17 Fopponino 20.12.2015.pub

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17 Fopponino 20.12.2015.pub
ORARI DELLE CELEBRAZIONI NELLE FESTIVITÀ DEL S. NATALE
MARTEDÌ 22 DICEMBRE - GIORNATA PENITENZIALE
I Sacerdoti saranno disponibili per le Confessioni
dalle 9.30 alle 12 e dalle 16 alle 19.30
Il Fopponino
Aut. Trib. Milano 89/0 del 4/2/1989
Foglio di informazione della Parrocchia S. Francesco d’Assisi al Fopponino
VI Domenica di Avvento
GIOVEDÌ 24 DICEMBRE
S. Messa ore 9.00
20 Dicembre 2015
II settimana Diurna Laus
VI DOMENICA: L’AVVENTO CON IL PROFETA ISAIA
NATALE DEL SIGNORE
Ore 16.00: S. Messa di Natale per bambini e i ragazzi
Ore 18.30: S. Messa della Vigilia
Ore 23.30: Veglia e S. Messa nella Notte di Natale
VENERDÌ 25 DICEMBRE
S. Messe: ore 8.30 - 10.00 - 11.30
Ore 18.00: Vesperi di Natale - Ore 18.30: S. Messa
SABATO 26 DICEMBRE: SANTO STEFANO
S. Messe ore 10.00 - 11.30 - 18.30 (è sospesa la Messa delle 8.30)
DOMENICA 27 DICEMBRE - SAN GIOVANNI APOSTOLO ED EVANGELISTA
S. Messe ore 8.30 - 10.00 - 11.30
Ore 18.00: Vesperi - Ore 18.30: S. Messa
GIOVEDÌ 31 DICEMBRE
S. Messa ore 9.00
Ore 18.30: S. Messa e Te Deum di ringraziamento
VENERDÌ 1 GENNAIO - OTTAVA DEL NATALE - GIORNATA DELLA PACE
S. Messe ore 10.00 - 11.30 (è sospesa la Messa delle 8.30)
Ore 18.00: Vesperi - Ore 18.30: S. Messa
DOMENICA 3 GENNAIO - DOPO L’OTTAVA DEL NATALE
S. Messe ore 8.30 - 10.00 - 11.30
Ore 18.00: Vesperi - Ore 18.30: S. Messa
EPIFANIA DEL SIGNORE
MERCOLEDÌ 6 GENNAIO
S. Messe: ore 8.30 - 10.00 - 11.30
Ore 18.00: Vesperi - Ore 18.30: S. Messa
Dal 24 Dicembre al 9 Gennaio è sospesa la Messa feriale delle 7.45.
“Ecco arriva il tuo Signore”
Nell'immediata vigilia del santo Natale, questa profezia
calza perfettamente. Quello che il profeta afferma chiaramente fin dall'inizi è che quanto avverrà con la venuta del Messia è un evento che interessa e coinvolge non solo un
popolo, ma tutti i popoli della terra: "Innalzate un vessillo
per i popoli!".
Ancora una volta siamo invitati a considerare con attenzione la dimensione universale del dono di Dio. Certo,
la figlia di Sion, cioè Israele, ha motivo di gioire perché
"arriva il suo salvatore", ma il suo messaggio "il Signore
lo fa sentire all'estremità della terra".
A questo punto il profeta pone un interrogativo che potrebbe sembrare retorico; al contrario egli intende precisare il
più possibile la vera identità di Colui che sta per venire. Alcuni esegeti annotano che "l'applicazione di questo versetto al
Messia è una semplice accomodazione" mentre altri si dimostrano più aperti alla possibilità che qui il profeta abbia pensato al futuro Messia. Indubbiamente la liturgia che stiamo celebrando sposa quest'ultima interpretazione. In questo caso il
colore rosso delle vesti alluderebbe alla passione di Gesù. Allora egli potrà dire: "Sono io, che parlo con giustizia e sono
grande nel salvare".
Cari fratelli e sorelle, siamo vicinissimi al Natale di Gesù.
Il Signore arriva per noi, per Te, e per tutti; e noi siamo
qui, pronti ad incontrarlo. Sia questo il Natale di tutti.
Anche per Te! Con i miei auguri più belli.
mons. Carlo Ghidelli
Il Natale di Martin
In una certa città viveva un ciabattino, di nome
Martin.
Lavorava in una stanzetta di un seminterrato e
da una finestra guardava sulla strada. Da questa poteva vedere solo i piedi dei passanti, ma
era così bravo che ne riconosceva molti proprio
dalle scarpe che lui stesso aveva riparato.
