giuseppe moscati - ARTIS Edizioni Digitali SpA
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giuseppe moscati - ARTIS Edizioni Digitali SpA
RAI - RADIOTELEVISIONE ITALIANA SPA presenta Giuseppe Fiorello in GIUSEPPE MOSCATI Regia di Giacomo Campiotti Un film in 2 puntate per RaiUno Una produzione RAI FICTION Una realizzazione CAST ARTISTICO GIUSEPPE MOSCATI GIUSEPPE FIORELLO GIORGIO PIROMALLO ETTORE BASSI ELENA CAJAFA KASIA SMUTNIAK CLOE PAOLA CASELLA SUOR HELGA EMANUELA GRIMALDA NINA MOSCATI ANTONELLA STEFANUCCI UMBERTO CARMINE BORRINO ARCANGELO GIUSEPPE ZENO 2 Crediti non contrattuali CAST TECNICO SOGGETTO Laura Bruni Fabio Campus SCENEGGIATURA Fabio Campus Carlotta Ercolino Gloria Malatesta Claudia Sbarigia Lucia Zei Giacomo Campiotti REGIA Giacomo Campiotti DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA Gino Sgreva MONTAGGIO Roberto Missiroli SCENOGRAFIA Cosimo Gomez COSTUMI Marina Roberti FONICO Benito Alchimede AIUTO REGISTA Giuseppe Bonito ORGANIZZATORE GENERALE Roberto Romoli PRODUTTORI RAI FICTION Leonardo Ferrara PRODOTTO DA Giorgio Schöttler & Sergio Giussani per Artis Edizioni Digitali Spa e Sacha Film Company Srl 3 IN COLLABORAZIONE CON Rai Fiction UFFICIO STAMPA RAIFICTION NI.CO. sas di Nicoletta Strazzeri & co. 06.3721872 [email protected] Crediti non contrattuali 4 GIUSEPPE MOSCATI BIOGRAFIA Giuseppe Moscati nacque il 25 luglio 1880 a Benevento, settimo tra i nove figli del magistrato Francesco Moscati e di Rosa De Luca dei marchesi di Roseto. Nel 1881 la famiglia Moscati si trasferì ad Ancona e poi a Napoli, dove Giuseppe fece i suoi studi. A Napoli, il 4 agosto 1903, conseguì la laurea in medicina con pieni voti e diritto alla stampa, coronando così il suo già ottimo curriculum di studi. Dal 1904 Moscati presta servizio di coadiutore all'ospedale degl'Incurabili, a Napoli dove, fra l'altro, organizza l'ospedalizzazione dei colpiti di rabbia. Nel 1906, con un intervento personale molto coraggioso, salva i ricoverati nell'ospedale di Torre del Greco durante l'eruzione del Vesuvio. La sua carriera procede velocemente nel percorso ospedaliero, universitario e scientifico: primario degli Ospedali Riuniti, direttore dei reparti militari durante la prima guerra mondiale, assistente ordinario nell’Istituto di Chimica Fisiologica, preparatore della III Clinica Medica di cui è anche preposto al reparto chimico, libero docente in Chimica fisiologica nel 1911, libero docente in Clinica Medica generale nel 1922, pratica anche l’insegnamento di diverse materie. Celebre e ricercatissimo nell'ambiente partenopeo quando è ancora giovanissimo, il professor Moscati conquista ben presto una fama di portata nazionale ed internazionale per le sue ricerche originali, i risultati delle quali vengono da lui pubblicati in varie riviste scientifiche italiane ed estere. Queste ricerche di pioniere, che si concentrano specialmente sul glicogeno ed argomenti collegati, assicurano al Moscati un posto d'onore fra i medici ricercatori della prima metà del nostro secolo. Moscati è uno scienziato di prim'ordine, ma per lui non esistono contrasti tra la fede e la scienza: per lui la fede è la sorgente di tutta la sua vita. Quando, il 12 aprile 1927 il Moscati muore improvvisamente, stroncato in piena attività a soli 46 anni, la notizia del suo decesso viene annunciata e propagata di bocca in bocca con le parole: " È morto il medico santo ". Queste parole, che riassumono tutta la vita del Moscati, ricevono il suggello ufficiale della Chiesa quando, nel corso dell’Anno Santo, il 16 novembre 1975 il Prof. Giuseppe Moscati viene beatificato da Papa Paolo VI e, il 25 ottobre del 1987, viene dichiarato Santo, a 60 anni dalla sua morte, da Papa Giovanni Paolo II. 5 SINOSSI 1a puntata