GX IEC Developer Manuale di istruzione
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MITSUBISHI ELECTRIC Sistema di programmazione e documentazione Manuale di istruzione Art. no.: 211675 28072011 Versione B MITSUBISHI ELECTRIC INDUSTRIAL AUTOMATION Informazioni sul manuale Testi, illustrazioni ed esempi contenuti in questo manuale hanno il solo scopo di spiegare l'installazione, funzionamento ed uso del pacchetto di programmazione . In caso di domande relative alla programmazione ed al funzionamento dei controllori a logica programmabile menzionati in questo manuale si prega di contattare il vostro fornitore o uno dei distributori (vedi retro di copertina). Informazioni aggiornate e risposte alle domande più frequenti si possono trovare sul sito web Mitsubishi www.mitsubishi-automation.it. MITSUBISHI ELECTRIC EUROPE B.V. si riserva il diritto di apportare in qualsiasi momento modifiche a questo manuale o alle specifiche tecniche dei suoi prodotti senza preavviso. ã 2010–2011 Manuale di istruzione Pacchetto software di programmazione GX IEC Developer Art.: 211675 Versione Modifiche / Aggiunte / Correzioni A 01/2010 pdp Prima edizione B 11/2010 akl Capitolo 2, Appendice: Sono considerati i controllori della serie FX3G e FX3UC ed i nuovi moduli della serie FX3U (FX3U-2HC, FX3U-4LC, FX3U-3A-ADP) Il capitolo 8 è stato eliminato (I numeri dei capitoli seguenti sono cambiati conformemente). Correzioni nei paragrafi 3.2.1, 3.2.2, 3.4.1, 4.1, 4.2.2, 4.2.4, 6.1, 6.2, 6.3.2, 7.5, 10.2, 14.4 Sostituzione di figure nei paragrafi: 3.2.2, 3.4.2, 3.4.3, 4.2.2, 4.2.3, 4.2.4, 4.2.5, 4.2.6, 4.3.9, 4.4.7, 6.2, 10.1 Modifiche: capitolo 5 (Nuovo esempio di programma) e 18 (in precedenza cap. 19), Paragrafi 13.3.2, 13.3.3 Informazioni sulla sicurezza Solo per personale qualificato Questo manuale è pensato esclusivamente per essere utilizzato da tecnici elettricisti appropriatamente addestrati e qualificati, esperti negli standard di sicurezza della tecnica di automazione. Qualsiasi lavoro inerente l'hardware descritto, compreso progettazione del sistema, installazione, configurazione, manutenzione, riparazione e collaudo, può essere eseguito solo da tecnici elettricisti addestrati e qualificati, esperti con gli standard e le normative di sicurezza applicabili alla tecnica di automazione. Uso appropriato dell'apparecchiatura I controllori a logica programmabile devono essere impiegati solo per le applicazioni specifiche esplicitamente descritte in questo manuale. Osservare con cura tutti i parametri di installazione e funzionamento specificati nel manuale. Tutti i prodotti sono progettati, costruiti, collaudati e documentati in accordo con la normativa di sicurezza. Qualsiasi modifica su hardware o software, oppure la mancata osservanza delle avvertenze di sicurezza riportate nel manuale o stampate sul prodotto, può provocare lesioni alle persone o danni all'apparecchiatura o ad altri beni. Possono essere utilizzati solo accessori e dispositivi periferici specificamente approvati da MITSUBISHI ELECTRIC. Qualsiasi altro uso o applicazione dei prodotti è da ritenersi come improprio. Normative di sicurezza applicabili Tutte le normative di sicurezza e di prevenzione degli infortuni rilevanti per la applicazione specifica devono essere osservate durante la progettazione del sistema e durante l'installazione, configurazione, manutenzione, riparazione e collaudo di questi prodotti. Sono particolarmente importanti le normative elencate di seguito. L'elenco non deve essere considerato come esaustivo; tuttavia l'utilizzatore è responsabile per la conoscenza ed applicazione delle normative applicabili. 쎲 Normativa VDE – VDE 0100 (Norme per gli impianti elettrici con tensione nominale fino a 1000 V) – VDE 0105 (Funzionamento degli impianti elettrici) – VDE 0113 (Sistemi elettrici con apparecchiature elettroniche) – VDE 0160 (Configurazione di sistemi elettrici ed apparecchiature elettriche) – VDE 0550/0551 (Norme per trasformatori) – VDE 0700 (Sicurezza delle apparecchiature elettriche per uso domestico ed applicazioni similari) – VDE 0860 (Norme di sicurezza per apparecchi elettrici alimentati da rete e loro accessori per uso domestico ed applicazioni similari) 쎲 Normative di prevenzione degli incendi 쎲 Normative per la prevenzione degli infortuni – VBG No. 4 (Sistemi ed apparecchiature elettriche) Manuale di istruzione GX IEC Developer I Avvertenze di sicurezza in questo manuale Le avvertenze particolari che sono importanti per il corretto e sicuro uso di questi prodotti, sono chiaramente identificate nel manuale come segue: II P PERICOLO: Avvertenze per la salute e incolumità personale. La mancata osservanza delle indicazioni descritte può comportare seri pericoli per la salute e l'incolumità fisica. E ATTENZIONE: Avvertenze contro danni alle apparecchiature o alle cose. La mancata osservanze delle indicazioni descritte può comportare seri danni all'apparecchiatura o altri beni. MITSUBISHI ELECTRIC Le indicazioni di sicurezza riportate di seguito vanno intese come linee guida generali per l'uso di PLC assieme ad altre apparecchiature. Queste precauzioni devono essere sempre osservate durante la progettazione, installazione e funzionamento di tutti i sistemi di controllo. P ATTENZIONE: 쎲 Osservare tutte le normative di sicurezza e di prevenzione infortuni applicabili alla vostra specifica applicazione. Montaggio, cablaggio e apertura dei gruppi, componenti e dispositivi possono essere eseguiti solo in assenza completa di alimentazione elettrica. 쎲 Gruppi, componenti e dispositivi devono sempre essere montati in una custodia a prova d'urto, completa di coperchio e dispositivo di protezione adeguato. 쎲 I dispositivi collegati costantemente alla rete di alimentazione devono essere integrati negli impianti dell'edificio tramite un interruttore su tutte le fasi ed un fusibile appropriato. 쎲 Controllare regolarmente che i cavi di potenza e i conduttori collegati all'apparecchiatura non presentino rotture o danni all'isolamento. Se vengono riscontrati danni all'isolamento, scollegare immediatamente l'apparecchiatura ed i cavi dalla rete di alimentazione e sostituire il cablaggio danneggiato. 쎲 Prima di usare l'apparecchiatura per la prima volta, controllare che l'alimentazione prevista corrisponda a quella della rete di alimentazione. 쎲 I dispositivi di protezione a corrente residua secondo la norma DIN VDE 0641 Parti 1-3 non sono adeguati da soli per la protezione contro il contatto indiretto di impianti con sistemi di azionamento per posizionamento. Per queste installazioni sono necessari dispositivi di protezione addizionali o diversi. 쎲 I dispositivi di ARRESTO di EMERGENZA secondo EN 60204/IEC 204 VDE 0113 devono essere costantemente attivi in tutti i modi operativi del sistema di controllo. L'annullamento dell'ARRESTO di EMERGENZA deve essere progettato in modo da non provocare una ripartenza non controllata o indefinita. 쎲 Si devono inoltre adottare le avvertenze di sicurezza hardware e software necessarie per evitare la possibilità di stati indefiniti del sistema di controllo causati da rotture di cavi di segnale e potenza. 쎲 Tutte le specifiche elettriche e fisiche devono essere strettamente osservate e mantenute per tutti i moduli dell'installazione. Manuale di istruzione GX IEC Developer III IV MITSUBISHI ELECTRIC Indice Indice 1 Panoramica del corso e requisiti 1.1 Hardware per l'addestramento sui PLC modulari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1-1 2 Hardware 2.1 Introduzione generale ai PLC . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-1 2.1.1 Storia e sviluppo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-1 2.1.2 Le specifiche iniziali del PLC . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-1 2.1.3 Confronto fra sistemi PLC e a relé . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-1 2.1.4 Programmazione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-2 2.1.5 Interfacce uomo - macchina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-2 2.2 Cos'é un PLC?. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-3 2.3 Come il PLC elabora il programma. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-4 2.4 La famiglia FX MELSEC . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-6 2.5 Scelta del controllore più adatto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-7 2.6 Progettazione del controllore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-9 2.7 2.8 2.9 2.6.1 Circuiti di ingresso e uscita . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-9 2.6.2 Disposizione delle unità di base FX1S MELSEC. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-9 2.6.3 Disposizione delle unità di base FX1N MELSEC . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-10 2.6.4 Disposizione delle unità di base FX2N MELSEC . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-10 2.6.5 Disposizione delle unità di base FX2NC MELSEC. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-11 2.6.6 Disposizione delle unità di base FX3G MELSEC . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-11 2.6.7 Disposizione delle unità di base FX3U MELSEC . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-12 2.6.8 Disposizione delle unità di base FX3UC MELSEC. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-12 Cablaggio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-13 2.7.1 Alimentazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-13 2.7.2 Cablaggio degli ingressi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-14 2.7.3 Cablaggio delle uscite. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-15 Espansione del campo di ingressi/uscite. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-17 2.8.1 Schede di espansione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-17 2.8.2 Unità di espansione compatte . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-17 2.8.3 Blocchi di espansione modulari. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-18 Espansione con funzioni speciali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-19 2.9.1 Moduli analogici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-20 2.9.2 Moduli e adattatori per conteggio veloce . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-23 2.9.3 Moduli di posizionamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-24 2.9.4 Moduli di rete per ETHERNET . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-25 Manuale di istruzione GX IEC Developer V Indice 2.10 2.11 Moduli di rete per Profibus/DP . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-26 2.9.6 Moduli di rete per CC-Link. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-28 2.9.7 Modulo di rete per DeviceNet . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-29 2.9.8 Modulo di rete per CANopen . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-29 2.9.9 Modulo di rete per AS-Interface . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-30 2.9.10 Moduli e adattatori di interfaccia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-31 2.9.11 Adattatori di comunicazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-32 2.9.12 Schede adattatore setpoint . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-33 Configurazione del sistema . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-34 2.10.1 Collegamento di adattatori speciali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-36 2.10.2 Regole base per la configurazione del sistema . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-38 2.10.3 Matrici di riferimento rapido. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-39 Assegnazione I/O. