giuseppe moscati - ARTIS Edizioni Digitali SpA

Transcript

giuseppe moscati - ARTIS Edizioni Digitali SpA
RAI - RADIOTELEVISIONE ITALIANA SPA
presenta
Giuseppe Fiorello
in
GIUSEPPE MOSCATI
Regia di
Giacomo Campiotti
Un film in 2 puntate
per RaiUno
Una produzione
RAI FICTION
Una realizzazione
CAST ARTISTICO
GIUSEPPE MOSCATI
GIUSEPPE FIORELLO
GIORGIO PIROMALLO
ETTORE BASSI
ELENA CAJAFA
KASIA SMUTNIAK
CLOE
PAOLA CASELLA
SUOR HELGA
EMANUELA GRIMALDA
NINA MOSCATI
ANTONELLA STEFANUCCI
UMBERTO
CARMINE BORRINO
ARCANGELO
GIUSEPPE ZENO
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Crediti non contrattuali
CAST TECNICO
SOGGETTO
Laura Bruni
Fabio Campus
SCENEGGIATURA
Fabio Campus
Carlotta Ercolino
Gloria Malatesta
Claudia Sbarigia
Lucia Zei
Giacomo Campiotti
REGIA
Giacomo Campiotti
DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA
Gino Sgreva
MONTAGGIO
Roberto Missiroli
SCENOGRAFIA
Cosimo Gomez
COSTUMI
Marina Roberti
FONICO
Benito Alchimede
AIUTO REGISTA
Giuseppe Bonito
ORGANIZZATORE GENERALE
Roberto Romoli
PRODUTTORI RAI FICTION
Leonardo Ferrara
PRODOTTO DA
Giorgio Schöttler &
Sergio Giussani
per Artis Edizioni Digitali Spa
e Sacha Film Company Srl
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IN COLLABORAZIONE CON
Rai Fiction
UFFICIO STAMPA RAIFICTION
NI.CO. sas di
Nicoletta Strazzeri & co.
06.3721872
[email protected]
Crediti non contrattuali
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GIUSEPPE MOSCATI
BIOGRAFIA
Giuseppe Moscati nacque il 25 luglio 1880 a Benevento, settimo tra i nove figli del
magistrato Francesco Moscati e di Rosa De Luca dei marchesi di Roseto. Nel 1881 la
famiglia Moscati si trasferì ad Ancona e poi a Napoli, dove Giuseppe fece i suoi studi. A
Napoli, il 4 agosto 1903, conseguì la laurea in medicina con pieni voti e diritto alla
stampa, coronando così il suo già ottimo curriculum di studi.
Dal 1904 Moscati presta servizio di coadiutore all'ospedale degl'Incurabili, a Napoli
dove, fra l'altro, organizza l'ospedalizzazione dei colpiti di rabbia. Nel 1906, con un
intervento personale molto coraggioso, salva i ricoverati nell'ospedale di Torre del
Greco durante l'eruzione del Vesuvio. La sua carriera procede velocemente nel
percorso ospedaliero, universitario e scientifico: primario degli Ospedali Riuniti,
direttore dei reparti militari durante la prima guerra mondiale, assistente ordinario
nell’Istituto di Chimica Fisiologica, preparatore della III Clinica Medica di cui è anche
preposto al reparto chimico, libero docente in Chimica fisiologica nel 1911, libero
docente in Clinica Medica generale nel 1922, pratica anche l’insegnamento di diverse
materie.
Celebre e ricercatissimo nell'ambiente partenopeo quando è ancora giovanissimo, il
professor Moscati conquista ben presto una fama di portata nazionale ed internazionale
per le sue ricerche originali, i risultati delle quali vengono da lui pubblicati in varie
riviste scientifiche italiane ed estere. Queste ricerche di pioniere, che si concentrano
specialmente sul glicogeno ed argomenti collegati, assicurano al Moscati un posto
d'onore fra i medici ricercatori della prima metà del nostro secolo. Moscati è uno
scienziato di prim'ordine, ma per lui non esistono contrasti tra la fede e la scienza: per
lui la fede è la sorgente di tutta la sua vita.
