mostra 140anni - Azione Cattolica Verona
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mostra 140anni - Azione Cattolica Verona
Storia dell’Azione Cattolica di Verona – 1 (1868 / 1915) 1846: elezione di Pio IX 1848: Pio IX fugge da Roma dove viene istituita la Repubblica 1849: i francesi riconquistano Roma ed il Papa (1850) vi rientra 1850 1854, 7 Dicembre: Pio IX proclama il dogma dell‘Immacolata Concezione 1860 1859 – 1860: il regno di Savoia annette prima Bologna e poi, vincendo la battaglia di Castelfidardo, le Marche e l’Umbria dello Stato Pontificio 1868, 2 Maggio: Pio IX approva la Società della Gioventù Cattolica Italiana L’unificazione nazionale si scontra con la presenza dello Stato Pontificio. Dissidi, fratture, conflitti di coscienza: il mondo cattolico è conteso tra appartenenza religiosa e civile e sottoposto ad una forte pressione. L’anticlericalismo è diffuso, anche tra molti protagonisti dell’unificazione. Il nuovo parlamento italiano sancisce la fine del potere temporale del Papa ed ostacola la presenza dei cattolici nella società: istruzione media e superiore laicizzata, collegi ecclesiastici chiusi, ordini educativi spogliati di beni, dispersi o vessati dalla polizia Il nuovo stato e la fedeltà ad esso non è comunque in discussione 1868: NASCE LA SOCIETA’ DELLA GIOVENTU’ CATTOLICA ITALIANA. Papa Pio IX approva l’associazione che Mario Fani e Giovanni Acquaderni avevano fondato l’anno precedente. E’ il primo nucleo dell’Azione Cattolica. Obiettivo (statuto, art 2): “formare tutti gli individui che vi appartengono ad uno spirito franco e coraggioso, di professare pubblicamente la loro cattolica religione”. Motto: “preghiera , azione, sacrificio” Per i soci, quattro “doveri”: -devozione alla Santa Sede (ecclesialità) -studio della religione (formazione e catechesi) -vita cristiana (testimonianza) -esercizio della carità (soccorso ai bisognosi, anche attraverso nuove opere) L’associazione si diffonde attraverso la costituzione di circoli parrocchiali 1861, Verona: Luigi di Canossa viene nominato Vescovo, vi rimane fino al 1900 1867, Verona: all’indomani dell’annessione del Veneto al Regno d’Italia un gruppo di “giovinastri” con la connivenza della nuova autorità pubblica liberale profana la processione del Corpus Domini Si reagisce: -il Vescovo Luigi di Canossa sollecita i fedeli all’azione per la difesa del paese e della religione: “fare mostra di civile e cattolico coraggio è una necessità in un paese costituzionale e oggidì deve essere un dovere per chiunque crede nella nostra religione” -nelle strade si urla “Viva l’Austria, morte ai signori, evviva la religione” La partecipazione dei fedeli alla vita pubblica diventa dovere morale : sorgono numerose e svariate forme associative: Società di San Vincenzo, Obolo di San Pietro, Società degli interessi Cattolici, Società delle donne Cattoliche … I giovani danno vita al CIRCOLO DI SAN ZENO DELLA GIOVENTU’ CATTOLICA con prime ramificazioni extraurbane a Soave, Lonato, Valeggio, … 1869, 7 Dicembre - si apre il Concilio Vaticano I, poi sospeso nel luglio 1870. Nel corso dei lavori si sancisce il dogma dell’infallibilità del Papa in materia di fede e di morale (“ex cathedra”). 1870 1870: l’esercito piemontese occupa Roma, il Papa Pio IX da re diventa suddito, si ritira nel Vaticano e si proclama prigioniero. Mario Fani Giovanni Acquaderni 1871: il parlamento italiano promulga la Legge delle Guarantigie che stabilisce, unilateralmente, i diritti ed i doveri del Papa. Pio IX non accetta la legge 1874: in protesta contro l’occupazione dello stato pontificio, si afferma il “non expedit”: “non è conveniente” che i cattolici partecipino alle elezioni politiche (nazionali) operando invece attivamente in quelle amministrative (locali). 1878: Papa Pio IX muore a Roma, gli succede Gioacchino Pecci, Papa Leone XIII. 1875: NASCE L’OPERA DEI CONGRESSI La miriade di associazioni sorte in campo mutualistico, assistenziale, della stampa e dell’educazione richiede un collegamento. La Gioventù Cattolica convoca a Venezia (1874) il primo congresso dei cattolici. Nel II Congresso, a Firenze (1875), si dà vita alla “Opera dei Congressi e dei Comitati Cattolici”, strutturata a tutti i livelli: nazionale, regionale, diocesano, parrocchiale. I congressi si succedono fino al 1903. Nel 1904 l’Opera dei Congressi è sciolta. 1870, Verona: il fratello del Vescovo, Ottavio di Canossa, rinuncia, come segno di protesta contro l’occupazione dello stato pontificio, al seggio parlamentare. 