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il Bracco italiano • Dicembre 2006 - n. 4
ANNO IX - Numero 4
Dicembre 2006
IL BRACCO ITALIANO
Periodico tecnico di cultura cinofila della Società Amatori Bracco Italiano
Pubblicazione riservata ai soci della S.A.B.I., Direttore Responsabile: Dr Giuseppe Colombo Manfroni
Editore S.A.B.I. - Via Dosso, 7 - 26856 Mirabello di Senna Lodigiana (Lodi) - Autorizzazione del Tribunale di Voghera n. 135/98
Spedizione in abbonamento postale - 70% - Pavia
Stampa: Tipografia Zaffaroni snc - Via Al Corbè, 21 - Mozzate (CO)
RIFLESSIONI
In vista delle Elezioni pritenuto dai Bracchi Italiani
maverili per il rinnovo del
nella Coppa Italia a PegoConsiglio ENCI voglio
gnaga il 4 e 5 novembre
prendere in considerazione
dietro gli Epagneul Breton,
la situazione della Cinofilia
che contano un numero di
Italiana.
cani dieci volte superiore ai
L’ ENCI è stato riconosciuBracchi.
to dal Consiglio di Stato
Nell’ ultima Esposizione
“ENTE AUTONOMO PRIMondiale di Potsdam, in
VATO” sul quale il MinistePolonia, il 12 novembre
ro delle Politiche Agricole e
scorso, AXEL di Monte
Forestali detiene solamente
Alago, prop. Tripoli Salvail controllo dei libri geneatore e Bitte Ahrens è salito
logici dei cani di razza.
sul podio più alto, come già
Tale riconoscimento ha
fece Giacherebbe dell’ AnAlex del Monte Alago BIS al Campionato del Mondo
portato non solo chiarezza,
gelo del Summano a Milama ha pure ridato ai Soci
no nel 2000.
la piena gestione dell’ Ente, che i trascorsi commissariamenti
avevano limitato.
Ecco quanto è stato fatto fino ad oggi dal Consiglio S.A.B.I.
Mi auguro cha il Consiglio ENCI approvi definitivamente il seguendo le linee programmatiche 2006-2008 con la collaboRegolamento delle Prove di Lavoro dei cani da ferma, non razione dei Delegati e del Comitato Tecnico:
solo riguardo l’ armonizzazione tra le diverse razze continentali ed inglesi, ma che vengano unificati i differenti e spesso 1) Convegno tematico sull’ evoluzione della Razza a Caldès,
contrastanti regolamenti interni e internazionali.
dove è stato evidenziato come l’ allevamento del Bracco sia
Come rappresentante dei Bracchi, spero che il futuro Consi- imperniato sul concetto di “Bello e Bravo”.
glio dia un aiuto effettivo alle Razze Italiane.
2) Controllo di peso e misure per arrivare ad un’ indagine coLa SABI, ad un anno dal rinnovo del Consiglio Direttivo, può noscitiva sullo stato morfologico della razza.
vantare il conseguimento di buoni successi della razza sia nel- 3) Contatti con l’Estero affinchè al di fuori dei nostri confini
le Esposizioni che nelle Prove di Lavoro, spesso confortate il Bracco sia indirizzato soprattutto verso l’ attività venatoria
da relazioni favorevoli degli esperti Giudici che continuano a e l’allevamento sia sempre più aderente allo standard senza
sottolineare il suo buono stato di salute.
cercare inutili eccessi.
Cito soltanto, con grande soddisfazione, il secondo posto ot- 4) Incremento della base sociale di circa cento unità.
Nel salutare tutti i Soci e nell’augurare BUONE FESTE a loro e alle loro famiglie voglio ricordare che il Consiglio è sempre
disponibile ad accogliere suggerimenti, discutere critiche, fornire chiarimenti, nel ruolo positivo di stimolo, di proposte, di indicazioni nella comune passione per la razza e nell’ auspicabile superamento delle piccole incomprensioni personali.
Giovanni Barbieri
il Bracco italiano • Dicembre 2006 - n. 4
I FURBETTI
DELLA CINOFILIA
Così abbiamo scoperto che anche la ciprove a 10 minuti, eliminazione del breGIOVANNI BARBIERI
nofilia, come il mondo della finanza, ha
vetto di riporto per i continentali, resta
i suoi “furbetti”!
invece per gli inglesi, eliminazione della possibilità che uno
Cinofili di primo piano a livello nazionale che, con un colpo degli eccellenti necessari per raggiungere il campionato posdi mano, hanno cercato di sconvolgere regolamenti condivisi sa essere acquisito in classiche a quaglie, introduzione di vari
per tornaconto, nella migliore delle ipotesi, dei propri Clubs. campionati specialistici: a beccacce, a starne ecc.....
Veniamo ai fatti perchè solo dalla loro conoscenza i soci del- Sono rimasto allibito.
la SABI potranno essere in grado di esprimere un giudizio Tutto stravolto, un accordo vincolante gettato alle ortiche, un
compiuto.
colpo di mano in piena regola.
Le commissioni tecniche per le razze da ferma, continentali Mi attacco al telefono e cadono tutti dalle nuvole, nessuno
ed inglesi, a maggio avevano concordato un regolamento per ricorda di aver approvato modifiche così radicali, anche nel
le prove di lavoro che riordinava il vecchio testo del 1995 Comitato dei Presidenti delle Società Specializzate dei conintegrandolo con le circolari che si erano succedute nel corso tinentali il nuovo testo non è stato nè letto nè consegnato ai
degli anni, mettendo inoltre un punto definitivo sulle verifi- presenti, ma solo illustrato, delle modifiche si è discusso ma
che in coppia per i continentali.
non dei turni in coppia, per i quali è stata data assicurazione
Argomento ormai vetusto per i soci della SABI che ne hanno che niente era stato modificato rispetto al testo approvato a
discusso nell’assemblea annuale di Lodi ed hanno potuto leg- maggio.
gere sul nostro giornale vari articoli.
Rileggo tutto, forse mi sono fatto prendere la mano.
Quindi non dirò nulla di nuovo se non ricordare che in pre- Eh no!!!
senza di varie tesi si era trovata la mediazione: al momento L’intento dei cambiamenti è chiarissimo i club che scelgodell’entrata in vigore del regolamento, le Società Specializ- no la prova in coppia su selvaggina potranno farlo in zone
zate, ciascuna per la propria razza, per il raggiungimento dei con selvatici di recente immissione e con giurie non scelte
titoli per il Campionato Italiano di Lavoro, avrebbero avuto dall’ENCI, quindi si è tolto all’Ente il diritto /dovere di conla possibilità di scegliere il MB in coppia, tra le classiche a trollo: ognuno all’interno della propria razza potrà fare quello
quaglie o le prove su selvaggina in zone DOC e con giuria che più gli torna utile, e la trasparenza? e la correttezza? Tutto
designata dall’ENCI.
dimenticato! L’importante è fare campioni senza che nessuno
Per rendere più chiara la vicenda ricordo che le società spe- possa disturbare i manovratori.
cializzate di breton, spinoni e drahatar si erano espresse per L’ENCI vuole rivalutare le classiche a quaglie per i contile prove su selvaggina, mentre bracchi italiani, kothals e kur- nentali, bene! Noi che facciamo? Togliamo ai continentali la
zahar avevano optato per le classiche a quaglie.
possibilità che uno degli Ecc necessari per il campionato si
Soddisfazione generale per l’accordo raggiunto ed in coda possa acquisire in classiche, così sai chi partecipa più?
alla riunione incarico a Lozza, presidente del CISP, e a Del- Qualche razza continentale ha, presumibilmente problemi di
la Torre giudice inglesista di “resettare” il testo ed avanzare riporto e allora eliminiamo la qualifica del riporto , ai contiuna proposta per l’eventuale nuovo obbligo di una qualifica nentali, capite? non agli inglesi.
su starne, l’introduzione di una prova giovani a selvaggina Ma forse è un refuso! Anzi è certamente un refuso, la colpa è
e quella di una prova atipica per valutare le doti di cani in solo degli uffici dell’ENCI!! Ma come, Lozza e Della Torre
mano a cacciatori utilizzabili però come riproduttori.
non dovevano ricontrollare il testo?, si! Ma l’ultima stesura
Il 1° agosto convocazione congiunta delle due commissioni non è stata riletta.............
per l’approvazione del testo definitivo; qualche assenza visto Devo continuare?
il periodo per ferie già programmate, come quella del sotto- Riesco a 24 ore dall’approvazione da parte del Consiglio Discritto, però dalle informazioni circolate nessun problema di rettivo a contattare Presidente e V. Presidente dell’ENCI, sono
rilievo: finalmente il testo poteva essere approvato dal Con- esterrefatti ed increduli; il giorno dopo il testo viene bloccato
siglio Direttivo.
e l’approvazione rinviata per un esame più approfondito.
I primi di ottobre gli uffici dell’ENCI inviavano a tutti i mem- Dovrei cantare vittoria invece sono amareggiato e deluso.
bri il verbale dell’ultima riunione a 48 ore di distanza dall’ap- Qualcuno però va in giro a contattare dirigenti e soci della
provazione del Consiglio.
SABI dicendo che sono un guerrafondaio, che con me non si
Leggo il documento più per curiosità che perchè insospettito può discutere , che ho atteggiamenti preconcetti e che mino
ed invece che cosa mi trovo davanti?
l’unitarietà delle razze continentali, soprattutto di quelle itaLe prove a selvaggina in coppia organizzate soltanto dalle liane.
