Corsica

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Corsica
Corsica
La Corsica (Corse in francese, Corsica in corso) è un'isola
appartenente politicamente alla Francia, ma geograficamente alla regione italiana.[1] Per estensione la quarta isola del Mediterraneo (dopo Sicilia, Sardegna e Cipro)[1] ,
separata dalla Sardegna dal breve tratto delle Bocche di
Bonifacio, emerge come una grande catena montuosa ricca di foreste dal mar Mediterraneo, segnando il confine
tra la sua parte occidentale, il mar Tirreno e il mar Ligure.
Crocevia da 4.000 anni di rotte e di popoli, l'isola, secondo un'ormai consolidata leggenda, venne chiamata Kallíste (Καλλίστη, ossia la più bella) dai Greci; altri nomi antichi furono Cyrnos (in greco Κύρνος),[2] Cernealis (Κηρνεάλις), Corsis (Κορσίς) e Cirné (Κιρνή). Oggi
è chiamata "l'Île de Beauté", ovvero “l'isola della bellezza”. È conosciuta come il luogo natale di Napoleone (nato Feliceto
nel 1769 ad Ajaccio, tre mesi dopo l'invasione contro la
Repubblica Corsa di Pasquale Paoli e un anno dopo che
di Piombino (82 km), mentre il litorale francese (Costa
l'isola era stata ceduta in pegno per debiti a Luigi XV
Azzurra) si trova, nel punto più prossimo, a circa 170 km
dalla Repubblica di Genova).
a nord-ovest.
Con circa un terzo del suo territorio protetto come parco
Il Capo Còrso, il promontorio spesso indicato come dinaturale, e gran parte del litorale ancora immune dalle
to di Corsica, punta diritto sul Tigullio, distante poco più
colate di cemento che hanno deturpato gran parte deldi 150 km a nord. Lo sviluppo costiero è di circa 1200
le coste mediterranee, la Corsica, quasi spopolata (cirkm, solo 300 dei quali sono costituiti da spiagge, più freca 35 abitanti/km²), basa buona parte della sua economia
quenti sulla costa orientale, affacciata sul Mar Ligure e sul
sul turismo, che raddoppia all'incirca la sua popolazione
Tirreno verso l'Italia e l'Arcipelago Toscano, la cui isola
d'estate. Alla ricettività, ben sviluppata e assortita per ofpiù vicina è Capraia distante 31 km dal Capo Còrso. In
ferte e destinazioni (dall'alpinismo alla subacquea), si afcondizioni di buona visibilità e bel tempo le montagne
fianca la tradizionale economia agro-pastorale e vinicola,
della Corsica sono visibili già dalle quote medio-basse
cui negli ultimi anni, pur tra difficoltà e contraddizioni, si
delle colline che coronano il litorale italiano dalla Liguria
aggiunge una timida apertura verso il terziario avanzato.
all'Argentario.
Amministrativamente è divisa in due dipartimenti: Alta
La dorsale montuosa principale percorre l'isola trasverCorsica (2B, Haute-Corse) a nord e Corsica del Sud (2A,
salmente, da nord-ovest a sud-est, dividendo la Corsica in
Corse-du-Sud) a sud. Sono inclusi nella regione cinque
due regioni, distinte in buona parte da un punto di vista
circondari o arrondissement, 52 cantoni e 360 comuni.
geologico, con prevalenza di rocce cristalline granitiche
sul versante a sud e a ponente e di rocce scistose e zone
alluvionali a levante.
1
Geografia fisica
Tale divisione è ricalcata anche dalla divisione amministrativa in due dipartimenti e ha avuto importanti
conseguenze storiche.
Poco più vasta dell'Umbria, la Corsica, con i suoi 8.681
km² di superficie, sorge dal mar Mediterraneo come una
catena di aspre montagne e rientra tra le isole appartenenti Il monte Cinto (2706 m), a soli 28 km dal mare, è la
cima più elevata dell'isola; sul monte Cinto vi sono dei
alla regione fisica italiana[1] .
nevai. Altri massicci montani raggiungono quote notevoDi forma allungata nel senso dei meridiani, misura 183 li: il monte Rotondo (2622 m), il monte Renoso (2352
km da Capo Corso (a nord) a Capo Pertusato (a sud), m), il monte Incudine (2134 m). Numerose altre cime
mentre la larghezza massima è di 83 km.
spingono la loro sommità intorno ai 2000 metri. Molto
Lo stretto delle Bocche di Bonifacio (11 km) la separa montuoso è pure il Capo Còrso, con cime che superano i
dalla costa settentrionale della Gallura (Sardegna). A est 1300 m. L'altitudine media dell'isola supera i 500 metri
il promontorio più vicino sulla penisola italiana è quello (568 m).
1
2
1.1
1 GEOGRAFIA FISICA
Isole
Fanno parte della Corsica molti isolotti, scogli e isole,
spesso disabitati; tra le più grandi, si segnalano l'Isola di
Lavezzi e l'Isola di Cavallo.
1.2
Geologia
La baia di Calvi.
mati in graniti cristallini, affiorano oggi prevalentemente
in Provenza (massiccio dell'Esterel, tra Cannes e Fréjus),
sulla costa sud-occidentale còrsa e su quella nord e nordoccidentale sarda. Circa 30 milioni di anni fa, infatti, una
frattura attraversò quest'arco, determinando il distacco
della microplacca che comprendeva le attuali Sardegna
e Corsica (allora più vaste ed unite) a Nord-Est e, più
a Sud-Ovest, del complesso delle Baleari e la rotazione
della placca sardo-corsa in senso antiorario, determinando così, per strizzamento, il sollevamento dal mare della
catena degli Appennini e delle Alpi Apuane. A questo
fenomeno, che portò a migrare Sardegna e Corsica ed
a raggiungere la loro posizione attuale circa 6-7 milioni di anni fa, si aggiunse più tardi la tensione di apertura
del Mar Tirreno, venendo a creare la conformazione della
Corsica, descritta di seguito.
Tutta la porzione occidentale della Corsica, compresa
la catena montuosa che taglia l'isola da Nord-Ovest e
Sud-Est, è essenzialmente costituita da un blocco di rocce cristalline e graniti sollevato dalla placca nordafricana. Attraversata da numerose fratture perpendicolari allo spartiacque principale, tale porzione occupa oltre 2/3
dell'isola.
Carta Geologica della Corsica.
Lungo lo spartiacque si incontrano le cime più elevate di
Corsica, ad eccezione della più alta, il Cinto, leggermente
dislocato sul versante Est. A ovest dello spartiacque una
profonda frattura arcuata corre da San Fiorenzo e dalla
foce del fiume Ostriconi sino a Solenzara passando per
Corte.
La storia geologica della Corsica trae le sue origini circa 100 milioni di anni fa, quando l'apertura dell'Oceano
Atlantico settentrionale mette in moto un complesso meccanismo di rotazione e compressione reciproche tra le
grandi placche africana ed eurasiatica che, tra l'altro,
determinerà il sollevarsi delle Alpi.
Oltre la frattura si trovano soprattutto scisti del Triassico,
i maggiori dei quali costituiscono la catena del Capo Còrso (Monte Stello, 1307 m) e il massiccio della
Castagniccia (Monte San Petrone, 1767 m). A Nord, tra
la valle dell'Ostriconi e San Fiorenzo, la piattaforma del
cosiddetto Deserto delle Agriate (Désert des Agriates), è
costituita da un elemento granitico inglobato negli scisti.
I fenomeni di subduzione della crosta interposta tra le due
placche originarono un arco magmatico attivo tra 35 e 13
milioni di anni fa lungo la costa che va attualmente dalla Catalogna alla Liguria, i cui prodotti, frattanto trasfor-
Procedendo ancora verso la costa orientale gli scisti si immergono verso il Tirreno, secondo una faglia arcuata verso Est che procede da Bastia a Solenzara, lungo la quale si aprono due pianure alluvionali che recano tracce di
1.3
Clima
3
foce del torrente.
La Castagniccia, a sua volta, è divisa in una decina di bacini torrenziali le cui creste sono disposte grosso modo
a stella attorno alla zona centrale e più elevata. Lungo le
creste sono dispersi in una miriade di piccole e piccolissime frazioni quasi tutti i villaggi della zona: le profonde
vallate, d'altra parte, negando il sole al loro interno, scoraggiano l'insediamento verso il basso. L'asprezza dei rilievi è tale che centri distanti in linea retta un paio di km
al massimo sono uniti da tortuose strade lunghe spesso
non meno di 10–15 km. Tale situazione ha dato origine, per ragioni pratiche, alla tradizione, antichissima tra
i pastori, di richiami cantati che sono stati recuperati da
gruppi di musica etnica e portati a rappresentare esempi
di musica di notevole livello. Situazioni orografiche simili
hanno dato luogo a simili insediamenti e tradizioni anche
sui rilievi tra il Capo Còrso e la Castagniccia, sulle Colline del Nebbio (a Sud di Calvi) e nelle Pievi che gravitano
attorno al Fiumorbo.
1.3 Clima
Spiaggia di Nonza, nel nord della Corsica, importante meta
turistica
depositi post-glaciali, unite da una sottile fascia costiera
continua larga 2 km nel più stretto. La più vasta, a Sud,
raggiunge i 14 km verso Aleria, ed è attraversata dai fiumi Tavignano e Fiumorbo. Quella a Nord, presso Bastia,
ospita la foce del fiume Golo, il maggiore della Corsica.
