giugno

Transcript

giugno
Comitato di Redazione
GiafIca e impaginazione
Franco Malaguti
Sergio Ferrarlo, Sergio ChiringheIli, Lidia Lommi,
Editrice Unicoop Lombardia
Daniele Moltrasio, Enrico Rossi, Viale Famagosta, 75
Adolfo Scalpelli, Ambrogio
20142 Milano - Tel. 84.65.846
Vaghi, Giorgio Vozza
Tipografia T.E,M1.
Viale Fulvio Testi, 75
Direttore responsabile
20162 Milano - Tel. 64.40
Adolfo Scalpelli
Anche l'assemblea di bilancio 1981 è archivieta.
I nostri soci troveranno in ultima pagina
il resoconto dei lavori tenutisi P8 maggio a
Novate Milanese. E stata una giornata particolarmente intensa che ha stabilito un ulteriore momento di crescita del dibattito interno della cooperativa. Dopo 26 assemblee locali c'è stato ancora tanto da discutere e, crediamo, ancora di più ce ne sarà ín futuro; il
giornale è a disposizione dei soci per farlo
con la solita passione ed entusiasmo.
Da Novate, sí può ben dirlo, l'Unicoop esce
glia fiduciosa nella sua forza, nella possibilità
Spedizione in abbonamento
postale gruppo 11 /
Autorizzazione del
Tribunale di Milano n. 144
del 14 aprile 1982
Supplemento
a «L'azione cooperativa•
(numero 10) del 31-5-1982
Autorizzazione n,10611948
Tribunale di Milano
Direttore: Lidia Lommi
di ampliare la sua presenza sul territorio e
tra la gente. Cosa ci fa credere in tutto ciò?
Semplicemente la partecipazione, l'appoggio
dei soci ed il patrimonio democratico emerso
dalla discussione con la base sociale, oltre al
buon esito commerciale. Ai soci é stato infatti presentato un bilancio positivo; si deve però fare di più e meglio.
Viviamo tempi in cui cullarsi sui successi,
piccoli o grandi che siano, non è solo inutile
ma anche pericoloso. Per questo l'impegno a
raggiungere anche nel 1982 i nostri obiettivi,
che sono si economici, ma anche di sempre
maggior tutela dei consumatori, deve essere
perseguito con tenacia e costanza.
Queste nostre vacanze.
Un anno per programmarle, un anno per sognarle,
un anno per costruirle nella mente cercando di anticiparcene il gusto, il piacere e il divertimento.
C C mm
Gen 0
ff
Il laboratorio di qual
«Buonora, «molto buono,,
«cosi-così», oppure «caro, «a
buon mercato», sono i modi
attraverso i quali ci si scambia opinioni sulla qualità e
sulla convenienza dei prodotti alimentari,
Modi semplici per giudicare prodotti semplici. Ma
oggigiorno sono migliaia
gli alimentari offerti al
consumo. Saltano per tutti i
tradizionali sistemi di valu-
C e un
tazione, per í negozianti,
per le cooperative come
per i consumatori.
Poi cosa vuol dire «buono»? Qual è il giusto livello
di qualità? Teoricamente
non ci sono limiti al meglio.
Difatti si trovano ad esempio oli vergini d'oliva da
3.000 fino a 8.000 lire al litro, marmellate da 2.000 q
da 10.000 lire al chilo. Per
non parlare di prodotti più
complicati: dolci, pasticceria, cibi pronti, sui quali le
valutazioni dipendono in
parte dagli ingredienti, ma
includono pure la confezione, il prestigio della marca
e così via.
Ci dev'essere però un ragionevole equilibrio fra
qualità e prezzo, fra valori
materiali e immagine di
marca, fra le esigenze di sicurezza e i costi industriali.
questo il crinale sul quale
poggia la proposta dei prodotti col marchio Coop, in
vendita esclusiva nei supermercati cooperativi.
Oggi gran parte dei problemi connessi con la realizzazione di questi prodotti
è affidata al laboratorio di
ricerca e studi sulla qualità
della Coop Italia, il Consorzio nazionale per gli acquisti delle cooperative di consumo italiane aderenti alla
Lega.
E un nuovo settore di attività creato per dare sicurezza ai consumatori che
scelgono il marchio Coop
per i loro consumi.
(NE PARLIAMO
ALLE PAGINE 4 E 5)
neg t zio
Muggiò
Il successo Lettere
della «Linea e
lavanti»
iinformazionfi
Un negozio antico e
carico di storia. È una
cooperativa nata nel
1894. A florido, giovane, pensa al futuro. I
soci se lo curano come
un fiore. Questi soci
hanno parlato e raccontato.
Ormai in tutti i negozi
Coop i nuovi prodotti
sono stati presentati.
Ci sono già i primi giudizi. Ma l'inchiesta
continua. Ecco perchè
in questo numero è
stata pubblicata una
scheda da compilare.
La vita delle sezioni
soci, le iniziative sportive e culturali, conferenze e lezioni sull'educazione alimentare.
E le prime lettere con
giudizi dei soci sul primo numero di Quale
consumo.
A PAGINA 6
A PAGINA 7
A PAGINA 8
Poi, all'ultimo, il cambiamento insperato, forse
la crociera costosa perché
gli amici ci hanno convinto
al viaggio nel Paese esotico, nel lontano Oriente.
Nel sogno, sullo sfondo, le
pagode.
Ma c'è anche Rimini, - la
Versilia, il Gargano. Quelli
di sempre. La spiaggia conosciuta metro per metro,
il gelataio che non cambia,
il venditore di cocco che
passa abilmente tra i corpi
stesi sulla sabbia e, a pochi
minuti, l'ambulante con le
cinture di cuoio intrecciato
o la maschera di legno intagliato dell'artigianato africano, quelle che si vedano
nelle esposizioni delle missioni cattoliche. C'è chi
ama la montagna, il fresco
assicurato con boschi o le
rocce, Il Gran Paradiso o le
Dolomiti, i monti dell'Austria o le valli bergamasche
e bresciane.
Insomma il rito annuale
si ripete. Si ripete, regolarmente in aumento, la spesa
annuale del più lungo periodo di riposo che ci è concesso.
Un riposo che rimarca
anche i mutamenti di costume (infatti la nostra inchiesta dedicata alle vacanze ha scoperto che sono
in aumento le domande di
viaggi di alto prezzo), le
modificazioni del gusto,
che rilevano anche l'esistenza di crisi di utilizzazione delle seconde case, un
problema di investimenti
che non si è certo rivelato
in modo positivo.
Ci sono gli aspetti della
salute, dello sport, dell'utilizzazione della giornata,
del moda di nutrirsi, di
combattere il sole, di cautelarsi contro quei rischi che
la vacanza ci fa correre.
La seconda e la terza pagina sono dedicate a questi
temi con qualche consiglio,
qualche esortazione, qualche richiamo all'attenzione
su certi fenomeni. E, intanto, buone vacanze.
Bruno Enriatti
Roberta Saliv2dollí
Finalmente si parte. L'
auto è stata caricata: ci sono i bagagli e le cianfrusa-
L'annuent© dei prezzi delle vacanze
1981
glie dell'ultima ora, le palette per la sabbia o le boccette per giocare sulla strada in montagna. Se si va
in treno sarà chi deve portare le valigie a impedire
che all'ultimo momento ci
1982
Località Cooptur
da lire
a lire
19.500
18.000
22.000
12.000
26.000
19.000
24.500
13.500
15.000
35.000
24.000
40.000
21.500
24.000
da lire
a lire
Riv. Romagnola
13.000
Alberghi privati
da lire
a lire
Marche
Ogni anno, all'inizio delle vacanze estive, gli operatori economici fanno, di solito, il. bilancio dell'operazione vacanze e indicano le
previsioni per il prossimo
futuro. Per un Paese come
l'Italia il buon andamento
del turismo é un. problema
fondamentale. La nostra economia attraversa momenti certa non floridi, per
cui si può dire che il turismo interessa gli italiani
sia perché essi sono i protagonisti delle vacanze, sia
per i riflessi che le tendenze
turistiche in atto negli altri
Paesi hanno sulle finanze
nazionali.
Per parlare del «problema vacanze» abbiamo scelto un esperto del settore,
Arnaldo Cambiaghi, presidente del Consorzio tempo
libero aderente alla Lega
delle cooperative.
In campo turistico - dice Cambiaghi - siamo di
fronte a due problemi contrastanti: il primo è l'aumento delle richieste dei
viaggi ad alto costo, quelli
che portano i turisti a fare
viaggi di più settimane in
continenti extraeuropei,
dall'altro alle difficoltà economiche in cui si trovano
molte famiglie le quali, a
causa del continuo aumento dei prezzi anche se non
rinunciano del tutto alle
vacanze ne riducono sensibilmente le giornate. Soltanto tenendo sempre presenti questi due poli si può
sviluppare una politica del
turismo adeguata alla realtà complessa e anche contradditorio del nostro Paese.
Si va dicendo da anni che
per lo sviluppo del turismo
è necessario lo scaglionamento delle ferie, ma nessuna iniziativa concreta è
stata presa in questo senso.
