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Camera di Commercio e Industria Italiana in Australia - Melbourne Conoscere per esportare il proprio business: Australia - Focus COLTELLERIA Maniago, Maniago, 9 luglio 2014 Australia - Popolazione 6 Stati e 2 Territori Capitale: Canberra Lingua: Inglese Valuta: Dollaro australiano (A$ 1 = circa € 0,65) Estensione: 7,69 milioni di Km² (circa l’Europa) Popolazione: 23.382.000 (4,6% di origine italiana), in aumento di una persona ogni 1.18 minuti. Darwin • Il 60% degli australiani abita nelle 5 principali città: • Sydney - 4.700.000 • Melbourne - 4.200.000 • Brisbane - 2.200.000 • Perth - 1.900.000 • Adelaide - 1.300.000 NT QLD WA • Brisbane SA NSW Perth • Presenza Italiana in Australia: • Quasi l’1% della popolazione australiana è nata in Italia. • 201.700 è la stima degli italiani residenti in Australia • Il 4,6% della popolazione australiana è di origine italiana • Dopo l’inglese, l’italiano è la lingua più parlata in Australia Adelaide • Sydney • VIC • Melbourne TAS • Hobart Australia - Contesto Economico L’Australia si posiziona al 12° posto per il contributo al PIL nominale mondiale. 2008 2009 2011 2012 2013(F) 1.242,1 1.487,4 1.542,1 1.488,0 PIL (US$ mld) 1.033,5 PIL pro-capite (US$) 47.875 44.508 55.993 66.151 67.983 64.157 Crescita PIL reale (%) 2,2 1,5 2,4 2,3 3,1 2,5 Inflazione (% annua) 3,7 2,1 2,7 3,1 2,2 2,2 Bilancia commerciale 976 2010 Crescita Reale PIL Export 2012 - 2103 Australia - Contesto Economico Anche nel 2013 l’Australia ha visto riconfermata la tripla A sulla capacità di solvibilità del debito da tutte e tre le principali società globali di rating. Australia - Contesto Economico L’Australia è uno dei paesi più ricchi al mondo in rapporto alla popolazione e, tra questi paesi, è quello che evidenzia la maggiore crescita. Il reddito pro-capita in International Dollar risulta tra i più alti al mondo. Italia: 33.134 Int.$ Australia: 44.598 Int.$ Fonte: World Bank data 2012 Australia - Area Geografica L’Australia può essere considerata come un punto di accesso ai mercati asiatici. Detiene una posizione strategica nell’area Asia Pacifico, rafforzata dalla presenza di 7 accordi di libero scambio già in vigore e altri 9 in negoziazione con le principali economie emergenti tra cui: Cina, India, Indonesia, Giappone … Free Trade Agreement in vigore: • ASEAN-Australia-New Zealand Australia-Chile • Australia-United States • Malaysia-Australia • Singapore-Australia • Thailand-Australia • Australia-New Zealand Closer Economic Relations La figura mostra l’export di beni e servizi australiani verso l’Asia nel 2012 (10 sui 12 principali mercati australiani di beni e servizi sono nella regione asiatica). Australia - Interscambio Commerciale Nel periodo Luglio 2012-Giugno 2013 il valore delle importazioni di merci italiane è ammontato a 5,5 miliardi di AUD, in crescita del 6% rispetto al 2011-12 e del 14% rispetto al 2010-11. Nello stesso periodo, le esportazioni di merci in Italia sono invece ammontate a 715,4 milioni di AUD, in contrazione del 37% rispetto al 2011-12 e del 44% rispetto al 2010-11. La bilancia commerciale fa registrare un disavanzo di 4,7 miliardi di AUD (maggior surplus commerciale di sempre a favore dell’Italia), in crescita del 18% rispetto al periodo 2011-12. Australia - Interscambio Commerciale Le esportazioni in Australia rappresentano lo 0,9% del totale delle esportazioni italiane nel mondo. L’Australia ha superato l’India e rappresenta oggi il quarto mercato di esportazione italiano nell’area dell’Asia/Oceania (dopo Cina, Giappone e Corea del Sud), con una quota del 9,2% nella regione. L’Australia è il Paese dell’area Asia/Oceania con cui l’Italia registra il più elevato saldo positivo della bilancia commerciale. L’Italia è il 12° Paese fornitore dell’Australia (dopo Cina, Stati Uniti, Giappone, Tailandia, Singapore, Germania, Malesia, Nuova