giugno
Transcript
giugno
Comitato di Redazione GiafIca e impaginazione Franco Malaguti Sergio Ferrarlo, Sergio ChiringheIli, Lidia Lommi, Editrice Unicoop Lombardia Daniele Moltrasio, Enrico Rossi, Viale Famagosta, 75 Adolfo Scalpelli, Ambrogio 20142 Milano - Tel. 84.65.846 Vaghi, Giorgio Vozza Tipografia T.E,M1. Viale Fulvio Testi, 75 Direttore responsabile 20162 Milano - Tel. 64.40 Adolfo Scalpelli Anche l'assemblea di bilancio 1981 è archivieta. I nostri soci troveranno in ultima pagina il resoconto dei lavori tenutisi P8 maggio a Novate Milanese. E stata una giornata particolarmente intensa che ha stabilito un ulteriore momento di crescita del dibattito interno della cooperativa. Dopo 26 assemblee locali c'è stato ancora tanto da discutere e, crediamo, ancora di più ce ne sarà ín futuro; il giornale è a disposizione dei soci per farlo con la solita passione ed entusiasmo. Da Novate, sí può ben dirlo, l'Unicoop esce glia fiduciosa nella sua forza, nella possibilità Spedizione in abbonamento postale gruppo 11 / Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 144 del 14 aprile 1982 Supplemento a «L'azione cooperativa• (numero 10) del 31-5-1982 Autorizzazione n,10611948 Tribunale di Milano Direttore: Lidia Lommi di ampliare la sua presenza sul territorio e tra la gente. Cosa ci fa credere in tutto ciò? Semplicemente la partecipazione, l'appoggio dei soci ed il patrimonio democratico emerso dalla discussione con la base sociale, oltre al buon esito commerciale. Ai soci é stato infatti presentato un bilancio positivo; si deve però fare di più e meglio. Viviamo tempi in cui cullarsi sui successi, piccoli o grandi che siano, non è solo inutile ma anche pericoloso. Per questo l'impegno a raggiungere anche nel 1982 i nostri obiettivi, che sono si economici, ma anche di sempre maggior tutela dei consumatori, deve essere perseguito con tenacia e costanza. Queste nostre vacanze. Un anno per programmarle, un anno per sognarle, un anno per costruirle nella mente cercando di anticiparcene il gusto, il piacere e il divertimento. C C mm Gen 0 ff Il laboratorio di qual «Buonora, «molto buono,, «cosi-così», oppure «caro, «a buon mercato», sono i modi attraverso i quali ci si scambia opinioni sulla qualità e sulla convenienza dei prodotti alimentari, Modi semplici per giudicare prodotti semplici. Ma oggigiorno sono migliaia gli alimentari offerti al consumo. Saltano per tutti i tradizionali sistemi di valu- C e un tazione, per í negozianti, per le cooperative come per i consumatori. Poi cosa vuol dire «buono»? Qual è il giusto livello di qualità? Teoricamente non ci sono limiti al meglio. Difatti si trovano ad esempio oli vergini d'oliva da 3.000 fino a 8.000 lire al litro, marmellate da 2.000 q da 10.000 lire al chilo. Per non parlare di prodotti più complicati: dolci, pasticceria, cibi pronti, sui quali le valutazioni dipendono in parte dagli ingredienti, ma includono pure la confezione, il prestigio della marca e così via. Ci dev'essere però un ragionevole equilibrio fra qualità e prezzo, fra valori materiali e immagine di marca, fra le esigenze di sicurezza e i costi industriali. questo il crinale sul quale poggia la proposta dei prodotti col marchio Coop, in vendita esclusiva nei supermercati cooperativi. Oggi gran parte dei problemi connessi con la realizzazione di questi prodotti è affidata al laboratorio di ricerca e studi sulla qualità della Coop Italia, il Consorzio nazionale per gli acquisti delle cooperative di consumo italiane aderenti alla Lega. E un nuovo settore di attività creato per dare sicurezza ai consumatori che scelgono il marchio Coop per i loro consumi. (NE PARLIAMO ALLE PAGINE 4 E 5) neg t zio Muggiò Il successo Lettere della «Linea e lavanti» iinformazionfi Un negozio antico e carico di storia. È una cooperativa nata nel 1894. A florido, giovane, pensa al futuro. I soci se lo curano come un fiore. Questi soci hanno parlato e raccontato. Ormai in tutti i negozi Coop i nuovi prodotti sono stati presentati. Ci sono già i primi giudizi. Ma l'inchiesta continua. Ecco perchè in questo numero è stata pubblicata una scheda da compilare. La vita delle sezioni soci, le iniziative sportive e culturali, conferenze e lezioni sull'educazione alimentare. E le prime lettere con giudizi dei soci sul primo numero di Quale consumo. A PAGINA 6 A PAGINA 7 A PAGINA 8 Poi, all'ultimo, il cambiamento insperato, forse la crociera costosa perché gli amici ci hanno convinto al viaggio nel Paese esotico, nel lontano Oriente. Nel sogno, sullo sfondo, le pagode. Ma c'è anche Rimini, - la Versilia, il Gargano. Quelli di sempre. La spiaggia conosciuta metro per metro, il gelataio che non cambia, il venditore di cocco che passa abilmente tra i corpi stesi sulla sabbia e, a pochi minuti, l'ambulante con le cinture di cuoio intrecciato o la maschera di legno intagliato dell'artigianato africano, quelle che si vedano nelle esposizioni delle missioni cattoliche. C'è chi ama la montagna, il fresco assicurato con boschi o le rocce, Il Gran Paradiso o le Dolomiti, i monti dell'Austria o le valli bergamasche e bresciane. Insomma il rito annuale si ripete. Si ripete, regolarmente in aumento, la spesa annuale del più lungo periodo di riposo che ci è concesso. Un riposo che rimarca anche i mutamenti di costume (infatti la nostra inchiesta dedicata alle vacanze ha scoperto che sono in aumento le domande di viaggi di alto prezzo), le modificazioni del gusto, che rilevano anche l'esistenza di crisi di utilizzazione delle seconde case, un problema di investimenti che non si è certo rivelato in modo positivo. Ci sono gli aspetti della salute, dello sport, dell'utilizzazione della giornata, del moda di nutrirsi, di combattere il sole, di cautelarsi contro quei rischi che la vacanza ci fa correre. La seconda e la terza pagina sono dedicate a questi temi con qualche consiglio, qualche esortazione, qualche richiamo all'attenzione su certi fenomeni. E, intanto, buone vacanze. Bruno Enriatti Roberta Saliv2dollí Finalmente si parte. L' auto è stata caricata: ci sono i bagagli e le cianfrusa- L'annuent© dei prezzi delle vacanze 1981 glie dell'ultima ora, le palette per la sabbia o le boccette per giocare sulla strada in montagna. Se si va in treno sarà chi deve portare le valigie a impedire che all'ultimo momento ci 1982 Località Cooptur da lire a lire 19.500 18.000 22.000 12.000 26.000 19.000 24.500 13.500 15.000 35.000 24.000 40.000 21.500 24.000 da lire a lire Riv. Romagnola 13.000 Alberghi privati da lire a lire Marche Ogni anno, all'inizio delle vacanze estive, gli operatori economici fanno, di solito, il. bilancio dell'operazione vacanze e indicano le previsioni per il prossimo futuro. Per un Paese come l'Italia il buon andamento del turismo é un. problema fondamentale. La nostra economia attraversa momenti certa non floridi, per cui si può dire che il turismo interessa gli italiani sia perché essi sono i protagonisti delle vacanze, sia per i riflessi che le tendenze turistiche in atto negli altri Paesi hanno sulle finanze nazionali. Per parlare del «problema vacanze» abbiamo scelto un esperto del settore, Arnaldo Cambiaghi, presidente del Consorzio tempo libero aderente alla Lega delle cooperative. In campo turistico - dice Cambiaghi - siamo di fronte a due problemi contrastanti: il primo è l'aumento delle richieste dei viaggi ad alto costo, quelli che portano i turisti a fare viaggi di più settimane in continenti extraeuropei, dall'altro alle difficoltà economiche in cui si trovano molte famiglie le quali, a causa del continuo aumento dei prezzi anche se non rinunciano del tutto alle vacanze ne riducono sensibilmente le giornate. Soltanto tenendo sempre presenti questi due poli si può sviluppare una politica del turismo adeguata alla realtà complessa e anche contradditorio del nostro Paese. Si va dicendo da anni che per lo sviluppo del turismo è necessario lo scaglionamento delle ferie, ma nessuna iniziativa concreta è stata presa in questo senso. E nessuna iniziativa concreta può essere presa se non si modifica sensibimente quello che è il princi- a lire 27.000 21.500 33.800 18.000 21.500 Bormio Lago di Garda TURISMO Di SCARS SALUTE da lire (quote settimanali) Riv. Romagnola Puglia Cefalù (Sicilia) Golfo Aranci (Sardegna) 129.500 178.500 140.000 217.000 336.000 226.000 210.000 308.000 252.000 196.000 336.000 210.000 Se non è costoso il viaggio molte persone non lo vogliono Potrà sembrare un assurdo, ma di anno in anno sano in aumento le «vacanze costose». Non