E nessuna iniziativa concreta può essere presa se
non si modifica sensibimente quello che è il princi-
a lire
27.000
21.500
33.800
18.000
21.500
Bormio
Lago di Garda
TURISMO Di
SCARS SALUTE
da lire
(quote settimanali)
Riv. Romagnola
Puglia
Cefalù (Sicilia)
Golfo Aranci
(Sardegna)
129.500 178.500 140.000
217.000 336.000 226.000
210.000 308.000 252.000
196.000 336.000 210.000
Se non è
costoso
il viaggio
molte persone
non lo vogliono
Potrà sembrare un assurdo, ma di anno in anno sano in aumento le «vacanze
costose». Non c'è agenzia
turistica che non riceva
sempre maggiori richieste
di prenotazione per viaggi
il cui costo è superiore ai
due milioni per persona. Le
mete sonò le più varie: dalla Cina a Cuba, dai Paesi
dell'Africa alle isole Seicelle. Bisogna rifuggire dal
luogo comune che a fare
questo tipo di viaggio siano
soltanto i ricchi.
Molto spesso sono persone che lavorano tutto l'anno e che, magari una volta
sola nella vita, vogliono togliersi la soddisfazione di
visitare un Paese tanto di-
nata; certo comincia una
vita diversa, diverse le abitudini, diverso lo scandire
del tempo. La spiaggia, il
bagno, la nuotata; la passeggiata, la camminata
nel bosco sulle pietraie o
sullo stretto e pericoloso
210.000
442.000
364.000
364.000
Lo zaino un
sacco a pelo
lo spazzolino
e via per
il mondo
Per i giovani la vacanza è
soprattutto viaggiare. Uno
zaino con un sacco a pelo
per dormire, il dentifricio e
lo spazzolino nella tasca dei
blu-jeans e via per il mondo. Anche il turismo organizzato è però quanto mai adatto ai giovani. Soprattutto
quel particolare tipo di turismo culturale che ci collega
al mondo della scuola.
L'anno scolastico ha visto
un forte aumento di gite che
fanno anch'esse parte del
turismo intenso nella sua
accezione più completa. Un
grande successo hanno ottenuto le gite in battello sul
Po, oltre che le visite alle
città tradizionalmente meta
di turisti, come Venezia,
Genova e Firenze. Si avverte però, in questo settore
che potrebbe essere notevolmente sviluppato, una
forte mancanza di strutture
in grado di soddisfare le esigenze dei giovani che sono
naturalmente diverse da
quelle degli adulti.
Facciamo un esempio
concreto. Si è aperta in queste settimane una serie di
manifestazioni culturali che
vanno sotto il nome «Leonardo a Milano». È prevedi-
vasinVIMMtvii
. .
Se siete da queste parti un
negozio coop può far comodo
i Verbania Intra :..sisma Como (via Qiuss tíj - Grado Margherita - Vaz*zze - Albissola Sestri Levante nevem/a
I (via Faentina)- CervLa - ~Ani <via Serpleri)-Cesenatleo
BeikiriA igst Pesaro tho
' litt) - eivitahovs« Marche Chianciano - Forte dei Marmi - Marina di Pletraeanta Livorno ~Vere La Rosa) -CastAglioneello -Ceetria Follenita - Castiglion della Pescala - Portoferraio Ploinhino
Castigli»m del Lago - Civitavecchia.
-
n
ENJ
LE
COOPERATIVE E MUTUE CONSOMERG
COMITATO REGIONALE LOMBARDO TEMPO
LBBERC
-
in collaborazione cori.
RivabeHa
Mmind
Sa BENEDETTO
BEL TRONTO
dal 6 al 19-6-82
dal 27 agosto al 9 settembre 1982
Ats.
•
2
ED
E2 Ez
CI
ED
M ELI
I. 240.000 bambini Ida, 2 ai 6 anni su
letto]
-
viaggio di andata e d'Orno in pullman Gran TurismO•
-
13 giorni di pensione 'completa m albergo (comprese bevandel
sistemazione in camere doppie con servizi
Servizi di spiaggia
- una escursione di mena giornata
Ei
RE ®
MM 2 - Fermata UDINE / Bus 62 e 53 / Tram 33
RUOTE DI PARTECIPAZIONE
Comprendenti
serata danzante
Centralino: 02/28456-1
Conoscere l'Emilia Romagna
L. 5.000 diritti d'iscrizione
-
20132 MILANO
Via Palmanava, 22 - Tel. 02/28456-289 . 02/28456-290
dal 23-8 al 5-9-82
41,
L. 285.000 adulti
-
Per informazioni e prenotazioni:
l'Assessorato al Turismo della Regione Lombardia
e II Consorzio per la promozione e la propaganda turistica
collettiva della Riviera Adriatica della Emilia Romagna
QUOTE DI PARTECIPAZIONE,
Comprendenti
- viaggio di andata e ritorno in pullman Gran Tunsrno
- 13 giorni di pensione completa in aibergo 1 camere doppie con
servo i
- servizi ti spiaggia
- Festa popolare
- escursione di mezza giornata
- serata danzante
SvPPlemento camera singola senza serve, L. 32.500
Sono escluse le bevande e nato guanto non espressamente
indicato dar programma
c'è interesse ad affittarle
anche a prezzo dimezzato. È
una proposta interessante
per chi vuole approfittare di
un sabato e di una domenica
per visitare Milano, ma è
del tutto inadeguata per il
turismo scolastico il quale
necessità di posti letto a basso prezzo nei giorni feriali.
La mostra di «Leonardo a
Milano« potrebbe quindi essere l'occasione per un notevole incremento di gite
scolastiche in una città spesso troppo trascurata dal visitatore frettoloso. Ma la
mancanza dì strutture adeguate alle richieste degli
studenti rischia di far perdere questa occasione di eccezionale valore culturale.
Mingano
Adriatico
•
QUOTE DI PARTECIPAZIONE
- adulti
255.000
L
5.000
- dldtb d'iscrizione
- bambini 12-9 anni su 3i• lettol L 215.000
bile che l'inizio del prossimo anno scolastico siano
migliaia le scolaresche che
intendono venire a Milano
per visitare la rassegna leonardesca. Se è possibile andare e tornare in giornata,
non esiste problema. Ma la
faccenda si complica e diventa quasi insolubile
quando la distanza è tale da
richiedere il pernottamento
a Milano.
Nella capitale della Lombardia non esistono praticamente strutture in grado di
ospitare i giovani. Ci sono
gli alberghi (non molti per
la verità) ma con prezzi assolutamente inavvicinabili.
Sconti speciali vengono effettuati dagli albergatori
milanesi durante i fine settimana, quando gli uomini
d'affari lasciano le stanze e
m collaborazione con
•
- LA COOPTUR MARCHE
- L'ASSESSORATO AL TURISMO DELLA REGIONE MARCHE
Conoscere l'EmIltss Romagna
Insomma non guasta ri-C»
chiamare l'attenzione su
alcune regole fondamentali, su alcune preoccupazioni che tutti dobbiamo avere, per noi e per i bambini.
7M
LEGA NAZIONALE
l'Assessorato al Turismo della Regione Lombardia
• e il Consorzio per la promozione e la propaganda turistica
collettiva della Riviera Adriatica della Emilia Romagna
-
siano supplementi ingombranti di sacchetti e sacchettini.
Domani forse il primo
bagno o la prima cammi-
verso dal nostro. Anche
quello delle vacanze costose sta quindi sempre più diventando una sorta di turismo di maaaa, che costituisce una caratteristica originale di questi ultimi anni.
Nonostante il sempre più
forte aumento dei prezzi
dovuto anche alla continua
perdita di valore della lira,
il turismo all'estero continua ad estendersi_ Ci sono i
viaggi molto costosi, ma ci
sono anche quelli più acessibili, sia per il turismo collettivo che per quello individuale. È il turismo che si
rivolge verso i Paesi confinanti, come la Francia e la
Jugoslavia, ma anche verso
la Spagna, la Bulgaria o
l'URSS.
Una grande affluenza è
prevista questo inverno in
Austria per il Capodanno
di Vienna, mentre è in preparazione un programma
speciale per Cuba quando
si terrà, nel prossimo novembre, il Festival della
canzone latino-americana,
una manifestazione di alto
valore artistico e culturale.
.
che.
in collaborazione cc,
no anche cambiare certi
modi di vivere che vanno
adeguati all'ambiente.
r
att
pale ostacolo allo scaglionamento delle ferie, cioè il
calendario scolastico, che
prevede la chiusura delle
scuole per troppi mesi d'estate (in pratica dall'inizio
di giugno alla fine di settembre) e vacanze troppo
brevi d'inverno, esclusivamente limitate al periodo
natalizio.
Giovani e anziani sono le
categorie sociali verso le
quali occorre guardare con
più attenzione per lo sviluppo del nostro turismo.
Entrambe queste categorie
possono sviluppare sia il
turismo individuale che
quello collettivo. Per i giovani il turismo strettamente collegato all'attività scolastica, per gli anziani i
soggiorni nelle zone di villeggiatura soprattutto durante le cosiddette «stagioni morte». E però necessario che il turismo dei giovani e degli anziani si appoggi su strutture ben più solide di quelle attuali. È impensabile, ad esempio, costringere gruppi di giovani
o scolaresche che vogliono
visitare una città italiana
ad accettare o la logica dell'albergo tradizionale con
costi insostenibili, o a cercare di trovare sistemazione nei vecchi ostelli, la cui
logica e regole di vita interna sono del tutto superate
dai tempi. Così come è impossibile incrementare il
turismo degli anziani senza uno sforzo in questo senso di comuni, province o regioni.
