4 CONFEZIONAMENTO DI CALCESTRUZZI ad ELEVATE
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4 CONFEZIONAMENTO DI CALCESTRUZZI ad ELEVATE
Primo report su ricerca DRY e altri additivi/aggiuntivi – 20 gennaio 2012 – Bozza interna di Paolo – Check Mat +Ric+Ma (PER L’INDUSTRIA DELLA PREFABBRICAZIONE e IL C.A.P. ) ABSTRACT: PROGETTO DI RICERCA PRESSO IL DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA ED ALTRI LABORATORI PARTNER IN TEMA DI AZIONE COMBINATA DI DISTINTI AGGIUNTIVI AD AZIONE MICRO-ESPANSIVA E COMPATTANTE NONCHE’ DI POLVERI FINI AD ATTIVITA’ POZZOLANICA, FILLERIZZANTE con ADDITIVI AD AZIONE SUPER FLUIDIFICANTE PER IL CONFEZIONAMENTO DI CALCESTRUZZI STRUTTURALI ad ELEVATE PRESTAZIONI (MECCANICHE E DURABILITA’), a STABILITA’ VOLUMETRICA CONTROLLATA CON MODULATA MICRO ESPANSIONE INIZIALE e a COSTI CONTENUTI PER UNA MAGGIORE COMPETITIVITA’ DELL’INDUSTRIA DELLA PREFABBRICAZIONE E DEL C.A.P. IL CEMENTO UTILIZZATO NELLA PRIMA FASE DELLA RICERCA E’ STATO IL CEM I 52,5 R E SI PREVEDE NEI PROSSIMI MESI LA PRESENTAZIONE DEI RISULTATI DELLA RICERCA ANCHE PER IL CONFEZIONAMENTO DI CLS CON CEM II 42,5 R. M. de Gennaro (*), P. Cappelletti (*), M. D’Amore (*), M. Felitti (**), P. Marone (**) F. Gagliardini (**) (*) DOCENTI E RICERCATORI DEL DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA (**) PROFESSIONISTI CONSULENTI DI ISIM e CHIMICA EDILE REV. 6: DATA LUGLIO 2012. REV. 0-1-2: DATA 26 GENNAIO 2012 4 CONFEZIONAMENTO DI CALCESTRUZZI ad ELEVATE PRESTAZIONI e a STABILITA’ VOLUMETRICA CONTROLLATA: AZIONI SINERGICHE DI ADDITIVI MICRO-ESPANSIVI / COMPATTANTI E AGGIUNTE MINERALI FINI AD ATTIVITA’ POZZOLANICA Primo report su ricerca DRY e altri additivi/aggiuntivi – 20 gennaio 2012 – Bozza interna di Paolo – Check Mat +Ric+Ma Nell’anno 2011 la società Chimica Edile ha stipulato con il Dipartimento di Scienza della Terra dell’Università degli Studi di Napoli Federico II una convenzione per la realizzazione di una ricerca tecnicoscientifica i cui obiettivi consistono nello studio di additivi ad azione micro-espansiva del settore dei calcestruzzi cementizi. Le attività di ricerca da parte del Dipartimento sono state realizzate in collaborazione anche con specialisti e ricercatori esterni (D’Amore, Felitti, Marone, Alfano, Gagliardini, etc.). Obiettivo principale del progetto è lo studio specifico di una linea di additivi con proprietà microespansive prodotta dalla Chimica Edile al fine di verificarne l’azione nelle fasi di presa ed indurimento dei calcestruzzi. Nel corso delle attività è stato sperimentato anche la possibilità di utilizzare questo additivo in miscele con altri materiali ad attività pozzolanica. Il tutto al fine di confezionare calcestruzzi aventi assegnate caratteristiche prestazionali (“elevate” ai fini delle richieste progettuali) seppur a costi contenuti e concorrenziali (concept prestazionale tecnico-economico del progetto di ricerca per formulare un calcestruzzo moderno, innovativo e competitivo, ad elevate resistenze chimico-meccaniche ed a stabilità volumetrica controllata). Il progetto di ricerca ha coinvolto recentemente anche altri tecnologi specialisti, produttori ed imprese private del settore per pervenire ad ulteriori approfondimenti scientifici e sul campo. Il presente report illustra e discute i primi risultati della ricerca relativamente alle sue fasi iniziali e sarà comunque oggetto di aggiornamento e follow up al fine di (1) ampliare la gamma di test e (2) ottimizzare ulteriormente le performance del “MIX DESIGN del cls a stabilità volumetrica controllata ed elevate performance”. Materiali Gli additivi e le aggiunte attive minerali studiati ed utilizzati per il raggiungimento del Mix Design Optimization sono stati: a) Additivo (in polvere) a rapida e immediata azione micro-espansiva e compattante DRY D1® Rapido (UNI EN 206, UNI EN 196-2, UNI EN 196-3,UNI 196-6, UNI EN 197-1, UNI 8146, UNI 8147, UNI 8148, UNI 6555, UNI 7086), ovvero aggiunta di ossido non-metallico a duplice azione: (1) immediata e breve azione microespansiva “iniziale” (1 ora÷48 ore) e (2) conseguente azione compattante per incrementare la resistenza a compressione “fck/Rck.1 giorno” e “fck/Rck.3 giorni”, ovvero alle brevi scadenze, diminuendo la porosità del cls fresco/plastico (self compressing -> self compacting). Tale prodotto deriva da speciali processi di cottura di granuli di carbonato di calcio in forni a particolari temperature , esso è totalmente esente da cloruri, ed ottenuto mediante processi di micronizzazione e vagliatura. E’ stato utilizzato con dosaggio inferiore all’1% rispetto al cemento (nota: un dosaggio di ~1% è definibile “basso” se confrontato con un dosaggio di circa il 4÷8% utilizzato in altri progetti di ricerca cfr. note bibliografiche. b) Additivo (in polvere) ad ampio spettro antiritiro, compattante ed accelerante dell’attività pozzolanica DRY D1® Normale (UNI EN 206, UNI EN 196-2, UNI EN 196-3, UNI 196-6, UNI EN 197-1, UNI 8146, UNI 8147, UNI 8148, UNI 6555, UNI 7086), ovvero aggiunta di ossido non metallico a modulata azione micro-espansiva atto a contrastare il ritiro igrometrico dei primi sette giorni (circa). Altre azioni sono: sensibile incremento della resistenza a compressione “fck/Rck.3 giorni ” e “fck/Rck.14 giorni”, diminuzione della porosità del cls in fase di primo indurimento (self compressing->self compacting), prevenendo fenomeni di fessurazione per ritiro igrometrico, sensibile riduzione del ritiro autogeno (cfr in note bibliografiche – Argos - Test di espansione/ritiro di paste di cemento Colombia) ed infine, in presenza di aggiunte ad attività pozzolanica, favorire ed accelerare l’ attività pozzolanica prima di 28 giorni. Tale aggiuntivo deriva da speciali processi di cottura prolungata ad alta temperatura, di calcari estratti dalle Ande argentine. E’ stato utilizzato nella presente ricerca con dosaggio anche in questo caso definibile “basso” (circa 1%). c) Additivo (in polvere) antiritiro a lenta reazione DRY D1® Lento (UNI EN 206, UNI EN 196-2, UNI EN 196-3, UNI 196-6, UNI EN 197-1, UNI 8146, UNI 8147, UNI 8148, UNI 6555, UNI 7086), ovvero ossido non metallico ad azione micro-espansiva per contrastare il ritiro igrometrico alle lunghe scadenze (fino a 28 giorni) ed 4 Premessa Primo report su ricerca DRY e altri additivi/aggiuntivi – 20 gennaio 2012 – Bozza interna di Paolo – Check Mat +Ric+Ma d) Aggiunte di materiali ad attività pozzonalica come ceneri volanti, metacaolino, silica fume e tufi vulcanici macinati. Le “Ceneri volanti” utilizzate nel progetto sono provenienti da centrali per la produzione di energia elettrica a combustibili fossili (UNI EN 206, UNI EN 450/2005). Come noto in bibliografia, questi aggiuntivi hanno azione “pozzolanica” (favorendo la formazione di ulteriore C-S-H) “fillerizzante” in conseguenza delle dimensioni delle particelle sferiche (1÷200 μm). Sono stati utilizzati nella seconda fase del progetto, con dosaggio pari a il 33% rispetto al cemento e di circa il 10-12% rispetto alla sabbia; generalmente i principali effetti benefici del comportamento pozzolanico si registrano dal ventesimo al novantesimo giorno dalla data del getto (indice attività pozzolanica, UNI EN 196-1, UNI EN 450-1); la presenza combinata di tali aggiunte amorfe con alcuni agenti micro-espansivi ha potenziato l’effetto “fillerizzante” e fino ad oggi sembrerebbe accelerato sensibilmente l’indice di attività pozzolanica della cenere prima dei 28 giorni comportando un significativo incremento della resistenza meccanica ed il controllo dei fenomeni di maggior ritiro/viscosità che caratterizzano i calcestruzzi ricchi di particelle fini e SCC. La ricerca è stata validata anche da applicazioni non solo di laboratorio, ma anche industriali. e) Additivo super-fluidificante (UNI EN 206, UNI EN 934-2) a base di polimeri idrosolubili con dosaggio tradizionale di circa l’1% rispetto al peso del cemento (equivalente) ed avente efficienze e compatibilità provate rispetto al MIX DESIGN nella sua globalità e ai singoli componenti illustrati nei punti successivi. f) “additivo accelerante di indurimento” (UNI EN 206, etc.), da utilizzare in climi freddi (temperature inferiori a 10÷8°C). E’ stato utilizzato con dosaggio sensibilmente superiore all’1% e comunque in funzione della temperatura esterna e del numero di ore minimo assegnato per la scasseratura (ad esempio per un Rck>30 MPa a 16 ore). L’additivo accelerante è stato testato al fine di conservare e garantire, anche d’inverno, gli standard prestazionali del MIX DESIGN (Rck) nelle 12÷24 ore richiesto nel settore della prefabbricazione. L’additivo super-fluidificante (“sf”) punto a), e l’additivo accelerante (“hbe”), punti f), hanno consistenza fluida e in base alle loro formulazioni possono variare sensibilmente l’efficacia e le prestazioni degli altri aggiuntivi come dimostrato e approfondito nello stato dell’arte della ricerca degli additivi a base di polimeri per calcestruzzo; gli altri aggiuntivi inorganici, punti a) b), c) e d), da miscelare nell’impasto hanno tutti consistenza di polvere secca “fine” (generalmente da 1 micron a 500 micron) insilabili e/o impacchettabili in confezioni idrosolubili e/o a tenuta all’aria/al vapore. Si ritiene che per la prima volta sia stata studiata e affinata la loro specifica “combinazione sinergica” e -per uno di essi (DRY D1 Lento)- la peculiare formulazione e produzione. Per quanto riguarda la definizione di aggiuntivi e/o additivi in relazione alle norme vigenti, sarebbe lecito definire un materiale fluido o in polvere come additivo, in caso di aggiunta in quantità relativamente minima, ad esempio prossima all’1% del cemento mentre aggiuntivo in caso di aggiunta in percentuali ben maggiori dell’1% del cemento. I 3 prodotti descritti con funzione espansiva (DRY D1® Rapido , DRY D1® Normale, DRY D1® Lento e aggiunte pozzolaniche, punti a), b), c) e d) possono essere confezionati ed aggiunti sia singolarmente sia come mix di agenti espansivi ed anche come unico formulato armonizzato. Gli additivi/aggiuntivi impiegati nella ricerca sono disponibili agevolmente nel mercato, in particolare quelli classificati come “micro-espansivi/antiritiro e compattanti” (linea DRY D1 ® ) sono stati resi disponibili e riformulati ad hoc per la ricerca dal gruppo CHIMICA EDILE. Gli altri additivi utilizzati, punti a) e f), a base di polimeri e sostanze liquide, sono prodotti e commercializzati da diverse primarie aziende leader di settore. Le ceneri volanti sono state gentilmente rese disponibili da “ENEL/General Admixture”. 