i Pirenei - Didadada
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i Pirenei - Didadada
Viaggio nella terra di mezzo: i Pirenei Viaggio nella Terra di mezzo: i Pirenei Golfo di Biscaglia Mar Mediterraneo I Pirenei si allungano per circa 430 km tra Francia e Spagna, dal Golfo di Biscaglia al Mar Mediterraneo, dividendo e allo stesso tempo collegando due mondi e due culture, generando una “terra di mezzo” varia ed affascinante, dalla quale molti artisti hanno tratto uno spunto ‒ realistico o fantastico ‒ per le loro opere. Cabo de Creus secondo Salvador Dalì 1 Viaggio nella terra di mezzo: i Pirenei Il circolo circo di Gavarnie secondo Gustave Doré Tra Francia e Spagna Aquitania Pirenei atlantici Linguadoca e Rossiglione Midi Pirenei (Alta Garonna e Ariege) Aude Navarra Pirenei orientali Aragona Catalogna I Pirenei in Francia fanno parte dei seguenti dipartimenti (da Ovest a Est)): Pirenei Atlantici (in Aquitania), Alti Pirenei, Alta Garonna e Ariège (nel Midi Pirenei), Pirenei Orientali e Aude (in Linguadoca e Rossiglione). Sul versante spagnolo i Pirenei sono invece compresi nelle comunità autonome di Catalogna, Aragona e Navarra. Il piccolo Stato di Andorra è ubicato completamente all'interno della zona pirenaica. 2 Viaggio nella terra di mezzo: i Pirenei I Pirenei sono suddivisi in senso longitudinale in tre sezioni: • • • Pirenei occidentali o atlantici, dal Golfo di Biscaglia ( o di Guascogna) al Pic d'Anie; Pirenei centrali, dal Pic d'Anie al Colle del Puymorens; Pirenei orientali o catalani, dal Colle del Puymorens al Golfo del Leone sul Mediterraneo. I Pirenei centrali includono le cime più elevate della catena: • • • Picco d'Aneto o Pic de Néthou (3.404 m) nella cresta di Maladeta, Monte Posets (3.375 m), Monte Perdido o Mont Perdut (3.355 m). Un aspetto tipico dei Pirenei: il versante settentrionale (francese) ha pendii molto più ripidi di quello meridionale (spagnolo). Clima Le caratteristiche climatiche sono fortemente influenzate dalla disposizione della catena, che ostacola il passaggio delle perturbazioni atlantiche provenienti da Ovest e Nord-Ovest. Ne deriva che il versante francese è, in generale, più umido e meno caldo di quello spagnolo, con precipitazioni abbondanti. Il limite delle nevi persistenti oscilla intorno ai 2800 m; assai ridotta e in costante diminuzione è la presenza di ghiacciai. Le differenze climatiche comportano una notevole diversità nella vegetazione, con estese foreste nella parte atlantica mentre nel versante mediterraneo le montagne sono quasi completamente spoglie. Insediamento e attività dell’uomo Il popolamento dei Pirenei è stato sempre poco intenso, ostacolato soprattutto dal carattere impervio della regione e dalla scarsezza di valichi. Negli ultimi decenni si è manifestata una ulteriore diminuzione della popolazione che ha interessato in particolare le aree più interne della catena a vantaggio dei fondovalle, del bacino dell’Aquitania e della valle dell’Ebro. La scarsa popolazione è tuttora in buona parte occupata in attività agricole (coltivazione di vite, olivo, cereali, patate), forestali e nell’allevamento. Numerosi sono i centri di soggiorno estivo e le stazioni per la pratica degli sport invernali, mentre la presenza di sorgenti ha favorito la nascita di località termali; Lourdes, nel dipartimento francese degli Alti Pirenei, è una delle più importanti mete internazionali del turismo di pellegrinaggio. 3 Viaggio nella terra di mezzo: i Pirenei Due parchi dirimpettai I Pirenei centrali sono occupati da due parchi: il Parque nacional de Ordesa y del Monde Perdido, sul versante spagnolo, fondato da Alfonso XIII nel 1938 e oggi esteso 156 km2, e il dirimpettaio Parc national des Pyrénées sul versante francese, nato nel 1957 e oggi esteso più di 50.000 ettari. I due parchi costituiscono un mondo variopinto e affascinante, con un gran numero di laghetti e torrenti, boschi di conifere, una flora e una fauna di grande interesse che annovera marmotte, falchi pellegrini, grifoni e aquile reali. I due parchi nel 1997 sono stati dichiarati dall’UNESCO patrimonio dell’umanità. Una delle visioni incantate offerte dalla zona dei parchi 4 Viaggio nella terra di mezzo: i Pirenei Il Colosseo della natura All’interno del Parco national des Pyrénées, fra i dipartimenti francesi degli Alti Pirenei e dei Pirenei Atlantici, si nasconde lo spettacolare anfiteatro calcareo conosciuto come “Circolo di Gavarnie”, che