I problemi del turismo italiano - sui quali il Consorzio tempo libero ha accumulato una vasta esperienza - sono molteplici,
ma la loro soluzione passa
attraverso l'estensione di
chi fruisce delle vacanze e
dando alle diverse categorie sociali, strutture adeguate ai loro interessi e alle
loro possibilità economi-
I
sentiero da capre. Insomma c'è qualcosa di nuovo
nel sole.
Ma quando cambiano le
abitudini, e bisogna fare
un po' di attenzione, devo-
IL IN 1t21C3 E Eli M L'Il '2,', F2
- adulti
L. 257.000
- diritti d'iscrizione
L.
5.000
- bambini 12-8 anni su 3' letto) L 218.000
Comprenderai
- viaggio di andata e ritorno in pullman Gran Turismo
- 13 giorni di pensione completa in albergo (carriere doPOie con
servizi
- servizi or spiaggia
- Festa popolare
- escursione di mezza giornata
- serata danzante
Supplemento camera singola senza servizi L. 32.500
Sono escluse le bevande e tutto quanto non espressamente
indicato dal programma
cal
i
L 1
M
C3, E-.
Cosa deve cambiare
nella nostra giornata
e nelle nostre abitudini
L'ingombrante
costosa seconda casa
odiata dai più giovani
Compresse di vitarnirRe
sotto forma di sole
per Re persone anziane
«Ma allora che cosa ce ne facciamo della casa al mare»? È una domanda sempre
più frequente che si pongono molte famiglie italiane. Tra i tanti problemi delle
vacanze c'è anche questo: come rompere
la «schiavitù» della seconda casa.
I dati del recente censimento hanno dimostrato che in questi ultimi dieci anni
c'è stata una cescita spropositata nel nostro Paese della «seconda casa», cioè di
quelle abitazioni che sorgono in località
di villeggiatura e servono esclusivamente
per i periodi di vacanza e per week-end. Si
tratta di abitazioni acquistate spesso con
tanti sacrifici da chi magari non è proprietario neppure della casa in cui abita
tutto l'anno.
Col passare degli anni, la felicità del
possedere un seconda casa si sia trasformando in un schiavitù della quale non ci
si riesce a sottrarre. Sono soprattutto i
giovani e i giovanissimi i quali, dopo avere passato tutte i giorni di festa della loro
infanzia nella «seconda casa» finiscono
con l'odiarla e non vogliono più sapere di
passarci le ferie.
Nelle persone anziane l'esposizione al
sole fa aumentare efficacemente i livelli
di vitamina D nel plasma sanguigno. Questi i dati risultati da una ricerca pubblicata sul «British medicai journalé}, condotta
su un gruppo di persone sane ed equilibratamente nutrite fra i 72 e gli 86 anni. E
stato così messo in luce che d'inverno queste persone, che ovviamente si esponevano poco alla luce del sole, avevano livelli
plasmatici di vitamina D tanto bassi, da
essere simili a quelli di chi soffre di gravi
problemi di fragilità ossea. D'estate invece i livelli dì questa vitamina raddoppiavano o triplicavano. Gli stessi risultati
non erano ottenibili per via farmacologica.
In conclusione dunque è importante
che anche le persone anziane prendano
un po' di sole nella bella stagione perché
la vitamina D concorre al mantenimento
della consistenza delle ossa e previene l'osteoporosi.
se il sole
vi ha scottato
carote
grattugiate
sugg
Verdure
le
bibite
che natura
ci offre
C'è gelato
e gelato
pesce
volume .
las se nutr...
llSuando cibo
pnò diventare
a maggior
Prima di tutto, non
scherzare col sole. Molte
ore di sole possono provocare eritemi e scottature
sulle epidermidi più sensibili e meno protette. In tal
caso, se la situazione è controllabile, invece di precipitarsi in farmacia, si può
ricorrere al frigorifero di
casa, dato che sono molti
gli ortaggi comuni con proprietà cicatrizzanti e rinfrescanti, usati da sempre
nella medicina naturale.
In pratica si calcola che
con la traspirazione, respirazione, urina e feci il corpo
arrivi a perdere anche 5 litri
d'acqua al giorno, molti sali
minerali, soprattutto sodio e
potnvzio e alcune vitamine,
tutte sostanze di cui la frutta
e la verdura sono ricchissime. Basti pensare all'anguria, con il suo 95'1 di acqua e
solo 14 calorie per cento
grammi, al limone con
1'89% d'acqua e 7 calorie, al
melone con 93% d'acqua e
26 calorie. Ma i vegetali, oltre ad essere delle splendide bibite sia al naturale che
come frullati, spremute e
centrifugati, hanno anche
altre caratteristiche importanti. Per esempio sono ricchi di fibre che regolano 1'
intestino e con il caldo, si sa
che questo è particolarmente importante. Inoltre la vitamina C di cui abbonda soprattutto la verdura difende gli occhi dai danni dei
raggi solari perchè inibisce
la formazione di sostanze
ossidanti lesive per i bulbi
oculari. Carote, peperoni,
pomodori sono poi ricchi di
vitamina A e caroteni, che
intensificano la abbronzatura e difendono la pelle.
Il gelato da dessert a nutrimento. Dal pane con la
pesca al gelato per merenda.
...al mare: pasti leggeri. Ri-
Per esempio, le foglie di
bietola cotte e ridotte in
poltiglia possono essere usate come cataplasmi sulla
pelle irritata; le carote a loro volta lerliscono l'infiammazione se applicate grattugiate sull'epidermide. Le
foglie di cavolo presentano
un incontestabile potere
antalgico e cicatrizzante se
prima dell'applicazione
vengono schiacciate ben
bene con il rnattarello. I fichi cotti in acqua o latte, tagliati in due e applicati sulla parte lesa fungono da cataplasmi (anche in caso di
ascessi dentari), così come
le foglie di lattuga cotte in
poco olio di oliva.
f2 g2
652.
=l Gli
QuaRche biro
nei nostri negozi
Da questo numero offriamo ai nostri soci
un servizio d'informazione e di guida all'
acquisto dei libri. I testi qui presentati saranno reperibili nei sedici negozi Unicoop
attrezzati per la vendita dei libri per tutto
il periodo di uscita del giornale. I negozi
Unicoop dove si trovano i libri: Milano: via
Appennini, via Ornato, via Pitagora, via
Livigno; Settimo M., Opera, Corsico, Arcore, Bollate, Cormano, Novate (2), Cinisello
(2), Muggiò, Como. Speriamo di fornire così un servizio utile ai soci per stimolarli a
leggere sempre di più, usando il supermercato anche per l'acquisto di generi diversi
dagli alimentari. Buona lettura dunque e
arrivederci alle prossime proposte.
SAGGI — Piero Angela, «L'uomo e la marionetta», ed. Garzanti, L. 4.500, pp. 329
Autore di numerose serie televisive è impegnato da anni nella divulgazione di concetti scientifici. Ha pubblicato questo libro
dopo tre anni di colloqui coni maggiori
scienziati e biologi.
FANTASCIENZA — Isaac Asimov, «Antologia personale», ed. Mondadori, 2 voi,
L. 6.000
3 FS .7.11
.7. Ti
n 52
92,
111E11111111U
Ma c'è gelato e gelato:
quello artigianale, che si
può fare in casa in cui certamente si mettono prodotti nutrienti, mentre quello
industriale dà certamente
meno calorie, ma ha il vantaggio di essere molto più
controllato sul piano igienico.
Se tuttavia dentro ci sono
latte, zucchero, uova, frutta
non c'è niente da obiettare,
il prodotto è sicuramente
nutriente perchè ci offre
proteine nobili, zuccheri,
grassi di qualità, vitamine,
Sali. Ma va destinato a seconda dell'origine, se cioè
industriale o artigianale.
La differenza c'è anche nel
prezzo. Inoltre c'è una distinzione da fare che riguarda il volume d'aria:
quello industriale può raggiungere anche il 70 per
cento.
Il prodotto artigianale è
invece considerato a peso
dato il minore volume di aria contenuta
131
NE Dà r12
fzg-ica
della giornata
cordate sempre di fare colazione prima di uscire di
casa e di andare in spiaggia.
Se vi alzate tardi e non vi
avviate al mare prima delle
11, preparatevi una via di
mezzo fra una prima colazione e un pranzo, per esempio così composto: 1 uovo alla coque, un paio di
fette di pane con burro e
marmellata, 30-40 g. di formaggio o prosciutto con
crackers, un bicchiere di
latte o yogurt, frutta. In
questo modo non avrete nè
fame nè sete per diverse
ore.