4 eventualmente per ridurre sensibilmente il coefficiente di viscosità del calcestruzzo indurito e sotto carico (ricerche in fase di sviluppo e verifica). Tale aggiuntivo deriva da speciali processi di cottura in forni speciali ad alte prolungate temperature di granuli selezionati di roccia calcarea estratta nelle Ande argentine e aggiunte di materiali silicei quali coadiuvanti attivi , esso è totalmente esente da cloruri, ed è soggetto a processi di miscelazione, macinazione e vagliatura al fine di ottenere una ottimale curva granulometrica e bassa reattività. E’ stato utilizzato nella seconda fase della presente ricerca con dosaggio “basso” ovvero prossimo all’1÷1,4% rispetto al cemento (nota: trattasi di additivo di nuova generazione formulato appositamente da Chimica Edile nell’anno 2011 per il progetto di ricerca e attualmente prodotto presso gli impianti dell’azienda). Primo report su ricerca DRY e altri additivi/aggiuntivi – 20 gennaio 2012 – Bozza interna di Paolo – Check Mat +Ric+Ma Un programma di ricerca attendibile prevede lunghi tempi di realizzazione e di scrupoloso follow up (di diversi anni) in quanto tratta e sviluppa tematiche ampie e articolate che necessitano per l’esecuzione ed il monitoraggio di test nel lungo termine fino a 90 giorni in laboratorio, con successive ottimizzazioni nelle formulazioni e nei dosaggi degli additivi/aggiuntivi nei vari Mix Design del calcestruzzo, con scrupolose ripetizioni delle campagne di test e monitoraggi sia in laboratorio sia a livello industriale. Il programma generale di ricerca è stato articolato in distinte fasi temporali e suddiviso in specifici settori di interesse per il mercato e per i tecnici: SETTORE 1: PREFABBRICAZIONE DI ELEMENTI STRUTTURALI (Giugno 2011-Luglio 2012) I materiali di partenza ed i test eseguiti sono stati i seguenti: Calcestruzzi dosati con cementi 52,5 R Tipo I e resistenze f.ck.cube > 30÷35 MPa ad 1 giorno e f.ck.cube> 70÷80 MPa a 28 giorni (EN12390), basso di assorbimento d’acqua per immersione (UNI 7699/UNI EN 13755), ritiro prossimo allo “zero” e se richiesto < 50 μm a 28 giorni (Test espansione/ritiro contrastato secondo UNI 8148 tipo “B” ), elevate prestazioni di durabilità e resistenza al dilavamento in funzione delle caratteristiche ambientali e della classe della struttura (classe 2 > 100 anni, UNI EN 206–2006 ed UNI 11104-2004.), indice di lavorabilità/consistenza almeno “S 4”, competitività finale “economica” (analisi della congruità del costo dei materiali). NOTA: La ricerca è stata orientata essenzialmente al mondo della prefabbricazione di elementi strutturali, dei calcestruzzi strutturali performanti e dei c.a.p. I calcestruzzi sono stati dosati con cementi 52,5 R Tipo I. I test eseguiti hanno previsto la : determinazione della f.ck.cube ad 1 e 28 giorni, determinazione dell’ assorbimento d’acqua per immersione (UNI 7699/UNI EN 13755), determinazione dell’ espansione/ritiro contrastato secondo UNI 8148 tipo “B”, determinazione delle velocità ultrasoniche, resistenza al dilavamento in funzione delle caratteristiche ambientali e della classe della struttura, indice di lavorabilità/consistenza, analisi della congruità del costo dei materiali. SETTORE 2: Calcestruzzi a stabilità volumetrica controllata per pavimentazioni industriali. (Maggio 2012-Ottobre 2012) NOTA: ricerca orientata alle tecnologie per le pavimentazioni industriali . PAVIMENTAZIONI INDUSTRIALI CONTINUE IN ASSENZA DI GIUNTI 4 Fasi di lavoro, settori della ricerca, tempistiche e risultati Primo report su ricerca DRY e altri additivi/aggiuntivi – 20 gennaio 2012 – Bozza interna di Paolo – Check Mat +Ric+Ma AMBITO DELLA RICERA: Calcestruzzi dosati con cementi 42,5 R e N e 32,5 R e N, NOTA: La ricerca è stata orientata essenzialmente nel settore della prefabbricazione di elementi strutturali e dei c.a.p. >C45/55 D16 - S4 – XA3/XC4– RESISTENZA AL DILAVAMENTO - RITIRO prossimo allo “0” CENTRALE DI BETONAGGIO PER CALCESTRUZZO SETTORE 4: Calcestruzzi pozzolanici spiccatamente espansivi per impieghi in terreni e rocce. NOTA: la ricerca sarà orientata all’ingegneria geotecnica e per la geo-compattazione dei terreni a contatto con pali di fondazione , pali radice, micro-pali, tiranti, ancoraggi, sottofondazioni, etc. dove sono ammissibili e benefici fenomeni di significativa espansione dei calcestruzzi. SETTORE 5: Malte industriali e malte pozzolaniche per il restauro. SETTORE 6: Calcestruzzi leggeri strutturali. 4 SETTORE 3: CENTRALI DI BETONAGGIO (Luglio 2012-Giugno 2013) Primo report su ricerca DRY e altri additivi/aggiuntivi – 20 gennaio 2012 – Bozza interna di Paolo – Check Mat +Ric+Ma SETTORE 1 - PREFABBRICAZIONE DI ELEMENTI STRUTTURALI Il MIX DESIGN del calcestruzzo messo a punto (MD.cls) per il settore 1 ha previsto lo studio per l’ottimizzazione delle prestazioni tecnico-economiche. La composizione del cls è definita dalla combinazione di elementi costitutivi in base alla seguente schematica e classica formulazione: MD.cls = (“c” + “a” + “i”) + (“sf”) + (“e.r” + “e.n” + “e.L”) + (“cv” / “rmv”) + (“heb”) dove: “c” = cemento (portland) “c.eq” = cemento equivalente (cemento portland + k.1 x minerali ad attività pozzolanica = c + k.1 cv) “a” = acqua efficace di impasto “i” = inerti (grossi, medi, fini) i.eq = inerti equivalenti (inerti + (1-k.1) x fasi ad attività pozzolanica) i.TOT = inerti totale (inerti + fasi ad attività pozzolanica) “sf” = additivo super-fluidificante (diverse tipologie ad esempio a base di eteri polistearici modificati / policarbossilici , poli-acrilato/poli-etere, etc.) “e.r” = agente DRY D1 ® Rapido compattante e micro-espansivo ad azione immediata e rapida (2 ore ÷ 48 ore). “e.n” = agente DRY D1 ® Normale compattante e micro-espansivo riduttore del ritiro igrometrico/chimico ad ampio spettro e ad azione nel medio termine (fino a circa 1 settimana), nonché con funzione accelerante dell’attività pozzolanica nel caso di aggiunte “ad attività pozzolanica”. “e.L” = agente DRY D1 ® Lento compattante e micro-espansivo e riduttore del ritiro igrometrico ad azione lenta e prolungata (fino a 28 giorni). “cv” = ceneri volanti ad attività pozzolanica e “fillerizzante” “rmv” = residui della macinazione di rocce vulcaniche zeolitizzate ad attività pozzolanica. “heb” = eventuale accelerante in caso di climi freddi (<8÷10°C) e rapide scasserature (meno di 12÷24 ore) 4 Considerazioni generali sul Mix Design del Calcestruzzo Primo report su ricerca DRY e altri additivi/aggiuntivi – 20 gennaio 2012 – Bozza interna di Paolo – Check Mat +Ric+Ma Considerazioni sul Mix Design delle paste elementari di cemento 4 Tenuto conto delle difficoltà che comporta l’analisi di un calcestruzzo in considerazione della complessità della miscela in cui è presente l’aggregato in percentuale predominante, si è ritenuto opportuno partire dall’analisi dei singoli componenti (tabella 1) e successivamente da prodotti di reazione di semplici miscele di paste di cemento (tabella 2). Al fine di verificare la composizione mineralogica delle materie prime e delle miscele, sono state realizzate analisi diffrattometriche qualitative ai raggi X su polveri (DRXP) dei campioni confezionati. La preparazione dei campioni ha previsto sia la micronizzazione “a secco” per evitare la perdita di fasi eventualmente solubili e sia micronizzazione in acqua deionizzata. In quest’ultimo procedimento è stata utilizzata un’apparecchiatura Mc Crone con cilindri d’agata per tempi di 15 minuti, al fine di ottenere una granulometria <5μm, condizione che, come riportato in letteratura (Bish e Chipera, 1988; Klug e Alexander, 1974), consente di ovviare a diversi problemi in fase di acquisizione degli spettri RX (statistica delle particelle, estinzione primaria, microassorbimento e, soprattutto per le fasi di tipo feldspatico, fenomeni di orientazione preferenziale). Le polveri così ottenute sono state analizzate utilizzando un diffrattometro automatico Panalytical X’Pert PRO PW 3040/60 (radiazione CuKα, 40kV, 40mA) con detector RTMS X’celerator gestito da PC mediante il programma X'Pert della PANalytical. Tutti i componenti sono stati caratterizzati singolarmente per conoscerne la composizione mineralogica (tabella 1). Tabella 1: Fasi mineralogiche identificate nei singoli componenti del mix design del cls. FASI MINERALOGICHE OSSERVAZIONI COMPONENTE Cemento I 52,5 R Silicato tricalcico (Hatrurite), Brownmillerite, Gesso. Sabbia Dolomite Risotto Dolomite Breccia Dolomite DRY D1 RAPIDO Lime, Hatrurite, Portlandite, Periclasio DRY D1 NORMALE Lime, Hatrurite, Portlandite DRY D1 LENTO Lime, Hatrurite, Portlandite, Cenere Volante Quarzo, Mullite Con tracce di quarzo Con tracce di amorfo Successivamente sono state preparate delle PASTE DI CEMENTO con le seguenti composizioni. MD. paste = (“c” + “a”) + (“sf”) + “componente attivo” dove: “c” = cemento “a” = acqua efficace di impasto “sf” = additivo super-fluidificante “componente attivo”= l’additivo singolo e/o l’aggiuntivo singolo e/o combinazione dei componenti attivi oggetto di specifica analisi. In tabella 2 vengono riportati i Mix Design relativi alle diverse PASTE DI CEMENTO. Primo report su ricerca DRY e altri additivi/aggiuntivi – 20 gennaio 2012 – Bozza interna di Paolo – Check Mat +Ric+Ma 4 Tabella 2: MIX DESIGN DELLE PASTE DI CEMENTO. MIX PASTA di cemento Pasta di cemento 0 TAL QUALE Pasta di cemento 1 TAL QUALE+DRY Pasta di cemento 2 TAL QUALE+CV Pasta di cemento 3 TAL QUALE+DRY+CV CEMENTO [Kg/m3] ACQUA [Kg/m3] A/C SUPERFLUDIFIC. [Kg/m3] 320 128 0,4 1,6 320 128 0,4 1,6 320 128 0,4 1,6 320 128 0,4 1,6 DRY [Kg/m3] CV [Kg/m3] RMV [Kg/m3] HEB [Kg/m3] 7 100 7 100 Nella tabella 3 sono indicati i risultati delle analisi XRPD eseguite successivamente all’indurimento delle paste di tabella 2. Tabella 3: Fasi mineralogiche nelle PASTE DI CEMENTO. MIX PASTA ELEMENTARE Pasta di cemento 0 TAL QUALE Pasta di cemento 1 TAL QUALE+DRY Pasta di cemento 2 TAL QUALE+CV Pasta di cemento 3 TAL QUALE+DRY+CV FASI MINERALOGICHE Portlandite, Ettringite, Hatrurite, Brownmillerite, Amorfo. Portlandite, Ettringite, Hatrurite, Brownmillerite, Amorfo. Portlandite., Ettringite, Hatrurite, Brownmillerite, Quarzo, Mullite, Amorfo. Portlandite, Ettringite, Hatrurite, Brownmillerite, Quarzo, Mullite, Amorfo. Nelle figure 1, 2 e 3 si riportano micrografie in microscopia elettronica (SEM) su frammenti di campioni prelevati dai vari MIX di PASTA di CEMENTO. Figure 1.a e 1.b: Micrografie comparate al SEM (ingrandimento x200): sulla sinistra Mix della Pasta Elementare “Tal Quale” (0) e sulla destra Mix della Pasta di cemento “Tal quale + DRY D1 R/N al 2,2 %” (1). La matrice del secondo Mix, a parità di fasi cristalline individuate (tabella 3), si presenta con una maggiore quantità di geli di cemento e maggiormente compatta. Primo report su ricerca DRY e altri additivi/aggiuntivi – 20 gennaio 2012 – Bozza interna di Paolo – Check Mat +Ric+Ma 4 Figure 2.a e 2.b: Micrografie comparate al SEM (ingrandimento x1500) dei Mix delle Paste di cemento: a sinistra “Tal Quale” (0) e a destra “Tal Quale + DRY D1 R/N 2,2 %”(1) dopo lo schiacciamento. E’ evidente la differenza della matrice fra le due masse, la prima appare più discontinua e porosa, la seconda più continua e chiusa. Si riscontrano anche differenze fra il sistema di fratture indotto