GX IEC Developer Manuale di istruzione

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GX IEC Developer Manuale di istruzione
MITSUBISHI ELECTRIC
Sistema di programmazione
e documentazione
Manuale di istruzione
Art. no.: 211675
28072011
Versione B
MITSUBISHI ELECTRIC
INDUSTRIAL AUTOMATION
Informazioni sul manuale
Testi, illustrazioni ed esempi contenuti in questo manuale hanno il solo scopo
di spiegare l'installazione, funzionamento ed uso del pacchetto di
programmazione
.
In caso di domande relative alla programmazione ed al funzionamento
dei controllori a logica programmabile menzionati in questo manuale
si prega di contattare il vostro fornitore o uno dei distributori
(vedi retro di copertina). Informazioni aggiornate e risposte alle domande più
frequenti si possono trovare sul sito web Mitsubishi
www.mitsubishi-automation.it.
MITSUBISHI ELECTRIC EUROPE B.V. si riserva
il diritto di apportare in qualsiasi momento modifiche a questo manuale o alle
specifiche tecniche dei suoi prodotti senza preavviso.
ã 2010–2011
Manuale di istruzione
Pacchetto software di programmazione GX IEC Developer
Art.: 211675
Versione
Modifiche / Aggiunte / Correzioni
A
01/2010
pdp Prima edizione
B
11/2010
akl
Capitolo 2, Appendice:
Sono considerati i controllori della serie FX3G e FX3UC ed i nuovi moduli della serie
FX3U (FX3U-2HC, FX3U-4LC, FX3U-3A-ADP)
Il capitolo 8 è stato eliminato (I numeri dei capitoli seguenti sono cambiati conformemente).
Correzioni nei paragrafi 3.2.1, 3.2.2, 3.4.1, 4.1, 4.2.2, 4.2.4, 6.1, 6.2, 6.3.2, 7.5, 10.2, 14.4
Sostituzione di figure nei paragrafi: 3.2.2, 3.4.2, 3.4.3, 4.2.2, 4.2.3, 4.2.4, 4.2.5, 4.2.6, 4.3.9,
4.4.7, 6.2, 10.1
Modifiche: capitolo 5 (Nuovo esempio di programma) e 18 (in precedenza cap. 19),
Paragrafi 13.3.2, 13.3.3
Informazioni sulla sicurezza
Solo per personale qualificato
Questo manuale è pensato esclusivamente per essere utilizzato da tecnici elettricisti appropriatamente addestrati e qualificati, esperti negli standard di sicurezza della tecnica di automazione. Qualsiasi lavoro inerente l'hardware descritto, compreso progettazione del sistema, installazione,
configurazione, manutenzione, riparazione e collaudo, può essere eseguito solo da tecnici elettricisti
addestrati e qualificati, esperti con gli standard e le normative di sicurezza applicabili alla tecnica di
automazione.
Uso appropriato dell'apparecchiatura
I controllori a logica programmabile devono essere impiegati solo per le applicazioni specifiche esplicitamente descritte in questo manuale. Osservare con cura tutti i parametri di installazione e funzionamento specificati nel manuale. Tutti i prodotti sono progettati, costruiti, collaudati e documentati
in accordo con la normativa di sicurezza. Qualsiasi modifica su hardware o software, oppure la mancata osservanza delle avvertenze di sicurezza riportate nel manuale o stampate sul prodotto, può provocare lesioni alle persone o danni all'apparecchiatura o ad altri beni. Possono essere utilizzati solo
accessori e dispositivi periferici specificamente approvati da MITSUBISHI ELECTRIC. Qualsiasi altro uso
o applicazione dei prodotti è da ritenersi come improprio.
Normative di sicurezza applicabili
Tutte le normative di sicurezza e di prevenzione degli infortuni rilevanti per la applicazione specifica
devono essere osservate durante la progettazione del sistema e durante l'installazione, configurazione, manutenzione, riparazione e collaudo di questi prodotti. Sono particolarmente importanti le
normative elencate di seguito. L'elenco non deve essere considerato come esaustivo; tuttavia l'utilizzatore è responsabile per la conoscenza ed applicazione delle normative applicabili.
쎲 Normativa VDE
– VDE 0100
(Norme per gli impianti elettrici con tensione nominale fino a 1000 V)
– VDE 0105
(Funzionamento degli impianti elettrici)
– VDE 0113
(Sistemi elettrici con apparecchiature elettroniche)
– VDE 0160
(Configurazione di sistemi elettrici ed apparecchiature elettriche)
– VDE 0550/0551
(Norme per trasformatori)
– VDE 0700
(Sicurezza delle apparecchiature elettriche per uso domestico ed applicazioni similari)
– VDE 0860
(Norme di sicurezza per apparecchi elettrici alimentati da rete e loro accessori per uso domestico ed applicazioni similari)
쎲 Normative di prevenzione degli incendi
쎲 Normative per la prevenzione degli infortuni
– VBG No. 4
(Sistemi ed apparecchiature elettriche)
Manuale di istruzione GX IEC Developer
I
Avvertenze di sicurezza in questo manuale
Le avvertenze particolari che sono importanti per il corretto e sicuro uso di questi prodotti, sono chiaramente identificate nel manuale come segue:
II
P
PERICOLO:
Avvertenze per la salute e incolumità personale. La mancata osservanza delle indicazioni
descritte può comportare seri pericoli per la salute e l'incolumità fisica.
E
ATTENZIONE:
Avvertenze contro danni alle apparecchiature o alle cose. La mancata osservanze delle indicazioni descritte può comportare seri danni all'apparecchiatura o altri beni.
MITSUBISHI ELECTRIC
Le indicazioni di sicurezza riportate di seguito vanno intese come linee guida generali per l'uso di PLC
assieme ad altre apparecchiature. Queste precauzioni devono essere sempre osservate durante la
progettazione, installazione e funzionamento di tutti i sistemi di controllo.
P
ATTENZIONE:
쎲 Osservare tutte le normative di sicurezza e di prevenzione infortuni applicabili alla
vostra specifica applicazione. Montaggio, cablaggio e apertura dei gruppi, componenti e dispositivi possono essere eseguiti solo in assenza completa di alimentazione
elettrica.
쎲 Gruppi, componenti e dispositivi devono sempre essere montati in una custodia a prova
d'urto, completa di coperchio e dispositivo di protezione adeguato.
쎲 I dispositivi collegati costantemente alla rete di alimentazione devono essere integrati
negli impianti dell'edificio tramite un interruttore su tutte le fasi ed un fusibile appropriato.
쎲 Controllare regolarmente che i cavi di potenza e i conduttori collegati all'apparecchiatura non presentino rotture o danni all'isolamento. Se vengono riscontrati danni all'isolamento, scollegare immediatamente l'apparecchiatura ed i cavi dalla rete di alimentazione e sostituire il cablaggio danneggiato.
쎲 Prima di usare l'apparecchiatura per la prima volta, controllare che l'alimentazione prevista corrisponda a quella della rete di alimentazione.
쎲 I dispositivi di protezione a corrente residua secondo la norma DIN VDE 0641 Parti 1-3
non sono adeguati da soli per la protezione contro il contatto indiretto di impianti con
sistemi di azionamento per posizionamento. Per queste installazioni sono necessari
dispositivi di protezione addizionali o diversi.
쎲 I dispositivi di ARRESTO di EMERGENZA secondo EN 60204/IEC 204 VDE 0113 devono
essere costantemente attivi in tutti i modi operativi del sistema di controllo. L'annullamento dell'ARRESTO di EMERGENZA deve essere progettato in modo da non provocare
una ripartenza non controllata o indefinita.
쎲 Si devono inoltre adottare le avvertenze di sicurezza hardware e software necessarie per
evitare la possibilità di stati indefiniti del sistema di controllo causati da rotture di cavi di
segnale e potenza.
쎲 Tutte le specifiche elettriche e fisiche devono essere strettamente osservate e mantenute per tutti i moduli dell'installazione.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
III
IV
MITSUBISHI ELECTRIC
Indice
Indice
1
Panoramica del corso e requisiti
1.1
Hardware per l'addestramento sui PLC modulari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1-1
2
Hardware
2.1
Introduzione generale ai PLC . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-1
2.1.1
Storia e sviluppo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-1
2.1.2
Le specifiche iniziali del PLC . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-1
2.1.3
Confronto fra sistemi PLC e a relé . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-1
2.1.4
Programmazione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-2
2.1.5
Interfacce uomo - macchina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-2
2.2
Cos'é un PLC?. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-3
2.3
Come il PLC elabora il programma. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-4
2.4
La famiglia FX MELSEC . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-6
2.5
Scelta del controllore più adatto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-7
2.6
Progettazione del controllore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-9
2.7
2.8
2.9
2.6.1
Circuiti di ingresso e uscita . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-9
2.6.2
Disposizione delle unità di base FX1S MELSEC. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-9
2.6.3
Disposizione delle unità di base FX1N MELSEC . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-10
2.6.4
Disposizione delle unità di base FX2N MELSEC . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-10
2.6.5
Disposizione delle unità di base FX2NC MELSEC. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-11
2.6.6
Disposizione delle unità di base FX3G MELSEC . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-11
2.6.7
Disposizione delle unità di base FX3U MELSEC . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-12
2.6.8
Disposizione delle unità di base FX3UC MELSEC. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-12
Cablaggio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-13
2.7.1
Alimentazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-13
2.7.2
Cablaggio degli ingressi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-14
2.7.3
Cablaggio delle uscite. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-15
Espansione del campo di ingressi/uscite. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-17
2.8.1
Schede di espansione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-17
2.8.2
Unità di espansione compatte . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-17
2.8.3
Blocchi di espansione modulari. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-18
Espansione con funzioni speciali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-19
2.9.1
Moduli analogici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-20
2.9.2
Moduli e adattatori per conteggio veloce . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-23
2.9.3
Moduli di posizionamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-24
2.9.4
Moduli di rete per ETHERNET . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-25
Manuale di istruzione GX IEC Developer
V
Indice
2.10
2.11
Moduli di rete per Profibus/DP . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-26
2.9.6
Moduli di rete per CC-Link. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-28
2.9.7
Modulo di rete per DeviceNet . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-29
2.9.8
Modulo di rete per CANopen . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-29
2.9.9
Modulo di rete per AS-Interface . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-30
2.9.10
Moduli e adattatori di interfaccia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-31
2.9.11
Adattatori di comunicazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-32
2.9.12
Schede adattatore setpoint . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-33
Configurazione del sistema . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-34
2.10.1
Collegamento di adattatori speciali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-36
2.10.2
Regole base per la configurazione del sistema . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-38
2.10.3
Matrici di riferimento rapido. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-39
Assegnazione I/O. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-41
2.11.1
Concetto di assegnazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-41
2.11.2
Indirizzo del modulo funzione speciale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-42
3
Programmazione
3.1
Concetti dello standard IEC61131-3 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-1
3.2
Struttura del software e definizione dei termini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-2
3.3
3.4
VI
2.9.5
3.2.1
Definizione dei termini in IEC61131-3 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-2
3.2.2
Variabili di sistema . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-9
3.2.3
Etichette di sistema . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-10
Linguaggi di programmazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-11
3.3.1
Editor di testo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-11
3.3.2
Editor grafici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-13
Tipi di dati. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-15
3.4.1
Tipi semplici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-15
3.4.2
Tipi di dati complessi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-15
3.4.3
Timer e contatori MELSEC . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-20
4
Realizzazione di un progetto
4.1
Avviamento di GX-IEC Developer . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-2
4.2
Programma applicativo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-4
4.2.1
Esempio: Indicizzatore a giostra. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-4
4.2.2
Creazione di un nuovo progetto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-6
4.2.3
Creazione di un nuovo "POU" . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-8
4.2.4
Assegnazione delle variabili globali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-9
4.2.5
Programmazione del corpo del POU . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-14
4.2.6
Creazione di un nuovo Task . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-30
4.2.7
Documentazione del programma . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-34
MITSUBISHI ELECTRIC
Indice
4.3
4.4
4.2.8
Controllo e compilazione del codice del progetto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-36
4.2.9
Illustrazione: Modo inserimento contatti guidato. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-37
Procedure di download del progetto. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-38
4.3.7
Collegamento con dispositivi periferici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-38
4.3.8
Configurazione della porta di comunicazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-38
4.3.9
Download del progetto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-42
Monitoraggio del progetto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-44
4.4.7
Monitoraggio con finestre multiple . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-45
4.4.8
Regolazione della visibilità del monitor . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-47
4.5
Lista riferimenti incrociati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-48
4.6
Diagnostica PLC . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-51
4.7
Documentazione del progetto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-52
5
Esempio di programma
5.1
Sistema d’allarme. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-1
5.1.1
Metodo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-2
5.1.2
Passi per testare il programma di esempio „Alarm_System“ . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-4
6
Funzioni e blocchi funzionali
6.1
Funzioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6-1
6.1.1
Esempio: Creazione di una funzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6-1
6.1.2
Elaborazione di numeri Real (virgola mobile). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6-11
6.2
Creazione di un blocco funzionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6-15
6.3
Opzioni di esecuzione dei blocchi funzionali. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6-23
6.3.1
Esecuzione di macrocodice. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6-24
6.3.2
Enable / EnableOutput (EN/ENO) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6-24
7
Funzioni di monitoraggio avanzate
7.1
Monitoraggio dati tabellare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7-1
7.1.1
Personalizzazione del monitoraggio dati tabellare (EDM) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7-3
7.1.2
Commutazione di variabili booleane . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7-7
7.2
Monitoraggio header . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7-8
7.3
Caratteristiche essenziali del modo monitor . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7-9
7.4
Display di gruppi a bit . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7-11
7.5
Modifica di valori di variabili dal corpo del POU . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7-12
7.6
Monitoraggio di "istanze" di blocchi funzionali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7-13
Manuale di istruzione GX IEC Developer
VII
Indice
VII
8
Editing dispositivo
9
Modo Online
9.1
Modo Modifica online . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9-1
9.2
Modifica programma online. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9-4
10
Tipi di unità dati (DUT)
10.1
Esempio di uso di un DUT. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10-2
10.2
Compilazione automatica, variabili. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10-5
10.3
Assegnazione di variabili DUT a blocchi funzionali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10-8
11
Array
11.1
Panoramica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11-1
11.2
Esempio di array: Array monodimensionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11-3
12
Lavorare con le librerie
12.1
Librerie definite dall'utente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12-1
12.1.1
Esempio – Creazione di una nuova libreria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12-1
12.1.2
Apertura della libreria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12-3
12.1.3
Spostamento del POU di un "Blocco funzionale" in una libreria aperta . . . . . 12-4
12.2
Nota speciale sulle librerie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12-7
12.3
Importazione di librerie nei progetti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12-8
12.3.1
Importazione di un blocco funzionale da una libreria. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12-8
12.3.2
Esempio: Importazione di un blocco funzionale da una libreria Mitsubishi. . . . 12-11
12.3.3
Funzione di aiuto delle librerie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12-14
13
Sicurezza
13.1
Password. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13-1
13.1.1
Impostazione della password. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13-1
13.1.2
Modifica del livello di sicurezza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13-2
13.1.3
Modifica della password di accesso ai POU . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13-3
MITSUBISHI ELECTRIC
Indice
14
Sequential Function Chart – SFC
14.1
Cosa è SFC? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14-1
14.2
Elementi SFC . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14-2
14.2.1
Transizioni SFC. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14-2
14.2.2
Passo iniziale. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14-2
14.2.3
Passo finale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14-2
14.3
Esempi di configurazione SFC. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14-4
14.4
Azioni SFC. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14-5
14.5
Transizioni complesse . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14-7
14.6
Display di programmi SFC in modo Monitor . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14-8
15
Lista istruzioni IEC
15.1
Esempio di lista istruzioni IEC (IL). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15-1
15.1.1
Alcuni consigli utili . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15-1
15.2
Miscela di IL IEC e IL MELSEC in un POU. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15-2
16
Testo strutturato IEC (ST)
16.1
Operatori per testo strutturato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16-1
16.2
Esempio di programma di testo strutturato. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16-2
17
Comunicazione PROFIBUS/DP
17.1
Configurazione della rete PROFIBUS/DP . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17-1
18
Comunicazioni Ethernet
18.1
Configurazione del PC su Ethernet . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18-2
18.2
Impostazione del FX3U-ENET con il FX Configurator-EN. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18-3
18.3
Configurazione di GX IEC Developer per accedere al PLC su Ethernet . . . . . . . . . . . . . . . . 18-7
18.4
Impostazioni per un terminale HMI della serie GOT1000 (GT12, GT15, GT16). . . . . . . . 18-11
18.5
Impostazioni per un terminale HMI della serie E1000 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18-14
18.6
Comunicazione tramite componente MX . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18-18
Manuale di istruzione GX IEC Developer
IX
Indice
A
Appendice
A.1
Relé speciali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A-1
A.2
A.3
A.4
A.5
X
A.1.1
Relé speciali per informazioni diagnostiche sullo stato del PLC
(da M8000 a M8009) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A-2
A.1.2
Clock e orologio integrato nel PLC (da M8011 a M8019) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A-2
A.1.3
Modo operativo PLC (da M8030 a M8039). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A-3
A.1.4
Rilevamento errori (da M8060 a M8069) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A-4
A.1.5
Schede di espansione (per FX1S e FX1N) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A-4
A.1.6
Adattatori speciali analogico e adattori di espansione per FX3G . . . . . . . . . . . . A-5
Registri speciali. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A-6
A.2.1
Informazioni diagnostiche sullo stato del PLC (da D8000 a D8009)
A.2.2
Informazioni sulla scansione e orologio in tempo reale
(da D8010 a D8019) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A-7
A.2.3
Modo operativo PLC (da D8030 a D8039) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A-7
A.2.4
Codici di errore (da D8060 a D8069) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A-8
A.2.5
Schede di espansione (per FX1S e FX1N) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A-9
A.2.6
Adattatori speciali analogico e adattatori di espansione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A-9
Elenco codici di errore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A-10
A.3.1
Codici di errore da 6101 a 6409. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A-10
A.3.2
Codici di errore da 6501 a 6510. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A-11
A.3.3
Codici di errore da 6610 a 6632. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A-12
A.3.4
Codici di errore da 6701 a 6710. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A-13
Numero dei punti di Input/Output occupati e consumo di corrente . . . . . . . . . . . . . . . . . A-14
A.4.1
Schede adattatori di interfaccia, schede adattatori di comunicazione
e schede adattatori di espansione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A-14
A.4.2
Dispositivo di programmazione, convertitore di interfaccia,
modulo visualizzatore e GOT. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A-15
A.4.3
Adattatori speciali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A-15
A.4.4
Blocchi di espansione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A-15
A.4.5
Moduli funzione speciali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A-16
Glossario componenti PLC. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A-17
MITSUBISHI ELECTRIC
Panoramica del corso e requisiti
1
Hardware per l'addestramento sui PLC modulari
Panoramica del corso e requisiti
Questo corso è stato espressamente concepito come una introduzione ai PLC delle famiglia FX Mitsubishi,
utilizzando il pacchetto software GX IEC Developer versione 7.
Il contenuto del corso è stato prodotto selettivamente per fornire una introduzione alle funzionalità
della gamma della famiglia FX Mitsubishi, unitamente al sistema di programmazione GX IEC Developer.
La seconda sezione descrive la configurazione ed il funzionamento dell'hardware dei PLC, mentre la
parte restante copre il sistema di programmazione Mitsubishi IEC61131-3, descritto tramite esempi
reali.
Si assume che lo studente possieda una buona conoscenza del sistema operativo Microsoft Windows쑑.
1.1
Hardware per l'addestramento sui PLC modulari
Per la famiglia Mitsubishi FX esistono diversi modelli di sistemi di addestramento. La maggior parte
degli esercizi contenuti nel manuale si basano sull'uso e le prestazioni offerte la questi sistemi di addestramento. Gli esempi usati in questo corso assumono la configurazione seguente:
쎲 1 unità base FX3U-16MR
쎲 6 interruttori per simulazione ingressi digitali: X0–X5
쎲 Ingresso di clock variabile (1–100 Hz e 0,1–10 kHz): X7
쎲 6 indicatori LED per uscite digitali: Y0-Y5
쎲 1 blocco funzione speciale FX2N-5A con 4 ingressi analogici e 1 uscita analogica
쎲 1 adattatore speciale per acquisizione temperatura FX3U-4AD-PT-ADP
Le variazioni necessarie per poter utilizzare altri simulatori di addestramento possono essere effettuate modificando gli indirizzi nel codice di esempio fornito in questo manuale.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
1-1
Hardware per l'addestramento sui PLC modulari
1-2
Panoramica del corso e requisiti
MITSUBISHI ELECTRIC
Hardware
Introduzione generale ai PLC
2
Hardware
2.1
Introduzione generale ai PLC
2.1.1
Storia e sviluppo
La Bedford Associates, fondata da Richard Morley introdusse il primo Controllore logico
programmabile (PLC) nel 1968. Questo PLC era conosciuto come Modular Digital Controller
(controllore digitale modulare) da cui la società MODICON derivò il suo nome.
I controllori logici programmabili sono stati sviluppati per offrire una alternativa ai grandi pannelli di
controllo basati sull'impiego di relé. Questi sistemi non erano flessibili, dato che necessitavano di
modifiche al cablaggio o di sostituzione, quando dovevano essere modificate le sequenze di
controllo.
Lo sviluppo dei microprocessori a partire dalla metà degli anni '70 ha consentito ai PLC di assumere
compiti di controllo sempre più complessi e maggiori funzioni, man mano che la velocità dei
processori aumentava. È adesso comune che il PLC si occupi del cuore delle funzioni di controllo all'interno di un sistema spesso integrato con SCADA (Supervisory Control And Data Acquisition), HMI
(Human Machine Interfaces), sistemi esperti e Graphical User Interfaces (GUI). Le caratteristiche dei
PLC si sono ampliate per offrire funzionalità di controllo, elaborazione e gestione dati.
2.1.2
Le specifiche iniziali del PLC
쎲 Programmabile e riprogrammabile facilmente in campo per consentire le modifiche della
sequenza di istruzioni.
쎲 Manutenzione e riparazione facile – preferibilmente utilizzando schede o moduli 'plug-in'.
쎲 Capace di sopportare le dure condizioni ambientali, meccaniche ed elettriche abituali negli
ambienti di officina.
쎲 Più piccolo delle soluzioni equivalenti a relé o con dispositivi 'discreti a stato solido'.
쎲 Economicamente conveniente confrontato in confronto ai sistemi basati su relé o dispositivi
'discreti a stato solido'.
2.1.3
Confronto fra sistemi PLC e a relé
Caratteristica
PLC
Relé
Prezzo per funzione
Basso
Basso – se il programma a relé equivalente usa più di 10 relé
Taglia fisica
Molto compatta
Ingombrante
Velocità di funzionamento
Veloce
Lenta
Immunità ai disturbi elettrici
Buona
Eccellente
Costruzione
Facile da programmare
Cablaggio – richiede molto tempo
Istruzioni avanzate
Si
No
Modifica della sequenza di controllo
Molto semplice
Molto difficile – richiede modifiche al cablaggio
Manutenzione
Eccellente i PLC si guastano raramente
Scarsa – i relé richiedono una manutenzione costante
Manuale di istruzione GX IEC Developer
2-1
Introduzione generale ai PLC
2.1.4
Hardware
Programmazione
Logica a contatti
I PLC devono poter essere manutenuti da tecnici ed elettricisti. Per consentire questo, è stato
sviluppato il linguaggio di programmazione con logica a contatti (Ladder Logic). La logica a contatti si
basa sugli stessi relé e simboli di contatti utilizzati dai tecnici negli schemi di cablaggio dei pannelli
elettrici di controllo.
La documentazione dei primi PLC era inesistente o molto scarsa, consentendo solo un semplice indirizzamento o commenti di base, rendendo quindi difficile la scrittura di programmi di una certa lunghezza. Questo è stato profondamente migliorato con lo sviluppo di pacchetti di programmazione
per PLC, quali ad esempio GX Developer di Mitsubishi, basato su Windows (descritto in dettaglio
nelle pagine seguenti di questo manuale).
Fino a poco tempo fa non esisteva uno standard formale di programmazione per il PLC. L'introduzione della normativa IEC 61131-3 nel 1998 ha fornito un approccio più formale alla programmazione. Mitsubishi Electric ha sviluppato il pacchetto di programmazione GX IEC Developer. Questo
consente l'utilizzo di una codifica conforme allo standard IEC.
2.1.5
Interfacce uomo - macchina
I primi controllori logici programmabili si interfacciavano con l'operatore praticamente allo stesso
modo dei pannelli di controllo a relé, tramite pulsanti e commutatori per il comando e lampade per la
segnalazione.
L'introduzione del Personal Computer (PC) negli anni '80 ha consentito lo sviluppo di interfacce con
l'operatore basate su computer, inizialmente tramite semplici sistemi di supervisione, controllo
e acquisizione dati – Supervisory Control And Data Acquisition (SCADA) e più recentemente con
pannelli operatore di controllo dedicati, conosciuti come Human Machine Interfaces (HMI) – interfacce uomo/macchina. È ora normale vedere sistemi PLC largamente integrati con questi prodotti per
formare soluzioni per sistemi di controllo di facile uso.
Mitsubishi offre una vasta gamma di prodotti HMI e SCADA per adattarsi ad una molteplicità di
applicazioni di interfaccia operatore.
È ora comune trovare dispositivi HMI integrati
nei sistemi di controllo basati su PLC, per fornire
all'operatore funzionalità di interfaccia.
2-2
MITSUBISHI ELECTRIC
Hardware
2.2
Cos'é un PLC?
Cos'é un PLC?
Al contrario dei controllori convenzionali le cui funzioni sono determinate dal cablaggio fisico, le
funzioni dei controllori a logica programmabile, o PLC, sono definite da un programma. Anche i PLC
devono essere collegati al mondo esterno tramite cavi, ma il contenuto della loro memoria di
programma può essere modificato in qualsiasi momento per adattare i programmi ai diversi compiti
di controllo.
I controllori logici programmabili ricevono dati in ingresso, li processano e mandano i risultati in
uscita. Questo processo avviene in tre stadi:
쎲 uno stadio di ingresso,
쎲 uno stadio di elaborazione
e
쎲 uno stadio di uscita.
Controllore logico programmabile
Interruttore
Contattori
Ingresso
Elaborazione
Uscita
Lo stadio di ingresso
Lo stadio di ingresso passa i segnali di controllo provenienti da commutatori, pulsanti o sensori allo
stadio di elaborazione.
I segnali provenienti da questi componenti sono generati come parte del processo da controllare e
vengono inviati in ingresso come stati logici. Lo stadio di ingresso li passa quindi allo stadio di
elaborazione in un formato pre-elaborato.
Lo stadio di elaborazione
In questo stadio di elaborazione, i segnali pre-elaborati provenienti dallo stadio di ingresso vengono
processati e combinati tramite operazioni logiche ed altre funzioni. La memoria di programma dello
stadio di elaborazione è completamente programmabile. La sequenza di elaborazione può essere
modificata in qualsiasi momento, modificando o sostituendo il programma memorizzato.
Lo stadio di uscita
I risultati dell'elaborazione dei segnali di ingresso da parte del programma, sono inviati allo stadio di
uscita per comandare elementi commutabili quali contattori, lampade di segnalazione,
elettrovalvole e così via.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
2-3
Come il PLC elabora il programma
2.3
Hardware
Come il PLC elabora il programma
Un PLC esegue il proprio compito eseguendo un programma, normalmente sviluppato all'esterno del
controllore e poi trasferito nella memoria di programma del PLC. Prima di iniziare a programmare, è
utile avere una conoscenza di base del modo in cui il PLC processa il programma.
Un programma PLC consiste in una sequenza di istruzioni che comandano le funzioni del controllore.
Il PLC esegue in sequenza queste istruzioni, cioè una dopo l'altra. L'intera sequenza di programma
è ciclica, viene cioè ripetuta in un ciclo continuo. Il tempo necessario per una ripetizione del
programma viene definito come tempo di ciclo o periodo del programma.
Gestione della Immagine di processo
Il programma del PLC non viene eseguito direttamente sugli ingressi e uscite, ma su una "immagine di
processo" degli ingressi e uscite:
Accensione PLC
Cancellazione memoria di uscita
Segnali di ingresso
Terminali d'ingresso
Legge gli stati degli ingressi
e dei segnali e li salva nell'immagine di processo
degli ingressi
Programma PLC
Immagine di processo
degli ingressi
Immagine di processo
delle uscite
Terminali di uscita
Istruzione 1
Istruzione 2
Istruzione 3
....
....
....
Istruzione n
Trasferisce l'immagine di processo
sulle uscite
Segnali di uscita
Immagine di processo degli ingressi
All'inizio di ciascun ciclo di programma, il sistema interroga lo stato dei segnali di ingresso e li
memorizza in un buffer, creando una "immagine di processo" degli ingressi.
2-4
MITSUBISHI ELECTRIC
Hardware
Come il PLC elabora il programma
Esecuzione programma
Successivamente il programma viene eseguito, e durante l'esecuzione il PLC accede agli stati memorizzati degli ingressi nella immagine di processo. Ciò significa che qualsiasi cambiamento successivo
dello stato degli ingressi non verrà registrato fino al prossimo ciclo di programma!
Il programma viene eseguito dall'alto verso il basso, nell'ordine in cui le istruzioni sono state
programmate. I risultati dei singoli passi di programma sono memorizzati e possono essere utilizzati
nel corso del ciclo di programma attuale.
Esecuzione programma
X000 X001
0
M0
Memorizza
risultato
M6
M1 M8013
4
Y000
Controlla uscita
M2
M0
Y001
9
Elabora risultato
memorizzato
Immagine di processo delle uscite
I risultati delle operazioni logiche che sono rilevanti per le uscite, vengono memorizzati un un buffer
di uscita - l'immagine di processo delle uscite. L'immagine di processo delle uscite rimane nel buffer di
uscita fino a quando questo non viene sovrascritto. Dopo che i valori sono stati inviati sulle uscite,
il ciclo di programma si ripete.
Differenze nell' elaborazione dei segnali tra PLC e controllori cablati
Nei controllori cablati il programma è definito dagli elementi funzionali e dai loro collegamenti
(cablaggio). Tutte le operazioni di controllo sono eseguite simultaneamente (esecuzione parallela).
Ciascuna variazione nello stato di un segnale di ingresso provoca una immediata variazione nel
corrispondente stato del segnale di uscita.
In un PLC non è possibile rispondere alle variazioni negli stati dei segnali di ingresso fino al ciclo di
programma successivo alla variazione. Tuttavia questo svantaggio è largamente compensato dai
brevissimi periodi del ciclo di programma. La durata del periodo del ciclo di programma dipende dal
numero e dal tipo di istruzioni eseguite.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
2-5
La famiglia FX MELSEC
2.4
Hardware
La famiglia FX MELSEC
MELSEC significa ITSUBISHI ECTRIC QUEN ER. I micro-controllori compatti della famiglia FX
MELSEC costituiscono le fondamenta per la costruzione di soluzioni economiche per compiti di
controllo e posizionamento di piccola o media complessità, che richiedono da 10 a 256 ingressi
e uscite integrati, per applicazioni industriali e automazione di edifici.
Tranne la FX1S tutti i controllori della serie FX possono essere espansi per adeguarsi alle modifiche
dell'applicazione ed alle crescenti esigenze dell'utilizzatore.
Sono anche supportati collegamenti di rete. Questo rende possibile la comunicazione dei controllori
della famiglia FX con altri PLC e sistemi di controllo e HMI (interfacce uomo-macchina e pannelli di
controllo). I sistemi PLC possono essere integrati sia in reti MITSUBISHI come stazioni locali, che come
stazioni slave in reti aperte come Profibus DP.
Inoltre, con i controllori della famiglia FX MELSEC, è possibile realizzare reti multi-drop e peer-to-peer.
Le unità FX1N, FX2N, FX3G, FX3UC o FX3U possiedono capacità di espansione modulare, che le rendono la scelta giusta per applicazioni complesse e compiti che richiedono funzioni speciali, come
conversioni analogico-digitali e digitali-analogiche e collegamenti di rete.
Tutti i controllori della serie fanno parte della famiglia FX MELSEC e sono completamente compatibili
fra di loro.
Specifiche
FX1S
FX1N
FX2N
FX2NC
FX3G
FX3U
FX3UC
Max numero punti I/O integrati
30
60
128
96
60
128
96
Capacità di espansione
(I/O max. possibili)
34
132
256
256
256
384
384
2000
8000
16000
16000
32000
64000
64000
Tempo di ciclo per istruzione logica
(ms)
0,55–0,7
0,55–0,7
0,08
0,08
0,21 / 0,42
0,065
0,065
Numero istruzioni
(standard / passo a contatti /
funzione speciale)
27 / 2 / 85
27 / 2 / 89
27 / 2 / 107
27 / 2 / 107
29 / 2 / 123
27 / 2 / 209
29 / 2 / 209
—
2
8
4
4햲/8햳
Memoria programma (passi)
Max. numero moduli funzione speciali
collegabili
햲
햳
2-6
10 햲 / 8 햳
6햲/8햳
a sinistra
a destra
MITSUBISHI ELECTRIC
Hardware
2.5
Scelta del controllore più adatto
Scelta del controllore più adatto
Le unità di base della famiglia FX MELSEC sono disponibili in un numero di versioni differenti, con
diverse alimentazioni e tecnologie di uscita. È possibile scegliere fra unità progettate per
alimentazione con 100–240 V CA, 24 V CC o 12–24 V CC, e fra uscite a relé o a transistor.
Serie
FX1S
FX1N
FX2N
FX2NC
FX3G
FX3U
FX3UC
I/O
Tipo
Num. di
ingressi
Num. di
uscite
10
FX1S-10 M쏔-쏔쏔
6
4
14
FX1S-14 M쏔-쏔쏔
8
6
20
FX1S-20 M쏔-쏔쏔
12
8
30
FX1S-30 M쏔-쏔쏔
16
14
14
FX1N-14 M쏔-쏔쏔
8
6
24
FX1N-24 M쏔-쏔쏔
14
10
40
FX1N-40 M쏔-쏔쏔
24
16
60
FX1N-60 M쏔-쏔쏔
36
24
16
FX2N-16 M쏔-쏔쏔
8
8
32
FX2N-32 M쏔-쏔쏔
16
16
48
FX2N-48 M쏔-쏔쏔
24
24
64
FX2N-64 M쏔-쏔쏔
32
32
80
FX2N-80 M쏔-쏔쏔
40
40
128
FX2N-128 M쏔-쏔쏔
64
64
16
FX2NC-16 M쏔-쏔쏔
8
8
32
FX2NC-32 M쏔-쏔쏔
16
16
64
FX2NC-64 M쏔-쏔쏔
32
32
96
FX2NC-96 M쏔-쏔쏔
48
48
14
FX3G-14M쏔/쏔쏔쏔
8
6
24
FX3G-24M쏔/쏔쏔쏔
14
10
40
FX3G-40M쏔/쏔쏔쏔
24
16
60
FX3G-60M쏔/쏔쏔쏔
36
24
16
FX3U-16 M쏔-쏔쏔
8
8
32
FX3U-32 M쏔-쏔쏔
16
16
48
FX3U-48 M쏔-쏔쏔
24
24
64
FX3U-64 M쏔-쏔쏔
32
32
80
FX3U-80 M쏔-쏔쏔
40
40
128
FX3U-128 M쏔-쏔쏔
64
64
16
FX3UC-16M쏔/쏔쏔쏔
8
8
32
FX3UC-32M쏔/쏔쏔쏔
16
16
64
FX3UC-64M쏔/쏔쏔쏔
32
32
96
FX3UC-96M쏔/쏔쏔쏔
48
48
Manuale di istruzione GX IEC Developer
Alimentazione
Tipo di uscita
A scelta
24 V CC
o
100–240 V CA
A scelta
Transistor
o relé
A scelta
12–24 V CC
o
100–240 V CA
A scelta
Transistor
o relé
A scelta
24 V CC
o
100–240 V CA
A scelta
Transistor
o relé
24 V CC
A scelta
Transistor
o relé
A scelta
24 V CC
o
100–240 V CA
A scelta
Transistor
o relé
A scelta
24 V CC
o
100–240 V CA
A scelta
Transistor
o relé
Solo
100–240 V CA
Transistor
o relé
24 V CC
Transistor
2-7
Scelta del controllore più adatto
Hardware
Di seguito vengono riportate alcune considerazioni da valutare durante la configurazione di un
sistema:
쎲 Requisiti di alimentazione
Tensione di alimentazione: 24 V Tensione continua (CC) o 100–240 V Tensione alternata (CA)
쎲 Requisiti di I/O
– Quanti segnali (contatti di interruttori esterni, pulsanti e sensori) si devono ricevere in
ingresso?
– Quali tipi di funzioni si devono commutare, e quante sono?
– Quali carichi devono commutare le uscite? Scegliere uscite a relé per la commutazione di alti
carichi, e uscite a transistor per la commutazione veloce di segnali non di potenza.
쎲
– Numero di moduli nel sistema
– Requisiti di alimentazione esterna
2-8
MITSUBISHI ELECTRIC
Hardware
2.6
Progettazione del controllore
Progettazione del controllore
Tutti i controllori della serie possiedono la stessa progettazione di base. I principali elementi e gruppi
funzionali sono descritti nel glossario della sezione 2.5.7.
2.6.1
Circuiti di ingresso e uscita
I circuiti di ingresso usano ingressi flottanti. Sono isolati elettricamente dagli altri circuiti del PLC tramite accoppiatori ottici. I circuiti di uscita usano sia la tecnologia a relé che quella a transistor. Anche le
uscite a transistor sono isolate elettricamente dagli altri circuiti del PLC tramite accoppiatori ottici.
La tensione di commutazione di tutti gli ingressi digitali deve avere un valore determinato (ad es.
24 V CC). Questa tensione può essere fornita dall'alimentatore integrato nel PLC. Se la tensione di
commutazione sugli ingressi è inferiore al valore nominale (cioè inferiore a 24 V CC), l'ingresso non
viene processato.
Le correnti massime di uscita sono 2A con tensione da 230 V AC e carico non induttivo per le uscite
a relé, e 0,5 A con 24 V CC e carico non induttivo per le uscite a transistor.
2.6.2
Disposizione delle unità di base FX1S MELSEC
Coperchio di
protezione
Coperchio terminali
Foro di montaggio
Collegamento
alimentazione
Interfaccia per schede
adattatori di espansione
Apertura per adattatori
o pannello di controllo
Terminali per
ingressi digitali
100-240
VAC
L
N
X7
X5
X3
X1
S/S
X6
X4
X2
X0
0 1 2 3
4 5 6 7
IN
2 potenziometri analogici
POWER
RUN
ERROR
Collegamento per
unità di programmazione
Collegamento per
alimentatore di servizio
Terminali per
uscite digitali
Manuale di istruzione GX IEC Developer
FX1S-14MR
OUT
0 1 2 3
4 5
Y2
Y1
Y0
0V
COM2 Y3
24V COM0 COM1
Y4
Y5
14MR
-ES/UL
MITSUBISHI
LED indicatori dello
stato degli ingressi
Commutatore
RUN/STOP
LED indicatori dello
stato operativo
LED indicatori dello
stato delle uscite
Coperchio di
protezione
2-9
Progettazione del controllore
2.6.3
Hardware
Disposizione delle unità di base FX1N MELSEC
Coperchio di
protezione
Coperchio terminali
Terminali per
ingressi digitali
Foro di montaggio
Collegamento
alimentatore
Commutatore
RUN/STOP
Feritoia per schede
di memoria, adattatori
e visualizzatori
2 potenziometri
analogici
Collegamento per
unità di programmazione
Collegamento per
alimentatore di servizio
Bus di espansione
100-240
VAC
L
N
X15
X7 X11 X13
X5
X3
X1
X14
S/S
X6 X10 X12
X4
X2
X0
0 1 2 3
4 5 6 7
8 9 10 11
12 13 14 15
IN
POWER
RUN
ERROR
LED indicatori dello
stato operativo
FX1N-24MR
OUT
0 1 2 3
4 5 6 7
10 11
Y6 Y10
Y5
Y3
Y2
Y1
Y11
Y0
0V
COM4 Y7
COM2 COM3 Y4
24+ COM0 COM1
LED indicatori dello
stato degli ingressi
24MR
-ES/UL
MITSUBISHI
Terminali per
uscite digitali
LED indicatori dello
stato delle uscite
Involucro di copertura
Finestrella
Coperchio terminali
Coperchio di
protezione
2.6.4
Disposizione delle unità di base FX2N MELSEC
Collegamento per
alimentatore di servizio
Coperchio terminali
Foro di montaggio
Collegamento per
schede adattatori
di espansione
Batteria memoria
Collegamento per unità
di programmazione
Commutatore RUN/STOP
Morsettiera rimovibile
per uscite digitali
Slot per schede
di memoria
Terminali per
ingressi digitali
LED indicatori dello
stato degli ingressi
LED indicatori dello
stato operativo
Connessione per
espansioni
Coperchio di
protezione dei bus di
espansione
LED indicatori dello
stato delle uscite
Coperchio di
protezione
Involucro di copertura
2 - 10
MITSUBISHI ELECTRIC
Hardware
2.6.5
Progettazione del controllore
Disposizione delle unità di base FX2NC MELSEC
Coperchio di
protezione
Batteria memoria
Vano batteria
Bus di espansione
(sul lato)
Commutatore
RUN/STOP
MITSUBISHI
POWER
RUN
BATT
ERROR
RUN
X0
STOP
5
6
X1
3
5
6
7
X4
•
•
COM
LED indicatori dello
stato delle uscite
2
LED indicatori dello
stato degli ingressi
Connettore per
morsettiere
COM
Slot per scheda di memoria
X7
X6
X5
Scheda di memoria
(opzionale)
X3
X2
Coperchio
X0
7
1
Y4
Y0
X4
Coperchio protettivo
per bus di espansione
Y0
Y1
3
Y2
2
COM1 Y3
1
Seconda interfaccia
per adattatore CNV
MELSEC
FX2NC-16MR-T-DS
Y4
LED di stato operativo
Terminali per
ingressi digitali
Terminali per
uscite digitali
2.6.6
Disposizione delle unità di base FX3G MELSEC
Coperchio di protezione
Slot per cassetta di
memoria, modulo di
visualizzazione e adattatore di espansione
2 potenziometri analogici
Commutatore RUN/STOP
Sede per batteria
opzionale
Collegamento per unità
di programmazione (RS422)
Collegamento per unità
di programmazione (USB)
Coperchio terminali
Terminali per
ingressi digitali
LED indicatori dello
stato degli ingressi
LED indicatori dello
stato operativo
Coperchio protettivo
per bus di espansione
LED indicatori dello
stato delle uscite
Terminali di uscita
Coperchio terminali
Coperchio di protezione
Coperchio per collegamenti dell’unità di programmazione, potenziometro e interruttore
Coperchio dello slot di
espansione destro e
della batteria opzionale
Coperchio dello slot di
espansione sinistro
Manuale di istruzione GX IEC Developer
2 - 11
Progettazione del controllore
2.6.7
Hardware
Disposizione delle unità di base FX3U MELSEC
Coperchio batteria
Coperchio di protezione
Coperchio terminali
Terminali per
ingressi digitali
Batteria memoria
Spazio per montaggio
display FX3U-7DM
Coperchio cieco per
scheda di espansione
Commutatore RUN/STOP
Collegamento per unità di
programmazione
Coperchio superiore
(usato se FX3U-7DM
non installato)
2.6.8
LED indicatori dello
stato operativo
Coperchio protettivo
per bus di espansione
LED indicatori dello
stato delle uscite
Terminali di uscita
Coperchio terminali
Coperchio di
protezione
Disposizione delle unità di base FX3UC MELSEC
Commutatore RUN/STOP
LED indicatori dello
stato operativo
Slot per cassette di
memoria
Cassetta di memoria
(opzionale)
Coperchio del
collegamento del
modulo adattatore
Batteria memoria
Coperchio per vano
batteria
2 - 12
LED indicatori dello
stato degli ingressi
LED indicatori dello
stato degli ingressi
LED indicatori dello
stato delle uscite
Coperchio protettivo
per bus di espansione
Bus di espansione
(sul lato)
Collegamento per unità
di programmazione
Collegamenti per
uscite digitali
Collegamenti per
ingressi digitali
MITSUBISHI ELECTRIC
Hardware
Cablaggio
2.7
Cablaggio
2.7.1
Alimentazione
Specifiche alimentatori
Specifica
Unità per alimentazione in CC
Unità per alimentazione in CA
Tensione nominale
da 12 a 24 V CC
24 V CC
da 100 a 240 V CA
Campo di tensione
da 10,2 a 26,4 V CC
da 20,4 a 26,4 V CC
da 85 a 264 V CA
Interruzioni temporanee
di tensione ammissibili
5 ms
20 ms
Collegamento di unità con alimentazione in CC
Collegamento di unità con alimentazione in CA
Unità base FX
Unità base FX
L
+
da 100 a 240 V CA
50/60 Hz
24 V CC
N
–
Messa a terra
Il PLC deve essere collegato a terra.