Se poi pensate di mangiare al sacco sulla spiaggia, portate con voi uno
spuntino leggero. Bene una
borsa termica con una bottiglia di tè leggero fresco,
al limone, molta frutta, un
panino al prosciutto, magari un pomodoro e un cetriolo e un sacchetto per raccogliere i rifiuti. La sera
mangiate quello che volete, ma attenzione a non
rimpinzarvi troppo per non
aumentare di peso, cosa
dannosa alla salute e approfittate del pesce fresco
che è meno nocivo della
carne per le arterie,
...in montagna: l'aria fresca stimola l'appetito, che
può giocare brutti scherzi,
a meno che non si riesca a
smaltire le calorie in eccesso con passeggiate. Anche
in montagna dunque è indispensabile fare una buona colazione per evitare di
affrontare le salite con l'affanno e la stanchezza conseguente a stati di ipoglicemia da lungo digiuno. Latte fresco, yogurt, burro,
miele, pane integrale andranno benissimo. Se di
prima mattina vi siete incamminati, ricordate verso
le 10 e mezzo di mandare
giù un succo di frutta e
qualche biscotto per ricaricarvi di energia. Nel sacco
poi potrete mettere 2-3 panini con del formaggio fresco q prosciutto di montagna tanta frutta e qualche
zolletta di zucchero. Verso
le 5, al ritorno bene il latte
caldo con biscotti e frutta
cotta. A cena regolatevi come credete, ma non strafate con i cibi montani, sempre molto ricchi di calorie.
...in città: sotto la canicola bisogna cercare di consumare cibi freschi, che
diano refrigerio all'organismo e mangiare poco. A colazione per esempio benissimo il latte fresco e lo yogurt con pezzetti di frutta
di stagione o un frullato di
latte e frutta. A metà mattina, per spezzare il digiuno,
vada per il tè con dei erackers salati. A pranzo evitate la carne, i cibi proteici,
che tendono a scaldare 1'
organismo. Prendete piuttosto un buon primo, magari della pasta fredda o insalata di riso e un'insalatona
di verdura mista con un uovo sodo q del formaggio
fresca. La sera scegliete in
libertà, ma ricordate che
un pasta troppa ricco potrà
farvi svegliare nel cuore
della notte per il caldo.
[1:1
Una prestigiosa raccolta dell'autore per eccellenza di fantascienza. Trentanove racconti che rispecchiano l'intero arco della
sua generosa produzione.
ATTUALITÀ — Raffaello Uboldi, «Il cittadino Sandro Pertini», ed. Rizzoli, L.
9.000, pp. 201
Questa biografia di Pertini, scritta utilizzando materiali in parte conosciuti ed in
parte inediti, copre la vita del Presidente
dagli inizi ai giorni nostri.
CLASSICI — Tomasi di Lampedusa, «Il
gattopardo», ed. Feltrinelii, L. 3.000,
pp. 187
Un'immagine viva della Sicilia nell'epoca
del tramonto borbonico. La storia di una
famiglia aristocratica sullo sfondo dell'unità d'Italia.
BAMBINI — AA.VV., «La tombola dei negozi», ed. Nicola Milano, L. 6.800
Il gioco è come quello della tombola, sola
che al posto dei numeri ci sono immagini
coloratissime. L'ambiente è quello del negozio con i suoi prodotti che offrono ai
bambini l'occasione di conoscere, giocando. Età dai 4 ai 7 anni.
socio»
«Festa
a Opera
Nell'ambito delle manifestazioni del
uMaggio Operese» organizzate dall'Amministrazione comunale, si è inserita come è
ormai tradizione la giornata del socio. Nel
pomeriggio di domenica 16 maggio il maestro Ravasio di Bergamo ha presentato uno
spettacolo di burattini che ha riscosso un
notevole successo sia tra i bambini, numerosissimi, che tra gli adulti, per l'alto livello culturale basato sul recupero della tradizione lombarda in un campo, come quello dei burattini, troppo trascurato dagli afl:75
M r ra
nimatori del tempo libero.
Ghiringhelli ha portato poi un breve saluto della cooperativa ai cittadini presenti,
sottolineando la salda amicizia che lega
queste manifestazioni alla cooperazione.
La presenza della Coop si è anche caratterizzata con alcune conferenze serali sull'educazione alimentare, anche queste ormai
un segno distintivo della nostra attività.
Complimenti ai soci di Opera e in particolare al comitato di sezione soci per il lavoro
svolto.
131 !TM M M
2 liS.P.3 "T a
3
Per puntare decisamente
:alla qualità
un ufficio atamente
specializzato
controlla
ed, esamina
la merce acquistata
prima di distribuirla
sul mercato
Giorgio Vozza
p
MICR
«C'è stata una volta —
dice Luciano Didero, dirigente del laboratorio Coop
— che volevano buttarmi
fuori da una fabbrica. Stavamo aprendo le solite
centinaia di scatole per verificare la qualità di una
grossa partita di pomidoro
pelati tipo San Marzano,
in zona e in periodo di produzione. Il fornitore rifiutava le nostre valutazioni
e voleva a tutti i costi farci
accettare la sua qualità».
solo un esempio delle
mille difficoltà che i tecnici della Coop incontrano
nel loro lavoro. Certo è un
fatto nuovo, quello di inserire nella trattativa per gli
acquisti due clausole decisive: l'accettazione da parte del fornitore di determinati requisiti del prodotto;
l'approvazione delle forniture subordinata agli esiti
dei controlli. In parole povere, il prodotto deve essere fatto secondo criteri definiti dalla Coop e, se l'azienda sgarra, sa ripiglia le
sue cose.
E nei contratti tutto è
definito in modo chiaro, i
controlli poi sono effettuati da laboratori specializzati, sicché spazi per malintesi non ce ne sono.
Ma è la prima volta che
un'organizzazione commerciale in Italia compra
con questi sistemi.
Prima, nella trattativa.
entravano in campo quasi
esclusivamente fattori economici: il prezzo, gli
sconti, le quantità, le condizioni di pagamento. E la
qualità era affidata al produttore.
1 labor odo
1 Anche
questi
sono custodi
della nostra
salute
«Non sono mancati in
questi primi due anni di lavoro — sottolinea Maurizio
Zucchi, un altro dirigente
del laboratorio Coop —
tentativi di scavalcamento
del nostro settore da parte
di fornitori che cercavano,
magari con l'allettamento
di prezzi speciali, di intenerire i compratori, inducendoli a passar sopra qualche
particolare non proprio a
posto nella qualità. Ma non
c'è stato verso».
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Anzi, lo stretto collegamento, la messa a disposizione di studi, ricerche,
controlli, valutazioni comparative, ragionamenti sugli ingredienti, sulla sicurezza ecc., hanno portato a
una crescita della stessa
professionalità degli acquisitori della Coop Italia, i
quali oggi hanno una preparazione assai più ampia
del passato.
•-•
Quì sopra: analisti al lavoro. Sopra il titolo: Una veduta delle
attrezzature dí analisi e ricerca mentre un tecnico esamina
un prodotto.
quale
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costituiti fa Federazione
embardz dei consumatoill
4
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Si è da poco costituita la Federazione lombarda dei consumatori, in armonia con la Federazione nazionale formatasi a Roma. Questa nuova organizzazione dei consumatori
nasce da un accordo fra le tre centrali cooperative e le tre centrali sindacali Cgil Cisl Uil.
Gli scopi della Federazione dei consumatori
sono assai ampi e riguardano sia gli aspetti
economici che la qualità dei beni e dei servizi
di largo consumo. L'intenzione della Federazione regionale dei consumatori è quella di
costituire rappresentanze territoriali in tutte
le province lombarde e nelle zone più significative.
La Lega ha fortemente sostenuto l'iniziativa costituente ed uguale appoggio si è manifestato da parte delle altre centrali cooperative e delle organizzazioni sindacali. Un simile impegno deve ora caratterizzarci nelle
province per giungere ad accordi proficui
DI3 P119
con le organizzazioni locali. La segreteria regionale lombarda, che dovrà contribuire alla
nascita delle rappresentanze territoriali, è attualmente costituita da:
Paolo Nardini,
Cisl, segretario generale
Angelo Petrassi,
Agci, segretario aggiunto
Giorgio Vozza,
Lega, segretario aggiunto
Bruno Rastelli,
Cgil, segretario
Giovanni Tevisio,
Uil, segretario
Aldo Sironi,
Cci, segretario
La sede è a Milano, in via Torino 61.
[e M Si
22 RE M M
Sicuramente, quello che
il consumatore nota subito
è il prezzo, ma c'è tutto un
lavarlo per la definizione
della qualità, per la sua costanza nel tempo, per la
messa a punto dell'imballaggio idoneo, che sfugge,
ma che &terrnina alla fine
la qualità degli alimenti. E
anche la sicurezza batteriologica gioca un ruolo: la
perfetta sterilità infatti è
garanzia di conservazione e
di non scadimento dei cibi
industriali.
Cosi gli studi sui contenitori tendono a proteggere
gli alimenti dalla cessione
di metalli o di altri componenti chimici pericolosi. Il
consumatore si accorge dei
difetti solo quando sono di
un grado tale da sfiorare la
pericolosità: sta al laboratorio prevenire queste situazioni con la definizione
di standards produttivi e
con i relativi controlli negli
stabilimenti e sui prodotti
conferiti.
