Storie di Diritti Umani - Gallery

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Storie di Diritti Umani - Gallery
Storie di
Diritti Umani
di registi, artisti e scrittori
Marina Abramovič
Hany Abu-Assad
Armagan
˘ Ballantyne
Sergei Bodrov
Charles de Meaux
Assia Djebar
Nuruddin Farah
Gabriel García Márquez
Shira Geffen/
Etgar Keret
Dominique Gonzalez-Foerster
/Ange Leccia
Khaled Hosseini
Runa Islam
Elfriede Jelinek
Jia Zhang-Ke
Francesco Jodice
Naghib Mahfuz
Ideato e curato da
Adelina von Fürstenberg
Mo Yan
Toni Morrison
Murali Nair
Chimamanda Ngozi Adichie
Idrissa Ouédraogo
Ruth Ozeki
Pipilotti Rist
Saman Salour
José Saramago
Sarkis
Roberto Saviano
Bram Schouw
Teresa Serrano
Abderrahmane Sissako
Daniela Thomas
Pablo Trapero
Apichatpong Weerasethakul
Jasmila Žbanić
Un’iniziativa di
UNITED NATIONS
OFFICE OF THE HIGH COMMISSIONER FOR HUMAN RIGHTS
Un progetto di
Storie di
Diritti Umani
di registi, artisti e scrittori
sommario
I partner
Comunicato stampa
La genesi di un progetto artistico mondiale
Un film in sei temi e 22 cortometraggi
1 / Cultura
2 / Sviluppo
3 / Dignità e giustizia
4 / Ambiente
5 / Genere
6 / Partecipazione
Calendario delle proiezioni
Storie di Diritti Umani, il libro
Cronistoria: la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani
I Diritti Umani oggi
ART for The World
Partner
contatti
ART for The World
Giovanni Sgrignuoli
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www.artfortheworld.net
Electa
Monica Brognoli
tel. 0039 02 21563 456
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Faits&Gestes
Sébastien Bizet / Laurent Delarue
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Storie di
Diritti Umani
di registi, artisti e scrittori
I partner
in occasione di
un’iniziativa di
UNITED NATIONS
OFFICE OF THE HIGH COMMISSIONER FOR HUMAN RIGHTS
con il contributo di
EUROPEAN UNION
con il sostegno di
MINISTÈRE
DES
AFFAIRES ÉTRANGÈRES
ET EUROPÉENNES
MINISTÈRE
DE LA CULTURE
ET DE LA COMMUNICATION
in collaborazione con
un progetto di
ringraziamenti
un libro pubblicato da
Electa
Storie di
Diritti Umani
comunicato stampa
di registi, artisti e scrittori
22 film per il 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani
In occasione del 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, 22 registi e artisti
noti in tutto il mondo hanno unito le loro forze e realizzato ventidue cortometraggi della durata
di circa tre minuti, ispirati ai sei temi della Dichiarazione: cultura, sviluppo, dignità e giustizia,
ambiente, genere e partecipazione.
Su iniziativa dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, questo progetto è stato
ideato e prodotto da ART for The World, una ONG che promuove l’arte e la cultura contemporanee,
con sede a Ginevra e Milano.
Storie di Diritti Umani, ideato e curato da Adelina von Fürstenberg, riunisce per la prima volta artisti
e registi intorno a uno stesso progetto cinematografico. I partecipanti sono stati scelti per le loro
elevate qualità artistiche e per il grande interesse che mostrano per la promozione dei Diritti Umani:
Marina Abramovič (Serbia/Paesi Bassi), Hany Abu-Assad (Palestina), Armağan Ballantyne (Nuova
Zelanda), Sergei Bodrov (Russia), Charles de Meaux (Francia), Dominique Gonzalez-Foerster &
Ange Leccia (Francia), Runa Islam (Gran Bretagna/Bangladesh), Francesco Jodice (Italia), Shira
Geffen e Etgar Keret (Israele), Jia Zhang-Ke (Cina), Murali Nair (India), Idrissa Ouédraogo (Burkina
Faso), Pipilotti Rist (Svizzera), Daniela Thomas (Brasile), Saman Salour (Iran), Sarkis (Francia),
Bram Schouw (Paesi Bassi), Teresa Serrano (Messico), Abderrahmane Sissako (Mauritania),
Pablo Trapero (Argentina), Apichatpong Weerasethakul (Thailandia) e Jasmila Žbanić (Bosnia).
I film sono stati girati in più di 20 paesi del mondo e in lingue diverse. Possono essere visti come
singoli cortometraggi ma vengono anche presentati tutti insieme in un lungometraggio di 80
minuti, sottotitolato nelle sei lingue ufficiali delle Nazioni Unite (arabo, cinese, inglese, francese,
russo, spagnolo).
Il lungometraggio sarà accompagnato da un libro pubblicato da Electa che riunisce testi, ispirati ai
sei temi della Dichiarazione, di 12 scrittori, tra cui 5 premi Nobel – Gabriel García Márquez, Khaled
Hosseini, Roberto Saviano, Naghib Mahfuz, Elfriede Jelinek, Ruth Ozeki, José Saramago,
Chimamanda Ngozi Adichie, Assia Djebar, Nuruddin Farah, Toni Morrison e Mo Yan – e interviste con
i registi e gli artisti, immagini estratte dai cortometraggi e fotografie del backstage.
Anteprima europea: Parigi, Teatro nazionale di Chaillot, 10 dicembre
Il lungometraggio sarà proiettato in presenza
di Bernard Kouchner, Ministro degli Esteri
francese e di Rama Yade, Segretario di Stato
per gli Affari esteri e i Diritti Umani.
ore 19.45 Inaugurazione ufficiale di Sourires,
Résistances, Espérances, di Agnès Winter
alla presenza di Stéphane Hessel.
ore 20.15 Presentazione della targa
commemorativa del 60° anniversario della
Convenzione per la prevenzione e la repressione
del delitto di genocidio, alla presenza di Sua
Eccellenza l’ambasciatore di Polonia in Francia
20.30 Proiezione del film Storie di Diritti
Umani di ART for The World alla presenza
di registi e artisti.
Dal 2009 i film saranno proiettati in tutto
il mondo, specialmente nei festival
cinematografici, nei cinema, nelle scuole,
nei musei e nelle istituzioni culturali
e saranno anche diffusi tramite i canali televisivi.
Storie di
Diritti Umani
di registi, artisti e scrittori
La genesi di un progetto artistico mondiale
Il progetto Storie di Diritti Umani, dialogo tra immagini e testi ispirati alla Dichiarazione
Universale dei Diritti Umani è nato da un’iniziativa dell’Alto Commissario per i Diritti Umani.