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-41 2.11.1 Concetto di assegnazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-41 2.11.2 Indirizzo del modulo funzione speciale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-42 3 Programmazione 3.1 Concetti dello standard IEC61131-3 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-1 3.2 Struttura del software e definizione dei termini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-2 3.3 3.4 VI 2.9.5 3.2.1 Definizione dei termini in IEC61131-3 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-2 3.2.2 Variabili di sistema . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-9 3.2.3 Etichette di sistema . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-10 Linguaggi di programmazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-11 3.3.1 Editor di testo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-11 3.3.2 Editor grafici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-13 Tipi di dati. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-15 3.4.1 Tipi semplici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-15 3.4.2 Tipi di dati complessi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-15 3.4.3 Timer e contatori MELSEC . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3-20 4 Realizzazione di un progetto 4.1 Avviamento di GX-IEC Developer . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-2 4.2 Programma applicativo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-4 4.2.1 Esempio: Indicizzatore a giostra. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-4 4.2.2 Creazione di un nuovo progetto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-6 4.2.3 Creazione di un nuovo "POU" . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-8 4.2.4 Assegnazione delle variabili globali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-9 4.2.5 Programmazione del corpo del POU . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-14 4.2.6 Creazione di un nuovo Task . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-30 4.2.7 Documentazione del programma . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-34 MITSUBISHI ELECTRIC Indice 4.3 4.4 4.2.8 Controllo e compilazione del codice del progetto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-36 4.2.9 Illustrazione: Modo inserimento contatti guidato. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-37 Procedure di download del progetto. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-38 4.3.7 Collegamento con dispositivi periferici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-38 4.3.8 Configurazione della porta di comunicazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-38 4.3.9 Download del progetto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-42 Monitoraggio del progetto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-44 4.4.7 Monitoraggio con finestre multiple . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-45 4.4.8 Regolazione della visibilità del monitor . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-47 4.5 Lista riferimenti incrociati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-48 4.6 Diagnostica PLC . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-51 4.7 Documentazione del progetto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4-52 5 Esempio di programma 5.1 Sistema d’allarme. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-1 5.1.1 Metodo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-2 5.1.2 Passi per testare il programma di esempio „Alarm_System“ . . . . . . . . . . . . . . . . . 5-4 6 Funzioni e blocchi funzionali 6.1 Funzioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6-1 6.1.1 Esempio: Creazione di una funzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6-1 6.1.2 Elaborazione di numeri Real (virgola mobile). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6-11 6.2 Creazione di un blocco funzionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6-15 6.3 Opzioni di esecuzione dei blocchi funzionali. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6-23 6.3.1 Esecuzione di macrocodice. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6-24 6.3.2 Enable / EnableOutput (EN/ENO) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6-24 7 Funzioni di monitoraggio avanzate 7.1 Monitoraggio dati tabellare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7-1 7.1.1 Personalizzazione del monitoraggio dati tabellare (EDM) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7-3 7.1.2 Commutazione di variabili booleane . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7-7 7.2 Monitoraggio header . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7-8 7.3 Caratteristiche essenziali del modo monitor . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7-9 7.4 Display di gruppi a bit . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7-11 7.5 Modifica di valori di variabili dal corpo del POU . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7-12 7.6 Monitoraggio di "istanze" di blocchi funzionali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7-13 Manuale di istruzione GX IEC Developer VII Indice VII 8 Editing dispositivo 9 Modo Online 9.1 Modo Modifica online . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9-1 9.2 Modifica programma online. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9-4 10 Tipi di unità dati (DUT) 10.1 Esempio di uso di un DUT. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10-2 10.2 Compilazione automatica, variabili. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10-5 10.3 Assegnazione di variabili DUT a blocchi funzionali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10-8 11 Array 11.1 Panoramica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11-1 11.2 Esempio di array: Array monodimensionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11-3 12 Lavorare con le librerie 12.1 Librerie definite dall'utente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12-1 12.1.1 Esempio – Creazione di una nuova libreria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12-1 12.1.2 Apertura della libreria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12-3 12.1.3 Spostamento del POU di un "Blocco funzionale" in una libreria aperta . . . . . 12-4 12.2 Nota speciale sulle librerie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12-7 12.3 Importazione di librerie nei progetti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12-8 12.3.1 Importazione di un blocco funzionale da una libreria. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12-8 12.3.2 Esempio: Importazione di un blocco funzionale da una libreria Mitsubishi. . . . 12-11 12.3.3 Funzione di aiuto delle librerie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12-14 13 Sicurezza 13.1 Password. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13-1 13.1.1 Impostazione della password. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13-1 13.1.2 Modifica del livello di sicurezza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13-2 13.1.3 Modifica della password di accesso ai POU . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13-3 MITSUBISHI ELECTRIC Indice 14 Sequential Function Chart – SFC 14.1 Cosa è SFC? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14-1 14.2 Elementi SFC . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14-2 14.2.1 Transizioni SFC. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14-2 14.2.2 Passo iniziale. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14-2 14.2.3 Passo finale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14-2 14.3 Esempi di configurazione SFC. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14-4 14.4 Azioni SFC. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14-5 14.5 Transizioni complesse . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14-7 14.6 Display di programmi SFC in modo Monitor . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14-8 15 Lista istruzioni IEC 15.1 Esempio di lista istruzioni IEC (IL). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15-1 15.1.1 Alcuni consigli utili . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15-1 15.2 Miscela di IL IEC e IL MELSEC in un POU. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15-2 16 Testo strutturato IEC (ST) 16.1 Operatori per testo strutturato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16-1 16.2 Esempio di programma di testo strutturato. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16-2 17 Comunicazione PROFIBUS/DP 17.1 Configurazione della rete PROFIBUS/DP . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17-1 18 Comunicazioni Ethernet 18.1 Configurazione del PC su Ethernet . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18-2 18.2 Impostazione del FX3U-ENET con il FX Configurator-EN. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18-3 18.3 Configurazione di GX IEC Developer per accedere al PLC su Ethernet . . . . . . . . . . . . . . . . 18-7 18.4 Impostazioni per un terminale HMI della serie GOT1000 (GT12, GT15, GT16). . . . . . . . 18-11 18.5 Impostazioni per un terminale HMI della serie E1000 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18-14 18.6 Comunicazione tramite componente MX . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18-18 Manuale di istruzione GX IEC Developer IX Indice A Appendice A.1 Relé speciali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A-1 A.2 A.3 A.4 A.5 X A.1.1 Relé speciali per informazioni diagnostiche sullo stato del PLC (da M8000 a M8009) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A-2 A.1.2 Clock e orologio integrato nel PLC (da M8011 a M8019) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A-2 A.1.3 Modo operativo PLC (da M8030 a M8039). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A-3 A.1.4 Rilevamento errori (da M8060 a M8069) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A-4 A.1.5 Schede di espansione (per FX1S e FX1N) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A-4 A.1.6 Adattatori speciali analogico e adattori di espansione per FX3G . . . . . . . . . . . . A-5 Registri speciali. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A-6 A.2.1 Informazioni diagnostiche sullo stato del PLC (da D8000 a D8009) A.2.2 Informazioni sulla scansione e orologio in tempo reale (da D8010 a D8019) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A-7 A.2.3 Modo operativo PLC (da D8030 a D8039) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A-7 A.2.4 Codici di errore (da D8060 a D8069) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A-8 A.2.5 Schede di espansione (per FX1S e FX1N) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A-9 A.2.6 Adattatori speciali analogico e adattatori di espansione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A-9 Elenco codici di errore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A-10 A.3.1 Codici di errore da 6101 a 6409. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A-10 A.3.2 Codici di errore da 6501 a 6510. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A-11 A.3.3 Codici di errore da 6610 a 6632. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A-12 A.3.4 Codici di errore da 6701 a 6710. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A-13 Numero dei punti di Input/Output occupati e consumo di corrente . . . . . . . . . . . . . . . . . A-14 A.4.1 Schede adattatori di interfaccia, schede adattatori di comunicazione e schede adattatori di espansione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A-14 A.4.2 Dispositivo di programmazione, convertitore di interfaccia, modulo visualizzatore e GOT. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A-15 A.4.3 Adattatori speciali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A-15 A.4.4 Blocchi di espansione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A-15 A.4.5 Moduli funzione speciali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A-16 Glossario componenti PLC. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A-17 MITSUBISHI ELECTRIC Panoramica del corso e requisiti 1 Hardware per l'addestramento sui PLC modulari Panoramica del corso e requisiti Questo corso è stato espressamente concepito come una introduzione ai PLC delle famiglia FX Mitsubishi, utilizzando il pacchetto software GX IEC Developer versione 7. Il contenuto del corso è stato prodotto selettivamente per fornire una introduzione alle funzionalità della gamma della famiglia FX Mitsubishi, unitamente al sistema di programmazione GX IEC Developer. La seconda sezione descrive la configurazione ed il funzionamento dell'hardware dei PLC, mentre la parte restante copre il sistema di programmazione Mitsubishi IEC61131-3, descritto tramite esempi reali. Si assume che lo studente possieda una buona conoscenza del sistema operativo Microsoft Windows쑑. 1.1 Hardware per l'addestramento sui PLC modulari Per la famiglia Mitsubishi FX esistono diversi modelli di sistemi di addestramento. La maggior parte degli esercizi contenuti nel manuale si basano sull'uso e le prestazioni offerte la questi sistemi di addestramento. Gli esempi usati in questo corso assumono la configurazione seguente: 쎲 1 unità base FX3U-16MR 쎲 6 interruttori per simulazione ingressi digitali: X0–X5 쎲 Ingresso di clock variabile (1–100 Hz e 0,1–10 kHz): X7 쎲 6 indicatori LED per uscite digitali: Y0-Y5 쎲 1 blocco funzione speciale FX2N-5A con 4 ingressi analogici e 1 uscita analogica 쎲 1 adattatore speciale per acquisizione temperatura FX3U-4AD-PT-ADP Le variazioni necessarie per poter utilizzare altri simulatori di addestramento possono essere effettuate modificando gli indirizzi nel codice di esempio fornito in questo manuale. Manuale di istruzione GX IEC Developer 1-1 Hardware per l'addestramento sui PLC modulari 1-2 Panoramica del corso e requisiti MITSUBISHI ELECTRIC Hardware Introduzione generale ai PLC 2 Hardware 2.1 Introduzione generale ai PLC 2.1.1 Storia e sviluppo La Bedford Associates, fondata da Richard Morley introdusse il primo Controllore logico programmabile (PLC) nel 1968. Questo PLC era conosciuto come Modular Digital Controller (controllore digitale modulare) da cui la società MODICON derivò il suo nome. I controllori logici programmabili sono stati sviluppati per offrire una alternativa ai grandi pannelli di controllo basati sull'impiego di relé. Questi sistemi non erano flessibili, dato che necessitavano di modifiche al cablaggio o di sostituzione, quando dovevano essere modificate le sequenze di controllo. Lo sviluppo dei microprocessori a partire dalla metà degli anni '70 ha consentito ai PLC di assumere compiti di controllo sempre più complessi e maggiori funzioni, man mano che la velocità dei processori aumentava. È adesso comune che il PLC si occupi del cuore delle funzioni di controllo all'interno di un sistema spesso integrato con SCADA (Supervisory Control And Data Acquisition), HMI (Human Machine Interfaces), sistemi esperti e Graphical User Interfaces (GUI). Le caratteristiche dei PLC si sono ampliate per offrire funzionalità di controllo, elaborazione e gestione dati. 2.1.2 Le specifiche iniziali del PLC 쎲 Programmabile e riprogrammabile facilmente in campo per consentire le modifiche della sequenza di istruzioni. 쎲 Manutenzione e riparazione facile – preferibilmente utilizzando schede o moduli 'plug-in'. 쎲 Capace di sopportare le dure condizioni ambientali, meccaniche ed elettriche abituali negli ambienti di officina. 쎲 Più piccolo delle soluzioni equivalenti a relé o con dispositivi 'discreti a stato solido'. 쎲 Economicamente conveniente confrontato in confronto ai sistemi basati su relé o dispositivi 'discreti a stato solido'. 2.1.3 Confronto fra sistemi PLC e a relé Caratteristica PLC Relé Prezzo per funzione Basso Basso – se il programma a relé equivalente usa più di 10 relé Taglia fisica Molto compatta Ingombrante Velocità di funzionamento Veloce Lenta Immunità ai disturbi elettrici Buona Eccellente Costruzione Facile da programmare Cablaggio – richiede molto tempo Istruzioni avanzate Si No Modifica della sequenza di controllo Molto semplice Molto difficile – richiede modifiche al cablaggio Manutenzione Eccellente i PLC si guastano raramente Scarsa – i relé richiedono una manutenzione costante Manuale di istruzione GX IEC Developer 2-1 Introduzione generale ai PLC 2.1.4 Hardware Programmazione Logica a contatti I PLC devono poter essere manutenuti da tecnici ed elettricisti. Per consentire questo, è stato sviluppato il linguaggio di programmazione con logica a contatti (Ladder Logic). La logica a contatti si basa sugli stessi relé e simboli di contatti utilizzati dai tecnici negli schemi di cablaggio dei pannelli elettrici di controllo. La documentazione dei primi PLC era inesistente o molto scarsa, consentendo solo un semplice indirizzamento o commenti di base, rendendo quindi difficile la scrittura di programmi di una certa lunghezza. Questo è stato profondamente migliorato con lo sviluppo di pacchetti di programmazione per PLC, quali ad esempio GX Developer di Mitsubishi, basato su Windows (descritto in dettaglio nelle pagine seguenti di questo manuale). Fino a poco tempo fa non esisteva uno standard formale di programmazione per il PLC. L'introduzione della normativa IEC 61131-3 nel 1998 ha fornito un approccio più formale alla programmazione. Mitsubishi Electric ha sviluppato il pacchetto di programmazione GX IEC Developer. Questo consente l'utilizzo di una codifica conforme allo standard IEC. 2.1.5 Interfacce uomo - macchina I primi controllori logici programmabili si interfacciavano con l'operatore praticamente allo stesso modo dei pannelli di controllo a relé, tramite pulsanti e commutatori per il comando e lampade per la segnalazione. L'introduzione del Personal Computer (PC) negli anni '80 ha consentito lo sviluppo di interfacce con l'operatore basate su computer, inizialmente tramite semplici sistemi di supervisione, controllo e acquisizione dati – Supervisory Control And Data Acquisition (SCADA) e più recentemente con pannelli operatore di controllo dedicati, conosciuti come Human Machine Interfaces (HMI) – interfacce uomo/macchina. È ora normale vedere sistemi PLC largamente integrati con questi prodotti per formare soluzioni per sistemi di controllo di facile uso. Mitsubishi offre una vasta gamma di prodotti HMI e SCADA per adattarsi ad una molteplicità di applicazioni di interfaccia operatore. È ora comune trovare dispositivi HMI integrati nei sistemi di controllo basati su PLC, per fornire all'operatore funzionalità di interfaccia. 2-2 MITSUBISHI ELECTRIC Hardware 2.2 Cos'é un PLC? Cos'é un PLC? Al contrario dei controllori convenzionali le cui funzioni sono determinate dal cablaggio fisico, le funzioni dei controllori a logica programmabile, o PLC, sono definite da un programma. Anche i PLC devono essere collegati al mondo esterno tramite cavi, ma il contenuto della loro memoria di programma può essere modificato in qualsiasi momento per adattare i programmi ai diversi compiti di controllo. I controllori logici programmabili ricevono dati in ingresso, li processano e mandano i risultati in uscita. Questo processo avviene in tre stadi: 쎲 uno stadio di ingresso, 쎲 uno stadio di elaborazione e 쎲 uno stadio di uscita. Controllore logico programmabile Interruttore Contattori Ingresso Elaborazione Uscita Lo stadio di ingresso Lo stadio di ingresso passa i segnali di controllo provenienti da commutatori, pulsanti o sensori allo stadio di elaborazione. I segnali provenienti da questi componenti sono generati come parte del processo da controllare e vengono inviati in ingresso come stati logici. Lo stadio di ingresso li passa quindi allo stadio di elaborazione in un formato pre-elaborato. Lo stadio di elaborazione In questo stadio di elaborazione, i segnali pre-elaborati provenienti dallo stadio di ingresso vengono processati e combinati tramite operazioni logiche ed altre funzioni. La memoria di programma dello stadio di elaborazione è completamente programmabile. La sequenza di elaborazione può essere modificata in qualsiasi momento, modificando o sostituendo il programma memorizzato. Lo stadio di uscita I risultati dell'elaborazione dei segnali di ingresso da parte del programma, sono inviati allo stadio di uscita per comandare elementi commutabili quali contattori, lampade di segnalazione, elettrovalvole e così via. Manuale di istruzione GX IEC Developer 2-3 Come il PLC elabora il programma 2.3 Hardware Come il PLC elabora il programma Un PLC esegue il proprio compito eseguendo un programma, normalmente sviluppato all'esterno del controllore e poi trasferito nella memoria di programma del PLC. Prima di iniziare a programmare, è utile avere una conoscenza di base del modo in cui il PLC processa il programma. Un programma PLC consiste in una sequenza di istruzioni che comandano le funzioni del controllore. Il PLC esegue in sequenza queste istruzioni, cioè una dopo l'altra. L'intera sequenza di programma è ciclica, viene cioè ripetuta in un ciclo continuo. Il tempo necessario per una ripetizione del programma viene definito come tempo di ciclo o periodo del programma. Gestione della Immagine di processo Il programma del PLC non viene eseguito direttamente sugli ingressi e uscite, ma su una "immagine di processo" degli ingressi e uscite: Accensione PLC Cancellazione memoria di uscita Segnali di ingresso Terminali d'ingresso Legge gli stati degli ingressi e dei segnali e li salva nell'immagine di processo degli ingressi Programma PLC Immagine di processo degli ingressi Immagine di processo delle uscite Terminali di uscita Istruzione 1 Istruzione 2 Istruzione 3 .... .... .... Istruzione n Trasferisce l'immagine di processo sulle uscite Segnali di uscita Immagine di processo degli ingressi All'inizio di ciascun ciclo di programma, il sistema interroga lo stato dei segnali di ingresso e li memorizza in un buffer, creando una "immagine di processo" degli ingressi. 