1880, Verona: dopo una fase di sperimentazione, nascono il Comitato diocesano ed i comitati parrocchiali dell’Opera dei Congressi. Nel 1883 i comitati (opere parrocchiali, caritative, assistenziali, devozioni, stampa, elezioni amministrative) sono presenti nel 70% delle Parrocchie Da tali comitati sorgono e si sviluppano nuove realtà: Opere parrocchiali, ivi compresi i circoli della GIOVENTU’ CATTOLICA Nel 18967 viene fondata la Banca Mutua Popolare di Verona A partire dal 1892 le Casse Rurali (circa un centinaio a fine secolo)e i magazzini cooperativi per acquisti collettivi, il tutto sostenuto dal 1895 dalla Banca Cattolica di Verona 1880 Primo congresso dei cattolici italiani 1890 1891: Leone XIII promulga l’enciclica “Rerum Novarum” la Chiesa prende per la prima volta posizione sulle questioni sociali fondando la moderna dottrina sociale della chiesa. 1895: NASCE LA FUCI – Nel corso del XIV Congresso, viene costituita la Federazione Universitaria Cattolici Italiani (FUCI) animata da Don Romolo Murri. Impegni peculiari: il confronto con la cultura corrente e l'impegno nell'ambito sociale. Diffusione della buona stampa e giornali: “Riposo domenicale” (1872-77), poi “Verona Fedele”… “Corriere di Verona” (1883-86) Dal 1897 “Bollettino delle associazioni cattoliche veronesi”, poi “Il Lavoro” (190121), poi, per la separazione tra l’anima della Gioventù Cattolica e quella politica, “Idea Giovanile” ( 1921 – 46) per la prima ed “Il Corriere del Mattino” (1915-26) per la seconda. “Idea Giovanile” diviene poi “Verona Fedele” (1946 - …) Piccole società interparrocchiali di assicurazione di bestiame e contro la grandine Nel 1896 viene fondata la Società Cattolica di Assicurazione a raggio nazionale Unioni del Lavoro ed Unioni Rurali d’impronta sindacale La struttura dell’Opera dei Congressi si diffonde rapidamente, ma non realizza l’unità desiderata. I dissidi del Comitato Permanente rispecchiano i problemi del mondo cattolico: la “questione romana” rimasta aperta, la partecipazione o meno all’azione politica, inibita dal non expedit, l’opportunità o meno di un partito politico. Trai problemi anche il parallelismo con la Gioventù Cattolica 1904: Papa Pio X scioglie l'Opera dei Congressi “deplorando gli effetti della mancanza di concordia e di unità di propositi nella direzione dell’Opera …per provvedere più efficacemente alle attuali esigenze dell’azione cattolica …” L’anno successivo riforma le linee e l’organizzazione della “azione cattolica”. 1900 1905: RIFORMA DEL MOVIMENTO CATTOLICO DI PIO X Quattro associazioni con specifici ambiti di attività: -Unione Popolare Cattolica Italiana, organizzazione e coordinamento -Unione Cattolica Italiana delle Associazioni Elettorali, ambito politico -Unione Cattolica Italiana delle Istituzioni Economiche e Sociali, ambito economico- sociale -Società della Gioventù Cattolica, ambito formativo-religioso 1908: si costituisce la Direzione Generale dell’Azione Cattolica Italiana composta dalle presidenze delle quattro associazioni. Per la prima volta il termine “azione cattolica” diviene denominazione associativa 1909: NASCE L’UNIONE DONNE 1907: si tiene il primo convegno femminile cattolico a livello nazionale 1909: Papa Pio X approva l’Unione fra le Donne Cattoliche d’Italia, affidata a Maria Cristina Giustiniani Bandini. 1913: 750 comitati cittadini (l’Unione non opera a livello parrocchiale) e 35.000 socie 1893: “Verona Fedele”, giornale cattolico, commenta “dal 1868 al 1875 i Circoli della Gioventù Cattolica avevano realizzato un’attività straordinaria. Poi, che cosa sia nato [loro assorbimento nell’Opera dei Congressi] noi non lo vogliamo indagare; ma è certo che si dovettero rinchiudere nel loro guscio e molti oggi si limitano a pubblicare qualche circolare” 1900: Bartolomeo Bacilieri succede al Vescovo Canossa e rimane Vescovo di Verona fino alla sua morte (1923) 1907, Verona: istituita una direzione diocesana presieduta dal conte Ugo Guarienti e da Don Giuseppe Manzini cui fanno capo sia le tre Unioni, sia la Federazione dei circoli della Gioventù Cattolica, presieduta da Braggio e da don Pietro Fritz 1908, Verona: l’Unione Donne è vigorosamente sostenuta dalla Veronese Elena da Persico, fondatrice dell’istituto secolare delle “Figlie della Regina degli Apostoli”, protagonista in primo piano della stampa, del sindacato, dell’impegno sociale e del movimento femminile in Italia 1909, Verona: adunata di 10.000 giovani della Gioventù Cattolica Il Vescovo Bacilieri: “base dei nostri circoli sia la soda istruzione cristiana, l’avviamento dei giovani alla vera pietà, alla frequenza dei sacramenti, all’intervento alla predicazione ed alla dottrina cristiana” 1910 1914: Papa Leone XIII muore a Roma, gli succede Giacomo Della Chiesa, Papa Benedetto XV 1910, Verona: si svolge in città un grande Congresso Giovanile dell’Azione Cattolica Storia dell’Azione Cattolica di Verona – 2 (1915/1945) 1915 1915, 24 maggio: l'Italia entra nella prima guerra mondiale attaccando l'Austria 1917, agosto: Papa Benedetto XV scrive una nota alle potenze belligeranti contro "l'inutile strage“, ottobre: disfatta di Caporetto 1918, 4 novembre: l'esercito austriaco si arrende 1919, nasce il Partito Popolare attraverso il lancio dell’appello ai “liberi e forti”, primo firmatario don Luigi Sturzo, segretario della Giunta direttiva dell’Azione Cattolica 1920 1921: si diffondono le violenze dello squadrismo, nasce il Partito Nazionale Fascista. 