Società Specializzate e non più in zone DOC con giurie de- Voi che ne dite?
signate dall’ENCI, riduzione della durata dei turni di tutte le
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ADDESTRIAMO
IL BRACCO
Prima dell’addestramento vero e proprio, la cosa
con un richiamo secco o allontanandovi celermendi LUCIO MARZANO
più importante sarà quella di familiarizzare il
te in modo che smetta di tenere il naso in terra e
massimo col cucciolo, cercando dì rafforzare il
venga da voi.
suo rapporto con il conduttore, l’ottenimento di una perfetta rispondenza
A caccia qualche volta il naso in terra permette di risolvere delle situazioni
sarà poi premessa indispensabile per le successive fasi dell’addestramento
difficili, anche se saranno raramente coronate dalla ferma, ma spesso portedel cane. All’inizio sarà opportuno che la preparazione sia fatta sempre dalla
ranno all’ abbattimento de selvatico, che per un cacciatore rimane sempre lo
stessa persona evitando anche la presenza di amici e curiosi che non sapscopo precipuo della caccia.
piano starsene in disparte e zitti. Vi dedicherete a passeggiate in campagna
Riguardo ad un ordinato percorso, ad uso venatorio, sarà sufficiente spoo nei boschi lasciando che il cane sfoghi la sua esuberanza cercando di non
starvi celermente quando il cane comincia a ripassare su terreni già esplostancarlo e sviluppando la sua tendenza a venire a cercarvi, che sarà poi la
rati, così come invece dovrete fermarvi quando vorrete che il vostro allievo
base del collegamento naturale.
esplori meglio un posto che ha trascurato con i cerca troppo ampia o troppo
Fra i sei mesi e l’anno d’età , lo porterete su1la selvaggina, se possibile
volta in profondità.
buona, altrimenti anche messa, ma evitando assolutamente che il cane possa
Certo un dresseur professionista sorriderà leggendo queste mie note, loro i
abboccarla. Ne osserverete le attitudini e soprattutto vedrete se si appassiona
cani non hanno tempo di prepararli in questo modo e devono ricorrere a moalla selvaggina e se andrà a cercarla in modo autonomo. In questa fase qualdalità più “forti” ed ecco che allora, quando si vuole avviare un soggetto alla
che abbattimento di animali, fermati o meno, con successivo abboccamento,
carriera agonistica, sarà opportuno verificarne , oltre alle doti naturali, anche
sarà molto utile perchè svilupperà nel cane l’istinto venatorio.
l’equilibrio psicologico e, se si constaterà che è troppo sensibile, sarà il caso
Se il vostro allievo avrà messo in luce le necessarie qualità naturali, sopratdi rinunciare per non andare incontro a delusioni o peggio a dispiaceri.
tutto la passione e di essere dotato di buone caratteristiche fisico-atletiche ed
Ma noi parliamo di preparazioni fatte da dilettanti che hanno uno o due
avrà dimostrato di fermare sicuramente e naturalmente, potrete cominciare
soggetti al massimo da preparare e possono dedicare loro parecchio tempo e
a portarlo a caccia. La prima stagione sarà volta a sviluppare le naturali tenche non devono necessariamente mirare ai cartellini.
denze ed a fargli capire come è fatto un terreno di caccia. Anche in questa
L’uso della braga potrà essere molto utile per rafforzare i muscoli che svilupfase evitate le comitive, le sparatorie e la presenza di altri cani, che servipano il trotto e per abituare il cane a questa andatura. Certo bisogna utilizzarranno solo a distrarre il vostro ausiliare non permettendogli di comportarsi
la in terreni puliti, dove non inpacci il cane e per turni non eccessivamente
naturalmente e soprattutto lo convinceranno che può prendersi delle licenze.
lunghi ma frequenti, perché il cane deve abituarsi a trottare anche quando è
Rammentate che i cani, come i bambini, imparano subito le cose negative.
ancora in piena forza, allora il trotto sarà più appariscente perché più energiDurante la stagione venatoria potrete cominciare a mettergli qualche limite,
co. Da’altra parte la caratteristica peculiare delle razza è proprio l’andatura
a farlo ubbidire al richiamo, a farlo entrare negli sporchi su comando ed a
di trotto ed oggi si vedono, purtroppo, molti Bracchi, anche figli di campioni
cacciare con un po’ di ordine, facendo dei percorsi ragionevoli senza passare
di lavoro, che non trottano mai, nè quando sono freschi nè quando sono
e ripassare negli stessi posti. Cercate di far muovere il cane più seguenstanchi e che per trottare necessitano di questo “aiuto” applicato in contido i vostri movimenti che chiamandolo ripetutamente, i richiami dovranno
nuazione, ma qui il discorso è diverso e non è il caso di addentrarci in una
essere sempre motivati e compresi dall’allievo, per esempio se c’è calura
discussione che ci porterebbe lontano dall’argomento trattato.
andate dove c’è una pozza d’acqua e chiamate il cane, oppure chiamatelo e
Se vorrete partecipare a delle prove a quaglie, classiche o attitudinali o sempoi cambiate strada in modo che lui comprenda il motivo del richiamo e se
plici manifestazioni da quagJiodromo dovrete insegnare al cane a fare le
non avete altro, al suo accorrere dategli un piccolo premio. Ci vorrà tempo
“famigerate” diagonali rettilinee e se non vorrete ricorrere all’ elettricità,
ma alla fine il cane verrà presso di voi piacevolmente e non per paura, come
dovrete cominciare a mettere le quaglie sui bordi in modo tale che il cane
succederebbe se utilizzaste il famigerato collare elettrico (che è bene sia
si abitui ad andare a cercarle, da voi aiutato, ai lati del terreno, alternando
usato solo da chi abbia la assoluta certezza di saperlo fare senza dar luogo a
l’esplorazione a destra ed a sinistra del prato. Solleciterete con forza il cane a
reazioni negative).
non distrarsi sui molteplici odori che troverà sul terreno e dovrete anche voi
Sarà opportuno evitare che il vostro bracco dettagli troppo col muso in terra,
all’inizio fare dei percorsi da prova andando a destra e sinistra, richiamansoprattutto perchè se inizierà a pistare le lepri (o gli ungulati) perderà molto
dovi ogni volta il vostro allievo. Munitevi di tanta pazienza percbè è solo
tempo sulle pasture delle orecchione senza alcun costrutto e poi si abituerà
perseverando che si otterranno dei risultati.
ad andare a naso in terra con inevitabili sfrulli, senza arrivare all’ estremo,
Ma ricordate che questo esercizio non è adatto a tutti i cani, anche se eccelcome nei cani da prove, dove ogni pistaggio comporta fischi infuriati da
lenti cacciatori o sperimentati garisti. Solo soggetti che si mettano in moto
parte del dresseur, sarà sufficiente interrompere l’azione distraendo il cane
con solerzia ed ad andatura celere e classica, che non si lascino distrarre
dagli odori vari che trovano sul terreno e che
siano dotati i ferma sicura sulle quaglie liberate, potranno cimentarsi, in questo esercizio
con la ragionevole speranza di avere qualche
successo.
Ma potrebbe farvi piacere andare sul terreno
col vostro cane e presentarlo in modo soddisfacente, specie se disporrete di un soggetto
brillante e dinamico: fare della cinofilia può
essere una cosa estremamente appagante a
caccia chiusa.
L’addestramento con quaglie liberate forse
non è il massimo in funzione venatoria, ma
la rispondenza che avrete ottenuto dal vostro
ausiliare vi permetterà poi di metterlo sul terreno di caccia con un collegamento che gli
altri vi invidieranno e se il cane ha i necessari
“numeri” non tarderà ad adattare la cerca alle
esigenze della caccia.
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L’OSCAR DELLA CINOFILIA
di GIOVANI BARBIERI
L’annuale appuntamento di fine agosto
organizzato dall’Arcicaccia a Colle Val
d’Elsa in provicia di Siena quest’anno è
stato particolarmente importante per noi
braccofili.
Marco Ciarafoni dirigente dell’Associazione venatoria ha voluto ricordare
Franco Logi, nostro socio e dirigente
dell’Arcicaccia, recentemente scomparso, mettendo in piedi una manifestazione ricchissima di eventi all’insegna dei
continentali italiani.
Nutrito il programma del pomeriggio di
venerdì 25 agosto: ricordo di F. Logi,
assegnazione dell’Oscar della Cinofilia,
conferenza su “ La caccia e le razze italiane da ferma nel terzo millennio”.
Noi da parte nostra abbiamo contribuito,
come del resto il CISP, concedendo una
speciale di cui potrete leggere il resoconto in altre pagine del giornale.
La sala dell’Hotel La Vecchia Cartiera
era strapiena, dai familiari del defunto
agli amministratori locali, dai dirigenti
dell’ARCI al vice presidente dell’ENCI,
dagli amici della SABI di Siena ai giudici e ai concorrenti.
La figura di Logi è stata ricordata con
commozione dai suoi collaboratori e dal
Presidente Grecchi anche perchè la ma-
La premiazione
nifestazione di Colle Val d’ Elsa, riservata a tutte le razze da caccia, era stata
una sua idea.
Poi l’assegnazione dell’Oscar della Cinofilia, premio speciale riservato alle
razze da ferma italiane.