Zelanda, Corea del Sud, Regno Unito, Indonesia) ed il 3° tra i Paesi fornitori Europei (dopo Germania e Regno Unito). Australia - Interscambio Commerciale Export 2012: + 23% rispetto al 2011 e + 36,5% rispetto al 2010, per un controvalore pari a 3,7 miliardi di euro. Ulteriore aumento del 17% nel periodo Gennaio-Settembre 2013. Apparecchi Elettrici 7% Farmaceutica 6% Mezzi di Trasporto 10% Macchinari 39% Chimica 3% Abbigliamento, Tessile e Pelle 4% Metallurgia 5% Mobili e Altro 15% Cibo e Bevande 11% Australia - Interscambio Commerciale Macchinari & Apparecchiature NCA = 39% delle esportazioni in Australia Gli altri macrosettori più rilevanti sono: - Prodotti Alimentari e Bevande: 10,7% - Mezzi di Trasporto: 9,8% - Apparecchi Elettrici e per Uso Domestico: 6,7% - Prodotti Farmaceutici: 5,6% Articoli di Abbigliamento e in Pelle (4%), Prodotti Chimici (3%), Prodotti della Metallurgia (4,7%), Mobili (2,1%) Aumenti nelle esportazioni nel Periodo Gen-Set 2012 / Gen-Set 2013: - Macchinari e Apparecchiature: + 51,7% - Mezzi di Trasporto: + 30,8% - Prodotti Alimentari e Bevande: + 13,7% - Mobili: + 12,1 % Fonte: ITA (Italian Trade Agency), 2013 MacroMacro-Settore Coltellerie - Panoramica Il mercato delle coltellerie e degli utensili in Australia ha fatto complessivamente registrare una diminuzione di fatturato del 2,7% annuo nell’arco degli ultimi cinque anni. Tale tendenza sta portando anche alla riduzione delle aziende passate da 650 nel 2011 a 520, previste per il 2016, con i profitti scesi a AU$32 milioni. Il settore presente le seguenti caratteristiche (perlopiù comuni ad altri mercati internazionali): bassa concentrazione; apporto capitale quale variabile non primaria, salvo in fase di avvio; ridotta regolamentazione con medie barriere all’ingresso; conseguente elevata concorrenza straniera, con incremento della concorrenza di mercato. MacroMacro-Settore Coltellerie - Variabili di mercato La presenza di prodotti stranieri sul mercato australiano è stato recentemente facilitata anche dal potere d’acquisto proporzionato al rafforzamento della valuta australiana. Per quanto riguarda gli oggetti e le attrezzature da taglio e incisione, l’importazione da paesi caratterizzati da produzioni di massa e basso costo del lavoro si sta inoltre accentuando a causa di una generalizzata mancanza di innovazione di prodotto ed una standardizzazione del design. Gli investimenti in Ricerca & Sviluppo risultato infatti più concentrati sull’applicazione di innovazioni nel processo produttivo, al fine di ridurre i costi fissi e poter essere più competitivi in quella che sembra spesso una “guerra dei prezzi”. Altri due fattori che stanno riducendo i volumi del settore sono: concorrenza di attrezzatura con funzionamento elettrico; costo di ferro ed acciaio, che continua a crescere ed incidere fortemente sulla profittabilità delle aziende. Stimoli invece positivi arrivano da: crescita del settore dell’edilizia in Australia; crescita del reddito pro-capite, che sostiene i consumi interni. Struttura costi di settore: MacroMacro-Settore Coltellerie - Domanda e Offerta La domanda generale di prodotti può essere suddivisa a seconda dei principali segmenti di mercato: settore dell’edilizia; settore domestico, casalinghi; settore dell’hospitality. Nell’ambito delle coltellerie e delle attrezzature per la lavorazione, il 55% della domanda è generato dal settore delle costruzioni, il 40% dal comparto dei casalinghi, che evidenziano ovviamente la percentuale più elevata in riferimento a coltelleria da casa e posateria, con il restante 5% dall’hospitality. I settori di destinazione dei prodotti sono solitamente quelli in cui operano idraulici, elettricisti, falegnami, giardinieri, ristoratori, stampatori, produttori di oggetti in pelle, centri benessere, oltre ovviamente ai rivenditori di casalinghi. Come volumi, pesano prevalentemente i grandi magazzini e il settore