La sua produzione è stata affidata all’organizzazione non governativa ART for The World, che
ne è anche curatrice.
Il film
Storie di Diritti Umani è diventato realtà grazie ad ART for The World, alla creatività di
numerosi registi e artisti e al sostegno finanziario della Commissione Europea, del Ministero
degli Esteri francese (DGCID), del Servizio sociale brasiliano del commercio (SESC) e del
Centro Nazionale del Cinema (CNC).
I 22 registi partecipanti sono stati scelti per il loro talento (Jia Zhang-Ke ha ottenuto il Leone
d’oro al Festival del cinema di Venezia, Jasmila Ž banić l’Orso d’oro a Berlino, Hany Abu-Assad
un Golden Globe…) ma anche per il loro impegno sociale e l’intensa relazione con i Diritti
Umani. Tutte queste diverse origini e sensibilità riunite intorno allo stesso progetto creano
una visione polifonica di quello che la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani rappresenta
a livello internazionale.
Il libro
ART for The World ha collaborato con la casa editrice Electa per accompagnare
la presentazione del film con la pubblicazione di un libro in 3 lingue (inglese, francese
e italiano) che beneficia del contributo di scrittori di fama internazionale, tra cui 5 premi
Nobel, per guidare il pubblico nella comprensione dell’universalità della Dichiarazione.
I poster
Infine, ART for The World e la Nuova Accademia di Belle Arti di Milano (NABA) hanno indetto
un concorso per la realizzazione dei manifesti, “Shake your rights”, al quale hanno
partecipato studenti di tutte le nazionalità, creando progetti che saranno esposti nel mondo.
I sei poster vincitori – uno per ognuno dei sei temi – saranno distribuiti in tutto il mondo
e disponibili in formato elettronico per essere scaricati e stampati.
Affrontando gli ideali presenti nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani –
cultura, sviluppo, dignità e giustizia, ambiente, genere, partecipazione – questo
progetto non è stato realizzato come una campagna pubblicitaria, ma come
espressione, attraverso un linguaggio artistico, dei messaggi contenuti nella
Dichiarazione Universale.
Un film in 6 temi
e 22 cortometraggi
Ventidue corti e altrettanti registi internazionali ispirati alla Dichiarazione Universale dei Diritti
Umani e ai sei temi: Cultura, Sviluppo, Dignità e Giustizia, Ambiente, Genere,
Partecipazione. Il progetto di ART for The World è unico.
Soundtrack
Michael Galasso, musicista di formazione classica, è nato nel 1949 in Louisiana. Questo
virtuoso del violino sperimenta da trent’anni una sintesi melodica e ritmica in cui le sue affinità
con la musica barocca si mescolano al retaggio americano e alle tradizioni iraniane e dell’Asia
centrale.
Collaboratore di Bob Wilson dal 1972, ha più recentemente composto la musica per La donna
del mare di Ibsen (1998), Il sogno di Strindberg (1998), Le tre sorelle di Cekhov (2001) e Il
gabinetto del dottor Caligari (2002), creazioni teatrali di Bob Wilson in diverse capitali europee.
Autore della musica originale del film In the Mood for Love (2000) di Wong Kar-wai, dopo aver
collaborato a Chungking Express (1995) ha firmato la colonna sonora di film iraniani, turchi,
europei e americani. Ha creato nel 2000 la prima installazione musicale realizzata al Museo
Guggenheim di New York, per la retrospettiva “Giorgio Armani” ideata da Bob Wilson.
I cortometraggi
I cortometraggi sono sottotitolati nelle sei lingue ufficiali delle Nazioni Unite:
inglese, francese, spagnolo, arabo, russo e cinese.
Dangerous Games Marina Abramovič (Serbia/Paesi Bassi)
A Boy, a Wall and a Donkey Hany Abu-Assad (Palestina)
Lili & Ra Armağan Ballantyne (Nuova Zelanda)
The Voice Sergei Bodrov (Russia)
Garish Sun Charles de Meaux (Francia)
Des films à faire Dominique Gonzalez-Foerster & Ange Leccia (Francia)
Trust Runa Islam (Regno Unito/Bangladesh)
A Water Tale Francesco Jodice (Italia)
What About Me Shira Geffen e Etgar Keret (Israele)
Black Breakfast Jia Zhang-Ke (Cina)
The Crossing Murali Nair (India)
La Mangue Idrissa Ouédraogo (Burkina Faso)
I Drink Your Bath Water Pipilotti Rist (Svizzera)
Voyage Daniela Thomas (Brasile)
The Final Match Saman Salour (Iran)
La Victoire sur les sachets Sarkis (Francia)
Impasse Bram Schouw (Paesi Bassi)
Glass Ceiling Teresa Serrano (Messico)
N’Dimagou – La Dignité Abderrahmane Sissako (Mauritania)
Sobras Pablo Trapero (Argentina)
Mobile Men Apichatpong Weerasethakul (Thailandia)
Participation Jasmila Žbanić (Bosnia)
Cultura
La concezione dei Diritti Umani è intimamente legata alla
certezza che la cultura è un elemento prezioso e centrale della
nostra identità. Il modo in cui nasciamo, viviamo e moriamo
dipende dalla cultura cui apparteniamo ed è per questo che
sottrarre il nostro patrimonio culturale equivale a negare la
nostra identità. Parallelamente, tutti noi possiamo beneficiare
del contatto con altre culture e offrire in cambio la nostra
esperienza. La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani
afferma che “Ogni individuo ha diritto di prendere parte
liberamente alla vita culturale della comunità”; ciò implica che
nessuno ha il diritto di dominare, indirizzare o sopprimere una
cultura, né quello di imporre la propria agli altri.
© Marina Abramovič: Dangerous Games
© Apichatpong Weerasethakul: Mobile Men
Biografia dei registi e degli artisti
Marina Abramovič, artista nata a Belgrado nel
1946, studia e forza i limiti del potenziale fisico e
mentale attraverso le sue performance. Membro
della corrente artistica della Body Art, si è lacerata,
frustata, ha congelato il proprio corpo su blocchi di
ghiaccio, assunto prodotti psicoattivi e di controllo
muscolare che le hanno causato perdite di
conoscenza. Il suo lavoro è presente in molte
importanti collezioni pubbliche di tutto il mondo.
Dominique Gonzalez-Foerster & Ange Leccia
(Francia) Nata nel 1965, il suo talento si afferma
attraverso supporti molto diversi: proiezioni,
fotografie e installazioni. I suoi cortometraggi e
installazioni ricreano dei momenti precisi in cui
individui e luoghi si incrociano, sottolineando così
le sfumature proprie dei contesti culturali e sociali.
