GRUppoMOtori
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GRUppoMOtori
Prof. Ing. Giuseppe Cantore 3 Novembre 2015 Università di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria «ENZO FERRARI» GRUppoMOtori GRUppoMOtori 1 ̋ A egregie cose il forte animo accendono l’urne dei forti, o Pindemonte; e bella e santa fanno al peregrin la terra che le ricetta ̏ Ugo Foscolo, I Sepolcri Università di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria «ENZO FERRARI» GRUppoMOtori 2 P. Eugenio Barsanti da Pietrasanta Università di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria «ENZO FERRARI» Ing. Felice Matteucci da Lucca GRUppoMOtori 3 La pistola di Volta è un recipiente di metallo provvisto di elettrodi che fuoriescono dallo stesso recipiente per mezzo di passanti isolati elettricamente. Tra di essi viene fatta scoccare una scintilla elettrica che produce la combustione della miscela (aria+idrogeno o aria+metano) contenuta nel recipiente. Sezione Innesco Università di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria «ENZO FERRARI» GRUppoMOtori 4 Il 5 giugno 1853 può essere considerato la data di nascita del motore a scoppio poiché è il giorno in cui Padre Eugenio Barsanti e l‘Ing. Felice Matteucci depositarono alla segreteria dell'Accademia dei Georgofili di Firenze un plico contenente la memoria nella quale descrivevano una serie di esperienze, da loro fatte, sulla trasformazione dell'energia esplosiva di un gas in lavoro meccanico. Il primo motore (monocilindrico, di tipo gravimetrico e ad azione differita alla corsa di ritorno) fu proprio costruito in quell'anno da una fabbrica italiana, la Fonderia di Pietro Benini. Il giorno della prima prova così lascia scritto Barsanti: "Esso agiva con sufficiente regolarità e costanza, comunicando il movimento ad una forbice e ad un trapano e così per la prima volta fu veduta una serie ininterrotta di esplosioni, rese quasi impercettibili all'udito, convertirsi in forza di indole affatto opposta e a produrre movimento" . Università di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria «ENZO FERRARI» GRUppoMOtori 5 Barsanti e Matteucci, dopo avere realizzato il prototipo del loro motore, continuarono le ricerche e contemporaneamente sentirono la necessità di brevettare la loro invenzione prima che altri ne potessero copiare i principi ed usurpare il merito. Così iniziarono le pratiche per ottenere un brevetto in Inghilterra, leader europeo nel commercio e nell'industria. Barsanti e Matteucci ottennero il sospirato certificato, che venne loro concesso in data 12 giugno 1854; il brevetto, che reca il n° 1072, venne pubblicato nel Morning Journal di Londra con il titolo Specification of Eugène Barsanti and Felix Matteucci Obtaining Motive Power by the Explosion of Gases. Università di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria «ENZO FERRARI» GRUppoMOtori 6 Dal prototipo del 1853 nacque il motore che fu impiegato praticamente, la prima volta nella storia, presso l'officina della stazione ferroviaria Maria Antonia di Firenze. Per azionare alcune macchine utensili di quest’ultima, infatti, nel 1856 fu costruito dalla Fonderia Benini un motore bicilindrico conforme al brevetto inglese del 1854, capace di sviluppare una potenza di 8 CV. Tavola che riproduce il motore dell’ Officina della Stazione Maria Antonia di Firenze Università di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria «ENZO FERRARI» GRUppoMOtori 7 Asta prismatica dotata di dentature Dentature Volano Albero motore Ruota dentata che assicura la fasatura dei pistoni Cilindri Università di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria «ENZO FERRARI» GRUppoMOtori GRUppoMOtori 8 Albero motore Dentature Ruote dentate che trasformano il moto rettilineo alternativo del pistone in moto rotatorio dell’albero Università di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria «ENZO FERRARI» GRUppoMOtori 9 Asta prismatica dotata di dentature Valvola a saracinesca Pistone Serbatoio di idrogeno H Aperture per il ricambio della carica Elettrodo Università di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria «ENZO FERRARI» GRUppoMOtori 10 Il 14 ottobre 1859, al fine di sfruttare i futuri brevetti e assicurarsi i frutti delle applicazioni dell'invenzione, Barsanti e Matteucci ritennero opportuno creare una Società per azioni che si sarebbe dovuta occupare della produzione e vendita dei motori. Frontespizio dello statuto della società Manifesto della società Università di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria «ENZO FERRARI» Azione della società GRUppoMOtori 11 1860: grandi delusioni arrivano dalla Francia, infatti il meccanico Stefano Lenoir presenta un motore i cui principi erano già stati previsti da Barsanti e Matteucci nel brevetto inglese del 1854 e nei successivi. Il motore di Lenoir viene pubblicizzato in molte parti non solo della Francia, ma anche d'Europa e lui viene considerato il vero ed unico inventore del motore ̋a scoppio ̏. 1862: l'inventore francese Alphonse Beau de Rochas pubblica studi teorici in cui aggiunge la fase di compressione al motore di Barsanti e Matteucci, dando vita ad un ciclo che prende il suo nome e che rimane ancora oggi il principio di funzionamento della quasi totalità dei motori a benzina del mondo (e che erroneamente viene chiamato ciclo Otto). 1864: Nikolaus August Otto (a sx in foto), assieme a Eugen Langen (a dx in foto), fondano una ditta, la N. A. Otto & Cie che successivamente cambia ragione sociale in Gasmotoren-Fabrik Deutz AG. Università di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria «ENZO FERRARI» GRUppoMOtori 12 1866: Otto e Langen producono il primo modello di motore, un monocilindrico che presentava un consumo molto più basso di quello del motore di Lenoir. Tale motore venne tra l'altro presentato alla Seconda Esposizione Universale di Parigi (1867), dove svettò sugli altri motori presentati per le sue caratteristiche di minor consumo e di minori costi di realizzazione. Per questi motivi, Otto e Langen vennero premiati con la medaglia d'oro. Anche in questo caso il motore era molto simile a quello di Barsanti e Matteucci, ricopiandone il principio di funzionamento e molte soluzioni tecniche, confrontandolo con quello relativo al motore costruito dalla fonderia Benini nel 1858. Università di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria «ENZO FERRARI» GRUppoMOtori 13 Matteucci si recò immediatamente a Parigi per rivendicare la priorità dell'invenzione (il sistema meccanico che trasformava il moto alternativo del pistone in circolare di un volano era costituito da una cremagliera ed un pignone dentato provvisto di cric, identico cioè a quello adoperato da Barsanti e Matteucci). Le sue rimostranze tuttavia non vennero ascoltate poiché l'invenzione di Otto e Langen venne giudicata diversa negli organi di distribuzione del gas e nel sistema di accensione a fiammella. Incoraggiati dal successo Otto e Langen perfezionarono il loro motore sostituendo questo meccanismo con un sistema articolato di leve comandato da un pistone a corsa definita. Il nuovo motore ebbe un grande successo e una larga diffusione; ne furono realizzati e venduti all'epoca ben 5000 esemplari con potenze da 0,5 a 3 CV. Università di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria «ENZO FERRARI» GRUppoMOtori 14 1872: l'azienda di Otto e Langen vede l'ingresso di due personaggi di enorme spessore, Gottlieb Daimler (a sx in foto) e Wilhelm Maybach (a dx in foto). Mentre Daimler entrò alla Deutz come direttore di produzione, Maybach fu inizialmente assunto come disegnatore e progettista, per poi essere promosso qualche anno più avanti al ruolo di progettista capo Università di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria «ENZO FERRARI» GRUppoMOtori 15 1876: Otto brevetta il primo motore a 4 tempi (noto come motore a ciclo Otto appunto). Infatti quest’ultimo nel 1875, conscio delle evidenti lacune del suo motore, incarica Daimler e Maybach di realizzare un motore che elimini o quantomeno riduca drasticamente tali inconvenienti. A rendere il motore a combustione interna efficiente fu l'introduzione della fase di compressione da parte di Daimler e Maybach. Università di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria «ENZO FERRARI» GRUppoMOtori 16 1882: Daimler e Maybach si dimettono dalla Deutz. Già da alcuni anni, infatti, all'interno dell'azienda erano emersi i primi contrasti tra Otto e Langen da una parte, e Daimler dall'altra. Maybach, con la sua personalità austera e riservata, non si intrometteva tra le due parti. Mentre Daimler premeva per la costruzione di motori ancor più compatti e leggeri da applicare per il trasporto su "carrozze motorizzate", Otto era più propenso alle applicazioni statiche di tipo industriale 1883: a causa del perdurare dei contrasti Otto intenta una causa legale contro Daimler, reo di aver utilizzato abusivamente i suoi motori coperti da brevetto. Nel corso della causa, durata quasi tre anni, emerge che già nel 1862 un francese, Alphonse Beau de Rochas, aveva realizzato e depositato il brevetto di un motore dalle caratteristiche simili. Per questo motivo, unitamente al fatto che Daimler possiede una dialettica migliore e più convincente, Otto perde la causa e all'inizio del 1886 il suo brevetto di dieci anni prima viene annullato 1891: scompare Nikolaus Otto Nikolaus Otto era sposato con Anna Gossi, dalla quale ebbe ben sette figli, uno dei quali, Gustav, sarebbe divenuto nel 1917 il fondatore della Bayerische Motorenwerke, più nota come BMW. Università di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria «ENZO FERRARI» GRUppoMOtori 17 1884: Enrico Bernardi realizza un veicolo a triciclo in legno per il figlio Lauro che aveva cinque anni, il quale viene azionato nelle strade di Verona. Questo si può considerare il primo veicolo al mondo azionato da motore a benzina, che il creatore presenta all’esposizione internazionale di Torino del 1884. Già nel 1880 aveva applicato la sua motrice Pia (motore a scoppio da lui progettato, realizzato e brevettato a cui dona il nome della figlia) ad una macchina per cucire costruita per quest’ultima. Dal 1895 Bernardi costruisce le sue prime automobili a tre e a quattro ruote che cominciano ad essere prodotte industrialmente a Padova nel 1896. Nel 1902 Bernardi incontra Giovanni Agnelli e inizia una collaborazione tecnica con la FIAT. Università di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria «ENZO FERRARI» GRUppoMOtori 18 1886: Karl Benz, che nel 1883 aveva fondato la Benz & Cie. Rheinische Gasmotorenfabrik, registra il suo motore quattro tempi (brevettato da Otto, ma liberato da ogni vincolo legale sempre nel 1886 a seguito del processo vinto da Daimler) e la vettura su cui era montato, la Benz Patent Motorwagen, con un unico brevetto, consacrandosi come l'inventore della prima autovettura al mondo. Questa era un triciclo con grandi ed esili ruote a raggi, mosso da un motore monocilindrico orizzontale a quattro tempi di circa un litro di cilindrata, che erogava 0,8 CV. Università di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria «ENZO FERRARI» GRUppoMOtori 19 1888: solo ora la vettura inizia ad avere successo ossia quando la moglie Bertha, all’insaputa del marito, carica i due figli più grandi in macchina e dimostra la solidità del mezzo percorrendo i circa 100 chilometri che separano Mannheim da Pforzheim. Nell’ultimo decennio del XIX secolo Karl Benz progetta altre vetture: la Viktoria del 1893 e la Velo l’anno successivo (il primo veicolo di “massa” della storia o, in altre parole, primo veicolo prodotto in serie) permettono