dallo schiacciamento, nel primo caso più diffuse e articolate fra le zone maggiormente porose, nel secondo MIX più localizzate. Figura 3: Micrografia al SEM (ingrandimento x1500) del Mix della Pasta Elementare “Tal Quale + DRY D1 R/N 2,2 % +CV 30%” (3). La pasta/matrice cementizia avvolge completamente le microsfere delle ceneri volanti e si presenta compatta (massa continua del gel). E’ altresì evidente il sistema di fatturazione del materiale dopo i test di schiacciamento in cui le fratture sono localizzate. I test di resistenza a compressione per schiacciamento (UNI12390-3), a 28 giorni, sui campioni di paste di cemento di dimensioni 10x10x10 cm hanno evidenziato valori compresi tra 53,1 MPa (Pasta di cemento 0 TAL QUALE) ed 58,8 MPa (Pasta di cemento 3 TAL QUALE+DRY+CV), ovvero circa il 10% di resistenza in più. Primo report su ricerca DRY e altri additivi/aggiuntivi – 20 gennaio 2012 – Bozza interna di Paolo – Check Mat +Ric+Ma Considerazioni puntuali sul Mix Design dei calcestruzzi cementizi 4 I componenti attivi sono stati studiati verificando la loro azione combinata nel MIX DEL CALCESTRUZZO confrontando, per quanto possibile, i risultati ottenuti con quelli in bibliografia e nello stato dell’arte delle ultime ricerche sul calcestruzzo: TABELLA 5.I: MIX DESIGN DEI CALCESTRUZZI. Fase 1 MIX DESIGN CLS MD.1 – TAL QUALE MD.CLS 2 MD.CLS 3 MD.CLS 4 MD. CLS 5 MD..CLS 6 Altri CEM [Kg/m3] 410 410 380 350 320 290 H2O/c [Kg/m3] 0,38 0,38 0,38 0,40 0,42 0,44 SF [Kg/m3] 4,1 4,1 3,8 3,5 3,2 3,2 DRY R-N-L 7 7 7 7 7 7 CV [Kg/m3] SABBIA [Kg/m3] X X X X X X RIS [Kg/m3] X X X X X X BREC [Kg/m3] X X X X X X HEB [Kg/m3] BREC [Kg/m3] 350 350 350 350 HEB [Kg/m3] TABELLA 5.II: MIX DESIGN DEI CALCESTRUZZI. Fase 2 MIX DESIGN CLS MD.0 – TAL QUALE MD.CLS A1 MD.CLS A2 MD.CLS A3 Altri CEM [Kg/m3] 320 320 320 320 290÷410 H2O [Kg/m3] 135 135 151 151 SF [Kg/m3] 2,7-3,2 2,7-3,2 2,7-3,2 2,7-3,2 DRY R-N-L CV [Kg/m3] 7 7 100 100 SABBIA [Kg/m3] 1145 1145 1045 1045 RIS [Kg/m3] 550 550 550 550 Per gli impasti freschi sono state eseguite la verifiche di slump; per i provini dopo le 24 ore e fino a 28 giorno densità, indagini non distruttive ultrasoniche, prove a schiacciamento, micrografie al SEM, sezioni sottili al microscopio polarizzatore, analisi ai raggi-X, porosimetria, test ritiro-espansione, assorbimento di acqua a pressione atmosferica, prove a flessione, etc. Cemento ( c ). Legante: Cemento Portland Classe I 52,5 R Come illustrato, sono stati studiati i MIX di PASTE ELEMENTARI di CEMENTO classe I 52,5 R, acqua e fluidificante, aggiungendo poi gli agenti espansivi/antiritiro/compattanti e le aggiunte minerali pozzolaniche sia da soli sia combinandoli con diversi dosaggi fra di loro. Prima fase della ricerca (giugno 2011-ottobre 2011). Sono stati studiati e monitorati distinti MIX DESIGN di CALCESTRUZZO (“TAL QUALI ADDITIVATI CON SUPERFLUIDIFICANTI” e CON GLI AGENTI ESPANSIVI DRY D1 tipo Rapido e tipo Normale, prima di generazione di additivi micro espansivi) con dosaggi variabili di Cemento Portland I 52,5 R UNI EN 197-1 e UNI EN 11104 da 290 kg/m 3 fino a 410 kg/m3 con step incrementali di 30 kg/m3 e con costante dosaggio dei due agenti espansivi (circa 0,8÷1,2% del cemento per ciascuna tipologia): Dosaggi Cem: 290->320->350->380->410 kg/m3 Primo report su ricerca DRY e altri additivi/aggiuntivi – 20 gennaio 2012 – Bozza interna di Paolo – Check Mat +Ric+Ma Note: Max rapp.“a/c” Min Resistenza Min Cemento Min Cont. Aria Altro Note: Max rapp.“a/c” Min Resistenza Min Cemento Min Cont. Aria Altro (1) X0 MPa Kg/m3 % (4) XD1 MPa Kg/m3 % Note: Max rapp.“a/c” Min Resistenza Min Cemento Min Cont. Aria Altro C12/15 MPa Kg/m3 % (2) XC1 (2) XC2 (2) XC3 (2) XC4 (3) XS1 (3) XS2 XS3 0,60 0,60 0,55 0,50 0,50 0,45 0,45 C25/30 C25/30 C28/35 C32/40 C32/40 C35/45 C35/45 300 300 320 340 340 360 360 (4) XD2 (4) XD3 (5) XF1 (5) XF2 (5) XF3 (5) XF4 0,55 0,50 0,45 0,55 0,50 0,50 0,45 C28/35 C32/40 C35/45 C32/40 C25/30 C25/30 C28/35 320 340 360 320 340 3 340 3 360 3 (6) XA1 (6) XA2 (6) XA3 0,55 0,50 0,45 C28/35 C32/40 C35/45 320 340 360 Cem resistenti ai solfati TABELLA UNI 11104 – (2): carbonatazione – (4): cloruri - (5): gelo-disgelo - (6): attacco chimico Risultati della prima fase del progetto e confronto delle resistenze caratteristiche a schiacciamento cubetti 15x15x15 cm. 4 La prima fase della ricerca ha consentito di dedurre e convalidare che il calcestruzzo ottimale dal punto di vista tecnico-economico (analisi costi-benefici) per l’industria della prefabbricazione è risultato il calcestruzzo con dosaggio di 350 kg/m3 (nota: esso è confezionato inizialmente in totale assenza di cariche pozzolaniche e di additivi espansivi/antiritiro/compattanti lenti ovvero di nuovissima generazione ma in presenza di additivi espansivi di breve e media azione di produzione corrente della Chimica Edile: DRY D1 Rapido e DRY D1 Normale). Si evidenzia che da un punto di vista di controllo continuo di stabilità volumetrica, gli agenti espansivi di prima generazione della Chimica Edile e di altre aziende del settore estrinsecano la loro azione nella prima settimana ! Addirittura alcuni additivi a base di ossidi e in commercio terminano la loro azione nella prima settimana e se in presenza di alte temperature in qualche giorno ! L’analisi costi-benefici con la stima dei costi delle materie prime dei MIX ha consentito di determinare che il costo del MIX 1 (TAL QUALE con 410 kg/m3 di CEM I 52,5 R) è all’incirca pari o sensibilmente superiore al costo del MIX 4 (con 350 kg/m3 di cemento CEM I 52,5 R e con aggiunta di additivi DRY D1 Rapido e DRY D1 Normale pari a circa 1%+1% ovvero 3.5 kg + 3.5 kg = 7 kg/m3). Il MIX 4 ha tuttavia simili prestazioni meccaniche rispetto al MIX 1 ma offre il vantaggio della stabilità volumetrica controllata (ritiro prossimo a 200 micron m/m ovvero 50 micron m/m di espansione iniziale nei primi 2 giorni e successivo ritiro fino a 28 giorni). Ai fini delle classi di esposizioni (UNI 11104 e NTC- Norme Tecniche per le Costruzioni), il dosaggio di cemento equivalente del MIX 4 (350 kg di Cem Portland I 52,5 R) assunto supera i minimi imposti dalla normativa anche per XA2/attacco chimico, XD2/cloruri, XF2-XF3/gelo-disgelo, XC4/carbonatazione. Primo report su ricerca DRY e altri additivi/aggiuntivi – 20 gennaio 2012 – Bozza interna di Paolo – Check Mat +Ric+Ma 4 L’utilizzo degli agenti micro-espansivi e compattanti ha implicato un incremento delle resistenze a compressione compreso fra il 10÷15% CUBETTI 15x15X15 cm DOPO LO SCHIACCIAMENTO SENZA E CON AGGIUNTIVI/ADDITIVI Seconda fase della ricerca (novembre 2011 – giugno 2012). La seconda fase della ricerca, fruendo della conoscenza dello stato dell’arte e dei risultati innanzi riassunti sui vantaggi e sui limiti degli agenti espansivi moderni, è stata caratterizzata dalla formulazione di nuovi MIX DESIGN e dalla produzione di nuovi agenti espansivi da combinare “sinergicamente” con aggiunte pozzolaniche e fillerizzanti. Le analisi al microscopio hanno consentito infatti di osservare che l’agente espansivo fungendo da compattante, esaltava le capacità di “fillerizzanti” (riempimenti) delle sabbie fini e soprattutto delle micro-sabbie sferiche (φ < 200 μm) più atte a muoversi durante i processi di espansione/compattazione. Altresì è opportuno constatare e puntualizzare che la formazione di una ulteriore minima percentuale di “portlandite espansa derivata dall’ossido di calce” funge non solo da ulteriore “riserva alcalina” in aggiunta alle note “portlanditi derivate dal cemento” (cfr. alite e belite) e alle adeguate “molecole di acqua” implica la benefica aggiunta di materiali ad attività pozzolanica per capitalizzare tale evidente potenzialità. Foto della contro faccia della sezione sottile del campione CLS con agente espansivo (microscopio stereoscopico mod. Nikon SMZ 1500). Ulteriore effetto secondario (non trascurabile) da incamerare positivamente è l’effetto compattante per l’autocompressione (self compressing) e di incremento dei contatti (wall effect) dell’agente espansivo che spinge e pressa le masse dell’agglomerato cementizio (calcestruzzo): l’effetto espansivo se ben modulato comporta diminuzione della porosità del calcestruzzo (con miglioramenti delle criticità della zona di transizione), di fenomeni di bleeding e in generale di discontinuità interna del calcestruzzo in fase di presa e indurimento, potenzia Primo report su ricerca DRY e altri additivi/aggiuntivi – 20 gennaio 2012 – Bozza interna di Paolo – Check Mat +Ric+Ma In dialettica filologica con le osservazioni innanzi riassunte, sono stati studiati e monitorati nuovi mix design con differenti combinazioni di additivi superfluidificanti, agenti micro-espansivi e minerali pozzolanici attivi all’interno di paste di cemento (MD.paste), in distinte condizioni ambientali (temperatura, umidità, casseforme). E’ stato pertanto necessario concordare con la CHIMICA EDILE di formulare e testare nuovi agenti espansivi, con azione più lenta e modulata (DRY D1 Lento) da affiancare alla altra linea di agenti espansivi in produzione (DRY D1 Rapido e DRY D1 Normale) al fine di poter controllare più armoniosamente “la fase micro-espansiva” del nuovo calcestruzzo rispetto “all’evoluzione complessa delle sue fasi di contrazione” (ritiro igrometrico, ritiro autogeno, ritiro termico per diminuzione della temperatura, deformazione viscosa per sollecitazioni di compressione/trazione, etc. etc.), pur fruendo dei vantaggi e dell’esperienza acquisita dagli agenti espansivi (“Rapidi” e “Normali”). Il nuovo MIX di CLS nell’ambito della seconda fase della ricerca e che al momento è risultato “ottimale” per l’industria della prefabbricazione è stato individuato per un dosaggio di 320 kg/m3 di Cemento Portland I 52,5 R e “a/c” compreso fra 0,40÷0,45 oltre l’aggiunta da 25 a 100 kg/m 3 di materiali ad attività pozzolanica (Roccia Vulcanica Macinata e/o Ceneri Volanti e/o Silica Fume e/o Metacaolino) al fine di ottenere un dosaggio complessivo di “cementi equivalenti” prossimo o superiore a 330÷350 kg/m 3 (“calcestruzzo a prestazione equivalente” UNI EN 206 par. 5.2.5.3) con additivi super-fluidificanti (~1%), agenti microespansivi a Rapida azione (~0,6% DRY D1 Rapido), ad azione Normale (~0,6% DRY D1 Normale) e ad azione Lenta prolungata (~1÷1,2 % DRY D1 Lento) ovvero con agenti espansivi integrati e armonizzati rispetto ai complessi fenomeni di ritiro/espansione innanzi elencati. 70 56 38 Ai fini delle classi di esposizioni (UNI 11104 e NTC- Norme Tecniche per le Costruzioni), il dosaggio di cemento equivalente del MIX FINALE/IDEALE (320 kg di Cem Portland e 100 kg di Ceneri Volanti in aggiunta al cemento Portland) assunto supera i minimi imposti dalla normativa anche per XA2/attacco chimico (353>c.min=320), XD2/cloruri (353>c.mim=340), XF2-XF3/gelo-disgelo (353>c.min=340), XC4/carbonatazione (c = 320 + 0,33x100 = 353 > 340 kg/m3). 