dell’edilizia. MacroMacro-Settore Coltellerie - Domanda e Offerta Rivenditori di ferramenta e strumenti utensili (hardware) I principali acquirenti di prodotti utensili per la casa sono Bunnings, Masters, Mitre 10, IKEA, oltre a centri specializzati in “home improvement” di minori dimensioni. Questa tipologia di operatori pesa per il 54% sulla distribuzione complessiva di settore. Il mercato degli strumenti da taglio dedicati ai consumatori è specificatamente dominato da: Bunnings, di proprietà dell’australiana Westfarmers, con i suoi 167 centri; Masters , catena nata dalla joint venture tra il gigante australiano della GDO Woolworths e la statunitense Lowe's, che prevede l’attivazione di circa 150 centri in Australia entro il 2016. Oltre agli evidenti vantaggi derivanti dalle economie di scala e dalla logistica centralizzata, la possibilità di avere un unico centro d’acquisto ha permesso di negoziare l’acquisto di prodotti ad un costo più vantaggioso, riducendo il profitto delle aziende internazionali e rendendo “prigioniere” quelle locali. MacroMacro-Settore Coltellerie - Domanda e Offerta Grandi magazzini e supermercati I prodotti sono venduti anche attraverso rivenditori all’ingrosso e grandi magazzini, quali Myer, David Jones, Coles e Target, che hanno in stock posateria, coltelli, lame, forbici, rasoi e utensili. Questa tipologia di distributori non risulta particolarmente specializzata, in quanto punta al target domestico invece che a quello professionale dell’edilizia, e per questo motivo propone una gamma di prodotti inferiore sia qualitativamente che numericamente rispetto ai rivenditori specializzati. Questi rivenditori per il pubblico generale di consumatori ha una quota di mercato del 31%. Rivenditori specializzati La restante quota di mercato del 14% è coperta da distributori che propongono linee di prodotto altamente specializzate, che rispondono alle esigenze di nicchia: macchine a taglio e lame disegnate per tagliare legno, pietra e metallo, e prodotti quali tritacarne e strumenti per l’incisione. Questa tipologia di distributori sta soffrendo la forte concorrenza delle catene di maggiori dimensioni. MacroMacro-Settore Coltellerie - Import & Export 2012 Le importazioni relative al macrosettore che include tutti gli attrezzi utensili (eccetto quelli di legno o con motore elettrico) soddisfano il 65,3% della domanda interna (Cina oltre il 30% e USA circa il 16%). Sebbene si sia negli anni ridotto il valore delle importazioni, complice il rafforzamento del Dollaro Australiano, è aumentato il numero dei prodotti importati. Segmento Coltelli - Import 20132013-2014 55 Valore delle importazioni 54 53 Il valore dell’import australiano di settore ha visto una sostanziale ripresa nel 2013-14 fino ad attestarsi sul valore di $54.5 m, in crescita del 12.6% rispetto al 2012-13. AUD milioni 52 51 50 49 48 47 46 45 2011/2012 2012/2013 2013/2014 Knives with cutting blades, serrated or not (including pruning knives), other than knives and blades for machinery. Giugno 2013 - Maggio 2014 17% Paese di origine dell’importazione La Cina costituisce il principale esportatore di coltelleria in Australia, con oltre la metà del totale. Seguono Giappone, Germania, Svizzera e Stati Uniti. 4% 6% China Japan Germany Switzerland USA Other 54% 9% 11% Fonte: Australian Bureau of Statistics, 2014 Segmento Coltelli - Import 20132013-2014 Importazione coltelleria in Australia per Paese di origine Country 2011/2012 2012/2013 2013/2014 China 28.18 25.59 29.15 L’Italia si posiziona al 15esimo posto nella graduatoria internazionale dei Paesi partner dell’Australia. Japan 7.84 5.33 5.78 Germany 2.7 3.75 5.08 Switzerland 4.11 3.31 3.13 A livello europeo, il nostro Paese si colloca al 6^ posto, dopo Germania, Svizzera, Francia, Regno Unito e Spagna. USA 1.54 2.28 2.34 Taiwan 1.41 1.29 1.42 Brazil 1.3 0.91 1.22 Thailand 0.79 0.93 0.86 France 0.62 0.85 1.04 UK 