alla Casa tedesca di diventare il primo costruttore automobilistico del mondo. Durante l'ultimo decennio del Secolo XIX, gli affari andarono talmente bene che Benz divenne il primo costruttore di automobili al mondo, superando la stessa , Daimler Motoren Gesellschaft che nel frattempo era stata fondata da Daimler, Maybach ed altri soci. Velo Università di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria «ENZO FERRARI» GRUppoMOtori 20 1890: Daimler e Maybach fondano la Daimler Motoren Gesellschaft 1899: A Torino nasce la F.I.A.T. 1900: dopo la morte di Daimler avvenuta in quest’anno, alla DMG ed in particolare a Maybach viene commissionata una vettura da corsa da Emil Jellinek, console austro-ungarico a Nizza, brillante uomo d'affari e soprattutto appassionato di automobili, tecnica automobilistica e di gare automobilistiche. Questi commissionò alla Daimler, ed in particolare a Maybach, lo sviluppo di una vettura da corsa che potesse stabilire in senso assoluto la supremazia della Casa tedesca nell'ambito delle corse. Per volere di Jellinek la vettura venne battezzata con il nome della sua figlia prediletta, Mercedes. Nacque così la Mercedes 35PS. Università di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria «ENZO FERRARI» GRUppoMOtori 21 1907: Maybach rassegna le dimissioni dalla DMG e successivamente nel 1909 lui ed il figlio Karl sono coinvolti nella fondazione di una nuova società, la Luftfahrzeug-Motorenbau GmbH, da cui nascerà la «Maybach», marchio tutt’ora esistente. 1914: il 1º dicembre, a Bologna, viene fondata la Maserati da Alfieri Maserati. La fabbrica aveva soltanto 5 dipendenti e 2 erano i fratelli di Alfieri Maserati (Ettore ed Ernesto) ed inizialmente sviluppava auto "Isotta Fraschini ̏ per gare su strada . Università di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria «ENZO FERRARI» GRUppoMOtori 22 Successivamente, nel primo dopoguerra Alfieri Maserati diede inizio alla sua attività come corridore agonistico (correndo con vetture Isotta Fraschini). Nel 1924 dopo un Gran Premio venne squalificato per 5 anni e così si poté dedicare alla sua industria. La prima automobile interamente Maserati fu fabbricata nel 1926 e si chiamò "Tipo 26". Su questa vettura apparve per la prima volta il simbolo della Maserati: un tridente stilizzato ripreso dalla fontana del Nettuno di Bologna, disegnato da Mario Maserati, l'unico dei fratelli che alle automobili aveva preferito la carriera artistica. Università di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria «ENZO FERRARI» GRUppoMOtori 23 Nel 1937 l'azienda viene ceduta all'allora famoso industriale modenese Adolfo Orsi, e la Maserati viene trasferita da Bologna a Modena in viale Ciro Menotti 1926: la Benz & Co. si fonde con la DMG. A partire da quest’anno la nuova casa automobilistica, la Daimler-Benz AG appunto, inizia ad impiegare il marchio «Mercedes-Benz» per costruire le sue vetture. Università di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria «ENZO FERRARI» GRUppoMOtori 24 1929: viene considerato l’anno di nascita della Ferrari, ossia l’anno in cui Enzo Ferrari fonda la Scuderia Ferrari. Fino al 1932 la Scuderia ricoprì il ruolo di filiale tecnico-agonistica dell'Alfa Romeo, mentre a partire dal 1933 ne divenne il Reparto Corse e cominciò ad occuparsi di progettazione e gestione delle vetture da competizione. Tale impegno proseguì con successo fino alla fine del 1937, quando la Scuderia fu sciolta e l'Alfa Romeo allestì un nuovo Reparto Corse con a capo Enzo Ferrari. Università di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria «ENZO FERRARI» GRUppoMOtori 25 Lasciato questo incarico nel 1939, il 13 settembre dello stesso anno Enzo Ferrari diede vita ad una casa automobilistica chiamata Auto Avio Costruzioni e avente sede a Modena, nello stesso luogo dove fino a due anni prima risiedeva la Scuderia Ferrari. Non