2-4 MITSUBISHI ELECTRIC Hardware Come il PLC elabora il programma Esecuzione programma Successivamente il programma viene eseguito, e durante l'esecuzione il PLC accede agli stati memorizzati degli ingressi nella immagine di processo. Ciò significa che qualsiasi cambiamento successivo dello stato degli ingressi non verrà registrato fino al prossimo ciclo di programma! Il programma viene eseguito dall'alto verso il basso, nell'ordine in cui le istruzioni sono state programmate. I risultati dei singoli passi di programma sono memorizzati e possono essere utilizzati nel corso del ciclo di programma attuale. Esecuzione programma X000 X001 0 M0 Memorizza risultato M6 M1 M8013 4 Y000 Controlla uscita M2 M0 Y001 9 Elabora risultato memorizzato Immagine di processo delle uscite I risultati delle operazioni logiche che sono rilevanti per le uscite, vengono memorizzati un un buffer di uscita - l'immagine di processo delle uscite. L'immagine di processo delle uscite rimane nel buffer di uscita fino a quando questo non viene sovrascritto. Dopo che i valori sono stati inviati sulle uscite, il ciclo di programma si ripete. Differenze nell' elaborazione dei segnali tra PLC e controllori cablati Nei controllori cablati il programma è definito dagli elementi funzionali e dai loro collegamenti (cablaggio). Tutte le operazioni di controllo sono eseguite simultaneamente (esecuzione parallela). Ciascuna variazione nello stato di un segnale di ingresso provoca una immediata variazione nel corrispondente stato del segnale di uscita. In un PLC non è possibile rispondere alle variazioni negli stati dei segnali di ingresso fino al ciclo di programma successivo alla variazione. Tuttavia questo svantaggio è largamente compensato dai brevissimi periodi del ciclo di programma. La durata del periodo del ciclo di programma dipende dal numero e dal tipo di istruzioni eseguite. Manuale di istruzione GX IEC Developer 2-5 La famiglia FX MELSEC 2.4 Hardware La famiglia FX MELSEC MELSEC significa ITSUBISHI ECTRIC QUEN ER. I micro-controllori compatti della famiglia FX MELSEC costituiscono le fondamenta per la costruzione di soluzioni economiche per compiti di controllo e posizionamento di piccola o media complessità, che richiedono da 10 a 256 ingressi e uscite integrati, per applicazioni industriali e automazione di edifici. Tranne la FX1S tutti i controllori della serie FX possono essere espansi per adeguarsi alle modifiche dell'applicazione ed alle crescenti esigenze dell'utilizzatore. Sono anche supportati collegamenti di rete. Questo rende possibile la comunicazione dei controllori della famiglia FX con altri PLC e sistemi di controllo e HMI (interfacce uomo-macchina e pannelli di controllo). I sistemi PLC possono essere integrati sia in reti MITSUBISHI come stazioni locali, che come stazioni slave in reti aperte come Profibus DP. Inoltre, con i controllori della famiglia FX MELSEC, è possibile realizzare reti multi-drop e peer-to-peer. Le unità FX1N, FX2N, FX3G, FX3UC o FX3U possiedono capacità di espansione modulare, che le rendono la scelta giusta per applicazioni complesse e compiti che richiedono funzioni speciali, come conversioni analogico-digitali e digitali-analogiche e collegamenti di rete. Tutti i controllori della serie fanno parte della famiglia FX MELSEC e sono completamente compatibili fra di loro. Specifiche FX1S FX1N FX2N FX2NC FX3G FX3U FX3UC Max numero punti I/O integrati 30 60 128 96 60 128 96 Capacità di espansione (I/O max. possibili) 34 132 256 256 256 384 384 2000 8000 16000 16000 32000 64000 64000 Tempo di ciclo per istruzione logica (ms) 0,55–0,7 0,55–0,7 0,08 0,08 0,21 / 0,42 0,065 0,065 Numero istruzioni (standard / passo a contatti / funzione speciale) 27 / 2 / 85 27 / 2 / 89 27 / 2 / 107 27 / 2 / 107 29 / 2 / 123 27 / 2 / 209 29 / 2 / 209 — 2 8 4 4햲/8햳 Memoria programma (passi) Max. numero moduli funzione speciali collegabili 햲 햳 2-6 10 햲 / 8 햳 6햲/8햳 a sinistra a destra MITSUBISHI ELECTRIC Hardware 2.5 Scelta del controllore più adatto Scelta del controllore più adatto Le unità di base della famiglia FX MELSEC sono disponibili in un numero di versioni differenti, con diverse alimentazioni e tecnologie di uscita. È possibile scegliere fra unità progettate per alimentazione con 100–240 V CA, 24 V CC o 12–24 V CC, e fra uscite a relé o a transistor. Serie FX1S FX1N FX2N FX2NC FX3G FX3U FX3UC I/O Tipo Num. di ingressi Num. di uscite 10 FX1S-10 M쏔-쏔쏔 6 4 14 FX1S-14 M쏔-쏔쏔 8 6 20 FX1S-20 M쏔-쏔쏔 12 8 30 FX1S-30 M쏔-쏔쏔 16 14 14 FX1N-14 M쏔-쏔쏔 8 6 24 FX1N-24 M쏔-쏔쏔 14 10 40 FX1N-40 M쏔-쏔쏔 24 16 60 FX1N-60 M쏔-쏔쏔 36 24 16 FX2N-16 M쏔-쏔쏔 8 8 32 FX2N-32 M쏔-쏔쏔 16 16 48 FX2N-48 M쏔-쏔쏔 24 24 64 FX2N-64 M쏔-쏔쏔 32 32 80 FX2N-80 M쏔-쏔쏔 40 40 128 FX2N-128 M쏔-쏔쏔 64 64 16 FX2NC-16 M쏔-쏔쏔 8 8 32 FX2NC-32 M쏔-쏔쏔 16 16 64 FX2NC-64 M쏔-쏔쏔 32 32 96 FX2NC-96 M쏔-쏔쏔 48 48 14 FX3G-14M쏔/쏔쏔쏔 8 6 24 FX3G-24M쏔/쏔쏔쏔 14 10 40 FX3G-40M쏔/쏔쏔쏔 24 16 60 FX3G-60M쏔/쏔쏔쏔 36 24 16 FX3U-16 M쏔-쏔쏔 8 8 32 FX3U-32 M쏔-쏔쏔 16 16 48 FX3U-48 M쏔-쏔쏔 24 24 64 FX3U-64 M쏔-쏔쏔 32 32 80 FX3U-80 M쏔-쏔쏔 40 40 128 FX3U-128 M쏔-쏔쏔 64 64 16 FX3UC-16M쏔/쏔쏔쏔 8 8 32 FX3UC-32M쏔/쏔쏔쏔 16 16 64 FX3UC-64M쏔/쏔쏔쏔 32 32 96 FX3UC-96M쏔/쏔쏔쏔 48 48 Manuale di istruzione GX IEC Developer Alimentazione Tipo di uscita A scelta 24 V CC o 100–240 V CA A scelta Transistor o relé A scelta 12–24 V CC o 100–240 V CA A scelta Transistor o relé A scelta 24 V CC o 100–240 V CA A scelta Transistor o relé 24 V CC A scelta Transistor o relé A scelta 24 V CC o 100–240 V CA A scelta Transistor o relé A scelta 24 V CC o 100–240 V CA A scelta Transistor o relé Solo 100–240 V CA Transistor o relé 24 V CC Transistor 2-7 Scelta del controllore più adatto Hardware Di seguito vengono riportate alcune considerazioni da valutare durante la configurazione di un sistema: 쎲 Requisiti di alimentazione Tensione di alimentazione: 24 V Tensione continua (CC) o 100–240 V Tensione alternata (CA) 쎲 Requisiti di I/O – Quanti segnali (contatti di interruttori esterni, pulsanti e sensori) si devono ricevere in ingresso? – Quali tipi di funzioni si devono commutare, e quante sono? – Quali carichi devono commutare le uscite? Scegliere uscite a relé per la commutazione di alti carichi, e uscite a transistor per la commutazione veloce di segnali non di potenza. 쎲 – Numero di moduli nel sistema – Requisiti di alimentazione esterna 2-8 MITSUBISHI ELECTRIC Hardware 2.6 Progettazione del controllore Progettazione del controllore Tutti i controllori della serie possiedono la stessa progettazione di base. I principali elementi e gruppi funzionali sono descritti nel glossario della sezione 2.5.7. 2.6.1 Circuiti di ingresso e uscita I circuiti di ingresso usano ingressi flottanti. Sono isolati elettricamente dagli altri circuiti del PLC tramite accoppiatori ottici. I circuiti di uscita usano sia la tecnologia a relé che quella a transistor. Anche le uscite a transistor sono isolate elettricamente dagli altri circuiti del PLC tramite accoppiatori ottici. La tensione di commutazione di tutti gli ingressi digitali deve avere un valore determinato (ad es. 24 V CC). Questa tensione può essere fornita dall'alimentatore integrato nel PLC. Se la tensione di commutazione sugli ingressi è inferiore al valore nominale (cioè inferiore a 24 V CC), l'ingresso non viene processato. Le correnti massime di uscita sono 2A con tensione da 230 V AC e carico non induttivo per le uscite a relé, e 0,5 A con 24 V CC e carico non induttivo per le uscite a transistor. 2.6.2 Disposizione delle unità di base FX1S MELSEC Coperchio di protezione Coperchio terminali Foro di montaggio Collegamento alimentazione Interfaccia per schede adattatori di espansione Apertura per adattatori o pannello di controllo Terminali per ingressi digitali 100-240 VAC L N X7 X5 X3 X1 S/S X6 X4 X2 X0 0 1 2 3 4 5 6 7 IN 2 potenziometri analogici POWER RUN ERROR Collegamento per unità di programmazione Collegamento per alimentatore di servizio Terminali per uscite digitali Manuale di istruzione GX IEC Developer FX1S-14MR OUT 0 1 2 3 4 5 Y2 Y1 Y0 0V COM2 Y3 24V COM0 COM1 Y4 Y5 14MR -ES/UL MITSUBISHI LED indicatori dello stato degli ingressi Commutatore RUN/STOP LED indicatori dello stato operativo LED indicatori dello stato delle uscite Coperchio di protezione 2-9 Progettazione del controllore 2.6.3 Hardware Disposizione delle unità di base FX1N MELSEC Coperchio di protezione Coperchio terminali Terminali per ingressi digitali Foro di montaggio Collegamento alimentatore Commutatore RUN/STOP Feritoia per schede di memoria, adattatori e visualizzatori 2 potenziometri analogici Collegamento per unità di programmazione Collegamento per alimentatore di servizio Bus di espansione 100-240 VAC L N X15 X7 X11 X13 X5 X3 X1 X14 S/S X6 X10 X12 X4 X2 X0 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 IN POWER RUN ERROR LED indicatori dello stato operativo FX1N-24MR OUT 0 1 2 3 4 5 6 7 10 11 Y6 Y10 Y5 Y3 Y2 Y1 Y11 Y0 0V COM4 Y7 COM2 COM3 Y4 24+ COM0 COM1 LED indicatori dello stato degli ingressi 24MR -ES/UL MITSUBISHI Terminali per uscite digitali LED indicatori dello stato delle uscite Involucro di copertura Finestrella Coperchio terminali Coperchio di protezione 2.6.4 Disposizione delle unità di base FX2N MELSEC Collegamento per alimentatore di servizio Coperchio terminali Foro di montaggio Collegamento per schede adattatori di espansione Batteria memoria Collegamento per unità di programmazione Commutatore RUN/STOP Morsettiera rimovibile per uscite digitali Slot per schede di memoria Terminali per ingressi digitali LED indicatori dello stato degli ingressi LED indicatori dello stato operativo Connessione per espansioni Coperchio di protezione dei bus di espansione LED indicatori dello stato delle uscite Coperchio di protezione Involucro di copertura 2 - 10 MITSUBISHI ELECTRIC Hardware 2.6.5 Progettazione del controllore Disposizione delle unità di base FX2NC MELSEC Coperchio di protezione Batteria memoria Vano batteria Bus di espansione (sul lato) Commutatore RUN/STOP MITSUBISHI POWER RUN BATT ERROR RUN X0 STOP 5 6 X1 3 5 6 7 X4 • • COM LED indicatori dello stato delle uscite 2 LED indicatori dello stato degli ingressi Connettore per morsettiere COM Slot per scheda di memoria X7 X6 X5 Scheda di memoria (opzionale) X3 X2 Coperchio X0 7 1 Y4 Y0 X4 Coperchio protettivo per bus di espansione Y0 Y1 3 Y2 2 COM1 Y3 1 Seconda interfaccia per adattatore CNV MELSEC FX2NC-16MR-T-DS Y4 LED di stato operativo Terminali per ingressi digitali Terminali per uscite digitali 2.6.6 Disposizione delle unità di base FX3G MELSEC Coperchio di protezione Slot per cassetta di memoria, modulo di visualizzazione e adattatore di espansione 2 potenziometri analogici Commutatore RUN/STOP Sede per batteria opzionale Collegamento per unità di programmazione (RS422) Collegamento per unità di programmazione (USB) Coperchio terminali Terminali per ingressi digitali LED indicatori dello stato degli ingressi LED indicatori dello stato operativo Coperchio protettivo per bus di espansione LED indicatori dello stato delle uscite Terminali di uscita Coperchio terminali Coperchio di protezione Coperchio per collegamenti dell’unità di programmazione, potenziometro e interruttore Coperchio dello slot di espansione destro e della batteria opzionale Coperchio dello slot di espansione sinistro Manuale di istruzione GX IEC Developer 2 - 11 Progettazione del controllore 2.6.7 Hardware Disposizione delle unità di base FX3U MELSEC Coperchio batteria Coperchio di protezione Coperchio terminali Terminali per ingressi digitali Batteria memoria Spazio per montaggio display FX3U-7DM Coperchio cieco per scheda di espansione Commutatore RUN/STOP Collegamento per unità di programmazione Coperchio superiore (usato se FX3U-7DM non installato) 2.6.8 LED indicatori dello stato operativo Coperchio protettivo per bus di espansione LED indicatori dello stato delle uscite Terminali di uscita Coperchio terminali Coperchio di protezione Disposizione delle unità di base FX3UC MELSEC Commutatore RUN/STOP LED indicatori dello stato operativo Slot per cassette di memoria Cassetta di memoria (opzionale) Coperchio del collegamento del modulo adattatore Batteria memoria Coperchio per vano batteria 2 - 12 LED indicatori dello stato degli ingressi LED indicatori dello stato degli ingressi LED indicatori dello stato delle uscite Coperchio protettivo per bus di espansione Bus di espansione (sul lato) Collegamento per unità di programmazione Collegamenti per uscite digitali Collegamenti per ingressi digitali MITSUBISHI ELECTRIC Hardware Cablaggio 2.7 Cablaggio 2.7.1 Alimentazione Specifiche alimentatori Specifica Unità per alimentazione in CC Unità per alimentazione in CA Tensione nominale da 12 a 24 V CC 24 V CC da 100 a 240 V CA Campo di tensione da 10,2 a 26,4 V CC da 20,4 a 26,4 V CC da 85 a 264 V CA Interruzioni temporanee di tensione ammissibili 5 ms 20 ms Collegamento di unità con alimentazione in CC Collegamento di unità con alimentazione in CA Unità base FX Unità base FX L + da 100 a 240 V CA 50/60 Hz 24 V CC N – Messa a terra Il PLC deve essere collegato a terra. 쎲 La resistenza del circuito di terra deve essere 100 액 o meno. 쎲 Il punto di collegamento a terra deve essere vicino al PLC. Tenere i collegamenti di terra il più corti possibile. 