4 conseguentemente l’innescarsi di reazioni pozzolaniche fra l’acqua residua, la portlandite (da cemento e da agente espansivo) e il micro-silicio (biossido di silicio reattivo) dei materiali pozzolanici (specialmente nei primi 28 giorni dove il calcestruzzo contiene ancora sufficiente acqua residua); vengono pertanto aiutati i processi primari pozzolanici C-S-H. L’additivo espansivo pertanto può essere formulato non solo per contrastare il ritiro ma anche per favorire il comportamento pozzolanico delle ceneri e in generale dei materiali pozzolanici a contatto con la portlandite disponibile. Primo report su ricerca DRY e altri additivi/aggiuntivi – 20 gennaio 2012 – Bozza interna di Paolo – Check Mat +Ric+Ma 4 70 56 38 Acqua Nel rispetto della UNI EN 1008, il rapporto “a/c” è stato mediamente pari a 0,40÷0,45 e comunque verificato anche con parametri variabili compresi fra 0,375 e 0,45 (UNI EN 206-1 e UNI 8981-2) per tracciare dei punti sperimentali (grafici della Rck e tabelle di consistenza/slump) in funzione di diversi “a/c” per il MIX DESIGN ottimale (MIX n°A4) e per avere adeguate tolleranze (nota: studio influenza per errori di dosaggio acqua per “a/c” medio = 0,41÷0,42 in riferimento alla variabilità sia di Rck del cls indurito e di lavorabilità/slump del cls fresco) . Nel caso di aggiunta di ceneri volanti e rocce vulcaniche macinate è stata apportata ulteriore aggiunta di acqua calcolata rispetto al medesimo dosaggio “a/c” (0,41÷0,42) ma ridotta di un coefficiente k pari a 0,40 per le ceneri volanti (cfr. UNI) e per le rocce vulcaniche macinate (nota: queste ultime molto “avide” di acqua e ad effetto “termico zeolitico” in funzione dell’assorbimento di acqua). Il criterio pragmatico per individuare il migliore dosaggio di acqua è stato comunque nel rispetto dello Stato dell’Arte della tecnologia e scienza del calcestruzzo (Abrams, Bolomey, Collepardi, Fuller, Lyse, etc.) di far variare sensibilmente e sapientemente i vari parametri del MIX (dosaggi e dimensioni aggregati) al fine, anche, di “minimizzare/ottimizzare” il dosaggio di acqua rispetto al cemento e ai minerali attivi (pozzolanici) pur conservando adeguate classi di consistenza/slump (S4 o S5):hh CLASSE DI CONSISTENZA: S1 S2 S3 S4 S5 SLUMP (mm): 10÷40 50÷90 100÷150 160÷210 >220 DENOMINAZIONE: Terra Umida Plastica Semi-fluida Fluida Super-fluida Primo report su ricerca DRY e altri additivi/aggiuntivi – 20 gennaio 2012 – Bozza interna di Paolo – Check Mat +Ric+Ma 4 Ai fini delle classi di esposizioni (UNI 11104 e NTC- Norme Tecniche per le Costruzioni), il dosaggio assunto per il MIX FINALE/IDEALE (MIX n° A4) supera i minimi imposti dalla normativa vigente anche per XA2/attacco chimico acqua, XD2/cloruri, XF2-XF3/gelo-disgelo, XC4/carbonatazione (a/c = 0,42 <0,45<0,50). Il MIX DESIGN ottimale deve garantire una classe di consistenza compresa fra S4 e S5 e prevenzione da fenomeni di segregazione. Primo report su ricerca DRY e altri additivi/aggiuntivi – 20 gennaio 2012 – Bozza interna di Paolo – Check Mat +Ric+Ma 4 Inerti Nel rispetto delle EN 206-1, UNI EN 932-3,UNI 8520 , sono stati impiegati aggregati calcari provenienti da cave italiane e composti da 3 gruppi: breccia: 8 ÷ 16 mm risotto: 4 ÷ 10 mm sabbia: 0 ÷ 5 mm La curva granulometrica progettata è stata elaborata controllando la curva ideale del Bolomey. La dimensione massima dell’inerte è 16 mm. E’ stato monitorato il grado di imbibizione degli inerti calcari (“range” di imbibizione ammissibile) al fine di non influenzare o falsare il dosaggio dell’acqua efficace di impasto. I rapporti impiegati di “i/c” hanno rispettato i valori ottimali indicati nella bibliografia tecnica per ottenere calcestruzzi con prestazioni ottimali (anche per ritiro e viscosità sotto carico), ovviamente nel calcolo è lecito tener conto come dosaggio di cemento equivalente (c.eq), fino ad un massimo del 33% anche le ceneri volanti/inerti pozzolanici, e quale parte totale inerte (il 100% degli “inerti” calcari + una percentuale degli inerti derivati dalle ceneri volanti ovvero la quota restante degli inerti e aggiuntivi pozzolanici). Per i calcestruzzi con ceneri volanti o rocce vulcaniche macinate, il calcolo degli inerti equivalenti e del rapporto “i/c” è stato pertanto effettuato come segue: i.eq = breccia + risotto + sabbia + (1-k) ceneri volanti o rocce vulcaniche macinate dove k = 0,33 (UNI) per le ceneri volanti (1-k = 1- 0,33 = 0,67) Primo report su ricerca DRY e altri additivi/aggiuntivi – 20 gennaio 2012 – Bozza interna di Paolo – Check Mat +Ric+Ma GHIAIA RISOTTO SABBIA Primo Totale (inerti) CENERE VOLANTE ROCCIA VULCANICA MACIN. Secondo Totale (inerti eq.) Cemento Portland I 52,5 R Terzo Totale (cemento eq.) Kg/m3 350 (385) 550 (600) 1.050 (900) 1.950 (1.885) 100 x (1-K) 350 (385) 550 (600) 1.050 (900) 1.950 (1.885) 67 x K = cemento equivalente 33 2.017 320 2.370 (2.305) 2.370 (2.305) 320 353 Calcolo dei possibili rapporti” i/c” , “i.eq/c.eq”, “(i+cv)/c” e “i/(i+cv)” k.1 =k.cv = 0,33 (UNI) i/c = 1.950/320 = 6,24 i.eq /c.eq= (1.950+67)/(320+33) = 2.017/353 = 5,71 (i+cv)/c=(1.950+100)/320)=2.050/320=6,40 i/(c+cv)= 1.950/(320+100)=4,64 Possibili valori di rapporti fra cementi e inerti compresi 4,6 e 6,4 (media 5,5) da considerare relativamente alti e conseguentemente implicanti fenomeni controllabili di ritiro igrometrico, ritiro chimico e viscosità sotto carico (nota: negli SCC generalmente i rapporti “i/c” sono più bassi e compresi generalmente fra 4,0 e 4,5, comportando più elevati fenomeni di ritiro e soprattutto viscosità). Per i calcestruzzi precompressi i fenomeni del ritiro igrometrico e della viscosità sotto carico sono sicuramente fattori discriminanti per la valutazione della qualità di un calcestruzzo e per il costo finale di un’opera. Super-Fluidificante ( sf ) Nel rispetto della UNI 934-2 (3.1, 3.2, 11.1,11.2) e UNI 12350, l’aggiunta del super-fluidificante (sf) a base di polimeri idrosolubili è stata la minima possibile efficace, prossima all’1% del cemento (sf/c) e nel caso di aggiunte pozzolaniche (ceneri volanti o rocce macinate) calcolando lo 0,85% rispetto al cemento effettivo o equivalente ovvero c.eq =c + k1 x cv/rvm con k1 pari a 0,33 per le ceneri volanti, comunque il “quanto basta” al fine di assicurare lavorabilità sufficiente all’impasto (riferimento: classe di consistenza S4/S5 UNI 206-1 - Slump Loss Controlling Agent) e prevenire fenomeni di segregazione (per eccessivo dosaggio di super-fluidificante): minimo di dosaggio di superfluidificante pari a ~0,7÷1% considerando sia il cemento sia quota (33%) dei minerali pozzolanici. L’additivo super-fluidificante impiegato nei vari MIX che ha dato validi risultati è a base di esteri polistearici modificati con pH pari a circa 4, è privo di formaldeide e cloruri. La % minima di additivo fluidificante come noto non pregiudica il pH finale del calcestruzzo. Esso è stato aggiunto dopo l’inserimento (per alcuni minuti di mescolamento) dell’acqua di idratazione dell’impasto e lasciato poi mescolare per ben oltre 5 minuti. Come evidenziato dalla bibliografica tecnico-scientifica (cfr. Collepardi - RECENTI SVILUPPO NEL SETTORE DEGLI ADDITIVI PER CALCESTRUZZI e ), è stato necessario verificare altresì la compatibilità e la creazione di sinergie fra il super-fluidificante e gli altri additivi/aggiuntivi impiegati (azione combinata fra i superfluidificanti e gli altri additivi/aggiuntivi antiritiro e compattanti con azione micro-espansiva) senza rallentare o compromettere i fenomeni di presa ed indurimento entro le 12÷24 ore (requisito essenziale per il settore della prefabbricazione). Ad esempio per i MIX a 320 kg di cemento senza minerali pozzolanici: SF = 0,01 x 320 = 3,20 kg/m3 4 Aggregati (inerti e minerali attivi): Primo report su ricerca DRY e altri additivi/aggiuntivi – 20 gennaio 2012 – Bozza interna di Paolo – Check Mat +Ric+Ma SF = 0,009 x (320+0,33x100) = ~ 3,20 kg/m3 Aggiunta a base di ossidi micro-espansivi e antiritiro di nuova generazione (ad azione modulata nel tempo) Micrografia al SEM (x1500) del CLS a 28 giorni e studio della “portlandite” derivata dagli agenti espansivi e dei derivati del cemento (agenti espansivi DRY D1 N e CEM I 52,5 R). La micrografia consente di leggere chiaramente la morfologia della Portlandite nello spazio (frontalmente e lateralmente). MICROGRAFIE al Sem su paste elementari di cemento (ingrandimenti x2.000 e x 3.500). Vengono evidenziate in giallo presenze di portlandite rispettivamente nei campioni “Pasta di cemento 0 (TAL QUALE)” e Pasta di cemento 1 (TAL QUALE + DRY). 4 Per i MIX a 320 kg di cemento con aggiunta di minerali pozzolanici: Primo report su ricerca DRY e altri additivi/aggiuntivi – 20 gennaio 2012 – Bozza interna di Paolo – Check Mat +Ric+Ma a) a ritiro compensato (Shrinkage Compensating Concrete o ShCC) che provocano all'interno del calcestruzzo un'espansione iniziale di poco inferiore o virtualmente pari alla successiva contrazione dovuta al ritiro (cfr. UNI EN 1992-1-1/Eurocodice 2 + Appendice B - D.M. 14/01/08 par. 11.2.10.6). I diagrammi “espansione-ritiro” in base alle normative UNI/EN, ASTM o ad altre metodologie consentono di capire il tipo di azione degli additivi in commercio e la loro efficacia o meno in base ai dosaggi (talvolta eccessivi). b) autocompressi (Self Compressing Concrete cfr. ACI 223R-98, calcestruzzo ben diverso ma in linea filologica e di tendenza con i Self Compacting Concrete o SCC, UNI EN206-1 ) che provocano all'interno del conglomerato cementizio una sensibile micro-espansione lievemente superiore alla contemporanea contrazione da ritiro che in una matrice resistente, in presenza di casseforme/vincoli rigidi e di armature spaziali comporta la creazione di stress di compressione nel divenire del giovane calcestruzzo (in fase di presa/indurimento). Le armature nel c.a. in funzione della loro disposizione e dei loro diametri esercitano grazie all’aderenza ed al design cerchiante per effetto dell’espansione del cls un vantaggioso effetto di “auto compressione” e successiva “auto compattazione” del cls (fenomeno opposto quindi ai noti effetti negativi del ritiro del cls, di tensile stress). Questa espansione, se ben calibrata, comporta benefici decrescenti movimenti viscosi di auto-compattazione e auto-fortificazione durante la genesi costitutiva del giovane calcestruzzo creando le basi per esaltare le sue future prestazioni. c) a controllo di stabilità volumetrica (Volumetric Stability Controlled Concrete). I vincoli esterni applicati alle strutture e le armature costituiscono un sistema di vincoli ridondanti e la presenza di deformazioni di contrazione (come il ritiro igrometrico, le variazioni termiche negative e la dissipazione di calore di idratazione) inducono stati tensionali di trazione che comunque aumentano la distanza fra la materia (facies) e che superati i limiti di resistenza (a trazione) del calcestruzzo producono macro e micro fessurazioni. Un calcestruzzo che conserva la sua forma, magari con calibrata e ponderata espansione all’inizio, e poi senza ritiri e stress critici nella sua genesi, funzionalmente al suo MIX DESIGN e alle condizioni esterne (umidità, temperatura, spessore del getto, massa del getto, vincoli, etc.), è il sogno degli strutturisti ed è definibile “a controllo di stabilità volumetrica”. Esso rappresenta uno dei principali obiettivi dei ricercatori e dei tecnologi per la realizzazione di calcestruzzi di nuova generazione. VSCC&ICME (Volumetric Stability Controlled Concrete and/with initial calibrated micro-expansion). 