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LEAN MACHINE: Il nostro approccio
all’ingegneria sostenibile
“Macchina” è un termine fuori
moda. Non si accorda con
l’utopia bucolica di un mondo
cosiddetto “verde”.
“Come ingegnere non mi pongo limiti.
Inventare, progettare e costruire
macchine è la mia passione.”
Introduzione
di James Dyson
Ma le macchine e l’ecologia
non sono necessariamente
incompatibili. In un pianeta
dalle risorse limitate, gli ingegneri
e le loro invenzioni svolgono
un ruolo molto importante. Per
definizione, siamo dei problem
solver, vogliamo che le cose
funzionino meglio. Usare
l’energia e i materiali con
accortezza e creatività è un
prerequisito del nostro lavoro.
È stata proprio questa prospettiva
“snella” ad aver acceso la mia
passione per l’ingegneria.
Quando ho scoperto i problemi
degli aspirapolvere con sacchetto,
cioè la tendenza a intasarsi e a
perdere capacità di aspirazione,
ho deciso di inventare qualcosa
di più efficiente. Ma non volevo
reinventare il sacchetto.
Gli ingegneri Dyson con cui
lavoro oggi continuano a
risolvere problemi che altri
ignorano. Motori pesanti che
si bruciano. Aspirapolvere
portatili inefficaci e difficili da
maneggiare. Asciugamani
ad aria che lasciano le
mani bagnate.
Qualcuno potrebbe definire
ecologiche le nostre invenzioni.
Ma secondo me la nozione di
rispetto dell’ambiente spesso
nasconde solo una strategia
di marketing. Miglioramenti
marginali nelle caratteristiche di
sostenibilità vengono presentati
in una scatola verde abbellita
da immagini di natura. È una
tattica che enfatizza i benefici di
questi prodotti e sminuisce i veri
problemi del pianeta: non sarà
un aspirapolvere “eco” a salvare
la foresta amazzonica.
Quindi, non ci interessa
avere un’immagine “verde”.
Ciononostante, abbiamo deciso
di raccontarvi, per la prima
volta, la storia delle nostre
macchine “snelle”. Perché?
Voglio parlare di ingegneria
sostenibile perché voglio che
i giovani ingegneri, brillanti
e idealisti, che lavorano con
me nei laboratori di ricerca e
sviluppo Dyson siano invogliati
a fare sempre di più. Con meno.
03
Il problema dei sacchetti è
semplice: i pori si intasano
rapidamente e l’aspirapolvere
perde la potenza di aspirazione.
I sacchetti vanno quindi sostituiti.
Spesso. La polvere intasa i sacchetti
e i sacchetti intasano le discariche,
con carta o polipropilene non
biodegradabile. E a monte di tutto
questo, i sacchetti devono essere
prodotti, imballati e spediti in tutto
il mondo.
Quando James Dyson ha
immaginato come utilizzare a
livello industriale la tecnologia
della separazione ciclonica negli
aspirapolvere, il suo obiettivo
primario non era evitare di
gettare nelle discariche miliardi di
tonnellate di rifiuti, ma migliorare le
prestazioni, creando una macchina
che non perdesse la sua potenza
di aspirazione. Ma il risultato di
questa progettazione “snella”
è proprio la sua sostenibilità.
Gli aspirapolvere Dyson non
richiedono materiali di consumo.
La polvere viene raccolta in
un contenitore e poi gettata
direttamente nel cestino dei rifiuti,
mentre i filtri sono lavabili nel
corso dell’intera vita del prodotto.
Nelle nostre macchine di ultima
generazione, i filtri non solo non
devono essere sostituiti, ma non
devono neanche essere lavati.
Fino a oggi, Dyson ha venduto
più di 50 milioni di aspirapolvere.
Se tutte quelle macchine avessero
richiesto materiali di consumo,
sarebbero finiti nelle discariche
miliardi di sacchetti.
La separazione ciclonica è una
tecnologia industriale. Viene utilizzata,
per esempio, nelle segherie, per
rimuovere le polveri dall’aria, e nelle
raffinerie di petrolio per separare
il petrolio dai gas.
04
05
La giornata tipo
Le nostre macchine snelle sono create da persone giovani e
brillanti, un team di ben 1.600 ingegneri e scienziati – tra cui
lo stesso James Dyson – che ogni giorno, nei laboratori di
Malmesbury, Malesia e Singapore, creano e mettono alla
prova nuove invenzioni. L’accesso ai laboratori è controllato
da un sistema di rilevamento delle impronte digitali, per garantire
il massimo della segretezza. Ma se il lavoro del team Dyson è
avvolto nel mistero, il segreto del suo successo è ben noto a tutti…
Dal centro ricerca, sviluppo e design fino all’assistenza, la parola
d’ordine non è inserirsi, ma immergersi completamente, fin dal primo giorno.
