono merito ad uno dei
siti più importanti al mondo. I fossili risalgono
agli albori dell’epoca dei dinosauri, circa 250
milioni di anni fa, quando l’Europa meridionale
era un vasto e caldo mare tropicale. In questo
ambiente ricco di vita avremmo potuto osservare una grande varietà di rettili marini che si
avviavano a diventare i dominatori degli oceani
per quasi 200 milioni di anni, ma anche forme
adattate alla vita sulla terra.
Grazie al lavoro dei geologi e dei paleontologi
l’area di Monte San Giorgio in territorio svizzero è stata iscritta nel Patrimonio Mondiale
dell’UNESCO, e si spera di includere anche gli
affioramenti in territorio italiano all’interno di
questa prestigiosa riconoscenza.
Federico Fanti
Festeggiato nelle Marche
il ritorno del militare ferito
Dopo l’attentato è stato ricoverato all’ospedale militare francese: ha riportato un trauma
da scoppio all’orecchio destro e varie contusioni, ma è tra i quattro militari sopravvissuti
all’autobomba di Kabul. Rientrato in patria, a
fine settembre, è stato accolto come un eroe
in paese, con scritte di benvenuto, applausi,
strette di mano e abbracci da parte di amici,
conoscenti e concittadini.
Il sindaco, Giovanni Biagetti, nell’accoglierlo
ufficialmente ha detto: “Per noi è un grande
orgoglio riabbracciare Sergio, un giovane che
ha portato onore a Castelleone”. Dal canto
suo, Sergio, molto commosso, ha ringraziato
tutti coloro che gli sono stati vicini e che lo
hanno fatto sentire parte di una grande famiglia. Una famiglia (che ha in sé anche un po’ di
Svizzera) che gli vorrà dimostrare la propria
riconoscenza attribuendogli la “Cittadinanza
benemerita”.
­16
N. 12, dicembre 2009
Anche una giornata sui cantieri settecenteschi delle maestranze ticinesi ad Asti
Autunno denso di avvenimenti a Torino
La nuova stagione è stata inaugurata venerdì 23 ottobre con una fondue
preparata dalle signore: risultato eccezionale non solo per la qualità degli
ingredienti, di stretta provenienza vodese, ma anche per l’aggiunta di una
buona dose di allegria!
Martedì 4 novembre, alcuni giovani hanno aderito all’invito del Consolato
Generale di Genova per partecipare alla presentazione di quello che lo
stesso Consolato, l’Organizzazione Svizzeri all’Estero ed il locale Circolo
mettono a loro disposizione come cittadini svizzeri. Per la maggior parte
di essi questa ha costituito una prima occasione di presa di contatto che
tutti si augurano sia seguita da ulteriori approfondimenti.
Infine venerdì 13 novembre si è svolto nella sala del Consiglio Provinciale di Asti, con la partecipazione di studiosi italiani e svizzeri, “.... SON
TORNATI I TICINESI!” una giornata di studio sull’architettura del settecento astigiano ed i cantieri delle maestranze ticinesi. Nella foto qui sotto
l’Assessore alla Cultura della Provincia di Asti Antonio Baudo consegna al
Console Generale Hans Ulrich Tanner un prezioso documento catastale
di epoca cinquecentesca.
Il Circolo Svizzero di Firenze verso il 150º
Le esperienze di Bettina Schindler
L’esposizione artigianato e hobby
Venerdì 6 novembre si è tenuto nei locali
sociali di Via del Pallone l’incontro con Bettina Schindler, che ogni anno torna al Circolo
Svizzero di Firenze per raccontare alcuni
episodi della sua carriera di restauratrice.
Stavolta la signora Schindler ha scelto di
parlare del “Sangue di Medusa”, titolo che è
stato dato ad un raro presepe trapanese del
XVII secolo, conservato alla Galleria Estense
di Modena.
