Storie di Diritti Umani - Gallery
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Storie di Diritti Umani - Gallery
Storie di Diritti Umani di registi, artisti e scrittori Marina Abramovič Hany Abu-Assad Armagan ˘ Ballantyne Sergei Bodrov Charles de Meaux Assia Djebar Nuruddin Farah Gabriel García Márquez Shira Geffen/ Etgar Keret Dominique Gonzalez-Foerster /Ange Leccia Khaled Hosseini Runa Islam Elfriede Jelinek Jia Zhang-Ke Francesco Jodice Naghib Mahfuz Ideato e curato da Adelina von Fürstenberg Mo Yan Toni Morrison Murali Nair Chimamanda Ngozi Adichie Idrissa Ouédraogo Ruth Ozeki Pipilotti Rist Saman Salour José Saramago Sarkis Roberto Saviano Bram Schouw Teresa Serrano Abderrahmane Sissako Daniela Thomas Pablo Trapero Apichatpong Weerasethakul Jasmila Žbanić Un’iniziativa di UNITED NATIONS OFFICE OF THE HIGH COMMISSIONER FOR HUMAN RIGHTS Un progetto di Storie di Diritti Umani di registi, artisti e scrittori sommario I partner Comunicato stampa La genesi di un progetto artistico mondiale Un film in sei temi e 22 cortometraggi 1 / Cultura 2 / Sviluppo 3 / Dignità e giustizia 4 / Ambiente 5 / Genere 6 / Partecipazione Calendario delle proiezioni Storie di Diritti Umani, il libro Cronistoria: la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani I Diritti Umani oggi ART for The World Partner contatti ART for The World Giovanni Sgrignuoli [email protected] / [email protected] www.artfortheworld.net Electa Monica Brognoli tel. 0039 02 21563 456 [email protected] www.electaweb.com Faits&Gestes Sébastien Bizet / Laurent Delarue 31, rue du Faubourg Poissonnière, 75009 Parigi [email protected] 00 33 (0)1 53 34 65 84 00 33 (0)6 07 55 54 81 Storie di Diritti Umani di registi, artisti e scrittori I partner in occasione di un’iniziativa di UNITED NATIONS OFFICE OF THE HIGH COMMISSIONER FOR HUMAN RIGHTS con il contributo di EUROPEAN UNION con il sostegno di MINISTÈRE DES AFFAIRES ÉTRANGÈRES ET EUROPÉENNES MINISTÈRE DE LA CULTURE ET DE LA COMMUNICATION in collaborazione con un progetto di ringraziamenti un libro pubblicato da Electa Storie di Diritti Umani comunicato stampa di registi, artisti e scrittori 22 film per il 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani In occasione del 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, 22 registi e artisti noti in tutto il mondo hanno unito le loro forze e realizzato ventidue cortometraggi della durata di circa tre minuti, ispirati ai sei temi della Dichiarazione: cultura, sviluppo, dignità e giustizia, ambiente, genere e partecipazione. Su iniziativa dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, questo progetto è stato ideato e prodotto da ART for The World, una ONG che promuove l’arte e la cultura contemporanee, con sede a Ginevra e Milano. Storie di Diritti Umani, ideato e curato da Adelina von Fürstenberg, riunisce per la prima volta artisti e registi intorno a uno stesso progetto cinematografico. I partecipanti sono stati scelti per le loro elevate qualità artistiche e per il grande interesse che mostrano per la promozione dei Diritti Umani: Marina Abramovič (Serbia/Paesi Bassi), Hany Abu-Assad (Palestina), Armağan Ballantyne (Nuova Zelanda), Sergei Bodrov (Russia), Charles de Meaux (Francia), Dominique Gonzalez-Foerster & Ange Leccia (Francia), Runa Islam (Gran Bretagna/Bangladesh), Francesco Jodice (Italia), Shira Geffen e Etgar Keret (Israele), Jia Zhang-Ke (Cina), Murali Nair (India), Idrissa Ouédraogo (Burkina Faso), Pipilotti Rist (Svizzera), Daniela Thomas (Brasile), Saman Salour (Iran), Sarkis (Francia), Bram Schouw (Paesi Bassi), Teresa Serrano (Messico), Abderrahmane Sissako (Mauritania), Pablo Trapero (Argentina), Apichatpong Weerasethakul (Thailandia) e Jasmila Žbanić (Bosnia). I film sono stati girati in più di 20 paesi del mondo e in lingue diverse. Possono essere visti come singoli cortometraggi ma vengono anche presentati tutti insieme in un lungometraggio di 80 minuti, sottotitolato nelle sei lingue ufficiali delle Nazioni Unite (arabo, cinese, inglese, francese, russo, spagnolo). Il lungometraggio sarà accompagnato da un libro pubblicato da Electa che riunisce testi, ispirati ai sei temi della Dichiarazione, di 12 scrittori, tra cui 5 premi Nobel – Gabriel García Márquez, Khaled Hosseini, Roberto Saviano, Naghib Mahfuz, Elfriede Jelinek, Ruth Ozeki, José Saramago, Chimamanda Ngozi Adichie, Assia Djebar, Nuruddin Farah, Toni Morrison e Mo Yan – e interviste con i registi e gli artisti, immagini estratte dai cortometraggi e fotografie del backstage. Anteprima europea: Parigi, Teatro nazionale di Chaillot, 10 dicembre Il lungometraggio sarà proiettato in presenza di Bernard Kouchner, Ministro degli Esteri francese e di Rama Yade, Segretario di Stato per gli Affari esteri e i Diritti Umani. ore 19.45 Inaugurazione ufficiale di Sourires, Résistances, Espérances, di Agnès Winter alla presenza di Stéphane Hessel. ore 20.15 Presentazione della targa commemorativa del 60° anniversario della Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio, alla presenza di Sua Eccellenza l’ambasciatore di Polonia in Francia 20.30 Proiezione del film Storie di Diritti Umani di ART for The World alla presenza di registi e artisti. Dal 2009 i film saranno proiettati in tutto il mondo, specialmente nei festival cinematografici, nei cinema, nelle scuole, nei musei e nelle istituzioni culturali e saranno anche diffusi tramite i canali televisivi. Storie di Diritti Umani di registi, artisti e scrittori La genesi di un progetto artistico mondiale Il progetto Storie di Diritti Umani, dialogo tra immagini e testi ispirati alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani è nato da un’iniziativa dell’Alto Commissario per i Diritti Umani. La sua produzione è stata affidata all’organizzazione non governativa ART for The World, che ne è anche curatrice. Il film Storie di Diritti Umani è diventato realtà grazie ad ART for The World, alla creatività di numerosi registi e artisti e al sostegno finanziario della Commissione Europea, del Ministero degli Esteri francese (DGCID), del Servizio sociale brasiliano del commercio (SESC) e del Centro Nazionale del Cinema (CNC). I 22 registi