c'è agenzia turistica che non riceva sempre maggiori richieste di prenotazione per viaggi il cui costo è superiore ai due milioni per persona. Le mete sonò le più varie: dalla Cina a Cuba, dai Paesi dell'Africa alle isole Seicelle. Bisogna rifuggire dal luogo comune che a fare questo tipo di viaggio siano soltanto i ricchi. Molto spesso sono persone che lavorano tutto l'anno e che, magari una volta sola nella vita, vogliono togliersi la soddisfazione di visitare un Paese tanto di- nata; certo comincia una vita diversa, diverse le abitudini, diverso lo scandire del tempo. La spiaggia, il bagno, la nuotata; la passeggiata, la camminata nel bosco sulle pietraie o sullo stretto e pericoloso 210.000 442.000 364.000 364.000 Lo zaino un sacco a pelo lo spazzolino e via per il mondo Per i giovani la vacanza è soprattutto viaggiare. Uno zaino con un sacco a pelo per dormire, il dentifricio e lo spazzolino nella tasca dei blu-jeans e via per il mondo. Anche il turismo organizzato è però quanto mai adatto ai giovani. Soprattutto quel particolare tipo di turismo culturale che ci collega al mondo della scuola. L'anno scolastico ha visto un forte aumento di gite che fanno anch'esse parte del turismo intenso nella sua accezione più completa. Un grande successo hanno ottenuto le gite in battello sul Po, oltre che le visite alle città tradizionalmente meta di turisti, come Venezia, Genova e Firenze. Si avverte però, in questo settore che potrebbe essere notevolmente sviluppato, una forte mancanza di strutture in grado di soddisfare le esigenze dei giovani che sono naturalmente diverse da quelle degli adulti. Facciamo un esempio concreto. Si è aperta in queste settimane una serie di manifestazioni culturali che vanno sotto il nome «Leonardo a Milano». È prevedi- vasinVIMMtvii . . Se siete da queste parti un negozio coop può far comodo i Verbania Intra :..sisma Como (via Qiuss tíj - Grado Margherita - Vaz*zze - Albissola Sestri Levante nevem/a I (via Faentina)- CervLa - ~Ani <via Serpleri)-Cesenatleo BeikiriA igst Pesaro tho ' litt) - eivitahovs« Marche Chianciano - Forte dei Marmi - Marina di Pletraeanta Livorno ~Vere La Rosa) -CastAglioneello -Ceetria Follenita - Castiglion della Pescala - Portoferraio Ploinhino Castigli»m del Lago - Civitavecchia. - n ENJ LE COOPERATIVE E MUTUE CONSOMERG COMITATO REGIONALE LOMBARDO TEMPO LBBERC - in collaborazione cori. RivabeHa Mmind Sa BENEDETTO BEL TRONTO dal 6 al 19-6-82 dal 27 agosto al 9 settembre 1982 Ats. • 2 ED E2 Ez CI ED M ELI I. 240.000 bambini Ida, 2 ai 6 anni su letto] - viaggio di andata e d'Orno in pullman Gran TurismO• - 13 giorni di pensione 'completa m albergo (comprese bevandel sistemazione in camere doppie con servizi Servizi di spiaggia - una escursione di mena giornata Ei RE ® MM 2 - Fermata UDINE / Bus 62 e 53 / Tram 33 RUOTE DI PARTECIPAZIONE Comprendenti serata danzante Centralino: 02/28456-1 Conoscere l'Emilia Romagna L. 5.000 diritti d'iscrizione - 20132 MILANO Via Palmanava, 22 - Tel. 02/28456-289 . 02/28456-290 dal 23-8 al 5-9-82 41, L. 285.000 adulti - Per informazioni e prenotazioni: l'Assessorato al Turismo della Regione Lombardia e II Consorzio per la promozione e la propaganda turistica collettiva della Riviera Adriatica della Emilia Romagna QUOTE DI PARTECIPAZIONE, Comprendenti - viaggio di andata e ritorno in pullman Gran Tunsrno - 13 giorni di pensione completa in aibergo 1 camere doppie con servo i - servizi ti spiaggia - Festa popolare - escursione di mezza giornata - serata danzante SvPPlemento camera singola senza serve, L. 32.500 Sono escluse le bevande e nato guanto non espressamente indicato dar programma c'è interesse ad affittarle anche a prezzo dimezzato. È una proposta interessante per chi vuole approfittare di un sabato e di una domenica per visitare Milano, ma è del tutto inadeguata per il turismo scolastico il quale necessità di posti letto a basso prezzo nei giorni feriali. La mostra di «Leonardo a Milano« potrebbe quindi essere l'occasione per un notevole incremento di gite scolastiche in una città spesso troppo trascurata dal visitatore frettoloso. Ma la mancanza dì strutture adeguate alle richieste degli studenti rischia di far perdere questa occasione di eccezionale valore culturale. Mingano Adriatico • QUOTE DI PARTECIPAZIONE - adulti 255.000 L 5.000 - dldtb d'iscrizione - bambini 12-9 anni su 3i• lettol L 215.000 bile che l'inizio del prossimo anno scolastico siano migliaia le scolaresche che intendono venire a Milano per visitare la rassegna leonardesca. Se è possibile andare e tornare in giornata, non esiste problema. Ma la faccenda si complica e diventa quasi insolubile quando la distanza è tale da richiedere il pernottamento a Milano. Nella capitale della Lombardia non esistono praticamente strutture in grado di ospitare i giovani. Ci sono gli alberghi (non molti per la verità) ma con prezzi assolutamente inavvicinabili. Sconti speciali vengono effettuati dagli albergatori milanesi durante i fine settimana, quando gli uomini d'affari lasciano le stanze e m collaborazione con • - LA COOPTUR MARCHE - L'ASSESSORATO AL TURISMO DELLA REGIONE MARCHE Conoscere l'EmIltss Romagna Insomma non guasta ri-C» chiamare l'attenzione su alcune regole fondamentali, su alcune preoccupazioni che tutti dobbiamo avere, per noi e per i bambini. 7M LEGA NAZIONALE l'Assessorato al Turismo della Regione Lombardia • e il Consorzio per la promozione e la propaganda turistica collettiva della Riviera Adriatica della Emilia Romagna - siano supplementi ingombranti di sacchetti e sacchettini. Domani forse il primo bagno o la prima cammi- verso dal nostro. Anche quello delle vacanze costose sta quindi sempre più diventando una sorta di turismo di maaaa, che costituisce una caratteristica originale di questi ultimi anni. Nonostante il sempre più forte aumento dei prezzi dovuto anche alla continua perdita di valore della lira, il turismo all'estero continua ad estendersi_ Ci sono i viaggi molto costosi, ma ci sono anche quelli più acessibili, sia per il turismo collettivo che per quello individuale. È il turismo che si rivolge verso i Paesi confinanti, come la Francia e la Jugoslavia, ma anche verso la Spagna, la Bulgaria o l'URSS. Una grande affluenza è prevista questo inverno in Austria per il Capodanno di Vienna, mentre è in preparazione un programma speciale per Cuba quando si terrà, nel prossimo novembre, il Festival della canzone latino-americana, una manifestazione di alto valore artistico e culturale. . che. in collaborazione cc, no anche cambiare certi modi di vivere che vanno adeguati all'ambiente. r att pale ostacolo allo scaglionamento delle ferie, cioè il calendario scolastico, che prevede la chiusura delle scuole per troppi mesi d'estate (in pratica dall'inizio di giugno alla fine di settembre) e vacanze troppo brevi d'inverno, esclusivamente limitate al periodo natalizio. Giovani e anziani sono le categorie sociali verso le quali occorre guardare con più attenzione per lo sviluppo del nostro turismo. Entrambe queste categorie possono sviluppare sia il turismo individuale che quello collettivo. Per i giovani il turismo strettamente collegato all'attività scolastica, per gli anziani i soggiorni nelle zone di villeggiatura soprattutto durante le cosiddette «stagioni morte». E però necessario che il turismo dei giovani e degli anziani si appoggi su strutture ben più solide di quelle attuali. È impensabile, ad esempio, costringere gruppi di giovani o scolaresche che vogliono visitare una città italiana ad accettare o la logica dell'albergo tradizionale con costi insostenibili, o a cercare di trovare sistemazione nei vecchi ostelli, la cui logica e regole di vita interna sono del tutto superate dai tempi. Così come è impossibile incrementare il turismo degli anziani senza uno sforzo in questo senso di comuni, province o regioni. I problemi del turismo italiano - sui quali il Consorzio tempo libero ha accumulato una vasta esperienza - sono molteplici, ma la loro soluzione passa attraverso l'estensione di chi fruisce delle vacanze e dando alle diverse categorie sociali, strutture adeguate ai loro interessi e alle loro possibilità economi- I sentiero da capre. Insomma c'è qualcosa di nuovo nel sole. Ma quando cambiano le abitudini, e bisogna fare un po' di attenzione, devo- IL IN 1t21C3 E Eli M L'Il '2,', F2 - adulti L. 257.000 - diritti d'iscrizione L. 5.000 - bambini 12-8 anni su 3' letto) L 218.000 Comprenderai - viaggio di andata e ritorno in pullman Gran Turismo - 13 giorni di pensione completa in albergo (carriere doPOie con servizi - servizi or spiaggia - Festa popolare - escursione di mezza giornata - serata danzante Supplemento camera singola senza servizi L. 32.500 Sono escluse le bevande e tutto quanto non espressamente indicato dal programma cal i L 1 M C3, E-. Cosa deve cambiare nella nostra giornata e nelle nostre abitudini L'ingombrante costosa seconda casa odiata dai più giovani Compresse di vitarnirRe sotto forma di sole per Re persone anziane «Ma allora che cosa ce ne facciamo della casa al mare»? È una domanda sempre più frequente che si pongono molte famiglie italiane. Tra i tanti problemi delle vacanze c'è anche questo: come rompere la «schiavitù» della seconda casa. I dati del recente censimento hanno dimostrato che in questi ultimi dieci anni c'è stata una cescita spropositata nel nostro Paese della «seconda casa», cioè di quelle abitazioni che sorgono in località di villeggiatura e servono esclusivamente per i periodi di vacanza e per week-end. Si tratta di abitazioni acquistate spesso con tanti sacrifici da chi magari non è proprietario neppure della casa in cui abita tutto l'anno. Col passare degli anni, la felicità del possedere un seconda casa si sia trasformando in un schiavitù della quale non ci si riesce a sottrarre. Sono soprattutto i giovani e i giovanissimi i quali, dopo avere passato tutte i giorni di festa della loro infanzia nella «seconda casa» finiscono con l'odiarla e non vogliono più sapere di passarci le ferie. Nelle persone anziane l'esposizione al sole fa aumentare efficacemente i livelli di vitamina D nel plasma sanguigno. Questi i dati risultati da una ricerca pubblicata sul «British medicai journalé}, condotta su un gruppo di persone sane ed equilibratamente nutrite fra i 72 e gli 86 anni. E stato così messo in luce che d'inverno queste persone, che ovviamente si esponevano poco alla luce del sole, avevano livelli plasmatici di vitamina D tanto bassi, da essere simili a quelli di chi soffre di gravi problemi di fragilità ossea. D'estate invece i livelli dì questa vitamina raddoppiavano o triplicavano. Gli stessi risultati non erano ottenibili per via farmacologica. In conclusione dunque è importante che anche le persone anziane prendano un po' di sole nella bella stagione perché la vitamina D concorre al mantenimento della consistenza delle ossa e previene l'osteoporosi. se il sole vi ha scottato carote grattugiate sugg Verdure le bibite che natura ci offre C'è gelato e gelato pesce volume . las se nutr... llSuando cibo pnò diventare a maggior Prima di tutto, non scherzare col sole. Molte ore di sole possono provocare eritemi e scottature sulle epidermidi più sensibili e meno protette. In tal caso, se la situazione è controllabile, invece di precipitarsi in farmacia, si può ricorrere al frigorifero di casa, dato che sono molti gli ortaggi comuni con proprietà cicatrizzanti e rinfrescanti, usati da sempre nella medicina naturale. In pratica si calcola che con la traspirazione, respirazione, urina e feci il corpo arrivi a perdere anche 5 litri d'acqua al giorno, molti sali minerali, soprattutto sodio e potnvzio e alcune vitamine, tutte sostanze di cui la frutta e la verdura sono ricchissime. Basti pensare all'anguria, con il suo 95'1 di acqua e solo 14 calorie per cento grammi, al limone con 1'89% d'acqua e 7 calorie, al melone con 93% d'acqua e 26 calorie. Ma i vegetali, oltre ad essere delle splendide bibite sia al naturale che come frullati, spremute e centrifugati, hanno anche altre caratteristiche importanti. Per esempio sono ricchi di fibre che regolano 1' intestino e con il caldo, si sa che questo è particolarmente importante. Inoltre la vitamina C di cui abbonda soprattutto la verdura difende gli occhi dai danni dei raggi solari perchè inibisce la formazione di sostanze ossidanti lesive per i bulbi oculari. Carote, peperoni, pomodori sono poi ricchi di vitamina A e caroteni, che intensificano la abbronzatura e difendono la pelle. Il gelato da dessert a nutrimento. Dal pane con la pesca al gelato per merenda. ...al mare: pasti leggeri. Ri- Per esempio, le foglie di bietola cotte e ridotte in poltiglia possono essere usate come cataplasmi sulla pelle irritata; le carote a loro volta lerliscono l'infiammazione se applicate grattugiate sull'epidermide. Le foglie di cavolo presentano un incontestabile potere antalgico e cicatrizzante se prima dell'applicazione vengono schiacciate ben bene con il rnattarello. I fichi cotti in acqua o latte, tagliati in due e applicati sulla parte lesa fungono da cataplasmi (anche in caso di ascessi dentari), così come le foglie di lattuga cotte in poco olio di oliva. f2 g2 652. =l Gli QuaRche biro nei nostri negozi Da questo numero offriamo ai nostri soci un servizio d'informazione e di guida all' acquisto dei libri. I testi qui presentati saranno reperibili nei sedici negozi Unicoop attrezzati per la vendita dei libri per tutto il periodo di uscita del giornale. I negozi Unicoop dove si trovano i libri: Milano: via Appennini, via Ornato, via Pitagora, via Livigno; Settimo M., Opera, Corsico, Arcore, Bollate, Cormano, Novate (2), Cinisello (2), Muggiò, Como. Speriamo di fornire così un servizio utile ai soci per stimolarli a leggere sempre di più, usando il supermercato anche per l'acquisto di generi diversi dagli alimentari. Buona lettura dunque e arrivederci alle prossime proposte. SAGGI — Piero Angela, «L'uomo e la marionetta», ed. Garzanti, L. 4.500, pp. 329 Autore di numerose serie televisive è impegnato da anni nella divulgazione di concetti scientifici. Ha pubblicato questo libro dopo tre anni di colloqui coni maggiori scienziati e biologi. FANTASCIENZA — Isaac Asimov, «Antologia personale», ed. Mondadori, 2 voi, L. 6.000 3 FS .7.11 .7. Ti n 52 92, 111E11111111U Ma c'è gelato e gelato: quello artigianale, che si può fare in casa in cui certamente si mettono prodotti nutrienti, mentre quello industriale dà certamente meno calorie, ma ha il vantaggio di essere molto più controllato sul piano igienico. Se tuttavia dentro ci sono latte, zucchero, uova, frutta non c'è niente da obiettare, il prodotto è sicuramente nutriente perchè ci offre proteine nobili, zuccheri, grassi di qualità, vitamine, Sali. Ma va destinato a seconda dell'origine, se cioè industriale o artigianale. La differenza c'è anche nel prezzo. Inoltre c'è una distinzione da fare che riguarda il volume d'aria: quello industriale può raggiungere anche il 70 per cento. Il prodotto artigianale è invece considerato a peso dato il minore volume di aria contenuta 131 NE Dà r12 fzg-ica della giornata cordate sempre di fare colazione prima di uscire di casa e di andare in spiaggia. Se vi alzate tardi e non vi avviate al mare prima delle 11, preparatevi una via di mezzo fra una prima colazione e un pranzo, per esempio così composto: 1 uovo alla coque, un paio di fette di pane con burro e marmellata, 30-40 g. di formaggio o prosciutto con crackers, un bicchiere di latte o yogurt, frutta. In questo modo non avrete nè fame nè sete per diverse ore. Se poi pensate di mangiare al sacco sulla spiaggia, portate con voi uno spuntino leggero. Bene una borsa termica con una bottiglia di tè leggero fresco, al limone, molta frutta, un panino al prosciutto, magari un pomodoro e un cetriolo e un sacchetto per raccogliere i rifiuti. La sera mangiate quello che volete, ma attenzione a non rimpinzarvi troppo per non aumentare di peso, cosa dannosa alla salute e approfittate del pesce fresco che è meno nocivo della carne per le arterie, ...in montagna: l'aria fresca stimola l'appetito, che può giocare brutti scherzi, a meno che non si riesca a smaltire le calorie in eccesso con passeggiate. Anche in montagna dunque è indispensabile fare una buona colazione per evitare di affrontare le salite con l'affanno e la stanchezza conseguente a stati di ipoglicemia da lungo digiuno. Latte fresco, yogurt, burro, miele, pane integrale andranno benissimo. Se di prima mattina vi siete incamminati, ricordate verso le 10 e mezzo di mandare giù un succo di frutta e qualche biscotto per ricaricarvi di energia. Nel sacco poi potrete mettere 2-3 panini con del formaggio fresco q prosciutto di montagna tanta frutta e qualche zolletta di zucchero. Verso le 5, al ritorno bene il latte caldo con biscotti e frutta cotta. A cena regolatevi come credete, ma non strafate con i cibi montani, sempre molto ricchi di calorie. ...in città: sotto la canicola bisogna cercare di consumare cibi