4 La nuova generazione dei calcestruzzi nell’industria della prefabbricazione e del c.a.p. richiede sempre più assiduamente il confezionamento di calcestruzzi in assenza delle note criticità da “ritiro igrometrico/autogeno”: Primo report su ricerca DRY e altri additivi/aggiuntivi – 20 gennaio 2012 – Bozza interna di Paolo – Check Mat +Ric+Ma 4 8 kg/m3 Sopra: dati di test secondo ASTM 878 - Sopra a destra e sotto: attrezzatura e software per test ritiro/espansione libero/a secondo Metodo de’ Gennaro Il test per monitorare la macroespansione-contrazione dei cubetti di calcestruzzo di dimensioni 50x50x50 mm secondo il metodo de’ Gennaro prevede l’inizio del test attraverso 4 sonde (nel piano orizzontale) disposte a contatto con piastre di acciaio annegate nel getto. Il tempo di impasto/preparazione è controllato. Le due sonde secondo l’asse X e le due sonde secondo l’asse Y misurano costantemente le libere dilatazioni/contrazioni dal tempo “t.0” del calcestruzzo semi-indurito e del calcestruzzo indurito fino Primo report su ricerca DRY e altri additivi/aggiuntivi – 20 gennaio 2012 – Bozza interna di Paolo – Check Mat +Ric+Ma Foto X + Y – Test espansione contrastata UNI 8148 - Metodo B Metodo UNI Metodo b Espansione Contrastata sec. UNI 8148 met.B µ m/m Calcestruzzo: CEM I 52,5 R – 320kg/mc - a/c= 0.42 100 62 25 50 0 0 7 0 -50 -100 21 0 71 - -79 83 -150 --25 42 121 -14 15 2 4 -200 -250 4 14 218 -50 75 -54 87 150 15 4 19 2221 -221 -250 -300 2821 - 58 10 0 16 -3 20 4 23 25 8 0 -313 -342 -350 -400 Tempo (gg) C.V. (100Kg/mc) D1 40-40-20 (7Kg/mc) D1 30-30-40 (7Kg/mc) C.V. (100Kg/mc) + D1 40-40-20 (7,5Kg/mc) C.V. (100Kg/mc) + D1 30-30-40 (7Kg/mc) C.V. (100Kg/mc) + D1 30-30-40 (7Kg/mc) + D1 Rapido (0,5Kg/mc) Tal Quale 1 (Riferimento a secco) Tal Quale 2 (alta Um.Relativa) 36 3 4 all’annullarsi (essenzialmente) dei fenomeni di variazione volumetrica (t.fin). Un doppio film plastico avvolge il provino (ad esclusione delle zone di contatto delle 4 sonde) sulle facce laterali del cubetto (riferimento test tipo B della norma UNI). L’umidità relativa e la temperatura sono controllate da stazioni meteorologiche (generalmente si esegue il test in aria utilizzano i seguenti parametri : UR 50% +/- 2% e temperatura 20 +/- 2 °C). Il test potrebbe anche essere eseguito immergendo il provino totalmente in acqua (riempimento della vasca) o variando le condizioni di temperatura/U.R. . Il test consente di monitorare dal tempo t.0 gli spostamenti volumetrici del calcestruzzo (tempo t.0 pari generalmente a 4 ore dal getto). L’apparecchiatura prevede la possibilità di inserire una ulteriore sonda per monitorare gli spostamenti rispetto all’asse z. Per i test di micro-espansione/micro-ritiro si confezionano elementi un calcestruzzo di maggiori dimensioni (ad esempio 300x300x50 mm, etc.). Primo report su ricerca DRY e altri additivi/aggiuntivi – 20 gennaio 2012 – Bozza interna di Paolo – Check Mat +Ric+Ma 4 Metodo de’ Gennaro SAMPLE 1: dimensioni 50 x 50 x 50 mm (durata misura 143h) Test sperimentale di “macro-espansione” Dosaggio al 20% di DRY NORMALE rispetto al cemento Data: Gennaio 2012 (durata misura 143h) Primo report su ricerca DRY e altri additivi/aggiuntivi – 20 gennaio 2012 – Bozza interna di Paolo – Check Mat +Ric+Ma 4 I ricercatori del Dipartimento di Scienze della Terra hanno interagito con i tecnici degli impianti della Chimica Edile per far formulare diverse tipologie di “agenti micro-espansivi e compattanti” in base alle necessità scientifiche e tecniche del progetto (“calcestruzzi a stabilità volumetrica controllata con iniziale azione micro-espansiva di compattazione e di accelerazione/potenziamento delle attività pozzolaniche”). Una finalità primaria della ricerca è quindi stata quella di rispettare l’ipotesi di formulare un calcestruzzo con stabilità volumetrica “controllabile” (res extensa), ovvero di un calcestruzzo che dalla sua nascita al suo esercizio non subisce “turbative strutturali/meccaniche/chimiche” e in generale “traumi” a causa di instabilità volumetriche; tale ipotesi è da riscontrare dall’istante della fine della miscelazione, ovvero dal tempo t.0 di getto, dopo qualche ora, alcuni giorni, alcune settimane, alcuni mesi e… anni: minimizzazione di“espansione/ritiro” e della “variazione volumetrica”; tuttavia sembrerebbe lecito e razionale affermare che in fase plastica e semi-plastica del calcestruzzo ancora “fresco” o “semi-fresco” una sua sensibile espansione provocherebbe come innanzi descritto un positivo affetto compattante e rinforzante del calcestruzzo (diminuzione delle porosità e maggiore contatto fra le facies), cioè ancora in fase di presa e primo indurimento (Self Compressing Concrete + Shrinkage Free Concrete = SCompresC+ShFC ). Le domande sono state fin dall’inizio della ricerca: ma quale è il valore ottimale di questa micro espansione e per quanto tempo deve essere imposta questa micro espansione? Unica metodologia per dare risposta è stato il monitorare costantemente questo fenomeno (dalla fase di getto alla presa ed indurimento), proprio dall’istante del getto (t.0) e seguendo la sua evoluzione cronologica (instabilità/stabilità volumetrica) del diagramma “Epsilon/t” in base ai dosaggi ed alla tipologia di formulato fornito dalla Chimica Edile. E’ stata così realizzata una speciale apparecchiatura messa a punto dal Dipartimento di Scienze della Terra (cubetto/piastra di calcestruzzo in casseforme non vincolate e quindi libere di espandere/ritirare nello spazio in aria o in acqua, Test poi denominato Espansione/Ritiro secondo il Metodo De Gennaro) nonché comparando tali risultati con quelli determinabili applicando gli standard internazionali per test di ritiro/espansione contrastata (normative UNI/ASTM). Test ritiro-espansione UNI 8148 UNI 8148 UNI 8149 UNI 8149 ASTM C878 Metodo A - contrastata B – contrastata A – contrastata B – contrastata de’ Gennaro Dim. cls (mm) 240x80x80 240x80x80 240x80x80 240x80x80 50x50x50 70x70x70 100x100x100 150x150x150 In Cassaforma prima stagionatura 8 ore 20°C UR 95% 8 ore 20°C UR 95% 8 ore 20°C UR 95% 8 ore 20°C UR 95% 4 ore in cassaforma Seconda stagionatura H20+Ca(OH)2 2 film polietilene H20+Ca(OH)2 2 film polietilene in aria o in acqua Temperatura e UR assegnate 6 ore 23°C 7 giorni Altra stagionatura Note: Max espansione c. Min espansione c. Max espansione c. Min espansione c. Senza armatura e monitoraggio continuo ASTM 157 CONTROLLARE E COMPLETARE QUADRO NORMATIVO SUI TEST ESPANSIONE RITIRO E TIPO STAGIONATURA in acqua, in calce o in ari e paragoni con Metodo De Gennaro Nel seguito si distinguono e analizzano 3 tipologie di formulati micro-espansivi della Chimica Edile: a rapida azione, a normale azione e a lenta azione che hanno consentito alla ricerca di finalizzare, specializzare e affinare le sue applicazioni. Primo report su ricerca DRY e altri additivi/aggiuntivi – 20 gennaio 2012 – Bozza interna di Paolo – Check Mat +Ric+Ma Tipologia di DRY FASE DELLA RICERCA Dosaggio 1.a fase ricerca Dosaggio 2.a fase ricerca DRY D1 RAPIDO DRY D1 NORMALE 1,1% 0,6% 1,1% 0,6% DRY D1 LENTO (nuova generazione) 1% Aggiunta a base di ossidi micro-espansivi a rapida azione espansiva ed effetto compattante e di autocompressione (e.r) L’inserimento nel MIX di aggiunte micro-espansive (e.r) a base di ossido di calcio comporta come noto la seguente reazione: CaO + H2O → Ca(OH)2 Reazione che coinvolge “subito” e “integralmente” le particelle fini di ossidi altamente reattive (prima quelle di qualche micron e poi negli spessori esterni quelle di qualche centinaio di micron), prodotte e commercializzate dal gruppo CHIMICA EDILE con il nome di “DRY D1 Rapido”, questi ossidi hanno anche il vantaggio di avere un pH elevato (>12) che aiuta la durabilità e protezione dell’armatura in ambiente positivamente alcalino. La ricerca e le varie attrezzature messe a punto hanno consentito di determinare il formulato ottimale e la percentuale efficiente di dosaggio rispetto al cemento, inferiore all’1% (e.r/c). Come noto alcuni dei benefici dell’impiego di tali additivi è di non comportare ulteriore formazione di ettringite e che i fenomeni di espansione si manifestano nel brevissimo termine (dal momento dell’impasto fino a circa 48 ore), poi completamente cessando ogni azione dopo pochi giorni (la temperatura ovviamente influisce fortemente sull’innesco dei tempi di reattività). Ma al tempo stesso, l’aspetto negativo -se ci si affidasse solo a questa tipologia di agente espansivo- è quello poi di perdere questa espansione o ridurla notevolmente a seguito del ritiro igrometrico in ambiente non saturo di acqua (ovvero non in acqua, non in ambienti controllati con U.R. prossima al 90% o in fase di rimozione di teli umidi e magari termo riscaldati d’inverno) e di non essere “efficaci” per controllare il ritiro autogeno del calcestruzzo (cioè quello misurabile in immersione in acqua). Questa tipologia di additivi prodotti dalla Chimica Edile ha tuttavia il vantaggio di entrare in azione (micro-espansione immediata) sin dal tempo di impasto e nei giorni di transizione e della prima genesi del calcestruzzo fresco: fluido -> semi-fluido -> plastico-> semisolido, di essere facilmente miscelabili e diffondibili nella massa dell’impasto (grazie alla grana fine delle sue particelle ed alla loro capacità di diffondersi nella massa senza flocculare per l’azione del superfluidificante) e di essere sufficientemente poco sensibili alle temperature esterne miti, rigide e fredde (alta reattività che ovviamente aumenta notevolmente con il caldo). Questi agenti espansivi basati sulla reazione fra acqua e “particelle finissime e porose” di ossido di calcio sono decisamente più rapidi e diretti rispetto a quelli a base di solfo-alluminati con formazione di ettringite primaria (sale di Candlot) o rispetto agli ossidi di magnesio. Gli ossidi di calcio tendono ad espandere molto più velocemente ed autonomamente rispetto a quelli basati sulla formazione di ettringite (ovvero trisolfo-alluminato di calcio idrato, 3CaO•Al2•3CaSO4•32H2O che è una molecola di sale espansivo che necessita per formarsi di ben 32 molecole di acqua). Pertanto gli ossidi di calcio sono più graditi dai tecnici e dal mercato rispetto a quelli a base di solfo alluminati ma hanno una azione espansiva decisamente “rapida” e “breve”, ovvero