Paesaggi e parchi sono oggetto della sua visione
artistica nelle serie “Cosmodrome”, e “A Plan for
Escape”, insignita nel 2002 del premio Marcel
Duchamp. Nel 2007, la città di Parigi la celebra
attraverso “Expodrome”, retrospettiva sul suo
percorso artistico.
Ange Leccia, nato nel 1952 è specializzato nelle
proiezioni di enormi video che raccontano drammi
personali e pubblici. Il suo lavoro è stato esposto
in Francia e negli Stati Uniti (Atlanta, Houston,
Milwaukee). Hanno collaborato al cortometraggio
Île de Beauté nel 1993.
Daniela Thomas (Brasile) dirige, produce, scrive,
monta ed è anche stata capo-scenografo in alcune
serie televisive nel suo paese. Tra i suoi successi
possiamo citare film quali Midnight, Terra
estrangeira, o anche Disperato aprile. Tre opere che
testimoniano lo sguardo singolare e disincantato
sul suo paese, sui suoi contemporanei ma anche
sui rapporti umani. L’episodio che ha realizzato per
il film corale Paris je t’aime ne è la perfetta ed
essenziale illustrazione. Scrive e dirige la maggior
parte dei suoi lungometraggi in collaborazione con
il brasiliano Walter Salles. Presentano il loro ottavo
lavoro in comune, Linha de Passe, alla selezione
ufficiale a Cannes.
Apichatpong Weerasethakul (Thailandia) dirige
la sua prima fiction nel 2002 con Blissfully Yours.
Presentato al Festival di Cannes, ottiene il premio
per il miglior film nella sezione “Un Certain Regard”.
Nel 2004 Tropical malady, incentrato sulla relazione
omosessuale tra un soldato e il suo amante, è
presentato nella selezione ufficiale al Festival di
Cannes: il film ottiene il Gran Premio della Giuria.
Nel 2006, ritorna al documentario sotto forma
di autoritratto con Syndromes and a Century, che
ruota intorno ai ricordi della sua infanzia insieme
ai genitori, medici di campagna.
Sviluppo
La povertà è uno dei maggiori ostacoli alla piena
realizzazione delle capacità degli esseri umani e delle
società. La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani offre
una visione del mondo nella quale ogni individuo – ovunque
e chiunque sia – ha le stesse possibilità di progredire e di
svilupparsi in totale libertà e uguaglianza, realizzandosi
pienamente. La nostra responsabilità nei confronti delle altre
persone e delle altre nazioni, attraverso azioni individuali o
collettive, è altrettanto determinante, come la creazione di
un ordine sociale e internazionale che permetta il pieno
godimento dei diritti umani – civili, culturali, economici,
politici e sociali. Così, nel 2000, i governanti di tutto il mondo
hanno assunto l’impegno di fare del “diritto allo sviluppo una
realtà” e di raggiungere gli Obiettivi del Millennio per lo
sviluppo entro il 2015, per migliorare le condizioni di vita
delle persone colpite dalla povertà. Questo accordo mondiale
riconosce che individui e società possono svilupparsi
pienamente solo attraverso sforzi concertati, sia a livello
nazionale che internazionale.
© Sergei Bodrov: The Voice
© Murali Nair: The Crossing, making of
Biografia dei registi e degli artisti
Sergei Bodrov è nato il 28 giugno 1948 a
Khabarovsk (Russia). Entra nel 1971 all’Istituto
federale statale di cinema, dove impara il mestiere
di sceneggiatore. Diventa allora corrispondente
speciale, scrivendo nel contempo molte
sceneggiature. Dopo il debutto come regista nel
1984, vede l’inizio della propria celebrità con il film
Il prigioniero del Caucaso nel 1996, che riceve il
premio Nika nel 1999 e ottiene la nomination
all’Oscar e al Golden Globe (miglior film straniero).
Murali Nair nasce a Kerala (India) nel 1966 e vive a
Hyderabad. Inizia a lavorare nel cinema a Bombay.
Nel 1993 realizza il suo primo cortometraggio,
Tragedy of an Indian Farmer e ottiene il Caméra
d’Or nel 1999 grazie al suo primo lungometraggio,
Throne of Death. Nel 2001 realizza A Dog’s Day.
Il suo film Arimpara è selezionato nella categoria
“Un Certain Regard” al Festival di Cannes nel 2003.
Idrissa Ouédraogo (Burkina Faso) realizza il suo
primo lungometraggio Yam daabo (La scelta) nel
1986. Nel 1988, esce Yaaba che otterrà il Premio
della Critica al Festival di Cannes nel 1989 e il
premio del pubblico al FESPACO nello stesso anno.
Nel 1990, realizza Tilaï che ottiene il Gran premio
della Giuria al Festival di Cannes 1990 e L’Étalon de
Yennenga (Gran premio di FESPACO) nel 1991.
Nel 1991 mette in scena alla Comédie Française
La tragédie du roi Christophe di Aimé Césaire e
partecipa al film di riflessione collettiva 11’09”01
nel 2002.
Dignità e Giustizia
Dignità e giustizia per ogni essere umano: ecco la promessa
contenuta nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Il concetto di dignità è citato nella prima frase del preambolo
della Dichiarazione, e appare nuovamente nel primo articolo.
Tuttavia, fra tutti i diritti di ogni essere umano, la dignità è
probabilmente il più difficile da definire e concretizzare.
Semplificando, possiamo dire che dobbiamo trattarci
reciprocamente con rispetto, tolleranza e comprensione.
I governi devono fare la stessa cosa, nella legge come nella
pratica, nei confronti di tutti coloro che formano le loro
comunità, società e nazioni. Il concetto di giustizia e
uguaglianza per ogni essere umano di fronte alla legge
è presente tra le righe in tutta la Dichiarazione. I valori
fondamentali di non-discriminazione e di uguaglianza della
Dichiarazione sono infatti identici all’impegno per una
giustizia universale, e al riconoscimento della dignità umana
che a essa è associato…
© Shira Geffen, Etgar Keret: What about me?
© Pablo Trapero: Sobras
Biografia dei registi e degli artisti
Shira Geffen & Etgar Keret (Israele). Per le sue
realizzazioni e i suoi scritti, Shira Geffen aveva già
un posto nella cultura israeliana contemporanea.
Indipendente e creativa, era nota per i suoi libri
per bambini e la sua attività teatrale di qualità. La
consacrazione internazionale arriva nel 2007 con
il film Meduse che realizza insieme al marito, lo
scrittore Etgar Keret, e di cui elabora la
sceneggiatura. Meduse riceve il premio della
Società degli autori compositori drammatici e
soprattutto il Caméra d’or al Festival di Cannes.