0.79 0.62 0.93 Vietnam 0.54 0.78 0.85 New Zealand 0.42 0.48 0.56 Hong Kong 0.21 0.55 0.58 Spain 0.29 0.47 0.35 ITALY 0.27 0.26 0.27 Portugal 0.21 0.15 0.24 Fonte: Australian Bureau of Statistics, 2014 Segmento Coltelli - Fattori di Successo Prodotti e servizi ad alto valore aggiunto Un maggior focus sull’innovazione permette un posizionamento nella fascia alta di mercato, dove la concorrenza è molto ridotta. Specializzazione Gli strumenti da taglio specializzati evidenziano ancora buoni margini di profitto e non si scontrano con produzioni di massa, ma rappresentano mercati di nicchia su cui stanno puntando alcune PMI internazionali e locali. Distribuzione Anche (e soprattutto) in un mercato dominato da pochi operatori, risulta cruciale una partnership strategica con un rivenditore all’ingrosso e/o un rivenditore al dettaglio (quest’ultimo con una ampia presenza sul territorio, magari grazie ad una struttura in franchising). Branding In Australia la possibilità di associare il prodotto ad un marchio riconosciuto (dagli operatori o dai consumatori, a seconda del posizionamento) permette di evitare la “guerra dei prezzi”, girando l’extra costo sull’acquirente. Segmento Coltelli - Tariffe Doganali Il sistema tariffario protezionistico è stato virtualmente eliminato dal Customs Tariff Act (1995), il quale definisce i dazi doganali per l’importazione di prodotti in Australia. – Dazi doganali (Custom Duties) molto contenuti: attualmente 80% di essi e’ inferiore al 5% e solo 7% di essi risulta superiore al 20%. – GST (Goods and Services Tax, paragonabile all’IVA): 10% sul valore tassabile. – Ente di riferimento: Customs and Border Protection Service (www.custom.gov.au) Sia per i prodotti metallici in genere, sia nello specifico settore della coltelleria, i dazi doganali si attestano su un valore massimo del 5%. Categorie incluse (Section 15, Chapter 82 del Customs Tariff Act): Cesoie (da giardinaggio), falci, coltelli per potatura, lame da sega, tagliatubi, cesoie per taglio del metallo, arnesi per foratura, lame da taglio per agricoltura, orticoltura, silvicoltura, coltelli da cucina, da macellazione, da pesce, posate, lame da rasoio, forbici, set per manicure-pedicure, lime, raspe, pinze e pinzette, ecc. Segmento Coltelli - Restrizioni Doganali L’Australian Custom and Border Protection Service pone delle restrizioni in materia di importazione di armi e oggetti assimilabili in Australia. L’importazione di armi è subordinata alla conformità ai rigorosi requisiti richiesti dalle autorità australiane. Per verificare questa conformità, le merci vengono sottoposte a diversi tipi di test a seconda del tipo di prodotto (es. Police certification test, Official purposes test, ecc.). In particolare, la sezione Knives and Daggers dell’ACBPS include: – Daggers, throwing knives/blades/axes necessaria un’approvazione scritta (Police Certification, B709B Form) dal Police Firearms Registry di competenza, prima dell’arrivo delle merci in Australia. – Automatic knives, single handed opening knives, butterfly knives, trench knives, ballistic knives, concealed knives/blades, star knives, push knives, sheath knives, nonmetallic knives necessaria un’approvazione scritta dal Minister for Immigration and Border Protection prima dell’arrivo delle merci in Australia. Segmento Coltelli - Restrizioni Doganali Per maggiori informazioni sulla normativa australiana relativa all’import di armi e coltelleria, visitare le seguenti pagine dell’Australian Customs and Border Protection Services: - Prohibited and Restricted Imports http://www.customs.gov.au/site/page4369.asp nella sezione Knife and Daggers; - Firearms and Weapons http://www.customs.gov.au/site/page4372.asp nella sezione Importing Weapons; - Il file pdf Import and Export Controls on Weapons http://www.customs.gov.au/webdata/resources/files/ImportExportControlsonWeaponsFact Sheet.pdf Segmento Coltelli - Fiera