Ricordiamo che Bettina Schindler si è diplomata all’Opificio delle pietre dure di Firenze,
specializzandosi poi nel restauro di oggetti
antichi in avorio, tartaruga, ambra, osso, legno e altri materiali organici; ha al suo attivo
numerosi articoli su riviste e libri d’arte, conferenze e collaborazioni con i più importanti
musei italiani.
Esposizione
Da oltre dieci anni è consuetudine per il Circolo Svizzero di Firenze di organizzare in
autunno un’esposizione di prodotti artigianali
e degli hobby. L’edizione 2009 si è svolta il
22 novembre e ha visto la partecipazione di
diversi soci, che hanno presentato lavori ma-
nuali di qualsiasi genere (pittura, decorazione
artistica e per la casa, specialità gastronomiche e così via).
Fine anno
Il 2009 si concluderà per il Circolo Svizzero
con la consueta cena natalizia, dopodiché il
sodalizio fiorentino entrerà finalmente nel centocinquantesimo anno della fondazione. Per
questa importante ricorrenza sono allo studio
alcune iniziative, alle quali il comitato ed altre
persone vicine al Circolo stanno lavorando.
David Tarallo
­17
N. 12, dicembre 2009
Da parte del Console Generale di Svizzera Hans-Ulrich Tanner
Visita all’ospedale Evangelico
Internazionale di Genova
Il presidente dell’ospedale Evangelico Internazionale di Genova, Avv. Cristina Ageno,
ha dato il benvenuto ai Console Generale di
Svizzera, Hans-Ulrich Tanner, e a Ilaria Isola,
addetta culturale del Consolato, mercoledì
18 novembre perché invitati a visitare l’ospedale. Era presente anche il presidente della
Chiesa Evangelica Riformata Svizzera come
vice-presidente e consigliere dell’ospedale.
L’«Evangelico», come è conosciuto a Genova, è stato fondato da chiese evangeliche
(svizzera, anglicana, valdese, scozzese e
luterana) nel lontano 1857 e gode di buona
fama nella città.
Ècomposto da 327 persone di cui 37 medici
e 96 infermieri e possiede laboratori e apparecchiature di nuovissime concezioni come
l’ultima arrivata alcuni mesi fa, una risonanza
magnetica articolare studiata e fabbricata a
Genova Sestri Ponente da ESAOTE: è bella
solamente a vederla!
Sotto la guida del vice-direttore sanitario, il
Console Generale Tanner ha visitato
l’ospedale e incontrato i primari dei diversi
reparti. Un piccolo rinfresco ha chiuso
questa gradita visita.
Liliane Moser Ellena
Avviso
ai corrispondenti
Per il numero di gennaio 2010 è necessario anticipare l’invio di articoli,
al più tardi entro il
10 dicembre 2009.
Il Console Generale Svizzero Hans-Ulrch Tanner (al centro) all’Ospedale Evangelico.
­18
N. 12, dicembre 2009
Visita storico-culturale con la Società di Beneficenza
Gita del Circolo Svizzero del Veneto
a Cividale del Friuli e Castelmonte
Il progetto di una visita accurata ai musei di
Cividale del Friuli con una puntata al Santuario di Castelmonte ai confini con la Slovenia
era in programma dall’anno scorso, e, grazie
alla buona volontà e costanza delle presidenti
delle due società elvetiche in Laguna (Marina
Rossetto, Circolo svizzero e Verena Sertorio,
Società di Beneficenza) l’escursione ha potuto aver luogo con pieno successo in una
splendida giornata autunnale. Un comodo
bus raccolse di buon mattino gruppi di soci partendo da Montebelluna, passando per
Padova e Mestre; così quando le brume stagionali si erano dissolte, la comitiva aveva già
raggiunto Cividale, la romana Forum Julii da
cui derivò il nome di tutta la regione, il Friuli.