Brando
Le scogliere di Bonifacio.
Gli unici terreni calcarei dell'Isola, di piccola estensione,
sono situati a Est del Golfo di San Fiorenzo, presso la
base del Capo Còrso, e all'estremo Sud, presso Bonifacio,
ove vanno a costituire le spettacolari scogliere bianche e
il fiordo che coronano la città.
Frequenti fratture perpendicolari al suo spartiacque segnano la catena del Capo Còrso, dando origine alla caratteristica antropizzazione della micro-regione, ove i picco- Prato di Giovellina
li centri abitati sono raccolti attorno ai bacini torrenziali
ospitati nelle spaccature trasversali con abitazioni sparse Il clima della Corsica è generalmente di tipo mediterraverso le cime e la parte principale del villaggio presso la neo, con estati calde e secche e inverni miti e piovosi lun-
4
2 PARCHI NATURALI
go la fascia costiera, più freddi e nevosi sulle montagne Tra queste spicca il muflone, simbolo del parco e dell'isola
dell'interno, in funzione dell'altitudine.
(700 unità). Da poco è stato reintrodotto il cervo sardo, e
La temperatura media annuale (12 °C) è poco indicativa, numerosi sono i cinghiali e i maiali semi-selvatici, spesin quanto l'isola ospita numerosi microclimi determinati so ibridati tra loro: allevati allo stato brado costituiscono
dalla propria tormentata struttura orografica: sono tuttavia materia prima per la tipica salumeria tradizionale còrsa.
sempre dominanti la luminosità e l'insolazione tipiche del
Mediterraneo. La temperatura media annuale delle coste
è di 16,6 °C con una media invernale di 7/8 °C e una
media estiva di 25 °C.
Le precipitazioni sono concentrate in autunno e inverno
(novembre è il mese più piovoso), mentre il periodo da
giugno a ottobre è caratterizzato da una forte siccità con
scarsissime possibilità di pioggia.
I venti più comuni sono il Maestrale da Nord-Ovest, che
a volte raggiunge velocità molto elevate sul mare verso Bonifacio (in còrsu: «Bunifaziu»), battuta pure da un
potente Libeccio (da Sud-Ovest) e dallo Scirocco (da
Sud-Est).
Altro animale simbolo è l'avvoltoio degli agnelli, presente in una dozzina di coppie; in numero analogo l'aquila
reale e il falco pescatore. Più diffusi sono il falco pellegrino, l'aquila del Bonelli, il nibbio reale. Endemiche sono pure le specie del gabbiano còrso (che nidifica anche
alla Capraia) e della sitta (picchio muratore còrso, sitta
whiteheadi). Nelle zone umide della costa orientale sostano cicogne bianche e nere, gru e oche ed altri migratori.
L'avifauna stanziale comprende inoltre sottospecie còrse
di corvo, pernice rossa, picchio, assiolo e fringuello. Tra i
rettili spicca l'assenza della vipera, mentre sono presenti
tre specie di tartaruga (di terra, di mare, d'acqua dolce) e
due specie inoffensive di colubro. Nei torrenti e nei laghi
vivono l'anguilla e la trota fario.
Di seguito sono indicate le stazioni meteorologiche ufficiali dell'Organizzazione Meteorologica Mondiale presenti in Corsica; le loro ubicazioni sono sia presso le principali aree aeroportuali che presso i più importanti fari
costieri presenti sull'isola:
• Stazione meteorologica di Ajaccio Campo dell'Oro;
• Stazione meteorologica di Ajaccio La Parata;
• Stazione meteorologica di Alistro;
• Stazione meteorologica di Bastia;
• Stazione meteorologica di Calvi;
• Stazione meteorologica di Capo Cavallo (dismessa); Tramonto nella regione dei Calanchi
• Stazione meteorologica di Capo Corso;
• Stazione meteorologica di Capo Pertusato;
• Stazione meteorologica di Capo Sagro;
• Stazione meteorologica di Figari;
Il Parco si sviluppa lungo la dorsale montuosa che attraversa l'isola da NE a SO ed include – oltre alla
riserva naturale di Scandola (posta sotto il patrocinio
dell'UNESCO) - anche zone pedemontane e marine, come il Golfo di Porto, coronato dagli spettacolari Calanchi,
o gli stagni litoranei della costa orientale.
Durante oltre trent'anni il Parco ha avuto un ruolo chiave nel recupero del territorio attraverso la ripresa della
• Stazione meteorologica di Porto Vecchio-La Chiap- secolare cultura del castagno, la protezione antincendio,
il recupero di dozzine di ovili e stazzi, il riavviamento
pa;
di mulini ad acqua, il restauro di monumenti e lo sfrut• Stazione meteorologica di Solenzara.
tamento di giacimenti archeologici, dando nuovo impulso all'insediamento nell'interno e favorendo lo sviluppo
dell'artigianato locale.
• Stazione meteorologica di Isola Rossa;
2
Parchi naturali
Il Parco naturale regionale della Corsica, creato nel 1970,
interessa quasi un quarto del territorio dell'isola (circa
2000 km²) e permette la conservazione del paesaggio e
di numerose specie animali e vegetali, alcune delle quali
rare e peculiari della Corsica.
Lungo lo spartiacque del Parco corre per circa 200 km
il sentiero GR 20 (Grande Randonnée 20), che unisce
Calenzana (Balagna, verso Calvi) a Conca (verso Porto
Vecchio), sulla costa sud-orientale dell'isola. Il tracciato
si sviluppa spesso oltre i 2000 m, ed è percorribile interamente solo da luglio a ottobre, a causa del forte innevamento che interessa le aree centrali. L'intero percorso
5
richiede almeno due settimane per essere completato, ma
può essere diviso in tappe con soste nei rifugi.
3
Storia
L'insularità della Corsica, sebbene non abbia consentito
uno sviluppo realmente autonomo, ha tuttavia costituito la
condizione per conferire alla sua storia una rimarchevole
originalità.
Assieme alle cospicue dimensioni (quasi 8.800 chilometri
quadrati) e alla natura fortemente accidentata del rilievo
orografico dell'isola (altitudine media sopra i 500 metri), San Michele di Murato, eredità del periodo di dominazione
che da sempre ha fatto dei corsi più dei montanari che dei pisana
marinai, l'insularità ha garantito la nascita e la crescita di
un distinto sentimento identitario.
Torre campanaria in stile romanico-pisano della più antica
chiesa di Bonifacio, Santa Maria Maggiore (XII secolo).
Situata in posizione strategica nel Mar Mediterraneo occidentale, la Corsica suscitò l'interesse dei popoli e degli Stati che, via via, si sono mossi su quel mare come
commercianti o come conquistatori.
Le antiche Tribù Còrse e le principali città e strade in epoca
Romana.
Liguri, Fenici, Greci, Etruschi, Romani, Vandali, Bizantini, Pisani, Aragonesi, Genovesi e, per ultimo, i Francesi
(che, con il Trattato di Versailles del 1768 di fatto costrinsero la Repubblica di Genova a cedere l'isola, e subito dopo l'annessero), si sono fatti signori di Corsica durante il
trascorrere di oltre due millenni.
6
3 STORIA
di voto alle donne già dal 1755; scritta in italiano, definita la lingua “colta”, tale Costituzione fu in parte ispirata
dalle idee di Rousseau e dalle idee illuministe dello stesso
Paoli, che si era formato all'Università di Napoli.
Dopo alcuni anni d'indipendenza corsa, nel 1764 la
Repubblica di Genova chiese aiuto al Re Luigi XV di
Francia per riconquistare l'isola, fino ad indebitarsi gravemente con gli stessi francesi. I diritti sull'isola furono
quindi ceduti a questi ultimi (con facoltà di riscatto) per
due milioni circa di lire dell'epoca, attraverso il Trattato
di Versailles del 1768.
Rovine del ponte genovese sul Golo noto come Ponte Nuovo.
3.2
1768-1769: annessione alla Francia
Un anno dopo, l'8 maggio 1769, con una schiacciante superiorità militare francese nella Battaglia di Ponte Nuovo (1769), segnante la fine dell'effimero (1755-1769) geTra i periodi di autonomia ed indipendenza degli isola- neralato paolino della Repubblica Corsa, l'esercito franni si ricorda quello repubblicano, compreso tra il 1755 e cese guidato dal Conte di Vaux completò la conquista
1769. Durante gli anni della lotta contro Genova e poi dell'isola.
contro la Francia, la Corsica indipendente di Pasquale Paoli, anche per la sua Costituzione della Repubblica
Corsa del 1755, favorevole alle prime modernizzazioni, si
3.3 Tessuto socio-politico
guadagnò la simpatia dei più illuminati intellettuali europei, da Rousseau a James Boswell a Voltaire, che celebrò
Geografia ed orografia in Corsica hanno avuto conseguenammirato l'eroismo mostrato dai còrsi.
ze storiche forse più spiccate che altrove. Contraddistinta
da una relativa scarsità di approdi e, soprattutto, di pianure, la Corsica è un'autentica “montagna in mezzo al mare”
attraversata com'è, da nord-ovest a sud-est, da un formidabile sistema di catene montuose le cui cime superano
spesso i 2.500 metri. Tali cime culminano nei 2 706 metri del monte Cinto, la cui vetta – spesso innevata anche
d'estate – dista solo 28 km dal mare a ponente, illustrando
così assai bene lo sviluppo verticale più che orizzontale di
questa terra.
