Rivista Biologando
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SPECIALE GREEN ECONOMY PERIODICO DI INFORMAZIONE DELLʼASSOCIAZIONE BIOLOGI AMBIENTALISTI PUGLIESI Anno 17 - N. 1 Gennaio-Marzo 2013 - Distribuzione gratuita - Reg. Trib. Bari n. 1295 del 13/11/96 Green economY 2 Il futuro sano si tinge di verde Anno 17 - N. 1 Gennaio-Marzo 2013 Periodico d’informazione dell’Associazione Biologi Ambientalisti Pugliesi DIRETTORE RESPONSABILE Palma Sinibaldi c/o Abap sede legale: via Giovanni Bovio, 9 70123 - Bari sede operativa: via Giulio Petroni, 15/F 70124 - Bari tel. e fax 080.5574418 [email protected] [email protected] www.infoabap.it Comitato di redazione Stefano di Lauro Elvira Tarsitano ha collaborato la classe III AE del Liceo Scienze Umane, Economico-Sociale e Linguistico, “G. Bianchi Dottula” di Bari nell’ambito dell’attività di Alternanza Scuola-Lavoro 2012-2013 E’ vietata la riproduzione anche parziale di articoli, senza autorizzazione. La direzione non assume responsabilità per le opinioni espresse dagli autori dei testi, redazionali o pubblicitari. Stampa su carta ecologica da: Martano Editrice srl Lecce - Bari tel. 0832.240989 DIRETTIVO ABAP Associazione Biologi Ambientalisti Pugliesi sede legale: via Giovanni Bovio, 9 70123 - Bari sede operativa: via Giulio Petroni, 15/F 70124 - Bari tel. e fax 080.5574418 [email protected] www.infoabap.it PRESIDENTE Elvira Tarsitano e-mail: [email protected] CONSIGLIERI Vincenza Bevilacqua Antonella Bottalico Valeriana Colao Francesco Nicassio Alma Sinibaldi Gaetana Zero REVISORI DEI CONTI Stefano di Lauro Angela Maddalena Raffaella Mastrovito Gli scienziati hanno avvertito: senza l’ecosostenibilità il tivante. A Monaco di Baviera riciclano le pellicole in alnostro mondo è perduto. Negli ultimi anni, infatti, sono luminio delle confezioni dello yogurt per ottenere gli stessi stati registrati mortificanti dati riguardo l’inquinamento prodotti. Tuttavia, l’idea green più originale e praticata è ambientale. È ormai evidente che la natura, per quanto quella dell’architettura sostenibile: dalla Torre Vegetale a possa essere autosufficiente, non riesce a sopportare i ritmi Nantes (Francia) agli alloggi in Sudan costruiti con un esasperanti dell’agire umano. Di conseguenza, catastrofi mucchio di container abbandonati ai margini del cantiere sia contingenti che strutturali rendono sempre più difficile del Centro Cardiochirugico “Salam” di Emergency. Quela vita di piante, animali e persone. La soluzione di tutti sta pratica edilizia spopola ovunque. Anche oltreoceano, questi problemi sembra essere quella che propone la green nella città di Detroit, l’adozione di una politica green ha economy, un settore dell’economia che caratterizza alcune giocato un ruolo fondamentale per la rinascita della “Paimprese le quali hanno saputo coniugare sapientemente rigi dell’Ovest” che, nel XX secolo fu una città-regione l’economia con la sostenibilità ambientale attraverso leader nell’ambito dei trasporti, dell’industria navale e auecoinnovazione, ecoefficienza, riciclo e rinnovabilità dei tomobilistica. Attualmente però i dati del suo declino demateriali, efficienza e risparmio energetico, fonti energe- mografico, urbano e sociale parlano chiaro: da 2 milioni tiche rinnovabili, tutela e valorizzazione dei servizi degli ecosistemi, filiere agricole di qualità ecologica, mobilità sostenibile. L’Italia in questo campo detiene il primato in Europa, dopo la Germania. Fra le iniziative più significative del nostro Paese, possiamo citare l’Environment Park, un’impresa divisa in due Business Unit, rispettivamente dedicate alla gestione immobiliare del complesso e all’attività di ricerca e innovazione. Vi sono inoltre piccole e medie imprese che riciclano fanghi, utilizzandoli come fertilizzanti organici impiegati in agricoltura, o ancora plastiche miste come materiali di ampio utilizzo sociale. Addirittura nel mercato enogastronomico vengono utilizzati sacchetti e stoviglie monouso biodegradabili per Un panorama tristemente noto ai pugliesi: la città di Taranto e l’Ilva ridurre il consumo di energia e risorse non rinnovabili. Inoltre, assistiamo ad una diffusione di abitanti nel 1950 si è arrivati a 800.000 nel 2007. Per la sempre maggiore di imprese edilizie che hanno come rinascita della cittadina, il progetto “Catch the Spirit” sugobiettivo la sostenibilità ambientale degli edifici. Per rea- gerisce ad associazioni e comunità di adottare un terreno lizzare questo progetto occorre innanzitutto rinunciare a abbandonato per diventare così dei “giardinieri di città”. Il fonti energetiche esterne: infatti gli immobili costruiti de- riuso delle aree verdi abbandonate attraverso il loro rinvervono essere autosufficienti nella produzione di energia pu- dimento è alla base del “Rinascimento” che si configura lita attraverso impianti fotovoltaici e turbine eoliche. con la costruzione del Renaissance Center, simbolo della Le eco-imprese, oltre che a ricevere degli incentivi da città di Detroit. Ma le sorprese non finiscono qui: alcuni parte degli enti locali, vengono sostenute dallo Stato, in studenti del Virginia Tech hanno progettato Lumehaus, particolare dal Ministero dello Sviluppo Economico, attra- una struttura altamente tecnologica ed innovativa dal verso concorsi e premi. Parlando in particolare della Pu- punto di vista energetico. Trae energia dai pannelli solari glia, in occasione delle consultazioni politiche 2013, gli bifacciali, che sfruttano entrambe le facce per captare affiliati al Distretto La Nuova Energia hanno approntato energia solare assorbendone il 15% in più rispetto ai traun’Agenda Verde, uno strumento operativo rivolto a tutti dizionali pannelli. Inoltre, un impianto geotermico, che i neo-parlamentari, senza distinzione di colore politico, sfrutta la temperatura del terreno in profondità, fornisce ma con un denominatore comune: la difesa della Puglia, ulteriore energia all’abitazione, e un corretto orientamento del suo territorio, del lavoro, dello sviluppo sostenibile e dell’abitazione e la giusta disposizione delle finestre, della green economy. L’Italia è leader anche nella crea- fanno sì che sia ridotto al minimo il ricorso all’illuminazione e nell’innovazione in quest’ambito. Tante le innova- zione artificiale. Un controllo a distanza dei dispositivi zioni green promosse attraverso il programma elettrici dell’abitazione, consente infine di spegnere luci Eco-innovation, come il progetto di Ecopack, che punta al ed elettrodomestici solo attraverso uno smart phone. rifornimento delle aziende farmaceutiche di fiale in vetro Anche la Cina non smette di stupirci con le sue “eco-prosterilizzate già in fase di produzione, così come quello di poste”: Tianjin Eco-city, nata sopra un terreno bonificato, Spray, che si basa su un’innovativa tecnologia per ridurre si preannuncia la città più ecosostenibile della storia. Il l’utilizzo di acqua, energia e sapone da parte delle lava- progetto sino-singaporiano per combattere i danni amtrici. bientali causati da un’urbanizzazione troppo rapida è Anche fuori dell’Italia, stanno nascendo numerose im- grande ben 30 chilometri quadrati e ospiterà 350mila abiprese e proposte green: in Olanda (la cui capitale,Amster- tanti, alcuni dei quali sono già andati a sperimentare la dam, detiene il primato mondiale di ecosostenibilità) ad nuova città, tra mezzi di trasporto ibridi, riciclaggio e fonti esempio, vi è la “Wheels on Fire”, un’azienda che ricicla di energia rinnovabile. vecchi rottami di biciclette per farne luccicanti accessori d’abbigliamento o lampade e lampadari dal design accatValeria Lagona, Graziano Colianni Anno 17 - N. 1 Gennaio-Marzo 2013 Ecco i giornalisti del Green Questo numero di “Biologando” è Speciale per due motivi. Il primo perché è dedicato interamente ai temi della green economy. Il secondo, perché a scrivere di questo argomento sono gli studenti della III AE del Liceo Economico-Sociale “G. Bianchi Dottula” di Bari che, presso l’ABAP hanno svolto uno stage di approfondimento e ricerca sulla green economy nell’ambito dell’atti- vità di Alternanza Scuola-Lavoro, realizzato grazie al sostegno del dirigente scolastico, prof.ssa Annamaria Amoruso, e delle docenti tutor, le prof.sse Rosamaria Cesari e Stefania Colotti. Ecco, in ordine rigorosamente alfabetico, l’elenco dei giornalisti green che hanno collaborato alla realizzazione di questo numero: Loredana Allegrezza, Monica Antonacc, Annamaria Bellomo, 3 Roberta Bellomo, Valeria Borelli, Rossella Cascella, Angela Catacchio, Graziano Colianni, Valentina de Marco, Paola Fasano, Ilaria Geruzzi, Paola Giangregorio, Roberta Ladisa, Valeria Lagona,Angela Latorre, Valentina Matarrese, Deborah