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Nuovo Quadro 350 S: tre ruote davvero speciali
Prove moto
di Omar Fumagalli
Pubblicato il 18 settembre 2013
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Dopo attese e curiose supposizioni circa il reale valore di un prim’attore fra i veicoli a tre ruote
ƕ Sly - Tastiera di traverso giunti di recente sul mercato, abbiamo finalmente avuto il piacere di toccare con mano e
provare seriamente su strada il nuovo modello di Quadro, il 350 S. Siamo stati a Vacallo, nel
ƕ Forum
Canton Ticino, presso la nuova sede della Casa svizzera e abbiamo conosciuto a fondo
uno dei veicoli più innovativi e concettualmente interessanti che siano attualmente in vendita.
Piacevole e moderno nello stile, il nuovo Quadro è sostanzialmente ancora quasi sconosciuto
Altro
nella sua vera indole al grande pubblico, abituato da decenni alle sole due ruote o in
alternativa alle automobili.
ƕ Photo gallery
ƕ Annunci moto usate
Andiamo quindi subito al sodo: il punto peculiare del 350 S, così come dei precedenti modelli
ƕ Calendario giornate in pista
presentati da Quadro Vehicles, è l’esclusiva sospensione idraulica denominata HTS
ƕ Motocordialmente
(Hydraulic Tilting System), che coordina il funzionamento delle due ruote anteriori. Rispetto al
ƕ EICMA
350 D, di cui vi avevamo già parlato, troviamo ben ventuno aggiornamenti, tecnici e stilistici.
ƕ Le moto in TV
Tra le principali novità proposte, a due anni di distanza: un nuovo motore, la nuova
ƕ Tecnica
sospensione, una sella più accogliente, nuova strumentazione e nuovo maniglione
ƕ Sicurezza
posteriore. Il risultato è davvero molto buono, con una sensazione di guida quasi
ƕ Moto d'epoca
sconvolgente rispetto a un due ruote, in termini di stabilità e sicurezza; ora anche più facile da
ƕ Yesterbike
gestire. Se la singolarità visiva vi sembra già netta, attendete di provare quella di
ƕ Assicurazioni moto
guida, per sentire come pieghe e frenate cambino ancor più intensamente rispetto a un
ƕ Per sorridere un po'
classico due ruote.
ƕ Come vanno le Case
ƕ Prestiti e finanziamenti
ƕ Altre news
AZIENDA SVIZZERA - STILE TRICOLORE
Come abbiamo già avuto modo di spiegarvi su queste pagine, Quadro Vehicles S.A. è una
società svizzera nata formalmente nel 2011, dopo le prime esperienze cominciate già dal
2009 attraverso la precedente struttura italiana. Con il trasferimento della sede in Canton
Ticino si sono ampliate la compagine societaria e le risorse. L’opera di produzione si fonda su
idee e stile tipicamente tricolori, tra i fondatori ci sono infatti membri della famiglia
Marabese, nome celebre per il design di molti veicoli a due ruote di successo negli ultimi
decenni. Quadro propone oggi solo soluzioni innovative, applicate esclusivamente a modelli
con tre o quattro ruote; nulla di ordinario quindi, ma una nicchia che gradualmente si sta
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diffondendo nelle nostre città; mezzi pensati sia per il traffico urbano, sia per le tratte
extraurbane. Obiettivo della produzione è centrare con questi veicoli, unendole
contemporaneamente, doti di comodità, sicurezza e agilità, non ultima poi la possibilità
di divertimento.
L’azienda, seppur giovane vanta accordi commerciali in ventisei Paesi, con oltre 400
punti vendita, tra Europa, America e Asia. A pochi anni dalla nascita, Quadro è già un
riferimento per il mercato delle tre ruote in Francia, nazione dove notoriamente sono molto ben
accolti questi veicoli (la Casa detiene il 25% di quota nel segmento tra 250 e 400cc) e in
Germania; sono circa 4800 i veicoli venduti in totale sinora. L’obiettivo dichiarato dell’azienda
è arrivare al 25% di quota mercato su scala europea, considerando l’incremento di valore
del segmento stesso per il 2014, quando si dovrebbe giungere a un potenziale di 20.000 unità,
stimate a livello globale.
