La brochure della rassegna - Provincia di Massa

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La brochure della rassegna - Provincia di Massa
REGIONE
TOSCANA
L'appuntamento segnato dalla giornata della
Memoria, deve rappresentare un'occasione
di natura istituzionale, prima ancora che
politica , per vedere accomunate tutte le forze:
i partiti, i movimenti e tutti i settori della Società.
Nel ricordo dell'Olocausto, nel rifiuto netto e
deciso di ogni forma di discriminazione e di
razzismo, nella testimonianza dei valori ancora
attuali ed irrinunciabili dell'antifascismo e
dell'Italia Repubblicana, nata dalla lotta di
Resistenza.
La celebrazione del 27 gennaio, giornata della
memoria votata dal Parlamento Italiano ci
spinge a ricordare i tanti cittadini ebrei e politici
che anche dal nostro paese, e, purtroppo
anche per mano di molti, troppi italiani, furono
deportati e annientati dalla brutale macchina
nazifascista.
E la nostra comune volontà, di continuare a
ripetere “mai più all’orrore”, ci porta ad
ascoltare le testimonianze dei sopravvissuti,
dei figli dei deportati e, attraverso l’arte, il
teatro, la musica ed ogni altro strumento che
possa creare cultura, a trasmettere una
concreta e forte “memoria” alle giovani
generazioni, affinchè si continui a meditare
e riflettere sul fatto che “questo è stato”.
Presidente del Consiglio
Aldo Mignani
Con la collaborazione:
Comune di Massa
Comune di Carrara
Comune di Bagnone
Organizzazione
Provincia di Massa Carrara
Presidenza del Consiglio
Servizi Cultura e Pubblica Istruzione
Telef. 0585/ 816616
E-Mail [email protected]
Comunità Montana della
Le iniziative del progetto " Mi chiamo …"
sono state ideate e curate dall’Ass.Culturale Semi Cattivi
Telef.339-6981617
E-Mail [email protected]
Associazione Comunità
Lunigiana
ANPI di Massa
Istituti Scolastici
ANED Milano
Ebraica di Firenze
Testimoni della Shoà
Il Presidente
Osvaldo Angeli
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Rodolfo Flego detto Rudi il rosso
Nato a Trieste nel 1914, nel 1942 si avvicinò come
simpatizzante del Partito Comunista ad Attilio Bari, militante
politico clandestino per il quale svolse volantinaggio
sovversivo. Nel 1943 entrò a far parte del gruppo GAP
attraverso la compagna Luigina Cataruzzi. Insieme a lei e
all’intero gruppo venne arrestato nel 1944 dietro segnalazione
di un poliziotto fascista infiltrato. Venne condotto a Dachau
dove venne impiegato come meccanico in una fabbrica di
motori., e grazie probabilmente alle sue capacità nella
fabbrica, evitò “l’impiccagione di Prosecco” nella quale
morirono dieci compagni del GAP. Liberato nel 1945 volle
riportare con sé a casa la propria divisa del campo di
concentramento: attualmente è esposta all’Istituto della
Resistenza di Carpi ed è stata da lui intitolata al nipote.
Giovanna Massariello Merzagora
Docente universitaria presso l’Università di Verona, è figlia
di Maria Arata – ex deportata a Ravensbrück – e nipote di
Emilio Arata – Segretario provinciale di Massa-Carrara fino
al 1926, quando si allontanò perché socialista. E’ membro
del Comitato Internazionale di Ravensbrück e consigliere
all’interno dell’Aned (Associazione Nazionale Ex Deportati)
di Milano con il quale ha collaborato alla realizzazione della
versione italiana del documentario “Erinnern an Ravensbrück”
di Loretta Walz (1995). La madre Maria Arata è autrice del
libro testimonianza “Il ponte dei corvi - diario di una deportata
a Ravensbrück” (Mursia, 2005). Maria, giovane insegnante,
partecipò alla Resistenza a Milano svolgendo propaganda
illegale e organizzando rifornimenti per i partigiani. Arrestata
con il suo gruppo politico nel 1944, fu deportata nel lager
femminile di Ravensbrück. Morì nel 1975 poco dopo aver
concluso la stesura del proprio diario.
