L`EV@SO - Parrocchie.it

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ORRACOLO
24 marzo 2006
L'EV@SO
Voi siete luce del mondo e sale della terra
Eccoci qua, ormai siamo arrivati al D-day della politica italiana, il giorno politicamente più importante da cinque anni a
questa parte; il giorno delle elezioni politiche.
Questa volta affronterò questo giorno, sebbene con interesse
notevole poiché comunque inciderà sulla nostra vita futura,
con molta meno tensione personale.
Eh già carissimi, perché anch’io una volta mi sono candidato
in un turno elettorale. In occasione delle elezioni amministrative, vale a dire le elezioni per il governo della propria città,
del 2004 mi sono presentato nelle liste del partito chiamato
UDC ed ho anche vinto. Ma facciamo un passo indietro.
Prima di accettare e confermare la mia candidatura, ho sentito
tanti amici che mi hanno chiesto il perché di quella scelta.
“Voi siete luce del mondo e sale della terra”. Devo dire che
sono in A.C. da vent’anni, che ho sempre respirato e sentito il
dovere di un cattolico di impegnarsi non solo nella parrocchia
ma di dare il suo contributo anche nel servizio alla società,
alla collettività. In un primo momento ero convinto di poter
realmente cambiare il mondo. E forse sono ancora in tempo.
Adesso però ho un po’ ridimensionato il mio orizzonte, perché anche in questo ambiente, anzi in questo forse più che in
altri, bisogna prima imparare tante cose, stare molto attenti a
come ci si muove, avere cento occhi e cento orecchie.
Riflettendo ho poi capito che il mio piccolo-grande contributo
lo posso dare attraverso l’esempio. Certo un Consiglio Comunale non influenza più di tanto i Grandi Sistemi della Terra ma
sono sicuro che si possa partire anche dal basso per riuscire a
far risaltare la Verità e questo è un impegno che a noi cattolici
proviene proprio dal Vangelo di Gesù e che noi non possiamo
delegare a nessun altro. Ecco perché dunque impegnarsi in politica, perché la società ha bisogno di noi, non dei nostri voti,
ma di noi appunto perché sale della terra e luce del mondo.
I cattolici hanno il diritto ed il dovere di scendere in politica
per richiamare al senso più profondo della vita ed alla responsabilità che tutti possiedono nei suoi confronti.
Vi ho raccontato un po’ della mia storia, spero di esservi stato
di aiuto, di aver almeno in parte solleticato la vostra curiosità
su questo tema e vi consiglio un testo che non si può non
leggere se ci si vuole avvicinare alla politica, diciamo uno
stupendo vademecum del politico cattolico che è la “Nota
Dottrinale circa alcune questioni riguardanti l’impegno e il
comportamento dei cattolici nella vita politica” che porta la
firma dall’allora Cardinal Joseph Ratzinger, oggi Papa Benedetto XVI.
Vorrei concludere poi con un ringraziamento particolare a
mio padre colui che con tanta pazienza mi ha trasmesso un
po’ della sua passione politica.
Come lo Scautismo educa a impegnarsi per la collettività
La formazione del buon cittadino è la priorità dello scoutismo
Molte cose iniziano veramente quando sembrano concludersi;
anche per lo scoutismo è così.
Il percorso educativo è illuminato dal momento conclusivo:
“parto”, lascio la dimensione educativa per assumere personalmente le mie responsabilità.
Ma si può partire solo se si è preparati, cioè se la propria attrezzatura di viaggio è completa ed efficiente.
La “fine” diventa così un punto di vista interessante, perché
permette di dare al clima della preparazione una dimensione
e una prospettiva: parto perché sono pronto!
La Partenza (momento di sintesi dell’itinerario educativo scout
sottolineato da una cerimonia particolare ed importante) è
dunque la conclusione-inizio: quando “l’uomo dei boschi”
viene riconsegnato alla città come “cittadino attivo”.
E’ da qui che conviene guardare le cose se vogliamo ragionare
di quello che lo scoutismo fa per educare ad impegnarsi per
la collettività; proprio partendo da qui l’attenzione va posta
anzitutto sulla scelta politica e sulla scelta di servizio.
Per molti queste scelte si concretizzano nella scelta del servizio
educativo in Agesci e quindi hanno come punto di riferimento
il Patto Associativo. Per altri le scelte sono più personali, ma
si deve pensare che uno “stile comune” lega inevitabilmente
gli uni e gli altri.