Quando, il 12 aprile 1927 il Moscati muore improvvisamente, stroncato in piena attività
a soli 46 anni, la notizia del suo decesso viene annunciata e propagata di bocca in
bocca con le parole: " È morto il medico santo ". Queste parole, che riassumono tutta
la vita del Moscati, ricevono il suggello ufficiale della Chiesa quando, nel corso
dell’Anno Santo, il 16 novembre 1975 il Prof. Giuseppe Moscati viene beatificato da
Papa Paolo VI e, il 25 ottobre del 1987, viene dichiarato Santo, a 60 anni dalla sua
morte, da Papa Giovanni Paolo II.
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SINOSSI
1a puntata
Nel 1906 Giuseppe Moscati è un giovane medico che si appresta, assieme al
suo amico del cuore Giorgio Piromallo, a concorrere per un posto di aiuto
straordinario all'ospedale degli Incurabili, uno dei più rinomati di Napoli. I
due giovani, che si preparano insieme a superare la prima importante tappa
di una carriera che entrambi immaginano ricca di successi, sono però assai
diversi. Giorgio, figlio di un noto medico, abituato ad una vita di privilegi, ha
scelto la professione per tradizione familiare e con una tiepida vocazione,
mentre Giuseppe, allontanandosi dalla tradizione dei Moscati che lo
avrebbero voluto avvocato, ha per la medicina un interesse veritiero e
profondo. Il gaudente e mondano Giorgio trascina l’amico Giuseppe ad una
festa dove gli farà conoscere la giovane principessa Elena Cajafa, bellissima
quanto infelice e tra i due giovani si stabilirà subito un legame importante.
Giuseppe infatti, pur nell'apparente docilità, è uomo forte, un medico
appassionato che si adatta con difficoltà alle rigide regole ospedaliere,
difese e custodite con pugno di ferro da suor Helga, la caposala degli
Incurabili. I sette minuti da dedicare ad ogni paziente, nè uno di più nè uno
di meno, gli stanno stretti e spesso viola le regole restando accanto a casi
disperati e attirandosi critiche e rampogne sia dalla caposala che dal
professor Delillo. Giorgio, al contrario, procede con destrezza e distacco da
uomo di mondo: il suo essere medico non lo aliena dal godersi la vita e,
lasciati i pazienti e i turni in ospedale, si dedica anima e corpo alla conquista
di una ballerina del caffè chantant, di nome Cloe. Una passione intensa e
carnale che il giovane immagina poter essere duratura e che suo padre,
grosso barone della medicina partenopea, vede invece come ostacolo alle
ambizioni professionali che nutre per suo figlio. La sua sfiducia in Giorgio è
pari all'ammirazione che nutre per il suo amico Giuseppe, in lui rivede una
vocazione forte che non teme di essere oscurata dalle distrazioni. Ma Elena
Cajafa, con la sua bellezza ed il suo tormento interiore, assieme al bisogno
di essere amata e capita, stanno a poco a poco conquistando il cuore e la
mente di Giuseppe. E quando lui, durante la drammatica eruzione del
Vesuvio, sfidando coraggiosamente la morte, salva i pazienti dell'ospedale
di Torre del Greco, l'encomio pubblico che ne riceve e la fama che ne deriva,
sciolgono anche le riserve del padre della ragazza, che comincia a vedere
Moscati come un possibile pretendente alla mano di sua figlia.
Giuseppe sembra, in quel momento, destinato ad ottenere tutto: fama,
onori, una donna bellissima ed affascinante per moglie. Anche la sorella di
Giuseppe, Nina, sembra stemperare nei successi di lui, l'amarezza di essere
rimasta zitella e il rifiuto ricevuto dall'uomo da lei amato, il cugino
Leonardo, che ha scelto repentinamente ed inaspettatamente di farsi prete.