International Cutlers Exhibition Nelle giornate 22 - 24 agosto 2014 a Sydney, si terrà la prima edizione di una fiera commerciale dedicata esclusivamente alle coltellerie, da quelle realizzate artigianalmente (sul palco anche un’esibizione di un fabbro) a quelle da produzione industriale. La manifestazione, organizzata dalla Knife Association, si pone l’obiettivo di presentare l’ampia gamma di lame, spiegarne gli usi e le tecniche produttive attraverso Masterclass, indicando i mercati di nicchia ricettivi dei prodotti (tra cui coltelleria per pesca, caccia, etc.). Tra le associazioni che sostengono l’International Cutlers Exhibition, vi sono: The Knifemakers Guild Artist Blacksmith's Association NSW Inc Adelaide Knife Show Promotion Australian Blade Forums BushcraftOZ Australian Custom Knives Restaurant & Catering NSW Australian Dairy Corp Australian Hoteliers Association ADF Cadet Corp Scouting Australia Camera di Commercio e Industria Italiana in Australia - Melbourne Australia - Focus COLTELLERIA Hairdressing and Beauty Services in Australia Maniago, Maniago, 9 luglio 2014 Hairdressing and Beauty Services in Australia Revenue $3.8bn The industry is expected to generate revenue of $3.8 billion in 2013-14, a 1.8% increase on the previous year. Over 65.0% of this can be attributed to hair salons. Annual Growth 09-14 Annual Growth 14-19 1.3% 1.6% Businesses 23,092 => 25,302 (2.6% to 2018-19) Profit $410.3m The Hairdressing and Beauty Services industry has performed well despite turbulent economic conditions. Industry performance has been moderate over the five years through 2013-14, with revenue forecast to grow at an annualised 1.3%. Haircutting and styling services, where growth has remained relatively stable, account for the majority of industry revenue and have the largest influence on the industry’s performance. Hairdressing and Beauty Services in Australia The industry is highly fragmented with low barriers to entry. There are no major players in this industry, but The Hairhouse Warehouse Pty Ltd Estimated market share: 4.4%, Price Attack Franchising Pty Ltd Estimated market share: 2.2%, Just Cuts Franchising Pty Ltd Estimated market share: 2.1%, Toni & Guy Australia Pty Ltd Estimated market share: 1.0% and Stefan Hair Fashions Pty Ltd Estimated market share: 0.7%. As a result, it is highly competitive, with a large number of small operators and high entry and exit rates. The battle for customers has put downward pressure on prices. Competition is increasing as day spas, hotels and even airports have begun offering a range of hair and beauty services. Some hair salon franchises stores in well-situated, but high-rent, locations like shopping centres. The industry is expected to continue its steady performance over the next five years. Two of the main drivers for industry growth are expected to be higher grooming standards for men and baby boomers seeking to slow the ageing process. However, price competition is expected to constrain overall revenue growth. Hairdressing and Beauty Services in Australia Key External Drivers Real household discretionary income In periods of low discretionary income growth, people are more likely to postpone or forego such services as beauty treatments or manicures, as these are generally perceived as nonessential, luxury services. Consumer sentiment index Demand for hair and beauty services is sensitive to changes in consumer sentiment, as most services are considered discretionary and consumers will cut back or defer visits to the salon during periods of low confidence. Health consciousness Trends in health consciousness are generally concurrent with trends in image consciousness. When consumers care more about their image they are likely to spend more on their appearance, especially on high-margin beauty products and services. Female population aged 18 or older The largest market of the