Arezzo e Dubai, l`oro Vicentino sorride
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Arezzo e Dubai, l`oro Vicentino sorride
8 ECONOMIA&FINANZA «Bonuspensioni Perorac’èpoco dastarecontenti» Refosco:«Sindacato, riformaintre mosse.Eilministro applichi l’accordobericosuilavoratori coinvoltinella gestioneaziendale» “Il bonus pensioni? Intanto non chiamiamolo bonus, perché sono soldi dei pensionati che gli sono stati sottratti indebitamente. Detto questo, c’è poco da essere contenti della soluzione adottata. Però bisogna stare con i piedi per terra: la restituzione immediata e totale vorrebbe dire mettere sul piatto 16 miliardi e ci rendiamo conto che non ci sono». Annamaria Furlan, segretaria nazionale della Cisl, arriva a Vicenza per il consiglio generale del “suo" sindacato e uno degli argomenti caldi sul tavolo è proprio quello delle pensioni. Con l’esecutivo che, dopo la sentenza della Consulta che Autogemelli Telefono 0444.396.311 Fax 0444.396.333 | E-mail: [email protected] SINDACATO. Lasegretaria Cisl,Furlan, da Vicenzaspronail governo Roberta Labruna Mercoledì 20 Maggio 2015 ha bocciato la legge Fornero, ha deciso poche ore fa per una restituzione solo parziale delle somme dovute. E se Furlan spiega che «non si poteva immaginare che il governo restituisse tutto e subito», aggiunge però un tassello fondamentale: «Adesso vogliamo capire dal governo, che come sempre decide tutto da solo, quale sarà il prossimo passo». «FATEPARTECIPAREILAVORATORI ALLA GESTIONE». E al governo, ad un suo rappresentante in particolare, guarda anche il numero uno vicentino della Cisl Gianfranco Refosco: «Sollecito il ministro del Lavoro Giuliano Poletti a dare seguito, come promesso, all’accordo di partecipazione dei lavoratori nella gestione dell’impresa che farebbe di Vicenza capofila nazionale di una sperimentazione di questo tipo». L’accordo prevede che il lavoratore lasci in azienda una parte del salario accessorio sotto forma di mini-bond e che come “contropartita” partecipi direttamente nella gestione dell’impresa. «Abbiamo incontrato il ministro due mesi e mezzo fa, da allora non abbiamo più avute notizie». Il rischio da scongiurare è che questa idea, frutto di un patto tra Confindustria, Cgil, Cisl e Uil, rimanga solo sulla carta. LA SVOLTA IN TRE PUNTI. E la svolta del sindacato, in crisi di fiducia tra gli italiani, passa anche da questo: «Siamo consapevoli del fatto che si è verificato uno “scollamento" ed anche che - dice Refosco - ci sono delle fasce di popolazione, come quella giovanile, che il sindacato non lo hanno mai incrociato. Per ricostruire la fiducia occorre puntare su tre cose. Primo: assumere il ruolo www.gruppofimauto.bmw.it GW15153 BMW Motorrad GT18772 IL GIORNALE DI VICENZA BANCAPOPOLAREDIVICENZA. Il Cda prendetempo perladecisione Gronchirimane aPisa Iorio(Ubi) oraè inpole AnnamariaFurlan di soggetto che propone progetti al territorio. Secondo: una rinnovamento della nostra classe dirigente. Terzo: ripartire dai luoghi di lavoro e dall’ascolto dei lavoratori. Perché del sindacato c’è bisogno». Oggi più che mai: «Il nostro territorio, con il suo comparto manifatturiero in testa, da sei anni vive una crisi senza precedenti. I disoccupati nel Vicentino sono 50mila ed è ormai un dato stabile. Nei primi tre mesi dell’anno sono raddoppiati i contratti a tempo indeterminato ma non è cresciuto il numero degli occupati. Il nostro timore è che ci sia una ripresa senza occupazione». Un concetto che anche Furlan, dopo aver criticato la riforma della scuola targata Renzi, ribadisce: «La nostra priorità è la stabilizzazione, attraverso la contrattazione, del tanto precariato che c’è nelle nostre imprese. E occorre premere perché il tema della crescita sia centrale: senza crescita nuovi posti di lavoro non se ne creano». • Cinque nomi sul tavolo, si decide a breve Intanto Dbsr mette sotto osservazione il rating Partiamo da un dato di fatto: la Bce ha sciolto le riserve sul nome di Divo Gronchi ai vertici della Banca Popolare di Vicenza per la successione a Samuele Sorato e ha detto di no. La conferma arriva in modo indiretto dal Cda della Cassa di Risparmio di San Miniato, il cui amministratore delegato è appunto Divo Gronchi, che nell’ultima seduta ha nominato il suo nuovo direttore generale e ha «provveduto ad assegnare le deleghe di gestione tra ad e dg», «consolidando un team manageriale forte e coeso». I media toscani hanno subito parlato di Gronchi «che resta amministratore delegato» dell’istituto pisano. Sul nome del banchiere, 76 anni, con un doppio passato a Vicenza e in ottimi rapporti con il presidente Gianni Zonin, aveva fin da subito fatto quadrato il Cda di BpVi per gestire il gruppo nella complessa fase di transizione alla trasformazione in spa e alla scelta di un partner per l’aggregazione, con particolare predisposizione al dossier di Veneto Banca, LAVORIINCORSO.Per questo ieri dal Cda non è uscito il nome del successore di Sorato. Sfumata l'opportunità di Gronchi chiamato ad assumere la