fu usata la denominazione Ferrari a causa di clausole contrattuali che legavano il Drake all'Alfa Romeo e che gli impedivano di utilizzare il proprio cognome sulle automobili da lui prodotte fino a tutto il 1942. La prima vettura costruita, in soli due esemplari, fu la 815, datata 1940. Tuttavia con l'avvento della seconda guerra mondiale l'attività automobilistica venne sospesa. Nel 1943 la sede fu spostata a Maranello. Università di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria «ENZO FERRARI» GRUppoMOtori 26 Scaduti i quattro anni di clausola e finita la seconda guerra mondiale, ebbe finalmente inizio la storia della Ferrari come casa costruttrice. All'inizio del 1947 infatti l'azienda fu fondata da Enzo Ferrari a Maranello con il nome di Auto Costruzioni Ferrari. La 125 S fu la prima vettura a portare il nome del fondatore. Debuttò in gara l'11 maggio dello stesso anno e fu guidata da Franco Cortese, primo pilota e collaudatore Ferrari. Università di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria «ENZO FERRARI» GRUppoMOtori 27 1963: viene fondata la Lamborghini automobili, da Ferruccio Lamborghini, con sede in uno stabilimento appositamente costruito a Sant’Agata Bolognese. La fondazione della Lamborghini viene tradizionalmente ricondotta ad una lite, realmente accaduta, fra Ferrari e Lamborghini. Quest’ultimo, già affermato industriale che costruiva trattori, caldaie e condizionatori, possedeva una Ferrari 250 GT della quale non era pienamente soddisfatto. Si rivolse ad Enzo in persona per lamentare il cattivo funzionamento della trasmissione e dispensandogli consigli, ma Ferrari, orgogliosamente stizzito che il cliente volesse insegnargli il mestiere, gli rispose: ̋La macchina va benissimo. Il problema è che tu sei capace a guidare i trattori e non le Ferrari ̏ Università di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria «ENZO FERRARI» GRUppoMOtori 28 Ferruccio, che disponeva di ingenti risorse finanziarie, si circondò immediatamente di ingegneri e tecnici molto capaci, tra cui il noto Gian Paolo Dallara, fondatore dell'omonima casa automobilistica costruttrice di automobili da competizione . Nacque la 350 GTV che tuttavia non riscosse molto successo a causa dello stile troppo avveniristico e rimase un esemplare unico. Il progetto venne quindi affidato alla carrozzeria milanese Touring che, pur rispettando le quote caratteristiche iniziali, creò un disegno più classico e sobrio[9]. La nuova auto, chiamata 350 GT, era una granturismo a due posti veloce ed elegante (secondo i canoni dettati da Ferruccio) e fu la prima auto costruita in serie dalla Lamborghini. Università di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria «ENZO FERRARI» GRUppoMOtori 29 Anni 50: ad inizio decennio viene introdotta l’iniezione meccanica sulle vetture stradali e verso la fine arriva anche l’iniezione elettronica • Carburatore Università di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria «ENZO FERRARI» GRUppoMOtori 30 • Iniezione meccanica: convenzionalmente si considera la Mercedes 300 SL ̋̋ali di gabbiano ̏ come la prima auto di serie a montare tale sistema (1954). Tale vettura, peraltro, montava un sistema ad iniezione diretta Università di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria «ENZO FERRARI» GRUppoMOtori 31 • Iniezione elettronica Università di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria «ENZO FERRARI» GRUppoMOtori 32 1962: un Turbocompressore viene montato per la prima volta su vetture di serie, negli Stati Uniti d'America; in particolare appare su due vetture del gruppo General Motors: la Oldsmobile «Jetfire» e la Chevrolet «Corvair Monza». Università di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria «ENZO FERRARI» GRUppoMOtori 33 Il turbo, che inizialmente non trova grande diffusione, ricompare sulla scena in Europa, su auto di serie degli