쎲 Per ottenere i migliori risultati, eseguire collegamenti di terra separati. Se non viene eseguita la messa a terra separata, eseguire la "messa a terra condivisa" della figura seguente. PLC PLC Altre Another unità equipment Messaaterraindipendente Independent grounding Migliore condizione Best condition PLC PLC Altre Another unità equipment Messa a terra condivisa Shared grounding Buonacondition condizione Good PLC PLC Altre Another unità equipment Messa a terra comune Common grounding Condizione non permessa Not allowed 쎲 La sezione del conduttore di terra deve essere di almeno 2 mm2. Manuale di istruzione GX IEC Developer 2 - 13 Cablaggio 2.7.2 Hardware Cablaggio degli ingressi Collegamento di dispositivi sink o source Le unità di base della famiglia FX possono essere usate con dispositivi di commutazione sink o source. La scelta avviene in base al diverso collegamento del terminale "S/S". Unità base FX L N 24V 0V S/S In caso di ingressi di tipo sink, il terminale S/S è connesso al terminale 24 V dell'alimentazione di servizio o, quando è usata una unità principale alimentata in CC, al polo positivo dell'alimentazione. Ingresso sink significa che un contatto collegato all'ingresso (X) o un sensore con transistor open collector NPN è connesso all'ingresso del PLC con il polo negativo dell'alimentatore. X Unità base FX L N 24V 0V S/S X In caso di ingressi di tipo source, il terminale S/S è connesso al terminale 0 V dell'alimentazione di servizio o, quando è usata una unità principale alimentata in CC, al polo negativo dell'alimentazione. Ingresso source significa che un contatto collegato all'ingresso (X) o un sensore con transistor open collector PNP è connesso all'ingresso del PLC con il polo positivo dell'alimentatore. Tutti gli ingressi di una unità di base o di una unità di espansione possono essere utilizzati come ingressi sink o source, ma non è possibile miscelare ingressi sink e source nella stessa unità. Tuttavia unità diverse del PLC possono essere configurate come ingressi tipo sink o source, dato che l'unità di base e le unità di espansione ingressi/uscite alimentate possono essere configurate singolarmente come modo ingresso sink o source. Esempi di tipi di ingressi Unità di base alimentate in CA Source Sink 2 - 14 L L N N S/S 0V 24V S/S 0V 24V X000 X001 X002 X003 X000 X001 X002 X003 MITSUBISHI ELECTRIC Hardware Cablaggio Unità di base alimentate in CC Source Sink 24 V DC 2.7.3 24 V DC S/S (0V) (24V) S/S (0V) (24V) X000 X001 X002 X003 X000 X001 X002 X003 Cablaggio delle uscite In unità di base con un numero limitato di uscite (ad es. FX3G-14M첸 oppure FX3U-16M첸) ogni uscita può essere collegata separatamente. In unità di base con più uscite, queste sono raccolte in gruppi di due, tre, quattro, otto o 16 uscite. Ciascun gruppo possiede un contatto comune per la tensione di carico. Questi morsetti sono contrassegnati "COM쏔" per le unità centrali con uscite a relé o a transistor di tipo sink, e "+V첸" per unità centrali a transistor di tipo source. "첸" indica il numero del gruppo di uscite, ad es. "COM1". Dato che ogni gruppo è isolato rispetto agli altri, una unità centrale può commutare diverse tensioni con potenziali diversi. Le unità centrali con uscite a relé possono commutare sia tensioni CA che CC. FX3U unità base con relé di uscita Il primo gruppo di uscite è usato per commutare una tensione CC. Il secondo gruppo di relé controlla carichi alimentati in CA. La scelta del tipo di uscita sink o source viene eseguita scegliendo l'unità di base corrispondente. Entrambi i tipo sono disponibili con alimentazione in CC o CA. Il tipo di uscita viene indicato dal codice di designazione del modello: le unità di base con codice "MT/첸S" possiedono uscite a transistor tipo sink (ad es. FX3U-16MT/ES) mentre le unità centrali con codice "MT/첸SS" possiedono uscite a transistor tipo source (ad es. FX3U-16MT/ESS). Manuale di istruzione GX IEC Developer 2 - 15 Cablaggio Hardware Esempio di cablaggio di uscita Uscite a relé Carico Y Fusibile COM PLC Uscite a transistor (sink) Carico Y Fusibile COM PLC Uscite a transistor (source) Carico Y Fusibile +V PLC 2 - 16 MITSUBISHI ELECTRIC Hardware 2.8 Espansione del campo di ingressi/uscite Espansione del campo di ingressi/uscite Nella famiglia di PLC MELSEC FX esistono diversi metodi e mezzi per aumentare il numero di ingressi e uscite di una unità di base. 2.8.1 Schede di espansione Per un basso numero di I/O (da 2 a 4) una scheda adattatore di espansione può essere inserita direttamente in una unità base FX1S o FX1N. Le schede di espansione non richiedono quindi alcuno spazio aggiuntivo. Lo stato degli ingressi e uscite addizionali è riportato in relé speciali del PLC. Nel programma vengono utilizzati questi relé invece dei dispositivi X e Y. • BY0+ BY0- BY1+ BY1- FX1N-2EYT-BD con due uscite digitali FX1N-2EYT-BD Lato connettore Numero di I/O Sigla Totale Num. ingressi Num. uscite FX1N-4EX-BD 4 4 — FX1N-2EYT-BD 2 — 2 Tipo di uscita — Transistor Alimentazione Da unità base FX1S FX1N FX2N FX2NC FX3G FX3U FX3UC 쎲 쎲 쑗 쑗 쑗 쎲 : La scheda di espansione può essere utilizzata con una unità di base di questa serie. 쑗 : La scheda di espansione non può essere utilizzata con questa serie. 2.8.2 Unità di espansione compatte Le unità di espansione ingresso/uscite compatte alimentate possiedono il proprio alimentatore. L'alimentatore di ser vizio integrato (24 V CC) delle unità di espansione alimentate in C A può essere usato per alimentare dispositivi esterni. È possibile scegliere fra uscite del tipo a relé o a transistor (source). Unità di espansione compatte della serie FX0N Numero di I/O Sigla Tipo di uscita Alimentazione 16 Relé 100–240 V CA 24 16 Relé 24 16 Transistor Totale Num. ingressi Num. uscite FX0N-40ER/ES-UL 40 24 FX0N-40ER/DS 40 FX0N-40ET/DSS 40 24 V CC FX1S FX1N FX2N FX2NC FX3G FX3U FX3UC 쑗 쎲 쑗 쑗 쑗 쎲 : L'unità di espansione può essere utilizzata con una unità di base di questa serie. 쑗 : L'unità di espansione non può essere utilizzata con questa serie. Manuale di istruzione GX IEC Developer 2 - 17 Espansione del campo di ingressi/uscite Hardware Unità di espansione compatte della serie FX2N Numero di I/O Sigla Tipo di uscita Totale Num. ingressi Num. uscite FX2N-32ER-ES/UL 32 16 16 Relé FX2N-32ET-ESS/UL 32 16 16 Transistor FX2N-48ER-ES/UL 48 24 24 Relé FX2N-48ET-ESS/UL 48 24 24 Transistor FX2N-48ER-DS 48 24 24 Relé FX2N-48ET-DSS 48 24 24 Transistor Alimentazione FX1S FX1N FX2N FX2NC FX3G FX3U FX3UC 쑗 쎲 쎲* 쎲 쎲* 100–240 V CA 24 V CC 쎲 : L'unità di espansione può essere utilizzata con una unità di base di questa serie. 쑗 : L'unità di espansione non può essere utilizzata con questa serie. * 2.8.3 Queste unità di espansione non possono essere collegate ad unità di base della serie FX2NC o FX3UC. Blocchi di espansione modulari I blocchi di espansione modulari non hanno l'alimentatore integrato ma dimensioni estremamente compatte. I blocchi di espansione modulari della serie FX 2N sono disponibili con 8 o 16 punti di ingressi/uscite. Le unità di espansione modulari della serie FX2NC vengono fornite con 16 o 32 ingressi o uscite. E' possibile scegliere fra uscite del tipo a relé o a transistor (source). 2 IN Numero di I/O Sigla FX2N-8ER-ES/UL Num. ingressi Num. uscite 16 햲 4 4 Relé FX2N-8EX-ES/UL 8 8 — — FX2N-16EX-ES/UL 16 16 — — FX2N-8EYR-ES/UL 8 — 8 Relé FX2N-8EYT-ESS/UL 8 — 8 Transistor FX2N-16EYR-ES/UL 16 — 16 Relé FX2N-16EYT-ESS/UL 16 — 16 Transistor FX2NC-16EX-DS 16 16 — — FX2NC-16EX-T-DS 16 16 — — FX2NC-32EX-DS 32 32 — — FX2NC-16EYT-DSS 16 — 16 Transistor FX2NC-16EYR-T-DS 16 — 16 Relé FX2NC-32EYT-DSS 32 — 32 Transistor 햲 햳 2 - 18 Tipo di uscita Totale Alimentazione Dall’unità di base FX1S FX1N FX2N FX2NC FX3G FX3U FX3UC 쑗 쎲 쎲 쑗 쎲 쑗 쑗 쎲햳 쑗 쎲햳 Dall’unità di base Dall’unità di base I blocchi di espansione FX2N-8ER-ES/UL occupano 16 punti di ingresso/uscita del PLC. Quattro ingressi e quattro uscite sono occupati ma non possono essere utilizzati. Le unità di espansione della serie FX2NC possono essere collegate solo ad unità di base della serie FX2NC e FX3UC. MITSUBISHI ELECTRIC Hardware 2.9 Espansione con funzioni speciali Espansione con funzioni speciali Per la famiglia FX MELSEC sono disponibili diversi tipo di hardware per funzioni speciali. Schede adattatori Le schede adattatori sono piccoli circuiti stampati inseriti direttamente nei controllori FX1S, FX1N o FX3G , che non occupano alcuno spazio aggiuntivo nel quadro elettrico. I valori digitali dei due canali di ingresso vengono registrati dall’adattatore di ingresso analogico direttamente in registri speciali. • Con ciò l’ulteriore elaborazione dei valori di misura è particolarmente semplice. Il valore di uscita dall'adattatore di uscita analogica è scritto dal programma nel registro speciale e poi convertito dall'adattatore e inviato sull'uscita. BY0+ BY0- BY1+ BY1- FX1N-2AD Adattatore speciale Gli adattatori speciali possono essere collegati solo sul lato sinistro di unità di base della serie MELSEC FX3G-, FX3U o FX3UC. Sulle unità di base FX3G con 14 o 24 ingressi ed uscite è possibile l’installazione di un modulo adattatore analogico. A unità di base FX3G con 40 o 60 I/O possono essere collegati fino a due moduli adattatori analogici e ad una unità FX3U oppure FX3UC possono esserne collegati fino a quattro. Gli adattatori speciali non utilizzano punti di ingresso o di uscita nell'unità di base. Comunicano direttamente con l'unità di base tramite registri e relé speciali. Per questo non sono necessarie nel programma istruzioni per la comunicazione con i moduli funzione speciali (vedi sotto). Moduli funzione speciali Sul lato destro di una singola unità di base della famiglia MELSEC FX possono essere collegati fino a otto moduli funzione speciali. Oltre ai moduli analogici i moduli funzione speciali disponibili comprendono moduli di comunicazione, moduli di posizionamento ed altri tipi. Ciascun modulo funzione speciale occupa otto punti di ingresso e otto punti di uscita nell'unità di base. La comunicazione fra il modulo funzione speciale e l'unità base del PLC viene effettuata mediante il buffer di memoria del modulo funzione speciale, tramite le istruzioni FROM e TO. FX2N -4AD-TC A/D Manuale di istruzione GX IEC Developer 2 - 19 Espansione con funzioni speciali 2.9.1 Hardware Moduli analogici Senza l'uso di moduli aggiuntivi, le unità di base della famiglia MELSEC FX possono processare unicamente segnali di ingresso e uscita digitali (cioè dati ON/OFF). Sono quindi necessari moduli analogici aggiuntivi per gestire segnali analogici di ingresso e uscita. Tipo modulo Sigla FX1N-2AD-BD Num. di canali 2 Scheda adattatore FX3G-2AD-BD Moduli ingresso analogico Adattatore speciale FX3U-4AD-ADP FX2N-2AD FX2N-4AD 2 4 2 4 Moduli funzione speciali FX2N-8AD 햲 FX3U-4AD FX3UC-4AD FX1N-1DA-BD 8 4 1 Moduli uscita analogica Scheda adattatore FX3G-1DA-BD Adattatore speFX3U-4DA-ADP ciale Moduli funzione speciali FX2N-2DA 햲 햳 2 - 20 1 4 2 Campo Risoluzione Tensione: da 0 V a 10 V CC 2,5 mV (12 bit) Corrente: da 4 mA a 20 mA CC 8 µA (11 bit) Tensione: da 0 V a 10 V CC 2,5 mV (12 bit) Corrente: da 4 mA a 20 mA CC 8 µA (11 bit) Tensione: da 0 V a 10 V CC 2,5 mV (12 bit) Corrente: da 4 mA a 20 mA CC 10 µA (11 bit) Tensione: da 0 V a 5 V CC da 0 V a 10 V CC 2,5 mV (12 bit) Corrente: da 4 mA a 20 mA CC 4 µA (12 bit) Tensione: da -10 V a 10 V CC 5 mV (con segno, 12 bit) Corrente: da 4 mA a 20 mA CC da -20 mA a 20 mA CC 10 µA (con segno, 11 bit) Tensione: da -10 V a 10 V CC 0,63 mV (con segno, 15 bit) Corrente: da 4 mA a 20 mA CC da -20 mA a 20 mA CC 2,50 µA (con segno, 14 bit) Tensione: da -10 V a 10 V CC 0,32 mV (con segno, 16 bit) Corrente: da 4 mA a 20 mA CC da -20 mA a 20 mA CC 1,25 µA (con segno, 15 bit) Tensione: da 0 V a 10 V CC 2,5 mV (12 bit) Corrente: da 4 mA