In un breve spazio di terra, Cividale, centro della cultura paleoveneta, offre vestigia antichissime che risalgono al paleolitico e, attraverso
i secoli, si prolungano al Rinascimento, fino
all’età delle due Guerre mondiali che tormentarono la regione intera. Vanta in più di essere
stata la capitale del primo ducato longobardo
in Italia (VII secolo) ed è questo assieme di
monumenti
ancora accuratamente
conservati
che si è concentrata l’attenzione del
nostro gruppo. Grande
interesse fu
dedicata al
Te m p i e t t o
longobardo
(conosciuto
Santa Maria Assunta.
anche come
Oratorio del
Monastero di Santa Maria in Valle); la raffinata architettura dell’ambiente, le arcate in
laterizi, le colonne in marmo greco, gli affreschi trecenteschi, le decorazioni a stucco
uniche nell’arte occidentale, i mosaici dalle
tessere dorate, le figure ieratiche delle sante
in corteo, confermano la grande capacità di
maestranze del tardo periodo longobardo, di
Gentili concittadine e concittadini all’estero,
In vari luoghi la posta elettronica
è più rapida degli invii postali
Per noi è molto importante poter comunicare con Voi. L’importanza di Internet e della
telefonia mobile cresce costantemente. Avremmo il piacere di informarVi rapidamente e
in modo attendibile anche tramite la nostra Newsletter su temi che potrebbero essere di
grande interesse per Voi. In situazioni di crisi la Vostra rappresentanza svizzera vorrebbe
poter entrare in contatto con Voi nel più breve tempo possibile.
Vi prego di annotare il vostro nome/cognome, data di nascita, indirizzo e-mail
e numero di telefono cellulare nella lista sottostante. Questo foglio va restituito
alla Vostra rappresentanza svizzera di competenza tramite fax/posta oppure
scannerizzato via e-mail.
Nome
Cognome
Data nascita
Luogo e data Nr. tel. cellulare
Indirizzo E-Mail
Firma
Con l’indicazione del mio indirizzo di posta elettronica, fino all’eventuale revoca mi
dichiaro d’accordo che la rappresentanza svizzera all’estero e il Dipartimento federale
degli affari esteri (DFAE) lo utilizzino per comunicazioni ufficiali alla colonia degli Svizzeri
all’estero. Il mio indirizzo di posta elettronica non deve essere comunicato a terzi. Mi impegno a comunicare alla mia rappresentanza all’estero competente eventuali cambiamenti
dell’indirizzo di posta elettronica.
creare un’arte aulica promossa dalle più alte
sfere di un regno.Le sale del piccolo Museo
posto a fianco del Duomo, sono dominate da
sculture basilari dell’arte cristiana: la cattedra
patriarcale (XI secolo), l’altare in pietra detto
di Ratchis (anno 737 d.C.), il Battistero detto
di Callisto in marmo bianco formato da un ottagono con sette archetti originali, con vasca
ad immersione inserita (pluteo di Sigualdo)
originariamente appartenente alla chiesa di
S. Giovanni Battista e dedicato - come appare
nell’ iscrizione centrale della lastra - al Patriarca Sigualdo successore di Callisto (756-786).
L’originale e ricca composizione ornamentale caratterizza queste due ultime opere: da
una parte, le raffinate figurazioni dell’altare di
Ratchis (figure bibliche e angeli, animali e forme geometriche); dall’altra ( il battistero) con
il folto gruppo di motivi fantastici vegetali provenienti dall’Oriente e destinati, proprio per
la loro appartenenza al mondo culturale che
non amava rappresentare la figura umana, ad
influenzare negativamente il faticoso processo occidentale di riconquista della scultura
figurativa, operazione o tentativo di grande
valore che si era realizzato certamente prima
del tegurio callistino, nell’ Ara del duca longobardo Ratchis.
