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'MIA FIGLIA DISABILE ATTENDE POSTO AUTO
DA ANNI, MA LE AUTORITA' NON AIUTANO''
di Marianna Galeota
FONTECCHIO - "Chiedo da anni a sindaco e prefetto un posto auto per disabili vicino casa mia, ma
non mi ascolta nessuno".
A raccontare ad AbruzzoWeb la sua storia è Mario Lucci che vive nel comune di Fontecchio
(L'Aquila) con la sua famiglia e con sua figlia Michela, 28 anni, costretta a una sedia a rotelle dal
2009 dopo un'operazione chirurgica.
Lucci denuncia "la totale latitanza delle istituzioni e il completo disinteresse di chi dovrebbe invece
garantire ciò che chiedo e che per legge dovrebbe spettare a mia figlia".
Dal 27 febbraio 2012, data della sua prima richiesta al sindaco di Fontecchio, Sabrina Ciancone, a
oggi, Lucci racconta "di non disporre ancora di un posto auto" sotto la propria abitazione in piazza
del Popolo per poter caricare e scaricare in comodità la carrozzina sulla quale è costretta sua figlia.
E così succede che nei giorni di festa e di manifestazioni che si tengono proprio nella piazza
principale del paese dove risiede, Lucci sia stato spesso costretto negli anni a parcheggiare la sua
auto "al di qua delle transenne poste dal Comune intorno alla piazza, scaricando la carrozzella di mia
figlia lontano da casa".
"Quando nel 2012 chiesi un posto auto per disabili davanti all’ingresso della mia trattoria che si
trovava al piano terra di casa e un divieto di sosta davanti alla rampa non fui nemmeno degno di
una risposta - precisa - Anzi, nel luglio dello stesso anno il Comune chiuse la strada di accesso e
parte della piazza per le manifestazioni estive, isolando casa mia e la mia attività. Chiamai i
carabinieri e dopo un po’ venne modificata l’ordinanza con il permesso di accesso ai residenti".
Solo un episodio in anni e anni di battaglia con l’amministrazione per avere un posto auto "che
spetta di diritto a mia figlia disabile in virtù dell’art 381 comma 1 del Dpr 495/1992 che recita che ‘gli
enti proprietari della strada devono allestire e mantenere funzionali tutte le strutture per consentire
e agevolare la mobilità delle persone invalide’", prosegue.
"Combatto ogni giorno da anni per un diritto e questa non è giustizia", aggiunge Lucci che non si è
arreso e nel corso di questi anni ha scritto ancora al sindaco Ciancone e per conoscenza al prefetto
del capoluogo Francesco Alecci.
"Altre due lettere datate 19 luglio 2014 e 3 agosto 2014 sono rimaste senza risposta - puntualizza Nell'ultima ho chiesto un permesso di ingresso per un'altra casa che si trova in contrada murata".
"Un silenzio vergognoso da parte delle istituzioni- conclude - Sono tenuti a rispondermi e a
provvedere a un posto auto, ma a nessuno sembra importare di mia figlia. In risposta alle mie
richieste mi è stata fatta anche una multa da 80 euro quando ho provato ad entrare con il permesso
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per disabili in zona pedonale per poter far ritorno a casa con mia figlia ".
04 Agosto 2015 - 08:04
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