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Ma anche per Giuseppe viene però il momento della crisi. Colpito al cuore
della sua vocazione medica, a causa della morte per tetano di un piccolo
lustrascarpe, Aniello, del quale era diventato amico, ha per un attimo la
tentazione di lasciare la medicina.
Giuseppe soffre per quel bambino cui era legato e che sognava di andare in
America e di migliorare la sua vita. Ma quella sofferenza intensa e sentita,
insieme ad un sentimento metafisico, rafforzano invece la sua vocazione e
gli danno la consapevolezza che esser medico è una chiamata e che nel
rapporto tra medico e paziente, la relazione umana e la cura dell’anima è
altrettanto importante della cura del corpo.
E quando un nuovo ed importantissimo concorso viene indetto, Giuseppe lo
vince e diviene un astro della nuova generazione di medici. Giorgio, al
contrario lo perde, e tra i due amici la rottura è insanabile. Passo dopo
passo, la diversa concezione della professione medica ha creato un impasto
di rancore e gelosia nell'animo di Giorgio sino a farlo diventare aperto
nemico dell'antico compagno di gioventù.
Ed è sull'abbrivio di quel rancore che Giorgio decide di lasciare Cloe,
malgrado la ragazza aspetti un bambino da lui e di tornare nell'alveo della
protezione paterna. Con cinismo dice a Cloe che l'unico aiuto che può darle
sono i soldi necessari ad abortire e se ne lava le mani. Le possibilità
economiche e le conoscenze nel bel mondo napoletano gli permettono di
lasciarsi alle spalle la sua vita di prima e di aprire uno studio privato che in
poco tempo gli fa acquistare rinomanza e influenti relazioni.
Giuseppe invece resta fedele all'ospedale e si dedica all'ammaestramento
delle nuove generazioni di medici. Il suo modo inconsueto di intendere la
professione, la sua profonda cultura che tende sempre a varcare i limiti del
già conosciuto, a sperimentare e trasgredire sempre in nome dell'umanità
della cura e dell'empatia con chi soffre, lo fa diventare assai popolare e il
gruppo di studenti al suo seguito diventa sempre più folto. Tra loro due
giovani promettenti sono i suoi pupilli: si chiamano Umberto ed Arcangelo e
a Giuseppe ricordano, per indole e carattere, quello che erano da giovani lui
ed il suo amico Giorgio.
Ottenere la mano di Elena Cajafa e averla al suo fianco come moglie,
sembra adesso il logico compimento del suo percorso di uomo, ma la sera in
cui Giuseppe si sta recando dal Principe per fare la sua richiesta, una
scoperta terribile lo distoglie dalla sua gioia riportandolo verso la sua
missione di medico: il colera. Il sospetto di un’ epidemia, assai frequente
nei vicoli sporchi e fatiscenti di Napoli, lo porta là dove il suo aiuto è
prezioso quanto più è tempestivo.
L'abito da sera che aveva indossato per varcare la soglia di un mondo
dorato, lo accompagna invece nel mondo dei diseredati e nel buio dei vicoli
dove il sole non penetra mai.
Il contatto con il ventre buio della città apre una nuova fase della sua
esistenza e mina irrimediabilmente l’amore per Elena e la possibilità di una
vita “normale”.
Non c’è posto per una famiglia nella vita di chi ha scelto che la sua famiglia
siano i diseredati.
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2a puntata
Mentre Giorgio procede nell’ascesa sociale, fatta di privilegi e buone
frequentazioni e prende il suo posto accanto ad Elena, Giuseppe ritrova
Cloe, la ballerina che e’ stata amante di Giorgio.
Non ha più nulla della ragazza affascinante e mercenaria, è malata, distrutta
e sola. Giuseppe ne capisce subito la gravità e va a cercare Giorgio, che
però rifiuta di aiutarla e di stare accanto a lei.