freschi, che diano refrigerio all'organismo e mangiare poco. A colazione per esempio benissimo il latte fresco e lo yogurt con pezzetti di frutta di stagione o un frullato di latte e frutta. A metà mattina, per spezzare il digiuno, vada per il tè con dei erackers salati. A pranzo evitate la carne, i cibi proteici, che tendono a scaldare 1' organismo. Prendete piuttosto un buon primo, magari della pasta fredda o insalata di riso e un'insalatona di verdura mista con un uovo sodo q del formaggio fresca. La sera scegliete in libertà, ma ricordate che un pasta troppa ricco potrà farvi svegliare nel cuore della notte per il caldo. [1:1 Una prestigiosa raccolta dell'autore per eccellenza di fantascienza. Trentanove racconti che rispecchiano l'intero arco della sua generosa produzione. ATTUALITÀ — Raffaello Uboldi, «Il cittadino Sandro Pertini», ed. Rizzoli, L. 9.000, pp. 201 Questa biografia di Pertini, scritta utilizzando materiali in parte conosciuti ed in parte inediti, copre la vita del Presidente dagli inizi ai giorni nostri. CLASSICI — Tomasi di Lampedusa, «Il gattopardo», ed. Feltrinelii, L. 3.000, pp. 187 Un'immagine viva della Sicilia nell'epoca del tramonto borbonico. La storia di una famiglia aristocratica sullo sfondo dell'unità d'Italia. BAMBINI — AA.VV., «La tombola dei negozi», ed. Nicola Milano, L. 6.800 Il gioco è come quello della tombola, sola che al posto dei numeri ci sono immagini coloratissime. L'ambiente è quello del negozio con i suoi prodotti che offrono ai bambini l'occasione di conoscere, giocando. Età dai 4 ai 7 anni. socio» «Festa a Opera Nell'ambito delle manifestazioni del uMaggio Operese» organizzate dall'Amministrazione comunale, si è inserita come è ormai tradizione la giornata del socio. Nel pomeriggio di domenica 16 maggio il maestro Ravasio di Bergamo ha presentato uno spettacolo di burattini che ha riscosso un notevole successo sia tra i bambini, numerosissimi, che tra gli adulti, per l'alto livello culturale basato sul recupero della tradizione lombarda in un campo, come quello dei burattini, troppo trascurato dagli afl:75 M r ra nimatori del tempo libero. Ghiringhelli ha portato poi un breve saluto della cooperativa ai cittadini presenti, sottolineando la salda amicizia che lega queste manifestazioni alla cooperazione. La presenza della Coop si è anche caratterizzata con alcune conferenze serali sull'educazione alimentare, anche queste ormai un segno distintivo della nostra attività. Complimenti ai soci di Opera e in particolare al comitato di sezione soci per il lavoro svolto. 131 !TM M M 2 liS.P.3 "T a 3 Per puntare decisamente :alla qualità un ufficio atamente specializzato controlla ed, esamina la merce acquistata prima di distribuirla sul mercato Giorgio Vozza p MICR «C'è stata una volta — dice Luciano Didero, dirigente del laboratorio Coop — che volevano buttarmi fuori da una fabbrica. Stavamo aprendo le solite centinaia di scatole per verificare la qualità di una grossa partita di pomidoro pelati tipo San Marzano, in zona e in periodo di produzione. Il fornitore rifiutava le nostre valutazioni e voleva a tutti i costi farci accettare la sua qualità». solo un esempio delle mille difficoltà che i tecnici della Coop incontrano nel loro lavoro. Certo è un fatto nuovo, quello di inserire nella trattativa per gli acquisti due clausole decisive: l'accettazione da parte del fornitore di determinati requisiti del prodotto; l'approvazione delle forniture subordinata agli esiti dei controlli. In parole povere, il prodotto deve essere fatto secondo criteri definiti dalla Coop e, se l'azienda sgarra, sa ripiglia le sue cose. E nei contratti tutto è definito in modo chiaro, i controlli poi sono effettuati da laboratori specializzati, sicché spazi per malintesi non ce ne sono. Ma è la prima volta che un'organizzazione commerciale in Italia compra con questi sistemi. Prima, nella trattativa. entravano in campo quasi esclusivamente fattori economici: il prezzo, gli sconti, le quantità, le condizioni di pagamento. E la qualità era affidata al produttore. 1 labor odo 1 Anche questi sono custodi della nostra salute «Non sono mancati in questi primi due anni di lavoro — sottolinea Maurizio Zucchi, un altro dirigente del laboratorio Coop — tentativi di scavalcamento del nostro settore da parte di fornitori che cercavano, magari con l'allettamento di prezzi speciali, di intenerire i compratori, inducendoli a passar sopra qualche particolare non proprio a posto nella qualità. Ma non c'è stato verso». • "Whob4414 , ,kilrok » ro• Anzi, lo stretto collegamento, la messa a disposizione di studi, ricerche, controlli, valutazioni comparative, ragionamenti sugli ingredienti, sulla sicurezza ecc., hanno portato a una crescita della stessa professionalità degli acquisitori della Coop Italia, i quali oggi hanno una preparazione assai più ampia del passato. •-• Quì sopra: analisti al lavoro. Sopra il titolo: Una veduta delle attrezzature dí analisi e ricerca mentre un tecnico esamina un prodotto. quale ZII !NI 15 !E 110 M El costituiti fa Federazione embardz dei consumatoill 4 I M Si è da poco costituita la Federazione lombarda dei consumatori, in armonia con la Federazione nazionale formatasi a Roma. Questa nuova organizzazione dei consumatori nasce da un accordo fra le tre centrali cooperative e le tre centrali sindacali Cgil Cisl Uil. Gli scopi della Federazione dei consumatori sono assai ampi e riguardano sia gli aspetti economici che la qualità dei beni e dei servizi di largo consumo. L'intenzione della Federazione regionale dei consumatori è quella di costituire rappresentanze territoriali in tutte le province lombarde e nelle zone più significative. La Lega ha fortemente sostenuto l'iniziativa costituente ed uguale appoggio si è manifestato da parte delle altre centrali cooperative e delle organizzazioni sindacali. Un simile impegno deve ora caratterizzarci nelle province per giungere ad accordi proficui DI3 P119 con le organizzazioni locali. La segreteria regionale lombarda, che dovrà contribuire alla nascita delle rappresentanze territoriali, è attualmente costituita da: Paolo Nardini, Cisl, segretario generale Angelo Petrassi, Agci, segretario aggiunto Giorgio Vozza, Lega, segretario aggiunto Bruno Rastelli, Cgil, segretario Giovanni Tevisio, Uil, segretario Aldo Sironi, Cci, segretario La sede è a Milano, in via Torino 61. [e M Si 22 RE M M Sicuramente, quello che il consumatore nota subito è il prezzo, ma c'è tutto un lavarlo per la definizione della qualità, per la sua costanza nel tempo, per la messa a punto dell'imballaggio idoneo, che sfugge, ma che &terrnina alla fine la qualità degli alimenti. E anche la sicurezza batteriologica gioca un ruolo: la perfetta sterilità infatti è garanzia di conservazione e di non scadimento dei cibi industriali. Cosi gli studi sui contenitori tendono a proteggere gli alimenti dalla cessione di metalli o di altri componenti chimici pericolosi. Il consumatore si accorge dei difetti solo quando sono di un grado tale da sfiorare la pericolosità: sta al laboratorio prevenire queste situazioni con la definizione di standards produttivi e con i relativi controlli negli stabilimenti e sui prodotti conferiti. C = , EL71L-J E=7: M,E.IIMME21E-A MfEJ17111E1 Latte in nollvewe non adzito ai neonati in vendita in frana Educazione allimentaure: conferenze e Ilezrioni defill'UnEcoop «Nel nostro Paese sono ancora prodotti e messi in commercio per l'alimentazione artificiale dei neonati alcuni tipi di latte in polvere non adatti, che non corrispondono ai requisiti minimi stabiliti dalla Società europea di gastroenterologia e nutrizione (ESPGEN)». Lo afferma la Federazione nazionale consumatori in un comunicato. Secondo la Federazione consumatori, questi tipi di latte «possono danneggiare l'apparato digerente e soprattutto la funzionalità delle vie urinarie e deì reni dei bambini ai primi mesi di vita•. «La situazione è tanto più grave — osserva la Federazione — se si considera che in altri Paesi europei questi prodotti sono già stati posti fuori mercato». La Federazione consumatori annuncia un suo prossimo intervento presso il ministero della Sanità, «per sapere quali misure il ministro intende adottare sia in ordine al controllo sanitario sulla qualità e la idoneità del latte in polvere destinato alla alimentazione dei neonati, sia in ordine alle disposizioni da impartire agli operatori sanitari, perché per 1' allattamento artificiale sia prescritto solo latte adattato e comunque prodotti