Runa Islam (Regno Unito/Bangladesh). Porta
avanti una riflessione sull’immagine e sulla sua
struttura narrativa, attraverso un’opera ricercata e
malinconica che si colloca in una pratica
cinematografica rigorosa. La sua installazione Tuin,
1998, è basata su una scena del film Martha di
Fassbinder. Rende omaggio a Michelangelo
Antonioni con Dead Time, 2000. Be the first to see
what you see as you see it, 2004 è stato presentato
alla 51° Biennale di Venezia.
Bram Schouw nasce nel 1979 all’Aja. Il suo
cortometraggio Marriage è stato il film di apertura
al Cinéma Curta de Rio de Janeiro ed è stato
proiettato anche nel corso di altri festival
internazionali. Nel 2007 ha portato in scena la
pièce Backspace per il festival “Cinéma et Justice”,
organizzato dall’Ambasciata francese. Uno dei suoi
primi progetti, la pubblicità internazionale per
Dance 4 Life commercial, ha ottenuto il prestigioso
trofeo per la migliore pubblicità sull’Hiv/Aids da
parte della Commissione europea.
Abderrahmane Sissako, dopo un’infanzia in
Mauritania, si forma presso l’Istituto federale
statale del cinema a Mosca. È là che gira i suoi
primi cortometraggi, fra cui October, presentato
nel 1993 nella sezione “Un Certain Regard” al
Festival di Cannes. Regista di La Vie sur terre
(1998), torna sulla Croisette nel 2002 per
Heremakono (En attendant le bonheur), insignito
del Premio della critica mondiale. Le relazioni
Nord/Sud sono ancora una volta affrontate nel
2006 in Bamako, favola umanista proiettata a
Cannes nella Selezione ufficiale fuori concorso.
Pablo Trapero (Argentina). Nel 1999, il suo primo
lungometraggio, Mondo Grua, descrive, in uno stile
quasi documentaristico, la difficile quotidianità
della classe operaia argentina. Nel 2002, Pablo
Trapero mette in scena il poliziesco El Bonaerense,
selezionato a Cannes nella sezione “Un Certain
Regard”. Trapero, che insieme a Diego Lerman o
Lucrecia Martel incarna la Nouvelle vague del
cinema argentino, presenta a Venezia il suo terzo
lungometraggio, il road-movie Familia rodante
(2004), prima di partire per la Patagonia a girare
Nacido y criado, ritratto di un uomo consumato
dalla colpa.
Ambiente
L’ambiente non viene mai specificamente menzionato nella
Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Eppure, se si
gettano rifiuti tossici là dove vive una comunità, o se si
sfruttano le sue risorse naturali in maniera esagerata, senza
una consultazione o una compensazione, i suoi diritti sono
calpestati. Da sessant’anni, la nostra presa di coscienza del
degrado ambientale è cresciuta, così come la certezza che i
cambiamenti all’interno del nostro ecosistema possono
avere un notevole impatto sulla nostra capacità di godere
pienamente dei diritti umani. È diventato particolarmente
evidente che le azioni degli stati, delle comunità, delle
imprese e degli individui in questo campo possono colpire
profondamente i diritti degli altri; infatti, gli attacchi
all’ambiente, che avvengano vicino o lontano da noi, possono
nuocere ai diritti dei popoli e a una vita sicura e sana.
© Pippilotti Rist: I Drink Your Bath Water
© Francesco Jodice: A Water Tale
Biografia dei registi e degli artisti
Jia Zhang-Ke (Cina) studente di pittura alla Scuola
di Belle Arti di Taiyuan, pubblica un primo romanzo
nel 1991. Entra quindi all’Università del cinema di
Pechino, dove fonda un “gruppo di cinema
sperimentale”, considerato come la prima struttura
di produzione indipendente in Cina. Prodotto della
sesta generazione di cineasti cinesi definita
“underground”, ha ricevuto numerosi premi nei
festival cinematografici internazionali. Nel 2006,
Zhang-ke ottiene il Leone d’oro alla 63° Mostra di
Venezia con Still Life. Nel 2008 presenta al Festival
di Cannes il suo nuovo film, 24 City.
Pipilotti Rist (Svizzera) è nata nel 1962.
Produttrice, regista e spesso protagonista dei suoi
video, si colloca radicalmente dopo Nam June Paik
e Andy Warhol, ma sempre nel loro solco. Si
sofferma anche sullo sviluppo di problematiche
attuali come quelle della differenza fra i sessi, del
corpo erogeno, dell’identità femminile. Il suo lavoro
è stato presentato in numerose esposizioni. La sua
ultima installazione audiovisiva, Homo Sapiens
Sapiens, è attualmente presentata nella cappella
di San Stae, in occasione della partecipazione
svizzera alla 51. Biennale di Venezia.
Francesco Jodice (Italia) inizia la sua carriera
artistica nel 1995. Nel 2000, è uno dei cofondatori
di “Multiplicity”, network internazionale di artisti e
architetti. Jodice prosegue allo stesso tempo i
lavori personali come The Secret Traces, una
ricerca basata sul pedinamento fotografico di
persone sconosciute in diverse città del mondo, o
100 storie, cento brevi animazioni fotografiche di
persone che non sanno di essere spiate mentre
compiono gesti senza importanza. Nel 2003
realizza un cortometraggio, The Gift, con il fratello
Sebastiano Jodice.
Sarkis (Francia/Turchia) è nato a Istanbul (Turchia)
nel 1938, poi emigrato in Francia nel 1962. Le sue
opere gli valgono nel 1967 il Premio di Pittura alla
Biennale di Parigi. L’opera di Sarkis è riconosciuta
ed esposta in tutto il mondo, negli Stati Uniti, in
Germania, Canada, Australia, Cina, Giappone,
Messico o Brasile… Nel 2007, in occasione
dell’Anno dell’Armenia in Francia, il museo del
Louvre a Parigi invita Sarkis. Il suo progetto, sotto
forma di installazione, è una riflessione sullo
spazio e sul tempo.
Genere
Nel momento del nostro concepimento, siamo tutti uguali:
eppure, alla nascita, siamo immediatamente trattati in modo
diverso a seconda che siamo femmine o maschi. La
Dichiarazione Universale dei Diritti Umani riconosce che gli
uomini e le donne non sono identici, ma insiste sul loro
diritto di essere uguali davanti alla legge e di essere trattati
senza alcuna discriminazione. La questione del genere e
dell’uguaglianza non riguarda solo “i diritti della donna”, ma
anche l’uguaglianza dei diritti, delle responsabilità e delle
possibilità tra uomini e donne. Eppure, sessant’anni dopo la
Dichiarazione Universale, è evidente che i diritti più
oltraggiati nel mondo sono quelli delle donne, che si tratti
dell’infanticidio di neonati di sesso femminile, di schiavitù
sessuale e di violenza come strumento di guerra, o della
discriminazione nell’istruzione, nell’impiego e nell’accesso
alle cure. Il diritto di essere libero da ogni discriminazione
basata sul sesso è più specificamente incorporato
nell’articolo 2 della Dichiarazione: tuttavia, una lettura anche
rapida dei trenta articoli basta a ricordarci che nella maggior
parte del mondo c’è ancora molto da fare perché le
promesse contenute nella Dichiarazione si realizzino per
tutte le donne.