Poi, fuori c’era altro con che estasiarsi tanto
più che ci avvicinava in certo qual modo ad una
parte della nostra storia: l’operare in questa regione, ai prodromi del Rinascimento, delle maestranze luganesi. Il drammatico ponte (detto
Ponte del Diavolo) sugli scoscesi argini del
Natisone che unisce le due parti della pittoresca cittadina progettato nel lontano 1442 da
Jacopo Daguro da Bissone, la maestosa mole
del Duomo cittadino in pietra bianca in stile
gotico-veneto (XV secolo) costruito da Pietro e
da suo figlio Tullio Lombardo (Solari di Carona);
nell’interno del tempio, il marmoreo sepolcro
al Patriarca Niccolò Donato opera di Giovanni
Antonio della Scala da Carona (1531).
La rapida visita a Castelmonte ci ha offerto
un momento di gioia e serenità francescana: dall’alto, circondati dal Carso e dalle
Alpi Giulie, l’occhio poteva spaziare fino alla
corona delle Dolomiti, alla fossa del Lago di
Garda, all’immensa pianura che ci stava davanti come un mare verde che si confondeva
sull’orizzonte con l’Adriatico, panorama che
sicuramente avrà affascinato e affascina tutti,
conquistadores e pellegrini, invasori e turisti
che per la prima volta si affacciano sulle alture verso meridione.
Un grazie sincero a Marina e Verena che in un
momento non proprio completamente sereno
della nostra vita quotidiana hanno saputo offrirci un giorno di alta spiritualità e di riposo.
­19
N. 12, dicembre 2009
Assemblea Generale del Circolo Svizzero di Roma
Fabio Trebbi eletto nuovo Presidente
Ricordato l’ambasciatore Bruno Spinner
I Soci del Circolo Svizzero di Roma si sono
riuniti presso la Casa Svizzera per svolgere
l’annuale Assemblea Generale del Circolo. Tra le Autorità hanno erano presenti: il
Signor Bernhard Bienz, in rappresentanza
dell’Ambasciata di Svizzera ed il Presidente
della Scuola Svizzera di Roma ing. Fabio
Trezzini. Il Presidente, Verena Gebert Mûller,
dopo avere ufficialmente aperto i lavori ha
giustificato gli assenti tra cui la Presidente
del Collegamento, Irene Beutler, nella sua
qualità di socia onoraria del Circolo Svizzero
di Roma, attualmente a Sanremo, impegnata
nell’organizzazione del prossimo Congresso
del Collegamento. Attenzione e commosso
raccoglimento veniva dedicato alla memoria
dell’Ambasciatore Bruno Spinner, deceduto a
fine luglio, nel suo sessantaduesimo anno, dopo una breve malattia. Il Presidente ha voluto
ricordare: “i suoi meriti per le relazioni fra la
Svizzera, l’Unione Europea e l’Italia sono stati
notevoli. L’Ambasciatore Bruno Spinner era
un uomo dalle proprie forti convinzioni che
rispettava quella di coloro che la pensavano
in modo diverso. Non dimentichiamo il suo
grande impegno nei nostri confronti – insieme
all’allora Console Marinella Menghetti – quando il circolo ha organizzato il congresso del
Collegamento Svizzero a Roma. Abbiamo potuto conoscere un uomo di grande umanità e
sensibilità, un uomo entusiasmante, pronto a
soddisfare tutte le esigenze per ricevere nel
miglior dei modi gli allora congressisti. L’Ambasciatore Bruno Spinner è stato un fedelissimo membro del nostro circolo. È venuto, a
tante delle nostre passeggiate in città. Mai è
mancato alla serata della Raclette, a lui così
cara. Noi ringraziamo un grande servitore
dello stato”.
Der Literaturwissenschafter Peter von Matt
hielt unlängst fest: “die Heimat der Schweiz
ist Europa”. “Als erste Menschen könnten wir
erleben, dass die europäischen Grossmächte
seit einem halben Jahrhundert keinen Krieg
mehr gegeneinander führten. Irgendwie eine
gewaltige Leistung. Aber die Schweiz steht
da auch in der Pflicht. Wenn wir vom Frieden im heutigen Europa profitieren, haben
wir auch an ihm mitzuarbeiten. In Freiheit…
Denn Freiheit ist kein Zustand, sondern eine
Tätigkeit”.