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Latte in nollvewe
non adzito ai neonati
in vendita in frana
Educazione allimentaure:
conferenze e Ilezrioni
defill'UnEcoop
«Nel nostro Paese sono ancora prodotti e
messi in commercio per l'alimentazione artificiale dei neonati alcuni tipi di latte in polvere non adatti, che non corrispondono ai
requisiti minimi stabiliti dalla Società europea di gastroenterologia e nutrizione (ESPGEN)». Lo afferma la Federazione nazionale consumatori in un comunicato. Secondo
la Federazione consumatori, questi tipi di
latte «possono danneggiare l'apparato digerente e soprattutto la funzionalità delle vie
urinarie e deì reni dei bambini ai primi mesi
di vita•.
«La situazione è tanto più grave — osserva
la Federazione — se si considera che in altri
Paesi europei questi prodotti sono già stati
posti fuori mercato».
La Federazione consumatori annuncia un
suo prossimo intervento presso il ministero
della Sanità, «per sapere quali misure il ministro intende adottare sia in ordine al controllo sanitario sulla qualità e la idoneità del latte in polvere destinato alla alimentazione dei
neonati, sia in ordine alle disposizioni da impartire agli operatori sanitari, perché per 1'
allattamento artificiale sia prescritto solo latte adattato e comunque prodotti rispondenti
agli standard di qualità e sicurezza fissati dall'ESPGEN».
rfflEE:1 REI MEIN!
LODIVECCHIO — Una importante iniziativa è stata concordata con l'assessorato all'Istruzione del Comune di Lodivecchio in tema di educazione alla alimentazione. Nell'
ambito degli interventi curati dall'Unicoop
nella scuola dal 4 al 14 maggio si sono tenute
6 lezioni a 12 classi delle scuole medie del
comune del Lodigiano. Audiovisivi, tabelloni illustrativi, e dimostrazioni pratiche sono
state il consueto corredo di questo intervento
particolarmente riuscito grazie all'impegno
dell'Ente locale.
LODI — Il giorno 11 maggio per l'intera
mattinata i nostri esperti hanno tenuto lezioni agli alunni della scuola media A. Negri.
Cinque le classi interessate.
LAVENO — Il 19 e il 26 maggio anche a
Laveno si sono tenute due lezioni di educazione alimentare. Quattro le classi interessate.
OPERA — Un ciclo seminariale articolato
in tre lezioni sull'educazione alimentare è il
risultato della collaborazione tra il Coordinamento genitori democratici e l'Unicoop.
Le lezioni si sono tenute nei giorni 11, 18 e 25
maggio e sono state tenute da Titti Casiraghi
dell'Istituto di tecnologia alimentare di Milano e Sergio Ghiringhelli della direzione Unicoop.
inliNEEM11111:21111•111111111111111111111E
Il lavoro del laboratorio
non si limita a una funzione di difesa. Sono parecchie le innovazioni: dalla eliminazione dei coloranti
alla rinuncia ai nitriti e nitrati nella carne in scatola,
alla produzione di fettine
di formaggio fuso senza polifosfati, fino alla preparazione di speciali etichette
informative sui prodotti
Coop uniche in Italia e modello di comunicazione industriale per i consumatori.
Adesso si stanno studiando altre innovazioni: l'eliminazione degli sbiancanti
ottici (sostanze azzurranti
che danno l'idea del superbianco) da pannolini per
bambini e da assorbenti igienici. È infatti ormai accertato che queste sostanze
possono provocare allergie
della pelle.
Sugli imballaggi si stanno cercando soluzioni diverse di saldatura per le
scatole — oppure l'eliminazione del processo — con
lo scopo di salvaguardare i
contenuti da metalli che
possono staccarsi dai conte-
CM 19 M 17
nitori. Un campo nuovo è
poi quello dei residui chimici, nei prodotti agricoli,
che restano nella verdura e
nella frutta conservata.
«In sostanza il lavoro del
laboratorio — spiega Didero — si svolge su due filoni:
la routine dei controlli e la
ricerca per continue innovazioni nell'interesse dei
consumatori».
Ma quanto costa questa
attività?
«Poco meno di quattrocento milioni all'anno —
precisa Zucchi —, fra costi
dei sette dipendenti, spese
per controlli interni ed esterni, viaggi, ammortamento delle attrezzature. È
un grosso investimento, pagato alla fine dai consumatori attraverso i prezzi dei
prodotti, ma ampiamente
ripagato dal continuo incremento delle vendite dei
prodotti Coop». E questi
prodotti, pur caricati di costi di controllo e di ricerca,
continuano a essere nettamente vantaggiosi rispetto
a equivalenti più famosi
per pubblicità e altre motivazioni promozionali.
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ErIg LT-' -
In molti settori: verdure
e frutta in scatola, oli di semi e d'oliva, pasta, riso, biscotti, prodotti per l'igiene,
la convenienza è di tutto rispetto. In altri campi, nelle
conserve di pesce e di carne, nei detersivi, nei liquori, yogurth, le differenze
sono più limitate ed entrano poi in ballo valutazioni
di gusto e di consuetudini
non facilmente modificabili.
«Vedi — mi precisa Lucia
Granata — quando studiavo Scienze alimentari all'
Università, non immaginavo che la ricerca nelle aziende, soprattutto in quelle di dimensioni minori,
fosse ad un livello così basso. E poi i settori della qualità nelle imprese hanno un
peso molto modesto e nei
conflitti con le esigenze
della produzione, con le valutazioni economiche e
mi è capitato con una fra le
più prestigiose aziende alimentari nazionali che doveva produrre col marchio
Coop dei fagioli in scatola.
Un disastro. La materia
prima era vecchia, cuoceva
male, i fagioli erano o troppo duri o sfatti. Contestiamo alla Società queste irregolarità, ma tutto viene minimizzato come un piccolo
incidente su qualche caso.
Non era così. Abbiamo allora deciso di far ritirare
tutte le scatole dai negozi e
dai magazzini e di spedirle
indietro all'azienda. D'altronde i risultati dei controlli erano inequivocabili,
le caratteristiche del prodotto ben definite nei contratti. L'azienda non ha potuto che accettare la merce
resa; ha pagato una penale,
ma da allora i rapporti sono
diventati eccellenti».
Nel controllo della qualità non si hanno riguardi
neanche con le cooperative, che forniscono una
gran parte deí prodotti
Coop.
«Ricordo il caso della pasta — aggiunge Zucchi —,
con l'interruzione per diversi mesi dei rapporti, adesso ripresi con un prodotto decisamente migliorato. I succhi di frutta prima erano preparati da una
cooperativa della Lega; adesso per esigenze di una
migliore qualità ci appoggiamo ad un'altra cooperativa aderente alla Centrale
bianca. Certo, le cooperative di consumo italiane sono
un po' indietro rispetto a
quelle francesi, svizzere,
scandinave e perfino giapponesi. Loro i lavoratori li
hanno fatti vent'anni fa.
Hanno decine di addetti e
il ruolo che hanno acquisito è quasi istituzionale. Sono sovente come delle agenzie di fiducia dei governi e, in Europa, della stessa
CEE.
«È solo con i laboratori —
conclude Didero —, dove si
accumulano conoscenze
tecniche e scientifiche, che
oggi si può fare politica nel
campo dei consumi; per altra via si fa solo demagogia
o si resta subalterni alla
scienza e alla tecnica imposte dalle società industriali
interne e multinazionali. A
noi queste conoscenze servono perché siano trasmesse a milioni di consumatori,
non solo per difendere i loro interessi, ma soprattutto
per attrezzarli in una nuova battaglia di emancipazione economica e culturale».
commerciali, i pur bravi
tecnici aziendali soccombono. Diverso è il caso delle
grandi aziende che per proteggere i loro marchi investono forte sulla ricerca e
sui controlli. Ma quando
devono produrre con marchi di altri vengono meno
tanti scrupoli.
«Ti racconto un caso che
1111I
lS3 LMITIEDEUEIIIE2 12 Pik
pecorino sarà
plWJTh© formaggio
:ascaro 1130C
Blrra: i produttori!
puntano
sui vuoti «a rendere»
Il pecorino sarà il primo formaggio toscano ad avere la denominazione di origine controllata. La richiesta agli organi competenti è
stata elaborata da un gruppo di lavoro formato da rappresentanti della Regione Toscana, dell'Ente di sviluppo agricolo regionale,
dell'Unione regionale delle Camere di Commercio, del Consorzio dei Caseifici toscani e
dell'Università di Pisa.
Oggi si fa uso a sproposito della denominazione «pecorino toscano» e si finisce per disorientare e molto spesso ingannare il consumatore con l'offerta di formaggi fabbricati
con quantità più o meno rilevanti di latte
bovino e con latte ovino di origine addirittura extranazionale.
L'uso scorretto del nome provoca difficoltà di commercializzazione del prodotto originale che costa più raro rispetto a formaggi
che possono essere anche fatti con polvere di
latte, importati dall'estero.
Nel 1981 le importazioni italiane di formaggi sono state di oltre un milione e 600
quintali, per un valore di 542 miliardi di lire.
Seguendo l'esempio della Danimarca, dove dal primo gennaio la birra viene venduta
solo in bottiglie di vetro, i produttori italiani
di birra hanno avviato un'intensa campagna
pubblicitaria per il vuoto «a rendere».