1922: Papa Benedetto XV muore a Roma, gli succede Achille Ratti, Papa Pio XI 1922, 28 Ottobre: dopo la marcia su Roma, Mussolini capo del governo 1924, 6 Aprile: successo elettorale liberal-fascista; 10 Giugno, viene rapito ed ucciso Giacomo Matteotti, segretario del partito socialista unitario che aveva contestato in parlamento il risultato elettorale denunciando violenze, illegalità ed abusi commessi dai fascisti per vincere le elezioni 1918 - NASCE LA GIOVENTU’ FEMMINILE L’Unione Donne di Milano istituisce una commissione per le socie giovani affidata ad Armida Barelli. Pochi mesi dopo Papa Benedetto XV le affida l’incarico di estendere l’esperienza a livello nazionale nominandola presidente per la Gioventù Femminile (GF). Il motto è: “Eucarestia, apostolato, eroismo” Sviluppo straordinario: dopo 10 anni: 7.560 circoli (contro soli 1.221 della maschile) e circa 500.000 socie in tutta Italia ed in tutti gli strati della popolazione Gli elementi distintivi innovativi alla base dello sviluppo: - concezione della donna, considerata prima di tutto in se’, al di là dei suoi ruoli familiari e sociali, figlia di Dio e chiamata a rispondere alla propria vocazione personale; - popolarità e apostolato interpretati con stile semplice e concreto che consente di entrare in contatto con persone di ogni livello sociale - rapporto diretto con il Papa: nuova visione dei rapporti tra laici e gerarchia - grande capacità organizzativa e nuovi strumenti di comunicazione danno ai circoli una grande capacità “imprenditoriale” 1922: NASCONO GLI UOMINI CATTOLICI La Federazione Italiana Uomini Cattolici (FIUC) è voluta da Pio XI per sostituire l'Unione Popolare. In breve si diffonde su tutto il territorio nazionale 1923: RIFORMA DELL‘AC DI PIO XI Pio XI struttura e sviluppa nel suo magistero le basi fondanti dell’Azione Cattolica (a lui si deve l’attribuzione della denominazione). Il laico, unito alla Gerarchia, ne condivide la responsabilità nella realizzazione del Regno di Dio. Cristo Re dell’Universo supera ogni nazionalismo. Il cristiano è chiamato ad aprirsi all’uomo in una visione globale e missionaria. L’Azione Cattolica (AC), è l’associazione che incarna la nuova prospettiva del laicato e Pio XI ne propone il modello in tutti i continenti. In Italia l’AC assorbe le altre associazioni e si struttura in sei organizzazioni simmetriche maschili/femminili: giovani, adulti, universitari. La direzione è affidata alla Giunta Centrale, alle Giunte diocesane ed ai Consigli parrocchiali. I Presidenti locali sono nominati dai vescovi, i nazionali dal Papa.. 1919, Verona: dopo la guerra la Gioventù Cattolica è solo un ricordo, mentre giovani e meno giovani sono impegnati nell’ambito socioeconomico, politico-amministrativo e sindacale Augusto Benedetti ricorda la rinascita: “una sera del dicembre 1918 Gelmetti, Zanoni ed io si rincasava dal Patronato delle Stimmate [.....]. Tutt’e tre, parlottando, riconoscemmo l’urgente necessità che l’Azione Cattolica riprendesse [….]: Incominciammo a radunarci in una stanza offertaci dagli Stimmatini”, assistiti prima da padre SEGA e poi da don TRIDA 1919, Verona: il rilancio è celebrato nella Basilica di San Zeno. Umberto Gelmetti anima i 500 giovani convocati per un’ora di adorazione: “per la prima volta sento inneggiare in pubblico alla Gioventù Cattolica, acclamare al Papa ed al Vescovo clamorosamente da centinaia di giovani” La propaganda raggiunge i centri più lontani con ogni mezzo: treno, bicicletta, gambe 1921: questa la situazione della Gioventù Cattolica: - 4.000 iscritti, 69 circoli; - don Giuseppe Manzini assistente diocesano; - il Vescovo Bacilieri detta un NUOVO STATUTO: “pietà, cultura, azione” - il Vescovo raccomanda l’UNIONE FEMMINILE - ”Il lavoro” diventa “Idea giovanile”, settimanale della Gioventù Cattolica - 2.000 giovani veronesi al Convegno nazionale a Roma con 70 bandiere. Così testimonia Augusto Benedetti: “il personale del treno speciale tentò a più riprese di non far proseguire ilo convoglio . Il viaggio durò 24 ore. A Roma fummo sistemati in paglia. Eravamo in 70.000 [….]