Neve, Fabiana Perniola, Deborah Quintavalle, Arianna Risola,Angela Ruggiero,AngelaClaudia Servidio, Caterina Triggiani, Viviana Vitulli. Nasce in Italia il Consiglio Nazionale Green Economy che riunisce 53 organizzazioni di imprese di diversi comparti DALLA FORZA DELL’UOMO ALLA FORZA DELLA NATURA Nasce in Italia il Consiglio Nazionale Green Economy, una sede di confronto, di analisi e di proposta che si occupa dello sviluppo del settore nel nostro Paese. È formato da 53 organizzazioni di imprese provenienti da vari comparti della green economy . Le organizzazioni cui si fa riferimento sono le seguenti: AGESI; CONOE; Kyoto Club; ANCO; CDC RAE; CNA-Ambiente; Assogasliquidi-Federchimica; Ecomondo-Key Energy-Cooperambiente; Fise Assoambiente ;Ecopneus; Forum per la Finanza Sostenibile; CONAI ;Asstra; Area idrico Amb. Federutility; Assocostieri; Federesco; Federambiente; Global Compact ;GIFI; COBAT; CIC; Freight Leaders Council; APER; Legacoop Servizi; Coldiretti; Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile; Settore Ambiente-Sicurezza Confartigianato Segreteria organizzativa: Fondazione per lo sviluppo sostenibile; Confagricoltura; Federpern; CONIP; Fise Unire; AutoRecycling; Green economy Network Assolombarda; ANEV energia; COOU;AIAB;Assobioplastiche; CIA;Assovetro;Assorimap; Corepla; Fercargo; Planet Life Economy Foundation; Cial; JPE 2010; Distretto Energetica; Rilegno; Green Building Council Italia; Comieco; FREE-Coordinamento; Coreve; Consorzio RICREA; FIRE. Il Consiglio Nazionale darà seguito a quanto portato avanti, dallo scorso novembre, dagli Stati Generali della Green Economy, nati da un’idea del Ministro dell’Ambiente e delle associazioni di imprese “green” italiane. La manifestazione, tenutasi a Rimini a novembre del 2012, ha visto la partecipazione di oltre 1.500 iscritti, circa 40 relatori e l’intervento di due ministri, dell’Ambiente e dello Sviluppo economico. Oltre 1.000 esperti hanno partecipato al lavoro sugli otto gruppi dai quali sono nate le 70 proposte, elaborate per rispondere alla crisi economica e sociale, che hanno provocato dibattiti con gli ospiti intervenuti agli Stati Generali della Green Economy. La preparazione della seconda edizione degli Stati Generali, che si terranno a Rimini a novembre 2013 nell’ambito di Ecomondo, spetta al Consiglio Nazionale supportato dalla Fondazione Sviluppo Sostenibile e da alcuni specifici gruppi di lavoro. A tale proposito è necessario aggiungere che il Consiglio Nazionale ha affidato alla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile la funzione di organizzazione e di supporto delle proprie attività. Annamaria Bellomo Deborah Quintavalle Angela Ruggiero 4 Anno 17 - N. 1 Gennaio-Marzo 2013 Gli aiuti statali all’occupazione under 35 puntano sui laureati, sul Sud e sui green jobs. E la Bocconi prevede nascano fra i 15 e i 60 milioni di nuovi posti PER I TEEN ARRIVA IL GREEN La green economy ha un ruolo di rilievo per i giovani? Non ancora, ma le porte si stanno spalancando grazie alle proposte del Governo per incoraggiare gli under 35 a lavorare in un settore che, nonostante il periodo di crisi, è capace di generare ricchezza in modo produttivo e salutare. Il 26 gennaio scorso il ministro dell’Ambiente Corrado Clini ha presentato una circolare per l’incremento dell’occupazione giovanile proprio nel settore della “green economy”: il testo illustra i presupposti per la concessione di finanziamenti alle imprese che impieghino giovani neolaureati in ambiti eco-sostenibili, mettendo a disposizione 460 milioni di euro per i cosiddetti green jobs, suddividendo le azioni in un Piano Nord e un Piano Sud. Con la delibera del Piano Nord sono stati assegnati 130 milioni di euro. Maggiori risorse economiche sono state rese disponibili per le zone meridionali partecipanti al Piano Sud grazie al quale sono stati destinati 700 milioni di euro. Ma cosa sono i lavori green? Si tratta di professioni tese a elaborare strategie per diminuire il consumo di acqua, di materie prime e di energie al fine di ridurre l’impatto ambientale delle imprese. La sostenibilità tocca diversi settori e impiega già oggi più di 300 figure professionali. Il lavoro più diffuso è l’istallatore di impianti fotovoltaici e di pannelli solari, seguito dall’auditor ambientale, dal certificatore energetico, dall’esperto di risparmio energetico e dal manager verde. Inoltre, negli ultimi anni nel turismo si sta sviluppando l’offerta di vacanze ecologiche e l’effetto è la crescita della richiesta di esperti di turismo ambientale. Il mondo punta, dunque, ai green jobs, anche come via di salvezza alla drammatica situazione economica occidentale. Bisogna tener conto, però, che ogni attività lavorativa e imprenditoriale può diventare green solo con un’accurata progettazione che miri realmente a ridurre le sue conseguenze produttive sull’ambiente. A confermare le grandi potenzialità del Green, è anche una ricerca dell’Università Bocconi, secondo la quale il passaggio da un’economia tradizionale ad una “verde” po- trebbe originare tra i 15 e i 60 milioni di nuovi occupati aiutando così decine di milioni di italiani ad uscire dalla disoccupazione. Lo sviluppo sostenibile in tutti i settori imprenditoriali, dall’agrario al commerciale, diviene, quindi, un vantaggio per circa 142.000 giovani e neolaureati che vengono inseriti in un nuovo mondo e in un nuovo futuro. Un futuro verde. Valentina de Marco Angela Latorre Claudia Servidio Anno 17 - N. 1 Gennaio-Marzo 2013 Ha mai sentito parlare di Green Economy? a volte: 11% sì: 35% no: 54% Studenti delle discipline umanistiche a volte: 1% 5 sì: 37% no: 62% Studenti delle discipline scientifiche Nella vita quotidiana assume atteggiamenti green? a volte: 8% sì: 68% no: 24% a volte: 10% sì: 66% no: 24% Green economy e giovani. A confronto le risposte degli universitari iscritti a corsi umanistici e scientifici al questionario realizzato dagli studenti del Bianchi Dottula. L’indagine rileva che la maggior parte degli intervistati non sa cosa sia RIDUCENDO L’INQUINAMENTO VEDREMO MEGLIO LE STELLE Studenti delle discipline umanistiche La maggior parte degli universitari non conosce la green economy. Questo è il dato che emerge dalle interviste condotte su un campione di 101 iscritti alle facoltà umanistiche e un campione di 131 iscritti alle facoltà scientifiche del capoluogo di regione. Durante lo stage abbiamo sottoposto loro un questionario di dieci domande, preparate da noi studenti, per sondare il livello di conoscenza della green economy. Per assurdo è emerso che il 64% degli intervistati delle facoltà scientifiche ne sapeva meno a riguardo, rispetto al 54% dei colleghi umanisti. Alla domanda “cosa pensa che sia la green economy?”, molte sono state le risposte “fantasiose” date da entrambi i gruppi: alcuni pensavano fosse “una crisi circa l’economia”, altri “una cosa che riguarda la casa” o addirittura “una raccolta differenziata”. Nonostante tutto ci sono state risposte che fanno ben sperare nel futuro della green economy, come “uno sviluppo”, “scelte finanziarie che vanno a favore dell’ambiente” e “modo ecologico per migliorare l’ambiente”. In entrambe le facoltà, oltre il 60% degli studenti universitari nella vita quotidiana assume atteggiamenti green, attuando comportamenti mirati al risparmio energetico e alla riduzione dei rifiuti attraverso la raccolta differenziata. La nota dolente è che abbiamo riscontrato una generale pigrizia: molti sono virtuosi solo perché gli è imposto dai genitori. Inattese sono state le risposte riguardo alla consumazione del cibo biologico: nelle facoltà scientifiche il 52% non ne fa uso a fronte di un 62 % di studenti delle facoltà umanistiche che afferma di consumarlo. L’inquinamento cittadino da gas di scarico sarebbe un problema facilmente risolvibile se tutti seguissimo Studenti delle discipline scientifiche l’esempio degli universitari. Riguardo ai mezzi utilizzati per spostarsi in città, in entrambe le facoltà più del 64% degli intervistati si sposta a piedi o in bici. A tal proposito, abbiamo registrato, però, anche risposte irragionevoli di chi utilizza la macchina solo perché “non gli va di camminare” o di chi ha abbandonato la bici “solo perché si paga il biglietto in treno”. Con molto stupore abbiamo appreso che, nonostante si sappia ben poco della green economy, quasi tutti sfrutterebbero un’idea green per la propria impresa. Il dato è ancor più sorprendente se si considera che più del 70% non conosce associazioni o imprese che si occupino di green economy. Infine abbiamo chiesto “quali vantaggi può portare la green economy a livello socio-ambientale”. Molteplici e diverse sono state le risposte: “ci sarebbero meno