Marcello Colona, responsabile commerciale, ci ha in dettaglio spiegato come per l’Italia
questi numeri vogliano dire circa 300 veicoli venduti nel corso del prossimo anno, attraverso
Quadro Italia, con il passaggio dagli attuali trentasette a ben 80 rivenditori autorizzati. Il tre
ruote svizzero è inoltre stato preso in considerazione dagli enti pubblici e dalle forze dell’ordine,
in varie nazioni come ad esempio Israele, dove è utilizzato dalla polizia locale.
Riccardo Marabese, giovane e fiero presidente della Casa, ha avuto modo di spiegarci molti
aspetti interessanti dello sviluppo del nuovo Quadro S, un prodotto che centra a pieno la
filosofia aziendale: adatto a un’utenza sempre più ampia e alla ricerca di un mezzo
esclusivo, si può dire che il nuovo veicolo coniuga l’eccellenza del design italiano all’affidabilità
svizzera. Il Quadro S esprime un design pulito e piacevolmente aggressivo, nonostante il
maggior volume dato dalla terza ruota, completato da contenuti tecnici rivoluzionari. Per
ottenere il risultato le fatiche non sono state poche, in termini di progettazione e sviluppo,
soprattutto gli uomini della Casa hanno perseguito con qualche difficoltà il migliore
adattamento a questo genere di veicolo di tutta la componentistica più importante,
quella sotto il vestito, realizzata ad-hoc dai fornitori e collaudata in lunghe prove di affidabilità
(incluso un giro del mondo su tre ruote).
L’HTS in particolare è un sistema basato su concetti meccanici semplici, ma non applicato
sinora sul fronte dei tre ruote, diverso da quello della concorrenza; Quadro ne ha il brevetto
esclusivo esteso a tutti i principali Paesi del mondo. Una tecnologia che al momento non è
sviluppata in tutto il proprio potenziale, ad esempio priva di elettronica e di modulazioni a scelta
del pilota, ma che già nella versione inizialmente proposta, garantisce agilità e ingombri migliori
delle altre.
Il target di clientela ricercato, precisa Marabese, non è necessariamente chi già guidi una moto
e ne voglia scendere (anche se facendolo qualche soddisfazione se la leverebbe, ndr),
piuttosto chi non vi sia voluto salire e su un tre ruote può trovare sicurezza e comfort sufficienti
per provare.
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IL VEICOLO
La concettualizzazione del 350 S avviene in Svizzera, mentre le parti più nobili e particolari
della ciclistica, come sospensione anteriore e freni, sono realizzate in Europa. L’assemblaggio
in catena e il resto della meccanica fanno capo a Taiwan, presso uno stabilimento che impiega
circa 500 dipendenti e che ha declinato in esclusiva Quadro una linea, caratterizzata da
materiali e finiture premium, come lo standard richiesto dalla Casa. Il risultato è un veicolo che
al di là della singolarità tecnica, per le tre ruote, presenta buon livello di finiture e di
dotazioni in generale, coerentemente al target che si pone. Importante ricordare poi che
l’omologazione rientra nella categoria tricicli a motore (L5E).
NUOVO MOTORE. Debutta quest’anno il nuovo monocilindrico ridisegnato da 346 cc, dotato
di quattro valvole, nuovo albero a camme in testa e nuova centralina iniezione di produzione
Delphi: la potenza è di ventisette CV a 7.000 giri/minuto, con coppia massima di 28,8 Nm a
5.500 giri/minuto. Un motore molto valido in rapporto alla massa di questo veicolo, che
garantisce al nuovo tre ruote ottime prestazioni in tutte le condizioni di guida, con prontezza,
fluidità dell’erogazione e un buon allungo.
HTS = STABILITA’. Uno degli elementi più caratterizzanti è la stabilità, sinonimo di sicurezza
oltre che di comfort. Il Quadro S è dotato all’anteriore dell’Hydraulic Tilting System, questo
sistema di sospensioni caratterizza moltissimo il comportamento in ogni condizione di guida. In
sostanza le due ruote anteriori riescono simultaneamente a oscillare e inclinarsi
pendolando. Questa sospensione idraulica, in costante evoluzione da parte dei tecnici
Quadro (che vi lavorano da molti anni nonostante sia da poco sul mercato), garantisce una
guida precisa, con assetto ottimale anche in situazioni di equilibrio normalmente precario
sulle due ruote, ovvero su dossi, avvallamenti, rotaie, non ultimo in caso di strade bagnate.
