Brilla l`oro, mosso il greggio Borse incerte, franco forte
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Brilla l`oro, mosso il greggio Borse incerte, franco forte
FTSE MIB ultime due settimane dow jones ultime due settimane nasdaq ultime due settimane cac ultime due settimanemane Smi ultime due settimane 12 GDP finanza GIORNALEdelPOPOLO MARTEDÌ 17 NOVEMBRE 2015 Aumenta l’incertezza sui listini dopo gli attacchi terroristici Brilla l’oro, mosso il greggio Borse incerte, franco forte Nella giornata dopo gli attentati della capitale francese, le reazioni nei mercati finanziari sono rimaste moderate (calo dei titoli del lusso e compagnie aeree) ma con maggior volatilità. Chi perderà dopo Parigi di corrado bianchi porro È ancora presto per considerare gli effetti delle vicende di Parigi sulle borse e sugli investimenti, anche se ieri i titoli del lusso e delle compagnie aeree hanno particolarmente sofferto. Parigi è una capitale del lusso e in questo periodo sono piovute le disdette da tutte le parti verso la capitale francese. Occorrerà comunque del tempo per verificare più in dettaglio gli effetti degli avvenimenti sulle borse, a parte l’aumento della volatilità. Ieri le borse europee hanno aperto tutte in ribasso e poi hanno recuperato, chiudendo infine in ordine sparso, con Londra in rialzo di quasi mezzo punto percentuale. Parigi stessa ha chiuso al ribasso ma in maniera estremamente marginale. L’oro, vista l’incertezza dei tempi, ha guadagnato terreno, ma nemmeno più di tanto, anche se il prezzo è comunque espresso in un dollaro che ha guadagnato terreno, così come il franco svizzero (tenuto sempre a bada dalla BNS con la museruola), mentre l’euro era in ribasso su tutte le altre principali divise. Per fine anno, si attende a questo punto ,una parità tra dollaro ed euro dopo la BCE del 3 dicembre. Il dilemma del greggio Il petrolio che la scorsa settimana aveva visto calare il barile sotto i 40 dollari, ha recuperato sui dati di venerdì ma non si è impennato, anche perché Siria e Iran non sono a questo punto - nonostante l’aumento delle incertezze geopolitiche - i campioni delle esportazioni. Conta di più il fatto che il prezzo medio del petrolio venduto dall’Opec sia sceso, per la prima volta dal 2009, al di sotto dei 40 dollari al barile. Il dato si riferisce al prezzo giornaliero dell’“Opec basket price”, benchmark che racchiude Algeria, Angola, Ecuador, Iran, Iraq, Kuwait, Libia, Nigeria, Qatar, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Venezuela, che venerdì si è attestato a 39,21 dollari. Il rublo e la borsa di Mosca si sono giovati della prova di forza di Putin al G-20. I mercati restano fragili I mercati, nonostante la buona tenuta di ieri, restano fragili. Una certa debolezza si è registrata in Asia, in particolare sulla Borsa di Tokyo. L’indice Nikkei ha, infatti, archiviato la prima seduta della settimana in flessione di oltre l’1% a 19.393,69 punti. A livello macro in primo piano il dato sul Pil giapponese che è calato dello 0,2% nel terzo trimestre 2015, a rafforzare le misure di stimolo a sostegno dell’economia di Eurolandia. Molto dipenderà dalle decisioni di Mario Draghi e delle Yellen in dicembre. Banca intermobiliare Altre Nel corto termine, scrive il Credit Suisse, i mercati resteranno fragili e volatili, anche perché in Francia sono in programma il 6 e il 13 dicembre le elezioni (mentre quelle presidenziali sono in programma per il maggio del 2017). È lecito attendersi un declino del turismo e dei consumi associati. D’altra parte il governo di Parigi ha già annunciato reclutamenti massicci nei settori della sicurezza e della giustizia (5000 poliziotti e gendarmi entro due anni). E aumenteranno le spese militari. In casi analoghi, sia a Madrid (2004) che a Londra (luglio 2005) gli effetti furono di corta durata. Di sicuro aumenteranno i premi di rischio (si è già visto ieri che lo spread Btp-Bund è risalito oltre quota 100). Senza