Notiziario del 15/12/2013
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Notiziario del 15/12/2013
QALAUMA, GIOVANI TRASGRESSORI Al via tre nuovi progetti che consolidano la presenza in Bolivia AMBIENTE E GIUSTIZIA MINORILE NOSTRI IMPEGNI ANCHE NEL 2014 Carissimi sostenitori, negli ultimi 6 mesi ProgettoMondo Mlal ha visto consolidarsi la sua presenza in Bolivia, e quindi gli impegni progettuali che negli ultimi anni ci hanno visti molto impegnati: lo sviluppo rurale e la giustizia minorile. Il Progetto Qutapiquiña, che promuove la gestione integrata e sostenibile della vigogna nell’area protetta di Apolobamba e lo sviluppo commerciale della fibra, avrà un rinnovato impulso anche grazie all’approvazione di un’iniziativa complementare da parte dal banco di sviluppo CAF, che promuoverà l’intero settore della negoziazione commerciale e l’apertura di nuovi canali di vendita. In particolare, verrà sviluppata una relazione con il settore tessile piemontese, specializzato nell’acquisto e trasformazione di fibre pregiate. In ottobre l’Unione Europea ci ha approvato il progetto binazionale, tra Perú e Bolivia, “Hilando Culturas”, per favorire lo sviluppo dell’arte tessile tradizionale, la ricerca storica e la catalogazione di iconografia classica applicata al tessile, lo sviluppo di prodotti tradizionali di pregio e la costituzione di piattaforme commerciali costituite dalle organizzazioni di artigiani. Anche in tema di giustizia minorile sono stati approvati due nuovi progetti. Un primo cofinanziato dal Ministero degli Affari Esteri che darà continuità alle iniziative sviluppate nel Centro di Viacha e con operatori nazionali pubblici e privati per contribuire alle riforme nella giustizia minorile. E un secondo cofinanziato dalla UE per la promozione di misure alternative alla detenzione, nel caso di giovani in conflitto con la legge, a livello nazionale. Inoltre, a questi due settori principali, si aggiungono impegni a sostegno della formazione di bambini lavoratori, per la prevenzione della prostituzione infantile e a sostegno di organizzazioni economiche contadine di trasformazione agricola e turismo comunitario. Questo panorama di impegni coinciderà con un complesso anno elettorale; difatti nel 2014 ci saranno nuove elezioni che vedranno ancora Evo Morales candidato e con un’opposizione divisa e frammentata. Mario Mancini ProgettoMondo Mlal Area Andina DICEMBRE 2013 PROGETTO Dal progetto pilota inaugurato a Qalauma, si sono avviati molti altri cambiamenti e iniziative nel Paese UNA GIUSTIZIA MINORILE NUOVA CHE STA FACENDO SCUOLA Raccontare in poche parole cosa significa, e soprattutto quali novità porta, l’impegno che come ProgettoMondo Mlal ci vede da più di 10 anni al lavoro nel Centro Qalauma, al sistema di giustizia minorile nazionale, non è così semplice. Ci piace perciò la sintesi che ce ne ha fatto un amico ospite del Progetto qualche settimana fa: “Qalauma è un centro di riabilitazione per giovani detenuti ed è la prima struttura che in Bolivia separa i giovani dagli adulti e che, da quello che mi raccontate, seppur con mille difficoltà, funziona bene”. E’ vero, quanto dice. Siamo sicuramente impegnati nel centro Qalauma, nel suo funzionamento e nel garantirne la sostenibilità. Stiamo promuovendo metodologie all’avanguardia nella riabilitazione e nel rinserimento sociale, stiamo concretamente cercando di valorizzare le diverse dimensioni dell’essere umano (cognitiva, fisica, affettiva, creativa, spirituale e socioculturale) attraverso la scuola, lo sport, laboratori artistici culturali, laboratori professionalizzanti etc. Stiamo lavorando costantemente per assicurarne la sostenibilità grazie a un sempre maggiore e progressivo passaggio di responsabilità alla Amministrazione Penitenziaria boliviana. Due anni fa il Centro era interamente gestito