La presenza dell’HTS stravolge un po’ quanto si conosca dell’equilibrio dinamico in sella,
poiché con questa soluzione anche l’utente meno esperto riesce subito ad avere
stabilità, sicurezza e un buon feeling di guida. Per l’utente più esperto, HTS significa
invece poter osare e avere maggiori prestazioni, con tanto divertimento su tutte le tipologie
di terreno.
SICUREZZA. Se dal punto di vista dinamico il sistema delle tre ruote è davvero speciale nel far
divertire i più esperti, che hanno modo di osare pieghe maggiori, oltre a rassicurare coloro che
temono di affrontare le strade su un due ruote, per la parte della sicurezza il sistema frenante
Quadro non è poi tanto da meno, in termini di particolarità. La frenata del 350 S sfrutta
l'azione combinata di due dischi da 240 mm all’anteriore e un freno a disco con Ø 246
mm al posteriore, uno per ogni ruota. Un freno a pedale è posizionato sul lato destro della
pedana, per eventuali frenate d’emergenza. La singolarità, positiva, è che con il Quadro si
riesce a frenare anche in curva, senza perdere stabilità. Presente inoltre una leva di
parcheggio (Parking Brake) sotto al manubrio, che consente di bloccare la ruota posteriore e
fermare la posizione del sistema HTS anche in condizione di sosta su superfici sconnesse,
senza quindi l’utilizzo del cavalletto centrale, che è comunque presente.
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COMFORT. Il Quadro S offre ottimo comfort, grazie a stabilità e copertura aerodinamica,
ma non solo. La sella, ridisegnata per il 2013, si presenta con una nuova imbottitura,
garantendo una posizione di guida naturale.
Nuovo anche il disegno della strumentazione, rivista per una migliore consultazione e che vede
l’aggiunta di due segnalazioni luminose quali temperatura esterna e dell’acqua. Presenti due
pedanine posteriori estraibili sulle fiancate, in caso di passeggero. La sospensione posteriore
ha una nuova taratura rispetto al 350 D, in grado di assorbire meglio le asperità e le
sconnessioni alle maggiori velocità.
LEGGEREZZA E AGILITÀ. Il nuovo Quadro S è quindi sulla carta leggero, sicuro e anche
confortevole, traffico e autostrada non lo spaventano di certo, anzi. Il peso contenuto in 200 kg
è il più basso della sua categoria, combinato alle due ruote da 14” all’anteriore garantisce
una guida agile più di quanto possa sembrare osservandolo da fermo, dove è già comunque
più snello degli altri tre ruote in commercio e con baricentro più basso del predecessore.
Queste doti, nei propositi del costruttore rendono il veicolo adatto anche a un pubblico
femminile, che può eventualmente permettersi di guidare il tre ruote indossando un tacco
alto.
PRATICITÀ. Le soluzioni tecnologiche del nuovo Quadro S si coniugano con un design
accattivante, che nonostante la presenza delle tre ruote consente massimo sfruttamento degli
spazi. L’ampio vano sottosella che si apre dal blocchetto accensione, è in grado di contenere
due caschi demi-jet. Sono due i vani inseriti nella scossa, uno centrale più grande, che
include una presa accendisigari o di collegamento dei dispositivi elettronici e uno più piccolo,
laterale; purtroppo entrambi senza serratura di sicurezza. Non manca come detto il maniglione
posteriore, predisposto per accogliere un bauletto (accessorio).
COLORI&PREZZO. Ricordando che il Quadro S si guida in Europa anche con la sola
Patente B (esclusa la Svizzera), a livello distributivo è già disponibile presso la rete vendita
ufficiale a un prezzo € 6.990,00 franco concessionario (il medesimo del modello precedente,
nonostante il grande balzo in avanti), nelle quattro colorazioni: White Snow, Blue Ocean, Raw
Black (il più venduto) e Steel Grey. Gli anni di garanzia sono due.