La serata è proseguita con la relazione delle
attività e degli eventi svolti durante l’anno sociale nonché con l’approvazione del resoconto della gestione amministrativa appena conclusa: conto economico, bilancio di esercizio,
relazione dei revisori dei conti. Per il valido
contributo e sostegno alle iniziative proposte,
un caloroso ringraziamento è stato espres-
In attesa dell’inizio dei lavori dell’Assemblea Generale del Circolo.
so all’Ambasciata, al Consolato, alle Autorità
Elvetiche, ai membri del Circolo, ai Revisori
dei Conti ed a tutti coloro che hanno lavorato
dietro le quinte facendo si che gli eventi abbiano avuto successo. Verena Gebert Mûller ha
quindi comunicato all’Assemblea la sua volontà di non ricandidarsi, il grande impegno nella
scuola svizzera di Roma con i molti incarichi
di responsabilità che la vede assorbita in vari
ambiti ed attività collaterali ed il quasi decennale impegno assunto come presidente del
Circolo romano hanno fatto maturare in lei la
ferma decisione di voler cedere il testimone.
L’Assemblea ha eletto il nuovo Comitato, per
l’anno sociale 2009/2010 così composto:
Comitato del Circolo Svizzero di Roma, anno
sociale 2009/2010.
Presidente: Fabio Trebbi; Consiglieri: Claudia
Staderini, Floriane Dioguardi-Buorgeois, Francesco Pediconi, Meja Saxer, Monika Pfenniger, Jürg Von Moos; Revisore dei Conti: Giuseppe Perlingeri.
Un caloroso ringraziamento per il contributo
reso al Circolo ed alla Comunità è andato alla
Presidente dimissionaria che ha rimandato i
festeggiamenti alla prossima Cena conviviale
prenatalizia programmata per mercoledì 16
dicembre 2009 alle ore 19.30. Il neo-Presidente nel ringraziare commosso gli intervenuti per la stima e l’apprezzamento dimostrato
ha voluto ribadire che le attività seguiranno le
tradizioni avviate dai predecessori nel rispetto
delle finalità istituzionali considerato gli obiettivi stabiliti per Statuto. Anche quest’anno i
Signori Beutler nella loro casa di campagna a
Cetona hanno organizzato il tradizionale Kerzenziehen, sperimentare insieme “vari modi
di far candele” che ha fatto incontrare Circoli
svizzeri di diverse località con la partecipazione di soci romani. Con i ringraziamenti ed
il saluto di benvenuto ai nuovi Soci iscritti, la
cena ha concluso la serata.
Fabio Trebbi
Foto dell’evento visibili su:
http://www.facebook.com/home.php?#/
event.php?eid=109094118178&index=1
Prossimamente il Circolo Svizzero di
Roma propone:
mercoledì, 16 dicembre 2009 alle ore
19.30 BUON NATALE appuntamento per una
cena conviviale all’Hotel Victoria, via Campania 41 Roma e per scambiarci gli auguri per
un buon Natale e felice Anno nuovo.
È gradita la prenotazione: Scuola Svizzera 06
440 21 09 oppure Hotel Victoria 06 423 70
288.
venerdì 5 febbraio 2010 alle ore 19,30
RACLETTE, RACLETTE E ANCORA… RACLETTE?
Am Freitagabend, alcuni nostri soci e amici
prepareranno, sugli appositi fornelli, questa
tradizionale specialità svizzera tipicamente invernale, a favore, principalmente, degli amanti
del formaggio o della buona compagnia.
Appuntamento alla Casa Svizzera di Roma in
via Marcello Malpighi, n. 14.
