pag 24 - Enrico chiama a gran voce il suo “papà” per essere salvato!
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pag 24 - Enrico chiama a gran voce il suo “papà” per essere salvato!
Voci dal Sud 24 AnnoVI° nr. 6 Giugno 2010 w w w . s o s e d . eu Enrico chiama a gran voce il suo “papà” per essere salvato! La cosa non sarebbe eccezionale (tutti invochiamo i genitori nel momento di bisogno) se Enrico non fosse ... un coloratissimo pappagallo! Maurizio Onda - Gazzetta del Sud Brognaturo (VV) - Si chiama Enrico Grenci, abita a Brognaturo, piccolo centro delle Serre a pochi chilometri da Serra San Bruno, ed è l’ultimo arrivato di una famiglia di sei persone. Il papà Vincenzo Grenci e la mamma Carmela Barrile, ogni sera radunano i loro beniamini attorno alla tavola apparecchiata e, prima di mandarli a letto, li contano: Anita, Sofia, Erica, Andrea ed...Enrico. Il bacio della buona notte e poi tutti a nanna, chi nel lettuccio caldo e chi sul trespolo. Enrico, l’ultimo giunto nella famiglia, però, ha una particolarità: non è ancora iscritto all’anagrafe del Comune e ciò nonostante le insistenze di molti cittadini. Il motivo è presto detto: l’Ufficiale dello Stato Civile si rifiuta di iscriverlo nei registri della popolazione residente perchè, dice, che Enrico è un pappagallo! Ma non tutti sono d’accordo. Enrico del pappagallo ha solo l’aspetto per il resto è in tutto e per tutto una persona umana, ride, parla, chiacchiera con tutti ed è molto intelligente. Gioca con i giocattoli di Anita, chiacchiera con gli ospiti, mangia a tavola insieme a tutta la famiglia e quando per pranzo c’è il pollo, sbuccia da solo le ossa succhiando fino all’ultima mollica il midollo interno. Nè si può dire che “gli manca solo la parola” perchè di parole ce ne ha tantissime, anzi parla molto con tutti e in paese ha numerosi amici con cui s’intrattiene volentieri nelle ore di libera uscita, quando per passare il tempo va al bar oppure alla pizzeria di un paese vicino, Spadola che dista solo poche centinaia di metri da Brognaturo. Ogni volta che Enrico esce da casa in paese è una festa per tutti, soprattutto per i bambini che, in gran numero, s’intrattengono volentieri con lui a parlare ed a chiacchierare. L’altra sera, però, Enrico l’ha fatta proprio grossa! Mentre “camminava” per la piazza è sfuggito al controllo di Sofia che lo portava alla catenina (una sorta di guinzaglio per volatili) e si è allontanato in volo. Prima è andato al bar dagli amici e poi verso la pizzeria di Spadola. Ma a metà strada si è fermato per prendere fiato sui fili dell’alta tensione. Il guinzaglio, rimasto attaccato al piede, si è però attorcigliato attorno al filo ed Enrico non ha potuto più riprendere il volo. Il pappagallo ha creduto bene di chiamare aiuto e si è messo a declamare ad alta voce il nome del padrone. «Enzo, Enzo, Enzo», gridava a più non posso, attaccato ai fili della luce. Le sue grida disperate sono state udite da alcune persone che abitavano nelle case vicine le quali lo hanno subito riconosciuto e hanno provveduto ad av- Enrico sulla rassicurante spalla del suo “Papà”, Vincenzo Grenci assieme alla “sorellina” Sofia! vertire il suo padrone. Vincenzo Grenci accorso immediatamente sul posto ha chiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco della vicina Serra San Bruno, perché non poteva raggiungere Enrico che si trovava a dieci metri d’altezza. Questi ultimi, però, intervenuti prontamente, non hanno potuto fare molto per lui perchè non avevano la scala col cestello e hanno, quindi, provveduto ad allertare immediatamente i vigili del fuoco di Vibo Valentia. Per guadagnare tempo e non creare ulteriori fastidi, Vincenzo si è rivolto ad una azienda del luogo la quale ha messo a disposizione la scala col cestello. Nel frattempo quasi tutti i cittadini di Spadola e di Brognaturo erano accorsi sul posto per assistere al salvataggio di Enrico (che per tutta la durata delle operazioni è stato confortato e rincuorato dalle “sorelle”) il quale non ha esitato a saltare felice sulla spalla del suo padrone quando questi è arrivato lassù per toglierlo da quella scomoda posizione. Un applauso corale ha accolto Enrico quando è arrivato sano e salvo sulla terraferma e, poi, tutti a brindare insieme a lui nel bar cittadino, dove Enrico, da “bravo ragazzo” e sollecitato dal “papà” ha ringraziato e salutato, in primo luogo i Vigili del fuoco. Ma tutto è bene quel che finisce bene perchè, dopo questa brutta avventura, pare che l’Ufficiale di Stato Civile si sia deciso ad iscriverlo all’anagrafe e chissà che un giorno Enrico non riuscirà a diventare anche il primo cittadino!