A000926 Padri e madri separati che decidono insieme se mandare

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A000926 Padri e madri separati che decidono insieme se mandare
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FONDAZIONE INSIEME onlus.
Da ILSOLE24ORE del 31/7/2006 pag. 5 <<IN TRIBUNALE VINCE L’AFFIDO CONDIVISO: E’
STABILITO DAL GIUDICE NELLA MAGGIORANZA DEI PROCEDIMENTI IN CUI MANCA L’ACCORDO
TRA I GENITORI>> di Elisa Esposito, giornalista
Per la lettura completa del pezzo si rimanda al quotidiano citato.
Padri e madri separati che decidono insieme se mandare il figlio a
un campo di scout, quale sport dovrà frequentare o a che scuola
vuole iscriverlo.
Non è un’utopia, ma realtà.
E’ quanto emerge da una prima indagine sull’applicazione della
legge 54 del febbraio 2006 che ha istituito l’affido condiviso dei
minori.
La norma sancisce che entrambi i genitori, e non solo più
quello affidatario, hanno voce in capitolo sulle scelte di vita dei
figli.
L’affido condiviso è largamente applicato soprattutto nella prima
fase dei procedimenti contenziosi e, in linea generale, nelle città
più grandi.
Là dove c’è accordo tra gli ex coniugi, invece, alcuni tribunali
sono ancora orientati ad affidare il minore a un solo genitore.
Una resistenza al nuovo istituto si riscontra, per esempio, in
piccole realtà come Campobasso, L’Aquila, Ancona, e Perugia, dove la
percentuale di casi definiti con l’affido condiviso va dal 5 al 19
per cento.
Secondo i dati forniti dai tribunali dei capoluoghi di Regione,
dall’entrata in vigore della legge (il 16 marzo) fino al 30 giugno,
è nei provvedimenti presidenziali adottati nella prima fase dei
divorzi e delle separazioni conflittuali, che si rileva la maggiore
applicazione dell’affido condiviso.
I magistrati, infatti, lo hanno disposto nel 90% dei casi, a
Genova, Torino, Firenze, Bari, Cagliari, Trieste e Trento.
Il
Presidente Siniscalchi precisa che anche a Milano l’istituto è molto
applicato.
Si differenziano: Ancona (11%) e Roma (con il 60%).
Nelle separazioni consensuali, in cui le parti si presentano al
giudice già con un accordo, la tendenza dei tribunali è di applicare
come regola l’affido condiviso.
Ma esistono realtà, quali Roma e Bari, dove il vecchio affido
esclusivo vanta ancora percentuali ampie.
I giudici, infatti, tendono a rispettare la volontà dei genitori,
qualora non sia contraria all’interesse del minore.
Ecco perché nella capitale l’affido condiviso –sempre nelle
separazioni consensuali- perde appeal (è stato disposto solo nel 20%
dei casi), e così a Bari (15%), mentre a Cagliari la percentuale è
salita solo nell’ultimo mese.
A Firenze, Genova, Torino e Trieste, invece, l’affido condiviso è
la regola e si invitano i genitori ad adeguarvisi.
<<Il legislatore –afferma Marina Ponzetto, presidente della
settima sezione del Tribunale di Torino- pone come interesse
prioritario del minore il suo affidamento a entrambi i genitori.
Perciò, l’affido condiviso va applicato, a meno che non ci siano
motivi plausibili per rifiutarlo>>.
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Concorda Isabella Mariani, magistrato a Firenze: <<concediamo
l’affido esclusivo solo in rari casi.
L’ordinaria conflittualità
tra genitori o la residenza in comuni diversi non sono un motivo
valido per ottenere il vecchio istituto>>.
A Roma, il presidente della prima sezione, Alberto Bucci, precisa
che la legge non vieta l’affido esclusivo e, anzi, prevede
un’apertura verso l’accordo tra le parti.
Quasi sempre –spiega- i
coniugi chiedono l’affido esclusivo unito all’esercizio congiunto
della potestà.
Nella sostanza cambia poco rispetto al nuovo
istituto e l’interesse del minore è comunque tutelato.
Anche Giacomo Pisotti, presidente di sezione del Tribunale civile
di Cagliari, è convinto che spesso l’applicazione dell’affido
condiviso differisca poco dall’affidamento ad un solo genitore, in
termini di mantenimento, permanenza del figlio presso padre o madre
e assegnazione della casa.
C’è poi un problema di giurisdizione.
La nuova legge non
chiarisce se sia competenza del Tribunale ordinario o minorile
decidere sull’affido dei figli nati da genitori non sposati.
Un esempio pratico di questa situazione è Milano, dove entrambi i
tribunali, con due recenti sentenze, si sono dichiarati non
competenti.
LA PAROLA DEI MAGISTRATI.
Le separazioni e i divorzi definiti con l’affido condiviso e i
provvedimenti presidenziali di affido condiviso adottati dai
tribunali del capoluogo di regione.
TRIBUNALI
AOSTA
GENOVA
MILANO
TORINO
TRENTO
VENEZIA
TRIESTE
BOLOGNA
FIRENZE
ANCONA
PERUGIA
ROMA
L’AQUILA
CAMPOBASSO
NAPOLI
BARI
POTENZA
CATANZARO
PALERMO
CAGLIARI
PROVVEDIMENTI
PRESIDENZIALI(%)
N.P.
90-100
N.P.
90
90
N.P.
90
N.P.
90
11
N.P.
60
N.P.
N.P.
N.P.
90/95
N.P.
N.P.
50(**)
90
DECISIONI SULL’AFFIDO
CONDIVISO(%)
N.P.
80-90
N.P.
90
N.P
N.P.
100 (*)
N.P.
90 (*)
10
19
20(*)
8
8
N.P.
10-15(*)
N.P.
N.P.
N.P.
75(*)
(*) il dato si riferisce solo a procedimenti consensuali.
(**) il dato si riferisce alle sole separazioni giudiziali.
FONTE: elab. del Sole24ore del lunedì su dati dei tribunali (periodo 16/330/6/2006)