malattie”, “si favorirebbe la crescita del turismo che porterebbe più profitto, più risparmio, più salute e più benessere”, “avendo una città più pulita si vive meglio”, ” meno rifiuti e più riciclo”, ”uno sviluppo sostenibile”, “più verde”, “meno inquinamento”, “un mondo e una vita migliore”, “nessun vantaggio solo una scelta personale”, “più salute”, “serve a tutelare l’ambiente e le specie in via d’estinzione”. Esiste, dunque, una consapevolezza dei cambiamenti positivi che la green economy potrebbe portare nella nostra società. Per iniziare, sarebbe sufficiente rendersi conto che alla green economy contribuiamo tutti noi ogni giorno con le nostre scelte comportamentali. Angela Catacchio Caterina Triggiani Fabiana Perniola Conosce imprese o associazioni che si occupano di Green Economy? sì: 32% no: 68% Studenti delle discipline umanistiche sì: 21% no: 79% Studenti delle discipline scientifiche 6 Anno 17 - N. 1 Gennaio-Marzo 2013 PUGLIA green country for bikers È in corso una piccola-grande rivoluzione: secondo i dati Istat, nel 2011 gli italiani hanno acquistato più biciclette che automobili. A spingere i nostri connazionali in sella alle due ruote ci sono diversi fattori tra cui la crisi economica e il caro-benzina, ma anche una maggiore sensibilità nei confronti dell’ambiente. Il ciclista non inquina, è silenzioso, non rovina la pavimentazione stradale, risparmia e fa risparmiare lo Stato. Le due ruote, quindi, sono il mezzo migliore per spostarsi e affrontare le normali incombenze quotidiane in una duplice chiave ecologica: tutelare l’ambiente e tutelarsi dallo stress. La bici per esempio risolverebbe i disagi del traffico, delle doppie file, oltre che dei gas di scarico. In tal senso Bari, come la maggior parte delle città pugliesi, non è agevolata dato il un numero limitato delle piste ciclabili e la scarsa tutela per la sicurezza dei ciclisti. Per porre rimedio a queste carenze, il Comune si è impegnato nella realizzazione di ulteriori piste ciclabili nei quartieri Murat, Libertà, Carrassi-San Pasquale e Poggiofranco. Questo impegno prevede anche la garanzia di realizzare una pista ciclabile per ogni nuova strada in costruzione. L’azione di sensibilizzazione all’uso delle due ruote è già percepibile nell’efficienza del Bike Sharing, il cui significato è “bicicletta condivisa”, e che offre l’opportunità ai cittadini di utilizzare a costi contenutissimi, un servizio di biciclette pubbliche che prevede il monitoraggio della presa in carico e della restituzione del mezzo. Il funzionamento è semplice. In 15 punti della città sono collocate postazioni nelle quali, attraverso una tessera elettronica, è possibile prelevare una bicicletta. La riconsegna può avvenire in un punto diverso da quello da cui è stata prelevata, al fine di migliorare l’integrazione fra diversi mezzi di trasporto. L’abbonamento annuale è di solo 10.00 €. Andare in bicicletta rappresenta anche l’opportunità di riscoprire la città in modo divertente, salutare ed ecologico, contribuendo a migliorare la qualità della vita di tutti. È dunque necessario continuare a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di trasformare il paesaggio urbano e arricchendolo di spazi verdi. A questo scopo la bicicletta si rivela il miglior mezzo di trasporto a zero impatto ambientale. Intanto la Regione Puglia ha siglato un protocollo d’intesa con AREM (Agenzia Regionale Mobilità), Trenitalia, Ferrovie Sud-Est, Ferrovie del Gargano, FerrovieAppulo-Lucane e Ferrotranviaria, per il trasporto gratuito delle biciclette sui treni regionali. Le società coinvolte si impegneranno ad attrezzare le stazioni con parcheggi e depositi per la sosta all’aperto e al chiuso delle due ruote. Tutto ciò è allineato con le strategie di promozione del turismo, italiano e straniero, nel territorio pugliese: una viabilità cicloturistica coordinata con servizi convenzionati di accoglienza e centri di diffusione delle eccellenze agroalimentari della regione. Le premesse ci sarebbero tutte. Il “Sunday Il “Sunday Times” identifica nel nostro territorio uno spazio ideale “a misura di bici”, segnalandolo t ra le migliori destinazioni italiane per l’estate 2013 Times”, uno dei più prestigiosi quotidiani britannici, identifica nel nostro territorio uno spazio ideale “a misura di bici”, segnalandolo tra le migliori destinazioni italiane per l’estate 2013, con la Toscana, la Sardegna e la Costiera Amalfitana. Data la configurazione prevalentemente pianeggiante, la Puglia potrebbe diventare un vero paradiso green per gli amanti della natura e i bikers. I turisti della Gran Bretagna non possono fare a meno di essere coinvolti dagli incantevoli paesaggi e dalla squisitezza della cucina tradizionale. È una sfida da raccogliere. Il calore della nostra gente, le bellezze naturalistiche e architettoniche, già molto apprezzate dagli stranieri, meritano di più. Molto di più. Roberta Bellomo Valeria Borrelli Deborah Neve Anno 17 - N. 1 Gennaio-Marzo 2013 FAST AND BIKE Il cicloturismo sta diventando una delle forme di turismo più diffuse in Europa. Anche la Puglia negli ultimi anni ha incrementato forme di mobilità sostenibile per ridurre i consumi energetici e valorizzare i territori pugliesi. Numerosi sono, infatti, i percorsi e le reti ciclabili integrati realizzati o in via di individuazione. Grazie al contributo delleAmministrazioni locali e ai nuovi strumenti di pianificazione e programmazione dei trasporti della Regione, la Puglia ha aderito a progetti interregionali e trasnazionali creando una rete ciclabile locale che entrerà in contatto con una rete europea di trasporto per il turismo sostenibile. “La mia bicicletta è sicuramente il più bel mezzo di locomozione ed anche il più ecologico, ma esistono altre tecniche di conversione energetica amiche dell’ambiente?”. Se lo domanda la FIAB Puglia, che ha aderito all’iniziativa di ISES Italia, ente per la diffusione delle fonti energetiche alternative organizzando un percorso eolico. Vi è una consapevolezza tra i ciclo-ecologisti di Puglia: andare in bicicletta è un modo per utilizzare fonti energetiche alternative al petrolio. Così il ciclo-ecologista pedala contento di bruciare grassi animali, leggero e silenzioso lungo i suoi tranquilli sentieri. Uno dei sogni/progetto più ambiziosi dei ciclo-ecologisti di Puglia è trasformare l’acquedotto del Sele Calore nella più bella e lunga “Via verde” d’Europa. Il 22 novembre FIAB Puglia ha inviato al presidente dell’Acquedotto Pugliese, Riccardo Petrella, una proposta per la valorizzazione turistica integrata degli itinerari escursionistici collegabili al Canale Principale dell’Acquedotto. Lungo le vie erbose che ricoprono le poderose condotte d’acqua, si conservano una natura magnifica fatta di macchia mediterranea e boschi di querce. E ancora integro l’idioma architettonico della Murgia fatto di muretti, terrazzamenti, trulli e costruzioni a Pignon, caratteristiche dei territori rurali della transumanza. I cicloamici propongono che la lunga via divenga la dorsale di una rete di strade verdi che valorizzino il territorio agli occhi di turisti attenti e rispettosi. Il coordinamento FIAB Puglia presenta ai tecnici e ai politici della Regione una serie di proposte per l’organizzazione della mobilità sostenibile nei Parchi e nelle aree protette che stanno per essere costituiti. L’istituzione dei Parchi è senza dubbio una grande occasione per la valorizzazione e la difesa di territori di interesse naturalistico. Bisogna ovviamente ridurre l’impatto del traffico veicolare e non aumentarlo con lo sviluppo di un turismo di massa. Pertanto i parchi e le aree protette devono vedere potenziati tutte le infrastrutture per la mobilità sostenibile. In particolar modo è opportuno valorizzare la rete viaria secondaria utile per andare a piedi e in bicicletta. Uno dei luoghi previlegiati è il Parco Nazionale del Gargano. L’ente di gestione è molto attivo e compie interessanti iniziative di valorizzazione e promozione culturale. Sono anche state realizzate su antichi sentieri e mulattiere interessanti e incantevoli percorsi ciclabili (in realtà più adatti alle mountain bike).Anche qui, malgrado l’ente Parco, il territorio risulta offeso da discariche abbastanza estese. Un sistema naturale, di terra e di mare, dall’equilibrio precario, il principale pericolo è l’uomo! La Riserva Naturale di Torre Guaceto ha un’estensione di 1.114 ettari di cui 716 nel territorio di Carovigno, 398 in quello di Brindisi. Scegliendo di attraversare il parco partendo dalla collina in agro di Carovigno, dove sorge il castello di Serranova, si percorrono bellissime strade e percorsi ciclabili, cinti da muretti a secco oltre i quali si estendono oliveti