Capitolo 1 - Rizzoli Libri

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Capitolo 1 - Rizzoli Libri
la storia
di Christa Roberts
traduzione di Cristina Panzeri
RIO 2 © 2014
Twentieth Century Fox Film Corporation.
All rights reserved.
Pubblicato nel 2014 da HarperCollins, New York
Per la traduzione italiana © 2014 RCS Libri S.p.A., Milano
Editing: La Fabbrica delle Idee, Milano
Published by arrangement with HarperCollins Publishers
Prima edizione Fabbri Editori: aprile 2014
ISBN 978-88-451-9953-0
Capitolo 1
E
ra festa grande nella magica
città di Rio de Janeiro! Sull’affollata spiaggia
di Copacabana i bambini agitavano scintillanti
bastoncini mentre le coppie danzavano al ritmo della vibrante musica brasiliana. E nella stessa gioiosa
atmosfera si brindava a bordo delle navi da crociera
ancorate nella baia. La gente si divertiva, rideva, lanciava fiori nell’oceano esprimendo un desiderio. Perché
quella notte non si stava celebrando una festa qualunque... Era Capodanno! E nessuno era più felice di un
raro esemplare di macao blu di nome... Blu.
In cima al Monte Corcovado, all’ombra della statua
del Cristo Redentore, uccelli variopinti danzavano sulle
note di una musica scatenata. Nico, un canarino giallo,
e Pedro, un cardinale dalla cresta rossa, erano i deejay
dell’allegro raduno. Blu sapeva di non essere un gran ballerino, ma aveva la migliore compagna che si potesse
desiderare: Gioiel, sua moglie.
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«Per essere un uccello del Minnesota, non balli male!»
esclamò la splendida macao trascinandolo sulla pista.
«Oh, non stavo ballando» replicò Blu con un sorriso.
«Sono inciampato. Ma accetto il complimento!»
La coppia prese a volteggiare al ritmo della coinvolgente musica.
Per anni Blu aveva creduto di essere l’ultimo esemplare della sua specie. Poi Linda, la ragazza che l’aveva
cresciuto, lo aveva portato dal Minnesota, dove abitavano, a Rio, in un centro per volatili diretto dall’ornitologo
Tullio Monteiro.
Lì Blu aveva incontrato Gioiel, l’ultima femmina di
macao blu, e si era innamorato perdutamente di lei.
Ora la coppia aveva tre piccoli e viveva nel rifugio
per uccelli creato appositamente da Linda e Tullio.
La loro vita procedeva davvero benone!
«Carino, Rafael, a occuparsi dei piccoli!» disse Gioiel
battendo il tempo con la zampa.
Blu annuì, scuotendo la coda dalle piume di
un blu brillante. «Sì, sarai costretta a stare con
me... tutta la notte!» ribatté sorridendo.
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Gioiel ricambiò il sorriso con occhi adoranti. «Per
me tu sei il solo e unico, Blu!»
Per poco il pennuto non le calpestò la zampa. «Bene, visto che sono il solo e unico maschio della specie!»
Era una loro battuta ricorrente: al mondo non esisteva un altro macao blu.
«Ehi, piccioncini!» Blu e Gioiel si voltarono al suono
di una voce familiare. Era il loro amico Rafael, assieme
alla moglie Eva. Il becco giallo-arancio del tucano luccicava alla luce della luna. «Buon anno!»
Ma se Rafael ed Eva erano là, pensò Blu, dov’erano i
suoi ragazzi?
«Rafi?» chiese preoccupato. «Dove sono i...»
Rafael stese una delle sue ali nere e lustre, interrompendolo. «I ragazzi sono con Luiz. Niente ansie!»
«Ansia? Eccola!» rispose Blu battendosi il petto.
Blu e Gioiel cominciarono a guardarsi intorno nervosamente, cercando tra la folla danzante... Poi Blu vide
Luiz il bulldog zampettare al ritmo della musica. La bava del cagnolone volava dappertutto. Ma dei ragazzi
nessuna traccia.
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Sforzandosi di tenere a bada il panico, Blu e Gioiel si
precipitarono dal cane.
«Luiz!» chiamò il macao, riuscendo a evitare uno schizzo di bava. «Dove sono i piccoli?»
Il bulldog lo fissò stupefatto. «Cosa? Io non ho figli.»
«I nostri figli!» gridarono insieme Blu e Gioiel.
«Ah, sì» rispose Luiz, afferrando finalmente la situazione. «Li ho lasciati con Tiny!»
«Tiny?» ripeterono i due macao, sconvolti.
Luiz ci restò male. «Sììì... È una babysitter bravissima!»
Blu e Gioiel sapevano che i loro figli erano sempre
molto contenti di stare con Tiny. Non erano sicuri che
la stessa cosa si potesse dire anche per lei!
«Sono una babysitter pessima» stava dicendo in quel
momento Tiny. Il piccolo uccellino verde aveva acconsentito che i ragazzi la legassero a una grossa
bottiglia-razzo e che la mettessero in cima a un mucchio di fuochi d’artificio pronti a essere sparati.
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Ora come ora, però, non era più sicura che fosse
stata una buona idea.
«Sarà divertentissimo!» la rassicurò Tiago, il più giovane e l’unico maschio di Blu e Gioiel, piantando altri
fuochi d’artificio a terra.
Quella secchiona della sorella Bia stava studiando i
dettagli dello spettacolo che avrebbe avuto luogo laggiù, ai piedi del Corcovado.
«Bene, secondo i miei calcoli, ogni esplosione sarà
sincronizzata al millesimo di secondo» disse sicura di
sé. «A meno che... non abbia sbagliato qualcosa!»
Accanto a lei, Carla, la più grande e la più dotata di
estro artistico dei tre, esclamò: «Me l’immagino così:
rosso, blu, verde, giallo, viola!».
«Io invece così!» dichiarò Tiago stringendo un fiammifero nella zampa. «Boom! Crash! Bang! KAPOW!»
Ora Tiny aveva una faccia terrorizzata. «Non credo
che i vostri genitori saranno contenti» tentò di metterlo in guardia.
Ma prima che potesse aggiungere altro, Blu e Gioiel
atterrarono accanto a loro.
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