Ci si immerge nella tecnologia (tutti, nel primo giorno di lavoro, devono smontare
e rimontare un aspirapolvere Dyson) e nei problemi più difficili.
Quando ti immergi completamente in
un problema, a volte la difficoltà può
sembrare insormontabile. Per questo
è essenziale un approccio sperimentale:
provi, fallisci, correggi e provi di nuovo.
È così che risolviamo i problemi
ed è così che nascono le nostre
macchine snelle.
Il velodromo ciclonico
Volevamo strabiliare il pubblico di Tokyo
con la tecnologia Dyson Cyclone™. Uno
dei nostri brillanti ingegneri, appena
laureato, ha avuto l’idea di creare un
velodromo trasparente per mostrare
l’azione delle forze che separano la
polvere dall’aria. In Dyson la teoria non basta. Così il nostro giovane ingegnere
si è messo al lavoro, con lastre di policarbonato e la sua bicicletta da corsa,
per dimostrare la sua idea. Dopo qualche settimana, eccolo che pedalava
furiosamente nel suo mini-velodromo al Roppongi Hills di Tokyo.
Missione compiuta.
06
Pareti sottilissime
James Dyson ha capito che i consumatori volevano apparecchi più piccoli e leggeri.
Per questo ha sfidato i suoi ingegneri a ridurre al minimo lo spessore delle pareti del
prodotto. Con grande imbarazzo dei progettisti, i fragili prototipi iniziali si incrinavano e
si rompevano, ma aumentando gradualmente lo spessore del materiale solo
nelle aree più critiche, alla fine siamo riusciti a creare una
nuova generazione di apparecchi incredibilmente leggeri.
Una Mini a metà
Agli ingegneri Dyson interessa la funzione, non la forma.
È questa la filosofia che la James Dyson Foundation vuole
trasmettere a scuole e università attraverso il programma Budding Brunels.
Ed è questa la filosofia in base alla quale Helen, una laureata che lavora
per la fondazione, ha ricevuto una discreta somma di denaro
per procurare una Mini Mark 1 e tagliarla a metà per
esporne la meccanica interna.
Esperimenti, non esperienza
Invece di assumere i candidati
che hanno i CV più lunghi,
Dyson cerca ingegneri
laureati e stagisti agli inizi
della loro carriera che siano
brillanti e appassionati.
Diamo loro grandi responsabilità fin dall’inizio.
Vogliamo coraggio e creatività: è da questi che
nascono le idee rivoluzionarie.
07
Motori convenzionali
I motori sono il cuore delle
macchine Dyson. Hanno il compito
fondamentale di convertire l’energia
elettrica in azioni meccaniche.
Per farlo bene devono essere
efficienti, leggeri e resistenti. I motori
convenzionali sono esattamente
il contrario. Una massa di ventole
enormi e inefficaci, avvolgimenti di
rame e spazzole in carbonio che si
consumano e devono essere sostituite.
Questi motori producono scintille,
calore e un grande spreco di energia.
Gli ingegneri Dyson hanno progettato
un nuovo tipo di motore.
Perché mai
un motore
deve essere
grande e ad
alto consumo?
Il motore digitale Dyson V6
Questo dispositivo piccolo e
leggero utilizza una tecnologia
digitale a impulsi che gli consente
di raggiungere 110.000 giri al
minuto. é piccolo, efficiente e
molto più leggero rispetto ai
motori convenzionali: con un
peso di soli 218 grammi, è in
grado di generare 425 watt di
energia. é progettato per offrire
la stessa potenza di aspirazione
di molti dei dispositivi più
grandi e dai consumi
energetici maggiori.
Una rivoluzione richiede tempo e
impegno. Ci sono voluti sei anni
per sviluppare il motore digitale
Dyson V6. Dal 1999 ad oggi,
Dyson ha investito più di 150
milioni di sterline nella ricerca
e nello sviluppo dei suoi
motori digitali.
Il 90% dell’impatto ambientale di un
aspirapolvere Dyson avviene quando
è acceso e in funzione. I nostri efficienti
motori hanno ridotto del 40% dal
2008 il consumo energetico per
unità in funzione.
09
Un motore digitale Dyson
ogni 6 secondi.
Robot, assemblate!
Il compatto motore digitale
Dyson V6 è ricco di componenti
hi-tech. Per garantire qualità e
prestazioni, questi componenti
devono essere assemblati con
assoluta precisione.
10
Nonostante la sua straordinaria
abilità, la mano umana non è in
grado di eseguire un lavoro così
complesso. Per questo Dyson
utilizza dei robot veloci
e altamente efficienti:
cinquanta, per essere precisi.
Precisione microscopica
Consideriamo per esempio
il fissaggio dei cuscinetti a
sfera. Un compito che richiede
una quantità microscopica di
adesivo. Troppo adesivo, e il
cuscinetto si sposta dalla sua
posizione, provocando difetti
nel funzionamento. I robot sono
in grado di applicare gocce
microscopiche di colla. Questo
non solo riduce gli sprechi, ma
evita anche il malfunzionamento
del motore.