da ProgettoMondo Mlal, oggi il Regime Penitenziario si è assunto la responsabilità di assumere e gestire direttamente l’equipe multidisciplinare e i 4 educatori, mentre il Ministero dell’Educazione si è fatto carico dell’assunzione di 8 insegnanti, gli stessi giovani gestiscono i servizi essenziali, come quelli della cucina, e infine, anche altre istituzioni locali, danno un apporto per migliorare i servizi socio educativi e di assistenza. Da parte nostra, siamo altresì impegnati a creare nuove condizioni per aprire “nuovi Qaluama” nel resto del territorio nazionale, ma soprattutto a promuovere la creazione di un sistema specializzato per adolescenti e giovani secondo l’approccio riparativo, dunque con l’applicazione di misure alternative alla detenzione che significa promuovere una cultura di pace, un cambiamento di fondo nel comune sentire di opinione pubblica e autorità competenti. La situazione degli adolescenti, e dei giovani in generale, in Bolivia è drammatica. Non solo non esistono istituti specializzati in riabilitazione e rinserimento sociale dei giovani privati della libertà, ad eccezione di Qalauma e adesso del Cenvicruz, ma l’aspetto più grave è che il 90% dei giovani oggi detenuti è tuttora in attesa di giudizio, quando la maggioranza dei reati commessi, e che sono contro il patrimonio, meriterebbero senz’altro soluzioni alternative alla detenzione. Ancora nel 1764 il marchese Beccaria scriveva che “tutta la pena che eccede il necessario va considerata tirannica”. Quasi 300 anni dopo dovrebbe perciò essere un dovere acquisito contrastare la piccola delinquenza, o di pura sopravvivenza, con politiche sociali (misure alternative alla detenzione), piuttosto che con politiche punitive per nulla efficaci, e che pure rimangono ancor’oggi popolari in Bolivia e nella maggior parte del mondo. In Italia fortunatamente le cose sono diverse: l’adolescente è considerato soggetto di diritto e persona che sta sviluppando la propria identità, e che quindi, come tale, merita un’attenzione adeguata. Infatti in Italia esiste un sistema giudiziario ad hoc, viene riconosciuta una responsabilità penale minore rispetto a un adulto, e per non interrompere il percorso educativo dell’adolescente la detenzione è solo l’ultimo rimedio. Il logo del nostro Centro Qalauma richiama il valore della goccia che scava la pietra e che invita alla pazienza ma anche alla determinazione, perché le gocce continuino a ”lavorare”. Dopo tanto lavoro (tante gocce), il Ministero di Giustizia ha per esempio elaborato un nuovo Piano che dà priorità alle misure alternative alla detenzione, e ha invitato Progettomondo Mlal ad accompagnarlo moltiplicando le buone pratiche, sperimentate in materia di giustizia riparativa, in tutte le maggiori cittá Boliviane. Inoltre, il 12-13 di novembre scorsi, la regione Autonoma di Santa Cruz e l’Amministrazione Penitenzia- ria hanno invitato ProgettoMondo Mlal (e due italiani come relatori: Adolfo Ceretti, esperto in Giustizia Riparativa, e Carlo Riccardi, mediatore), a un Seminario Internazionale di Giustizia Riparativa per fare conoscere l’esperienza di Qalauma e le buone pratiche raccolte con il progetto Liber’Arte. Infine, le recenti approvazioni di due nuovi progetti finanziati dal MAE e dalla UE saranno strumenti fondamentali per poter promuovere questo cambiamento di visione e approccio. Forse qualcosa sta cambiando: la Ministra di Giustizia boliviana presente all’ultimo seminario a cui abbiamo partecipato, ha detto, riferendosi alla nostra esperienza pilota: “Questa ci dimostra in maniera oggettiva tutti i benefici della giustizia riparativa; attraverso i benefici di questo progetto vediamo concretamente i giovani che si reintegrano alla società”. Tanto che, ha rivelato pubblicamente la ministra, “Sulla base di questa esperienza abbiamo