l`osservatore romano - Corrispondenza Romana
Transcript
l`osservatore romano - Corrispondenza Romana
Spedizione in abbonamento postale Roma, conto corrente postale n. 649004 Copia € 1,00 Copia arretrata € 2,00 L’OSSERVATORE ROMANO POLITICO RELIGIOSO GIORNALE QUOTIDIANO Non praevalebunt Unicuique suum Anno CLV n. 229 (47.067) Città del Vaticano giovedì 8 ottobre 2015 . All’udienza generale il Papa parla dello spirito familiare Carta costituzionale della Chiesa E i padri sinodali discutono nei tredici circoli minori Mentre i padri sinodali sono riuniti nei circoli minori, Papa Francesco è tornato a parlare delle famiglie, definendole «una delle reti più importanti per la missione di Pietro e della Chiesa». All’udienza generale di mercoledì 7 ottobre, il Pontefice ha illustrato ai fedeli presenti in piazza San Pietro la propria intenzione di accompagnare tutto il percorso del Sinodo dei vescovi con catechesi «ispirate da alcuni aspetti del rapporto indissolubile — tra la Chiesa e la famiglia, con l’orizzonte aperto al bene dell’intera comunità umana». Partendo dal presupposto che «lo “spirito famigliare” è una carta costituzionale per la Chiesa», il Papa ha constatato come «uno sguardo attento alla vita quotidiana degli uomini e delle donne» mostri in modo immediato «il bisogno che c’è ovunque di una robusta iniezione» di tale “spirito”. Del resto, ha fatto notare, «lo stile dei rapporti — civili, economici, giuridici, professionali, di cittadinanza — appare molto razionale, formale, organizzato», ma al contempo «anche molto “disidratato”, arido, anonimo». Al punto da divenire a volte “insopportabile”, poiché «abbandona alla solitudine e allo scarto un numero sempre maggiore di persone». Ecco allora, ha spiegato Francesco, il merito della famiglia: quello di aprire «una prospettiva più umana» per la società. Essa infatti, con i suoi «legami di fedeltà, sincerità, fiducia, coopera- tecnica» la società moderna non sia ancora in grado di tradurre le conoscenze acquisite «in forme migliori di convivenza civile». Anzi, «l’organizzazione della vita comune si incaglia in una burocrazia estranea ai legami umani fondamentali». Addirittura «il costume sociale e politico mostra segni di degrado», finendo nella situazione paradossale per cui «l’ottusità tecnocratica e il familismo amorale si congiungono e si alimentano a vicenda». Perciò, ha concluso Francesco, «la Chiesa individua oggi, in questo punto esatto, il senso storico della sua missione a riguardo della famiglia e dell’autentico spirito famiglia- re». E lo fa «incominciando da un’attenta revisione di vita, che riguarda sé stessa». La Chiesa, infatti, «è e deve essere la famiglia di Dio». E in essa le famiglie costituiscono «non una rete che fa prigionieri», ma che al contrario «libera dalle acque cattive dell’abbandono e dell’indifferenza, che affogano molti esseri umani nel mare della solitudine e dell’indifferenza». Da qui l’invito rivolto ai padri sinodali, perché ritrovino «l’entusiasmo» per alimentare «lo slancio di una Chiesa che abbandona le vecchie reti e si rimette a pescare confidando nella parola del suo Signore». PAGINA 8 Intervista al decano della Rota romana sul nuovo processo matrimoniale Speranza e non paure La rifondazione del processo matrimoniale con i motupropri dello scorso 8 settembre, il rapporto con i due sinodi su matrimonio e famiglia, lo snellimento e la semplificazione auspicata dai vescovi di tutto il mondo, la centralità del vescovo giudice, la rivalutazione del diritto del metropolita: sono questi i temi affrontati dal decano della Rota romana, Pio Vito Pinto, un mese dopo la promulgazione dei due documenti che entreranno in vigore l’8 dicembre, inizio del giubileo della misericordia, in un’intervista con il direttore dell’Osservatore Romano. E si tratta di una riforma profonda, che già in questi primi giorni dei lavori sinodali è stata salutata con favore — sottolinea il prelato — come una legge chiara, disposta per rispondere a bisogni urgenti dei fedeli e dalla quale il Papa si aspetta che venga speranza, non paure. Angu Walters, «Famiglia» PAGINA 7 Assenso di massima alle richieste del Pentagono Nuova bozza di accordo da presentare alla Conferenza di Parigi Mosca pronta a coordinare gli interventi in Siria L’Onu chiarisce i termini dell’impegno sul clima MOSCA, 7. All'intensificazione dei bombardamenti aerei russi in territorio siriano, accompagnata da polemiche con Paesi occidentali, fa riscontro una dichiarata disponibilità di Mosca a coordinare i propri interventi con gli Stati Uniti, che y(7HA3J1*QSSKKM( +,!=!"!"!{! zione, rispetto», «incoraggia a progettare un mondo abitabile e a credere nei rapporti di fiducia, anche in condizioni difficili; insegna a onorare la parola data, il rispetto delle persone, la condivisione dei limiti». Soprattutto è attenta ai «membri più piccoli, più vulnerabili, più feriti, e persino più disastrati», come dimostra il fatto che «nella società, chi pratica questi atteggiamenti, li ha assimilati dallo spirito famigliare». Eppure, si è rammaricato il Pontefice, alla famiglia «non si dà il dovuto peso — e riconoscimento, e sostegno — nell’organizzazione politica ed economica». Basti guardare a come «con tutta la sua scienza, la sua Un tecnico ispeziona un caccia (Afp) guidano la coalizione internazionale impegnata contro il cosiddetto Stato islamico (Is) tanto in Siria quanto in Iraq. In questo senso si è espresso oggi il portavoce del ministero della Difesa, Igor Konashenkov, spiegando che la Russia ha valutato le richieste in merito del Pentagono e che «in generale queste proposte possono essere adottate. Bisogna solo definire alcuni dettagli tecnici che saranno discussi oggi dai rappresentanti del ministero della Difesa russo e del Pentagono». Sempre questa mattina, le agenzie di stampa internazionali, citando fonti dell’opposizione siriana, hanno riferito di massicci bombardamenti russi, non solo con gli aerei, ma anche con missili terra-terra, nelle province siriane di Hama e di Idlib. Le stesse fonti, come già fatto nei giorni scorsi, hanno sostenuto che gli attacchi russi sono stati sferrati contro postazioni non dell’Is, ma dei ribelli siriani e che nel villaggio di Al Lataminah, nella provincia di Hama, sono stati seguiti da un assalto sul terreno delle forze governative di D amasco. Nel frattempo, l’agenzia di stampa statunitense Associated Press ha dato notizia che contrabbandieri con legami in Russia avrebbero portato avanti nei mesi scorsi un mercato nero di materiale nucleare nell’Europa dell’est, spesso con l’intento esplicito di mettere in contatto i venditori con l’Is e altri gruppi estremisti. D all’Iraq, intanto, è arrivata ieri la rivendicazione da parte dell’Is di tre attentati compiuti la sera prima con autobombe e che avevano provocato non meno di 56 morti. Gli attacchi avevano colpito quartieri commerciali nell’area di Husseiniyah, nella capitale Baghdad, nella città di Al Khales, nella provincia orientale di Diyala, e ad Al Zubair, una cinquantina di chilometri dalla città di Bassora. NEW YORK, 7. L’Onu ha preparato una nuova bozza di accordo sulla lotta al riscaldamento globale, accordo che dovrebbe essere firmato a Parigi il prossimo dicembre alla conferenza internazionale sul clima, la cosiddetta Cop21. La bozza chiarisce i termini dell’intesa da raggiungere, in particolare per quanto riguarda le decisioni vincolanti e gli impegni che ciascun Paese potrà invece assumere in proprio e tornare a discutere nel tempo. Il documento — che al momento non ha ancora valore ufficiale e potrebbe comunque essere oggetto di ulteriori revisioni — indica infatti quali elementi faranno parte di un accordo durevole giuridicamente vincolante e quali andranno in protocolli che potranno invece evolversi. Questa bozza sarà alla base dei colloqui intermedi che si terranno a Bonn dal 19 al 23 ottobre, l’ultima sessione di negoziati prima della Cop21 a Parigi. L’obiettivo da raggiungere a Parigi, come noto, è definire gli strumenti per contenere il riscaldamento globale entro i due gradi di aumento rispetto ai livelli preindustriali. La bozza presentata è di una ventina di pagine, molto più snella della precedente versione del luglio scorso. La prima parte comprende un obiettivo globale a lungo termine sul picco o l’eliminazione graduale delle emissioni di gas a effetto serra. Stabilisce anche che i Paesi dovrebbero presentare ogni cinque anni piani di taglio dell’anidride carbonica, aumentando progressivamente i loro sforzi. Le perdite e i danni provocati dagli impatti climatici, fra le principali preoccupazioni dei Paesi poveri, sono due aspetti riconosciuti nella bozza, ma i dettagli degli strumenti di compensazione economica e finanziaria sono lasciati al documento finale vincolante. Più in generale, molte parti del testo restano tra parentesi quadre, secondo una prassi che nei documenti internazionali indica come la precisa formulazione debba ancora essere concordata. Finora 146 Paesi hanno presentato impegni di riduzione delle loro emissioni di anidride carbonica, pari all’87 per cento del totale planetario. Di particolare rilievo, in merito, è quanto concordato dieci giorni fa a Washington tra i presidenti di Cina e Stati Uniti, Xi Jinping e Barack Obama. La Cina si è impegnata a introdurre dal 2017 un programma nazionale — il cosiddetto Cap and Trade, mai adottato in precedenza — che limiterà e imporrà un prezzo alle emissioni di gas serra. Gli Stati Uniti, dal canto loro, intendono implementare il Clear Power Plan per ridurre le emissioni del 32 per cento entro il 2030. Le Enarrationes di sant’Agostino Variazioni sul tema dei Salmi MANLIO SIMONETTI A PAGINA 5 NOSTRE INFORMAZIONI Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Ragusa (Italia), presentata da Sua Eccellenza Monsignor Paolo Urso, in conformità al canone 401 §1 del Codice di Diritto Canonico. Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Kontum (Vietnam), presentata da Sua Eccellenza Monsignor Michael Hoàng Đú’c Oanh, in conformità al canone 401 § 1 del Codice di Diritto Canonico. Provviste di Chiese Il Santo Padre ha nominato Vescovo di Ragusa (Italia) Sua Eccellenza Monsignor Carmelo Cuttitta, trasferendolo dalla sede titolare di Novi e dall’Ufficio di Ausiliare di Palermo. Il Santo Padre ha nominato Vescovo di Kontum (Vietnam) il Reverendo Luy Gonzaga ã Hùng Vi, Nguyên . Parroco di Phu’o’ng Nghĩa (Kontum). Un aeroporto indonesiano avvolto in una fitta coltre di smog (Reuters) Il Santo Padre ha nominato Vescovo di Vinh Long (Vietnam) il Reverendo Peter Huynh Văn Hai, Vice-Rettore è e docente di Filosofia presso il Seminario Maggiore di Cân Tho. L’OSSERVATORE ROMANO pagina 2 giovedì 8 ottobre 2015 Una profuga siriana sull’isola greca di Lesbo (Ap) Prosegue in Ucraina l’attuazione degli impegni di Minsk ANKARA, 7. Deve essere ancora definita l’intesa con la Turchia, data per certa negli ultimi due giorni dai responsabili istituzionali dell’Unione europea, sul controllo delle frontiere turche dalle quali passa il maggior numero di profughi diretti verso l’Europa. «Non c’è alcun accordo sulla bozza del piano di azione con l’Ue che non è stata ancora discussa dalle parti in un incontro congiunto», si legge in una nota diffusa oggi dal ministero degli Esteri turco, due giorni dopo la missione condotta a Bruxelles dal presidente Recep Tayyip Erdoğan. Del resto, già ieri la portavoce della Commissione europea, Natasha Bertaud, aveva precisato che il piano «è ancora una bozza e dovrà essere discusso e approvato da entrambe le parti». La nota turca di stamane ricorda a sua volta che Ankara e l’Ue «faranno valutazioni a 360 gradi nel prossimo futuro» e che sono stati creati gruppi di lavoro ad hoc. In ogni caso, queste puntualizzazioni non sembrano mettere in forse l’intesa di principio sul piano d’azione europeo, che da parte della Turchia prevede anche l’impegno ad aprire sei centri di accoglienza per i profughi, con una capacità complessiva di due milioni di persone, finanziati in gran parte con fondi di Bruxelles. I separatisti rinviano le elezioni nel Donbass Tra Bruxelles e Ankara solo un accordo di massima sui profughi Intese da precisare A questo si aggiunge un rafforzamento della cooperazione tra la Guardia costiera turca e quella greca nell’Egeo. In merito il primo ministro greco, Alexis Tsipras, ha annunciato l’imminente apertura su isole dell’Egeo di cinque centri di identificazione e registrazione di profughi e migranti, i cosiddetti hotspot. Le decisioni europee sulla questione dei profughi e dei migranti, comunque, incominciano ad avere applicazione. Il commissario europeo per l’Immigrazione, Dimitris Avramopoulos, ha confermato questa mattina che venerdì i primi rifugiati eritrei, una ventina di persone, saranno riallocati dall’Italia alla Svezia. Avramoupolos si recherà per Esponente dell’Eta arrestato in Francia Illegale trasferire i dati personali negli Stati Uniti Schiaffo della Corte europea ai colossi del web LUSSEMBURGO, 7. I cittadini europei potranno chiedere di vietare a Facebook o ad altri colossi del web di conservare negli Stati Uniti i dati dei propri iscritti. È quanto ha stabilito ieri la Corte di giustizia dell’Unione europea, rovesciando una decisione del luglio 2000 della Commissione europea. In quell’occasione, la Commissione aveva ritenuto che gli Stati Uniti garantissero un livello di protezione adeguato dei dati personali, permettendo così il trasferimento di informazioni riguardanti cittadini europei. Il massimo organo giudiziario comunitario ha accolto la richiesta al centro di una lunga battaglia giudiziaria contro Facebook avviata nel 2011 da uno studente austriaco di giurisprudenza, Max Schrems, dopo lo scandalo del programma di sorveglianza della Nsa statunitense svelato da Edward Snowden. Sotto accusa è il cosiddetto “Safe Harbor”, il porto sicuro per i dati aperto dagli Stati Uniti e autorizzato dalla Commissione dell’Ue quindici anni fa. La sentenza fissa un precedente e finirà per riguardare i giganti tecnologici statunitensi presenti in Europa (oltre a Facebook, Apple, Google e Microsoft). Secondo la legislazione comunitaria, si possono trasferire dati personali a un Paese terzo solo se questo garantisce un livello di protezione adeguato. Assegnato il Nobel per la chimica STO CCOLMA, 7. Il premio Nobel 2015 per la chimica è stato assegnato oggi allo svedese Thomas Lindal, allo statunitense Paul Modrich e al turco-americano Aziz Sancar, i “meccanici” del Dna, ossia i ricercatori che hanno messo a punto tecniche per riparare la molecola alla base della vita. Le loro scoperte hanno aperto la strada a nuove cure anticancro. Lo ha reso noto l’Accademia di Stoccolma. La Corte di giustizia ha fatto presente che negli Stati Uniti le esigenze della sicurezza nazionale prevalgono «sul regime dell’approdo sicuro» per i dati privati dei cittadini europei. Per questo, i colossi del web sono obbligati a derogare «senza limiti, alle norme di tutela previste» con il rischio di «ingerenze da parte delle autorità pubbliche degli Stati Uniti nei diritti fondamentali delle persone». POLITICO RELIGIOSO Non praevalebunt Città del Vaticano [email protected] www.osservatoreromano.va Per la Corte di Lussemburgo, «una normativa che consenta alle autorità pubbliche di accedere in maniera generalizzata al contenuto di comunicazioni elettroniche deve essere considerata lesiva del contenuto essenziale del diritto fondamentale al rispetto della vita privata». Facebook raccoglie i dati dei suoi utenti europei in un server che ha base in Irlanda, trasferendoli poi negli Stati Uniti. L’ingresso dell’edificio che ospita la Corte (Epa) PARIGI, 7. Le forze di sicurezza francesi hanno arrestato ieri a Parigi Egoitz Urrutikoetxea, esponente di spicco dell’apparato politico dell’organizzazione terrorista basca dell’Eta e figlio dello storico dirigente del gruppo armato, Josu Urrutikoetxea, meglio conosciuto come Josu Ternera. Ad annunciarlo, con un comunicato congiunto, sono state le autorità spagnole e francesi. L’arresto è stato compiuto nel quartiere di Saint-Denis della capitale. Contro l’uomo erano stati spiccati due mandati di cattura nel 2007 e nel 2009. Urrutikoetxea era ricercato da anni dalle forze di sicurezza dei due Paesi. Il figlio del leader dell’Eta era stato condannato a due pene di quattro anni di reclusione per fatti legati all’attività del gruppo separatista armato. La cattura di Egoitz Urrutikoetxea è avvenuta pochi giorni dopo l’arresto di altri tre esponenti di rilievo dell’Eta nel sud-ovest della Francia, tra cui David Plá e Iratxe Sorzábal. Il gruppo basco aveva annunciato nell’ottobre 2011 la rinuncia alla lotta armata. Secondo «El País», Plá e Sorzábal sono le due persone che nel 2010 hanno letto — in spagnolo e basco — il comunicato che annunciava la rinuncia alle armi dell’Eta. Il segretario al Commercio americano in visita all’Avana Passi avanti nel disgelo tra Cuba e Stati Uniti L’AVANA, 7. Il segretario al Commercio degli Stati Uniti, Penny Pritzker, ha iniziato ieri sera una visita di due giorni a Cuba che punta ad aprire maggiormente l’interscambio, malgrado l’embargo americano in vigore. La Pritzker visiterà assieme all’omologo cubano Rodrigo Malmierca la «zona economica speciale» creata attorno al porto di Mariel per attirare gli investimenti stranieri. Dopo il segretario di Stato, John Kerry, la Pritzker è la seconda esponente dell’Amministrazione Obama a visitare l’isola in seguito alla stori- L’OSSERVATORE ROMANO GIORNALE QUOTIDIANO Unicuique suum l’occasione a Lampedusa per visitare un hotspot locale. Alle misure di accoglienza potrebbero affiancarsi iniziative più severe per espellere quanti vengano ritenuti privi del diritto allo status di rifugiato. Il quotidiano britannico «The Times» scrive oggi sulla sua edizione online che l’Ue starebbe preparando quattrocentomila espulsioni. GIOVANNI MARIA VIAN direttore responsabile Giuseppe Fiorentino vicedirettore Piero Di Domenicantonio ca ripresa dei rapporti diplomatici. L’embargo americano verso Cuba potrà essere revocato solo dal Congresso. Tuttavia in settembre il presidente Obama ha annunciato alcune misure per ridurre l’impatto dell’embargo, che ampliano le possibilità di commercio e puntano ad appoggiare il nascente settore privato sull’isola. Il capo della diplomazia statunitense che è in missione in America Latina ha affermato che «personalmente credo che l’embargo dovrebbe essere eliminato», fatto che potrebbe «aiutare il popolo di Cuba». Servizio vaticano: [email protected] Servizio internazionale: [email protected] Servizio culturale: [email protected] Servizio religioso: [email protected] caporedattore Gaetano Vallini segretario di redazione Servizio fotografico: telefono 06 698 84797, fax 06 698 84998 [email protected] www.photo.va Il dossier sull’embargo è nelle mani del Congresso, il quale «è preoccupato, a ragione, per i diritti umani, la democrazia e la facoltà della gente di riunirsi», ha ricordato Kerry in un’intervista alla Tvn del Cile, dove ha partecipato alla conferenza internazionale sulla protezione degli Oceani a Valparaiso. Nell’ambito della normalizzazione dei rapporti con Washington, Kerry ha inoltre sottolineato come a Cuba ci sia «una strada tracciata che porta al miglioramento dei rapporti tra il Governo e il suo popolo». Segreteria di redazione telefono 06 698 83461, 06 698 84442 fax 06 698 83675 [email protected] Tipografia Vaticana Editrice L’Osservatore Romano don Sergio Pellini S.D.B. direttore generale KIEV, 7. Si raffredda la crisi in Ucraina. I ribelli separatisti filorussi hanno acconsentito a rinviare le elezioni nella regione del Donbass, consultazioni che Kiev considera illegali: una mossa che ha subito raccolto il plauso da tutte le parti, disinnescando un’accentuazione del conflitto che avrebbe potuto ostacolare il processo di pace avviato con gli accordi di Minsk e la fragile tregua in vigore da settembre. Il rinvio è stato infatti subito plaudito dal Cremlino, il cui portavoce, Dmitri Peskov, ha parlato di «un altro esempio di approccio costruttivo e flessibile nell’interesse della messa in atto degli accordi di Minsk». Plauso anche da Kiev, dove il presidente, Petro Poroshenko, ha dichiarato che il rinvio è «il risultato diretto delle azioni coordinate dell’Ucraina e dei suoi partner nei negoziati a New York e Parigi». Due rappresentanti delle regioni separatiste hanno annunciato di aver «acconsentito a posporre le elezioni previste per il 18 ottobre (Donetsk) e primo novembre (Lugansk) all’anno prossimo. La nuova data provvisoria per le elezioni locali è il 21 febbraio 2016. Ora il Gruppo di contatto (rappresentanti di Mosca, Kiev, separatisti e Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa) e il quartetto “formato Normandia” (Francia, Germania, Russia e Ucraina) avranno davanti cinque mesi in cui potranno lavorare a un compromesso, che consenta di adeguare le elezioni delle aree separatiste alla legislazione ucraina, come chiede perentoriamente Kiev come precondizione per riconoscerne la validità, contemperando questo con la richiesta degli insorti di maggiore autonomia amministrativa per le regioni separatiste filorusse. E consentirà all’Osce o all’Unione europea di organizzare un monitoraggio del processo elettorale. Tutte cose, queste, che non erano state messe nero su bianco nel secondo accordo di Minsk, raggiunto nella capitale bielorussa in febbraio, in cui si prevedeva la tenuta di elezioni il 25 ottobre a Lugansk e Donetsk contestualmente al voto nelle altre regioni dell’Ucraina. Dopo le elezioni legislative in Portogallo A Passos Coelho l’incarico di formare il Governo Pedro Passos Coelho all’uscita dal colloquio con il presidente (Afp) LISBONA, 7. Il presidente del Portogallo, Aníbal Cavaco Silva, ha incaricato il premier uscente, Pedro Passos Coelho, di formare il nuovo Governo. Nelle elezioni di domenica scorsa, la coalizione di centro-destra guidata da Passos Coelho ha ottenuto la maggioranza relativa dei seggi, ma non quella assoluta (centoquattro deputati su duecentotrenta nel Parlamento monocamerale di Lisbona). In una nota, Cavaco Sil- va ha chiesto stabilità politica, compromesso e dialogo per la governabilità del Paese. La maggior parte degli analisti prevede che Passos Coelho formi un Governo di