Anni Settanta. Ma la vera svolta arriva nel 1977 quando Renault inaugura nel Campionato Mondiale di Formula 1 quella che sarebbe passata alla storia sportiva come "Era Turbo", durata fino al 1989. Università di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria «ENZO FERRARI» GRUppoMOtori 34 Dal 2014 i motori turbocompressi sono tornati protagonisti in F1 Università di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria «ENZO FERRARI» GRUppoMOtori 35 Inoltre non si parla più di motore ma di Power Unit Università di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria «ENZO FERRARI» GRUppoMOtori GRUppoMOtori 36 Oggigiorno anche su molte vetture stradali, vista la tendenza al Downsizing, si ricorre alla sovralimentazione mediante Turbocompressore V8 Turbocompresso Bancata da 4 cilindri 3900 cm3 560 CV Rapporto di compressione 9.6 Turbocompressore Ferrari California T (Turbo) Università di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria «ENZO FERRARI» GRUppoMOtori GRUppoMOtori 37 Inoltre anche sulle vetture stradali si ha combinazione di motore termico e motore elettrico Volume di aspirazione V12 Aspirato 6300 cm3 800 CV (motore termico) + 160 CV (motore elettrico) Rapporto di compressione 13.5 LaFerrari Motore Elettrico Motore Termico Università di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria «ENZO FERRARI» GRUppoMOtori GRUppoMOtori 38 Anni 70: inizia a diffondersi l’uso della marmitta catalitica Università di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria «ENZO FERRARI» GRUppoMOtori GRUppoMOtori 39 Rudolf Christian Karl Diesel nato a Parigi il 18 marzo 1858 e scomparso, in modo misterioso, nel Canale della Manica il 30 settembre 1913 “ …la teoria meccanica del calore insegna che solo una parte del calore contenuto in una sostanza può essere ottenuto di nuovo sotto forma di lavoro; se quindi con un chilo di carbone diamo al vapore 7.500 calorie possiamo per principio riottenerne solo una piccola parte sotto forma di lavoro; da ciò non deriva che l’impiego del vapore o in genere di una sostanza intermedia sia errato come principio, ma fa nascere l’idea di trasformare direttamente quelle 7.500 calorie senza ricorrere a corpi intermedi; ma come si può eseguire ciò praticamente? E’ questo appunto che si deve trovare… ” Università di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria «ENZO FERRARI» GRUppoMOtori GRUppoMOtori 40 L’idea che alimentò le ricerche di Rudolf Diesel era la realizzazione di un motore economico da utilizzare nelle piccole industrie e in grado di tener testa al motore a vapore, un motore in grado di aiutare gli operai a svolgere le operazioni più gravose. 1892: il 23 febbraio Rudolf Diesel deposita a Berlino il brevetto n° 67207 1897: ad Augusta Diesel costruisce il primo prototipo funzionante Per poter bruciare uniformemente, i combustibili liquidi dovevano essere finemente polverizzati, ed in virtù di questa difficoltà tecnologica la scelta ricadde sulla polvere di carbone. Diesel impiegò un sistema pneumatico di alimentazione, simile ad una comune pompa per bicicletta, che insufflava all’interno del cilindro una nuvola di carbone già finemente polverizzato. Università di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria «ENZO FERRARI» GRUppoMOtori GRUppoMOtori 41 1898: la svizzera Sulzer Maschinenfabrik, per la quale Diesel aveva lavorato nel 1879, costruisce su licenza il suo primo motore, così come la tedesca Deutz che però ne inizierà la produzione in serie solo dopo la scadenza del brevetto nel 1907 1902: la MAN (Maschinenfabrik Augsburg Nürnberg AG) inizia la produzione di motori stazionari per la centrale elettrica di Kiev, alcuni di questi motori sono rimasti in funzione fino al 1955 1903: prima applicazione su di una imbarcazione, il battello francese "Petit Pierre", operante nel canale Marna-Reno 1912: il primo treno Diesel viene costruito