rispondenti agli standard di qualità e sicurezza fissati dall'ESPGEN». rfflEE:1 REI MEIN! LODIVECCHIO — Una importante iniziativa è stata concordata con l'assessorato all'Istruzione del Comune di Lodivecchio in tema di educazione alla alimentazione. Nell' ambito degli interventi curati dall'Unicoop nella scuola dal 4 al 14 maggio si sono tenute 6 lezioni a 12 classi delle scuole medie del comune del Lodigiano. Audiovisivi, tabelloni illustrativi, e dimostrazioni pratiche sono state il consueto corredo di questo intervento particolarmente riuscito grazie all'impegno dell'Ente locale. LODI — Il giorno 11 maggio per l'intera mattinata i nostri esperti hanno tenuto lezioni agli alunni della scuola media A. Negri. Cinque le classi interessate. LAVENO — Il 19 e il 26 maggio anche a Laveno si sono tenute due lezioni di educazione alimentare. Quattro le classi interessate. OPERA — Un ciclo seminariale articolato in tre lezioni sull'educazione alimentare è il risultato della collaborazione tra il Coordinamento genitori democratici e l'Unicoop. Le lezioni si sono tenute nei giorni 11, 18 e 25 maggio e sono state tenute da Titti Casiraghi dell'Istituto di tecnologia alimentare di Milano e Sergio Ghiringhelli della direzione Unicoop. inliNEEM11111:21111•111111111111111111111E Il lavoro del laboratorio non si limita a una funzione di difesa. Sono parecchie le innovazioni: dalla eliminazione dei coloranti alla rinuncia ai nitriti e nitrati nella carne in scatola, alla produzione di fettine di formaggio fuso senza polifosfati, fino alla preparazione di speciali etichette informative sui prodotti Coop uniche in Italia e modello di comunicazione industriale per i consumatori. Adesso si stanno studiando altre innovazioni: l'eliminazione degli sbiancanti ottici (sostanze azzurranti che danno l'idea del superbianco) da pannolini per bambini e da assorbenti igienici. È infatti ormai accertato che queste sostanze possono provocare allergie della pelle. Sugli imballaggi si stanno cercando soluzioni diverse di saldatura per le scatole — oppure l'eliminazione del processo — con lo scopo di salvaguardare i contenuti da metalli che possono staccarsi dai conte- CM 19 M 17 nitori. Un campo nuovo è poi quello dei residui chimici, nei prodotti agricoli, che restano nella verdura e nella frutta conservata. «In sostanza il lavoro del laboratorio — spiega Didero — si svolge su due filoni: la routine dei controlli e la ricerca per continue innovazioni nell'interesse dei consumatori». Ma quanto costa questa attività? «Poco meno di quattrocento milioni all'anno — precisa Zucchi —, fra costi dei sette dipendenti, spese per controlli interni ed esterni, viaggi, ammortamento delle attrezzature. È un grosso investimento, pagato alla fine dai consumatori attraverso i prezzi dei prodotti, ma ampiamente ripagato dal continuo incremento delle vendite dei prodotti Coop». E questi prodotti, pur caricati di costi di controllo e di ricerca, continuano a essere nettamente vantaggiosi rispetto a equivalenti più famosi per pubblicità e altre motivazioni promozionali. M ErIg LT-' - In molti settori: verdure e frutta in scatola, oli di semi e d'oliva, pasta, riso, biscotti, prodotti per l'igiene, la convenienza è di tutto rispetto. In altri campi, nelle conserve di pesce e di carne, nei detersivi, nei liquori, yogurth, le differenze sono più limitate ed entrano poi in ballo valutazioni di gusto e di consuetudini non facilmente modificabili. «Vedi — mi precisa Lucia Granata — quando studiavo Scienze alimentari all' Università, non immaginavo che la ricerca nelle aziende, soprattutto in quelle di dimensioni minori, fosse ad un livello così basso. E poi i settori della qualità nelle imprese hanno un peso molto modesto e nei conflitti con le esigenze della produzione, con le valutazioni economiche e mi è capitato con una fra le più prestigiose aziende alimentari nazionali che doveva produrre col marchio Coop dei fagioli in scatola. Un disastro. La materia prima era vecchia, cuoceva male, i fagioli erano o troppo duri o sfatti. Contestiamo alla Società queste irregolarità, ma tutto viene minimizzato come un piccolo incidente su qualche caso. Non era così. Abbiamo allora deciso di far ritirare tutte le scatole dai negozi e dai magazzini e di spedirle indietro all'azienda. D'altronde i risultati dei controlli erano inequivocabili, le caratteristiche del prodotto ben definite nei contratti. L'azienda non ha potuto che accettare la merce resa; ha pagato una penale, ma da allora i rapporti sono diventati eccellenti». Nel controllo della qualità non si hanno riguardi neanche con le cooperative, che forniscono una gran parte deí prodotti Coop. «Ricordo il caso della pasta — aggiunge Zucchi —, con l'interruzione per diversi mesi dei rapporti, adesso ripresi con un prodotto decisamente migliorato. I succhi di frutta prima erano preparati da una cooperativa della Lega; adesso per esigenze di una migliore qualità ci appoggiamo ad un'altra cooperativa aderente alla Centrale bianca. Certo, le cooperative di consumo italiane sono un po' indietro rispetto a quelle francesi, svizzere, scandinave e perfino giapponesi. Loro i lavoratori li hanno fatti vent'anni fa. Hanno decine di addetti e il ruolo che hanno acquisito è quasi istituzionale. Sono sovente come delle agenzie di fiducia dei governi e, in Europa, della stessa CEE. «È solo con i laboratori — conclude Didero —, dove si accumulano conoscenze tecniche e scientifiche, che oggi si può fare politica nel campo dei consumi; per altra via si fa solo demagogia o si resta subalterni alla scienza e alla tecnica imposte dalle società industriali interne e multinazionali. A noi queste conoscenze servono perché siano trasmesse a milioni di consumatori, non solo per difendere i loro interessi, ma soprattutto per attrezzarli in una nuova battaglia di emancipazione economica e culturale». commerciali, i pur bravi tecnici aziendali soccombono. Diverso è il caso delle grandi aziende che per proteggere i loro marchi investono forte sulla ricerca e sui controlli. Ma quando devono produrre con marchi di altri vengono meno tanti scrupoli. «Ti racconto un caso che 1111I lS3 LMITIEDEUEIIIE2 12 Pik pecorino sarà plWJTh© formaggio :ascaro 1130C Blrra: i produttori! puntano sui vuoti «a rendere» Il pecorino sarà il primo formaggio toscano ad avere la denominazione di origine controllata. La richiesta agli organi competenti è stata elaborata da un gruppo di lavoro formato da rappresentanti della Regione Toscana, dell'Ente di sviluppo agricolo regionale, dell'Unione regionale delle Camere di Commercio, del Consorzio dei Caseifici toscani e dell'Università di Pisa. Oggi si fa uso a sproposito della denominazione «pecorino toscano» e si finisce per disorientare e molto spesso ingannare il consumatore con l'offerta di formaggi fabbricati con quantità più o meno rilevanti di latte bovino e con latte ovino di origine addirittura extranazionale. L'uso scorretto del nome provoca difficoltà di commercializzazione del prodotto originale che costa più raro rispetto a formaggi che possono essere anche fatti con polvere di latte, importati dall'estero. Nel 1981 le importazioni italiane di formaggi sono state di oltre un milione e 600 quintali, per un valore di 542 miliardi di lire. Seguendo l'esempio della Danimarca, dove dal primo gennaio la birra viene venduta solo in bottiglie di vetro, i produttori italiani di birra hanno avviato un'intensa campagna pubblicitaria per il vuoto «a rendere». Si spera che l'iniziativa trovi altri imitatori, non solo perché la pratica dei vuoti a perdere comporta dei grossi costi per la loro eliminazione e un forte spreco di materie prime ed energia occorrenti per fabbricarli, ma soprattutto per i guasti ecologici che provocano. Da uno studio condotto dal «Servizio per le condizioni ambientali della CEE« risulta che l'imballaggio di vetro è anche meno caro rispetto agli altri tipi di contenitori, comprese le bottiglie di plastica. La Federazione francese delle Cooperative di consumatori, dal canto suo, ha svolto un sondaggio dal quale è risultato che 1'82 per cento dei consumatori preferisce i vuoti di vetro, per garanzia di igiene, per la conservazione delle proprietà organolettiche del prodotto, per la convenienza e anche per la necessità di risparmiare energia e materie prime. M E113 Eg Ikeli M RE ERI MI Se fossero le multinazionali a comandare dense, ttore ali~are Co non fu accettata una partita di fagioli scadenti Quantie, eowtutelare il prodotto che va sotto il marchio Coor Milano cielloIullistica In accordo con l'assessorato allo Sport e Turismo della Provincia di Milano quest'anno l'Unicoop Lombardia ha partecipato alla organizzazione della sesta edizione della «Milano cicloturistica», che si è snodata tra le vie cittadine e dell'hinterland. Migliaia i partecipanti, favoriti da una splendida giornata di sole. In 25 negerti della cooperativa sono state raccolte le iscrizioni di numerosi soci e clien- innmn[u . M M LE EMI MI MI al M RE IQ GE MI M ti; 20 dipendenti dell'Unicoop hanno partecipato con casacche «sociali» e 10 cesti, colmi di prodotti Coop sono stati sorteggiati tra gli arrivati. Inoltre due automezzi della Coop hanno seguito la carovana e centinaia di palloncini sono stati distribuiti ai bambini presenti all' arrivo all'Arena civica. Questa in sintesi la nostra prima esperienza in una manifestazione che intendiamo ripetere nei prossimi anni, con maggior capacità organizzativa ed uguale impegno. 