ACCESSORI. Pochi ma utili gli accessori proposti: un bauletto posteriore con capacità 50 litri;
un parabrezza alto e protettivo che devia l’aria dal conducente per aerodinamicità anche ad
alta velocità; il copri gambe realizzato in neoprene per protezione in inverno; il paraspruzzi,
ottimale per chi ama viaggiare anche in condizioni climatiche avverse.
LA PROVA
Dopo la visita presso la bella e moderna sede Quadro Technologies di Vacallo e dopo aver
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ascoltato le considerazioni e i piani della dirigenza, con una certa apprensione unita al piacere
della novità ci accingiamo a salire in sella al nuovo 350 S. Una delle gratificazioni per chi faccia
il tester è il gustarsi le novità di settore in anteprima: in questo caso parliamo di grande
novità, di quelle che si meritano la N maiuscola, rispetto ad altre propinate come tali senza
esserlo veramente. Il Quadro S lascia intuire a prima vista di essere un veicolo fuori dal
comune, non solo dal punto di vista estetico, ma anche da quello dell’utilizzo: un mezzo perfetto
per chi si vuole distinguere. La postura è comoda per tutte le taglie, abbastanza eretta e
senza forzatura su nessun arto. Punto cardine del movimento e del parcheggio è la leva
centrale, rossa, che blocca la sospensione e fa da freno a mano. Per muoversi occorre
semplicemente sganciarla. Spostarsi nei primi metri causa qualche difficoltà di comprensione,
per chi abbia alle spalle anni di esperienza sulle due ruote e ne rimanga involontariamente
influenzato, comunque il piacere di conoscere il 350 S e imparare a gestirlo è cosa abbastanza
rapida e naturale, meno distante che se si fosse su un Quad, ad esempio, che appartiene
invece a un altro mondo.
GRADEVOLE APPENA COMPRESO. L’impatto visivo e materiale all’approccio è sicuramente
positivo per lo stile, ben curato e aderente alle tendenze attuali, ma anche per le finiture,
di buon livello ovunque. Solo il cruscotto combinato (contagiri analogico più display) denota
un’illuminazione blu che si estende a due quadranti laterali (temperatura acqua e aria) il cui
stile e la cui utilità possono non coincidere col gusto comune. Il Quadro S è stabile quando
parcheggiato, non solo per via delle due ruote anteriori ma soprattutto per il bloccaggio di
freni e sospensione, possibile anche rimanendo in sella.
Salire in sella è normale, poiché la sensazione di maggiore larghezza è più visiva che percepita
fisicamente. Comandi e quasi tutto il resto si debba usare alla guida è analogo ad altri scooter,
mentre particolari sono la presenza del pedale per il freno posteriore e della leva di
stazionamento. La risposta del propulsore è molto briosa e sufficientemente corposa in ogni
condizione di apertura. Forte non solo della curva di erogazione priva di buchi, ma anche di
una trasmissione finemente calibrata, per non rimanere mai in stallo: piuttosto che esitazioni o
lentezza nel salire di giri, si può percepire uno stacco graduale con repentini innalzamenti del
regime. Curvare da fermo sembra meno immediato che con un due ruote ("pesa? cade?: no!"),
ma una volta in movimento si capisce come forzare sul manubrio e soprattutto quanto far
piegare l’anteriore: tanto. L’apparente minor propensione a curvare rispetto a un due ruote
sparisce appena si capisca quanto permetta il sistema HTS, in sostanza osando oltre quanto
si farebbe con un normale scooter, possiamo far curvare il veicolo davvero molto di
più e a velocità maggiori.
TURISMO SICURO. Abbiamo condotto il Quadro S su tratta autostradale e la stabilità che ci
ha fornito è a dir poco ottima. L’avere due ruote davanti permette di andare costantemente
sicuri, in assenza di problemi e quasi su una rotaia, volendo rendere l’idea della ferma stabilità.
Nessuno scuotimento del fondo mette in crisi l’equilibrio del veicolo procedendo a velocità
da codice e anche la protezione aerodinamica è buona intorno a tutto il corpo per qualunque
misura. In termini di prestazione assoluta, la velocità raggiungibile da indicatore su cruscotto,
sfiorando oltretutto il limitatore di giri, è prossima ai 140 Km/h. La sensazione è di non sentirli
sul manubrio, che mantiene sempre una forte linearità. In caso di appoggi estremi o dissesto
del fondo stradale è semmai il posteriore a farsi sentire, ma non perché poco efficiente, bensì
perché “normale” rispetto a un anteriore che divide in due e smorza molto le sensazioni
negative.