dimenticare che le attuali incertezze si aggiungono al referendum previsto a Londra sull’uscita o meno dall’UE (Brexit). Di certo il Cac 40 (l’indice francese delle azioni) è assai esposto al settore retail e molto dipenderà dalla fiducia che il Governo riuscirà a coagulare. Il CS si attende una pressione sul franco e se la BCE farà il suo QE, anche la BNS potrà reagire. Pure Manuel Olivieri del Credit Agricole si attende pressione sul franco nel breve termine, mentre riappare la vulnerabilità dell’euro. due settimane di trattative esclusive prima seduta settimanale Regna La borsa svizzera ha chiuso ieri in moderato ribasso (-0,26% lo SMI) La borsa svizzera ha chiuso in ribasso la sua prima seduta settimanale. L’indice dei valori guida SMI ha terminato a 8727,09 punti, in flessione dello 0,26% rispetto a venerdì, mentre il listino globale SPI ha perso lo 0,22% a 8958,37 punti. Come sul resto delle piazze europee l’umore degli investitori è stato influenzato dagli attacchi di Parigi, ma in misura minore di quanto si potesse temere. Il tema sarà per qualche tempo dominante, ma gli esperti ricordano in base all’esperienza passata che la reazione agli atti terroristici rimane limitata nel tempo. «Sempre che i fatti di Parigi non diano inizio a una serie di attacchi le conseguenze macroeconomiche dovrebbero essere limitate e di breve durata», afferma un commento di JP Morgan. L’aumento dell’indice di volatilità testimonia che sul mercato vi è comunque un certo nervosismo. La cautela è peraltro anche dovuta al previsto aumento dei tassi negli USA, che sembra farsi sempre più vicino. Sul fronte interno scarseggiavano le notizie di rilievo concernenti le blue chip. Negativi sono rimasti per tutta la giornata i bancari UBS (-1,56% a 18,89 franchi), Credit Suisse (-0,94% a 23,07 franchi) e Julius Bär (-1,99% a 45,36 franchi): quest’ultimo istituto ha annunciato che aumenterà all’80% la sua partecipazione nella società italiana Kairos. Nel comparto assicurativo Swiss Re (+0,21% a 95,15 franchi) è apparsa più tonica di Zurich (-0,34% a 261,10 franchi). In ordine sparso hanno terminato i titoli maggiormente sensibili ai cicli economici come ABB (-0,32% a 18,44 franchi), Geberit (+0,67% a 328,20 franchi), Adecco (+0,54% a 65,65 franchi) e LafargeHolcim (-0,46% a 54,50 franchi). Nel segmento del lusso Swatch (-1,15% a 353,90 franchi) e Richemont (-0,97% a 76,70 franchi) hanno sofferto per i dub- bi che stanno interessando attualmente i mercati asiatici. Syngenta (-0,30% a 363,10 franchi) rischia di essere confrontata con un’ondata di azioni legali negli USA, stando alla stampa domenicale. Non hanno presentato un andamento unitario i pesi massimi difensivi Nestlé (+0,14% a 73,60 franchi), Novartis (+0,17% a 87,20 franchi) e Roche (-0,71% a 264,70 franchi). Completano il quadro dei titoli SMI Actelion (+0,65% a 138,50 franchi), Givaudan (+0,51% a 1776,00 franchi), SGS (+0,48% a 1875,00 franchi), Swisscom (invariata a 507,50 franchi) e Transocean (+1,07% a 14,20 franchi).Nel mercato allargato ha deluso il semestrale di Sonova (-7,76% a 123,70 franchi). Meyer Burger (-11,06% a 5,63 franchi) ha corretto al ribasso gli obiettivi per l’esercizio in corso, mentre Valartis (-44,22% a 7,00 franchi) è crollata dopo aver annunciato difficoltà di liquidità come riferiamo a parte. ABB N Actelion N Adecco N Alpha Pet N Alpiq Holding Baloise N Cassiopea N Cie. F. Richemont CS Group N Geberit N Givaudan N Julius Bär I LafargeHolcim N Lonza Group N Nestle N New Value Novartis N Roche GS SE Sopracenerina SGS N Swatch Group I Swatch Group N Swiss Life N Swiss Reinsur N Swisscom N Syngenta N Transocean N UBS Group N Zurich F.S. N 18.44 18.516.4922.31-12.7 138.5137.6 91.3 147 20.1 65.65 65.3 58.383.95 -4.6 - 0.020.020.12 0.0 105.4105.2 57 107 17.1 119.9 119.7109.6136.3 -6.1 29.2 30 29.2 44-26.0 76.7 77.45 66.492.25-13.6 23.07 23.2918.5728.94 -8.0 328.2 326289.5371.9 -3.0 1776 176715211948 -0.9 