쎲 La resistenza del circuito di terra deve essere 100 액 o meno.
쎲 Il punto di collegamento a terra deve essere vicino al PLC. Tenere i collegamenti di terra il più
corti possibile.
쎲 Per ottenere i migliori risultati, eseguire collegamenti di terra separati. Se non viene eseguita la
messa a terra separata, eseguire la "messa a terra condivisa" della figura seguente.
PLC
PLC
Altre
Another
unità
equipment
Messaaterraindipendente
Independent
grounding
Migliore
condizione
Best
condition
PLC
PLC
Altre
Another
unità
equipment
Messa a terra
condivisa
Shared
grounding
Buonacondition
condizione
Good
PLC
PLC
Altre
Another
unità
equipment
Messa a terra
comune
Common
grounding
Condizione
non permessa
Not allowed
쎲 La sezione del conduttore di terra deve essere di almeno 2 mm2.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
2 - 13
Cablaggio
2.7.2
Hardware
Cablaggio degli ingressi
Collegamento di dispositivi sink o source
Le unità di base della famiglia FX possono essere usate con dispositivi di commutazione sink o source.
La scelta avviene in base al diverso collegamento del terminale "S/S".
Unità base FX
L
N
24V
0V
S/S
In caso di ingressi di tipo sink, il terminale S/S
è connesso al terminale 24 V dell'alimentazione di
servizio o, quando è usata una unità principale alimentata in CC, al polo positivo dell'alimentazione.
Ingresso sink significa che un contatto collegato
all'ingresso (X) o un sensore con transistor open
collector NPN è connesso all'ingresso del PLC con il
polo negativo dell'alimentatore.
X
Unità base FX
L
N
24V
0V
S/S
X
In caso di ingressi di tipo source, il terminale S/S
è connesso al terminale 0 V dell'alimentazione
di servizio o, quando è usata una unità principale alimentata in CC, al polo negativo dell'alimentazione.
Ingresso source significa che un contatto collegato
all'ingresso (X) o un sensore con transistor open
collector PNP è connesso all'ingresso del PLC con il
polo positivo dell'alimentatore.
Tutti gli ingressi di una unità di base o di una unità di espansione possono essere utilizzati come
ingressi sink o source, ma non è possibile miscelare ingressi sink e source nella stessa unità. Tuttavia
unità diverse del PLC possono essere configurate come ingressi tipo sink o source, dato che l'unità di
base e le unità di espansione ingressi/uscite alimentate possono essere configurate singolarmente
come modo ingresso sink o source.
Esempi di tipi di ingressi
Unità di base alimentate in CA
Source
Sink
2 - 14
L
L
N
N
S/S
0V
24V
S/S
0V
24V
X000
X001
X002
X003
X000
X001
X002
X003
MITSUBISHI ELECTRIC
Hardware
Cablaggio
Unità di base alimentate in CC
Source
Sink
24 V DC
2.7.3
24 V DC
S/S
(0V)
(24V)
S/S
(0V)
(24V)
X000
X001
X002
X003
X000
X001
X002
X003
Cablaggio delle uscite
In unità di base con un numero limitato di uscite (ad es. FX3G-14M첸 oppure FX3U-16M첸) ogni uscita
può essere collegata separatamente. In unità di base con più uscite, queste sono raccolte in gruppi di
due, tre, quattro, otto o 16 uscite. Ciascun gruppo possiede un contatto comune per la tensione di
carico. Questi morsetti sono contrassegnati "COM쏔" per le unità centrali con uscite a relé o a transistor di tipo sink, e "+V첸" per unità centrali a transistor di tipo source. "첸" indica il numero del gruppo
di uscite, ad es. "COM1".
Dato che ogni gruppo è isolato rispetto agli altri, una unità centrale può commutare diverse tensioni
con potenziali diversi. Le unità centrali con uscite a relé possono commutare sia tensioni CA che CC.
FX3U unità base con relé di uscita
Il primo gruppo di uscite è usato per commutare
una tensione CC.
Il secondo gruppo di relé controlla carichi alimentati in CA.
La scelta del tipo di uscita sink o source viene eseguita scegliendo l'unità di base corrispondente.
Entrambi i tipo sono disponibili con alimentazione in CC o CA. Il tipo di uscita viene indicato dal codice
di designazione del modello: le unità di base con codice "MT/첸S" possiedono uscite a transistor tipo
sink (ad es. FX3U-16MT/ES) mentre le unità centrali con codice "MT/첸SS" possiedono uscite a transistor tipo source (ad es. FX3U-16MT/ESS).
Manuale di istruzione GX IEC Developer
2 - 15
Cablaggio
Hardware
Esempio di cablaggio di uscita
Uscite a relé
Carico
Y
Fusibile
COM
PLC
Uscite a transistor (sink)
Carico
Y
Fusibile
COM
PLC
Uscite a transistor (source)
Carico
Y
Fusibile
+V
PLC
2 - 16
MITSUBISHI ELECTRIC
Hardware
2.8
Espansione del campo di ingressi/uscite
Espansione del campo di ingressi/uscite
Nella famiglia di PLC MELSEC FX esistono diversi metodi e mezzi per aumentare il numero di ingressi e
uscite di una unità di base.
2.8.1
Schede di espansione
Per un basso numero di I/O (da 2 a 4) una scheda
adattatore di espansione può essere inserita
direttamente in una unità base FX1S o FX1N. Le
schede di espansione non richiedono quindi
alcuno spazio aggiuntivo.
Lo stato degli ingressi e uscite addizionali
è riportato in relé speciali del PLC. Nel programma vengono utilizzati questi relé invece
dei dispositivi X e Y.
•
BY0+ BY0- BY1+ BY1-
FX1N-2EYT-BD con
due uscite digitali
FX1N-2EYT-BD
Lato connettore
Numero di I/O
Sigla
Totale
Num.
ingressi
Num.
uscite
FX1N-4EX-BD
4
4
—
FX1N-2EYT-BD
2
—
2
Tipo di uscita
—
Transistor
Alimentazione
Da unità base
FX1S
FX1N
FX2N
FX2NC
FX3G
FX3U
FX3UC
쎲
쎲
쑗
쑗
쑗
쎲 : La scheda di espansione può essere utilizzata con una unità di base di questa serie.
쑗 : La scheda di espansione non può essere utilizzata con questa serie.
2.8.2
Unità di espansione compatte
Le unità di espansione ingresso/uscite
compatte alimentate possiedono il proprio
alimentatore. L'alimentatore di ser vizio
integrato (24 V CC) delle unità di espansione
alimentate in C A può essere usato per
alimentare dispositivi esterni.
È possibile scegliere fra uscite del tipo a relé o a
transistor (source).
Unità di espansione compatte della serie FX0N
Numero di I/O
Sigla
Tipo di uscita
Alimentazione
16
Relé
100–240 V CA
24
16
Relé
24
16
Transistor
Totale
Num.
ingressi
Num.
uscite
FX0N-40ER/ES-UL
40
24
FX0N-40ER/DS
40
FX0N-40ET/DSS
40
24 V CC
FX1S
FX1N
FX2N
FX2NC
FX3G
FX3U
FX3UC
쑗
쎲
쑗
쑗
쑗
쎲 : L'unità di espansione può essere utilizzata con una unità di base di questa serie.
쑗 : L'unità di espansione non può essere utilizzata con questa serie.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
2 - 17
Espansione del campo di ingressi/uscite
Hardware
Unità di espansione compatte della serie FX2N
Numero di I/O
Sigla
Tipo di uscita
Totale
Num.
ingressi
Num.
uscite
FX2N-32ER-ES/UL
32
16
16
Relé
FX2N-32ET-ESS/UL
32
16
16
Transistor
FX2N-48ER-ES/UL
48
24
24
Relé
FX2N-48ET-ESS/UL
48
24
24
Transistor
FX2N-48ER-DS
48
24
24
Relé
FX2N-48ET-DSS
48
24
24
Transistor
Alimentazione
FX1S
FX1N
FX2N
FX2NC
FX3G
FX3U
FX3UC
쑗
쎲
쎲*
쎲
쎲*
100–240 V CA
24 V CC
쎲 : L'unità di espansione può essere utilizzata con una unità di base di questa serie.
쑗 : L'unità di espansione non può essere utilizzata con questa serie.
*
2.8.3
Queste unità di espansione non possono essere collegate ad unità di base della serie FX2NC o FX3UC.
Blocchi di espansione modulari
I blocchi di espansione modulari non hanno
l'alimentatore integrato ma dimensioni estremamente compatte.
I blocchi di espansione modulari della serie
FX 2N sono disponibili con 8 o 16 punti di
ingressi/uscite. Le unità di espansione modulari
della serie FX2NC vengono fornite con 16 o 32
ingressi o uscite.
E' possibile scegliere fra uscite del tipo a relé o a
transistor (source).
2
IN
Numero di I/O
Sigla
FX2N-8ER-ES/UL
Num.
ingressi
Num.
uscite
16 햲
4
4
Relé
FX2N-8EX-ES/UL
8
8
—
—
FX2N-16EX-ES/UL
16
16
—
—
FX2N-8EYR-ES/UL
8
—
8
Relé
FX2N-8EYT-ESS/UL
8
—
8
Transistor
FX2N-16EYR-ES/UL
16
—
16
Relé
FX2N-16EYT-ESS/UL
16
—
16
Transistor
FX2NC-16EX-DS
16
16
—
—
FX2NC-16EX-T-DS
16
16
—
—
FX2NC-32EX-DS
32
32
—
—
FX2NC-16EYT-DSS
16
—
16
Transistor
FX2NC-16EYR-T-DS
16
—
16
Relé
FX2NC-32EYT-DSS
32
—
32
Transistor
햲
햳
2 - 18
Tipo di uscita
Totale
Alimentazione
Dall’unità di
base
FX1S
FX1N
FX2N
FX2NC
FX3G
FX3U
FX3UC
쑗
쎲
쎲
쑗
쎲
쑗
쑗
쎲햳
쑗
쎲햳
Dall’unità di
base
Dall’unità di
base
I blocchi di espansione FX2N-8ER-ES/UL occupano 16 punti di ingresso/uscita del PLC. Quattro ingressi e quattro uscite
sono occupati ma non possono essere utilizzati.
Le unità di espansione della serie FX2NC possono essere collegate solo ad unità di base della serie FX2NC e FX3UC.
MITSUBISHI ELECTRIC
Hardware
2.9
Espansione con funzioni speciali
Espansione con funzioni speciali
Per la famiglia FX MELSEC sono disponibili diversi tipo di hardware per funzioni speciali.
Schede adattatori
Le schede adattatori sono piccoli circuiti stampati inseriti direttamente nei controllori FX1S, FX1N o
FX3G , che non occupano alcuno spazio aggiuntivo nel quadro elettrico. I valori digitali dei due canali
di ingresso vengono registrati dall’adattatore di ingresso analogico direttamente in registri speciali.
•
Con ciò l’ulteriore elaborazione dei valori di misura è particolarmente semplice. Il valore di uscita dall'adattatore di uscita
analogica è scritto dal programma nel registro speciale e poi
convertito dall'adattatore e inviato sull'uscita.
BY0+ BY0- BY1+ BY1-
FX1N-2AD
Adattatore speciale
Gli adattatori speciali possono essere collegati solo sul lato sinistro di unità di base della serie MELSEC
FX3G-, FX3U o FX3UC.
Sulle unità di base FX3G con 14 o 24 ingressi ed uscite è possibile l’installazione di un modulo adattatore analogico. A unità
di base FX3G con 40 o 60 I/O possono essere collegati fino a
due moduli adattatori analogici e ad una unità FX3U oppure
FX3UC possono esserne collegati fino a quattro.
Gli adattatori speciali non utilizzano punti di ingresso o di
uscita nell'unità di base. Comunicano direttamente con
l'unità di base tramite registri e relé speciali. Per questo non
sono necessarie nel programma istruzioni per la
comunicazione con i moduli funzione speciali (vedi sotto).
Moduli funzione speciali
Sul lato destro di una singola unità di base della famiglia MELSEC FX possono essere collegati fino a
otto moduli funzione speciali.
Oltre ai moduli analogici i moduli funzione speciali disponibili
comprendono moduli di comunicazione, moduli di
posizionamento ed altri tipi. Ciascun modulo funzione
speciale occupa otto punti di ingresso e otto punti di uscita
nell'unità di base.
La comunicazione fra il modulo funzione speciale e l'unità base
del PLC viene effettuata mediante il buffer di memoria del
modulo funzione speciale, tramite le istruzioni FROM e TO.
FX2N -4AD-TC
A/D
Manuale di istruzione GX IEC Developer
2 - 19
Espansione con funzioni speciali
2.9.1
Hardware
Moduli analogici
Senza l'uso di moduli aggiuntivi, le unità di base della famiglia MELSEC FX possono processare
unicamente segnali di ingresso e uscita digitali (cioè dati ON/OFF). Sono quindi necessari moduli
analogici aggiuntivi per gestire segnali analogici di ingresso e uscita.
Tipo modulo
Sigla
FX1N-2AD-BD
Num.
di canali
2
Scheda
adattatore
FX3G-2AD-BD
Moduli ingresso analogico
Adattatore
speciale
FX3U-4AD-ADP
FX2N-2AD
FX2N-4AD
2
4
2
4
Moduli funzione speciali
FX2N-8AD 햲
FX3U-4AD
FX3UC-4AD
FX1N-1DA-BD
8
4
1
Moduli uscita analogica
Scheda
adattatore
FX3G-1DA-BD
Adattatore speFX3U-4DA-ADP
ciale
Moduli funzione
speciali
FX2N-2DA
햲
햳
2 - 20
1
4
2
Campo
Risoluzione
Tensione:
da 0 V a 10 V CC
2,5 mV (12 bit)
Corrente:
da 4 mA a 20 mA CC
8 µA (11 bit)
Tensione:
da 0 V a 10 V CC
2,5 mV (12 bit)
Corrente:
da 4 mA a 20 mA CC
8 µA (11 bit)
Tensione:
da 0 V a 10 V CC
2,5 mV (12 bit)
Corrente:
da 4 mA a 20 mA CC
10 µA (11 bit)
Tensione:
da 0 V a 5 V CC
da 0 V a 10 V CC
2,5 mV (12 bit)
Corrente:
da 4 mA a 20 mA CC
4 µA (12 bit)
Tensione:
da -10 V a 10 V CC
5 mV
(con segno, 12 bit)
Corrente:
da 4 mA a 20 mA CC
da -20 mA a 20 mA CC
10 µA
(con segno, 11 bit)
Tensione:
da -10 V a 10 V CC
0,63 mV
(con segno, 15 bit)
Corrente:
da 4 mA a 20 mA CC
da -20 mA a 20 mA CC
2,50 µA
(con segno, 14 bit)
Tensione:
da -10 V a 10 V CC
0,32 mV
(con segno, 16 bit)
Corrente:
da 4 mA a 20 mA CC
da -20 mA a 20 mA CC
1,25 µA
(con segno, 15 bit)
Tensione:
da 0 V a 10 V CC
2,5 mV (12 bit)
Corrente:
da 4 mA a 20 mA CC
8 µA (11 bit)
Tensione:
da 0 V a 10 V CC
2,5 mV (12 bit)
Corrente:
da 4 mA a 20 mA CC
8 µA (11 bit)
Tensione:
da 0 V a 10 V CC
2,5 mV (12 bit)
Corrente:
da 4 mA a 20 mA CC
4 µA (12 bit)
Tensione:
da 0 V a 5 V CC
da 0 V a 10 V CC
2,5 mV (12 bit)
Corrente:
da 4 mA a 20 mA CC
4 µA (12 bit)
FX1S FX1N
FX2N
FX3U
FX3G
FX2NC
FX3UC
쎲
쎲
쑗
쑗
쑗
쑗
쑗
쑗
쎲
쑗
쑗
쑗
쑗
쎲
쎲
쑗
쎲
쎲
쎲
쎲
쑗
쎲
쎲
쎲
쎲
쑗
쎲
쎲
쎲
쎲
쑗
쑗
쑗
쎲
쎲
쑗
쑗
쑗
쑗
쑗
쑗
쎲
쑗
쑗
쑗
쑗
쎲
쎲
쑗
쎲
쎲
쎲
쎲
쎲햳 쎲햳
Il blocco funzione speciale FX2N-8AD può misurare tensioni, correnti e temperature.
Il FX3UC-4AD può essere collegato solo ad unità di base della serie FX3UC.
MITSUBISHI ELECTRIC
Hardware
Moduli uscita analogica
Tipo modulo
Espansione con funzioni speciali
Sigla
Num.
di canali
4
FX2N-4DA
Moduli funzione speciali
4
FX3U-4DA
2 ingressi
FX0N-3A
Moduli analogici misti ingresso e uscita
1 uscita
Moduli funzione speciali
4 ingressi
FX2N-5A
1 uscita
2 ingressi
Adattatore
speciale
FX3U-3A-ADP
Moduli acquisizione temperatura
1 uscita
Adattatore
speciale
Campo
Risoluzione
Tensione:
da 0 V a 10 V CC
5 mV
(con segno, 12 bit)
Corrente:
da 0 mA a 20 mA CC
da 4 mA a 20 mA CC
20 µA (10 bit)
Tensione:
da -10 V a 10 V CC
0,32 mV
(con segno, 16 bit)
Corrente:
da 0 mA a 20 mA CC
da 4 mA a 20 mA CC
0,63 µA (15 bit)
Tensione:
da 0 V a 5 V CC
da 0 V a 10 V CC
40 mV (8 bit)
Corrente:
da 4 mA a 20 mA CC
64 µA (8 bit)
Tensione:
da 0 V a 5 V CC
da 0 V a 10 V CC
40 mV (8 bit)
Corrente:
da 4 mA a 20 mA CC
64 µA (8 bit)
Tensione:
da -100 mV a 100 mV CC
da -10 V a 10 V CC
50 µV
(con segno, 12 bit)
0,312 mV
(con segno, 16 bit)
Corrente:
da 4 mA a 20 mA CC
da -20 mA a 20 mA CC
10 µA/1,25 µA
(con segno, 15 bit)
Tensione:
da -10 V a 10 V CC
5 mV
(con segno, 12 bit)
Corrente:
da 0 mA a 20 mA CC
20 µA (10 bit)
Tensione:
da 0 V a 10 V CC
2,5 mV (12 bit)
Corrente:
da 4 mA a 20 mA CC
5 µA (12 bit)
Tensione:
da 0 V a 10 V CC
2,5 mV (12 bit)
Corrente:
da 4 mA a 20 mA CC
4 µA (12 bit)
FX1S FX1N
FX2N
FX3U
FX3G
FX2NC
FX3UC
쑗
쎲
쎲
쎲
쎲
쑗
쑗
쑗
쎲
쎲
쑗
쎲
쎲
쑗
쑗
쎲
쎲
쎲
쎲
쑗
쑗
쑗
쎲
쎲
쎲
햲
FX3U-4AD-PT-ADP
4
Termoresistenza Pt100:
da -50 쎷C a 250 쎷C
0,1 쎷C
쑗
쑗
쑗
쎲
쎲
FX3U-4AD-PTW-ADP
4
Termoresistenza Pt100:
da -100 쎷C a 600 쎷C
da 0,2 a 0,3 쎷C
쑗
쑗
쑗
쎲
쎲
Termoresistenza Pt1000:
da -50 쎷C a 250 쎷C
0,1 쎷C
Termoresistenza Ni1000:
da -40 쎷C a 110 쎷C
쑗
쑗
쑗
쎲
쎲
0,1 쎷C
Termocoppia tipo K:
da -100 쎷C a 1000 쎷C
0,4 쎷C
Termocoppia tipo J:
da -100 쎷C a 600 쎷C
쑗
쑗
쑗
쎲
쎲
0,3 쎷C
FX3U-4AD-PNK-ADP
FX3U-4AD-TC-ADP
햲
4
4
Un FX0N-3A non può essere collegato ad unità di base della serie FX3UC.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
2 - 21
Espansione con funzioni speciali
Moduli acquisizione temperatura
Tipo modulo
Sigla
FX2N-8AD*
Moduli
funzione
speciali
FX2N-4AD-PT
FX2N-4AD-TC
Modulo controllo
temperatura
(moduli funzione
speciali)
FX2N-2LC
FX3U-4LC
*
Hardware
Num.
di canali
8
4
4
2
4
Campo
Risoluzione
Termocoppia tipo K:
da -100 쎷C a 1200 쎷C
0,1 쎷C
Termocoppia tipo J:
da -100 쎷C a 600 쎷C
0,1 쎷C
Termocoppia tipo T:
da -100 쎷C a 350 쎷C
0,1 쎷C
Termoresistenza Pt100:
da -100 쎷C a 600 쎷C
da 0,2 a 0,3 쎷C
Termocoppia tipo K:
da -100 쎷C a 1200 쎷C
0,4 쎷C
Termocoppia tipo J:
da -100 쎷C a 600 쎷C
0,3 쎷C
Ad esempio con una
termocoppia tipo K:
da -100 쎷C a 1300 쎷C
Termoresistenza Pt100:
da -200 쎷C a 600 쎷C
0,1 쎷C o 1 쎷C
(a seconda della sonda
di temperatura usata)
FX1S FX1N
FX2N
FX3U
FX3G
FX2NC
FX3UC
쑗
쎲
쎲
쎲
쎲
쑗
쎲
쎲
쎲
쎲
쑗
쎲
쎲
쎲
쎲
쑗
쎲
쎲
쎲
쎲
쑗
쑗
쑗
쎲
쎲
Il blocco funzione speciale FX2N-8AD può misurare tensioni, correnti e temperature.
쎲 : La scheda adattatore, l'adattatore speciale o il modulo funzione speciale possono essere utilizzati con una unità di
base o con una unità di espansione di questa serie.
쑗 : Il modulo non può essere utilizzato.
2 - 22
MITSUBISHI ELECTRIC
Hardware
2.9.2
Espansione con funzioni speciali
Moduli e adattatori per conteggio veloce
FX2N-1HC, FX2NC-1HC e FX3U-2HC
Oltre ai contatori veloci interni della serie MELSEC FX, con i moduli di conteggio veloce FX2N-1HC,
FX2NC-1HC e FX3U-2HC l’utente dispone di contatori hardware esterni. Essi contano impulsi monofase
o bifase fino ad una frequenza di 50 kHz oppure 200 kHz nel FX3U-2HC. Il campo di conteggio può
essere sia a 16 che a 32 bit.
I due transistor di uscita integrati possono essere azionati indipendentemente uno dall'altro per mezzo di funzioni interne di
confronto. In questo modo dei semplici compiti di posizionamento possono essere realizzati economicamente. Inoltre i
moduli di conteggio veloce possono funzionare come contatori ad anello.
FX2N -1HC
FX3U-4HSX-ADP e FX3U-2HSY-ADP
Questi moduli adattatori consentono l'elaborazione diretta di dati per applicazioni di posizionamento.
FX3U -2HSY-ADP
FX3U-2HSX-ADP
POWER
POWER
X0/3 X2/5
Y0/2 Y1/3
X1/4 X6/7
Y4/6 Y5/7
FP.RP
SGB
SG SG
-
- Y5/7 +
X6/7
+
-
- Y1/3 +
X2/5
+
SGA
-
X1/4
+
-Y4/6 +
-
X0/3
+
-Y0/2 +
PLS DIR
La FX3U-4HSX-ADP (sinistra) offre quattro ingressi
per contatori ad alta velocità, fino a 200 kHz mentre la FX3U-2HSY-ADP (destra) offre due canali di
uscita per treno di impulsi fino a 200 kHz.
ATTENZIONE:
Nel collegamento di questi moduli adattatori all’unità di base ed al modulo adattatore vengono assegnati gli stessi indirizzi di ingresso e di uscita. È consentito collegare solo uno di questi ingressi o uscite
per volta.
Panoramica dei moduli/adattatori per conteggio veloce
Tipo modulo
Sigla
Descrizione
FX2N-1HC
Contatore alta velocità 1 canale
Modulo funzione speciale
FX2NC-1HC
FX3U-2HC
Modulo di conteggio veloce con
due ingressi di conteggio
FX3U-4HSX-ADP
Ingresso line driver differenziale
(contatore alta velocità)
FX3U-2HSY-ADP
Ingresso line driver differenziale
(uscita di posizionamento)
Adattatore speciale
FX1S
FX1N
FX2N
FX2NC
FX3G
FX3U
FX3UC
쑗
쑗
쎲
쎲
쑗
쎲
쎲
쑗
쑗
쑗
쎲
쑗
쑗
쎲
쑗
쑗
쑗
쑗
쎲
쎲
쑗
쑗
쑗
쑗
쎲
쑗
쑗
쎲 : Il modulo può essere utilizzato con una unità di base o con una unità di espansione di questa serie.
쑗 : Il modulo non può essere utilizzato.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
2 - 23
Espansione con funzioni speciali
2.9.3
Hardware
Moduli di posizionamento
FX2N-1PG-E, FX2N-10PG
I moduli di posizionamento FX2N-1PG-E e FX2N-10PG sono moduli di posizionamento per asse singolo
estremamente efficienti, per il comando di azionamenti passo-passo o asservimenti (con regolatore
esterno), tramite treni di impulsi.
Sono particolarmente adatti per ottenere posizionamenti
accurati in combinazione con la serie FX MELSEC. La
configurazione e allocazione dei dati di posizione viene
effettuata direttamente dal programma PLC.
POWER
ERROR
FX 2N -10PG
START
DOG
X0
X1
øA
øB
PGO
FP
RP
CLR
La FX2N-1PG-E offre una uscita open collector fino a 100 kHz
mentre la FX2N-10PG è munita di una uscita line driver differenziale fino a 1 MHz.
Una gamma molto estesa di funzioni manuali e automatiche
è disponibile per l'utente
FX3U-20SSC-H
Il modulo SSCNET* FX3U-20SSC-H può essere utilizzato con un controllore programmabile FX3U o
FX3UC per ottenere una soluzione economicamente conveniente per posizionamento ad alta precisione ed alta velocità. Il cablaggio plug-and-play a fibra ottica SSCNET riduce il tempo di installazione
ed aumenta la distanza di controllo per operazioni di posizionamento in una vasta gamma di applicazioni.
INT 0
INT 1
A
B
START
DOG
INT 0
INT 1
A
B
I parametri dell'asservimento e le informazioni di posizionamento per la FX3U-20SSC-H si configurano facilmente con una
unità base FX3U o FX3UC e un personal computer. Per l'impostazione dei parametri, il controllo e il test, è disponibile il semplice software di programmazione FX Configurator-FP.
X READY
Y READY
X ERROR
Y ERROR
POWER
FX2CU-20SSC-H
*
SSCNET: ervo ystem ontroller
work
Panoramica dei moduli di posizionamento
Tipo modulo
Sigla
FX2N-1PG-E
Moduli funzione speciali
FX2N-10PG
FX3U-20SSC-H
FX1S
FX1N
FX2N
FX2NC
FX3G
FX3U
FX3UC
Uscita a impulsi per il controllo di 1 asse indipendente
쑗
쑗
쎲
쑗
쎲
Controllo simultaneo di 2 assi (2 assi indipendenti)
(applicabile a SSCNET III)
쑗
쑗
쑗
쑗
쎲
Descrizione
쎲 : Il modulo funzione speciale può essere utilizzato con una unità di base o con una unità di espansione di questa serie.
쑗 : Il modulo funzione speciale non può essere utilizzato con questa serie.
2 - 24
MITSUBISHI ELECTRIC
Hardware
2.9.4
Espansione con funzioni speciali
Moduli di rete per ETHERNET
ETHERNET è la rete più diffusa per il collegamento di processori di informazioni, quali personal computer e workstation. Inserendo una interfaccia ETHERNET nel PLC, è possibile trasmettere
rapidamente informazioni gestionali relative alla produzione verso personal computer o workstation.
ETHERNET è una piattaforma adatta per una gamma molto vasta di protocolli per comunicazione dati.
La combinazione di ETHERNET e del protocollo TCP/IP a vastissima diffusione, consente
comunicazione dati ad alta velocità fra sistemi di supervisione di processo ed i PLC della serie MELSEC
FX. Il protocollo TCP/IP fornisce il collegamento logico punto-punto fra due stazioni ETHERNET.
Il software di programmazione GX IEC Developer fornisce blocchi funzionali o routine di configurazione per i PLC, rendendo la configurazione di uno o più collegamenti TCP/IP un processo semplice
e rapido.
FX2NC-ENET-ADP
L'adattatore di comunicazione FX2NC-ENET-ADP è una interfaccia ETHERNET con specifica 10BASE-T
per le serie FX1S, FX1N, FX2N o FX2NC*.
La FX2NC-ENET-ADP consente upload, download, monitoraggio e test di programmi tramite ETHERNET da un personal
computer (GX IEC Developer o MX Component e il driver
porta COM virtuale installato).
FX2NC-ENET-ADP
POWER
LINK
ACT
SD
RD
*
Nota: Per collegare questo modulo ad un PLC FX1S o FX1N è necessario l'adattatore di comunicazione FX1N-CNV-BD. Per
collegare questo modulo ad un PLC FX2N è necessario l'adattatore di comunicazione FX2N-CNV-BD.
FX3U-ENET
RUN
INIT.
100M
SD
RD
ERR.
COM.ERR.
POWER
FX3U-ENET
10BASE-T/100BASE-TX
C1
C2
C3
C4
C5
C6
C7
C8
Il modulo di comunicazione FX3U-ENET offre una comunicazione diretta su una rete ETHERNET ad un PLC FX3G, FX3U o
FX3UC.
Con la FX3U-ENET installata un PLC può scambiare velocemente e facilmente dati con sistemi di visualizzazione di processo, oltre a supportare il completo up/download di programmi e un esauriente supporto al monitoraggio. Il modulo
supporta inoltre collegamento Peer-to-Peer e protocollo MC.
Il FX3U-ENET viene impiegato anche per la comunicazione
ETHERNET con un terminale HMI Mitsubishi. Può essere facilmente configurato con il software FX Configurator-EN.
Panoramica dei moduli di rete per ETHERNET
Tipo modulo
Moduli funzione speciali
Sigla
FX2NC-ENET-ADP
FX3U-ENET
Manuale di istruzione GX IEC Developer
Descrizione
Moduli rete ETHERNET
FX1S
FX1N
FX2N
FX2NC
FX3G
FX3U
FX3UC
쎲
쎲
쎲
쑗
쑗
쑗
쑗
쑗
쎲
쎲
2 - 25
Espansione con funzioni speciali
2.9.5
Hardware
Moduli di rete per Profibus DP
La rete Profibus DP consente la comunicazione fra un modulo master e moduli slave decentrati, con
velocità di trasferimento dati fino a 12 Mbps. Con un PLC MELSEC come master, il Profibus DP
consente un semplice e veloce collegamento di sensori ed attuatori, anche di costruttori diversi.
Un PLC MELSEC inserito come slave in una rete Profibus DP può eseguire compiti di controllo
decentrati scambiando contemporaneamente dati con il master del Profibus DP.
Per consentire di ridurre i costi, Profibus DP usa una tecnologia RS485 con cablaggio tramite coppie
schermate.
FX0N-32NT-DP
FX 0N -32NT-DP
POWER
DC
BF
DIA
La FX0N-32NT-DP consente di integrare un PLC della famiglia
FX MELSEC come slave in una rete Profibus DP esistente.
Consente il collegamento del sistema con il PLC master della
rete Profibus DP per uno scambio dati efficiente ed esente
da errori.
RUN
FX3U-32DP
Come il FX0N-32NT-DP, anche il FX3U-32DP è un modulo slave
Profibus DP. Esso permette l’integrazione di un PLC MELSEC
FX3G, FX3U oppure FX3UC in una rete Profibus DP.
RUN
TOKEN
FROM/TO
DIA
POWER
FX3U-32DP
2 - 26
MITSUBISHI ELECTRIC
Hardware
Espansione con funzioni speciali
FX3U-64DP-M
Con la FX3U-64DP-M un PLC MELSEC FX3U o FX3UC può agire
come master di classe 1 in una rete Profibus DP. Questo offre
alla CPU FX3U/FX3UC un collegamento Profibus DP intelligente per l'implementazione di compiti di controllo decentrati.
RUN
TOKEN
FROM/TO
ERROR
Il master Profibus DP FX3U viene configurato facilmente con il
software GX Configurator-DP.
POWER
FX 3U -64DP-M
FX2N-32DP-IF
La stazione di I/O remoto FX2N-32DP-IF è una unità di comunicazione estremamente compatta e
fornisce il collegamento per moduli di I/O fino a 256 punti di I/O e/o in alternativa fino a 8 moduli
funzione speciali.
RUN
STOP
L
COM
N
24 +
MITSUBISHI
In una stazione di I/O remoto non deve essere installata nessuna unità base FX. La FX2N-32DP-IF collega i moduli di I/O o i
moduli funzione speciali con il PLC master della rete
Profibus DP. Con un PLC FX3U/FX3UC ed una FX3U-64DP-M
come modulo master Profibus DP, può essere costruito un
sistema di I/O remoti molto efficiente utilizzando solo componenti della famiglia FX.
POWER
RUN
BF
DIA
64
32
16
8
4
2
1
FX2N-32DP-IF
ON
OFF
I dati PROFIBUS quali velocità di trasmissione o dati di I/O
sono monitorati direttamente dal software di programmazione o dall'unità di programmazione portatile FX-20P-E.
Questo facilita la diagnosi degli errori direttamente sulla stazione remota.
Panoramica dei moduli Profibus/DP
Tipo modulo
Sigla
Descrizione
FX0N-32NT-DP
Slave Profibus DP
Moduli funzione speciali
FX3U-32DP
FX3U-64DP-M
FX2N-32DP-IF
—
FX2N-32DP-IF-D
Master Profibus DP
Stazione I/O remota
Profibus DP
Alimentazione:
100–240 V CA
Alimentazione:
24 V CC
FX1S
FX1N
FX2N
FX2NC
FX3G
FX3U
FX3UC
쎲
쎲
쎲
쑗
쑗
쑗
쑗
쑗
쎲
쎲
쑗
쑗
쑗
쑗
쎲
Compatibile con master PROFIBUS/DP
쎲 : Il modulo funzione speciale può essere utilizzato con una unità di base o con una unità di espansione di questa serie.
쑗 : Il modulo funzione speciale non può essere utilizzato con questa serie.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
2 - 27
Espansione con funzioni speciali
2.9.6
Hardware
Moduli di rete per CC-Link
Modulo master CC-Link FX2N-16CCL-M
La rete CC-Link consente il controllo e monitoraggio di moduli di I/O decentrati sulla macchina.
Il modulo master CC-Link FX2N-16CCL-M è un blocco di espansione speciale che designa un PLC della
serie FX come stazione master di un sistema CC-Link.
La configurazione di tutti i moduli nella rete viene
effettuata direttamente dal modulo master.
RUN
ERR.
MST
TEST 1
TEST 2
Il modulo master può gestire fino a 15 stazioni,
con la possibilità di collegare massimo 7 stazioni
I/O periferiche e massimo 8 stazioni periferiche.
Ad una unita di base PLC possono essere collegati al massimo due moduli master.
L RUN
L ERR.
CC-LINK
FX2n-16CCL-M
La distanza massima di comunicazione, senza
ripetitori, è di 1200 m.
SW
M/S
PRM
TIME
LINE
SD
RD
Moduli di comunicazione CC-Link FX2N-32CCL e FX3U-64CCL
I moduli di comunicazione FX2N-32CCL e FX3U-64CCL consentono all'utente il collegamento ad una
rete CC-Link di un sistema PLC con una CPU master. Questo consente di accedere alla rete di tutti
i sistemi PLC MELSEC, inverter e altri prodotti costruttori diversi.
Quindi la rete è espandibile tramite gli
ingressi/uscite digitali dei moduli FX fino a un
massimo di 256 I/O.
FX2N-32CCL
LRUN • LERR • RD • SD
Panoramica moduli di rete per CC-Link
Tipo modulo
Moduli funzione speciali
Sigla
Descrizione
FX2N-16CCL-M
Master per CC-Link
FX2N-32CCL
Stazione dispositivo remoto per CC-Link
FX3U-64CCL
FX1S
FX1N
FX2N
FX2NC
FX3G
FX3U
FX3UC
쑗
쎲
쎲
쎲
쎲
쑗
쎲
쎲
쎲
쎲
쑗
쑗
쑗
쎲
쎲
쎲 : Il modulo funzione speciale può essere utilizzato con una unità di base o con una unità di espansione di questa serie.
쑗 : Il modulo funzione speciale non può essere utilizzato con questa serie.
2 - 28
MITSUBISHI ELECTRIC
Hardware
2.9.7
Espansione con funzioni speciali
Modulo di rete per DeviceNet
La rete DeviceNet rappresenta una soluzione economicamente conveniente per l'integrazione in reti di
apparecchiature terminali di basso livello. Fino a 64 unità, compreso il master, possono essere integrate in
una rete. Per lo scambio dati viene utilizzato un cavo con due coppie schermate.
Il modulo FX2N-64DNET serve per integrare controllori della
serie FX2N, FX2NC o FX3U in una rete DeviceNet.
Lo scambio di dati con il master avviene mediante comunicazione master/slave attraverso il collegamento I/O. Un interscambio dati con altri nodi, che supportano il collegamento
UCMM, è possibile per mezzo della comunicazione client/server.
POWER
FX 2N -64DNET
La comunicazione fra l’unità di base e la memoria tampone
interna del FX2N-64DNET avviene mediante istruzioni FROM
e TO.
/TO
MS
NS
Tipo modulo
Sigla
Descrizione
Modulo funzione speciale
FX2N-64DNET
Modulo slave DeviceNet
FX1S
FX1N
FX2N
FX2NC
FX3G
FX3U
FX3UC
쑗
쑗
쎲
쑗
쎲
쑗
쎲 : Il modulo funzione speciale può essere utilizzato con una unità di base o con una unità di espansione di questa serie.
쑗 : Il modulo funzione speciale non può essere utilizzato con questa serie.
2.9.8
Modulo di rete per CANopen
CANopen è una implementazione "aperta" della rete Controller Area Network (CAN), definita nella
normativa EN50325-4. CANopen offre comunicazioni di rete economicamente convenienti con una
struttura di rete fault-resistant, in cui è possibile integrare velocemente e semplicemente componenti
di costruttori diversi. Le reti CANopen sono utilizzate per collegare sensori, attuatori e controllori in
una vasta gamma di applicazioni. Il bus utilizza un economico cablaggio con coppie schermate.
RUN
FROM/TO
Tx/Rx
ERROR
POWER
FX2N -32CAN
Il modulo di comunicazione FX2N-32CAN consente il collegamento di un PLC della serie FX2N, FX3G, FX3U oppure FX3UC ad
un’esistente rete CANopen.
Oltre ad un veloce scambio di dati di fino a 1 Mbit/s e alla funzionalità real time, il modulo CANopen offre un’elevata sicurezza di trasmissione ed una semplice configurazione della
rete. Si possono inviare e ricevere fino a 120 parole come
oggetti dati di processo (30 PDO).
La comunicazione con la memoria buffer del modulo
avviene, come per altri moduli speciali, mediante semplici
istruzioni FROM/TO.
Tipo modulo
Sigla
Descrizione
Modulo funzione speciale
FX2N-32CAN
Modulo CANopen
FX1S
FX1N
FX2N
FX2NC
FX3G
FX3U
FX3UC
쑗
쑗
쎲
쑗
쎲
쎲
쎲 : Il modulo funzione speciale può essere utilizzato con una unità di base o con una unità di espansione di questa serie.
쑗 : Il modulo funzione speciale non può essere utilizzato con questa serie.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
2 - 29
Espansione con funzioni speciali
2.9.9
Hardware
Modulo di rete per AS-Interface
La rete Actuator Sensor interface (AS interface o ASi) è uno standard internazionale per il livello più
basso dei bus di campo. La rete è adatta per una domanda versatile, è molto flessibile e particolarmente facile da installare. La rete ASi è adatta per il controllo di sensori, attuatori e unità di I/O.
