Un nuovo centro di culto per la Religione Ortodossa

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Un nuovo centro di culto per la Religione Ortodossa
Un nuovo centro di culto per la Religione Ortodossa
Romena in Moncalieri
Arch. Andrea Cavaliere
Arch.Giorgio Beltramo
Un nuovo centro di culto per la religione Ortodossa Romena in Moncalieri
Nei prossimi mesi sorgerà a Moncalieri il primo centro, in Italia, di culto della Religione Ortodossa
Romena interamente ispirato alla tradizione delle chiese in legno del Maramures.
Si tratta di un progetto molto ambizioso e senza dubbio fortemente visionario. La Diocesi Ortodossa Romena d’Italia attraverso Padre Marius, futuro parroco di Moncalieri, ha inteso infatti proporre un’architettura
dai connotati fortemente caratteristici di una cultura religiosa e di una tradizione costruttiva che da sempre
incarna il messaggio religioso e artistico della confessione ortodossa romena. Come ha specificato lo stesso
parroco, “per un rumeno pensare al Maramures e alle sue chiese in legno significa pensare alle radici più
umili e profonde della tradizione religiosa ortodossa rumena”.
Nella regione del Maramures infatti si trovano numerosissime chiese ortodosse costruite interamente in
legno i cui esemplari più antichi (risalenti anche al XV secolo) sono stati dichiarati Patrimonio dell’Umanità
dall’UNESCO nel 1999. Il loro fascino indiscusso e la loro unicità li rendono dei piccoli scrigni, luoghi raccolti
in cui è forte il richiamo a una spiritualità umile e silenziosa
Mappa della Romania con indicata la regione del Maramures e alcune fotografia delle famose chiese tradizionali della zona.
A fare da apripista a questo progetto è stato il Comune di Moncalieri che nel 2012 ha concesso alla comunità
ortodossa romena il diritto di superficie di un’area comunale dell’estensione di circa 2500 mq per consentire
l’edificazione della propria chiesa. Si tratta di un’area collocata al confine tra la città di Moncalieri e Torino, a
poca distanza da Piazza Bengasi e da Italia 61, collocata nella borgata più popolosa della città (Borgo San
Pietro) che, per effetto del mix culturale ed etnico che la connotano, si candida a diventare una sorta di laboratorio di integrazione tra le diverse anime della sua popolazione.
Fotografia dell’impianto di stoccaggio carburanti presente nell’area fino agli anni ‘80 e planimetria del progetto.
L’intervento si configura come una vera e propria operazione di rigenerazione urbana. L’area interessata dalle opere, infatti, è stata occupata fino alla metà degli anni 80 da un impianto di stoccaggio carburanti. Dopo
la dismissione dell’attività e la successiva bonifica, i terreni furono inerbiti e rimasero in attesa di una nuova
destinazione fino ad oggi.
La decisione di affidare l’area alla Chiesa ortodossa ha quindi creato l’occasione per riscattare questo lembo
di città da un lento processo di marginalizzazione offrendo gli spunti per una importante operazione di ricucitura e ri-significazione urbana e paesaggistica.
Simulazione del progetto inserito nel contesto.
In quest’ottica, il progetto elaborato dalla società di ingegneria Paicon Srl, si pone l’obiettivo di offrire alla città
nuovi spazi per la socialità e il culto religioso interpretando nel linguaggio architettonico una sintesi tra la forte
tradizione artistica e compositiva delle chiese del Maramures e la contemporaneità delle esigenze moderne
e metropolitane di Moncalieri.
Il centro di culto sarà articolato da una serie di edifici e di spazi funzionalmente legati: la parrocchia, il sagrato, l’altare estivo e la casa parrocchiale con la sua corte. Completeranno le opere un parcheggio pubblico al
servizio della città.
La chiesa, interamente realizzata in legno, si ispirerà direttamente agli edifici tradizionali di culto del Maramures, riproponendo la tipica organizzazione degli spazi di preghiera (pronaos, naos e altare) oltre che
i principali linguaggi simbolici decorativi; l’ingresso avverrà attraverso un piccolo portico scolpito posto in
facciata. L’edificio sarà posto su un basamento leggermente rialzato rispetto al sagrato antistante, il terreno
declivante che lo contornerà sarà inerbito e piantumato. Il campanile in legno svetterà fino a raggiungere una
altezza di circa 25 metri.
Simulazioni dal sagrato del fronte della chiesa e vista dall’abisde della chiesa.
La casa parrocchiale, seppur in maniera meno evidente e filologica rispetto alla chiesa si ispirerà anch’essa
agli edifici che articolano e diversificano i centri di culto tradizionali crirstiano-ortodossi della Romania. Essa,
sarà costituita da un volume semplice a base rettangolare affacciato su una corte interna (posta in continuità
con il sagrato pubblico) mediante un sistema di portici che formano una C aperta sulla corte stessa. L’edificio,
che ospiterà al piano terra un’aula polifunzionale e, al primo piano, l’appartamento del sacerdote con una piccola foresteria, sarà realizzato in muratura intonacata su tutti i lati. La copertura sarà analoga a quella della
chiesa, per pendenze e materiali.
La chiesa e la casa parrocchiale saranno collegate da un’ampia area pavimentata che costituirà, di fatto, un
nuovo e suggestivo spazio pubblico aperto alla città, collocato peraltro in un quartiere privo di piazze. Esso
assumerà allo stesso tempo il ruolo di sagrato per l’edificio di culto e di corte prospiciente la casa parrocchiale. Tra queste due aree funzionali sarà posto l’altare estivo, per lo svolgimento delle funzioni religiose
durante la bella stagione. Anche quest’ultimo sarà interamente in legno e riproporrà fedelmente forme e decorazioni degli altari estivi dei tradizionali centri di culto rumeni del Maramures.
Ulteriore elemento di interesse è rappresentato dagli aspetti costruttivi legati alla costruzione della chiesa.
L’edificio parrocchiale, infatti, sarà realizzato nel Maramures per opera dei maestri d’ascia che da secoli si
tramandano l’arte di costruire le chiese in legno e, una volta completato, verrà smontato e trasportato in Italia
per essere riallestito e completato nelle decorazioni sul sito di Moncalieri.
Simulazione dalla strada della chiesa parrochiale e dal portico dell’altare estivo.
A lavorare in quello che si preannuncia un vero e proprio ‘cantiere didattico del legno’ saranno le stesse maestranze rumene che si trasferiranno in Italia insieme alla chiesa per completare e rifinire i lavori.
Per la sua singolarità, l’intervento proposto, è stato presentato in occasione del Festival Architettura in
città 2013 che si è tenuto tra il 27 Maggio e il 1 Giugno presso le OGR - Officine Grandi Riparazioni di Torino
riscuotendo un grande interesse da parte del pubblico che ha partecipato alla presentazione del progetto e
che ha visitato lo stand allestito dalla Paicon Srl.
Alla luce di queste premesse, si attende ora il completamento dell’iter autorizzativo del progetto per dare avvio ai lavori di costruzione della chiesa. Un percorso che potrà rappresentare un’occasione di coinvolgimento
e partecipazione della comunità locale nella costruzione di una nuova identità socio-culturale dell’area.