già hai incontrato a pag. 2 come fonte di ispirazione per il pittore Gustave Doré. Al Circolo lo scrittore Victor Hugo (1802-1885) ha dedicato parole piene di ammirazione: «È una montagna e una muraglia al tempo stesso; è il più misterioso edificio del più misterioso degli architetti; è il Colosseo della natura; è Gavarnie». Questo straordinario patrimonio naturale è accessibile solo a piedi, a cavallo o a dorso d'asino dal villaggio di Gavarnie. Formatosi 50 milioni di anni fa a causa dell’erosione dei ghiacciai, il Circolo di Gavarnie ha un diametro di sei chilometri ed è sovrastato da picchi che superano i tremila metri. Dalla sua sommità precipita per ben 422 metri la Grande cascata. Il circolo di Gavarnie in inverno 5 Viaggio nella terra di mezzo: i Pirenei La Breccia di Orlando La Breccia di Orlando si trova all’interno dl Circolo di Gavarnie. Si tratta di un gigantesco intaglio nella roccia, largo 40 metri e alto un centinaio che, secondo la leggenda, sarebbe stato creato da un colpo della spada di Orlando, nipote e paladino di Carlo Magno, non per la volontà di aprire una fenditura nella roccia ma per fare a pezzi la mitica Durlindana dopo il massacro di Roncisvalle, in modo da evitare che l’arma cadesse in mano ai saraceni miscredenti, visto che conteneva il Sangue di san Basilio, un dente di San Pietro, un lembo della veste della Vergine Maria e altre preziosissime reliquie. La spada però, nonostante il gran colpo, restò intatta. Intervenne allora l’arcangelo Gabriele e la scagliò lontano, facendola piantare a centinaia di chilometri di distanza, a Rocamadour, dove fa ancora la sua bella figura. La breccia è dunque un luogo saturo di leggenda e proprio per questo attira ogni anno un notevole flusso di turisti. La Breccia di Orlando vista da lontano 6 Viaggio nella terra di mezzo: i Pirenei Andorra Il Principato di Andorra è un microstato interamente compreso nei Pirenei orientali. È la sesta nazione più piccola d'Europa con una superficie di soli 468 km2 e una popolazione di circa 85 mila abitanti. Il Principato è retto da due co-principi: il vescovo della diocesi spagnola di Urgell e il presidente della Repubblica francese. Le due cariche sono puramente onorifiche, poiché ad Andorra di fatto governa un primo ministro eletto in loco. Un tempo isolato ed economicamente arretrato, oggi il Principato è notevolmente prospero, soprattutto grazie al turismo (si stima che i turisti che lo visitano siano più di dieci milioni l'anno) ma anche perché è un paradiso fiscale. Il Principato di Andorra non è membro dell'Unione europea, ma viene considerato per molte materie come se lo fosse: sulla frontiera con la Spagna appaiono cartelli europei con la scritta "Andorra", la moneta circolante è l'Euro e in molte materie economiche vigono i regolamenti europei. Andorra non ha aderito agli Accordi di Schengen e formalmente per entrare e uscire servirebbe un visto: in realtà per i membri dell'Unione Europea basta esibire un documento valido, anche una semplice carta d'identità. La ragione è molto semplice, l'immigrazione è veramente irrisoria e la mancanza di vie di comunicazioni principali come aeroporti o ferrovie rende inutile ogni controllo serio, affidato alle nazioni confinanti. Paradiso fiscale viene comunemente detto uno Stato che garantisce unai tassazione bassa o addirittura nulla sui depositi bancari. Andorra è anche un porto franco, ossia uno stato in cui non si applicano tasse doganali né altre imposte sulle merci in vendita, ciò rende possibile la presenza di un gran numero di duty free shop (letteralmente, negozi senza tasse). Lourds Agli inizi dell'Ottocento Lourds si presentava come una grande borgata rurale che viveva prevalentemente allevando maiali. A metà del secolo si produssero tuttavia avvenimenti che avrebbero per sempre cambiato la fisionomia della città, che diventò in pochi decenni uno dei massimi centri mondiali del cattolicesimo e una delle più importanti mete turistiche di Francia e del mondo. 