partecipanti sono stati scelti per il loro talento (Jia Zhang-Ke ha ottenuto il Leone d’oro al Festival del cinema di Venezia, Jasmila Ž banić l’Orso d’oro a Berlino, Hany Abu-Assad un Golden Globe…) ma anche per il loro impegno sociale e l’intensa relazione con i Diritti Umani. Tutte queste diverse origini e sensibilità riunite intorno allo stesso progetto creano una visione polifonica di quello che la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani rappresenta a livello internazionale. Il libro ART for The World ha collaborato con la casa editrice Electa per accompagnare la presentazione del film con la pubblicazione di un libro in 3 lingue (inglese, francese e italiano) che beneficia del contributo di scrittori di fama internazionale, tra cui 5 premi Nobel, per guidare il pubblico nella comprensione dell’universalità della Dichiarazione. I poster Infine, ART for The World e la Nuova Accademia di Belle Arti di Milano (NABA) hanno indetto un concorso per la realizzazione dei manifesti, “Shake your rights”, al quale hanno partecipato studenti di tutte le nazionalità, creando progetti che saranno esposti nel mondo. I sei poster vincitori – uno per ognuno dei sei temi – saranno distribuiti in tutto il mondo e disponibili in formato elettronico per essere scaricati e stampati. Affrontando gli ideali presenti nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani – cultura, sviluppo, dignità e giustizia, ambiente, genere, partecipazione – questo progetto non è stato realizzato come una campagna pubblicitaria, ma come espressione, attraverso un linguaggio artistico, dei messaggi contenuti nella Dichiarazione Universale. Un film in 6 temi e 22 cortometraggi Ventidue corti e altrettanti registi internazionali ispirati alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e ai sei temi: Cultura, Sviluppo, Dignità e Giustizia, Ambiente, Genere, Partecipazione. Il progetto di ART for The World è unico. Soundtrack Michael Galasso, musicista di formazione classica, è nato nel 1949 in Louisiana. Questo virtuoso del violino sperimenta da trent’anni una sintesi melodica e ritmica in cui le sue affinità con la musica barocca si mescolano al retaggio americano e alle tradizioni iraniane e dell’Asia centrale. Collaboratore di Bob Wilson dal 1972, ha più recentemente composto la musica per La donna del mare di Ibsen (1998), Il sogno di Strindberg (1998), Le tre sorelle di Cekhov (2001) e Il gabinetto del dottor Caligari (2002), creazioni teatrali di Bob Wilson in diverse capitali europee. Autore della musica originale del film In the Mood for Love (2000) di Wong Kar-wai, dopo aver collaborato a Chungking Express (1995) ha firmato la colonna sonora di film iraniani, turchi, europei e americani. Ha creato nel 2000 la prima installazione musicale realizzata al Museo Guggenheim di New York, per la retrospettiva “Giorgio Armani” ideata da Bob Wilson. I cortometraggi I cortometraggi sono sottotitolati nelle sei lingue ufficiali delle Nazioni Unite: inglese, francese, spagnolo, arabo, russo e cinese. Dangerous Games Marina Abramovič (Serbia/Paesi Bassi) A Boy, a Wall and a Donkey Hany Abu-Assad (Palestina) Lili & Ra Armağan Ballantyne (Nuova Zelanda) The Voice Sergei Bodrov (Russia) Garish Sun Charles de Meaux (Francia) Des films à faire Dominique Gonzalez-Foerster & Ange Leccia (Francia) Trust Runa Islam (Regno Unito/Bangladesh) A Water Tale Francesco Jodice (Italia) What About Me Shira Geffen e Etgar Keret (Israele) Black Breakfast Jia Zhang-Ke (Cina) The Crossing Murali Nair (India) La Mangue Idrissa Ouédraogo (Burkina Faso) I Drink Your Bath Water Pipilotti Rist (Svizzera) Voyage Daniela Thomas (Brasile) The Final Match Saman Salour (Iran) La Victoire sur les sachets Sarkis (Francia) Impasse Bram Schouw (Paesi Bassi) Glass Ceiling Teresa Serrano (Messico) N’Dimagou – La Dignité Abderrahmane Sissako (Mauritania) Sobras Pablo Trapero (Argentina) Mobile Men Apichatpong Weerasethakul (Thailandia) Participation Jasmila Žbanić (Bosnia) Cultura La concezione dei Diritti Umani è intimamente legata alla certezza che la cultura è un elemento prezioso e centrale della nostra identità. Il modo in cui nasciamo, viviamo e moriamo dipende dalla cultura cui apparteniamo ed è per questo che sottrarre il nostro patrimonio culturale equivale a negare la nostra identità. Parallelamente, tutti noi possiamo beneficiare del contatto con altre culture e offrire in cambio la nostra esperienza. La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani afferma che “Ogni individuo ha diritto di prendere parte liberamente alla vita culturale della comunità”; ciò implica che nessuno ha il diritto di dominare, indirizzare o sopprimere una cultura, né quello di imporre la propria agli altri. © Marina Abramovič: Dangerous Games © Apichatpong Weerasethakul: Mobile Men Biografia dei registi e degli artisti Marina Abramovič, artista nata a Belgrado nel 1946, studia e forza i limiti del potenziale fisico e mentale attraverso le sue performance. Membro della corrente artistica della Body Art, si è lacerata, frustata, ha congelato il proprio corpo su blocchi di ghiaccio, assunto prodotti psicoattivi e di controllo muscolare che le hanno causato perdite di conoscenza. Il suo lavoro è presente in molte importanti collezioni pubbliche di tutto il mondo. Dominique Gonzalez-Foerster & Ange Leccia (Francia) Nata nel 1965, il suo talento si afferma attraverso supporti molto diversi: proiezioni, fotografie e installazioni. I suoi cortometraggi e installazioni ricreano dei momenti precisi in cui individui e luoghi si incrociano, sottolineando così le sfumature proprie dei contesti culturali e sociali. Paesaggi e parchi sono oggetto della sua visione artistica nelle serie “Cosmodrome”, e “A Plan for Escape”, insignita nel 2002 del premio Marcel Duchamp. Nel 2007, la città di Parigi la celebra attraverso “Expodrome”, retrospettiva sul suo percorso artistico. Ange Leccia, nato nel 1952 è specializzato nelle proiezioni di enormi video che raccontano drammi personali e pubblici. Il suo lavoro è stato esposto in Francia e negli Stati Uniti (Atlanta, Houston, Milwaukee). Hanno collaborato al cortometraggio Île de