secolari e tra questi sorgono masserie e case coloniche. Si raggiunge così la zona umida, alimentata da polle d’acqua dolce. Dal Castello alla Fiera: una nuova pista ciclabile. Una pista ciclabile a regola d’arte sostituirà le strisce gialle tracciate dalla precedente amministrazione sul disconnesso e strettissimo marciapiede del lungomare Vittorio Veneto di Bari. Un cordolo delimiterà una corsia, asfaltata di rosso, percorribile esclusivamente dalle biciclette: dal Castello Svevo alla Fiera del Levante nascerà la seconda pista ciclabile di Bari. È questo il fiore all’occhiello di un progetto per la riqualificazione del lungomare Vittorio Veneto presentato dai tecnici della Lease e Rent company all’amministrazione comunale. Inaugurazione delle Piste Ciclabili presenti nella Zona Umida di Margherita di Savoia. Grande risonanza è stata data all’inaugurazione delle piste ciclabili realizzate dall’Unione dei Comuni in Zona Umida. I lavori, finanziati dalla Regione Puglia con le misure 5.2 e 4.16 dei fondi Por, riguardano la realizzazione non solo di percorsi ciclabili ma anche di un’area attrezzata per la sosta dei camper. Nell’occasione il Sindaco Raffaele Bufo ha sottolineato l’importanza di queste opere pubbliche che vanno a valorizzare ulteriormente il patrimonio ambientale della Zona Umida delle Saline. In questo progetto ha avuto un ruolo importante anche il Comune di Margherita di Savoia poiché parte dei percorsi si snoda attraverso il territorio comunale. In mountain bike per scoprire il Parco Nazionale dell’Alta Murgia. L’obiettivo del progetto è organizzare funzionalmente e strutturalmente i percorsi ciclopedonali nelle tratte interne al Parco per renderli funzionali al sistema della fruizione del Parco stesso. Questi tratti di percorso, infatti, si intrecciano con gli altri itinerari, sia trekking che ciclopedonali, ma soprattutto con il sistema dei centri visita ed infopoint nonché con il progetto per le aree di sosta attrezzate, entrambi parte integrante di un sistema più generale di servizi. Si comprende così l’entusiasmo della Puglia per la bicicletta in quanto il mezzo possiede un potenziale enorme, tutto da sviluppare, per ridurre le emissioni provenienti dai mezzi di trasporto. Si vorrebbe così concludere: Ora avete le piste ciclabili… pedalate! Valentina Matarrese Arianna Risola Viviana Vitulli Dai percorsi di cicloturismo nei parchi alla mobilità sostenibile nelle città: ecco cosa offre la Puglia agli amanti delle due ruote 7 8 Anno 17 - N. 1 Gennaio-Marzo 2013 Da oggi anche l’Europa premia il Green. I premi europei per la promozione d’impresa rappresentano un riconoscimento alle migliori iniziative pubbliche o pubblico-private finalizzate a creare una situazione favorevole all’interno delle imprese e alla promozione dello sviluppo delle imprese e dell’imprenditorialità, che è diventata ormai il perno della ripresa economica e dell’incremento dei posti lavorativi. Gli European Enterprise Promotions Awards, inaugurati nel 2005, non rappresentano una vera e propria competizione, ma intendono soprattutto attuare un’opera di sensibilizzazione in campo imprenditoriale e attribuire il giusto riconoscimento per i traguardi raggiunti. Un’ultima importante sezione, aggiunta nel 2013 alle cinque già esistenti, è finalizzata a premiare progetti che sostengano lo sviluppo dei mercati verdi e dell’efficienza nell’utilizzo delle risorse. In tutte le categorie vi è un riconoscimento delle iniziative sia a livello nazionale sia regionale e locale. Eccole di seguito elencate: -lo sviluppo dello spirito imprenditoriale, che riconosce le iniziative volte a promuovere una mentalità imprenditoriale tra i giovani e le donne; -l’investimento nelle competenze imprenditoriali risultanti dalle iniziative atte a migliorare le competenze d’imprenditori e manager; -lo sviluppo dell’ambiente imprenditoriale che riconoscono le politiche innovative volte ad aumentare la nascita e lo sviluppo delle imprese e semplificare procedure legislative e amministrative delle aziende per favorire piccole e medie imprese; -il sostegno all’internazionalizzazione delle imprese che promuovono e stimolano le aziende, in particolare le piccole e medie imprese, a fare un uso maggiore delle opportunità offerte dai mercati interni ed esterni all’Unione europea; -l’imprenditorialità responsabile ed inclusiva, in altre parole la responsabilità sociale d’impresa nelle piccole e medie imprese. Riconosce quindi gli sforzi volti a promuovere l’imprenditorialità tra i gruppi svantaggiati (disoccupati, migranti regolari, disabili o persone appartenenti a minoranze etniche). Nella storia del concorso, i progetti presentati sono più di 2.000 - nel loro insieme, hanno contribuito alla creazione di più di 10.000 nuove imprese - e il loro maggior obiettivo è dare visibilità alle migliori pratiche imprenditoriali, sensibilizzare maggiormente l’opinione pubblica sul ruolo degli imprenditori nella società, incoraggiare e ispirare i potenziali imprenditori, soprattutto i più giovani. A questo concorso possono partecipare L’EUROPA PREMIA LE IMPRESE VERDI enti pubblici dell’UE, Paesi associati al programma per l’innovazione e la competitività (CIP) come l’Islanda, la Norvegia, la Serbia e la Turchia. Tra i soggetti ammissibili risultano esserci organizzazioni nazionali, comuni, città, regioni e comunità, nonché partenariati pubblici che, ritenuti candidabili dal rispettivo Paese per la promozione d’impresa, saranno invitati a partecipare alla cerimonia di premiazione. Le informazioni in merito a tutte le iniziative intraprese dai candidati saranno pubblicate sul sito Web European Enterprise Promotion Awards’ website, e rese visibili a un numero di utenti quanto più ampio possibile. Una campagna sui mass-media e sui social media farà pubblicità ai candidati mettendoli in primo piano. Due le tipologie di vincitori: per categoria, per la realizzazione creativa di pratiche imprenditoriali, e un unico vincitore su tutti, che riceverà il Gran Premio della Giuria. Oltre al premio in questione, le imprese migliori ri- ceveranno un riconoscimento per la creatività dimostrata e per il successo nella riuscita del progetto, risultando un esempio per la nascita di altre iniziative all’interno dell’Unione Europea. Sono previste due fasi di selezione: nazionale ed europea. Solo superando la prima i candidati potranno essere ammessi alla seconda fase di assegnazione degli Awards. Una giuria di alto profilo selezionerà i vincitori finali, che saranno eletti durante una cerimonia di premiazione, prevista a novembre del 2013. La scadenza per trasmettere le candidature al Ministero dello Sviluppo Economico (posta ordinaria e indirizzo di posta elettronica della dottoressa Giacosa - [email protected]) è stata fissata il 24 maggio 2013. Paola Fasano Ilaria Geruzzi Paola Giangregorio Da Energy 2013 di Hannover a Pollutech Salone Energy c/o Hannover Messe, realizzato dall’8 al 12 aprile 2013 ad Hannover (Germania) e Hannover Messe. Il sito internet è www.hannovermesse.de. Henergy si realizza nella più grande manifestazione fieristica internazionale dedicata alle tecnologie industriali, ovvero Hannover Messe. Energy si conferma leader mondiale tra le fiere specializzate nel settore della produzione di energie rinnovabili, arricchito da un denso calendario di forum e conferenze dedicati appunto alle energie rinnovabili. Nell’ultima edizione ci sono stati 104.000 visitatori con una percentuale del 59,7% provenienti dall’Europa, il 26,3% dall’ Asia, il 10,2% dal- l’America, il 2,4% dall’Africa e 1,4% dall’Australia e Oceania. Gli espositori erano 1.100 per uno spazio espositivo di 40.000 mq. Expo Italia Real Estate EIRE, dal 4 al 6 giugno nel quartiere fieristico di Milano, dà spazio al green nel settore immobiliare. Si tratta dell’appuntamento annuale internazionale più importante riguardante l’area mediterranea con i principali operatori che presentano i rispettivi progetti, intrecciano relazioni d’affari e si confrontano sulle opportunità di sviluppo del proprio business. Questo evento riguarda settori come: - Retail Real Estate (sviluppo dei centri com- merciali, travel retail negli aeroporti e stazioni). - Settori Turistico-Alberghieri, porti turistici e Golf & Leisure. - Logistica Real Estate (sviluppo e investimenti di parchi logistici, interporti e consorzi industriali). - Social Housing (modelli di housing sociale). - Energie Rinnovabili (sviluppo fotovoltaico della terra e sulle coperture). - Nuovi Stadi (complesse operazioni di sviluppo dell’impiantistica sportiva). Nell’ultima edizione ci sono stati oltre 10.000 visitatori con 454 espositori per uno spazio di 25.000 mq. Per altre informazioni si