Ospedali a 5 stelle
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Ospedali a 5 stelle
L’équipe di ginecologia e ostetricia del Morgagni Pierantoni di Forlì, definito “ospedale amico delle donne” dall’Osservatorio per la salute femminile. OSPEDALI A 5 STELLE scatola nera in CHIRURGIA Come quella degli aerei, registra tutte le fasi di un intervento e tutela il paziente da errori e abusi. L’abbiamo trovata a Forlì. E non è stata l’unica sorpresa del nostro viaggio in tre strutture (sconosciute ai più) di eccellenza sanitaria. Pubblica e virtuosa di Emanuela Zuccalà foto Giulio Sarchiola S e nelle sale operatorie della clinica milanese Santa Rita ci fosse stata una scatola nera come quella degli aerei, i medici ora sotto inchiesta non potrebbero dichiararsi innocenti dopo aver giocato sporco sulla pelle dei pazienti. La scatola nera che registra ogni istante dell’operazione e tutela il malato da errori e abusi è più efficace delle intercettazioni telefoniche e non è fantascienza: sta per fare il suo ingresso nell’ospedale Morgagni Pierantoni di Forlì, una delle tre eccellenze sanitarie italiane che vi presentiamo in queste pagine. Perché nonostante lo scandalo del Santa Rita, le morti sospette a Vibo Valentia, lo scambio di Tac al Sant’Orsola di Bologna, il protossido d’azoto che ha ucciso otto ricoverati in un ospedale pugliese e infine l’ultimo rapporto del Tribunale per i diritti del malato da cui emerge un divario troppo evidente tra Nord e Sud, il nostro resta tra i sistemi sanitari migliori d’Europa. Secondo, dopo quello francese: lo dice l’Organizzazione mondiale della sanità. Ed esistono ospedali pubblici, senza fondazioni né università alle spalle, che funzionano sorprendentemente bene, hanno bilanci in attivo grazie a un uso massiccio della tecnologia che fa risparmiare in personale e farmaci, assicurano degenze brevi e assistenza domiciliare, sono organizzati non più per reparti ma per “intensità di cura”: il paziente non trasmigra da un padiglione all’altro ma sono infermieri e medici a seguire lui. Non più primari-capi bottega: tutto ruota intorno al malato, come logica vorrebbe ovunque. Ne abbiamo visitate tre, di queste semi-ignote eccellenze di provincia: a Forlì, Lido di Camaiore e Asti. Strutture polispecialistiche e nuove, contro il 58 per cento degli ospedali italiani costruiti prima del secondo conflitto mondiale. iO 28 giugno 2008 57 OSPEDALI A 5 STELLE L’équipe di otorino dell’ospedale di Forlì (foto sotto). Il primario, Claudio Vicini (al centro nella foto) è l’inventore della “scatola nera” per le sale operatorie. OSPEDALE MORGAGNI PIERANTONI, Forlì Inaugurato il 17 gennaio 2004 Bacino d’utenza: 15 comuni, 160mila abitanti. Posti letto: 650. Personale: 2.500 dipendenti, di cui 350 tra medici e biologi. Liste d’attesa: al 95% in media con i parametri regionali. Bilancio 2007: 350 milioni di euro. Eccellenze mediche: chirurgia dei disturbi respiratori nel sonno, terapia delle malattie polmonari rare, senologia, gastroenterologia. Eccellenze tecnologiche: automazione nella distribuzione dei farmaci, chirurgia robotica, ecografi endobronchiali di ultima generazione. Rispetto dell’ambiente: pulizie con speciali panni in microfibra che fanno risparmiare acqua. La novità di quest’anno: la “scatola nera” in sala operatoria. Ci è piaciuto: le quattro sale parto arredate come stanze d’hotel e il taxi-bed, la barella che non si spinge ma si pilota da una consolle. Non ci è piaciuto: il cibo della mensa. 58 28 giugno 2008 iO Novità assoluta per l’Italia, la scatola nera in sala operatoria sarà sperimentata qui da luglio: oltre a dare più garanzie al paziente, permetterà ai chirurghi di leggere a ritroso l’intervento per raffinare la prassi. Il nuovo software, adattato dall’ingegneria aeronautica, ha un inventore che nel tempo libero pilota velivoli: il primario di otorinolaringoiatria Claudio Vicini, lo stesso specialista che fa di questo ospedale il riferimento nazionale per la cura dei disturbi respiratori nel sonno: «Una percentuale dal 2 al 4 per cento degli adulti soffre di apnee notturne» spiega «che aumentano i rischi di malattie cardiocircolatorie e compromettono la vigilanza causando incidenti stradali e domestici». Inoltre, per il suo percorso di prevenzione e cura del tumore al seno, il centro romagnolo è uno dei 34 in Italia ad aver ricevuto dall’Osservatorio per la salute femminile il “bollino rosa” di ospedale amico delle donne. Ed è spesso citato come esempio d’avanguardia per la somministrazione monodose dei medicinali con un processo automatizzato: dalla prescrizione medica direttamente al palmare dell’infermiere e poi al braccialetto elettronico del paziente che contiene la sua storia terapeutica, per terminare nella farmacia dove una macchina taglia i blister in singole dosi e le invia al reparto. Eliminando errori, dimenticanze e sprechi: la spesa farmaceutica, qui, è diminuita del 20 per cento. OSPEDALI