Grazie all’esercito di
efficientissimi robot che
effettuano tutte queste
operazioni con estrema
precisione e velocità, oggi la
nostra catena di assemblaggio
di Singapore completamente
automatizzata è in grado di
produrre sei milioni di motori
digitali all’anno: uno ogni
sei secondi.
Il nostro impianto di produzione dei
motori digitali, Dyson Westpark, ha
ricevuto la certificazione ambientale
ISO 14001. I nostri ingegneri sono
sempre in cerca di nuovi modi per
aumentare l’efficienza. Per esempio,
inizialmente i circuiti stampati erano
imballati singolarmente in involucri
antistatici, producendo grandi quantità
di rifiuti. Ma successivamente gli
ingegneri Dyson hanno creato dei
vassoi antistatici riutilizzabili che
possono contenere più circuiti stampati
e non finiscono nelle discariche.
11
13,9g
15,6g
3,3g
CO2 per ogni uso
CO2 per ogni uso
CO2 per ogni uso
Spreco di energia.
Spreco di carta.
Spreco di tempo.
Per anni sui muri delle toilette
pubbliche sono stati fissati
asciugamani ad aria calda
che non asciugavano mai
completamente le mani. Questi
asciugamani si basavano
sull’evaporazione: l’aria (ricca
di polveri e batteri) veniva
riscaldata e soffiata sulle
mani bagnate, trasformando
gradualmente l’umidità in
vapore. Ma l’operazione
richiedeva troppo tempo:
in media, 43 secondi.
12
E che dire delle salviette
di carta? Sono costose e
consumano molta energia,
poiché richiedono abbattimento
di alberi, riduzione in pasta,
sbiancamento e trasporto. E poi
ci sono stoccaggio, smaltimento
e infine accumulo in discarica.
Perfino le salviette di carta
riciclata, teoricamente più
ecologiche, rappresentano un
miglioramento minimo, a causa
dell’energia necessaria per il
riciclo e la ridistribuzione.
Gli asciugamani Dyson Airblade™,
alimentati da un motore digitale
Dyson, emettono potenti lame
d’aria fredda che colpiscono le
mani alla velocità di 690 km
all’ora, spazzando via l’acqua e
asciugandole completamente in
soli 10 secondi.
Un tempo di asciugatura di
soli 10 secondi e l’impiego
di aria fredda, non riscaldata,
si traducono in un minore
consumo energetico: un sesto
di quello degli asciugamani ad
aria calda, che hanno preceduto
la tecnologia Airblade™.
Gli ingegneri Dyson hanno collaborato con
la Carbon Trust per sviluppare un metodo
di valutazione dell’impatto ambientale reale
dei prodotti durante il loro ciclo di vita. Dai
materiali alla manifattura, dalla distribuzione
all’utilizzo e infine allo smaltimento, questa
affidabile metodologia aiuta gli ingegneri
a concentrarsi sui miglioramenti ambientali
di maggiore entità.*
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I materiali contano
L’energia usata dai nostri dispositivi in funzione è il fattore che produce
il maggiore impatto ambientale. Ma anche i materiali sono importanti.
Meno materie prime utilizziamo, meno risorse consumiamo e meno energia
viene richiesta dai processi di lavorazione. Ma questo si traduce anche in un
design più leggero e in una maggiore maneggevolezza.
Quando i fornitori ci hanno detto che le parti in plastica dovevano avere
un certo spessore, noi abbiamo adottato un altro punto di vista: iniziare
dal minimo indispensabile e aumentare lo spessore gradualmente fino
a raggiungere la resistenza desiderata.
In ultima analisi, la durabilità non viene mai sacrificata. Abbiamo un sistema
di collaudo molto rigoroso ed effettuiamo severe analisi della resistenza.
La rivoluzione e l’evoluzione
del senza filo
Gli aspirapolvere Dyson
senza filo sono la sintesi della
nostra filosofia di ingegneria
sostenibile. Sono macchine
snelle grazie ai motori Dyson,
ai cicloni e all’avanzata
tecnologia delle batterie.
I nostri aspirapolvere senza filo
di ultima generazione superano
in prestazioni molti dei loro rivali
con filo ed altri di maggiori
dimensioni, ma utilizzano una
minima parte dell’energia e dei
materiali. Essi presentano inoltre
una riduzione del 9% del peso
e delle emissioni di carbonio
legate ai materiali rispetto alla
precedente gamma senza filo.
La forza della geometria
Invece di aggiungere materiali
per aumentare la resistenza,
gli ingegneri Dyson sfruttano
accorgimenti progettuali
e i principi della geometria.
Per esempio, il ciclone a 15
coni ha offerto agli ingegneri
l’opportunità di assottigliare
le pareti del ciclone da 2 mm
a 0,7 mm.