minoranza che possa approvare a fine anno il bilancio dello Stato per il 2016. Inoltre, ritengono che, dopo le presidenziali di gennaio del prossimo anno, il Portogallo si rechi alle urne per elezioni parlamentari anticipate. Conto alla rovescia per il nuovo canale di Panamá PANAMÁ, 7. Il terzo set di chiuse per l’ampliamento del canale di Panama, considerato dagli esperti il progetto d’ingegneria più importante dell’ultimo decennio, è entrato nella fase finale. I lavori hanno raggiunto, infatti, il 95 per cento del totale previsto e il processo di collaudo delle strutture e dei sistemi installati sta dando ottimi risultati, in tutti i settori. Lo annuncia Grupo Unidos por el Canal, che include la spagnola Sacyr, l’italiana Salini Impregilo, la belga Jan de Nul e l’impresa panamense Cusa. Tariffe di abbonamento Vaticano e Italia: semestrale € 99; annuale € 198 Europa: € 410; $ 605 Africa, Asia, America Latina: € 450; $ 665 America Nord, Oceania: € 500; $ 740 Abbonamenti e diffusione (dalle 8 alle 15.30): telefono 06 698 99480, 06 698 99483 fax 06 69885164, 06 698 82818, [email protected] [email protected] Necrologie: telefono 06 698 83461, fax 06 698 83675 Il completamento dell’opera, che ha richiesto quasi sette anni di realizzazione e oltre cento milioni di ore di lavoro, è previsto per aprile 2016. Sui due versanti oceanici, Pacifico e Atlantico, il funzionamento delle sedici paratoie a scorrimento, dal peso medio di 3.300 tonnellate, sta rispondendo a tutti i test elettromeccanici, così come i sistemi di allineamento, sincronizzazione e tenuta idraulica, che hanno superato i collaudi più severi. A gennaio del 2016 sono previsti i primi test di navigazione. Concessionaria di pubblicità Aziende promotrici della diffusione Il Sole 24 Ore S.p.A. System Comunicazione Pubblicitaria Ivan Ranza, direttore generale Sede legale Via Monte Rosa 91, 20149 Milano telefono 02 30221/3003, fax 02 30223214 [email protected] Intesa San Paolo Ospedale Pediatrico Bambino Gesù Banca Carige Società Cattolica di Assicurazione Credito Valtellinese L’OSSERVATORE ROMANO giovedì 8 ottobre 2015 pagina 3 Un mezzo dell’esercito regolare yemenita in una zona di combattimento (Reuters) L’Fmi taglia le stime di crescita mondiali Ban Ki-moon chiede un’indagine sugli incidenti in Cisgiordania A Gerusalemme revocate le restrizioni TEL AVIV, 7. La polizia di Gerusalemme ha revocato il divieto per gli uomini musulmani di età inferiore ai cinquant’anni di recarsi a pregare nell’area delle moschee al centro da giorni di un duro confronto fra palestinesi e israeliani. Nell’annunciarlo, il portavoce della polizia, Luba Samri, ha però avvertito che la misura potrebbe essere ripristinata in caso di timori per la sicurezza. Le tensioni, peraltro, non sembrano venire meno. Stamane proprio a Gerusalemme una donna palestinese ha accoltellato un israeliano, che era armato e che ha sparato ferendola gravemente. Poche ore dopo è giunta notizia di un soldato israeliano ferito leggermente a Kyriat Gat, nel Neghev, da un assalitore che è stato ucciso. In nottata, centinaia di abitanti arabi di Jaffa si erano scontrati con reparti della polizia israeliana durante una manifestazione indetta «in sostegno della moschea Al Aqsa di Gerusalemme». Da New York, intanto, il Segretario generale dell’Onu, Ban Kimoon, si è detto profondamente allarmato per il crescente numero di incidenti in Cisgiordania. «Gli ultimi giorni di scontri, che hanno provocato la morte di quattro palestinesi, tra cui un ragazzo di 13 anni, e centinaia di feriti, sono un altro segno preoccupante della violenza potenzialmente fuori controllo», ha detto Ban Ki-moon, chiedendo al Governo di Israele di «condurre un’indagine tempestiva e trasparente sugli incidenti». Da parte sua, il presidente dell’Autorità palestinese, Mahmoud Abbas, ha ribadito di non volere un’ulteriore esasperazione della situazione. «Le istruzioni alle nostre forze, ai partiti e alla gioventù è che non vogliamo un’escalation militare né di sicurezza», ha dichiarato ieri durante una riunione dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina. «Vogliamo raggiungere una soluzione politica con mezzi pacifici e non con altro», ha aggiunto, ribadendo di essere pronto «ad andare a negoziati» con Israele. Fonti concordi citate dalle agenzie di stampa hanno riferito di un incontro ieri tra responsabili israeliani e palestinesi della sicurezza. I ribelli huthi disposti ad accettare il piano delle Nazioni Unite Spiragli di pace nello Yemen SANA’A, 7. Spiragli di pace nello Yemen dove i ribelli huthi hanno accettato per iscritto il piano di pace in sette punti definito dalle Nazioni Unite per risolvere il sanguinoso conflitto durante colloqui a Muscat, in Oman. Lo afferma oggi l’emittente britannica Bbc. L’intesa siglata prevede, tra l’altro, il cessate il fuoco, il ritiro delle milizie armate dalle città del Paese e il ritorno del Governo del presidente Abd Rabbo Mansour Hadi, da Aden alla capitale Sana’a. Il capo dello Stato yemenita pretende però che prima di tutto i ribelli huthi — uniformandosi alla risoluzione 2216 approvata dal Consiglio di sicurezza dell’Onu — si ritirino dai territori occupati prima di accettare l’accordo. Sul terreno, però, continuano i combattimenti tra i ribelli huthi e le forze yemenite appoggiate dalla coalizione guidata dall’Arabia Saudita. Inoltre, dopo il lancio di razzi ieri sull’hotel ad Aden, seconda città del Paese, che ospita provvisoriamente il Governo yemenita e che ha causato 18 vittime, almeno 14 ribelli huthi sono morti ieri sera in un attentato a Sana’a. Altri 20 miliziani sono rimasti feriti. L’attacco suicida, avvenuto all’ingresso dell’università Al Aman, è stato rivendicato dal cosiddetto Stato islamico (Is). Nei combattimenti con l’esercito nigeriano Secondo il generale statunitense Campbell la situazione nel Paese è degenerata Uccisi oltre cento miliziani di Boko Haram Verso la revisione del piano di ritiro delle truppe dall’Afghanistan ABUJA, 7. L’esercito nigeriano ha dato notizia oggi dell’uccisione in combattimento di oltre cento jihadisti del gruppo fondamentalista islamico di Boko Haram. Gli scontri a fuoco, che hanno provocato anche la morte di sette militari, hanno avuto luogo a Goniri, a sudest della città di Damaturu. I soldati hanno anche recuperato un consistente numero di armi. Undici soldati ciadiani sono invece stati uccisi dai miliziani durante combattimenti in un’area al confine tra Ciad e Nigeria. Lo hanno riferito ufficiali dell’esercito di N’Djamena, sostenendo che gli scontri sono seguiti a un’imboscata notturna condotta dal gruppo islamista. I combattimenti si sono verificati nei pressi di una base militare a Kaiga Ngouboua, situata nella regione del Lago Ciad, a circa due chilometri di distanza dal confine con la Nigeria. L’esercito del Ciad partecipa da inizio anno a una missione contro Boko Haram sotto l’egida dell’Unione africana. Finora i combattimenti si sono concentrati nel nord-est della Nigeria, roccaforte storica dei terroristi islamici, ma attentati e incursioni si sono verificati anche in Ciad, Camerun e in Niger. Controlli di polizia sul luogo di un attentato di Boko Haram (Ap) Smantellate cellule terroristiche in Tunisia TUNISI, 7. La polizia tunisina ha smantellato ieri tre cellule accusate di reclutare combattenti per il cosiddetto Stato islamico (Is) e arrestato 11 persone sospettate di volersi unire ai jihadisti in Libia. La scorsa settimana le autorità tunisine hanno revocato lo stato d’emergenza imposto subito dopo l’attacco terroristico di giugno su una spiaggia di Sousse, dove persero la vita 38 turisti. Sia l’attacco di Sousse che quello di marzo al museo del Bardo, che ha fatto 21 morti compresi quattro italiani, sono stati rivendicati dall’Is. Intanto, uomini delle forze di sicurezza algerine hanno ucciso un pericoloso terrorista islamista nella regione di Bir El Ater, nella provincia di Tebessa, non lontano dal confine con la Tunisia. WASHINGTON, 7. La necessità di una revisione dei piani di ritiro militare statunitense in Afghanistan si fa sempre più forte. Alla commissione Esteri del Senato a Capitol Hill, il generale John Campbell, a capo della coalizione in Afghanistan, ha riferito che la situazione nel Paese è talmente degenerata che è necessario un cambiamento dei piani. «Basandomi sulle condizioni sul terreno, credo che dovremmo provvedere a opzioni diverse da quanto indicato nei piani iniziali», ha detto Campbell riferendosi al ritiro dei militari americani previsto entro la fine del 2016. «Quando il presidente lo decise non prese in considerazione i cambiamenti significativi poi verificatisi in questi due anni», ha aggiunto. Il generale ha riferito di aver offerto opzioni ai suoi superiori per modificare il piano iniziale. Inoltre, il generale ha precisato che «la decisione di condurre i raid» su Kunduz — che hanno colpito l’ospedale di Medici senza Frontiere provocando 22 morti — «è stata presa all’interno del comando statunitense. L’ospedale è stato colpito per sbaglio. Non prenderemmo mai di mira di proposito una struttura ospedaliera». Campbell ha poi precisato che i raid erano stati chiesti dalle forze afghane, «ma la decisione di procedere con gli attacchi è stata nostra». Nel ribadire poi che l’inchiesta sarà condotta in maniera «trasparente e obiettiva», il capo delle forze della coalizione internazionale ha sottolineato che combattimenti intensi continuano in Afghanistan. E, intanto, tutte le organizzazioni umanitarie un tempo attive a Kunduz hanno lasciato la città. Lo ha confermato ieri Jens Laerke, porta- Gravi conseguenze in Cina per il passaggio del tifone Mujigae PECHINO, 7. Peggiorano le conseguenze del passaggio del tifone Mujigae sul sud-et della Cina. Finora le vittime accertate sono diciannove, ma si teme che possano essere molte di più. Sono infatti ancora tante le persone — soprattutto pescatori della provincia del Guangdong — che mancano all’appello. Lo riferisce l’agenzia di stampa locale Xinhua. Il tifone ha colpito le coste sudorientali del Paese e si è spinto fino nell’entroterra, provocando ingenti danni alla rete elettrica e alle comunicazioni. In totale, nelle province del Guangdong e del All’orizzonte un Governo unitario libico TRIPOLI, 7. L’inviato speciale dell’Onu per la Libia, Bernardino León, ha auspicato che entro oggi si possa arrivare ad annunciare la nascita di un Governo unitario. Parlando ieri notte in conferenza stampa da Skhirat, in Marocco, dove si sta svolgendo la trattativa, il diplomatico spagnolo ha affermato che «abbiamo un’immagine chiara di chi sarà il premier e di chi saranno i suoi quattro vice e prevediamo di dare i loro nomi già mercoledì sera». Il Congresso nazionale di Tripoli ha indetto infatti una seduta oggi per decidere se accettare i nomi fatti in Marocco. Un Governo di concordia nazionale potrebbe dunque essere all’orizzonte, ma l’intesa non è ancora certa. Una fonte del Congresso nazionale libico ha definito infatti negativo quanto sta emergendo dal dialogo in corso a Skhirat. In particolare, accusa l’inviato dell’Onu di aver «esercitato forti pressioni sulla nostra delegazione prima di