Le vie del suono. Germania

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Le vie del suono. Germania
Le vie
del suono.
Germania
Ken Kessler
Credo che uno degli argomenti sui
quali si continua a fare confusione
sia la passione del popolo tedesco
per la musica e per il vinile in
particolare. Agli occhi del mondo la
Germania appare un paese high tech, ultra moderno e progressista.
Per capire il perché di quest'
impressione così netta, basta
soffermarsi, ad esempio, sulle
automobili tedesche. La Mercedes,
la BMW, l'Audi e la Porsche
rappresentano la punta di diamante
del design automobilistico. E non
dimentichiamoci che ormai la
Lamborghini, la Bentley, la RollsRoyce e la Bugatti sono anch'esse
aziende tedesche.
Quando si parla della Germania, in
termini di hi-fi, vengono subito alla
mente la Burmester, la MBL oppure
la T+A, marchi high-end che tra tutti
possono vantare la tecnologia più
innovativa, con strutture e finiture
che non hanno nulla da invidiare a
qualsiasi prodotto statunitense,
giapponese o inglese. Non bisogna
dimenticare, poi, che in Germania
esiste anche una delle più
importanti tradizioni, quella dei
giradischi e in generale dei prodotti
analogici. Per quanto si possano
avere dei pregiudizi circa le
abitudini "audio" del popolo
tedesco, bisogna ammettere che la
Germania rappresenta, in Europa, il
mercato più florido per quanto
riguarda gli LP in vinile.
La maggior parte delle persone,
probabilmente, pensa che siano
invece l'Inghilterra o l' Italia ad
avere quest' onore; eppure le case
discografiche dimostrano
esattamente il contrario. Anche se il
mercato tedesco vive ancora una
fase involutiva, sono proprio le
Ken Kessler è uno tra i più noti
recensori di Hi-Fi a livello mondiale.
Firma autorevole di molte riviste
internazionali di settore in lingua
inglese, tra le quali ricordiamo
Stereophile (USA) e Hi-Fi News (UK).
Oltre ad aver realizzato molti libri
specifici sulla materia e scritto
innumerevoli articoli, può definirsi a
pieno titolo un vero appassionato di
riproduzione musicale fin dai suoi
albori, e rappresenta una delle icone
viventi del settore, almeno dal punto
di vista giornalistico. Acuto
osservatore e grande professionista,
coltiva molte altre passioni, tra cui
orologi, vini e.. l’Italia..!
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vendite degli LP a sostenerlo. Inoltre
la Germania possiede anche delle
proprie etichette audiofile.
E' facile capire, a questo punto,
perché i tedeschi amino così tanto il
vinile. Per comprendere fino in
fondo la loro passione per i dischi,
basti pensare alla lunga e positiva
esperienza nella produzione di
giradischi.
Quando tra gli anni '50 e i primi
anni '60 i Garrand venivano venduti
in tutto il mondo, sul mercato vi era
una sola azienda in grado di
competere con questi giradischi: la
Thorens, una marca
svizzera/tedesca.
Per quanto riguarda i giradischi
automatici, di raffinatissima
manifattura, l'onore per decenni
spettò poi alla Dual e ad altre
produzioni tedesche.
Al giorno d'oggi, tra i maggiori
produttori di giradischi e di testine,
si distinguono la ClearAudio, la
EMT, la Brinkmann e la Transrotor.
(I tedeschi, così come i loro cugini
svizzeri, possono vantare inoltre
un'impareggiabile esperienza nel
settore delle audicassette a bobine,
che però devono ancora tornare in
auge.)
Quasi a voler consolidare, tramite
l'elettronica, la propria passione per
l'analogico, i tedeschi realizzano
attualmente un numero consistente
di prodotti a valvole e di stadi
phono, con aziende del calibro della
ClearAudio, della EMT e della
AudioValve e producono in quantità
sempre maggiore alcuni tra i
migliori apparecchi presenti sul
mercato.
La AudioValve, l' Octave, l' Einstein,
e molte altre aziende tedesche,
fabbricano degli amplificatori a
Le vie del suono
valvole, il cui valore in termini di
assemblaggio viene raramente
eguagliato dalle aziende concorrenti.