Nel 1906 Giuseppe Moscati è un giovane medico che si appresta, assieme al suo amico del cuore Giorgio Piromallo, a concorrere per un posto di aiuto straordinario all'ospedale degli Incurabili, uno dei più rinomati di Napoli. I due giovani, che si preparano insieme a superare la prima importante tappa di una carriera che entrambi immaginano ricca di successi, sono però assai diversi. Giorgio, figlio di un noto medico, abituato ad una vita di privilegi, ha scelto la professione per tradizione familiare e con una tiepida vocazione, mentre Giuseppe, allontanandosi dalla tradizione dei Moscati che lo avrebbero voluto avvocato, ha per la medicina un interesse veritiero e profondo. Il gaudente e mondano Giorgio trascina l’amico Giuseppe ad una festa dove gli farà conoscere la giovane principessa Elena Cajafa, bellissima quanto infelice e tra i due giovani si stabilirà subito un legame importante. Giuseppe infatti, pur nell'apparente docilità, è uomo forte, un medico appassionato che si adatta con difficoltà alle rigide regole ospedaliere, difese e custodite con pugno di ferro da suor Helga, la caposala degli Incurabili. I sette minuti da dedicare ad ogni paziente, nè uno di più nè uno di meno, gli stanno stretti e spesso viola le regole restando accanto a casi disperati e attirandosi critiche e rampogne sia dalla caposala che dal professor Delillo. Giorgio, al contrario, procede con destrezza e distacco da uomo di mondo: il suo essere medico non lo aliena dal godersi la vita e, lasciati i pazienti e i turni in ospedale, si dedica anima e corpo alla conquista di una ballerina del caffè chantant, di nome Cloe. Una passione intensa e carnale che il giovane immagina poter essere duratura e che suo padre, grosso barone della medicina partenopea, vede invece come ostacolo alle ambizioni professionali che nutre per suo figlio. La sua sfiducia in Giorgio è pari all'ammirazione che nutre per il suo amico Giuseppe, in lui rivede una vocazione forte che non teme di essere oscurata dalle distrazioni. Ma Elena Cajafa, con la sua bellezza ed il suo tormento interiore, assieme al bisogno di essere amata e capita, stanno a poco a poco conquistando il cuore e la mente di Giuseppe. E quando lui, durante la drammatica eruzione del Vesuvio, sfidando coraggiosamente la morte, salva i pazienti dell'ospedale di Torre del Greco, l'encomio pubblico che ne riceve e la fama che ne deriva, sciolgono anche le riserve del padre della ragazza, che comincia a vedere Moscati come un possibile pretendente alla mano di sua figlia. Giuseppe sembra, in quel momento, destinato ad ottenere tutto: fama, onori, una donna bellissima ed affascinante per moglie. Anche la sorella di Giuseppe, Nina, sembra stemperare nei successi di lui, l'amarezza di essere rimasta zitella e il rifiuto ricevuto dall'uomo da lei amato, il cugino Leonardo, che ha scelto repentinamente ed inaspettatamente di farsi prete. 6 Ma anche per Giuseppe viene però il momento della crisi. Colpito al cuore della sua vocazione medica, a causa della morte per tetano di un piccolo lustrascarpe, Aniello, del quale era diventato amico, ha per un attimo la tentazione di lasciare la medicina. Giuseppe soffre per quel bambino cui era legato e che sognava di andare in America e di migliorare la sua vita. Ma quella sofferenza intensa e sentita, insieme ad un sentimento metafisico, rafforzano invece la sua vocazione e gli danno la consapevolezza che esser medico è una chiamata e che nel rapporto tra medico e paziente, la relazione umana e la cura dell’anima è altrettanto importante della cura del corpo. E quando un nuovo ed importantissimo concorso viene indetto, Giuseppe lo vince e diviene un astro della nuova generazione di medici. Giorgio, al contrario lo perde, e