. Durante il corteo, diretto all’altare della Patria, le guardie regie e la cavalleria ci caricarono selvaggiamente. Ma per le vie di Roma era la prima volta dopo il 1870 che , per merito dell’Azione Cattolica, si riprese a pregare Iddio, ad osannare il Papa, a giurare fedeltà alla Chiesa, a promettere azione e sacrificio per il bene di tutti” 1923: Girolamo Cardinale viene nominato vescovo di Verona, vi rimane fino al 1955 18 Dicembre: aggressione fascista al parroco di Ponti sul Mincio 1924, 17 Gennaio: manganelli, spari e intimidazioni contro un convegno di giovani cattolici di Lavagno “il fascismo si vanta di aver portato nelle scuole il Crocefisso sulle punte dei manganelli, ma poi lo profana. Finché si ostenta il rispetto a Santa Madre Chiesa per poi perderlo di fronte ai Sommi Pontefici; finché dura questo noi alziamo la voce di protesta. Di fronte a questo monopolio malinteso la nostra anima si ribella, perché la nostra Patria appartiene a tutti” (“Idea Giovanile”, 30 Marzo 1924) 1926, 5 Novembre: soppressione di tutti i partiti democratici e promulgazione di leggi speciali per la fascistizzazione dello Stato e della società Secondo Convegno Eucaristico 1928: il governo fascista scioglie le organizzazioni scoutistiche cattoliche ritenute incompatibili con l'"Opera Balilla“, ma non l’AC 1926, Verona, 1 Ottobre: la tipografia del Corriere del Mattino, quotidiano del partito popolare già assaltata dai fascisti una volta nel 1921 e due volte nel 1922, dopo sequestri quasi quotidiani viene definitivamente distrutta 1929: stipula del Concordato e dei Patti Lateranensi; strascico di duri contrasti tra regime fascista e Chiesa, fortemente determinata, tra l’altro, a difendere l’AC 1926, Verona: i soci dell’AC sono 11.650; 1928: 15.107; 1929: 17.613; 1928:A Giugno del 1928 su un totale di 14.906 i soci i giovani sono 6.402, le donne adulte e giovani 7.244, gli uomini 1.260 1930 1931: crisi tra regime ed AC, chiusura dei circoli giovanili, contesa sull’educazione dei giovani 1931: scontro frontale tra Chiesa e regime sull’Azione Cattolica. Contro l’AC, accusata di “fare politica”: campagne di stampa, devastazioni di sedi, percosse e minacce a singoli esponenti. Il 30 Maggio scioglimento dei circoli dell'AC giovanile e della FUCI. Il Papa stesso protesta "contro la campagna di false ed ingiuste accuse, che precedettero lo scioglimento delle associazioni giovanili ed universitarie di Azione Cattolica“ e denuncia il punto essenziale del conflitto: "ciò che si voleva fu strappare all'Azione Cattolica e per essa alla Chiesa, la gioventù“. Dopo trattative e tensioni i circoli riaprono a ottobre. L’AC garantisce il fine esclusivamente religioso. 1934: NASCE IL MOVIMENTO LAUREATI . In breve diviene lo stato maggiore dell'intelligenza cattolica, capace di trasformare analisi ed elaborazioni culturali in proposte nel campo sia politico (come la settimana di Camaldoli) sia ecclesiale. 1939: Papa Pio XI muore a Roma, gli succede Eugenio Pacelli, Papa Pio XII. Settembre: la Germania invade la Polonia 1938, Verona: Settimana della Giovane: 17.000 in Arena; visita a Verona di Mussolini Camicie Nere in C.so P. Nuova 1939, Verona: Tre Giorni “Servite il Signore in letizia”, oltre un decimo della gioventù maschile veronese è di A.C. 1939: NUOVO STATUTO DELL’AC DI PIO XII Per difenderla dal fascismo l'AC viene dichiarata "apolitica“, affidata direttamente alle autorità ecclesiastiche (nessun dirigente laico) e focalizzata al livello locale/diocesano (Giunta Centrale cancellata). A livello nazionale è coordinata dalla commissione per l’alta direzione dell’Azione Cattolica, composta da cardinali. La Società della Gioventù Cattolica ha nel frattempo assunto la denominazione di Gioventù Italiana di Azione Cattolica (GIAC) 1939: 2.320.000 iscritti! Le difficoltà non riducono la vitalità dell’AC, anzi 1940 1940, 10 giugno: l'Italia entra in guerra al fianco della Germania hitleriana 1943, 8 settembre: viene firmato l'armistizio con gli alleati 1940-45, il conflitto stacca i cattolici dal regime, la partecipazione alla resistenza è rilevante: reti di assistenza a combattenti, carcerati, fuggiaschi, ma anche militanza in formazioni partigiane. Le decorazioni per la resistenza a soci ed assistenti di AC: 112 medaglie d’oro, 382 d’argento, 357 di bronzo, 300 croci di guerra. 