preparato due progetti di legge importanti per la Bolivia: per il “Codice dei bambini e adolescenti”, nel capitolo “adolescenti in conflitto con I L la legge”, l’esperienza che abbiamo nelle comunitá indigene originarie e il tema della giustizia riparativa, diventano il cuore centrale del Codice; così come abbiamo introdotto la giustizia riparativa, come l’innovazione che permetterà di risolvere i conflitti e riparare i danni provocati dai comportamenti delittuosi, nell’ ”anti progetto di procedimento penale”. Roberto Simoncelli ProgettoMondo Mlal Bolivia C O N C O R S O La soddisfazione di un giovane detenuto aspirante scrittore VINCE UN PREMIO CON SAGGEZZA Con il racconto breve “El sabio” (Il Saggio), Jose Marcos Sanjines Berdeja, giovane detenuto di Qalauma, si è aggiudicato il terzo posto, su 800 coetanei partecipanti, a un concorso letterario promosso in Cile. Josè non avrebbe mai pensato di vincere. “Il riconoscimento ottenuto mi ha fatto molto piacere – ammette lui stesso – e mi spinge a continuare a scrivere. Perché significa che, quello dello scrivere, finora, non è stato tempo perso”. E agli altri adolescenti , fuori e dentro il carcere, Josè manda a dire: “Impegnatevi in ciò che più vi piace. Se vi proporrete un obiettivo, qualunque esso sia, lo raggiungerete con l’impegno. Niente a questo mondo è impossibile e tutto, prima o poi, si risolve”. “EL SABIO” C’erano una volta due fratelli, Marco e Luis. Un giorno Marco disse a suo fratello Luis che conosceva un saggio che sapeva tutto. Luis non gli credette e gli chiese dove avrebbe potuto trovare questo saggio; Marco glielo disse e Luis decise di andarlo a conoscere. Durante il tragitto raccolse una pietra e arrivato a cospetto del saggio Luis gli chiese: – Che cosa ho nelle mie mani? – Una pietra – rispose il saggio. Luis rimane sorpreso e il giorno seguente tornò con una pianta: – Saggio cosa ho nelle mie mani? – e lui rispose “una pianta”. Luis allora disse: “E’ vero che tu sai tutto” Il giorno dopo ancora, Luis catturò una farfalla e si disse: se il saggio mi dice che è viva, la uccido; se mi dice che è morta, la lascio vivere”. E così tornò dal saggio: – Saggio, cosa ho tra le mie mani?– E lui rispose “una farfalla. Luis chiese ancora: - Ma è viva o morta?– Guardandolo il saggio rispose: – La decisione spetta a te! – Questo e gli altri racconti sono stati raccolti in un volume “Letras de union, racconti di giovani infrattori di Chile e Bolivia, Ediciones Cinosargo (www.cinosargo.com) Rodrigo ha 18 anni e ha passato 10 mesi a Qalauma, accusato di furto aggravato Quando i giovani entrano al Centro di riabilitazione Qalauma diventano giovani privati della libertà. Una condizione che produce un effetto molto profondo su di loro: molti di loro infatti sono già fuggiti da norme famigliari, scolastiche, istituzionali, e avranno difficoltà con il rispetto dell’autorità in generale. Una volta nel Centro Qalauma, si trovano quindi ad adeguarsi a delle norme e a un vero e proprio modello di rieducazione. “Voi non sapete cosa significa essere rinchiuso… ci si sente impazzire”, ha detto Rodrigo in occasione del cinquantesimo Anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, a cui era stato invitato per presentare un suo testo hip hop. Rodrigo ha 18 anni e ha passato 10 mesi a Qalauma, accusato di furto aggravato. A distanza di tempo, ci parla di come ha vissuto la sua detenzione: “Lì dentro si provano sentimenti strani e contrastanti: un giorno ero arrabbiato e il giorno dopo mi sentivo felice, e quello dopo ancora scoppiavo a piangere senza ragione. Non mi piaceva che mi domandassero cose della mia vita e reagivo male, ero rancoroso coi miei compagni”. Nel caso di Rodrigo, la partecipazione alle attività previste dal Modello socioeducativo promosso dal Programma Qalauma, si è rivelata fondamentale