Ero a conoscenza delle nomination:
Gritti, Fusi e Colombo Manfroni, ma
sentire che il premiato era il nostro Direttore mi ha fatto un certo effetto anche
per l’antica amicizia che mi lega a lui e
devo dire che per la prima volta ho visto
Giuseppe emozionato.
La Giuria, composta da Ciarafoni, presidente del Consiglio Nazionale dell’Arcicaccia , da Grecchi presidente della
SABI e da Lozza presidente del CISP lo
ha scelto per l’impegno continuo nella
diffusione delle razze da ferma italiane,
per la sua prestigiosa carriera di giudice ENCI, per la sua intensa attività di
giornalista cinofilo e per il suo essere un
riferimento costante per le due Società
specializzate. Grecchi e Lozza hanno
concluso tracciando un breve profilo
dell’allievo prediletto di Paolo Ciceri.
Lo stesso Colombo Manfroni ha poi
preso la parola per relazionare sul tema
del conferenza, sostenendo che le razze
italiane hanno ben interpretato l’evoluzione della caccia dimostrandosi capaci
di adattarsi ai cambiamenti, tanto da essere in grado ormai, forse più i bracchi
degli spinoni, di competere non solo con
le altre razze continentali , ma anche con
quelle inglesi. E’ sempre più importante,
ha continuato Colombo Manfroni, che
ci sia una convergenza di intenti tra la
“cinofilia da vetrina” e quella legata al
mondo venatorio, affinché i cacciatori e
cinofili sappiano coniugare stile e rendimento, consapevoli che i due valori non
possano essere disgiunti. Ha infine concluso rivolgendo un appello all’ENCI
affinché l’Ente dia seguito alle modifiche degli standard, soprattutto a quelli di
lavoro, proposti dalle due società specializzate proprio in virtù dell’adattamento
dei bracchi e degli spinoni all’evoluzione della caccia.
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UN’ESPLOSIONE DI BRACCHI
dove è anche improbo seguire l’azione
In altre pagine del giornale avrete letto deldi GIOVANI BARBIERI
del cane da parte del conduttore,
l’Oscar della cinofilia e della spepartenza grintosa e determinata,
ciale bracchi italiani nell’ambito
l’ora è calda e i fagiani cominciano
delle manifestazioni organizzate
a stare al fresco, la cagna non cede
dall’Arcicaccia a fine agosto in Toanzi sembra aumentare l’impegno
scana.
per arrivare all’incontro e proprio
Quella di Colle Val d’Elsa è stata
sul finire due passi ed è immobile
veramente una giornata memorabiin bellissima espressione, corretta .
le! Avevamo autorizzato la prova
Di Pinto si gira verso noi spettatodubbiosi del suo buon esito perchè
ri e in napoletano “ Guagliò, io gli
si inseriva in un circuito di speciali
do un cartellino grande accussì!”
già ricchissimo ed a fine stagione.
come dargli torto? Anche Pucciatti
La passione dei braccofili ci ha
ha Velo in classifica , ma il turno
smentito e ne siamo particolarmennon sono riuscito a vederlo, bene!
te felici, i numeri parlano da soli:
due umbri ai primi tre posti, ci siatre batterie di bracchi per un totale
mo fatti valere.
di 36 cani!
Torniamo al luogo del raduno e le
Terreni eccezionali, per tipologia e
notizie che mi giungono sono incoper densità di selvaggina, che già
raggianti, Cremonesi ha un cane in
avevamo potuto testare il venerclassifica, Colombo Manfroni tre
dì, quando, in una prova libera, in
terreni incolti e difficili avevamo visto volare decine e decine di come noi.
fagiani, basti pensare che la mia Kea, fresca di Campionato, in Relazioni: incredibile! tre batterie tre CAC, Cremonesi con Sauro
uno degli ultimi turni, su un terreno in parte battuto e sul quale del Cigliolo condotto da Gabriella Pittaro, Giuseppe con Saturnitutti avevano incontrato, ha fatto quattro punti su quattro diverse no di Cascina Croce di Tognolo e Di Pinto con la Luna di Becich,
essendo in palio il CACIT ci sarà un barrage al cardiopalmo.
covate!
Il sabato mattina sorteggi e, grazie ad una organizzazione di primo Saliamo di nuovo in macchina, l’unico che rimane è Marco Ciaraordine, partenza immediata per essere sottoposti ai giudizi di Cre- foni , proprietario di Sauro che è troppo emozionato per assistere
e ci dirigiamo verso una stoppia brulla e spoglia, bracchi e spinoni
monesi, Di Pinto e Colombo Manfroni.
Mi tocca in sorte Mario Di Pinto coadiuvato per l’occasione dal dimostrano che su questi terreni, dove qualsiasi cacciatore evitenostro Presidente che una assurda norma ha, speriamo solo per il rebbe di perdere tempo, non riescono a fingere: le esibizioni fini
momento, allontanato dal giudicare. Si corre in una ZRC che non a se stesse non sono per i nostri cani, ma la classe non è acqua e
conosco sotto l’Ospedale di Siena , praticamente dentro la città, Tognolo non dà scampo, sotto un temporale improvviso Saturnino
ho il terzo turno e nel dirigermi verso la giuria mi volano sopra si aggiudica il Cacit della speciale.
la testa fagiani a non finire, mentre dagli alberi intorno partono Giornata da non dimenticare!
colombacci non ancora alzatisi in volo dopo il riposo notturno, Il giorno successivo di nuovo prove libere e ancora una volta i
non decine, ma centinaia e centinaia di “palombe”, penso ad Ugo bracchi italiani sugli scudi, Ubaldo di Colpetrosa di Manganelli si
Pucciatti che mi precede nel turno, grande appassionato di questo aggiudica per somma dei punteggi la Coppa dei Campioni e Velo
tipo di caccia, guidirà concentrato i suoi bracchi o si farà distrarre di Pucciatti il Trofeo Franco Logi . Ci sono io a rappresentare
la SABI, perchè Grecchi è corso ad assistere all’altra speciale di
dal fruscio di tutti quegli stormi?
Affianco Grecchi che mi soffia “terreno minato, l’è dura Giovan- Canossa e non vi nascondo che a sentire i complimenti alla razza
ni, l’è dura”, Mario prima di sganciare mi raccomanda di entrare fatti da tutti i presenti mi emoziono e non poco...
nel gerbido solo se vedo il cane in ferma perchè volano fagiani Grazie magnifici Bracchi!!
dappertutto, sgancio Kea contando sul suo grande equilibrio, due
CLASSIFICHE
lacets , rallenta e a testa alta va in ferma, corro a servire la cagna
e comincia una delle sue guidate al cardiopalmo, sempre tesa, alla
I Batteria giudice Cremonesi
sua destra vola un fagianello e si viene a rimettere a poca distanza
1° Ecc CAC Sauro del Cigliolo cond Pittaro
dal cane, è fatta sono fuori! invece Kea continua a guidare, si blocII Batteria giudice Colombo Manfroni
ca e vola un maschio perfettamente indicato.
1° Ecc CAC CACIT Saturnino di Cascina Croce cond Tognolo
Risgancio e di nuovo una ferma con la solita guidata fino al li2° Ecc Tema di Cascina Croce cond Tognolo
mite di un impenetrabile costone cespugliato, impossibile vedere
3° Ecc Plutone dei Bricchi cond Tognolo
III Batteria giudice Di Pinto
la risoluzione, lego, rilancio di nuovo e la bracca chiude il turno
1° Ecc CAC Luna cond Bencich
riducendo un po’ l’azione per paura di sbagliare. Torno in mac2° Ecc Kea cond Barbieri
china e poi a vedere l’ultimo turno della Luna di Bencich, fre3° Ecc Velo cond Pucciatti
sca di un cartellino la settimana precedente, terreno difficilissimo
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CANOSSA
di MAURO NERVIANI
La tradizionale speciale di Canossa si è svolta nell’omonima Azienda Faunistica , gentilmente messaci
a disposizione dai titolari della cui
ospitalità non potevo nutrire alcun
dubbio conoscendo personalmente
i proprietari a cui vanno i ringraziamenti di tutti i partecipanti oltre che
miei personali.
Presumo che paesaggisticamente
l’Azienda sia fra le più belle, se non
la più bella, tra quelle da me visionate in questi ultimi anni, con una
esplosione di contrasti di colore da
lasciare senza fiato. Selvaggina di altissimo livello veramente DOC.
Nella mia batteria, la n. 3, tutti i cani
hanno incontrato e come varietà posso citare rosse, starne, fagiani oltre
naturalmente lepri e caprioli presenti
in abbondanza. Proprio il discorso dell’abbondanza caratterizza questa riserva, con voli di rosse di
10/ 12 esemplari, starne da un minimo di due a voli
di 12/14 componenti, non parliamo di fagiani che
probabilmente a seguito della pioggia della nottata
precedente la prova si trovavano spesso e volentieri
nell’erba medica in gruppi numerosi e pur essendo
fine agosto già completi di piumaggio e molto molto
cattivi quando incalzati dai cani.
Il giudizio degli esperti, Balducci, Colombo Manfroni e Passini è stato veramente esemplare, rivolto
alla tipicità venatoria in un’ottica, però, di stile di
razza e di valutazione del movimento.