La sua decisione, segno di un cinismo ormai senza speranza, è causa della
definitiva lite tra i due amici. Giuseppe decide di assistere Cloe nella sua
fine, tenendola a casa sua malgrado il dissenso di Nina, che vede in quella
donna perduta un’offesa alla casa paterna e la fine delle possibilità sociali di
Giuseppe. Però sono proprio i giorni trascorsi con Cloe che aprono anche in
lei la strada della comprensione per la missione del fratello. Giuseppe, è
l'unico cuore pietoso che si è assunto l'onere di accompagnare Cloe in quel
passaggio difficile, da un mondo conosciuto ed amato ad un altro che, senza
il conforto della fede, mette paura.
Proprio lei, la bella ballerina del caffè chantant, gli confessa in punto di
morte, di avere avuto un figlio da Giorgio e di averlo abbandonato in un
orfanotrofio. Gli chiede quindi di ritrovarlo e chiudendo gli occhi affida
fiduciosa a Giuseppe il destino del suo bambino. Mentre il matrimonio di
Giorgio ed Elena riempie le cronache mondane, Giuseppe si mette alla
ricerca di quel figlio innocente, macchiato da una colpa che non ha. Ma Cloe
ha lasciato nella vita di Giuseppe un segno ancora più indelebile. La voce si
è sparsa tra i diseredati e gli umili: quel medico dal quale anche il grande
Caruso chiede di essere visitato, ha preso in casa sua una donna che tutti
gli altri avrebbero lasciato morire per strada. Da quel momento Giuseppe
comincia a curare tutti coloro che gli ospedali rifiutano, accogliendoli in casa
sua, preoccupandosi se non hanno cibo e istituendo un’ artigianale “cassa
mutua”, perché i più ricchi possano pagare le medicine dei più poveri.
Quei poveri diventano anche per Nina la famiglia che le è mancata, i figli
che non ha avuto. E quando tra quei volti emaciati si confonde quello ancora
bellissimo di Elena Cajafa, sembra che un fiore sia spuntato, incongruo ed
insolito, tra la gramigna e le ortiche.
Elena ha voluto e vuole rivedere Giuseppe per confidargli che non è felice. E
che la sua vita, sebbene ricca e piena, si aggira oramai in un deserto. Elena
teme di non poter avere figli ed è venuta da lui perché le confermi una volta
per tutte quella diagnosi. Giuseppe la conferma, ma le dice anche che
l'amore spesso si trova anche là dove non avevamo mai pensato di trovarlo
e la porta in un orfanotrofio dove proprio il figlio di Cloe e di Giorgio colpisce
il cuore di lei.
Quel bambino adesso ha trovato un padre ed una madre.
È il 1927. Giuseppe è ormai stanco e malato, affaticato da quella vita dedita
alle sofferenze altrui. La sua casa è spoglia, anche le sue ricchezze sono
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state date alla cura dei poveri. È così che lo trova Giorgio, elegantemente
vestito, ricco ed affermato medico, quando va da lui. Una decisione
improvvisa, dopo tanti anni, quasi una intuizione divina, ed una
premonizione.
Giorgio è stato sospinto fin là da qualcosa di potente e misterioso, qualcosa
che somiglia ad un miracolo. Per raccogliere come balsamo le parole di
Giuseppe e la rivelazione che quel figlio che ora lui ed Elena amano come
fosse loro, è il figlio suo e di Cloe. Quella ragazza che lui aveva scacciato e
che è stata per tanti anni il suo rimorso.
Quando Giorgio esce da casa di Giuseppe le campane suonano a lutto. E
quando chiede cosa è successo, chi è morto, la gente del popolo con le
lacrime agli occhi gli risponde: “Giuseppe Moscati, il medico dei poveri”.
Giorgio lo ha visto da pochi minuti vivo, gli ha parlato. Ma il carro funebre
ora passa davanti ai suoi occhi, seguito da una folla di uomini, donne e
bambini piangenti. Qualcuno dice: “Oggi Napoli ha perduto un grande
medico, ma i poveri hanno perso tutto”.