arrivare in Marocco per accettare il suo documento di accordo». Nel frattempo, sono iniziati oggi a Tangeri i lavori voce dell’Ufficio dell’Onu per gli Affari umanitari, secondo il quale «attualmente non sono rimaste agenzie umanitarie all’interno di Kunduz». La strategica città settentrionale è stata teatro il 28 settembre di un attacco a sorpresa dei talebani e in città continuano i combattimenti tra gli insorti e le forze afghane. sulla crisi libica del Foro di dialogo 5+5, tra i ministri degli Esteri di Portogallo, Italia, Spagna, Francia, Malta da una parte e di Algeria, Tunisia, Marocco, Libia e Mauritania dall’altra. L’inviato dell’Onu incontra la stampa (Ap) Guangxi, cinque milioni e mezzo di persone sono state colpite dal passaggio del tifone, uno dei più violenti degli ultimi decenni. Duecentomila persone sono state ricollocate in alloggi temporanei per i danni subiti dalle proprie abitazioni. Ingenti i danni economici provocati dalle tempeste degli ultimi giorni, che ammontano a oltre 3,6 miliardi di dollari. Colpito soprattutto il settore agricolo, con oltre 280.000 ettari di terreni coltivati devastati dal passaggio di Mujigae. Secondo i meteorologi, ci vorranno almeno sette giorni per un ritorno alla normalità. LIMA, 7. La frenata dei Paesi emergenti spinge al ribasso la crescita mondiale, mentre nelle economie avanzate la ripresa migliora gradualmente. Il Fondo monetario internazionale (Fmi) ha tagliato dello 0,2 per cento le sue previsioni di crescita globale per il 2015 e il 2016, portandole rispettivamente al 3,1 per cento (in calo dal 3,4 per cento dello scorso anno) e al 3,6 per cento, definendo l’espansione «modesta». I rischi al ribasso sono più pronunciati rispetto alle ultime valutazioni del luglio scorso, secondo il World Economic Outlook diffuso ieri a Lima, alla vigilia degli incontri annuali dell’Fmi e della Banca mondiale. «Sei anni dopo l’uscita dalla più profonda recessione del dopoguerra, il ritorno a un’espansione globale robusta e sincronizzata ancora non c’è», ha detto Maurice Obstfeld, nuovo capo economista dell’Fmi. A pesare il trend calante dei prezzi delle materie prime che «sta avendo effetti drammatici nelle economie emergenti e i paesi esportatori in via di sviluppo», aggiunge Obstfeld. Ma a gravare sulla ripresa anche l’instabilità politica e un aumento del debito. Il rallentamento della Cina, dal 7 al 6 per cento, ha impattato altre economie, con la Russia e il Brasile che sono oggi in recessione. In generale, le economie emergenti dovrebbero chiudere il 2015 con un prodotto interno lordo al più 4 per cento, per poi risalire a più 4,5 per cento nel 2016. L’Eurozona, invece, risulta in graduale ripresa: più 1,5 per cento nel 2015 e più 1,6 per cento nel 2016. Arrestato un ex presidente dell’Assemblea generale dell’Onu NEW YORK, 7. John Ashe, presidente dell’Assemblea generale dell’Onu dal settembre 2013 al settembre 2014 dopo esservi stato rappresentante di Antigua e Barbuda, è stato arrestato insieme ad altre cinque persone in relazione a un’indagine su tangenti internazionali condotta dal procuratore di Manhattan, Preet Bharara e dall’Fbi. Le tangenti sarebbero state pagate a funzionari dell’O nu da imprenditori cinesi, due dei quali a loro volta già finiti in manette, per sostenere progetti immobiliari a Macao. Il Segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, si è detto profondamente turbato per la vicenda. Incriminati gli autori del colpo di Stato in Burkina Faso OUAGAD OUGOU, 7. Il generale Gilbert Dienderé, comandante del Reggimento per la sicurezza presidenziale (Rsp) autore del tentato colpo di Stato in Burkina Faso dello scorso 17 settembre, e l’ex ministro degli esteri Djibril Bassolé sono stati formalmente incriminati per attentato alla sicurezza dello Stato, oltre che per omicidio — nella repressione delle proteste popolari gli uomini dell’Rsp avevano ucciso dieci persone — danneggiamenti e distruzioni di proprietà private. Secondo fonti locali citate dalla France Presse e da altre agenzie di stampa, i due dovranno rispondere anche di «collusione con forze straniere per destabilizzare la sicurezza interna». Sia Dienderé sia Bassolé, che rimangono in carcere, sono considerati fedelissimi dell’ex presidente Blaise Compaoré, costretto l’anno scorso a lasciare il potere e il Paese dalle proteste popolari. Dienderé aveva reso il potere il 23 settembre al presidente ad interim Michel Kafando, dopo aver constatato il fallimento del suo tentativo a fronte di massicce mobilitazioni popolari seguite da una presa di posizione dell’esercito che aveva costretto alla resa i militari golpisti dell’Rsp, il corpo d’élite che poi è stato sciolto. Bassolé, da parte sua, figura tra le personalità di spicco del vecchio regime sulla cui partecipazione alle prossime elezioni pende un’incognita. Il Consiglio di Stato all’inizio di settembre aveva respinto la sua candidatura alla presidenza. Più in generale, la legge elettorale approvata vieta la candidatura dei vecchi governanti, ma l’accordo che ha portato alla resa dell’Rsp prevede invece elezioni «inclusive». L’OSSERVATORE ROMANO giovedì 8 ottobre 2015 Origene e Agostino furono di gran lunga le personalità più importanti delle lettere cristiane e ambedue attesero con impegno all’interpretazione del testo biblico pagina 5 Benozzo Gozzoli, «Agostino insegna retorica e filosofia a Roma» (XV secolo) di MANLIO SIMONETTI i recente nell’ambito della storia dell’antico cristianesimo si sono avuti in Italia due eventi importanti, di fatto indipendenti uno dall’altro ma uno con l’altro strettamente collegati sotto il profilo letterario e culturale: Lorenzo Perrone ha pubblicato l’edizione critica di un gruppo di omelie di Origene sui Salmi recentemente scoperte nel codice Monacensis Graecus 314, e Franco Gori ha pubblicato il quinto e ultimo volume dell’edizione critica delle Enarrationes in psalmos 101-150 di Agostino. Origene e Agostino furono di gran lunga, in antico, le personalità più importanti e rappresentative delle lettere cristiane, e ambedue attesero con impegno all’interpretazione dei Salmi. A tal proposito ricordo che i Salmi furono allora il testo più conosciuto e letto di tutta la Sacra Scrittura: Giovanni Crisostomo aveva conosciuto alcuni fedeli che non avevano letto i vangeli, ma conoscevano a memoria i Salmi perché abitualmente li cantavano in chiesa. Per questo motivo nessun libro della Scrittura fu allora più studiato e interpretato, e le interpretazioni di Origene e di Agostino hanno condizionato tutta la successiva esegesi sia in oriente sia in occidente. Qualche tempo fa ho avuto occasione di scrivere su queste pagine in merito al volume origeniano, e oggi mi dedico all’altra edizione. Agostino ebbe carissimi i Salmi, che conosceva a memoria e che impregnarono del loro caratteristico stile il suo stesso modo di scrivere, e predicò su di essi con particolare impegno, non soltanto durante la liturgia domenicale ma anche infrasettimanalmente, e integrò il di per sé cospicuo numero dei testi predicati con altri da D Nella nuova edizione critica delle Enarrationes di sant’Agostino Variazioni sul tema dei Salmi non l’unico ma per certo il più caratteristi- vola di legno, che dà speranza di salvezza co di Agostino, può essere assimilato a un a chi è travolto dal naufragio, significa la brano di musica, composto da un tema croce salvifica di Cristo (En. ps. 51, 11). Il iniziale ampiamente sviluppato nella sua torrente di ps. 109, 7 è assunto a simbolo linea melodica fondamentale, che poi con- del fluire della vita mortale, dove gli uotinua in una serie di variazioni ognuna di mini «vengono passano vanno via (succeben più breve estensione. La ripetizione dunt accedunt decedunt), senza potersi ferinsistita e martellante di ogni singolo lem- mare» (En. ps. 109, 20). ma del salmo nel corso della relativa spieOvviamente non possiamo neppure acgazione, che può sconcertare il lettore mo- cennare alla ricchezza di temi di ogni gederno, e il ritorno di alcuni di essi per tut- nere esposti nelle Enarrationes, e ci limitiato il corso dell’omelia rilevano la compat- mo a richiamare l’atteggiamento mentale tezza del discorso e richiamano l’attenzio- che caratterizza ogni aspetto della riflesne degli ascoltatori sul tema di fondo, fa- sione agostiniana, quello dell’interiorità, cilitandone la comprensione. che è dire: il richiamo alla luce interiore, a L’antico esegeta cri- conoscere Dio nel ripiegarci su noi stessi, stiano, quando interpre- allo scrutare la propria coscienza come tava un testo dell’Antico momento essenziale del faticoso progresso Testamento, mirava a nella vita spirituale. Non sorprende quindi mettervi in evidenza la la frequenza con cui ricorre sulla bocca di presenza di Cristo e del- Agostino il termine strepitus: è il turbine la Chiesa, il che impo- della vita mondana, in ciò che esso preneva più che spesso senta di alienante e, insieme, di attraente, l’applicazione dell’inter- che col suo rumore distoglie dalla pace e Sono Giovanni Crisostomo e Agostino i due pretazione allegorica; e dal ripiegamento interiore. Il senso di Dio nelle Enarrationes (En. in noi è come una dolce eco della musica antichi autori cristiani che più hanno scritto, e il ps.) agostiniane l’allego- divina che risuona sempre in cielo, e che secondo è anche tra i Padri della Chiesa più rizzazione del testo è noi possiamo percepire solo se non siamo raffigurati. Lo confermano ora i due ricchissimi frequente, anche molto disturbati dallo strepito del mondo (En. tomi (a cura di Alessandro Cosma e Gianni al di là del riferimento ps. 41, 9). Pittiglio, Roma, Città Nuova, 2015, pagine 611, cristologico, accompaIl grande tema delle due città, la celeste euro 120, e pagine 429, euro 85) in cui si articola il gnandosi all’interpreta- e la terrena, trattato teoreticamente nel De volume dedicato al Quattrocento dell’Iconografia zione letterale: per civitate Dei, è presente nelle Enarrationes, agostiniana che integra la benemerita opera omnia esempio, il giorno e la proposto negli aspetti esistenzialmente più bilingue di Città Nuova (e dalla quale sono tratte notte del salmo 41, 4, significativi: la mescolanza tra loro dei citle illustrazioni qui pubblicate). E all’edizione dopo essere stati inter- tadini di Babilonia e di Gerusalemme, gli critica delle Enarrationes in psalmos del vescovo di pretati in senso letterale, uni che soffrono gli altri in mezzo ai quali Ippona sarà dedicata il 9 ottobre l’inaugurazione sono assunti a simboli quelli soffrono, gli uni che pensano al ciedell’anno accademico dell’Istituto patristico della prosperità e lo gli altri alla terra; la prigionia a BabiloAugustinianum a cui parteciperanno, tra gli altri, dell’avversità della no- nia del cittadino di Gerusalemme, che si Manlio Simonetti, che ha riassunto in questa stra vita (En. ps. 41, 6). trova immerso nella realtà labile e transipagina il suo intervento, e Franco Gori. Il mare, richiamato tan- toria del mondo. A questo cittadino, che è te volte nel testo bibli- dire alla povera gente che lo ascolta e co, è apprezzato sempre ogni giorno è alle prese con la durezza negativamente: «indica della vita e la sopraffazione dei potenti, lui composti con destinazione alla sola let- simbolicamente questo mondo, amaro per Agostino non può proporre che la sperantura. Per certo non seguì, nel predicare, la salsedine, violento per le tempeste, do- za della futura pace che li attende a Geruun ordine prestabilito, e di vari salmi co- ve gli uomini, pervertiti e deformati dalla salemme. nosciamo più di una interpretazione omi- cupidigia, sono diventati come pesci che si Le Enarrationes furono, insieme con le letica; ma col trascorrere degli anni ebbe divorano l’un altro» (En. ps. 64, 9). La ta- Confessiones, l’opera di Agostino più letta occasione di interpretarli pressoché tutti, nel corso dei secoli, e sì che verso la fine della vita decise di per oltre un millennio completare l’interpretazione dell’intero sono stati in occidente Salterio, scrisse l’interpretazione del lunil testo fondamentale ghissimo salmo 118, sul quale non aveva per l’utilizzazione liturmai predicato, ripartendola in trentadue gica e l’interpretazione testi, e curò egli stesso la pubblicazione dei Salmi. Ciò spiega il dell’intera raccolta, che conosciamo col grandissimo numero di nome di Enarrationes in psalmos, titolo manoscritti che ce le non originario, che compare per la prima hanno tramandate, circa volta in epigrafe all’edizione (1529) di Eraquattrocento, che consmo. tengono l’opera sia Sempre e dovunque componente intecompleta, sia — più grante di ogni predica è la parenesi volta spesso — frammentaria. all’edificazione e al profitto morale degli Questa circostanza, ascoltatori, ed essa è ben rappresentata sommandosi con l’inusinelle omelie sui Salmi di Agostino, ma tata lunghezza dell’openon tanto da nuocere alla componente ra, ha fatto sì che fino a specificamente esegetica. Origene aveva pochi anni fa si era prigeneralizzato un tipo di omelia esegetica vi di una moderna ediche, esemplandosi sul commentario, conzione critica, ed ediziotemplava il frazionamento del testo bibline di base restava, e — co previamente letto in pubblico in lemmi come vedremo — resta di breve lunghezza, seguiti ognuno dalla tuttora per buona parte relativa interpretazione. Anche Agostino si dell’opera, quella dei è uniformato a questo schema ma, al fine maurini (Parigi 1681), di non sacrificare la parenesi, l’ha parzialconfluita nella Patrolomente modificato, nel senso di far precegia latina del Migne, dere l’interpretazione analitica del testo sufficiente per i suoi del salmo lemma per lemma da una vistotempi ma certamente sa parte iniziale nella quale fissa e svilupnon per le esigenze delpa un tema di carattere generale, e scelto la moderna filologia, e in modo da incidere fortemente sulla senla ben più recente edisibilità degli ascoltatori. Il pericolo di uno zione (1956) di Eligius stacco troppo netto tra le due parti D ekkers e Johannes dell’omelia è evitato dalla perizia con cui Fraipont per il «Corpus Agostino, retore nato, le sa collegare temaChristianorum» (38-40), ticamente. Se ci possiamo permettere un che voleva essere una Sandro Botticelli, «Sant’Agostino nello studio» (1480) paragone musicale, questo tipo di omelia, revisione critica del te- Un corpus iconografico sontuoso sto maurino, è risultata non meno insufficiente. Di fronte a questo stato di cose l’Accademia delle Scienze di Vienna, editrice dello Csel, il «Corpus scriptorum ecclesiasticorum Latinorum», nel quale già svariate opere agostiniane erano state edite criticamente, ha avvertito l’esigenza di mettere in piedi l’organizzazione per una edizione critica delle Enarrationes nel senso più stretto del termine. Parlo addirittura di organizzazione, in quanto ampiezza della tradizione manoscritta e lunghezza dell’opera escludono che l’onere dell’edizione possa essere affidato a una sola persona e impongono un lavoro di équipe. Per questo l’accademia viennese, nella persona soprattutto di Adolf Primmer, nel 1995 entrò in contatto con l’istituto Augustinianum di Roma per mettere in piedi un congiunto gruppo di lavoro. A seguito di laboriosi pourparler si decise di frazionare l’opera in tre parti, Enarrationes sui salmi 1-50; 51-100; 101-150, affidati per il lavoro di edizione a tre équipe diverse: accantonata per il momento la prima parte, poi affidata a Clemens Weidmann, la seconda fu assegnata a Primmer e ai suoi collaboratori, e la terza a Franco Gori, anch’egli coadiuvato da alcuni collaboratori. Per l’effettivo espletamento del lavoro, le Enarrationes sui salmi 101-150 furono divise ulteriormente in cinque parti, tre delle quali affidate a Gori, coadiuvato da alcune allieve, e le altre due ad altri studiosi. Non potendo qui dilungarmi troppo, mi limito a rilevare, da una parte, la discrasia di carattere scientifico che subito si evidenziò tra i viennesi, adusi per lunga tradizione a intervenire sugli antichi testi per correggere errori e sviste spesse volte del tutto inesistenti, e gli italiani, rappresentati da Gori, molto più rispettosi del testo trasmesso quale è giunto a noi; dall’altra una serie di inconvenienti vari, tra i quali la prematura morte di Primmer, le, e ancor più lunga e difficile si è poi rilevata a causa del vanificarsi dei collaboratori. Tra il 2001 e il 2015 Gori ha pubblicato, in ordine sparso, l’edizione critica delle Enarrationes relative ai salmi 101-150, ripartita in cinque volumi, dedicati rispettivamente ai salmi 119-133 (2001), 134-140 (2002), 141-150 (2005), 101-109 (2011), 110118 (2015). Nello stesso tempo, quanto alla seconda cinquantina dei salmi è stato pubblicato soltanto un volume, a cura di Hildegund Müller; quanto alla prima due volumi a opera di Weidmann. Non è in questa sede che possiamo dilungarci in osservazioni troppo tecniche. Mi limito a rilevare che la tradizione manoscritta di testi pronunciati prima di essere messi per scritto, quali appunto le Enarrationes predicate, presenta caratteri propri che la rendono particolarmente complicata. In primo luogo, quanto alla forma espressiva, il dicitore, nel parlare, per forza di cose incorre in anacoluti e altre imperfezioni linguistiche che, nella trasmissione manoscritta del testo, invitavano il lettore colto a correggere eliminando la vera o presunta anomalia. In secondo luogo, per quanto attiene specificamente alle Enarrationes, ho detto sopra che Agostino stesso curò la pubblicazione unitaria di tutte, sia predicate sia soltanto scritte. Quelle predicate venivano messe per scritto dai tachigrafi durante la predicazione e passate subito dopo in bella copia, sì che erano state conosciute, nell’ambiente di Agostino, a mano a mano che venivano trascritte, e alcune di esse hanno avuto una certa diffusione indipendente da quella dell’opera intera; in tal modo complicavano la tradizione manoscritta, già soggetta, per parte sua, sia agli interventi correttivi di cui sopra, sia a quelli sollecitati dall’eventuale Giusto di Gand «Sant’Agostino» (1474) confronto e controllo, eseguito da qualche lettore diligente che aveva a disposizione un altro o più altri esemplari dello stesso testo. In complesso una tradizione ampia e ingarbugliata, tale da mettere a dura prova ogni buon filologo, e Gori si è rivelato non impari alla dura prova. Fondata la sua analisi della tradizione manoscritta su una scelta di codici sufficientemente ampia e affidabile, ha districato le complesse fila dei loro reciproci rapporti, verticali e orizzontali, ha scelto con competenza e senza condizionamenti pregiudiziali nel Questo tipo di omelia caso di varianti concorrenti per una stessa lezione, sì da il più caratteristico del vescovo africano darci finalmente un’adeguata può essere assimilato edizione critica per le Enarrationes relative ai salmi 101a un brano di musica ampiamente sviluppato 150, un risultato che ancora nella sua linea melodica fondamentale qualche anno fa sembrava soltanto utopico e che fa onore alla filologia italiana. che di fatto ha paralizzato l’attività Per chiudere, lasciamo la parola all’editore dell’équipe viennese, e quanto all’équipe in merito ai rapporti tra testo pronunciato italiana, lo spontaneo ritiro di svariati col- e testo scritto, che è l’aspetto più problelaboratori, sì che gradatamente tutto il la- matico che presenta la tradizione: «Di voro d’edizione si è concentrato su Gori, questi caratteri (cioè, del testo pronunciasolo saltuariamente e marginalmente coa- to) l’editore deve essere continuamente diuvato da qualche collaboratore. consapevole per comprendere i caratteri Franco Gori, docente di letteratura cri- originali del testo, e non scambiarli per stiana antica nell’università di Urbino, fi- corruttele da emendare, e anche per prenlologicamente formato alla esigente scuola dere atto talora che il trasferimento dalla di Cesare Questa, editore dei Commentari originaria forma orale improvvisata alla di Mario Vittorino ad alcune lettere di scrittura, senza adattamento alcuno alla Paolo e del cosiddetto Praedestinatus, lettura privata, ha indebolito quella perspiscientificamente preparato e dotato di non cuitas dicendi e suavitas dictionis che questi comune capacità di lavoro, era la persona sermoni dovevano avere per il pubblico, più indicata per affrontare una fatica che che accorreva numeroso ad ascoltare il vegià all’inizio si prospettava lunga e diffici- scovo di Ippona». L’OSSERVATORE ROMANO giovedì 8 ottobre 2015 pagina 7 Nomine episcopali Intervista al decano della Rota romana sul nuovo processo matrimoniale Speranza e non paure La rifondazione del processo matrimoniale con i motupropri dello scorso 8 settembre, il rapporto con i due sinodi su matrimonio e famiglia, lo snellimento e la semplificazione auspicata dai vescovi di tutto il mondo, la centralità del vescovo giudice, la rivalutazione del diritto del metropolita: sono questi i temi affrontati dal decano della Rota romana, Pio Vito Pinto, un mese dopo la promulgazione dei due documenti che entreranno in vigore l’8 dicembre, inizio del giubileo della misericordia, in un’intervista con l’O sservatore Romano. E si tratta di una profonda riforma, che già in questi primi giorni dei lavori sinodali è stata salutata con favore — sottolinea il prelato — come una legge chiara, disposta per rispondere a bisogni urgenti dei fedeli e dalla quale il Papa si aspetta che venga speranza, non paure. un’ampia esperienza collegiale, emersa dai questionari inviati a tutte le conferenze episcopali. E da questi è risultata un’amplissima convergenza sull’esigenza di snellire e semplificare i processi matrimoniali, come sottolinea il numero 115 dell’Instrumentum laboris e hanno detto i cardinali Baldisseri ed Erdő nelle rispettive relazioni di apertura del sinodo. Si può stabilire un rapporto tra i due documenti papali e il sinodo? Quali sono i capisaldi di queste nuove leggi? I due motupropri sono frutto del cammino sinodale ed espressione autentica della collegialità episcopale. Com’è noto, vi è stata infatti, prima delle due assemblee sinodali, una larghissima consultazione. I documenti scaturiscono dunque da La riforma di Papa Francesco affida a ogni vescovo diocesano due tipi di processo: quello più breve e quello ordinario. Nel primo caso è il vescovo a