tra i due amici la rottura è insanabile. Passo dopo passo, la diversa concezione della professione medica ha creato un impasto di rancore e gelosia nell'animo di Giorgio sino a farlo diventare aperto nemico dell'antico compagno di gioventù. Ed è sull'abbrivio di quel rancore che Giorgio decide di lasciare Cloe, malgrado la ragazza aspetti un bambino da lui e di tornare nell'alveo della protezione paterna. Con cinismo dice a Cloe che l'unico aiuto che può darle sono i soldi necessari ad abortire e se ne lava le mani. Le possibilità economiche e le conoscenze nel bel mondo napoletano gli permettono di lasciarsi alle spalle la sua vita di prima e di aprire uno studio privato che in poco tempo gli fa acquistare rinomanza e influenti relazioni. Giuseppe invece resta fedele all'ospedale e si dedica all'ammaestramento delle nuove generazioni di medici. Il suo modo inconsueto di intendere la professione, la sua profonda cultura che tende sempre a varcare i limiti del già conosciuto, a sperimentare e trasgredire sempre in nome dell'umanità della cura e dell'empatia con chi soffre, lo fa diventare assai popolare e il gruppo di studenti al suo seguito diventa sempre più folto. Tra loro due giovani promettenti sono i suoi pupilli: si chiamano Umberto ed Arcangelo e a Giuseppe ricordano, per indole e carattere, quello che erano da giovani lui ed il suo amico Giorgio. Ottenere la mano di Elena Cajafa e averla al suo fianco come moglie, sembra adesso il logico compimento del suo percorso di uomo, ma la sera in cui Giuseppe si sta recando dal Principe per fare la sua richiesta, una scoperta terribile lo distoglie dalla sua gioia riportandolo verso la sua missione di medico: il colera. Il sospetto di un’ epidemia, assai frequente nei vicoli sporchi e fatiscenti di Napoli, lo porta là dove il suo aiuto è prezioso quanto più è tempestivo. L'abito da sera che aveva indossato per varcare la soglia di un mondo dorato, lo accompagna invece nel mondo dei diseredati e nel buio dei vicoli dove il sole non penetra mai. Il contatto con il ventre buio della città apre una nuova fase della sua esistenza e mina irrimediabilmente l’amore per Elena e la possibilità di una vita “normale”. Non c’è posto per una famiglia nella vita di chi ha scelto che la sua famiglia siano i diseredati. 7 2a puntata Mentre Giorgio procede nell’ascesa sociale, fatta di privilegi e buone frequentazioni e prende il suo posto accanto ad Elena, Giuseppe ritrova Cloe, la ballerina che e’ stata amante di Giorgio. Non ha più nulla della ragazza affascinante e mercenaria, è malata, distrutta e sola. Giuseppe ne capisce subito la gravità e va a cercare Giorgio, che però rifiuta di aiutarla e di stare accanto a lei. La sua decisione, segno di un cinismo ormai senza speranza, è causa della definitiva lite tra i due amici. Giuseppe decide di assistere Cloe nella sua fine, tenendola a casa sua malgrado il dissenso di Nina, che vede in quella donna perduta un’offesa alla casa paterna e la fine delle possibilità sociali di Giuseppe. Però sono proprio i giorni trascorsi con Cloe che aprono anche in lei la strada della comprensione per la missione del fratello. Giuseppe, è l'unico cuore pietoso che si è assunto l'onere di accompagnare Cloe in quel passaggio difficile, da un mondo conosciuto ed amato ad un altro che, senza il conforto della fede, mette paura. Proprio lei, la bella ballerina del caffè chantant, gli confessa in punto di morte, di avere avuto un figlio da Giorgio e di averlo abbandonato in un orfanotrofio. Gli chiede quindi di ritrovarlo e chiudendo gli occhi affida fiduciosa a Giuseppe il destino del suo bambino. Mentre il matrimonio di Giorgio ed Elena riempie le cronache mondane, Giuseppe si mette alla ricerca di quel figlio