Ridurre i limiti
L’alluminio è un materiale
resistente e leggero, ma richiede
un processo di estrazione ad alto
dispendio di energia. Per questo
gli ingegneri Dyson hanno
ridotto di 0,3 mm lo spessore
dell’asta in alluminio. Per
compensare la diminuzione di
resistenza, hanno poi aggiunto
un tubo interno in plastica con
una struttura reticolare a doppia
parete per ridurre al minimo
la quantità di materiale.
Nel complesso, abbiamo ridotto
l’impiego di alluminio vergine
di oltre 20 g per unità, pari a
un risparmio di 1.769.818 kg
di CO2 dal lancio del nostro
primo aspirapolvere senza filo
nel 2007.
Gli ingegneri Dyson hanno anche
aggiunto ai dispositivi senza filo un
interruttore a rilascio istantaneo: in
questo modo la carica della batteria
viene utilizzata solo per pulire,
riducendo al minimo il consumo
di elettricità.
Ottenere di più con meno.
Come possiamo eliminare altri 20 g?
15
Primo.
16
Secondo.
Meno materiali.
Meno energia.
Gli ingegneri Dyson hanno completamente reinventato
il ventilatore personale. Invece di utilizzare pale rotanti che
“tagliano” l’aria, questa viene accelerata attraverso un’apertura
ad anello, sfruttando un fenomeno chiamato effetto Coanda.
L’aria circostante viene risucchiata all’interno e riemessa sotto
forma di un flusso uniforme e potente ad alta velocità. L’assenza
di pale e di griglie significa meno componenti da produrre
e meno materiale da trasportare in tutto il mondo.
Nella nuova generazione di ventilatori Air Multiplier™
i condotti dell’aria sono stati regolati in modo da ridurre
la turbolenza. Il motore lavora meno per generare
le stesse prestazioni di raffreddamento, con una
conseguente riduzione del 18% nelle emissioni
di carbonio e del 75% nei livelli di rumorosità.
17
Terzo.
Privo di
batteri al
99,9%.
L’umidificatore Dyson è dotato della
tecnologia brevettata Ultraviolet
Cleanse™: un ciclo di tre minuti che
distrugge il 99,9% dei batteri presenti
nell’acqua emessa nell’aria.
18
Oltre a sfruttare al meglio le
risorse e l’energia, noi di Dyson
cerchiamo anche di risolvere con
le nostre nuove tecnologie problemi
che altri sembrano ignorare.
Gli ingegneri e i microbiologi
Dyson hanno scoperto che tutti
gli umidificatori esistenti avevano
un difetto: o non erano efficaci,
oppure emettevano batteri
nell’aria insieme all’umidità.
19
Per la precisione,
280 conte batteriche
entro 2 minuti
dall’attivazione.
Umidificazione
igienica
Gli umidificatori ultrasonici non puliscono l’aria,
quindi i batteri presenti nel serbatoio vengono
immessi direttamente nell’aria e potenzialmente
respirati da chi occupa la stanza.
Utilizzando la tecnologia Air Multiplier™ per creare un potente sistema
di distribuzione dell’aria, gli ingegneri Dyson hanno sviluppato anche
un approccio più igienico all’umidificazione degli ambienti. I batteri
che si accumulano nel serbatoio quando l’apparecchio non viene
utilizzato vengono eliminati tramite esposizione alla luce ultravioletta.
L’acqua passa quindi in una camera piezoelettrica, dove viene
esposta alla luce ultravioletta per una seconda volta.
Altri umidificatori utilizzano una spugna-filtro per
far evaporare nell’aria l’umidità. In questa spugna,
che si trova all’interno dell’apparecchio, possono
accumularsi batteri.
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Finalmente un
robot che aspira
davvero.
Tecnologie che non troverai negli altri aspirapolvere
Esclusivo sistema visivo a 360°
Combina calcoli matematici
complessi, geometria, trigonometria
e teoria delle probabilità per
muoversi all’interno della stanza.
Motore digitale Dyson V2
78.000 giri al minuto producono
un’aspirazione potente e costante.
Tecnologia Radial Root Cyclone™
Cattura allergeni e polveri
microscopiche, rimuovendoli
dall’aria e depositandoli nel
contenitore trasparente.
L’apparecchio snello e potente per eccellenza: un robot che
fa il lavoro al posto tuo. Ma solo se funziona con efficienza.
Lavoriamo al robot aspirapolvere dal 1999 e non si è trattato
semplicemente di collegare un ciclone a un computer. È facile
costruire qualcosa che all’apparenza sembra funzionare,
ma costruire un apparecchio che funziona davvero è tutta
un’altra questione.
Esistono altri robot aspirapolvere in commercio. Si muovono
per la stanza e sembra che stiano facendo un buon lavoro.