7 Viaggio nella terra di mezzo: i Pirenei Il giorno 11 febbraio 1858, una contadinella, Bernadette Soubirous, riferì di aver visto in una grotta una signora in bianco che si sarebbe presentata a lei come l'Immacolata Concezione. L'apparizione fu la prima di una lunga serie che ebbe termine solo il 16 luglio. Nel frattempo un numero sempre maggiore di fedeli residenti in città o provenienti dai paesi vicini iniziò a frequentare la grotta, fino a quando, per ordine delle autorità locali questa non venne chiusa con delle travi di legno. Nell'ottobre di quello stesso anno, grazie anche all'intervento dell'imperatrice Eugenia, moglie di Napoleone III, le barriere vennero rimosse e la grotta riaperta al pubblico. Le apparizioni della Vergine Maria a Bernadette furono formalmente riconosciute dalla Chiesa Cattolica nel 1862. Bernadette, morì nel 1879, appena trentacinquenne, per le complicazioni della sua asma cronica. Già sul finire dell’Ottocento Lourds era interessata da un flusso notevole di pellegrini ed erano già sorti i primi alberghi per ospitarli. Oggi sono circa sei milioni i visitatori che arrivano ogni anno, fra marzo e ottobre, e che fanno di questa cittadina ai piedi dei Pirenei (versante francese) di appena 15000 abitanti la terza destinazione del mondo cattolico per volume di pellegrini, dopo San Pietro, in Vaticano, e la chiesa di Nostra Signora di Guadalaupe, in Messico. La media dei pellegrini che arrivano è di 16000 al giorno. Li accolgono oltre 250 alberghi. Agli alberghi fa da contorno una Il santuario di Nostra Signora di Lourds infinita serie di bar, pizzerie, ristoranti, negozietti di souvenir e acqua benedetta smerciata nella classica bottiglietta a forma di Madonna. Una sfrenata trasformazione della fede in commercio, che ha per sempre modificato il volto di quello che un tempo fu un borgo di contadini ed allevatori. 8 Viaggio nella terra di mezzo: i Pirenei Il Paese basco Il Paese basco non è uno Stato ma una regione geografica abitata dal popolo basco, situata a cavallo dei Pirenei, estesa dunque tanto sul territorio francese che su quello spagnolo. In basco la regione è chiamata anche Euskal Herria, letteralmente “il popolo che parla la lingua basca”. A differenza del nome di un qualsiasi stato nazionale, il termine Euskal Herria indica sia il luogo geografico abitato dai baschi, sia l'insieme stesso dei baschi (come se per intendere “Germania” e “popolo tedesco” si usasse l’espressione “popolo che parla la lingua tedesca”). Questa particolarità si deve al fatto che i Baschi sono sempre rimasti uniti grazie alla propria cultura (principalmente la loro lingua) e quasi mai territorialmente. I baschi hanno un forte senso di identità: non si sentono spagnoli né francesi ma, appunto, baschi. Gli storici fanno risalire le origini dei baschi ai vasconi, un popolo indoeuropeo che tra il I secolo avanti Cristo e il II secolo dopo Cristo viveva inizialmente nel territorio compreso tra l’Ebro e i Pirenei; da lì si espanse poi verso gli il Golfo di Biscaglia e la Guascogna. I Vasconi resistettero ai romani, ai visigoti, ai merovingi, ai capetingi e agli arabi, sviluppando un forte orgoglio nazionale. Nel IX secolo si trovarono divisi in due regni: il Regno di Pamplona a sud, il Ducato di Guascogna (poi unitosi al Ducato d’Aquitania) a Nord. Da questo momento le due parti dell’Euskal Herria avranno due destini diversi. Il legame con la cultura basca è infatti col tempo diventato più forte nella parte spagnola, mentre si è attenuato nella parte francese. I baschi hanno sempre rivendicato la loro autonomia. Nei decenni del franchismo (ossia della dittatura di stampo fascista stabilita da Francisco Franco sulla Spagna, durata dal 1939 al 1975, anno della morte del dittatore), il regime cercò di cancellare la cultura dei baschi, vietando l’esposizione della loro bandiera e l’uso in pubblico della loro lingua. Uno degli effetti di questo tentativo di repressione fu la nascita dell’ETA, (Euskadi Ta Azkatasun = Paese basco e libertà) associazione terroristica che lottava per l’indipendenza del popolo basco. L’ETA è sopravvissuta al franchismo, causando complessivamente più di 800 morti. Nel 2011 ha però abbandonato la lotta armata ma continua a esistere e a svolgere una intensa attività politica. 9 Viaggio nella terra di mezzo: i Pirenei Paese basco: due versanti e due stati, una cultura comune Pamplona (Paese basco, versante spagnolo). L’ encierro di San Firmin, ossia la corsa spericolata di uomini e tori per le vie lastricate della parte vecchia della città. Bayonnne (Paese basco, versante francese). Durante le fêtes de Baionne si svolgono corride e gare con i tori in tutto simili a quelle di Pamplona. 10 Viaggio nella terra di mezzo: i Pirenei Hondarribia (Paese basco, versante spagnolo). Case “a graticcio”. La Bastide-Clairance (Paese basco, versante francese). Lo stesso stile. 11