Anche le relazioni del dopo gara sono state ampie
ed esaurienti ed hanno incontrato l’approvazione di
tutti i presenti, con piacere sono state commentate
le prestazioni di molti soggetti anche se non sono
andati in classifica.
Non sono certamente giudice di prove, per cui non
voglio dare o esprimere giudizi personali, ma comunque quello che mi sembra non sia passato inosservato è l’ottimo livello generale della qualità del
bracco italiano, almeno per quanto riguarda la mia
batteria.
Trotti tipicissimi sono stati mostrati da tutti i partecipanti , con atteggiamenti caratteristici nel reperimento dell’emanazione, oserei dire un lotto di concorrenti di elevato livello.
La giuria
CLASSIFICHE
I batteria giudici Balducci
Nessun classificato
II batteria giudice Colombo Manfroni
1° Ecc CAC Argo cond Tognolo
2° Ecc R CAC Tema di Cascina Croce cond Tognolo
3° Ecc 2° R CAC Zico cond Tognolo
Ecc Aidy d’Aleria cond Tognolo
Mb Plutone dei Bricchi cond Tognolo
Mb Diana di Montericco cond Tori
III batteria giudice Passini
CQN Dante di Villa Carla cond Cortesi
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ARLUNO
Sabato 21 e domenica 22 ottobre si sono
segnato il 1° eccellente CAC. Il giudice
di CLAUDIO CORTESI
svolte nei ben noti terreni della bandita
Banda ha assegnato la certificazione a
di Arluno in provincia di Milano le prove di caccia su selvag- Xeres delle Terre Alliane di Brugnone, tipico rappresentante
gina naturale per continentali. Nella giornata di domenica in di una pregiata dinastia di cani di valore che dura nel temparticolare era a calendario la prova speciale per bracchi ita- po. Nella seconda batteria giudicata dal presidente Grecchi,
liani. I terreni, espressione della classica campagna lombarda Alboino condotto da Bottani, ormai molto più di una grande
autunnale, si sono rivelati validi come sempre; i fagiani, di promessa, ha bissato il risultato fermando in bello stile in una
buona qualità, erano presenti in buon numero.
scenario ideale un volo di starne “cattive” dopo averle guidate
La mattina di sabato ha preso il via una batteria di bracchi a buon vento in perfetta tipicità di razza.
italiani esaminati dall’esperto giudice Dr. Bolla. I risultati non
sono stati particolarmente brillanti, infatti va annoverato solo
un C.Q.N. assegnato ad Adelchi condotto da Tullio Bottani e I Risultati della prova speciale:
di proprietà di Mauro Nerviani. Con molto piacere si vuole
comunque rendere partecipi i lettori del fatto che il giudice, 1° Batteria Giudice Dr. Grecchi:
oltre che lodare i bracchi esaminati ha stigmatizzato il fatto di 1° Ecc. CAC Alboino proprietario Marzano conduttore Botaver notato tra i braccofili la nutrita presenza di appassionati tani,
conduttori di giovane età. Trovo questo un fenomeno molto 2° Ecc. Malvasia di Villa Carla proprietario Nerviani condutimportante in un ambiente, quello della cinofilia, cosi legato tore Bottani,
al mondo della caccia e perciò tendenzialmente composto da 3° Ecc. Sultan di Villa Carla proprietario Nerviani conduttore
persone non più giovanissime. Sicuramente questo è un impor- Falappi.
tante punto a favore per il futuro del bracco italiano.
Tutt’altra musica si è udita la domenica nel corso della prova 2° Batteria Giudice Banda:
speciale. Due batterie di bracchi italiani al vaglio dei giudici 1° Ecc. CAC Xeres delle Terre Alliane proprietario e condutDr. Grecchi e sig. Banda. In entrambe le batterie è stato as- tore Brugnone
GUIGLIA
Anche quest’anno si è svolto in quel di
meglio di se andando a fermare, dopo un
di FLAVIO FUSETTI
Guiglia un appuntamento cinofilo di tutturno prolungato svolto sotto un sole coto rispetto, il notevole lavoro di organizzazione della prova da cente, una brigata di starne. Complimenti al fortunato proprieparte del nostro socio Polacci e del suo staff ha dato i suoi frutti tario che con questo risultato si è anche aggiudicato il Trofeo
vedendo un’ottima presenza di continentali il sabato, più di Ciliegia d’Oro. Per finire un sentito grazie a Polacci ed alla
cento, ed un più che discreto numero di bracchi italiani per la Organizzazione tutta.
Speciale della domenica che hanno animato
le batterie al vaglio dei sigg. Giudici Colombo Manfroni, Evangelisti, Fumi e Mocellin.
Alterne le fortune dei partecipanti in quanto
gli incontri sono stati un po’ al di sotto delle aspettative, specialmente in alcune batterie. Al termine della prova un unico cane in
classifica ma con la massima qualifica: Luna
di Bencich che con questo risultato ha acquisito i titoli per il Campionato Italiano di
lavoro. Ho avuto la fortuna di poter seguire
l’intera prestazione di questa femmina che
ha dimostrato tutto il suo valore con una
cerca adeguata al terreno ed alle condizioni
della vegetazione. Giustamente richiamata
per la mancanza di incontro nel turno Luna,
ben condotta dal suo proprietario, ha dato il
il Bracco italiano • Dicembre 2006 - n. 4
INTERVISTE BRACCOFILE
Cominciamo con questo numero ad intervistare tutti i
soci SABI titolari di Affisso con la speranza di offrire un
utile strumento di conoscenza nel panorama degli allevatori attivi di Bracchi Italiani.
In ogni numero pubblicheremo due interviste sempre
con le stesse domande. Gli allevatori sono stati divisi in
nord e centro-sud in base alla loro collocazione geografica ed i nomi estratti a sorte uno per ciascun blocco.
La Redazione
ALLEVAMENTO DI CASCINA CROCE
Il mio nome è Renato Gritti,dal 1968 titolare dell’affisso di Cascina Croce, situato a Cornaredo alle porte di Milano,sono nato il
20/07/1942 a Vanzago (Mi),allevo circa 70 cuccioli all’anno,provengo
da una famiglia che alleva bovini ed equini da generazioni che si
perdono negli archivi della memoria comunale di Bergamo prima e
Milano poi, quindi diciamo che l’allevamento per me è un fattore
genetico dominante.
Quando è nata la tua passione per il Bracco Italiano?
Nei primi anni del secolo scorso mio padre si accompagnava a caccia
con i leggendari bracchi-pointer,l’importante allora era il carniere non
tanto l’estetica dell’attività venatoria, ancora oggi manifesto “grande
avidità sul selvatico” come direbbe qualche giudice.
Dalla caccia e dall’ambiente che mi circondava ho assorbito , filtrato
ed elaborato la successiva passione per i bracchi italiani, apprezzandone le sfumature e la poesia ma badando sempre al concreto.
Quali sono gli obiettivi che ti prefiggi con il tuo allevamento?
Spesso mi domando dove voglio andare,cosa cerco nei miei cani e
in parte ho già risposto, ritengo che il lavoro per un cane da caccia
sia fondamentale,la mia selezione si basa su tre fondamenti: passione
Renato Gritti al centro
venatoria,salute e tipicità di razza, infatti
molti dei miei bracchi sono campioni assoluti e campioni
riproduttori,questi risultati sono il termometro che il mio lavoro va
nella giusta direzione.
Quali doti cerchi principalmente nei riproduttori?
La situazione della caccia e dell’ambiente oggi è molto difficile se
non drammatica e non lo scopro certo io, per una passione come la
nostra che si nutre di questi elementi anche dove far correre il cane è
un problema…quindi
per scegliere un riproduttore le prove di alto profilo, su selvaggina
vera,in ambienti probanti sono importantissime, a costo di dovermi
ripetere la dote irrinunciabile per un riproduttore è la passione venatoria! con le prove si possono testare addestrabilità, intelligenza e
la capacità di fornire una performance di livello è il frutto di anni di
preparazione atletica e psicologica.
Quali sono stati i cani che più degli altri hanno dato un’impronta
al tuo Allevamento?
Nel cuore di un vero allevatore ci sono tanti cani ma alcuni hanno un
posto speciale, ricordo la mia Silva che ferma le starne a Porec, Aiace
che apre a destra improvvisamente e blocca una coppia di starne in
Polonia, passando per Cassiopea, Nefertiti, Rosalinda ognuno legato
a un episodio, a un’azione indimenticabile e per questo li devo ringraziare, perché se chiudo gli occhi li rivedo ancora e mi emoziono
come se fossi ancora lì…
Cosa ne pensi di prove ed esposizioni come strumento di selezione?
Le prove e le esposizioni devono essere degli strumenti di lavoro che
ti permettono di visionare il maggior numero di soggetti in palestre
idonee,con giudici esperti di razza. Tutto questo deve avere come fine
ultimo selezionare dei bracchi italiani per la caccia,stando bene attenti allo standard di razza per non creare due cani uno per le prove e uno
per le expo come è accaduto in altre razze.
Cosa chiedi alla SABI come allevatore?
La società specializzata deve valorizzare il bracco italiano
ed incentivare una diffusione consapevole cioè non tanto
per fare cassetta ma per cacciatori che ne apprezzino tutti
gli aspetti unici di questa meravigliosa razza.