© Saman Salour: The Final Match
© Teresa Serrano: Glass Ceiling
Biografia dei registi e degli artisti
Armağan Ballantyne (Nuova Zelanda) nasce a
Wellington nel 1972 e vive a Titirangi. Ha studiato
regia al FAMU di Praga e conseguito un Master in
regia all’AFTRS di Sydney. I suoi cortometraggi
sono stati presentati nell’ambito di diversi festival
internazionali tra cui Venezia, New York, Telluride
e Londra. Nel 2006 Armagan ha partecipato al
laboratorio dei registi di Sundance per lavorare sul
suo primo lungometraggio, The Strength of Water,
attualmente in post-produzione.
Saman Salour (Iran) è nato nel 1976. Si diploma
alla scuola di cinema di Soureh, a Teheran e inizia
la sua carriera di regista all’Istituto del giovane
cinema iraniano. È primo aiuto regista in tre
lungometraggi e realizza cortometraggi e
documentari per la televisione. Saman Salour ha
ottenuto molti premi in festival internazionali con
i suoi due precedenti lungometraggi. Nel 2008,
il suo film Taraneh Tanhaïye Tehran viene
selezionato per la “Quinzaine des réalisateurs”.
Teresa Serrano (Messico) è nata nel 1936 a Città
del Messico e vive tra New York e Messico.
Attraverso i suoi video, le sue installazioni e le sue
sculture, mette in scena e decostruisce il genere,
la classe, la razza e gli stereotipi. A Room of Her
Own per esempio è un video in bianco e nero
sull’ossessione.
Partecipazione
Ovunque viviamo e in qualsiasi società, uno dei nostri diritti
fondamentali è costituito dalla partecipazione alla vita della
comunità. Senza partecipazione, non possiamo godere della
maggior parte dei diritti e delle libertà che la Dichiarazione
Universale dei Diritti Umani vuole garantire. La nostra
partecipazione dovrebbe essere attiva, libera ed efficace
Le nostre opinioni su come migliorare le nostre vite e quelle
delle nostre comunità meriterebbero ascolto e risposte.
Abbiamo diritto di dire la nostra sulle decisioni che ci
riguardano, sia su scala locale che nazionale. L’articolo 21
stabilisce con chiarezza che ogni persona ha il diritto di
prendere parte alle elezioni e partecipare agli affari pubblici.
Così, la partecipazione consiste essenzialmente nel tenere
conto delle voci degli esclusi, specie se marginalizzati o
vittime di discriminazione a causa del loro handicap, della
loro razza, religione, sesso, origini, età o per ogni altra
ragione. Dobbiamo poter influire sul nostro destino e
partecipare a ogni decisione che ci riguarda.
© Hany Abu-Assad: A Boy, a Wall and a Donkey
© Charles de Meaux: Garish Sun
Biografia dei registi e degli artisti
Hany Abu-Assad (Palestina), nato l’11 ottobre 1961,
è un regista olando-palestinese, emigrato nel Paesi
Bassi nel 1980. Insieme a Elia Suleiman, è uno dei
registi contemporanei più importanti di Palestina. Il
suo film più noto e controverso è Paradise Now. Nel
1998 ha diretto il suo primo film, Het 14de kippetje,
basato su una sceneggiatura dello scrittore Arnon
Grünberg. Ha poi realizzato i cortometraggi
Nazareth 2000 (2000) e Rana’s Wedding (2002).
Charles de Meaux (Turchia), nato a Istanbul nel
1969, vive a Parigi e Bangkok. Cofondatore della
società di produzione Anna Sanders Films, Charles
de Meaux dirige il suo primo film Le Pont du trieur,
nel 2000. Tre anni dopo, parte per l’Asia centrale
per girare Shimkent Hotel con Melvil Poupaud,
Romain Duris e Caroline Ducey.
Jasmila Žbanić (Bosnia), nata a Sarajevo nel 1974,
si diploma all’Accademia di Arti drammatiche della
sua città natale (teatro e regia), ed è marionettista
al teatro Bread and Puppet nel Vermont e clown
per un laboratorio di Lee De Long. Ha iniziato
a dirigere film nel 1997, creando l’associazione
di artisti “Deblokada”, grazie alla quale produce,
scrive e dirige molti documentari, video
e cortometraggi. Il suo lavoro è stato diffuso
attraverso festival ed esposizioni in tutto il mondo.
Storie di
Diritti Umani
di registi, artisti e scrittori
Calendario delle proiezioni
Selezione dei cortometraggi di Storie di Diritti Umani
11-13 settembre, Cracovia: Forum del film del Consiglio d’Europa
7-8 ottobre, Bruxelles: Conferenza Unione Europea / Nazioni Unite sul 60° anniversario della
Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e la Dichiarazione dei difensori dei diritti umani
16-24 ottobre, Beirut: Ayam Beiruth al Cinema ’iya
18-24 ottobre, Tokyo: 21° Festival internazionale del film: selezione di 11 film e invito al regista
Francesco Jodice
10-11 novembre, Lisbona: per il Forum 2008 alla Fondazione Calouste Gulbenkian
11 novembre, Ginevra: Giornate Portes Ouvertes alla sede delle Nazioni Unite
15-17 novembre, Strasburgo: Giornate dello sviluppo
22 novembre, Londra: selezione al Festival “We the Peoples”
28 novembre, Roma: inaugurazione di N[ever]land, Casa del Cinema, Villa Borghese
Anteprima mondiale
13 novembre, San Paolo: SESC Cine: l’ufficio regionale del SESC con il Ministero della Cultura
ha organizzato a San Paolo un primo evento speciale con la proiezione del lungometraggio
Storie di Diritti Umani alla presenza dei registi Daniela Thomas, Walter Salles e Pablo Trapero.
L’anteprima sarà seguita da altre proiezioni ed eventi attraverso il paese in collaborazione con
TV SESC e TV Cultura.
Proiezioni del lungometraggio
Una data evento: il 10 dicembre 2008, 60° anniversario della firma
della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Storie di Diritti Umani
sarà proiettato a Parigi al Teatro nazionale di Chaillot, ma anche a:
New York: anteprima nordamericana
nel corso di una sessione speciale
dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite,
durante la quale sarà presentato il libro.
