scheda 3 - Diocesi di Forlì
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scheda 3 - Diocesi di Forlì
Diocesi di Forlì-Bertinoro ANNO PASTORALE 2012-2013 ANNO DELLA FEDE SCHEDA 3 “Signore, aumenta la nostra fede” LA FEDE ILLUMINA LA FAMIGLIA Terza scheda biblica “Cristo Signore ha effuso l’abbondanza delle sue benedizioni sull’amore coniugale, sgorgato dalla fonte della divina carità e strutturato sul modello della sua unione con la Chiesa. Infatti, come un tempo Dio venne incontro al suo popolo con un patto di amore e fedeltà, così, ora il Salvatore degli uomini e sposo della Chiesa, viene incontro ai coniugi cristiani attraverso il sacramento del Matrimonio. Inoltre rimane con loro perché, come Egli ha amato la Chiesa e si è dato per lei, così anche i coniugi possano amarsi l’un l’altro fedelmente, per sempre, con mutua dedizione. L’autentico amore coniugale è assunto nell’amore divino ed è sostenuto e arricchito dalla forza redentiva del Cristo, perché i coniugi, in maniera efficace, siano condotti a Dio e siano aiutati e rafforzati nello svolgimento della sublime missione di padre e di madre. Per questo motivo i coniugi cristiani sono corroborati e quasi consacrati da uno speciale sacramento per i doveri e la dignità del loro stato. Ed essi, compiendo in forza di tale sacramento il loro dovere coniugale e familiare, nello spirito di Cristo, per mezzo del quale tutta la loro vita è pervasa di fede, speranza e carità, tendono a raggiungere sempre più la propria perfezione e la mutua santificazione, e assieme rendono gloria a Dio” (GS, 48/D). 1. PREGHIERA INIZIALE (Salmo 128) Questo salmo ci presenta la benedizione di Dio che scende abbondante su chi custodisce l’alleanza con lui. Questa benedizione si manifesta in alcuni doni particolari: - Il dono dei FIGLI che non sono solo un fatto biologico, ma il segno della benedizione del Signore. I figli fanno corona attorno alla mensa. Il dono del BENESSERE: la casa, la ricchezza materiale permette di istruire meglio i figli, - viaggiare e conoscere il mondo. I beni economici sono segno della benevolenza del Signore e devono essere usati bene per la propria famiglia e per i poveri. Il dono della SALUTE, della lunga vita. L’augurio che l’Israelita esprimeva per sé era quel- - lo di vivere a lungo e di morire attorniato dai figli per unirsi ai suoi padri. + Beato chi teme il Signore e cammina nelle sue vie. • Della fatica delle tue mani ti nutrirai, sarai felice e avrai ogni bene. + La tua sposa come vite feconda nell’intimità della tua casa; i tuoi figli come virgulti d’ulivo intorno alla tua mensa. • Ecco com’è benedetto l’uomo che teme il Signore. + Ti benedica il Signore da Sion. Possa tu vedere il bene di Gerusalemme tutti i giorni della tua vita. • Possa tu vedere i figli dei tuoi figli! Pace su Israele! 2. LETTURA E RIFLESSIONE SUI TESTI • Abbiamo bisogno di rivolgerci sempre alla Parola di Dio per comprendere il progetto di Dio sulla persona umana e sulla famiglia. Per questo andiamo a leggere il racconto della creazione, all’inizio della Bibbia. GENESI 1,26-28.31 «Dio disse: “Facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra”. E Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e Dio disse loro: “Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela, dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che striscia sulla terra”. (…) Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina. Sesto giorno». v. 26. Siamo alla fine dell’opera creativa di Dio. Dopo aver creato le cose celesti, la terra, le piante e gli animali, Dio si propone di creare una realtà che non sia solo ad immagine, ma anche abbia una qualche somiglianza con Lui e crea la persona umana, che ha potere su tutte le altre realtà create. La persona umana ha una dignità somma: costituisce il culmine di tutta la creazione e tutta la creazione sottosta all’uomo. L’uomo non è solo a immagine di Dio come tutto il resto del creato, ma è anche a somiglianza, cioè ha qualcosa in comune con Dio: è una persona, un io razionale e cosciente di sé. v. 27. Lo scrittore sacro ritorna sul concetto precedente in forma poetica e aggiunge un’altra specificazione: “Maschio e femmina li creò”. La diversità dei sessi e dei generi non è un optional che l’individuo può scegliere a suo piacimento, ma gli è dato insieme con la vita; la sana educazione deve portare l’individuo ad essere se stesso totalmente, ad accettare la propria sessualità e a svilupparla in modo coerente. v. 28. La diversità dei sessi spinge le persone ad unirsi nella realtà del matrimonio (cfr. Gen 2,24) e a formare una famiglia propria in vista del mutuo aiuto e della fecondità responsabile. v. 31. Bella ed incoraggiante è l’osservazione finale. Mentre di ogni altra cosa creata si dice che Dio vide ed era cosa buona, qui, per la creazione