È gradita la prenotazione al numero di telefono 06 440 21 09 (Scuola Svizzera di Roma).
Altre novità, iniziative e notizie sono visibili
nello spazio “Circolo Svizzero Roma” su facebook:
http://www.facebook.com/home.php?#/
group.php?gid=84604528223&ref=mf
il Circolo Svizzero di Roma augura buon Natale e Felice Anno Nuovo.
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N. 12, dicembre 2009
Grazie ai coniugi Pierino e Erika Bertazzon per la perfetta organizzazione
Il pranzo di Natale degli Svizzeri
del «Gruppo Canton Piave»
Sabato 21 novembre scorso gli svizzeri del
Gruppo Canton Piave si sono ritrovati,per il
tradizionale pranzo di Natale, presso la Trattoria La Beccaccia, situata ai piedi del magnifico bosco del Fagarè di Cornuda.
Siamo stati accolti molto calorosamente, in
questo bel locale, dai proprietari e dallo staff
che, con molta professionalità, ci hanno servito, prima un buonissimo aperitivo a base di
frutta, e poi un succulento pranzo formato da
gustosissimi primi e secondi piatti il tutto annaffiato da un eccellente vino, bianco e rosso
della casa. Il pranzo si è svolto in un’atmosfera di convivialità e amicizia animato da vari
canti e barzellette. Sono state festeggiate le
persone che durante l’anno hanno compiuto,
chi gli ottant’anni chi i settanta, questi, naturalmente più numerosi: a tutti quanti i nostri
auguri di lunga vita. Tutto questo è stato possibile grazie ai coniugi Bertazzon, Pierino e
Erika che, senza contare il loro tempo, si sono
dati da fare per rintracciare e invitare tutti gli svizzeri
dell’alto trevigiano e basso
feltrino. Un grazie di cuore
a Pierino per la decorazione della sala e a Erika per
l’organizzazione di questo
bellissimo incontro. Sperando che ce ne siano ancora
molti altri negli anni futuri e
nella speranza di ritrovarci
numerosi per il giorno della
Festa Nazionale Svizzera del
1º agosto 2010 e sperando,
pure, che qualche volontario
si faccia avanti per aiutare
l’organizzatrice. Penso di esprimere il parere di tutti dicendo un GRAZIE
ERIKA, GRAZIE PIERINO.
P.S.: Se ci fossero ancora degli svizzeri in-
La villa di Poppea nel suburbio di Pompei
Il Circolo Svizzero di
Napoli visita Oplontis
Una giornata alla riscoperta dell’antica Oplontis è stata il filo conduttore
dell’ultimo incontro degli svizzeri della regione Campania. Riuniti dal
Circolo Svizzero di Napoli, lo scorso 24 ottobre, i soci si sono incontrati
nella cittadina di Torre Annunziata allo scopo di ripercorrere un’altra pagina della storia della regione che li ha accolti e, contemporaneamente,
rinnovare i rapporti con i loro connazionali. Guidati dal socio Tommaso
Wenner, guida turistica e dipendente del Museo Archeologico di Napoli,
i 40 partecipanti, tra iscritti ed ospiti, si sono dedicati alla visita della
villa di Poppea, moglie dell’imperatore Nerone. Presente all’incontro
anche il console onorario svizzero avv. Adriano Aveta con la moglie
Patrizia. La villa, destinata all’otium (ozio) dei ricchi proprietari, faceva
parte del suburbio di Pompei; vale a dire di un vero e proprio centro
urbano periferico, a carattere residenziale, sottoposto amministrativamente alla giurisdizione di Pompei. Edificata a metà del I sec. d.C. e
successivamente ampliata, fu scavata tra il 1964 e il 1984 anche se
conosciuta e depredata già dall’epoca borbonica. La struttura, proprio per i continui rimaneggiamenti, desta particolare interesse perché
permette di ammirare l’evoluzione dell’architettura e della pittura pompeiana, attraverso le sue tre fasi, nel volgere di poche stanze. Altra
particolarità della villa è quella di presentare, in contemporanea, le
caratteristiche proprie degli scavi sia di Pompei che di Ercolano dovute
all’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Infatti, trovandosi a metà strada tra
i due siti, fu colpita sia dalla pioggia di lapilli che dalla colata di fango
all’origine, rispettivamente, della scomparsa di una di queste città.