La SABI deve cercare di organizzare i raduni e le speciali
in luoghi che consentano di mettere in risalto le doti del
bracco: Ritengo importante la scelta dei giudici che siano
dei veri conoscitori della razza, in una razza come la nostra
che conta qualche centinaio di cuccioli l’ anno è più difficile
allevare e ancor più arduo è riuscire a pesare in una cinofilia
sempre più distante dalla caccia e a volte dai cani, quindi
alla società specializzata il difficile compito di difendere le
ragioni del bracco italiano senza personalismi ed egoismi
ma con l’apporto di tutti i soci, perché la SABI siamo tutti
noi .
il Bracco italiano • Dicembre 2006 - n. 4
ALLEVAMENTO DELLA CROCCIA
Titolare: Laro Santo nato a Reggio Calabria il 26/06/1949
Omologazione affisso: anno 1983
Cuccioli prodotti annualmente: 40/50 soggetti
Località allevamento: Gallico (RC)
Santo Laro con Nuvola Rossa della Croccia a 17 mesi
Quando è nata la tua passione per il bracco italiano?
Già a 13 anni ebbi l’immensa gioia di avere in regalo da papà, come
premio per la mia licenza
Media la “Piccola Enciclopedia della Caccia”, 1963 Novarco Editrice
– Milano, di Vittorio Palamidessi soprattutto per cercare di calmare
quel sacro fuoco, che già all’età di 5 anni si era inesorabilmente impadronito del mio essere: l’affascinante voglia di voler scoprire tutti i
segreti dell’Ars Venandi; premesso che nella mia famiglia sia da parte
paterna che materna , nessun cacciatore era nel mio DNA.
Il 4° volume dedicato ai cani da caccia fu scritto da un altissimo sacerdote della cinofilia italiana: Giulio Colombo. Una tale iniziazione
fu fatale, aprendo la prima pagina inizia con”Bracco Nobile”: “Cane
della ragione , da piuma e da pelo, ma a olfatto e con la ferma è razza
nazionale, italica, adatta al nostro habitat, a tutto: dal monte, al piano,
al palude, al bosco, al coltivo, conformatosi a esso indipendentemente
dal selvatico: ausiliare da tutta caccia, col fucile.
A 19 anni appena arrivò il tanto agognato porto di fucile, partii subito per Volta Mantovana, con tutti i miei risparmi, ero studente, che
assommavano a lire 65000; appena dopo rientrai a casa con Ira delle
Forre, consegnatami dall’indimenticabile Dr. Amaldi e da lì iniziò la
mia struggente e fantastica storia braccofila. L’utilizzo da parte dei
più grandi cinotecnici di tutti i tempi, dal Delor in avanti, mi fece
optare per questa nobile razza nonostante le molte dicerie da parte di
tanti, mi impegnai, curioso di scoprire il vero ed il falso.
Quali sono gli obbiettivi che ti prefiggi con il tuo allevamento?
Allevare è una scienza, un’arte e un sacrificio continuo. E’ dedizione
totale.
Al momento di un accoppiamento è bene tenere presente che la monta in atto non è fatta solo tra due soggetti, ma, se mi è consentito, è
“Amore di gruppo”. Intendo dire con ciò che tutti gli ascendenti del
maschio e della femmina vi partecipano.
Nel mio registro d’allevamento datato 1983 l’anno in cui mi fu concessa l’omologazione dell’affisso, all’inizio risalta una scritta, a mo
di massima: “Occorre produrre cani addestrati per istinto ed ai quali
non manchino che gli ultimi ritocchi”.
A prescindere dalle caratteristiche che do per scontate e cioè l’avidità, l’intelligenza, la mentalità venatoria e non ultima la ferma che in
un cane da caccia deve essere assolutamente solida, il bracco quando
ferma deve aspettare, non indurre il cacciatore a corse ansiose e frenetiche.
Dopo diversi anni di lavoro nell’intento di fissare alcune caratteristiche morfologiche e funzionali di stampo bracco e naturalmente di
attitudine specifica al lavoro richiesto, quello che mi sta impegnando
di più in questi anni nella selezione è la ricerca del coraggio e del potenziale nervoso. I cani trottano con le gambe, corrono con i polmoni,
resistono col cuore, ma mantengono l’azione di caccia per ore ed ore
contro ogni ostacolo, contro ogni avversità sia fisica che ambientale
con l’energia trasmessa dal sistema cerebro-spinale, cioè impegno e
tenacia non cadente alle prime difficoltà, in pratica il pregio di possedere una volontà potente con molta energia nervosa da spendere.
Quali doti cerchi principalmente nei riproduttori?
In linea di massima i miei riproduttori impiegati in allevamento devono assommare oltre le caratteristiche di eccellenza morfologica,
quelle irrinunciabili di elevata tipicità nel lavoro, in tutti questi anni
dopo aver fissato delle doti fondamentali per un cane da caccia e cioè
passione, ferma, precocità, olfatto, consenso, forte istinto predatorio
oggi più di ieri, sono sempre più intransigente nel richiedere lo stile di
razza, tanto che ormai da diversi anni la nascita numerosa di soggetti
di classe è diventata una frequente constatazione.
Se un soggetto è un molto buono morfologicamente, per essere impiegato in riproduzione deve avere delle caratteristiche di elevato pregio nel lavoro, viceversa non sarà utilizzato. Ho tralasciato per ultimo
il temperamento, volutamente, non perché di secondaria importanza,
anzi, perché fondamentale per questa nostra razza, troppi cani timidi
con questo difetto da condannare ad oltranza e senza mezzi termini,
troppi amatori per posizioni di ingiustificata pietà, utilizzano questi
soggetti in riproduzione, tutto ciò a grave discapito per una proficua
divulgazione della razza, non usare mai questi soggetti in riproduzione, neanche con carattere al limite della timidezza, poichè questa si
trasmette con enorme facilità per diverse generazioni.
Quali sono stati i cani che più degli altri hanno dato un impronta
al tuo allevamento?
Era l’anno 1985, che, per un caso fortuito, venni in possesso di Bosco.
Un collega Medico, sconosciuto fino ad allora, della mia provincia mi
chiamò al telefono, dicendo di possedere un cucciolone di bracco, lui
braccofilo da una vita, forte cacciatore di montagna a beccacce e coturne, oramai per l’età avanzata e per motivi di salute impossibilitato
a frequentare queste cacce impegnative, era disposto a cederlo. Andai
a vedere questo cucciolone, per essere sincero con poca convinzione,
ma appena lo intravidi nel box, capii subito, ne rimasi di stucco, incantato, per l’elevata tipicità del soggetto, un bianco marrone, a dir
poco stupendo, fu subito mio.
La genealogia era ottima 80% di sangue Forre ed il resto Ronchi,
come avo tanto sangue di Nardo delle Forre famoso razzatore del
Dr. Amaldi, tutto ciò non lasciò alcun dubbio per avvalorare una mia
scelta, superbo fermatore di grande equilibrio e carattere bracco tanto
che Paolino Ciceri ospite per diversi giorni a casa mia, volle una sua
10
figlia per inviarla insieme ad un suo maschio in Inghilterra per dare
inizio ad un allevamento in terra d’Albione.
Bosco fu padre del noto Zoran della Croccia di Massimo Scheggi,
questo a sua volta padre del Campione Assoluto Tre dei Sanchi, anche esso a sua volta, padre dei famosi campioni Pepe e Beppe dei
Sanchi.
L’altro soggetto, che per me è stato dopo tanti anni di selezione la
realizzazione della vera essenza del bracco italiano, fu il roano Torero
della Croccia, purtroppo scomparso a soli 32 mesi, per una dannata
Rickettsia fulminante, non un campione di lavoro nel pedigree, ma
era un bracco eccezionale, completo in tutto, le cose belle durano
poco.
Cosa ne pensi di prove ed esposizioni come strumenti di selezione?
E’ indubbio, che sia l’Expò che le prove sono o almeno dovrebbero
essere dei banchi di prova ai fini zootecnici, per poter indirizzare gli
allevatori ad utilizzare quei soggetti qualificati nelle prove di lavoro,
senza ovviamente fare a meno dell’apporto di validi cani da caccia.
Però, gradirei che tutto ciò, oggi, si facesse con maggiore onestà intellettuale, se veramente si ama questa razza tutto ciò dovrebbe essere
scevro da personalismi e partigianerie, è un monito alla correttezza
per il bene della razza, se questo si vuole, altrimenti tutto andrà a
rotoli e la divulgazione, a cui ogni braccofilo che si reputi tale, deve
aspirare, sarà una amara chimera.
Cosa chiedi alla S.A.B.I. come allevatore?
Dopo trentasette anni di tessera S.A.B.I., di fedeltà e di rispetto alla
società, già dai tempi dell’eclettico Avv. Camillo Valentini insuperabile narratore di braccofilia, mi ritrovo deluso, amareggiato e per
niente tutelato come allevatore impegnato allo spasimo in tutti questi
anni di selezione, solo per apportare un valido contributo alla divulgazione di questa nostra razza al sud d’Italia.
Dopo dell’allevamento di Pangallo, anni 40-50, del Conte Cutrona
di Messina e dell’allevamento del Simeto del Dr. Urzì di Catania finito ai primissimi anni 70, nel sud d’Italia il bracco era letteralmente
scomparso sia nell’utilizzo che nella mente del cacciatore meridionale, considerato come un anacronistico feticcio. Dopo di allora iniziò
una lenta e proficua divulgazione tanto che
oggi conta una buona diffusione, nonché stima, poiché utilizzato da
numerosi validi cacciatori.