limitata nel tempo (estrinsecando l’azione espansiva nell’impasto e arrivando al massimo fino a 2÷3 giorni). Per annullare idealmente il ritiro finale del cls (compensato dalla forte espansione finale) comporterebbero eccessivi dosaggi (in parte vanificati con il forte caldo, temperature maggiori a 25-30°C) e soprattutto fenomeni di forte non stabilità dimensionale e volumetrica, espansione “eccessiva” iniziale e perdita di tale espansione nel lungo termine con turbative volumetriche in termini assoluti analoghe numericamente a quelle del ritiro (diverse centinaia di micron: 300÷600 μm) anche se, beneficamente, di segno opposto 4 Tabella – Studio Mix Design degli “agenti espansivi” DRY per calcestruzzi con CEM 52,5 R dosato a 320 kg/m3. I dosaggio sono espressi in percentuale rispetto al cemento. Per dosaggi elevati di cemento le % DRY D1 possono essere opportunamente ridotte dopo campagna di test. Primo report su ricerca DRY e altri additivi/aggiuntivi – 20 gennaio 2012 – Bozza interna di Paolo – Check Mat +Ric+Ma A) alla sua temperatura di cottura, ai suoi tempi di cottura, alla finezza dei suoi granuli (curva granulometrica e processo di macinazione) e alla sua porosità accessibile all’acqua (caratteristiche del formulato e parametri assegnati negli impianti computerizzati del gruppo Chimica Edile). B) alla temperatura esterna, alla U.R., al tipo di stagionatura/scasseratura del calcestruzzo C) alla combinazione e tipologia di additivi abbinati (superfluidificanti, etc.); D) ad altre condizioni esterne al contorno (tipo e dosaggio cemento, tipo e dosaggio additivi, disposizioni e quantità armature, finezza e morfologia inerti, presenza di ceneri volanti e microfiller, a/c, mix design, etc.) Di seguito si riporta il grafico ad andamento lineare, relativo alla variazione della crystal size (nm) in funzione della temperatura (range da 900°C a 1400°C), eseguita su un campione di roccia calcarea. La reazione chimica, in seguito alla quale si ha l’espansione, avviene all’interfaccia “acqua – solido”, quindi se si riducono le dimensioni delle particelle solide dell’agente espansivo e si incrementa la sua porosità superficiale si tende ad aumentare la superficie esposta all’azione dell’acqua e quindi “la velocità” della sua reazione (espansiva). La conseguenza è un’accelerazione generale del processo espansivo ma una minor durata dell’effetto espansivo nel tempo (il calcestruzzo espande troppo rapidamente nei primi giorni per poi ritirarsi/contrarsi e perdere buona parte della sua espansione in pochi giorni come tanti piccoli palloni che si gonfiano immediatamente nel neo-nato calcestruzzo). Nello stesso modo, se un agente espansivo è sottoforma di granuli porosi accessibili all’acqua, esso diventa più facilmente idratabile mentre se i suoi granuli sono meno fini, senza eccessive porosità in comunicazione con l’esterno ovvero grossi e densi, essi sono più difficilmente idratabili, reagendo così più lentamente e con maggiore tenacità. Il grado di macinazione, la porosità dei granuli e la densità degli agenti espansivi (CaO), sono così parametri “regolabili” dal suo produttore Gruppo Chimica Edile variando la temperatura di cottura della materia prima impiegata, il ciclo di cottura, il tempo di cottura, la tipologia di materiale (miscela selezionata di calcari ed altri elementi minerali estratti e selezionati nelle Ande) e ovviamente le sue curve granulometriche pre/post cottura. Altresì il produttore può ulteriormente ritardare il fenomeno di idratazione-espansione dell’agente espansivo ricoprendo i granuli (adsorbimento) con un idoneo polimero 4 (espansione). Ulteriori parametri che influenzano la velocità e la durata del fenomeno espansivo dell’ossido di calcio “rapido” sono proporzionali: Primo report su ricerca DRY e altri additivi/aggiuntivi – 20 gennaio 2012 – Bozza interna di Paolo – Check Mat +Ric+Ma Per sopperire alle problematiche e note criticità dei normali agenti espansivi (rapidi) a base di ossido di calce -innanzi evidenziate- si è dovuto ricorrere all’impiego nel MIX DESIGN di ulteriori agenti microespansivi ad azione compattante e a lenta e tenace azione micro-espansiva prodotti appositamente dalla Chimica Edile per le finalità della ricerca del Dipartimento di Scienze della Terra e meglio illustrati nei seguenti paragrafi. Tali ulteriori agenti espansivi possono affiancare gli additivi ad azione rapida ed immediata, già conosciuti da diversi anni agli studiosi ed al mercato. Ai fini del calcolo del dosaggio rispetto al peso del Cem I 52,5R, il quantitativo utilizzato per il MIX n°10 (A4) a base di 320 kg di CEM I 52,5R risulta di DRY D1 R (rapido) è stato ricavato ad esempio come segue: e.r = 0,06 x 320 = 1,92 kg Aggiunta a base di ossidi compattanti ed a azione espansiva normale ( e.n) L’aggiunta ed il relativo dosaggio degli additivi compattanti ad azione normale e a ponderata azione (da 1 a 7 giorni) antiritiro igrometrico e autogeno (e.n) a base di miscele di ossidi di calcio sono state effettuate e ponderate nel rispetto dell’ipotesi di riscontrare ritiri o espansioni (ShFC = Shrinkage Free Concrete) prossimi allo zero anche a medio/lungo termine e di incrementare i valori della resistenza a compressione per effetto della diminuzione di porosità del conglomerato ed aventi azione di acceleranti e valorizzanti delle attività pozzolaniche in caso di aggiuntivi pozzolanici (inerti vulcanici, ceneri volanti, micro - silice, silca fume, etc.) come nel seguito illustrato. L’innesco del fenomeno di espansione di tali ossidi è più lento e prolungato rispetto a quelli precedenti (rapidi) e la loro forza è decisamente superiore, il quantitativo deve essere adeguato per sopperire alla dimensione dei granuli ed alla loro maggiore densità. La ricerca ha monitorato i diagrammi Epsilon/t con speciali apparecchiatura messa a punto dal Dipartimento di Scienze della Terra nonché comparando tali risultati a quelli determinabili applicando le normative UNI 8146, 8147, 8148, ASTM C157, C878, ACI 223R e UNI 6555. La ricerca ha consentito di determinare per i MIX testati una percentuale di dosaggio ottimale inferiore all’1% (e.n/c). Ai fini del calcolo del dosaggio rispetto al peso del Cem I 52,5R, il quantitativo utilizzato di DRY D1 Normale (normale) per il MIX n°10 (A4) a base di 320 kg di CEM I 52,5R risulta: e.n = 0,06 x 320 = 1,92 kg Aggiunta a base di ossidi speciali a lenta azione espansiva ( e.L) L’aggiunta ed il relativo dosaggio degli additivi a lentissima e ritardata azione espansiva (generalmente da 7 a 28 giorni) ovvero mitiganti i fenomeni del ritiro alle lunghe scadenze (e.L) a base di miscele di ossidi di calcio ed altre aggiunte minerali sono stati effettuati e ponderati nel rispetto dell’ipotesi di riscontrare ritiri o espansioni (ShFC = Shrinkage Free Concrete) prossimi allo zero anche a lungo termine e di incrementare i valori della resistenza a compressione per effetto della diminuzione di porosità del conglomerato e di micro fessure da ritiro nel calcestruzzo indurito, fragile e quasi del tutto disidratato, monitorando i diagrammi Epsilon/t con speciali apparecchiature messa a punto dal Dipartimento di Scienze della Terra nonché comparando tali risultati a quelli determinabili applicando le normative UNI 8146, 8147, 8148 e ASTM C157, C878, ACI 223R e UNI 6555. La ricerca ha consentito di determinare una percentuale di dosaggio prossima all’1% (e.L/c). Il quantitativo deve essere maggiore per sopperire alla grande dimensione dei granuli ed alla loro elevata densità e bassa reattività. Ai fini del calcolo del dosaggio rispetto al peso del Cem I 52,5R, il quantitativo utilizzato di DRY D1 L (lento) per il MIX n°10 a base di 320 kg di CEM I 52,5R risulta: 4 (ritardante) e con processi di sinterizzazione multipla. Il prodotto principale derivante dall’idratazione della parte di ossido di calcio è quindi una “Portlandite” ad hoc che potrà intervenire intelligentemente, proficuamente, massivamente e temporalmente nelle varie fasi di genesi del calcestruzzo e anche in presenza di attività pozzolaniche all’interno del calcestruzzo. Primo report su ricerca DRY e altri additivi/aggiuntivi – 20 gennaio 2012 – Bozza interna di Paolo – Check Mat +Ric+Ma Miscelazione e sinergia degli ossidi speciali a azione espansiva e compattante ( e.r+e.n+e.L) Dopo aver studiato gli effetti dei singoli agenti ad azione espansiva, la ricerca ha messo punto il migliore dosaggio combinando fra loro l’azione degli 3 agenti espansivi al fine di ottimizzare la loro azione sinergica in funzione del MIX DESIGN e delle condizioni al contorno ed esterne. Si evidenzia che la tipologia di cemento può influenzare e variare sensibilmente l’azione micro-esoanssiva e compattante delle linea di additivi DRY D1. Aggiunta di minerali attivi pozzolanici e fillerizzanti (cv & rvm) Nel rispetto UNI EN 12620, UNI EN 450, UNI EN 197 e UNI EN 11104, UNI EN 206, come illustrato nella premessa sono stati impiegati due tipologie di minerali attivi aventi comunque adeguata reperibilità nel mercato a costi contenuti: cv = ceneri volanti ad attività pozzolanica e con prestazioni di migliorare la lavorabilità dell’impasto e ottimizzare la curva granulometrica degli inerti, dosaggio massimo utilizzato prossimo o minore al 33% del dosaggio di cemento (Cem 52,5R) al fine di garantire il bilanciamento minimo con una quantità di idrossido di calcio e di acqua idonea ad attivare “l’aggiunta pozzolanica” . rvm: rocce vulcaniche macinate ad attività pozzolanica e termica (aggiunta classificata come tipo II), dosaggio medio pari all’8% del cemento utilizzato e comunque sempre minore al 33% del dosaggio di cemento (Cem I 52,5R) al fine di garantire il bilanciamento minimo con una quantità di idrossido di calcio e di acqua idonea ad attivare “l’aggiunta pozzolanica” ; nonché silica fume , meta caolino, etc. Nel progetto di ricerca, l’aggiunta di tali minerali attivi è stata eseguita sia in forma combinata sia separata, ovvero sono stati utilizzati distinti MIX senza aggiunta di minerali attivi (nota: solo inerti calcari nella fase 1), con aggiunta solo di Ceneri Volanti o solo Rocce Vulcaniche Macinate/SIlica Fume/Metacaolino (fase 2) e MIX con aggiunta ponderatamente combinata di Ceneri Volanti + Rocce Vulcaniche macinate (fase 3 in corso) al fine di avere parametri di comparazione ben chiari per una corretta analisi “costi/benefici”. Ai fini della determinazione del contenuto di cemento per m3 (UNI 11104:2004 per l'applicazione in Italia della EN 206), si verifica rispettivamente quanto segue: cv/c < 0,33 cv/c = 100/320 = 0,31 < 0,33 c.tot = c.eq = c (Cem 52,5R) + 0,33 cv = 320 + 0,33x100 = 320 + 33 = 353 = ~ 350 kg/m3 Per quanto riguarda l’analisi delle dimensioni, forme e caratteristiche di porosità delle particelle (sfere chiuse, cenosfere e pleurosfere con porosità accessibili) delle aggiunte minerali pozzolaniche e fillerizzanti (cv e rvm) il microscopio elettronico ha caratterizzato le specificità dei due distinti materiali, evidenziando la maggiore finezza e rotondità della cenere volante (industriale) rispetto alle rocce vulcaniche macinate e disponibili attualmente. 