URBANO E SPORTIVO STABILE. Il nostro test ha previsto anche tratte urbane, un lungo
percorso montuoso e (quasi) libero sfogo del 350 S su fondi di vario tipo, incluse le rive dei
laghi tra Svizzera e Lombardia. Poiché lo scopo è di conoscerlo a fondo, non ci siamo
risparmiati e il gusto di trovarne il limite alla guida, è sicuramente stato molto gradevole
(sensazione condivisa anche dagli altri tester, ndr.). L’approccio è un parametro determinante
per il giudizio che ne consegue, il 350 S ha target differenti, grazie alla guida consentita con la
sola patente B, ma siccome l’esperienza sulle due ruote non possiamo cancellarla, totalmente,
ci tocca rilevare le differenze con uno scooter di pari cilindrata. A guidarlo nel lento e tortuoso
traffico, sicuramente il tre ruote non svetta ne patisce immediatamente il confronto, rimanendo
in coda l’unico aspetto rilevante è che potete stare comodamente seduti in attesa, senza
doverlo sostenere grazie alla sospensione anteriore. Dovendosi infilare nella giungla urbana
di una metropoli, da una minore confidenza dei più snelli ruote alte che la popolano e
percorrono normalmente, finché non se ne prendano bene le misure; ma al confronto è
incredibilmente stabile su avvallamenti, asperità, dossi o quant'altro passi sotto alle
due ruote anteriori. Si rimane sempre saldi in sella e il manubrio non trasmette oscillazioni
laterali. Andando a velocità ridotte si può scegliere a piacimento la frenata, su uno dei tre
punti di azione: leva destra, che comanda “il davanti”, pedale al piede destro, che comanda
principalmente “il dietro” con parziale combinata anteriore e leva sinistra, che combina
pariteticamente l’azione di entrambi gli assi. Sensazione inusuale è quella data dal circolo
integrato dell’idraulica frenante, che fa sentire su ognuno dei punti di azione l’eventuale
movimento degli altri; in altre parole premendo a fondo una leva o il pedale, si sentono
lievemente risalire gli altri due. La sostanza è che comunque in città le frenate sono
sufficientemente corpose e non mettono mai in crisi la solida ciclistica.
Dovendo fare rapidamente carico e scarico di oggetti, può capitare di non essere immediati
come per gli scooter più moderni dotati di tasti elettrici per spegnimento motore e apertura
vano, che ci risparmiano il movimento della chiave nel blocchetto qui necessaria per tali
operazioni. La contropartita positiva in casa Quadro è che se vogliate fermarvi in qualunque
punto che normalmente mette in crisi l’equilibrio di un due ruote (per inclinazione, consistenza
o linearità del terreno) con il 350 S dovete solo tirare una leva e il gioco è fatto.
Se ci si vuole sbizzarrire nella guida più sportiva, a velocità e pieghe sostenute, il 350 S da il
meglio di sé. Per prima cosa si distingue per fermezza del manubrio: quello che spesso
vedreste oscillare se lasciato libero in alta velocità (test da non fare, ndr) qui non solo è fermo,
ma addirittura “piantato” e insensibile ai piccoli urti. Una simile stabilità sul dritto fa
propendere al relax, con la comodità garantita per la postura di braccia e schiena, forse un
po’ meno per l’allungo delle gambe: impossibile a chi lo gradisca ma sia di statura elevata,
complice la presenza delle due ruote anteriori da 14 pollici e del pedale a lato destro.