Ricordo di aver ceduto il primo bracco nel 1971 ad un cacciatore di
Floridia in provincia di Siracusa, poi in seguito ad un cacciatore di
coturnici che, utilizzatore iniziale di setters, decise un bel momento
di cimentarsi con i bracchi dopo diversi deludenti tentativi, fu con un
cane del mio allevamento che poi divenne il primo delegato Regionale Siciliano e mi riferisco a Cesare Galazzo di Solarino in provincia
di Siracusa, che da un po’ di tempo, per motivi suoi ha abbandonato
la caccia, ma quanto prima tornerà nuovamente fra le nostre file, a
perseguire le coturne sicule.
A Modica abbiamo la presenza di un nostro delegato Raffaele Fede
con Simona Pitino possessori di diversi validi bracchi e di quel magnifico esemplare che è Raul della Croccia, che qualcuno forse ricorda, poiché oltre ad essere Campione di bellezza, negli anni 90 vinse a
Badia di Susinara il trofeo Mario Buroni con l’eccellente.
Signori miei Raul è anche un grandissimo cacciatore su tutti i selvatici dalla quaglia alle coturne, dotato anche di stile di razza e con un carattere che racchiude la vera essenza del bracco, tanto che il Dr. Urzì,
competente cinotecnico, nonché ex allevatore di bracchi italiani, lo
il Bracco italiano • Dicembre 2006 - n. 4
ammira con struggente nostalgia. Questo bracco non ha mai avuto,
dico mai, una semplice menzione, un riguardo da parte della S.A.B.I.
e dei Sabisti, tanto più che con una linea di sangue importante che da
trentanni non si incontrava con le solite linee fritte e rifritte del Nord,
sarebbe stato una valida alternativa per apportare nuova linfa e vigore
alle solite correnti di sangue.
E’ anche questo che chiedo ad una società se è veramente impegnata
alla tutela e alla valorizzazione di una razza.
La società deve tutelare, sostenere se non altro almeno moralmente i veri selezionatori quelli con una produzione in media, di trenta
cuccioli all’anno che poi sono quelli che reggono, che indirizzano il
timone genetico di una razza; produrre una, due cucciolate all’anno
con accoppiamenti occasionali senza un programma genetico crea più
danno che beneficio alla razza.
Per ultimo la S.A.B.I. dovrebbe farsi opera a dare un forte scossone
all’E.N.C.I., affinché promulghi delle valide e fattive iniziative a sostegno dei poveri allevatori delle razze italiane per la risoluzione delle
problematiche razziali a cui queste sono confinate.
PRECISAZIONI DEL DIRETTORE
Questo giornale, oggi come ieri, vuole principalmente essere un foglio informativo per i Soci della SABI che giustamente desiderano
conoscere i programmi e l’attività dell’Associazione e tutto quanto
accade attorno alla razza prediletta. Non vogliamo neppure limitare lo spazio ai Soci che desiderano esprimere il proprio pensiero
e fare qualche considerazione tecnica, mentre frequentemente, ma
compatibilmente con lo spazio disponibile, siamo anche lieti di gratificarli attraverso la pubblicazione di testi e fotografie che esaltano
i successi dei loro cani. A tutti i lettori e collaboratori voglio però
ricordare che il nostro periodico, avendo una diffusione limitata
praticamente ai soli nostri associati, non può essere considerato un
mezzo di promozione e diffusione della razza, per cui certe autocelebrazioni possono lasciare il tempo che trovano.
Lo spazio di queste due pagine che, su suggerimento di Giovanni
Barbieri, abbiamo pensato di dedicare a rotazione alle interviste dei
principali allevatori, devono invece rappresentare non solo una gratificazione per chi le scrive, ma un mezzo per istruire, aggiornare
e stimolare i neofiti, nonché – attraverso la domanda “Cosa chiedi
alla SABI come allevatore?”- per stimolare il Direttivo della SABI
a valutare nuove costruttive proposte zootecniche o promozionali.
Purtroppo sono rimasto molto deluso dalla risposta del “deluso”
Santo Laro che poco propone e che invece molto critica l’operato
della SABI. Non voglio fare in questa sede lunghe e noiose precisazioni ad un bravo allevatore che conosco ed apprezzo da vecchia
data, ma a lui e tutti i lettori voglio ricordare le linee guida della
SABI. Sono ancora le direttive di Paolo Ciceri che personalmente ho sempre fortemente condiviso e che anche l’attuale Direttivo
sostiene con quanta forza gli sia concessa. La politica del protezionismo della razza, o di questo o quel cane, o di questo o quell’allevatore, porterebbe solo al regresso (esempi di altri Club purtroppo
ce ne sono tanti): il bracco deve .. trottare con le proprie gambe e
confrontarsi a testa alta con le altre razze; non vi siano allevatori
dimenticati al sud o correnti di..”sangue rifritto” al nord; il bracco e
la braccofilia devono essere coesi. (Vi rimando anche all’editoriale
del nostro Presidente sul penultimo numero di questo giornale). Il
nostro annuario testimonia l’impegno che la SABI per molti anni ha
profuso per sostenere il lavoro degli allevatori fornendo loro importanti informazioni, pubblicando le relazioni ufficiali e dando anche
la possibilità di reclamizzare i loro prodotti. Oggi vi sono nuovi
mezzi, nuove idee, nuove iniziative.. fatevi avanti per collaborare!
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il Bracco italiano • Dicembre 2006 - n. 4
COPPA DELLE DELEGAZIONI A
SELVATICO ABBATTUTO A CAGLI
Dopo la telefonata di Barbieri che mi invitava a formare
to. Rilanciato termina il turno mantenendo alto il livello
di GIANCARLO CIONI
la squadra per la Toscana, non lo nego, ho subito pencomplessivo della prestazione.
sato di prendermi una giornata di libertà ed approfittare
Segue Kea condotta da Panni che parte in bello stile con
dell’occasione per partecipare direttamente alla maniuna cerca ampia ed una azione continua ed impegnata.
festazione, memore di quanto avevo visto nell’edizione
Realizzazione un punto con grande mestiere completato
precedente ed ho avuto ragione. Infatti se la Coppa 2005
da un riporto alla mano.
aveva ottenuto un buon successo, l’edizione 2006 è stata
Altri due soggetti, Liuk dei Sanchi di Ravaglia e Paolo dei
sicuramente la consacrazione della validità della formula,
Sanchi di Ziron, concludono i turni senza entrare in classiaccresciuta da un risultato tecnico di gran lunga superiore
fica, entrambi però evidenziano grande impegno e doti che
a quello dell’anno precedente.
potranno portarli ad ottenere traguardi significativi.
Quaranta soggetti a catalogo, con la prova suddivisa in
Alla fine sul campo viene letta la classifica della batteria
quattro batterie giudicate da una giuria composta da: il
che vede al primo posto Kea di Panni con Ecc seguita da
Presidente Grecchi validamente assistito da Giovanni
Ben Hur sempre con la qualifica di Eccellente, al terzo
Barbieri, da Bianconi, Bucci e Principi. Molto buone le
posto con il MB Ubaldo di Colpetrosa. Brevetti di riporcondizioni climatiche anche se, nonostante l’altitudine e
to sono assegnati a Sicario della Valle Santa e Sioux dei
considerata la data, il caldo si faceva sentire; tutto ciò non
Sanchi di Ravaglia.
ha, però, minimamente influito sullo svolgimento della
Al ristorante dove avviene il raduno anche le altre batterie
prova. Dodici sono infatti i soggetti in classifica con una
portano una classifica importante sia dal punto di vista qualitativa che quantitativo con
conseguente prova a squadre che presenta punteggi importanti a conferma del buono
un totale di ben 12 soggetti La lettura delle classifiche conferma quello che il tam tam
stato della razza.
aveva già anticipato: la coppa, per il secondo anno consecutiva, viene assegnata alla
Passiamo ora alla cronaca della giornata. La domenica mattina il ritrovo è fissato
rappresentativa delle Marche, che porta in classifica ben quattro soggetti di cui uno,
presso la casa di caccia dell’Azienda San Fiorano, alla quale, nella persona del proFer di Cioli con il CAC.
prietario signor Francesco Romiti, vanno i più sinceri ringraziamenti per la splendida
Facile intuire la felicità degli amici Marchigiani che oltre ad avere organizzato una
ospitalità e per la riconfermata validità dei terreni. La mattina, forse non tutti puntuali,
bella prova su terreni validissimi confermano che questa manifestazione è fatta per i
i partecipanti e gli appassionati, con le loro auto, conferivano, da subito, una concreta
cacciatori/cinofili e che molto valore viene riconosciuto alla sostanza della caccia.
immagine della riuscita della prova. Volti nuovi e meno nuovi, ma in tutti una grande
Una breve riflessione ed una esortazione, rivolta anche ai Delegati SABI: cerchiamo
voglia di partire e vedere all’opera i propri soggetti.
di dare risalto e pubblicità a prove della specie perché consentono di vedere all’opera
Il breve tratto di strada da percorrere ci ha consentito di godere di un bellissimo panosoggetti che, pur essendo nelle mani di cacciatori, hanno in questi palcoscenici la posrama incoronato da una catena di monti tra cui spicca il Monte Petrano, Luogo mitico
sibilità di evidenziare le proprie caratteristiche, risultando, in queste manifestazioni,
per la cinofilia italiana, ricordato per le prove, ma anche per essere stato preso in prepreponderante lo spazio riservato alle qualità venatorie rispetto a quelle specifiche del
stito da un braccofilo come il Sig. Buroni, che aveva così intitolato il proprio affisso.
dressaggio; il tutto in un’ottica di ottenere la segnalazione di un numero sempre più
Seguiamo l’accompagnatore e ci portiamo a metà costa, dopo essersi inerpicati su
ampio di soggetti da destinare alla riproduzione..
strade strette e tortuose. Lungo la strada troviamo le macchine dei concorrenti delle
Per finire un ringraziamento a tutti i partecipanti, ai vincitori tantissimi rallegramenti,
altre batterie ed alla fine in uno spiazzo parcheggiamo le auto e ci prepariamo al primo
agli sconfitti un augurio ed un arrivederci al prossimo anno.
turno.