4 e.L = 0,10 x 320 = 3,20 kg Primo report su ricerca DRY e altri additivi/aggiuntivi – 20 gennaio 2012 – Bozza interna di Paolo – Check Mat +Ric+Ma 4 Figura: Confronto tra le distribuzioni granulometriche Laser di cenere nativa, cenere micronizzata, cemento Portland 42.5 e 52.5, fume di silice (tal quale e disaggregato). MONITORAGGI SEM COMPORTAMENTO POZZOLANICO (in corso, a partire dal 16 luglio) SEZIONE SOTTILE (in corso, a partire dal 16 luglio) La roccia vulcanica macinata presenta particolari capacità termiche per la presenza di zeoliti ed è in grado sensibilmente di influenzare la temperatura del calcestruzzo fresco . La temperatura di un calcestruzzo fresco è fortemente influenzata dalla temperatura esterna ma soprattutto dalla temperatura dei suoi elementi, generalmente calcolata come segue. t.cls = 0,70 t.inerti + 0,20 t.acqua + 0,10 t.cemento Primo report su ricerca DRY e altri additivi/aggiuntivi – 20 gennaio 2012 – Bozza interna di Paolo – Check Mat +Ric+Ma 4 Micrografia al SEM (ingrandimenti a x2000 e x500) del MIX Elementare (Tal Quale + DRY 2,2%+Ceneri Volanti 30%) in una zona ricca di microsfere di Cenere Volante. Primo report su ricerca DRY e altri additivi/aggiuntivi – 20 gennaio 2012 – Bozza interna di Paolo – Check Mat +Ric+Ma Protocollo di ricerca e di esecuzione dei test TEST Resistenza a compressione Resistenza a trazione Densità Espansione-Ritiro Classe consistenza (SLUMP) SEM, SEM-EDS su sez sottili Dif. Raggi X Porosimetria al mercurio Assorbimento acqua press. Atm. Ultrasuoni RIFERIMENTO NORMATIVO NOTE UNI 12390-3 Campioni 15x15x15, 10x010x10, etc UNI 12372 UNI UNI 8148 – Metodo b UNI 206-1 UNI EN 13755 Rck (MPa) = resistenza a compressione per schiacciamento di provini cubici di dimensioni 15x15x15, 10x10x10 e 7x7x7 cm di impasti di calcestruzzi e di miscele elementari (cemento+acqua+additivi+ minerali attivi ovvero in assenza di aggiunta degli inerti). Le resistenze sono state determinate a 1 giorno, 7 giorni, 28 giorni (stagionati in acqua). Le temperature di stagionatura sono state 3 (fredda, temperata, calda) al fine di comprendere la sensibilità dei dosaggi e degli effetti dei vari componenti al variare della temperatura. Foto: Telaio (carico massimo 3000 kN) utilizzato per la determinazione della resistenza a compressione (Dipartimento di Scienze della Terra – Università degli Studi di Napoli Federico II). 4 Le attrezzature del laboratorio del Dipartimento di Scienze della Terra e di altri laboratori ad esso collegati hanno consentito di determinare, controllare e monitorare nel tempo i test indicati nella tabella che segue. Primo report su ricerca DRY e altri additivi/aggiuntivi – 20 gennaio 2012 – Bozza interna di Paolo – Check Mat +Ric+Ma 4 Foto: Telaio (carico massimo25kN) utilizzato per la determinazione della resistenza a trazione (Dipartimento di Scienze della Terra – Università degli Studi di Napoli Federico II). Foto: SEM (Scanning Electron Microscope) mod. Jeol JSM 5310 (CISAG, Napoli). Primo report su ricerca DRY e altri additivi/aggiuntivi – 20 gennaio 2012 – Bozza interna di Paolo – Check Mat +Ric+Ma 4 Foto: Porosimetri a mercurio Thermo Finnigan della serie Pascal 140, 240 e 440 (Dipartimento di Scienze della Terra – Università degli Studi di Napoli Federico II). Foto: Diffrattometro automatico Panalytical X’Pert PRO PW 3040/60 con detector RTMS X’celerator e unità MPD PW 3710 (Dipartimento di Scienze della Terra – Università degli Studi di Napoli Federico II). Primo report su ricerca DRY e altri additivi/aggiuntivi – 20 gennaio 2012 – Bozza interna di Paolo – Check Mat +Ric+Ma Riepilogo e discussione dei primi risultati della ricerca MIX: “Cem I 52,5 R a 320 kg/m3+ CV a 100 kg/m3+ DRY D1 L/N/R al 2,2%+ SUPER FLUIDIFICANTE all’1%” ELEMENTI: INERTI CEMENTO I 52,5 R FLUIDIFICANTE DRY D 1 RAPIDO/COMPACT DRY D 1 NORMALE/COMPACT DRY D 1 LENTO CV RMV ACCELERANTE ACQUA: ACQUA PER IL CEMENTO ACQUA PER LE CENERI VOLANTI Kg/m3 1.950,00 320,00 3,20 1,92 1,92 3,20 100,00 Note: Sabbia + risotto + ghiaia 1% rispetto al cemento 0,6% rispetto al cemento 0,6% rispetto al cemento 1% rispetto al cemento Uso alternativo Clima freddo (da 1% all’1,5%) 134,00 16,00 a/c = 0,41÷0,43 k = 0,40 x a/c 4 La ricerca ha consentito di mettere a punto alcuni possibili MIX DESIGN finali ad elevata competitività tecnico-economica per l’industria della prefabbricazione e dei calcestruzzi prestazionali, ed interessanti spunti per l’impiego di additivi di nuova generazione . La minimizzazione del ritiro comporta, come è noto, una serie notevole di vantaggi sia per l’assenza di fessure, sia per il diverso comportamento delle armature (specialmente se pre-tese), un conseguente incremento della durabilità del calcestruzzo e la riduzione degli effetti differiti di calcestruzzi a base di micro-fillers. La presenza di materiali pozzolanaci (combinati con gli ossidi di calcio in questione) oltre a far incrementare le resistenze meccaniche nel breve e medio termine, aiuta a migliorare la microstruttura del calcestruzzo (per la drastica trasformazione di Portlandite in fibre CS-H). I fenomeni di micro-espansione riducono positivamente la permeabilità e la porosità dei calcestruzzi, altresì garantendo stabilità volumetrica evitano stress, turbative e traumi al calcestruzzo per effetto del ritiro igrometrico e di coazioni per iperstaticità interna ed esterna del c.a. e del c.a.p. Il tutto consente di confezionare attraverso le sinergie e le armonizzazioni degli additivi e aggiuntivi studiati, calcestruzzi decisamente “prestazionali, durevoli e economicamente concorrenziali”. Primo report su ricerca DRY e altri additivi/aggiuntivi – 20 gennaio 2012 – Bozza interna di Paolo – Check Mat +Ric+Ma Test di Porosimetria al mercurio 4 Tra le varie possibili tecniche di misura dei pori, quelle di intrusione di mercurio e di adsorbimento/desorbimento di gas sono le tecniche più usate. La porosimetria a mercurio è una tecnica sviluppata da Ritter e Drake nel 1945 che consente di misurare le dimensioni e la distribuzione dei macropori e mesopori in sostanze solide porose ( cfr. figura che segue). Figura: Campi di misura delle tecniche di intrusione di mercurio e di adsorbimento/desorbimento di gas. La tecnica si basa sulla proprietà del mercurio di comportarsi da liquido non-bagnante con una grandissima varietà di solidi. Grazie a questa caratteristica il mercurio penetra attraverso i pori aperti di un campione solido sotto l’effetto di una pressione crescente. Il raggio dei pori penetrati è inversamente proporzionale alla pressione esercitata secondo una relazione proposta da Washburn: P = (2γcos Θ)/r Dove: P = pressione assoluta esercitata; r = raggio del poro; γ = tensione superficiale dell’Hg (48mN/m²); Θ = angolo di contatto (141,3°). In cui alcune assunzioni sono da tenere in considerazione: I. La tensione superficiale del mercurio e l’angolo di contatto con il solido sono costanti durante l’analisi (come valore medio viene preso 480 dynes/cm); II. La pressione d’intrusione deve essere all’equilibrio; III. I pori sono considerati di forma cilindrica; IV. Il solido non si deforma sotto l’effetto della pressione; V. L’angolo di contatto (preso come 141,3°) dipende dalla natura del campione e può pertanto essere considerato solo come valore medio desunto da misure realizzate su un grande numero di campioni i cui valori sono compresi tra 125° e 152°. In aggiunta a queste approssimazioni, si deve assumere inoltre che la natura delle sostanze porose e la forma del poro rimangano costanti per tutto l’intero range di pressione applicata durante l’analisi. I dati sperimentali per il calcolo della distribuzione dei pori in funzione del loro raggio sono stati ottenuti dalla quantità di Hg penetrata nei pori del campione e la pressione di equilibrio alla quale avviene l’intrusione. L’analisi è stata realizzata tramite due apparecchiature della Thermo Finnigan denominate PASCAL 140 e 440. Il loro impiego combinato, ha reso possibile il raggiungimento di una pressione massima di esercizio pari a 400MPa, con un’accuratezza migliore dello 0,2%, fornendo, su un frammento di campionedi pasta di cemento, l’istogramma di frequenza della distribuzione del volume dei pori in funzione del raggio con i seguenti risultati: Volume specifico dei pori; Superficie specifica; Raggio medio dei pori; Porosità percentuale; Densità di massa (Bulk Density-BD); Densità apparente. Primo report su ricerca DRY e altri additivi/aggiuntivi – 20 gennaio 2012 – Bozza interna di Paolo – Check Mat +Ric+Ma Porosimetria al mercurio di frammento di campione di pasta di cemento con CEM 52,5 R + DRY+ Cenere Volante 4 I test di porosimetria a mercurio sulle predette paste elementari di cemento hanno evidenziato le differenti distribuzione del raggio dei pori, in particolare per la pasta di cemento 0 (tal quale) e la pasta di cemento 1 (tal quale + ESPANSIVO) la distribuzione è bimodale con una concentrazione prevalente verso i meso-pori ed un addensamento più limitato fra i macro e meso pori. La pasta di cemento 3 (con aggiunta al tal quale di ESPANSIVO e CENERE VOLANTE) presenta una distribuzione unimodale con concentrazione delle dimensioni dei pori nella fascia più piccola dei mesopori (figura XX) a conferma di una maggiore omogeneità della massa e della microstruttura con evidenti incrementi della resistenza meccanica. Primo report su ricerca DRY e altri additivi/aggiuntivi – 20 gennaio 2012 – Bozza interna di Paolo – Check Mat +Ric+Ma MIX CALCESTRUZZO Cem 320 kg/m3 TAL QUAL TAL QUALE + DRY TAL QUALE + CV TAL QUALE + DRY+CV COEFFICIENTE MEDIO ASSORBIMENTO H2O 3,00-3,10-3,20 2,77-2,87-2,97 2,84-2,94-3,04 2,58-2,68-2,78 Foto – Test di assorbimento di acqua NOTE MIX 0 MIX 1 MIX 2 MIX 3 4 TEST di Assorbimento di Acqua a pressione atmosferica - UNI 13755 Primo report su ricerca DRY e altri additivi/aggiuntivi – 20 gennaio 2012 – Bozza interna di Paolo – Check Mat +Ric+Ma Test VELOCITA’ ULTRASONICA TAL QUAL TAL QUALE + DRY TAL QUALE + CV TAL QUALE + DRY+CV VELOCITA’ MEDIA m/sec (20 giorni) (campioni essiccati) 4.700-4.900 4.700-4.900 4.600-4.800 4.800-5.000 Foto – Test ultrasuoni su cubetto 15x15x15 VELOCITA’ MEDIA m/sec (25 giorni) (campioni saturi) 5.000-5.200 5.000-5.200 5.000-5.100 5.100-5.300 VELOCITA’ MEDIA m/sec (28 giorni) (campioni essiccati) 5.000-5.250 5.000-5.250 5.000-5.100 5.100-5.250 NOTE CLS MIX 0 CLS MIX 1 CLS MIX 2 CLS MIX 3 4 MIX CALCESTRUZZO Primo report su ricerca DRY e altri additivi/aggiuntivi – 20 gennaio 2012 – Bozza interna di Paolo – Check Mat +Ric+Ma TEST DI RESISTENZA A COMPRESSIONE PER SCHIACCIAMENTO – UNI 12390-3 Resistenza a compressione a 1 giorno (20°C di temperatura ): 38 MPa Resistenza