Ginevra: presentazione e proiezione nel
corso del Festival internazionale del film
sui diritti umani.
Milano: proiezione sull’Urban Screen
in piazza Duomo in collaborazione con
il Comune di Milano
Pescara: proiezione pubblica organizzata
dall’associazione Movimenti in
collaborazione con la Regione Abruzzo.
Storie di
Diritti Umani
di registi, artisti e scrittori
Il libro
Interviste, fotografie e testi scelti
Un film, ma anche un libro per segnare l’universalità della
Dichiarazione dei Diritti Umani, in collaborazione con la casa
editrice Electa.
I sei temi della Dichiarazione (cultura, sviluppo, dignità e giustizia,
genere, ambiente, partecipazione) hanno guidato i contributi di 12
scrittori fra cui cinque premi Nobel, originari dei cinque continenti.
Il libro, suddiviso in sei sezioni, una per ogni tema, riunisce:
• le interviste con i registi e gli artisti che partecipano al progetto;
• le fotografie dei cortometraggi e della loro lavorazione;
• brani estratti da testi letterari.
12 scrittori hanno contribuito al progetto: per la sezione dedicata alla “cultura”, Naghib
Mahfuz e Gabriel García Márquez; Chimamanda Ngozi Adichie ed Elfriede Jelinek per la
sezione “dignità e giustizia”; Mo Yan e Assia Djebar per la sezione riservata al “genere”;
Toni Morrison e Nuruddin Farah per il tema “partecipazione”; Khaled Hosseini e Roberto
Saviano per il tema “sviluppo”; Ruth Ozeki e José Saramago per l’“ambiente”.
Il libro si pone l’obiettivo di prolungare la riflessione sulla portata storica e sui valori della
Dichiarazione Universale e sensibilizzare i lettori di tutto il mondo al tema dei Diritti Umani,
grazie a espressioni artistiche diverse.
La selezione letteraria è a cura di Gianluca D’Agostino
I contributi di 12 scrittori
Chimamanda Ngozi Adichie, nata nel 1977 in Nigeria, si trasferisce negli Stati Uniti per seguire
gli studi di Comunicazione e Scienze politiche. I suoi racconti sono stati più volte selezionati
in prestigiosi premi letterari americani o inglesi. Oggi vive tra la Nigeria e gli Stati Uniti.
Brano tratto da Metà di un sole giallo (2006)
Assia Djebar, nata a Cherchell nel 1936, è una scrittrice algerina di lingua francese, autrice
di romanzi, racconti, poesie e saggi. Ha scritto anche per il teatro e diretto molti film. È stata
eletta all’Académie Française nel 2005, diventando così la prima scrittrice francofona araba
a ottenere questo riconoscimento.
Brano tratto da Donne d’Algeri nei loro appartamenti (1980)
Nuruddin Farah è uno scrittore nato in Somalia nel 1945. Impegnato nella lotta per i diritti
delle donne, è soprattutto testimone critico del caos in cui la Somalia è piombata.
Rifugiato politico dal 1972, si divide tra Inghilterra e Africa del Sud. Ha anche ottenuto
molti riconoscimenti letterari tra i quali figura l’importante premio Neustadt (1998).
Brano tratto da Nodi (2007)
Gabriel García Márquez, nato nel 1927, è uno scrittore colombiano insignito del premio Nobel
per la letteratura nel 1982. Al contempo giornalista e attivista politico, è considerato, insieme
a Jorge Luis Borges, il padre del realismo magico. I suoi romanzi e racconti, ricchi di umorismo
sardonico, evocano i grandi quadri della Storia sudamericana, visti però attraverso il prisma
della favola, del folclore e dei miti popolari ispanici.
Brano tratto da Cent’anni di solitudine (1967)
Storie di
Diritti Umani
di registi, artisti e scrittori
Khaled Hosseini, nato nel 1965 a Kabul, è uno scrittore americano di origine afgana,
stabilitosi in California. Figlio di un diplomatico, Khaled Hosseini segue le destinazioni della
sua famiglia, prima in Iran (1970), poi a Kabul nel 1973, poi a Parigi nel 1976. Nel 1980,
piuttosto che tornare nel loro paese d’origine, occupato del 1979 dai sovietici, gli Hosseini
ottengono asilo negli Stati Uniti.
Brano tratto da Mille splendidi soli (2007)
Elfriede Jelinek, nata nel 1946 a Mürzzuschlag in Stiria, è una scrittrice e drammaturga
austriaca. Narratrice di successo, che addirittura fa scandalo, è considerata l’autrice di lingua
tedesca più importante della sua generazione. La pianista, suo settimo romanzo, è stato
tradotto in numerosi paesi e adattato con successo per il cinema. Nell’ottobre 2004 ha
ricevuto il premio Nobel per la letteratura.
Brano tratto da Bambiland (2004)
Naghib Mahfuz, nato nel 1911 a Khân al-Khalili al Cairo e morto nel 2006, scrittore egiziano
contemporaneo di lingua araba, era l’intellettuale più famoso d’Egitto, insignito del premio
Nobel per la letteratura nel 1988.
Brano tratto da Karnak Café (1974)
Toni Morrison, nata nel 1931 a Lorain (Ohio, Stati Uniti), è una scrittrice, professore di
letteratura ed editore, premio Nobel per la letteratura nel 1993. I suoi romanzi descrivono
la miseria degli afro-americani negli Stati Uniti dall’inizio del XX secolo e tentano, sul piano
narrativo, di ricostruirne pezzo per pezzo la memoria viva, densa e complessa.
Brano tratto da L’occhio più azzurro (1970)
Ruth Ozeki è nata a New Haven (Connecticut, Stati Uniti). Carne è un romanzo efficace
sullo scontro delle culture e i problemi che ne derivano, in una vicenda a sfondo alimentare
ed ecologico.
Brano tratto da Carne (1997)
José Saramago, nato nel 1922 a Azinhaga (Portogallo), è uno scrittore e giornalista
portoghese, premio Nobel per la letteratura nel 1998. In molte delle sue opere l’autore
ricostruisce avvenimenti storici, sottolineandone il fattore umano piuttosto che la versione
storica ufficiale.
Brano tratto da La zattera di pietra (1986)
Roberto Saviano, nato nel 1979 a Napoli, è uno scrittore e giornalista italiano contemporaneo.
È celebre per aver minuziosamente descritto nei suoi scritti e articoli l’ambiente mafioso,
in particolare quello della Camorra napoletana, portandone così alla luce le strutture
economiche e territoriali.