1940-45, Verona: l'AC continua con tenacia la sua vita associativa. Nelle parrocchie ci si incontra, si parla di chi è al fronte. Una miriade le iniziative (come i "Segretariati della carità") per lenire le sofferenze del momento. Verona subisce pesanti bombardamenti. Molti soci di AC partecipano alla Resistenza, sia imbracciando il fucile, sia proteggendo ed aiutando i perseguitati politici 1944: l'Italia è divisa in due: la Repubblica di Salò nel nord occupato dai tedeschi contrastati dalla Resistenza; il Regno d’Italia nel sud con gli alleati che risalgono verso nord combattendo 1943, 10 Settembre: Luigi Piccoli, presidente della GIAC, muore a Montebello Vicentino per opporsi all’occupazione da parte delle forze tedesche, sarà decorato con medaglia d’argento al valor militare 1945, 25 aprile: si conclude la liberazione del territorio italiano dai tedeschi sotto la spinta dell'esercito alleato e l'azione della Resistenza 1945, Flavio e Gedeone Corrà, di Isola della Scala, muoiono, a 28 e 25 anni, nel campo di sterminio di Flossenburg dove sono gli internati politici numero KZ 234565 e KZ 234566. Responsabili di AC, chiamati alle armi dopo l’8 Settembre ’43 disertano, si uniscono alla resistenza, sono arrestati. Sempre testimoni della fede e della verità. Storia dell’Azione Cattolica di Verona – 3 (1945/1965) L’urgenza è la ricostruzione: della vita quotidiana, dei legami sociali, del paese, delle istituzioni La Chiesa è coinvolta ed interrogata. Risponde mobilitando ogni risorsa e soprattutto il laicato guidato dall’Azione Cattolica che durante la guerra ha mantenuto pressoché intatta la propria presenza e capacità organizzativa. L’impegno non è solo in ambito ecclesiale ma anche politico e di partecipazione democratica. 1945 Il riferimento politico dei cattolici è la Democrazia Cristiana (DC), fondata nel 1942 da esponenti del disciolto Partito Popolare Italiano (don Luigi Sturzo, Alcide De Gasperi, …), di altre formazioni politiche cattoliche e dell’AC / FUCI ( Aldo Moro, Giulio Andreotti, Amintore Fanfani, Giuseppe Dossetti, …) L’AC fornisce alla DC candidati, quadri dirigenti ed organizzativi che le consentono di divenire subito un partito di massa (oltre il 35% dei voti alla Costituente, oltre il 48% alle politiche). 1946, 2 giugno: referendum Monarchia / Repubblica ed elezioni per l'Assemblea Costituente. Alla costituente la Democrazia Cristiana è il maggior partito con il 35,18% dei voti. Seguono il Partito Socialista 20,72% ed il Partito Comunista 18,97% 1947: la DC (governo De Gasperi), appoggiata dalla Chiesa, sceglie la strada della contrapposizione verso i partiti di area marxista, escludendoli dal governo. 1947: viene emanata la nuova Costituzione in vigore dall'1 gennaio del ‘48 1948: elezioni per il nuovo parlamento. La Democrazia Cristiana si conferma primo partito italiano con oltre il 48% dei voti 1948: elezioni per il nuovo parlamento. La Democrazia Cristiana si conferma primo partito italiano con oltre il 48% dei voti Dopo la fine della guerra la tensione tra filoamericani, tra cui i cattolici, e filosovietici/marxisti è via via cresciuta riflettendo il consolidamento, a livello internazionale di due blocchi, generalmente definiti come Ovest (gli Stati Uniti d'America, gli alleati della NATO ed i Paesi amici) ed Est (l'Unione Sovietica, gli alleati del Patto di Varsavia ed i Paesi amici) L’AC ed i cattolici danno un contributo rilevante alla stesura della Costituzione. Preziosa la riflessione della XIX settimana sociale su “Costituzione e Costituente” (1945, Firenze) ed il “Codice di Camaldoli”, elaborato nel 1943 da un gruppo di Giovani di AC, FUCI e Movimento Laureati al termine di una settimana di lavori nel monastero di Camaldoli 1946: NUOVO STATUTO DELL‘AC DI PIO XII L’AC è definita “l’organizzazione nazionale del laicato cattolico per una speciale e diretta collaborazione con l’apostolato gerarchico della chiesa” Si ripristinano, con il rientro dei laici, la direzione nazionale, le giunte diocesane e parrocchiali. Oltre ai settori “tradizionali” (Gioventù maschile/femminile, unione uomini/donne, universitari) sono istituiti il Movimento Laureati ed il Movimento Maestri 1946, Verona: il cattolico Uberti è il primo prefetto nel dopoguerra e viene eletto alla Costituente. Un altro veronese, Guido Gonella, collabora a Roma con De Gasperi nella Democrazia Cristiana. 1948: nascono i COMITATI CIVICI Per le elezioni del nuovo parlamento viene mobilitato tutto il mondo cattolico: si tratta di evitare il rischio, in caso di vittoria “comunista”, di far entrare l’Italia nell’orbita dell’URSS. L'AC costituisce ed anima in tutte le diocesi ed in larga parte delle parrocchie, i "Comitati Civici" (composti da rappresentanti dei vari rami della stessa AC, delle ACLI e di altre associazioni). Obiettivo: sensibilizzare sull'importanza del voto e convogliare il consenso verso la Democrazia Cristiana. Luigi Gedda è a capo sia dei Comitati Civici, sia dell’AC Anche l’AC veronese è di fatto impegnata in politica, sia indirettamente con la sua attività svolta a d affiancare la DC, sia direttamente attraverso la scelta di una classe dirigente che potesse offrire garanzie di ordine morale. Dove l’AC è ben organizzata si vincono anche i confronti elettorali amministrativi 1950: con la guerra di Corea s'irrigidisce il clima internazionale di "guerra fredda" tra i due blocchi. 