dell’uomo e della donna, si dice che era cosa molto buona. In questo modo si esprime un giudizio molto positivo sulla realtà del matrimonio e della famiglia. MATTEO 19,3-9 • Il peccato ha incrinato l’istituzione del matrimonio, rendendo problematiche e difficili le relazioni tra l’uomo e la donna. Storicamente si è registrato soprattutto una sottomissione della donna all’uomo, la poligamia e anche il divorzio che solo l’uomo poteva dare alla donna. Questa era la situazione ai tempi di Gesù che però è venuto per contrastare tutti questi mali e riportare il matrimonio e la famiglia all’originario progetto del Creatore. «Gli si avvicinarono alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: “È lecito a un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?”. Egli rispose: “Non avete letto che il Creatore da principio li fece maschio e femmina e disse: Per questo l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne? Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto”. Gli domandarono: “Perché allora Mosè ha ordinato di darle l’atto di ripudio e di ripudiarla?”. Rispose loro: “Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli all’inizio però non fu così. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di unione illegittima, e ne sposa un’altra, commette adulterio”». v. 3. Ai tempi di Gesù si discuteva sulla gravità del motivo che poteva spingere un uomo a ripudiare la propria moglie. C’erano due linee di pensiero: una, molto larga, che sosteneva la liceità in qualsiasi situazione, un’altra invece, più rigida, che l’ammetteva solo in casi molto gravi. vv. 4-6. Gesù non si schiera né per l’una, né per l’altra fazione, ma si rifà al Creatore, così come è detto nelle prime pagine della Bibbia: Dio ha creato la persona umana come uomo e come donna e cita Gen 2,31 dove si afferma che l’uomo lascerà il padre e la madre per formare un’unica real–tà con la sua moglie, così che non sono più due, ma una sola carne. Gesù afferma con chiarezza che l’uomo non può separare ciò che Dio ha unito e quindi proclama l’indissolubilità del vincolo matrimoniale. vv. 7-9. Gli interlocutori fanno presente a Gesù che Mosè in Deut 24 ha dato la facoltà di divorziare, a certe condizioni, dalla propria moglie. Gesù taglia corto e ripete di nuovo che nessuno può ripudiare la propria moglie (se non in caso di unione illegittima) e sposarne un’altra: se ci si comporta in questo modo, si va contro il comandamento del Signore. DAL CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA 2203 - Creando l’uomo e la donna, Dio ha istituito la famiglia umana e l’ha dotata della sua costituzione fondamentale. I suoi membri sono persone uguali in dignità. Per il bene comune dei suoi membri e della società, la famiglia comporta una diversità di responsabilità, di diritti e di doveri. 2204 - «La famiglia cristiana offre una rivelazione e una realizzazione specifica della comunione ecclesiale; anche per questo motivo, può e deve essere chiamata “Chiesa domestica”». Essa è una comunità di fede, di speranza e di carità; nella Chiesa riveste una singolare importanza com’è evidente nel Nuovo Testamento. 2205 - La famiglia cristiana è una comunione di persone, segno e immagine della comunione del Padre e del Figlio nello Spirito Santo. La sua attività procreatrice e educativa è il riflesso dell’opera creatrice del Padre. La famiglia è chiamata a condividere la preghiera e il sacrificio di Cristo. La preghiera quotidiana e la lettura della Parola di Dio corroborano in essa la carità. La famiglia cristiana è evangelizzatrice e missionaria. 2206 - Le relazioni in seno alla famiglia comportano un’affinità di sentimenti, di affetti e d’interessi, che nasce soprattutto dal reciproco rispetto delle persone. La famiglia è una comunità privilegiata chiamata a realizzare un’amorevole apertura di animo tra i coniugi e una continua collaborazione tra i genitori nell’educazione dei figli. Chiediamoci: Come aiutare e sostenere le famiglie perché riescano ad essere reali luoghi di crescita umana e cristiana? Nelle nostre comunità come si promuove il valore dell’amore sponsale, della fedeltà? Come coltivare in famiglia il dialogo e la comunione intergenerazionale? Quali esperienze concrete si possono realizzare perché siano recuperati i valori della solidarietà e l’aiuto reciproco tra le famiglie? 4. PREGHIERA FINALE O Dio, nostro Padre, fa’ che le nostre famiglie abbiano fede in Te, accolgano la Parola del Signore Gesù, applichino l’evangelo alla vita di ogni giorno come l’ha accolta Maria sua madre, aiutino i figli a rispondere con gioia alla Tua chiamata, si aprano al dialogo e alla collaborazione con le altre famiglie, favoriscano l’amicizia fraterna, siano attente a tutti, specialmente alle famiglie senza pace, senza affetto, senza pane, senza lavoro, senza gioia. Amen.