O aBiasutti

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O aBiasutti
31 GEN 2010
Messaggero Veneto Nazionale Attualita' e Politica
pagina 6
Quotidiano
Martedì i funerali a Udine. Lamessa sarà celebrata da monsignor Battisti
L'o
·O a Biasutti
Ieri il saluto di molti dirigenti della ex Dc
Messaggi di cordoglio
di Cossiga, De Mita
Tabacci e Lusetti
UDINE. L'ex presidente della Regione, Adriano Biasutti, sarà seppellito nella tomba di famiglia, nel cimitero
di Palazzolo dello Stella. Lo
hanno reso noto ieri i figli
Stefano e Cesare. I funerali
saranno celebrati martedì a
Udine. La messa sarà officiata da monsignor Alfredo Battisti. La salma di Biasutti è
stata sistemata nella cappella della cella mortuaria di
Udine. Numerosissime ieri
le persone che gli hanno reso omaggio: tra questi molti
esponenti dell' ex Dc.
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Economia e Aree di confine, le sue intuizioni
Salvò la Zanussi, aprì i mercati altEst d'Europa e trovò strumenti di rilancio per la regione
di DOMENICO
PECILE
UDINE. Il capolavoro del
Biasutti economista fu il "salvataggio" della Zanussi. Riuscì a mantenere l'italianità
del gruppo dirigente del centro direzionale e degli asset
strategici. E fece pure intervenire la finanziaria regionale
Friulia che da quell' operazione ne uscì con utili molto interessanti. Sì, fu un vero capolavoro di mediazione tra la politica e il mondo del lavoro. Che
arrivava, tra l'altro, pochi anni dopo la legge sulle Aree di
confine concertata tra la Regione e i parlamentari friulani. Una norma lungimirante
Adriano Biasutti durante un incontro con i rappresentanti degli industriali friulani
che creava una serie di strumenti finanziari come la Finesta Pordenone, Informesta
Gorizia e l'area franca di Triste (che non decollò) con
l'obiettivo di agevolare le piccole e medie imprese del FriuCI
li Venezia Giulia che si aprivano al mercato dell'Est che a
sua volta respirava per la prima volta l'economia di mercaclude l'ex presidente di Zanusto. Nacquero società miste,
si - «che questi personaggi del- bile e che sarebbe stato preso
italiane con partner straniero
indebita considerazione». Dola cosiddetta prima repubblie partecipazione
della Firigo
ricorda numerosi connest.
ca sono stati scaricati in malo
fronti con l'ex presidente delmodo dal Paese che non ha
Gian Mario Rossignolo ex
la Giunta regionale sui temi
avuto la minima riconoscenpresidente della Zanussi ridell'occupazione,
delle verza per quello che hanno fatto.
corda così quella vicenda daDi Adriano Biasutti ho un bel- tenze nelle fabbriche, del ritata 1984: «Biasutti fa parte di
lancio dell'economia,
della
lissimo ricordo: era corretto,
quel periodo in cui in questo
Paese c'era una classe politipulito e aveva una grande mo- qualità della ricostruzione
ca che si assumeva le proprie
rale. Faceva parte di una clas- del Friuli terremotato. Personalmente, in quelle occasioni
responsabilità.
Il recupero
se politica che è stata letteralnon ho mai avuto scontri con
della Zanussi ne è una dimomente spazzata via, ma sapstrazione.
Era un'azienda
piamo cos' è stato e cos' è il do- lui Ci siamo sempre confrontati correttamente.
Lui era
"tecnicamente"
fallita e rino».
una persona leale, non ci metGiudizi di parte? Macchè!,
messa in piedi senza drammi
teva furbizia nelle trattative
sociali, grazie soprattutto a Gino Dorigo, segretario della
fin dove si poteva e quello che
Biasutti che mi seppe stare viCgil dell' Alto Friuli dal 1982
cino come nessun altro, consisi poteva». Per Dorigo ricoral 1993, ricorda con piacere
gliandomi e garantendomi
da, insomma, Biasutti era «deun
episodio.
«C'era
un
convel'appoggio della Regione che,
terminato; con lui non era fagno
all'hotel
Carnia
con
tutti
i
tra l'altro, non soltanto non ci
cilissimo dialogare, ma quansindaci dell'Alto Friuli e quelperse una lira, ma addirittura
do poi raggiungevi l'accordo
la
che
allora
si
chiamava
trine uscì economicamente a tela parola era qu ella. Ce ne fosplice
sindacale.
All'ordine
del
sta alta».
sero oggi di personaggi così».
Purtroppo, devo dire - con- giorno c'era l'ipotesi della co«Potrei scrivere un romanstituzione della Provincia delzo sui nostri rapporti», esordil'Alto Friuli. Bene, a Biasutti
sce Andrea Pittini ex presitoccarono le conclusioni. Non
dente degli industriali dal
volò una mosca anche perché
1980 al 1983. Carattere forte,
era la prima volta che l'argodeciso, a tratti duro. Come Biamento arrivava in un convesutti, appunto. Aggiunge Pittigno pubblico con così tanti amni: «Posso dire che ci univa solo la stima reciproca, anche se
ministratori. Alla fine Biasuteravamo spesso in disaccordo
ti disse che il progetto era fattie meglio non ci capivamo sempre. Così, spesso erano scintille, scintille genuine, però. N o,
ROSSIGNOLO
«Fece parte di quella
classe politica che
si assunse responsabilità»
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PITTINI
«Spesso erano scintille
ma univa sempre
la stima reciproca»
Ioammetto.nonc'era
ungrande feeling, ma nelle grandi
questioni ci siamo sempre prima scontrati e poi ritrovati
con grande chiarezza. Sì, era
proprio stimolante confrontarmi con lui. Eravamo due caratteri forti». Pittini ricorda
un espisodio dell'estate 1983
«se non sbaglio», nel corso di
un convegno a palazzo Torriani che a quei tempi era la terza gamba della politica. Sullo
sfondo c'era la possibilità di
un tonfo della giunta a cusa
dello scontro durissimo Biasutti-De Carli. Entrambi erano presenti a quel convegno.
So che a un certo punto ho
chiuso le finestre (era estate)
per imepdire che sotto sentissero le urla. Ma finì con la pace tra i due. Quella era la politica vera».
Anche l'ex presidente degli
industriali friulani, Giovanni
Fantoni ricorda Biasutti «per
il grandissimo impegno nella
ricostruzione e nello sviluppo
delle infrastrutture, protagonista di una stagione in cui la
politica regionale e nazionale
avevano sia capacità sia risorse per puntare alla crescita
del Paese. Ma il nome di
Adriano Biasutti per me resta
legato al rilancio delle infrastrutture che hanno segnato
una svolta per il Fvg».
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A sinistra, Biasutti durante
un intervento;
una riunione di giunta da lui presieduta
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