Lo stile è quello proprio dello scouting: osservo, deduco e
di conseguenza agisco; metto in gioco delle capacità che ho
acquisito.
Capacità di leggere un territorio, la comunità che lo abita, i
suoi bisogni, le sue risorse; capacità di lasciarsi provocare da
questa lettura per orientare una propria azione in questo terri-
torio e in questa comunità, “pronti a fare del proprio meglio”.
Già al cucciolo che entra nel branco i vecchi lupi incominciano ad insegnare che proprio questo è lo spirito del gioco
vissuto insieme con i fratellini del branco. Il gioco si fa ancora
più interessante quando usciti dal branco ed entrati nel reparto si tratterà di imparare ad essere “sempre pronti” a mettere
in gioco competenze che non solo servono alla squadriglia e
al reparto, ma anche ad avventurarsi in imprese che lasciano
un segno del proprio passaggio. Un segno che, si intende, è
capace di arricchire quel territorio e la gente che lo abita, oltre
a chi lo realizza.
“Lasciare il mondo di come lo abbiamo trovato” non è solo
una regola di buona cittadinanza.
Ancora più il passaggio tra bosco e città marca il percorso del
clan/fuoco. La strada della route tempra il carattere, affina la
capacità di osservare con attenzione, allena ad essere “sempre
pronti” anche nelle occasioni non programmate, per imparare
a camminare per le strade delle nostre città. Ancora di più il
servizio chiederà non solo di mettersi a disposizione, ma di
farlo con intelligenza con la capacità di leggere una realtà e
la comunità che lo abita per capire come possiamo servire
(essere utili) agli altri. Accanto alle competenze necessarie alla
vita dell’uomo dei boschi troveranno sempre più spazio le
competenze necessarie alla vita del cittadino.
Lo scouting visto dalla fine, dal “cittadino attivo”, dà al gioco
dell’uomo dei boschi orizzonti interessanti e molto vasti. Il
punto di vista, la vista da un punto, può cambiare le cose, non
è indifferente.
Articolo tratto da “Servire”
Rivista Scout per educatori
VITA BELLA O BELLA VITA?
Ciao a tutti! Scusate per il ritardo, ma per questa volta ho
voluto fare un’intervista davvero particolare e… spero interessante!?!
La mia terza intervistata è Suor Elisa, carmelitana scalza di
clausura. Ha iniziato il suo cammino di suora nel 1999 e solo
qualche mese fa è diventata una suora del Carmelo.
F: Come è la vita all’interno del monastero?
S.E: La nostra è una comunità normale, in cui ci sono momenti
di condivisione, ma sempre alternata a momenti personali.
F: Come è una vostra giornata tipica?
S.E: Ore 5.30 sveglia
6.00 orazione personale, ma in una stanza tutte insieme.
6.45 lodi
7.15 messa (di domenica alle 8.30)
8.00 ora media (Terza)
8.15 colazione
Dalle 8.30 circa si svolgono i lavori di casa, cha variano dalle
pulizie al bucato fino al lavoro delle ostie.
11.45 seconda ora media
12.00 pranzo. Che avviene in silenzio ascoltando una suora
che legge o dei discorsi del Papa o la vita di qualche santo. Tre
giorni a settimana invece c’è
l’ascolto del radiogiornale.
Dall’1.00 alle due meno cinque c’è la ricreazione, che è
un momento libero, in cui si
può parlare di qualsiasi cosa
e a volte si fanno anche dei
giochi.
Alle 14 c’è la terza ora media
(nona)
Fino alle 15 ci si può dedicare
al lavoro o al riposo.
Dalle 15 alle 16 è l’ora di studio personale di un argomento
concordato con la Superiora
che può essere la lettura della
vita di un santo o di alcune
parti della Bibbia.
Dalle 16 alle 17 si lavora o
spesso si canta.
17.00 orazione
18.00 vespri
18,30 cena
Dopo cena, fino alle 20, c’è tempo per sistemare la cucina e
un altro momento di discussione libera.
20 compieta
Dalle 20.20 fino alle 21.20 ora libera, magari per scrivere lettere a casa o ad amici.
21.20 ufficio di lettura
22.30 si va a letto.
F: Prima di diventare suora, frequentavi qualche parrocchia?
S.E: Sì, vengo da Brescello e fin da piccola ero legata alla vita
parrocchiale, ho anche insegnato catechismo.