Ma sono altri i settori di
competenza che testimoniano la
grande meticolosità dei tedeschi. Vi
siete mai chiesti perché le cuffie e i
microfoni migliori siano quelli della
Sennheiser e della Beyer, cioè di
aziende tedesche?
I tedeschi sono anche
all'avanguardia per quanto riguarda
gli accessori, come ad esempio i
ripiani, le macchine per lavare i
dischi e i piedini speciali. La WBT
realizza alcuni tra i più raffinati
connettori che si possano acquistare
sul mercato. Per ciò che riguarda gli
accessori, i teutonici si differenziano
dai tweaker (coloro che effettuano
modifiche n.d.t.) giapponesi, inglesi
e americani nel voler trovare
assolutamente una qualche logica
scientifica. In Germania gli audiofili
non si lasciano certo incantare
dall'apparenza. In conclusione,
come vive un cultore della musica
di nazionalità tedesca?
diffusione di tipo convenzionale o di
impianti di dimensioni più piccole.
L'azienda tedesco-danese Dynaudio,
per esempio, realizza numerosi tipi
di diffusori, dai monitor minuscoli
fino ai colossi di enormi dimensioni,
e anche Burmester, Audio Physic e
T+A producono casse che vanno da
piccoli sistemi a due canali fino a
diffusori di generose dimensioni.
(Tutto questo mi fa venire in mente
un altro primato tedesco: la
produzione di centinaia di migliaia
di diffusori OEM).
Si dice che uno dei modi migliori
per conoscere a fondo gli audiofili
di un determinato paese sia quello
di osservarne la stampa;
effettivamente le testate tedesche
suggeriscono una predilezione per
le misure e i numeri piuttosto che
per i gusti personali.
I tedeschi non possono fare a meno
di analizzare qualsiasi dettaglio,
fotografare gli interni, discutere di
teoria.
Quello che non trovo molto
positivo, tuttavia, è questa vera e
propria fissazione per i numeri;
quando i tedeschi acquistano degli
apparecchi audio sembra quasi che
le misure abbiano la stessa
importanza della qualità del suono.
Detto ciò, non voglio certo
sottovalutare i risultati ottenuti dai
tedeschi nel settore audio.
A differenza dei francesi, ai quali
interessa molto più l'home cinema
della musica, i tedeschi rimangono
legati a un buon suono a due
canali.
Contrariamente agli inglesi e ai
giapponesi, essi preferiscono delle
stanze d'ascolto più spaziose e di
conseguenza acquistano dei sistemi
di diffusione più grandi rispetto a
quelli ordinari.
Tutto ciò si riflette nella produzione
nazionale.
I tedeschi non avranno mai bisogno
di specializzarsi nei monitor di
piccole dimensioni, come è capitato
invece agli inglesi.
La Germania, che non si distingue
per la produzione di altoparlanti
così come invece accade per i
giradischi e per gli amplificatori,
produce un'ampia selezione di
sistemi a tromba e per quanto
riguarda i diffusori la MBL, in
particolare, può vantare una
tecnologia unica nel suo genere.
Con questo non voglio dire che la
Germania sia carente di sistemi di
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Pochi marchi possono, ad esempio,
competere con l'ampia gamma dei
prodotti della T+A, che realizza
elettroniche a valvole e allo stato
solido, lettori CD e giradischi,
diffusori di tipo tradizionale e ibridi
elettrostatici, progetti passivi ed
attivi. In questo la Germania può
vantare un certo numero di aziende
che producono di tutto, dalla
sorgente al diffusore.
Alla stessa maniera i consumatori
tedeschi risultano particolarmente
coraggiosi in termini di acquisti e ne
deriva che la Germania rappresenta
uno sbocco particolarmente
importante per i marchi high-end
italiani, americani, giapponesi e
inglesi. Il mercato tedesco dell'hi-fi,
pur avendo subito l'impatto della
riunificazione del paese e l'entrata
in vigore dell'euro, resta dunque di
fondamentale importanza per i
marchi d'importazione.
Se qualcuno avesse ancora dei
dubbi sul fatto che l'hi-fi, nel senso
stretto del termine, sia ancora vivo e
vegeto in Germania e che questo
sia un paese assolutamente pieno di
entusiasti per la musica, vi invito a
soffermarvi su un altro piccolo
elemento: attualmente l'High End
Show di Monaco risulta il più
grande evento di home
entertainment a livello europeo!
Ken Kessler