Ma se consideriamo lo scopo principale di un aspirapolvere –
aspirare lo sporco e la polvere – questi robot rivelano un difetto
essenziale: una scarsa capacità di aspirazione. Molti non riescono
neanche a vedere dove vanno e si muovono per la stanza in
modo casuale, pulendo ripetutamente sempre lo stesso posto.
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Spazzola motorizzata più ampia
I morbidi filamenti in fibra di carbonio
rimuovono la polvere fine dai
pavimenti mentre le setole rigide
in nylon rimuovono lo sporco
annidato nei tappeti.
Cingoli continui
Aiutano a mantenere costanti
la direzione e la velocità su ogni
tipo di superficie e a superare
gli ostacoli con facilità.
App Dyson Link
Consente di creare programmi di pulizia,
diagnosticare problemi e controllare a
distanza il robot Dyson 360 Eye™.
23
La telecamera con visione panoramica a
24
360° crea un’immagine completa della stanza.
Per creare il nostro aspirapolvere robot Dyson 360 Eye™
abbiamo unito una tecnologia robotica all’avanguardia
con la nostra tecnologia del motore digitale e della batteria,
ad alta efficienza energetica.
Ogni zona della stanza viene percorsa e pulita solo una volta,
in modo da non sprecare energia inutilmente. Inoltre, il nostro
è l’unico robot aspirapolvere con cingoli continui, che gli
consentono di mantenere la direzione su superfici diverse.
Grazie a una telecamera panoramica a 360°, il robot crea
un’immagine completa della stanza, quindi pianifica il
suo percorso utilizzando complesse formule matematiche,
probabilistiche, geometriche e trigonometriche.
Oggi abbiamo finalmente quello che nel 1999 sembrava
impossibile: un aspirapolvere robot che pulisce la casa in
modo efficiente ed efficace.
27
Costruiti per durare.
Viviamo in un mondo usa
e getta. Alcuni produttori
costruiscono apparecchi di
scarsa qualità e li vendono
a poco prezzo. Dopo pochi
anni, nel migliore dei casi,
questi apparecchi smettono
di funzionare e devono essere
sostituiti. È la cosiddetta
“obsolescenza programmata”.
Gli apparecchi Dyson sono
costruiti per essere snelli, leggeri
e durevoli. Dalla progettazione
fino alla selezione dei materiali,
ai test e al servizio post-vendita,
la nostra filosofia è fare in
modo che gli apparecchi Dyson
continuino a funzionare.
Gli apparecchi Dyson sono
costruiti con materiali resistenti.
Per esempio, il contenitore
trasparente di un aspirapolvere
Dyson è fatto di policarbonato,
il materiale usato negli scudi
antisommossa.
Ma i nostri ingegneri
riconsiderano costantemente la
scelta dei materiali, vagliando
le ultime scoperte scientifiche
in cerca di maggiori benefici.
Tra i nuovi materiali che hanno
suscitato il loro interesse vi sono
i nanotubi di carbonio, il grafene
e le bioplastiche.
I prototipi sono soggetti a molti
mesi di test ripetitivi e rigorosi,
con un impianto diverso per ogni
componente. In fase di sviluppo,
un aspirapolvere Dyson viene
fatto cadere su una superficie
dura per più di 5.000 volte e
fatto viaggiare per 1.357 km
su una piattaforma girevole. Ci
vorranno 120 ingegneri, 50.000
ore e 550 test prima che venga
dichiarato abbastanza resistente.
Oltre ai test meccanici, usiamo
dei robot per simulare l’utilizzo
da parte di un essere umano:
il prototipo viene sottoposto a
10.000 azioni di spinta e di tiro.
Infine, gli apparecchi sono
scossi e urtati da persone in
carne e ossa . Nel caso degli
asciugamani, simuliamo perfino
gli atti vandalici che potrebbero
subire. Solo spingendo i test
oltre il limite di rottura possiamo
identificare i punti deboli
e costruire macchine che
durino a lungo.
Grazie a questo regime di
collaudo così rigoroso possiamo
offrire una garanzia semplice
e unica che comprende parti
e manodopera. E in aggiunta,
offriamo anche supporto online,
telefonico e di persona nei nostri
centri di assistenza americani.
Tutti gli apparecchi Dyson
sono interamente costruiti con
materiali di qualità, la maggior
parte dei quali può essere
riutilizzata o riciclata. Per questo,
gestiamo dei laboratori in cui
gli apparecchi vengono rimessi
a nuovo, certificati e rivenduti
a prezzi ridotti.
E per incoraggiare il riciclo al
termine della vita utile, lanciamo
promozioni che consentono
di permutare aspirapolvere
di qualsiasi marca e acquisire
la più nuova ed efficiente
tecnologia Dyson.
29
Snelli.
Dalla fonte alla spedizione,
fino al rivenditore.
Le moderne catene di fornitura sono quasi sempre
complesse e quella di Dyson non fa eccezione.