F: E’ difficile stare qui dentro? Non ti manca qualcosa?
S.E: Sì, a volte mi mancano le montagne, ma se voglio che la
vita abbia un senso posso rinunciare a qualcosa.
F: Passando a una domanda un po’ più personale: come mai
hai deciso di diventare suora di clausura? E’ stata un’idea che
ti è venuta improvvisamente?
S.E:Sembrerà strano, ma uno dei motivi principali per cui ho
deciso di venire qui al carmelo è stato il bisogno che sentivo di
stare più vicino possibile alle persone. Volevo cercare di dare
di più agli altri e quindi credo che una vita consacrata a Dio sia
una vita dedicata unicamente agli altri. Perché se Dio è amore,
è in grado di stare vicino a tutti, quindi chi si avvicina a lui, si
avvicina agli altri.
Secondo me è importante dare quello che sei, donare sé stessi
e quindi non è tanto importante la quantità delle persone che
raggiungi, quanto più la totalità del tuo dono.
Non si può dire che sia stata un’idea improvvisa, fin da quando ero piccola desideravo diventare missionaria come medico.
Poi, dopo aver letto il libro “Storia di un’anima” di Santa Teresa del Bambino, ho capito quale era la mia vera vocazione.
Mi sono rispecchiata in quella monaca e ho sentito che Dio
poteva realmente costituire il senso della mia vita. Seguendo
le tracce di Santa Teresa avrei potuto raggiungere gli altri in
modo maggiore e conoscere di più Dio.
F: Effettivamente può sembrare strano che per avvicinarsi
maggiormente agli altri si decida di diventare suore di clausura…secondo te quale è il senso di fera una scelta del genere?
S.E: Il senso è l’esistenza di Dio. Una vita donata non può rimanere isolata per chiunque abbia una vocazione. In un certo
senso si può dire che quando una persona capisce di avere
una vocazione, qualunque essa sia, si alza il livello di amore
nel mondo. Poi non è reale solo ciò che capiamo.
F: C’è una vocazione per tutti? Come si fa a capire che è quella
giusta?
S.E: Sicuramente ognuno può
avere una vocazione diversa:
chi si sposa, chi decide di
diventare suora, chi missionaria… dipende da persona
a persona.
Per sapere che la vocazione è
quella giusta si possono provare anche varie strade, ma
prima o pio bisogna decidersi
e intraprenderne una, perché
solo da quel momento si incomincia a vivere veramente.
Quando si capisce di avere
una vocazione è importante il
confronto: se ci si sposa, con
il futuro marito; se si diventa
suora, con la superiora. Quindi il tuo cammino non è stato
voluto solo da te, ma c’è chi
ti appoggia.
F: Da sempre ci è stato detto che l’obbiettivo principale di un
cristiano è arrivare alla santità, tutti possono arrivarci? Tutti
nello stesso modo?
S.E: Certo, tutti possono arrivare alla santità, l’importante è
arrivare ad amare e ognuno ha il suo modo di farlo. Non c’è
una via migliore, l’obbiettivo è uguale per tutti. La santità è
un dono di Dio, è l’amore di Dio che dona a tutti noi e non
possiamo fare altro che riceverlo. Dio ci rende partecipi della
sua santità.
Nel libro “Storia di un’anima” c’è un esempio su questo argomento: Santa Teresa una volta ha fatto la domanda della santità a sua sorella. La sorella è andata a prendere un bicchiere e
un ditale, li ha riempiti tutti e due di acqua fino all’orlo, poi ha
chiesto:”Secondo te, quale dei due è più pieno?”
Non si può dire quale è più pieno, tutti e due sono pieni nella
loro totalità.
Vorrei ringraziare moltissimo Suor Elisa per la sua disponibilità e tutte le altre suore del Carmelo.
Per tutti i lettori, se avete delle domande, provate a farle…
forse suor Elisa vi risponderà!
Ciao, alla prossima..Frency
Ciao ragazzi! Forse non tutti lo sanno, ma il nostro oratorio multimediale è frutto di una fondazione "FONDAZIONE INCENDO" che da 4 anni sostiene la formazione dei giovani attraverso l’uso di tecnologie informatiche e multimediali accogliendo la sfida di Giovanni Paolo II.