Beauté nel 1993. Daniela Thomas (Brasile) dirige, produce, scrive, monta ed è anche stata capo-scenografo in alcune serie televisive nel suo paese. Tra i suoi successi possiamo citare film quali Midnight, Terra estrangeira, o anche Disperato aprile. Tre opere che testimoniano lo sguardo singolare e disincantato sul suo paese, sui suoi contemporanei ma anche sui rapporti umani. L’episodio che ha realizzato per il film corale Paris je t’aime ne è la perfetta ed essenziale illustrazione. Scrive e dirige la maggior parte dei suoi lungometraggi in collaborazione con il brasiliano Walter Salles. Presentano il loro ottavo lavoro in comune, Linha de Passe, alla selezione ufficiale a Cannes. Apichatpong Weerasethakul (Thailandia) dirige la sua prima fiction nel 2002 con Blissfully Yours. Presentato al Festival di Cannes, ottiene il premio per il miglior film nella sezione “Un Certain Regard”. Nel 2004 Tropical malady, incentrato sulla relazione omosessuale tra un soldato e il suo amante, è presentato nella selezione ufficiale al Festival di Cannes: il film ottiene il Gran Premio della Giuria. Nel 2006, ritorna al documentario sotto forma di autoritratto con Syndromes and a Century, che ruota intorno ai ricordi della sua infanzia insieme ai genitori, medici di campagna. Sviluppo La povertà è uno dei maggiori ostacoli alla piena realizzazione delle capacità degli esseri umani e delle società. La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani offre una visione del mondo nella quale ogni individuo – ovunque e chiunque sia – ha le stesse possibilità di progredire e di svilupparsi in totale libertà e uguaglianza, realizzandosi pienamente. La nostra responsabilità nei confronti delle altre persone e delle altre nazioni, attraverso azioni individuali o collettive, è altrettanto determinante, come la creazione di un ordine sociale e internazionale che permetta il pieno godimento dei diritti umani – civili, culturali, economici, politici e sociali. Così, nel 2000, i governanti di tutto il mondo hanno assunto l’impegno di fare del “diritto allo sviluppo una realtà” e di raggiungere gli Obiettivi del Millennio per lo sviluppo entro il 2015, per migliorare le condizioni di vita delle persone colpite dalla povertà. Questo accordo mondiale riconosce che individui e società possono svilupparsi pienamente solo attraverso sforzi concertati, sia a livello nazionale che internazionale. © Sergei Bodrov: The Voice © Murali Nair: The Crossing, making of Biografia dei registi e degli artisti Sergei Bodrov è nato il 28 giugno 1948 a Khabarovsk (Russia). Entra nel 1971 all’Istituto federale statale di cinema, dove impara il mestiere di sceneggiatore. Diventa allora corrispondente speciale, scrivendo nel contempo molte sceneggiature. Dopo il debutto come regista nel 1984, vede l’inizio della propria celebrità con il film Il prigioniero del Caucaso nel 1996, che riceve il premio Nika nel 1999 e ottiene la nomination all’Oscar e al Golden Globe (miglior film straniero). Murali Nair nasce a Kerala (India) nel 1966 e vive a Hyderabad. Inizia a lavorare nel cinema a Bombay. Nel 1993 realizza il suo primo cortometraggio, Tragedy of an Indian Farmer e ottiene il Caméra d’Or nel 1999 grazie al suo primo lungometraggio, Throne of Death. Nel 2001 realizza A Dog’s Day. Il suo film Arimpara è selezionato nella categoria “Un Certain Regard” al Festival di Cannes nel 2003. Idrissa Ouédraogo (Burkina Faso) realizza il suo primo lungometraggio Yam daabo (La scelta) nel 1986. Nel 1988, esce Yaaba che otterrà il Premio della Critica al Festival di Cannes nel 1989 e il premio del pubblico al FESPACO nello stesso anno. Nel 1990, realizza Tilaï che ottiene il Gran premio della Giuria al Festival di Cannes 1990 e L’Étalon de Yennenga (Gran premio di FESPACO) nel 1991. Nel 1991 mette in scena alla Comédie Française La tragédie du roi Christophe di Aimé Césaire e partecipa al film di riflessione collettiva 11’09”01 nel 2002. Dignità e Giustizia Dignità e giustizia per ogni essere umano: ecco la promessa contenuta nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Il concetto di dignità è citato nella prima frase del preambolo della Dichiarazione, e appare nuovamente nel primo articolo. Tuttavia, fra tutti i diritti di ogni essere umano, la dignità è probabilmente il più difficile da definire e concretizzare. Semplificando, possiamo dire che dobbiamo trattarci reciprocamente con rispetto, tolleranza e comprensione. I governi devono fare la stessa cosa, nella legge come nella pratica, nei confronti di tutti coloro che formano le loro comunità, società e nazioni. Il concetto di giustizia e uguaglianza per ogni essere umano di fronte alla legge è presente tra le righe in tutta la Dichiarazione. I valori fondamentali di non-discriminazione e di uguaglianza della Dichiarazione sono infatti identici all’impegno per una giustizia universale, e al riconoscimento della dignità umana che a essa è associato… © Shira Geffen, Etgar Keret: What about me? © Pablo Trapero: Sobras Biografia dei registi e degli artisti Shira Geffen & Etgar Keret (Israele). Per le sue realizzazioni e i suoi scritti, Shira Geffen aveva già un posto nella cultura israeliana contemporanea. Indipendente e creativa, era nota per i suoi libri per bambini e la sua attività teatrale di qualità. La consacrazione internazionale arriva nel 2007 con il film Meduse che realizza insieme al marito, lo scrittore Etgar Keret, e di cui elabora la sceneggiatura. Meduse riceve il premio della Società degli autori compositori drammatici e soprattutto il Caméra d’or al Festival di Cannes. Runa Islam (Regno Unito/Bangladesh). Porta avanti una riflessione sull’immagine e sulla sua struttura narrativa, attraverso un’opera ricercata e malinconica che si colloca in una pratica cinematografica rigorosa. La sua installazione Tuin, 1998, è basata su una scena del film Martha di Fassbinder. Rende omaggio a Michelangelo Antonioni con Dead Time, 2000. Be the first to see what you see as you see it, 2004 è stato presentato alla 51° Biennale di Venezia. Bram Schouw nasce nel 1979 all’Aja. Il suo cortometraggio Marriage è stato il film di apertura al Cinéma Curta de