innocente, macchiato da una colpa che non ha. Ma Cloe ha lasciato nella vita di Giuseppe un segno ancora più indelebile. La voce si è sparsa tra i diseredati e gli umili: quel medico dal quale anche il grande Caruso chiede di essere visitato, ha preso in casa sua una donna che tutti gli altri avrebbero lasciato morire per strada. Da quel momento Giuseppe comincia a curare tutti coloro che gli ospedali rifiutano, accogliendoli in casa sua, preoccupandosi se non hanno cibo e istituendo un’ artigianale “cassa mutua”, perché i più ricchi possano pagare le medicine dei più poveri. Quei poveri diventano anche per Nina la famiglia che le è mancata, i figli che non ha avuto. E quando tra quei volti emaciati si confonde quello ancora bellissimo di Elena Cajafa, sembra che un fiore sia spuntato, incongruo ed insolito, tra la gramigna e le ortiche. Elena ha voluto e vuole rivedere Giuseppe per confidargli che non è felice. E che la sua vita, sebbene ricca e piena, si aggira oramai in un deserto. Elena teme di non poter avere figli ed è venuta da lui perché le confermi una volta per tutte quella diagnosi. Giuseppe la conferma, ma le dice anche che l'amore spesso si trova anche là dove non avevamo mai pensato di trovarlo e la porta in un orfanotrofio dove proprio il figlio di Cloe e di Giorgio colpisce il cuore di lei. Quel bambino adesso ha trovato un padre ed una madre. È il 1927. Giuseppe è ormai stanco e malato, affaticato da quella vita dedita alle sofferenze altrui. La sua casa è spoglia, anche le sue ricchezze sono 8 state date alla cura dei poveri. È così che lo trova Giorgio, elegantemente vestito, ricco ed affermato medico, quando va da lui. Una decisione improvvisa, dopo tanti anni, quasi una intuizione divina, ed una premonizione. Giorgio è stato sospinto fin là da qualcosa di potente e misterioso, qualcosa che somiglia ad un miracolo. Per raccogliere come balsamo le parole di Giuseppe e la rivelazione che quel figlio che ora lui ed Elena amano come fosse loro, è il figlio suo e di Cloe. Quella ragazza che lui aveva scacciato e che è stata per tanti anni il suo rimorso. Quando Giorgio esce da casa di Giuseppe le campane suonano a lutto. E quando chiede cosa è successo, chi è morto, la gente del popolo con le lacrime agli occhi gli risponde: “Giuseppe Moscati, il medico dei poveri”. Giorgio lo ha visto da pochi minuti vivo, gli ha parlato. Ma il carro funebre ora passa davanti ai suoi occhi, seguito da una folla di uomini, donne e bambini piangenti. Qualcuno dice: “Oggi Napoli ha perduto un grande medico, ma i poveri hanno perso tutto”. 9 NOTE DI PRODUZIONE La miniserie “Giuseppe Moscati” nasce dall’idea del produttore Sergio Giussani di costruire una serie di prodotti editoriali dedicati ai Grandi personaggi della Storia poco noti al grande pubblico italiano. Con il Commissario Palatucci (“Senza confini”), passando per “Salvo d’Acquisto”, “Giuseppe Moscati” e i futuri “Isabella Gonzaga”, “Cesare Mori: il prefetto di ferro” e “Fiorello La Guardia”, ARTISACHA Produzioni Cinematografiche intende proseguire nella racconto dei personaggi che han dato un volto al nostro paese. “All'improvviso il professor Moscati avverte uno strappo al cuore, si ritira nella vicina stanzetta, incrocia le braccia e reclina il capo sulla poltrona. I fratelli accorrono e costernati costatano che emette l'ultimo respiro.” Esce di scena così mestamente Giuseppe Moscati; Moscati era un medico povero. Sembra un controsenso parlare di povertà nella vita di un uomo che per le capacità, l'ingegno, la fama e la posizione sociale avrebbe potuto avere tutti i beni materiali che poteva desiderare. Eppure è così: Moscati era povero. Lo affermano tutti coloro che l'hanno conosciuto, citando particolari di questa