e continua a esserlo per il resto dei giovani nel Centro. Le attività di formazione in arte e cultura giocano infatti un ruolo importante nel Centro, motivano i giovani e attivano la loro creatività, sviluppano talento e immaginazione, e, soprattutto, permettono loro di esprimersi. B R E V I la testimonianza ARTE E CULTURA A RITMO DI HIP HOP Così, Rodrigo ci racconta la sua esperienza: “…Ho preso parte al gruppo di teatro, sono stato selezionato come miglior attore; a me piaceva recitare sin da bambino, mi piaceva esprimermi in uno spettacolo, mi affascina recitare, non ho paura della gente… Quando recitavo dimenticavo di essere detenuto, c’era un bel rapporto tra compagni, imparavamo a conoscerci, a scoprire i nostri caratteri. La verità è che mi rilassavo molto perché recitando una parte riuscivo a essere diverso e mi sentivo in sintonia con gli altri …”. “Libertà, libertà, libertà!...”, è il refrain del testo hip hop di Rodrigo. Parole che non suonavano vuote, al contrario, sono parole su cui Rodrigo ha riflettuto a lungo fino a costruirsi una nuova idea di libertà: “…L’hip hop mi è sempre piaciuto, così come disegnare graffiti sui muri e stare con le ragazze: questo per me questo era la libertà. Però mi sono reso conto che la libertà non è fare quello che si vuole ma fare ciò che si deve fare, quando si deve farlo. Oggi è questo il mio concetto di libertà”. Adesso che è libero, Rodrigo continua a partecipare a corsi di teatro e lavora col suo gruppo hip hop, perché ha trovato in quest’attività un modo di esprimersi e di far ascoltare la sua voce: “In definitiva l’hip hop è un messaggio che cerchiamo di esprimere, un messaggio per chi ci ascolta su ciò che abbiamo vissuto e ciò che possiamo fare”. Mirko Olivati Volontario Sve ProgettoMondo Mlal • DONATA UN’AULA DI INFORMATICA. La sezione Responsabilidad Social Empresarial della Società boliviana Cemento (Soboce) ha donato ai giovani di Qalauma un’aula informatica. Si tratta di 10 postazioni complete (hard disk, monitor, tastiera e mouse), scrivanie, sedie e una lavagna acrilica. La donazione del RSE di Soboce ammonta a circa 33 mila boliviani e beneficerà 130 adolescenti e giovani detenuti tra i 16 e i 21 anni. L’azienda Soboce già in passato si è distinta per altre iniziative sociali a livello nazionale, coerentemente con la propria vision di impresa socialmente responsabile che sostiene le attività educative, sportive e produttive di quei settori che maggiormente necessitano di sostegno. • LETTERATURA: UN PONTE TRA ITALIA E BOLIVIA. Felicità è la forza di camminare con le proprie gambe. Questo il messaggio con cui, 8 adolescentidi Qalauma, hanno voluto contribuire al 13° Concorso di poesia e racconti concorso organizzato dal Comune di Baricella (Bologna) e dalla Casa di Riposo Il Corniolo per dare a tutti, senza limite di età, la possibilità di esprimersi su un tema, così centrale nell’arco di tutta la nostra vita, come è quello della felicità. Grazie agli organizzatori del concorso, e a Ester Bianchini, già nostra volontaria bolognese a Qalauma per un paio di anni, è stato possibile creare un ponte tra il Comune di Baricella e ProgettoMondo Mlal in Bolivia. All’interno del programma LiberArte è stato così promosso un piccolo concorso letterario al quale hanno partecipato la maggior parte dei 150 giovani ospiti. Sono stati infine selezionati 8 elaborati che hanno raggiunto Baricella. Ai ragazzi boliviani verrà inviata una pergamena per la loro partecipazione al concorso: sarà un bellissimo regalo di Natale! viale Palladio, 16 37138 Verona, tel. 045 8102105, e-mail [email protected] www.progettomondomlal.org Versamenti Intestati a ProgettoMondo Mlal Onlus c/c postale 12808374 c/c bancario, Banca Popolare Etica (IBAN IT 54 F 05018 12101 000000513290), causale “Progetto Qalauma, Giovani Trasgressori”