3.1
La Repubblica Corsa
Questo sistema montuoso ha da sempre diviso la Corsica
in due parti: avendo come riferimento la penisola italiana, quella a Nord-Est (oggi Haute-Corse), detta storicamente “Banda di dentro”, “Di qua dai monti” (Deçà des
Monts) o “Cismonte”, e quella a Sud-Ovest (oggi Corse
du Sud), detta “Banda di fuori”, “Di là dai monti” (Delà
des Monts) o “Pumonte”. I passi che attraversano le montagne – molti dei quali sono situati oltre i 1.000 metri –
erano bloccati anche per settimane dalle nevicate, venendo così a costituire, assieme ai monti, più una barriera
che un vero collegamento tra le due sub-regioni. Ancora, le ripide vallate, spesso prive di collegamenti tra loro
anche nell'ambito della stessa Banda, tracciano come una
ragnatela a compartimenti stagni nell'entroterra còrso.
Un ritratto di Pasquale Paoli ad opera di Henry William Beechey.
Nel 1755 vi fu un'insurrezione popolare contro il dominio della Repubblica di Genova, guidata dal patriota
illuminista corso Pasquale Paoli. Quest'ultimo istituì la
Repubblica Corsa, il primo Stato europeo dotato di una
Costituzione democratica e moderna, compreso il diritto
Se da un lato queste caratteristiche del terreno hanno reso lungo e difficile il compito agli invasori, rendendone
lenta la penetrazione (e abituando la popolazione a fare
di guerra e guerriglia il proprio pane quotidiano per secoli), dall'altro hanno contribuito decisivamente a tenere
sempre relativamente bassa la densità di popolazione e a
separare gli isolani tra loro.
3.4
Tra bonapartismo ed emigrazione
Il versante settentrionale, rivolto all'Italia, ha subito una
maggiore influenza dalla penisola, sia sul piano politicosociale, sia su quello linguistico, mentre la parte sudoccidentale ha mantenuto un'originalità più spiccata (ma
goduto di un minore progresso politico, almeno sino al
periodo francese), mentre il radicamento della popolazione nelle vallate montane – tutte le maggiori città sul
mare sono state fondate o sviluppate dagli invasori – ha
generato e diffuso ovunque una tendenza al particolarismo a volte spinta sino a sfociare in una sorta di isolazionismo, la cui conseguenza forse più drammatica fu il diffondersi e l'affermarsi, per secoli, della piaga della vendetta (simile alla disamistade diffusa nella vicina Sardegna
ed alla faida nell'Italia meridionale e in Sicilia) quale sistema sommario di giustizia e del diffuso fenomeno del
banditismo.
La grande divisione orografica longitudinale e quelle (minori, ma a volte non meno importanti) trasversali, più
marcate nella zona sud-occidentale, hanno dunque contribuito a creare nell'isola confini ideali, sociali, linguistici e politici. Tali confini, filtrati dalla storia, si sono
tradotti nelle suddivisioni amministrative che, con poche
variazioni, sono rimaste immutate sino ai giorni nostri. I
due dipartimenti (Départements 2A/2B), reintrodotti dalla Francia nel 1975 (dopo un'analoga parentesi tra 1793
e 1811), ricalcano i confini storici di Pumonte e Cismonte, mentre gli attuali Cantoni (Cantons) corrispondono in
buona parte all'antico sistema delle Pievi (suddivisione
amministrativa del territorio delle parrocchie), sviluppato
durante i secoli del dominio genovese (1284-1768).
La polverizzazione del tessuto socio-politico, oltre a generare la citata piaga della vendetta ed a prevenire il decollo dell'economia (rimasta in buona parte autarchica sino al XX secolo), ha forgiato il carattere della popolazione, fortemente legata ad un'organizzazione per clan familiari raramente alleati tra loro oltre i confini di una singola
Pieve.
7
3.4 Tra bonapartismo ed emigrazione
Considerata la circostanza della nascita di Napoleone
in Corsica in coincidenza con l'occupazione francese
dell'isola – e coerentemente con il proprio disegno unificatore già delineato dalla Rivoluzione – la Francia applicò
il proprio modello amministrativo, culturale e, per certi versi, di sviluppo economico all'isola, considerata sin
dall'Impero come territorio metropolitano. I còrsi si integrarono lentamente alla Francia più per le possibilità loro offerte dalla metropoli e dalla sua espansione coloniale che per le sirene della retorica nazionalista d'oltralpe.
Sino a oltre metà Ottocento, l'Italiano continuò ad essere la lingua – anche scritta – più diffusa nell'isola (e lo
era sempre stata, sin da quando aveva sostituito il Latino); l'uso del francese dovette essere imposto per legge.
Quando, nel 1889, le ossa di Pasquale Paoli furono traslate dall'Abbazia di Westminster, dove il patriota còrso era
stato sepolto essendo morto in esilio a Londra nel 1807,
nella tomba di famiglia presso la casa natale a Stretta di
Morosaglia (in còrso Merusaglia), la lapide fu scritta in
italiano. Con l'avvio del processo di unificazione italiano, Napoleone III proibi l'uso dell'italiano sull'isola, onde
evitare eventuali rivendicazioni future.
Almeno sino alla fine del XIX secolo, la penetrazione culturale ed economica francese – contrastata armi in pugno
sino al primo ventennio dell'Ottocento, sia pure con forza via via decrescente – nell'interno della Corsica rimase
modesta e il francese non diverrà lingua veicolare diffusa
ovunque sino a metà del XX secolo. A dispetto degli sforzi profusi soprattutto da Napoleone III per abbellire la capitale dell'isola e provvedere alla creazione di infrastrutture di trasporto, il culto bonapartista, largamente incoraggiato, è rimasto sempre sostanzialmente limitato alla
zona di Ajaccio, dove è sopravvissuto sino ai giorni nostri.
Non che ciò sia ragione di meraviglia, in considerazione
dell'atavica rivalità tra còrsi già illustrata.
La prima guerra mondiale, cui i corsi pagarono un rilevante tributo di sangue essendo caduti in decine di
migliaia nel fronte franco-tedesco, ebbe un ruolo notevole, assieme all'avvento dello sviluppo industriale ed
all'apice raggiunto dall'espansione coloniale francese, nel
perfezionare l'integrazione della Corsica nell'ambito della
Francia: oltre al vistoso decremento demografico indotto
dalla guerra, la conseguente crisi economica incrementò
Per secoli questo stato di cose spinse i còrsi
l'emigrazione dall'isola che vide ridursi sostanzialmente
all'emigrazione, prima come coloni verso la Sardela propria popolazione e il proprio tenore di vita.
gna, specialmente in Gallura, poi soprattutto come
soldati di ventura (per secoli – e da prima dell'istituzione La Corsica fu coinvolta solo marginalmente nel processo
della Guardia Svizzera – la Guardia Corsa costituì la di unificazione italiana, salvo l'eccezione di alcuni inteltruppa scelta del Papa), infine trovando sbocco soprat- lettuali locali che consideravano, come nei secoli passatutto nell'amministrazione statale e coloniale francese ti, terraferma l'Italia piuttosto che il continente francese.
(furono numerosissimi i còrsi emigrati in Algeria, in Né vi fu mai da parte del Regno d'Italia, molto legato alIndocina e nelle altre colonie francesi). La forte emi- la Francia sin dalla sua concezione, il minimo accenno
grazione ha portato alla creazione di una vasta diaspora, concreto ad entrare in rotta di collisione con Parigi per
tanto che oggi essa conta più còrsi nati o residenti fuori la Corsica, neanche quando, con la caduta di Napoleone
III nel 1870, Vittorio Emanuele II, non esitò a liquidare
dall'isola di quelli presenti in Corsica stessa.
lo Stato Pontificio; ma non ci fu alcun tentativo per reQuesta situazione, sfruttata sia dai Signori locali (a volte diretti responsabili di interventi stranieri, invocati per
risolvere i conflitti locali), sia da entità amministrative
esterne, ha contribuito in modo decisivo ad impedire lo
sviluppo di un disegno politico condiviso di unificazione
davvero radicato e coerente, rendendo vani od effimeri
tutti i tentativi di indipendenza.
8
3 STORIA
lenta della Resistenza operata in Corsica dall'OVRA che
alienò le simpatie di molti corsi verso l'Italia.
3.6 La Liberazione partigiana
Dall'8 settembre 1943 al 5 ottobre successivo, gli 80 000
militari delle forze italiane di occupazione ebbero – unico caso nel quadro del generale disastro di quei giorni
– un ruolo decisivo nello sconfiggere e cacciare le truppe corazzate tedesche dall'isola, combattendo a fianco di
circa 10.000 partigiani della resistenza còrsa e di circa
6.000 soldati coloniali francesi. Il sangue dei quasi 700
Truppe corse in una cartolina del 1916.
caduti italiani, tuttavia, non valse a sanare la ferita aperta
dal proditorio attacco di Mussolini alla Francia. Anzi, lo
sforzo nazionalista francese, impersonato da De Gaulle,
cuperare la Corsica e le altre terre italiane finite in mano
nel celebrare la Corsica come “primo dipartimento franfrancese (Nizza e Savoia), malgrado anche la sorprendencese liberato”, ignorò il contributo di sangue versato dai
te reazione dei nazionalisti francesi di cacciata contro il
soldati italiani per scacciare la Wehrmacht dall'isola.
neoeletto Garibaldi (accorso dalla vicina Caprera a difesa
della Francia distrutta dall'esercito prussiano e poi eletto
deputato dai francesi).