Rio de Janeiro ed è stato proiettato anche nel corso di altri festival internazionali. Nel 2007 ha portato in scena la pièce Backspace per il festival “Cinéma et Justice”, organizzato dall’Ambasciata francese. Uno dei suoi primi progetti, la pubblicità internazionale per Dance 4 Life commercial, ha ottenuto il prestigioso trofeo per la migliore pubblicità sull’Hiv/Aids da parte della Commissione europea. Abderrahmane Sissako, dopo un’infanzia in Mauritania, si forma presso l’Istituto federale statale del cinema a Mosca. È là che gira i suoi primi cortometraggi, fra cui October, presentato nel 1993 nella sezione “Un Certain Regard” al Festival di Cannes. Regista di La Vie sur terre (1998), torna sulla Croisette nel 2002 per Heremakono (En attendant le bonheur), insignito del Premio della critica mondiale. Le relazioni Nord/Sud sono ancora una volta affrontate nel 2006 in Bamako, favola umanista proiettata a Cannes nella Selezione ufficiale fuori concorso. Pablo Trapero (Argentina). Nel 1999, il suo primo lungometraggio, Mondo Grua, descrive, in uno stile quasi documentaristico, la difficile quotidianità della classe operaia argentina. Nel 2002, Pablo Trapero mette in scena il poliziesco El Bonaerense, selezionato a Cannes nella sezione “Un Certain Regard”. Trapero, che insieme a Diego Lerman o Lucrecia Martel incarna la Nouvelle vague del cinema argentino, presenta a Venezia il suo terzo lungometraggio, il road-movie Familia rodante (2004), prima di partire per la Patagonia a girare Nacido y criado, ritratto di un uomo consumato dalla colpa. Ambiente L’ambiente non viene mai specificamente menzionato nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Eppure, se si gettano rifiuti tossici là dove vive una comunità, o se si sfruttano le sue risorse naturali in maniera esagerata, senza una consultazione o una compensazione, i suoi diritti sono calpestati. Da sessant’anni, la nostra presa di coscienza del degrado ambientale è cresciuta, così come la certezza che i cambiamenti all’interno del nostro ecosistema possono avere un notevole impatto sulla nostra capacità di godere pienamente dei diritti umani. È diventato particolarmente evidente che le azioni degli stati, delle comunità, delle imprese e degli individui in questo campo possono colpire profondamente i diritti degli altri; infatti, gli attacchi all’ambiente, che avvengano vicino o lontano da noi, possono nuocere ai diritti dei popoli e a una vita sicura e sana. © Pippilotti Rist: I Drink Your Bath Water © Francesco Jodice: A Water Tale Biografia dei registi e degli artisti Jia Zhang-Ke (Cina) studente di pittura alla Scuola di Belle Arti di Taiyuan, pubblica un primo romanzo nel 1991. Entra quindi all’Università del cinema di Pechino, dove fonda un “gruppo di cinema sperimentale”, considerato come la prima struttura di produzione indipendente in Cina. Prodotto della sesta generazione di cineasti cinesi definita “underground”, ha ricevuto numerosi premi nei festival cinematografici internazionali. Nel 2006, Zhang-ke ottiene il Leone d’oro alla 63° Mostra di Venezia con Still Life. Nel 2008 presenta al Festival di Cannes il suo nuovo film, 24 City. Pipilotti Rist (Svizzera) è nata nel 1962. Produttrice, regista e spesso protagonista dei suoi video, si colloca radicalmente dopo Nam June Paik e Andy Warhol, ma sempre nel loro solco. Si sofferma anche sullo sviluppo di problematiche attuali come quelle della differenza fra i sessi, del corpo erogeno, dell’identità femminile. Il suo lavoro è stato presentato in numerose esposizioni. La sua ultima installazione audiovisiva, Homo Sapiens Sapiens, è attualmente presentata nella cappella di San Stae, in occasione della partecipazione svizzera alla 51. Biennale di Venezia. Francesco Jodice (Italia) inizia la sua carriera artistica nel 1995. Nel 2000, è uno dei cofondatori di “Multiplicity”, network internazionale di artisti e architetti. Jodice prosegue allo stesso tempo i lavori personali come The Secret Traces, una ricerca basata sul pedinamento fotografico di persone sconosciute in diverse città del mondo, o 100 storie, cento brevi animazioni fotografiche di persone che non sanno di essere spiate mentre compiono gesti senza importanza. Nel 2003 realizza un cortometraggio, The Gift, con il fratello Sebastiano Jodice. Sarkis (Francia/Turchia) è nato a Istanbul (Turchia) nel 1938, poi emigrato in Francia nel 1962. Le sue opere gli valgono nel 1967 il Premio di Pittura alla Biennale di Parigi. L’opera di Sarkis è riconosciuta ed esposta in tutto il mondo, negli Stati Uniti, in Germania, Canada, Australia, Cina, Giappone, Messico o Brasile… Nel 2007, in occasione dell’Anno dell’Armenia in Francia, il museo del Louvre a Parigi invita Sarkis. Il suo progetto, sotto forma di installazione, è una riflessione sullo spazio e sul tempo. Genere Nel momento del nostro concepimento, siamo tutti uguali: eppure, alla nascita, siamo immediatamente trattati in modo diverso a seconda che siamo femmine o maschi. La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani riconosce che gli uomini e le donne non sono identici, ma insiste sul loro diritto di essere uguali davanti alla legge e di essere trattati senza alcuna discriminazione. La questione del genere e dell’uguaglianza non riguarda solo “i diritti della donna”, ma anche l’uguaglianza dei diritti, delle responsabilità e delle possibilità tra uomini e donne. Eppure, sessant’anni dopo la Dichiarazione Universale, è evidente che i diritti più oltraggiati nel mondo sono quelli delle donne, che si tratti dell’infanticidio di neonati di sesso femminile, di schiavitù sessuale e di violenza come strumento di guerra, o della discriminazione nell’istruzione, nell’impiego e nell’accesso alle cure. Il diritto di essere libero da ogni discriminazione basata sul sesso è più specificamente incorporato nell’articolo 2 della Dichiarazione: tuttavia, una lettura anche rapida dei trenta articoli basta a ricordarci che nella maggior parte del mondo c’è ancora molto da fare perché le promesse contenute nella Dichiarazione si realizzino per tutte le donne. © Saman Salour: The Final Match © Teresa Serrano: Glass Ceiling Biografia dei