1947: si organizza una “TRE SERE” nella bassa veronese per Gazzo, Pradelle, San Pietro in Vale e Bonferraro, ma a Gazzo e San Pietro ai dirigenti venuti da Verona (Benedetti, Picotti, Sorio e Pretto) i comunisti impediscono di parlare. La giunta decide allora di celebrare proprio a Gazzo l’80° della GIAC. I Comitati Civici, nati per l’emergenza, rimangono invece in vita per supportare e condizionare la DC. L’AC, associazione religiosa, diviene supporto di un partito (collateralismo): inevitabili contrasti e crisi interne a tutti i livelli. Saranno superati solo con la “scelta religiosa”,dopo il Concilio Vaticano II 1948, settembre: dopo le elezioni politiche, si svolgono a Roma due grandi raduni dei rami giovanili dell'AC: prima quello dei "baschi ruggine" per celebrare il 30° della GF, con 100 mila socie, poi quello dei "baschi verdi" per l'80° della GIAC con 300mila giovani. 1950 L’AC veronese è impegnata nella rinascente vita ecclesiale e politico-amministrativa su tutto il territorio diocesano Si moltiplicano le iniziative, è il tempo delle “TRE SERE”, formula lanciata da De Mori, che dal ‘46 al ‘50 si svolgono con ritmo vertiginoso in giro per la diocesi. Si va nei paesi per ritrovarsi a notte alta, spesso senza cena. Il tema delle TRE SERE, prevalentemente formativo o sociale, è dato dalla campagna dell’anno, definita nell’altrettanto famosa TRE GIORNI di Roverè prima, di Bosco poi. Dal 1945 al 1964 il presidente di Giunta Diocesana dell’AC di Verona è Antonio Nicoletti GLI ANNI CINQUANTA: massima diffusione dell'AC, centro di una complessa galassia di associazioni ed iniziative. Alcune diventano autonome (es. le scoutistiche confluiranno nell’Agesci, il Centro Sportivo Italiano, il Centro Turistico Giovanile...). 1959: numero record di aderenti: quasi tre milioni e mezzo. 1948: poco prima delle elezioni politiche tremila giovani veronesi raggiungono Gazzo per l’80° della GIAC, dove tiene il discorso il presidente diocesano Luigi Pretto. Dopo le elezioni i veronesi partecipano, con sacrificio di soldi e di disagi, viaggio in camion e alloggi di fortuna, ai raduni della GF e della GIAC a Roma Massima espansione dell’AC veronese 1953: presenza nel 90% delle parrocchie: Gruppi parrocchiali: 305 GF, 293 GIAC, 239 Unione Donne, 230 Unione Uomini. Movimenti attivi: universitari, laureati, maestri, Altre opere di settore: circoli Maria Cristina, Associazione infermiere professionali, assistenti sanitarie e visitatrici infanzia, Unione cattolica italiana ostetriche, CSI e FARI per le attività sportive, Gioventù italiana operaia cristiana e Gioventù studentesca. I tesserati toccano quota 73.000. 1955: Giovanni Urbani viene nominato vescovo di Verona. Fino ad allora era assistente generale dell’AC: “a Verona un Vescovo specialista in Azione Cattolica!” ricordano le cronache 1956: Giorgio Zanotto, ex presidente diocesano della FUCI diviene sindaco di Verona succedendo a Giovanni Uberti 1958: muore Papa Pio XII, viene eletto Angelo Roncalli che diviene Papa Giovanni XXIII. 1958: Giuseppe Carraro viene nominato vescovo di Verona. 1959, 25 Gennaio: Giovanni XXIII annuncia, sorprendendo molti, il Concilio Vaticano II 1960 1960: J.F.Kennedy viene eletto presidente degli Stati Uniti, in Unione Sovietica, Krusciov, successore di Stalin, prosegue nel processo di destalinizzazione. Il pontificato di Papa Giovanni XXIII si pone su un piano di larghe vedute. Sono gli anni del DISGELO trai due blocchi. Anche la politica italiana ne è influenzata 1961: l’AC di Verona inizia la pubblicazione di “Azione Unitaria”, una rivista dedicata ai dirigenti locali dell’associazione, nella quale vengono pubblicati gli itinerari dei vari rami dell’associazione (GF, GIAC, Unione Donne, Unione Uomini, Fanciulli, Laureati, …), come risposta ad una accresciuta esigenza di costruire una mentalità associativa unitaria. La sfida di questi anni è la ricerca di nuovi modi di trasmettere la fede, più adeguati ai mutati contesti sociali. 