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NOTE DI PRODUZIONE
La miniserie “Giuseppe Moscati” nasce dall’idea del produttore Sergio
Giussani di costruire una serie di prodotti editoriali dedicati ai Grandi
personaggi della Storia poco noti al grande pubblico italiano. Con il
Commissario Palatucci (“Senza confini”), passando per “Salvo d’Acquisto”,
“Giuseppe Moscati” e i futuri “Isabella Gonzaga”, “Cesare Mori: il prefetto di
ferro” e “Fiorello La Guardia”, ARTISACHA Produzioni Cinematografiche
intende proseguire nella racconto dei personaggi che han dato un volto al
nostro paese.
“All'improvviso il professor Moscati avverte uno strappo al cuore, si ritira
nella vicina stanzetta, incrocia le braccia e reclina il capo sulla poltrona. I
fratelli accorrono e costernati costatano che emette l'ultimo respiro.”
Esce di scena così mestamente Giuseppe Moscati; Moscati era un medico
povero. Sembra un controsenso parlare di povertà nella vita di un uomo che
per le capacità, l'ingegno, la fama e la posizione sociale avrebbe potuto
avere tutti i beni materiali che poteva desiderare. Eppure è così: Moscati era
povero. Lo affermano tutti coloro che l'hanno conosciuto, citando particolari
di questa povertà. Non solo non era attaccato al denaro, ma dava ai poveri
ciò che aveva; vestiva modestamente ed era la sorella Nina a interessarsi
del suo vestiario. Parco nel cibo, rifuggiva ogni ricercatezza; non aveva
carrozze, cavalli, né automobili, come i suoi colleghi.
Giuseppe Moscati è stato uno sforzo produttivo non indifferente,
contrariamente all’ideologia che porta gran parte delle produzioni in
costume all’estero, i produttori Giussani & Schöttler hanno volutamente
puntare nella costruzione di un set tutto italiano. Parlando di Napoli non si
poteva ricreare un luogo così unico e incantevole, ispiratore delle più belle
canzoni della tradizione italiana in nessun posto dell’Europa e del mondo.
ARTISACHA Produzioni Cinematografiche unitamente alla Raifiction ha
fortemente investito con mezzi propri per rendere questa fiction unica nel
suo genere, proprio come è stata la vita di Giuseppe Moscati nella sua
Napoli. La scelta del regista Giacomo Campiotti è stata una ottima intuizione
di Sergio Giussani (oggi la Rai se lo coccola calorosamente), proprio per
regalare uno stile epico e profondo alle immagini e alla sceneggiatura, il cui
switching-endings ci fa assaporare emozioni molto intense. Per “fortuna”
della produzione durante l’intensa vita di Moscati accadono diversi eventi
catastrofici che abbiamo riprodotto con grande efficacia: l’eruzione del
Vesuvio e il successivo terremoto sono state sfide eccezzionali che speriamo
di aver riprodotto realisticamente nelle nostre riprese; l’epidemia di colera è
uno dei momenti più toccanti del film che grazie agli effetti speciali
scenotecnici e digitali siamo riusciti a rendere al massimo il senso di
realismo di queste drammatiche situazioni.
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L’interpretazione di Beppe Fiorello è feconda di emozioni, nello sguardo
dell’attore, in quell’accennato sorriso di pace, si traguarda l’espressione del
vero dottor Moscati. Il tono, più che scherzoso, può definirsi sorridente
(ridentem dicere verum, quid vetat?). Moscati, infatti, non scherza, ma
accompagna con un sorriso di grande umanità una cura che è sì "la
migliore", ma non certo la più facile. Una cura che costa, che impegna, che
crocifigge. Ormai quando si osservano la foto del vero dottore napoletano
spuntano quasi per magia gli occhi di Giuseppe Fiorello, l’attore è riuscito ad
impressionare la pellicola con la sua umanità infondendole un’anima.