Claudia Ipomea
teressati ad aggregarsi al nostro gruppo,
possono mettersi in contatto con Erika al
seguente numero 0438 97 09 87.
Germano De Marco
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N. 12, dicembre 2009
Contro i minareti
Accettata
l’iniziativa
segue da pagina 1
viola i diritti dell’uomo e la libertà di culto,
nonché il principio di non discriminazione.
La partecipazione al voto è stata del 54,5%.
Solo il 42,5 degli elettori hanno però seguito
le raccomandazioni del Consiglio federale e
l’iniziativa è stata respinta in solo 3,5 cantoni,
mentre 19,5 l’hanno accettata.
Commentando il risultato la consigliera federale Evelyne Widmer-Schlumpf ha detto che
questo voto non risolve il problema, ma ne
può creare di nuovi. Il governo dovrà rispettare una decisione che verrà probabilmente
condannata dalla Corte europea dei diritti
dell’uomo.
È invece necessario migliorare l’integrazione
e la comprensione degli oltre 300’000 musulmani che vivono in Svizzera.
ANNUNCIO
Accettato il finanziamento del traffico aereo
Sì del popolo e dei cantoni
all’esportazione di armi
Il popolo svizzero, con il 68,2% di contrari
all’iniziativa del Gruppo per una Svizzera senza esercito, ha detto chiaramente che vuole
continuare a mantenere un’industria bellica
efficiente e quindi in grado di esportare i suoi
prodotti. Anche tutti i cantoni hanno respinto
l’iniziativa, preoccupati dalle conseguenze sui
posti di lavoro, sull’industria svizzera in generale e anche sull’armamento dell’esercito
svizzero.
Il 65,0% dei votanti e tutti i cantoni hanno pure
accettato il decreto federale per la creazione
di un sistema di finanziamento speciale per
compiti connessi al traffico aereo. In pratica
si tratta di riversare su compiti concernenti
l’aviazione civile il gettito dell’imposta e del
supplemento prelevati sui carburanti, compresi quelli per il traffico aereo interno e privato. Si tratta di circa 40 milioni all’anno che verranno destinati alla sicurezza e all’ambiente.
Sì di Ginevra alla ferrovia su Annemasse
Con il 61 per cento di sì, il canton Ginevra
ha accettato il controverso progetto di linea
ferroviaria che collega la stazione di Cornavin
ad Annemasse, in Francia. Un’opera pensata
per il traffico di attraversamento della città,
ma soprattutto per quello dei frontalieri.
Nonostante l’ascesa del nuovo movimento
politico contro i frontalieri, tutti i comuni del
cantone hanno accettato il supplemento di
113 milioni di franchi al credito di 1,5 miliardi
per questa “opera del secolo”, finanziata per
i due terzi dalla Confederazione.
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N. 12, dicembre 2009
I buoni sapori
della Svizzera!
MySwitzerland.com/aso
Il nuovo ricettario di Betty Bossi.
Spedizione esente dal porto.
Per la prima volta
anche in inglese!
105_09d_56_ins_aso_bbbuch_neu.pdf 4
20.7.2009 14:40:04 Uhr
­23
N. 12, dicembre 2009
Prima vittoria svizzera in un mondiale di calcio
I giovani elvetici con meno di 17 anni
hanno vinto il campionato del mondo
sportiva, ma anche quale riconoscimento verso il paese che li ha ospitati, istruiti e formati.