A 5 STELLE OSPEDALE VERSILIA, Lido di Camaiore (Lucca) Inaugurato il 12 giugno 2002 Bacino d’utenza: 7 comuni, 165mila abitanti (il triplo in estate). Posti letto: 500. Personale: 1.800 dipendenti, di cui 340 medici. Liste d’attesa: 15 giorni per esami diagnostici e visite specialistiche. Bilancio 2007: 260 milioni di euro. Eccellenze mediche: riabilitazione dopo gravi traumi cranici, urologia, procreazione assistita. Eccellenze tecnologiche: Tac 64 slide per la diagnosi cardiologica dei vasi; Mit-Manus per la riabilitazione degli arti superiori; trasporto automatizzato di esami clinici e farmaci. Rispetto dell’ambiente: impianti fotovoltaici e pannelli solari. La novità di quest’anno: riabilitazione delle corde vocali. Ci è piaciuto: l’asilo nido comunale all’interno dell’ospedale e la televisione satellitare in ogni camera a 2 euro al giorno. Non ci è piaciuto: le cartelle cliniche sono ancora cartacee e non digitali. Atrio ampio e luminoso, negozi al piano alto, edificio in cotto e ringhiere blu, immerso in un parco, a due passi dalla costa ma costruito con criteri ecocompatibili. L’ospedale Versilia spicca per la riabilitazione dopo gravi traumi, il cosiddetto “codice 75”. È fra i pochi ospedali d’Europa a sperimentare il Mit-Manus, un braccio meccanico dotato di sensori che fa riacquistare funzionalità alla mano dopo un’emiparesi da ictus, messo a punto dal Mit di Boston e dalla Scuola Sant’Anna di Pisa. «Ci siamo collegati con la Stazione spaziale internazionale per studiare i movimenti della mano in assenza di gravità» aggiunge il direttore Giancarlo Sassoli, che tiene I TOP 10 a precisare di non essere un lottizzato della politica e DELLA SANITÀ racconta la recente convocazione in Senato, insieme IN EUROPA a tre ospedali più noti del suo, per un altro punto di forza del Versilia: «L’attività intramoenia dei medici: da tempo l’abbiamo ricondotta interamente dentro l’ospedale». Qui materiali, farmaci, cartelle cliniche e pasti si muovono su piattaforme automatiche e cassette che scorrono sui soffitti, per risparmiare sul personale ausiliario, «e con la divisione per intensità di 1 Francia cura organizziamo meglio il lavoro degli infermieri». 2 Italia Il pronto soccorso pediatrico 24 ore su 24 tranquilliz3 Spagna za i villeggianti estivi. E la procreazione assistita van4 Austria ta una percentuale di successo del 30 per cento. 5 Norvegia Un reparto dell’ospedale di Lido di Camaiore. Serve un bacino d’utenza di 165mila abitanti, che d’estate triplica. 60 28 giugno 2008 iO 6 Portogallo 7 Grecia 8 Lussemburgo 9 Olanda 10 Regno Unito SPESA (IN % SUL PIL) PER LA SANITÀ PUBBLICA 8,7% Italia 10.5% Francia 10,9% Germania 11,2% Svizzera OSPEDALI A 5 STELLE La hall dell’ospedale Cardinal Massaia di Asti. Sotto, il primario Bartolomeo Marino con il caposala Guido Rusco. È l’unico d’Italia “a piazza”: un’imponente architettura (500mila metri cubi, 300 locali in toni pastello, grandi finestre e ambienti quasi da hotel) con due blocchi affacciati su una piazza dove si tengono concerti e mostre ma soprattutto ci sono consultori e laboratori, si prenotano visite domiciliari, si organizzano campagne di prevenzione sanitaria. «In Nord Europa molti ospedali sono costruiti sull’idea di uno spazio di socialità anche nella malattia» dice il direttore della Asl da cui dipende il Cardinal Massaia, Luigi Robino. Struttura a parte (talmente grande che pazienti e familiari hanno a disposizione auto elettriche), questo è tra i 12 centri di riferimento italiani per l’oncologia, rinomato anche per la cura delle aritmie (il primario di cardiologia, Fiorenzo Gaita, è stato un pioniere), ed è fra i pochi con camere a pressione negativa per ricoverare in sicurezza i malati di tubercolosi. Quanto alle visite specialistiche, si sperimenta il “tempo zero” a partire dalla cardiologia: prima la lista d’attesa era di un mese, adesso di poche ore. La centrale di sterilizzazione automatizzata garantisce l’igiene. E anche i sotterranei, dove capitiamo per caso, sono lindi come le sale operatorie.O OSPEDALE CARDINAL MASSAIA, Bacino d’utenza: 106 comuni, 200mila abitanti. Posti letto: progettato per 600, ne ha in funzione 480. Personale: 2.213 dipendenti, di cui 394 tra medici e veterinari. Liste d’attesa: in media con i parametri regionali. Bilancio 2007: 360 milioni di euro. Eccellenze mediche: oncologia, cardiologia (cura delle aritmie), ginecologia, terapia della tubercolosi. Eccellenze tecnologiche: radiodiagnostica digitale, trasporti interni automatizzati, centrale di sterilizzazione. Rispetto dell’ambiente: progetto di usare biocombustibile per i trasporti. La novità di quest’anno: prodotti tipici locali per tutti i pasti. Ci è piaciuto: il negozio di parrucchiere che fa anche servizio nei reparti e la fetta di torta offerta dopo i prelievi del sangue. Non ci è piaciuto: ci sono ancora lavori in corso. Il servizio è dell’agenzia Contrasto Asti Inaugurato il 22 dicembre 2004