può consultare il sito internet www.eire.mi.it. Anno 17 - N. 1 Gennaio-Marzo 2013 La nostra regione in prima linea con un progetto che mira a creare accordi, favorire investimenti e promuovere la diffusione di informazioni sulle opportunità per le imprese 9 La Puglia, la Cina e un obiettivo comune: la green economy RENEWAL è il nome del progetto cofinanziato da Regione Puglia, Regione Emilia-Romagna e dal Ministero degli Affari Esteri muovendosi nell’ambito del Programma MAE-Regioni-Cina. Coordinato dalla Puglia, diventerà realtà grazie all’ARTI (Agenzia regionale per la Tecnologia e l’Innovazione). Previsto per il 2013 in data da definirsi, RENEWAL ha lo scopo di favorire scambi tecnologici ed economici tra le imprese pugliesi e le loro equivalenti cinesi nei settori energia rinnovabile, protezione ambientale ed edilizia sostenibile. Il fulcro di questa cooperazione sono le province cinesi di Zhejiang e Guangdong. Con quest’ultima nel giugno 2011 la Regione Puglia ha firmato un programma d’intesa a livello politico per stabilire un rapporto di collaborazione nel campo della Green Economy. Il progetto mira a semplificare la nascita di contatti con partner pubblici e privati delle città sopra citate, la creazione di accordi e progetti italo-cinesi, di investimenti cinesi in Puglia per promuovere la diffusione di informazioni circa le opportunità disponibili e momenti di scambio e incontro previsti sia in Italia che in Cina. È previsto il coinvolgimento del Distretto Produttivo delle Energie Rinnovabili e dell’Efficienza energetica “La Nuova Energia”, il Distretto Produttivo dell’Ambiente e del Riutilizzo e il Distretto Produttivo dell’Edilizia Sostenibile. Tutte le informazioni a riguardo sono riportate nel sito web http://www.arti.puglia.it. Sempre all’interno del Programma MAERegioni-Cina si colloca il progetto GIT – Guangdong/Italy Traineeship a cui partecipano varie Regioni italiane con il coordinamento della Regione Emilia Romagna e il cofinanziamento del Ministero degli Affari Esteri. La realizzazione, ideata dalla Fondazione Italia-Cina, vede come fine ultimo il rafforzamento delle relazioni economiche tra le Regioni italiane coinvolte e la Provincia del Guangdong tramite azioni di formazione e traineeship a dirigenti/manager privati, forum e tesi che consolidino relazioni e esperienze bilaterali di scambio economico. Le attività praticate in questo progetto sono le seguenti: - Italian Traineeship in Guangdong dove i partecipanti italiani hanno seguito un corso introduttivo di due giorni in Emilia Roma- gna, un periodo di due settimane in Guangdong (di cui almeno dieci giorni lavorativi presso aziende cinesi coinvolte), e infine partecipazione al forum di Canton; - Forum di Guangdong (giornata lavorativa di incontri fra le regioni partner e le loro controparti coinvolgendo imprese e istituzioni); - Guangdong Traineeship in Italy: un corso per i partecipanti cinesi di due giorni in Emilia Romagna e un periodo di traineeship di dieci giorni lavorativi presso imprese delle regioni partner; - Forum in Italia con l’organizzazione di giornate lavorative in forma di forum pubblico a Bologna per valorizzare i risultati conseguiti e promuovere la collaborazione Italia-Cina (al termine della Traineeship). Tra i settori coinvolti molti sono Green: l’ambiente, l’edilizia sostenibile, la sicurezza alimentare, la meccanica strumentale e il turismo. Il progetto ha avuto una durata di tre mesi, tra il gennaio e il marzo del 2013. Paola Fasano Ilaria Geruzzi Paola Giangregorio Lyon 2014: le principali fiere nel mondo Ecobuild China, evento dedicato al settore delle costruzioni ecologiche, al design, alle tecniche e ai materiali di costruzione ecosostenibili, si terrà nell’aprile 2014 a Shanghai. La prima edizione, realizzata nel 2012 dagli organizzatori di Ecobuild Londra, ha reso l’evento una delle manifestazioni espositive più prestigiose del settore, alla quale la regione Puglia ha partecipato con successo. L’Ecobuild China è caratterizzata da un format unico che associa ad aziende espositrici un ampio spettro di conferenze, seminari e dimostrazioni di alto livello, e riguarda settori come: - Tecnologie pulite a basse emissioni - Risparmio ed efficienza energetica - Energie rinnovabili e microgenerazione (solare, eolica, biomassa) - Gestione efficiente dei sistemi idrici - Servizi di edilizia e gestione - Strutture e materiali edili ecosostenibili - Opere esterne ecofriendly - Finiture e materiali bio - Servizi professionali all’avanguardia. Alla prima edizione (2012), i visitatori erano circa 15.383 provenienti dalla Gran Bretagna, Australia, Stati Uniti, Olanda, Giappone, Nuova Zelanda, Francia, Russia e Cina (91%) con un numero di espositori pari a 127. Per altre informazioni consultare il sito internet www.ecobuildchina.com Lione, Francia. Nel Novembre 2014 si terrà Pollutec Lyon, l’evento più importante per i settori dell’ambiente e delle energie rinnovabili in Francia e uno degli eventi più rilevanti d’Europa nell’ambito delle eco-tecnologie, delle tecniche e dei processi per il trattamento dell’inquinamento. I settori merceologici riguardano in particolare: - Ottimizzazione delle risorse - Energia e cambiamenti climatici - Istituzione, ricerca, educazione e training - Servizi per lo sviluppo sostenibile Alla prima edizione hanno partecipato 62.868 visitatori di 105 Paesi; gli espositori, circa 2.318 provenienti da 40 Paesi, in uno spazio di 99.267 mq.Altre informazioni sul sito www.polentec.com Paola Fasano, Ilaria Geruzzi, Paola Giangregorio 10 Anno 17 - N. 1 Gennaio-Marzo 2013 La Green Economy non è solo uno slogan, è una realtà: una concreta e seria opportunità per il nostro Paese e per le aziende del settore agroalimentare La riscoperta del biologico in tavola Mangiare biologico è tornare ai ritmi e ai tempi della natura, ai cicli delle stagioni, assecondandone le attitudini e la produttività. L’agricoltura biologica è un tipo di agricoltura che considera l’intero eco-sistema agricolo, sfrutta la naturale fertilità del suolo favorendola con interventi limitati, promuove la biodiversità in cui opera e limita o esclude l’utilizzo di prodotti di sintesi, e degli organismi geneticamente modificati (OGM). Secondo uno studio di ISMEA, apportato nell’ultimo bimestre del 2011, le famiglie italiane hanno aumentato il consumo della spesa domestica per prodotti biologici confezionati (+13%) e ortofrutta fresca (+11,6%). Ai primi posti vi è il Nord Est (+23,2%), seguito dal Centro (+14,8%) e dal Nord Ovest (+9,1%); in negativo il dato riguardante il Sud (-5,1%), nonostante la produzione agricola sia concentrata quasi esclusivamente in queste regioni. Nel primo bimestre, l’andamento dei prezzi all’origine è stato relativamente stabile. Mentre il mercato ortofrutticolo mostra una flessione congiunturale media dei prezzi di circa l’1%, il mercato Bio evidenzia tendenzialmente prezzi in crescita di circa il 10% rispetto all’inizio del 2010. Per quanto riguarda la vendita al dettaglio, al contrario, si nota che i prodotti biologici sembrano essere consumati meno rispetto ai corrispondenti prodotti convenzionali. Tra le ragioni di questo fenomeno c’è il sempre maggior ricorso alla filiera corta (vendita diretta da parte dei produttori), che consente di abbattere il prezzo finale eliminando diversi passaggi commerciali, con vantaggi economici sia per il produttore che per il consumatore. Una ricerca finanziata dall’Università di Stanford sostiene che tra prodotti biologici e convenzionali non ci sia differenza, se si considerano gli effetti sulla salute e inoltre i prodotti bio- logici non sono più nutritivi. Lo studio riscontra una quantità di pesticidi superiore del 30% nei prodotti di agricoltura convenzionale, ma sostiene anche che questa percentuale non incida sulla salute dell’uomo. Inoltre, secondo un’opinione diffusa, i cibi biologici presentano valori più elevati di micotossine (sostanze naturali ad azione tossica prodotte da numerose specie di funghi). Diversi studi su micotossine, aflatossine e altri contaminanti degli alimenti non hanno però evidenziato differenze significative. In particolare, lo studio: “Qualità alimentare specifica e sicurezza dei cibi biologici”, presentato alla XXII Conferenza FAO per l’Europa, enuncia che “si può escludere che la produzione biologica conduca a un rischio di contaminazione da micotossine più elevato”, ma conclude rivelando la necessità di ulteriori studi sull’argomento. In altre parole la scienza è ancora insicura rispetto agli effetti sulla salute umana dei cibi biologici. L’agricoltura biologica, soprattutto se vista come modello di sviluppo globale, è stata soggetto di dibattiti e critiche. In