Comunicato Stampa - Guggenheim

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Comunicato Stampa - Guggenheim
Palazzo Venier dei Leoni
701 Dorsoduro
30123 Venezia, Italy
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Telefax 041 5206885
Comunicato Stampa
LUCIO FONTANA. VENEZIA / NEW YORK
PER LA PRIMA VOLTA RIUNITE ALLA COLLEZIONE PEGGY GUGGENHEIM DUE RARISSIME
SERIE DI OPERE DI FONTANA.
Lucio Fontana nel 1961 dipinge, in pochi mesi, una serie di tele considerate uniche: un suo momento di
grande rarità conosciuto dagli studiosi come le VENEZIE. Dopo aver per lungo tempo intitolato le sue
opere Concetto Spaziale o Attese, Fontana ora adotta per la prima volta titoli poetici dedicati in
maniera esplicita a una città. Venezia era tutta d’oro o Notte d’amore a Venezia sono solo alcuni dei
dipinti che saranno esposti alla Collezione Peggy Guggenheim nell’attesissima mostra LUCIO
FONTANA. VENEZIA/NEW YORK dal 4 giugno al 24 settembre 2006, a cura di Luca Massimo Barbero.
L’esposizione, che gode del patrocinio della Fondazione Lucio Fontana, Milano, è dedicata al ciclo
delle VENEZIE e alla serie di opere in metallo chiamata NEW YORK qui riunite e presentate insieme per
la prima volta. A suggellare l’eccezionalità dell’evento sarà il viaggio oltreoceano delle VENEZIE e delle
NEW YORK: dal 10 ottobre 2006 al 21 gennaio 2007 la mostra approderà, infatti, al Museo Solomon. R.
Guggenheim di New York.
Nel 1961 Fontana è protagonista della mostra di Palazzo Grassi Arte e Contemplazione. Per
l'occasione esegue un ciclo di dipinti dedicato a Venezia e alla sua laguna: le VENEZIE. Le tele
vengono pensate e dipinte in una materia d’olio copiosa, spesso bucata e tagliata con inserzioni di
materiali vetrosi, percorse da segni che presentano le “curve” delle chiese, le linee dell’acqua al chiaro
di luna, le preziosità dei mosaici della Basilica di S. Marco e dello splendore tutto bizantino della città
scrigno dell’arte mondiale. I dipinti creano una sintesi degli elementi della città, spaziando dall’oro al
bianco della pietra d’Istria, alle trasparenze vitree, al nero profondo della notte. Sono tutti dipinti su
tela, quadrati di 1,50 metri di lato, di forte impatto visivo e preziosi, provocano nel pubblico una
grande sorpresa per la ricchezza barocca e descrittiva dei loro materiali. Lo stesso anno il critico
Michel Tapié organizza l’esposizione di questo ciclo di dipinti a New York, alla galleria di Martha
Jackson: la prima mostra personale di Fontana negli Stati Uniti lo consacra nuovo maestro
dell’avanguardia internazionale. Di rimando Lucio Fontana rimane affascinato dalla città americana e,
in un curioso gioco geografico ed estetico, mentre espone le VENEZIE a New York prepara alcuni
bozzetti dedicati alla metropoli che, al suo rientro in Italia, eseguirà in una serie indimenticabile di
metalli: le NEW YORK. Grandi lastre di ottone lucido e graffiato, forato e tagliato con forza, penetrato
da grandi segni verticali che simulano la forza delle costruzioni newyorchesi, il metallo e il vetro dei
palazzi. Sono opere di forte impatto, seducenti per il loro carattere tormentato, metafora della
tensione elettrica della città che cambia.
La mostra alla Collezione Peggy Guggenheim (che comprende anche una sezione d’apertura con
importanti capolavori di Fontana) parte da due dati importanti: l’opera Concetto Spaziale Buchi (1949)
e le tele del 1958/59 con i primi Tagli. È intorno al biennio 1959-61 che si svolge la prima parte
dell’esposizione con le opere chiamate gli Olii: una sostanza densa di colore a olio è stesa sulle tele a
creare un vero e proprio campo materico su cui le mani imprimono segni forti. La problematica che
Fontana affronta in questo preciso momento sembra essere quella di uscire dalla concettualità algida e
minimale del monocromo per dare origine a opere che riuniscano in toto le sue ricerche. L’olio
permette di affondare il segno, sia esso un taglio o un buco simile allo squarcio. Spesso questa
materia, già di per sé voluttuosa, è bianca oppure rosa, un rosa tenero, prossimo alla sensualità della
carne.