povertà. Non solo non era attaccato al denaro, ma dava ai poveri ciò che aveva; vestiva modestamente ed era la sorella Nina a interessarsi del suo vestiario. Parco nel cibo, rifuggiva ogni ricercatezza; non aveva carrozze, cavalli, né automobili, come i suoi colleghi. Giuseppe Moscati è stato uno sforzo produttivo non indifferente, contrariamente all’ideologia che porta gran parte delle produzioni in costume all’estero, i produttori Giussani & Schöttler hanno volutamente puntare nella costruzione di un set tutto italiano. Parlando di Napoli non si poteva ricreare un luogo così unico e incantevole, ispiratore delle più belle canzoni della tradizione italiana in nessun posto dell’Europa e del mondo. ARTISACHA Produzioni Cinematografiche unitamente alla Raifiction ha fortemente investito con mezzi propri per rendere questa fiction unica nel suo genere, proprio come è stata la vita di Giuseppe Moscati nella sua Napoli. La scelta del regista Giacomo Campiotti è stata una ottima intuizione di Sergio Giussani (oggi la Rai se lo coccola calorosamente), proprio per regalare uno stile epico e profondo alle immagini e alla sceneggiatura, il cui switching-endings ci fa assaporare emozioni molto intense. Per “fortuna” della produzione durante l’intensa vita di Moscati accadono diversi eventi catastrofici che abbiamo riprodotto con grande efficacia: l’eruzione del Vesuvio e il successivo terremoto sono state sfide eccezzionali che speriamo di aver riprodotto realisticamente nelle nostre riprese; l’epidemia di colera è uno dei momenti più toccanti del film che grazie agli effetti speciali scenotecnici e digitali siamo riusciti a rendere al massimo il senso di realismo di queste drammatiche situazioni. 10 L’interpretazione di Beppe Fiorello è feconda di emozioni, nello sguardo dell’attore, in quell’accennato sorriso di pace, si traguarda l’espressione del vero dottor Moscati. Il tono, più che scherzoso, può definirsi sorridente (ridentem dicere verum, quid vetat?). Moscati, infatti, non scherza, ma accompagna con un sorriso di grande umanità una cura che è sì "la migliore", ma non certo la più facile. Una cura che costa, che impegna, che crocifigge. Ormai quando si osservano la foto del vero dottore napoletano spuntano quasi per magia gli occhi di Giuseppe Fiorello, l’attore è riuscito ad impressionare la pellicola con la sua umanità infondendole un’anima. La miniserie ha vinto il premio “Maximo” nella categoria internazionale del Roma Fiction Fest come Miglior Prodotto e Migliore produzione che ha compensato nel morale il nostro sforzo economico e le lacrime degli spettatori al Festival che ci ha riempito d’emozioni il cuore… il cuore che guarisce! I Produttori Sergio Giussani & Giorgio Schöttler Artisacha Produzioni Cinematografiche 11 GIUSEPPE FIORELLO Cinema 2001 1999 1998 1998 1997 “Le tre mogli” “C’era un cinese in coma” “Il talento di Mr. Ripley” “ I fetentoni” “Ultimo Capodanno” regia regia regia regia regia M. Risi C. Verdone A. Minghella A. Di Robilant M. Risi regia regia regia regia regia regia regia regia regia regia A.Peyretti A. Bianchini C. Bonivento S. Reali A. Negrin A. Sironi L. Gasparini G. Albano Luigi Parisi S. Reali Televisione 2006 2005 2005 2005 2004 2003 2002 2001 1999 1998 “Joe Petrosino” “Il bambino sull’acqua” “Il grande Torino” “L’uomo sbagliato” “Il cuore nel pozzo” “Salvo D’Acquisto” “La guerra è finita” “Brancaccio” “Il morso del serpente” “Ultimo” Teatro 2004/03/02 “Delitto per delitto” regia A. Benvenuti 12 ETTORE BASSI Nasce a Bari nel 1970, all’età di dodici anni si appassiona ai giochi di prestigio e all'illusionismo imparandone tutti i segreti alla Scuola di magia del Circolo “Amici della magia” di Torino. Le sue prime esperienze di lavoro sono in questo campo come intrattenitore nei villaggi turistici di tutto il mondo. 