industry is women aged 18 and over. Growth in the number of adult women supports demand for both hairdressing and beauty treatments, particularly for high-priced and high-margin products and services. Services provided to males currently represent about 19.0% of industry revenue, suggesting there is substantial room for growth. Hairdressing and Beauty Services in Australia Necessity versus luxury Haircuts are a necessity and this segment of the industry has been resilient over the past five years, despite periods of low consumer confidence. Two trends that have boded well for the industry are the desire to see a hairdresser as opposed to a barber and the heightened importance of beauty treatments. Skills gap The Department of Employment has identified a mismatch between the skills available and the skills demanded by the hairdressing segment. Employers, on average, receive about five applications for each hairdresser vacancy. However, most applicants are not deemed suitable for the position. The main reason applicants are not considered is a lack of practical experience. Expanding beauty services The future for beauty salons is bright. Strong growth is expected in this segment due to the expansion of non-traditional markets, such as the male market. Organic growth The organic salon market is expected to grow quickly over the next five years. While it is still a niche market (estimated to account for less than 1.0% of industry revenue), the number of organic salons is growing rapidly. Consumers are becoming increasingly aware of the environmental impact of toxins contained in some beauty products. Hairdressing and Beauty Services in Australia Products & Services The haircutting, styling and colouring segment accounts for the largest share of industry revenue, at approximately 65.7% in 2013-14. Representing 10.8% of industry revenue, nail-care services include manicures, pedicures and nail enhancements. Most nail-care services are offered through specialty nail salons, but it is common for these services to be offered through general beauty salons, hairdressing salons, spas and hotels. Barber shops have performed well over the past five years, especially during times of low consumer sentiment. The cheaper price of barbers compared with hairdressers has been the driving force behind this trend. Barbers can work in relatively small areas, quickly and efficiently, making them accessible in central business districts and convenient for timepoor customers. The segment currently accounts for 6.3% of industry revenue, but barbers face intensifying competition from salons, because men are more likely to seek hair styling services. Hairdressing and Beauty Services in Australia Key Success Factors Use of specialist equipment or facilities Having specialist equipment enables salons to provide value-added, higher priced services. Marketing of differentiated services Salons can move away from price-based competition by offering quality, value-added and higher priced services. Proximity to key markets It is an advantage to be located in an easily accessible, high-income area with significant passing pedestrian traffic and easy parking. Industry Life Cycle Hairdressing and beauty services operators have a high rate of business failure. Between 6% and 8% of salons fail each year. Since barriers to entry remain low, some hairdressers establish their own salon, but lack the necessary business management skills to operate it profitably. Intense price-based competition has also created an environment of low profit margins. Cost Structure Purchase expenses are estimated to account for 13.7% of industry revenue and are expected to have remained relatively stable over the past five years. CCIE Melbourne Luca Bottallo Segretario Generale Camera di Commercio e Industria Italiana in Australia – Melbourne Tel. +61 3 8341 3200 e-mail: [email protected] GRAZIE