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Sommario
Capitolo 1
Perché scegliere la via naturale
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Capitolo 2
Erbe, granuli e integratori antinfiammatori
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Capitolo 3
A ogni disturbo il suo rimedio
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Capitolo 4
Le tecniche per vincere il dolore
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Perché scegliere
la via naturale
A differenza dei farmaci di sintesi,
i rimedi verdi alleviano la sofferenza
ma non la soffocano e, soprattutto,
non hanno effetti collaterali
IL “MALE” CI AIUTA
A CAPIRE COME STIAMO
C
hiunque abbia fatto esperienza di una sensazione
dolorosa, anche piccola, conosce il profondo coinvolgimento che questa determina a livello psichico. E,
nel contempo, l’assoluta soggettività di quell’esperienza
(ciascuno la vive in modo personale), così come la difficoltà di comunicarla ad altri con le parole.
Provare dolore è una sensazione comune, che sperimentiamo chissà quante volte nel corso della vita e con la
quale preferiremmo non doverci confrontare. In realtà,
il dolore può, in alcuni casi, essere un prezioso alleato,
un modo in cui l’organismo si difende da fattori esterni.
Il male in fondo è un segnale che va affrontato e, possibilmente risolto. Senza, però, imbottirsi di farmaci, che
magari funzionano nell’immediato sull’infiammazione,
ma non vanno alla radice del problema che l’ha causato.
L’antidolorifico più antico: il papavero
Denominato dai Sumeri “pianta della gioia”, il papavero
da oppio era il rimedio più usato nell’antichità come
antidolorifico. Oggi la moderna fitoterapia usa un altro
papavero, meno potente ma anche meno pericoloso:
l’escolzia, utile contro mal di testa e dolori mestruali.
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Perché scegliere la via naturale
Che cos’è il dolore
Il dolore è una sensazione spiacevole che indica che nell’organismo è accaduto o sta accadendo qualcosa di nocivo.
Rappresenta perciò un “sensore” che da una parte svolge
una funzione protettiva (ciò vale soprattutto per il dolore
acuto) e dall’altra indica una sofferenza profonda dell’organismo (specialmente il dolore cronico). A livello cerebrale, la percezione del dolore è influenzata da numerosi
fattori “psicologici” e ciò spiega come mai la tollerabilità
al dolore vari anche di molto da persona a persona. Al di
là del lato puramente fisico, quindi, esiste una componente emotiva che amplifica o riduce la percezione dell’impulso doloroso. I termini per descrivere le varietà di dolore sono noti (pulsante, a crampo, acuto, cronico). Alla
richiesta di dare una definizione del proprio male, ciascuno però tenderà a descriverne solo l’intensità: “il mio dolore può essere paragonato a...”.
Un meccanismo di difesa
Il dolore costituisce per l’organismo un meccanismo di
difesa. Si manifesta ogni volta che un organo o una struttura sta subendo un danno e induce la persona interessata
a una reazione mirata a eliminare lo stimolo dolorifico.
Ogni tipo di male prevede non solo una reazione motoria,
in particolare l’allontanamento dalla fonte del dolore e la
fuga, ma anche una reazione del sistema nervoso vegetativo che si esprime nella variazione della pressione arteriosa, della frequenza cardiaca, della respirazione. In altre
parole, la reazione al dolore è in parte consapevole e in
parte automatica, collegata a reazioni nervose innate.
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Erbe, granuli
e integratori
antinfiammatori
Rimedi omeopatici, tisane e infusi,
oli essenziali, vitamine e sali minerali.
Sono tante le scelte cui affidarsi per
curare le principali infiammazioni
I RIMEDI OMEOPATICI
CHE VINCONO IL DOLORE
L’
omeopatia è un metodo di cura elaborato da Samuel
Hahnemann (1755-1843) in cui si usano medicinali preparati con sostanze (vegetali, minerali, animali)
estremamente diluite. Queste, quando vengono somministrate, determinano la comparsa di effetti simili a quelli della malattia (il termine omeopatia è composto infatti da due parole greche, “omoios” e “pathos” che
significano rispettivamente “simile” e “malattia”). Nella
cura del dolore, l’omeopatia usa sia medicinali che curano il dolore come sintomo, sia medicinali “costituzionali” o di fondo ossia rivolti a quelle caratteristiche della
persona che costituiscono il “terreno” favorevole allo
sviluppo del dolore e della malattia. Vediamo i principali antidolorifici omeopatici naturali.