La FX2N-32ASI-M serve come modulo master per il collegamento dei PLC FX 1N /FX 2N o FX 3U /FX 3UC con il sistema
AS-Interface. Possono essere controllate fino a 31 unità slave
ciascuna con fino a 4 ingressi e 4 uscite.
U ASI
ASI ACTIVE
POWER
ADRESS/ERROR
Un display a 7 segmenti è integrato per messaggi di stato
e diagnostici.
FX2N -32ASI-M
PRJ MODE
PRG ENABLE
FROM/TO
CONFIG ERR
Tipo modulo
Sigla
Descrizione
Modulo funzione speciale
FX2N-32ASI-M
Master per sistema AS-i
FX1S
FX1N
FX2N
FX2NC
FX3G
FX3U
FX3UC
쑗
쎲
쎲
쑗
쑗
쎲
쎲 : Il modulo funzione speciale può essere utilizzato con una unità di base o con una unità di espansione di questa serie.
쑗 : Il modulo funzione speciale non può essere utilizzato con questa serie.
2 - 30
MITSUBISHI ELECTRIC
Hardware
2.9.10
Espansione con funzioni speciali
Moduli e adattatori di interfaccia
Una gamma estesa di moduli/adattatori di interfaccia è disponibile per la comunicazione dati seriale.
Di seguito vengono forniti solo alcuni esempi, ma la tabella seguente descrive tutte le interfacce
disponibili.
Adattatore speciale di comunicazione
FX3U-232ADP (interfaccia RS232C)
Scheda adattatore interfaccia RS232C FX2N-232-BD
FX3U -232ADP
POWER
RD
SD
FX2N-232-BD
JY331B89001C
Lato connettore
Modulo interfaccia FX2N-232IF
Il modulo interfaccia FX2N-232IF fornisce una interfaccia
RS232C per la comunicazione dati seriale con le CPU MELSEC
FX2N, FX2NC, FX3U e FX3UC.
La comunicazione con PC, stampanti, modem, lettori di codici
a barre, ecc. è gestita direttamente dal programma PLC. I dati
ricevuti e trasmessi sono contenuti nella memoria interna
della FX2N-232IF.
Panoramica dei moduli e adattatori di interfaccia
Tipo modulo
Schede adattatori
FX1S
FX1N
FX2N
FX2NC
FX3G
FX3U
FX3UC
FX1N-232-BD
쎲
쎲
쑗
쑗
쑗
쑗
FX2N-232-BD
쑗
쑗
쎲
쑗
쑗
쑗
쑗
쑗
쑗
쎲
쑗
쑗
쑗
쑗
쑗
쑗
쎲
쑗
Sigla
FX3G-232-BD
FX3U-232-BD
Adattatore speciale
Modulo funzione speciale
Schede adattatori
Schede adattatori
Scheda adattatore
*
Interfacce RS232C
FX2NC-232ADP*
쎲
쎲
쎲
쑗
쑗
쑗
FX3U-232ADP-MB
쑗
쑗
쑗
쎲
쎲
쎲
FX2N-232IF
쎲
쎲
쎲
쑗
쎲
쎲
FX1N-422-BD
쎲
쎲
쑗
쑗
쑗
쑗
쑗
쑗
쎲
쑗
쑗
쑗
쑗
쑗
쑗
쎲
쑗
쑗
FX3U-422-BD
쑗
쑗
쑗
쑗
쎲
쑗
FX1N-485-BD
쎲
쎲
쑗
쑗
쑗
쑗
FX2N-485-BD
쑗
쑗
쎲
쑗
쑗
쑗
쑗
쑗
쑗
쎲
쑗
쑗
쑗
쑗
쑗
쑗
쎲
쑗
FX2N-422-BD
FX3G-422-BD
FX3G-485-BD
FX3U-485-BD
Adattatore speciale
Descrizione
Interfacce RS422
Interfacce RS485
FX2NC-485ADP *
쎲
쎲
쎲
쑗
쑗
쑗
FX3U-485ADP-MB
쑗
쑗
쑗
쎲
쎲
쎲
쑗
쑗
쑗
쑗
쎲
쑗
FX3U-USB-BD
Interfaccia USB
I moduli FX2NC-232ADP e FX2NC-485ADP richiedono un adattatore di interfaccia FX1N-CNV-BD o FX2N-CNV-BD se collegati ad unità di base FX1S, FX1N o FX2N.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
2 - 31
Espansione con funzioni speciali
2.9.11
Hardware
Adattatori di comunicazione
Schede adattatori di comunicazione
Le schede adattatori di comunicazione (codice prodotto FX첸첸-CNV-첸첸) sono installate direttamente in
una unità di base. Sono necessarie per il collegamento degli adattatori speciali (FX첸첸-첸첸첸ADP) sul lato
sinistro delle unità di base (della serie FX1N, FX2N, FX3G o FX3U).
FX2N-CNV-BD
FX3G-CNV-ADP
FX3G -CNV
-ADP
FX2N-CNV-BD
JY331B89201B
Lato connettore
FX2N-CNV-IF
Con l’adattatore di comunicazione FX2N-CNV-IF si possono
collegare i moduli speciali della vecchia serie FX ad altre unità
di base della famiglia FX.
MITSUBISHI
FX2N -CNV-IF
Panoramica degli adattatori di comunicazione
Tipo modulo
Sigla
FX1S
FX1N
FX2N
FX2NC
FX3U
FX3UC
쑗
쑗
쑗
쑗
쑗
쑗
쑗
쑗
쎲
쑗
쎲
쑗
쑗
쑗
쑗
쎲
쑗
쑗
쑗
쎲
쑗
쎲
쎲
쑗
쑗
FX2N-CNV-BD
쑗
쑗
쎲
쑗
쑗
쑗
쑗
쎲
쑗
쑗
쑗
쑗
쑗
쑗
쎲
쎲
쎲
FX2NC-CNV-IF
Adattatori di
comunicazione
Descrizione
FX1N-CNV-BD
FX3G-CNV-ADP
Adattatori di comunicazione per il
collegamento di adattatori speciali
FX3U-CNV-BD
FX2N-CNV-IF
Adattatore di comunicazione per
il collegamento di moduli serie
FX
FX3G
쎲 : L'adattatore essere utilizzato con una unità di base o con una unità di espansione di questa serie.
쑗 : L'adattatore non può essere utilizzato con questa serie.
2 - 32
MITSUBISHI ELECTRIC
Hardware
2.9.12
Espansione con funzioni speciali
Schede adattatore setpoint
Questi adattatori per setpoint analogici consentono all'utente di impostare 8 valori di setpoint
analogico. I valori analogici (da 0 a 255) dei potenziometri vengono letti nel controllore ed utilizzati
come valori di setpoint di default per temporizzatori, contatori e registri dati dal programma PLC
dell'utente.
Il valore di ciascun potenziometro può anche essere letto come un commutatore rotativo
a 11 posizioni (posizioni da 0 a 10).
La lettura del valore di setpoint viene eseguita dal programma PLC utilizzando l'istruzione dedicata
VRRD. La posizione di un commutatore rotativo viene letta usando l'istruzione VRSC.
Gli adattatori per setpoint analogici sono installati nello slot di espansione dell'unità di base. Per il loro
funzionamento non sono necessarie alimentazioni aggiuntive.
FX2N-8AV-BD
FX3G-8AV-BD
Potenziometro
JY331B88801B
Tipo modulo
Lato connettore
Sigla
Potenziometro
Descrizione
FX1N-8AV-BD
Schede adattatori
FX2N-8AV-BD
Adattatori setpoint analogico
FX3G-8AV-BD
FX1S
FX1N
FX2N
FX2NC
FX3G
FX3U
FX3UC
쎲
쎲
쑗
쑗
쑗
쑗
쑗
쑗
쎲
쑗
쑗
쑗
쑗
쑗
쑗
쑗
쎲
쑗
쎲 : La scheda adattatore può essere utilizzata con una unità di base o con una unità di espansione di questa serie.
쑗 : La scheda adattatore non può essere utilizzata con questa serie.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
2 - 33
Configurazione del sistema
2.10
Hardware
Configurazione del sistema
Un sistema PLC FX di base è composto da una unità di base, la cui funzionalità e il campo di I/O
vengono espansi tramite gli I/O di espansione ed i moduli funzione speciali. Una panoramica delle
opzioni disponibili è indicata nelle sezioni 2.8 e 2.9.
Unità di base
Le unità di base sono disponibili con diverse configurazioni di I/O da 10 a 128 punti, ma possono
essere espanse fino a 384 punti a seconda della gamma FX scelta.
Schede di espansione
Le schede degli adattatori di espansione possono essere montate direttamente nell'unità di base
e non richiedono spazio di montaggio aggiuntivo. Per un piccolo numero di I/O (da 2 a 4) una scheda
adattatore di espansione può essere inserita direttamente in un controllore FX1S o FX1N. Le schede
adattatori di espansione possono aggiungere anche interfacce RS232 o RS485 al PLC FX.
Moduli di espansione I/O
Ad eccezione della serie FX1S, le unità di espansione compatte e modulari con oppure senza propria
alimentazione elettrica possono essere collegate a tutti gli apparecchi di base della famiglia FX. Per i
blocchi di espansione modulari alimentati dall'unità di base, è necessario calcolare il consumo di corrente, dato che il bus 5 V CC è in grado di supportare solo un numero limitato di I/O di espansione.
Moduli funzione speciali / adattatori speciali
Tranne che per la serie FX1S, per tutte le altre unità di base della famiglia FX è disponibile una vasta
scelta di moduli speciali. Essi coprono funzionalità di rete, controllo analogico, uscite per treni di
impulsi ed ingressi di temperatura (per ulteriori dettagli, fare riferimento alla sezione 2.9).
2424+
0
STATION
ON LINE
6
5
4
3
1 2
OFF
ON
OFF
ON
8
9
A
B
C
D
E
7
F
FX 0N -3A
POWER
ERR
IN
ERROR STATION
OFF
ON
Unità base FX
2 - 34
0
1 2 3
Moduli funzione speciali
FX2N-16LNK-M
DG RUNB
A RUNA
MOD
Unità di espansione compatta
MITSUBISHI ELECTRIC
Hardware
Configurazione del sistema
Opzioni di espansione
PLC
Numero di moduli sul lato sinistro
dell'unità base
Numero di schede nella porta per schede di
espansione dell'unità base
FX1S
—
I moduli FX0N-485ADP e FX0N-232ADP possono essere
montati in combinazione con un adattatore di comunicazione FX1N-CNV-BD.
1
(codice prodotto FX첸첸-첸첸첸-BD)
FX2NC
I moduli FX0N-485ADP e FX0N-232ADP possono essere
montati direttamente sul lato sinistro. Non è necessario un adattatore.
—
FX3G
Montaggio di massimo 4 moduli adattatori della serie
FX3U in combinazione con un adattatore di comunicazione FX3G-CNV-BD
Massimo 2
(in funzione del tipo di unità di base)
(codice prodotto FX3G-첸첸첸-BD)
FX3U
Montaggio di massimo 10 moduli adattatori della
serie FX3U direttamente o in combinazione con un
scheda adattatore di comunicazione o di interfaccia
FX3U-첸첸첸-BD
1
(codice prodotto FX3U-첸첸첸-BD)
FX3UC
Montaggio diretto di massimo 6 moduli adattatori
della serie FX3U
—
FX1N
Numero di moduli sul lato
destro dell'unità base
Fino a 2 moduli funzione speciali
della serie FX2N.
Fino a 8 moduli funzione speciali
della serie FX2N.
FX2N
Fino a 4 moduli funzione speciali
della serie FX2N.
Fino a 8 moduli funzione speciali
della serie FX2N o FX3U.
La differenza fra una unità di base, una unità di espansione ed un blocco di espansione è descritta
di seguito:
쎲 Una unità di base della famiglia MELSEC FX è costituita da 4 componenti principali: alimentatore (solo per apparecchi con alimentazione a tensione alternata), CPU e circuiti di ingresso e di
uscita.
쎲 Una unità di espansione è composta da 3 componenti, cioè alimentatore, ingressi e uscite.
쎲 Un blocco di espansione è composto da 1 o 2 componenti, cioè ingressi e/o uscite.
Come si vede un blocco di espansione non possiede un alimentatore. La sua alimentazione viene
quindi fornita sia dall'unità di base che dall'unità di espansione.
Per questo è necessario determinare quante di queste unità non alimentate possono essere collegate
prima di superare la capacità dell'alimentatore incorporato.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
2 - 35
Configurazione del sistema
2.10.1
Hardware
Collegamento di adattatori speciali
I moduli adattatori della serie FX3U possono essere collegati sul lato sinistro delle unità di base della
serie FX3G, FX3U e FX3UC.
NOTA
Le seguenti avvertenza sono valide per le unità di base della serie FX3U. Le regole di configurazione per la serie FX3G e FX3UC sono indicate nelle rispettive istruzioni per l’uso.
Adattatori speciali per ingressi/uscite veloci
Fino a due adattatori speciali per ingressi veloci FX3U-4HSX-ADP e fino a due adattatori speciali per
uscite veloci FX3U-2HSY-ADP possono essere collegati ad una unità di base.
Collegare tutti gli adattatori speciali per I/O veloci prima di collegare altri adattatori speciali, se
utilizzati in combinazione. Un adattatore speciale per I/O veloci non può essere montato alla sinistra
di un adattatore speciale di comunicazione o analogico.
Se si collegano solo adattatori speciali per I/O veloci, gli adattatori possono essere utilizzati senza che
una scheda adattatore di comunicazione o di interfaccia sia installata sull'unità di base.
Configurazione
possibile
Adattatore
speciale per I/O
ad alta velocità
Adattatore
speciale per I/O
ad alta velocità
Adattatore
speciale per I/O
ad alta velocità
Configurazione
possibile
Adattatore
speciale per I/O
ad alta velocità
Adattatore
speciale per I/O
ad alta velocità
Adattatore
speciale per I/O
ad alta velocità
Scheda di comunicazione o adattatore
di interfaccia
Unità di base
Unità di base
Nessuna scheda adattatore di
comunicazione o adattatore di
interfaccia
Combinazione di adattatori speciali analogici e di comunicazione
Gli adattatori speciali analogici e di comunicazione devono essere usati con una scheda adattatore di
comunicazione o di interfaccia installata nell'unità di base.
Configurazione
possibile
Adattatore
speciale di
comunicazione
Adattatore
speciale
analogico
Configurazione
illecita
Adattatore
speciale di
comunicazione
Adattatore
speciale
analogico
Questi adattatori non funzionano.
2 - 36
Scheda di comunicazione o adattatore
di interfaccia
Unità di base
Unità di base
Nessuna scheda adattatore di
comunicazione o adattatore di interfaccia
MITSUBISHI ELECTRIC
Hardware
Configurazione del sistema
Combinazione di adattatori speciali di comunicazione e di una scheda adattatore
di interfaccia
Quando, invece di una scheda adattatore di comunicazione FX3U-CNV-BD viene montata una scheda
adattatore di interfaccia FX3U-232-BD, FX3U-422-BD, FX3U-485-BD, o FX3U-USB-BD, si deve usare un
adattatore speciale di comunicazione FX3U-232ADP o FX3U-485ADP.
Configurazione
possibile
Adattatore
speciale di
comunicazione
Adattatore
speciale di
comunicazione
Scheda di
comunicazione
FX3U-CNV-BD
Configurazione
illecita
Adattatore
speciale di
comunicazione
Adattatore
speciale di
comunicazione
Scheda adattatore
di interfaccia
Unità di base
Unità di base
FX3U-232-BD, FX3U-422-BD, FX3U-485-BD
o FX3U-USB-BD
Questo adattatore non funziona.
Combinazione di adattatori speciali per I/O veloci, analogici e di comunicazione
Quando vengono utilizzati questi adattatori, collegare gli adattatori speciali per I/O veloci sul lato
sinistro dell'unità di base. Gli adattatori speciali per I/O veloci non possono essere collegati a valle di
qualsiasi adattatore speciale di comunicazione o analogico.
Configurazione
possibile
Adattatore
speciale di
comunicazione
Adattatore
speciale
analogico
Adattatore
speciale ingressi
ad alta velocità
Adattatore
speciale uscite
ad alta velocità
Unità di base
Intercambiabile
Configurazione
illecita
Adattatore
speciale
analogico
Adattatore
speciale ingressi
ad alta velocità
Adattatore
speciale uscite
ad alta velocità
Adattatore
speciale di
comunicazione
Unità di base
Gli adattatori non possono essere collegati in questo ordine.
Riassunto
Adattatore di comunicazione o
adattatore di interfaccia montato
Nessuna scheda adattatore installata
Numero di adattatori speciali collegabili
Adattatore speciale
di comunicazione
Adattatore
speciale analogico
Questi adattatori speciali non possono essere collegati.
Adattatore speciale
ingressi ad alta velocità
Adattatore speciale
uscite ad alta velocità
2
2
FX3U-CNV-BD
2
4
2
2
FX3U-232-BD
FX3U-422-BD
FX3U-485-BD
FX3U-USB-BD
1
4
2
2
Manuale di istruzione GX IEC Developer
2 - 37
Configurazione del sistema
2.10.2
Hardware
Regole base per la configurazione del sistema
Si devono valutare le considerazioni seguenti per la configurazione di un sistema con unità di espansione o moduli funzione speciali.
쎲 Consumo di corrente dal bus 5 V CC del backplane
쎲 Consumo di corrente dal 24 V CC
쎲 Il numero totale dei punti di ingresso e uscita deve essere inferiore al numero massimo di I/O.
La figura che segue mostra la distribuzione dell'alimentazione nel caso di un PLC FX3U.
�
쐇
FX3U
unità base
Alimentazione da
unità base
�
Unità di
espansione
compatta
Alimentazione da
unità base
Alimentatore
espansione
�
�
Alimentazione da
unità alimentatore
di espansione*
Alimentazione da
unità espansione
compatta
쐃: Adattatore speciale
�: Scheda di comunicazione o scheda di interfaccia
�: Blocco espansione modulare o modulo funzione speciale
*
Quando si collega un blocco di espansione di ingresso a valle di una unità alimentatore di espansione, questo blocco di
espansione ingressi viene alimentato dall'unità di base o da una unità alimentata di ingresso/uscita montata fra l'unità di
base e una unità alimentatore di espansione.
Calcolo del consumo di corrente
L'alimentazione viene fornita a ciascun dispositivo collegato dall'alimentatore incorporato nell'unità
di base, dalle unità di espansione I/O alimentate, o – solo per FX3G o FX3U – dall'unità alimentatore di
espansione.
Esistono tre tipi di alimentatori incorporati
–
5 V CC
–
24V CC (per uso interno)
–
alimentatore di servizio 24V CC (solo nelle unità di base alimentate in CA).
La tabella seguente mostra le caratteristiche degli alimentatori incorporati:
Alimentatore 5V CC incorporato
Alimentatore 24 V CC incorporato
(alimentatore interno/servizio)
FX1N
Adatto per alimentare tutti i moduli collegati
400 mA
FX2N
290 mA
250 mA (FX2N-16M첸, FX2N-32M첸)
460 mA (tutte le altre unità di base)
FX3G
Sufficiente per 2 moduli speciali o 32 ingressi/uscite
supplementari
400 mA
FX3U
500 mA
400 mA (FX3U-16M첸, FX3U-32M첸)
600 mA (tutte le altre unità di base)
FX3UC
400 / 480 / 560/ 600 mA
—
FX2N
690 mA
Modello
Unità di base
Unità di espansione compatta
250 mA (FX2N-32E첸)
460 mA (FX2N-48E첸)
Se si aggiungono solo blocchi di ingressi/uscite, è possibile utilizzare una matrice di riferimento
rapido.
Se vengono aggiunti anche moduli speciali, calcolare il consumo di corrente per accertarsi che la
corrente totale assorbita dai moduli addizionali possa essere fornita dall'alimentatore incorporato.
Per dettagli sul consumo di corrente, fare riferimento alla sezione A.4.
2 - 38
MITSUBISHI ELECTRIC
Hardware
2.10.3
Configurazione del sistema
Matrici di riferimento rapido
Se si aggiungono solo blocchi di espansione ingressi/uscite senza alimentatore incorporato ad una
unità di base, è possibile utilizzare una matrice di riferimento rapido. Gli esempi che seguono sono
validi per unità di base della serie FX3U.
Nelle matrici di riferimento rapido seguenti, il valore all'intersezione fra il numero di punti di ingresso
da aggiungere (asse orizzontale) e il numero dei punti di uscita da aggiungere (asse verticale) indica la
capacità residua dell'alimentatore.
Per FX3U-16MR/ES, FX3U-16MT/ES, FX3U-16MT/ESS, FX3U-32MR/ES, FX3U-32MT/ES o FX3U-32MT/ESS:
Vedi esempio
40
25
32 100
Numero di uscite
aggiuntive
50
0
24 175 125
75
Aggiunta non consentita
25
16 250 200 150 100
50
0
8 325 275 225 175 125
75
25
0 400 350 300 250 200 150 100
0
8
16
24
32
40
48
50
56
0
64
Numero di ingressi aggiuntivi
쎲 Esempio
Quando un blocco di espansione da 16 ingressi ed un blocco di espansione da 16 uscite sono
aggiunti ad una unità di base FX3U-16M첸 o FX3U-32M첸, la corrente residua dell'alimentatore di
servizio da 24 V CC è 150 mA.
Per FX3U-48MR/ES, FX3U-48MT/ES, FX3U-48MT/ESS, FX3U-64MR/ES, FX3U-64MT/ES, FX3U-64MT/ESS,
FX3U-80MR/ES, FX3U-80MT/ES, FX3U-80MT/ESS, FX3U-128MR/ES, FX3U-128MT/ES o FX3U-128MT/ESS:
Output
64
0
56
75
Numero di uscite
aggiuntive
Vedi esempio
25
48 150 100
50
0
40 225 175 125
75
25
32 300 250 200 150 100
50
0
24 375 325 275 225 175 125
75
25
16 450 400 350 300 250 200 150 100
50
0
8 525 475 425 375 325 275 225 175 125
75
25
0 600 550 500 450 400 350 300 250 200 150 100
0
8
16
24
32
40
48
56
64
72
80
50
88
0
96
Numero di ingressi aggiuntivi
쎲 Esempio
Se un blocco da 32 ingressi ed un blocco da 32 uscite vengono collegati ad una unità di base alimentata in CA con 48, 64, 80 o 128 I/O, l'alimentatore di servizio a 24 V CC può fornire una corrente ulteriore di 250 mA ad altri dispositivi.
Confermare la capacità di corrente dell'alimentatore di servizio da 24 V CC in base ai valori mostrati
nella matrice di riferimento rapido. Questa capacità di alimentazione residua (corrente) può essere
utilizzata dall'utente come alimentazione per carichi esterni (sensori o simili). Quando si collegano
moduli funzione speciali, è necessario considerare se questi possono essere alimentati dalla capacità
residua dell'alimentatore.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
2 - 39
Configurazione del sistema
Hardware
Unità di base alimentate in CC
Le unità di base alimentate in CC presentano restrizioni nel numero dei punti di I/O espandibili, dato
che non possiedono un alimentatore di servizio integrato.
Le matrici seguenti mostrano le unità espandibili fino al segno "쑗", in cui gli ingressi desiderati (asse
orizzontale) e le uscite (asse verticale) si intersecano. I sistemi possono essere espansi fino al segno
쎲 se la tensione di alimentazione è fra 16.8 V e 19.2 V.
Per FX 3U -16MR/DS, FX 3U -16MT/DS, FX 3U -16MT/DSS, FX 3U -32MR/DS, FX 3U -32MT/DS
o FX3U-32MT/DSS:
Vedi esempio
40 쑗
Numero di uscite
aggiuntive
Aggiunta non consentita
32 쎲
쑗
쑗
24 쎲
16 쎲
쎲
쎲
쑗
쎲
쑗
쑗
쑗
8 쎲
쎲
쎲
쎲
쎲
쑗
쑗
0
-
쎲
쎲
쎲
쎲
쎲
쑗
쑗
쑗
0
8
16
24
32
40
48
56
64
쑗
Numero di ingressi aggiuntivi
쎲 Esempio
Aggiungendo 16 ingressi ad una unità di base alimentata in CC con 16 o 32 I/O, si possono
espandere al massimo 32 uscite. Aggiungendo 16 ingressi con tensione di alimentazione da
16,8 V a 19,2 V, si possono espandere al massimo 16 uscite.
Per FX 3U -48MR/DS, FX 3U -48MT/DS, FX 3U -48MT/DSS, FX 3U -64MR/DS, FX 3U -64MT/DS,
FX3U-64MT/DSS, FX3U-80MR/DS, FX3U-80MT/DS o FX3U-80MT/DSS:
64 쑗
Numero di
uscite aggiuntive
Vedi esempio
56 쑗
쑗
48 쎲
쑗
쑗
쑗
40 쎲
쎲
쑗
쑗
32 쎲
쎲
쎲
쎲
쑗
쑗
쑗
24 쎲
쎲
쎲
쎲
쎲
쑗
쑗
쑗
16 쎲
쎲
쎲
쎲
쎲
쎲
쎲
쑗
쑗
쑗
8 쎲
쎲
쎲
쎲
쎲
쎲
쎲
쎲
쑗
쑗
쑗
0
-
쎲
쎲
쎲
쎲
쎲
쎲
쎲
쎲
쎲
쑗
쑗
쑗
0
8
16
24
32
40
48
56
64
72
80
88
96
Aggiunta non consentita
쑗
Numero di ingressi aggiuntivi
쎲 Esempio
Aggiungendo 32 ingressi ad una unità di base alimentata in CC con 48, 64 o 80 I/O, si possono
espandere al massimo 40 uscite. Ma aggiungendo 32 ingressi con tensione di alimentazione da
16,8 V a 19,2 V, si possono espandere al massimo 24 uscite.
2 - 40
MITSUBISHI ELECTRIC
Hardware
2.11
Assegnazione I/O
Assegnazione I/O
L'assegnazione degli ingressi e delle uscite in un PLC della famiglia MELSEC FX è fisso e non può essere
modificato.
Quando viene applicata tensione dopo che sono stati collegati unità o blocchi di espansione
alimentati, l'unità centrale assegna automaticamente i numeri di ingressi e uscite (X/Y) alle unità
o blocchi.
Non è quindi necessaria una parametrizzazione per specificare i numero degli ingressi e uscite.
I numeri di ingresso/uscita non vengono assegnati alle unità/blocchi funzione speciali.
2.11.1
Concetto di assegnazione
I numeri di ingresso/uscita (X/Y) sono ottali
Gli ingressi e le uscite di un PLC della famiglia MELSEC FX vengono contati secondo il sistema di numerazione ottale. Questo è un sistema di numerazione in base 8 ed usa le cifre da 0 a 7.
La tabella seguente mostra un confronto fra alcuni numeri decimali e ottali:
Decimale
Ottale
0
0
1
1
2
2
3
3
4
4
5
5
6
6
7
7
8
10
9
11
10
12
11
13
12
14
13
15
14
16
15
17
16
20
:
:
I numeri ottali vengono assegnati come numero di ingresso/uscita (X/Y) come mostrato di seguito.
–
da X000 a X007, da X010 a X017, da X020 a X027......, da X070 a X077, da X100 a X107...
–
da Y000 a Y007, da Y010 a Y017, da Y020 a Y027......, da Y070 a Y077, da Y100 a Y107...
Manuale di istruzione GX IEC Developer
2 - 41
Assegnazione I/O
Hardware
Numero per unità/blocchi di ingressi/uscite addizionali
Per una unità/blocco di espansione alimentato aggiuntiva, vengono assegnati i numeri di ingresso e di
uscita consecutivi rispetto ai numeri di ingresso e uscita del dispositivo precedente. L'ultima cifra dei
numeri assegnati deve iniziare con 0.
Ad esempio, se l'ultimo numero del dispositivo precedente è Y43, i numeri di uscita vengono
assegnati al dispositivo successivo a partire da Y50.
da X000 a X017
da X020 a X037
da X040 a X043*
FX3U-32MR/ES
Blocco espansione ingressi
Blocco espansione
ingressi/uscite
Blocco espansione ingressi
Unità di base
da X050 a X057
FX2N-16EX-ES/UL
FX2N-8EX-ES/UL
FX2N-8ER-ES/UL
(16 ingressi)
(8 ingressi)
(4 ingressi / 4 uscite)
da Y020 a Y023*
da Y000 a Y017
*
2.11.2
Gli ingressi da X044 a X047 e le uscite da Y024 a Y027 sono occupate dalla FX2N-8ER-ES/UL, ma non possono essere
utilizzati.
Indirizzo del modulo funzione speciale
Dato che è possibile collegare diversi moduli funzione speciali ad un singolo controllore, ciascun
modulo deve avere un identificatore univoco in modo da poterlo indirizzare per il trasferimento dei
dati da e verso di esso. A ciascun modulo viene assegnato automaticamente un ID numerico nel
campo 0–7 (si possono collegare un massimo di 8 moduli funzione speciali). I numeri vengono
assegnati consecutivamente, nell'ordine in cui i moduli sono collegati al PLC.
24- SLD
24+
24-
24+
L-
I+
VI-
VI-
V+
V+
L+
24-
24+
I+
L+
SLD
L-
I+
SLD
I+
VI-
VI-
V+
V+
FG
V+
FG
L+
V+
FX2N -4AD-PT
SLD
L+
I+
VI-
VI-
V+
L-
V+
FG
I+
FX2N-4AD-TC
L-
I+
FX2N-4DA
I+
VI-
VI-
FX2N -4DA
D/A
Modulo funzione
speciale 0
Modulo funzione
speciale 2
Modulo funzione
speciale 1
Gli indirizzi per i moduli funzione speciali non vengono assegnati ai prodotti seguenti:
2 - 42
–
Unità di espansione di ingresso/uscita alimentate
(ad es. FX2N-32ER-ES/UL o FX2N-48ET-ESS/UL)
–
Blocchi di espansione di ingresso/uscita
(ad es. FX2N-16EX-ES/UL o FX2N-16EYR-ES/UL)
–
Adattatori di comunicazione (ad es. FX3U-CNV-BD)
–
Adattatori di interfaccia (ad es. FX3U-232-BD
–
Adattatori speciali (ad es. FX3U-232ADP)
–
Unità alimentatore di espansione FX3U-1PSU-5V
MITSUBISHI ELECTRIC
Programmazione
Concetti dello standard IEC61131-3
3
Programmazione
3.1
Concetti dello standard IEC61131-3
IEC 61131-3 è lo standard internazionale per programmi PLC, definito dalla International Electromechanical Commission (IEC). Definisce i linguaggi di programmazione e gli elementi strutturali utilizzati
per la scrittura di programmi PLC.
Questo sistema consente la creazione di programmi strutturati, con un alto grado di modularità. Questo approccio offre maggiore efficienza, dato che programmi e routine già collaudati possono essere
riutilizzati riducendo il numero di errori di programmazione.
Tramite l'uso di tecniche di programmazione strutturata, la IEC61131-3 facilita le procedure di ricerca
guasti, dato che i singoli elementi di programma possono essere esaminati indipendentemente.
Un vantaggio importante della IEC61131-3 è quello di essere di ausilio nella gestione del progetto e
delle procedure di controllo qualità. In particolare, i metodi strutturati contemplati dalla IEC61131-3
aiutano la
di processi che incorporano PLC. In effetti, in alcune industrie, l'adozione di
questi metodi di programmazione strutturata viene considerata obbligatoria. Questo avviene normalmente nelle industrie farmaceutiche e petrolifere, in cui alcuni processi possono essere considerati critici per la sicurezza.
In alcuni ambienti si valuta che i metodi di programmazione IEC richiedono uno sforzo eccessivo per
creare il codice finale. Tuttavia, in generale si conviene che un approccio strutturato offre numerosi
vantaggi rispetto ad uno "non strutturato" e che le tecniche di programmazione "aperta" rendono la
IEC61131-3 un prezioso vantaggio.
PLCopen
PLCopen è una organizzazione indipendente di fornitori e prodotti, istituita per promuovere l'adozione della normativa IEC61131-3 tra gli utilizzatori di sistemi di controllo industriale. Questa organizzazione ha definito 3 livelli di conformità per il progetto
e l'implementazione di sistemi conformi IEC61131-3.
PLCopen ha stabilito:
쎲 una procedura di accreditamento
쎲 istituti di test accreditati
쎲 sviluppo di software di test, condiviso fra i membri
쎲 una procedura di certificazione definita
쎲 membri con prodotti certificati
Questo assicura la conformità al presente e al futuro.
Certificazione PLCopen
61131-3
Manuale di istruzione GX IEC Developer
Il pacchetto Mitsubishi GX-IEC Developer è pienamente conforme con PLCopen per la "Base Level
IL" (lista istruzioni livello base) e per il "Base Level
ST" (testo strutturato livello base) ed è stato completamente certificato per questa normativa.
3-1
Struttura del software e definizione dei termini
3.2
Programmazione
Struttura del software e definizione dei termini
Nella sezione seguente, vengono definiti i termini primari usati in GX-IEC Developer:
쎲 POU (Program Organisation Unit)
쎲 VARIABILI GLOBALI
쎲 VARIABILI LOCALI
쎲 FUNZIONI E BLOCCHI FUNZIONALI DEFINITI DALL'UTENTE
쎲 GRUPPO DI TASK
쎲 EDITOR DI PROGRAMMA:
– Lista istruzioni
– Schema a contatti
– Schema a blocchi funzionali
– Diagramma funzionale sequenziale
– Testo strutturato
– Lista istruzioni MELSEC
3.2.1
Definizione dei termini in IEC61131-3
Progetti
Un progetto contiene i programmi, la documentazione e i parametri necessari per una applicazione.
POU - Program Organisation unit (unità organizzativa di programma)
L'approccio di programmazione strutturata sostituisce la precedente, poco gestibile, collezione di
istruzioni singole, con una chiara suddivisione del programma in moduli. Questi moduli sono definiti
come unità organizzative di programma (Program Organisation Units - POU), che costituiscono il
nuovo approccio per la programmazione di sistemi PLC.
Le unità organizzative di programma (POU)
sono usati per implementare
i compiti di
programmazione.
POU 1
POU 2
POU 3
POU 4
Programma in moduli
POU 5
POU 6
POU 7
POU 8
Esistono tre diverse classi di POU, classificate in base alla loro funzionalità:
쎲 Programmi
쎲 Funzioni
쎲 Blocchi funzionali
3-2
MITSUBISHI ELECTRIC
Programmazione
Struttura del software e definizione dei termini
I POU dichiarati come blocchi funzionali possono essere considerati come
e possono essere utilizzati come tali in ciascun modulo del programma.
Il programma finale viene compilato in base ai POU definiti come programma. Questo processo viene
eseguito dalla gestione dei task, nel gruppo dei task (task pool). I POU di programma vengono raggruppati in gruppi definiti come "
".
Task
I POU di programma sono raggruppati assieme
nei task
Task 1
POU Pool
POU 1
POU 1
Programma
Programma
POU 2
POU 3
Funzioni
Programma
POU 3
POU 4
Programma
Programma
Tutti i task sono raggruppati assieme per formare l'effettivo programma PLC.
POU 4
Programma
Task 2
POU 5
Blocchi funzionali
POU 6
Programma
POU 6
Programma
POU 7
Programma
POU 7
Programma
POU 8
Funzioni
Tutti i task sono raggruppati assieme per formare l'effettivo programma PLC
Main PLC programm
Task 1
Task 2
Task n
POU 1
POU 6
POU n-1
Istruzioni
Funzioni
Blocchi funzionali
Istruzioni
Funzioni
Blocchi funzionali
Istruzioni
Funzioni
Blocchi funzionali
POU 3
POU 7
POU n
Istruzioni
Funzioni
Blocchi funzionali
Istruzioni
Funzioni
Blocchi funzionali
Istruzioni
Funzioni
Blocchi funzionali
POU 4
Istruzioni
Funzioni
Blocchi funzionali
La maggior parte del programmi PLC sono composti da sezioni di codice che eseguono compiti (task)
specifici. Questi possono far parte di un programma di grandi dimensioni, oppure scritti all'interno di
subroutine, con istruzioni di controllo del flusso di programma che selezionano la routine desiderata,
ad es. CALL, CJ, ecc.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
3-3
Struttura del software e definizione dei termini
Programmazione
Passo 0
Routine di programma #1
Sequenza controllo manuale
Passo 235
Routine di programma #2
Sequenza controllo automatica
Passo 1433
Routine di programma #3
Sequenza controllo riscaldamento
Sequenza tipica degli eventi di un
programma PLC
Nel programma precedente, GX IEC Developer considera che ogni routine di programma che esegue
un compito specifico sia in effetti un POU o unità organizzativa di programma.
Ciascun POU può essere scritto usando uno qualsiasi degli editor supportati, cioè LD, IL, FBD, SFC, ST
come mostrato di seguito: Configurazione globale del progetto, che illustra l'integrazione di POU
usando i formati di programma SFC, FBD, IL, LD e MELSEC IL e ST.
Intervallo
evento
Variabili
locali
Variabili
locali
Variabili
locali
Variabili
locali
Priorità
Variabili
locali
Variabili
locali
Variabili
locali
Variabili
locali
Variabili globali
Gruppo di POU (POU Pool)
Un progetto è composto da diversi POU, ciascuno capace di eseguire una funzione di controllo dedicata, e contenuti in un gruppo di POU. Ogni POU può essere scritto con uno qualsiasi degli editor IEC.
Per ogni progetto è quindi possibile scegliere il linguaggio migliore per ciascuna funzione. Il compilatore assembla il progetto in un codice comprensibile dal PLC, ma l'interfaccia utente rimane la stessa.
In questo modo è possibile scrivere in un POU a contatti delle complesse routine di interblocco, mentre calcoli o algoritmi complessi possono essere meglio gestiti con un editor testuale o FDB. La scelta
spetta esclusivamente al progettista/utente, ma l'ambiente consente la massima flessibilità. La figura
precedente mostra un esempio di visualizzazione GX-Developer che illustra un gruppo di POU di
esempio.
3-4
MITSUBISHI ELECTRIC
Programmazione
Struttura del software e definizione dei termini
La figura precedente mostra un gruppo di POU di esempio.
Il Pou Pool contiene tutti i programmi (PRG) di un
progetto.
Ad ogni POU viene dato un nome, che ne identifica la funzione. Il progetto viene dunque strutturato in parti più piccole e più facili da gestire.
In caso di problema al sistema di controllo della
pressa, ad esempio, occorrerà aprire solo il POU
"PRESS_CONTROL" per trovare tutti i codici PLC
associati a questa funzione. Senza singoli POU,
invece, si dovrebbe scandagliare l’intero
programma.
Ciò facilita la ricerca dei guasti.
Nel seguito ci si soffermerà sulla creazione di un
progetto.
Composizione di un POU
Ciascuna unità organizzativa di un progetto (POU) si compone di:
쎲 un header e
쎲 un body
Nello header (intestazione) si definiscono le variabili in uso in questa POU.
Il body (corpo) contiene il vero programma del PLC nelle diverse lingue.
Header
Variabili
locali
del POU 1
Variabili
globali
Header
Variabili
locali
del POU 2
Manuale di istruzione GX IEC Developer
Body
Programma PLC
del POU 1
Body
Programma PLC
del POU 2
3-5
Struttura del software e definizione dei termini
Programmazione
Definizione di variabili - GLOBALI e LOCALI
쎲 Variabili
Prima di implementare un programma, è necessario decidere quali variabili sono necessarie in
ciascun modulo di programma. Ciascun POU ha un elenco di variabili locali, che sono definite
e dichiarate per essere utilizzate solo all'interno di un determinato POU. La variabili globali possono invece essere utilizzate da tutti i POU del programma e vengono dichiarate in una lista
separata.
쎲 Variabili locali
Quando degli elementi di programma vengono dichiarati come variabili locali, GX IEC Developer
usa automaticamente alcune delle sue variabili di sistema, come dispositivi di memoria appropriati all'interno di un POU specifico. Queste variabili sono di uso esclusivo per ciascun POU
e non sono disponibili per nessuna altra routine del progetto.
쎲 Variabili globali
Le variabili globali possono essere considerate come variabili "condivise" e sono l'interfaccia
con i dispositivi fisici del PLC. Le variabili globali sono rese disponibili per tutti i POU e sono relative ad I/O fisici del PLC o a dispositivi con nomi interni al PLC. Dispositivi esterni HMI o SCADA
possono interfacciarsi con il programma utente per mezzo delle variabili globali.
Confronto fra variabili IEC61131-3 e variabili MELSEC
GX IEC Developer consente di sviluppare programmi usando sia dichiarazioni simboliche (nomi di etichette), o indirizzi assoluti Mitsubishi (X0, M0, ecc.) assegnati ad elementi del programma.
L'uso di indirizzi simbolici è conforme alla IEC 61131-3.
Se vengono usate dichiarazioni simboliche, i nomi di etichetta devono essere riferiti a indirizzi reali
del PLC.
Elenco variabili locali
Perché un determinato POU possa accedere una variabile globale, questa deve essere dichiarata nella
sua lista delle variabili locali (LVL), nello header del POU.
La LVL può essere composta sia da variabili globali che locali.
Una variabile locale può essere considerata come un risultato intermedio, ad es. se il programma esegue un calcolo in cinque stadi, usando tre valori e terminando con un risultato, tradizionalmente il
programmatore costruirebbe il software usando dei registri dati per contenere i diversi risultati intermedi, e terminando con il risultato finale.
In questo caso è facile che i risultati intermedi non abbiano altro scopo che quello di punti di memorizzazione e che solo il risultato finale abbia valore all'esterno del programma.
Con GX IEC Developer, i risultati intermedi possono essere dichiarati come variabili locali e, in questo
caso, solo i tre numeri originali ed il risultato sono dichiarati come variabili globali.
La l
La lista variabili globali (GVL) fornisce l'interfaccia per tutti i nomi che si riferiscono a indirizzi reali del
PLC, ad es. registri dati I/O ecc.
La GVL è disponibile e può essere letta da tutti i POU creati nel progetto.
3-6
MITSUBISHI ELECTRIC
Programmazione
Struttura del software e definizione dei termini
Task Pool e Task Manager
Se pensiamo alle routine come POU scritti per ciascuna funzione, con un nome assegnato, è possibile
creare un task per ciascuno dei POU definiti.
Ciascun task può avere diverse condizioni operative o eventi.
쎲 Evento: richiamo del task, ad esempio ad un interrupt o ciclico (TRUE)
쎲 Intervallo: esecuzione ad intervalli di tempo definiti
쎲 Priorità: definizione della sequenza di processo del task
Nell’esempio seguente abbiamo definito diverse condizioni di esecuzione per tre task:
–
Il task 1 esegue solo quando una etichetta, denominata 'Man_On' diventa vera.