in Germania 1924: fanno la loro apparizione i primi autocarri con motore diesel, per merito della MAN (con iniezione diretta) e della Benz (con precamera). Università di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria «ENZO FERRARI» GRUppoMOtori GRUppoMOtori 42 1927: per la prima volta al mondo, produzione in serie di pompe di iniezione ed iniettori grazie a Robert Bosch Robert Bosch Albeck (Austria) 1861 – Stoccarda 1942 In tal modo, Bosch metteva a disposizione dei produttori di motori un sistema di iniezione, grazie al quale, per la prima volta, fu possibile produrre, a condizioni economicamente vantaggiose, propulsori diesel con regimi di rotazione elevati, destinati a essere montati su autocarri, autobus e, successivamente, anche sulle autovetture. Università di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria «ENZO FERRARI» GRUppoMOtori GRUppoMOtori 43 Università di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria «ENZO FERRARI» GRUppoMOtori GRUppoMOtori 44 Università di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria «ENZO FERRARI» GRUppoMOtori GRUppoMOtori 45 1928: nel Michigan primo volo di un aereo con motore Diesel, lo Stinson SM-1DX "Detroiter" con motore Packard DR-980 1933: la Citroën installa sul modello Rosalie un motore Diesel di 1767cc progettato dall'inglese Harry Ricardo, anche se mai entrata in una reale produzione di serie è stata la prima automobile dotata di motore Diesel 1936: inizia la produzione della Mercedes Benz 260 D, la prima autovettura prodotta in grande serie con motore Diesel Università di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria «ENZO FERRARI» GRUppoMOtori GRUppoMOtori 46 1978: arrivano le prime auto Turbodiesel Mercedes 300SD 1° Turbodiesel negli U.S.A. Peugeot 604 D 1° Turbodiesel in Europa Università di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria «ENZO FERRARI» GRUppoMOtori GRUppoMOtori 47 1988: la Fiat Croma è la prima auto Diesel ad iniezione diretta • Iniezione indiretta o a precamera Università di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria «ENZO FERRARI» GRUppoMOtori GRUppoMOtori 48 • Iniezione diretta Università di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria «ENZO FERRARI» GRUppoMOtori GRUppoMOtori 49 • Iniezione diretta: resa possibile grazie all’introduzione, da parte di Bosch, della prima regolazione elettronica per motori Diesel EDC (Electronic Diesel Control) a livello mondiale (1986) e all’adozione di pressioni di iniezione molto più elevate (pompa distributrice a pistone coassiale). Università di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria «ENZO FERRARI» GRUppoMOtori GRUppoMOtori 50 1997: Lancio mondiale del Common Rail, ideato e sviluppato da FIAT e Magneti Marelli e poi industrializzato da Bosch. Viene montato per la prima volta sull’Alfa Romeo 156 (nel 2002, sempre sulla stessa macchina, viene montato il primo motore Multijet) Università di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria «ENZO FERRARI» GRUppoMOtori GRUppoMOtori 51 2000: DPF (Diesel Particulate Filter), montato per la prima volta su un auto di serie da Peugeot sulla 607. Università di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria «ENZO FERRARI» GRUppoMOtori GRUppoMOtori 52 • Linea di scarico di un motore Diesel moderno Euro 6 Università di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria «ENZO FERRARI» GRUppoMOtori GRUppoMOtori 53 ̋ Apri la mente a quel ch’io ti paleso e fermalvi entro; chè non fa scienza, sanza lo ritenere, avere inteso… ̏ Dante Alighieri, Divina Commedia, Paradiso, Canto V Università di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria «ENZO FERRARI» GRUppoMOtori GRUppoMOtori 54 Si ringrazia per la fattiva collaborazione l’Ing. Fabio Berni Università di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria «ENZO FERRARI» GRUppoMOtori GRUppoMOtori 55