a 20 mA CC 8 µA (11 bit) Tensione: da 0 V a 10 V CC 2,5 mV (12 bit) Corrente: da 4 mA a 20 mA CC 8 µA (11 bit) Tensione: da 0 V a 10 V CC 2,5 mV (12 bit) Corrente: da 4 mA a 20 mA CC 4 µA (12 bit) Tensione: da 0 V a 5 V CC da 0 V a 10 V CC 2,5 mV (12 bit) Corrente: da 4 mA a 20 mA CC 4 µA (12 bit) FX1S FX1N FX2N FX3U FX3G FX2NC FX3UC 쎲 쎲 쑗 쑗 쑗 쑗 쑗 쑗 쎲 쑗 쑗 쑗 쑗 쎲 쎲 쑗 쎲 쎲 쎲 쎲 쑗 쎲 쎲 쎲 쎲 쑗 쎲 쎲 쎲 쎲 쑗 쑗 쑗 쎲 쎲 쑗 쑗 쑗 쑗 쑗 쑗 쎲 쑗 쑗 쑗 쑗 쎲 쎲 쑗 쎲 쎲 쎲 쎲 쎲햳 쎲햳 Il blocco funzione speciale FX2N-8AD può misurare tensioni, correnti e temperature. Il FX3UC-4AD può essere collegato solo ad unità di base della serie FX3UC. MITSUBISHI ELECTRIC Hardware Moduli uscita analogica Tipo modulo Espansione con funzioni speciali Sigla Num. di canali 4 FX2N-4DA Moduli funzione speciali 4 FX3U-4DA 2 ingressi FX0N-3A Moduli analogici misti ingresso e uscita 1 uscita Moduli funzione speciali 4 ingressi FX2N-5A 1 uscita 2 ingressi Adattatore speciale FX3U-3A-ADP Moduli acquisizione temperatura 1 uscita Adattatore speciale Campo Risoluzione Tensione: da 0 V a 10 V CC 5 mV (con segno, 12 bit) Corrente: da 0 mA a 20 mA CC da 4 mA a 20 mA CC 20 µA (10 bit) Tensione: da -10 V a 10 V CC 0,32 mV (con segno, 16 bit) Corrente: da 0 mA a 20 mA CC da 4 mA a 20 mA CC 0,63 µA (15 bit) Tensione: da 0 V a 5 V CC da 0 V a 10 V CC 40 mV (8 bit) Corrente: da 4 mA a 20 mA CC 64 µA (8 bit) Tensione: da 0 V a 5 V CC da 0 V a 10 V CC 40 mV (8 bit) Corrente: da 4 mA a 20 mA CC 64 µA (8 bit) Tensione: da -100 mV a 100 mV CC da -10 V a 10 V CC 50 µV (con segno, 12 bit) 0,312 mV (con segno, 16 bit) Corrente: da 4 mA a 20 mA CC da -20 mA a 20 mA CC 10 µA/1,25 µA (con segno, 15 bit) Tensione: da -10 V a 10 V CC 5 mV (con segno, 12 bit) Corrente: da 0 mA a 20 mA CC 20 µA (10 bit) Tensione: da 0 V a 10 V CC 2,5 mV (12 bit) Corrente: da 4 mA a 20 mA CC 5 µA (12 bit) Tensione: da 0 V a 10 V CC 2,5 mV (12 bit) Corrente: da 4 mA a 20 mA CC 4 µA (12 bit) FX1S FX1N FX2N FX3U FX3G FX2NC FX3UC 쑗 쎲 쎲 쎲 쎲 쑗 쑗 쑗 쎲 쎲 쑗 쎲 쎲 쑗 쑗 쎲 쎲 쎲 쎲 쑗 쑗 쑗 쎲 쎲 쎲 햲 FX3U-4AD-PT-ADP 4 Termoresistenza Pt100: da -50 쎷C a 250 쎷C 0,1 쎷C 쑗 쑗 쑗 쎲 쎲 FX3U-4AD-PTW-ADP 4 Termoresistenza Pt100: da -100 쎷C a 600 쎷C da 0,2 a 0,3 쎷C 쑗 쑗 쑗 쎲 쎲 Termoresistenza Pt1000: da -50 쎷C a 250 쎷C 0,1 쎷C Termoresistenza Ni1000: da -40 쎷C a 110 쎷C 쑗 쑗 쑗 쎲 쎲 0,1 쎷C Termocoppia tipo K: da -100 쎷C a 1000 쎷C 0,4 쎷C Termocoppia tipo J: da -100 쎷C a 600 쎷C 쑗 쑗 쑗 쎲 쎲 0,3 쎷C FX3U-4AD-PNK-ADP FX3U-4AD-TC-ADP 햲 4 4 Un FX0N-3A non può essere collegato ad unità di base della serie FX3UC. Manuale di istruzione GX IEC Developer 2 - 21 Espansione con funzioni speciali Moduli acquisizione temperatura Tipo modulo Sigla FX2N-8AD* Moduli funzione speciali FX2N-4AD-PT FX2N-4AD-TC Modulo controllo temperatura (moduli funzione speciali) FX2N-2LC FX3U-4LC * Hardware Num. di canali 8 4 4 2 4 Campo Risoluzione Termocoppia tipo K: da -100 쎷C a 1200 쎷C 0,1 쎷C Termocoppia tipo J: da -100 쎷C a 600 쎷C 0,1 쎷C Termocoppia tipo T: da -100 쎷C a 350 쎷C 0,1 쎷C Termoresistenza Pt100: da -100 쎷C a 600 쎷C da 0,2 a 0,3 쎷C Termocoppia tipo K: da -100 쎷C a 1200 쎷C 0,4 쎷C Termocoppia tipo J: da -100 쎷C a 600 쎷C 0,3 쎷C Ad esempio con una termocoppia tipo K: da -100 쎷C a 1300 쎷C Termoresistenza Pt100: da -200 쎷C a 600 쎷C 0,1 쎷C o 1 쎷C (a seconda della sonda di temperatura usata) FX1S FX1N FX2N FX3U FX3G FX2NC FX3UC 쑗 쎲 쎲 쎲 쎲 쑗 쎲 쎲 쎲 쎲 쑗 쎲 쎲 쎲 쎲 쑗 쎲 쎲 쎲 쎲 쑗 쑗 쑗 쎲 쎲 Il blocco funzione speciale FX2N-8AD può misurare tensioni, correnti e temperature. 쎲 : La scheda adattatore, l'adattatore speciale o il modulo funzione speciale possono essere utilizzati con una unità di base o con una unità di espansione di questa serie. 쑗 : Il modulo non può essere utilizzato. 2 - 22 MITSUBISHI ELECTRIC Hardware 2.9.2 Espansione con funzioni speciali Moduli e adattatori per conteggio veloce FX2N-1HC, FX2NC-1HC e FX3U-2HC Oltre ai contatori veloci interni della serie MELSEC FX, con i moduli di conteggio veloce FX2N-1HC, FX2NC-1HC e FX3U-2HC l’utente dispone di contatori hardware esterni. Essi contano impulsi monofase o bifase fino ad una frequenza di 50 kHz oppure 200 kHz nel FX3U-2HC. Il campo di conteggio può essere sia a 16 che a 32 bit. I due transistor di uscita integrati possono essere azionati indipendentemente uno dall'altro per mezzo di funzioni interne di confronto. In questo modo dei semplici compiti di posizionamento possono essere realizzati economicamente. Inoltre i moduli di conteggio veloce possono funzionare come contatori ad anello. FX2N -1HC FX3U-4HSX-ADP e FX3U-2HSY-ADP Questi moduli adattatori consentono l'elaborazione diretta di dati per applicazioni di posizionamento. FX3U -2HSY-ADP FX3U-2HSX-ADP POWER POWER X0/3 X2/5 Y0/2 Y1/3 X1/4 X6/7 Y4/6 Y5/7 FP.RP SGB SG SG - - Y5/7 + X6/7 + - - Y1/3 + X2/5 + SGA - X1/4 + -Y4/6 + - X0/3 + -Y0/2 + PLS DIR La FX3U-4HSX-ADP (sinistra) offre quattro ingressi per contatori ad alta velocità, fino a 200 kHz mentre la FX3U-2HSY-ADP (destra) offre due canali di uscita per treno di impulsi fino a 200 kHz. ATTENZIONE: Nel collegamento di questi moduli adattatori all’unità di base ed al modulo adattatore vengono assegnati gli stessi indirizzi di ingresso e di uscita. È consentito collegare solo uno di questi ingressi o uscite per volta. Panoramica dei moduli/adattatori per conteggio veloce Tipo modulo Sigla Descrizione FX2N-1HC Contatore alta velocità 1 canale Modulo funzione speciale FX2NC-1HC FX3U-2HC Modulo di conteggio veloce con due ingressi di conteggio FX3U-4HSX-ADP Ingresso line driver differenziale (contatore alta velocità) FX3U-2HSY-ADP Ingresso line driver differenziale (uscita di posizionamento) Adattatore speciale FX1S FX1N FX2N FX2NC FX3G FX3U FX3UC 쑗 쑗 쎲 쎲 쑗 쎲 쎲 쑗 쑗 쑗 쎲 쑗 쑗 쎲 쑗 쑗 쑗 쑗 쎲 쎲 쑗 쑗 쑗 쑗 쎲 쑗 쑗 쎲 : Il modulo può essere utilizzato con una unità di base o con una unità di espansione di questa serie. 쑗 : Il modulo non può essere utilizzato. Manuale di istruzione GX IEC Developer 2 - 23 Espansione con funzioni speciali 2.9.3 Hardware Moduli di posizionamento FX2N-1PG-E, FX2N-10PG I moduli di posizionamento FX2N-1PG-E e FX2N-10PG sono moduli di posizionamento per asse singolo estremamente efficienti, per il comando di azionamenti passo-passo o asservimenti (con regolatore esterno), tramite treni di impulsi. Sono particolarmente adatti per ottenere posizionamenti accurati in combinazione con la serie FX MELSEC. La configurazione e allocazione dei dati di posizione viene effettuata direttamente dal programma PLC. POWER ERROR FX 2N -10PG START DOG X0 X1 øA øB PGO FP RP CLR La FX2N-1PG-E offre una uscita open collector fino a 100 kHz mentre la FX2N-10PG è munita di una uscita line driver differenziale fino a 1 MHz. Una gamma molto estesa di funzioni manuali e automatiche è disponibile per l'utente FX3U-20SSC-H Il modulo SSCNET* FX3U-20SSC-H può essere utilizzato con un controllore programmabile FX3U o FX3UC per ottenere una soluzione economicamente conveniente per posizionamento ad alta precisione ed alta velocità. Il cablaggio plug-and-play a fibra ottica SSCNET riduce il tempo di installazione ed aumenta la distanza di controllo per operazioni di posizionamento in una vasta gamma di applicazioni. INT 0 INT 1 A B START DOG INT 0 INT 1 A B I parametri dell'asservimento e le informazioni di posizionamento per la FX3U-20SSC-H si configurano facilmente con una unità base FX3U o FX3UC e un personal computer. Per l'impostazione dei parametri, il controllo e il test, è disponibile il semplice software di programmazione FX Configurator-FP. X READY Y READY X ERROR Y ERROR POWER FX2CU-20SSC-H * SSCNET: ervo ystem ontroller work Panoramica dei moduli di posizionamento Tipo modulo Sigla FX2N-1PG-E Moduli funzione speciali FX2N-10PG FX3U-20SSC-H FX1S FX1N FX2N FX2NC FX3G FX3U FX3UC Uscita a impulsi per il controllo di 1 asse indipendente 쑗 쑗 쎲 쑗 쎲 Controllo simultaneo di 2 assi (2 assi indipendenti) (applicabile a SSCNET III) 쑗 쑗 쑗 쑗 쎲 Descrizione 쎲 : Il modulo funzione speciale può essere utilizzato con una unità di base o con una unità di espansione di questa serie. 쑗 : Il modulo funzione speciale non può essere utilizzato con questa serie. 2 - 24 MITSUBISHI ELECTRIC Hardware 2.9.4 Espansione con funzioni speciali Moduli di rete per ETHERNET ETHERNET è la rete più diffusa per il collegamento di processori di informazioni, quali personal computer e workstation. Inserendo una interfaccia ETHERNET nel PLC, è possibile trasmettere rapidamente informazioni gestionali relative alla produzione verso personal computer o workstation. ETHERNET è una piattaforma adatta per una gamma molto vasta di protocolli per comunicazione dati. La combinazione di ETHERNET e del protocollo TCP/IP a vastissima diffusione, consente comunicazione dati ad alta velocità fra sistemi di supervisione di processo ed i PLC della serie MELSEC FX. Il protocollo TCP/IP fornisce il collegamento logico punto-punto fra due stazioni ETHERNET. Il software di programmazione GX IEC Developer fornisce blocchi funzionali o routine di configurazione per i PLC, rendendo la configurazione di uno o più collegamenti TCP/IP un processo semplice e rapido. FX2NC-ENET-ADP L'adattatore di comunicazione FX2NC-ENET-ADP è una interfaccia ETHERNET con specifica 10BASE-T per le serie FX1S, FX1N, FX2N o FX2NC*. La FX2NC-ENET-ADP consente upload, download, monitoraggio e test di programmi tramite ETHERNET da un personal computer (GX IEC Developer o MX Component e il driver porta COM virtuale installato). FX2NC-ENET-ADP POWER LINK ACT SD RD * Nota: Per collegare questo modulo ad un PLC FX1S o FX1N è necessario l'adattatore di comunicazione FX1N-CNV-BD. Per collegare questo modulo ad un PLC FX2N è necessario l'adattatore di comunicazione FX2N-CNV-BD. FX3U-ENET RUN INIT. 100M SD RD ERR. COM.ERR. POWER FX3U-ENET 10BASE-T/100BASE-TX C1 C2 C3 C4 C5 C6 C7 C8 Il modulo di comunicazione FX3U-ENET offre una comunicazione diretta su una rete ETHERNET ad un PLC FX3G, FX3U o FX3UC. Con la FX3U-ENET installata un PLC può scambiare velocemente e facilmente dati con sistemi di visualizzazione di processo, oltre a supportare il completo up/download di programmi e un esauriente supporto al monitoraggio. Il modulo supporta inoltre collegamento Peer-to-Peer e protocollo MC. Il FX3U-ENET viene impiegato anche per la comunicazione ETHERNET con un terminale HMI Mitsubishi. Può essere facilmente configurato con il software FX Configurator-EN. Panoramica dei moduli di rete per ETHERNET Tipo modulo Moduli funzione speciali Sigla FX2NC-ENET-ADP FX3U-ENET Manuale di istruzione GX IEC Developer Descrizione Moduli rete ETHERNET FX1S FX1N FX2N FX2NC FX3G FX3U FX3UC 쎲 쎲 쎲 쑗 쑗 쑗 쑗 쑗 쎲 쎲 2 - 25 Espansione con funzioni speciali 2.9.5 Hardware Moduli di rete per Profibus DP La rete Profibus DP consente la comunicazione fra un modulo master e moduli slave decentrati, con velocità di trasferimento dati fino a 12 Mbps. Con un PLC MELSEC come master, il Profibus DP consente un semplice e veloce collegamento di sensori ed attuatori, anche di costruttori diversi. Un PLC MELSEC inserito come slave in una rete Profibus DP può eseguire compiti di controllo decentrati scambiando contemporaneamente dati con il master del Profibus DP. Per consentire di ridurre i costi, Profibus DP usa una tecnologia RS485 con cablaggio tramite coppie schermate. FX0N-32NT-DP FX 0N -32NT-DP POWER DC BF DIA La FX0N-32NT-DP consente di integrare un PLC della famiglia FX MELSEC come slave in una rete Profibus DP esistente. Consente il collegamento del sistema con il PLC master della rete Profibus DP per uno scambio dati efficiente ed esente da errori. RUN FX3U-32DP Come il FX0N-32NT-DP, anche il FX3U-32DP è un modulo slave Profibus DP. Esso permette l’integrazione di un PLC MELSEC FX3G, FX3U oppure FX3UC in una rete Profibus DP. RUN TOKEN FROM/TO DIA POWER FX3U-32DP 