flora ferroviaria - Bellinzona Turismo

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flora ferroviaria - Bellinzona Turismo
FLORA FERROVIARIA
MATILDE BERETTA
Ci sono fiori che crescono ai bordi delle strade,
tra i muri a secco, fiori che nascono dalle crepe
dell’asfalto e crescono in luoghi che nemmeno
riusciamo ad immaginarci. Hanno una forza
interiore che li porta a combattere innumerevoli
difficoltà, come quelle che malgrado l’inquinamento riescono a vivere addirittura a lato delle
autostrade o ai margini dei marciapiedi. Sono
habitat inconsueti che ai nostri occhi catturano
l’attenzione e alla nostra mente sono difficili da
comprendere.
Poi ci sono quei fiori che ancora di più ci trasmettono messaggi chiari, sono quei fiori in
cui il terreno emana vibrazioni, ciò che li rende
ancor più forti e resistenti. Nascono da semi
caduti da treni merci e depositati attorno ai
binari. La flora ferroviaria è un mondo a sé,
caratterizzata da elementi forti come il ferro in
contrapposizione a quelli fragili e delicati del
fiore.
Questo progetto propone una visione personale
del mio viaggio ai lati dei binari del treno e nasce
da un’esperienza che ho vissuto in passato e che
rimarrà sempre in me. Mi sono ispirata al libro
intitolato “Flora ferroviaria“ di Ernesto Schick,
che è stato regalato a mio papà durante lo sciopero delle Officine di Bellinzona. Sono figlia di un
operaio ed è per questo che l’esperienza vissuta
allora ha avuto per me un forte significato.
L’idea si è sviluppata negli anni, il tema riguardante la flora ferroviaria mi ha sempre incuriosita e affascinata. Come i papaveri che crescono
ai margini di una linea ferroviaria e che con
il loro modo di essere ci trasmettono un forte
impatto, ho scelto di utilizzare materie ed elementi diversi in contrasto fra loro che possiamo
trovare nei paesaggi che percorriamo. Ho usato
la pittura per esprimere la sensibilità di queste
erbe fragili e allo stesso tempo resistenti. Ho
scelto come supporto delle lastre di ferro che ho
recuperato dall’officina e le ho fatte arrugginire
lentamente: è un procedimento che può essere
paragonato al passare del tempo. La pittura è
stata stesa su questo fondo utilizzando una tecnica che cerca di evidenziare l’effetto di vibrazione sulle foglie e sui fiori.
Come scrive Ernesto Schick nel suo libro sono
piante viaggiatrici clandestine: “La flora ferroviaria è composta da un pot pourri di piante
dalle più disparate origini e storie di vita. Come
i viaggiatori che si incontrano sui marciapiedi
delle stazioni, anche le piante che crescono tra i
binari provengono da ogni angolo del pianeta”.
indigene Tsostil e Tseltal. Rientrata in patria,
nel 2012 è animatrice presso il Centro giovani
Pro Juventute di Dongio; nel 2013 tiene un corso
di pittura con bambini delle Scuole elementari di
Acquarossa. Nel gennaio 2015 segue un corso intensivo di disegno e tecniche pittoriche dei fiori
presso l’Accademia del Giglio a Firenze.
Matilde Beretta, residente ad Acquarossa dove è
cresciuta, è nata nel 1991. Dal 2006 frequenta lo
CSIA (Centro scolastico per le industrie artistiche) di Lugano, ottenendo nel 2010 la maturità
professionale artistica integrata in Tecnologia
tessile con attestato di capacità federale. Nel
2009 svolge uno stage di Tecnologia Tessile a Parigi presso l’atelier Elysèe Tendance. Nel 2011 si
reca in Spagna, a Cadice, dove segue un corso intensivo di spagnolo: con questo bagaglio linguistico da febbraio ad aprile 2012 si reca a San Cristobal de las Casas in Messico, per svolgere un
pratica presso la Cooperativa tessile delle donne
Tra gli scopi della Fondazione Elisa e Titta Ratti
vi è anche quello di promuovere la cultura artistica nella valli superiori del Ticino “sostenendo
giovani artisti, pubblicazioni e manifestazioni
loro dedicate”. Questa disposizione statutaria
non nasce a caso: chi ha voluto e creato la Fondazione non poteva certo dimenticare la benevola
disponibilità, la generosa sensibilità, l’amabile
accoglienza che Titta Ratti ebbe sempre nei confronti di tutti coloro che intraprendevano una
carriera artistica o creativa. Si è così deciso di
avviare una manifestazione denominata Promozione giovane arte che, seguendo un ritmo
regolare, inviterà giovani artisti della regione
Tre Valli a esporre le proprie opere tra le mura
dell’Atelier Titta Ratti di Malvaglia.
Quest’anno la scelta è caduta su Matilde Beretta
di Acquarossa, giovane creativa formatasi presso il CSIA (il benemerito Centro scolastico per
le industrie artistiche) di Lugano e poi a Parigi
come disegnatrice tessile. Come dimostrano
taluni tratti del suo pur breve curriculum (il
soggiorno messicano, il lavoro decorativo presso
una case per anziani), Beretta è una giovane attenta alla dimensione sociale del suo lavoro che
non può essere rinchiuso nell’intimità della sfera
personale. Delle esperienze estetiche e decorative devono poter fruire il maggior numero di
persone, e non solamente per ragioni di giustizia
MOSTRA
DAL 31 OTTOBRE
AL 29 NOVEMBRE 2015
VERNISSAGE
SABATO 31 OTTOBRE 2015
DALLE 17.30
PRESSO
FONDAZIONE
ELISA E TITTA RATTI
MALVAGLIA
ORARI D'APERTURA
MERCOLEDÌI
DALLE 17.00 ALLE 20.00
SABATO E DOMENICA
DALLE 14.00 ALLE 17.30
Esposizioni
Da ottobre 2013 a marzo 2014 “LA FLOR DE LA
PALABRA” presso Atelier Marco Turco, Locarno
Da dicembre 2013 a gennaio 2014 selezionata
esposizione concorso giovani artisti 2013
Fondazione Gino e Gianna Macconi e comune di
Chiasso presso lo Spazio Officina
Da ottobre a novembre 2014 “FLORA FERROVIARIA” esposizione evento presso il
negozio di Fiori Rosselli a Cadenazzo
Opere
Decorazioni “Giardini tropicali” Casa anziani
Giardino, Chiasso
ma perché l’arte e la cultura migliorano il clima
e l’aria del nostro piccolo mondo.
Matilde Beretta presenta alcune lastre di acciaio
brunito e lavorato su cui sono raffigurati, con
freschezza e immediatezza, il piccolo mondo
vegetale, gli umili fiori e le erbe che crescono ai
margini delle autostrade, delle strade, delle linee ferroviarie: da qui nasce il titolo dell’esposizione, “Flora ferroviaria”, peraltro direttamente
ispirato a un omonimo delizioso volumetto scientifico dal botanico Ernesto Schick, che descrisse
e pubblicò l’erbario che cresceva e attecchiva tra
mille stenti nel velenoso paesaggio della stazione internazionale di Chiasso. Fiori e erbe non
sono soggetti semplicemente decorativi, come è
frequente in questo periodo dove tutti (ma proprio tutti!) si proclamano ecologisti, naturalisti
e naturisti, vegetariani e vegetalisti . Sono i fiori
e le erbe tenaci, operaie e migranti che sfidano
le nostre abitudini e la nostra epoca: e come tali
vanno pensati e rispettati.
FONDAZIONE ELISA E TITTA RATTI
SERRAVALLE