L’inserimento in curva e la percorrenza sono semplicemente fermi e sicuri, in breve adatti
anche per chi non abbia esperienza, mentre diventano “tutto un programma” per i motociclisti
che vogliano scoprire gli angoli di piega possibili mettendosi alla prova del limite, come usava
fare Kevin Schwantz. La taratura dell’HTS tendente al rigido implica un minimo sforzo
nell’accompagnare il 350 S inserendolo in curva (scelta giusta per non mettere in crisi i neofiti),
la sensazione conseguente è poi che questo rimane dove lo si metta, insensibile a quello che
normalmente fa intimorire chi guidi un due ruote. Se per andare tranquilli basta poco, per
scoprire il limite serve invece fidarsi tanto, non si rimane delusi. Pieghe maggiori e
inusuali caratterizzano questo tre ruote che tende solo minimamente ad allargare e non
tradisce mai, nemmeno se si usino i freni durante una curva viene spostato l’equilibrio, come
avviene e molto sensibilmente sui due ruote. Durante il nostro test abbiamo incontrato anche
una leggera pioggia e il fatto di essere su un tre ruote è stato ancor più apprezzabile per la
sicurezza che ci ha dato, nelle discese e nei tornanti. Dopo tante sensazioni di guida nuove e
positive, l’unico neo riscontrato, per lo smaliziato che cerchi emozioni, è nella frenata che non
risulta troppo modulabile tramite pedale e poco incisiva con l’anteriore. Siamo su un fronte
nuovo e ognuno scopre i propri gusti, personalmente abbiamo preferito usare sempre la leva
sinistra combinata e ogni tanto l’anteriore.
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CONSIDERAZIONI
Dover spegnere e riporre il Quadro S al termine della prova ci lascia con quella voglia di
continuare a usarlo ancora un po’ magari in altre condizioni, per scoprirne davvero ogni
dettaglio di guida. Certamente il giudizio complessivo è più che buono, non solo per il
coraggio di una piccola azienda innovativa che tiene duro anche di questi tempi, osando
proporre soluzioni di nicchia ma rilevanti, bensì anche e soprattutto perché il veicolo merita
davvero. Sensazioni di guida positive, anche con i pre-concetti del motociclista e parametri di
sicurezza indubbiamente innalzati rispetto alla norma. Lo spazio per divertimento o anche
solo uso di tipo lavorativo c’è nonostante la ruota in più, ora sarà il mercato a decretare il
successo commerciale di un’idea comunque in se valida. Andando sul dettaglio tecnico,
confermiamo le buone prestazioni del veicolo nell'insieme, anche se sono migliorabili alcune
finiture (es. strumentazione) o qualche elemento a vista: cose tutto sommato minoritarie, che
per un produttore nei primi anni sono più che normali, ma che i responsabili Quadro ci hanno
personalmente detto di conoscere e volere ottimizzare nel più breve possibile.
PIACE:
Stabilità e sicurezza
Sensazioni e possibilità di guida
Freno di stazionamento / blocco HTS
PIACE MENO:
Frenata combinata (per uso estremo)
Dotazione migliorabile per target premium (es. ABS, Immobilizer)
SCHEDA TECNICA - QUADRO 350 S
Motore
Tipo Monocilindrico, quattro tempi, quattro valvole
Cilindrata 346 cc
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Raffreddamento A liquido
Distribuzione SOHC, monoalbero, camme in testa - catena silenziata
Potenza massima ventisette CV a 7.000 giri/minuto (19,8 Kw)
Coppia massima 28,8 Nm a 5.500 giri/minuto
Alimentazione Iniezione elettronica
Lubrificazione Con pompa pressurizzata a carter umido
Accensione Elettronica
Frizione Automatica centrifuga a secco
Trasmissione primaria CVT – cinghia trapezoidale e variatore di velocità automatico
Emissioni Euro 2 L5e – motore conforme alle specifiche Euro 3
Ciclistica
Telaio Tubi in acciaio
Sospensione anteriore Sistema HTS (sospensione pendolante oleo-pneumatica)
Sospensione posteriore Doppio ammortizzatore telescopico
- escursione ruota 100 mm
Freni anteriori Due dischi con Ø 240 mm - pinza idraulica
Freno posteriore Disco con Ø 256 mm - pinza idraulica
Pneumatici anteriori 110/80 - 14
Pneumatico posteriore 140/70 - 15
Cerchio anteriore 2,75 x 14
Cerchio posteriore 3,75 x 15
Dimensioni
Lunghezza 2.270 mm
Larghezza 800 mm
Altezza sella 780 mm
Angolo di sterzo 40°
Peso a secco 200 kg
Capacità serbatoio 13 litri
ABBIGLIAMENTO: Casco Nolan N44, Giacca e guanti OJ
Fotogallery sulla pagina FB di MotoCorse.com
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