registi e degli artisti Armağan Ballantyne (Nuova Zelanda) nasce a Wellington nel 1972 e vive a Titirangi. Ha studiato regia al FAMU di Praga e conseguito un Master in regia all’AFTRS di Sydney. I suoi cortometraggi sono stati presentati nell’ambito di diversi festival internazionali tra cui Venezia, New York, Telluride e Londra. Nel 2006 Armagan ha partecipato al laboratorio dei registi di Sundance per lavorare sul suo primo lungometraggio, The Strength of Water, attualmente in post-produzione. Saman Salour (Iran) è nato nel 1976. Si diploma alla scuola di cinema di Soureh, a Teheran e inizia la sua carriera di regista all’Istituto del giovane cinema iraniano. È primo aiuto regista in tre lungometraggi e realizza cortometraggi e documentari per la televisione. Saman Salour ha ottenuto molti premi in festival internazionali con i suoi due precedenti lungometraggi. Nel 2008, il suo film Taraneh Tanhaïye Tehran viene selezionato per la “Quinzaine des réalisateurs”. Teresa Serrano (Messico) è nata nel 1936 a Città del Messico e vive tra New York e Messico. Attraverso i suoi video, le sue installazioni e le sue sculture, mette in scena e decostruisce il genere, la classe, la razza e gli stereotipi. A Room of Her Own per esempio è un video in bianco e nero sull’ossessione. Partecipazione Ovunque viviamo e in qualsiasi società, uno dei nostri diritti fondamentali è costituito dalla partecipazione alla vita della comunità. Senza partecipazione, non possiamo godere della maggior parte dei diritti e delle libertà che la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani vuole garantire. La nostra partecipazione dovrebbe essere attiva, libera ed efficace Le nostre opinioni su come migliorare le nostre vite e quelle delle nostre comunità meriterebbero ascolto e risposte. Abbiamo diritto di dire la nostra sulle decisioni che ci riguardano, sia su scala locale che nazionale. L’articolo 21 stabilisce con chiarezza che ogni persona ha il diritto di prendere parte alle elezioni e partecipare agli affari pubblici. Così, la partecipazione consiste essenzialmente nel tenere conto delle voci degli esclusi, specie se marginalizzati o vittime di discriminazione a causa del loro handicap, della loro razza, religione, sesso, origini, età o per ogni altra ragione. Dobbiamo poter influire sul nostro destino e partecipare a ogni decisione che ci riguarda. © Hany Abu-Assad: A Boy, a Wall and a Donkey © Charles de Meaux: Garish Sun Biografia dei registi e degli artisti Hany Abu-Assad (Palestina), nato l’11 ottobre 1961, è un regista olando-palestinese, emigrato nel Paesi Bassi nel 1980. Insieme a Elia Suleiman, è uno dei registi contemporanei più importanti di Palestina. Il suo film più noto e controverso è Paradise Now. Nel 1998 ha diretto il suo primo film, Het 14de kippetje, basato su una sceneggiatura dello scrittore Arnon Grünberg. Ha poi realizzato i cortometraggi Nazareth 2000 (2000) e Rana’s Wedding (2002). Charles de Meaux (Turchia), nato a Istanbul nel 1969, vive a Parigi e Bangkok. Cofondatore della società di produzione Anna Sanders Films, Charles de Meaux dirige il suo primo film Le Pont du trieur, nel 2000. Tre anni dopo, parte per l’Asia centrale per girare Shimkent Hotel con Melvil Poupaud, Romain Duris e Caroline Ducey. Jasmila Žbanić (Bosnia), nata a Sarajevo nel 1974, si diploma all’Accademia di Arti drammatiche della sua città natale (teatro e regia), ed è marionettista al teatro Bread and Puppet nel Vermont e clown per un laboratorio di Lee De Long. Ha iniziato a dirigere film nel 1997, creando l’associazione di artisti “Deblokada”, grazie alla quale produce, scrive e dirige molti documentari, video e cortometraggi. Il suo lavoro è stato diffuso attraverso festival ed esposizioni in tutto il mondo. Storie di Diritti Umani di registi, artisti e scrittori Calendario delle proiezioni Selezione dei cortometraggi di Storie di Diritti Umani 11-13 settembre, Cracovia: Forum del film del Consiglio d’Europa 7-8 ottobre, Bruxelles: Conferenza Unione Europea / Nazioni Unite sul 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e la Dichiarazione dei difensori dei diritti umani 16-24 ottobre, Beirut: Ayam Beiruth al Cinema ’iya 18-24 ottobre, Tokyo: 21° Festival internazionale del film: selezione di 11 film e invito al regista Francesco Jodice 10-11 novembre, Lisbona: per il Forum 2008 alla Fondazione Calouste Gulbenkian 11 novembre, Ginevra: Giornate Portes Ouvertes alla sede delle Nazioni Unite 15-17 novembre, Strasburgo: Giornate dello sviluppo 22 novembre, Londra: selezione al Festival “We the Peoples” 28 novembre, Roma: inaugurazione di N[ever]land, Casa del Cinema, Villa Borghese Anteprima mondiale 13 novembre, San Paolo: SESC Cine: l’ufficio regionale del SESC con il Ministero della Cultura ha organizzato a San Paolo un primo evento speciale con la proiezione del lungometraggio Storie di Diritti Umani alla presenza dei registi Daniela Thomas, Walter Salles e Pablo Trapero. L’anteprima sarà seguita da altre proiezioni ed eventi attraverso il paese in collaborazione con TV SESC e TV Cultura. Proiezioni del lungometraggio Una data evento: il 10 dicembre 2008, 60° anniversario della firma della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Storie di Diritti Umani sarà proiettato a Parigi al Teatro nazionale di Chaillot, ma anche a: New York: anteprima nordamericana nel corso di una sessione speciale dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, durante la quale sarà presentato il libro. Ginevra: presentazione e proiezione nel corso del Festival internazionale del film sui diritti umani. Milano: proiezione sull’Urban Screen in piazza Duomo in collaborazione con il Comune di Milano Pescara: proiezione pubblica organizzata dall’associazione Movimenti in collaborazione con la Regione Abruzzo. Storie di Diritti Umani di registi, artisti e scrittori Il libro Interviste, fotografie e testi scelti Un film, ma anche un libro per segnare l’universalità della Dichiarazione dei Diritti Umani, in collaborazione con la casa editrice Electa. I sei temi della Dichiarazione (cultura, sviluppo, dignità e giustizia, genere, ambiente, partecipazione) hanno guidato i contributi di 12 scrittori fra cui cinque premi Nobel, originari dei cinque continenti. Il libro, suddiviso in sei sezioni, una per ogni tema, riunisce: • le interviste con i registi e gli artisti che partecipano al progetto; • le fotografie dei cortometraggi e della loro lavorazione; • brani estratti da testi letterari. 