2 - 26 MITSUBISHI ELECTRIC Hardware Espansione con funzioni speciali FX3U-64DP-M Con la FX3U-64DP-M un PLC MELSEC FX3U o FX3UC può agire come master di classe 1 in una rete Profibus DP. Questo offre alla CPU FX3U/FX3UC un collegamento Profibus DP intelligente per l'implementazione di compiti di controllo decentrati. RUN TOKEN FROM/TO ERROR Il master Profibus DP FX3U viene configurato facilmente con il software GX Configurator-DP. POWER FX 3U -64DP-M FX2N-32DP-IF La stazione di I/O remoto FX2N-32DP-IF è una unità di comunicazione estremamente compatta e fornisce il collegamento per moduli di I/O fino a 256 punti di I/O e/o in alternativa fino a 8 moduli funzione speciali. RUN STOP L COM N 24 + MITSUBISHI In una stazione di I/O remoto non deve essere installata nessuna unità base FX. La FX2N-32DP-IF collega i moduli di I/O o i moduli funzione speciali con il PLC master della rete Profibus DP. Con un PLC FX3U/FX3UC ed una FX3U-64DP-M come modulo master Profibus DP, può essere costruito un sistema di I/O remoti molto efficiente utilizzando solo componenti della famiglia FX. POWER RUN BF DIA 64 32 16 8 4 2 1 FX2N-32DP-IF ON OFF I dati PROFIBUS quali velocità di trasmissione o dati di I/O sono monitorati direttamente dal software di programmazione o dall'unità di programmazione portatile FX-20P-E. Questo facilita la diagnosi degli errori direttamente sulla stazione remota. Panoramica dei moduli Profibus/DP Tipo modulo Sigla Descrizione FX0N-32NT-DP Slave Profibus DP Moduli funzione speciali FX3U-32DP FX3U-64DP-M FX2N-32DP-IF — FX2N-32DP-IF-D Master Profibus DP Stazione I/O remota Profibus DP Alimentazione: 100–240 V CA Alimentazione: 24 V CC FX1S FX1N FX2N FX2NC FX3G FX3U FX3UC 쎲 쎲 쎲 쑗 쑗 쑗 쑗 쑗 쎲 쎲 쑗 쑗 쑗 쑗 쎲 Compatibile con master PROFIBUS/DP 쎲 : Il modulo funzione speciale può essere utilizzato con una unità di base o con una unità di espansione di questa serie. 쑗 : Il modulo funzione speciale non può essere utilizzato con questa serie. Manuale di istruzione GX IEC Developer 2 - 27 Espansione con funzioni speciali 2.9.6 Hardware Moduli di rete per CC-Link Modulo master CC-Link FX2N-16CCL-M La rete CC-Link consente il controllo e monitoraggio di moduli di I/O decentrati sulla macchina. Il modulo master CC-Link FX2N-16CCL-M è un blocco di espansione speciale che designa un PLC della serie FX come stazione master di un sistema CC-Link. La configurazione di tutti i moduli nella rete viene effettuata direttamente dal modulo master. RUN ERR. MST TEST 1 TEST 2 Il modulo master può gestire fino a 15 stazioni, con la possibilità di collegare massimo 7 stazioni I/O periferiche e massimo 8 stazioni periferiche. Ad una unita di base PLC possono essere collegati al massimo due moduli master. L RUN L ERR. CC-LINK FX2n-16CCL-M La distanza massima di comunicazione, senza ripetitori, è di 1200 m. SW M/S PRM TIME LINE SD RD Moduli di comunicazione CC-Link FX2N-32CCL e FX3U-64CCL I moduli di comunicazione FX2N-32CCL e FX3U-64CCL consentono all'utente il collegamento ad una rete CC-Link di un sistema PLC con una CPU master. Questo consente di accedere alla rete di tutti i sistemi PLC MELSEC, inverter e altri prodotti costruttori diversi. Quindi la rete è espandibile tramite gli ingressi/uscite digitali dei moduli FX fino a un massimo di 256 I/O. FX2N-32CCL LRUN • LERR • RD • SD Panoramica moduli di rete per CC-Link Tipo modulo Moduli funzione speciali Sigla Descrizione FX2N-16CCL-M Master per CC-Link FX2N-32CCL Stazione dispositivo remoto per CC-Link FX3U-64CCL FX1S FX1N FX2N FX2NC FX3G FX3U FX3UC 쑗 쎲 쎲 쎲 쎲 쑗 쎲 쎲 쎲 쎲 쑗 쑗 쑗 쎲 쎲 쎲 : Il modulo funzione speciale può essere utilizzato con una unità di base o con una unità di espansione di questa serie. 쑗 : Il modulo funzione speciale non può essere utilizzato con questa serie. 2 - 28 MITSUBISHI ELECTRIC Hardware 2.9.7 Espansione con funzioni speciali Modulo di rete per DeviceNet La rete DeviceNet rappresenta una soluzione economicamente conveniente per l'integrazione in reti di apparecchiature terminali di basso livello. Fino a 64 unità, compreso il master, possono essere integrate in una rete. Per lo scambio dati viene utilizzato un cavo con due coppie schermate. Il modulo FX2N-64DNET serve per integrare controllori della serie FX2N, FX2NC o FX3U in una rete DeviceNet. Lo scambio di dati con il master avviene mediante comunicazione master/slave attraverso il collegamento I/O. Un interscambio dati con altri nodi, che supportano il collegamento UCMM, è possibile per mezzo della comunicazione client/server. POWER FX 2N -64DNET La comunicazione fra l’unità di base e la memoria tampone interna del FX2N-64DNET avviene mediante istruzioni FROM e TO. /TO MS NS Tipo modulo Sigla Descrizione Modulo funzione speciale FX2N-64DNET Modulo slave DeviceNet FX1S FX1N FX2N FX2NC FX3G FX3U FX3UC 쑗 쑗 쎲 쑗 쎲 쑗 쎲 : Il modulo funzione speciale può essere utilizzato con una unità di base o con una unità di espansione di questa serie. 쑗 : Il modulo funzione speciale non può essere utilizzato con questa serie. 2.9.8 Modulo di rete per CANopen CANopen è una implementazione "aperta" della rete Controller Area Network (CAN), definita nella normativa EN50325-4. CANopen offre comunicazioni di rete economicamente convenienti con una struttura di rete fault-resistant, in cui è possibile integrare velocemente e semplicemente componenti di costruttori diversi. Le reti CANopen sono utilizzate per collegare sensori, attuatori e controllori in una vasta gamma di applicazioni. Il bus utilizza un economico cablaggio con coppie schermate. RUN FROM/TO Tx/Rx ERROR POWER FX2N -32CAN Il modulo di comunicazione FX2N-32CAN consente il collegamento di un PLC della serie FX2N, FX3G, FX3U oppure FX3UC ad un’esistente rete CANopen. Oltre ad un veloce scambio di dati di fino a 1 Mbit/s e alla funzionalità real time, il modulo CANopen offre un’elevata sicurezza di trasmissione ed una semplice configurazione della rete. Si possono inviare e ricevere fino a 120 parole come oggetti dati di processo (30 PDO). La comunicazione con la memoria buffer del modulo avviene, come per altri moduli speciali, mediante semplici istruzioni FROM/TO. Tipo modulo Sigla Descrizione Modulo funzione speciale FX2N-32CAN Modulo CANopen FX1S FX1N FX2N FX2NC FX3G FX3U FX3UC 쑗 쑗 쎲 쑗 쎲 쎲 쎲 : Il modulo funzione speciale può essere utilizzato con una unità di base o con una unità di espansione di questa serie. 쑗 : Il modulo funzione speciale non può essere utilizzato con questa serie. Manuale di istruzione GX IEC Developer 2 - 29 Espansione con funzioni speciali 2.9.9 Hardware Modulo di rete per AS-Interface La rete Actuator Sensor interface (AS interface o ASi) è uno standard internazionale per il livello più basso dei bus di campo. La rete è adatta per una domanda versatile, è molto flessibile e particolarmente facile da installare. La rete ASi è adatta per il controllo di sensori, attuatori e unità di I/O. La FX2N-32ASI-M serve come modulo master per il collegamento dei PLC FX 1N /FX 2N o FX 3U /FX 3UC con il sistema AS-Interface. Possono essere controllate fino a 31 unità slave ciascuna con fino a 4 ingressi e 4 uscite. U ASI ASI ACTIVE POWER ADRESS/ERROR Un display a 7 segmenti è integrato per messaggi di stato e diagnostici. FX2N -32ASI-M PRJ MODE PRG ENABLE FROM/TO CONFIG ERR Tipo modulo Sigla Descrizione Modulo funzione speciale FX2N-32ASI-M Master per sistema AS-i FX1S FX1N FX2N FX2NC FX3G FX3U FX3UC 쑗 쎲 쎲 쑗 쑗 쎲 쎲 : Il modulo funzione speciale può essere utilizzato con una unità di base o con una unità di espansione di questa serie. 쑗 : Il modulo funzione speciale non può essere utilizzato con questa serie. 2 - 30 MITSUBISHI ELECTRIC Hardware 2.9.10 Espansione con funzioni speciali Moduli e adattatori di interfaccia Una gamma estesa di moduli/adattatori di interfaccia è disponibile per la comunicazione dati seriale. Di seguito vengono forniti solo alcuni esempi, ma la tabella seguente descrive tutte le interfacce disponibili. Adattatore speciale di comunicazione FX3U-232ADP (interfaccia RS232C) Scheda adattatore interfaccia RS232C FX2N-232-BD FX3U -232ADP POWER RD SD FX2N-232-BD JY331B89001C Lato connettore Modulo interfaccia FX2N-232IF Il modulo interfaccia FX2N-232IF fornisce una interfaccia RS232C per la comunicazione dati seriale con le CPU MELSEC FX2N, FX2NC, FX3U e FX3UC. La comunicazione con PC, stampanti, modem, lettori di codici a barre, ecc. è gestita direttamente dal programma PLC. I dati ricevuti e trasmessi sono contenuti nella memoria interna della FX2N-232IF. Panoramica dei moduli e adattatori di interfaccia Tipo modulo Schede adattatori FX1S FX1N FX2N FX2NC FX3G FX3U FX3UC FX1N-232-BD 쎲 쎲 쑗 쑗 쑗 쑗 FX2N-232-BD 쑗 쑗 쎲 쑗 쑗 쑗 쑗 쑗 쑗 쎲 쑗 쑗 쑗 쑗 쑗 쑗 쎲 쑗 Sigla FX3G-232-BD FX3U-232-BD Adattatore speciale Modulo funzione speciale Schede adattatori Schede adattatori Scheda adattatore * Interfacce RS232C FX2NC-232ADP* 쎲 쎲 쎲 쑗 쑗 쑗 FX3U-232ADP-MB 쑗 쑗 쑗 쎲 쎲 쎲 FX2N-232IF 쎲 쎲 쎲 쑗 쎲 쎲 FX1N-422-BD 쎲 쎲 쑗 쑗 쑗 쑗 쑗 쑗 쎲 쑗 쑗 쑗 쑗 쑗 쑗 쎲 쑗 쑗 FX3U-422-BD 쑗 쑗 쑗 쑗 쎲 쑗 FX1N-485-BD 쎲 쎲 쑗 쑗 쑗 쑗 FX2N-485-BD 쑗 쑗 쎲 쑗 쑗 쑗 쑗 쑗 쑗 쎲 쑗 쑗 쑗 쑗 쑗 쑗 쎲 쑗 FX2N-422-BD FX3G-422-BD FX3G-485-BD FX3U-485-BD Adattatore speciale Descrizione Interfacce RS422 Interfacce RS485 FX2NC-485ADP * 쎲 쎲 쎲 쑗 쑗 쑗 FX3U-485ADP-MB 쑗 쑗 쑗 쎲 쎲 쎲 쑗 쑗 쑗 쑗 쎲 쑗 FX3U-USB-BD Interfaccia USB I moduli FX2NC-232ADP e FX2NC-485ADP richiedono un adattatore di interfaccia FX1N-CNV-BD o FX2N-CNV-BD se collegati ad unità di base FX1S, FX1N o FX2N. Manuale di istruzione GX IEC Developer 2 - 31 Espansione con funzioni speciali 2.9.11 Hardware Adattatori di comunicazione Schede adattatori di comunicazione Le schede adattatori di comunicazione (codice prodotto FX첸첸-CNV-첸첸) sono installate direttamente in una unità di base. Sono necessarie per il collegamento degli adattatori speciali (FX첸첸-첸첸첸ADP) sul lato sinistro delle unità di base (della serie FX1N, FX2N, FX3G o FX3U). FX2N-CNV-BD FX3G-CNV-ADP FX3G -CNV -ADP FX2N-CNV-BD JY331B89201B Lato connettore FX2N-CNV-IF Con l’adattatore di comunicazione FX2N-CNV-IF si possono collegare i moduli speciali della vecchia serie FX ad altre unità di base della famiglia FX. MITSUBISHI FX2N -CNV-IF Panoramica degli adattatori di comunicazione Tipo modulo Sigla FX1S FX1N FX2N FX2NC FX3U FX3UC 쑗 쑗 쑗 쑗 쑗 쑗 쑗 쑗 쎲 쑗 쎲 쑗 쑗 쑗 쑗 쎲 쑗 쑗 쑗 쎲 쑗 쎲 쎲 쑗 쑗 FX2N-CNV-BD 쑗 쑗 쎲 쑗 쑗 쑗 쑗 쎲 쑗 쑗 쑗 쑗 쑗 쑗 쎲 쎲 쎲 FX2NC-CNV-IF Adattatori di comunicazione Descrizione FX1N-CNV-BD FX3G-CNV-ADP Adattatori di comunicazione per il collegamento di adattatori speciali FX3U-CNV-BD FX2N-CNV-IF Adattatore di comunicazione per il collegamento di moduli serie FX FX3G 쎲 : L'adattatore essere utilizzato con una unità di base o con una unità di espansione di questa serie. 쑗 : L'adattatore non può essere utilizzato con questa serie. 2 - 32 MITSUBISHI ELECTRIC Hardware 2.9.12 Espansione con funzioni speciali Schede adattatore setpoint Questi adattatori per setpoint analogici consentono all'utente di impostare 8 valori di setpoint analogico. I valori analogici (da 0 a 255) dei potenziometri vengono letti nel controllore ed utilizzati come valori di setpoint di default per temporizzatori, contatori e registri dati dal programma PLC dell'utente. Il valore di ciascun potenziometro può anche essere letto come un commutatore rotativo a 11 posizioni (posizioni da 0 a 10). La lettura del valore di setpoint viene eseguita dal programma PLC utilizzando l'istruzione dedicata VRRD. La posizione di un commutatore rotativo viene letta usando l'istruzione VRSC. Gli adattatori per setpoint analogici sono installati nello slot di espansione dell'unità di base. Per il loro funzionamento non sono necessarie alimentazioni aggiuntive. FX2N-8AV-BD FX3G-8AV-BD Potenziometro JY331B88801B Tipo modulo Lato connettore Sigla Potenziometro Descrizione FX1N-8AV-BD Schede adattatori FX2N-8AV-BD Adattatori setpoint analogico FX3G-8AV-BD FX1S FX1N FX2N FX2NC FX3G FX3U FX3UC 쎲 쎲 쑗 쑗 쑗 쑗 쑗 쑗 쎲 쑗 쑗 쑗 쑗 쑗 쑗 쑗 쎲 쑗 쎲 : La scheda adattatore può essere utilizzata con una unità di base o con una unità di espansione di questa serie. 