Per poter realizzare i 26.000 apparecchi che
escono dalle linee di produzione ogni settimana,
lavoriamo con molte centinaia di aziende in tutto
il mondo. È da questa collaborazione collettiva
che provengono le tecnologie Dyson disponibili
nei negozi.
Alcuni dei nostri fornitori sono produttori
multinazionali, ma molti altri sono aziende startup a conduzione familiare, proprio come lo era
Dyson agli inizi.
Dyson è un cliente esigente (qualcuno direbbe
difficile). Vogliamo lavorare solo con persone
che abbiano la nostra stessa passione: risolvere
problemi e creare nuove tecnologie.
I requisiti che richiediamo ai fornitori non si
limitano a prestazioni e qualità, ma si estendono
alle condizioni con cui vengono prodotti tutti i
componenti Dyson. Per poter lavorare con noi,
i fornitori Dyson devono sottoscrivere il nostro
rigoroso codice etico.
Il team Dyson per la responsabilità sociale
aziendale lavora insieme ai fornitori ogni
settimana per garantire che gli standard siano
rispettati. Se un fornitore non si mantiene
all’altezza di questi standard, ha la possibilità
di rimediare entro un periodo di tempo definito.
Ma se al termine di questo periodo dovesse di
nuovo fallire, sarà sostituito da un nuovo fornitore
che si impegni più seriamente a rispettare i nostri
standard etici e ambientali.
30
31
1
Lavorazione di precisione
Per plasmare i componenti delle nostre
macchine, la plastica fusa viene compressa in
grandi forme di acciaio. Questa operazione,
che richiede un grande dispendio di energia
e materiali, viene resa più efficiente utilizzando
sistemi di iniezione a canale caldo, che riducono
gli sprechi di resine. I nostri fornitori di sistemi
di lavorazione stanno inoltre sviluppando nuovi
sistemi a cavità multiple, per consentire la
produzione di parti diverse in un’unica forma
e ridurre così i consumi di energia e materiale.
2
Vernici spray
La verniciatura delle parti è un’operazione
ad alto dispendio di energia. Migliorando
il posizionamento dei bracci robotici, i nostri
ingegneri hanno accorciato di 30 secondi
il ciclo di verniciatura del nuovo ventilatore
Dyson Air Multiplier™ nonché ridotto la
percentuale di scarti, e quindi i rifiuti
da smaltire.
3
Assemblaggio efficiente
Con una velocità di produzione di un
aspirapolvere Dyson ogni 3,3 secondi,
l’assemblaggio deve essere molto
efficiente. L’arrivo dei componenti
è perfettamente sincronizzato.
Niente pallet
Caricando gli apparecchi senza
filo direttamente nei container
di trasporto, senza utilizzare
ingombranti pallet di legno,
possiamo caricare il 30% in
più di prodotti.
click
Meno inserti
Gli inserti in cartone,
che servono a stabilizzare
l’apparecchio durante il
trasporto, sono stati riconfigurati
e il nostro ultimo aspirapolvere
senza filo ne richiede solo
cinque (rispetto agli otto
del modello precedente).
Trasporto snello
Ogni cargo trasporta in media
5.000 container, ciascuno lungo
12 metri. Se un cargo del genere
fosse dedicato interamente ai
nostri nuovi apparecchi senza
filo, grazie all’imballaggio e alla
logistica efficienti si potrebbero
trasportare 4.335.000 prodotti
in più.
click
OPERATING MANUAL
click
OPERATING MANUAL
click
Meno cartone
L’imballaggio dei nostri nuovi
apparecchi senza filo è stato
progettato per ottimizzarne
l’efficienza e ridurre del 20%
la quantità di cartone utilizzata
rispetto ai prodotti precedenti.
Scatole più piccole
L’imballaggio più compatto non
solo aiuta a risparmiare materie
prime ma ci consente anche di
caricare un maggior numero di
prodotti – fino al 60% in più –
nei container per la spedizione.
4
Imballaggio
Diversamente dagli altri produttori, Dyson
ha cercato di evitare, ove possibile, l’impiego
di polistirolo espanso, perché non può essere
riciclato. Al suo posto, i nostri ingegneri
hanno ideato un metodo di imballaggio
che utilizza cartone corrugato riciclato,
riducendo al minimo l’impatto ambientale.
5
Spedizione
Producendo apparecchi sempre più piccoli e
imballi sempre più efficienti possiamo stivare
più prodotti nei nostri container. Inoltre, gli
imballi sono caricati direttamente nei container,
senza l’impiego di pallet. Di conseguenza,
lo sfruttamento dello spazio è aumentato dal
70% del 2005 al 97% del 2013, riducendo
le emissioni dei trasporti per unità.
Altri sembrano “verdi”.
I nostri consumano meno.
Una scatola verde o un logo
a forma di albero non sono
garanzia di un prodotto davvero
ecologico. Quello che conta è la
tecnologia, non solo dal punto di
vista dell’efficienza energetica ma
anche da quello delle prestazioni.