Oggi puoi sostenere Fondazione Incendo facendo una firma per il 5 per mille sulla denuncia dei redditi (se
non la fai ancora chiedilo alla tua famiglia), perché possano nascere tanti altri oratori e migliaia di giovani
come voi possano leggere dei giornali multimediali belli come l’Orracolo….. Grazie di cuore.
tutti per Uno
… 5 per mille
sostieni i progetti della
Fondazione Incendo con il tuo 5‰
Dal 2002 Fondazione Incendo sviluppa e sostiene progetti innovativi per la formazione umana e
culturale dei giovani e delle famiglie attraverso l’utilizzo di tecnologie informatiche e multimediali,
traendo ispirazione dalle indicazioni del Magistero della Chiesa Cattolica, in continuità con la presenza, la tradizione e la cultura dei cattolici nel mondo.
… alcune migliaia di giovani, le loro famiglie e noi ti ringraziamo fin d’ora.
La legge Finanziaria n. 266/2005 ha previsto che quest’anno potremo destinare il 5 per mille delle nostre
imposte alla ricerca, alle onlus, alle associazioni e fondazioni, ed altro.
La novità più importante è che la destinazione si può effettuare direttamente alla propria Fondazione
indicandone il codice fiscale.
La scelta potrà essere effettuata nelle dichiarazioni relative all’anno 2005 che presenteremo nei prossimi
mesi. I modelli delle dichiarazioni CUD, 730 e UNICO PF sono stati opportunamente dotati della scheda per la scelta della destinazione del 5 per mille dell’Irpef.
Indicando, quindi, il codice fiscale della FONDAZIONE INCENDO (93023830362) potremo
destinare direttamente la nostra quota in quanto lo Stato trasferirà i fondi in base alla nostre scelte.
L’opportunità è molto importante per finanziare le nostre attività, non comporta alcun aggravio fiscale
e non è sostitutiva dell’8 per mille che rimane invariato rispetto agli anni precedenti.
CAMPIONI DEL CUORE
SPORT MONTH
Due notizie : la chanpions è entrata nel vivi; che spettacolo le paraolimpiadi!
Chanpions: 3 italiane su 3 qualificate hai quarti e nessun
derbi fratricida almeno fino alle semifinali. La Juventus,
perde tre a due in Germania e vince a Torino soffrendo
in rimonta con il Werder Brema, 2 a 1 grazie al “Puma”
che trova il goal per gentile concessione del secondo
portiere del werder (vi assicuro che il titolare non è poi
tanto meglio); il Milan fatica solo bnel primo tempo a
Monaco (1 a 1) poi travolge uno spento Bayern al ritorno
quattro a uno, con Pippo Indaghi in
versione “alta tensione” ( approposito Lippi tienilo presente); L’inter
pareggia in rimonta all’andata con
l’ayax (2 a 2) poi vince abbastanza
agevolmente al ritorno 1 a 0 con un
san Siro finalmente gremito dopo le
quattro giornate di squalifica.
Adesso, però, poco conta come si
è passato il turno, l’importante è
giocarsi il passaggio alle semifinali
con Arsenal, Lione e Villareal, che
rappresentano insidie più o meno
note ostacoli più o meno insidiosi
da superare, ma comunque abbordabili per le nostre 3 compagini.
Anche perché la squadra che si voleva evitare, il Barcellona, è finita con
il Benefica che dopo avere eliminato i detentori della coppa (Liverpool)
non dovrebbero rappresentare un
grosso problema per Ronaldinho
end Co. Già, Ronaldinho…..nel suo
Barça che all’andata ha dettato legge
a Londra ha giocato sulla sufficienza
e anche al ritorno si è forse lasciato
accompagnare dal ritmo di una partita che gli Azulgrana dovevano solo gestire, ma non ha
comunque mancato di deliziare il pubblico (o irridere
l’avversario) con colpi di tacco e precisi controlli del
pallone.
Quando poi ha segnato sembrava che già conoscesse
il percorso da seguire per arrivare al tiro. Poco importa
che in mezzo a quel percorso ci fossero Terry Carvalho
e Lampard, è vero che in quella occasione i tre Blues
sono sembrati poco Inglesi, quasi accondiscendenti con
Ronaldinho, ma questo testimonia il timore reverenziale
che anche i difensori delle nostre squadre nutrono per
lui. Ora però la palla passa al campo, con il rischio, o
meglio la speranza, di semifinale ad alto tasso tecnico
ed emotivo.