Si spera che l'iniziativa trovi altri imitatori, non solo perché la pratica dei vuoti a perdere comporta dei grossi costi per la loro eliminazione e un forte spreco di materie prime
ed energia occorrenti per fabbricarli, ma soprattutto per i guasti ecologici che provocano.
Da uno studio condotto dal «Servizio per le
condizioni ambientali della CEE« risulta che
l'imballaggio di vetro è anche meno caro rispetto agli altri tipi di contenitori, comprese
le bottiglie di plastica.
La Federazione francese delle Cooperative di consumatori, dal canto suo, ha svolto un
sondaggio dal quale è risultato che 1'82 per
cento dei consumatori preferisce i vuoti di
vetro, per garanzia di igiene, per la conservazione delle proprietà organolettiche del prodotto, per la convenienza e anche per la necessità di risparmiare energia e materie prime.
M E113 Eg Ikeli M RE ERI MI
Se fossero le
multinazionali
a comandare
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ali~are
Co
non fu
accettata una
partita di
fagioli scadenti
Quantie, eowtutelare il
prodotto che
va sotto il
marchio Coor
Milano cielloIullistica
In accordo con l'assessorato allo Sport e
Turismo della Provincia di Milano quest'anno l'Unicoop Lombardia ha partecipato alla
organizzazione della sesta edizione della «Milano cicloturistica», che si è snodata tra le vie
cittadine e dell'hinterland. Migliaia i partecipanti, favoriti da una splendida giornata di
sole. In 25 negerti della cooperativa sono state
raccolte le iscrizioni di numerosi soci e clien-
innmn[u . M M LE EMI MI MI al M RE IQ GE MI M
ti; 20 dipendenti dell'Unicoop hanno partecipato con casacche «sociali» e 10 cesti, colmi di prodotti Coop sono stati sorteggiati tra gli
arrivati.
Inoltre due automezzi della Coop hanno
seguito la carovana e centinaia di palloncini
sono stati distribuiti ai bambini presenti all'
arrivo all'Arena civica. Questa in sintesi la
nostra prima esperienza in una manifestazione che intendiamo ripetere nei prossimi anni, con maggior capacità organizzativa ed uguale impegno.
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II M BEI NEI la MI C® MI E] M Gli CM [ fle) EV LE
Fabio Zaruchi
Dov'era
la chiesa
ora c'è la
cooperativa
di Muggiò.
QUANDO METRO
C'È L STOR1
«Han mis giò cinq frane
per 1M e han fà el primm
cìrcul. L'èra un circulitt...».
È affascinante. In un pomeriggio questi otto cooperatori di Muggiò, in prevalenza pensionati, sono capaci di sciorinarti qualcosa
di più della storia della loro
cooperativa. È una storia
che conoscono bene: è quella dei loro padri, delle loro
stesse famiglie, di questo
paese che si sono visti• crescere sotto gli occhi. Qualche volta alzano la voce, interrompono chi sta raccontando e correggono le date,
i nomi dei protagonisti.
Certo, anche se la storia la
sanno bene qualche data
può confondersi nella memoria. Rimane, tuttavia, la
precisa sensazione di un
grosso lavoro, che nernrieno il fascismo o la miseria
sono riusciti a rendere vano, a indebolire.
Tirano fuori un quadro,
per spiegarci meglio dove
era la sede della «Cooperativa con forni»: l'ha dipinto
Enrico Merati, l'ex presidente della coop. «Ecco,
quèl in sU la purtina s'eri
mi». Oreste Giarnbelli, nonostante sia del '14 (come
proclama con evidente soddisfazione), non ha perso la
vitalità di un tempo. Parla
ininterrottamente, come
quando era dietro il bancone dello spaccio, nonostante i suoi compagni continuino a ripetergli: «Ma
tàas!». Esattamente come
facevano quando anche loro erano le colonne portanti di questa cooperativa.
Né, essendo passati tanti
anni, si sentono meno protagonisti, meno importanti. Seduti intorno ad un tavolo, insieme con l'attuale
presidente della sezione soci, Ambrogio Radice, discu-
tono del passato e interpretano il presente.
I ricordi si ammassano,
s'intrecciano con i sentimenti: anche questi fanno
parte della memoria storica di chi ha avuto tanta
parte nella crescita non solo di una porzione del movimento, ma anche di questo paesotto che, nel giro di
36 anni è passato da 5 mila
abitanti agli attuali 19 mila.
Con l'aiuto del quadro
scopriamo una curiosità: i'
attuale sede del supermercato è proprio là dove parecchi anni fa sorgeva la
vecchia chiesa del paese. La
chiesa, ci spiegano i nostri
interlocutori, venne acquistata alla fine degli anni
Cinquanta. Ti circolo, che
era dotato di uno spaccio di
generi alimentari, si arricchì anche di un bar-trattoria.
Alla fine del '66, press'a
poco a novembre, la vecchia chiesa venne demolita,
per costruire la sede attuale, che ospita il supermercato coop di 450 metri quadri. Della vecchia chiesa rimane un muro che taglia
obliquamente il negozio,
dividendolo in due parti.
Può darsi che qualche purista esperto di macro strutture possa anche arricciare)
il naso di fronte a una particolarità del genere, davvero inusitata per un supermercato. Sta di fatto
che gli abitanti di Muggiò,
come del resto ci conferma
Alfredo Cerri (il capone gozio) , non mostrano particolari avversioni. Anzi, accade proprio il contrario, perché quella sede la sentono
come propria. Del resto, la
storia di quel negozio,
cidendo con quella della ,
cooperativa, è la storia di
Muggiò. Ecco come ce l'
hanno raccontata loro, i
protagonisti.
La cooperativa «con forno»
di Muggiò una volta non si
chiamava così. D primo circolo, quello dei «cinq frana»
per ciascun socio, nacque nel
1894, come emanazione della
cooperativa di selciatori di
via Jenner di Milano. Al
«Circolo familiare di Muggiò» — come si chiamava in
origine — si iscrissero circa
settanta soci. Gli anni duri, è
quasi ovvio ricordarlo, furono gli anni del fascismo. I fascisti, in Galleria a Milano,
dicevano che il paese era la
«tana delle belve». Per questo progettavano di continuo
spedizioni punitive. «Me li ricordo — dice Angelo Caimi
— nel '24 vennero in forze:
volevano incendiare il nostro circolo». «Ma fecero solo
man bassa di salami, vino e
prosciutti» aggiunge, sornione, l'Oreste.
«I nostri padri — dicono
ancora i nostri amici — decisero che bisognava tentare il
tutto per tutto per non dispendere il frutto di tanta fatica». Il compromesso fu trovato. Come in altri casi il circolo venne trasformato in
dopolavoro; lo spaccio di alimentari continuò; un locale
fu trasformato in forno per
la panificazione.
IR
NIII
La dimostrazione che la
vecchia coop, nonostante il
fascismo, era rimasta la stessa sana istituzione popolare
delle origini è che, anche dopo la Liberazione, il Consiglio direttivo rimase più o
meno lo stesso. L'attività, del
resto, non si era mai interrotta: già nel '23 lo spaccio funzionava in forma cooperativa. In quegli anni il pane si
vendeva in un negozietto ricavato in uno sgabuzzino.
Poi, nel '24-25 lo spaccio alimentari venne ospitato in un
locale più largo, di 40 metri
quadri. Ci lavoravano il capodispensiere e sua moglie:
una cosa fatta in famiglia,
ma che aveva dietro un'attività notevole. «Pensa — dicono ancora i nostri interlocutori — che si macellavano
quattro maiali alla settimana». «Era un lavoro massacrante — incalza l'Oreste
Io, per esempio, mi alzavo
tutte le mattine alle 5». Anche quelli erano anni duri.
Ma già nel '58 a Muggiò nacque il primo self-service, con
i cestelli al posto degli attuali
carrelli. I soci erano ben 800.
Ora sono 1255, con 600 milioni di prestito sociale.
M li
21 M M
Il capitolo dell'unificazione scotta ancora. Qui
c'è ancora chi, definendola
una scelta giusta ed opportuna, si sbaglia e parla di
«noi» (di Muggiò) e di «loro»
(dell'Unicoop). «Ma fu una
scelta giusta» sono pronti
ad ammettere, aggiungendo che a quei tempi, nel
1971, si discusse molto ma
soprattutto perché c'erano
resistenze «di campanile».
Chi contribuì più di tutti a
far comprendere la necessità di quel passo in quella
fase — ricordano gli anziani cooperatori di Muggiò —
furono Carlo Arosio e Priasascomparso nnmoCti,
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NELLA FOTO: la partenza della corsa.
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assessore allo Sport Agostinelli, il presidente
del circolo Castaldi ed. il nostro bravo Radice, insieme ad un nutrito ed attivo gruppo di
soci.
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Molti cittadini hanno applaudito la ricca
premiazione. Il presidente dell'Unicoop Vaghi ha portato il saluto della cooperativa e il
doveroso omaggio alla signora Lidia vedova
Casati, madrina della manifestazione.
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2,x‘ „5110,„ Cchaetg.ti'la,
Alla memoria del primo presidente della
cooperativa si è svolta domenica 23 maggio
un'appassionante gara ciclistica per allievi.