La miniserie ha vinto il premio “Maximo” nella categoria internazionale del
Roma Fiction Fest come Miglior Prodotto e Migliore produzione che ha
compensato nel morale il nostro sforzo economico e le lacrime degli
spettatori al Festival che ci ha riempito d’emozioni il cuore… il cuore che
guarisce!
I Produttori
Sergio Giussani & Giorgio Schöttler
Artisacha Produzioni Cinematografiche
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GIUSEPPE FIORELLO
Cinema
2001
1999
1998
1998
1997
“Le tre mogli”
“C’era un cinese in coma”
“Il talento di Mr. Ripley”
“ I fetentoni”
“Ultimo Capodanno”
regia
regia
regia
regia
regia
M. Risi
C. Verdone
A. Minghella
A. Di Robilant
M. Risi
regia
regia
regia
regia
regia
regia
regia
regia
regia
regia
A.Peyretti
A. Bianchini
C. Bonivento
S. Reali
A. Negrin
A. Sironi
L. Gasparini
G. Albano
Luigi Parisi
S. Reali
Televisione
2006
2005
2005
2005
2004
2003
2002
2001
1999
1998
“Joe Petrosino”
“Il bambino sull’acqua”
“Il grande Torino”
“L’uomo sbagliato”
“Il cuore nel pozzo”
“Salvo D’Acquisto”
“La guerra è finita”
“Brancaccio”
“Il morso del serpente”
“Ultimo”
Teatro
2004/03/02 “Delitto per delitto”
regia A. Benvenuti
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ETTORE BASSI
Nasce a Bari nel 1970, all’età di dodici anni si appassiona ai giochi di
prestigio e all'illusionismo imparandone tutti i segreti alla Scuola di magia
del Circolo “Amici della magia” di Torino.
Le sue prime esperienze di lavoro sono in questo campo come intrattenitore
nei villaggi turistici di tutto il mondo.
2006
Televisione:
“Nati Ieri“, protagonista con Sebastiano Somma e Vittoria Belvedere,
13 puntate per la regia di Paolo Genovese e Luca Miniero, Canale 5.
2005
Cinema:
"Per non dimenticarti", regia M. Antonia Avati, protagonista.
Televisione:
"San Pietro", regia Giulio Base, ruolo Claudius, RAIUNO,
“Giovanni Paolo II“, co-protagonista nel ruolo di Gapa, regia di John
Kent Harrison, Canale 5.
"TodesTunnel", regia Dominique O.Girard, ruolo Martin, Canale 5
"Carabinieri - Sotto copertura", ruolo: Capitano Andrea Ferri, mini
serie diretta da Raffaele Mertes, Canale 5
"Carabinieri 4", protagonista nel ruolo del Maresciallo Andrea Ferri,
Canale 5.
2004
Cinema:
“Promessa d'amore", protagonista nel ruolo di Fabio, regia Ugo
Fabrizio Giordani.
Televisione:
"Carabinieri 3", protagonista nel ruolo del Maresciallo ANDREA FERRI,
Canale 5.
2003
Televisione:
"Carabinieri 2 ", protagonista nel ruolo del Maresciallo ANDREA FERRI,
Canale 5.
2002
Televisione:
"Carabinieri", Protagonista nel ruolo del Maresciallo ANDREA FERRI,
CANALE 5.
“ Casa famiglia 2", Protagonista con Massimo Dapporto, RAIUNO.
"Ma che domenica!" -La Banda dello Zecchino-, conduzione, RAIUNO
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2001
Televisione:
" Casa famiglia ", Protagonista con Massimo Dapporto, RAIUNO.