3.7 Il dopoguerra e l'Algeria
Anche con il risorgere dell'autonomismo còrso all'alba
del XX secolo e, soprattutto nel primo dopoguerra, con
la fioritura di pubblicazioni in lingua corsa (tra tutte: A
Muvra), la franca ripresa del culto Paolista e la fondazione del Partitu Corsu d'Azione (analogo al Partito Sardo
d'Azione), in Corsica non sorse nulla di simile ai movimenti irredentisti che s’erano sviluppati in Trentino, in
Venezia Giulia e in Dalmazia.
Dopo la guerra, la Francia condannò a morte sette irredentisti filo-italiani fra i quali Petru Giovacchini che tuttavia, come altri, sfuggì alla pena essendosi rifugiato in
Italia. Altri irredentisti furono condannati a varie pene
detentive, Petru Rocca a 15 di lavori forzati da scontarsi alla Caienna (Guyana francese). Il colonnello Simon
Cristofini venne invece fucilato ad Algeri nel 1944 con
I pochi irredentisti (Petru Rocca e Petru Giovacchini tra l'accusa di tradimento e la moglie, Marta Renucci, prigli altri) erano lacerati dallo spirito atavico che sempre ma giornalista della Corsica, fu condannata a 15 anni di
legava la gente di Corsica alla sua terra, prima che ad ogni prigione.
altra cosa.
Integrata nella repubblica francese, la Corsica dell'ultimo
In tale situazione l'Italia fascista tentò nel 1938 di far dopoguerra non ha trovato la pace malgrado il deleva sul mai del tutto sopito sentimento antifrancese e clino di lingua e tradizioni locali, accelerato dalla
sulla crisi diffusa in Corsica, per crearvi un sostegno modernizzazione e dalla globalizzazione.
alle pretese espansioniste mussoliniane (che rivendicava all'Italia la Savoia, la Contea di Nizza e la Corsica). Se alcuni intellettuali còrsi raccolsero l'appello (più
per sentimento di estraneità al contesto francese che per
adesione all'ideologia fascista), la maggioranza lo respinse e la Francia sfruttò questa frizione tra filoitaliani e
indipendentisti a proprio favore.
All'indomani dell'indipendenza dell'Algeria 1962 il governo di Parigi dispose il trasferimento in Corsica di
decine di migliaia di rimpatriati franco-algerini (piedsnoirs), alterando significativamente il quadro demografico ed economico locale. Questo evento, sommato ad
una serie di scandali politici e finanziari, portò alla nascita di movimenti regionalisti che presto si trasformano
in autonomisti (1966-1973).
3.5
La mancanza di risposte politiche adeguate da parte del
governo francese ai problemi che esso stesso aveva contribuito a creare finì per esasperare la situazione: così, nel
1975 (Fatti di Aleria), si giunse alla rinascita di movimenti indipendentisti e, nel 1976 alla lotta armata promossa
dal FLNC (Fronte di Liberazione Naziunalista Corsu).
L'invasione fascista
L'occupazione militare italiana (novembre 1942 – settembre 1943) durante la Seconda guerra mondiale fu abbastanza pacificamente accettata dai Corsi che inizialmente accolsero gli italiani come liberatori, alcuni, tra
cui i “Gruppi di azione irredentista corsa” l'appoggiarono
apertamente, chiedendo l'unione della Corsica al Regno
d'Italia. Nell'estate del 1943 la Francia cercò di creare
gruppi di resistenza antiitaliana, facendo leva su gruppi
dissidenti e su corsi legati all'apparato burocratico francese. Iniziò così l'attività partigiana e la repressione vio-
Mai del tutto esauritasi e caratterizzata da migliaia di attentati dinamitardi eseguiti in Corsica (ma anche in Francia), la lotta armata indipendentista, sovente divisa al suo
interno, si è data nel corso degli anni un volto politico e
ha fatto sentire il suo peso utilizzando sempre più metodi
pacifici e democratici.
4.1
Lingue e dialetti
9
4.1 Lingue e dialetti
La rocca di Corte, antica capitale della Repubblica Paolina, oggi
sede dell'Università di Corsica.
Sostenuti alle elezioni da una parte sempre significativa
(ma mai maggioritaria) della popolazione Còrsa, autonomisti e indipendentisti hanno ottenuto diversi successi,
alcuni dei quali storici, come la riapertura (1981) a Corte
dell'università di Corsica fondata da Pasquale Paoli (chiusa dallo Stato francese non appena ebbe il controllo pieno
dell'isola e mai più riaperta).
3.8
I primi passi verso l'autonomia
Cartelli stradali bilingue. I nomi di località usano la denominazione dell'IGN e - se differente - quella in corso, quelli turistici
sono in francese e corso.
L'italiano fu lingua ufficiale dell'isola fino al 9 maggio
1859[4] : da allora lo divenne infatti il francese, dando inizio a un processo di assimilazione linguistica che, proseguendo ancor oggi, investì non solo l'italiano, ma anche
il corso, lingua afferente all'area romanza e connessa al
gruppo dei dialetti toscani.
Un anno dopo (1982) il Parlamento francese dotò l'isola Il corso viene comunemente distinto in due macrodi uno statuto particolare, che venne riformato nel 1991, varianti principali[5] :
con il trasferimento all'Assemblea di Corsica (eletta a
suffragio universale) di numerose competenze in materia
• il cismontano (supranacciu), nei due terzi settenculturale, economica e sociale.
trionali dell'isola (Bastia, Corte, Calvi, Isola Rossa, Aleria, Cervione, Vico, San Fiorenzo, Rogliano),
Inquinata dal perdurare della violenza (su tutti l'affare non
che risente di forti influssi toscani ma costituisce la
del tutto chiarito dell'assassinio del prefetto Claude Erivariante più diffusa e standardizzata; il dialetto pargnac il 6 febbraio 1998 ad Ajaccio), la lotta politica senza
lato a Bastia, sulla costa nord-orientale e soprattutto
esclusione di colpi tra autonomisti ed indipendentisti da
nella penisola del Capo Corso, è tra l'altro la varieuna parte, e uomini politici còrsi aderenti ai partiti naziotà più affine all'italiano standard e forse l'idioma più
nali francesi (sovente indicati in Corsica con l'appellativo
simile ad esso, subito dopo il dialetto fiorentino;
dispregiativo di clanisti) dall'altra, ha tuttavia costituito
un freno notevole alle realizzazione concrete promesse
• l'oltremontano (suttanacciu), nella parte meridiodalle riforme introdotte (incluso l'insegnamento facoltanale (Ajaccio, Sartena, Porto Vecchio, Propriano,
tivo della lingua còrsa nelle scuole), e ancor oggi la CorZicavo) dell'isola, che specie nelle sue versioni merisica è una delle regioni più depresse e afflitte da problemi
dionali costituisce la variante più arcaica e conservasociali dello Stato francese.
tiva del corso, fortemente imparentata col gallurese
Nel dicembre 2015 la coalizione Pè a Corsica (Per la Cor(gadduresu) del nord Sardegna, ivi portato dai masica) composta dagli autonomisti di Femu a Corsica e darinai e coloni corsi, e col sassarese (sassaresu), nagli indipendentisti di Corsica Libera vince le elezioni reto da un substrato comune al corso ma evolutosi
gionali (Territoriali)[3] e conquista per la prima volta nella
autonomamente.
sua storia la guida della Collettività Territoriale di Corsica (CTC). Il leader autonomista Gilles Simeoni viene A Bonifacio e a Calvi è poi presente un'isola linguistinominato Presidente del Consiglio esecutivo della Corsi- ca del ligure coloniale (bunifazzinu), tuttora insegnato
ca (giunta regionale) mentre quello indipendentista Jean- (ma facoltativo) nelle scuole primarie. I già citati idiomi
Guy Talamoni viene messo a presiedere l'Assemblea della sardo-corsi del nord della Sardegna (gallurese e sassareCorsica (consiglio regionale).
se) presentano notevoli affinità lessicali e grammaticali
con i dialetti della Corsica meridionale: in particolare, il
gallurese parlato in Gallura nel nord-est dell'isola (circondario di Tempio Pausania e a La Maddalena) può esse4 Cultura
re classificato come una variante del corso meridionale.
10
5 ECONOMIA E TRASPORTI
Presenta inoltre forti influenze corse anche l'ormai estinto Portoferraio (isola d'Elba), sono limitati e, sulla maggior
dialetto della vicina isola di Capraia.
parte delle tratte, esclusivamente stagionali. Le principali
Dal 2002 è intervenuta una disciplina organica in base società di navigazione che servono l'isola sono:
alla quale la lingua corsa è inserita nell'orario normale di
insegnamento delle scuole elementari della Corsica. Tale
insegnamento non deve tuttavia avere carattere obbligatorio e non deve condurre ad una disparità di trattamento
tra gli studenti.