L’apertura delle danze è per Ubaldo di Colpetrosa di Manganelli che per l’occasione
CLASSIFICA
viene condotto dal sottoscritto. Il bracco, non abituato ai conduttori dilettanti, non si
inquadra immediatamente e con il vento alle spalle non svolge una cerca delle sue.
BATTERIA n. 1 – GIUDICE GRECCHI
Sul finire una bella ferma sicura e prolungata su di un fagiano che viene riportato con
1 Ecc. Kea – - Conduttore Panni UMBRIA/LAZIO/ABRUZZO
qualche incertezza. Sarà 3° MB. Segue il turno di Lord della Foresta di Vallombrosa
2 Ecc. Ben Hur - Proprietario Doradiotto - Conduttore Savioli
TOSCAcondotto da Savioli, l’inizio è caratterizzato da una azione di grande potenza svolta
NA
su di un terreno estremamente ripido e con una intensità che ha obbligato Gaspare
3 MB. Ubaldo di Col Petrosa – Proprietario Manganelli - Conduttore Cioni TOSCAad una sorta di maratona e ad alcune imprecazioni in dialetto emiliano al suono della
NA
tromba della giuria. E’ la volta di Sioux dei Sanchi un bracco, in mano ad un giovane
cacciatore, Ravaglia, che si mette sul terreno con una efficace azione di caccia che lo
BATTERIA n. 2 – GIUDICE BIANCONI
porta a fermare e recuperare un fagiano abbattuto con bella prontezza da Giovanni
1 Ecc. Zorro - Conduttore – Rebaschio
LOMBARDIA
Barbieri, poi in una tagliata si fa portare via dall’entusiasmo e va fuori. Di nuovo
2 Ecc. Taimaut dell’Oltrepò- Conduttore - Rebaschio
LOMBARDIA
Savioli con Paco dei Sanchi altro soggetto di bella costruzione morfologica e che
3 M.B. Quasimodo di Casamassima - Conduttore Rebaschio EMILIA ROMAGNA
mette in evidenza anche una grande grinta , ma il giovane bracco caccia ancora solo
per se e quindi per lui non ci sono gli onori della classifica, ma i presupposti ci sono
BATTERIA n. 3 – GIUDICE BUCCI
tutti e se son rose fioriranno. Alla fine della salita e nell’angolo dell’ampio terreno a
1 Ecc. CAC Fer - Conduttore Cioli MARCHE
disposizione viene mollato Sicario della Valle Santa di Manganelli con alle redini il
2 Ecc. Cupido - Conduttore Caon UMBRIA/LAZIO/ABRUZZO
solito dilettante ed i risultati si vedono: la prova è costellata da una serie di incertezze
3 Ecc. Peppa del Boscaccio - Conduttore Tirotti MARCHE
apparentemente senza giustificazione. Nel mezzo del turno bella ferma a bordo siepe,
Ecc. Dante di Villa Carla - Conduttore Cortesi LOMBARDIA
ma per la difficoltà del terreno il bracco pensa bene di forzare e mettere in volo. La
fagiana viene abbattuta e sarà valida per conseguire il brevetto di riporto.
BATTERIA n. 4 – GIUDICE PRINCIPI
Si cambia zona ed è la volta di Pepita dei Sanchi, in mano a Mantovani, conduttore non cacciatore; nonostante questo l’impegno è buono anche se risulta evidente la
mancanza di esperienza del bracco su terreni difficili che si ripercuote, in maniera
negativa, sulla fase di realizzazione.
A seguire di nuovo Savioli sul terreno, questa volta ha al guinzaglio Ben Hur di Doradiotto. Appena mollato il bracco mette in mostra un movimento bellissimo ed una
cerca di giusta dimensione, ma il cane evidenzia anche un certo soprappeso che però
non condiziona troppo la prova. A bordo siepe avverte e ferma un maschio di fagiano
che tende a sottrarsi, al frullo resta corretto mettendo in mostra un bel riporto in fit-
1 Ecc. Elettra - Conduttore Tonucci
MARCHE
2 Ecc. Fior - Conduttore Carpiteti (riserva della squadra delle Marche)
CLASSIFICA DI COPPA
1 Marche
2 Lombardia
3 Umbria/Lazio/Abruzzo
4 Toscana
punti 60
punti 44
punti 34
punti 27
12
il Bracco italiano • Dicembre 2006 - n. 4
COPPA ITALIA CONTINENTALI
Miglior soggetto Zorro e
seconda squadra i Bracchi Italiani
A Pegognaga e dintorni, nel MantoMa veniamo a una sintetica cronaca
vano, ho avuto il piacere di far parte
delle due giornate. Sabato mattina
di GIUSEPPE COLOMBO MANFRONI
della giuria della sesta edizione della
dopo la presentazione delle squadre,
“Coppa Italia”. E’ stata l’occasione
partenza delle tre batterie per i terreni
per entrare nel clima più vivo di una importante e interessante adiacenti al Po. Si sapeva delle difficoltà che ci sarebbero state
manifestazione, che ho visto nascere per volontà del comitato nelle ben note ZRC per la presenza di lepri e fagiani scaltri e
di coordinamento delle razze continentali e a cui la SABI ha pedinatori, ma mai avremmo pensato a tali e tante difficoltà
aderito con grande interesse e attiva partecipazione fin da su- per reperire utilmente i fagiani. Saranno stati i primi freddi,
bito, conseguendone anche ripetuti e importanti successi. La ma la situazione al termine dei turni era sconfortante tanto che
formula, per chi non lo sapesse, comprende una prova su sel- in ben due batterie sei erano i cani richiamati su dodici partevaggina naturale in zona DOC, una prova di riporto dall’acqua cipanti. Alla fine su 36 soggetti si qualificherà un solo cane
e nella giornata conclusiva, una prova di caccia con selvatico con 1° M.B. e questo sarà proprio un bracco: il positivissimo
abbattuto. Le squadre sono composte da sei soggetti di cia- Zorro, vincitore anche della scorsa edizione.
scuna delle sei razze continentali che attualmente partecipano Nei riporti dall’acqua, svoltisi colpevolmente troppo tardi, si
al torneo, sotto la regia e la selezione delle rispettive Società sono viste come sempre alcune defezioni più o meno giustifiSpecializzate. E’ questa una manifestazione che ho sempre ap- cate, qualche rifiuto imprevisto come quello della nostra anziaprezzato per gli obiettivi prefissati che ci riportano, fin dalle na Rebecca, ma anche molti soggetti ben dotati ed addestrati
fasi di selezione della squadra, a una verifica delle attitudini a puntino. Sono andati 20 punti ai Korthals, 18 ai Breton solo
venatorie dei nostri ausiliari, compreso il riporto. Anche per 2 ai bracchi, merito di Laerte, un po’ in difficoltà a reperire
questo in Coppa Italia a fianco dei più noti campioni in mano l’anitra forse per il buio incipiente.
ai professionisti si confrontano spesso soggetti in mano a gen- Tutto quindi si è giocato nella prova di domenica con selvatico
tleman, interessanti e positivi per la loro solida esperienza di abbattuto dove molti soggetti si sono qualificati.
caccia. E’ un incontro che in definitiva, ci riporta coi piedi per Notevoli le prestazioni dei nostri sei bracchi che hanno espresterra, e che permette di valorizzare la praticità e la concretezza so nelle due prove eccellenti qualità di razza indipendentedelle razze continentali.
mente dal risultato; per l’avvicendamento delle batterie ne ho
L’edizione di questo anno era l’ultima del primo ciclo e la So- potuti vedere quattro: sabato Laerte e Malvasia condotti da
cietà delegata all’organizzazione era il Club Italiano Drahthaar Bottani, entrambi sfortunati, ma soprattutto Malvasia aveva
che si è avvalso della collaborazione del Gruppo Cinofilo Man- entusiasmato anche i miei colleghi Gaggero e Mocellin. Sul
tovano; il bravo Campedelli con Remo Lui e famiglia si sono selvatico abbattuto un ottimo Zorro risultato 1° ecc. e chiasobbarcati buona parte degli oneri organizzativi; a loro un gra- mato oltretutto a un duplice riporto poiché lo sparatore si era
esibito in una coppola su fagiani! Favoloso Quasimodo, ma
zie per la complessiva buona riuscita della manifestazione.