Brano tratto da Gomorra (2006)
Mo Yan, nato nel 1956 a Gaomi, nella provincia dello Shandong, è uno scrittore cinese, oggi
tra i più stimati in Cina e all’estero. Il suo stile si caratterizza per il fatto di trattare molto
liberamente temi come il sesso, il potere, la politica, descrivendo a chiare lettere i meandri
psichici e fisici della Cina contemporanea.
Brano tratto da Grande seno, fianchi larghi (2004)
Storie di
Diritti Umani
di registi, artisti e scrittori
La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani
Cronistoria
La Dichiarazione adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1948 comprende
un preambolo e 30 articoli che enunciano un’ampia gamma di libertà e diritti fondamentali
cui tutti gli uomini e tutte le donne, ovunque nel mondo, dovrebbero avere accesso senza
alcuna distinzione. La Dichiarazione è stata stilata da rappresentanti di tutte le zone del mondo
e di tutte le tradizioni giuridiche. Nel corso degli anni, è stata accettata quasi in tutti i Paesi
come un contratto tra i governi e i loro popoli.
La Dichiarazione è anche servita come base per l’allargamento del sistema di protezione dei
diritti umani che, al giorno d’oggi, si concentra sui gruppi più vulnerabili come le persone con
handicap, i popoli autoctoni e in particolar modo i lavoratori emigranti.
La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani è stata adottata il 10 dicembre 1948. Da allora, è
in questa data che in tutto il mondo si celebra la Giornata dei Diritti Umani.
È la base del diritto internazionale relativo ai diritti umani, la prima dichiarazione universale sui
principi fondamentali dei diritti umani inalienabili e una norma comune per l’esercizio di questi
diritti per tutti i popoli e tutte le nazioni. Nell’imminenza del sessantesimo anniversario della
Dichiarazione, è necessario evidenziare la continua attualità e l’universalità di questo
documento vivo che riguarda ciascuno di noi. Oggi la Dichiarazione che, quasi sessant’anni fa,
ha definito ciò che ormai costituisce un valore universale, è più pertinente che mai: i diritti
umani sono inerenti a ciascuno di noi e riguardano l’insieme della comunità internazionale.
La Dichiarazione ha resistito alla prova del tempo e agli attacchi pretestuosi del “relativismo”.
I suoi valori fondamentali, specie la non-discriminazione, l’uguaglianza, l’equità e l’universalità,
si applicano a ogni persona, in ogni luogo e in ogni tempo.
I diritti umani non sono solo un’eredità comune di valori universali che trascendono le culture e
le tradizioni, ma sono, nella loro stessa essenza, valori locali e impegni
nazionali rafforzati da trattati internazionali e da leggi e costituzioni nazionali. La Dichiarazione
Universale dei Diritti Umani è un contratto tra i governi e i popoli governati, che hanno il diritto
di esigere il rispetto di questo documento. Non tutti i governi sono parti dei trattati relativi ai
diritti umani, ma in compenso tutti i paesi hanno accettato la Dichiarazione. La Dichiarazione
continua ad affermare la dignità intrinseca dell’essere umano e il valore di ogni persona nel
mondo, senza alcuna distinzione.
I diritti umani oggi
La Dichiarazione protegge ognuno di noi e consacra così l’insieme dei Diritti Umani.
I compilatori della Dichiarazione progettavano un avvenire al riparo dalla paura
e dal bisogno. Hanno posto tutti i diritti umani su un piano di parità e confermato la loro
essenzialità per una vita dignitosa.
La visione dei compilatori della Dichiarazione ha ispirato un elevato numero di difensori dei
diritti umani che lottano da sei decenni perché questa visione si traduca in realtà concreta.
Nonostante sia da celebrare l’attuale affermazione internazionale dei diritti umani favorita
dalla Dichiarazione, non tutta l’umanità ne trae gli stessi vantaggi. Noi, in qualità di custodi
Storie di
Diritti Umani
di registi, artisti e scrittori
e beneficiari della Dichiarazione, dobbiamo continuare a diffonderla.
È al tempo stesso una questione di diritti da godere e da rispettare, con la responsabilità
di renderli una realtà comune. La forza della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani
risiede nei nostri sforzi: è un documento vivo che continuerà a ispirare le generazioni
future.
Ovunque viviamo, quale che sia il nostro livello di ricchezza, quali che siano la nostra fede
o le nostre opinioni politiche, l’insieme dei diritti umani che figurano nella Dichiarazione
si applica a noi e ci riguarda. I diritti umani sono un affare di tutti.
Se la difesa e la protezione di tutti i diritti umani spettano in primo luogo ai governi, i
protagonisti non statali, gli altri responsabili e tutti noi abbiamo un ruolo importante da
interpretare, per far sì che il godimento universale dei diritti umani sia realtà. È grazie agli
sforzi concertati del sistema delle Nazioni Unite, dei suoi partner locali e internazionali,
dell’adeguamento nazionale e della partecipazione dei popoli delle diverse parti del
mondo che potremo davvero progettare il concetto di “dignità e giustizia per tutti”.
Storie di
Diritti Umani
di registi, artisti e scrittori
Produzione
ART FOR THE WORLD
ART for The World è un’Organizzazione non governativa associata al Dipartimento di pubblica
informazione dell’ONU, associazione di pubblica utilità con sede a Ginevra che collabora dal
2005 con l’associazione gemella ART for The World Europa, 2005, con sede a Milano. Nel
1995, Adelina von Fürstenberg ha fondato ART for The World nel contesto di “Dialogues de
Paix”, un’esposizione internazionale di arte contemporanea in occasione del cinquantesimo
anniversario dell’Organizzazione delle Nazioni Unite e di cui è stata curatore artistico.
ART for The World si ispira all’articolo 27 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani in
cui l’attività creativa è un elemento essenziale del benessere delle persone, in cui il pluralismo
eil rispetto delle differenze in questo modo di espressione sono condizioni indispensabili:
“Ogni individuo ha diritto di prendere parte liberamente alla vita culturale della comunità,
di godere delle arti…”.
ART for The World cerca di ampliare la nostra eredità culturale comune e di promuovere,
attraverso l’arte, il mutuo rispetto, necessario alla diffusione dei principi dei Diritti Umani.
Con questi obiettivi, ART for The World organizza manifestazioni culturali internazionali,
progetti, film, libri ed esposizioni, nell’ambito dei quali, artisti, registi, musicisti, scrittor
del mondo intero intervengono su questioni importanti della nostra epoca. Inscritte in un
contesto più ampio, queste attività si collocano al di là dei limiti tradizionali del mondo
culturale e danno a un pubblico vario l’opportunità di incontrarsi grazie alla dimensione
universale dell’arte.
ART for The World può essere considerato come un’istituzione itinerante, priva di barriere.