–
Il task 2 esegue solo quando una etichetta, denominata 'Auto_On' diventa vera.
–
Il task 3 esegue sempre (indicato da evento = True).
Questi nomi di etichetta devono essere dichiarati come variabili globali ed assegnati a dispositivi a bit
del PLC (possono essere indirizzi come ad es. X0).
Task 1- Manuale
Evento = Man_On
POU – Manuale
Sequenza di controllo manuale
Task 2 - Automatico
Evento = Auto_On
Task 3 - Principale
Evento = TRUE
POU – Auto
Sequenza di controllo automatica
POU – Riscaldamento
Sequenza di controllo
Consideriamo il nostro programma di controllo originale. L'istruzione di salto condizionale (CJ) può
essere utilizzata per isolare le routine 1 o 2 se non devono essere eseguite. La routine di controllo del
riscaldamento deve invece eseguire costantemente.
AUTO selezionato: CJ scalza la ruotine manuale
Passo 0
POU – Manuale
Sequenza di controllo manuale
Manuale selezionato: CJ scalza la routine automatica
Passo 235
POU – Auto
Sequenza di controllo automatica
Il controllo riscaldamento è eseguito sempre.
Passo 1433
POU – Riscaldamento
Sequenza di controllo
Manuale di istruzione GX IEC Developer
Con istruzioni di salto (ad es. CJ) si saltano
i moduli di programma 1 e 2, se non sono
richiesti. Il controllo riscaldamento deve
però essere eseguito sempre.
I moduli di programma 1 e 2 sono paragonabili a task pilotati da eventi, mentre il
modulo di programma 3 (evento = TRUE)
è elaborato sempre (vedi sopra).
Alla conversione in codice macchina,
GX IEC Developer inserisce materialmente
nel codice le istruzioni di salto rispondenti
alle condizioni di esecuzione impostate.
3-7
Struttura del software e definizione dei termini
Programmazione
Un task può avere più di un POU assegnato, tipicamente un task in cui Event = TRUE contiene tutti i
POU che devono essere eseguiti ad ogni scansione del PLC. Un POU non un nome particolare non può
essere assegnato a più di un task in un progetto.
Non dimenticare che questo vale per il download di default. I task possono avere una priorità relativamente a temporizzazione o interruzione.
NOTA
Tutti i POU che
programma.
sono assegnati a task, NON SONO INVIATI AL PLC durante il trasferimento del
Il Task Pool (gruppo task) contiene tutti i task definiti nel progetto.
È raffigurato un Task Pool contenente due task.
Il task MAIN è un task Evento = TRUE; tutti i POU
associati sono processati dal PLC ad ogni scansione.
Il task OUTFEED, invece, è un task il cui evento corrisponde alla variabile globale PRESS_RUN.
Questo task è scansionato dal PLC quando la variabile PRESS_RUN è vera (true).
La logica che sta dietro quest’impostazione è di
interbloccare il sistema di scarico della pressa, di
modo che il PLC non scansioni questo codice, se la
pressa non è in funzione.
Nel seguito ci si soffermerà sulla creazione dei task.
Il Task Pool consente all'utente di gestire efficientemente la scansione del PLC, assicurando che vengano eseguite solo le routine che sono necessarie nella scansione. Fornisce inoltre un facile metodo di
allocazione di routine specifiche a eventi e a interrupt temporizzati o prioritari.
Il progettista deve solo preoccuparsi del contenuto del programma, e non se le istruzioni di diramazione sono corrette ed obbediscono alle regole.
Macchine o processi, composti da parti standard, possono avere singoli POU scritti per ciascuna parte.
La macchina completa può essere composta da molti POU. Per ciascuna variante della macchina, il
costruttore può scegliere di assegnare al Task Manager solo i POU rilevanti per quella macchina, dato
che solo i POU assegnati vengono trasferiti nel PLC all'atto del download.
3-8
MITSUBISHI ELECTRIC
Programmazione
3.2.2
Struttura del software e definizione dei termini
Variabili di sistema
La gamma di dispositivi allocati da GX IEC Developer per variabili di sistema può essere modificato con
questa funzione. La funzione viene attivata usando il comando Options del menu Extras:
Gamma di variabili di sistema per il progetto attuale
쎲 Gamma di word (Word range)
D: I dispositivi D sono usati come variabili di sistema a word.
R: I dispositivi R sono usati come variabili di sistema a word.
W: I dispositivi W sono usati come variabili di sistema a word.
Da/a: a seconda del tipo di PLC, come definito nei parametri.
쎲 Timer (Timers)
Standard (T) – Campo dei timer normali
Retentivi (ST) – Campo dei timer ritentivi
Da/a: a seconda del tipo di PLC, come definito nei parametri.
쎲 Contatori (Counters – C)
Da/a: a seconda del tipo di PLC, come definito nei parametri.
쎲 Campo di bit (Bit range)
M: I dispositivi M sono usati come variabili di sistema a bit.
Da/a: a seconda del tipo di PLC, come definito nei parametri.
쎲 Etichette (Labels – P)
Da/a: a seconda del tipo di PLC, come definito nel file CNF adeguato.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
3-9
Struttura del software e definizione dei termini
Programmazione
쎲 Flag di passo (Step flags – S)
Da/a: a seconda del tipo di PLC, come definito nel file TYP adeguato.
쎲 Visualizza dimensione programma (Display program size)
Visualizza un riassunto della dimensione utilizzata del programma, in una finestra di dialogo separata.
Se il programma non è compilato, la finestra mostra un carattere
"?" al posto della dimensione del programma. Se non sono disponibili programmi SFC o SUB per questa CPU, la riga corrispondente viene mostrata in grigio.
쎲 Visualizza campi usati (Display used ranges)
Visualizza un riassunto dei campi utilizzati
per le variabili di sistema, in una finestra di
dialogo separata.
3.2.3
Etichette di sistema
Le etichette di sistema, mostrate nell'elenco delle variabili di sistema nel capitolo 3.2.2 sono utilizzate
da GX IEC Developer per la gestione interna del progetto. GX IEC Developer alloca etichette di sistema
per quanto segue:
쎲 Etichette di segmento
쎲 Task pilotati da evento (escluso EVENT = TRUE)
쎲 Blocchi funzionali definiti dall'utente (uno per blocco funzionale – escluso macrocodice)
쎲 Timer di sistema (usati da Task Manager, per i task attivati a tempo e timer locali)
3 - 10
MITSUBISHI ELECTRIC
Programmazione
3.3
Linguaggi di programmazione
Linguaggi di programmazione
GX IEC Developer mette a disposizione diversi editor per tutti i linguaggi di programmazione
seguenti, che possono essere utilizzati per programmare i corpi dei programmi:
Editor di testo
쎲 Lista di istruzioni (IEC e MELSEC)
쎲 Testo strutturato
Editor grafici
쎲 Schema a contatti
쎲 Schema a blocchi funzionali
쎲 Diagramma funzionale sequenziale
Tranne il linguaggio Sequential Function Chart, tutti gli editor dividono i programmi PLC in sezioni,
denominati come "Segmenti". A questi segmenti possono essere assegnati dei nomi (etichette), composti al massimo da 8 caratteri, terminati dal carattere ":". I segmenti sono numerati consecutivamente e possono essere utilizzati come destinazione dei comandi di diramazione.
3.3.1
Editor di testo
Instruction List (IL) (lista istruzioni)
L'area di lavoro Instruction List (IL) è un semplice editor di testo in cui è possibile inserire direttamente
le istruzioni.
Una lista di istruzioni è composta da una sequenza di dichiarazioni o istruzioni. Ciascuna istruzione
deve contenere un operatore (funzione) ed uno o più operandi. Ogni istruzione deve iniziare su una
riga diversa. Ad ogni istruzione si possono aggiungere etichette, modificatori e commenti opzionali.
Sono utilizzati due tipi di lista istruzioni:
쎲 Lista istruzioni IEC
La lista istruzioni IEC viene digitata ed editata esattamente allo stesso modo della lista istruzioni
MELSEC. Si devono tuttavia osservare le seguenti differenze di programmazione:
– Segmenti MELSEC in IL IEC
È possibile includere segmenti MELSEC in liste istruzioni IEC, consentendo di accedere alle
istruzioni di sistema MELSEC.
– L'accumulatore
L'accumulatore è un sistema di gestione del risultato familiare, proveniente dai linguaggi ad
alto livello. Il risultato di ogni operazione viene memorizzato direttamente nell'accumulatore a bit, dopo l'esecuzione di una istruzione. L'accumulatore contiene sempre il risultato
dell'operazione dell'ultima istruzione eseguita. Non è necessario programmare nessuna
condizione di ingresso (condizione di esecuzione) per le operazioni; l'esecuzione dipende
sempre dal contenuto dell'accumulatore.
Per ulteriori informazioni sulla lista istruzioni IEC, fare riferimento al capitolo 15.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
3 - 11
Linguaggi di programmazione
Programmazione
쎲 Lista istruzioni MELSEC
La lista istruzioni MELSEC viene digitata ed editata esattamente allo stesso modo della lista
istruzioni IEC. È possibile tuttavia utilizzare solo il set di istruzioni MELSEC; la programmazione
standard IEC non è possibile.
Esempio di un segmento MELSEC
Testo strutturato
Il testo strutturato è uno strumento utile. Questo strumento è apprezzato particolarmente dai programmatori che provengono dal mondo del PC. Programmando con attenzione e considerando il
modo di lavorare del PLC, questo editor risulta decisamente gradito.
L'editor per testo strutturato è compatibile con IEC 61131-3, in cui tutti i requisiti vengono soddisfatti.
Esempio di testo strutturato
Un esempio di programmazione con testo strutturato è fornito nel capitolo 16.
3 - 12
MITSUBISHI ELECTRIC
Programmazione
3.3.2
Linguaggi di programmazione
Editor grafici
Schema a contatti
Uno schema a contatti Panoramica è composto da contatti di ingresso (normalmente aperti o chiusi),
bobine di uscita, blocchi funzionali e funzioni. Questi elementi sono collegati da linee orizzontali e
verticali per creare dei circuiti. I circuiti iniziano sempre dalla barra di bus (barra di alimentazione) sulla
sinistra.
Funzioni e blocchi funzionali vengono rappresentati sullo schema per mezzo di rettangoli. Oltre ai
normali parametri di ingresso e uscita, alcuni blocchi hanno anche un ingresso booleano (EN = ENable) e uscita (ENO = ENable Out). Lo stato dell'ingresso corrisponde sempre con quello dell'uscita.
Esempio di schema a contatti:
Schema a blocchi funzionali
Tutte le istruzioni sono implementate usando dei blocchi, collegati l'uno con l'altro tramite elementi
di connessione orizzontali e verticali. Non ci sono barre di alimentazione.
Oltre ai normali parametri di ingresso e uscita, alcuni blocchi hanno anche un ingresso booleano (EN =
ENable) e uscita (ENO = ENable Out). Lo stato dell'ingresso corrisponde sempre con quello dell'uscita.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
3 - 13
Linguaggi di programmazione
Programmazione
Esempio di schema per blocchi funzionali:
Diagramma funzionale sequenziale
Il Sequential Function Chart (diagramma funzionale sequenziale) è uno dei linguaggi grafici. Può
essere considerato come uno strumento di strutturazione con cui è possibile rappresentare con chiarezza e in modo comprensibile l'esecuzione di processi sequenziali.
Il solo tipo di POU programmabile in SFC è il programma.
I diagrammi funzionali sequenziali hanno due elementi di base: passi e transizioni. Una sequenza è
composta da una serie di passi, ciascun passo è separato dal successivo da una transizione. Solo uno
dei passi di una sequenza può essere attivo in un determinato istante. Il passo successivo non viene
attivato prima che il passo precedente sia stato eseguito e che la transizione sia soddisfatta.
Esempio di diagramma funzionale sequenziale
3 - 14
MITSUBISHI ELECTRIC
Programmazione
3.4
Tipi di dati
Tipi di dati
GX IEC Developer supporta i seguenti tipi di dati.
3.4.1
Tipi semplici
Data type
BOOL
Booleano
INT
Intero
DINT
Doppio intero
WORD
DWORD
Dispositivo a bit
Stringa di bit
Dimensione
Dispositivi/PLC applicabili
X, Y, M, B
0 (False), 1 (True)
1 bit
da -32768 a +32767
16 bit
da -2.147.483.648 a
2.147.483.647
32 bit
K4M0
da 0 a 65.535
16 bit
K8M0
da 0 a 4.294.967.295
32 bit
Registro
D, W, R
X, Y, M, B
7 cifre
32 bit
FX2N, FX3U
Stringa di caratteri
20 caratteri (default)
32 bit
FX3U
Valore temporizzatore
da -T#24d0h31m23s64800 ms a
T#24d20h31m23s64700 ms
32 bit
Solo per unità di base della serie FX3U
REAL
Valore in virgola mobile
STRING
TIME
3.4.2
Campo di valori
Tipi di dati complessi
ARRAY
Un array è un campo o matrice di variabili di un tipo determinato..
Ad esempio, un ARRAY [0..2] OF INT è un array monodimensionale di tre elementi interi (0, 1, 2). Se
l'indirizzo di inizio dell'array è D0, allora l'array è formato da D0, D1 e D2.
Identificatore
Indirizzo
Tipo
Lunghezza
Motor_Volt
D0
ARRAY
[0...2] OF INT
Nel software, gli elementi di programma possono usare: Motor_Volt[1] e Motor_Volt[2], come dichiarazioni, che in questo esempio indica l'indirizzamento di D1 e D2.
Gli array possono avere fino a tre dimensioni, ad esempio: ARRAY [0...2, 0...4] ha tre elementi nella
prima dimensione e cinque nella seconda.
Gli array possono essere un modo conveniente di 'indicizzare' nomi di etichetta, cioè una dichiarazione nella tabella variabili locale o globale può accedere a diversi elementi.
Gli schemi che seguono mostrano una rappresentazione grafica dei tre tipi di array.
Array monodimensionale
Identificatore
Motor_Speed
Tipo
ARRAY [0..3] OF INT
= Motor_Speed [3]
Manuale di istruzione GX IEC Developer
3 - 15
Tipi di dati
Programmazione
Array bidimensionale
Identificatore
Motor_Volt
Tipo
ARRAY [0..3, 0...3] OF INT
Motor_Volt [2,3]
Array tridimensionale
Identificatore
Motor_Curr
Tipo
ARRAY [0..3, 0...2, 0..2] OF INT
= Motor_Curr [1, 2, 1]
3 - 16
MITSUBISHI ELECTRIC
Programmazione
Tipi di dati
Data Unit Types (DUT)
È possibile creare tipi di unità dati (DUT) definiti dall'utente. Questo può essere utile nei programmi
che contengono parti comuni, ad esempio per il controllo di sei silos identici. Viene quindi creato un
DUT chiamato 'Silo', composto da serie di elementi diversi, ad es. INT, BOOL ecc.
Dopo aver completato un elenco di variabili globali, è possibile utilizzare identificatori di tipo Silo. Ciò
significa che il gruppo predefinito chiamato 'Silo' può essere utilizzato con gli elementi definiti come
richiesto da ciascun silo, riducendo così il tempo di progettazione e consentendo di riutilizzare il DUT.
Esempio di uso di un DUT
L'esempio seguente mostra la creazione di un tipo dati chiamato Silo. La collezione di variabili di Silo
contiene due variabili INT ed una variabile di tipo BOOL.
dichiarare
Fare doppio click su
nella finestra di navigazione del progetto ed inserire le righe
seguenti nella tabella di dichiarazione delle variabili globali.
Le variabili sono memorizzate nella lista variabili globali. La struttura di entrambe le variabili, Silo_1 e
Silo_2, è identica, per cui, per riferire una singola variabile di ciascun DUT, è sufficiente mettere come
prefisso del nome della variabile, quello della variabile globale considerata.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
3 - 17
Tipi di dati
Programmazione
In questo esempio viene programmato un blocco funzionale di tipo "Monitoring" per assegnare il
valore del registro e l'ingresso booleano agli elementi del DUT. Per i due silos sono state poi create due
istanze separate (Silo_01 e Silo_02) di questi blocchi funzionali.
La GVL è stata estesa per definire indirizzi per tutti gli elementi dei DUT. Gli indirizzi non definiti sono
gestiti dal sistema.
3 - 18
MITSUBISHI ELECTRIC
Programmazione
Tipi di dati
Per visualizzare contemporaneamente tutte le definizioni (se è disponibile più di una definizione), le
voci DUT nella GVL possono essere espanse facendo doppio click sul campo del numero di riga.
Vedi il capitolo 11 per un ulteriore esempio di utilizzo di un DUT.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
3 - 19
Tipi di dati
3.4.3
Programmazione
Timer e contatori MELSEC
Quando si programmano timer o contatori 'standard, è necessario rispettare una convenzione IEC:
Una bobina di timer o contatore viene programmata:
TCn / CCn
Un contatto di timer o contatore viene programmato:
TSn / CSn
Un valore di timer o contatore viene programmato:
TNn / CNn
Nell'esempio seguente, T0 diventa TC0 e TS0. In questo caso si devono usare indirizzi Mitsubishi, pur cui è
assolutamente necessario controllare l'uso di default delle variabili di sistema per timer e contatori.
Nell'esempio che segue, il contatore è stato programmato usando identificatori che devono essere
stati dichiarati nelle tabelle variabili globali e locali:
3 - 20
MITSUBISHI ELECTRIC
Realizzazione di un progetto
4
Realizzazione di un progetto
Nella sezione successiva, realizzeremo il nostro primo progetto, usando inizialmente l'editor per
schemi a contatti.
Argomenti discussi
쎲 Uso del navigatore progetti
쎲 Uso di GVL con identificatori
쎲 Dichiarazione di variabili nello header del programma
쎲 Creazione di programmi con l'editor a contatti IEC
쎲 Programmazione di temporizzatori/contatori IEC
쎲 Commenti e documentazione
쎲 Download e monitoraggio
Manuale di istruzione GX IEC Developer
4-1
Avviamento di GX-IEC Developer
4.1
Realizzazione di un progetto
Avviamento di GX-IEC Developer
Dopo aver avviato GX-IEC Developer da Windows, compare la finestra seguente:
�
1
�
2
�
3
�
4
�
5
�
6
*
In quest’immagine è già stato aperto un progetto, per dare un’idea migliore di come appare lo schermo. Una volta avviato
GX IEC Developer occorre solo aprire un progetto esistente o impostarne uno nuovo.
쐃 Barra del titolo dell'applicazione
La barra del titolo mostra il nome del progetto aperto.
쐇 Barra menu
La barra dei menu consente di accedere a tutti i menu e comandi usati per controllare GX IEC Developer. Quando si seleziona una delle voci nella barra, facendo click con il mouse, compare un
menu a caduta.
Le voci contrassegnate da una freccia contengono sottomenu, che vengono visualizzati, con ulteriori opzioni, facendo click su di esse. La selezione di un comando apre normalmente una finestra di dialogo o di inserimento dati.
La struttura di menu di GX-IEC Developer è sensibile al contesto, cambiando in funzione di ciò
che viene attualmente eseguito sul programma. I comandi visualizzati in grigio chiaro non sono
attualmente disponibili.
쐋 Barra strumenti
Le icone della barra strumenti consentono un accesso diretto ai comandi più usati, con singolo
click del mouse. La barra strumenti è sensibile al contesto, mostrando una diversa serie di icone
a seconda di quello che viene attualmente eseguito sul programma.
4-2
MITSUBISHI ELECTRIC
Realizzazione di un progetto
Avviamento di GX-IEC Developer
쐏 Finestra navigatore di progetto
Il navigatore di progetto è la centrale operativa di GX IEC Developer. La finestra del navigatore di
progetto non viene mostrata fino a quando non si apre un progetto esistente o non se ne crea
uno nuovo.
쐄 Editor (corpo)
In questa area è possibile editare il POU. Ciascun POU è composto da un header e da un corpo.
– Header
Un header è parte integrante di una Program Organisation Unit (POU). È il posto in cui devono essere dichiarate la variabili utilizzate dal POU.
– Corpo
Un corpo è parte integrante di una Program Organisation Unit (POU). Esso contiene gli elementi di codice e sintassi del programma, blocco funzionale o funzione attuale.
쐂 Barra di stato
Questa barra visualizzata in basso sullo schermo, mostra informazioni utili sullo stato attuale del
progetto. La visualizzazione della barra di stato può essere abilitata o disabilitata, ed è anche
possibile configurare le singole opzioni di visualizzazione.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
4-3
Programma applicativo
Realizzazione di un progetto
4.2
Programma applicativo
4.2.1
Esempio: Indicizzatore a giostra
Il programma applicativo che segue viene usato per illustrare la creazione di un semplice programma,
usando gli strumenti di GX-IEC Developer.
Sequenza operativa
햲 Azionare momentaneamente l'interruttore a pedale per indicizzare la giostra
햳 La giostra ruota – il sensore 'In-Position' commuta OFF quando la giostra inizia a ruotare.
햴 Il sensore 'In-Position' commuta ON quando la giostra raggiunge la posizione indicizzata.
햵 Assemblaggio del prodotto
햶 Ripetizione del processo (ritorno a 햲.)
Drive Motor
Motore
traente
Y10
Y0
Proximity
Switch
Finecorsa
“In
"InPosition”
Position"
X1
X1
M
Interruttore
Switch
aFoot
pedale
“Index
"IndexCarousel”
Carousel"
X0 X0
MELSEC
PLC I/O
Elenco
I/O MELSEC
delList:
PLC:
X0:
Interruttore a pedale
X1:
In posizione
Y0:
Azionamento motore
Product
Stazione
Assembly
assemblaggio
Station
prodotto
Si deve tener conto di una serie di fattori quando si progetta un programma PLC per l'applicazione
precedente. Non è possibile utilizzare un circuito start/stop standard senza modifiche, per i problemi
seguenti:
쎲 L'interruttore a pedale può essere azionato in qualsiasi momento. Una volta attivato, è possibile
che l'operatore dimentichi di rilasciare l'interruttore, provocando il proseguimento del movimento della tavola oltre la posizione indicizzata.
쎲 Una volta che "In-Position" (X1) si attiva, rimane ON, impedendo che la tavola possa essere nuovamente indicizzata.
4-4
MITSUBISHI ELECTRIC
Realizzazione di un progetto
Programma applicativo
Il progetto deve quindi contenere degli interblocchi per evitare falsi funzionamenti come descritto in
precedenza. Un approccio alternativo al progetto può suggerire l'uso di una 'logica con transizioni a
impulsi', tramite le funzioni "Edge Triggered (attivate su fronte)" IEC o MELSEC.
Il comando più appropriato da usare in questa applicazione è l'istruzione MELSEC 'PLS' (impulso su
fronte di salita). Questa istruzione è stata usata nell'esempio invece dell'istruzione IEC R_TRIG (attivazione su fronte di salita), anch'essa appropriata.
Lo schema seguente mostra l'ordine della sequenza per il controllo della giostra. Notare che il fronte
di salita dell'interruttore a pedale avvia il motore, indipendentemente dallo stato ON di "In-Position".
Quando la tavola inizia a ruotare, il sensore "In-Position" commuta OFF con un piccolo ritardo.
Il motore continua ad azionare il convogliatore della giostra fino a quando non viene rilevato un
fronte di salita del sensore "In-Position", che arresta il motore. Notare che l'interruttore a pedale continua ad essere azionato.
Il motore può iniziare la rotazione solo quando l'interruttore a pedale viene rilasciato e successivamente premuto di nuovo. Il motore si avvia di nuovo quindi sul fronte di salita del nuovo azionamento
dell'interruttore a pedale.
Schema di temporizzazione della logica di comando della giostra:
Interruttore
Foot Switch
a pedale
MotoreMotor
"InInposizione"
Position
Manuale di istruzione GX IEC Developer
4-5
Programma applicativo
4.2.2
Realizzazione di un progetto
Creazione di un nuovo progetto
햲 Dal menu Project, selezionare New.
(tipo PLC) appropriato
햳 Scegliere il
dalla casella di scelta:
햴 Inserire un nome per il progetto nel campo del percorso del progetto. Utilizzare in questo caso
"\GXIEC DATA\CAROUSEL" e fare click su Create – come nella figura seguente:
4-6
MITSUBISHI ELECTRIC
Realizzazione di un progetto
Programma applicativo
La creazione guidata
Viene visualizzata la creazione guidata di un progetto:
La creazione guidata consente di
creare rapidamente un progetto.
Consente quindi la creazione delle
strutture di base per semplici progetti.
Selezionare l'opzione Empty Project e fare click su OK. Questa scelta impedisce alla creazione guidata
di generare qualsiasi elemento del progetto. Naturalmente è possibile utilizzare a piacimento la creazione guidata, ma per poter esplorare completamente le funzioni principali di GX-IEC Developer,
a scopo di addestramento, utilizzeremo solo operazioni manuali per la creazione di un programma.
Viene mostrata la pagina di visualizzazione del progetto indicata di seguito:
Questa è la visualizzazione primaria del progetto. La finestra di navigazione del progetto sul lato sinistro dello schermo, consente all'utente di accedere rapidamente a qualsiasi porzione del progetto,
facendo doppio click sulla voce desiderata.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
4-7
Programma applicativo
4.2.3
Realizzazione di un progetto
Creazione di un nuovo "POU"
햲 Fare click sul pulsante "New POU"
(o fare click con pulsante destro nel gruppo dei POU)
della barra strumenti. Si devono poi inserire le specifiche per il nuovo POU come segue:
Il nome del POU sarà 'MAIN' e deve essere specificato come Ladder Diagram (schema a contatti) di tipo PRG (programma).
햳 Fare click su OK e notare l'aggiunta nel gruppo dei POU della finestra di navigazione del
progetto:
Nuova voce
햴 Fare doppio click sull'icona del programma MAIN o fare click nel gruppo dei POU per espandere
il ramo della cartella e visualizzare le voci Header (intestazione) e Body (corpo):
4-8
MITSUBISHI ELECTRIC
Realizzazione di un progetto
4.2.4
Programma applicativo
Assegnazione delle variabili globali
Prima di poter creare codice di programma, è necessario specificare e assegnare tutti gli ingressi e
uscite fisiche del PLC preallocate, comprese eventuali variabili condivise utilizzate nel progetto.
Fare doppio click con il mouse su Global_Vars per aprire l'editor delle variabili globali. Questo è denominato Global Variable List – GVL (elenco variabili globali).
Le variabili globali sono un collegamento con i dispositivi fisici del PLC.
Come descritto in precedenza, se si devono applicare le convenzioni IEC, è necessario usare nel programma identificatori simbolici (nomi) invece degli indirizzi discreti. Questi indirizzi devono comunque essere dichiarati nell'elenco delle variabili globali (GVL). L'identificatore deve essere inserito,
usando l'indirizzo PLC relativo (in notazione Mitsubishi o IEC) e il suo 'tipo', ad esempio, se è un dispositivo a 'bit' o a 'word'. Una volta completato, questo elenco può essere utilizzato da tutti i POU che verranno creati.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
4-9
Programma applicativo
Realizzazione di un progetto
Dichiarazione di variabili
Come si può vedere dall'elenco dei campi GVL, ciascuna variabile possiede un insieme di elementi,
come segue:
쎲 Class
La parola chiave Class assegna la variabile ad una proprietà specifica che definisce come essa
deve essere utilizzata nel progetto.
쎲 Identifier
A ciascuna variabile viene assegnato un indirizzo simbolico: il nome. Questo viene definito
come identificatore. È composto da una stringa di caratteri alfanumerici e da caratteri 'underscore' (sottolineatura). L'identificatore deve sempre iniziare con una lettera o un carattere underscore. Nell’identificatore non possono essere usati gli Umlaut (ä, Ü, Ö ecc.), caratteri di spazio, segni matematici (ad es. +, - ,*) ed il carattere “ß“.
쎲 MIT-Addr
È l'indirizzo assoluto riferito nel PLC.
쎲 IEC-Addr
La sintassi IEC dell'indirizzo.
쎲 Type
Riferimenti ai tipi di dati, cioè BOOL, INT, REAL, WORD ecc.
쎲 Initial
I valori iniziali sono impostati automaticamente dal sistema e non possono essere modificati
dall'utente.
쎲 Comment
A ciascuna variabile può essere assegnato un commento fino a 64 caratteri.
Se non vengono utilizzati identificatori simbolici nel programma, ma solo indirizzi Mitsubishi, non
è necessario compilare l'elenco variabili globali (GVL). In questo caso tuttavia il programma non sarà
più compatibile IEC61131-3.
4 - 10
MITSUBISHI ELECTRIC
Realizzazione di un progetto
Programma applicativo
Compilare la tabella come mostrato nella figura seguente. La variabile "Type Selection" viene riconosciuta automaticamente da GX IEC Developer dopo l'inserimento di 'Address' ma non può essere inserita o modificata manualmente facendo click sulla freccia di scelta del tipo nella zona del campo Type.
Quando viene inserito l'indirizzo Mitsubishi, il sistema lo converte automaticamente ed inserisce l'indirizzo IEC equivalente.
Utilizzate questi comandi per inserire
o aggiungere voci nella tabella dei dati.
Queste sono le variabili globali specificate per il progetto.
Con la funzione Extra -> Find Unused Variable è possibile
trovare ed eliminare tutte le variabili globali e locali dichiarate, ma non utilizzate in un progetto. Si individueranno variabili globali e locali nell’intero progetto, escluse le librerie definite dall’utente.
NOTA
La ricerca di variabili inutilizzate può essere eseguita solo se il progetto è stato compilato e non
è più stato modificato. Altrimenti viene visualizzato un messaggio di avvertenza.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
4 - 11
Programma applicativo
Realizzazione di un progetto
L'elenco delle variabili globali contiene una opzione "Increment new declarations" (incremento
nuove dichiarazioni). Se la GVL contiene voci quali ad es. un numero di valvole da 'Valve_1' a
'Valve_n', se il primo inserimento è stato quello di Valve_1 e vengono inserite nuove righe, sia tramite le icone della barra strumenti che premendo "Shift+Enter", vengono incrementati automaticamente sia l'identificatore che l'indirizzo. Questa prestazione è abilitata per default. Se necessario, la prestazione può essere disabilitata tramite il menu Extras (Extras\Options\Editing),
descritto successivamente. Si possono cancellare tutti o solo i POU selezionati e tutte o solo le
variabili selezionate. Quando viene invocata, tutte le variabili globali nel POU sono cancellate.
Questa funzione verrà descritta in seguito, dove appropriato.
Per tutte le CPU tipo FX2N, FX3U, Q e AnA(S) o superiori, i valori floating point IEC tipo REAL sono
completamente supportati.
Al termine dell'inserimento dati in GVL, fare click sul pulsante 'Check'
4 - 12
come indicato:
MITSUBISHI ELECTRIC
Realizzazione di un progetto
Programma applicativo
Apertura dello Header del POU
Nella finestra di navigazione del progetto, fare doppio click su Header del POU MAIN.
Compare la visualizzazione seguente:
Chiudere questa visualizzazione del POU.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
4 - 13
Programma applicativo
4.2.5
Realizzazione di un progetto
Programmazione del corpo del POU
Nel corpo del POU è archiviato il programma attualmente nel PLC.
햲 Per aprire l'editor dello schema a contatti, fare doppio click sulla voce
nel gruppo dei POU
della finestra di navigazione del progetto. La voce in parentesi dopo la parola Body indica il linguaggio di programmazione selezionato per questo POU (LD = schema a contatti).
Compare la finestra seguente:
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MITSUBISHI ELECTRIC
Realizzazione di un progetto
Programma applicativo
햳 Con il puntatore sul bordo della finestra, fare click e trascinare verso il basso per aumentare la
dimensione verticale dello schema:
Trascina giù
Uso della scelta del simbolo a contatti della barra strumenti
햴 Con l'editor in "Selection Mode", selezionare il contatto 'Normally Open' (normalmente aperto)
della barra strumenti:
햵 Spostare il puntatore del mouse sull'area di lavoro e fare click per fissare la posizione di rilascio
sulla finestra:
Manuale di istruzione GX IEC Developer
4 - 15
Programma applicativo
Realizzazione di un progetto
Scelta di variabili dallo header del POU
햲 Premere il tasto "F2" sulla tastiera o fare click sul pulsante
della barra strumenti per richiamare la finestra di selezione delle variabili, facendo comparire la visualizzazione seguente:
Notare che lo 'Header' attuale deve essere selezionato nell'area di dialogo Scope.
햳 Fare click su "Foot_Switch" per evidenziare questa variabile e fare click sul pulsante Apply. Chiudere poi la casella di selezione delle variabili.
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MITSUBISHI ELECTRIC
Realizzazione di un progetto
Programma applicativo
Metodo alternativo per specifica di variabili: Editing a schermo suddiviso
È possibile la visualizzazione dello schema a contatti e dello header del POU con schermo suddiviso,
aprendo sia header che schema a contatti e selezionando "Tile Horizontally" (disponi orizzontalmente).
Inserire il contatto normalmente aperto di "In_Position_Sensor" nella posizione mostrata ed allo
stesso modo, come mostrato di seguito:
Manuale di istruzione GX IEC Developer
4 - 17
Programma applicativo
Realizzazione di un progetto
Prima di proseguire, è consigliabile che la funzione Automatic input/output variables sia "Disabled"
(disabilitata) deselezionando l'opzione corrispondente. Questa funzione si trova nel menu Extras
usando la voce Options e selezionando Editing, come mostrato di seguito:
Il comando Blocco Funzionale MELSEC 'PLS_M' viene aggiunto nel programma come funzione di
uscita.
햲 Fare click sul pulsante di scelta Funzione / Blocco funzionale
della barra strumenti. Su Operator type fare click su Functions e digitare "PLS_M" nella casella di inserimento Operators per cui:
4 - 18
MITSUBISHI ELECTRIC
Realizzazione di un progetto
Programma applicativo
Assegnazione di una variabile a una istruzione
햳 Fare click sull'indicazione della variabile di uscita della barra strumenti
. Fare click sulla 'd'
della funzione di uscita di PLS_M per rilasciare il campo d'inserimento della variabile.
햴 Inserire il nome della variabile Ft_Sw_Trig nella casella vuota '?'.
Compare il dialogo seguente se la variabile non esiste nell'elenco delle variabili locali (LVL) o in quello
delle variabili globali (GVL):
햵 Fare click su Define Local per definire una nuova variabile locale 'LVL'. Viene visualizzata la finestra Variable Selection, che richiede la definizione di una nuova variabile:
Manuale di istruzione GX IEC Developer
4 - 19
Programma applicativo
Realizzazione di un progetto
햶 Fare click su Define per inserire la nuova variabile nello LVL (Header locale).
NOTA
Per confermare l'operazione precedente, controllare lo header locale!
La visualizzazione deve essere come la seguente:
Infine, è necessario completare lo schema a contatti collegando gli elementi come segue.
햷 Fare click con il pulsante destro del mouse all'interno
della zona di editing e deselezionare la funzione Auto
connect.
햸 Allo stesso modo, fare click per selezionare Interconnect
Mode.
Notare che il puntatore ha assunto l'aspetto di una piccola matita.
4 - 20
MITSUBISHI ELECTRIC
Realizzazione di un progetto
Programma applicativo
햹 Fare click sul punto di sinistra dello schema a contatti, e trascinare attraverso lo schema, rilasciando sull'ingresso 'EN' della funzione 'PLS_M' come mostrato di seguito:
Clicca
Trascina
Lascia
Il circuito è ora completo.
Modifica del modo cursore
Prima di proseguire con l'esempio precedente, è necessario comprendere il funzionamento del controllo cursore ed i diversi modi di editing che sono disponibili.
Il testo che segue ha solo uno scopo illustrativo:
Facendo click col pulsante destro del mouse sulla zona di editing dello schema a contatti, viene visualizzata la finestrella di selezione mostrata di seguito: Facendo click su Auto Connect questa prestazione viene abilitata o disabilitata; questo è anche il metodo per commutare fra matita e freccia, oltre
alle icone della barra strumenti.
Precauzioni nell'uso dell'editor a contatti
Come si può vedere nella schermata seguente, dato che Auto Connect collega due punti, per una
serie di contatti la linea cerca di collegare come mostrato. Se Auto Connect è attivo, il solo modo di collegare questi contatti è quello di collegare ciascuna singola coppia:
La matita può allora scorrere attraverso tutti i contatti, dalla barra del bus alla bobina.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
4 - 21
Programma applicativo
Realizzazione di un progetto
Si suggerisce di invocare la funzione Auto Connect nell'editor a contatti, quando di rilasciano elementi nel corpo del POU o quando si collegano elementi in parallelo.
La funzione dovrebbe però essere disabilitata quando si vogliono collegare serie di contatti come
mostrato nella figura seguente, o nell'inserimento di un contatto in uno schema esistente
.
Quando si utilizzano funzioni a zampe multiple, ad es. MUL, il numero delle zampe per parametri di
ingresso può essere incrementato/decrementato usando le icone della barra strumenti speciale. Lo
stesso può essere ottenuto portando il cursore sul bordo inferiore della funzione, tenendo premuto il
pulsante sinistro del mouse e trascinando come mostrato qui sotto:
4 - 22
MITSUBISHI ELECTRIC
Realizzazione di un progetto
Programma applicativo
Creazione di un nuovo segmento di programma
햲 Per creare un segmento sotto a quello attuale, fare click sul pulsante 'insert after'
un segmento vuoto:
. Compare
햳 Inserire il secondo segmento nello stesso formato come descritto precedentemente, con gli
attributi seguenti:
햴 Inserire infine il segmento seguente, come indicato:
Manuale di istruzione GX IEC Developer
4 - 23
Programma applicativo
Dopo aver inserito tre segmenti, fare click sul pulsante Check
finestra seguente:
Realizzazione di un progetto
e, se tutto è in ordine,compare la
Aggiunta di nuovi POU – Contatori e temporizzatori
Continuando con l'esempio Carousel, vengono ora aggiunte nuove routine per illustrare l'uso di funzioni di temporizzazione e conteggio.
–
Conteggio del numero di operazioni (contatore lotto di prodotti)
–
Creazione di un POU aggiuntivo per implementare una funzione di conteggio lotti.
Viene ora aggiunto al progetto un altro POU per contare il numero di volte che il motore viene azionato, ad es. contatore di batch.
Quando si sono contati dieci prodotti, il PLC lampeggia una uscita con una 'base dei tempi' da
1 secondo, fino a quando non viene azionato un pulsante per ripristinare il contatore di lotto.
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MITSUBISHI ELECTRIC
Realizzazione di un progetto
Programma applicativo
Introdurre il POU a contatti per la seguente routine, usando l'editor 'free-form' come mostrato:
햲 Creare un nuovo POU facendo click sul pulsante
.
햳 Selezionare il corpo del nuovo POU aprendo la
voce appena creata nella finestra di navigazione del progetto.
Come descritto in precedenza, lo schema a contatti può essere ridimensionato spostando il puntatore del mouse sul bordo inferiore dello header del segmento, facendo click e trascinando verso il
basso con il pulsante premuto per aumentare la dimensione verticale:
Trascina giù
Manuale di istruzione GX IEC Developer
4 - 25
Programma applicativo
Realizzazione di un progetto
Funzione conteggio
Usando l'editor in modo "selezione", inserire l'istruzione CTU (Count Up - conteggio avanti) nel segmento a contatti:
Rilasciare il blocco funzionale IEC sul segmento vuoto:
I blocchi funzionali possono essere richiamati solo come "Istanze." Il processo di "Istanziamento,"
o esecuzione di una copia di un blocco funzionale, viene eseguito nello header del POU in cui si vuole
utilizzare l'istanza. In questo header, il blocco funzionale viene dichiarato come una variabile, ed alla
istanza risultante viene assegnato un nome. È possibile dichiarare istanze multiple dello stesso blocco
funzionale con nomi diversi all'interno dello stesso POU. Le istanze vengono poi richiamate nel corpo
del POU ed i parametri 'Attuali' vengono passati nei parametri 'Formali'. Ciascuna istanza può essere
utilizzata più volte.
Inserimento del blocco funzionale IEC CTU
햲 Per creare un nuovo nome per questa istanza del blocco funzionale CTU in questo POU, fare
click sul nome di variabile Instance sopra al blocco funzionale CTU. Premere F2 per far comparire il dialogo Variable selection. Compilare i campi della finestra come mostrato a pagina
seguente.
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MITSUBISHI ELECTRIC
Realizzazione di un progetto
Programma applicativo
햳 Fare click su Apply, poi su Update e il nome della variabile cambia come
mostrato sulla sinistra.
햴 Continuare a inserire il programma come descritto in precedenza in modo da ottenere la visualizzazione seguente:
Per inserire i valori PV e CV, usare i pulsanti variabile
rispettivamente.
Notare in particolare: "Reset_In" (globale) – è un nuovo ingresso mappato dall'indirizzo booleano
MELSEC X02 o IEC %IX2. Questo richiede l'inserimento di una nuova voce nel GVL come segue:
Manuale di istruzione GX IEC Developer
4 - 27
Programma applicativo
Realizzazione di un progetto
Quando sono state inserite tutte le voci, fare click sul pulsante di controllo
ild All'
poi sul pulsante 'Rebu-
per controllare e compilare il progetto.
Creare i segmenti a contatti seguenti sotto alla routine di conteggio lotti, nel POU Batch_Count come
indicato:
Quando l'editing del task è stato completato, il GVL deve essere:
4 - 28
MITSUBISHI ELECTRIC
Realizzazione di un progetto
Programma applicativo
Lo header (LVL) per il programma precedente "Batch_Count" deve comparire come mostrato:
Quando sono state inserite tutte le voci, fare click sul pulsante di controllo
ild All'
poi sul pulsante 'Rebu-
per controllare e compilare il progetto.
Per lo header "Batch_Count" del POU
Per lo header "MAIN" del POU:
Manuale di istruzione GX IEC Developer
4 - 29
Programma applicativo
4.2.6
Realizzazione di un progetto
Creazione di un nuovo Task
Perché i POU "MAIN" e "Batch_Count" possano essere compilati ed eseguiti nel PLC, essi devono
essere specificati come task validi nel Task Pool.
햲 Fare click una volta per evidenziare l'icona TASK_Pool nell'area di navigazione del progetto.
햳 Fare poi click sul pulsante Task
della barra strumenti. In alternativa, fare click con il pulsante
destro sull'icona del gruppo dei task nella finestra di navigazione del progetto, e selezionare
l'opzione New Task dal menu.
햴 Inserire il nome del nuovo task ("Control1") nella finestra di dialogo.