Partendo da Muggiò, 140 atleti si sono confrontati sul filo dei 40 chilometri orari di
media. La volata finale è stata vinta in scioltezza da Seregni, una conferma della società
C.C. Primavera Leri, organizzatrice della gara con il Velo-Club di Muggiò e la nostra
sezione soci.
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maturamente alcuni anni'
fa, che fu anche il primo
presidente della Unicoop
Lombardia, che spesero
giorni (e notti) interi per
convincere tutti che si andava verso una scelta moderna, razionale, remunerativa. «Del resto — ricorda
ancora l'Oreste, vero e proprio cicerone della ccop —
ci furono resistenze anche
quando decidemmo di abolire il servizio a domicilio:
d'altra parte, su 10 milioni
di merce venduta, avevamo scoperto che le spese
ammontavano a 5 milioni.
Era decisamente troppo».
I risultati? Sono sotto gli
occhi di tutti. Quel supermercato sorto al posto della
vecchia chiesa l'anno scorso ha avuto un giro d'affari
di 2 miliardi e 700 milioni.
Quest'anno se ne prevedono 3 e 200, come ci conferma Alfredo Carri. È stato
proprio un buon lavoro, cari amici di Muggiò.
Fra -9
Con la scheda numero 26 abbiamo concluso
una programmazione che è durata circa due
anni e mezzo. Sono state editate circa 15.000
schede per emissione, per un totale di n.
390.000 pezzi.
Le cifre parlano da sole e dimostrano non
solo l'impegno e la perseveranza della cooperativa, ma, soprattutto, l'interesse col quale
soci e clienti ci hanno (puntulmente) seguiti
in un così lungo periodo.
Nel ringraziare tutti, in particolare i nostri
collaboratori, non nascondiamo la soddisfazione per un successo editoriale, che non ha
precedenti (nel campo dell'educazione alimentare), nel nostro Paese e soprattutto che
si è caratterizzato in una distribuzione spontanea e originale: cioè negli stessi supermercati Coop ove, appunto, si vendono prodotti
alimentari.
Molti sono stati i prodotti e gli argomenti
trattati, con rigore scientifico nell'informazione, pur in un linguaggio dal taglio giornalistico e comprensibile; le illustrazioni, la
grafica, i colori, sono stati gradevoli e originali e pensiamo abbiano avuto la loro parte
nel successo ottenuto rendendo più piacevole
la lettura.
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In tutti i punti vendita
della Unicoop Lombardia è
stata presentata nel mese
di maggio la nuova linea
copri nel settore lavanti.
Molte le novità dentro la
scatola: i prodotti sono infatti radicalmente nuovi e
si adeguano alle migliori
marche industriali, presentandosi con confezioni ben
coordinate tra loro che si
...fanno scegliere» tra le altre marche.
Sulla scatola, con il sigillo dì garanzia Coop, le etichette informative che segnalano anche per i lavanti
(novità assoluta in questo
settore) le modalità d'impiego, la destinazione d'uso
e le norme di sicurezza. Ma
di questi dati, della «filosofia» del prodotto Coop abbiamo già parlato nel numero scorso del giornale.
Come vanno invece le cose nei negozi?
Possiamo dire che la presentazione di questa linea è
stata apprezzata dai consumatori ed i primi commenti sono stati positivi.
Non sono certo mancate
O O
,"
osservazioni sulla qualità:
molti la giudicano notevolmente migliorata, qualche
critica invece viene da altri
per la non sufficiente profumazione del detersivo
per bucato a mano (sia in
fustino che in scatola).
Il forte aumento delle
vendite in tutti i comporti
della linea è comunque l'indice migliore per giudicare
il gradimento effettivo di
questi prodotti. L'assortimento della intera linea
che abbiamo presentato sul
numero scorso del giornale, è stato accompagnato da
un volantino curato dall'
Associazione nazionale delle Coop di consumo e da
una scheda per la l'accolta
dei tagliandi di garanzia; la
scheda, per ora rivolta ai
soli soci, una volta completata, darà diritto alla consegna gratuita di una confezione di detersivo piatti
Coop e di una confezione di
candeggiante.
P un'opportunità in pia.
per provare questi nuovi
prodotti che già oltre 12.000
soci hanno deciso di utilizzare.
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Pensi che il potere detergente dei prodotti sia buono? •
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dei
prodotti?
Principali componenti e le loro funzioni
Detersivo lavatrice
Istruzioni per l'uso
Detersivo bucato a mano
Avvertenze relative all'uso dei prodotti ed indicazioni da seguire in caso di un loro utilizzo improprio 2)
Pensi che il potere sbiancante sia buono? - Ulteriori considerazioni ed eventuali consigli che
riti ni utile dare sui prodotti.
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DETERSIVO LAVATRICE USTINO
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GiMIU3 ®®®
Buoni sconto ed iniziative 1932 per A soci
Già nei primi mesi di quest'anno i risultati ottenuti con le iniziative sociali hanno superato
ogni precedente ottimistica previsione. Diamo un breve e eloquente rendiconto:
ALIMENTARI
usufr
uiti
BUONO
N. 1: Brandy Coop -i- Caffè Prestigio
pz.
n.
11.547
BUONO N. .
2: olio extravergine Coop
n
14.346 pz.
BUONO N. 3: 2 pizze Coop + 2 birre Jodler
n. 11.755 pz_ val. ris tor na ti
L. 11.893.000
L. 32.278.000
L. 16.692.000
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Borse da viaggio «Thailandia»
Motorino «Ciao»
Batteria da cucina inox 9 pezzi
Cassetta panfresco
Tutti questi prodotti
sono stati offerti
con sconti 20-30%
sui prezzi di mercato
Ottimi risultati ed ottimi motivi per acquisire nuovi soci.
Hanno acquisito il diritto ai buoni ben
Nem
Buoni
fede2tà
fto
Sono in distribuzione in questi mesi i
buoni premio fedeltà ai soci prestatori per
la prima stappao (30.4.82) di quest'anno.
Or
lISEME12 WEU
EgnznEnn.;
2.359 prestatori con un totale di 9.413
buoni.
Notevole anche il contributo-premio per
i soci che hanno presentato nuovi soci prestatori: sono stati 42 che hanno presentato
54 nuovi soci prestatori.
Consiglio d'amministrazione, e da Franco
Le visite allmagazzlne
Pieve Ematmelle
Grande entusiasmo tra i numerosi soci che
visitano in delegazione il nostro magazzino
di Pieve Emanuele. Nella foto i soci di Rogoredo accompagnati da Enrico Ottolini, del
numEaangEaungzarausa
Laudi, della direzione del Consorzio Coop.
Particolare interesse ha suscitato il nuovo capannone dei reparti deperibili e le relative
lavorazioni. Le sezioni soci che si stanno organizzando per visitare nell'immediato futuro il magazzino sono quelle dì Lodi, Novate
Milanese, Opera.
7
EiR 35 U2 I INWS.J €a EZQL.3 U21:MI2C2MlZ9
▪
La ricca discussione all'assemblea annuale dei soci dell'Unicoop Lombardia
Daniele Moltrasio
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TANTE
IN 5 PU
Quali sono i problemi più
importanti, i dati più significativi emersi dall'assemblea di bilancio e dalla
relazione della presidenza?
In cinque sintetici punti li
abbiamo riassunti per tutti
quei soci che non erano
presenti.
1) Il 1982 si presenta come un anno (e ne è conferma l'ultima indagine Istat
sui consumi alimentari) di
forte stagnazione nel nostro Paese. Per l'Unicoop
questo significa che in futuro il suo sviluppo risiederà soltanto nell'aumento
delle vendite, con la conquista di nuovi clienti. A
parità o addirittura (29,9)
diminuzione di consumi è
necessario dunque vendere
a più clienti con una maggiore produttività degli attuali punti vendita e con l'
apertura di nuovi negozi.
2) Il 1981 è stato un anno
che ha rafforzato il patrimonio della cooperativa. Il
sensibile miglioramento
delle vendite in scontrino
medio e in numero di scontrini cassa ha consentito un
con tenimento dei costi di
gestione mentre il margine
lordo, pur essendo migliorato il livello dei prezzi, è
rimasto invariato rispetto
allo scorso anno, questo
grazie soprattutto ai ristorni del magazzino. Pur restando pesante il problema
degli ammanchi inventar-iati (di cui abbiamo parlato nel numero scorso del
giornale) si può ben dire
che c'è stato un positivo risultato che conferma il migliorato stato di gestione
dell'Unicoop.
3) Il magazzino di Pieve
Emanuele è stato acquistato al 50% mentre sì è passati a finanziare la costruzione della nuova ala dei generi deperibili con una superficie coperta di 4500 mq.
circa. Nel 1981 gran parte
delle risorse finanziarie
della cooperativa sono state investite per migliorare
l'efficienza dei servizi del
magazzino; tutto ciò ha
contribuito a diminuire in
maniera sensibile i costi.