La cura va personalizzata
La prescrizione dei rimedi omeopatici va fatta tenendo
conto della costituzione di una persona, ovvero
dell’insieme delle sue caratteristiche fisiche e
psicologiche e della sua predisposizione a sviluppare
determinate malattie. Per questo, la cura omeopatica,
per essere efficace, va sempre personalizzata dal
medico omeopata, dopo il colloquio e la visita.
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Erbe, granuli e integratori antinfiammatori
Aconitum napellus
Questo rimedio, ricavato da una pianta erbosa perenne
appartenente alla famiglia delle Ranunculaceae, è indicato
per i dolori acuti, improvvisi, intensi e insopportabili che
provocano agitazione e ansia.
Si usa, per esempio, in caso di nevralgie provocate o aggravate dal freddo, in caso di fitte al petto o di mal di
denti oppure quando il dolore è causato dall’otite.
Aconitum si può assumere anche per alleviare gli spasmi
provocati dalle coliche addominali, che non migliorano
pur cambiando posizione e in caso di dolori violenti causati dalle nevralgie facciali, con la sensazione di essere trafitti da un ago.
Actaea racemosa
Questo omeopatico è indicato per i dolori intensi, violenti. Si consiglia per esempio per le “fitte” o le “strette al
cuore” o per i dolori acuti che colpiscono la cervicale con
spasmi dolorosi dei muscoli, dolori nevralgici intensi, fitte al muscolo trapezio.
Questo è anche il rimedio utile per sconfiggere l’infiammazione tipica delle artrosi cervicali dovute a posture sbagliate, frequenti per esempio in chi lavora al computer, alla
scrivania e in tutte le professioni che comportano una
posizione obbligata. La tensione muscolare si concentra
intorno alla nuca, che appare rigida, tesa e dolente con
spasmi e fitte nevralgiche al muscolo trapezio che si acutizzano tirando la testa all’indietro e peggiorano con il
freddo e l’umidità. Infine, Actaea si assume anche quando
l’artrite provoca dolore alle giunture, ai piedi e alle mani.
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I RIMEDI FITOTERAPICI
CHE DANNO SOLLIEVO
L
a fitoterapia consiste, essenzialmente, nell’uso a scopo terapeutico di sostanze di origine vegetale attraverso l’impiego di erbe (radici, fiori, piante intere ecc.)
per uso interno (sotto forma di tisane, decotti, tinture
madri o compresse) oppure esterno (pomate, creme, unguenti ecc.). Le modalità secondo cui vengono scelte e
prescritte le diverse piante medicinali è cambiata moltissimo nei secoli. La fitoterapia moderna ha confermato il
ruolo antidolorifico di molte piante che già gli antichi
utilizzavano per la cura di dolori e ferite.
È il caso, per esempio, dell’arnica, conosciuta dalle popolazioni alpine e usata per la cura di contusioni e dolori muscolo-scheletrici in virtù dei suoi principi attivi
cicatrizzanti e antinfiammatori. Conosciamo i principali rimedi fitoterapici che tolgono il dolore.
Le regole dell’automedicazione
• Prima di sostituire un farmaco di sintesi con una
pianta medicinale occorre sentire il proprio medico.
• Quando il medico prescrive un farmaco, avvertirlo
della contemporanea assunzione di fitoterapici.
• Non prolungare i trattamenti oltre i 3-4 mesi.
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Erbe, granuli e integratori antinfiammatori
Angelica
Le proprietà analgesiche di questa pianta si devono soprattutto a due sostanze in essa contenute: l’angelicina e il
fellandrene. La prima ha un effetto sedativo mentre la
seconda ha un’azione digestiva e contrasta gli spasmi muscolari. L’angelica si usa spesso in caso di digestione difficile con bruciori, coliche addominali, anche quelle provocate da variazioni ormonali tipiche del ciclo mestruale.