Lica Steiner
Nata nel 1914 a Milano, risiede a Milano. Scampata alla
strage di Meina sul lago Maggiore, nella quale vennero
uccisi il padre e due cugini da un gruppo di S.S., continuò
a fare la radio-staffetta partigiana e a lottare per il movimento
della Resistenza insieme al marito Albe Steiner,
successivamente affermatosi come famoso grafico ed esperto
in comunicazione visiva.
Mario Fineschi
Residente a Firenze, rappresentate della Comunità ebraica
di Firenze, si occupa della trasmissione della Memoria per
la propria comunità.
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MASSA - 27 Gennaio
Palazzo Ducale, ore 16,30
Consiglio straordinario aperto
In apertura verrà proiettato il video realizzato dagli studenti
dell’ITI “Meucci” di Massa in occasione della visita nel campo
di sterminio di Auschwitz
Testimonianze
Mario Fineschi, Rodolfo Flego, Marcella Tedeschi, Lica
Steiner, Giovanna Massariello Merzagora, Roberto Torre
Sala degli Specchi, ore 18.00 - Inaugurazione
Lo Sterminio in Europa
Mostra storica
Anna Steiner e Valentina Fogher
Sala degli Svizzeri ore 18.30 - Inaugurazione
R-(Esistenze). Il passaggio della staffetta. Immagini
e voci di donne della Resistenza
Mostra storico-didattica
G.Bernardini e I.Franciosi
CARRARA - 27 Gennaio
Teatro Animosi ore 21,30
IL Cabaret Feroce
Spettacolo teatrale ideato e diretto da Franco Rossi,
Presidente dell'Associazione Culturale Semi Cattivi
MASSA - 28 gennaio
Teatro dei Servi, ore 18.00
Il Cabaret Feroce
Spettacolo Teatrale rivolto agli studenti degli Istituti
scolastici Superiori
Shlomo Venezia
Nato a Salonicco, risiede a Roma. Fu arrestato ad Atene nel marzo
del 1944, deportato ad Auschwitz-Birkenau e impiegato nelle
squadre dei cosiddetti Sonderkommando, i prigionieri con il compito
di eliminare i corpi delle persone uccise nella camere a gas e di
spogliare i cadaveri di ogni “cosa umana” (capelli, denti…) prima
dei forni crematori. Il 7 ottobre 1943 partecipò ad una delle poche
rivolte organizzate in un campo di concentramento e riuscì ad
evitare la repressione delle guardie. Nel gennaio 1945 fu condotto
– e scampò alla morte – alla “marcia della morte” verso Mauthausen.
Dopo la Liberazione, nel maggio 1945, Shlomo Venezia fu ricoverato
in un sanatorio per ex deportati a Merano e lì rimase per quattro
anni per problemi ai polmoni. A questo ricoverò seguirono altri tre
anni di convalescenza e molti anni nei quali Shlomo Venezia non
volle raccontare della propria esperienza. Dal 1992 ha deciso di
testimoniarla alle nuove generazioni.