giudicare personalmente, se vi è piena evidenza delle prove di nullità; in questo caso, dopo una Snellire e semplificare i processi: che significa in concreto? Come già aveva disposto Pio X all’inizio del Novecento, il Pontefice ha inteso restituire in pieno l’esercizio della potestà giudiziale al vescovo diocesano e al metropolita, cioè all’arcivescovo capo di una provincia ecclesiastica. In questo modo Papa Francesco vuole una maggiore prossimità delle strutture della Chiesa ai fedeli. Le nomine di oggi riguardano la Chiesa in Italia e in Vietnam. Carmelo Cuttitta vescovo di Ragusa (Italia) breve istruttoria, assume la certezza morale e firma la sentenza. Non è tuttavia il vescovo a istruire le cause, ma i suoi collaboratori: il vicario giudiziale o altro giudice istruttore. Se invece non vi è immediata evidenza delle prove, il caso viene inviato al processo ordinario. Per questo ogni vescovo deve costituire un tribunale diocesano per le nullità matrimoniali: collegiale, ma in caso di impossibilità anche con un giudice unico. In concreto, ogni richiesta di nullità va indirizzata al vicario giudiziale diocesano, che decide in quale dei due tipi di processo deve essere risolto il caso. Il processo breve prevede la possibile presenza delle parti, a differenza del processo ordinario, e deve risolversi in un arco di tempo che può oscillare da due settimane a un mese. Aspetti, questi, che mostrano la grande novità di questo tipo di procedimento, non a caso affidato dal successore di Pietro al vescovo in persona, perché questi non cada in abusi a danno della verità del vincolo matrimoniale: abusando, infatti, il vescovo tradirebbe non il Papa, ma Cristo stesso. E per entrambi i processi la gratuità, fortemente auspicata dai motupropri, mostrerà con tutta evidenza il loro spirito pastorale, volto unicamente al bene dei fedeli. E questi comprendono immediatamente lo spirito di povertà che deve ispirare la Chiesa. Le leggi sono retroattive? Com’è noto, il nuovo regime giuridico entrerà in vigore dall’8 dicembre prossimo e non avrà effetti retroattivi. Tuttavia, nel caso di un processo già in corso e la cui sentenza di nullità sia data e notificata successivamente all’8 dicembre, si applicheranno gli effetti della riforma e la sentenza affermativa sarà quella definitiva. Che accadrà ai tribunali regionali? Questa legge rifonda e riordina in pieno, ex integro, il processo matrimoniale, dando al vescovo il diritto di costituire il suo tribunale diocesano. Cade dunque la legge che prevede i tribunali regionali, esistenti del resto soltanto in alcuni Paesi. All’interno delle singole province ecclesia- stiche i vescovi avranno invece facoltà di istituire, se lo riterranno utile, un tribunale interdiocesano con appello al tribunale del metropolita, fatta salva la possibilità di creare, a norma del diritto, tribunali interdiocesani di più province. Come esprimere il significato di questa centralità del vescovo giudice? Rispondo con un esempio. In alcune circostanze particolari il vescovo, come pastore e giudice del suo gregge, potrebbe consegnare personalmente la sentenza di nullità alle parti interessate. Sarebbe un segno di prossimità evangelica ai fedeli, in molti casi feriti da anni di sofferenza. La Chiesa infatti è mistero e il vescovo è colui che accompagna, quasi conduce per mano i fedeli: in questo senso è mistagogo, come furono Basilio e Giovanni Crisostomo in oriente, Ambrogio e Agostino in occidente. (g.m.v.) Gruppi di fedeli all’udienza generale All’udienza generale di mercoledì 7 ottobre, in piazza San Pietro, erano presenti i seguenti gruppi: chowy, Poznania, Namysłowa Warszawy, Łodzi, Opola; pielgrzymi indywidualni. Da diversi Paesi: Partecipanti al Corso di rinnovamento promosso dai Missionari Verbiti. De France: groupes de pèlerins des diocèses de Rennes, Montpellier, Paris, Limoges; groupe de la Société des Missions africaines; groupe de l’Hospitalité Monfortaine; groupe Notre-Dame des Minimes, de Lyon. Dall’Italia: Gruppi di fedeli dalle Parrocchie: San Giovanni Battista, in Vazzola; San Lorenzo, in Conselve; Santi Ambrogio e Simpliciano, in Carate Brianza; Beata Vergine del Rosario, in Borgo Mesola; San Maurizio, in Schiavi di Abruzzo; Immacolata Concezione di Maria, in Bassano in Teverina; Santi Guglielmo e Pellegrino, in Foggia; Cuore Immacolato di Maria, in Barletta; Maria Santissima della Madia, in Monopoli; San Salvatore da Horta, in Orta di Atella; Santa Maria della Misericordia, in Oliveto Citra; San Pietro, in Aiello di Baronissi; Nostra Signora del Cedro, in Santa Maria del Cedro. Ufficiali e Militari della Brigata Bersaglieri, di Caserta; Militari del 232° Reggimento Trasmissioni, di Avellino; Polizia di Stato Reparto Volo, di Napoli; Associazione italiana di medicina nucleare; Associazione Libertas Genzano Pallavolo; Associazione italiana famiglie VHL, di San Prospero di Suzzara; Associazione impegno culturale, di Sale; Associazione diabetici Atriani; Associazione Anspi Lauretana, di Grumo Appula; Gruppo di preghiera Padre Pio, di Villa Literno; Confraternita Maria Santissima del Rosario, di Agerola; Comunità Nuovi Orizzonti, di Castelpetroso; gruppi di famiglie adottive, di Benevento e di Bollate; gruppo Avis-Aido, di Bibbiano; gruppo Ugaf, di Carmagnola; gruppo Anafim, di Padova e Treviso; gruppo Ares Banca popolare di Milano; gruppo Cisom-Alexis Matese; gruppo Voci dai Cortivi, di Belluno; gruppo La casa di Maria, di Bitonto; gruppo Piccole Suore della Sacra Famiglia; Centro Papa Giovanni XXIII, di Budoni-Creazzo; Centro Lo zainetto, di Ovada; Centro Il tarlo, di Loiano; Circolo Calabresi Alto Adige, di Bolzano; Circolo San Giuseppe, di Pioltello; Lions club Bologna Valli Lavino Samoggia; Istituto Don Orione, di Pescara; Istituto Maiuri, di Pompei. Gruppi di fedeli da Fucine, Piancogno, Arzignano, Marostica, Acicatena, Lecce, Tromello, Celano. Coppie di sposi novelli Gruppi di fedeli da: Ungheria; Slovacchia; Romania; Croazia. I polacchi: Pielgrzymi z parafii: Wniebowzięcia NMP z Bolszewa, Wniebowzięcia NMP z Czarnocina; pielgrzymka osób życia konsekrowanego pełniących posługę pośród polskich emigrantów; pielgrzymi V pułku inżynieryjnego ze Szczecina-Podjuchów; chór „Echo” z parafii Wniebowzięcia NMP w Zebrzydowicach; pielgrzymi z gimnazjum im. Jana Pawła II z Lubina i Polkowic; członkowie NSZZ Solidarność przy KWK Wieczorek w Katowicach; Związek Zawodowy Górników przy kopalni węgla kamiennego w Jankowicach; grupy turystyczne z Często- De Suisse: Unité pastorale VendlineAlle-Baroche, du diocèse de Bâle, D’Irak: groupe de pèlerins. From various Countries: New Seminarists at the Pontifical Beda College. From England: Pilgrims from the Diocese of Middlesbrough, accompanied by Bishop Terence Patrick Drainey; Pilgrims from the Church of England Diocese of London; Pupils and teachers from Sacred Heart Primary School, Newcastle, From Scotland: Pilgrims from St Patrick’s Parish, Anderston, Glasgow; Students and staff from Taylor High School, New Stevenston, Motherwell. From Ireland: Pilgrims from St Patrick’s Parish, Belfast, County Antrim, accompanied by Bishop Patrick Walsh. From Faroe Islands: Students and teachers from Faroe Islands Upper Secondary School. From Gibraltar: Pilgrims from St Bernard’s Parish. From Netherlands: Pilgrims from Suitbertus Parish; A delegation from the Dutch Lieutenancy of the Equestrian Order of the Holy Sepulchre of Jerusalem. From Norway: Pupils, teachers and parents from St Francis Xavier Catholic School, Arendal. From Nigeria: Members of The Order of The Knights of Saint Mulumba, Abuja. Nel sito di Radio vaticana Pagina web in lingua coreana From Indonesia: Pilgrims from Denpasar Catholic Church. From Japan: Pilgrims from Chofu Church, Archdiocese of Tokyo; A delegation of Rissho Kosei-kai Buddhists. From Malaysia: Pilgrims from: St Venerdì 9 ottobre, giorno in cui la Repubblica di Corea festeggia la giornata della lingua nazionale, nel sito internet della Radio vaticana verrà aperta una pagina web nell’idioma del Paese asiatico. L’iniziativa ha ricevuto impulso dal viaggio di Papa Francesco nell’estate 2014 ed è realizzata in collaborazione con la Conferenza episcopale coreana e l’ambasciata della Repubblica di Corea presso la Santa Sede. Il servizio sarà attivo all’indirizzo http://kr.radiovaticana.va dalle 10 del mattino di Roma (che corrispondono alle 17 coreane). Con il coreano il sito della Radio vaticana raggiunge le 39 lingue, in 13 alfabeti diversi. Joseph Church, Sentul, Kuala Lumpur; St Theresa Church, Serian, Sarawak; St Pio Spirituality Centre, Johor. From the Philippines: Pilgrims from Our Lady of Lourdes Parish, Salasa, Pangasinan. From Canada: Pilgrims from the Diocese of Saint John, New Brunswick; Pilgrims from the following parishes: Mary Help of Christians Chinese Parish, Edmonton, Alberta; Blessed Elizabeth of the Trinity , Archdiocese of Moncton; St Martin, Ennismore, O ntario. From the United States of America: Pilgrims from: Archdiocese of Mobile, Alabama; Diocese of Baton Rouge, Louisiana; Diocese of Wheeling-Charleston, West Virginia, accompanied by Bishop Michael Bransfield; Pilgrims from the following parishes: Resurrection, Escondido, California; Immaculate Heart of Mary, Northglenn, Colorado; Rose of Lima, Braxley, Georgia; St Monica, Sussex, New Jersey; St Patrick, Athens, New York; St Patrick, Catskill, New York; St Colman, East Kingston, New York; St Paul, Manchester Center, Vermont; From parishes in Illinois: St Monica, Elgin; St Catherine of Genoa; Our Saviour, Jacksonville; St Giles, Oak Park; St Mary, Riverside; St Mary, Sterling; Priests participating in a Theological Renewal Course at the Institute for Continuing Theological Education, in the Pontifical North American College; Member of the Prayer group of The Divine Mercy, Washington; A delegation from the Ancient and Honorable Artillery Company of Massachusetts; Delegates at the Student Leadership Conference of the Marymount Network of Schools; Students and faculty from DeSales University, Chicago, Illinois. Aus der Bundesrepublik Deutschland: Pilgergruppen aus den Pfarrgemeinden St. Stephanus, Aalen-Wasseralfingen; Mariä Himmelfahrt, Ahaus-Alstätte; St. Bartholomäus, Ahlen; St. Matthäus, Arenshausen; St. Bartholomäus, Bielefeld; Unsere Liebe Frau, Bochum; St. Peter, Bonn-Holzlar; St. Michael, Bottrop; St. Ägidius, Bornheim-Hersel; St. Aldegundis, Büttgen; Der Gute Hirte, Cottbus; St. Amandus, Datteln; St. Vitus, Ellwangen; Heilige Maria, Esslingen; St. Peter und Paul, Hofheim; St. Pankratius, Köln-Worringen; St. Johann Baptist und St. Heinrich, Leichlingen; St. Andreas, Leverkusen; St. Laurentius, Mainburg; St. Gereon und Dionysius, Monheim am Rhein; St. Martinus, Neuss; St. Cyriakus, Oberkirch; Pfarrverband Overath; St. Peter, Sinzig; St. Michael, Stuttgart; St. Petrus, Übach-Palenberg; Pastoralverbund Warburg; St. Bartholomäus, Wellingholzhausen; St. Walburga, Werl; St. Josef, Worms; St. Johannis, Würzburg; Pilgergruppen aus dem Bistum Augsburg; Bistum Erfurt; Erzbistum Hamburg; Bistum Hildesheim; Erzbistum München-Freising; Bistum Münster; Bistum Mainz; Pilgergruppen aus Augsburg; Backnang; Dietmannsried; Dortmund; Düsseldorf; Essen-Bredeney; Memmelsdorf; München; aus dem Oldenburger Münsterland; Neustadt an der Weinstraße; Oberkirchen; Reken; Trier; Wehr; Wolfenbüttel; Worms; Zülpich; Militärdekanat, Kiel; Pilgergruppe aus dem Kloster Maria Martental, Leienkaul; Wallfahrt der Regionen Coesfeld und Recklinghausen aus dem Bistum Münster in Begleitung von Weihbischof Dieter Geerlings; Kath. Ferienwerk, Oberhausen; Studienreise der Religionslehrer aus dem Erzbistum Paderborn; Lehrer und Ausbilder des Salvator-Kollegs, Paderborn-Hövelhof; Kirchenchor Cäcilia Solingen-Weeg; Landsmannschaft der Oberschlesier e.V.; Schülerinnen, Schüler und Lehrer folgender Schulen: Maria-Ward-Schule, Augsburg; Paulsen-Gymnasium, Berlin; Collegium Josephinum, Bonn; Dr.