햵 Fare click su OK e la finestra di navigazione del progetto mostra ora il task appena creato, chiamato "Control1":
Creato nuovo task
4 - 30
MITSUBISHI ELECTRIC
Realizzazione di un progetto
Programma applicativo
Assegnazione di POU al Task
Il nuovo task appena creato "Control1" deve fare riferimento ad un POU.
햲 Fare doppio click sull'icona del Task
zare la finestra 'Elenco eventi task':
nella finestra navigazione progetti, per visualiz-
햳 Fare click sul tasto centrale 'sfoglia scelte', come mostrato sopra. Viene visualizzata la finestra di
dialogo seguente:
햴 Scegliere MAIN e fare click su OK per completare l'operazione di assegnazione.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
4 - 31
Programma applicativo
Realizzazione di un progetto
È possibile visualizzare le proprietà del task facendo click con il pulsante destro del mouse sulla voce
corrispondente nel gruppo dei task (ad es. Control1) e selezionando Properties dal menu. Compare la
finestra di impostazione seguente:
쎲 Attributi dei task
–
= TRUE: Sempre eseguito
–
= 0: Impostato a zero perché
–
= 31: 31 è la priorità più bassa, cioè quella eseguita per ultima.
è sempre vero.
Prima di continuare, è bene "SALVARE" il progetto; fare click sul pulsante Save
.
Creazione di un nuovo task per il POU "Batch-Count"
Anche il POU "Batch-Count" deve essere riferito (richiamato) da un task nel 'Task Pool'.
햲 Per creare un nuovo task, fare click con il pulsante destro sull'icona 'Task_Pool' della finestra di
navigazione del progetto (PNW) e selezionare New Task dal menu che compare. In alternativa,
seguire la procedura precedente, facendo un singolo click sull'icona Task_PooI per evidenziarla nella PNW e fare click sull'icona 'New Task'
della barra strumenti.
햳 Inserire il nome "Count1" nella finestra di dialogo, come illustrato:
4 - 32
MITSUBISHI ELECTRIC
Realizzazione di un progetto
Programma applicativo
Il nuovo task compare sotto al task precedente "Control1" nel gruppo dei task:
햴 Fare doppio click sull'icona del nuovo task 'Coun1' nella PNW.
햵 Assegnazione dei POU rimanenti a questo task:
Al termine delle assegnazioni, fare click sul pulsante di controllo
per controllare e compilare il progetto.
Salvare il progetto usando il pulsante di salvataggio
essere trasferito nel PLC.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
poi sul pulsante 'Rebuild All'
. Il progetto è ora completo e deve quindi
4 - 33
Programma applicativo
4.2.7
Realizzazione di un progetto
Documentazione del programma
Header del segmento
L'inserimento di un titolo per il segmento è opzionale e fornisce un modo per identificare il segmento
di programma con un titolo descrittivo fino a 22 caratteri. Questo può aiutare nella gestione di progetti in cui è presente un grande numero di segmenti.
햲 Con il segmento 1 selezionato, fare click sul pulsante Network Header
o fare doppio click
con il mouse nella zona dello header del segmento ed inserire i dati che seguono
nel
campo del titolo – lasciare il campo
vuoto dat o che ha una funzione diversa:
Inserire un commento nel campo Title. Non inserire
nulla nel campo Label. Questo campo ha un’altra funzione e non deve per ora essere compilato.
햳 Fare click su OK per visualizzare lo header del segmento sul lato sinistro dello schermo:
Notare che il titolo può necessitare di una pre formattazione (riempimento con spazi), in funzione
della risoluzione impostata per lo schermo, per essere letto correttamente, dato che la funzione di a
capo automatico interviene per utilizzare lo spazio orizzontale disponibile (22 caratteri).
Commenti segmento
I commenti consentono l'inserimento di testo libero dovunque nella zona del segmento a contatti.
Questo risulta fondamentale per fornire una descrizione del funzionamento del programma.
햲 Per creare un commento, premere il pulsante 'Comment Button'
sulla barra strumenti.
햳 Il cursore del mouse diventa
, fare click con il pulsante sinistro del mouse dove si desidera
inserire il commento e digitare il testo desiderato, poi premere:
4 - 34
MITSUBISHI ELECTRIC
Realizzazione di un progetto
Programma applicativo
Continuare completando la documentazione del programma come segue:
Spostare la posizione di un commento
Con il cursore in 'modo selezione' è possibile afferrare e spostare i commenti all'interno dell'area del
segmento. Per questo, fare click sul lato sinistro dell'area di dialogo del commento e mantenere premuto il pulsante. Trascinare il commento dovunque sullo schermo e rilasciare il pulsante del mouse.
Cancellazione di un commento
Fare click sul commento per evidenziarlo, poi premere il tasto <Delete> sulla tastiera.
Taglia / Copia di un commento
La duplicazione di commenti si ottiene facendo click sul lato sinistro del commento sorgente per evidenziarlo. Usare la procedura standard taglia/copia di Windows e fare nuovamente click con il mouse
per impostare la posizione di destinazione del commento in un segmento diverso.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
4 - 35
Programma applicativo
4.2.8
Realizzazione di un progetto
Controllo e compilazione del codice del progetto
햲 Quando lo schema a contatti è terminato ed il task è stato inserito nel gruppo dei Task, premere
nuovamente il pulsante "Check"
sulla barra strumenti per controllare la presenza di errori
nel programma; deve comparire il seguente dialogo:
햳 Fare click sul pulsante 'Build'
o 'Rebuild All'
della barra strumenti e, se tutto è in ordine,
compare il seguente messaggio del compilatore:
햴 Fare click su Close per uscire da questa finestra.
4 - 36
MITSUBISHI ELECTRIC
Realizzazione di un progetto
4.2.9
Programma applicativo
Illustrazione: Modo inserimento contatti guidato
Oltre ai metodi liberi di inserimento dei contatti, GX-IEC Developer dalla versione 6 in poi offre il
metodo Guided Ladder Entry (inserimento contatti guidato) che può essere utilizzato come aiuto
nell'inserimento di contatti. Questo metodo di inserimento può essere utile per coloro che vogliono
passare a GX IEC Developer, avendo una precedente familiarità con il pacchetto MEDOC di Mitsubishi
e con GX Developer.
햲 Attivare il modo
premendo il pulsante
Nell'area di editing compare la matrice seguente:
sulla barra strumenti.
햳 Usare i pulsanti seguenti sulla barra strumenti per selezionare i simboli a contatti. Per selezionare il simbolo appropriato può essere utilizzato il numero corrispondente della tastiera, eliminando così la necessità di usare il mouse:
햴 Selezionare il simbolo "1", contatto 'normalmente aperto' per visualizzare come segue:
Si può continuare l'inserimento nel programma usando il tasto "F2" della tastiera oppure facendo click
sul pulsante
precedenza.
della barra strumenti per richiamare la finestra di selezione delle variabili descritta in
Manuale di istruzione GX IEC Developer
4 - 37
Procedure di download del progetto
Realizzazione di un progetto
4.3
Procedure di download del progetto
4.3.7
Collegamento con dispositivi periferici
Le note seguenti descrivono come è possibile eseguire il download del progetto in un PLC della serie
FX. Per collegare un controllore della famiglia FX ed un PC, si deve utilizzare il convertitore SC 09 per
convertire i segnali seriali di modo comune RS232 di trasmissione e ricezione del computer nei segnali
differenziali RS 422 richiesti dal PLC.
Cavo SC09
4.3.8
Configurazione della porta di comunicazione
Prima di scaricare il progetto per la prima volta nella CPU del PLC, si devono configurare le impostazioni di comunicazione e download.
햲 Dal menu Online, selezionare Transfer Setup e poi Ports:
Viene visualizzata la finestra Connection Setup (configurazione collegamento) mostrata nella pagina
seguente.
4 - 38
MITSUBISHI ELECTRIC
Realizzazione di un progetto
Procedure di download del progetto
햳 Fare doppio click con il mouse sul pulsante
giallo PC side I/F – Serial facendo comparire
la seguente finestra di dialogo:
햴 Selezionare RS232C come mostrato sopra e fare click su OK.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
4 - 39
Procedure di download del progetto
Realizzazione di un progetto
햵 Fare click sul pulsante Connection Test per controllare che la comunicazione PC-PLC sia
corretta:
Questo messaggio compare quando i due dispositivi possono scambiare dati.
햶 Fare click su OK per chiudere il messaggio.
Se viene visualizzato un messaggio di errore, controllare i collegamenti e le impostazioni con il PLC.
4 - 40
MITSUBISHI ELECTRIC
Realizzazione di un progetto
Procedure di download del progetto
Percorso configurazione connessione
햲 Per ottenere una rappresentazione grafica del percorso della connessione, selezionare il pulsante System image.
햳 Fare click su OK per chiudere la finestra di dialogo.
NOTA
Quando si usa una porta seriale standard RS232 per comunicare con il PLC, se la porta COM selezionata è già collegata con un altro dispositivo, ad esempio un mouse, occorre selezionare un'altra porta seriale libera.
햴 Selezionare OK per chiudere la finestra System image e tornare alla finestra Connection setup.
Fare poi click sul pulsante OK per chiudere la finestra Connection Setup. Se si abbandona la
finestra Connection Setup tramite il pulsante Close, le impostazioni non vengono salvate.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
4 - 41
Procedure di download del progetto
4.3.9
Realizzazione di un progetto
Download del progetto
햲 Una volta completata la procedura di configurazione, fare click sull'icona "Download Project"
icon sulla barra strumenti.
Configurazione trasferimento
햳 Fare click sul pulsante Configure per impostare i "Parametri di trasferimento" per il progetto.
햳 Fare click su PLC-Parameter and Program.
햴 Fare click su OK per confermare la selezione.
4 - 42
MITSUBISHI ELECTRIC
Realizzazione di un progetto
Procedure di download del progetto
햵 Per inviare il progetto al PLC, fare click sul pulsante OK per eseguire il trasferimento.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
4 - 43
Monitoraggio del progetto
4.4
Realizzazione di un progetto
Monitoraggio del progetto
Quando sia possibile seguire il programma in esecuzione nel PLC, diventa più facile testarlo ed ottimizzarlo, ma anche trovare gli errori. GX IEC Developer offre molte possibilità per visualizzare lo status
di programmi ed operandi.
In modo Monitor sono visualizzati in più nel programma gli stati degli operandi. Il PLC deve essere
acceso (RUN) e collegato all’unità di programmazione e non devono essere presenti errori.
Visualizzare il corpo del programma a contatti MAIN.
Fare click sull'icona del modo monitor
schema:
NOTA
4 - 44
sulla barra strumenti e osservare la visualizzazione dello
In funzione degli attributi di colore impostati, le variabili monitorate vengono visualizzate con un
contorno colorato (default: giallo). I valori delle variabili analogiche vengono visualizzate in
modo appropriato nei segmenti monitorati.
MITSUBISHI ELECTRIC
Realizzazione di un progetto
4.4.7
Monitoraggio del progetto
Monitoraggio con finestre multiple
Per monitorare contemporaneamente entrambi i POU del progetto, aprire entrambi i corpi dei POU
e selezionare Tile Horizontally dal menu Window.
NOTA
Importante: Notare che quando si entra inizialmente in modo monitor con
, viene monitorata solo la finestra con il focus. Questo serve ad evitare traffico di comunicazione non necessario,
provocato dalle altre finestre che sono aperte ma non necessariamente visibili (ad es. aperte, ma
in secondo piano).
Per iniziare il monitoraggio del contenuto delle altre finestre, fare click all'interno della finestra e selezionare Start Monitoring dal menu Online:
NOTA
A causadello handshake dellacomunicazione seriale, può essere necessario attendere alcuni secondi perché le informazioni di monitoraggio vengano registrate fra GX IEC Developer ed il PLC.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
4 - 45
Monitoraggio del progetto
Realizzazione di un progetto
La velocità di interrogazione da GX IEC Developer al PLC può essere aumentata regolando i parametri
seguenti dal menu Extras/Options e selezionando Monitor Mode; modificare l'impostazione della
velocità di interrogazione:
4 - 46
MITSUBISHI ELECTRIC
Realizzazione di un progetto
4.4.8
Monitoraggio del progetto
Regolazione della visibilità del monitor
Per regolare la visibilità in modo monitor, selezionare 'Extras/Options/Monitor Indication' per abilitare la comparsa di un messaggio lampeggiante nella posizione scelta. La frequenza di lampeggio
della scritta "Monitoring" può essere scelta dall'utente.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
4 - 47
Lista riferimenti incrociati
4.5
Realizzazione di un progetto
Lista riferimenti incrociati
Per generare una lista riferimenti incrociati:
햲 Aprire il menu Extras/Options e selezionare Cross Reference.
햳 Contrassegnare entrambe le caselle di scelta e ricompilare il progetto.
햴 Selezionare poi Make Cross Reference dal menu
Project per generare la lista.
4 - 48
MITSUBISHI ELECTRIC
Realizzazione di un progetto
Lista riferimenti incrociati
햵 Aprire il browser, sia dal menu Project, o tramite
l'icona della barra strumenti
.
햶 Fare click su Search per visualizzare l’intera lista.
Utilizzando le caselle di selezione dei criteri di ricerca, è possibile ricercare variabili specifiche, ecc. Sul
lato destro della finestra vengono quindi mostrati i dettagli specifici della voce evidenziata.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
4 - 49
Lista riferimenti incrociati
Realizzazione di un progetto
Il pulsante Show in Editor apre lo header dell'elemento di destra della lista selezionato, ad esempio:
Oppure
Oggetto evidenziato
La lista dei riferimenti incrociati può essere stampata, usando la funzione di stampa di GX IEC Developer.
4 - 50
MITSUBISHI ELECTRIC
Realizzazione di un progetto
4.6
Diagnostica PLC
Diagnostica PLC
In GX IEC Developer sono disponibili diverse funzioni diagnostiche. Le funzioni nel menu Debug consentono di eseguire una accurata ricerca guasti e analisi degli errori dell'applicazione.
Fare click su PLC Diagnostics per aprire la finestra
mostrata di seguito.
Messaggio di errore con testo in chiaro
I registri dei dati di errore del PLC sono visualizzati con testo in chiaro e rispettivi testi di guida.
Gli errori hardware più importanti, come "Fuse blown" (fusibile bruciato) vengono visualizzati in una
finestra e valutati.
Si possono definire errori utente. Questi errori utente vengono memorizzati in un file di testo definito
dall'utente (USER_ERR.TXT) e consentono una rapida correzione degli errori. Gli ultimi otto errori
utente vengono memorizzati in un registro FIFO e possono essere rimossi solo quando non sono più
presenti.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
4 - 51
Documentazione del progetto
4.7
Realizzazione di un progetto
Documentazione del progetto
La documentazione di progetto può essere impostata usando la funzione Print Option del menu Project:
È quindi possibile visualizzare la finestra di dialogo "Change Configuration" (modifica configurazione). Qui è possibile trovare precedenti profili di progetto, oppure lavorare con il profilo di default.
Selezionare Project Tree per tutti gli elementi, oppure Selected Items per voci evidenziate specifiche,
e aprire Properties:
4 - 52
MITSUBISHI ELECTRIC
Realizzazione di un progetto
Documentazione del progetto
La cartella Document Configuration viene mostrata di seguito. Selezionare le schede necessarie per
configurare il documento. In questo esempio, viene stampato solo COUNTER_FB_CE, selezionato tramite l'opzione Selected Items:
Si possono assegnare logo definiti dal cliente ed altre informazioni, nella scheda Cover Page per la
copertina e nella scheda Frame Logos per le altre pagine:
Manuale di istruzione GX IEC Developer
4 - 53
Documentazione del progetto
Realizzazione di un progetto
Si possono assegnare informazioni dettagliate per i piè di pagina sinistro e destro. I campi etichetta
nel dialogo Left Footer possono essere rinominati, facendo click sui pulsanti del nome, se necessario:
Impostazioni circa l'aspetto dei POU e delle specifiche generali di progetto sono disponibili nelle
schede POUs e General/Project Tree.
4 - 54
MITSUBISHI ELECTRIC
Realizzazione di un progetto
Documentazione del progetto
Impostazioni circa l'aspetto degli schemi SFC e per i riferimenti incrociati, sono disponibili nelle
schede SFC e Cross Reference:
Il profilo configurato può essere salvato, semplicemente assegnando un nome al campo Current
Profile e facendo click sul pulsante Save. Il profilo può poi essere richiamato in qualsiasi momento tramite la casella di scelta:
Manuale di istruzione GX IEC Developer
4 - 55
Documentazione del progetto
4 - 56
Realizzazione di un progetto
MITSUBISHI ELECTRIC
Esempio di programma
Sistema d’allarme
5
Esempio di programma
5.1
Sistema d’allarme
Con un PLC Mitsubishi si può realizzare in modo rapido e semplice un sistema di allarme, che dispone
di più loop di segnalazione e presenta funzioni di inserzione ed esclusione ritardate.
Questo sistema di allarme permette le seguenti funzioni:
쎲 Possibilità di collegamento di diversi circuiti di segnalazione
쎲 Il sistema viene innescato solo dopo un tempo di ritardo. Così si ha il tempo necessario per
uscire di casa. In questo tempo viene indicato se i circuiti di segnalazione sono chiusi.
쎲 Un allarme scatta solo dopo un tempo d’attesa, che permette di disinnescare il sistema dopo il
rientro in casa.
쎲 Il segnale acustico di allarme viene emesso per una durata di 30 s. Il segnale luminoso resta
invece acceso fino al disinnesco del sistema. Inoltre viene visualizzato quale circuito di segnalazione ha fatto scattare l’allarme.
Uso e funzionamento del sistema di allarme
–
Con l’interruttore a chiave il sistema viene innescato con un tempo di ritardo di 20 s.
–
In caso di interruzione di un circuito di segnalazione, dopo un ulteriore tempo di attesa di 10 s,
vengono attivate la sirena e la luce di allarme.
–
L’allarme di spegne disinserendo l’interruttore a chiave.
Assegnazione degli ingressi ed uscite utilizzati
La tabella seguente contiene una panoramica dell’assegnazione degli ingressi ed uscite nonché dei
flag e timer. Mentre attraverso gli ingressi vengono rilevati gli stati di allarme, l’emissione dell’allarme
acustico e visivo avviene mediante segnalatori, che sono collegati alle uscite. Per mezzo dei timer si
possono ritardare l’innesco dell’allarme e l’emissione dell’allarme.
Funzione
Ingressi
Uscite
Timer
Indirizzo
Impianto „innescato“
X1
Circuito di segnalazione 1
X2
Circuito di segnalazione 2
X3
Circuito di segnalazione 3
X4
Spia „Allarme innescato“
Y0
Allarme acustico (sirena)
Y1
Allarme ottico (lampeggiatore)
Y2
Spia circuito di segnalazione 1
Y3
Spia circuito di segnalazione 2
Y4
Nota
Contatto di chiusura (interruttore a chiave)
Contatti normalmente chiusi (un allarme scatta se l’ingresso
ha lo stato di segnale „0“.)
La funzione delle uscite è soddisfatta, se l’uscita corrispondente viene attivata. Se ad esempio si attiva Y1 ,viene
emesso un segnale acustico.
Spia circuito di segnalazione 3
Y5
Ritardo all’innesco
T0
Tempo: 20 secondi
Ritardo scatto allarme
T1
Tempo: 10 secondi
Tempo per inserimento sirena
T2
Tempo: 30 secondi
Manuale di istruzione GX IEC Developer
5-1
Sistema d’allarme
5.1.1
Esempio di programma
Metodo
햲 Creare un nuovo progetto denominato "Alarm_System".
햳 Inserire i dati seguenti nella lista variabili globali:
햴 Creare un nuovo POU di Classe PRG (programma) e linguaggio Ladder Diagram (schema a contatti).
햵 Inserire il codice seguente nel POU.
Continua alla pagina seguente
5-2
MITSUBISHI ELECTRIC
Esempio di programma
Sistema d’allarme
Lo header risultante del POU "Main_PRG_LD" deve corrispondere al seguente:
Manuale di istruzione GX IEC Developer
5-3
Sistema d’allarme
5.1.2
Esempio di programma
Passi per testare il programma di esempio “Alarm_System“
햲 Programmare e commentare il programma di esempio. Controllare il programma per mezzo
della funzione nella barra degli strumenti. Fatelo poi convertire dal GX IEC Developer nel codice
di macchina e salvatelo.
햳 Trasmettete il progetto al PLC della famiglia MELSEC FX.
햴 Attivate la modalità monitor, per osservare il funzionamento del programma.
햵 Controllate il funzionamento del sistema di allarme servendovi della descrizione di funzionamento e della lista di assegnazione I/O all’inizio di questo capitolo.
5-4
MITSUBISHI ELECTRIC
Funzioni e blocchi funzionali
6
Funzioni
Funzioni e blocchi funzionali
La tabella seguente mostra un confronto fra 'Blocchi funzionali' e 'Funzioni':
6.1
Caratteristica
Blocchi funzionali
Funzione
Memorizzazione di variabili interne
Memoria
Nessuna memorizzazione
Instanziamento
Necessario
Non necessario
Uscite
Nessuna, una o più uscite
1 uscita
Esecuzione ripetuta con identici valori in
ingresso
Non dà sempre lo stesso valore in uscita
Dà sempre lo stesso valore in uscita
Funzioni
쎲 Le funzioni fanno parte del set di istruzioni.
쎲 Le funzioni sono sottoprogrammi, che possono essere chiamati più volte nel programma come
un’istruzione di programmazione.
쎲 Le funzioni sono incluse nelle librerie standard e del costruttore; ad es. TIMER_M è una funzione,
come pure MOV_M dal set di istruzioni Mitsubishi nella Libreria costruttori.
쎲 Funzioni definite dall'utente possono essere create facilmente partendo da parti collaudate del
programma.
Ciò significa che è possibile creare funzioni ad es. per calcoli di sistema o processo e memorizzarle in librerie per essere riutilizzate quando necessario, con dichiarazioni di variabili diverse.
È la stessa modalità di utilizzo ed es. dell'istruzione MOV, ma con il vantaggio di essere specifiche per l'utente.
La maggior parte dei programmi di controllo incorporano una qualche forma di calcolo matematico,
ad es. per il condizionamento dei segnali analogici, la visualizzazione di unità ingegneristiche, ecc.
Questi calcoli vengono frequentemente riutilizzati nella struttura del programma.
Per mezzo delle funzioni definite dall'utente, è possibile ridurre drasticamente il tempo di progettazione del programma.
6.1.1
Esempio: Creazione di una funzione
Obbiettivo:
Implementare una funzione per convertire i gradi Fahrenheit in gradi Centigradi.
La formula è:
Centigrade =
(Fahrenheit - 32) ´ 5
9
La funzione verrà chiamata "Centigrade", mentre la variabile d'ingresso si chiamerà "Fahrenheit".
Manuale di istruzione GX IEC Developer
6-1
Funzioni
Funzioni e blocchi funzionali
햲 Selezionare un nuovo POU e denominarlo "CENTIGRADE".
Questa volta fare click sull'opzione "FUN" invece di
"PRG". Selezionare Function Block Diagram come
editor. Il tipo di risultato di FUN deve essere lasciato
come INT (tipo intero).
"CENTIGRADE" appare ora quindi nell'albero dei POU:
햳 Fare doppio click sull'icona del corpo FBD per aprire lo schema del corpo:
6-2
MITSUBISHI ELECTRIC
Funzioni e blocchi funzionali
Funzioni
Scelta della funzione:
햲 Selezionare l'icona del blocco funzionale
dall'elenco operatori:
dalla barra strumenti e selezionare SUB
햳 Posizionarla sullo schermo tramite Apply o facendo doppio click sull'oggetto di selezione:
햴 Ripetere questo processo in modo da visualizzare quanto segue:
Manuale di istruzione GX IEC Developer
6-3
Funzioni
Funzioni e blocchi funzionali
Dichiarazione delle variabili
Sono disponibili diversi metodi per la dichiarazione delle variabili. La procedura che segue mostra
come è possibile dichiarare variabili dal corpo della FBD:
햲 Inserire le variabili di ingresso e uscita facendo click con il pulsante destro del mouse nell'area di
lavoro. Dal menu a comparsa, selezionare e posizionare le etichette delle variabili di ingresso e
uscita nella FBD, come mostrato di seguito:
In alternativa, fare click sul pulsante della barra strumenti
.
햳 Dichiarare la variabile "Fahrenheit" semplicemente
digitandola nell'area della variabile:
Non essendo ancora registrato nello header (lista variabili locali LVL) il nome di questa variabile, compare un dialogo di scelta tra variabile globale o variabile locale.
햴 Fare click su Define Local.
햵 Compilare le proprietà della variabile, cioè: Classe: VAR_INPUT, tipo: INT, come mostrato di
seguito:
6-4
MITSUBISHI ELECTRIC
Funzioni e blocchi funzionali
NOTE
Funzioni
La classe VAR_INPUT è necessaria, dato che la variabile consente di introdurre valori nella funzione quando è collegata come parte di un programma. In questo modo si ottiene un punto di
collegamento di ingresso sulla sinistra del simbolo della funzione.
Notare anche che la variabile CENTIGRADE viene mostrata automaticamente. Questo è dovuto al
fatto che il "nome della variabile di uscita" deve essere lo stesso del "nome della funzione".
햶 Facendo click su 'Define' la variabile viene scritta nello header della funzione 'CENTIGRADE'.
È possibile controllare l'inserimento aprendo lo header.
Dichiarazione delle costanti
햲 Dichiarare la costante "32", semplicemente digitando il numero nella casella della variabile:
햳 Completare il circuito della funzione CENTIGRADE come segue:
Consiglio: Quando si inserisce la variabile CENTIGRADE, non
è necessario digitarla, ma è sufficiente fare click con il pulsante
destro sulla casella della variabile (o premere F2).
Nella finestra Variable Selection, fare doppio click su CENTIGRADE o fare click per selezionare e premere Apply.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
Click con
il tasto destro
6-5
Funzioni
Funzioni e blocchi funzionali
CENTIGRADE viene posta automaticamente nell'elenco variabili dello header, dato che corrisponde al
nome della funzione, e deve essere anche specificata come argomento di uscita.
Volendo, è possibile controllare lo header della funzione 'CENTIGRADE', che dovrebbe apparire come
segue:
NOTA
Come metodo alternativo, la variabile "Fahrenheit" può essere inserita direttamente nello header
(come mostrato sopra) e selezionata (F2 o click con il destro sulla casella della variabile) nel punto
d'ingresso del corpo.
Controllo di integrità del circuito
햲 Controllare il circuito; non dovrebbero comparire errori o attenzioni!
Fare click qui,
per testare
il programma.
햳 Chiudere tutte le finestre di lavoro ed eventuali dialoghi aperti.
6-6
MITSUBISHI ELECTRIC
Funzioni e blocchi funzionali
Funzioni
햲 Creare un nuovo POU chiamato "Process" di classe "PRG" con linguaggio Function Block Diagram "FBD":
햳 Aprire (doppio click) il corpo a contatti del POU "Process" nel
gruppo di POU del progetto.
Inserimento di una funzione utente
햲 Fare nuovamente click sull'icona del blocco funzionale
, selezionando questa volta
Functions e selezionando la Project Library. Notare che la nuova funzione "Centigrade"
appena creata compare ora nell'elenco degli operatori:
햳 Selezionare CENTIGRADE e fare click su 'Apply'.
NOTA
Eventualmente, è possibile minimizzare la finestra di dialogo Function Block selection dopo la
premuta di Apply attivando la casella di scelta come sopra mostrato.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
6-7
Funzioni
Funzioni e blocchi funzionali
Compare la visualizzazione seguente:
Assegnazione delle variabili globali
Una volta inserita la funzione nello schema, è possibile assegnarle delle variabili.
햲 Assegnare i nomi delle variabili nell'elenco delle variabili globali, come mostrato:
Il corpo del POU "Process" dovrebbe mostrare:
햳 Creare un nuovo task nel
denominato "Main".
햴 Collegare il POU "Process" con il task "Main":
6-8
MITSUBISHI ELECTRIC
Funzioni e blocchi funzionali
Funzioni
Compilazione del programma
Compilare il programma usando la funzione Rebuild All della barra strumenti:
Fare click qui, per compilare
il programma.
Dopo la compilazione si deve visualizzare quanto segue:
In caso di errori, fare click sul dettaglio dell'errore per risolvere i problemi.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
6-9
Funzioni
Funzioni e blocchi funzionali
Monitoraggio del programma
햲 Trasferire il progetto nel PLC e controllare questo segmento usando il pulsante Monitor
della barra strumenti:
햳 Usando la funzione di forzatura variabili, inserire dei numeri nella variabile 'Deg_F', come
segue:
Fare doppio click sulla variabile d'ingresso ed inserire un valore nella finestra di dialogo Modify
variable value come mostrato:
Doppio click
Per riferimento, 100 gradi F = 37 gradi C (precisamente 37,7 gradi C)
6 - 10
MITSUBISHI ELECTRIC
Funzioni e blocchi funzionali
6.1.2
Funzioni
Elaborazione di numeri Real (virgola mobile)
La funzione CENTIGRADE esistente può attualmente processare solo valori con numeri interi a 16 bit
(da +32767 a -32768) che è il tipo di default del sistema usato per i numeri nella creazione di funzioni.
L'esempio che segue utilizza la funzione 'CENTIGRADE', modificandola per processare valori "REAL", in
virgola mobile*.
*
Valido solo su processori che supportano questa prestazione.
Duplicazione di una funzione
Fare una copia della funzione 'CENTIGRADE' rinominandola 'CENTIGRADE1' come segue:
햲 Fare click con il pulsante destro sull'icona CENTIGRADE nel gruppo POU del progetto e selezionare Copy.
햳 Fare click con il pulsante destro sull'icona del gruppo POU del progetto e selezionare Paste.
Il sistema genera automaticamente una copia duplicato di 'CENTIGRADE' rinominandola in
'CENTIGRADE1':
Manuale di istruzione GX IEC Developer
6 - 11
Funzioni
Funzioni e blocchi funzionali
Modifica del tipo di risultato di una funzione
햲 Fare click con il pulsante destro sulla nuova funzione 'CENTIGRADE1' e fare click su Properties.
Fare click
per selezionare.
햳 Nella finestra Function Information, impostare il tipo di risultato su REAL.
Il tipo viene ora visualizzato come REAL nella finestra di navigazione del progetto:
햴 Modificare lo header di CENTIGRADE1 in modo che il tipo della variabile "Fahrenheit" sia del tipo
'REAL':
6 - 12
MITSUBISHI ELECTRIC
Funzioni e blocchi funzionali
Funzioni
Modificare le costanti nel tipo 'REAL'
햲 Aprire il corpo di CENTIGRADE1 e modificare le costanti nel tipo virgola mobile (ad es. 32.0) ed il
nome della variabile di uscita come segue:
NB: Ricordarsi di modificare CENTIGRADE in CENTIGRADE1.
Variabile d’uscita
햳 Chiudere gli editor e salvare tutte le modifiche.
햲 Nell'editor GVL, creare due nuove variabili come segue:
햳 Aprire il corpo del POU "Process" e inserirvi la funzione CENTIGRADE1 come mostrato di
seguito:
NOTA
I numeri REAL usano due registri consecutivi (32 bit) e vengono memorizzati in un formato IEEE
portabile speciale, come nell'allocazione dell'esempio GVL precedente.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
6 - 13
Funzioni
Funzioni e blocchi funzionali
햴 Completare il POU "Process" come indicato di seguito:
햵 Salvare il progetto, chiudere tutte le finestre di dialogo e ricompilare il progetto.
햶 Trasferire il progetto nel PLC e controllare questa rete usando il pulsante Monitor
barra strumenti:
della
Modificare il valore della variabile d'ingresso "Deg_F_Real" ed osservare il risultato di uscita visualizzato sul display. Notare la precisione a 7 cifre della virgola mobile.
6 - 14
MITSUBISHI ELECTRIC
Funzioni e blocchi funzionali
6.2
Creazione di un blocco funzionale
Creazione di un blocco funzionale
Obbiettivo:
Costruire un blocco funzionale che agisca come avviatore stella/triangolo. Dichiarare le variabili
seguenti:
–
Pulsante di start:
START
–
Pulsante di stop:
STOP
–
Contatto di sovraccarico:
OVERLOAD
–
Tempo di commutazione:
TIMEBASE
–
Registro tempo:
TIME_COIL
–
Uscita contattore stella:
STAR_COIL
–
Uscita contattore triangolo:
DELTA_COIL
Nome del blocco funzionale
STAR_DELTA.
햲 Creare un nuovo progetto vuoto in GX-IEC Developer chiamato "Motor Control" senza nessun
POU.
햳 Creare un nuovo POU
denominato
"STAR_DELTA" di classe "Function Block" (FB) con
un linguaggio del corpo di tipo Ladder Diagram.
STAR_DELTA appare ora quindi nell'albero dei POU:
햴 Fare click una sola volta per aprire i rami header e corpo.
햵 Fare doppio click per aprire lo header.
Dichiarazione delle variabili locali
햲 Dichiarare le variabili come mostrato di seguito:
Manuale di istruzione GX IEC Developer
6 - 15
Creazione di un blocco funzionale
Funzioni e blocchi funzionali
햳 Controllare, salvare e poi chiudere la finestra dello header.
햴 Aprire il corpo e costruire i segmenti dello schema come mostrato di seguito:
햵 Controllare il corpo; non dovrebbero comparire errori o attenzioni!
6 - 16
MITSUBISHI ELECTRIC
Funzioni e blocchi funzionali
Creazione di un blocco funzionale
Creazione del nuovo POU di programma "MOTOR_CONTROL"
햲 Chiudere tutte le finestre di lavoro ed eventuali dialoghi aperti.
햳 Creare un nuovo POU "MOTOR_CONTROL" di classe
PRG e FBD (Function Block Diagram) come linguaggio
del corpo.
Creazione di un nuovo elenco variabili globali
Aprire il GVL ed inserire i seguenti dettagli di I/O:
Assegnazione di nomi di istanza
햲 Aprire il corpo di MOTOR_CONTROL e creare due segmenti. Posizionare una istanza del blocco
funzionale STAR_DELTA in ciascun segmento, come mostrato nella figura seguente:
Manuale di istruzione GX IEC Developer
6 - 17
Creazione di un blocco funzionale
Funzioni e blocchi funzionali
햳 Assegnare 'nomi di istanza' a entrambe le
istanze del blocco funzionale STAR_DELTA
digitando MCC1 e MCC2 nei nomi di istanza
sopra a ciascuna istanza della FB. Alla richiesta del sistema, fare click su Define Local.
햴 Creare le voci per i nomi di istanza per "MCC1" e "MCC2" nello header, come segue:
Una istanza è la copia del blocco funzionale per questo POU. Per questo esempio, digitare semplicemente MCC1 e MCC2. Notare che una volta inserite, le istanze sono elencate nella finestra di scelta
delle variabili come +MCC1 e +MCC2 di tipo: STAR_DELTA.
Le istanze devono essere dichiarate nello header del POU. Come si può vedere dalle figure precedenti,
i nomi di istanza vengono aggiunti allo stesso modo di qualsiasi altra variabile del corpo del POU.
6 - 18
MITSUBISHI ELECTRIC
Funzioni e blocchi funzionali
Creazione di un blocco funzionale
Assegnazione di variabili a un blocco funzionale
Completare ora il POU assegnando variabili ai blocchi funzionali come mostrato di seguito:
NOTE
Si devono usare indirizzi o dichiarazioni simboliche Mitsubishi. Tuttavia, se vengono utilizzati
indirizzi diretti Mitsubishi 'MELSEC', il programma non risponde più alle convenzioni IEC.
La variabile TRUE ha la stessa funzione di un flag, che è sempre settato (nelle unità di base PLC
della famiglia MELSEC FX questo corrisponde al flag speciale M8000.) L’indicazione di TRUE è tuttavia più semplice da comprendere e corrisponde inoltre alle norme IEC.
Il blocco funzionale (FB) STAR_DELTA può essere utilizzato più volte nel progetto usando nomi di
istanza diversi.
햲 Creare un nuovo task "MAIN" nel gruppo dei task:
Nuovo task
Manuale di istruzione GX IEC Developer
6 - 19
Creazione di un blocco funzionale
Funzioni e blocchi funzionali
햳 Fare doppio click sul task e collegare il POU "MOTOR_CONTROL" con il task "MAIN":
햴 Salvare il programma, chiudere tutte le finestre e i dialoghi.
Ricerca variabili inutilizzate
Usando la funzione Extras (r) Find unused Variables è possibile trovare e cancellare tutte le variabili globali e locali che
sono dichiarate ma non vengono utilizzate nel progetto.
Le variabili globali e locali inutilizzate vengono ricercate
nell'intero progetto, escluse le librerie utente.
NOTA
La ricerca di variabili inutilizzate può essere eseguita solo se il progetto è stato compilato e non è
più stato modificato. Altrimenti viene visualizzato un messaggio di avvertenza.
Ciascuna variabile inutilizzata
viene elencata sotto al contenitore della sua dichiarazione:
l'elenco delle variabili globali
per le variabili globali, oppure il
POU corrispondente per le
variabili locali. Vengono elencati solo i contenitori dove
esistono variabili inutilizzate.
Ad esempio, se non esistono
variabili globali, il contenitore
Global Variable List (elenco
variabili globali) non viene
mostrato. I nomi dei contenitori
sono in grassetto e sono ad un
livello superiore rispetto alle
voci contenute.
6 - 20
MITSUBISHI ELECTRIC
Funzioni e blocchi funzionali
Creazione di un blocco funzionale
Questo può portare ad una considerevole riduzione della dimensione del codice sorgente. Questo è particolarmente importante
se è stata selezionata l'opzione per inviare tutto il codice Symbolic (sorgente) al PLC durante il download:
Compilare normalmente il programma, usando il pulsante "Rebuild All"
Aprire il POU MOTOR_CONTROL POU e controllare
Manuale di istruzione GX IEC Developer
della barra strumenti:
il corretto funzionamento del programma.
6 - 21
Creazione di un blocco funzionale
6 - 22
Funzioni e blocchi funzionali
MITSUBISHI ELECTRIC
Creazione di un blocco funzionale
6.3
Opzioni di esecuzione dei blocchi funzionali
Opzioni di esecuzione dei blocchi funzionali
I blocchi funzionali possono essere eseguiti in modi diversi:
쎲 Esecuzione di macrocodice
쎲 Esecuzione MC - MCR
쎲 Usare con EN/ENO
Il modo di esecuzione viene selezionato nella casella di dialogo Function Information:
Opzioni
d’esecuzione
per blocchi
funzionali (FB)
Come impostare le opzioni di esecuzione:
햲 Selezionare il blocco funzionale nella finestra di navigazione del progetto.
햳 Visualizzare la finestra di dialogo delle informazioni della funzione facendo click con il pulsante
.
destro e selezionare
햴 Attivare la casella di controllo. L'opzione MC-MCR può essere attivata solo se anche le altre due
opzioni sono già state attivate.
Questo non comporta variazioni alla istanziazione ed alla programmazione di istanze nei diversi linguaggi di programmazione.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
6 - 23
Opzioni di esecuzione dei blocchi funzionali
6.3.1
Creazione di un blocco funzionale
Esecuzione di macrocodice
쎲
Esecuzione standard: Il blocco funzionale è richiamato tramite una etichetta di sistema.
쎲
Esecuzione macrocodice: Il blocco funzionale viene espanso internamente.
Vantaggi di un blocco funzionale con macrocodice
6.3.2
Con macrocodice
Senza macrocodice (esecuzione standard)
Per eseguire un'istanza di un blocco funzionale non si
richiedono etichette interne di sistema.
Di conseguenza, il numero dei blocchi funzionali utilizzabili è limitato solo dalla capacità di memoria del PLC,
in quanto i blocchi funzionali sono indipendenti dalle
etichette di sistema.
Per ogni istanza si fa uso di etichette di sistema (pointer).
Di conseguenza, essendo le etichette di sistema disponibili in
numero limitato (FX:128; A:256; Q: 1024), in teoria è possibile
utilizzare solo un numero limitato di blocchi funzione. Questo
numero si riduce ulteriormente nella pratica, perché anche altri
processi interni richiedono etichette di sistema.
Esecuzione del blocco funzionale orientata all'utente.
Attuazione del costrutto di blocco funzionale a norma
IEC61131-3.
Nessuna restrizione alla gestione di timer e bobine
entro il blocco funzionale.
Restrizioni alla gestione di timer e bobine entro un blocco funzionale (subroutine).
Enable / EnableOutput (EN/ENO)
쎲 L'ingresso EN rende la funzione (o FB, vedi oltre) condizionale (commutazione On/Off )
쎲 L'uscita ENO riflette lo stato dell'ingresso EN.
쎲 In uno stesso segmento si possono utilizzare solo funzioni con o senza EN, non è possibile
miscelare i due tipi.
쎲 La catena EN/ENO deve avere tutte le sue precondizioni specificate all'inizio:
Esempio: FBD (linguaggio
dei diagrammi a blocchi
funzionali)
oppure
o
Definizioni per le funzioni
쎲 Tutti i dispositivi con suffisso "_E" hanno collegamenti EN / ENO, altrimenti non li hanno.
쎲 Tutti i dispositivi con suffisso "_M" sono istruzioni del costruttore, cioè in questo caso relative al
set di istruzioni Mitsubishi.
6 - 24
MITSUBISHI ELECTRIC
Creazione di un blocco funzionale
Opzioni di esecuzione dei blocchi funzionali
Esercizio (funzionamento condizionato)
Modificare il blocco funzionale STAR_DELTA per inserire un collegamento EN/ENO di ingresso/uscita.
Pilotare l'ingresso EN (abilitazione) con il contatto esterno MELSEC XO7:
Manuale di istruzione GX IEC Developer
6 - 25
Opzioni di esecuzione dei blocchi funzionali
6 - 26
Creazione di un blocco funzionale
MITSUBISHI ELECTRIC
Funzioni di monitoraggio avanzate
7
Monitoraggio dati tabellare
Funzioni di monitoraggio avanzate
Gli schemi che seguono hanno solo uno scopo illustrativo; usare il progetto STAR_DELTA ed i relativi
dispositivi con le procedure seguenti.
7.1
Monitoraggio dati tabellare
Compare la tabella seguente:
햲 Con il modo Monitor attivo, selezionare Entry Data Monitor dal
menu Online:
Manuale di istruzione GX IEC Developer
7-1
Monitoraggio dati tabellare
Funzioni di monitoraggio avanzate
Si visualizza così la seguente tabella:
햳 Fare click sulla colonna di sinistra dell'indirizzo Mitsubishi e digitare il dispositivo desiderato;
qualsiasi nome di identificatore viene mostrato automaticamente insieme al suo valore attuale.