carica di amministratore delegato, la banca ha cambiato strategia posizionandosi a quanto pare sulla scelta di un direttore generale. Del resto in BpVi, in 120 anni di storia, il ruolo di consigliere delegato prima degli ultimi tre mesi di Sorato (dopo 7 anni di dg) e prima ancora con Gronchi, non era mai stato ricoperto. Funzioni ora in capo al comitato esecutivo presieduto da Zonin. Sul tavolo del Cda ieri tra i 5 papabili direttori generali, tutti con il beneplacito della Bce, in pole position correva il curriculum di Francesco Iorio, 48 anni, attuale dg di Ubi Banca (siede anche nel consiglio di gestione), terzo gruppo bancario commerciale per capitalizzazione di Borsa, ieri trascinata proprio dalla banca che ha 1700 sportelli e 18mila dipendenti. Una scelta quella di Iorio che potrebbe aprire scenari diversi di aggregazione per BpVi: Ubi Banca è considerata polo aggregante, nelle ultime settimane si è parlato anche di Mps tra i suoi possibili dossier aperti. Ieri quando le porte del Cda si sono aperte, dopo 5 ore, nessuna fumata bianca. Rinviata anche la cooptazione di un altro consigliere (al posto come noto di Miranda) per rafforzare le competenze finanziarie, come chiesto da Bce. Tempo pochi giorni. I rischi legati alle indagini in corso sulla Banca e all’incertezza della governance dopo l’addio di Sorato hanno indotto l’agenzia Dbsr a mettere sotto osservazione con implicazioni negative il rating BBB (low) di BpVi. Fitch ha confermato il rating Idr, a lungo termine. • R.B. difficile dire come proseguirà, siamo in attesa di capire cosa succederà sul piano internazionale». Chi è tornato in Toscana dopo anni, invece, proprio per supplire alla mancanza dell’appuntamento berico, è Better Silver. «Venivamo fino a sei anni fa, poi abbiamo privilegiato Vicenza - afferma l’ad Paolo Bettinardi - Per noi è importante avere un appuntamento di metà anno, durante il quale arrivano gli ordini prima di agosto». L’impresa era presente pure a Dubai: «È un porto importante, anche verso il Medio Oriente. Il nostro prodotto, però, è poco adatto a quel tipo di evento». Per quanto riguarda il mercato, conferma le difficoltà legate alla si- tuazione internazionale. «L’inizio del 2015 è stato buono, in linea con il 2014, però il 2˚ trimestre è stato un po’ sotto tono, vedremo se sarà un momento di passaggio o se sarà strutturale. Aprile e maggio, comunque, sono sempre un po’ più lenti. Per quanto riguarda i prossimi mesi, le condizioni favorevoli ci sarebbero tutte, dal prezzo dell’argento basso e stabile al cambio eurodollaro. Poi bisognerà vedere come evolve la situazione internazionale. Il nuovo marchio, Roma 1947, sta dando buoni risultati e anche il mercato italiano, cui dedichiamo soprattutto il lavoro online, dà segnali incoraggianti, ma bisogna dire che è poco che abbiamo avviato un approccio». • Lasede direzionaledi BpVi ben conosciuto da Gronchi. Le perplessità di Francoforte legate anche all’età del banchiere hanno portato BpVi a concentrarsi su un piano B, che ha bisogno ora di qualche altro giorno per essere perfezionato nei suoi dettagli. LE2 MANIFESTAZIONIDIPRIMAVERA. Glieffetti dei nuoviaccordi traFiere. Intanto ilmercato nel 2015 va,ma non corre Arezzoe Dubai, l’orovicentino sorride Aziende beriche in massa alla fiera toscana: «Serve anche per raccogliere gli ordini fino ad agosto» Maria Elena Bonacini «Quest’anno il mercato non è scoppiettante come nel 2014, ma non va male. Chi come noi lavora con molti Paesi riesce a bilanciare quei mercati che risentono delle crisi internazionali». Enrico Peruffo, amministratore delegato di Fratelli Bovo, racconta così l’inizio del 2015 dallo stand di OroArezzo, dove ha esposto come altre 130 aziende vicentine. Durante la manifestazione toscana l’impresa di Trissino è anche stata premiata nell’ambito di Première, il concorso-anteprima degli orientamenti stilistici della gioielleria italiana. Un numero, quello delle aziende beriche a OroArezzo, accresciuto dalla mancanza, da quest’anno, di VicenzaOro Spring. «Per noi aziende più piccole rivolte all’estero - spiega l’imprenditore - era un’occasione per incontrare gli operatori due volte, ad aprile ad Arezzo, dove veniamo da anni, e a maggio a Vicenza». Peruffo parla anche di Dubai, nuova avventura di Fiera di Vicenza. «È un mercato dove gli equilibri sono delicati e una piazza importantissima per le aziende italiane. Se ci sono già distributori bisogna andare con loro. Credo che mettere piede là con una fiera sia una mossa intelligente, soprattutto sul lungo termine. Ora deve crescere, va studiata e capita». Tornando ai mercati, l’imprenditore conferma che «prima la questione ucraina, poi la svalutazione del rublo, non PaoloBettinardi(Better Silver) EnricoPeruffo (F.lli Bovo) hanno aiutato sul mercato russo. Adesso, anche se la situazione politica generale non è favorevole, dopo mesi difficili pare ci sia un po’ di ripresa. Il 2015 comunque non è partito male, abbiamo lavorato bene. Poi c’è stato qualche problema. Ora è IT00024