-Wilhelm-André-Gymnasium, Chemnitz; Lise-Meitner-Gymnasium, KönigsbachStein; Adalbert-Stifter-Realschule, München; Julius-Mosen-Gymnasium, Oelsnitz im Vogtland; Gymnasium Schloß Neuhaus, Paderborn; Gymnasium der Benediktiner Schäftlarn, Kloster Schäftlarn; Ministrantenwallfahrt des Erzbistums Köln; Messdiener aus folgenden Pfarreien: St. Katharina, AachenForst und St. Remigius, Viersen; St. Bonifatius, Düsseldorf; St. Pankratius, Emsdetten; St. Urbanus, Gelsenkirchen und St. Lambenti, Gladbeck Geseke; St. Lucia, Harsewinkel; aus dem Pastoralverbund Menden; Seelsorgebereich Swisttal; St. Petrus, Übach-Palenberg. Aus der Republik Österreich: Pilgergruppe aus der Pfarre St. Oswald, Langholzfeld; Pilgergruppe aus Leobersdorf; Wien; Schülerinnen, Schüler und Lehrer aus dem Gymnasium, Güssing. Aus der Schweizerischen Eidgenos- senschaft: Pilgergruppen aus den Pfarrgemeinden St. Sigisbert und St. Placidus, Kleinandelfingen; St. Antonius von Padua, Wettingen; St. Liborius, Windisch; Pilger aus Willisau; Wollerau; Jugendliche, die an der Informationswoche der Päpstlichen Schweizergarde teilnehmen; Ministranten aus folgenden Pfarreien: St. Marien, Basel; Ennetbürgen; St. Jakob, Escholzmatt; St. Sebastian, Wettingen. Uit het Koninkrijk der Nederlanden: Pelgrimsgroep uit het Parochie Sint Augustinus, Breda; Pelgrimsgroep uit het Bisdom Rotterdam. De diversos Países: Siervas de María Ministras de los Enfermos. De España: Parroquia de la Inmaculada Concepción, de Gijón; Parroquia de la Asunción de Nuestra Señora, de Alpedrete; Hermandad de Nuestra Señora del Rocío, de Carmona; Fundación educación católica, de Madrid; grupo Franciscanos, de Valencia; Associaciò de dones, d’Alella. De México: grupo de presbíteros de la Arquidiócesis de México; grupo de peregrinos de Oaxaca; Parroquia Cristo Salvador, de México. De Guatemala: Parroquia personal Castrense San Miguel. De Perú: Parroquia de Nuestra Señora de Nazareth, de Lima. De Colombia: grupo musical Colombia canta y encanta; grupo de peregrinos; Asociación San Maximiliano Kolbe, de Sonson Rionegro. De Argentina: grupos de peregrinos. De Portugal: Paróquia da Graça. Nato a Godrano, arcidiocesi di Palermo, il 24 marzo 1962, ha compiuto gli studi filosofici e teologici alla Pontificia facoltà teologica San Giovanni Evangelista, come alunno del seminario arcivescovile maggiore di Palermo, ottenendo il baccellierato in teologia e frequentando poi i corsi per la licenza. Ordinato sacerdote il 10 gennaio 1987, è stato vice rettore del seminario arcivescovile maggiore San Mamiliano (1987-1988); assistente diocesano dell’Azione cattolica giovani (1987-1995); vicario parrocchiale di Sant’Atanasio in Ficarazzi (1988-1990); segretario particolare dell’arcivescovo di Palermo (1990-1996); segretario aggiunto della Conferenza episcopale siciliana (1991-2007); membro del consiglio presbiterale (19972007); membro del collegio dei consultori (2002-2007); parroco di San Giuseppe Cottolengo (19962007). Dal 2004 è commissario arcivescovile della congregazione degli Angeli (ente gestore della scuola cattolica Santa Lucia). È stato membro della commissione liturgica diocesana, della commissione diocesana per la canonizzazione di don Giuseppe Puglisi, consulente ecclesiastico del centro di pastorale familiare, membro del comitato regionale preparatorio al Convegno ecclesiale di Verona. Il 28 maggio 2007 è stato eletto vescovo titolare di Novi e nominato ausiliare di Palermo, ricevendo l’ordinazione episcopale il 7 luglio successivo. Al presente, oltre all’ufficio di vicario generale di Palermo, ricopre anche l’incarico di segretario della Conferenza episcopale siciliana. Luy Gonzaga ã Hùng Vi. Nguyên vescovo di Kontum (Vietnam) Nato il 18 agosto 1952 ad Hà Nôi, dal 1963 al 1968 ha ricevuto la formazione nel seminario minore della diocesi di Kontum e dal 1969 al 1973 ha frequentato il seminario minore di Đà Lat. Dal 1973 al 1977 è stato alunno del Pontificio collegio San Pio X di Đà Lat. Quindi dal 1977 al 1990 ha prestato servizio per tredici anni nella parrocchia di Bình Cang, in diocesi di Nha Trang, in attesa di ottenere il permesso governativo per l’ordinazione sacerdotale. È stato ordinato prete il 7 aprile 1990 a Nha Trang e incardinato nella diocesi di Kontum. È stato vicario parrocchiale di Bình Cang, Nha Trang fino al 1993 e direttore del seminario minore di Kontum, in Hochiminh City dal 1993 al 2006. Dopo un biennio di studi all’Institut catholique de Paris, in Francia, dove ha conseguito la licenza in liturgia, per un anno è stato segretario dell’ufficio episcopale di Kontum. Dal 2009 era parroco di Phu’o’ng Nghĩa a Kontum. Huynh Văn Hai è vescovo di Vin Long (Vietnam) Nato il 18 maggio 1954 a Bên Tre, diocesi di Vinh Long, nel 1966 è entrato nel seminario minore locale e qualche anno dopo è passato al seminario maggiore. Nel 1978 è ritornato in famiglia a causa delle circostanze storico-politiche. Nel 1991 è rientrato nel seminario di Vinh Long, per completare la formazione. È stato ordinato sacerdote il 31 agosto 1994, ed è partito per la Francia, dove ha studiato presso l’Istitut catholique de Paris ottenendo dieci anni dopo il dottorato in filosofia. Dal 2004 al 2008 è stato responsabile per le vocazioni della diocesi di Vinh Long. Dal 2008 era docente di filosofia nel seminario maggiore di Cân Tho nario maggiore di Hochiminh City. Dal 2012 era anche vice-rettore del seminario maggiore di Cân Tho. L’OSSERVATORE ROMANO pagina 8 giovedì 8 ottobre 2015 Katie M. Berggren «Famiglia» All’udienza generale il Papa parla dello spirito familiare Carta costituzionale della Chiesa Lo «spirito famigliare» è come «una carta costituzionale per la Chiesa»: così infatti «il cristianesimo deve apparire, e così deve essere». Lo ha affermato il Papa nella catechesi svolta durante l’udienza generale di mercoledì 7 ottobre, in piazza San Pietro. Cari fratelli e sorelle, buongiorno! Da pochi giorni è iniziato il Sinodo dei Vescovi sul tema «La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo». La famiglia che cammina nella via del Signore è fondamentale nella testimonianza dell’amore di Dio e merita perciò tutta la dedizione di cui la Chiesa è capace. Il Sinodo è chiamato ad interpretare, per l’oggi, questa sollecitudine e questa cura della Chiesa. Accompagniamo tutto il percorso sinodale anzitutto con la nostra preghiera e la nostra attenzione. E in questo periodo le catechesi saranno riflessioni ispirate da alcuni aspetti del rapporto — che possiamo ben dire indissolubile! — tra la Chie- sa e la famiglia, con l’orizzonte aperto al bene dell’intera comunità umana. Uno sguardo attento alla vita quotidiana degli uomini e delle donne di oggi mostra immediatamente il bisogno che c’è ovunque di una robusta iniezione di spirito famigliare. Infatti, lo stile dei rapporti — civili, economici, giuridici, professionali, di cittadinanza — appare molto razionale, formale, organizzato, ma anche L’enciclica «Laudato si’» in chiave rock Rilanciare i contenuti dell’enciclica Laudato si’ tra i giovani dell’America latina anche attraverso una sinergia tra la Pontificia Accademia delle scienze sociali e il mondo della musica rock. È per questo progetto che il popolare cantante argentino Charly Alberti ha incontrato il Papa durante l’udienza generale. «Proprio come musicista — racconta — ho dato vita alla Fondazione Revolución 21 per contribuire allo sviluppo sostenibile dell’America latina con la riscoperta delle sue ricchezze umane e naturali». E questo impegno a tutto campo, «con il coinvolgimento di esperti qualificati nelle diverse problematiche ambientali», ha portato Charly Alberti al progetto di collaborazione con l’arcivescovo Marcelo Sánchez Sorondo, presidente della Pontificia Accademia delle scienze sociali. «La musica rock — dice Alberti — è un linguaggio spontaneo alla Relatori e moderatori dei circoli minori al Sinodo Nel pomeriggio di martedì 6 ottobre, nella prima sessione dei circoli minori sono stati eletti i seguenti moderatori e relatori: Francese A: moderatore, cardinale Lacroix; relatore, arcivescovo Ulrich. Francese B: moderatore, cardinale Sarah; relatore, padre Dumortier. Francese C: moderatore, vescovo Piat; relatore, arcivescovo Durocher. Inglese A: moderatore, cardinale Pell; relatore, arcivescovo Kurtz. Inglese B: moderatore, cardinale Nichols; relatore, arcivescovo Diarmuid Martin. Inglese C: moderatore, arcivescovo Eamon Martin; relatore, arcivescovo Coleridge. Inglese D: moderatore, cardinale Collins; relatore, arcivescovo Chaput. Italiano A: moderatore, cardinale Montenegro; relatore, padre Arroba Conde. Italiano B: moderatore, cardinale Menichelli; relatore, cardinale Piacenza. Italiano C: moderatore, cardinale Bagnasco; relatore, vescovo Brambilla. Spagnolo A: moderatore, cardinale Rodríguez Maradiaga; relatore, cardinale Lacunza Maestrojuán. Spagnolo B: moderatore, cardinale Robles Ortega; relatore, arcivescovo Porras Cardozo. Tedesco: moderatore, cardinale Schönborn; relatore, arcivescovo Heiner Koch. portata dei più giovani che sono, per loro stessa natura, anche particolarmente sensibili alle questioni del rispetto dell’ambiente. E pure il linguaggio di Papa Francesco è diretto, chiaro e ben comprensibile dalle nuove generazioni, che infatti lo stanno ascoltando con attenzione». A raccontare al Pontefice le storie di sofferenza delle loro famiglie sono venuti all’udienza trentadue iracheni che, negli anni passati sono riusciti a raggiungere la Svezia. Ora, a causa delle violenze che stanno investendo la loro terra d’origine, hanno perso il contatto con parenti e amici. Ad accompagnarli padre Rami Alkabalan, del patriarcato di Antiochia dei siri. Proprio accanto a loro, cinquanta volontari del corpo italiano di soccorso dell’Ordine di Malta, che hanno partecipato alle operazioni di accoglienza dei migranti nel Mediterraneo fin da 2008. «Tempestivi nell’accorrere, efficaci nel servire» è il motto dei volontari, impegnati a stare accanto alle persone che soffrono non solo a Lampedusa ma in ogni situazione di emergenza. Particolarmente numerose, come sempre, le persone malate presenti in piazza. Con affetto il Papa ha abbracciato Arianna, una bambina di 4 anni, ricoverata dal 29 giugno all’ospedale Bambino Gesù per una rara malattia genetica e che, dopo complesse terapie, potrà presto finalmente rientrare a casa, ad Ancona. A raccontare a Francesco questa