• Corsica Linea, impresa pubblica francese,
• Corsica Ferries Sardinia Ferries, impresa privata
francese,
• BluNavy, impresa privata italiana,
Al còrso è riconosciuto lo status di lingua regionale francese e, il 17 maggio 2013, l'Assemblea della Corsica ha
• Moby Lines, impresa privata italiana,
votato la co-ufficialità di còrso e francese con 36 voti a
• Compagnie méridionale de navigation (CMN),
favore e 11 astenuti, mentre 4 erano assenti[6] . Purtuttaimpresa privata francese.
via, è da notare a tal riguardo il fatto che la Francia, come
del resto l'Italia, non ha ancora ratificato la carta europea
Accanto ai porti principali dell'isola, a Bastia, Aiaccio e
delle lingue regionali o minoritarie[7][8] .
Isola Rossa, si affiancano, soprattutto per l'afflusso turistico e diportistico, quelli di Bonifacio, di Propriano, di
4.2 Cucina
Calvi e di Porto Vecchio.
4.3
Musica
La tradizione musicale corsa è molto legata alla polifonia,
della quale è un esempio il diffuso canto tradizionale detto
Paghjella.
Sono vivi in Corsica numerosi complessi polifonici, tra i
quali spiccano:
ed i cantanti e/o cantautori:
4.4
Cinema
Bastia, il porto vecchio.
In Corsica è stato girato nel 1991 dalla Rai il film
collettivo "Corsica".
5.2 Aeroporti
5
5.1
Economia e trasporti
Collegamenti marittimi
Nell'isola vi sono sette aeroporti civili ed uno militare:
• Bastia-Poretta
• Aiaccio-Campo dell'Oro
• Corte
• Calvi-Santa Caterina
• Figari-Corsica del Sud
• Propriano-Tavaria
• Ghisonaccia-Alzitone
• Ventiseri-Solenzara (militare)
Traghetto in arrivo all'Isola Rossa
La Corsica è regolarmente servita da linee di navigazione
che la collegano quotidianamente alla Francia, principalmente con i porti di Tolone, Marsiglia e Nizza. I collegamenti con l'Italia, relativi ai porti di Livorno, Savona
Vado, Porto Torres, Santa Teresa di Gallura (Sardegna) e
Non vi sono relazioni dirette e quotidiane che con la Francia, gestite in gran parte dalla compagnia di bandiera
francese, Air France, e dalla sua consociata Air Corsica,
cui si aggiungono numerosi voli charter che legano l'isola
ai principali scali europei durante la stagione estiva. Non
esistono collegamenti aerei con l'Italia.
5.4
Rete stradale
11
231 km di rete rimasti in servizio, portato avanti dalle
ferrovie francesi.
Ponte ferroviario delle ferrovie còrse realizzato da Gustave Eiffel
Quando furono realizzate, negli ultimi decenni del XIX
secolo, le ferrovie di Corsica rappresentarono una sfida
ingegneristica di prim'ordine, poiché l'asprezza del territorio rendeva necessario sorpassare innumerevoli ostacoli naturali con la realizzazione di numerosi viadotti e
gallerie (l'ing. Gustave Eiffel, celebre per la sua omonima torre parigina, ha realizzato l'ardito ponte in ferro di u Vecchju tra Vivario e Venaco). Per superare le
forti pendenze e gli stretti raggi di curvatura imposti
dall'orografia montuosa dell'isola fu necessaria l'adozione
di uno scartamento ridotto (distanza tra le rotaie di 1000
mm).
Rete ferroviaria còrsa; in blu il tratto dismesso dalla II guerra
mondiale
5.3
Il binario unico lungo il quale si svolgono le linee rimaste
in servizio (e la più ridotta capacità caratteristica dello
scartamento ridotto) limitano lo sfruttamento della ferrovia essenzialmente al traffico passeggeri, intensificato nel
periodo estivo da originali proposte turistiche che permettono di valorizzare al meglio u Trinighellu (“il trenino”) per gli spettacoli unici e mozzafiato che può offrire
attraversando le ripide vallate che tagliano le montagne
còrse.
Ferrovie
La rete ferroviaria dell'isola è attualmente gestita dalla
CFC (Chemins de fer de Corse; Caminu di Ferru di Corsica), una società controllata dalla SNCF (Société Nationale des Chemins de fer Français) e collega Bastia ad
Aiaccio passando per Corte, nei cui pressi (Ponte Leccia)
si stacca un ramo secondario che serve Calvi.
5.4 Rete stradale
Salvo alcune eccezioni, come il collegamento BastiaAjaccio e alcuni tratti meglio curati lungo la piana orientale tra Bastia e Porto-Vecchio e tra Aleria e Corte, la
gran parte delle comunicazioni interne è affidata in Corsica a strade tortuose, strette e sovente prive di banchine
Sino alla metà del XX secolo una terza linea collegava ed adeguate protezioni.
Bastia a Porto Vecchio seguendo la costa orientale (con Per buona parte le strade tra un paese e l'altro ricalcano
progetto per giungere a Bonifacio), ma tale tracciato è fedelmente tracciati antichi ed anche su qualche arteria
stato dismesso a seguito delle distruzioni subite durante riadattata più di recente sono ancora in uso ponti costruiti
la Seconda guerra mondiale e mai riparate.
durante il periodo genovese, mentre alcuni dei passi che
La CFC fu creata nel 1983 a seguito della forte protesta separano Cismonte e Pumonte sono tuttora attraversati da
popolare che si oppose al progetto di chiusura totale dei strade a volte larghe appena più di tre metri.
12
5 ECONOMIA E TRASPORTI
Non è infrequente dover attraversare guadi asfaltati per
raggiungere qualche paese (che diventano immediatamente intransitabili alla prima piena del torrente che attraversano) e questa circostanza, assieme alle intense nevicate che investono la Corsica interna d'inverno, rende
non infrequente l'isolamento di diverse località per giorni
e giorni o l'impraticabilità di molti passi montani.
ed alla messa a profitto delle terre della piana orientale tra Bastia e Solenzara, soprattutto per l'impiantazione
di estesi vigneti e frutteti (da segnalare una buona produzione di clementine oltre ad alcuni vini a denominazione d'origine). Ancora oggi queste coltivazioni costituiscono, assieme al comparto edilizio, uno dei più importanti settori produttivi dell'isola, mentre l'allevamento
Estremamente suggestive dal punto di vista paesaggistico, (soprattutto ovino) ha uno scarso rilievo economico.
con il loro ricalcare fedelmente il profilo orografico e la Pochissimo sviluppato è anche il settore manifatturiero,
loro manutenzione non sempre troppo frequente, le strade legato a piccoli nuclei industriali concentrati soprattutdi Corsica, se da un lato rendono difficili i collegamenti, to attorno a Bastia. Da segnalare – in tempi recenti –
costringendo a lunghi e lunghissimi tempi di percorren- l'apertura di uno stabilimento di componentistica aeroza, dall'altro prevengono l'antropizzazione eccessiva del nautica ed il discreto successo di una distilleria che produterritorio e aiutano a preservarlo dall'impatto del turismo ce un'originale birra còrsa aromatizzata alla castagna olestivo.
tre alle attività industriali legate alla produzione agricola
e alla conservazione e trasformazione dei suoi frutti.
Dopo vari tentativi di sfruttamento minerario, soprattutto
a cavallo tra XIX e XX secolo, questo settore, rivelatosi non adeguatamente redditivo, è stato ormai del tutto
La Corsica è una delle regioni francesi più povere e più abbandonato.
svantaggiate da un punto di vista economico, malgrado il L'altra grande risorsa economica còrsa, il turismo, attinotevole sviluppo del turismo nell'ultimo dopoguerra.
vo quasi esclusivamente durante l'estate, non fornisce un
5.5
Economia
reddito distribuito in modo omogeneo né sul territorio
(gran parte dell'interno ne è pressoché tagliato fuori), né
nell'arco dell'anno. Anzi, non esistendo tutele territoriali del mercato del lavoro, il settore, operando solo alcuni mesi l'anno, richiama un notevole numero di lavoratori stagionali dalla Francia continentale senza riuscire
ad impiegare stabilmente la forza lavoro locale. Lo sfruttamento industriale del turismo, inoltre, genera continue
tensioni (a esso sono legati anche numerosi attentati dinamitardi, tesi per lo più a bloccare iniziative speculative
di cementificazione delle coste) legate al mancato reinvestimento nell'isola dei proventi assicurati dall'iniziativa
Se si fa l'eccezione della microregione del Capo Còrfrancese ed europea (con qualche significativa presenza
so e di qualche piazzaforte costiera, la Corsica non ha
italiana) in tale settore.
avuto in epoca moderna, come la vicina Sardegna, una
vera e propria vocazione marittima, affidandosi per lo
più (e sino ad epoche recenti) a un'economia basata su 5.5.1 Imprese
un'agricoltura ed una pastorizia (capre e pecore) quasi
esclusivamente di sussistenza, anche se Genova, in partiAl primo gennaio 2004 esistevano in Corsica poco più di
colare, prese misure atte a favorire lo sviluppo delle col- 20.000 imprese, 80% circa delle quali operanti nel settoture boschive (soprattutto castagni e larici) che fornivare terziario. Nel complesso circa il 25% degli stabilimenti
no ottimo legname per costruzioni anche navali. I casta- è a carattere commerciale e il 50% dedicato ai servizi, in
gneti di Corsica, ancora oggi molto estesi, costituivano gran parte rappresentati da alberghi e ristoranti, con scarinoltre un'importante risorsa alimentare (è tuttora diffu- sa presenza nel settore dei servizi alle imprese. Le impresa e tipica della gastronomia còrsa la pulenda di farina di se sono abbastanza equamente distribuite nei due diparticastagne).
menti che compongono l'isola, con polarizzazione attorno
Il prodotto interno lordo (PIL) della regione nel 2003
è stato pari a 5.455 milioni di Euro, di gran lunga il
minore tra tutte le regioni francesi (il penultimo, quello del Limousin è quasi tre volte maggiore, 15.408 milioni di Euro), ed è pari ad appena lo 0,35% del totale della Francia metropolitana (1.560.192 milioni di Euro). Anche considerando il PIL per abitante, la Corsica
resta il fanalino di coda, con 20.149 Euro (penultimo il
Languedoc-Roussillon, 20.279 Euro), un dato impressionante (−5.842 Euro) se paragonato alla media nazionale,
pari a 25.991 Euro.