12 scrittori hanno contribuito al progetto: per la sezione dedicata alla “cultura”, Naghib Mahfuz e Gabriel García Márquez; Chimamanda Ngozi Adichie ed Elfriede Jelinek per la sezione “dignità e giustizia”; Mo Yan e Assia Djebar per la sezione riservata al “genere”; Toni Morrison e Nuruddin Farah per il tema “partecipazione”; Khaled Hosseini e Roberto Saviano per il tema “sviluppo”; Ruth Ozeki e José Saramago per l’“ambiente”. Il libro si pone l’obiettivo di prolungare la riflessione sulla portata storica e sui valori della Dichiarazione Universale e sensibilizzare i lettori di tutto il mondo al tema dei Diritti Umani, grazie a espressioni artistiche diverse. La selezione letteraria è a cura di Gianluca D’Agostino I contributi di 12 scrittori Chimamanda Ngozi Adichie, nata nel 1977 in Nigeria, si trasferisce negli Stati Uniti per seguire gli studi di Comunicazione e Scienze politiche. I suoi racconti sono stati più volte selezionati in prestigiosi premi letterari americani o inglesi. Oggi vive tra la Nigeria e gli Stati Uniti. Brano tratto da Metà di un sole giallo (2006) Assia Djebar, nata a Cherchell nel 1936, è una scrittrice algerina di lingua francese, autrice di romanzi, racconti, poesie e saggi. Ha scritto anche per il teatro e diretto molti film. È stata eletta all’Académie Française nel 2005, diventando così la prima scrittrice francofona araba a ottenere questo riconoscimento. Brano tratto da Donne d’Algeri nei loro appartamenti (1980) Nuruddin Farah è uno scrittore nato in Somalia nel 1945. Impegnato nella lotta per i diritti delle donne, è soprattutto testimone critico del caos in cui la Somalia è piombata. Rifugiato politico dal 1972, si divide tra Inghilterra e Africa del Sud. Ha anche ottenuto molti riconoscimenti letterari tra i quali figura l’importante premio Neustadt (1998). Brano tratto da Nodi (2007) Gabriel García Márquez, nato nel 1927, è uno scrittore colombiano insignito del premio Nobel per la letteratura nel 1982. Al contempo giornalista e attivista politico, è considerato, insieme a Jorge Luis Borges, il padre del realismo magico. I suoi romanzi e racconti, ricchi di umorismo sardonico, evocano i grandi quadri della Storia sudamericana, visti però attraverso il prisma della favola, del folclore e dei miti popolari ispanici. Brano tratto da Cent’anni di solitudine (1967) Storie di Diritti Umani di registi, artisti e scrittori Khaled Hosseini, nato nel 1965 a Kabul, è uno scrittore americano di origine afgana, stabilitosi in California. Figlio di un diplomatico, Khaled Hosseini segue le destinazioni della sua famiglia, prima in Iran (1970), poi a Kabul nel 1973, poi a Parigi nel 1976. Nel 1980, piuttosto che tornare nel loro paese d’origine, occupato del 1979 dai sovietici, gli Hosseini ottengono asilo negli Stati Uniti. Brano tratto da Mille splendidi soli (2007) Elfriede Jelinek, nata nel 1946 a Mürzzuschlag in Stiria, è una scrittrice e drammaturga austriaca. Narratrice di successo, che addirittura fa scandalo, è considerata l’autrice di lingua tedesca più importante della sua generazione. La pianista, suo settimo romanzo, è stato tradotto in numerosi paesi e adattato con successo per il cinema. Nell’ottobre 2004 ha ricevuto il premio Nobel per la letteratura. Brano tratto da Bambiland (2004) Naghib Mahfuz, nato nel 1911 a Khân al-Khalili al Cairo e morto nel 2006, scrittore egiziano contemporaneo di lingua araba, era l’intellettuale più famoso d’Egitto, insignito del premio Nobel per la letteratura nel 1988. Brano tratto da Karnak Café (1974) Toni Morrison, nata nel 1931 a Lorain (Ohio, Stati Uniti), è una scrittrice, professore di letteratura ed editore, premio Nobel per la letteratura nel 1993. I suoi romanzi descrivono la miseria degli afro-americani negli Stati Uniti dall’inizio del XX secolo e tentano, sul piano narrativo, di ricostruirne pezzo per pezzo la memoria viva, densa e complessa. Brano tratto da L’occhio più azzurro (1970) Ruth Ozeki è nata a New Haven (Connecticut, Stati Uniti). Carne è un romanzo efficace sullo scontro delle culture e i problemi che ne derivano, in una vicenda a sfondo alimentare ed ecologico. Brano tratto da Carne (1997) José Saramago, nato nel 1922 a Azinhaga (Portogallo), è uno scrittore e giornalista portoghese, premio Nobel per la letteratura nel 1998. In molte delle sue opere l’autore ricostruisce avvenimenti storici, sottolineandone il fattore umano piuttosto che la versione storica ufficiale. Brano tratto da La zattera di pietra (1986) Roberto Saviano, nato nel 1979 a Napoli, è uno scrittore e giornalista italiano contemporaneo. È celebre per aver minuziosamente descritto nei suoi scritti e articoli l’ambiente mafioso, in particolare quello della Camorra napoletana, portandone così alla luce le strutture economiche e territoriali. Brano tratto da Gomorra (2006) Mo Yan, nato nel 1956 a Gaomi, nella provincia dello Shandong, è uno scrittore cinese, oggi tra i più stimati in Cina e all’estero. Il suo stile si caratterizza per il fatto di trattare molto liberamente temi come il sesso, il potere, la politica, descrivendo a chiare lettere i meandri psichici e fisici della Cina contemporanea. Brano tratto da Grande seno, fianchi larghi (2004) Storie di Diritti Umani di registi, artisti e scrittori La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani Cronistoria La Dichiarazione adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1948 comprende un preambolo e 30 articoli che enunciano un’ampia gamma di libertà e diritti fondamentali cui tutti gli uomini e tutte le donne, ovunque nel mondo, dovrebbero avere accesso senza alcuna distinzione. La Dichiarazione è stata stilata da rappresentanti di tutte le zone del mondo e di tutte le tradizioni giuridiche. Nel corso degli anni, è stata accettata quasi in tutti i Paesi come un contratto tra i governi e i loro