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Teatro dei Servi Ore 19.00
Testimonianze
Rodolfo Flego, Lica Steiner, Anna Marcella Tedeschi. Giovanna
Massariello Merzagora Mario Fineschi
Teatro dei Servi Ore 21.30
Il Cabaret Feroce
CARRARA - 30 gennaio
Teatro Animosi - Ore 10.00
Il Cabaret Feroce
Spettacolo Teatrale rivolto agli studenti degli Istituti scolastici
Superiori
Teatro Animosi - Ore11.00
Testimonianze
Shlomo Venezia, Bice e Luisa Parodi, Federico Benadi
BAGNONE - 31 Gennaio
Teatro Quartieri - Ore 10.00
Il Cabaret Feroce
Spettacolo Teatrale rivolto agli studenti degli Istituti scolastici
Superiori
Teatro Quartieri - Ore11.00
Testimonianze
Bianca Mori Paganini, Marcello Orsetti, Arnaldo Righetti
Teatro Quartieri Ore 21.00
Il Cabaret Feroce
Spettacolo Teatrale
Tutti gli incontri con gli Istituti Superiori saranno introdotti da
Stefania Gatti e da alcuni giornalisti della rivista mensile Diario
Bice e Maria Luisa Parodi
Bice e Maria Luisa nel 2002 inviano il manoscritto della madre Piera
Sonnino, ebrea scampata alla deportazione, alla redazione della rivista
Diario che lo pubblica sul numero speciale dedicato alla Memoria nel
gennaio 2003. Il diario, edito dal Saggiatore nel 2005 con il titolo “Questo
è stato”, è stato il testo ispiratore dello spettacolo teatrale “Il cabaret
feroce” e del progetto “Mi chiamo….”. Piera Sonnino, nata a Portici
(Na) nel 1922, visse a Genova fino all’ottobre del 1944, momento
dell’arresto da parte dei nazi-fascisti di tutta la famiglia. Venne portata
prima alle carceri di Marassi a Genova, poi smistata ad AuschwitzBirkenau, per essere condotta a Belsen, a Braunschweig ed infine a
Bendorf. E’ l’unica superstite dell’intera famiglia, composta dai genitori,
altre due sorelle e tre fratelli. Una volta liberata, dopo le prime cure,
tornò in Italia, ma arrivò a Genova solo nel 1950 dopo cinque anni e
mezzo in clinica. Nel febbraio del 1998 accettò di farsi intervistare per
il progetto di Steven Spielberg, Survivors of the Shoah.
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Federico Benadì
Nato a Firenze nel 1924, residente a Firenze, è membro
della Comunità Ebraica di Firenze. In seguito alle leggi razziali
venne espulso nel 1938 dal Liceo Scientifico L. Da Vinci di
Firenze, ma continuò gli studi privatamente e frequentando
corsi organizzati dalle Comunità Ebraiche di Firenze e di
Roma, tenuti da professori illustri a loro volta espulsi dalle
scuole pubbliche. Dopo l’8 settembre 1943 fu costretto a
“darsi alla macchia” fino all’agosto 1944 per non essere
catturato dall’esercito tedesco, prima nelle campagne di
Siena e poi a Firenze. Successivamente riuscì a laurearsi
come ingegnere all’età di 24 anni.
Anna Marcella Tedeschi
Nata a Parma nel 1923, nel giugno del 1938 in seguito alle
leggi ebraiche venne espulsa dal Liceo Classico Manzoni di
Milano. Il padre, sebbene espulso dall’università, ricevette
l’aiuto di molti illustri amici: il senatore Ruffini, Jemolo e
Calamandrei. Anna Marcella si trasferì prima a Ferrara nel
1942 e successivamente, nell’ottobre del 1943, a Roma
dietro invito dell’amico di famiglia professor Arturo Carlo
Jemolo. Anna Marcella, con la famiglia, rimase ospite a casa
Jemolo, da dove assistette all’arrivo degli americani. E’
testimone dell’aiuto dei cosiddetti “giusti”.
Bianca Mori Paganini
Nata a La Spezia nel 1922, residente a La Spezia, fa parte
dell’Aned (Associazione Nazionale Ex Deportati) di La
Spezia e del Comitato Internazionale di Ravensbrück. Venne
arrestata nel luglio del 1944 con la madre, la sorella e un
fratello per sostegno al movimento partigiano. Le donne
vennero tutte deportata prima a Bolzano poi a Ravensbrück,
dove la madre morì. Insieme alla sorella, lavorò dentro la
Siemens e poi nella fabbrica di sartoria del campo di
Ravensbrück. Nell’aprile del 1945 il campo venne liberato
dall’Armata Rossa ma Bianca riuscì a tornare in Italia solo
a settembre dello stesso anno. Una sua intervista – accanto
a quella di Liliana Segre, anche lei deportata nello stesso
campo - è presente nella versione italiana del filmato
documentario “Erinnern an Ravensbrück” di Loretta Walz
(1995). Con lei saranno presenti
Marcello Orsetti ed Arnaldo Rigetti, entrambi figli di ex
deportati dal campo di e membri dell’Aned di La Spezia.