Sono arrivati un po' da
tutte le parti; chi da vicina
come i soci di Novate, che
giocavano in casa, chi saltando il pasto per arrivare in
tempo, come quelli di Laveno. L'appuntamento però
era importante: l'assemblea
generale di bilancio della IInicoop Lombardia. Nel salone comunale, cortesemente
messo a disposizione dell'
Amministrazione di Novate,
si sono affollati più di duecento tra delegati ed invitati,
a testimonianza concreta del
tessuto democratico della
cooperativa.
Certo, prima di quella generale, di assemblee ce ne erano state già tante: nel mese
di aprile se ne erano tenute
ben 26 locali, durante le quali il bilancio era stato discus-
4) Il ruolo della cooperazione di consumo in Lombardia. Nonostante la presenza di una rete distributiva privata assai forte, la
Coop è riuscita a raggiungere un apprezzabile livello
di concorrenzialità. I ritardi accumulati negli anni
passati sono pesati nel raggiungimento di questa
competitività che è stata
pagata anche comprimendo alcune «voci» di spesa e
sacrificando il reddito. È
necessario fare ora un salto
di qualità e superare questi
limiti in termini di risorse
umane, strumenti e reddit ività.
so e confrontato con la base
sociale. Diciamolo francamente: i numeri di un bilancio non sono certo l'argomento più stimolante del
mondo, tuttavia in quelle assemblee, dietro i «nostri n numeri, i soci hanno avuto la
possibilità di vedere e toccare con mano un anno di lavoro, di sforzi comuni per
andare avanti, e la pillola,
certo un po' pesante, di così
tante riunioni, è stata ingoiata con migliore predisposizione d'animo.
Le relazioni che hanno esposto ai delegati il bilancio
1981, chiuso con un attivo di
552 milioni, sono state dettagliate e minuziose: da quella
del presidente Vaghi che ha
delineato realtà e prospettive dell'Unicoop facendo un
quadro generale della situa-
zione in tutti i suoi aspetti,
aziendali e sociali, a quella
di Ferrario, vicepresidente,
che ha invece analiticamente sezionato i numeri del bilancio con il supporto di un
buon numero di diapositive.
Ma quando, dopo il saluto
di Perego, sindaco di Novate, si è aperto il dibattito, 1'
assemblea ha rotto il ghiaccio e sono cominciati gli interventi dei soci, semplici,
diretti, efficaci. Ci sono state
domande sul bilancio rivolte
alla presidenza della cooperativa, ma anche precise richieste al mondo politico di
muoversi verso la cooperazione (troppe strettoie burocratiche non consentono all'Unicoop di aprire nuovi
punti vendita). Ci sono stati
riconoscimenti ma anche
Un'Ammagfine
di Una,
5) L'aspetto sociale: il
1981 ha portato 2297 nuovi
soci, oltre 800 nuovi soci
prestatori e il prestito ha
abbondantemente superato
i 7 miliardi. Si sono tenute
inoltre decine di nuove iniziative nelle scuole e nei
quartieri sui problemi dell'educazione alimentare ed
una costante attività nella
difesa dei consumatori.
Sotto il profilo sociale, a
fronte di questi positivi elementi, esistono però alcuni
problemi che vanno dall'effettivo funzionamento della neonata Federazione dei
consumatori al livello di
partecipazione interno alla
vita della Cooperativa.
Il dato comunque emerso
e sottolineato con vigore
nelle conclusioni è stato
quello di un andamento fortemente positivo dell'immagine e delle potenzialità dell'Unicoop che, pur agendo su
un territorio così difficile come quello lombardo, dove la
concorrenza privata è forte e
disseminata ovunque, è riuscita ad imporre la propria
immagine, consolidando la
sua base sociale, razionalizzando al meglio la gestione
aziendale ed ottenendo notevoli risultati commerciali.
Con questo dato e questa
certezza di fondo i duecento
delegati hanno lasciato, dopo quasi quattro ore, i loro
posti, ricchi di molti argomenti per discutere nell'ambito delle sezioni soci nei
prossimi mesi. A noi una cosa è sembrata certa: se veramente c'è il riflusso, la caduta di partecipazione, per un
giorno, a Novate, non ce ne
siamo accorti.
La nascita di <Quale consumo» e la futura Assemblea nazionale delle sezioni
soci sono i momenti che dovranno costruire strumenti più adeguati per una
partecipazione concreta ed
attenta della nostra base
sociale.
Un aspetto dell'assemblea dei soci dell'Unicoop Lombardia.
MINIMO IR 0
1-31
Un giornale è un mezzo per il dialogo, c'è solo un modo perché il dialogo sia più diretto con
i lettori: quello di avere tante lettere, tanti suggerimenti, tante domande, tante proposte e
anche tante critiche che possono, se accolte con serietà, aiutare il lavoro di tutti. In un
giornale non può quindi mancare uno spazio dedicato alle lettere. Tocca ai nostri lettori, ai
nostri interlocutori riempire e ravvivare questo spazio. Con le loro lettere.
Consegnatele presso i nostri negozi indirizzandole a
«quale consumo»
filo dfre
Mi ha fatto molto piacere leggere sul giornale l'invito ad esprimere un parere su «Quale consumo».
Dal mio punto di vista di lavoratore e di
socio non posso che esprimere apprezzamento per il nuovo taglio del giornale che fa compiere un grosso salto di qualità all'immagine
della cooperativa e del settore socio-politico.
Per quanto riguarda i consigli proporrei
(ma ci avrete già pensato) una rubrica di
lettere fra i soci ed i consumatori, con scambi
di idee e di proposte ed una rubrica di storia
della cooperazione con accenni alle sue origini ed al suo sviluppo fino ai nostri giorni.
Cordiali saluti.
ELIO SBARDELLA (Sesto San Giovanni)
Benvenuto •Quale consumo» e grazie dell'
invito a scriverti.
È presto naturalmente per una valutazione sul giornale, ma a giudicare dai vari servizi e consigli del primo numero (tutti interessanti e brevi), devo dire che promette bene. Ora si tratterà di mantenere nel tempo
queste promesse.
Di un amico così, scrupoloso e fidato, se ne
sentiva proprio il bisogno, soprattutto da
quando la RAI-TV ci ha voluto privare della
rubrica <Di tasca nostra, sorta a difesa e informazione di noi consumatori, in balia spesso di trafficanti senza scrupoli che attentano
8
▪
Eel 21 &M fr3
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critiche e non ci si è fermati
al solo aspetto del bilancio
della cooperativa, ma si sono
toccati problemi reali, vissuti dai pensionati (come ricordato dall'intervento della
socia Vigorelli di Cormano)
e dai lavoratori (nell'intervento di Ballardin e Sbardella).
Altri interventi (i soci
Rossi di Nova M., Banfi di
Navate, Gina Monti di via
Appennini, Cesati di Bollate) hanno testimoniato invece la necessità dello sviluppo
dell'Unicoop ed i problemi
connessi con un sempre miglior funzionamento della
struttura aziendale. Nella
replica di Vaghi e nelle conclusioni di Festa, vicepresidente regionale della Lega,.
questi inviti, queste preoccupazioni sono state raccolte.
17I
19
I= M M MI
EEG 211
Iffl
ai nostri soldi e alla nostra salute.
Si sono assunti una grossa responsabilità,
i partiti al governo, che hanno consentito (e
assecondato) lo strangolamento di quella rubrica, ma se la gente vorrà dimostrare coi
fatti, e non solo coi mugugni, che non è disposta a farsi mettere eternamente i piedi in
faccia, quella rubrica sarà ripristinata e a
beneficiarne saranno anche i produttori,
quelli onesti naturalmente.
Per questo io, con altre 112 persone, ho
firmato una lettera inviata qualche mese fa
al consiglio di amministrazione RAI di Roma
e alla Commissione parlamentare di vigilanza sulla RAI-TV chiedendo il ritorno della
trasmissione.
Mi auguro che a questa lettera altre ne
seguano, scritte magari rubando qualche minuto serale al telefilm o a Portobello, ma ancor più spero che <Quale consumo» serva da
punto di riferimento per altre iniziative, ad
esempio quella di stampare cartoline sul medesimo argomento (come hanno fatto gli operai dell'Alfa Romeo) da inviare in massa al
consiglio di amministrazione RAI di Roma, o
quella di promuovere una manifestazione di
consumatori davanti alla RAI di Milano.
Auguri di lunga vita e buon lavoro.
W A T .TER PTZZARDELLO (Milano)
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Eli
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Leziond nel Comasco
sauna storla
del movErnento cooperatfivo
Nei giorni 19 e 21 aprile presso quattro
classi della scuola elementare di San Fermo
della Battaglia a cura della sezione soci e
consumatori, si sono tenute delle lezioni sulla Storia del movimento cooperativo. Gli alunni (circa 60 con 4 insegnanti) si sono vivamente interessati sia alla proiezione di diapositive sia con domande relative alle funzioni
attuali della cooperazione specialmente nei
settori del consumo, delle abitazioni e nell'agricoltura.
A Corno PareilviviSo
storico della
cooperazione lombarda
A Como presso l'Istituto comasco per la
storia del movimento di Liberazione esiste l'Archivio storico della cooperazione
lombarda», sito in via XX Settembre n. 29
(prossimità stazione Como-Borghi delle
Ferrovie Nord), telef. 27.55.11.
Aperto al pubblico lunedì, mercoledì e
venerdì dalle 16 alle 19.
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