particolare sono due le principali obiezioni sollevate: la sua non sostenibilità su larga scala e la scarsa scientificità di talune sue pratiche legate all’assioma “naturale=buono”. Se è vero che il divieto di usare la maggior parte di prodotti agrochimici di sintesi riduce quella parte dell’impatto ambientale agricolo legata all’immissione di molecole tossiche nell’ambiente, è anche vero che la produzione biologica ha una resa inferiore del 20-45% rispetto a quella convenzionale e pertanto, per produrre le medesime quantità, sarebbe necessario mettere a coltura il 25-64% di terre in più. Questo porterebbe alla distruzione di habitat naturali importanti per la biodiversità e, secondo alcuni, ad aggravare il problema della fame, dimenticando che il problema della fame nel mondo non dipende dall’insufficiente produzione agricola ma da una parziale distribuzione di essa. Infatti, molti Paesi occidentali nei giorni nostri gettano centinaia di tonnellate di prodotti alimentari. Sembra, dunque, che in realtà sia l’attuale sistema di produzione agricola intensiva, a non essere sostenibile. Vi è inoltre la credenza, controversa, che le pratiche di gestione biologica consentano di ridurre l’inquinamento in falda da azoto o che aiutino lo svi- Anno 17 - N. 1 Gennaio-Marzo 2013 Tutti i weekend le delizie delle oasi WWF Sempre più aziende si avvicinano alle idee green, per un futuro più ecologico. L’abbiamo visto con il progetto casa sostenibile 3.0 e con la trovata commerciale a energia rinnovabile che, sfruttando sole e vento, propone lampade green a buon mercato. Ora anche il menù di Ikea si fa green con ingredienti provenienti dalle oasi WWF. Tutti i fine settimana fino al 29 luglio Ikea proporrà nei suoi ristoranti piatti preparati con prodotti biologici della linea “Terre dell’Oasi”. A quanto pare il menù non è neanche costoso come si potrebbe pensare. Ikea continua a stupire con l’immissione nei ristoranti Ikea menù biologici. L’obiettivo della collaborazione tra il colosso svedese e il WWF è promuovere un’alimentazione più sostenibile. In questo modo, oltre a salvaguardare l’ambiente, si potranno assaporare le prelibatezze ottenute con tecniche naturali dalle aree naturali tutelate dal Panda. Attualmente sono cinque le principali oasi WWF da dove provengono i prodotti: la Riserva regionale del Lago di Penne (Abruzzo), l’Oasi della Laguna di Orbetello (Toscana), la Riserva naturale regionale del Bosco di Vanzago (Lombardia), la Riserva naturale di Monte Arcosu (Sardegna) e la Riserva naturale regionale delle Saline di Trapani (Sicilia). Un’iniziativa questa, promossa da WWF e Ikea, che sicuramente riuscirà a riscuotere molti consensi considerato anche i costi accessibili. Si potrà dunque contribuire concretamente alla salvaguardia della biodiversità, scegliendo un primo piatto nei ristoranti presenti nei grandi store a soli tre euro. I prodotti utilizzati per realizzare i cinque primi piatti proposti in menù saranno la pasta di farro e il sale di “Terre dell’Oasi”, oltre a verdure e formaggi vari provenienti da produzioni luppo delle comunità microbiche del suolo. I nemici del biologico attaccano le coltivazioni naturali con le più diverse motivazioni scientifiche. Secondo loro l’agricoltura biologica è in grado di avvicinarsi ai risultati di quella convenzionale, solo se accoppiata a una fertilizzazione del terreno inoltre a causa della scarsità di animali allevati in modo biologico è attualmente consentito l’utilizzo anche di fertilizzanti certificati come biologici che di fatto però derivano da produzioni convenzionali. Questa pratica rende le rese dell’agricoltura biologica dipendenti dalla presenza di una forte agricoltura convenzionale. È importante poi ricordarsi che l’agricoltura biologica esiste da mil- lenni ed è quella che l’uomo ha sempre utilizzato. In ogni caso da un punto di vista energetico, l’agricoltura biologica è meno dipendente da idrocarburi, fertilizza il terreno e tutela la biodiversità dell’ecosistema. Alcuni detrattori del “modello” biologico criticano fortemente anche l’uso della presunta superiorità del cibo biologico per far passare provvedimenti che ne impongano l’utilizzo nelle scuole sostenendo in modo artificiale il settore. L’agricoltura biologica in questi anni ha sollevato molto interesse nei consumatori soprattutto a causa di alcuni scandali alimentari (BSE e Diossina) pur rimanendo un piccolo mercato, dovuto in larga parte ai prezzi più alti rispetto ai corrispettivi biologiche. Questo è solo il primo passo verso la realizzazione di un progetto più grande. A breve, il WWF lancerà la sua nuova piattaforma web denominata “food”, dedicata all’alimentazione sostenibile. All’interno si troveranno suggerimenti e indicazioni per la scelta di prodotti naturali e a basso impatto ambientale. Nel frattempo per un’alimentazione veramente green il WWF, consiglia 5 semplici regole: - acquistare prodotti locali e di stagione - ridurre il consumo di carne - non scegliere il pesce in pericolo di estinzione e di taglia piccola - ridurre gli sprechi alimentari - evitare cibi troppo elaborati ricchi di grassi. Monica Antonacci Roberta Ladisa prodotti convenzionali. In Italia, uno dei paesi leader nella produzione biologica europea, interessa circa il 6,9% della superficie agricola, di cui più del 50% rappresentato da pascoli e foraggere. Oltre alle considerazioni di tenore ambientale, altri motivi che hanno spinto l’adozione di questo tipo di pratica agricola, in generale, sono stati quelli di tenore imprenditoriale e quelle legate alla disponibilità di finanziamenti dell’Unione Europea per l’adozione di pratiche agricole ecocompatibili. Chi si vuol bene va oltre l’OGM, segue il Bio e si fida della natura. Loredana Allegrezza Monica Antonacci Rossella Cascella Roberta Ladisa 11 12 Anno 17 - N. 1 Gennaio-Marzo 2013 ABITARE ECOLOGICO per proteggere la salute e l’ambiente Il concetto dell’ecosostenibilità introdotta nel campo dell’edilizia è piuttosto recente: i costi sempre più alti delle energie non rinnovabili e tradizionali, la necessità di proteggere l’ambiente e la volontà di creare case più confortevoli e salubri, hanno accelerato la ricerca che oggi ci permette di avere case più efficienti ed ecosostenibili. Le chiamiamo “case ecologiche” proprio perché si adattano perfettamente all’ambiente, senza emissioni di gas nocivi emanati dagli impianti energetici tradizionali. La sostenibilità di queste abitazioni è data proprio dai materiali impiegati per la loro costruzione e dall’integrazione, all’interno, di un sistema energetico moderno, il cui motore è l’energia pulita e rinnovabile. Il nuovo standard progettato dall’azienda EcoCasaFutura di Teramo è basato su un sistema energetico capace di autoalimentarsi, ovvero il fabbisogno energetico è soddisfatto dall’impianto dell’edificio senza sostenere i costi elevati che impongono le società di energie non rinnovabili. Inoltre, le case ecologiche sono costruite e progettate secondo i più alti standard di sicurezza, come l’antisismico. Siamo dinanzi ad un ritorno ai materiali del passato, come il legno, ma con conoscenze tecniche e ingegneristiche del futuro. Possiamo, dunque, dire che il futuro stesso è nell’ambiente e nelle case ecostostenibili, capaci di unire alte prestazioni, design e costi di gestione ridotti. Simon Dale e la sua famiglia vivono nel Galles e hanno fatto del proprio impegno nella sostenibilità e della coscienza ecologica un vero e proprio stile di vita, tanto da trasformare la casa in cui vivono in uno dei posti più eco, ma anche più incantevoli, che si possano immaginare. Un luogo da favola, che sembra uscito dalle pagine dei fratelli Grimm. E pensare che gli è costato solo 3mila sterline.Arredamenti semplici e un’unica concessione alla modernità: la motosega con cui Dale ha procurato il legno per costruirsi la casa, senza però andare a intaccare alberi secolari o minacciare le foreste. Per il resto, ha utilizzato mani, pala, scalpello e martello. E in quattro mesi la casa era pronta: costruita in paglia, pietra e legno, con un tetto di zolle di terra. Riscaldata con un camino a legna e dotata di pannelli solari per produrre energia elettrica. In quest’ottica ha dotato la sua dimora di un impianto per il compost, l’ha isolata usando la paglia sistemandola sopra uno strato di plastica e il frigorifero è raffreddato grazie a un sistema che utilizza l‘aria fredda che scorre sotto le fondamenta. Le pareti interne sono rifinite con intonaco di calce. Molto diffuse sono, poi, le costruzioni in cob, un materiale composto da argilla, sabbia, paglia, acqua e terra. Il costo del materiale edile è bassissimo e compensa largamente il maggior costo