Dopo la conquista francese vi fu anche in Corsica il tentativo, come altrove, di introdurre le nuove tecniche di coltivazione razionale che venivano via via sviluppate, ma la
forte emigrazione finì per rendere vani gran parte degli
sforzi diretti a mettere a frutto le terre dell'isola.
Tale situazione si trascinò sostanzialmente sin sul finire
degli anni cinquanta del XX secolo, quando furono varati da Parigi i primi piani organici di sviluppo e valorizzazione agricola, diretti essenzialmente alla bonifica
ai maggiori centri dipartimentali (Bastia e Ajaccio) e in
genere sulle coste interessate dallo sviluppo turistico ed
agricolo.
Solo l'8% degli stabilimenti è a carattere industrialeproduttivo (due terzi dei quali afferiscono al settore
agroalimentare), mentre il 15% rimonta al settore delle
costruzioni edilizie. La grande maggioranza delle imprese sono piccole e piccolissime: il 59% non ha dipendenti
salariati e il 95% ne hanno meno di dieci. Le imprese più
6.1
Evoluzione demografica
grandi (che però hanno subito un incremento numerico
pari quasi al 50% tra 2000 e 2004) operano quasi tutte
nel terziario. Tra il 1999 e il 2004 si è registrato un incremento del 17% nel numero complessivo delle imprese e,
scomponendo il dato, vi si segnala una crescita del 23%
tra quelle del settore edilizio e, nel settore dei servizi, un
aumento significativo nei settori immobiliare e dei servizi
alle imprese.
13
cifra assai maggiore di quella sofferta da qualsiasi altro
distretto francese) e l'emigrazione, - intensa sino a circa
metà del XX secolo – fa il resto, causando una brusca battuta d'arresto nella crescita demografica dell'isola, che nel
1946 aveva 268.000 abitanti e nel 1975 segnava gli stessi
numeri del 1891.
Il numero registrato nel 1975 include l'arrivo di circa
15.000 pied noirs, rimpatriati dall'Algeria nei primi anni sessanta del secolo scorso ed installati da Parigi per
lo più nella Piana Orientale, la parte più fertile dell'isola
6 Società
(lo sviluppo della regione, precedentemente malarica, era
iniziato nel 1957). L'arrivo dei pied noirs fu vissuto come
una vera e propria colonizzazione di popolamento ed una
6.1 Evoluzione demografica
espropriazione di massa da gran parte dei corsi: a queAnche a causa della sua natura montuosa e povera di sto evento è legata la rivolta indipendentista scoppiata nel
fertili pianure, la Corsica non è mai stata molto popolata. 1976.
In epoca antica, la popolazione venne valutata in 30.000 Si aggiunga a questo che sino al 1982 i dati destinati al
abitanti all'alba della colonizzazione romana, ed ancora censimento erano sospettati d'essere gonfiati ad arte dai
intorno alla stessa cifra nel VI secolo, essendosi – in con- municipi allo scopo di ricavarne finanziamenti (va tenuto
seguenza delle invasioni barbariche – annullato qualsia- conto del fatto che moltissimi comuni corsi hanno meno
si incremento di popolazione (che certo v'era stato, spe- di 100 abitanti) e si comprenderà come anche il dato del
cialmente a partire dall'età Antonina e che fu valutato censimento del 1999 sia sconfortante, segnando appena
poco più di 260.000 residenti, cui vanno a concorrere desuperare i 100.000 abitanti secondo alcune fonti).
cine di migliaia di immigrati provenienti soprattutto dal
Non è possibile ricostruire accuratamente l'andamento Maghreb, dal Portogallo, dal resto della Francia e da altri
della popolazione durante l'Alto Medioevo, ma per certo Paesi.
in Corsica sono venute a mancare per lunghi secoli le condizioni di base per un significativo sviluppo demografi- A titolo di paragone, l'Umbria, con una superficie quaco, con la sicura decadenza della produzione agricola per si identica alla Corsica conta circa 896.000 abitanti, il
conseguenza di una successione di invasioni e del conti- Molise, pur essendo montuoso ed esteso circa la metà delnuo stato di anarchia feudale e di guerre (anche intestine) la Corsica, ne conta circa 313.000, mentre la Repubblica di Malta, con appena 316 km² di superficie conta ben
che afflissero lungamente l'isola.
416.000 abitanti.
Preparata dall'istituzione nel Nord dell'isola di un regime simile a quello comunale sviluppatosi in Italia, L'ultimo rilevamento della popolazione segnala poco più
l'amministrazione pisana coincide con un rifiorire della di 275.000 ad inizio 2005, anche questo dovuto in masregione e con un incremento demografico di rilievo, testi- sima parte all'immigrazione (funzionari pubblici, oltre a
moniato dal fervore edilizio che caratterizza quest'epoca pensionati e lavoratori extracomunitari), mentre si registra una sempre maggiore polarizzazione della popolazioe del quale restano tuttora significative tracce.
ne verso le uniche due vere città dell'isola, Bastia ed AjacPiù tardi, i nuovi scontri e disordini che investiranno cio, che con i rispettivi hinterland raccolgono ormai circa
l'isola per secoli (inclusa la Peste), sino al pieno control- il 60% degli abitanti dell'intera Corsica (mentre nessuno
lo da parte di Genova, non consentiranno un'espansione degli altri centri arriva ai 10.000 abitanti).
paragonabile a quella pisana e verso metà del XVIII secolo, poco prima di far parte dello Stato francese, la Questo vuol dire che, al di fuori delle due capitali di
popolazione censita si aggira attorno alle 120.000 anime. distretto, il resto dell'isola è abitato da circa 110.000
persone (una densità media di circa 15 abitanti/km²).
In questo quadro va tenuto conto che, almeno dal XV secolo si registra una notevole emigrazione verso l'Italia, Il numero di corsi emigrati (a diaspura) si calcola in alcon la creazione di significative colonie, come quelle pre- meno un milione, includendo anche i discendenti degli
senti in Toscana, in Tuscia, a Napoli e a Roma (ove sino emigrati che, da metà XIX secolo agli anni trenta del sucalla seconda metà del XVIII secolo il Papa si avvale del cessivo, hanno lasciato in massa l'isola soprattutto vercorpo militare della Guardia Corsa e si registrano un mas- so il “continente” francese, le sue colonie (in prevalensimo di 900 famiglie corse in città, per una popolazione za Algeria, Marocco, Indocina) e verso l'America Latina (soprattutto Venezuela e Porto Rico, isola nella quale
stimabile di almeno 3.000 persone).
circa il 4% della popolazione è d'origine corsa).
Nel 1801 gli abitanti sono 164.000 e salgono a quasi
Se molti corsi sono emigrati dalla loro isola, altre
290.000 nel 1891.
popolazioni hanno contribuito ad un suo ripopolamento.
La Prima guerra mondiale fa quasi scomparire un'intera
generazione (circa 20.000 caduti, percentualmente una Oggi sono presenti in Corsica alcune migliaia di cittadini
14
8
CRIMINALITÀ
italiani. L'immigrazione italiana, facilitata da sempre oltre che dalla vicinanza dell'isola alle coste toscane e sarde,
anche dall'intercomprensione naturale tra locutori di lingua italiana e corsa, è stata a lungo rilevante. Per secoli
(e soprattutto nel XIX e sino all'alba del XX secolo) genti toscane, provenienti soprattutto dalle aree montane più
depresse della Lunigiana e della Lucchesia emigrarono in
Corsica, soprattutto verso il Cismonte e il Capo Corso,
in via definitiva o regolarmente come lavoratori stagionali. In genere tali lavoratori, molto poveri, erano visti
con un certo disprezzo dagli isolani e il termine “lucchese” è ancora oggi utilizzato in Corsica quale sinonimo,
essenzialmente dispregiativo, di italiano.