5 .-- , CM EU I@ M Mi E1 II M BEI NEI la MI C® MI E] M Gli CM [ fle) EV LE Fabio Zaruchi Dov'era la chiesa ora c'è la cooperativa di Muggiò. QUANDO METRO C'È L STOR1 «Han mis giò cinq frane per 1M e han fà el primm cìrcul. L'èra un circulitt...». È affascinante. In un pomeriggio questi otto cooperatori di Muggiò, in prevalenza pensionati, sono capaci di sciorinarti qualcosa di più della storia della loro cooperativa. È una storia che conoscono bene: è quella dei loro padri, delle loro stesse famiglie, di questo paese che si sono visti• crescere sotto gli occhi. Qualche volta alzano la voce, interrompono chi sta raccontando e correggono le date, i nomi dei protagonisti. Certo, anche se la storia la sanno bene qualche data può confondersi nella memoria. Rimane, tuttavia, la precisa sensazione di un grosso lavoro, che nernrieno il fascismo o la miseria sono riusciti a rendere vano, a indebolire. Tirano fuori un quadro, per spiegarci meglio dove era la sede della «Cooperativa con forni»: l'ha dipinto Enrico Merati, l'ex presidente della coop. «Ecco, quèl in sU la purtina s'eri mi». Oreste Giarnbelli, nonostante sia del '14 (come proclama con evidente soddisfazione), non ha perso la vitalità di un tempo. Parla ininterrottamente, come quando era dietro il bancone dello spaccio, nonostante i suoi compagni continuino a ripetergli: «Ma tàas!». Esattamente come facevano quando anche loro erano le colonne portanti di questa cooperativa. Né, essendo passati tanti anni, si sentono meno protagonisti, meno importanti. Seduti intorno ad un tavolo, insieme con l'attuale presidente della sezione soci, Ambrogio Radice, discu- tono del passato e interpretano il presente. I ricordi si ammassano, s'intrecciano con i sentimenti: anche questi fanno parte della memoria storica di chi ha avuto tanta parte nella crescita non solo di una porzione del movimento, ma anche di questo paesotto che, nel giro di 36 anni è passato da 5 mila abitanti agli attuali 19 mila. Con l'aiuto del quadro scopriamo una curiosità: i' attuale sede del supermercato è proprio là dove parecchi anni fa sorgeva la vecchia chiesa del paese. La chiesa, ci spiegano i nostri interlocutori, venne acquistata alla fine degli anni Cinquanta. Ti circolo, che era dotato di uno spaccio di generi alimentari, si arricchì anche di un bar-trattoria. Alla fine del '66, press'a poco a novembre, la vecchia chiesa venne demolita, per costruire la sede attuale, che ospita il supermercato coop di 450 metri quadri. Della vecchia chiesa rimane un muro che taglia obliquamente il negozio, dividendolo in due parti. Può darsi che qualche purista esperto di macro strutture possa anche arricciare) il naso di fronte a una particolarità del genere, davvero inusitata per un supermercato. Sta di fatto che gli abitanti di Muggiò, come del resto ci conferma Alfredo Cerri (il capone gozio) , non mostrano particolari avversioni. Anzi, accade proprio il contrario, perché quella sede la sentono come propria. Del resto, la storia di quel negozio, cidendo con quella della , cooperativa, è la storia di Muggiò. Ecco come ce l' hanno raccontata loro, i protagonisti. La cooperativa «con forno» di Muggiò una volta non si chiamava così. D primo circolo, quello dei «cinq frana» per ciascun socio, nacque nel 1894, come emanazione della cooperativa di selciatori di via Jenner di Milano. Al «Circolo familiare di Muggiò» — come si chiamava in origine — si iscrissero circa settanta soci. Gli anni duri, è quasi ovvio ricordarlo, furono gli anni del fascismo. I fascisti, in Galleria a Milano, dicevano che il paese era la «tana delle belve». Per questo progettavano di continuo spedizioni punitive. «Me li ricordo — dice Angelo Caimi — nel '24 vennero in forze: volevano incendiare il nostro circolo». «Ma fecero solo man bassa di salami, vino e prosciutti» aggiunge, sornione, l'Oreste. «I nostri padri — dicono ancora i nostri amici — decisero che bisognava tentare il tutto per tutto per non dispendere il frutto di tanta fatica». Il compromesso fu trovato. Come in altri casi il circolo venne trasformato in dopolavoro; lo spaccio di alimentari continuò; un locale fu trasformato in forno per la panificazione. IR NIII La dimostrazione che la vecchia coop, nonostante il fascismo, era rimasta la stessa sana istituzione popolare delle origini è che, anche dopo la Liberazione, il Consiglio direttivo rimase più o meno lo stesso. L'attività, del resto, non si era mai interrotta: già nel '23 lo spaccio funzionava in forma cooperativa. In quegli anni il pane si vendeva in un negozietto ricavato in uno sgabuzzino. Poi, nel '24-25 lo spaccio alimentari venne ospitato in un locale più largo, di 40 metri quadri. Ci lavoravano il capodispensiere e sua moglie: una cosa fatta in famiglia, ma che aveva dietro un'attività notevole. «Pensa — dicono ancora i nostri interlocutori — che si macellavano quattro maiali alla settimana». «Era un lavoro massacrante — incalza l'Oreste Io, per esempio, mi alzavo tutte le mattine alle 5». Anche quelli erano anni duri. Ma già nel '58 a Muggiò nacque il primo self-service, con i cestelli al posto degli attuali carrelli. I soci erano ben 800. Ora sono 1255, con 600 milioni di prestito sociale. M li 21 M M Il capitolo dell'unificazione scotta ancora. Qui c'è ancora chi, definendola una scelta giusta ed opportuna, si sbaglia e parla di «noi» (di Muggiò) e di «loro» (dell'Unicoop). «Ma fu una scelta giusta» sono pronti ad ammettere, aggiungendo che a quei tempi, nel 1971, si discusse molto ma soprattutto perché c'erano resistenze «di campanile». Chi contribuì più di tutti a far comprendere la necessità di quel passo in quella fase — ricordano gli anziani cooperatori di Muggiò — furono Carlo Arosio e Priasascomparso nnmoCti, $3.0,;:11‘11:0050 e. al_ 013-0 sta, àopole,k0-19,1",'5 502,,, 1"1"‘:291‘:"ZVIecotoà°0 Ye• 2. rzi gES 55 chlde con 5E numero 26 AD c5cilo dA schede de (‹L'Autiormsito[re de5 corasurnatouil» NELLA FOTO: la partenza della corsa. rA OD M L/23 r._22: MI ! Presenti anche il sindaco doti. Viganò, 1' assessore allo Sport Agostinelli, il presidente del circolo Castaldi ed. il nostro bravo Radice, insieme ad un nutrito ed attivo gruppo di soci. 7:11 o citkiaà:ey: cli.144-33.0:10 S'e)11.? covo/ et-Oríaoi‘e clOe et:Istop t vvotogooisú, 9' 001° tAltA.S. d.e1n Molti cittadini hanno applaudito la ricca premiazione. Il presidente dell'Unicoop Vaghi ha portato il saluto della cooperativa e il doveroso omaggio alla signora Lidia vedova Casati, madrina della manifestazione. r e9.1 esiat i . g,elo Cal U t.,t:st Naa .n.do n Leeasto0., Caíoadavio Vo(b.vio e OíOSiessrco VaOI.Vc e7c al-Wcve-f 2,x‘ „5110,„ Cchaetg.ti'la, Alla memoria del primo presidente della cooperativa si è svolta domenica 23 maggio un'appassionante gara ciclistica per allievi. Partendo da Muggiò, 140 atleti si sono confrontati sul filo dei 40 chilometri orari di media. La volata finale è stata vinta in scioltezza da Seregni, una conferma della società C.C. Primavera Leri, organizzatrice della gara con il Velo-Club di Muggiò e la nostra sezione soci. 21E0i 100,513, , yo p eC Ice-tiaeiVaeioaooyo Yaclice, Costatte olaVaalza Oaestg .4y:523. vex sw testietloy:00,e Oi40 ,yscolmoso Gran Premll© Uttlicoop Lombardia 10 Trofeo rimo Casati 6 maturamente alcuni anni' fa, che fu anche il primo presidente della Unicoop Lombardia, che spesero giorni (e notti) interi per convincere tutti che si andava verso una scelta moderna, razionale, remunerativa. «Del resto — ricorda ancora l'Oreste, vero e proprio