La larghezza delle colonne può essere modificata. Spostare il cursore sulla testata della tabella,
sul bordo sinistro della colonna che si vuole ridimensionare. Premere poi il pulsante sinistro del
mouse e spostare il bordo verso sinistra o verso destra. Rilasciare il pulsante del mouse una volta
raggiunta la dimensione desiderata.
7-2
MITSUBISHI ELECTRIC
Funzioni di monitoraggio avanzate
7.1.1
Monitoraggio dati tabellare
Personalizzazione del monitoraggio dati tabellare (EDM)
햲 Fare click con il pulsante destro del mouse, per visualizzare la finestra seguente.
Selezionare Setup.
La finestra di dialogo Setup consente
all’utente di configurare l’EDM. Facendo
click con il pulsante destro del mouse si
visualizza la finestra di configurazione.
In questa procedura, alla tabella EDM si
aggiungeranno colonne per IEC Address e
Hex Value Monitor.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
7-3
Monitoraggio dati tabellare
Funzioni di monitoraggio avanzate
햳 Evidenziare o cliccare con il tasto destro
sul campo Name e selezionare Insert
Row come indicato.
Viene così aggiunta una nuova riga vuota
sopra la riga Name.
7-4
MITSUBISHI ELECTRIC
Funzioni di monitoraggio avanzate
Monitoraggio dati tabellare
햴 Fare doppio click nel campo vuoto
oppure premere F2 e selezionare
Address (IEC) dalla lista, come indicato.
Si apre la lista dei campi, da cui si può scegliere cosa si vuole visualizzare. Selezionare Address (IEC) e poi fare click su OK.
햵 Fare click su OK: la voce sarà aggiunta al
layout EDM. Aggiungere Value (hex)
nella pos. 5 della tabella.
햶 Fare click per chiudere la finestra di configurazione ed osservare l'aspetto modificato dello
EDM.
In questo modo è possibile utilizzare la tabella EDM per visualizzare dati diversi in una stessa tabella.
Provare ad aggiustare la larghezza delle colonne e ad usare la funzione di zoom del menu View per
visualizzare la tabella completa. La dimensione del display dipende largamente dalla risoluzione dello
schermo impostata sul computer che si usa.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
7-5
Monitoraggio dati tabellare
Funzioni di monitoraggio avanzate
Tramite la tabella EDM è possibile introdurre valori in qualsiasi oggetto visualizzato, ad es. è possibile
modificare il contenuto di D100, inserendo un valore nel campo relativo.
NOTA
Ricordare che il comportamento della funzione monitor dipende dal codice eseguito nel PLC; se il
codice PLC scrive una costante allo stesso indirizzo, il valore introdotto viene sovrascritto dal programma. Questa situazione è un questo caso prevalente, dato che i valori di D0 e D1 sono scritti
continuamente dal codice del PLC.
In quest’esempio vengono ciclicamente modificati dal programma i contenuti dei registri dati D0 e D1.
Impostazioni di configurazione
쎲 Non cercare variabili nella GVL
Inserendo un indirizzo Mitsubishi nell’Entry Data Monitor (ad es. M0), il sistema ricerca automaticamente nella lista delle variabili locali un identificatore per questo operando. In caso di
estesi progetti, ci potrebbe volere del tempo. Questa ricerca automatica non viene eseguita, se
è abilitata l’opzione Don’t Search Variables in GVL (Non cercare variabili nella GVL).
쎲 Monitora solo oggetti visibili in finestra
Per default sono monitorati tutti gli elementi dell’Entry Data Monitor, anche se al momento
non sono visualizzati. Con l’opzione Monitor only Visible Objects in Window (Monitora solo oggetti visibili in finestra) è possibile ridurre i tempi di risposta.
7-6
MITSUBISHI ELECTRIC
Funzioni di monitoraggio avanzate
7.1.2
Monitoraggio dati tabellare
Commutazione di variabili booleane
È possibile modificare gli stati di dispositivi a bit (dati tipo BOOL) direttamente nell’Entry Data Monitor, per testare e fare il debug del programma. Ad esempio, se nel sistema controllato c’è bisogno di
un segnale d’ingresso di un interruttore per avviare un processo, si può impostare quest’ingresso
nell’EDM e poi seguire l’andamento successivo del programma.
Se gli ingressi fisici del PLC non sono attivi, è possibile commutare ON e OFF l'immagine degli ingressi
nella CPU, facendo doppio click sul campo valore per l'indirizzo booleano desiderato, come indicato:
0 ® 1 ® 0 ® 1...
Fare doppio click per modificare gli I/O.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
7-7
Monitoraggio header
7.2
Funzioni di monitoraggio avanzate
Monitoraggio header
Un'altra funzione disponibile in modo Monitor e con il
corpo del POU evidenziato, è la funzione Monitor Header del menu Online. La funzione è anche disponibile
dalla barra strumenti Online.
Tutti gli elementi degli identificatori header del POU evidenziato vengono ora visualizzati e monitorati:
Notare che le variabili booleane nella EDM vengono mostrate evidenziate durante l'attività del monitor.
7-8
MITSUBISHI ELECTRIC
Funzioni di monitoraggio avanzate
7.3
Caratteristiche essenziali del modo monitor
Caratteristiche essenziali del modo monitor
È possibile monitorare contemporaneamente più finestre, aprendole separatamente ed usando la
funzione 'Disponi orizzontalmente' del menu Window. È importante ricordare che all'ingresso nel
modo monitor,
viene monitorata solo la finestra visualizzata.
È possibile monitorare altre finestre inserendole nella
visualizzazione del target e facendo click singolarmente
sulla selezione Start Monitoring (Ctrl+F8) del menu
Online:
NOTA
Questo metodo di inizializzazione del monitor serve ad evitare il monitoraggio contemporaneo
di tutte le finestre anche se sono solo aperte, ma non visualizzate. Questo può avere l'effetto di
incrementare significativamente il traffico di comunicazione tra PLC e computer. Il traffico di
comunicazione può portare a tempi di risposta molto lenti nelle visualizzazioni di GX IEC Developer, in particolare sui PLC della serie FX.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
7-9
Caratteristiche essenziali del modo monitor
Funzioni di monitoraggio avanzate
Monitoraggio simultaneo di header e corpo
Di seguito viene mostrato un esempio di monitoraggio simultaneo di un POU e del suo header:
7 - 10
MITSUBISHI ELECTRIC
Funzioni di monitoraggio avanzate
7.4
Display di gruppi a bit
Display di gruppi a bit
Per abbracciare più dispositivi a bit consecutivi con una istruzione, si indica l’indirizzo del primo
dispositivo a bit unito ad un fattore "K", che indica il numero di dispositivi. Questo fattore "K" specifica
il numero di dispositivi in blocchi di 4. K1 = 4 dispositivi, K2 = 8 dispositivi, K3 = 12 dispositivi, ecc.
Il dato "K2M0", per esempio, definisce otto marker, da M0 a M7. Sono possibili fattori da K1 (4 dispositivi) a K8 (32 dispositivi).
Questi gruppi a bit sono visualizzabili anche nell’Entry Data Monitor. Nell’esempio che segue, con
K1X0 si indicano gli stati degli ingressi X0–X3.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
7 - 11
Modifica di valori di variabili dal corpo del POU
7.5
Funzioni di monitoraggio avanzate
Modifica di valori di variabili dal corpo del POU
In modo
è anche possibile modificare i valori di variabili direttamente nel body del POU. In
caso di dispositivi a bit (dati tipo POOL) è possibile modificare alternativamente lo stato (ad es.: 0 ® 1
® 0 ® 1, ecc.). Per variabili di tipo INT/DINT o REAL è possibile inserire direttamente un valore come
numero decimale o esadecimale. Un esempio si trova alla sezione.
Si avvia questa funzione con un doppio click sulla variabile (ad es. START1), che apre la finestra di dialogo. Questa finestra di dialogo si può anche nascondere, per controllare le variabili semplicemente
con il mouse.
Nel corso del controllo di dispositivi in istruzioni di output, come ad esempio le uscite, l’elaborazione
da parte del programma ha la priorità maggiore. Nel modo
, l’assegnazione manuale ha un
effetto di breve durata su questi dispositivi, poi questi riprendono lo status assegnato loro dal programma.
NOTA
7 - 12
Entrambe le azioni possono essere eseguite direttamente su indirizzi MELSEC (per ulteriori informazioni, vedi la sezione precedente: "Funzioni").
MITSUBISHI ELECTRIC
Funzioni di monitoraggio avanzate
7.6
Monitoraggio di "istanze" di blocchi funzionali
Monitoraggio di "istanze" di blocchi funzionali
Istanze singole di blocchi funzionali possono essere monitorate separatamente.
햲 Per monitorare una istanza del blocco funzionale STAR_DELTA nel progetto attuale, aprire il
corpo del POU e fare click sul pulsante del modo monitor
seguente:
. Compare la finestra di scelta
햳 Selezionare l'istanza del blocco funzionale MOTOR_CONTROL.MCC1 ed osservare la pagina
monitorata:
In questo modo qualsiasi istanza di qualsiasi blocco funzionale può essere monitorata autonomamente.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
7 - 13
Monitoraggio di "istanze" di blocchi funzionali
7 - 14
Funzioni di monitoraggio avanzate
MITSUBISHI ELECTRIC
Editing dispositivo
8
Editing dispositivo
Con la funzione Device edit possono essere osservati gli stati di operandi, che si trovano in un area
comune.
햲 Selezionare Device Edit dal menu Debug.
햳 Evidenziare la cella nell'angolo in alto a sinistra. Fare click con il pulsante destro del mouse
e selezionare Insert Devices:
Manuale di istruzione GX IEC Developer
8-1
Editing dispositivo
햴 Selezionare un tipo di dispositivo, dalla
casella di scelta Device. Se si desiderano
tutti dispositivi di questo tipo, è sufficiente
fare click su OK. È però più frequente che si
voglia inserire una serie facendo click sul
campo indirizzo, inserendo la serie e
facendo click su OK.
La tabella dispositivi può essere configurata a piacere e può essere memorizzata come file o scritta nel
PLC. Le informazioni possono anche essere caricate dal PLC per essere visualizzate come mostrato di
seguito.
Il pulsante destro del mouse supporta diverse funzioni di editing, quali trova e sostituisci, copia /
incolla, ecc.
8-2
MITSUBISHI ELECTRIC
Editing dispositivo
햵 Evidenziare una riga facendo click sulla casella a sinistra, ad es. "D0", e selezionare Display
Mode:
Questa finestra consente di definire il formato di visualizzazione – provare HEX.
Si può notare che la riga selezionata mostra ora i valori in esadecimale, mentre gli altri rimangono
invariati. In effetti, le singole celle possono avere formati di visualizzazione diversi, rendendo questa
funzione estremamente flessibile.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
8-3
Editing dispositivo
8-4
MITSUBISHI ELECTRIC
Modo Online
9
Modo Modifica online
Modo Online
Il modo Monitor descritto alla sezione 4.4 e al capitolo 7è indicato per seguire lo stato di dispositivi
e l’esecuzione del programma. Per il caso che nel corso del monitoraggio si debba modificare il programma nel PLC, GX IEC Developer offre le due possibilità descritte nelle sezioni seguenti.
Esistono due metodi per invocare l'editor online: con il menu Online o con l'icona della barra strumenti. Usare Save as nel menu Project per creare una copia del progetto corrente. Rinominare la
copia in "Motor_Control_Mod". Le operazioni che seguono si riferiscono a questo programma modificato.
Ricostruire il progetto e scaricarlo nel PLC.
9.1
Modo Modifica online
햲 Aprire il corpo del POU 'MOTOR_CONTROL' e selezionare
:
Modo Change Online
Manuale di istruzione GX IEC Developer
9-1
Modo Modifica online
Modo Online
햳 Aggiungere un ulteriore segmento come mostrato di seguito:
Testa il programma
햴 Fare poi click con il mouse fuori da questo segmento, oppure fare click sul pulsante Check per
compilare le modifiche e inviarle automaticamente al PLC, dopo una finestra di dialogo che
consente di eseguire o di abortire l'azione.
NOTA
9-2
L'editing online è consentito solo se il codice è identico nel progetto residente e nel PLC.
MITSUBISHI ELECTRIC
Modo Online
Modo Modifica online
햵 Entrare in modo monitor ed osservare il funzionamento del blocco modificato:
Manuale di istruzione GX IEC Developer
9-3
Modifica programma online
9.2
Modo Online
Modifica programma online
Quando vengono aggiunti o cancellati interi segmenti, deve essere eseguita la funzione "Online Program Change" (modifica programma online). Questo è il metodo preferito per effettuare modifiche su
un programma in esecuzione. Ad esempio: se il segmento con il contatore aggiunto recentemente
deve essere rimosso dal programma, eseguire la procedura seguente (ricordarsi che i programmi del
PLC e di GX IEC Developer devono essere identici per poter procedere).
햲 Evidenziare il segmento 3 nel corpo del POU "MOTOR_CONTROL" e premere "Delete" sulla
tastiera.
Fare click qui e premere poi
il tasto Delete.
햳 Invocare la funzione Online Program Change dal menu Project. GX IEC
Developer compila e scrive automaticamente la modifica online.
Il sistema chiede se continuare o abortire il processo in questo punto.
9-4
MITSUBISHI ELECTRIC
Modo Online
Modifica programma online
햴 Fare click su Yes e attendere che il processo di sincronizzazione del download sia completato:
햵 Confermare attivando il
Manuale di istruzione GX IEC Developer
nel POU attivo.
9-5
Modifica programma online
9-6
Modo Online
MITSUBISHI ELECTRIC
Tipi di unità dati (DUT)
10
Tipi di unità dati (DUT)
L'esempio che segue mostra il funzionamento dei DUT ( ata nit ypes – tipi di unità dati).
Viene utilizzato l'esempio precedente "Motor Control" per illustrare le procedure per la creazione
e uso dei DUT.
È possibile creare tipi di unità dati (DUT) definiti dall'utente. Questo può essere utile per programmi
che contengono parti comuni, ad esempio il comando di un certo numero di avviatori stella-triangolo
identici. Viene quindi creato un DUT chiamato 'SD', composto da serie di elementi diversi, ad es. INT,
BOOL ecc.
Dopo aver completato un elenco di variabili globali, è possibile utilizzare identificatori di tipo SD. Ciò
significa che il gruppo predefinito chiamato 'SD' può essere utilizzato con gli elementi definiti come
richiesto da ciascun comando motore, riducendo così il tempo di progettazione e consentendo di riutilizzare il DUT insieme ai blocchi funzionali.
Se esiste un elemento chiamato START di tipo "SD", questo può essere riutilizzato in ciascuna istanza
del comando motore 'Star Delta' dichiarata in GVL; STAR_DELTA1.START, STAR_DELTA2.START ecc.
Ciò significa che è possibile utilizzare più elementi derivati da una dichiarazione. Un uso particolare di
questa procedura è nell'interfaccia con i gruppi di Tag nei sistemi SCADA. Questo aiuta a mantenere
i cicli di comunicazione veloci ed efficienti, utilizzando transazioni dati più brevi e in sequenza, invece
di molte richieste di dati frammentati da e per il PLC.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
10 - 1
Esempio di uso di un DUT
10.1
Tipi di unità dati (DUT)
Esempio di uso di un DUT
L'esempio che segue mostra l'uso di un DUT.
햲 Creare un nuovo progetto chiamato "Motor Control DUT":
햳 Creare un nuovo POU di programma chiamato MOTOR_CONTROL
햴 Creare un nuovo Task nel gruppo dei task, chiamandolo MAIN e collegandolo con il programma
MOTOR_CONTROL,
햵 Creare un nuovo blocco funzionale chiamato "STAR_DELTA" e reinserire il codice di programma
seguente. In alternativa, copiare e incollare il blocco funzionale originale, sia corpo che header,
dal progetto "Motor Control", come segue:
Corpo: STAR_DELTA
Header: STAR_DELTA
Lo header contiene le definizioni (maschera) dei tipi di dati che vengono usati nella creazione del DUT
"SD".
10 - 2
MITSUBISHI ELECTRIC
Tipi di unità dati (DUT)
Esempio di uso di un DUT
햶 Creare un nuovo DUT facendo click con il pulsante
destro sull'icona DUT Pool nella finestra di navigazione del programma o tramite l'icona DUT
sulla barra strumenti.
햷 Inserire il nuovo nome del DUT come "SD".
Il nuovo DUT viene ora mostrato nel DUT Pool del
progetto.
햸 Aprire il DUT facendo click sull'icona per visualizzare la tabella seguente:
햹 Inserire i dati seguenti nel DUT "SD".
햺 Chiudere il DUT e salvare il programma.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
10 - 3
Esempio di uso di un DUT
Tipi di unità dati (DUT)
햻 Aprire il GVL e creare due uove voci STAR_DELTA1 e STAR_DELTA2.
햽 Fare click su
per specificare il Type come "Data Unit Types" SD per entrambe le voci:
햾 Poi, fare click sulla cella MIT-Addr. per STAR_DELTA1 per inserire i dati delle variabili per la voce
DUT selezionata:
Fare click per selezionare
Finestra risultante:
10 - 4
MITSUBISHI ELECTRIC
Tipi di unità dati (DUT)
10.2
Compilazione automatica, variabili
Compilazione automatica, variabili
햲 Deselezionare All types dato che questa funzione non è lecita quando si usano tipi di variabili
miscelati.
햳 Inserire Y00 nella posizione MIT-Addr. per la variabile: 'DELTA':
Il sistema cerca di compilare automaticamente (Auto Fill) le variabili di tipo BOOL. Anche se consigliabile in diverse situazioni, in questo caso il successo è solo parziale.
햴 Correggere quindi il tipo delle variabili "START e STOP" con X00 e X01, per cui:
Manuale di istruzione GX IEC Developer
10 - 5
Compilazione automatica, variabili
Tipi di unità dati (DUT)
햵 Infine, inserire le due variabili intere restanti TB e TV, usando gli indirizzi MELSEC D0 e D1, utilizzando la funzione "Auto Fill":
햶 Fare click su OK per salvare la configurazione attuale.
햷 Ripetere questa serie di operazioni per "STAR_DELTA2" inserendo il successivo indirizzo di testa
per ciascun tipo di variabile:
햸 Esaminare il GVL, che dovrebbe essere come segue:
10 - 6
MITSUBISHI ELECTRIC
Tipi di unità dati (DUT)
Compilazione automatica, variabili
Aprire il POU di programma MOTOR_CONTROL e posizionare due istanze del blocco funzionale
STAR_DELTA, come mostrato:
Manuale di istruzione GX IEC Developer
10 - 7
Assegnazione di variabili DUT a blocchi funzionali
10.3
Tipi di unità dati (DUT)
Assegnazione di variabili DUT a blocchi funzionali
Per assegnare variabili a blocchi funzionali...
햲 ...fare click con il pulsante destro (o F2). Compare la finestra di scelta variabili seguente:
햳 Impostare Scope su Header, Type Class su Data Unit Types e Type su ANY_DUT.
햴 Fare doppio click su +STAR_DELTA1 per far comparire il seguente elenco delle variabili DUT
espanse:
10 - 8
MITSUBISHI ELECTRIC
Tipi di unità dati (DUT)
Assegnazione di variabili DUT a blocchi funzionali
햵 Selezionare e assegnare le variabili ai due blocchi funzionali STAR_DELTA del POU di programma MOTOR_CONTROL, come indicato:
Salvare il progetto e fare click su Rebuild All per compilare il codice:
Eseguire il download e monitorare il progetto. Prima che i blocchi funzionali possano operare,
è necessario scrivere dei valori negli ingressi TIMEBASE: STAR_DELTA1.TB e STAR_DELTA2.TB. L'assegnazione viene effettuata usando la tecnica di modifica online delle variabili descritta in una sezione
precedente.
Simulare il funzionamento di entrambi i blocchi funzionali come mostrato a pagina seguente, per
confermare che tutto sta funzionando regolarmente:
Manuale di istruzione GX IEC Developer
10 - 9
Assegnazione di variabili DUT a blocchi funzionali
10 - 10
Tipi di unità dati (DUT)
MITSUBISHI ELECTRIC
Array
Panoramica
11
Array
11.1
Panoramica
Un array è un campo o matrice di variabili di un tipo determinato.
Ad esempio, un ARRAY [0..2] OF INT, è un array monodimensionale di tre elementi interi (0,1,2). Se
l'indirizzo di inizio dell'array è D0, allora l'array è formato da D0, D1 e D2.
Nel software, gli elementi di programma possono usare: Motor_Volt[1] e Motor_Volt[2], come dichiarazioni, che in questo esempio indica l'indirizzamento di D1 e D2.
Gli array possono avere fino a tre dimensioni, ad esempio: ARRAY [0...2, 0...4] ha tre elementi nella
prima dimensione e cinque nella seconda.
Gli array possono essere un modo conveniente di 'indicizzare' nomi di etichetta, cioè una dichiarazione nella tabella variabili locale o globale può accedere a diversi elementi.
Gli schemi che seguono mostrano una rappresentazione grafica dei tre tipi di array.
Identificatore
Motor_Speed
Tipo
ARRAY [0..3] OF INT
= Motor_Speed [3]
Identificatore
Motor_Volt
Tipo
ARRAY [0..3] OF INT
Motor_Volt [2, 3]
Manuale di istruzione GX IEC Developer
11 - 1
Panoramica
Array
Array tridimensionale
Identificatore
Motor_Current
Tipo
ARRAY [0..3, 0...2, 0..2] OF INT
= Motor_Current [1, 2, 1]
11 - 2
MITSUBISHI ELECTRIC
Array
11.2
Esempio di array: Array monodimensionale
Esempio di array: Array monodimensionale
L'esempio che segue consente di illustrare un array monodimensionale. L'array è lungo 10 word ed
utilizza gli indirizzi globali MELSEC D100-D109. Questo esempio fa uso solamente di operatori, funzioni e blocchi funzionali "IEC standard".
햲 Creare un nuovo progetto e definire un nuovo POU di classe "Program", composto da un corpo
in formato FBD e denominato "Data_Lookup1"
햳 Creare un nuovo Task nel gruppo dei task, chiamandolo "Main" e collegandolo con il POU di programma "Data_Lookup1",
햴 Aprire l'elenco delle variabili globali e creare le voci seguenti:
La variabile di tipo "Array" viene inserita come segue:
Manuale di istruzione GX IEC Developer
11 - 3
Esempio di array: Array monodimensionale
Array
Notare che l'array compare per la prima volta dimensionato secondo il valore di default ARRAY [0..3]
OF INT. È quindi necessario ridimensionarlo in [0..9] OF INT per questo esempio, come mostrato di
seguito:
햵 Aprire il POU di programma "Data_Lookup1" ed inserire il seguente schema per il blocco funzionale:
Nota:
Definire il blocco funzionale 'R_Trig' con nome di istanza "Trigger".
햶 Controllare che lo header sia come mostrato di seguito:
햷 Salvare il progetto e fare click su Rebuild All per compilare il codice:
햸 Trasferire il programma nel PLC.
햹 Monitorare il corpo del POU (vedi pagina seguente)
11 - 4
MITSUBISHI ELECTRIC
Array
Esempio di array: Array monodimensionale
Prima che il programma possa funzionare, è necessario inserire dei dati negli indirizzi fisici MELSEC
occupati dalle variabili dell'array. Questo è possibile in due modi diversi:
쎲 Usare la funzione Device Edit del menu Debug come descritto in precedenza, usando Insert
Devices nel campo da D100 a D109, ed inserire dei valori casuali compresi fra -32768 e +32767
scrivendoli nel PLC.
쎲 Aprire la funzione Entry Data Monitor dal menu Online.
– Fare click con il pulsante destro sulle intestazioni delle colonne Address o Name e selezionare Insert Objects dalla lista del menu come mostrato:
Manuale di istruzione GX IEC Developer
11 - 5
Esempio di array: Array monodimensionale
–
Array
Selezionare il nome di variabile
Data_Store dalla finestra risultante
e fare click su Add.
– Dato che la variabile con nome "Data_Store" è un array, il sistema contrassegna la voce con
un prefisso "+". Facendo click sul nome della variabile, i dettagli dell'array vengono espansi
nella tabella come mostrato:
– Facendo click sul prefisso "-", i dettagli dell'array vengono nascosti.
– Mentre si osservano i valori delle variabili, inserire 10 numeri con valore casuale compreso
fra -32768 e +32767, come mostrato di seguito:
11 - 6
MITSUBISHI ELECTRIC
Array
Esempio di array: Array monodimensionale
햺 Riportare il monitor sul corpo del POU "Data_Lookup1" e osservare il funzionamento del programma, notando come variano i valori della variabile "Data_Lookup" in funzione dell'incremento del puntatore dati.
Il programma è concepito per azzerare il puntatore sul 10o elemento, ripetendo quindi la scansione
della tabella con incremento positivo (indice da 0 a 9).
Manuale di istruzione GX IEC Developer
11 - 7
Esempio di array: Array monodimensionale
11 - 8
Array
MITSUBISHI ELECTRIC
Lavorare con le librerie
12
Lavorare con le librerie
12.1
Librerie definite dall'utente
Librerie definite dall'utente
Tutte le funzioni e blocchi funzionali creati finora erano residenti nel progetto corrente e disponibili
solo per quel progetto.
Le librerie definite dall'utente consentono la creazione di librerie che contengono POU, funzioni,
blocchi funzionali, ecc. Queste librerie sono disponibili globalmente, cioè accessibili da altri progetti.
Quindi, progettisti che lavorano su progetti separati possono avere accesso a librerie comuni di parti
circuitali standard.
Come già visto, durante il richiamo di funzioni, la Standard Library (libreria standard) contiene funzioni IEC. La Manufacturer Library (libreria costruttore) contiene funzioni Mitsubishi (contraddistinte
da *_M) – M significa costruttore (manufacturer), non Mitsubishi!
Anche tutte le librerie definite dall'utente compaiono in questo elenco.
12.1.1
Esempio – Creazione di una nuova libreria
햲 Assegnazione del blocco funzionale STAR_DELTA ad una nuova libreria.
햳 Fare click con il pulsante destro su Library Pool (gruppo librerie) nella finestra di navigazione
del progetto, e selezionare User Library e Install/Create Library dal menu visualizzato.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
12 - 1
Librerie definite dall'utente
Lavorare con le librerie
햴 Fare click su Browse Lib ed inserire il nome file "MCC_Programs" nella finestra sottostante. Il percorso della directory può essere eventualmente modificato. In questo caso si suggerisce di
usare il percorso di default. Questo è: "C:\MELSEC\GX IEC DEVELOPER 7.00\Userlib".
Fare click qui
Le librerie utente hanno
l’estensione *.sul
Anwender-Bibliotheken haben die Fare click
Farequi".sul".
click qui
Klicken Sie hier.
햵 Al termine, fare click su Open.
Notare che la nuova libreria "MCC_Programs" è ora presente nel gruppo librerie del progetto.
12 - 2
MITSUBISHI ELECTRIC
Lavorare con le librerie
12.1.2
Librerie definite dall'utente
Apertura della libreria
햲 Aprire la libreria facendo click con il pulsante destro sull'icona 'MCC_Programs' e fare click su
Open dal menu:
Fare click qui
La libreria è ora aperta e può essere utilizzata e modificata:
Manuale di istruzione GX IEC Developer
12 - 3
Librerie definite dall'utente
12.1.3
Lavorare con le librerie
Spostamento del POU di un "Blocco funzionale" in una libreria aperta
Il blocco funzionale STAR_DELTA viene ora spostato nella libreria 'MCC_Programs'.
햲 Fare click con il pulsante destro sull'icona STAR_DELTA
nella finestra di navigazione del progetto e fare click su
Cut:
Click
Compare la finestra di dialogo seguente:
햳 Selezionare Yes.
12 - 4
MITSUBISHI ELECTRIC
Lavorare con le librerie
Librerie definite dall'utente
햴 Fare click con il pulsante destro sull'icona della libreria utente e selezionare Paste dal menu:
Fare click con il
tasto destro
햵 Fare click sul segno '+' sulla nuova voce del gruppo POU della libreria per espandere il blocco
funzionale 'STAR_DELTA':
Il POU del blocco funzionale STAR_DELTA ' ora presente nella libreria "MCC_Programs" e non compare più nel gruppo dei POU del progetto.
Qualsiasi POU, funzione, blocco funzionale, PRG o DUT può essere aggiunto alla libreria con questo
metodo.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
12 - 5
Librerie definite dall'utente
Lavorare con le librerie
햶 Al termine dell'editing della libreria, fare click su
Update Library. Questo aggiorna e chiude la libreria.
Click
Viene visualizzato il messaggio seguente:
햷 Fare click su Yes e la libreria viene aggiornata, salvata e chiusa.
La libreria è ora memorizzata nella posizione di default "C:\MELSEC\GX IEC DEVELOPER 7.00\Userlib"
impostata quando la libreria è stata creata.
12 - 6
MITSUBISHI ELECTRIC
Lavorare con le librerie
12.2
Nota speciale sulle librerie
Nota speciale sulle librerie
Quando si imposta una libreria come subdirectory in un percorso di progetto, gli elementi della libreria non possono essere disponibili allo stesso momento nel Pou Pool del progetto. In tal caso compare
un messaggio d’errore in fase di compilazione del progetto: occorre eliminare gli elementi della libreria dal Pou Pool del progetto.
Il messaggio d’errore non compare, se la libreria, come sopra descritto, è strutturata esterna al progetto.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
12 - 7
Importazione di librerie nei progetti
12.3
Lavorare con le librerie
Importazione di librerie nei progetti
Una volta che sono state create delle librerie utente, è possibile riutilizzare le routine importandole in
altre applicazioni. Mitsubishi Electric ha sviluppato diverse librerie di routine di uso comune. Ad esempio, interfacce per 'moduli intelligenti' quali blocchi funzionali A/D e D/A che contengono tutto il
codice per facilitare l'interfacciamento con questi e molti altri moduli. Questi blocchi funzionali sono
disponibili gratuitamente su molti siti web Mitsubishi, ed alcuni sono inclusi nel disco di installazione
di GX IEC Developer.
12.3.1
Importazione di un blocco funzionale da una libreria
I due esempi seguenti descrivono i metodi usati per importare librerie all'interno di applicazioni:
La libreria "MCC_Programs" salvata in precedenza verrà importata nel progetto corrente per riutilizzare il blocco funzionale contenuto al suo interno.
햲 Creare un nuovo progetto vuoto, senza POU, denominato "Library Import".
햳 Fare click con il tasto destro del mouse su Library Pool
e successivamente su Install/Create User Library nel
menu.
햳 Inserire i dettagli seguenti nella finestra di dialogo:
12 - 8
MITSUBISHI ELECTRIC
Lavorare con le librerie
Importazione di librerie nei progetti
햴 Fare poi click su OK, per accettare le impostazioni.
NOTA
Il percorso della guida viene utilizzato per i file di guida dell'utente che possono essere creati per
descrivere il funzionamento delle routine contenute nella libreria. Questi file possono essere creati in MS-Word, ad esempio in formato HTML e salvati manualmente con l'estensione riservata
*.CHM. Questi file possono essere collegati alla libreria facendo click su Browse Help allo stesso
modo della scelta Library Name mostrata in precedenza.
La nuova libreria importata viene ora installata nell'applicazione e può essere utilizzata all'interno del
progetto, come mostrato:
Gli elementi memorizzati nella libreria possono essere richiamati facilmente nel progetto, come
mostrato dalle figure seguenti:
햲 Creare un nuovo POU, tipo: FBD e denominato "Test":
Creato nuovo POU
Manuale di istruzione GX IEC Developer
12 - 9
Importazione di librerie nei progetti
Lavorare con le librerie
햳 Aprire il nuovo POU e selezionare il blocco funzionale, come mostrato:
Come si può vedere, la nuova libreria compare nel dominio e può essere selezionata come indicato:
12 - 10
MITSUBISHI ELECTRIC
Lavorare con le librerie
12.3.2
Importazione di librerie nei progetti
Esempio: Importazione di un blocco funzionale da una libreria Mitsubishi
In questo esempio nel progetto attuale si importa un blocco funzionale per la lettura di valori analogici del modulo di ingresso analogico FX3U-4AD.
Questo blocco funzionale viene fornito da Mitsubishi. Per questo motivo la libreria „AnalogFX“ deve
essere riversata nel progetto. Questa libreria può essere caricata dalla homepage della Mitsubishi
(www.mitsubishi-automation.com). Successivamente questa libreria può essere trattata come una
libreria utente.
햲 Creare un nuovo progetto vuoto, senza POU, denominato "Analogue_Demo".
햳 Creare un nuovo POU (tipo: FBD, Classe: PRG) denominandolo "Analogue_Input"
햴 Fare click con il pulsante destro sull'icona Library_Pool e selezionare Browse Lib. Selezionare il
file di libreria "AnalogFX_V310.SUL" e fare click su Open.
햵 Fare click su OK nella finestra Install/Create User Library:
Manuale di istruzione GX IEC Developer
12 - 11
Importazione di librerie nei progetti
Lavorare con le librerie
Notare la nuova libreria "AnalogFX_V310" nella finestra di navigazione del progetto.
햶 Creare un nuovo task nel gruppo di task: denominato "MAIN" e collegarvi il POU "Analogue_Input".
햷 Posizionare nel POU il blocco funzionale FX3U_4AD_ADP come mostrato di seguito:
12 - 12
MITSUBISHI ELECTRIC
Lavorare con le librerie
Importazione di librerie nei progetti
Il blocco funzionale diventa quindi:
햸 Definire tutte le variabili come indicato:
햹 Le uscite sono state riportate nella lista variabili globale.
햺 La chiamata è stata cambiata in ReadAverageValues e impostata come variabile locale.
햻 Compilare e scaricare il programma nel PLC.
햽 Monitorare e controllare che il funzionamento sia corretto. Osservare il comportamento delle
uscite analogiche relativamente alle impostazioni di campionamento
Manuale di istruzione GX IEC Developer
12 - 13
Importazione di librerie nei progetti
12.3.3
Lavorare con le librerie
Funzione di aiuto delle librerie
Supponendo che sia stato importato il file di guida collegato alla libreria, per ottenere una spiegazione completa di esempi di tutti i blocchi funzionali della libreria AnalogFX, fare click per evidenziare
il blocco funzionale e premere il tasto "F1".
Con ciò per il blocco funzionale FX3U_4AD_ADP si fornisce ad esempio l’aiuto seguente:
I file della guida informano su ogni aspetto, dalla configurazione dei moduli hardware analogici della
famiglia FX MELSEC all'uso dei blocchi funzionali della libreria.
12 - 14
MITSUBISHI ELECTRIC
Sicurezza
Password
13
Sicurezza
13.1
Password
È possibile proteggere tutto il programma, o alcune sue parti, con una password. È possibile proteggere da editing di parti del programma o anche dalla visualizzazione non autorizzata dei circuiti. Questo è particolarmente importante per i blocchi funzionali. È inoltre disponibile la password (parola
chiave) del PLC.
13.1.1
Impostazione della password
In questa finestra è possibile inserire le password e modificare i livelli di sicurezza, tramite il menu Project.
Per illustrare il funzionamento delle password, selezionare
Security Level 7 e inserire una nuova password per questo
livello (per semplicità, premere 7). Inserire nuovamente la
password e fare click su Change.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
13 - 1
Password
13.1.2
Sicurezza
Modifica del livello di sicurezza
햲 Selezionare Change Security Level dal menu Project:
햳 Inserire la password per il 'Livello 7' e, se accettata, l'utente
viene autorizzato con questo livello.
Una volta autorizzato, è possibile modificare gli attributi di sicurezza per molti elementi. Ad esempio,
una delle opzioni di sicurezza più comuni è quella di modificare l'accesso ai POU, cioè funzioni e blocchi funzionali dell'utente.
13 - 2
MITSUBISHI ELECTRIC
Sicurezza
13.1.3
Password
Modifica della password di accesso ai POU
Per proteggere il contenuto o controllare l'accesso ai POU utente, è necessario modificare gli attributi
di sicurezza, mentre si è autorizzati al livello corrente, come indicato di seguito:
햲 Aprire il progetto "Motor Control" ed aprire lo header del blocco funzionale "STAR_DELTA":
Click con il
tasto destro
Fare click per
selezionare
Manuale di istruzione GX IEC Developer
13 - 3
Password
Sicurezza
햳 Impostare la sicurezza sul livello '7' e fare click su Allow Read Access for lower Levels. Questo
consente un accesso in "sola lettura" agli utenti subordinati, solo per lo header e corpo del
blocco funzionale.
Selezionare queste
impostazioni
햴 Portare il livello di sicurezza su livello '0' ed accedere allo header ed al corpo del blocco funziosono
nale "STAR_DELTA". Viene consentito l'accesso in lettura a scopo di monitoraggio, ma
possibili alterazioni del codice.
햵 Riportarsi a livello 7 e modificare gli attributi di sicurezza del blocco funzionale "STAR_DELTA" in
modo che l'accesso in lettura NON sia consentito per i livelli inferiori.
햶 Portare il livello di sicurezza su livello '0' e cercare di accedere allo header ed al corpo del blocco
funzionale "STAR_DELTA". Header e corpo del POU saranno visualizzati in grigio, con l'accesso al
POU completamente bloccato:
Non è possibile
accedere ad oggetti
visualizzati in grigio
Gli attributi di accesso per qualsiasi singolo oggetto o cartella completa nella finestra di navigazione
del progetto, possono essere impostati singolarmente, conferendo un alto grado di flessibilità alle
impostazioni di sicurezza del progetto.
13 - 4
MITSUBISHI ELECTRIC
Sequential Function Chart – SFC
14
Sequential Function Chart – SFC
14.1
Cosa è SFC?
Cosa è SFC?
쎲 L'editor "Sequential Function Chart" (schema funzionale sequenziale) è un editor guidato.
쎲 Rappresentazione grafica del diagramma di flusso.
쎲 Basato sul pacchetto francese Grafcet (IEC 848)
쎲 SFC è un linguaggio strutturato che suddivide il processo in passi e transizioni.
쎲 I passi "nascondono" le azioni ( nessun POU ) e/o la commutazione diretta di operandi a bit.
쎲 Le transizioni contengono sempre un collegamento/segmento che attiva l'istruzione di progressione (nome della transizione)
(è anche possibile usare un indirizzo discreto invece di un nome).
쎲 Le azioni possono essere create con qualsiasi editor, tranne SFC.
쎲 Le transizioni possono essere create con qualsiasi editor, tranne SFC.
쎲 Il codice SFC risiede nell'area micro computer del PLC, richiedendo allocazione di spazio fra i
parametri PLC (solo serie A).
Manuale di istruzione GX IEC Developer
14 - 1
Elementi SFC
Sequential Function Chart – SFC
14.2
Elementi SFC
14.2.1
Transizioni SFC
Transizione
Pronto
Pronto
쎲 Le transizioni rappresentano un collegamento che avvia la progressione.
쎲 Possono essere create con qualsiasi editor IEC.
쎲 Tranne SFC.
쎲 È anche possibile usare direttamente un bit invece del nome READY.
14.2.2
Passo iniziale
I programmi SFC cominciano con una funzione passo iniziale (Initial Step) che indica la partenza di una
sequenza:
Inizializzazione
Passo
Transizione
14.2.3
Passo finale
Tutte le sequenze terminano con un passo finale (Termination Step):
Passo di terminazione
Passo
Transizione
Passo di terminazione
14 - 2
MITSUBISHI ELECTRIC
Sequential Function Chart – SFC
Elementi SFC
Passo inizializzazione/ terminazione
Inizializzazione
Passo
Transizione
Dal passo di terminazione si
salta automaticamente al passo di
inizializzazione.
Passo
Transizione
Passo di terminazione
Manuale di istruzione GX IEC Developer
14 - 3
Esempi di configurazione SFC
14.3
Sequential Function Chart – SFC
Esempi di configurazione SFC
Diramazione parallela
Riempi
Passo
Transizione 1
Doppia linea
Controllo
Pieno
Transizione 2
Diramazione selettiva
Riempi
Passo
Una sola linea
Transizione
Pieno
Vuoto
Transizione
Passo macro
Macro
Salto
Riempi
Passo
Transizione
Pieno
Misura
Salta fuori
Transizione
Transizione
Salta dentro
Manda
14 - 4
MITSUBISHI ELECTRIC
Sequential Function Chart – SFC
14.4
Azioni SFC
Azioni SFC
Ciascun passo ha delle azioni associate. Una azione è semplicemente un programma, come per un
POU. Ciascuna azione ha della logica associata, scritta in uno dei linguaggi IEC LD, IL, FBD o ST:
Nuove azioni vengono create facendo click sul pulsante ACT della barra strumenti. Selezionare l'editor desiderato, come per i POU.
Fare click sul comando ACT.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
14 - 5
Azioni SFC
Sequential Function Chart – SFC
Le azioni possono essere programmi con i loro diritti. Action_1 può essere una routine di interblocco
completa, composta da diversi segmenti.
Una transizione può essere semplicemente un dispositivo, ad es. l'indirizzo Mitsubishi XA o il nome di
un identificatore, oppure più complessa come un singolo segmento di programma scritto in uno dei
linguaggi IEC, IL, LD o FBD:
14 - 6
MITSUBISHI ELECTRIC
Sequential Function Chart – SFC
14.5
Transizioni complesse
Transizioni complesse
Per programmare una transizione complessa, inserire un nome di transizione e premere il tasto Invio.
Selezionare l'editor desiderato, come per le azioni.
La transizione può essere una espressione complessa, ma formata da un solo segmento:
Manuale di istruzione GX IEC Developer
14 - 7
Display di programmi SFC in modo Monitor
14.6
Sequential Function Chart – SFC
Display di programmi SFC in modo Monitor
Una caratteristica apprezzata di SFC è che il passo attuale viene evidenziato in modo monitor. Questo
risulta particolarmente utile per la ricerca guasti, perché il tecnico può vedere esattamente quanto la
sequenza abbia progredito e può approfondire l'analisi di conseguenza:
14 - 8
MITSUBISHI ELECTRIC
Lista istruzioni IEC
15
Lista istruzioni IEC
쎲 L'editor a lista di istruzioni è un editor di testo libero.
쎲 Non vengono inseriti indirizzi di riga.
쎲 È possibile chiamare funzioni e blocchi funzionali
쎲 Oltre ai segmenti IEC, è anche possibile inserire segmenti MELSEC
쎲 Si possono inserire commenti racchiusi tra (* *)
쎲 Tramite le funzionalità di Windows, è possibile ad esempio scrivere un programma in WinWord
e poi copiarlo tramite gli Appunti in GX IEC Developer.