Arnica montana
L’arnica (Arnica montana) è un’erba medicinale dalle proprietà antinfiammatorie, astringenti e antidolorifiche. È forse il
migliore rimedio di pronto soccorso di cui la medicina non
convenzionale dispone per la cura dei traumi. La sua efficacia
è tanto maggiore quanto più l’assunzione del rimedio è vicina all’evento traumatico.
Ecco perché è buona regola tenerne un tubetto in borsa o
nella tasca della giacca sportiva. È ideale in ogni condizione
di distorsione, dolore muscolare, strappo o stiramento. Migliora il dolore, controlla il gonfiore, riduce l’infiammazione
e l’ipersensibilità. Si trova in commercio in diverse formulazioni: crema o gel, estratto secco, olio per massaggi da diluire
in un olio vegetale (tipo quello di mandorle dolci).
Artiglio del diavolo
L’Artiglio del diavolo (Harpagophytum procumbens) è
una pianta della famiglia delle Pedaliacee, dalla cui radice
si ottiene una tintura madre ricca di principi attivi che
agiscono specificamente sull’apparato osteoarticolare con
attività antidolorifica e antinfiammatoria.
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A ogni disturbo
il suo rimedio
Ecco come affrontare i diversi dolori
che affliggono l’organismo, dalla
testa ai piedi. Per ognuno esistono
soluzioni efficaci e naturali
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BRUCIORI DIGESTIVI
I rimedi omeopatici
Quando i bruciori compaiono dopo i pasti, prendi Argentum nitricum alla 5 o 7 CH, 3 granuli, 2 volte al
giorno, fino al miglioramento. In fase acuta, invece, assumi 3 granuli ogni 2-3 ore o più, fino alla scomparsa
del sintomo.
■ Graphites se senti un dolore bruciante allo stomaco che
migliora solo mangiando. La dose è di 3 granuli, alla 5
CH, 1-2 volte al giorno.
■ In presenza di bruciori e dolori di stomaco, amaro in
bocca, disgusto per alcuni alimenti e, talvolta, tachicardia prendi Arsenicum album 9 CH, 5 granuli sotto la
lingua una volta al giorno.
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I rimedi fitoterapici
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Per ridurre l’infiammazione, puoi associare due gemmoterapici in macerato glicerico: fico (Ficus carica) e mirtillo rosso. Assumi 40-50 gocce, 1-2 volte al giorno di
ciascun rimedio oppure 50-70 gocce una sola volta al
giorno (se presi insieme).
Per attenuare gli spasmi della muscolatura dello stomaco
e dell’esofago, assumi gli estratti secchi di melissa e cumino associati fra loro in bustine (una dopo i pasti, da
sciogliere in acqua).
Anche le gemme di tiglio (in macerato glicerico) esercitano un’azione antidolorifica e distensiva sullo stomaco,
alleviando fastidio e bruciori. La dose è di 50-70 gocce,
una o più volte al giorno in poca acqua.
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A ogni disturbo il suo rimedio
Gli integratori
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Per attenuare i dolori di stomaco assumi l’integratore di
papaina, che favorisce la digestione e neutralizza l’eccesso di acidità, contribuendo a limitare la sensazione di
bruciore. Prendi da una a 3 compresse al giorno, a seconda dei casi, con abbondante acqua.
In alternativa, puoi prendere anche una fiala al giorno
di Manganese-Cobalto: metti il contenuto sotto la lingua, aspetta 60 secondi, poi deglutisci. Aiuta a ristabilire il pH delle mucose gastriche.
Assumi un cucchiaino di un integratore a base di magnesio: è anti-acido.
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CISTITE
I rimedi omeopatici
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Assumi Cantharis 30 CH quando la cistite è caratterizzata da dolori molto intensi, brucianti e localizzati nella
parte inferiore dell’addome. Assumi 4 granuli, ogni
mezz’ora.
Per attenuare il dolore puoi associare a questo rimedio
Mercurius 7-9 CH, 5 granuli ogni due ore.
I rimedi fitoterapici
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Puoi assumere un decotto decongestionante di uva ursina che ha un effetto calmante del dolore. Metti un cucchiaino di foglie di uva ursina in polvere in 150 ml d’acqua
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