cicerone della ccop — ci furono resistenze anche quando decidemmo di abolire il servizio a domicilio: d'altra parte, su 10 milioni di merce venduta, avevamo scoperto che le spese ammontavano a 5 milioni. Era decisamente troppo». I risultati? Sono sotto gli occhi di tutti. Quel supermercato sorto al posto della vecchia chiesa l'anno scorso ha avuto un giro d'affari di 2 miliardi e 700 milioni. Quest'anno se ne prevedono 3 e 200, come ci conferma Alfredo Carri. È stato proprio un buon lavoro, cari amici di Muggiò. Fra -9 Con la scheda numero 26 abbiamo concluso una programmazione che è durata circa due anni e mezzo. Sono state editate circa 15.000 schede per emissione, per un totale di n. 390.000 pezzi. Le cifre parlano da sole e dimostrano non solo l'impegno e la perseveranza della cooperativa, ma, soprattutto, l'interesse col quale soci e clienti ci hanno (puntulmente) seguiti in un così lungo periodo. Nel ringraziare tutti, in particolare i nostri collaboratori, non nascondiamo la soddisfazione per un successo editoriale, che non ha precedenti (nel campo dell'educazione alimentare), nel nostro Paese e soprattutto che si è caratterizzato in una distribuzione spontanea e originale: cioè negli stessi supermercati Coop ove, appunto, si vendono prodotti alimentari. Molti sono stati i prodotti e gli argomenti trattati, con rigore scientifico nell'informazione, pur in un linguaggio dal taglio giornalistico e comprensibile; le illustrazioni, la grafica, i colori, sono stati gradevoli e originali e pensiamo abbiano avuto la loro parte nel successo ottenuto rendendo più piacevole la lettura. z2 N M MI M M• M nt 5511 is ME:ffik litt • Tutto quello o che vete 0° da =ir sulia «lia a vanti !L VOSTRO In tutti i punti vendita della Unicoop Lombardia è stata presentata nel mese di maggio la nuova linea copri nel settore lavanti. Molte le novità dentro la scatola: i prodotti sono infatti radicalmente nuovi e si adeguano alle migliori marche industriali, presentandosi con confezioni ben coordinate tra loro che si ...fanno scegliere» tra le altre marche. Sulla scatola, con il sigillo dì garanzia Coop, le etichette informative che segnalano anche per i lavanti (novità assoluta in questo settore) le modalità d'impiego, la destinazione d'uso e le norme di sicurezza. Ma di questi dati, della «filosofia» del prodotto Coop abbiamo già parlato nel numero scorso del giornale. Come vanno invece le cose nei negozi? Possiamo dire che la presentazione di questa linea è stata apprezzata dai consumatori ed i primi commenti sono stati positivi. Non sono certo mancate O O ," osservazioni sulla qualità: molti la giudicano notevolmente migliorata, qualche critica invece viene da altri per la non sufficiente profumazione del detersivo per bucato a mano (sia in fustino che in scatola). Il forte aumento delle vendite in tutti i comporti della linea è comunque l'indice migliore per giudicare il gradimento effettivo di questi prodotti. L'assortimento della intera linea che abbiamo presentato sul numero scorso del giornale, è stato accompagnato da un volantino curato dall' Associazione nazionale delle Coop di consumo e da una scheda per la l'accolta dei tagliandi di garanzia; la scheda, per ora rivolta ai soli soci, una volta completata, darà diritto alla consegna gratuita di una confezione di detersivo piatti Coop e di una confezione di candeggiante. P un'opportunità in pia. per provare questi nuovi prodotti che già oltre 12.000 soci hanno deciso di utilizzare. 1y Pensi che il potere detergente dei prodotti sia buono? • 4y Ritieni utili !e informazioni che trovi sulle confezioni ! dei prodotti? Principali componenti e le loro funzioni Detersivo lavatrice Istruzioni per l'uso Detersivo bucato a mano Avvertenze relative all'uso dei prodotti ed indicazioni da seguire in caso di un loro utilizzo improprio 2) Pensi che il potere sbiancante sia buono? - Ulteriori considerazioni ed eventuali consigli che riti ni utile dare sui prodotti. Detersivo lavatrice Detersivo lavatrice Detersivo bucato a mano Conosci gli altri prodotti che formano la linea Coop della Detersivo bucato a mano 3) uni IZI IN MI D D 11 IN BR Drogheria Chimica? Tra questi quali hai provato? q DETERSIVO LAVATRICE USTINO q DETERSIVO LAVATRICE ASTUCCIO q DETERSIVO PER BUCATO A MANO q DETERSIVO PIATTI IN POLVERE q DETERSIVO PIATTI LIQUIDO q CANDEGGIANTE ABRASIVO q DETERGENTE PER PULIZIA VETRI q DETERGENTE LIQUIDO PER LA CASA AMMORBIDENTE q q CANDEGGINA q SAPONE PER BUCATO IN PEZZI q CERA q INSETTICIDA Ii profumo dei prodotti è di tuo gradimento? £21 [2] M i= 0 lEi IFJ D 21 IS GiMIU3 ®®® Buoni sconto ed iniziative 1932 per A soci Già nei primi mesi di quest'anno i risultati ottenuti con le iniziative sociali hanno superato ogni precedente ottimistica previsione. Diamo un breve e eloquente rendiconto: ALIMENTARI usufr uiti BUONO N. 1: Brandy Coop -i- Caffè Prestigio pz. n. 11.547 BUONO N. . 2: olio extravergine Coop n 14.346 pz. BUONO N. 3: 2 pizze Coop + 2 birre Jodler n. 11.755 pz_ val. ris tor na ti L. 11.893.000 L. 32.278.000 L. 16.692.000 OFFERTE A STOCCAGGIO NON ALIMENTARI Borse da viaggio «Thailandia» Motorino «Ciao» Batteria da cucina inox 9 pezzi Cassetta panfresco Tutti questi prodotti sono stati offerti con sconti 20-30% sui prezzi di mercato Ottimi risultati ed ottimi motivi per acquisire nuovi soci. Hanno acquisito il diritto ai buoni ben Nem Buoni fede2tà fto Sono in distribuzione in questi mesi i buoni premio fedeltà ai soci prestatori per la prima stappao (30.4.82) di quest'anno. Or lISEME12 WEU EgnznEnn.; 2.359 prestatori con un totale di 9.413 buoni. Notevole anche il contributo-premio per i soci che hanno presentato nuovi soci prestatori: sono stati 42 che hanno presentato 54 nuovi soci prestatori. Consiglio d'amministrazione, e da Franco Le visite allmagazzlne Pieve Ematmelle Grande entusiasmo tra i numerosi soci che visitano in delegazione il nostro magazzino di Pieve Emanuele. Nella foto i soci di Rogoredo accompagnati da Enrico Ottolini, del numEaangEaungzarausa Laudi, della direzione del Consorzio Coop. Particolare interesse ha suscitato il nuovo capannone dei reparti deperibili e le relative lavorazioni. Le sezioni soci che si stanno organizzando per visitare nell'immediato futuro il magazzino sono quelle dì Lodi, Novate Milanese, Opera. 7 EiR 35 U2 I INWS.J €a EZQL.3 U21:MI2C2MlZ9 ▪ La ricca discussione all'assemblea annuale dei soci dell'Unicoop Lombardia Daniele Moltrasio f TANTE IN 5 PU Quali sono i problemi più importanti, i dati più significativi emersi dall'assemblea di bilancio e dalla relazione della presidenza? In cinque sintetici punti li abbiamo riassunti per tutti quei soci che non erano presenti. 1) Il 1982 si presenta come un anno (e ne è conferma l'ultima indagine Istat sui consumi alimentari) di forte stagnazione nel nostro Paese. Per l'Unicoop questo significa che in futuro il suo sviluppo risiederà soltanto nell'aumento delle vendite, con la conquista di nuovi clienti. A parità o addirittura (29,9) diminuzione di consumi è necessario dunque vendere a più clienti con una maggiore produttività degli attuali punti vendita e con l' apertura di nuovi negozi. 2) Il 1981 è stato un anno che ha rafforzato il patrimonio della cooperativa. Il sensibile miglioramento delle vendite in scontrino medio e in numero di scontrini cassa ha consentito un con tenimento dei costi di gestione mentre il margine lordo, pur essendo migliorato il livello dei prezzi, è rimasto invariato rispetto allo scorso anno, questo grazie soprattutto ai ristorni del magazzino. Pur restando pesante il problema degli ammanchi inventar-iati (di cui abbiamo parlato nel numero scorso del giornale) si può ben dire che c'è stato un positivo risultato che conferma il migliorato stato di gestione dell'Unicoop. 