1962: si apre il Concilio Vaticano II 1963: muore Papa Giovanni XXIII, viene eletto Giovanni Battista Montini che diviene Papa Paolo VI 1964: esplode la guerra del Vietnam che vede il massiccio coinvolgimento degli Stati Uniti. Proseguirà fino al 1975 segnando una generazione 1965 1965, 8 Dicembre: si chiude il Concilio Vaticano II segnando una svolta epocale, una "primavera" da cui è iniziata una lunga stagione di rinnovamento nella Chiesa e, tramite essa, nella più ampia società umana Il Concilio delinea il ruolo dei laici e dell’AC come organico e necessario nel disegno costitutivo della Chiesa L’enciclica “Lumen gentium” delinea un laicato con pari dignità; la “Apostolicam actuositatem” definisce le caratteristiche che identificano un’associazione come “Azione Cattolica”; il decreto conciliare sulla missionarietà della Chiesa si afferma la necessità dell’AC accanto al ministero dei sacerdoti e dei diaconi per la costruzione della comunità cristiana. Con il Concilio inizia per l’AC la stagione del rinnovamento, con la consapevolezza di essere chiamata a svolgere il proprio compito in una società segnata da profondi cambiamenti della vita politica, economica, sociale, ma anche dei valori morali, spirituali, religiosi. Dal 1964 al 1970 il presidente della Giunta Diocesana dell’AC di Verona è Gianni Recchi Storia dell’Azione Cattolica – 4 (1965/2008) 1965 1968: contestazioni studentesche in America e in Europa 1969: forti agitazioni sindacali nella fase di crisi del "miracolo economico" 1969: LO STATUTO DEL CONCILIO L'AC, con Vittorio Bachelet presidente e Franco Costa assistente generale, sceglie la strada del rinnovamento ed il nuovo statuto sancisce la scelta religiosa dell'associazione. Scompare la distinzione per sessi e i quattro rami lasciano il posto a due settori: Giovani ed Adulti. Le sezioni minori sono sostituite da una nuova struttura unitaria, l‘Azione Cattolica Ragazzi. 1968-71: con un’articolata successione di avvenimenti dalle fila dell’AC, ed in particolare dalla FUCI di Milano, si stacca “Comunione e Liberazione” che, con riferimento a don Giussani, diviene un movimento su scala nazionale 1970 1978: muore Papa Paolo VI gli succede prima Albino Luciani, Papa Giovanni Paolo I e poi, nello stesso anno, Karol Jozef Wojtyla, Papa Giovanni Paolo II Tra gli anni settanta ed ottanta il paese attraversa i cosiddetti “anni di piombo”: prima violenza di piazza, poi lotta armata, terrorismo e stragi condotti da gruppi organizzati di destra e di sinistra per i quali viene coniato il termine di “opposti estremismi” con l’ obiettivo di creare le condizioni per influenzare o sovvertire gli assetti istituzionali e politici del Paese 1973: II Assemblea, Presidente Mario Agnes che verrà confermato alla III Assemblea nel 1977 1973: A Verona è presidente Tito Brunelli che verrà confermato per il successivo triennio nel 1977 La contestazione investe anche la Chiesa, sia dall’esterno sia dall’interno: movimenti contestatori tra il teologico ed il politico, gruppi spontanei o informali, … L'AC porta avanti le scelte del nuovo Statuto, inevitabili le difficoltà: l'abbandono del collateralismo e dei suoi legami, le resistenze di un clero legato alla “vecchia” AC, la diaspora dei giovani verso altre proposte, soprattutto sul piano dell’impegno sociale e politico. Infine la caduta degli iscritti: 3.300.000 nel 1964; 1.650.000 nel 1970; 816.000 nel 1973; 650.000 nel 1977 1978, Verona: Giuseppe Amari nominato Vescovo, vi rimane fino al 1992 L’AZIONE CATTOLICA RAGAZZI L’ACR si dimostra la principale intuizione educativa dell’AC di quegli anni: la centralità dei ragazzi, la loro crescita attraverso l’esperienza. Nasce la “catechesi esperienziale” che sarà adottata da tutta la Chiesa italiana Le tensioni del clima sociale ritardano e rendono incerti gli esiti del rinnovamento dell’AC. La scelta religiosa diviene argomento di discussioni infinite La Conferenza Episcopale Italiana (CEI) inizia a formulare proprie proposte pastorali mediante i “Piani Pastorali”. La loro attuazione vede l’AC trai più convinti sostenitori e realizzatori Sviluppo dei nuovi movimenti, dibattito sulla ricomposizione dell’area cattolica, una certa indifferenza del clero verso l’AC. Gli uffici pastorali diocesani cominciano ad assumere su di se alcune attività prima delegate all’associazionismo ed in particolare all’AC. 1980, Roma: le Brigate Rosse uccidono Vittorio Bachelet, vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, ex presidente nazionale dell’Azione Cattolica. 1980: IV Assemblea, presidente Alberto Monticone. 1983: V Assemblea, viene confermato presidente Alberto Monticone. 1986: VI Assemblea, presidente Raffaele Cananzi che verrà confermato nella VII assemblea nel 1989 1980, Bologna: un attentato alla stazione provoca 85 morti ed oltre 200 feriti, è il momento più drammatico della “strategia della tensione” che già ha visto altre stragi 1990 1970: A Verona è presidente Felice Ferrarese 1970: anche a Verona nasce l’ACR 1970: I Assemblea dell’Azione Cattolica, Presidente Vittorio Bachelet. 