Praticamente esauritosi con i primi decenni del secolo scorso il fenomeno dell'immigrazione dalla Toscana Ajaccio
e dalla penisola italiana, in epoche più recenti si è avuto un discreto afflusso di Sardi che si sono installati soprattutto nella parte meridionale dell'isola. Alcuni di essi
non hanno fatto che ripetere all'inverso il percorso seguito
dai loro antenati: legami con la vicina Sardegna erano già
presenti in epoca preistorica quando l'etnia nuragica dei
Corsi abitava entrambe le sponde delle bocche di Bonifacio, e in epoca medievale coi giudicati, quando una popolazione eterogenea formata da sardi, corsi, toscani e liguri
popolò il neonato villaggio di Sassari dando contemporaneamente origine alla lingua sassarese, parlata nei territori di influenza. A partire dal XIV-XV secolo, provenendo
dal Pumonte andarono a ripopolare soprattutto la Gallura
ed in generale il nord Sardegna, diffondendo sulla vicina
isola la loro lingua evolutasi nel frattempo nel gallurese,
nonché una ricca onomastica che comprende i Cossu (cor- Calvi
so), Cosseddu (figlio di corso) e Cossiga (Corsica), e i cui
discendenti includono il noto Francesco Cossiga.
7.1 Comuni più popolati
Soprattutto nella seconda metà del Novecento è divenuto
notevole l'afflusso di residenti provenienti dal resto del- I primi dieci comuni còrsi per numero di abitanti sono:
la Francia, che costituiscono ancor oggi la maggioranza
In questi soli dieci comuni nel 2012 era concentrata circa
degli impiegati governativi e soprattutto nelle forze milimetà popolazione della Corsica, che risultava essere di
tari e di polizia, cui si aggiungono gli operanti nel setto305.674 abitanti.[10] Sempre nello stesso anno il comure turistico (notevole l'afflusso stagionale) e gli imprendine meno abitato dell'isola risultava Erone in Castagniccia
tori agricoli, in particolare i pieds noirs rimpatriati dalle
(Alta Corsica) con solo sei abitanti[11] .
ex-colonie francesi (prevalentemente dall'Algeria) ed i loro associati e discendenti. Nella erosione delle comunità
corsofone hanno avuto un ruolo decisivo la scolarizzazio7.2 Cittadini stranieri
ne sempre più estesa e la diffusione dei mezzi di comunicazione di massa, nonché lo stabilirsi in Corsica di decine
Al 1º gennaio 1999 risultavano 3.116 italiani, diminuiti a
e decine di migliaia di francofoni (inclusi corsi emigrati
2.466 nel 2010 e aumentati fino a 4.200 nel 2012[12][13] .
molto giovani in continente francese e nelle sue colonie
e dei loro discendenti), concentrato soprattutto negli ulti- Al 1º gennaio 2010 risultano residenti in Corsica 26
mi trent'anni, e la forte immigrazione dal Maghreb fran- 332[14] cittadini stranieri, pari all'8% della popolazione
cofono (pari, per incidenza percentuale, solo a quella di corsa.
Parigi).
8 Criminalità
7
Comuni
Nel corso dell'anno 2009 si sono verificati nella Francia
metropolitana 682 omicidi volontari e di essi 28 sono stati
perpetrati in Corsica. Il tasso approssimativo di omicidi
15
in rapporto alla popolazione risulta così essere di 1 ogni
95000 abitanti in Francia continentale e di 1 ogni 10800
abitanti in Corsica. La maggioranza dei crimini violenti
sono commessi nella Corsica meridionale (dipartimento
2A) dove sono più attive le organizzazioni clandestine e
maggiori gli intrecci affaristico-economici.
9
Amministrazione
significativa, da un punto di vista dell'autonomia concreta – di “Istituzione pubblica regionale” (établissement public régional). Nel 1975 l'isola fu concretamente staccata
dalla regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra ed elevata a
rango di 22ª regione metropolitana francese, comprendente due dipartimenti – allora istituiti dividendo l'unico
dipartimento precedente che comprendeva l'intera isola
– a loro volta suddivisi in 5 arrondissements (circondari). I circondari comprendono in tutto 52 Cantoni locali
cui appartengono i 360 comuni dell'isola, molti dei quali
contano meno di 100 abitanti.
La capitale della regione è Ajaccio dove hanno sede
l'Esecutivo e l'Assemblea di Corsica.
Alla configurazione amministrativa attuale dell'isola si è
giunti a seguito di una serie di successive riforme, l'ultima
delle quali, mirante a riunificare i due dipartimenti ed
a conferire maggiori poteri alla Collettività Territoriale, è stata respinta con ristretto margine a seguito di un
referendum approvativo tenutosi nel 2003.
Alla riforma si opponevano sia i più partigiani sostenitori del forte centralismo dello Stato francese, temendo
che la concessione di autonomie giudicate troppo ampie
potesse costituire un pericoloso precedente, sia gli indipendentisti còrsi, che vedevano nella riforma un pretesto
da parte dello Stato centrale per chiudere definitivamente
il capitolo Corsica concedendo una configurazione amministrativa che, comunque, prevedeva autonomie e poteri
in genere meno ampi di quelli di cui godono, ad esempio,
le regioni a statuto speciale italiane e spagnole o i Länder
tedeschi.
Nel corso del 2000, il Primo Ministro Lionel Jospin propose un piano di riforme e la concessione di autonomie
inedite per la Francia in cambio della fine della violenza
politica scatenata da quasi un trentennio dai movimenti clandestini indipendentisti còrsi. La riforma proposta
prevedeva forme più estese di protezione (ma non la coufficialità) del còrso, dichiarato in pericolo di estinzione
dall'UNESCO a seguito dell'assimilazione perseguita tradizionalmente dalla Francia anche verso altre sue regioni
e lingue minoritarie.
L'opposizione a questo piano si concentrò con successo attorno ai gollisti, fautori della grandeur e timorosi che la concessione di troppo estese autonomie alla Corsica potesse condurre ad un effetto domino che,
coinvolgendo regioni come l'Alsazia, il Paese Basco e
La Corsica è, dal punto di vista politico, integrata nello la Bretagna, avrebbe messo in dubbio la stessa unità
Stato francese come una regione detta “Collettività Terri- nazionale dell'esagono francese.
toriale”, Collectivité territoriale de Corse (CTC), che com- Dopo il tentativo di Jospin, il governo di Jean-Pierre Rafprende due Dipartimenti: Corsica del Sud, con capoluogo farin, con il contributo e l'impegno soprattutto del MiniAjaccio, e Alta Corsica, con capoluogo Bastia.
stro degli Interni Nicolas Sarkozy propose la soppressioAlla regione, in quanto tale, fu riconosciuta maggiore autonomia solo a partire dal 13 maggio 1991, con una legge che istituì una Collectivité territoriale de la République in Corsica. A partire dal 1960 la Corsica era parte
della regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra. Nel 1972 alla Corsica fu concessa la denominazione – scarsamente
ne dei due dipartimenti e la concessione di ulteriori poteri alla collettività territoriale. Il referendum approvativo
della riforma si tenne il 6 luglio 2003: i “no” prevalsero,
sebbene per un margine abbastanza ristretto.
La Corsica è pertanto governata attualmente secondo uno
16
11
SPORT
statuto e, soprattutto, uno schema amministrativo (regio- 10.2 Arrondissement
ne/dipartimenti/circondari/cantoni/comuni), che non la
differenzia – nella sostanza – dalle altre regioni francesi I dipartimenti della Corsica sono a loro volta suddivisi in
e che comunque vede come centrale la figura del Prefetto 5 arrondissement.
che governa l'isola direttamente per conto del governo di
Parigi.
Diversi movimenti politici regionalisti (nationalistes)
mettono in discussione tale situazione e reclamano, tra
l'altro, esenzioni e vantaggi fiscali ben più estesi di quelli attualmente goduti dall'isola, maggiori poteri di autonomia ai governi locali, riconoscimento ufficiale della lingua còrsa e, relativamente ai gruppi politici più radicali, l'indipendenza totale dalla Francia. A tale proposito numerosi sondaggi hanno ripetutamente dimostrato
che, se la maggioranza della popolazione còrsa è ampiamente favorevole a un regime di autonomia in seno alla
Francia[15] (il modello a cui guardano è lo statuto speciale
della vicina Sardegna), solo una minoranza (attualmente
il 10-15%) rivendica l'indipendenza[16][17][18] .
Lo Stato centrale non intende neanche discutere di indipendenza vera e propria (temendo, tra l'altro, che la questione còrsa potrebbe costituire un pericoloso precedente
nonché un esempio seguito da altre sue regioni – in primo
luogo i Dipartimenti d'Oltremare, ma anche le province
basche – dando il via ad un parziale smembramento della
Francia stessa) né, vista la sua Costituzione che prevede uno Stato fortemente centralizzato, ha largo spazio di
manovra nella concessione di autonomie locali e regionali
davvero estese.
D'altra parte la Corsica ricopre per la Francia una posizione chiave da un punto di vista strategico e militare sin
dall'epoca dell'annessione nel 1769 e rappresenta, quale
patria di Napoleone, un elemento dalla portata simbolica
di non secondaria importanza nell'immaginario collettivo
della comunità nazionale.