Dopotutto, a cosa serve un basso
consumo se si impiega il quintuplo
del tempo per pulire, o se il
prodotto non pulisce affatto?
Dyson non ha mai prodotto
un motore per aspirapolvere
che superasse i 1.400 watt.
E dal 2008 usiamo motori
che consumano la metà, per
esempio nei modelli DC24
e DC50.
Dyson è stato il primo
produttore di aspirapolvere
elettrici a promuovere la
campagna per la riduzione
della potenza elettrica
massima nell’ambito della
direttiva europea Ecodesign.
Negli ultimi decenni la potenza
elettrica degli aspirapolvere
europei è andata costantemente
aumentando, fino a superare i
2000 watt. Per contrastare questa
tendenza, la Direttiva europea
Ecodesign (introdotta nel 2014)
ha stabilito un limite massimo
consentito di 1600 watt per
tutti gli aspirapolvere domestici
non portatili. Nel 2017 il limite
scenderà a 900 watt.
2.400 watt
38
700 watt
39
Quello che l’etichetta
energetica non dice.
L’etichetta energetica
non rispecchia l’uso reale
degli aspirapolvere.
L’etichetta energetica non
rispecchia l’uso reale degli
aspirapolvere. I test sono
effettuati in condizioni di
laboratorio su aspirapolvere
vuoti. Ma la realtà è ben
diversa. Gli aspirapolvere
a sacchetto perdono
aspirazione man mano che
si riempiono di polvere e
dunque le loro prestazioni
diminuiscono. Alcuni
apparecchi cercano di
compensare aumentando
la potenza elettrica durante
il funzionamento.
Attualmente l’etichetta
energetica è in corso
di revisione.
Nel frattempo, per trovare
un aspirapolvere davvero
efficiente, è bene guardare
al di là dell’etichetta
ambientale. Per Dyson
l’efficienza non si valuta
con un test elementare.
Essa è definita dalla costante
riprogettazione, affinché
ogni componente raggiunga
ottime prestazioni in
condizioni reali.
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I rifiuti generati
da sacchetti e filtri
vengono ignorati.
L’etichetta energetica
non considera l’impatto
ambientale dei materiali
di consumo. Solo in
Europa, gli aspirapolvere
con sacchetto generano
ogni anno 126 milioni di
sacchetti usati da smaltire,
nelle discariche o negli
inceneritori.
L’etichetta energetica della
Commissione Europea per gli
aspirapolvere vuole aiutare
i consumatori a scegliere gli
apparecchi più ecologici ed
efficienti. Tuttavia, a causa dei
test su cui si basa e del modo
in cui sono effettuati, non
fornisce un’indicazione accurata
dell’efficienza e delle prestazioni.
Gli apparecchi Dyson sono
progettati in vista dell’utilizzo
nelle case reali e non delle
prestazioni teoriche dichiarate da
un’etichetta. Consideriamo, per
esempio, l’aspirapolvere Dyson
Cinetic™. Abbiamo sviluppato
una tecnologia ciclonica molto
avanzata. Le estremità in
gomma dei 54 cicloni vibrano
ad alta frequenza per impedire
l’ostruzione delle aperture. Il
risultato è un apparecchio in
grado di separare la polvere con
un tale grado di efficienza da
rendere superflui filtri e sacchetti
da lavare e da sostituire.
Le estremità di Dyson
Cinetic™ garantiscono
l’efficiente separazione
della polvere dall’aria.
Cerchiamo ingegneri.
Salviamo il pianeta
con una progettazione
“snella”.
Gli ingegneri creano soluzioni
pratiche alle sfide del
ventunesimo secolo, come
l’aumento della popolazione,
l’inquinamento dell’aria e
la salute. Ma queste sfide
richiedono molti ingegneri.
Purtroppo l’ingegneria e la
scienza soffrono di qualche
problema di immagine e sempre
più studenti tendono a orientarsi
verso le professioni più “sicure”
come quelle offerte da legge,
medicina ed economia. Gli
ingegneri rischiano di diventare
una specie in via di estinzione.
La James Dyson Foundation è
un’organizzazione senza fini di
lucro che si dedica a invertire
questa tendenza, incoraggiando
sempre più giovani a risolvere
problemi con le proprie mani
e con la propria testa. Vogliamo
creare sempre più ingegneri
della sostenibilità.
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Fino ad oggi sono stati investiti
in questo progetto 35 milioni
di sterline. Ogni settimana,
la fondazione visita scuole e
università per condurre workshop
di progettazione e mostrare ai
giovani cosa significa essere
un ingegnere.
La fondazione lavora anche
direttamente con gli insegnanti,
fornendo loro risorse gratuite
come il “pacchetto di ingegneria”
– una serie di macchine da
smontare e analizzare –
e idee per le lezioni. Fino ad
oggi 200.000 studenti hanno
beneficiato di questa iniziativa.