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È nel 1961 che Fontana inizia a creare dipinti sempre più spessi a olio, dove la materia è di una pasta
argento o d’oro nella quale incastona e blocca pezzi di vetro colorato, come in piccole galassie. Sono
queste le VENEZIE, una delle poche serie con un titolo naturalistico. Le opere destano scandalo e
attenzione. Il maestro dell’Informale che esegue un ciclo pittorico dedicato alla città di Venezia, suona
come una provocazione paradossale e anti-avanguardistica. Nelle mostre del 1961 di Venezia e New
York, Fontana espone 15 VENEZIE, altri dipinti della stessa serie verranno presentati solo dopo la morte
dell’artista. Poco dopo il 1961, le VENEZIE e parte della serie dedicata a New York sono state disperse
tra importanti collezioni museali e private in Europa, America e persino in Giappone. Partendo quindi
dalle mostre del 1961 e seguendo le successive esposizioni dedicate ai Metalli, il curatore, con un
lavoro durato oltre due anni, ha rintracciato ogni singola opera per presentare in maniera esaustiva
entrambe le ricerche del Maestro. Finalmente, a oltre quarantacinque anni di distanza è possibile
vedere riunite per la prima volta insieme ben 11 tele della serie le VENEZIE e altrettante NEW YORK. La
rarità di questo ”incontro” rende la mostra evento certamente irripetibile.
LUCIO FONTANA. VENEZIA/NEW YORK
offre l’occasione unica di osservare delle opere straordinarie
come Il cielo a Venezia accanto a Sole in Piazza San Marco e a Concetto Spaziale Laguna di Venezia.
Tra le NEW YORK spicca l’imponente trittico di metallo Concetto Spaziale, New York 10, di oltre tre
metri di base, insieme a lamiere più piccole e metalli raramente visibili. Tracciando un parallelo, è
legittimo affermare che la mostra veneziana fornisce un primo spaccato di differenze e affinità
all’interno dell’opera di uno dei maestri del dopoguerra: le VENEZIE rappresentano l’ideale didascalico
dell’amore per il Barocco e la storia dell’architettura urbana antica, le NEW YORK sono il simbolo della
sorpresa di Fontana per la contemporaneità.
LUCIO FONTANA. VENEZIA/NEW YORK
è realizzata grazie al sostegno di Banca Aletti, Private &
Investment Bank del gruppo Banco Popolare di Verona e Novara. La mostra gode anche del supporto
della Murray & Isabella Rayburn Foundation grazie alla generosità di Maurice Kanbar. Si ringraziano
l’Istituto per il Commercio Estero (ICE), la Regione Veneto, Alitalia, e Tratto in qualità di
trasportatore ufficiale della mostra.
Il catalogo a cura di Luca Massimo Barbero, è impreziosito da inediti materiali d’archivio, ritratti
fotografici dell’artista, riproduzioni di rarissimi disegni e opere su carta del Maestro. La pubblicazione,
edita dalla Collezione Peggy Guggenheim, si propone come nuovo strumento di studio e
approfondimento dei due momenti della ricerca di Fontana grazie al lucido contributo degli autori,
oltre allo stesso Barbero, Enrico Crispolti, Paolo Campiglio e Barbara Ferriani.
I programmi della Collezione Peggy Guggenheim sono resi possibili grazie al sostegno del Comitato Consultivo
della Collezione Peggy Guggenheim e:
# 186 giugno, 2006
e-mail: [email protected]; sito web http://www.guggenheim-venice.it
orario d’apertura: 10.00-18.00; chiuso il martedì
ingresso: euro 10; euro 8 senior oltre i 65 anni; euro 5 studenti; gratuito 0-12 anni
ulteriori informazioni: Alexia Boro tel. 041. 2405 404 - [email protected]
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