popoli. La Dichiarazione è anche servita come base per l’allargamento del sistema di protezione dei diritti umani che, al giorno d’oggi, si concentra sui gruppi più vulnerabili come le persone con handicap, i popoli autoctoni e in particolar modo i lavoratori emigranti. La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani è stata adottata il 10 dicembre 1948. Da allora, è in questa data che in tutto il mondo si celebra la Giornata dei Diritti Umani. È la base del diritto internazionale relativo ai diritti umani, la prima dichiarazione universale sui principi fondamentali dei diritti umani inalienabili e una norma comune per l’esercizio di questi diritti per tutti i popoli e tutte le nazioni. Nell’imminenza del sessantesimo anniversario della Dichiarazione, è necessario evidenziare la continua attualità e l’universalità di questo documento vivo che riguarda ciascuno di noi. Oggi la Dichiarazione che, quasi sessant’anni fa, ha definito ciò che ormai costituisce un valore universale, è più pertinente che mai: i diritti umani sono inerenti a ciascuno di noi e riguardano l’insieme della comunità internazionale. La Dichiarazione ha resistito alla prova del tempo e agli attacchi pretestuosi del “relativismo”. I suoi valori fondamentali, specie la non-discriminazione, l’uguaglianza, l’equità e l’universalità, si applicano a ogni persona, in ogni luogo e in ogni tempo. I diritti umani non sono solo un’eredità comune di valori universali che trascendono le culture e le tradizioni, ma sono, nella loro stessa essenza, valori locali e impegni nazionali rafforzati da trattati internazionali e da leggi e costituzioni nazionali. La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani è un contratto tra i governi e i popoli governati, che hanno il diritto di esigere il rispetto di questo documento. Non tutti i governi sono parti dei trattati relativi ai diritti umani, ma in compenso tutti i paesi hanno accettato la Dichiarazione. La Dichiarazione continua ad affermare la dignità intrinseca dell’essere umano e il valore di ogni persona nel mondo, senza alcuna distinzione. I diritti umani oggi La Dichiarazione protegge ognuno di noi e consacra così l’insieme dei Diritti Umani. I compilatori della Dichiarazione progettavano un avvenire al riparo dalla paura e dal bisogno. Hanno posto tutti i diritti umani su un piano di parità e confermato la loro essenzialità per una vita dignitosa. La visione dei compilatori della Dichiarazione ha ispirato un elevato numero di difensori dei diritti umani che lottano da sei decenni perché questa visione si traduca in realtà concreta. Nonostante sia da celebrare l’attuale affermazione internazionale dei diritti umani favorita dalla Dichiarazione, non tutta l’umanità ne trae gli stessi vantaggi. Noi, in qualità di custodi Storie di Diritti Umani di registi, artisti e scrittori e beneficiari della Dichiarazione, dobbiamo continuare a diffonderla. È al tempo stesso una questione di diritti da godere e da rispettare, con la responsabilità di renderli una realtà comune. La forza della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani risiede nei nostri sforzi: è un documento vivo che continuerà a ispirare le generazioni future. Ovunque viviamo, quale che sia il nostro livello di ricchezza, quali che siano la nostra fede o le nostre opinioni politiche, l’insieme dei diritti umani che figurano nella Dichiarazione si applica a noi e ci riguarda. I diritti umani sono un affare di tutti. Se la difesa e la protezione di tutti i diritti umani spettano in primo luogo ai governi, i protagonisti non statali, gli altri responsabili e tutti noi abbiamo un ruolo importante da interpretare, per far sì che il godimento universale dei diritti umani sia realtà. È grazie agli sforzi concertati del sistema delle Nazioni Unite, dei suoi partner locali e internazionali, dell’adeguamento nazionale e della partecipazione dei popoli delle diverse parti del mondo che potremo davvero progettare il concetto di “dignità e giustizia per tutti”. Storie di Diritti Umani di registi, artisti e scrittori Produzione ART FOR THE WORLD ART for The World è un’Organizzazione non governativa associata al Dipartimento di pubblica informazione dell’ONU, associazione di pubblica utilità con sede a Ginevra che collabora dal 2005 con l’associazione gemella ART for The World Europa, 2005, con sede a Milano. Nel 1995, Adelina von Fürstenberg ha fondato ART for The World nel contesto di “Dialogues de Paix”, un’esposizione internazionale di arte contemporanea in occasione del cinquantesimo anniversario dell’Organizzazione delle Nazioni Unite e di cui è stata curatore artistico. ART for The World si ispira all’articolo 27 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani in cui l’attività creativa è un elemento essenziale del benessere delle persone, in cui il pluralismo eil rispetto delle differenze in questo modo di espressione sono condizioni indispensabili: “Ogni individuo ha diritto di prendere parte liberamente alla vita culturale della comunità, di godere delle arti…”. ART for The World cerca di ampliare la nostra eredità culturale comune e di promuovere, attraverso l’arte, il mutuo rispetto, necessario alla diffusione dei principi dei Diritti Umani. Con questi obiettivi, ART for The World organizza manifestazioni culturali internazionali, progetti, film, libri ed esposizioni, nell’ambito dei quali, artisti, registi, musicisti, scrittor del mondo intero intervengono su questioni importanti della nostra epoca. Inscritte in un contesto più ampio, queste attività si collocano al di là dei limiti tradizionali del mondo culturale e danno a un pubblico vario l’opportunità di incontrarsi grazie alla dimensione universale dell’arte. ART for The World può essere considerato come un’istituzione itinerante, priva di barriere. La sua ragion d’essere non è legata a una sede permanente e definita, ma ai contenuti progettuali. Così ART for The World è un filo conduttore che unisce la diffusione dell’arte e della cultura contemporanee alla difesa di diritti e valori universali. ART for The World è la sola Organizzazione non governativa (ONG) nel panorama internazionale che