Il premio James
Dyson Award
Ogni anno la James Dyson Foundation premia le invenzioni degli
studenti più promettenti con il James Dyson Award. Il compito
è apparentemente semplice: “Progetta qualcosa che risolva un
problema”. Naturalmente, alcuni dei migliori partecipanti hanno
messo la sostenibilità in primo piano.
Airdrop. Edward Linacre. (2011)
MOM. James Roberts. (2014)
L’Airdrop è nato come risposta alla
grande siccità che ha colpito l’Australia
nel 2010. Ispirandosi allo scarabeo
del deserto del Namib, che riesce a
sopravvivere con la rugiada che si
deposita sul suo dorso nelle prime
ore del mattino, Edward ha esplorato
la possibilità di raccogliere con soluzioni
a basso costo l’acqua contenuta
nell’umidità atmosferica. E così ha
creato Airdrop.
Secondo l’Organizzazione Mondiale
della Sanità, il 75% delle morti di neonati
prematuri potrebbe essere evitato se
in tutto il mondo fossero prontamente
disponibili alcuni semplici trattamenti
a basso costo. MOM è un’incubatrice
gonfiabile a basso costo che può
contribuire a risolvere questo problema
nei paesi in via di sviluppo. Con un costo
di produzione di sole 250 sterline, inclusi
collaudo e trasporto, MOM fornisce le
stesse prestazioni di un moderno sistema
da 30.000 sterline. James era stato
colpito dal fatto che le incubatrici standard
fossero dei contenitori in materiale acrilico,
che sprecavano energia a causa del
cattivo isolamento termico. Progettando
un’incubatrice gonfiabile, James ha
sfruttato un isolante naturale e a
costo zero: l’aria.
Safety Net. Dan Watson. (2012)
Bump Mark.
Solveiga Pakstaite. (2014)
Il sovrasfruttamento delle risorse ittiche è
un grave problema globale, soprattutto
quando i pesci troppo giovani vengono
catturati dalle grandi navi industriali.
Safety Net offre una soluzione: una serie
di anelli con illuminazione a LED inseriti
nelle reti per la pesca a strascico per
consentire ai pesci più giovani e inadatti
alla vendita di non restare intrappolati.
Un sistema di sfruttamento dell’energia
cinetica assicura una grande luminosità
agli anelli senza l’impiego di batterie.
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Le date di scadenza sui prodotti
alimentari sono spesso imprecise e
fanno sì che alimenti ancora freschi
vengano gettati via. Bump Mark offre
una soluzione a questo problema.
Si tratta di un’etichetta formata da uno
strato di gelatina solida sovrapposto
a una superficie di plastica irregolare.
La gelatina si decompone alla stessa
velocità dei cibi proteici. Quando si
decompone, la gelatina diventa liquida
e si possono sentire al tatto i rilievi
della plastica sottostante. Se l’etichetta
è liscia, l’alimento è ancora fresco;
se al tatto si avvertono rigonfiamenti,
l’alimento è scaduto.
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Le macchine
sostenibili
del futuro.
Il futuro ha in serbo grandi sfide: popolazione in crescita,
scarsità di risorse e pressioni sull’ambiente naturale. La prossima
generazione di ingegneri e la loro capacità di inventare soluzioni
efficienti e ingegnose a problemi difficili avranno un ruolo
importante da svolgere.
James Dyson ha chiesto ai suoi giovani ingegneri quali fossero
secondo loro le sfide più urgenti che Dyson dovrebbe impegnarsi
ad affrontare nei prossimi anni.
Kyle
Gary
Mi interessa in particolare vedere
come possiamo applicare la
ricerca sul grafene per costruire
apparecchi ancora più sostenibili,
che non sono ancora possibili
con la tecnologia attuale.
Cavi e batterie rendono qualsiasi
apparecchio molto meno
efficiente. Vorrei che rendessimo
più efficiente l’intera casa,
snellendo la progettazione,
la produzione e l’utilizzo.
Chloe
Kevin
Dovremmo sviluppare batterie
che promettano una migliore
efficienza a lungo termine,
creando tecnologie più efficienti
che portino a ulteriori sviluppi nel
design e nella progettazione.
Una delle maggiori sfide per il
pianeta è il risparmio dell’acqua,
e possiamo trovare nuovi modi per
affrontarla. Perché non creare una
doccia senz’acqua?
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* In collaborazione con la Carbon Trust, Dyson ha prodotto
un metodo per misurare l’impatto ambientale degli
apparecchi elettrici e delle salviette di carta. Il calcolo
dell’impronta di carbonio è stato effettuato tramite il
software GaBi di PE International e si è basato sull’uso
del prodotto nell’arco di cinque anni, utilizzando gli USA
come paese di riferimento. I tempi di asciugatura sono stati
valutati con un DTM 769 con 0,149 g di umidità residua.
JN.72419 16.02.15
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