3) Il magazzino di Pieve Emanuele è stato acquistato al 50% mentre sì è passati a finanziare la costruzione della nuova ala dei generi deperibili con una superficie coperta di 4500 mq. circa. Nel 1981 gran parte delle risorse finanziarie della cooperativa sono state investite per migliorare l'efficienza dei servizi del magazzino; tutto ciò ha contribuito a diminuire in maniera sensibile i costi. Sono arrivati un po' da tutte le parti; chi da vicina come i soci di Novate, che giocavano in casa, chi saltando il pasto per arrivare in tempo, come quelli di Laveno. L'appuntamento però era importante: l'assemblea generale di bilancio della IInicoop Lombardia. Nel salone comunale, cortesemente messo a disposizione dell' Amministrazione di Novate, si sono affollati più di duecento tra delegati ed invitati, a testimonianza concreta del tessuto democratico della cooperativa. Certo, prima di quella generale, di assemblee ce ne erano state già tante: nel mese di aprile se ne erano tenute ben 26 locali, durante le quali il bilancio era stato discus- 4) Il ruolo della cooperazione di consumo in Lombardia. Nonostante la presenza di una rete distributiva privata assai forte, la Coop è riuscita a raggiungere un apprezzabile livello di concorrenzialità. I ritardi accumulati negli anni passati sono pesati nel raggiungimento di questa competitività che è stata pagata anche comprimendo alcune «voci» di spesa e sacrificando il reddito. È necessario fare ora un salto di qualità e superare questi limiti in termini di risorse umane, strumenti e reddit ività. so e confrontato con la base sociale. Diciamolo francamente: i numeri di un bilancio non sono certo l'argomento più stimolante del mondo, tuttavia in quelle assemblee, dietro i «nostri n numeri, i soci hanno avuto la possibilità di vedere e toccare con mano un anno di lavoro, di sforzi comuni per andare avanti, e la pillola, certo un po' pesante, di così tante riunioni, è stata ingoiata con migliore predisposizione d'animo. Le relazioni che hanno esposto ai delegati il bilancio 1981, chiuso con un attivo di 552 milioni, sono state dettagliate e minuziose: da quella del presidente Vaghi che ha delineato realtà e prospettive dell'Unicoop facendo un quadro generale della situa- zione in tutti i suoi aspetti, aziendali e sociali, a quella di Ferrario, vicepresidente, che ha invece analiticamente sezionato i numeri del bilancio con il supporto di un buon numero di diapositive. Ma quando, dopo il saluto di Perego, sindaco di Novate, si è aperto il dibattito, 1' assemblea ha rotto il ghiaccio e sono cominciati gli interventi dei soci, semplici, diretti, efficaci. Ci sono state domande sul bilancio rivolte alla presidenza della cooperativa, ma anche precise richieste al mondo politico di muoversi verso la cooperazione (troppe strettoie burocratiche non consentono all'Unicoop di aprire nuovi punti vendita). Ci sono stati riconoscimenti ma anche Un'Ammagfine di Una, 5) L'aspetto sociale: il 1981 ha portato 2297 nuovi soci, oltre 800 nuovi soci prestatori e il prestito ha abbondantemente superato i 7 miliardi. Si sono tenute inoltre decine di nuove iniziative nelle scuole e nei quartieri sui problemi dell'educazione alimentare ed una costante attività nella difesa dei consumatori. Sotto il profilo sociale, a fronte di questi positivi elementi, esistono però alcuni problemi che vanno dall'effettivo funzionamento della neonata Federazione dei consumatori al livello di partecipazione interno alla vita della Cooperativa. Il dato comunque emerso e sottolineato con vigore nelle conclusioni è stato quello di un andamento fortemente positivo dell'immagine e delle potenzialità dell'Unicoop che, pur agendo su un territorio così difficile come quello lombardo, dove la concorrenza privata è forte e disseminata ovunque, è riuscita ad imporre la propria immagine, consolidando la sua base sociale, razionalizzando al meglio la gestione aziendale ed ottenendo notevoli risultati commerciali. Con questo dato e questa certezza di fondo i duecento delegati hanno lasciato, dopo quasi quattro ore, i loro posti, ricchi di molti argomenti per discutere nell'ambito delle sezioni soci nei prossimi mesi. A noi una cosa è sembrata certa: se veramente c'è il riflusso, la caduta di partecipazione, per un giorno, a Novate, non ce ne siamo accorti. La nascita di <Quale consumo» e la futura Assemblea nazionale delle sezioni soci sono i momenti che dovranno costruire strumenti più adeguati per una partecipazione concreta ed attenta della nostra base sociale. Un aspetto dell'assemblea dei soci dell'Unicoop Lombardia. MINIMO IR 0 1-31 Un giornale è un mezzo per il dialogo, c'è solo un modo perché il dialogo sia più diretto con i lettori: quello di avere tante lettere, tanti suggerimenti, tante domande, tante proposte e anche tante critiche che possono, se accolte con serietà, aiutare il lavoro di tutti. In un giornale non può quindi mancare uno spazio dedicato alle lettere. Tocca ai nostri lettori, ai nostri interlocutori riempire e ravvivare questo spazio. Con le loro lettere. Consegnatele presso i nostri negozi indirizzandole a «quale consumo» filo dfre Mi ha fatto molto piacere leggere sul giornale l'invito ad esprimere un parere su «Quale consumo». Dal mio punto di vista di lavoratore e di socio non posso che esprimere apprezzamento per il nuovo taglio del giornale che fa compiere un grosso salto di qualità all'immagine della cooperativa e del settore socio-politico. Per quanto riguarda i consigli proporrei (ma ci avrete già pensato) una rubrica di lettere fra i soci ed i consumatori, con scambi di idee e di proposte ed una rubrica di storia della cooperazione con accenni alle sue origini ed al suo sviluppo fino ai nostri giorni. Cordiali saluti. ELIO SBARDELLA (Sesto San Giovanni) Benvenuto •Quale consumo» e grazie dell' invito a scriverti. È presto naturalmente per una valutazione sul giornale, ma a giudicare dai vari servizi e consigli del primo numero (tutti interessanti e brevi), devo dire che promette bene. Ora si tratterà di mantenere nel tempo queste promesse. Di un amico così, scrupoloso e fidato, se ne sentiva proprio il bisogno, soprattutto da quando la RAI-TV ci ha voluto privare della rubrica <Di tasca nostra, sorta a difesa e informazione di noi consumatori, in balia spesso di trafficanti senza scrupoli che attentano 8 ▪ Eel 21 &M fr3 M EU 18 EM EI r' eii critiche e non ci si è fermati al solo aspetto del bilancio della cooperativa, ma si sono toccati problemi reali, vissuti dai pensionati (come ricordato dall'intervento della socia Vigorelli di Cormano) e dai lavoratori (nell'intervento di Ballardin e Sbardella). Altri interventi (i soci Rossi di Nova M., Banfi di Navate, Gina Monti di via Appennini, Cesati di Bollate) hanno testimoniato invece la necessità dello sviluppo dell'Unicoop ed i problemi connessi con un sempre miglior funzionamento della struttura aziendale. Nella replica di Vaghi e nelle conclusioni di Festa, vicepresidente regionale della Lega,. questi inviti, queste preoccupazioni sono state raccolte. 17I 19 I= M M MI EEG 211 Iffl ai nostri soldi e alla nostra salute. Si sono assunti una grossa responsabilità, i partiti al governo, che hanno consentito (e assecondato) lo strangolamento di quella rubrica, ma se la gente vorrà dimostrare coi fatti, e non solo coi mugugni, che non è disposta a farsi mettere eternamente i piedi in faccia, quella rubrica sarà ripristinata e a beneficiarne saranno anche i produttori, quelli onesti naturalmente. Per questo io, con altre 112 persone, ho firmato una lettera inviata qualche mese fa al consiglio di amministrazione RAI di Roma e alla Commissione parlamentare di vigilanza sulla RAI-TV chiedendo il ritorno della trasmissione. Mi auguro che a questa lettera altre ne seguano, scritte magari rubando qualche minuto serale al telefilm o a Portobello, ma ancor più spero che <Quale consumo» serva da punto di riferimento per altre iniziative, ad esempio quella di stampare cartoline sul medesimo argomento (come hanno fatto gli operai dell'Alfa Romeo) da inviare in massa al consiglio di amministrazione RAI di Roma, o quella di promuovere una manifestazione di consumatori davanti alla RAI di Milano. Auguri di lunga vita e buon lavoro. W A T .TER PTZZARDELLO (Milano) E.1 1:12i EI 12 @Il III fl Eli MI , Leziond nel Comasco sauna storla del movErnento cooperatfivo Nei giorni 19 e 21 aprile presso quattro classi della scuola elementare di San Fermo della Battaglia a cura della sezione soci e consumatori, si sono tenute delle lezioni sulla Storia del movimento cooperativo. Gli alunni (circa 60 con 4 insegnanti) si sono vivamente interessati sia alla proiezione di diapositive sia con domande relative alle funzioni attuali della cooperazione specialmente nei settori del consumo, delle abitazioni e nell'agricoltura. A Corno PareilviviSo storico della cooperazione lombarda A Como presso l'Istituto comasco per la storia del movimento di Liberazione esiste l'Archivio storico della cooperazione lombarda», sito in via XX Settembre n. 29 (prossimità stazione Como-Borghi delle Ferrovie Nord), telef. 27.55.11. Aperto al pubblico lunedì, mercoledì e venerdì dalle 16 alle 19. El NEI un E9 Ci C;_-1 EI3 CI M