Vince anche la U-21
Anche la selezione nazionale dei meno di 21
anni si sta comportando ottimamente nelle
gare di qualificazione al Campionato europeo
di categoria. Battendo la Georgia a Lugano
(rete dell’ex-luganese Gavranovic) si è issata
in testa al proprio gruppo, con sei punti di
vantaggio sulla Turchia, a tre gare dal termine
delle qualificazioni.
Perde a Ginevra dalla Norvegia
Svizzera pronta
per i mondiali
La squadra vittoriosa celebra il trionfo in Nigeria.
È la prima volta che una squadra svizzera di
calcio si aggiudica un campionato del mondo.
Ma la vittoria del mondiale dei giovani con
meno di 17 anni non fa una grinza. La squadra
ha infatti superato i vari turni di qualificazione
battendo selezioni nazionali di prestigio, come l’Italia, la Germania, il Brasile e in finale la
Nigeria, che il mondiale lo aveva già vinto ed
ospitava in casa la fase finale di quest’anno.
È stata la vittoria dei “secondos”, ha scritto
qualche giornale svizzero, riferendosi al fatto
che ben 12 giocatori della rosa dei 22 che
hanno disputato la fase finale, sono di origine straniera. Fatto che conferma due cose:
il calcio è un ottimo fattore di integrazione e
l’attuale scuola svizzera di calcio non è seconda a nessuno.
La Federazione ha infatti compiuto sforzi
notevoli nell’offrire ai giovani la possibilità di
perfezionarsi nel loro sport preferito e nel
contempo di seguire una buona formazione
scolastica, sia in classi speciali, sia in scuole
di sport specializzate, come quella di Macolin
e di Tenero, nel canton Ticino. Non è quindi
un caso che ben tre giocatori ticinesi abbiano
potuto far parte della selezione.
Ora iniziaun discorso importante sul futuro
di questi giovani. Alcuni sono già affiliati a
società calcistiche rinomate in Svizzera, ma
per altri si apre la prospettiva di una scelta
di carriera. È quasi sicuro che non tutti riusciranno ad affermarsi nell’ambito del calcio
professionistico, ma la vittoria al mondiale è
un buon trampolino di lancio. Parallelamente
si apre anche il discorso sul futuro della nazionale maggiore svizzera di calcio. I buoni
risultati ottenuti negli ultimi anni inducono
molti di questi giovani a puntare seriamente
a una selezione in nazionale, tanto più che
la Svizzera si è qualificata per il turno finale
dei mondiali di calcio in Sudafrica. Compresi
quelli che dispongono di due passaporti e che
oggi vedono nella nazionale rossocrociata un
obiettivo importante per l’apice della carriera
Dopo ben undici gare consecutive senza subire una sconfitta, la nazionale maggiore si è
fatta battere dalla modesta Norvegia, in una
partita amichevole a Ginevra (1 a 0 il risultato
a seguito di un banale calcio di rigore). Gli
svizzeri, reduci da una brillante qualificazione per i mondiali in Sud Africa, sono apparsi
poco motivati e soprattutto poco incisivi in
attacco. L’allenatore Ottmar Hitzfeld ha approfittato dell’occasione per provare vari giocatori che faranno probabilmente parte della
selezione che andrà in Sud Africa.
Le note positive, se non un apprezzato rientro, dopo lunga assenza, di Valon Behrami
(ex-Lazio), sono state veramente poche. Non
manca però né la voglia, né il tempo per una
preparazione che permetterà alla Svizzera di
ben figurare ai prossimi mondiali. La squadra
può infatti contare su giocatori che godono
di una buona esperienza internazionale. Tra
essi, parecchi militano o hanno militato anche
in squadre italiane: Behrami (ex-Lazio), Senderos (ex-Milan), Ziegler e Padalino (Sampdoria), Lichtsteiner (Lazio), Inler (Udinese). La
maggior parte degli altri hanno fatto parte di
squadre tedesche.
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N. 12, dicembre 2009