eventuale della manodopera necessaria. A Djenné, la città più antica dell’Africa sud sahariana, nota per le sue architetture in terra cruda, si trova la Moschea del Venerdì: la costruzione in terra più grande del mondo. I muri accumulano di giorno, con la loro grande massa termica, il calore esterno, rilasciandolo durante la notte così che le oltre 3000 persone che l’aula di preghiera può contenere, stiano sempre fresche. Di costruzioni in terra cruda ne esistono anche di moderne, come la Chiesa della Conciliazione a Berlino, con una parete di argilla spessa 60 cm e alta 7 metri; il Convent Avenue Studio a Tucson, in Arizona; il National Wine Centre ad Adelaide, in Australia; il padiglione dei felini dello zoo di Basilea, dove un muro di terra cruda sorregge la copertura in cemento armato e molte altre. In Francia, le costruzioni in terra cruda sono tutt’oggi molto diffuse. Quella più utilizzata in questo Paese, è la tecnica del Torchis che prevede che terra e paglia vengano miscelate e poi impiegate per il rivestimento di una griglia di legno ancorata alla struttura portante. Anche in Puglia queste costruzioni sono molto diffuse: Equilibrium è un’azienda nata a Lecco due anni fa, con il lancio del Biomattone (blocchi prefabbricati ottenuti combinando il truciolato vegetale di canapa con un legante a base di calce idrata e additivi naturali) e di un approccio “open source” con la sola registrazione dei marchi e ha l’ambizione di fare dell’edilizia un’industria di prossimità, sempre usando materiali naturali. Ma non solo: a metà marzo, sarà presentata una nuova linea di prodotti alimentari a base di canapa. Sono alimenti nutraceutici, che hanno effetti positivi sull’organismo, a partire dalla riduzione del colesterolo e che permetteranno anche di non buttare via niente delle piante coltivate per i prodotti destinati all’edilizia. I passi successivi saranno l’integrazione verticale per lavorare autonomamente la bacchetta di canapa e il tessile. Sempre guardando al futuro. Valeria Lagona, Graziano Colianni La sostenibilità è contagiosa Anche un gruppo industriale ormai ben consolidato in tutto il mondo come Ikea ha manifestato il suo interesse verso l’ambiente con il progetto People Planet Positive, annunciando che entro il 2020 impiegherà energie rinnovabili e pulite, inserendo reparti adibiti alla vendita di prodotti a risparmio energetico, iniziando dalle cucine. La società ha investito 1,5 milioni di euro destinati alla realizzazione di impianti eolici e solari per produrre energia rinnovabile che copra circa il 70% del fabbisogno elettrico del gruppo. L’impresa è già proprietaria di molti parchi eolici e in ogni edificio del mondo, appartenente alla sua società, si possono contare 342.000 pannelli solari. Inoltre, ha acquistato 10 milioni di metri cubi di legname per la produzione di armadi e letti. Aquesto proposito Ikea ci aiuta a vivere in modo più sostenibile anche nelle nostre case con dei piccoli e pratici consigli… Eccone alcuni che si possono estrapolare direttamente dal loro sito istituzionale: - per illuminare le tue stanze utilizza le lampadine a LED: consumano meno; - sostituisci il tuo piano cottura in vetroceramica con un piano a induzione: l’acqua bollirà prima; - per gustose e sane ricette utilizza cestelli per bollitura a cottura a vapore e pentole a pressione: risparmierai energia e guadagnerai in salute; - soluzione per il riciclaggio? Comodi cestelli Ikea , facili da pulire e trasportare: ridurrai la produzione di rifiuti. L’impegno è, quindi, la salvaguardia della natura con un progetto a misura di casa e di uomo. In Gran Bretagna, precisamente nell’East London, la famosa multinazionale ha creato un nuovo quartiere sostenibile chiamato Strand East. Si tratta di un vero e proprio villaggio eco-sostenibile che comprende case, bar, hotel, ospedali , asili e parchi circondati da due canali d’acqua in stile Venezia. Sarebbe un’idea innovativa se anche in Italia lo Stato collaborasse alla creazione di questi progetti che contribuiscono soprattutto al rispetto dell’ambiente con una visione di un villaggio dal design ecologico ed economico che sfrutta solo energie pulite. Come noi, sempre più aziende hanno compreso che il binomio economia+ecologia = futuro. Claudia Servidio Valentina de Marco Angela Latorre Anno 17 - N. 1 Gennaio-Marzo 2013 Piccoli gesti oggi, grandi vantaggi domani Il risparmio è doppio guadagno. Questo è il punto centrale sul quale molte famiglie, oggi, sono costrette a riflettere. Il risparmio energetico può avvenire in vari modi. Esistono infatti diverse classi energetiche, i cui valori di riferimento variano anche all’interno di una stessa tipologia di elettrodomestico: • Per il frigorifero, la classe A consuma 300 kWh all’anno, mentre la classe C ne consuma fino a 560; • Per la lavatrice, la classe A consuma meno di 247 kWh all’anno, mentre la classe C ne consuma fino a 351; • Per il forno elettrico, la classe A consuma tra i 60 e i 100 kWh all’anno (a seconda delle dimensioni del forno stesso), mentre la classe C ne consuma tra i 100 e i 140; • Per il condizionatore, la classe A consuma meno di 891 kWh all’anno, mentre la classe C ne consuma fino a 1018. Scegliendo un elettrodomestico di classe A o superiore, il risparmio medio sulla bolletta energetica è di circa il 30%. L’etichettatura energetica è la “carta d’identità” di un elettrodomestico, lo strumento per informare gli acquirenti e avviarli verso acquisti sempre più responsabili. In futuro, l’etichetta energetica dovrà essere applicata anche ai prodotti per uso commerciale o industriale (celle frigorifere, display, distributori automatici), così come i prodotti che non consumano energia, ma che hanno un significativo impatto, diretto o indiretto, sui risparmi energetici, come infissi isolanti e porte esterne. Annamaria Bellomo Deborah Quintavalle Angela Ruggiero La Puglia energetica: alternativa e rinnovabile Le energie rinnovabili sono fonti di energia alternativa non esauribili e molte di esse hanno la particolarità di essere anche energie pulite, sono alla base della green economy. Da una ricerca statistica svolta da noi studenti durante lo stage è emerso che per la produzione di energia eolica la Puglia è al secondo posto con il 26 %; anche per l’energia solare con 4539 impianti la Puglia fornisce circa il 10,5% dell’energia. Questo aumenta la sensibilità rispetto alle energie rinnovabili: sole, vento, acqua e terra. L’energia solare ha molti vantaggi: è facile ottenerla, è inesauribile ed è pulita perché giunge a noi attraverso i raggi del sole e può essere utilizzata per generare l’elettricità (solare fotovoltaico) e calore (solare termico). L’energia eolica è il prodotto della trasformazione dell’energia cinetica del vento in altre forme di energia (elettrica o meccanica). In Italia benché se ne parli poco, l’energia eolica copre il 20% dell’energia alternativa prodotta, che nei prossimi vedrà un aumento. L’energia idroelettrica è una fonte di energia pulita e rinnovabile ricavata dalla forza delle acque che trasforma la sua forza in energia di pressione e cinetica. In Italia l’idroelettrico produce il 12% del fabbisogno giornaliero. L’energia geotermica è l’energia generata per mezzo di fonti geologiche di calore, e può essere considerata una forma di calore rinnovabile; si basa sulla produzione di calore naturale della terra, alimentata dall’energia termica. L’energia geotermica costituisce oggi meno dell’1% della produzione mondiale dell’energia, è difficilmente trasportabile, per questo utilizzata per usi locali. Anche l’unione europea sta promuovendo l’utilizzo di risorse rinnovabili che ha come obiettivo, che partirà dopo il 2020, di diminuire le importazioni di energia ed aumentare le innovazioni e l’occupazione. Un riscontro positivo lo abbiamo grazie all’intervista di Mariagrazia Midulla responsabile energie e clima di WWF Italia dove ha spiegato che entro il 2050 le energie rinnovabili copriranno il 90% della domanda di energia ma questo solo se entro tale data i consumi energetici italiani saranno del 40%. Acquisterà importanza l’elettricità che sostituirà, almeno parzialmente, i combustibili fossili nei trasporti e nel riscaldamento. Angela Catacchio Caterina Triggiani Fabiana Perniola 13 14 Anno 17 - N. 1 Gennaio-Marzo 2013 TUTTI INSIEME FACCIAMO LA DIFFERENZA Per Raccolta Differenziata (RD) dei rifiuti s’intende un sistema di raccolta dei rifiuti solidi urbani che prevede, per ogni tipologia di rifiuto, una prima selezione da parte dei cittadini, e si diversifica dalla raccolta indifferenziata, prevalente sino a pochi anni fa. La composizione media dei rifiuti è un dato difficile da stabilire, varia con la