2006 Televisione: “Nati Ieri“, protagonista con Sebastiano Somma e Vittoria Belvedere, 13 puntate per la regia di Paolo Genovese e Luca Miniero, Canale 5. 2005 Cinema: "Per non dimenticarti", regia M. Antonia Avati, protagonista. Televisione: "San Pietro", regia Giulio Base, ruolo Claudius, RAIUNO, “Giovanni Paolo II“, co-protagonista nel ruolo di Gapa, regia di John Kent Harrison, Canale 5. "TodesTunnel", regia Dominique O.Girard, ruolo Martin, Canale 5 "Carabinieri - Sotto copertura", ruolo: Capitano Andrea Ferri, mini serie diretta da Raffaele Mertes, Canale 5 "Carabinieri 4", protagonista nel ruolo del Maresciallo Andrea Ferri, Canale 5. 2004 Cinema: “Promessa d'amore", protagonista nel ruolo di Fabio, regia Ugo Fabrizio Giordani. Televisione: "Carabinieri 3", protagonista nel ruolo del Maresciallo ANDREA FERRI, Canale 5. 2003 Televisione: "Carabinieri 2 ", protagonista nel ruolo del Maresciallo ANDREA FERRI, Canale 5. 2002 Televisione: "Carabinieri", Protagonista nel ruolo del Maresciallo ANDREA FERRI, CANALE 5. “ Casa famiglia 2", Protagonista con Massimo Dapporto, RAIUNO. "Ma che domenica!" -La Banda dello Zecchino-, conduzione, RAIUNO 13 2001 Televisione: " Casa famiglia ", Protagonista con Massimo Dapporto, RAIUNO. "La banda dello Zecchino", conduzione, RAIUNO "Lo Zecchino d'oro-45° edizione", conduzione, RAIUNO "La festa della mamma",conduzione, RAIUNO "Concerto di primavera", conduzione, RAIUNO 2000 Televisione: "La banda dello Zecchino", conduzione, RAIUNO "Festa della mamma", conduzione, RAIUNO "Giornata mondiale della gioventù-Giubileo2000", da Tor Vergata, conduzione, RAIUNO e mondovisione "Lo Zecchino d'oro-44° edizione", conduzione, RAIUNO 1999 Cinema: "La regina degli scacchi", regia di Claudia Florio Teatro: "Uno sguardo dal ponte", commedia teatrale con Michele Placido, ruolo: Rodolfo Televisione: "Zap Zap", conduzione, TMC "Medico in famiglia", Protagonista di puntata, RAIUNO "La banda dello Zecchino", conduzione, RAIUNO "Lo Zecchino d'oro-43° edizione", conduzione, RAIUNO "Il maresciallo Rocca", Protagonista di puntata, RAIUNO "Zap Zap", conduzione, TMC 1997 Teatro: "Uno sguardo dal ponte”, commedia teatrale con Michele Placido, ruolo: Rodolfo Televisione: "Un posto al sole", RAITRE 1996 Teatro: "Uno sguardo dal ponte", commedia teatrale con Michele Placido, ruolo: Rodolfo Televisione: “ Zap Zap “, conduzione, TMC Campagna pubblicitaria Telecom 14 1995 Televisione: “Disney Club“, conduzione, RAIUNO “ I ragazzi del muretto 3 “, ruolo: Mitzi, RAIUNO Campagna pubblicitaria Telecom 1994 Televisione: Pippo Baudo lo vuole in "Tutti a casa", RAIUNO, per interpretare le storie che servono da spunto alla trasmissione. Campagna pubblicitaria Telecom 1993 Televisione. “ La banda dello Zecchino“, conduzione, RAIUNO “ Italian restaurant“, fiction RAIUNO 1992 Televisione: “ A casa nostra “, Rete 4 “Buon pomeriggio “, Rete 4 1991 Televisione: Viene scelto dalla RAI per condurre il gioco della Disney all’interno della trasmissione “Piacere Raiuno “, RAIUNO 15 KASIA SMUTNIAK Nata a Varsavia (Polonia) il 13/08/1979 Lingue parlate : polacco madrelingua ,inglese (ottimo), russo, italiano. CINEMA : 2006 “Che cosa c’è” regia di Peter Del Monte (Protagonista femminile) 2004 “Ora e per sempre” con Giorgio Albertazzi, Gioele Dix Regia di Vincenzo Verdecchi (Protagonista femminile) “Tredici a tavola” con Giancarlo Giannini Regia di Enrico Oldoini (Protagonista femminile) 2003 “Radio West” regia di Alessandro Valori (Protagonista femminile) con Piergiorgio Bellocchio 2002 “Haker” Regia Janusa Laorski 2000 “Al momento giusto” Regia G.Panariello (Protagonista femminile) FILM TV: 2006 “Carnera - The Walking Mountain” Canale 