Anni prima gli erano morti la moglie e i figli, e
Martin si era disperato al punto di rimproverare Dio. Poi un giorno,
un vecchio del suo villaggio natale che aveva fama di santo, andò a
trovarlo. Martin gli aprì il cuore. “Non ho più desiderio di vivere” gli
confessò. Il vegliardo rispose: “Sei disperato perché vivi solo per la tua
felicità. Leggi il Vangelo e saprai come il Signore vorrebbe che tu vivessi”.
Martin si comprò una Bibbia e, una volta cominciata la lettura, se
ne sentì talmente rincuorato che la leggeva ogni giorno.
E così avvenne che, una sera leggendo il Vangelo di Luca, Martin
arrivò al brano in cui Simone, un ricco fariseo, invitò il Signore Gesù in casa sua. Una donna, che pure era una peccatrice, venne a ungere i piedi del Signore e a lavarli con le sue lacrime. Allora Gesù
disse: “Simone, vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi
hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e
li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non hai unto con olio il mio capo; lei
invece mi ha cosparso i piedi di profumo”.
Martin rifletté.“Se il Signore venisse da me, dovrei comportarmi cosi?”.
Poi posò il capo sulle braccia e si addormentò. All'improvviso udì
una voce e si svegliò di soprassalto. Non c'era nessuno, ma sentì
distintamente queste parole: «Martin! Guarda fuori in strada domani,
perché io verrò da te.»
L'indomani Martin si alzò presto, accese il fuoco e preparò la zuppa, e si sedette a lavorare. Ripensando alla voce udita quella notte,
più che lavorare, ogni volta che vedeva passare qualcuno con scarpe che non conosceva, alzava lo sguardo.
Passò un facchino, un acquaiolo e poi riconobbe un vecchio di nome
Stepanic, che spalava la neve fermandosi ogni tanto per riposare.
Martin uscì,lo chiamò e lo invitò ad entrare per riscaldarsi con una
tazza di tè. “Che Dio ti benedica!”rispose Stepanic. Mentre bevevano
Martin continuava a guardar fuori della finestra. “Stai aspettando
qualcuno?” gli chiese l’ospite e Martin gli spiegò quello che gli era
successo. Stepanic lo ascoltò commosso, poi se ne andò dicendo:
“Grazie Martin, mi hai dato conforto nel corpo e nell'anima”.
Passò di lì una donna che teneva un bambino in braccio. Volgendo
la schiena al vento tentava di ripararlo dal freddo. Martin la chiamò, la invitò ad entrare e le offrì un po’ di pane e della zuppa. Poi
andò a prendere un suo vecchio mantello per avvolgere il piccolo.
La donna allora piena di riconoscenza gli disse: “Che Dio ti benedica!”. Martin l’accompagnò alla porta e porgendole del denaro le
disse: “Prendi” e tornò a lavorare.
Dopo un po' passò e si fermò una donna che vendeva mele da un
cesto. Un ragazzo arrivò di corsa, prese una mela e cercava di svignarsela. Ma la vecchia l’afferrò per i capelli. Il ragazzo si mise a
strillare e la donna a sgridarlo aspramente. Martin corse fuori. La
donna minacciava di portare il ragazzo alla polizia. “Lascialo andare,disse Martin, per amore di Cristo, perdonalo, nonnina”. La vecchia lo
lasciò. “Chiedi perdono” gli ingiunse allora Martin. Il ragazzo si mise
a piangere e a scusarsi. Martin prese una mela dal cesto, la diede al
ragazzo e disse: “Te la pagherò io”. E lei: “Questo mascalzoncello meriterebbe di essere frustato”. Martin riprese: “Se lui dev’essere frustato per
così poco, cosa si dovrebbe fare a noi per tutti i nostri peccati? Dio ci comanda di perdonare, altrimenti non saremo perdonati”.
Martin tornò a lavorare. Si era fatto buio e non riusciva più a infilare l'ago. Raccolse i suoi arnesi e prese la Bibbia dallo scaffale. Voleva aprire il libro alla pagina che aveva segnato, invece si aprì in un
altro punto: “Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e
mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto”. E ancora in fondo alla pagina:“Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.
Allora Martin capì... quel giorno Gesù per tre volte era venuto da
lui e lui per tre volte aveva veramente accolto il Signore.
Riduzione di un racconto di Lev Tolstoj