La sua ragion d’essere non è legata a una sede permanente e definita, ma ai contenuti
progettuali. Così ART for The World è un filo conduttore che unisce la diffusione dell’arte e
della cultura contemporanee alla difesa di diritti e valori universali. ART for The World è la sola
Organizzazione non governativa (ONG) nel panorama internazionale che realizza dei progetti
con attività specifiche nell’ambito dell’arte contemporanea.
Per queste attività, ART for The World necessita di una “struttura leggera”, uno staff
permanente ridotto che si appoggia a una rete di consulenti e collaboratori, con base
in diverse città del mondo (Boston, Chicago, New York, Parigi, Londra, Bruxelles, Milano,
Torino, Firenze, Atene, San Paolo, Nuova Delhi) che operano con rapidità e efficacia.
ART for The World funziona grazie ai contributi dei suoi donatori – istituzioni pubbliche,
società private e membri individuali – che sostengono, caso per caso, i suoi progetti.
ART for The World presenta i suoi progetti in contesti e luoghi che esulano dal circuito
abituale: antichi monumenti, monasteri, edifici pubblici, cinema, internet, televisione, scuole,
parchi e altri spazi esterni. Sono invitati artisti di tutti i continenti, alcuni molto noti, altri più
giovani. Oltre che per la qualità del loro lavoro, tutti si distinguono per l’impegno morale e
civile e per i temi umanitari.
Per informazioni complementari e precise sulle attività di Art for The World dal 1996 al 2008,
si veda il sito: www.artfortheworld.net.
Storie di
Diritti Umani
di registi, artisti e scrittori
Ogni anno l’etichetta “Événement culturel du Conseil de l’Europe” permetterà di riconoscere
un piccolo numero di progetti artistici eccezionali e innovatori che, organizzati in Europa,
veicolano messaggi forti legati ai valori del Consiglio d’Europa e alle questioni cruciali per
le società europee.
Partner
L’Alto Commissariato per i Diritti Umani
L’ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani ha ricevuto il mandato
straordinario di difendere e proteggere l’insieme dei diritti umani. L’Ufficio, la cui sede
è a Ginevra, è presente anche in circa 50 nazioni. Diretto dall’Alto Commissario per i Diritti
Umani, carica istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1993 per guidare gli
sforzi per la tutela dei diritti umani, l’Alto Commissariato prende le misure che mirano alla
protezione e allo svolgimento di attività a favore del diritto internazionale relativo ai diritti
umani. Storie di Diritti Umani è un’iniziativa dell’Alto Commissariato, che ha guidato gli autori
per assicurarsi che le informazioni contenute nei film e nel libro riflettano le norme
internazionali legate ai diritti umani.
La Commissione Europea
Come parte integrante della sua strategia di lungo termine per la promozione dei diritti
umani, la Commissione Europea ha collaborato con l’Alto Commissariato per i Diritti Umani
e l’UNRIC (Dipartimento di informazione regionale delle Nazioni Unite per l’Europa
occidentale, Bruxelles), sul progetto Storie di Diritti Umani per celebrare il 60° anniversario
della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Questi film sono uno strumento di
comunicazione efficace in tutto il mondo per promuovere i sei ambiti tematici relativi ai diritti
umani inclusi nella Dichiarazione: la dignità e la giustizia, il genere, la cultura, lo sviluppo,
la partecipazione e l’ambiente. Il progetto è finanziato dall’Iniziativa europea per la
democrazia e i diritti dell’uomo (IEDDH) che ha per obiettivo il sostegno dei progetti delle
ONG e delle organizzazioni internazionali che riguardano il miglioramento dello stato,
della democrazia e dei diritti umani sul pianeta.
Il Ministero degli Esteri
In un contesto in cui è rimessa in discussione l’universalità dei diritti umani e nel momento
in cui la Francia è alla presidenza dell’Unione Europea, era essenziale che il Ministero degli
Esteri francese avallasse il progetto cinematografico e letterario intrapreso da Art for the
World. È il rispetto nella diversità a essere espresso da Storie di Diritti Umani, realizzazione
impegnata di artisti di tutto il mondo, preoccupati di portare al pubblico più vario i valori
di un linguaggio universale. Per queste ragioni, la Francia sostiene questa iniziativa.
Storie di
Diritti Umani
di registi, artisti e scrittori
Il SESC
Il Servizio Sociale del Commercio (SESC) di San Paolo ha una solida reputazione
culturale in Brasile da più di cinquant’anni. Organismo privato senza scopo di lucro,
il SESC promuove l’aiuto sociale, il miglioramento della qualità della vita e lo sviluppo
culturale attraverso il suo canale televisivo e le sue 29 unità attive (centri sportivi, cinema,
centri medici ecc.).
SESC e ART for The World, da più di dieci anni, collaborano a molti progetti, l’ultimo dei
quali è Storie di Diritti Umani. Il SESC è uno dei partner finanziari che ha prodotto il
cortometraggio Voyage, scritto e diretto dai registi brasiliani Walter Salles e Daniela
Thomas. SESC partecipa attivamente alla diffusione e alla promozione di Storie di Diritti
Umani in Brasile, in America del Sud e nei paesi lusofoni fra cui Angola, Mozambico e
Timor Est.
Groupama
Groupama, facendo del rispetto delle donne e degli uomini che concorrono alla riuscita
delle proprie imprese, della responsabilità e solidarietà i suoi principi fondanti, ha aderito
alla Carta della diversità e al Patto mondiale delle Nazioni Unite nel 2007.
Groupama è gruppo mutualistico di assicurazioni e servizi finanziari con 37.500
dipendenti in 13 paesi, 11 milioni di soci e clienti.
Per saperne di più: http://www.groupama.com
Teatro nazionale di Chaillot
Il Teatro nazionale di Chaillot, uno dei sei teatri nazionali di Francia, fu inaugurato nel 1929
da Firmin Gémier nel Palais du Trocadéro. Per l’Esposizione universale del 1937, l’attuale
Palais de Chaillot fu costruito al posto del Palais du Trocadéro e il teatro fu installato sotto
il piazzale. Dopo Jean Vilar, Georges Wilson, Antoine Vitez, Jérôme Savary o Ariel
Goldenberg, dal giugno 2008 i coreografi Dominique Hervieu e José Montalvo guidano
il teatro con lo scopo di farne un luogo dedicato essenzialmente alla danza ma aperto
anche a tutte le arti.
È all’interno del Teatro nazionale di Chaillot che l’Assemblea generale delle Nazioni
Unite ha adottato la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani il 10 dicembre 1948.
In occasione del 60° anniversario di questo evento, il Teatro nazionale di Chaillot è
lieto di unirsi alla proiezione, nella grande sala del teatro, di diciotto cortometraggi
realizzati da artisti di fama mondiale.