zona, la ricchezza e la cultura del cittadino, nonché con la produzione industriale del luogo. Un dato certo è che la produzione giornaliera media per abitante è in aumento, e nel 2006, in Italia si avvicinava a 1,5 kg al giorno. Il riciclaggio consente importanti risparmi di energia e di materie prime. Lo scopo è quello di ridurre quanto più possibile la quantità di residuo non riciclabile da portare in discarica o da trattare con inceneritori o termovalorizzatori, e, contemporaneamente, di recuperare, mediante il riciclaggio dei rifiuti, tutte le materie prime riutilizzabili, che divengono così fonte di ricchezza e non più di inquinamento. I colori dei cassonetti della raccolta differenziata. Quando la raccolta differenziata viene condotta in strada, i cittadini devono conferire i loro rifiuti in contenitori presenti sul marciapiede. Differenziando la tipologia dei rifiuti, sono necessari anche diversi tipi di contenitori. Nel 2012 è stata emessa la norma EN 16403:2012 (Waste management - Waste visual elements) che regolamenta e codifica i colori dei raccoglitori. Nella situazione attuale, lo schema maggiormente diffuso nei vari paesi dell’Unione europea è questo: Perché differenziare? Permette di ridurre la quantità totale di rifiuti da smaltire nelle discariche ormai sovraccariche; è diventata obbligatoria con l’entrata in vigore del decreto legislativo n° 22 del 15 febbraio 1997 (decreto Ronchi) e successive modificazioni; Oltre il 60% dei rifiuti sono composti da imballaggi tra cui, in modo pre- Cassonetto Differenziare i rifiuti è un obbligo. Una semplice azione che produce vantaggi per la comunità, l’ambiente e le future generazioni I colori ci guidano verde blu Tipo di rifiuto Tipo di trattamento Giornali, riviste, cartone (a volte) Riciclabile Vetro Riciclabile giallo Imballaggi di plastica, alluminio (a volte) rosso Metalli nero/grigio/marrone valente, carta, vetro, plastica e metalli. Il rimanente 25% è composto da rifiuti organici (residui di cucina, sfalci d’erba, ramaglie…), da tessuti per 1,7%, da rifiuti pericolosi tossico/nocivi per lo 0,3%, ingombranti per l’1,7% e da una parte residuale, pari al 3%, costituita da materiali di impossibile identificazione. Futura eco city La Puglia punta ad uno standard dei servizi di gestione per lo spazzamento, la raccolta ed il trasporto dei “rifiuti urbani di qualità”, uniforme su tutto il territorio. Nella classifica dei capoluoghi di provincia, Bari si attesta al terzo posto dopo Brindisi e Barletta, con Rifiuti organici (parte umida) una percentuale di raccolta differenziata che resta tuttavia molto modesta, superando appena il 20%. Un dato molto simile a quello rilevato nel 2011. Felici eccezioni in un panorama complessivo che non vede brillare i Comuni baresi sono rappresentate da Rutigliano, Mola e Cellamare. A questi tre Comuni, infatti, è andato il Premio Start Up per aver raggiunto in un anno (da settembre/ottobre 2011 a settembre/ottobre 2012), percentuali superiori al 56% di RD, pari all’obiettivo di Piano Regionale del 56% fissato per il 2011. Andria, invece, con più di 100 mila abitanti, ha avviato, da settembre scorso, la raccolta differenziata porta a porta raggiungendo per- Riciclabile Riciclabile Riciclabile centuali in linea con gli obiettivi regionali e nazionali. “Naturalmente” più ricchi valorizzando i rifiuti La raccolta differenziata è dunque il modo migliore per preservare le risorse naturali, a vantaggio della comunità, dell’ambiente, e soprattutto delle generazioni future: riusare i rifiuti, dalla carta alla plastica, al vetro, al legno, ai medicinali, alle pile esauste, contribuisce a restituirci e conservare un ambiente “naturalmente” più ricco. Pertanto ricordiamo a tutti di differenziare Sempre i rifiuti. Valentina Matarrese Arianna Risola Viviana Vitulli Anno 17 - N. 1 Gennaio-Marzo 2013 15 Naturalmente belle con il mineral make-up Il mineral make-up è un nuovo modo di truccarsi che le donne utilizzano per migliorare il proprio aspetto con prodotti naturali. Si tratta di minerali che vengono polverizzati per essere impiegati come correttori, ombretti, rossetti e fondotinta; è una novità che offre molti vantaggi, a partire dall’assenza di coloranti e prodotti chimici, che migliorano l’effetto, consentendo l’utilizzo di una minore quantità dei cosmetici. In questo momento di crisi si assiste a una flessione delle spese alimentari, ma il settore cosme- tico sembra tenere. Nel 2012, infatti, gli italiani hanno speso circa 400 milioni di euro per il make-up il cui mercato è in decisa crescita, contrariamente al settore primario. Questi nuovi trattamenti utilizzano piante o derivati naturali molto efficaci in ambito dermo-cosmetico e che, grazie anche alle prerogative ipoallergeniche, idonee anche alle pelli delicate. Un cosmetico naturale contiene unicamente ingredienti naturali, non ostruisce i pori, non irrita la pelle ed è biodegradabile, al contrario dei derivati siliconici, degli acrilati, delle molecole etossilate o di origine petrolchimica. I prodotti mineral stanno soppiantando quelli tradizionali a base chimica. Per tale ragione si sono resi necessari controlli e certificazioni sia sulle materie prime che sui processi produttivi. L’obiettivo del mineral make-up? Riconiugare Bellezza e Natura! Alcuni trucchi fai da te. I trucchi naturali possono essere creati anche in casa, a poco prezzo e in poco tempo. Per un mascara colorato basta scegliere i pigmenti del colore desiderato e mescolarli in una ciotolina con del mascara bianco. Per l’impasto aiutatevi con una spatolina. A questo punto, non vi resta che stenderlo sulle ciglia utilizzando un normale scovolino. Con poche e semplici mosse possiamo personalizzare la nostra trousse, perfetta per la nostra pelle. Addio coloranti chimici Oggi è di moda il green La sostenibilità dell’ambiente fa capolino nel mondo della moda. Meglio tardi che mai, visto che le analisi chimiche eseguite da Greenpeace su 141 articoli dei 20 principali brand di moda (Benetton, Jack & Jones, Only, Vero Moda, Blažek, C & A, Diesel, Esprit, Gap, Armani, H & M, Zara, Levi, Victoria ‘s Secret, Mango, Marks & Spencer, Metersbonwe, Calvin Klein, Tommy Hilfiger e Vancl) riportano la presenza di sostanze chimiche pericolose negli indumenti; sostanze che alterano il sistema ormonale dell’essere umano e che, se rilasciate nell’ambiente, diventano cancerogene. Occorre dunque eliminare al più presto questi veleni dalle filiere di produzione. Ma si intravede un’inversione di tendenza. Alcuni stilisti cominciano ad impegnarsi nella salvaguardia del pianeta, prediligendo derivati naturali, biodegradabili, e anallergici. La fibra di latte “Oeko Tex” per esempio, ha notevoli proprietà benefiche: contiene 18 aminoacidi che nutrono la pelle. E rispetta anche l’ambiente, perché la sua produzione comporta ridotte emissioni di CO2. La seta “Aihmsa” (anche nota come la “seta non-violenta” di Ghandi) ha un processo produttivo a basso impatto: i bozzoli sono allevati in piccole aziende familiari senza l’uso di pesticidi, erbicidi e antibiotici. Tra le fibre naturali utilizzate c’è la fibra di canapa, di bamboo e quella di eucalipto. I tessuti ecologici sono, in genere, tinte con coloranti AZO-free, una sostanza non cancerogena e amica della pelle. La novità è l’utilizzo della tintura vegetale che sta ottenendo l’approvazione di molti stilisti. I vecchi coloranti chimici sono in gran parte sostanze pericolose e per la salute di chi li indossa e di chi li lavora. Alcune aziende hanno attivato una collaborazione con l’Europarlamento per spingere la Commissione Europea, a creare un’apposita etichetta per gli abiti green. La nuova tendenza prevede anche la realizzazione di abiti da sposa bioecologici. I tessuti provengono da tutto il mondo per garantire la migliore qualità, sempre nel rispetto della natura: il cotone dall’Egitto e Africa , la seta direttamente dall’India , la juta dal Bangladesh, il sisal dalla Tanzania e la fibra di banana dalle Filippine, per dar vita a capi nuziali completamente ecologici, resistenti e di qualità. Questi materiali vengono trasformati senza l’utilizzo di procedimenti chimici e lavorati a mano da esperte sarte . H&M, una delle più grandi catene di moda low-cost , ha creato da poco una collezione di abbigliamento sostenibile, per spose alternative e green. Benvenuta la moda ecologica! Roberta Bellomo Valeria Borrelli Deborah Neve Claudia Servidio Valentina de Marco Angela Latorre Pr o g e tt ia m o il n o s t r o E CO f u tu r o iniziando dalla A di A rgilla CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE PROMOSSA da A.B.A.P. e DAGLI STUDENTI DELLA III AE DEL LICEO ECONOMICO SOCIALE “BIANCHI DOTTULA” DI BARI