La squadra dei bracchi selezionata con grande perizia da Ales- nel richiamo ha sbagliato. Benissimo, ma fuori classifica, mi è
sandro Evangelisti era bene assortita e molto affidabile. Alla stato riferito di Peppa di Tirotti e anche Rebecca di Carpineti
vigilia ero sicuro che un posto sul podio non le sarebbe sfug- si è comportata con onore. Laerte vincerà con ecc. la sua batgito! Così è stato: 2° la nostra squadra dopo i Breton e 1° e 3° teria, portando altri punti preziosi alla squadra.
nella classifica individuale sono figurati rispettivamente: Zor- Soddisfazione e strette di mano tra i braccofili con un arrivederci alla prossima edizione.
ro condotto da Rebaschio e Laerte con Bottani.
CLASSIFICA INDIVIDUALE
1° Zorro br.it. Cond. Rebaschio p. 34
2° Barone ep.br. Cond. Iacomini p. 24
3° Laerte br.it. Cond. Bottani p. 22
CLASSIFICA SQUADRE
1° Epagneul Breton p. 71
2° Bracchi Italiani p. 56
3° pari merito Korthal e Kurzhaar p. 43
RIPORTI DALL’ACQUA
1° Korthal p. 20
2° Ep. Breton p. 18
3° Drahthaar p., 15.
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il Bracco italiano • Dicembre 2006 - n. 4
RISULTATI
ESPOSIZIONE SPECIALE DI POGGIBONSI
11 GIUGNO
Giudice Evangelisti
Miglior maschio
Ublado di Colpetrosa prop. Manganelli
Miglior femmina
Quintana della Valle Santa prop. All.to della Valle Santa
Migliore di razza
Ublado di Colpetrosa prop Manganelli
Speciale di Poggibonsi
RADUNO RAZZE ITALIANE VOLTA MANTOVANA (MN)
11GIUGNO
Migliore di Razza
Pepe dei Sanchi allevatore All. dei Sanchi Prop. Savioli Gaspare
PROVA SPECIALE SU SELVAGGINA AD ASIAGO
30 GIUGNO
I batteria
Giudice Mocellin
1° Ecc Baltico dell’Angelo del Summano cond Segalla
2° Ecc Usmarin della bassa Brianza cond Tognolo
3° Ecc Ciak dell’Angelo del Summano cond Segalla
II batteria
Giudice Primon
1° Ecc Bimbo di Cascina Croce cond Bolcato
2° Ecc Aruno dei Sanchi cond Bolcato
III batteria
Giudice Colombo Manfroni
1° Ecc Rocca di Monte Tricorno cond Valentic
2° MB Ambro cond Pellizzari
Razze Italiane
ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE DI OBERWART
(AUSTRIA)
22 LUGLIO
Best In Show
Selva di Paludelonga all. e proprietario All.to di Paludelonga
Selva Bis
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PROVA SPECIALE SU SELVAGGINA A TORTONA (AL)
22 LUGLIO
I batteria
Giudice Colombo Manfroni
1° Ecc Quasimodo di Casamassima cond Rebaschio
2 MB Brina cond Rebaschio
II batteria
Giudice Tarello
1° Ecc Adelchi cond Bottani
2° MB Sultan cond Falloppi
Sultan
CAMPIONATO ITALIANO FIDASC SU SELVAGGINA
NATURALE COLLACCHIONI (AR)
Giudice Bovicelli
1° Ecc Ambro cond Pellizzari
2° Ecc Velo cond Pucciatti
3° MB Rebecca cond Carpineti
MB Cupido cond Caon
MOSTRA SPECIALE GALATINA (LE) 26 OTTOBRE
Giudice Giuseppe Colombo Manfroni
Maschi Bianco Arancio
Libera
1° Ecc Asso all. Bravin prop. Nico
Lavoro
1° Ecc CAC Fester dell’Oltrepò all. Rebaschio prop. Zecchinelli
Femmine Bianco Arancio
Libera
1° Ecc Asia delle Terre Alliane All. e prop. Perani
Lavoro
1° Ecc CAC Diana di Montericco all. Ficarelli prop. Tori
Pellizzari con Ambro
Maschi Roano Marrone
Campioni
1° Ecc Mosè di Casamassima all. e prop. Casamassima
Libera
1° Ecc Tuono di Paludelonga allev. All. di Paludelonga prop
Calimero
Lavoro
1° Ecc CAC CACIB Cronos all. Barbieri prop. Codeluppi
Femmine Roano Marrone
Lavoro
1° Ecc CAC CACIB Poppea delle Terre Alliane all. e prop
Perani
MIGLIORE DI RAZZA
Cronos
Cronos e Poppea delle Terre Alliane
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il Bracco italiano • Dicembre 2006 - n. 4
CALENDARIO I SEMESTRE 2007
PROVE
DATA
LUOGO
TIPO
ORGANIZZAZIONE
28 gennaio
Montodine (CR)
Selvatico abbattuto
SABI
17/18 febbraio
Pasian di Prato (UD)
Caccia a starne
SABI Del. Friuli
17 marzo
La Tollara (AL)
Selvaggina naturale
GC Alessandria
18 marzo
Val Cerrina (AL)
Caccia a starne
GC Alessandria
24 marzo
Coltano (LI)
25 marzo
Poggibonsi (SI)
Selvaggina naturale
Trofeo Scheggi
Selvaggina naturale
Coppa delle Delegazioni
SABI Del. Livorno
GC Poggibonsi
SABI Del. Siena
GC Poggibonsi
1 aprile
Piacenza
Selvaggina naturale
SABI
MOSTRE SPECIALI & RADUNI
DATA
27 gennaio
31 marzo
28 aprile
24 Giugno
LUOGO
Milano
Grazzano Visconti (PC)
Napoli
Caldes (TN)
TIPO
MS
Raduno
MS
Raduno
ORGANIZZAZIONE
GC Milanese
SABI
GC Partenopeo
SABI
NB: le giurie ed i numeri telefonici delle organizzazioni verranno pubblicati, sul nostro sito
www.ilbraccoitaliano.it
CONVOCAZIONE ASSEMBLEA ORDINARIA DELLA SOCIETA’ AMATORI BRACCO ITALIANO
Ai sensi dell’Art. 14 dello Statuto Sociale SABI, si informa che l’Assemblea Ordinaria dei Soci della Società Amatori Bracco Italiano è
convocata, per il giorno domenica 25 febbraio 2006, presso il Teatro di Senna Lodigiana – Via Dante Alighieri (presso il Comune di Senna
Lodigiana) - alle ore 08.30 in prima convocazione e alle ore 09.30 in seconda convocazione, con il seguente Ordine del Giorno:
1) Relazione del Presidente
2) Resoconto economico – finanziario 2006
3) Premiazione del Campionato Sociale e del Trofeo di Allevamento “Paolo Ciceri”
4) Varie ed eventuali
Possono partecipare all’Assemblea, con diritto di voto, i Soci in regola con la quota sociale 2006 e 2007.
L’Assemblea sarà valida in prima convocazione se saranno presenti almeno il 50% più 1 degli aventi diritto al voto. Sarà valida in seconda
convocazione qualunque sia il numero dei presenti.
Il Presidente SABI
Dott. Giovanni Grecchi
Io sottoscritto ______________________________ socio della Società Amatori Bracco Italiano, in possesso della tessera 2007 n° _______
____ delego il Sig. ___________________________________ a rappresentarlo in occasione dell’Assemblea Ordinaria in programma per il
giorno 25 febbraio 2007 presso il Teatro di Senna Lodigiana – Via Dante Alighieri (presso il Comune di Senna Lodigiana)
_______________________
L’esercizio del voto spetta ai soci maggiorenni in regola con il versamento della quota sociale per l’anno in corso. Ciascun socio, sia esso
ordinario che sostenitore, ha diritto ad un voto e può farsi rappresentare in assemblea da un altro socio mediante delega scritta e firmata; la
delega è valida solo se il delegante indica il suo numero di tessera per l’anno 2007 oppure allega copia della ricevuta del relativo versamento; sono ammesse non più di due deleghe per persona. Le deleghe debbono essere depositate dal socio cui sono state intestate, prima che
l’Assemblea abbia inizio. Non sono ammesse correzioni o cancellazioni sulle deleghe né è consentito che un socio delegato possa trasferire
le proprie deleghe ad un altro socio.
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il Bracco italiano • Dicembre 2006 - n. 4
CAMPIONATO DEL MONDO
Si è svolto a Poznan in Polonia
dal 9 al 12 novembre il
Campionato del Mondo
2006.
I bracchi Italiani sono stati
giudicati
dall’Avv. Paolo Dondina,
29 i soggetti presenti di cui
8 di proprietà di Italiani.
Riportiamo alcuni dei risultati
reperiti dal sito Ufficiale della
FCI e confermatici dal socio
Paolo Poggio, scusandoci delle
involontarie omissioni.
Asia di Monte Alago,
proprietario Giampaolo Poggio
allevamento di Monte Alago
Classe Giovani
1° Ecc Petra prop Montesi MIGLIOR GIOVANE
Classe Lavoro Femmine
1° Ecc CAC Diana di Montericco prop. Tori
Classe Libera Femmine
1° Ecc CAC CACIB Asia di monte alago prop. Poggio MIGLIORE FEMMINA
Classe Lavoro Maschi
1° Ecc CAC Robin prop Bencich
Classe Veterani
1° Ecc Valentino Ala d’Oro prop Webwer
Classe Libera Maschi
1° Ecc CAC CACIB Axel prop Aherens e Tripoli MIGLIOR MASCHIO MIGLIORE
DI RAZZA e BEST IN SHOW