"La banda dello Zecchino", conduzione, RAIUNO
"Lo Zecchino d'oro-45° edizione", conduzione, RAIUNO
"La festa della mamma",conduzione, RAIUNO
"Concerto di primavera", conduzione, RAIUNO
2000
Televisione:
"La banda dello Zecchino", conduzione, RAIUNO
"Festa della mamma", conduzione, RAIUNO
"Giornata mondiale della gioventù-Giubileo2000", da Tor Vergata,
conduzione, RAIUNO e mondovisione
"Lo Zecchino d'oro-44° edizione", conduzione, RAIUNO
1999
Cinema:
"La regina degli scacchi", regia di Claudia Florio
Teatro:
"Uno sguardo dal ponte", commedia teatrale con Michele Placido,
ruolo: Rodolfo
Televisione:
"Zap Zap", conduzione, TMC
"Medico in famiglia", Protagonista di puntata, RAIUNO
"La banda dello Zecchino", conduzione, RAIUNO
"Lo Zecchino d'oro-43° edizione", conduzione, RAIUNO
"Il maresciallo Rocca", Protagonista di puntata, RAIUNO
"Zap Zap", conduzione, TMC
1997
Teatro:
"Uno sguardo dal ponte”, commedia teatrale con Michele Placido,
ruolo: Rodolfo
Televisione:
"Un posto al sole", RAITRE
1996
Teatro:
"Uno sguardo dal ponte", commedia teatrale con Michele Placido,
ruolo: Rodolfo
Televisione:
“ Zap Zap “, conduzione, TMC
Campagna pubblicitaria Telecom
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1995
Televisione:
“Disney Club“, conduzione, RAIUNO
“ I ragazzi del muretto 3 “, ruolo: Mitzi, RAIUNO
Campagna pubblicitaria Telecom
1994
Televisione:
Pippo Baudo lo vuole in "Tutti a casa", RAIUNO, per interpretare le
storie che servono da spunto alla trasmissione.
Campagna pubblicitaria Telecom
1993
Televisione.
“ La banda dello Zecchino“, conduzione, RAIUNO
“ Italian restaurant“, fiction RAIUNO
1992
Televisione:
“ A casa nostra “, Rete 4
“Buon pomeriggio “, Rete 4
1991
Televisione:
Viene scelto dalla RAI per condurre il gioco della Disney all’interno
della trasmissione “Piacere Raiuno “, RAIUNO
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KASIA SMUTNIAK
Nata a Varsavia (Polonia) il 13/08/1979
Lingue parlate : polacco madrelingua ,inglese (ottimo), russo, italiano.
CINEMA :
2006
“Che cosa c’è”
regia di Peter Del Monte (Protagonista femminile)
2004
“Ora e per sempre” con Giorgio Albertazzi, Gioele Dix
Regia di Vincenzo Verdecchi (Protagonista femminile)
“Tredici a tavola” con Giancarlo Giannini
Regia di Enrico Oldoini (Protagonista femminile)
2003
“Radio West”
regia di Alessandro Valori (Protagonista femminile)
con Piergiorgio Bellocchio
2002
“Haker”
Regia Janusa Laorski
2000
“Al momento giusto”
Regia G.Panariello (Protagonista femminile)
FILM TV:
2006
“Carnera - The Walking Mountain” Canale 5 (Protagonista femminile)
Regia di Renzo Martinelli
“Questa è la mia Terra”, Canale 5 (Protagonista Femminile)
Regia di Raffaele Mertes
2006
“La moglie cinese”
regia di Antonello Grimaldi, Raiuno (Personaggio femminile principale)
2003
“Ultimo 3”
regia di Michele Soavi con Raoul Bova, Canale 5 (Personaggio femm.
principale).
Campagne pubblicitarie: Testimonial TIM
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GIACOMO CAMPIOTTI
Giacomo Campiotti è nato a Varese l’8 luglio 1957.
Si è laureato in Scienze dell’Educazione (Pedagogia).
Ha lavorato diversi anni nel teatro di piazza, realizzando vari spettacoli in
Italia e all’estero basati su macchinerie teatrali, fuochi d’artificio e lanci di
mongolfiere.
Tra questi ricordiamo il “Concerto di Primavera con macchinerie Barocche”
del 1° maggio 1982 in Piazza del Popolo a Roma, che ha visto la
partecipazione di oltre 100.000 persone.