Giusto però dare anche spazio alle ParaOlimpiadi (Cartellino Giallo alla Rai che dopo la cerimonia di apertura
ha snobbato le gare e giù al cappello a Sport Italia che ha
trasmesso tante prove, e non solo quelle di atleti italiani),
giunte alla nona edizione invernale.
Vi hanno partecipato più di mille atleti che, per la prima
volta nella storia hanno utilizzato gli stessi villaggi delle
olimpiadi.
Dieci giorni intensi di gare, emozioni e ancora tanto, tanto spirito
olimpico con la Russia a fare da
padrone (33 medaglie di cui 13 Ori
13 Argenti e 7 Bronzi), davanti nel
medagliere a Germagna ed Ucraina, e con l’Italia che con 8 medaglie sale al 9° posto dopo il 12° di
Salt lake City.
Incredibile ma vero le 8 medaglie
arrivano tutte dallo sci alpino (quello che nelle olimpiadi ci ha dato
più amarezze), conquistate da soli
3 atleti: Gianmaria Dal Maistro (categoria disabili visivi), oro nel superG e argento nello slalom Gigante; Silvia Parente (categoria disabili
visivi), oro nello slalom Gigante e
tre bronzi in SuperG, discesa libera
e slalom; Daila Dameno (categoria seduti), argento nello slalom e
bronzo nel slalom Gigante.
Una citazione speciale la merita anche Masiello, atleta azzurro giunto
4° nello sci di fondo (categoria
seduti), ma arrivando al traguardo
con una spalla fratturata.
Mercoledì Campi ha premiato i medaglisti delle Olimpiadi e quelli delle ParaOlimpiadi parlando dello spirito
olimpico come di quella forza che ti fa gareggiare lottando spalla a spalla contro il tuo avversario fino all’ultimo
centimetro e fino all’ultimo secondo, per poi fermarti e
abbracciarti congratulandoti con lui quanto tutto è finito.
Il presidente della Repubblica ha poi sottolineato che
proprio di spirito olimpico avremmo bisogno nel nostro
paese in questo rovente clima elettorale.
In quanto spirito olimpico credo proprio che questi atleti
abbiano da insegnare a tutti quanti.
Bedo
VENERDI' 24 MARZO
Compleanno di Bellei Marco
SABATO 25 MARZO
Compleanno di Campagna Antonio
Compleanno di Chiletti Francesca
MARTEDI' 28 MARZO
Compleanno di Pinelli Giorgia
Compleanno di Bassi Ivan
MERCOLEDI' 29 MARZO
Compleanno di Bonettini Alessandro
MERCOLEDI' 5 APRILE
Compleanno di David Luca
GIOVEDI’ 6 APRILE
Compleanno di Miselli Severina
VENERDI' 7 APRILE
Compleanno di Barbolini Roberto
LO SAPEVATE CHE... JURI JURI NON LO SA
Hei ragazzi vi chiederete dove siamo finiti!!! non vi
preuccupate siamo sempre qui pronti ad allietarvi con
le nostre stupende notizie.
Vi ricordate tempo fa parlavamo di grandi amori ...beh!
per chi di voi non lo avesse notato continuano a moltiplicarsi a vista d’occhio.quindi mettetevi in gioco.
Carissimi lettori sappiamo che questo è un periodo
duro pensate, il digiuno, tutti i fioretti che vengono
portati avanti da ognuno di voi è faticoso tirare avanti.
perciò non vogliamo tentarvi anche noi con le nostre
provocazioni...
quindi vogliamo affrontare una situazione veramenteproblematica che sta colpendo molte delle persone che
scrivono articoli per l’orracolo!!
Pensate ad esempio a Forno, con tutti i complimenti
e le domande che ha ricevuto via telefono ha messo i
suoi fratelli a rispondere ai vari fans che telefonano continuamente alla sua abitazione, ma la situazione sta diventando ingestibile i suoi fratelli sempre al lavoro, non
hnno più tempo per i loro amici, fare sport etc.etc.
Io e l’engi abbiamo dovuto commissionare schiere di
centralinisti che si occupino delle telefonate che riceviamo... però ora siamo al verde, non possiamo più
permettercelo!!!
Quindi vi proniamo una soluzione semplicissima scrivete sull’orracolo i vostri desideri , aspettative, complimenti, critiche, domande etc etc.... noi saremo sempre
disponibili per tutto ciò!!
Mi raccomando carissimi fans continuate a scriverci
numerosi!!
juri e angi