15.1
15.1.1
Esempio di lista istruzioni IEC (IL)
LD
X4
(* Interrogazione X4 *)
ANDN
M5
(* ANDN M5 *)
ST
Y20
(* Assegnazione di OUT a Y20 *)
LD
TEST
(* Carica TEST in accu *)
BCD_TO_INT
(* Converte accu *)
ST
(* Scrive accu in RESULT *)
RESULT
Alcuni consigli utili
Per eseguire: " + D0 D1 D2 " in IEC IL, diviene:
LD
D0
ADD
D1
ST
D2
Per eseguire: " + D0 D1 D2 " e poi " + D2 K50 D3 " diviene:
LD
D0
ADD
D1,D2,50
ST
D3
L'uso di una funzione "_E" può semplificare ulteriormente. Per eseguire: " + D0 D1 D2 " e poi " + D2
K50 D3 " secondo un ingresso condizionale X0 diviene:
LD
X0
ADD_E
D0,D1,D2,50,D3
Questo perché la funzione ADD_E ha un collegamento di Enable Out (ENO) (abilita uscita).
Manuale di istruzione GX IEC Developer
15 - 1
Miscela di IL IEC e IL MELSEC in un POU
15.2
Lista istruzioni IEC
Miscela di IL IEC e IL MELSEC in un POU
Nello stesso POU possono essere incorporati sia segmenti IL IEC che segmenti IL MELSEC. Questo si
ottiene evidenziando il segmento corrente, selezionando New Network dal menu Edit, poi Melsec
Before dall'elenco Options:
15 - 2
MITSUBISHI ELECTRIC
Testo strutturato IEC (ST)
16
Testo strutturato IEC (ST)
ST è un editor testuale ad alto livello, simile al linguaggio PASCAL, ma è in effetti un linguaggio dedicato per le applicazioni di controllo industriale.
Tramite ST è possibile creare POU, funzioni e blocchi funzionali.
Esempio di testo strutturato IEC:
IF .....THEN ..... ELSE condizioni
CASE ...ELSE .... END_CASE strutture
REPEAT
RETURN
valutazione espressioni
dichiarazione variabili, ecc.
Tramite questi operatori si possono realizzare espressioni matematiche complesse in poche righe di
codice.
16.1
Operatori per testo strutturato
Elemento
(....)
Funzione (....)
Descrizione
Precedenza di esecuzione del programma
Parentesi
Più alto
Lista parametri di una funzione, valutazione di una funzione
**
Funzione esponenziale, elevazione a potenza
–
Negazione
NOT
Complemento booleano
*
Moltiplicazione
/
Divisione
MOD
Operazione modulo
+
Addizione
–
Sottrazione
<, >, <=, >=
Confronta
=
Uguaglianza
<>
Disuguaglianza
AND, &
AND booleano
XOR
OR booleano di esclusione
OR
OR booleano
Manuale di istruzione GX IEC Developer
Più basso
16 - 1
Esempio di programma di testo strutturato
16.2
Testo strutturato IEC (ST)
Esempio di programma di testo strutturato
Verrà realizzato un nuovo blocco funzionale che esegue una conversione "Centigradi a Fahrenheit"
simile a quella usata in un esempio precedente, per illustrare l'uso dell'editor del linguaggio 'Structured Text' (testo strutturato).
La formula utilizzata è la seguente:
Fahrenheit =
Celsius ´ 9
+ 32
5
Le variabili di ingresso e il risultato saranno in virgola mobile (REAL).
NOTA
Nei PLC della gamma FX, i calcoli in virgola mobile sono possibili solo con le unità centrali delle
serie FX2N, FX2NC, e FX3U.
햲 Creazione di un nuovo progetto denominato "Structured_Text".
햳 Creare un nuovo POU denominato "Fahrenheit", della classe: FUN, tipo risultato: REAL, con linguaggio Structured Text (ST):
햴 Creare una voce nello header (LVL) della funzione "Fahrenheit":
햵 Aprire il corpo della funzione "Fahrenheit" ed inserire il semplice programma ST seguente:
Fahrenheit := (Centigrade*9.0/5.0+32.0);
햶 Creazione di un nuovo POU denominato
"Temp_Conv", di classe: PRG, linguaggio: Function
Block Diagram (FBD)
16 - 2
MITSUBISHI ELECTRIC
Testo strutturato IEC (ST)
햷 Aprire il corpo del POU di programma "Temp_Conv" ed inserire il semplice programma
di esempio seguente:
Esempio di conversione da gradi Fahrenheit a gradi Celsius a virgola mobile
Fahrenheit
Celsius
햸 Editare lo LVL (header) del POU "Temp_Conv" per includere 2 variabili locali come mostrato di
seguito:
햹 Chiudere tutti gli editor aperti, e compilare il progetto usando Rebuild All. Salvare e scaricare
sul PLC.
햺 Monitorare il corpo del programma "Temp_Conv" ed osservare i valori sullo schermo.
햻 Forzare nuovi valori nella variabile di ingresso "DegC" dell'equazione, facendo doppio click sul
nome della variabile.
Esempio di conversione da gradi Fahrenheit a gradi Celsius a virgola mobile
Fahrenheit
Celsius
NOTA
In questo esempio, vengono utilizzate variabili locali per inserire valori tramite l'interfaccia di programmazione/monitoraggio GX-IEC Developer; normalmente i valori vengono introdotti tramite
variabili globali.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
16 - 3
Esempio di programma di testo strutturato
16 - 4
Testo strutturato IEC (ST)
MITSUBISHI ELECTRIC
Comunicazione PROFIBUS/DP
17
Configurazione della rete PROFIBUS/DP
Comunicazione PROFIBUS/DP
La rete PROFIBUS/DP consente uno scambio dati estremamente rapido con una grande varietà di stazioni slave, compresi I/O digitali remoti, I/O analogici remoti, inverter ed una gamma di altri dispositivi
di terze parti. Naturalmente, gli slave PROFIBUS/DP di MITSUBISHI ELECTRIC possono anche essere
collegati con dispositivi master di altri costruttori.
L'adozione di I/O remoti digitali o analogici consente di ridurre i costi di cablaggio.
Struttura
La massima lunghezza di un segmento di bus è 1200 m (con un massimo di 93,75 kbit/s). Sono consentiti fino a 3 ripetitori. Quindi la massima distanza fra due stazioni risulta di 4800 m.
Tipi di cavo
Per consentire di ridurre i costi, PROFIBUS/DP usa una tecnologia RS 485 con cablaggio tramite coppie
schermate.
17.1
Configurazione della rete PROFIBUS/DP
Unitamente al software GX Configurator DP l'unità master FX3U-64DP-M e i moduli master della serie A
del sistema Q MELSEC offrono una tecnologia plug-and-play di facile uso. Il software di configurazione si spiega da solo, usando un approccio grafico per la configurazione della rete. Basta semplicemente selezionare l'unità slave, assegnare i numeri di stazione e specificare dove devono essere
memorizzate la informazioni nella stazione master.
In questo capitolo viene mostrata la configurazione di un modulo master PROFIBUS/DP FX3U-64DP-M
installato in una unità base FX3U. Al modulo master è collegata una stazione slave composta di moduli
digitali e analogici della serie MELSEC ST. Per ulteriori informazioni sulla serie ST, fare riferimento al
Catalogo tecnico delle reti, numero di catalogo 136730.
햲 Avvio di GX Configurator DP ed apertura di un nuovo progetto.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
17 - 1
Configurazione della rete PROFIBUS/DP
Comunicazione PROFIBUS/DP
햳 Nella finestra di dialogo Network Setup selezionare FX. Come MELSEC Device viene inserito
automaticamente FX3U-64DP-M.
햴 Inserimento di un DP-Slave in un progetto vuoto.
Click con il pulsante destro
del mouse
17 - 2
MITSUBISHI ELECTRIC
Comunicazione PROFIBUS/DP
Configurazione della rete PROFIBUS/DP
햵 Definizione dell'indirizzo di base del modulo master.
Inserire in questo campo l'indirizzo di base
del modulo Master PROFIBUS/DP.
In questo esempio il modulo è il secondo
modulo funzione speciale.
Il suo indirizzo è quindi "1".
햶 Configurazione della stazione slave. In questo esempio è un modulo testata della serie ST
MELSEC (ST1H-PB).
Selezionare per primo l'indirizzo
PROFIBUS della stazione slave.
Selezionare poi i moduli del sistema
ST collegati (vedi pagina seguente).
Manuale di istruzione GX IEC Developer
17 - 3
Configurazione della rete PROFIBUS/DP
Comunicazione PROFIBUS/DP
햷 Scelta dei moduli
햸 Esecuzione delle impostazioni PLC per i dispositivi di ingresso e uscita.
Selezionare Slave Specific Transfer
17 - 4
MITSUBISHI ELECTRIC
Comunicazione PROFIBUS/DP
Configurazione della rete PROFIBUS/DP
햹 Trasferimenti specifici per lo slave
Operando in ingresso: D1000
Operando in uscita:D2000
Posizionare il cursore e fare
click con il tasto destro.
햺 Assegnazione I/O
Manuale di istruzione GX IEC Developer
17 - 5
Configurazione della rete PROFIBUS/DP
Comunicazione PROFIBUS/DP
햻 Prima del download, selezionare Transfer Setup.
햽 Trasferimento della configurazione nel modulo master PROFIBUS/DP.
17 - 6
MITSUBISHI ELECTRIC
Comunicazione PROFIBUS/DP
Configurazione della rete PROFIBUS/DP
햾 POU per GX IEC Developer
Il POU creato può essere esportato nel progetto GX IEC Developer. Questo POU inizializza il modulo master PROFIBUS/DP nel programma PLC.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
17 - 7
Configurazione della rete PROFIBUS/DP
Comunicazione PROFIBUS/DP
햿 Importazione del POU nel progetto GX IEC Developer.
(Un nuovo progetto per la CPU corretta è già stato creato e salvato).
Contenuto del POE-Pool dopo l’importazione:
I POU
e
sono generati automaticamente.
17 - 8
MITSUBISHI ELECTRIC
Comunicazione PROFIBUS/DP
Configurazione della rete PROFIBUS/DP
헀 Rigenerare il progetto GX IEC Developer e trasferirlo nella FX3U. Al riavviamento del PLC, la
comunicazione PROFIBUS si avvia.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
17 - 9
Configurazione della rete PROFIBUS/DP
17 - 10
Comunicazione PROFIBUS/DP
MITSUBISHI ELECTRIC
Comunicazioni Ethernet
18
Comunicazioni Ethernet
In questo capitolo si descrive passo per passo come un modulo ETHERNET FX3U-ENET può essere configurato per mezzo del software FX Configurator-EN.
Come esempio si impiega il modulo ETHERNET per la comunicazione TCP/IP fra un FX3U ed un PC di
visualizzazione processo e inoltre un terminale HMI del tipo (GOT) della serie GT15*. Il PC per la visualizzazione di processo, quando il software di programmazione è installato, può essere impiegato
anche per la programmazione del PLC. Perciò in questo capitolo si mostra anche come con il GX IEC
Developer tramite ETHERNET è possibile accedere alla CPU del PLC.
Lo schema seguente mostra il layout della rete Ethernet dell'esempio. Gli indirizzi IP proposti sono
indicati vicino ai nodi Ethernet.
Notare che la maggiore attenzione viene posta sulla configurazione del PLC invece che su quella del
PC o HMI, dato che in questi casi l'utente può aver bisogno di impostazioni più specifiche rispetto a
quelle fornite da questa sezione.
PC con Software di visualizzazione processo GT SoftGOT1000 e software di programmazione PLC (collegato tramite
componenti MX o driver diretto Ethernet)
Terminale HMI GT1575 con interfaccia opzionale
ETHERNET GT15-J71E71-100
POWER
Indirizzo IP: 192.168.1.2
Indirizzo IP: 192.168.1.1
Hub
USB/RS232 ->RS422
Indirizzo IP: 192.168.1.101
FX3U
FX3U-ENET
PC con software di programmazione per PLC inoltre FX
Configurator-EN (per configurazione del modulo Ethernet) e GT Designer 2 (per la configurazione del GOT)
*
Nel caso che, in luogo del terminale HMI della serie GOT, venga usata una unità della serie E, nel paragrafo 18.5 si mostrano
aggiuntivamente le impostazioni con il software E-Designer.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
18 - 1
Configurazione del PC su Ethernet
18.1
Comunicazioni Ethernet
Configurazione del PC su Ethernet
햲 Aprire le proprietà di rete di Windows, ed assegnare un indirizzo IP ed una maschera di sottorete
nella finestra di dialogo delle proprietà TCP/IP per l'adattatore di rete Ethernet utilizzato. Notare
che dopo la modifica dell'indirizzo IP, può essere necessario riavviare il PC.
18 - 2
MITSUBISHI ELECTRIC
Comunicazioni Ethernet
18.2
Impostazione del FX3U-ENET con il FX Configurator-EN
Impostazione del FX3U-ENET con il FX Configurator-EN
햲 Aprire il FX Configurator-EN ed iniziare con la parametrizzazione del modulo ETHERNET
FX3U-ENET.
햳 Immettere ora il numero di modulo speciale del FX3U-ENET. I moduli speciali sul lato destro di
una unità di base FX si contano da sinistra verso destra. Se FX3U-ENET fosse il primo modulo,
immettere Module 0.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
18 - 3
Impostazione del FX3U-ENET con il FX Configurator-EN
Comunicazioni Ethernet
햴 Aprire gli
e riversare qui le impostazioni qui sotto riportate in cornice
rossa. L’indirizzo IP 192.168.1.101 del FX3U-ENET corrisponde ai presupposti della rete da voi
utilizzata se il vostro IP di rete è 192.168.1.1.
햵 Cliccare ora su Open Settings e riversare qui le voci seguenti.
18 - 4
MITSUBISHI ELECTRIC
Comunicazioni Ethernet
Impostazione del FX3U-ENET con il FX Configurator-EN
햶 Cliccare poi su Transfer Setup e riversare le impostazioni sotto riportate in cornice rossa.
햷 Per trasmettere le impostazioni al PLC, cliccare negli
su Write. Ora si può
vedere come le impostazioni eseguite vengono trasmesse da COM1 al PLC con una velocità di
trasmissione di 115,2 kbit/s.
Nella finestra dialogo
cliccare su Write e trasmettere al PLC le impostazioni eseguite. Confermare i messaggi visualizzati con YES oppure
.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
18 - 5
Impostazione del FX3U-ENET con il FX Configurator-EN
Comunicazioni Ethernet
Con un PC collegato alla rete, per mezzo di istruzioni cmd, si può ora eseguire sotto Windows un’analisi della rete. Se il FX3U-ENET risponde come nella figura seguente, il modulo è stato integrato con
successo nella vostra rete.
C:\>ping 192.0.1.254…
Pinging 192.168.1.101 with 32 bytes of data:
Reply from 192.168.1.101: bytes=32 time=1ms TTL=250
Reply from 192.168.1.101: bytes=32 time=1ms TTL=250
Reply from 192.168.1.101: bytes=32 time=1ms TTL=250
Reply from 192.168.1.101: bytes=32 time=1ms TTL=250
Ping statistics for 192.168.1.101:
Packets: Sent = 4, Received = 4, Lost = 0 (0% loss)
Approximate round trip times in milli-seconds:
Minimum = 1ms, Maximum = 1ms, Average = 1ms
18 - 6
MITSUBISHI ELECTRIC
Comunicazioni Ethernet
18.3
Configurazione di GX IEC Developer per accedere al PLC su Ethernet
Configurazione di GX IEC Developer per accedere al PLC
su Ethernet
Per accedere con GX IEC Developer ad un PLC su rete ETHERNET e un modulo ETHERNET, procedere
alle seguenti impostazioni.
햲 Aprire la finestra di dialogo delle impostazioni di connessione, come mostrato.
햳 Il collegamento di default per la PC Side I/F (interfaccia lato PC) utilizza il collegamento seriale
con la CPU del PLC. Modificare PC Side I/F in Ethernet board facendo click su di esso come
mostrato sopra, e rispondere Yes alla domanda relativa alla perdita dell'impostazione attuale (il
collegamento seriale con la CPU).
Manuale di istruzione GX IEC Developer
18 - 7
Configurazione di GX IEC Developer per accedere al PLC su Ethernet
Comunicazioni Ethernet
햴 Poi fare doppio click su Ethernet module sotto PLC side I/F come sopra indicato. Questo provoca l'apertura della finestra di dialogo che consente di selezionare il PLC che deve comunicare
tramite Ethernet.
NOTA
Non è necessario specificare un numero di porta, dato che il software di programmazione utilizza
di default una porta dedicata del protocollo MELSOFT.
햵 Fare click su OK.
18 - 8
MITSUBISHI ELECTRIC
Comunicazioni Ethernet
Configurazione di GX IEC Developer per accedere al PLC su Ethernet
Questo passo completa la configurazione, ottenendo una finestra di dialogo come la seguente.
햶 Fare click su Connection test per confermare che le impostazioni sono corrette. Fare click su OK
per terminare.
NOTA
L’indirizzo IP può essere indicato anche in modo di scrittura esadecimale. Le due figure seguenti
mostrano questa variante.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
18 - 9
Configurazione di GX IEC Developer per accedere al PLC su Ethernet
18 - 10
Comunicazioni Ethernet
MITSUBISHI ELECTRIC
Comunicazioni Ethernet
18.4
Impostazioni per un terminale HMI della serie GOT1000 (GT12, GT15, GT16)
Impostazioni per un terminale HMI della serie GOT1000
(GT12, GT15, GT16)
햲 Nel GT-Designer2 aprire un nuovo progetto ed eseguire le impostazioni seguenti. A tal fine cliccare due volte su
nel navigatore del progetto.
햳 Cliccare poi due volte su
impostazioni qui sotto mostrate.
햴 In
Manuale di istruzione GX IEC Developer
nel
cliccare poi sul pulsante
ed eseguire le
.
18 - 11
Impostazioni per un terminale HMI della serie GOT1000 (GT12, GT15, GT16)
Comunicazioni Ethernet
햵 Indicare, come rappresentato a destra, i dettagli relativi alla rete utilizzata e
l’indirizzo IP del GOT.
햶 Nel navigatore del progetto selezionare:
per impostare
i PLC collegati ed il loro indirizzo IP.
18 - 12
MITSUBISHI ELECTRIC
Comunicazioni Ethernet
Impostazioni per un terminale HMI della serie GOT1000 (GT12, GT15, GT16)
햷 Nella finestra dialogo, che così facendo si apre, cliccare su Add.
햸 Cliccare sul pulsante
e selezionare il PLC FX.
햹 Attraverso la selezione del controllore si acquisiscono determinate predefinizioni (ad es. per il
numero di porta). Eseguire quindi le restanti impostazioni.
La stessa impostazione ETHERNET deve essere eseguita anche per il software di visualizzazione
SoftGOT1000.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
18 - 13
Impostazioni per un terminale HMI della serie E1000
18.5
Comunicazioni Ethernet
Impostazioni per un terminale HMI della serie E1000
Le impostazioni descritte in questo paragrafo sono necessarie solo se, invece del terminale HMI della
serie GOT, si collega alla rete una unità della serie E1000.
햲 Aprire un nuovo progetto nel software E-Designer.
햳 Si apre ora una finestra dialogo, nella quale può essere immesso il terminale HMI utilizzato ed il
tipo di PLC collegato.
18 - 14
MITSUBISHI ELECTRIC
Comunicazioni Ethernet
Impostazioni per un terminale HMI della serie E1000
햴 Selezione del terminale HMI
햵 Selezione del PLC
햶 Per riversare le impostazioni premere il
tasto OK
Manuale di istruzione GX IEC Developer
18 - 15
Impostazioni per un terminale HMI della serie E1000
Comunicazioni Ethernet
햷 Aprire ora le proprietà delle unità periferiche. (Clic con il tasto destro su Peripherals poi clic su
Properties).
햸 Aprire qui le proprietà del collegamento TCP/IP.
18 - 16
MITSUBISHI ELECTRIC
Comunicazioni Ethernet
Impostazioni per un terminale HMI della serie E1000
햹 Immettere un’indicazione per il collegamento
e l’indirizzo IP della FX3U-ENET configurato.
Al collegamento di un terminale HMI della serie E100, per la FX3U-ENET deve essere eseguita la
seguente impostazione (vedi paragrafo 18.2, passo 햵):
Manuale di istruzione GX IEC Developer
18 - 17
Comunicazione tramite componente MX
18.6
Comunicazioni Ethernet
Comunicazione tramite componente MX
Il componente MX è uno strumento progettato per implementare una comunicazione da PC a PLC
senza nessuna conoscenza dei protocolli e moduli di comunicazione.
Supporta collegamenti seriali con la CPU, collegamenti seriali standard (RS232C, RS422), Ethernet,
CC-Link e reti MELSEC.
La figura seguente mostra come sia facile creare una comunicazione fra un PC ed un PLC per mezzo
del componente MX.
햲 Avviare la Communication Setting Utility e selezionare Wizard.
18 - 18
MITSUBISHI ELECTRIC
Comunicazioni Ethernet
Comunicazione tramite componente MX
햳 Per rima cosa à necessario definire il Logical station number.
햴 Configurare poi i Communication Settings sul lato PC (Selezionare Ethernet board).
Manuale di istruzione GX IEC Developer
18 - 19
Comunicazione tramite componente MX
Comunicazioni Ethernet
햵 Selezionare poi FX-ENET(ADP).
햶 Indicare quindi il tipo di modulo e l’indirizzo IP del modulo ETHERNET.
18 - 20
MITSUBISHI ELECTRIC
Comunicazioni Ethernet
Comunicazione tramite componente MX
햷 Selezionare il tipo CPU corretto.
햸 Come conclusione della configurazione, definire un nome e premere il pulsante Finish.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
18 - 21
Comunicazione tramite componente MX
Comunicazioni Ethernet
La definizione della comunicazione è terminata. È possibile esaminare la connessione sotto la cartella
Connection test.
Se appare la finestra dialogo con il messaggio
gurato correttamente.
, tutto è stato confi-
Dopo aver configurato i percorsi di comunicazione è possibile accedere a tutti i dispositivi controllori (lettura/scrittura) con linguaggi di programmazione Microsoft quali MS Visual Basic, MS C++ ecc.
I componenti MX di Mitsubishi descritti di seguito sono strumenti potenti e amichevoli che rendono molto
facile il collegamento dei PLC Mitsubishi con il mondo del PC.
18 - 22
MITSUBISHI ELECTRIC
Appendice
Relé speciali
A
Appendice
A.1
Relé speciali
Oltre ai relé che si possono eccitare e diseccitare con il programma PLC, esiste un'altra classe di relé
denominata relé speciali o diagnostici. Questi relé utilizzano il campo di indirizzamento a partire da
M8000. Alcuni contengono informazioni sullo stato del sistema, mentre altri possono essere utilizzati
per influenzare l'esecuzione del programma. I relé speciali non possono essere utilizzati come gli altri
relé interni in un programma di sequenza. Tuttavia alcuni di essi possono essere pilotati ON o OFF per
controllare la CPU. Di seguito vengono descritti i dispositivi più comunemente usati.
I relé speciali possono essere suddivisi in due gruppi:
–
Relé speciali il cui stato di segnale può essere solo letto dal programma (ad esempio usando una
istruzione LD o LDI).
–
Relé speciali il cui stato di segnale può essere letto e scritto (set o reset) dal programma.
Le tabelle seguenti contengono una colonna "Lettura" e una colonna "Scrittura". Se una delle due
colonne riporta il simbolo "쎲", l'azione corrispondente è possibile. Il simbolo "—" significa che
l'azione corrispondente non è consentita.
Nelle CPU FX ci sono anche registri speciali con informazioni a word. Questi vengono descritti nella
sezione successiva.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
A-1
Relé speciali
A.1.1
Appendice
Relé speciali per informazioni diagnostiche sullo stato del PLC
(da M8000 a M8009)
Relé speciale
Lettura
Scrittura
M8000
쏹
—
Stato di RUN monitor
(contatto NO)
M8001
쏹
—
Stato di RUN monitor
(contatto NC)
M8002
M8003
쏹
쏹
—
CPU
FX1S
FX1N
FX2N
FX2NC
FX3G
FX3U
FX3UC
Funzione
M8004
M8000
Primo ciclo
(contatto NO)
M8001
M8002
Primo ciclo
(contatto NC)
—
RUN
state
Modo
RUN
M8003
Tempo circolare
di programma
1 scan time
M8004
A-2
—
M8005
쏹
—
M8006
쏹
—
M8007
쏹
—
M8008
쏹
—
M8009
A.1.2
쏹
쏹
—
Condizione di errore
FX2N
FX2NC
FX3G
FX3U
FX3UC
FX2N
FX2NC
FX3U
FX3UC
FX2N
FX2NC
FX3G
FX3U
FX3UC
Tensione batteria bassa
(ON quando la tensione di batteria e sotto al valore impostato in D8006)
Memoria errore batteria (M8006 è ON quando viene rilevata una tensione batteria bassa)
Mancanza momentanea alimentazione
Mancanza alimentazione rilevata
24 V CC assente (alimentazione di servizio)
Clock e orologio integrato nel PLC (da M8011 a M8019)
Relé speciale
Lettura
Scrittura
CPU
Funzione
M8010
—
—
—
Non utilizzato
M8011
쏹
—
Impulso di clock 10 ms
ON e OFF in un ciclo da 10 ms (ON: 5 ms, OFF: 5 ms)
M8012
쏹
—
Impulso di clock 100 ms
ON e OFF in un ciclo da 100 ms (ON: 50 ms, OFF: 50 ms)
M8013
쏹
—
M8014
쏹
—
M8015
쏹
쏹
M8016
쏹
—
M8017
쏹
쏹
Correzione ±30 secondi (orologio in tempo reale)
M8018
쏹
—
Rilevamento installazione orologio in tempo reale (RTC) (sempre ON)
Deve essere installato per una scheda di memoria FX2NC con RTC integrato.
M8019
쏹
—
Errore impostazione orologio in tempo reale (RTC)
FX1S
FX1N
FX2N
FX2NC
FX3G
FX3U
FX3UC
Impulso di clock 1 s
ON e OFF in un ciclo da 1 s (ON: 500 ms, OFF: 500 ms)
Impulso di clock 1 min
ON e OFF in un ciclo da 1 min (ON: 30 s, OFF: 30 s)
Arresto e impostazione orologio (orologio in tempo reale)
La visualizzazione dell'ora è arrestata (orologio in tempo reale)
I contenuti da D8013 a D8019 sono congelati, ma l'orologio continua a funzionare.
MITSUBISHI ELECTRIC
Appendice
A.1.3
Relé speciali
Modo operativo PLC (da M8030 a M8039)
Relé speciale
Lettura
Scrittura
CPU
FX2N,
FX2NC,
FX3G,
FX3U,
FX3UC
Funzione
LED batteria OFF
Se M8030 è ON, il LED sul PLC non si accende nemmeno se viene rilevata una tensione
batteria bassa.
M8030
쏹
—
M8031
쏹
쏹
Cancellazione totale
memoria non retentiva
M8032
쏹
쏹
Cancellazione totale memoria retentiva
M8033
쏹
쏹
M8034
쏹
쏹
FX1S,
FX1N,
FX2N,
FX2NC,
FX3G,
FX3U,
FX3UC
Congelamento memorie su STOP
Quando il PLC commuta da RUN a STOP, l'immagine di memoria e la memoria dati
vengono mantenuti.
Disabilitazione uscite
Tutti i contatti di uscita esterni del PLC vengono commutati su OFF. Il programma continua ad essere eseguito.
M8035
쏹
쏹
Modo RUN forzato
M8036
쏹
쏹
Segnale RUN forzato
M8037
쏹
쏹
M8038
M8039
—
쏹
Manuale di istruzione GX IEC Developer
Se questi relé speciali ausiliari vengono attivati, l'immagine di memoria ON/OFF di Y, M, S, T e C ed i valori attuali
di T, C, D, i registri dati speciali e R vengono azzerati.
Tuttavia i registri file (D) i nella memoria programma,
ed i registri estensione file (ER) nella scheda di memoria
non vengono azzerati.
Segnale STOP forzato
쏹
FX1S,
FX1N,
FX2N
(dalla V2.0),
FX2NC,
FX3G,
FX3U,
FX3UC
쏹
FX1S,
FX1N,
FX2N,
FX2NC,
FX3G,
FX3U,
FX3UC
Flag impostazione parametro di comunicazione
(per impostazione di rete N:N)
Modo a scansione costante
Quando M8039 è ON, il PLC attende fino al tempo specificato in D8039, poi esegue le operazioni cicliche.
A-3
Relé speciali
A.1.4
Appendice
Rilevamento errori (da M8060 a M8069)
Relé speciale
M8060
햳
햴
A.1.5
쏹
Scrittura
CPU
—
FX2N,
FX2NC,
FX3G,
FX3U,
FX3UC
Errore configurazione I/O
—
FX1S,
FX1N,
FX2N,
FX2NC,
FX3G,
FX3U,
FX3UC
Errore hardware PLC
—
FX2N
FX2NC
Errore di comunicazione PLC/dispositivo di programmazione
FX3G
Errore comunicazione seriale 0 [ch0]
M8061
쏹
M8062
쏹
M8063 햲
쏹
—
M8064
쏹
M8065
쏹
—
—
M8066
쏹
—
M8067 햳
쏹
—
M8068
—
쏹
M8069 햴
햲
Lettura
—
쏹
FX1S
FX1N
FX2N
FX2NC
FX3G,
FX3U,
FX3UC
FX2N,
FX2NC
FX3G,
FX3U,
FX3UC
Funzione
Errore comunicazione seriale 1 [ch1]
Errore parametro
Errore di sintassi
Errore collegamento
Errore operazione
Memoria errore operazione
Controllo bus di I/O
Il funzionamento varia a seconda del PLC. Azzerato nelle CPU FX1S, FX1N, FX2N, o FX2NC quando il PLC commuta da STOP
a RUN. In un PLC delle serie FX3G, FX3U o FX3UC, M8063 viene azzerato all’inserzione della tensione di alimentazione. L'errore di comunicazione seriale 2 [ch2] nel PLC FX3G, FX3U o FX3UC è segnalato da M8438.
Azzerato quando il PLC commuta da STOP a RUN.
Se M8069 è ON, viene eseguito un controllo del bus di I/O. Se viene rilevato un errore, il codice di errore 6130 viene scritto
nel registro speciale D8069 ed il relé speciale M8061 viene eccitato.
Schede di espansione (per FX1S e FX1N)
Relé speciale
Lettura
Scrittura
M8112
쏹
쏹
CPU
Funzione
Scheda di espansione FX1N-4EX-BD: Input BX0
Scheda di espansione FX1N-2AD-BD: cambio modo input ch1
Scheda di espansione FX1N-1DA-BD: cambio modo output
A-4
Scheda di espansione FX1N-4EX-BD: Input BX1
M8113
쏹
쏹
M8114
쏹
쏹
M8115
쏹
쏹
Scheda di espansione FX1N-4EX-BD: Input BX3
M8116
쏹
쏹
Scheda di espansione FX1N-2EYT-BD: Output BY0
M8117
쏹
쏹
Scheda di espansione FX1N-2EYT-BD: Output BY1
FX1S
FX1N
Scheda di espansione FX1N-2AD-BD: cambio modo input ch2
Scheda di espansione FX1N-4EX-BD: Input BX2
MITSUBISHI ELECTRIC
Appendice
A.1.6
Relé speciali
Adattatori speciali analogico e adattori di espansione per FX3G
Relé speciale
da M8260
a M8269
쏹
da M8270
a M8279
쏹
da M8280
a M8289
쏹
da M8290
a M8299
햲
햳
햴
Lettura
Scrittura
CPU
Funzione
—
FX3U, FX3UC
Primo 햲 adattatore speciale
(dalla V2.00)
—
FX3G
Relé speciale per il 1° adattatore di espansione analogico 햳
(dalla V1.10)
—
FX3U, FX3UC
Secondo 햲 adattatore speciale
(dalla V2.00)
—
FX3G
Relé speciale per il 2° adattatore di espansione analogico 햴
(dalla V1.10)
—
FX3U, FX3UC
Terzo 햲 adattatore speciale
(dalla V2.00)
—
—
쏹
—
FX3G
Primo 햲 adattatore speciale
FX3U, FX3UC
Quarto 햲 adattatore speciale
(dalla V2.00)
FX3G
Secondo adattatore speciale
(solo FX3G-40M첸/첸 e FX3G-60M첸/첸)
Il numero di unità dell'adattatore speciale analogico viene contato dal lato dell'unità principale.
Installato nello slot di espansione delle unità di base FX3G-14M첸/첸 o FX3G-24M첸/첸 oppure sullo slot di espansione sinistro (posizione 1) delle unità di base FX3G-40첸/첸 oFX3G-60M첸/첸.
Installato sullo slot di espansione destro (posizione 2) delle unità di base FX3G-40첸/첸 o FX3G-60M첸/첸.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
A-5
Registri speciali
A.2
Appendice
Registri speciali
Come nel caso dei relé speciali (sezione A.1) che partono dall'indirizzo M8000 i controllori FX possiedono anche dei registri speciali, con partenza dall'indirizzo D8000. In molti casi esiste un collegamento diretto fra relé speciali e registri speciali. Ad esempio, il relé speciale M8005 indica che la
tensione della batteria del PLC è troppo bassa, e il valore di tensione corrispondente è memorizzato
nel registro speciale D8005. Le tabelle seguenti mostrano una piccola selezione dei registri speciali
disponibili, a titolo di esempio.
I registri speciali possono essere suddivisi in due gruppi:
–
Registri speciali il cui valore può essere solo letto dal programma
–
Registri speciali il cui valore può essere letto e scritto dal programma
Le tabelle seguenti contengono una colonna "Lettura" e una colonna "Scrittura". Se una delle due
colonne riporta il simbolo "쎲", l'azione corrispondente è possibile. Il simbolo "—" significa che
l'azione corrispondente non è consentita.
A.2.1
Informazioni diagnostiche sullo stato del PLC (da D8000 a D8009)
Registro
speciale
Lettura
Scrittura
D8000
쏹
쏹
Impostazionetimerwatchdog(inpassida1ms).(ScritturadaROM disistemaall'accensione) Ilvaloresovrascritto
dalprogrammaèvalidodopol'esecuzionediunaistruzioneENDoWDT.L'impostazionedeveesseresuperioreal
massimotemposiscansione(memorizzatoinD8012).Valoredidefault200 ms.
—
Tipo PLC e versione del sistema:
FX1S: 22 VVV
FX1N/FX3G: 26 VVV
FX2N/FX2NC/FX3U/FX3UC: 24 VVV
(e. g. FX1N Version 1.00 ® 26100)
D8001
D8002
쏹
—
FX1S
FX1N
FX2N
FX2NC
FX3G
FX3U
FX3UC
Funzione
Capacità memoria
0002 ® 2 k passi (solo FX1S)
0004 ® 4 k passi (solo FX2N/FX2NC)
0008 ® 8 k passi o più (non per FX1S)
Se16Kopiù("K8")èscrittoinD8002e"16","32"o"64"èscrittoinD8102.
D8003
쏹
—
Tipo memoria:
00H ® RAM (scheda di memoria)
01H ® EPROM (scheda di memoria)
02H ® EPROM (scheda di memoria o memoria flash)
0AH ® EEPROM(schedadimemoriaomemoriaflash,protettainscrittura)
10H ® Memoria interna del PLC
D8004
쏹
—
Numero errore (M)
Se D8004 contiene ad es. il valore 8060, viene eccitato il relé speciale M8060.
D8005
—
—
D8006
D8007
D8008
D8009
A-6
쏹
CPU
—
—
—
-
—
FX2N
FX2NC
FX3G
FX3U
FX3UC
Tensione di batteria (esempio: "36" -> 3,6 V)
Livello rilevamento tensione di batteria bassa.
Impostazioni di default:
FX2N/FX2NC: 3,0 V ("30")
FX3G/FX3U/FX3UC: 2,7 V ("27")
—
FX2N
FX2NC
FX3U
FX3UC
Conteggio mancanza tensione temporanea Viene memorizzata la frequenza operativa di M8007.
Azzerato allo spegnimento.
—
FX2N
FX2NC
FX3U
FX3UC
Rilevamento mancanza alimentazione
Impostazioni di default:
FX2N/FX3U: 10 ms (alimentazione CA)
FX2NC/FX3UC: 5 ms (alimentazione CC)
—
FX2N
FX2NC
FX3G
FX3U
FX3UC
Dispositivo con 24 V CC mancante
Numero più basso di dispositivo d'ingresso, unità di espansione o unità di espansione di potenza con
24 V CC mancante.
MITSUBISHI ELECTRIC
Appendice
A.2.2
Registri speciali
Informazioni sulla scansione e orologio in tempo reale
(da D8010 a D8019)
*
A.2.3
Registro speciale
Lettura
Scrittura
CPU
Funzione
D8010
쏹
—
Tempo scansione attuale (in unità da 0,1 ms)
D8011
쏹
—
D8012
쏹
—
FX1S
FX1N
FX2N
FX2NC
FX3G
FX3U
FX3UC
D8013
쏹
쏹
D8014
쏹
쏹
D8015
쏹
쏹
D8016
쏹
쏹
D8017
쏹
쏹
D8018
쏹
쏹
D8019
쏹
쏹
Minimo tempo scansione (in unità da 0,1 ms)
Massimo tempo scansione (in unità da 0,1 ms)
Orologio in tempo reale: Secondi (da 0 a 59)
FX1S
FX1N
FX2N
FX2NC*
FX3G
FX3U
FX3UC
Orologio in tempo reale: Minuti (da 0 a 59)
Orologio in tempo reale: Ore (da 0 a 23)
Orologio in tempo reale: Data (giorno, da 1 a 31)
Orologio in tempo reale: Data (mese, da 1 a 12)
Orologio in tempo reale: Data (anno, da 0 a 99)
Orologio in tempo reale: Giorno della settimana (da 0 (domenica) a 6 (sabato))
Per un FX2NC deve essere installata una scheda di memoria con orologio integrato.
Modo operativo PLC (da D8030 a D8039)
Registro speciale
Lettura
D8030
D8031
da D8032 a D8038
D8039
Scrittura
CPU
Funzione
쏹
—
Valore del volume analogico VR1 (intero da 0 a 255)
쏹
—
FX1S
FX1N
FX3G
—
—
—
쏹
FX1S
FX1N
FX2N
FX2NC
FX3G
FX3U
FX3UC
—
Manuale di istruzione GX IEC Developer
Valore del volume analogico VR2 (intero da 0 a 255)
Non utilizzato
Durata scansione costante
Default: 0 ms (in passi da 1 ms))
scritto da ROM di sistema all'accensione)
Può essere sovrascritto da programma
A-7
Registri speciali
A.2.4
Appendice
Codici di errore (da D8060 a D8069)
Registro speciale
D8060
Lettura
쏹
Scrittura
CPU
—
FX2N
FX2NC
FX3G
FX3U
FX3UC
Funzione
Se l'unità o il blocco che corrisponde ad un numero di I/O programmato non è caricato,
M8060 viene impostato ON ed il numero del primo dispositivo del blocco in errore viene
scritto in D8060
Significato del codice a quattro cifre:
prima cifra: 0 = Output, 1 = Input
seconda – quarta cifra: Numero del primo dispositivo del blocco in errore
FX1S
FX1N
FX2N
D8061
D8062
쏹
쏹
—
—
FX2NC
FX3G
FX3U
FX3UC
FX2N
FX2NC
FX3G
*
A-8
쏹
—
D8064
쏹
—
D8065
쏹
—
D8066
쏹
—
D8067
쏹
—
D8068*
—
쏹
D8069*
쏹
—
Codice di errore per errore comunicazione PLC/PP
FX3U
FX3UC
FX3G
D8063
Codice di errore per errore hardware PLC
Codice di errore per errore comunicazione seriale 0 [ch0]
Codice di errore per errore comunicazione seriale 1 [ch1]
Codice errore per errore parametro
FX1S
FX1N
FX2N
FX2NC
FX3G
FX3U
FX3UC
Codice errore per errore sintassi
Codice errore per errore collegamento
Codice errore per errore operazione
Numero passo errore di operazione memorizzato
In caso di 32K passi o più, il numero del passo è
memorizzato in[D8313, D8312].
Numero passo in errore da M8065 a M8067
In caso di 32K passi o più, il numero del passo è memorizzato in [D8315, D8314].
Azzerato quando il PLC commuta da STOP a RUN.
MITSUBISHI ELECTRIC
Appendice
A.2.5
A.2.6
Registri speciali
Schede di espansione (per FX1S e FX1N)
Registro speciale
Lettura
Scrittura
D8112
쏹
—
D8113
쏹
—
D8114
쏹
쏹
CPU
Funzione
Adattatore FX1N-2AD-BD: Valore ingresso digitale ch 1
FX1S
FX1N
Adattatore FX1N-2AD-BD: Valore ingresso digitale ch 2
Adattatore FX1N-1DA-BD: Valore uscita digitale ch 1
Adattatori speciali analogico e adattatori di espansione
Registro speciale
da D8260
a D8269
Lettura
Scrittura
da D8290
a D8299
햲
햳
햴
Funzione
—
쏹
—
쏹
FX3G
Registro speciale per il 1° adattatore di espansione analogico 햳
(dalla V1.10)
—
쏹
FX3U,
FX3UC
Secondo 햲 adattatore speciale
(dalla V2.00)
—
쏹
—
쏹
—
쏹
FX3G
Primo 햲 adattatore speciale
—
쏹
FX3U,
FX3UC
(dalla
V2.00)
Quarto 햲 adattatore speciale
—
쏹
FX3G
da D8270
a D8279
da D8280
a D8289
CPU
FX3U,
FX3UC
Primo 햲 adattatore speciale
(dalla V2.00)
FX3G
(dalla
V1.10)
Registro speciale per il 2° adattatore di espansione analogico 햴
FX3U,
FX3UC
Terzo 햲 adattatore speciale
(dalla V2.00)
Secondo adattatore speciale
(solo FX3G-40M첸/첸 e FX3G-60M첸/첸)
Il numero di unità dell'adattatore speciale analogico viene contato dal lato dell'unità principale.
Installato nello slot di espansione delle unità di base FX3G-14M첸/첸 o FX3G-24M첸/첸 oppure sullo slot di espansione sinistro (posizione 1) delle unità di base FX3G-40첸/첸 oFX3G-60M첸/첸.