E’ stato assistente e poi aiuto regista di Mario Monicelli
(Il marchese del Grillo, Speriamo che sia femmina).
Per “Ipotesi Cinema”, la società di giovani autori creata da Ermanno Olmi,
ha realizzato:
“TRE DONNE” (25 min.) 1983
“LA BOMBA” (60 min.) 1985
“RITORNO DAL CINEMA” ( 15 min.) 1986
da un racconto di Cesare Zavattini.
Questi lavori sono stati trasmessi da RAI 1 e hanno partecipato con
successo a numerosi festival internazionali ( tra cui Rotterdam, Parigi,
Annecy). Il film “Tre Donne” è tuttora utilizzato come videotesto didattico
all’Università Sorbona di Parigi.
Passa quindi al lungometraggio:
“CORSA DI PRIMAVERA” (1990), presentato alla SETTIMANA DELLA
CRITICA - FESTIVAL DI VENEZIA.
E’ l’unico film italiano opera prima al Festival di Venezia nel 1991, dove
ottiene un grande successo di pubblico e di critica.
Vince molti premi tra cui:
MIGLIOR FILM FESTIVAL INTERNAZIONALE DI GIFFONI
PREMIO DEL PUBBLICO FESTIVAL DI ANNECY
Partecipa al Festival Internazionale di Montpellier, Tolosa, Nizza, Parigi,
Lione, Francoforte,Berlino, Bruxelles, Helsinki, Edimburgo, Mosca, Anversa.
Los Angeles, Il Cairo,
“COME DUE COCCODRILLI” (1994)
con F. Bentivoglio, G. Giannini, V. Golino
LOS ANGELES: GOLDEN GLOBE NOMINATED
NICE NEWYORK 1994: BEST FILM
LOCARNO: PREMIO GIURIA GIOVANI
PREMIO ECUMENO
DAVID DONATELLO a G. Giannini
NASTRO D’ARGENTO miglior soggetto
PREMIO DE SICA
VILLERUPT: GRAN PREMIO DEL PUBBLICO e PREMIO GIURIA LAON
PREMIO DELLA GIURIA INTERNAZIONALE
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PREMIO DELLA GIURIA dell’unione francese film per l’infanzia e
l’adolescenza
MONS BELGIO FESTIVAL INTERNAZIONAL DU FILM
D’AMOUR:PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA
“IL TEMPO DELL’AMORE” (1999)
con N. Regniere, J, Aubray, C. Hinds
17eme New York – AVIGNON FILM FESTIVAL: PRIX TOURNAGE
EUROPEEN
ANNECY: PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA
Fuori concorso ai festival di:
MONTPELLIER (soiree palmarès),TORONTO, CHICAGO,
WASHINGTON, MOSCA, AMSTERDAM, BASTIA, KENT, ISTANBUL,
GERMANIA, NEW YORK , LOS ANGELES e molti altri.
“IL DOTTOR ZIVAGO” (2002)
con Sam Neil, Keira Knightley, Hans Mathenson, Celia Imrie, Bill Paterson,
Daniele Liotti.
Tv movie di 4 ore prodotto da GRANADA TELEVISION LONDON in
associazione con WGBH BOSTON E MEDIATRADE.
BAFTA NOMINATED (oscar inglesi per la TV):
miglior film
miglior regista
migliori costumi
Il film è stato venduto in tutto il mondo dove sta ricevendo numerosi premi.
In Italia è andato in onda su Canale 5 e ha ricevuto il PREMIO MAIANO
2003 PER IL MIGLIOR FILM TELEVISIVO.
“AMORE E GUERRA” (2005)
Miniserie in 2 puntate per Canale 5, con Daniele Liotti e Martina Stella.
“MAI + COME PRIMA” (2005)
Con Laura Chiatti, Pino Quartullo e Lunetta Savino.
Ha girato vari videoclip (tra cui alcuni di Lucio Dalla) e spot pubblicitari in
Italia e all’estero, alcuni dei quali premiati nei festival specializzati (tra cui
quello di New York).
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