realizza dei progetti con attività specifiche nell’ambito dell’arte contemporanea. Per queste attività, ART for The World necessita di una “struttura leggera”, uno staff permanente ridotto che si appoggia a una rete di consulenti e collaboratori, con base in diverse città del mondo (Boston, Chicago, New York, Parigi, Londra, Bruxelles, Milano, Torino, Firenze, Atene, San Paolo, Nuova Delhi) che operano con rapidità e efficacia. ART for The World funziona grazie ai contributi dei suoi donatori – istituzioni pubbliche, società private e membri individuali – che sostengono, caso per caso, i suoi progetti. ART for The World presenta i suoi progetti in contesti e luoghi che esulano dal circuito abituale: antichi monumenti, monasteri, edifici pubblici, cinema, internet, televisione, scuole, parchi e altri spazi esterni. Sono invitati artisti di tutti i continenti, alcuni molto noti, altri più giovani. Oltre che per la qualità del loro lavoro, tutti si distinguono per l’impegno morale e civile e per i temi umanitari. Per informazioni complementari e precise sulle attività di Art for The World dal 1996 al 2008, si veda il sito: www.artfortheworld.net. Storie di Diritti Umani di registi, artisti e scrittori Ogni anno l’etichetta “Événement culturel du Conseil de l’Europe” permetterà di riconoscere un piccolo numero di progetti artistici eccezionali e innovatori che, organizzati in Europa, veicolano messaggi forti legati ai valori del Consiglio d’Europa e alle questioni cruciali per le società europee. Partner L’Alto Commissariato per i Diritti Umani L’ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani ha ricevuto il mandato straordinario di difendere e proteggere l’insieme dei diritti umani. L’Ufficio, la cui sede è a Ginevra, è presente anche in circa 50 nazioni. Diretto dall’Alto Commissario per i Diritti Umani, carica istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1993 per guidare gli sforzi per la tutela dei diritti umani, l’Alto Commissariato prende le misure che mirano alla protezione e allo svolgimento di attività a favore del diritto internazionale relativo ai diritti umani. Storie di Diritti Umani è un’iniziativa dell’Alto Commissariato, che ha guidato gli autori per assicurarsi che le informazioni contenute nei film e nel libro riflettano le norme internazionali legate ai diritti umani. La Commissione Europea Come parte integrante della sua strategia di lungo termine per la promozione dei diritti umani, la Commissione Europea ha collaborato con l’Alto Commissariato per i Diritti Umani e l’UNRIC (Dipartimento di informazione regionale delle Nazioni Unite per l’Europa occidentale, Bruxelles), sul progetto Storie di Diritti Umani per celebrare il 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Questi film sono uno strumento di comunicazione efficace in tutto il mondo per promuovere i sei ambiti tematici relativi ai diritti umani inclusi nella Dichiarazione: la dignità e la giustizia, il genere, la cultura, lo sviluppo, la partecipazione e l’ambiente. Il progetto è finanziato dall’Iniziativa europea per la democrazia e i diritti dell’uomo (IEDDH) che ha per obiettivo il sostegno dei progetti delle ONG e delle organizzazioni internazionali che riguardano il miglioramento dello stato, della democrazia e dei diritti umani sul pianeta. Il Ministero degli Esteri In un contesto in cui è rimessa in discussione l’universalità dei diritti umani e nel momento in cui la Francia è alla presidenza dell’Unione Europea, era essenziale che il Ministero degli Esteri francese avallasse il progetto cinematografico e letterario intrapreso da Art for the World. È il rispetto nella diversità a essere espresso da Storie di Diritti Umani, realizzazione impegnata di artisti di tutto il mondo, preoccupati di portare al pubblico più vario i valori di un linguaggio universale. Per queste ragioni, la Francia sostiene questa iniziativa. Storie di Diritti Umani di registi, artisti e scrittori Il SESC Il Servizio Sociale del Commercio (SESC) di San Paolo ha una solida reputazione culturale in Brasile da più di cinquant’anni. Organismo privato senza scopo di lucro, il SESC promuove l’aiuto sociale, il miglioramento della qualità della vita e lo sviluppo culturale attraverso il suo canale televisivo e le sue 29 unità attive (centri sportivi, cinema, centri medici ecc.). SESC e ART for The World, da più di dieci anni, collaborano a molti progetti, l’ultimo dei quali è Storie di Diritti Umani. Il SESC è uno dei partner finanziari che ha prodotto il cortometraggio Voyage, scritto e diretto dai registi brasiliani Walter Salles e Daniela Thomas. SESC partecipa attivamente alla diffusione e alla promozione di Storie di Diritti Umani in Brasile, in America del Sud e nei paesi lusofoni fra cui Angola, Mozambico e Timor Est. Groupama Groupama, facendo del rispetto delle donne e degli uomini che concorrono alla riuscita delle proprie imprese, della responsabilità e solidarietà i suoi principi fondanti, ha aderito alla Carta della diversità e al Patto mondiale delle Nazioni Unite nel 2007. Groupama è gruppo mutualistico di assicurazioni e servizi finanziari con 37.500 dipendenti in 13 paesi, 11 milioni di soci e clienti. Per saperne di più: http://www.groupama.com Teatro nazionale di Chaillot Il Teatro nazionale di Chaillot, uno dei sei teatri nazionali di Francia, fu inaugurato nel 1929 da Firmin Gémier nel Palais du Trocadéro. Per l’Esposizione universale del 1937, l’attuale Palais de Chaillot fu costruito al posto del Palais du Trocadéro e il teatro fu installato sotto il piazzale. Dopo Jean Vilar, Georges Wilson, Antoine Vitez, Jérôme Savary o Ariel Goldenberg, dal giugno 2008 i coreografi Dominique Hervieu e José Montalvo guidano il teatro con lo scopo di farne un luogo dedicato essenzialmente alla danza ma aperto anche a tutte le arti. È all’interno del Teatro nazionale di Chaillot che l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani il 10 dicembre 1948. In occasione del 60° anniversario di questo evento, il Teatro nazionale di Chaillot è lieto di unirsi alla proiezione, nella grande sala del teatro, di diciotto cortometraggi realizzati da artisti di fama mondiale.