1974: un referendum conferma la legge che introduce il divorzio 1978: i terroristi rapiscono e uccidono Aldo Moro, presidente della Democrazia Cristiana ed ex presidente della FUCI 1980 L’AC veronese è impegnata nell’approfondimento di quanto emerso dal concilio: lo studio delle costituzioni conciliari, il rinnovamento della catechesi, il rinnovamento della liturgia, l’apostolato dei laici. La 4 GIORNI di Boscochisesanuova del 1967 ha per tema “Pastorale – Catechesi – Azione Cattolica”. 1989: cade il muro di Berlino 1991: dissoluzione dello Stato Sovietico. In Italia scioglimento del Partito Comunista . Fine della contrapposizione ideologica. 1980: A Verona è presidente Rino Cona 1983: A Verona è presidente Giuseppe Bellavite 1986: A Verona è presidente Renato Perlini che verrà confermato per il successivo triennio nel 1989 1988: Visita Pastorale di Papa Paolo Giovanni II a Verona Ci si interroga sulla tenuta della parrocchia e sul rapporto Chiesaterritorio. L’AC che ha scelto di servire la realtà ordinaria della chiesa ne vive le stesse vicissitudini, in particolare il suo stretto legame alle comunità parrocchiali, spesso in crisi, comporta un’erosione dell’esperienza associativa 1992, Verona: Attilio Nicora nominato vescovo, vi rimane fino al 1997 1992: a Verona è Presidente Mauro Pavoni 1992, Palermo: la mafia, tragedia nazionale irrisolta, uccide Falcone e Borsellino 1992, Milano: prende il largo l’indagine detta “mani pulite” sulla corruzione del mondo politico e finanziario. Estesasi a tutto il territorio nazionale, provoca una grande indignazione. Partiti storici come il Partito Socialista (1993), la Democrazia Cristiana (1994) ed altri, si sciolgono o sono fortemente ridimensionati. Si parla di passaggio ad una “seconda repubblica”. Diaspora dei cattolici in politica 1980, Verona: le Brigate Rosse sequestrano il Generale Dozier, comandante della NATO, sarà liberato dalle forze dell’ordine. 1993: Convegno “Beati Costruttori di Pace” in Piazza Bra 1992: VIII Assemblea, presidente Giuseppe Gervasio. 1995: IX Assemblea, viene confermato presidente Giuseppe Gervasio. 1998: X Assemblea, presidente Paola Bignardi che verrà confermata nella successiva XI Assemblea. Paola Bignardi, prima donna Presidente dell'Azione Cattolica, guida l’associazione in un processo di verifica e rinnovamento che si conclude dopo un ampio e talvolta acceso dibattito interno, con l'aggiornamento dello Statuto nel 2003 ma senza mutamenti di rotta. Gli iscritti si stabilizzano in 350.000. 1994: Festa dei giovani di AC del triveneto al palazzetto dello Sport di Verona 1995: A Verona è presidente Marco Dal Forno che sarà confermato per il successivo triennio nel 1998 1995: Carrefour ACR all’Arsenale 1998: Flavio Roberto Carraro nominato Vescovo, vi rimane fino al 2007 2000 2001: A Verona è presidente Andrea Costa che sarà confermato per il successivo triennio nel 2005 2001, 11 Settembre: attentato alle torri gemelle di New York 2004: CONVEGNO DI LORETO. Il rinnovamento dell’AC viene sottolineato da un grande convegno che si svolge a Loreto con la partecipazione di Papa Giovanni Paolo II 2005: muore Papa Giovanni Paolo II, viene eletto Joseph Ratzinger che diviene Papa Benedetto XVI 2005: XII Assemblea, nuovo presidente è Luigi Alici che completa il percorso di rinnovamento dell’associazione che, dopo molti anni, vede un incremento delle adesioni in alcune aree 2002: Il Vescovo Flavio Roberto Carraro annuncia la convocazione del Sinodo Diocesano che si conclude nel 2005 consegnando alla Chiesa Veronese il “Libro Sinodale” che traccia, al termine dei lavori di un’assemblea di oltre 300 “sinodali”, le linee per la pastorale della diocesi. 2006, Maggio: si svolge a Verona il Convegno Nazionale dell’Azione Cattolica in preparazione del Convegno Ecclesiale 2006, Ottobre: si svolge a Verona il Convegno Ecclesiale Nazionale "Testimoni di Gesù risorto, speranza nel mondo" 2007, Verona: Giuseppe Zenti nominato Vescovo 2008 2007-2008: in occasione del 140° anniversario, l'AC presenta il “Manifesto al Paese” che afferma i valori dell'AC in cui si possono riconoscere tutti gli italiani. Il Manifesto è stato consegnato al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Le celebrazioni sono culminate in un incontro con Papa Benedetto XVI in piazza San Pietro con la presenza di circa 150.000 soci di AC. 2008: XIII Assemblea, nuovo presidente è Franco Miano. 2008: A Verona è presidente Roberto Marrella Alberto e Milana, una vita da educatori