45.36 46.2833.7754.55 -0.9 54.5 54.7548.0473.76-23.6 154.2153.5 90.9 155 37.4 73.6 73.564.55 77 0.8 1.57 1.6 1.4 2.85-29.2 87.2 87.0582.25103.2 -5.5 264.7 266.6238.8295.8 -1.9 - 149130.2187.3 0.0 1875 186615772143 -8.3 353.9 358346.6483.6-20.3 67.75 67.765.789.5-21.2 234.6 236.6 200250.8 -0.7 95.15 94.9574.9596.95 13.7 507.5 507.5474.4587.5 -2.8 363.1 364.2 280435.2 13.4 14.2 14.0510.5525.72-22.6 18.89 19.1913.5822.57 10.5 261.1 262232.6334.6-16.2 cambi interbancari EUR/CHF (euro-franco) EUR/USD (euro-dollaro) EUR/JPY (euro-yen) EUR/GBP (euro-sterlina) CHF/EUR (franco-euro) USD/CHF (dollaro-franco) GBP/CHF (sterlina-franco) JPY/CHF (100yen-franco) 1.07911.0815-0.2 1.07071.0729-0.2 131.8131.50.2 0.70330.7059-0.3 0.9260.9238 0.2 1.00771.0085-0.0 1.53151.5306 0.0 0.81860.8216-0.3 oro e argento (oncia) 1 oncia = 31,1035 gr. Oro1077.65 Argento14 Istanza di ristrutturazione banker più attive negli ultimi mesi del panorama italiano. Il Gruppo BIM ha chiuso il primo semestre 2015 con un utile netto di 8,6 milioni di Euro, a fronte dei 10 milioni realizzati a giugno 2014. un certo nervosismo e vi son dubbi sull’Asia ULTIME 52 SETT ULTIMOPREC MIN MAX % Valartis - problemi di liquidità La sede dell’istituto luganese. Il prolungamento della trattativa in esclusiva propende verso una soluzione favorevole della trattativa. Al 30 giugno la rete commerciale si componeva di 29 filiali e 6 uffici di Promotori. in porto al secondo tentativo, dopo che la cessione alla cordata di Piero D’Aguì, vicepresidente di Bim, era stata bloccata dalla BCE a giugno di quest’anno. BSI si prepara quindi a rilevare una delle reti di private Indici SMI business class Veneto Banca ha prolungato la trattativa con la BSI Si lavora ai dettagli per la cessione di Bim agli svizzeri di BSI. Veneto Banca ha infatti comunicato di avere prolungato di due settimane il periodo di trattativa in esclusiva con BSI per la cessione della sua divisione private banking, la Banca Intermobilare (CH) che ha sede a Lugano e necessita dell’approvazione della BCE. L’allungamento del periodo di trattativa sarebbe un segnale che ci si sta dirigendo verso una probabile chiusura positiva dell’operazione. Stando alle indiscrezioni, BSI, di proprietà dei brasiliani di Btg Pactual, potrebbe offrire 280 milioni di euro per una percentuale fino al 70% di Bim, il che corrisponderebbe a una valorizzazione complessiva di 400 milioni. La vendita dell’istituto torinese di private banking di Veneto Banca potrebbe quindi andare azioni svizzere Le azioni Valartis ieri sono crollate di circa il 30% nei primi scambi (-44% in chiusura). La boutique finanziaria ha notificato che il Consiglio ha presentato istanza di ristrutturazione del debito moratoria per sei mesi a causa di problemi di liquidità. Valartis è crollata a 9. Il gruppo ha già subito diversi cambiamenti di strategia. Nel 2005 quotava a 112 franchi, poi perse oltre il 90%. Dopo la crisi finanziaria, il titolo si era ripreso a circa 30 franchi. Nel 2012 la società aveva deciso di concentrarsi sul private banking, che fu poi venduto nel 2014 nel cuore della Svizzera Private Banking a Norinvest Holding e la sua controllata operativa Banque Cramer. A seguito della crisi russa aveva poi perso 73,3 milioni di franchi. crEa (losanna) Corretta al ribasso l’evoluzione del Pil L’istituto di ricerca Créa ha corretto al ribasso le sue stime di crescita dell’economia svizzera: gli economisti losannesi prevedono un’espansione del Prodotto interno lordo (Pil) dello 0,6% quest’anno, dell’1,2% nel 2016 e dell’1,8% nel 2017. Finora le stime erano di +0,8%, +1,5% e +2,3%. Una divisione di Cornèr Banca SA IL VOSTRO TRADING ONLINE IN TICINO <wm>10CAsNsjY0MDAy0bU0MDW3NAMAZFeciQ8AAAA=</wm> <wm>10CFWKsQ6AIAwFv6jktUChMho24mDcWYyz_z9Z3RxeLnl3Y7Qc8G3t29H3xoAkMuRi2kRjKNVZakCsLkUFnBcYCnNS_HqSBPgx34YYJDphBBeYSTnc5_UAE9j973IAAAA=</wm> Forex Opzioni Azioni ETF e CFD’s Future Tel. 091 640 80 80 www.cornertrader.ch