storia sono stati i genitori di Arianna: pur non nascondendo di aver vissuto «momenti di disperazione», Tamara e Sergio hanno però saputo riconoscere «la presenza del Signore anche e soprattutto nella prova». Significativo, poi, il gesto compiuto da due ragazzi norvegesi, Karl Olav e Beatrice Skudal, che hanno donato al Papa una croce a nome di tutta la loro scuola, l’istituto cattolico San Paolo a Bergen. Si tratta, spiegano, «di una realtà multiculturale con trecentoquaranta alunni», fondata nel 1873 in ambito parrocchiale per poi affermarsi come punto di riferimento culturale nel Paese. A rappresentare, inoltre, la missione salesiana nella regione del Sud Pacifico erano presenti in piazza San Pietro sei sacerdoti e un cooperatore laico. «Siamo tre australiani, un indiano, un neozelandese, un samoano e un nativo delle Isole Fiji, ma tutti insieme siamo in prima linea nell’evangelizzazione, cercando di applicare il carisma di don Bosco», dice don Pierluigi Varengo, australiano di chiare origini italiane. Per rafforzare «un amichevole rapporto» che dura da molti anni, la Guardia Svizzera Pontificia sta ospitando in questi giorni centoventi rappresentanti dell’Ancient and honorable artillery company of Massachusetts: fondato nel 1638, è il più antico corpo militare degli Stati Uniti d’America. Inoltre il gruppo musicale Colombia Canta y Encanta, che ha riempito la piazza di suoni e colori, ha testimoniato la validità del «programma di formazione per bambini portato avanti attraverso, appunto, musica e cultura del Paese», ottenendo così «un grande risultato artistico, educativo e anche di promozione sociale». Infine, tra i numerosi argentini, c’era anche il calciatore “Juanito” Ignacio Gómez Taleb, in forza al Verona, accompagnato dalla moglie. molto “disidratato”, arido, anonimo. Diventa a volte insopportabile. Pur volendo essere inclusivo nelle sue forme, nella realtà abbandona alla solitudine e allo scarto un numero sempre maggiore di persone. Ecco perché la famiglia apre per l’intera società una prospettiva ben più umana: apre gli occhi dei figli sulla vita — e non solo lo sguardo, ma anche tutti gli altri sensi — rappresentando una visione del rapporto umano edificato sulla libera alleanza d’amore. La famiglia introduce al bisogno dei legami di fedeltà, sincerità, fiducia, cooperazione, rispetto; incoraggia a progettare un mondo abitabile e a credere nei rapporti di fiducia, anche in condizioni difficili; insegna ad onorare la parola data, il rispetto delle singole persone, la condivisione dei limiti personali e altrui. E tutti siamo consapevoli della insostituibilità dell’attenzione famigliare per i membri più piccoli, più vulnerabili, più feriti, e persino più disastrati nelle condotte della loro vita. Nella società, chi pratica questi atteggiamenti, li ha assimilati dallo spirito famigliare, non certo dalla competizione e dal desiderio di autorealizzazione. Ebbene, pur sapendo tutto questo, non si dà alla famiglia il dovuto peso — e riconoscimento, e sostegno — nell’organizzazione politica ed economica della società contemporanea. Vorrei dire di più: la famiglia non solo non ha riconoscimento adeguato, ma non genera più apprendimento! A volte verrebbe da dire che, con tutta la sua scienza, la sua tecnica, la società moderna non è ancora in grado di tradurre queste conoscenze in forme migliori di convivenza civile. Non solo l’organizzazione della vita comune si incaglia sempre più in una burocrazia del tutto estranea ai legami umani fondamentali, ma, addirittura, il costume sociale e politico mostra spesso segni di degrado — aggressività, volgarità, disprezzo... —, che stanno ben al di sotto della soglia di un’educazione famigliare anche minima. In tale congiuntura, gli estremi opposti di questo abbrutimento dei rapporti — cioè l’ottusità tecnocratica e il familismo amorale — si congiungono e si alimentano a vicenda. Questo è un paradosso. La Chiesa individua oggi, in questo punto esatto, il senso storico della sua missione a riguardo della famiglia e dell’autentico spirito famigliare: incominciando da un’attenta revisione di vita, che riguarda sé stessa. Si potrebbe dire che lo “spirito famigliare” è una carta costituzionale per la Chiesa: così il cristianesimo deve apparire, e così deve essere. È scritto a chiare lettere: «Voi che un tempo eravate lontani — dice san Paolo — [...] non siete più stranieri né ospiti, ma concittadini dei santi e familiari di Dio» (Ef 2, 19). La Chiesa è e deve essere la famiglia di Dio. Gesù, quando chiamò Pietro a seguirlo, gli disse che lo avrebbe fatto diventare “pescatore di uomini”; e per questo ci vuole un nuovo tipo di reti. Potremmo dire che oggi le famiglie sono una delle reti più importanti per la missione di Pietro e della Chiesa. Non è una rete che fa prigionieri, questa! Al contrario, libera dalle acque cattive dell’abbandono e dell’indifferenza, che affogano molti esseri umani nel mare della solitudine e dell’indifferenza. Le famiglie sanno bene che cos’è la dignità del sentirsi figli e non schiavi, o estranei, o solo un numero di carta d’identità. Da qui, dalla famiglia, Gesù ricomincia il suo passaggio fra gli esseri umani per persuaderli che Dio non li ha dimenticati. Da qui Pietro prende vigore per il suo ministero. Da qui la Chiesa, obbedendo alla parola del Maestro, esce a pescare al largo, certa che, se questo avviene, la pesca sarà miracolosa. Possa l’entusiasmo dei Padri sinodali, animati dallo Spirito Santo, fomentare lo slancio di una Chiesa che abbandona le vecchie reti e si rimette a pescare confidando nella parola del suo Signore. Preghiamo intensamente per questo! Cristo, del resto, ha promesso e ci rincuora: se persino i cattivi padri non rifiutano il pane ai figli affamati, figuriamoci se Dio non darà lo Spirito a coloro che — pur imperfetti come sono — lo chiedono con appassionata insistenza (cfr. Lc 11, 9-13)! Invito di Francesco ai fedeli Continuate a pregare per il sinodo L’invito a continuare a pregare per il sinodo è stato rivolto da Papa Francesco ai fedeli presenti all’udienza. Nei saluti indirizzati ai vari gruppi linguistici, il Pontefice ha anche ricordato la festa della Madonna del rosario, affidando alla Vergine le famiglie del mondo. Sono lieto di accogliere i pellegrini di lingua francese provenienti dalla Francia e dalla Svizzera. Saluto calorosamente tutte le famiglie, particolarmente quelle dei rifugiati venuti dall’Iraq presenti a questa Udienza. Vi invito ad accompagnare e sostenere con la vostra preghiera i lavori del Sinodo. Che Dio vi benedica! Saluto cordialmente i pellegrini di lingua inglese presenti a questa Udienza, specialmente quelli provenienti da Inghilterra, Scozia, Irlanda, Isole Far-Oer, Gibilterra, Paesi Bassi, Norvegia, Nigeria, Indonesia, Giappone, Malesia, Filippine, Canada e Stati Uniti. Vi chiedo di continuare a pregare per il Sinodo sulla famiglia e di riaffidare le vostre famiglie a Cristo. Possiate esseri i testimoni del Suo amore e della Sua misericordia nel mondo. Dio vi benedica tutti! Con affetto do il benvenuto ai visitatori di lingua tedesca. Saluto in particolare i pellegrini della Diocesi di Münster, gli allievi del liceo Schloss Neuhaus di Paderborn e i ministranti dell’Arcidiocesi di Colonia, nonché i giovani venuti per la settimana di informazione della Guardia Svizzera. Nell’odierna festa della Madonna del Rosario affidiamo le famiglie a Maria, Regina della famiglia, e vi invito ad accompagnare il Sinodo dei Vescovi con la preghiera. Il Signore vi benedica tutti. Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española, en particular a los venidos de España y Latinoamérica. Invito a todos a invocar la intercesión de Nuestra Señora del Rosario por los trabajos del Sínodo. Muchas gracias. Saluto i pellegrini di lingua portoghese, in particolare i fedeli della parrocchia della Graça. Uniti nella preghiera per il Sinodo dei Vescovi, auguro che il vostro pellegrinaggio a Roma rafforzi, nell’amore divino, i vincoli di ciascuno con la propria famiglia, con la comunità ecclesiale e con la società. La Madonna vi accompagni e vi protegga. Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua araba, in particolare a quelli provenienti dal Medio Oriente e in modo speciale al gruppo di rifugiati iracheni presenti qui oggi con noi. Cari fratelli e sorelle, preghiamo perché i Padri sinodali sappiano attingere dal tesoro della viva tradizione parole di consolazione e orientamenti di speranza per le famiglie chiamate a costruire il futuro della comunità ecclesiale. Il Signore vi benedica! Saluto cordialmente i pellegrini polacchi. In particolare do il benvenuto al folto gruppo degli operatori e dei volontari della Caritas della Diocesi di Koszalin-Kolobrzeg, nonché i religiosi e le religiose che in varie parti del mondo svolgono la pastorale dei migranti polacchi. Carissimi, vi unisce lo spirito di fede e di amore di Cristo che con impegno cercate di portare a tutti quelli che hanno bisogno del vostro sostegno materiale e spirituale. Alla Madonna del Rosario, Patrona della giornata odierna, affido voi e tutti coloro che servite. La Sua materna assistenza sia fonte di serenità e di forza. Dio benedica tutti voi qui presenti e i vostri cari. Con affetto do il benvenuto ai pellegrini slovacchi, in particolare ai gruppi parrocchiali. Cari fratelli e sorelle, la Chiesa oggi fa memoria della Beata Maria Vergine del Rosario. Sull’esempio di San Giovanni Apostolo anche voi accogliete Maria nelle vostre case e fateLe spazio nella vostra esistenza quotidiana. A tutti voi la mia Benedizione. Saluto cordialmente i pellegrini ungheresi di Budapest e della Arcidiocesi di Alba Iulia, accompagnati dal Vescovo Mons. Giuseppe Tamás, Isten éltessen! Un saluto speciale porgo al maestro e ai membri del coro Sepviz. Domani ricorre la festa della Magna Domina Hungarorum. Chiedendo la sua intercessione, vi imparto di cuore la Benedizione Apostolica. Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. Saluto in modo particolare Mons. Vincenzo Paglia e i collaboratori del Pontificio Consiglio per la Famiglia, ringraziandoli per l’impegno nell’organizzazione dell’VIII Incontro Mondiale delle famiglie a Filadelfia. Sono lieto di accogliere i partecipanti al Corso promosso dai Missionari Verbiti e l’Associazione italiana delle famiglie con malati affetti dalla sindrome di Von Hippel-Lindau. Saluto il Corpo italiano di soccorso dell’O rdine di Malta; i militari di Caserta, Avellino e Napoli e i membri dell’Associazione italiana di Medicina Nucleare. Auguro a tutti che la visita presso le tombe degli Apostoli sia un’occasione per rinvigorire la gioia della fede. Porgo un pensiero speciale ai giovani, agli ammalati e agli sposi novelli. Oggi celebriamo la memoria della Beata Vergine Maria del Rosario. Cari giovani, la speranza che abita il cuore di Maria vi infonda coraggio di fronte alle grandi scelte della vita; cari ammalati, la fortezza della Madre ai piedi della croce vi sostenga nei momenti più difficili; cari sposi novelli, la tenerezza materna di Colei che ha accolto nel grembo Gesù accompagni la nuova vita familiare che avete appena iniziato.