5 (Protagonista femminile) Regia di Renzo Martinelli “Questa è la mia Terra”, Canale 5 (Protagonista Femminile) Regia di Raffaele Mertes 2006 “La moglie cinese” regia di Antonello Grimaldi, Raiuno (Personaggio femminile principale) 2003 “Ultimo 3” regia di Michele Soavi con Raoul Bova, Canale 5 (Personaggio femm. principale). Campagne pubblicitarie: Testimonial TIM 16 GIACOMO CAMPIOTTI Giacomo Campiotti è nato a Varese l’8 luglio 1957. Si è laureato in Scienze dell’Educazione (Pedagogia). Ha lavorato diversi anni nel teatro di piazza, realizzando vari spettacoli in Italia e all’estero basati su macchinerie teatrali, fuochi d’artificio e lanci di mongolfiere. Tra questi ricordiamo il “Concerto di Primavera con macchinerie Barocche” del 1° maggio 1982 in Piazza del Popolo a Roma, che ha visto la partecipazione di oltre 100.000 persone. E’ stato assistente e poi aiuto regista di Mario Monicelli (Il marchese del Grillo, Speriamo che sia femmina). Per “Ipotesi Cinema”, la società di giovani autori creata da Ermanno Olmi, ha realizzato: “TRE DONNE” (25 min.) 1983 “LA BOMBA” (60 min.) 1985 “RITORNO DAL CINEMA” ( 15 min.) 1986 da un racconto di Cesare Zavattini. Questi lavori sono stati trasmessi da RAI 1 e hanno partecipato con successo a numerosi festival internazionali ( tra cui Rotterdam, Parigi, Annecy). Il film “Tre Donne” è tuttora utilizzato come videotesto didattico all’Università Sorbona di Parigi. Passa quindi al lungometraggio: “CORSA DI PRIMAVERA” (1990), presentato alla SETTIMANA DELLA CRITICA - FESTIVAL DI VENEZIA. E’ l’unico film italiano opera prima al Festival di Venezia nel 1991, dove ottiene un grande successo di pubblico e di critica. Vince molti premi tra cui: MIGLIOR FILM FESTIVAL INTERNAZIONALE DI GIFFONI PREMIO DEL PUBBLICO FESTIVAL DI ANNECY Partecipa al Festival Internazionale di Montpellier, Tolosa, Nizza, Parigi, Lione, Francoforte,Berlino, Bruxelles, Helsinki, Edimburgo, Mosca, Anversa. Los Angeles, Il Cairo, “COME DUE COCCODRILLI” (1994) con F. Bentivoglio, G. Giannini, V. Golino LOS ANGELES: GOLDEN GLOBE NOMINATED NICE NEWYORK 1994: BEST FILM LOCARNO: PREMIO GIURIA GIOVANI PREMIO ECUMENO DAVID DONATELLO a G. Giannini NASTRO D’ARGENTO miglior soggetto PREMIO DE SICA VILLERUPT: GRAN PREMIO DEL PUBBLICO e PREMIO GIURIA LAON PREMIO DELLA GIURIA INTERNAZIONALE 17 PREMIO DELLA GIURIA dell’unione francese film per l’infanzia e l’adolescenza MONS BELGIO FESTIVAL INTERNAZIONAL DU FILM D’AMOUR:PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA “IL TEMPO DELL’AMORE” (1999) con N. Regniere, J, Aubray, C. Hinds 17eme New York – AVIGNON FILM FESTIVAL: PRIX TOURNAGE EUROPEEN ANNECY: PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA Fuori concorso ai festival di: MONTPELLIER (soiree palmarès),TORONTO, CHICAGO, WASHINGTON, MOSCA, AMSTERDAM, BASTIA, KENT, ISTANBUL, GERMANIA, NEW YORK , LOS ANGELES e molti altri. “IL DOTTOR ZIVAGO” (2002) con Sam Neil, Keira Knightley, Hans Mathenson, Celia Imrie, Bill Paterson, Daniele Liotti. Tv movie di 4 ore prodotto da GRANADA TELEVISION LONDON in associazione con WGBH BOSTON E MEDIATRADE. BAFTA NOMINATED (oscar inglesi per la TV): miglior film miglior regista migliori costumi Il film è stato venduto in tutto il mondo dove sta ricevendo numerosi premi. In Italia è andato in onda su Canale 5 e ha ricevuto il PREMIO MAIANO 2003 PER IL MIGLIOR FILM TELEVISIVO. “AMORE E GUERRA” (2005) Miniserie in 2 puntate per Canale 5, con Daniele Liotti e Martina Stella. “MAI + COME PRIMA” (2005) Con Laura Chiatti, Pino Quartullo e Lunetta Savino. Ha girato vari videoclip (tra cui alcuni di Lucio Dalla) e spot pubblicitari in Italia e all’estero, alcuni dei quali premiati nei festival specializzati (tra cui quello di New York). 18