Installato sullo slot di espansione destro (posizione 2) delle unità di base FX3G-40첸/첸 o FX3G-60M첸/첸.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
A-9
Elenco codici di errore
A.3
Appendice
Elenco codici di errore
Quando viene rilevato un errore nel PLC, i codici di errore vengono memorizzati nei registri speciali da
D8060 a D8067 e D8438. Per la diagnostica degli errori, devono essere eseguite le azioni seguenti.
Di seguito vengono descritti i codici di errore più comuni.
A.3.1
Codici di errore da 6101 a 6409
Errore
Errore hardware PLC
Errore di
comunicazione fra PLC
e dispositivo
di programmazione
(solo FX2N e FX2NC)
Errore comunicazione
seriale
A - 10
Registro
speciale
Codice di
errore
Descrizione
Azione correttiva
0000
Nessun errore
—
6101
Errore RAM
6102
Errore schema
6103
Errore bus di I/O (M8069 = ON)
6104
Anomalia alimentazione 24 V unità di espansione
(M8069 = ON)
6105
Errore timer watchdog
Controllare il programma utente. Il
tempo di scansione supera il valore
memorizzato in D8000.
6106
ErrorecreazionetabellaI/O(erroreCPU)
Quando si alimenta l'unità centrale, si verifica una anomalia sull'alimentazione 24 V della unità di espansione.
(L'errore si verifica se l'alimentazione 24 V non viene
fornita per 10 secondi o più dopo l'applicazione
dell'alimentazione principale.)
Controllare l'alimentazione delle unità di
espansione alimentate.
6107
Errore configurazione di sistema
Controllare il numero delle unità/blocchi
funzionali speciali collegati. Alcune
unità/blocchi funzionali speciali limitano
il numero di blocchi collegabili.
0000
Nessun errore
—
6201
Errore di parità, overrun o framing
6202
Errore carattere di comunicazione
6203
Errore somma di controllo dati di comunicazione
6204
Errore formato dati
D8061
D8062
D8063
Controllare che i cavi di espansione siano
collegati correttamente.
Controllare il cavo di collegamento fra
dispositivo di programmazione e PLC.
Questo errore può verificarsi se il cavo
viene scollegato e ricollegato durante il
controllo del PLC.
6205
Errore di comando
0000
Nessun errore
—
6301
Errore di parità, overrun o framing
쎲 Comunicazione inverter, collegamento
6302
Errore carattere di comunicazione
6303
Errore somma di controllo dati di comunicazione
6304
Errore formati dati di comunicazione
6305
Errore di comando
6306
Rilevato timeout di comunicazione
6307
Errore inizializzazione modem
6308
Errore parametro rete N:N
6312
Errore carattere collegamento parallelo
6313
Errore somma collegamento parallelo
6314
Errore formato collegamento parallelo
6320
Errore comunicazione inverter
a computer e programmazione: Accertarsi che i parametri di comunicazione
siano impostati correttamente per la rispettiva applicazione.
쎲 Rete N:N, collegamento parallelo,
ecc.: Controllare i programmi secondo le rispettive applicazioni.
쎲 Manutenzione remota: Accertarsi che
il modem sia alimentato e controllare
le impostazioni dei comandi AT.
쎲 Cablaggio:Controllarecheicavidicomunicazione siano cablati correttamente.
MITSUBISHI ELECTRIC
Appendice
Elenco codici di errore
Errore
Errore parametro
A.3.2
Registro
speciale
D8064
Codice di
errore
Descrizione
Azione correttiva
0000
Nessun errore
—
6401
Errore somma di controllo programma
6402
Errore impostazione capacità di memoria
6403
Errore impostazione area dispositivi a memoria
6404
Errore impostazione area commenti
6405
Errore impostazione area registro file
6406
Errore impostazione valore iniziale unità speciale (BFM),
errore somma di controllo impostazione istruzioni di
posizionamento
6407
Errore impostazione valore iniziale unità speciale (BFM),
errore impostazione istruzioni di posizionamento
6409
Altri errori di impostazione
Mettere il PLC in STOP e impostare
correttamente i parametri.
Codici di errore da 6501 a 6510
Errore
Errore di sintassi
Registro
speciale
Codice di
errore
0000
Nessun errore
6501
Combinazione non corretta di istruzione, simbolo dispositivo e numero dispositivo.
6502
OUT T o OUT C non sono consentiti prima di aver impostato un valore
6503
앥 OUT T o OUT C non sono consentiti prima di aver
impostato un valore
앥 Numero insufficiente di operandi per l'istruzione
applicata
6504
앥 Qualche numero di etichetta è stato utilizzato più di
una volta.
앥 Qualche ingresso a interrupt o ingresso di contatore
ad alta velocità è stato usato più di una volta.
6505
Numero dispositivo fuori del campo ammesso.
6506
Istruzione non valida
6507
Numero etichetta [P] non valido
6508
Ingresso interrupt [I] non valido
6509
Altro errore
6510
Errore numero annidamenti MC
D8065
Manuale di istruzione GX IEC Developer
Descrizione
Azione correttiva
Durante la programmazione vengono
controllate tutte le istruzioni. Se viene
rilevato un errore di sintassi, modificare
opportunamente l'istruzione.
A - 11
Elenco codici di errore
A.3.3
Appendice
Codici di errore da 6610 a 6632
Errore
Errore circuito
Registro
speciale
D8066
Codice di
errore
Descrizione
Azione correttiva
0000
Nessun errore
—
6610
LD, LDI usato continuamente per 9 o più volte.
6611
Più istruzioni ANB/ORB rispetto alle istruzioni LD/LDI
6612
Meno istruzioni ANB/ORB rispetto alle istruzioni LD/LDI
6613
MPS usato continuamente per 12 o più volte.
6614
Nessuna istruzione MPS
6615
Nessuna istruzione MPP
6616
Nessuna bobina fra MPS, MRD e MPP,
o combinazione illecita
6617
L'istruzione seguente non è collegata alla linea di bus:
STL, RET, MCR, P, I, DI, EI, FOR, NEXT, SRET, IRET, FEND
o END
6618
STL, MC o MCR possono essere utilizzate solo nel programma principale, ma sono utilizzate altrove (ad es. in
routine di interrupt o sottoprogrammi).
6623
Questo errore si verifica quando una
combinazione di istruzioni non è corretta
Istruzione non valida utilizzata in un loop FOR-NEXT: STL, nell'intero blocco circuitale o quando la
RET, MC, MCR, I (interrupt pointer) o IRET.
relazione fra una coppia di istruzioni non
è corretta.
Superato livello annidamenti istruzione FOR-NEXT
Modificare le istruzioni in modo
Il numero delle istruzioni FOR e NEXT non corrisponde.
programmazione in modo da rendere
Nessuna istruzione NEXT
corretta la loro relazione mutua.
Nessuna istruzione MC
6624
Nessuna istruzione MCR
6625
STL usato continuamente per 9 o più volte.
6626
Istruzione non valida programmata in un loop STL-RET:
MC, MCR, I (interrupt pointer), SRET o IRET.
6627
Nessuna istruzione RET
6628
Istruzione non valida usata nel programma principale:
I (interrupt pointer), SRET o IRET
6629
Nessun P o I (interrupt pointer)
6630
Nessuna istruzione SRET o IRET
6631
SRET programmata in posizione non valida
6632
IRET programmata in posizione non valida
6619
6620
6621
6622
A - 12
MITSUBISHI ELECTRIC
Appendice
A.3.4
Elenco codici di errore
Codici di errore da 6701 a 6710
Errore
Errore operazione
*
Registro spe- Codice di erroDescrizione
ciale
re
0000
Nessun errore
6701
앥 Nessuna destinazione di salto (pointer) per istruzioni
CJ o CALL
앥 Etichetta non definita o fuori del campo P0–P4095
dovuta a indexing
앥 Etichetta P63 eseguita in una istruzione CALL;
non può essere usata in una istruzione CALL dato che
P63 esegue un salto all'istruzione END.
6702
Il livello di annidamento dell'istruzione VALL è 6
o superiore
6703
Il livello di annidamento dell'interrupt è 3 o superiore
6704
Il livello di annidamento dell'istruzione FOR-NEXT
è 6 o superiore
6705
L'operando dell'istruzione eseguita è un dispositivo non
applicabile.
6706
Il campo del numero dispositivo o il valore dell'operando
dell'istruzione eseguita supera i limiti.
6707
Il registro file viene accessato senza avere impostato il
parametro del registro file.
D8067
Azione correttiva
—
Questo errore avviene durante
l'esecuzione dell'operazione. Rivedere il
programma, o controllare il contenuto
degli operandi usati nelle istruzioni
eseguite.*
6708
Errore istruzione FROM/TO
Questo errore avviene durante
l'esecuzione dell'operazione. Rivedere
il programma, o controllare il contenuto
degli operandi usati nelle istruzioni
eseguite. Controllare se il buffer
di memoria specificato esiste
nell'apparecchiatura. Controllare se
i cavi di espansione sono collegati
correttamente.
6709
Altro (ad es. diramazione non corretta)
Questoerroreavvienedurantel'esecuzione
dell'operazione.Rivedereilprogramma,
ocontrollareilcontenutodeglioperandiusati
nelleistruzionieseguite.*
6710
Parametri non omogenei
Questo errore avviene quando viene usato
lo stesso dispositivo come sorgente
e destinazione in una istruzione di shift,
ecc.
Anche se la sintassi o il progetto circuitale è corretto, può sempre intervenire un errore. Ad esempio: "T200Z" non è un
errore in sé stesso. Ma se Z avesse un valore di 400, si cercherebbe di accedere al timer T600. Questo provoca un errore di
funzionamento dato che non esiste un dispositivo T600.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
A - 13
Numero dei punti di Input/Output occupati e consumo di corrente
A.4
Appendice
Numero dei punti di Input/Output occupati e consumo
di corrente
Le tabelle seguenti mostrano come diversi punti di input/output vengono occupati in base ad una
determinata unità, unitamente al tipo di alimentazione ed ai valori di corrente necessari per la scelta di
un prodotto.
Il consumo di corrente viene determinato in modo diverso nei casi seguenti.
5 V CC e 24 V CC interni vengono forniti ai prodotti tramite un cavo di espansione ed il consumo di corrente deve essere calcolato
Sottrarre il consumo di corrente dal 24V CC interno come segue.
A.4.1
–
Per le unità centrali in CA, sottrarre il consumo di corrente dal 24 V CC interno dall'alimentazione
24 V CC di servizio.
–
Per le unità centrali in CC, sottrarre il consumo di corrente dal 24 V CC interno dall'alimentazione
per il 24 V CC interno.
–
Alcuni moduli funzione speciali necessitano di un "24 V CC esterno". Includere questa corrente
nel calcolo del consumo di corrente, quando la corrente viene fornita dall'alimentatore 24 V CC
di servizio. Se la corrente viene fornita da un alimentatore esterno, la corrente non è compresa
nel calcolo del consumo di corrente.
Schede adattatori di interfaccia, schede adattatori di comunicazione e
schede adattatori di espansione
Tipo
Numero di I/O occupati
Corrente assorbita [mA]
5 V CC
24 V CC (interna)
24 V CC (esterna)
—
—
—
—
—
—
15
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
FX1N-232-BD
—
FX2N-232-BD
—
FX3G-232-BD
—
—
FX3U-232-BD
—
20
FX1N-422-BD
—
FX2N-422-BD
—
FX3G-422-BD
—
—
FX3U-422-BD
—
20*
FX1N-485-BD
—
FX2N-485-BD
—
FX3G-485-BD
—
—
FX3U-485-BD
—
40
FX3U-USB-BD
—
20
60*
60
FX1N-CNV-BD
FX2N-CNV-BD
FX3G-CNV-BD
FX3U-CNV-BD
FX3G-2AD-BD
FX3G-1DA-BD
FX3G-8AV-BD
*
A - 14
Se è collegato uno dispositivo di programmazione o un GOT, sommare la corrente consumata da queste unità (vedi
pagina seguente)
MITSUBISHI ELECTRIC
Appendice
A.4.2
Numero dei punti di Input/Output occupati e consumo di corrente
Dispositivo di programmazione, convertitore di interfaccia,
modulo visualizzatore e GOT
Tipo
Numero di I/O occupati
5 V CC
24 V CC (interna)
24 V CC (esterna)
FX-20P(-E)
—
150
—
—
FX-232AWC-H
—
120
—
—
FX-USB-AW
—
15
—
—
FX10DM-E
—
220
—
—
F920GOT-BBD5-K-E
—
220
—
—
20
FX3U-7DM
A.4.3
Adattatori speciali
*
Corrente assorbita [mA]
Numero di I/O
occupati
5 V CC
24 V CC (interna)
24 V CC (esterna)
All’accensione
FX3U-4HSX-ADP
—
30
30
0
30*
FX3U-2HSY-ADP
—
30
60
0
120*
FX3U-4AD-ADP
—
15
0
40
—
FX3U-4DA-ADP
—
15
0
150
—
FX3U-4AD-PNK-ADP
—
15
0
50
—
FX3U-4AD-PT-ADP
—
15
0
50
—
FX3U-4AD-PTW-ADP
—
15
0
50
—
FX3U-4AD-TC-ADP
—
15
0
45
—
Tipo
A.4.4
Corrente assorbita [mA]
FX3U-3A-ADP
—
20
0
90
—
FX2NC-232ADP
—
100
0
0
—
FX3U-232ADP
—
30
0
0
—
FX3U-485ADP
—
20
0
0
—
Si deve considerare il consumo di corrente all'avviamento nel collegamento ad una unità di base alimentata in CC.
Blocchi di espansione
Tipo
FX2N-8ER-ES/UL
Numero di I/O occupati
16
Corrente assorbita [mA]
5 V CC
24 V CC (interna)
24 V CC (esterna)
—
125
0
FX2N-8EX-ES/UL
8
—
50
0
FX2N-16EX-ES/UL
16
—
100
0
FX2N-8EYR-ES/UL
8
—
75
0
FX2N-8EYT-ESS/UL
8
—
75
0
FX2N-16EYR-ES/UL
16
—
150
0
FX2N-16EYT-ESS/UL
16
—
150
0
Manuale di istruzione GX IEC Developer
A - 15
Numero dei punti di Input/Output occupati e consumo di corrente
A.4.5
Moduli funzione speciali
Tipo
5 V CC
24 V CC (interna)
24 V CC (esterna)
All’accensione
FX3U-2HC
8
245
0
0
—
8
110
0
90
—
FX3U-4DA
8
120
0
160
—
FX3U-4LC
8
160
0
50
—
FX3U-20SSC-H
8
100
0
220
—
�
0
170
0
190
FX2N-2AD
8
20
50
FX2N-2DA
8
30
85 �
FX2N-4AD
8
30
0
55
—
FX2N-4DA
8
30
0
200
—
FX2N-4AD-TC
8
30
0
50
—
FX2N-4AD-PT
8
30
0
50
—
FX2N-8AD
8
50
0
80
—
FX2N-5A
8
70
0
90
—
FX2N-2LC
8
70
0
55
—
FX2N-1HC
8
90
0
0
—
FX2N-1PG-E
8
55
0
40
—
—
FX2N-10PG
8
120
0
8
40
0
80
—
햴
70
햳
FX2N-232IF
0
0
150
—
FX2N-32CCL-M
8
130
0
50
—
FX2N-32ASI-M
8햵
150
0
70
—
8
�
FX0N-3A
8
30
0
165
FX2N-10GM
8
—
—
5
—
FX2N-20GM
8
—
—
10
—
햲
햳
햴
햵
A - 16
Corrente assorbita [mA]
Numero di I/O
occupati
FX3U-4AD
FX2N-16CCL-M
NOTA
Appendice
90
Se i blocchi funzione speciali analogici (FX0N-3A, FX2N-2AD e FX2N-2DA) sono collegati ad una unità di espansione di input/output alimentata (FX2N-32E첸 o FX2N-48E첸 ), si devono inoltre considerare le limitazioni seguenti. (Se i blocchi
sono collegati all'unità principale, questa limitazione non esiste.)
Il consumo di corrente totale dei blocchi funzione speciali analogici (FX0N-3A, FX2N-2AD e FX2N-2DA) deve essere inferiore ai valori di corrente indicati di seguito.
- Se collegati a FX2N-32E첸: 190 mA o meno
- Se collegati a FX2N-48E첸: 300 mA o meno.
Se la tensione dell'alimentatore CC esterno è 5 V CC, la corrente è 100 mA.
Una FX2N-16CCL-M non può essere utilizzata insieme ad una FX2N-32ASI-M. Il numero di punti seguente viene aggiunto
in base ai prodotti collegati alla rete: (Numero di stazioni I/O remote) x 32 punti.
Una FX2N-32ASI-M non può essere usata insieme ad una FX2N-16CCL-M. Una sola unità può essere aggiunta al sistema. Il
numero di punti seguente viene aggiunto in base ai prodotti collegati alla rete: (Numero slave attivi) x 8 punti.
Occorre considerare la corrente assorbita all’accensione del sistema, quando lo si collega ad
un’unità di base alimentata a tensione continua.
MITSUBISHI ELECTRIC
Appendice
A.5
Glossario componenti PLC
Glossario componenti PLC
La tabella seguente descrive significato e funzionalità dei singoli componenti e parti di un PLC Mitsubishi.
Componente
Descrizione
Collegamento per schede
adattatori di espansione
Le schede adattatori di espansione originali possono essere collegate a questa interfaccia. Per tutte le linee FX (tranne la FX2NC)
sono disponibili una varietà di adattatori diversi. Questi adattatori estendono le funzionalità dei controllori con funzioni aggiuntive
o interfacce di comunicazione. Le schede di adattamento so inseriscono direttamente nello slot.
Collegamento per unità di programmazione
Questo collegamento può essere utilizzato per connettere l’unità di programmazione portatile FX-20P-E, oppure un PC o notebook
esterno con un pacchetto software (ad es. GX IEC Developer).
EEPROM
Memoria a lettura/scrittura in cui il programma PLC può essere memorizzato e letto con il software di programmazione. Questa
memoria a stato solido mantiene il suo contenuto in assenza di alimentazione, anche in caso di mancanza rete, e non necessita di
batteria.
Slot per scheda di memoria
Slot per schede di memoria opzionali. L'inserzione di una scheda di memoria disabilita la memoria interna del controllore – il
controllore esegue solo il programma memorizzato nella scheda.
Bus di espansione
Su questo bus possono essere collegati sia i moduli di espansione degli I/O che i moduli funzione speciali che aggiungono
prestazioni al sistema PLC. Vedi il capitolo 6 per una panoramica dei moduli disponibili.
Potenziometri
analogici
I potenziometri analogici vengono utilizzati per l’impostazione di setpoint analogici. L’impostazione può essere interrogata dal
programma del PLC per essere utilizzata per timer, uscite a impulsi ed altre funzioni.
Alimentatore di servizio
L’alimentatore di servizio (non per FX2NC e FX3UC) fornisce una alimentazione regolata a 24 V CC per i segnali d’ingresso ed i sensori.
La capacità di questo alimentatore dipende dal modello del controllore (ad es. FX1S, FX1N e FX3G: 400 mA; da FX2N-16M쏔-쏔쏔 a
FX2N-32M쏔-쏔쏔: 250 mA, da FX2N-48M쏔-쏔쏔 a FX2N-64M쏔-쏔쏔: 460 mA)
Ingressi digitali
Gli ingressi digitali vengono usati per leggere segnali di controllo provenienti da interruttori, pulsanti o sensori collegati.
Questi ingressi possono assumere i valori ON (segnale alimentato) e OFF (segnale non alimentato).
Uscite digitali
Una grande varietà di attuatori diversi ed altri dispositivi possono essere collegati a queste uscite, a seconda della natura
dell’applicazione e del tipo di uscita.
LED indicatori
dello stato degli ingressi
Questi LED quali ingressi sono collegati ad una alimentazione, cioè ad una tensione definita. Quando un segnale viene applicato ad
un ingresso, il LED corrispondente si accende, per indicare che lo stato dell’ingresso è ON.
LED indicatori
dello stato delle uscite
Questi LED mostrano gli stati attuali ON/OFF delle uscite digitali. Queste uscite possono commutare una varietà di tensioni e
correnti differenti, a seconda del modello e del tipo di uscita.
LED indicatori
dello stato operativo
I LED RUN, POWER e ERROR mostrano lo stato attuale del controllore. POWER indica che l’unità è alimentata, RUN si accende
quando il programma PLC viene eseguito e ERROR si accende quando si verifica un errore o un malfunzionamento.
Batteria memoria
La batteria protegge il contenuto della memoria RAM volatile dei PLC MELSEC in caso di mancanza rete (solo FX2N, FX2NC, FX3U e
FX3UC). La batteria protegge l’area dei timer, contatori e relé ritentivi. Fornisce inoltre l'alimentazione per l'orologio in tempo reale
integrato quando il PLC non è alimentato.
Interruttore RUN/STOP
I PLC MELSEC hanno due modi operativi, RUN e STOP. L’interruttore RUN/STOP consente di commutare manualmente fra questi due
modi. In modo RUN il PLC esegue il programma memorizzato nella sua memoria. In modo STOP l’esecuzione viene arrestata ed è
possibile programmare il controllore.
Manuale di istruzione GX IEC Developer
A - 17
Glossario componenti PLC
A - 18
Appendice
MITSUBISHI ELECTRIC
Indice
Indice
A
AS interface · · · · · · · · · · ·
Modulo di rete · · · · · · ·
Accoppiatori ottici · · · · · · ·
Adattatori di comunicazione
Adattatori speciali
Collegamento· · · · · · · ·
Descrizione · · · · · · · · ·
Alimentatore di servizio · · ·
Array
Panoramica · · · · · · · · ·
Programmazione · · · · ·
Auto connect · · · · · · · · · ·
·
·
·
·
·
·
·
·
·
·
·
·
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·
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·
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·
·
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·
·
·
·
·
·
·
·
·
·
·
·
·
·
·
·
·
·
·
·
· 2 - 30
· 2 - 30
· ·2-9
· 2 - 32
· · · · · · · · · · · · · 2 - 36
· · · · · · · · · · · · · 2 - 19
· · · · · · · · · · · · · A - 17
· · · · · · · · · · · · · 3 - 15
· · · · · · · · · · · · · 11 - 1
· · · · · · · · · · · · · 4 - 20
B
Batteria memoria· · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · A - 17
Blocchi di espansione · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 18
Blocchi funzionali· · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 26
Assegnazione di nomi di istanza · · · · · · · · · 6 - 17
Assegnazione di variabili· · · · · · · · · · · · · · 6 - 19
Assegnazione di variabili DUT · · · · · · · · · · 10 - 8
Confrontono con Funzioni · · · · · · · · · · · · · 6 - 1
Creazione · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 6 - 15
Inserimento nel programma a contatti · · · · · 4 - 18
Istanze · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 26
Monitoraggio di istanze · · · · · · · · · · · · · · 7 - 13
Opzioni di esecuzione · · · · · · · · · · · · · · · 6 - 23
C
CANopen
Modulo di rete · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 29
CC-Link
Moduli di rete · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 28
Change Security Level
(Modifica del livello de sicurezza)· · · · · · · · · · · 13 - 2
Codici di errore · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · A - 10
Commento
Cancellazione · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 35
Copia · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 35
Segmento · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 34
Commento segmento· · · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 34
Compilazione · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 36
Componente MX · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 18 - 18
Comunicazione
Moduli · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 31
Manuale di istruzione GX IEC Developer
Connection Setup · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 38
Connection Test · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 40
Contatori
'Device adresses' · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 3 - 20
Programmazione· · · · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 26
Controllore logico programmabile (PLC)· · · · · · · 2 - 1
Cross Reference · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 48
D
DUT · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 3 - 17
Data Unit Types (Tipi di unità dati)· · · · · · · · 10 - 1
Data Unit Types (DUT)
Panoramica · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 3 - 17
Data types · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 3 - 15
Device Edit (dal menu Debug)) · · · · · · · · · · · · · 8 - 1
DeviceNet
Modulo di rete · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 29
Display Mode · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 8 - 3
Documentazione
Commenti segmento · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 34
Header del segmento · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 34
Print Option · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 52
Download Project · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 42
E
E-Designer · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 18 - 14
EEPROM · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · A - 17
ETHERNET · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 25
FX Configurator-EN · · · · · · · · · · · · · · · · · 18 - 3
Moduli di rete · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 25
configurare · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 18 - 1
Esecuzione macrocodice · · · · · · · · · · · · · · · · 6 - 24
Etichette · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 3 - 10
F
FX Configurator-EN
FX0N-32NT-DP · · ·
FX1N-8AV-BD · · · ·
FX1N-CNV-BD · · · ·
FX2N-10PG · · · · · ·
FX2N-16CCL-M · · ·
FX2N-1HC · · · · · ·
FX2N-1PG-E · · · · ·
FX2N-232IF· · · · · ·
FX2N-32ASI-M· · · ·
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· 18 - 3
· 2 - 26
· 2 - 33
· 2 - 32
· 2 - 24
· 2 - 28
· 2 - 23
· 2 - 24
· 2 - 31
· 2 - 30
I
Indice
FX2N-32CAN· · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 29
FX2N-32CCL · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 28
FX2N-32DP-IF · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 27
FX2N-64DNET · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 29
FX2N-8AV-BD · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 33
FX2N-CNV-BD · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 32
FX2NC-1HC · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 23
FX2NC-CNV-IF · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 32
FX2NC-ENET-ADP· · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 25
FX3G-8AV-BD · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 33
FX3G-CNV-ADP · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 32
FX3U-20SSC-H· · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 24
FX3U-2HC · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 23
FX3U-2HSY-ADP · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 23
FX3U-32DP · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 26
FX3U-4HSX-ADP · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 23
FX3U-64CCL · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 28
FX3U-64DP-M · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 27
FX3U-CNV-BD · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 32
FX3U-ENET
Descrizione · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 25
configurare · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 18 - 3
Famiglia FX
Alimentazione · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 13
Consumo di corrente · · · · · · · · · · · · · · · · A - 14
Panoramica · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 6
Punti di input/output occupati· · · · · · · · · · A - 14
Funzioni
Confronto con Blocchi funzionali · · · · · · · · · 6 - 1
Creazione · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 6 - 2
Duplicazione · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 6 - 11
Tipo di risultato· · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 6 - 12
G
GT-Designer2 · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 18 - 11
GX Configurator DP · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 17 - 1
Gestione della Immagine di processo· · · · · · · · · 2 - 4
Glossario · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · A - 17
H
HMI
Panoramica · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 2
su ETHERNET · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 18 - 1
Header del segmento · · · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 34
II
I
IEC61131-3· · · · · · · · · · · · · · · ·
Ingressi
Assegnazione · · · · · · · · · · · ·
Cablaggio · · · · · · · · · · · · · ·
Instruction List (IL) - Lista istruzioni
Interconnect Mode· · · · · · · · · · ·
Interfaccia
Adattatori · · · · · · · · · · · · · ·
Moduli · · · · · · · · · · · · · · · ·
Interruttore RUN/STOP · · · · · · · ·
Istanza
del blocco funzionale · · · · · · ·
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· 2 - 41
· 2 - 14
· 3 - 11
· 4 - 20
· · · · · · · · · 2 - 31
· · · · · · · · · 2 - 31
· · · · · · · · · A - 17
· · · · · · · · · 6 - 17
L
L'ingresso EN · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 6 - 24
L'uscita ENO · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 6 - 24
La lista variabili globali
Aggiunta di voci · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 27
Controllo · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 12
Lista delle variabili locali (LVL) · · · · · · · · · · · · · 3 - 6
Lista variabili globali (GVL)· · · · · · · · · · · · · · · · 3 - 6
M
MELSEC · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 6
Menu Debug
Device Edit · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 8 - 1
Menu Online· · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 38
Entry Data Monitor · · · · · · · · · · · · · · · · · · 7 - 1
Monitor Header · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 7 - 8
Start Monitorin · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 7 - 9
Transfer Setup · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 38
Menu Project
Change Security Level
(Modifica del livello de sicurezza) · · · · · · · · 13 - 2
Modificare le password · · · · · · · · · · · · · · · 13 - 1
Online Program Change
(Modifica programma online) · · · · · · · · · · · 9 - 4
Messa a terra· · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 13
Modo inserimento contatti guidato
- Guided Ladder Entry · · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 37
Moduli analogici · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 20
Moduli di conteggio · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 23
Moduli di posizionamento · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 24
MITSUBISHI ELECTRIC
Indice
Moduli di rete
AS interface · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 30
CANopen· · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 29
CC-Link · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 28
DeviceNet · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 29
ETHERNET · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 25
PROFIBUS/DP · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 26
Moduli funzione speciali
Descrizione · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 19
Indirizzi · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 42
Modulo controllo temperatura· · · · · 2 - 20, 2 - 21, 2 - 22
Monitor headers (funzione in modo Monitor) · · · 7 - 8
Monitoraggio dati tabellare
Personalizzazione · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 7 - 3
Selezionare · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 7 - 1
N
Numerazione ottale · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 41
O
Online Program Change (funzione dal menu Project) 9 - 4
P
PLC
Confronto con sistemi a relé · · · · · · · · · · · · 2 - 1
Diagnostics · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 51
Storia · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 1
PLCopen · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 3 - 1
POE
Body · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 3 - 5
POU
Assegnazione al Task · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 31
Creazione il nouvo · · · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 8
Definizione · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 3 - 2
Header · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 13
Programmazione· · · · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 14
POU Pool
Definizione · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 3 - 4
PROFIBUS/DP
Moduli di rete · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 26
configurare · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 17 - 1
Progetto
Assegnazione I/O · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 41
Manuale di istruzione GX IEC Developer
Programma · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 24
Check · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 24
Download in un PLC· · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 38
Lista riferimenti incrociati - Cross Reference List 4 - 48
Monitoraggio · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 45
Proprietà
di un task· · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 32
R
Registro · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · A - 7
Registro speciale
Codice di errore · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · A - 8
Descrizione · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · A - 6
Modo operativo PLC · · · · · · · · · · · · · · · · · A - 7
Orologio in tempo reale · · · · · · · · · · · · · · · A - 7
Relé · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 1
Confronto con sistemi PLC · · · · · · · · · · · · · 2 - 1
Relé speciali
Descrizione · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · A - 1
Modo operativo PLC · · · · · · · · · · · · · · · · · A - 3
Orologio in tempo reale · · · · · · · · · · · · · · · A - 2
Rilevamento errori · · · · · · · · · · · · · · · · · · A - 4
per informazioni diagnostiche · · · · · · · · · · · A - 2
Risoluzione dei problemi · · · · · · · · · · · · · · · · A - 10
Codici di errore · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · A - 10
Registro speciale · · · · · · · · · · · · · · · · · · · A - 8
Relé speciale · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · A - 4
S
SCADA · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 2
SFC
Panoramica · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 3 - 14
Passo finale (Termination Step)· · · · · · · · · · 14 - 2
Passo iniziale (Initial Step) · · · · · · · · · · · · · 14 - 2
Transizioni · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 14 - 2
Schede adattatori · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 19
Schede di espansione · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 17
Schema a blocchi funzionali · · · · · · · · · · · · · · 3 - 13
Schema a contatti
Inserimento di un comando Blocco Funzionale4 - 18
Modo inserimento contatti guidato · · · · · · · 4 - 37
Panoramica · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 3 - 13
Programmazione· · · · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 14
Sequential Function Chart
(diagramma funzionale sequenziale)
Panoramica · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 3 - 14
III
Indice
Sink
Ingressi · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 14
Uscite · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 16
Source
Ingressi · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 14
Uscite · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 16
Start Monitoring (del menu Online) · · · · · · · · · · 7 - 9
System Image · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 41
T
Task
Assegnazione di POU ·
Attributi · · · · · · · · ·
Creazione del nuovo ·
Definizione · · · · · · ·
Pool · · · · · · · · · · · ·
Proprietà · · · · · · · · ·
Task Pool
Definizione · · · · · · ·
Testo strutturato
Panoramica · · · · · · ·
Programmazione· · · ·
Timer
'Device addresses' · · ·
Programmazione· · · ·
Tipo di risultato
di una funzione · · · · ·
IV
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· 4 - 31
· 4 - 32
· 4 - 30
· ·3-3
· ·3-7
· 4 - 32
· · · · · · · · · · · · · · · ·3-7
· · · · · · · · · · · · · · · 3 - 12
· · · · · · · · · · · · · · · 16 - 1
· · · · · · · · · · · · · · · 3 - 20
· · · · · · · · · · · · · · · 4 - 28
· · · · · · · · · · · · · · · 6 - 12
U
Unità di base
Alimentazione ·
FX1N · · · · · · ·
FX1S· · · · · · · ·
FX2N · · · · · · ·
FX2NC· · · · · · ·
FX3G · · · · · · ·
FX3U · · · · · · ·
FX3UC· · · · · · ·
Panoramica · · ·
Terminale S/S · ·
Unità di espansione
Uscite
Assegnazione · ·
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· 2 - 13
· 2 - 10
· ·2-9
· 2 - 10
· 2 - 11
· 2 - 11
· 2 - 12
· 2 - 12
· ·2-6
· 2 - 14
· 2 - 17
· · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 41
V
Valori in virgola mobile · · · · · · · · · · · · · · · · · 6 - 11
Numeri REAL · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 6 - 11
Variabili · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 3 - 6
Assegnazione a una istruzione · · · · · · · · · · 4 - 19
Globali (Definizione) · · · · · · · · · · · · · · · · · 3 - 6
Locali (Definizione) · · · · · · · · · · · · · · · · · · 3 - 6
Scelta dallo header del POU · · · · · · · · · · · · 4 - 16
Variabili globali· · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 3 - 6
Variabili locali· · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 3 - 6
Variabili di sistema · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 3 - 9
Variabili di tipo REAL· · · · · · · · · · · · · · · · · · · 7 - 12
MITSUBISHI ELECTRIC
MITSUBISHI ELECTRIC
SEDE CENTRALE
DISTRIBUTORI EUROPEI
DISTRIBUTORI EUROPEI
MITSUBISHI ELECTRIC EUROPE B.V.
EUROPA
German Branch
Gothaer Straße 8
D-40880 Ratingen
Telefono: +49 (0)2102 / 486-0
Fax: +49 (0)2102 / 486-1120
MITSUBISHI ELECTRIC EUROPE B.V.
FRANCIA
French Branch
25, Boulevard des Bouvets
F-92741 Nanterre Cedex
Telefono: +33 (0)1 / 55 68 55 68
Fax: +33 (0)1 / 55 68 57 57
MITSUBISHI ELECTRIC EUROPE B.V.
IRLANDA
Irish Branch
Westgate Business Park, Ballymount
IRL-Dublin 24
Telefono: +353 (0)1 4198800
Fax: +353 (0)1 4198890
MITSUBISHI ELECTRIC EUROPE B.V.
ITALIA
Italian Branch
Viale Colleoni 7
I-20041 Agrate Brianza (MB)
Telefono: +39 039 / 60 53 1
Fax: +39 039 / 60 53 312
MITSUBISHI ELECTRIC EUROPE B.V.
POLONIA
Poland Branch
Krakowska 50
PL-32-083 Balice
Telefono: +48 (0)12 / 630 47 00
Fax: +48 (0)12 / 630 47 01
MITSUBISHI ELECTRIC EUROPE B.V.-org.sl. REP. CECA
Czech Branch
Avenir Business Park, Radlická 714/113a
CZ-158 00 Praha 5
Telefono: +420 - 251 551 470
Fax: +420 - 251-551-471
MITSUBISHI ELECTRIC EUROPE B.V.
RUSSIA
52, bld. 3 Kosmodamianskaya nab 8 floor
RU-115054 Мoscow
Telefono: +7 495 721-2070
Fax: +7 495 721-2071
MITSUBISHI ELECTRIC EUROPE B.V.
SPAGNA
Spanish Branch
Carretera de Rubí 76-80
E-08190 Sant Cugat del Vallés (Barcelona)
Telefono: 902 131121 // +34 935653131
Fax: +34 935891579
MITSUBISHI ELECTRIC EUROPE B.V.
UK
UK Branch
Travellers Lane
UK-Hatfield, Herts. AL10 8XB
Telefono: +44 (0)1707 / 27 61 00
Fax: +44 (0)1707 / 27 86 95
MITSUBISHI ELECTRIC CORPORATION GIAPPONE
Office Tower “Z” 14 F
8-12,1 chome, Harumi Chuo-Ku
Tokyo 104-6212
Telefono: +81 3 622 160 60
Fax: +81 3 622 160 75
MITSUBISHI ELECTRIC AUTOMATION, Inc.
USA
500 Corporate Woods Parkway
Vernon Hills, IL 60061
Telefono: +1 847 478 21 00
Fax: +1 847 478 22 53
GEVA
AUSTRIA
Wiener Straße 89
AT-2500 Baden
Telefono: +43 (0)2252 / 85 55 20
Fax: +43 (0)2252 / 488 60
ESCO DRIVES & AUTOMATION
BELGIO
Culliganlaan 3
BE-1831 Diegem
Telefono: +32 (0)2 / 717 64 30
Fax: +32 (0)2 / 717 64 31
Koning & Hartman b.v.
BELGIO
Woluwelaan 31
BE-1800 Vilvoorde
Telefono: +32 (0)2 / 257 02 40
Fax: +32 (0)2 / 257 02 49
TEHNIKON
BIELORUSSIA
Oktyabrskaya 16/5, Off. 703-711
BY-220030 Minsk
Telefono: +375 (0)17 / 210 46 26
Fax: +375 (0)17 / 210 46 26
INEA BH d.o.o.
BOSNIA E ERZEGOVINA
Aleja Lipa 56
BA-71000 Sarajevo
Telefono: +387 (0)33 / 921 164
Fax: +387 (0)33/ 524 539
AKHNATON
BULGARIA
4, Andrei Ljapchev Blvd., PO Box 21
BG-1756 Sofia
Telefono: +359 (0)2 / 817 6000
Fax: +359 (0)2 / 97 44 06 1
INEA CR d.o.o.
CROAZIA
Losinjska 4 a
HR-10000 Zagreb
Telefono: +385 (0)1 / 36 940 - 01/ -02/ -03
Fax: +385 (0)1 / 36 940 - 03
Beijer Electronics A/S
DANIMARCA
Lykkegårdsvej 17
DK-4000 Roskilde
Telefono: +45 (0)46/ 75 76 66
Fax: +45 (0)46 / 75 56 26
Beijer Electronics Eesti OÜ
ESTONIA
Pärnu mnt.160i
EE-11317 Tallinn
Telefono: +372 (0)6 / 51 81 40
Fax: +372 (0)6 / 51 81 49
Beijer Electronics OY
FINLANDIA
Peltoie 37
FIN-28400 Ulvila
Telefono: +358 (0)207 / 463 540
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UTECO
GRECIA
5, Mavrogenous Str.
GR-18542 Piraeus
Telefono: +30 211 / 1206 900
Fax: +30 211 / 1206 999
Beijer Electronics SIA
LETTONIA
Ritausmas iela 23
LV-1058 Riga
Telefono: +371 (0)784 / 2280
Fax: +371 (0)784 / 2281
Beijer Electronics UAB
LITUANIA
Savanoriu Pr. 187
LT-02300 Vilnius
Telefono: +370 (0)5 / 232 3101
Fax: +370 (0)5 / 232 2980
ALFATRADE Ltd.
MALTA
99, Paola Hill
Malta- Paola PLA 1702
Telefono: +356 (0)21 / 697 816
Fax: +356 (0)21 / 697 817
INTEHSIS srl
MOLDAVIA
bld. Traian 23/1
MD-2060 Kishinev
Telefono: +373 (0)22 / 66 4242
Fax: +373 (0)22 / 66 4280
Beijer Electronics AS
NORVEGIA
Postboks 487
NO-3002 Drammen
Telefono: +47 (0)32 / 24 30 00
Fax: +47 (0)32 / 84 85 77
HIFLEX AUTOMATISERINGSTECHNIEK B.V. OLANDA
Wolweverstraat 22
NL-2984 CD Ridderkerk
Telefono: +31 (0)180 – 46 60 04
Fax: +31 (0)180 – 44 23 55
Koning & Hartman b.v.
OLANDA
Haarlerbergweg 21-23
NL-1101 CH Amsterdam
Telefono: +31 (0)20 / 587 76 00
Fax: +31 (0)20 / 587 76 05
Fonseca S.A.
PORTUGAL
R. João Francisco do Casal 87/89
PT - 3801-997 Aveiro, Esgueira
Telefono: +351 (0)234 / 303 900
Fax: +351 (0)234 / 303 910
AutoCont C.S. s.r.o.
REP. CECA
Technologická 374/6
CZ-708 00 Ostrava-Pustkovec
Telefono: +420 595 691 150
Fax: +420 595 691 199
Sirius Trading & Services srl
ROMANIA
Aleea Lacul Morii Nr. 3
RO-060841 Bucuresti, Sector 6
Telefono: +40 (0)21 / 430 40 06
Fax: +40 (0)21 / 430 40 02
Craft Con. & Engineering d.o.o.
SERBIA
Bulevar Svetog Cara Konstantina 80-86
SER-18106 Nis
Telefono: +381 (0)18 / 292-24-4/5
Fax: +381 (0)18 / 292-24-4/5
INEA SR d.o.o.
SERBIA
Izletnicka 10
SER-113000 Smederevo
Telefono: +381 (0)26 / 617 163
Fax: +381 (0)26 / 617 163
SIMAP s.r.o.
SLOVACCHIA
Jána Derku 1671
SK-911 01 Trencín
Telefono: +421 (0)32 743 04 72
Fax: +421 (0)32 743 75 20
PROCONT, spol. s r.o. Prešov
SLOVACCHIA
Kúpelná 1/A
SK-080 01 Prešov
Telefono: +421 (0)51 7580 611
Fax: +421 (0)51 7580 650
INEA d.o.o.
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Stegne 11
SI-1000 Ljubljana
Telefono: +386 (0)1 / 513 8100
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Beijer Electronics AB
SVEZIA
Box 426
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SVIZZERA
Im Schörli 5
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Bayraktar Bulvari Nutuk Sok. No:5
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Telefono: +90 (0)216 526 39 90
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CSC Automation Ltd.
UCRAINA
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Ul. Zhambyla 28
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