Ancora oggi l'isola ha per la Francia, così come la Sardegna per l'Italia, una notevole importanza dal punto di vista
militare e strategico (presenza di importanti squadroni di
cacciabombardieri presso la base aerea di Solenzara): anche in coordinamento con l'Italia e con la NATO, grandi
porzioni del territorio còrso e sardo, assieme ai mari limitrofi, sono gravate da un complesso piuttosto esteso di
servitù militari e poligoni di tiro internazionali.
10
Suddivisioni
10.3 Cantoni
Gli arrondissement della regione comprendono 52
cantoni.
10.4 Comuni
I comuni della Corsica sono 360.
11 Sport
11.1 Calcio
Il calcio è uno sport popolarissimo in Corsica. La regione ha avuto, nel corso degli anni, tre squadre nella Lega Professionistica francese, un dato davvero notevole in
proporzione alla limitata popolazione e al peso economico dell'isola. Dal 2002 al 2015 si sono alternati in Ligue 1 i
due principali team calcistici dell'isola: l'AC Ajaccio e lo
SC Bastia; quest'ultimo club vanta, nel proprio palmarès,
1 Coppa di Francia, 1 Supercoppa e la finale di Coppa
UEFA del 1978. Per il campionato 2015-2016 risultano
iscritte in Ligue 1 due squadre (SC Bastia e Gazélec Ajaccio, quest'ultimo per la prima volta) e una in Ligue 2 (AC
Ajaccio)
11.2 Rally
Il Rally di Corsica (Tour de Corse) è un evento automobilistico tra i più importanti del mondo nel panorama del
rally, che nel 2015, dopo un periodo di transizione, è tornato valido per il campionato del mondo rally (WRC).
Molto spettacolare, per via delle continue curve e tornanti
su strade asfaltate di montagna.
11.3 Pallavolo e altri sport
• Alta Corsica (Haute-Corse)
Per quanto riguarda la pallavolo in Corsica, un club còrso,
il GFC Ajaccio Volley-Ball, ha raggiunto alti livelli professionistici, avendo partecipato, dal 1997 al 2006, alla Pro
A (l'equivalente della Serie A1 italiana di volley), e nel
2016 si è aggiudicato la Coppa di Francia di pallavolo.
• Corsica del Sud (Corse-du-Sud)
Negli sport individuali, dal 2006 si è messa in luce la tennista di origine corsa Marion Bartoli originaria di Palneca
che si è ritirata nel 2013 dopo aver vinto un Grande Slam.
10.1
Dipartimenti
17
12
Note
[1] De Agostini Ed., L'Enciclopedia Geografica - Vol.I - Italia,
2004, p. 78
[2] Strabone, Geografia, V, 2,7.
[3] Corsica Oggi: Vittoria storica dei Nazionalisti, festeggiamenti in tutta l'isola
[4] Abalain, Hervé, (2007) Le français et les langues historiques de la France, Éditions Jean-Paul Gisserot,
pp.113
[5] Lorenzo Renzi e Alvise Andreose, Manuale di linguistica
e filologia romanza, Il Mulino, Bologna, 2003, pp.50
[6] Le statut de co-officialité de la langue corse est adopté!
[7] Le Sénat dit « Kenavo » à la ratification de la Charte sur
les langues régionales - Public Sénat
[8] Charte des langues régionales : coup de semonce au Sénat
- Le Monde
[9] INSEE 2009
[10] Le dernier recensement crédite la Corse de 305 674
habitants
[11] Top 10 des communes les moins peuplées de France
• Jean Defranceschi, Recherches sur la nature et répartition de la propriété foncière en Corse de la fin
de l'Ancien Régime jusqu'au milieu de XIXe siècle,
Ajaccio, 1986;
• Sabino Acquaviva La Corsica: Storia di un genocidio,
Franco Angeli, Milano, 1987;
• Ghjacumu Thiers, Santu Casanova è a lingua Corsa,
ADECEC Cervioni, 1992;
• C. Paletti, Un'operazione riuscita: Corsica settembre
1943 in Memorie storiche militari, Ufficio Storico
Stato maggiore Esercito, Roma, 1999;
• Stefano Tomassini, Amor di Corsica – Viaggio di
terra, di mare e di memoria, Feltrinelli 2001;
• AA. VV., l'Enciclopedia, UTET Torino – Istituto
Geografico De Agostini S.p.A., Novara – Gruppo
Editoriale L'Espresso S.p.A., Roma, 2003;
• Olivier Durand La lingua còrsa, Paideia Editrice,
Brescia, 2003;
• INSEE – Institut National de la Statistique et des Études Économiques (Istituto Nazionale di Statistica
francese), Pubblicazioni varie.
[13] Insee Corse - Atlas de la population immigrées en Corse,
2004
• G. Vignoli, L'irredentismo italiano in Corsica durante la seconda guerra mondiale. La sentenza di
condanna a morte degli irredentisti corsi, Ipotesi,
Rapallo, 1981.
[14] (FR) Population selon la nationalité au 1er janvier 2010,
INSEE.
• G. Vignoli, I territori italofoni non appartenenti alla
Repubblica Italiana, Giuffrè, Milano, 1995.
[15] Enquête sur la situation en Corse - Résultats détaillés
• G. Vignoli, Gli Italiani dimenticati. Minoranze
italiane in Europa, Giuffrè, Milano, 2000.
[12] Population immigrée : une main-d'œuvre plus européenne
[16] 89% des Corses opposés à l'indépendance de l'île, Le
Nouvel Observateur, tempsreel.nouvelobs.com.
[17] Enquête: la Corse vue par les Corses - Rue89, Le nouvel
observateur
[18] Les Corses et leur perception de la situation sur l'île Résultats détaillés
13
Bibliografia
• AA. VV., Enciclopedia Tumminelli (terza edizione),
Roma, 1950;
• AA. VV. L'Enciclopedia Geografica – Vol. I – Italia,
De Agostini Ed., 2004
• P. Arrighi, F. Pomponi, Histoire de la Corse (collana
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• A. Boroli e AA. VV., Universo – la grande enciclopedia per tutti, Istituto Geografico De Agostini
S.p.A., Novara, 1970;
• L. Del Piano, Gioacchino Volpe e la Corsica ed altri saggi, Istituto di storia moderna dell'Università di
Cagliari, Cagliari, 1987
14 Voci correlate
• Assemblea della Corsica
• Bandiera Testa Mora
• Festa di a Nazione
• Civiltà nuragica
• Civiltà talaiotica
• Civiltà torreana
• Corsi (popolo antico)
• Irredentismo italiano in Corsica
• Lingua corsa
18
16
• Còrsi
• Presidenti della Corsica
• Italia (regione geografica)
• Storia della Corsica
15
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Corsica
16
Collegamenti esterni
• Corsica: una montagna nel mare - Il sito ufficiale
della Francia
• (FR) Collettività territoriale della Corsica, corse.fr.
• (FR) Consiglio generale della Corsica del Sud, cgcorsedusud.fr.
• (FR) Consiglio generale dell'Alta Corsica, cg2b.fr.
• Portale ufficiale del turismo in Corsica, visitcorsica.com.
• (FR) Parco naturale regionale della Corsica, parcnaturel-corse.com.
• (FR) Università della Corsica, universita.corsica.
• (CO, DE, FR, IT) Sito dedicato alla ferrovia della
Piana orientale còrsa, chemindefercorse.free.fr.
COLLEGAMENTI ESTERNI
19
17
17.1
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Testo
• Corsica Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Corsica?oldid=83922189 Contributori: Alfio, Frieda, Twice25, Snowdog, Sbisolo, Hashar, Suisui, Robbot, Davide, Aphaia, Gac, CapPixel, GiovanniS, Ary29, Enzino, Marrabbio2, Marcok, Xaura, Sicilarch, M7, Retaggio, Hill, Auro,
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17.2
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20
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17.2
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Public domain Contributori: Conseil Général de la Guyane Artista originale: Madden
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29.svg Licenza: Public domain Contributori: Opera propria Artista originale: drawing by Pierre Gay, uploader User:Denelson83
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• File:Flag_of_Morocco.svg Fonte: https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/2/2c/Flag_of_Morocco.svg Licenza: Public domain
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November 1915), BO-135-ar page 6</a>
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Bordalo Pinheiro (1910; generic design); Vítor Luís Rodrigues; António Martins-Tuválkin (2004; this specific vector set: see sources)
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and_Miquelon.svg Licenza: Public domain Contributori: courtesy an e-mail from the author of xrmap. Modifications by Denelson83 Artista
originale: User:....
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Barthelemy_%28local%29.svg Licenza: CC BY 2.5 Contributori: FOTW was used as a reference for the size of the arms in the
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["Sodipodi.com Clipart Gallery”. Original link no longer available ] Artista originale: Pedro A. Gracia Fajardo, escudo de Manual de
Imagen Institucional de la Administración General del Estado
• File:Flag_of_Tunisia.svg Fonte: https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/c/ce/Flag_of_Tunisia.svg Licenza: Public domain
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“french_austral_territories.svg” in flags-2.6-src.tar.bz2. This image has been compared with images found at rbvex.it, World Statesmen, and
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• File:France_Flag_Map.svg Fonte: https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/e/e4/France_Flag_Map.svg Licenza: Public domain Contributori:
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Sea_16.61811E_38.99124N.jpg Licenza: Public domain Contributori: Screenshot from NASA World Wind (retouched) Artista originale:
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