a compressione a 7 giorni (20° C di temperatura in acqua): 56 MPa Resistenza a compressione a 14 giorni (20° C di temperatura in acqua ): 66 MPa Resistenza a compressione a 28 giorni (20°C di temperatura in acqua): 70 MPa MIX A3: 320 kg/m3 di CEM I 52,5 + 100 kg/m3 di CV Resistenza a compressione a 1 giorno (20°C di temperatura ): 29 MPa Resistenza a compressione a 7 giorni (20° C di temperatura in acqua): 42,5 MPa Resistenza a compressione a 28 giorni (20°C di temperatura in acqua): 62 MPa MIX A2: 320 kg/m3 di CEM I 52,5 + 7 kg/m3 di DRY (TAL QUALE + DRY) Resistenza a compressione a 1 giorno (20°C di temperatura ): 37 MPa Resistenza a compressione a 7 giorni (20° C di temperatura in acqua): 45 MPa Resistenza a compressione a 28 giorni (20°C di temperatura in acqua): 49 MPa MIX A1: 320 kg/m3 di CEM I 52,5 (TAL QUALE) Resistenza a compressione a 1 giorno (20°C di temperatura ): 33 MPa Resistenza a compressione a 7 giorni (20° C di temperatura in acqua): 41 MPa Resistenza a compressione a 28 giorni (20°C di temperatura in acqua): 46 MPa Tabella SVILUPPO RESISTENZE CLS A CONFRONTO (MIX 320 Kg Cem con distinti dosaggi CV e Dry) 70 95,0 Rck (MPa) 105,0 100,0 95,0 90,0 85,0 80,0 75,0 70,0 65,0 60,0 55,0 50,0 45,0 40,0 35,0 30,0 25,0 20,0 15,0 10,0 5,0 0,0 MIX A2:CEM320+ DRY 56 65 33,0 38 36,5 37 41 45 42,5 MIX A1:CEM320 62 46 49 MIX A3:CEM320+ CV100Y 29 MIX A4:CEM320+ CV100+DRY 1 7 giorni 28 4 MIX A4: 320 kg/m3 di CEM I 52,5 + 100 kg/m3 di CV + 7,5 kg/m3 di DRY D1 NEW GENERATION Primo report su ricerca DRY e altri additivi/aggiuntivi – 20 gennaio 2012 – Bozza interna di Paolo – Check Mat +Ric+Ma TEST di “RESISTENZA a TRAZIONE” per Flessione - UNI 12372 4 MIX DESIGN DI CALCESTRUZZI con 320 kg/m3 di CEM I 52,5 R Giorni di maturazione (in acqua) 5 giorni 7 giorni 14 giorni 21 giorni 28 giorni MIX TAL QUALE+CV (MPa) MIX TAL QUALE+ CV + DRY (MPa) 6.15 TAL QUALE (MPa) 6.98 7.41 Primo report su ricerca DRY e altri additivi/aggiuntivi – 20 gennaio 2012 – Bozza interna di Paolo – Check Mat +Ric+Ma TEST “ESPANSIONE-RITIRO” - UNI 8148 – Metodo B Ritiro/Espansione UNI a 1 giorno (20°C di temperatura e UR 50-60% ): + 60 micron Ritiro/Espansione UNI a 7 giorni (20° C di temperatura e UR 50-60%): + 20 micron Ritiro/Espansione UNI a 14 giorni (20° C di temperatura e UR 50-60%): 0 micron Ritiro/Espansione UNI a 28 giorni (20° C di temperatura e UR 50-60%) – 20 micron MIX CEM 52,5 a 320 kg/m3 + CV 100 kg/m3 Ritiro/Espansione UNI a 1 giorno (20°C di temperatura e UR 50-60% ): -70 micron Ritiro/Espansione UNI a 7 giorni (20° C di temperatura e UR 50-60%): -140 micron Ritiro/Espansione UNI a 14 giorni (20° C di temperatura e UR 50-60%): -190 micron Ritiro/Espansione UNI a 28 giorni (20° C di temperatura e UR 50-60%) – 240 micron MIX CEM 52,5 a 320 kg/m3 + CV 100 kg/m3 Ritiro/Espansione UNI a 1 giorno (25°C di temperatura e UR 40-50% ): -75 micron Ritiro/Espansione UNI a 7 giorni (25° C di temperatura e UR 40-50%): -140 micron Ritiro/Espansione UNI a 14 giorni (25° C di temperatura e UR 40-50%): -190 micron Ritiro/Espansione UNI a 28 giorni (25° C di temperatura e UR 40-50%) – 240 micron MIX CEM 52,5 a 320 kg/m3 + CV 100 kg/m3 Ritiro/Espansione UNI a 1 giorno (20°C di temperatura e UR 50-60% ): -70 micron Ritiro/Espansione UNI a 7 giorni (20° C di temperatura e UR 50-60%): -135 micron Ritiro/Espansione UNI a 14 giorni (20° C di temperatura e UR 50-60%): -150 micron Ritiro/Espansione UNI a 28 giorni (20° C di temperatura e UR 50-60%) – 165 micron 4 MIX CEM 52,5 a 320 kg/m3 + DRY 2,2% + CV 100 kg/m3 Primo report su ricerca DRY e altri additivi/aggiuntivi – 20 gennaio 2012 – Bozza interna di Paolo – Check Mat +Ric+Ma A 28 giorni 4 Micrografie, sezioni sottili: Primo report su ricerca DRY e altri additivi/aggiuntivi – 20 gennaio 2012 – Bozza interna di Paolo – Check Mat +Ric+Ma ANALISI TECNICO-ECONOMICA Dosaggio cemento: l’impiego degli additivi micro-espansivi/compattanti DRY D1 abbinati ed in sinergia a polveri ad attività pozzolanica comporta un ulteriore incremento delle resistenze a compressione fra il 510%. Tale incremento potrebbe implicare quale ottimizzazione del MIX DESIGN, a parità di resistenza a compressione, una riduzione del dosaggio del cemento di circa il 5-7%. Lavorabilità: DRY D1 grazie alla sua finezza, migliora sensibilmente di lavorabilità e slump dell’impasto fresco. Tale lavvorabilità migliora ancor più se abbinato a polveri fini pozzolaniche. Dosaggio di DRY D1: la nuova generazione di additivi micro-espansivi/compattanti (stabilità volumetrica controllata) consente una riduzione fino al 40% di dosaggio di DRY D1 per ottenere la riduzione del ritiro finale. Durabilità: il minor assorbimento di acqua, la minor posorosità e l’eliminazione di fessure da ritiro del calcestruzzi confezionati con DRY D1 incrementa le prestazioni di durabilità. Resistenza chimica: l’impiego degli additivi micro-espansivi/compattanti DRY D1 abbinati ed in sinergia a polveri ad attività pozzolanica comporta un ulteriore incremento delle resistenze chimiche. 4 Dosaggio cemento: l’impiego degli additivi micro-espansivi / compattanti DRY D1 comporta un incremento delle resistenze a compressione fra il 10-15%. Tale incremento potrebbe implicare quale ottimizzazione del MIX DESIGN, a parità di resistenza a compression, una riduzione del dosaggio del cemento fra il 5-10%. Primo report su ricerca DRY e altri additivi/aggiuntivi – 20 gennaio 2012 – Bozza interna di Paolo – Check Mat +Ric+Ma Riferimenti normativi NTC UNI EN 934-2 e UNI 12350– Additivi fluidificanti UNI 8146, UNI 8147, UNI 8148 e UNI EN 1992-1-1/Eurocodice 2 + Appendice B - D.M. 14/01/08 par. 11.2.10.6. ASTM C157, C878 e ACI 223R – Agenti antiritiro/espansivi non metallici per impasti cementizi. Determinazione espansione. UNI EN 450/2005 – Ceneri Volanti UNI 13263-3 - MARCATURA CE UNI EN 12620- Aggregati e aggiunte del calcestruzzo UNI EN 206–2006 ed UNI 11104-2004 – Durabilità del Calcestruzzo e classi esposizione UNI 206-1 - Classe di consistenza del calcestruzzo fresco EN 206-1, UNI EN 932-3,UNI 8520 – Inerti per calcestruzzo UNI EN 1008 – Qualità acqua nel calcestruzzo UNI EN 197-1 – Cementi per il calcestruzzo e classificazione additivi/aggiunte UNI 7123 – Calcestruzzo: determinazione dei tempi di inizio e fine presa. UNI 12390-3 - Prove su calcestruzzo indurito – Resistenza alla compressione dei provini UNI EN 196-2 -Determinazione cloruri solubili in acido, tenori in alcali, contenuto SO3, CaO, Al2O3, etc. UNI EN 196-3 -Tempo inizio presa della pasta di cemento UNI EN 196-6 -Determinazione della finezza (Residuo su 90 micron m). Metodo di stacciatura. UNI EN1097-7 -Massa Volumica UNI 7044-Determinazione della consistenza delle malte. UNI 12390-8 – Determinazione penetrazione H20 Bibliografia (1) “MICRO-PORO-MECCANICA APPLICATA ALL'SCC” – MARIO COLLEPARDI, JEAN JACOB OGOUMAH OLAGOT – Politecnico di Milano – ENCO (2) “ADDITIVI ESPANSIVI E ANTIRITIRO SENZA CLORURI E SENZA FORMAZIONE DI ETTRINGITE” – ROSSANO VANNETTI – CHIMICA EDILE (3) RECENTI SVILUPPO NEL SETTORE DEGLI ADDITIVI PER CALCESTRUZZI – MARIO COLLEPARDI - ENCO (4) “TECNOLOGIA DELLA CENERE VOLANTE MICRO POZZ PFA” – G.A. – General Admixtures SpA - Rev. 2008 (5) “SI PUO’ GOVERNARE IL RITIRO DEL CALCESTRUZZO ?” – N. URSI – IN CONCRETO N.99 MARZO-APRILE 2011 – ATECAP (6) “UTILIZZO DI ADDITIVI ESPANSIVI PER FRONTEGGIARE I FENOMENI DI FESSURAZIONE DA RITIRO TERMICO” – V. ROSSETTI, A. FERRARO, G.RANZO, F. ZENONE, S. ZAMPALETTA – IN CONCRETO N. 88 ATECAP (7) “CENERI VOLANTI DELL’ENEL DI BRINDISI PER PAVIMENTAZIONI STRADALI “ – prof. Marroccoli – UNIV. BASILICATA (8) “CALCESTRUZZI SPECIALI – COLLEPARDI ET ALTRI – MAC” (9) “IL NUOVO CALCESTRUZZO – M. COLLEPARDI, S. COLLEPARDI, R. TROLI – EDIZ. TINTORETTO – 2009” (10) “COMPORTAMENTO MECCANICO DEI MATERIALI – P. DAVOLI, A. BERNASCONI, M. FILIPPINI, S. FOLETTI – MCGRAW-HILL – 2005” (11) “DEC – M. COLLEPARDI – ENCO SRL – 2011” (12) "Z come ...... ZONA DI TRANSIZIONE'", Mario Collepardi (13) “CALCESTRUZZO A RITIRO COMPRENSATO PER STRUTTURE SPECIALI” , ROBERTO TROLI, ENCO 47 (14) Z. Zhibin “Synergistic effect og MgO based expansive agent and shrinkage reducing admixture on compensating the shrinkage of cementitiuos materials”, 2009 4 Ringraziamenti TUTTO LO STAFF DELLA CHIMICA EDILE SRL, ing. F. POMPONIO e geom. S: GRUOSSO INPES SPA, Tecnici del laboratorio del Dipartimento Scienze della Terra, ing. A. PASQUINI della General Admixture, DETTA SPA, CAIVANO CALCESTRUZZI SRL, Geom. N. ZACCARO, Primo report su ricerca DRY e altri additivi/aggiuntivi – 20 gennaio 2012 – Bozza interna di Paolo – Check Mat +Ric+Ma (16) de’ Gennaro M., Langella A Colellea C, Pansini M. Evoluzione nell’impiego del tufo zeolitizzato: da materiale lapideo strutturale a ceramico microporoso multifunzionale. Liguori editore (17) de’ Gennaro M., Franco E., Langella A., Mirra P., Morra V. (1982) Le phillipsiti dei tufi gialli del Napoletano. Period. Monetal., 287-310. (18) de’ Gennaro M., Colella C., Franco E., Aiello R. (1983) Italian zeolites 1. Mineralogical and technical features of neapolitan yellow tuff. Industrial Minerals, 186, 46-53. (19) de’ Gennaro M., Colella C., Aiello R., Franco E. (1984) Italian zeolites 2. Mineralogical and technical features of Neapolitan campanian tuff. Industrial Minerals, 204, 97-109. (20) de’ Gennaro M., Franco E., Rossi M., Langella A., Ronca A. (1987) Epigenetic minerals in the volcanoclastic deposits from central-southern Italy: a contribution to zeolite genesis. Rend. Acc. Sc. Fis. Mat. in Napoli, Special Issue, 107-131. (21) de’ Gennaro M., Petrosino P., Conte M. T., Munno R., Colella C. (1990) Zeolite chemistry and distribution in a neapolitan yellow tuff deposit. Eur. J. Mineral.,2, 779-786. (22) de’ Gennaro M., Lagella A. (1996) Italian zeolitized rocks of technological interest. Mineral. Deposita, 451-472. (23) de’ Gennaro M., Incoronato A., Mastrolorenzo G., Adabbo M., Spina G. (1999) Depositional mechanism and alteration processes in different types of pyroclastic deposits from Campi Flegrei volcanic field Southern Italy: J. Volcanol. Geotermh. Res. 91, 303-320. (24) de’ Gennaro M., Calcaterra D., Cappelletti P., Langella A., Morra V. (2000) Building stone and related weathering in the architecture of the ancient city of Naples, Journal of Cultural Heritage, 399-414. (25) de’ Gennaro M., Cappelletti P., Langella A., Perrotta A., Scarpati C. (2000) Genesis of zeolites in the Neapolitan Yellow Tuff: geological, volcanological and mineralogical evidence, Springer-Verlag, 17-35. (26) M. Fernanda Diatz - “Disminucion de la Retracion Quimica con additivo DRY D1 en pasta de cemento blanco” - Colombia – Laboratorio I & D ARGOS - Anno 2011 4 (15) de’ Gennaro M., Langella A., Cappelletti P., Di Bartolomeo P. Valutazione tecnica di tufi zeolitizzati provenienti da depositi dei Lazio settentrionale. 1.caratterizzazione di base. Atti 3 congresso nazionale AIMAT 1996.