쑗 : La scheda adattatore non può essere utilizzata con questa serie. Manuale di istruzione GX IEC Developer 2 - 33 Configurazione del sistema 2.10 Hardware Configurazione del sistema Un sistema PLC FX di base è composto da una unità di base, la cui funzionalità e il campo di I/O vengono espansi tramite gli I/O di espansione ed i moduli funzione speciali. Una panoramica delle opzioni disponibili è indicata nelle sezioni 2.8 e 2.9. Unità di base Le unità di base sono disponibili con diverse configurazioni di I/O da 10 a 128 punti, ma possono essere espanse fino a 384 punti a seconda della gamma FX scelta. Schede di espansione Le schede degli adattatori di espansione possono essere montate direttamente nell'unità di base e non richiedono spazio di montaggio aggiuntivo. Per un piccolo numero di I/O (da 2 a 4) una scheda adattatore di espansione può essere inserita direttamente in un controllore FX1S o FX1N. Le schede adattatori di espansione possono aggiungere anche interfacce RS232 o RS485 al PLC FX. Moduli di espansione I/O Ad eccezione della serie FX1S, le unità di espansione compatte e modulari con oppure senza propria alimentazione elettrica possono essere collegate a tutti gli apparecchi di base della famiglia FX. Per i blocchi di espansione modulari alimentati dall'unità di base, è necessario calcolare il consumo di corrente, dato che il bus 5 V CC è in grado di supportare solo un numero limitato di I/O di espansione. Moduli funzione speciali / adattatori speciali Tranne che per la serie FX1S, per tutte le altre unità di base della famiglia FX è disponibile una vasta scelta di moduli speciali. Essi coprono funzionalità di rete, controllo analogico, uscite per treni di impulsi ed ingressi di temperatura (per ulteriori dettagli, fare riferimento alla sezione 2.9). 2424+ 0 STATION ON LINE 6 5 4 3 1 2 OFF ON OFF ON 8 9 A B C D E 7 F FX 0N -3A POWER ERR IN ERROR STATION OFF ON Unità base FX 2 - 34 0 1 2 3 Moduli funzione speciali FX2N-16LNK-M DG RUNB A RUNA MOD Unità di espansione compatta MITSUBISHI ELECTRIC Hardware Configurazione del sistema Opzioni di espansione PLC Numero di moduli sul lato sinistro dell'unità base Numero di schede nella porta per schede di espansione dell'unità base FX1S — I moduli FX0N-485ADP e FX0N-232ADP possono essere montati in combinazione con un adattatore di comunicazione FX1N-CNV-BD. 1 (codice prodotto FX첸첸-첸첸첸-BD) FX2NC I moduli FX0N-485ADP e FX0N-232ADP possono essere montati direttamente sul lato sinistro. Non è necessario un adattatore. — FX3G Montaggio di massimo 4 moduli adattatori della serie FX3U in combinazione con un adattatore di comunicazione FX3G-CNV-BD Massimo 2 (in funzione del tipo di unità di base) (codice prodotto FX3G-첸첸첸-BD) FX3U Montaggio di massimo 10 moduli adattatori della serie FX3U direttamente o in combinazione con un scheda adattatore di comunicazione o di interfaccia FX3U-첸첸첸-BD 1 (codice prodotto FX3U-첸첸첸-BD) FX3UC Montaggio diretto di massimo 6 moduli adattatori della serie FX3U — FX1N Numero di moduli sul lato destro dell'unità base Fino a 2 moduli funzione speciali della serie FX2N. Fino a 8 moduli funzione speciali della serie FX2N. FX2N Fino a 4 moduli funzione speciali della serie FX2N. Fino a 8 moduli funzione speciali della serie FX2N o FX3U. La differenza fra una unità di base, una unità di espansione ed un blocco di espansione è descritta di seguito: 쎲 Una unità di base della famiglia MELSEC FX è costituita da 4 componenti principali: alimentatore (solo per apparecchi con alimentazione a tensione alternata), CPU e circuiti di ingresso e di uscita. 쎲 Una unità di espansione è composta da 3 componenti, cioè alimentatore, ingressi e uscite. 쎲 Un blocco di espansione è composto da 1 o 2 componenti, cioè ingressi e/o uscite. Come si vede un blocco di espansione non possiede un alimentatore. La sua alimentazione viene quindi fornita sia dall'unità di base che dall'unità di espansione. Per questo è necessario determinare quante di queste unità non alimentate possono essere collegate prima di superare la capacità dell'alimentatore incorporato. Manuale di istruzione GX IEC Developer 2 - 35 Configurazione del sistema 2.10.1 Hardware Collegamento di adattatori speciali I moduli adattatori della serie FX3U possono essere collegati sul lato sinistro delle unità di base della serie FX3G, FX3U e FX3UC. NOTA Le seguenti avvertenza sono valide per le unità di base della serie FX3U. Le regole di configurazione per la serie FX3G e FX3UC sono indicate nelle rispettive istruzioni per l’uso. Adattatori speciali per ingressi/uscite veloci Fino a due adattatori speciali per ingressi veloci FX3U-4HSX-ADP e fino a due adattatori speciali per uscite veloci FX3U-2HSY-ADP possono essere collegati ad una unità di base. Collegare tutti gli adattatori speciali per I/O veloci prima di collegare altri adattatori speciali, se utilizzati in combinazione. Un adattatore speciale per I/O veloci non può essere montato alla sinistra di un adattatore speciale di comunicazione o analogico. Se si collegano solo adattatori speciali per I/O veloci, gli adattatori possono essere utilizzati senza che una scheda adattatore di comunicazione o di interfaccia sia installata sull'unità di base. Configurazione possibile Adattatore speciale per I/O ad alta velocità Adattatore speciale per I/O ad alta velocità Adattatore speciale per I/O ad alta velocità Configurazione possibile Adattatore speciale per I/O ad alta velocità Adattatore speciale per I/O ad alta velocità Adattatore speciale per I/O ad alta velocità Scheda di comunicazione o adattatore di interfaccia Unità di base Unità di base Nessuna scheda adattatore di comunicazione o adattatore di interfaccia Combinazione di adattatori speciali analogici e di comunicazione Gli adattatori speciali analogici e di comunicazione devono essere usati con una scheda adattatore di comunicazione o di interfaccia installata nell'unità di base. Configurazione possibile Adattatore speciale di comunicazione Adattatore speciale analogico Configurazione illecita Adattatore speciale di comunicazione Adattatore speciale analogico Questi adattatori non funzionano. 2 - 36 Scheda di comunicazione o adattatore di interfaccia Unità di base Unità di base Nessuna scheda adattatore di comunicazione o adattatore di interfaccia MITSUBISHI ELECTRIC Hardware Configurazione del sistema Combinazione di adattatori speciali di comunicazione e di una scheda adattatore di interfaccia Quando, invece di una scheda adattatore di comunicazione FX3U-CNV-BD viene montata una scheda adattatore di interfaccia FX3U-232-BD, FX3U-422-BD, FX3U-485-BD, o FX3U-USB-BD, si deve usare un adattatore speciale di comunicazione FX3U-232ADP o FX3U-485ADP. Configurazione possibile Adattatore speciale di comunicazione Adattatore speciale di comunicazione Scheda di comunicazione FX3U-CNV-BD Configurazione illecita Adattatore speciale di comunicazione Adattatore speciale di comunicazione Scheda adattatore di interfaccia Unità di base Unità di base FX3U-232-BD, FX3U-422-BD, FX3U-485-BD o FX3U-USB-BD Questo adattatore non funziona. Combinazione di adattatori speciali per I/O veloci, analogici e di comunicazione Quando vengono utilizzati questi adattatori, collegare gli adattatori speciali per I/O veloci sul lato sinistro dell'unità di base. Gli adattatori speciali per I/O veloci non possono essere collegati a valle di qualsiasi adattatore speciale di comunicazione o analogico. Configurazione possibile Adattatore speciale di comunicazione Adattatore speciale analogico Adattatore speciale ingressi ad alta velocità Adattatore speciale uscite ad alta velocità Unità di base Intercambiabile Configurazione illecita Adattatore speciale analogico Adattatore speciale ingressi ad alta velocità Adattatore speciale uscite ad alta velocità Adattatore speciale di comunicazione Unità di base Gli adattatori non possono essere collegati in questo ordine. Riassunto Adattatore di comunicazione o adattatore di interfaccia montato Nessuna scheda adattatore installata Numero di adattatori speciali collegabili Adattatore speciale di comunicazione Adattatore speciale analogico Questi adattatori speciali non possono essere collegati. Adattatore speciale ingressi ad alta velocità Adattatore speciale uscite ad alta velocità 2 2 FX3U-CNV-BD 2 4 2 2 FX3U-232-BD FX3U-422-BD FX3U-485-BD FX3U-USB-BD 1 4 2 2 Manuale di istruzione GX IEC Developer 2 - 37 Configurazione del sistema 2.10.2 Hardware Regole base per la configurazione del sistema Si devono valutare le considerazioni seguenti per la configurazione di un sistema con unità di espansione o moduli funzione speciali. 쎲 Consumo di corrente dal bus 5 V CC del backplane 쎲 Consumo di corrente dal 24 V CC 쎲 Il numero totale dei punti di ingresso e uscita deve essere inferiore al numero massimo di I/O. La figura che segue mostra la distribuzione dell'alimentazione nel caso di un PLC FX3U. � 쐇 FX3U unità base Alimentazione da unità base � Unità di espansione compatta Alimentazione da unità base Alimentatore espansione � � Alimentazione da unità alimentatore di espansione* Alimentazione da unità espansione compatta 쐃: Adattatore speciale �: Scheda di comunicazione o scheda di interfaccia �: Blocco espansione modulare o modulo funzione speciale * Quando si collega un blocco di espansione di ingresso a valle di una unità alimentatore di espansione, questo blocco di espansione ingressi viene alimentato dall'unità di base o da una unità alimentata di ingresso/uscita montata fra l'unità di base e una unità alimentatore di espansione. Calcolo del consumo di corrente L'alimentazione viene fornita a ciascun dispositivo collegato dall'alimentatore incorporato nell'unità di base, dalle unità di espansione I/O alimentate, o – solo per FX3G o FX3U – dall'unità alimentatore di espansione. Esistono tre tipi di alimentatori incorporati – 5 V CC – 24V CC (per uso interno) – alimentatore di servizio 24V CC (solo nelle unità di base alimentate in CA). La tabella seguente mostra le caratteristiche degli alimentatori incorporati: Alimentatore 5V CC incorporato Alimentatore 24 V CC incorporato (alimentatore interno/servizio) FX1N Adatto per alimentare tutti i moduli collegati 400 mA FX2N 290 mA 250 mA (FX2N-16M첸, FX2N-32M첸) 460 mA (tutte le altre unità di base) FX3G Sufficiente per 2 moduli speciali o 32 ingressi/uscite supplementari 400 mA FX3U 500 mA 400 mA (FX3U-16M첸, FX3U-32M첸) 600 mA (tutte le altre unità di base) FX3UC 400 / 480 / 560/ 600 mA — FX2N 690 mA Modello Unità di base Unità di espansione compatta 250 mA (FX2N-32E첸) 460 mA (FX2N-48E첸) Se si aggiungono solo blocchi di ingressi/uscite, è possibile utilizzare una matrice di riferimento rapido. Se vengono aggiunti anche moduli speciali, calcolare il consumo di corrente per accertarsi che la corrente totale assorbita dai moduli addizionali possa essere fornita dall'alimentatore incorporato. Per dettagli sul consumo di corrente, fare riferimento alla sezione A.4. 2 - 38 MITSUBISHI ELECTRIC Hardware 2.10.3 Configurazione del sistema Matrici di riferimento rapido Se si aggiungono solo blocchi di espansione ingressi/uscite senza alimentatore incorporato ad una unità di base, è possibile utilizzare una matrice di riferimento rapido. Gli esempi che seguono sono validi per unità di base della serie FX3U. Nelle matrici di riferimento rapido seguenti, il valore all'intersezione fra il numero di punti di ingresso da aggiungere (asse orizzontale) e il numero dei punti di uscita da aggiungere (asse verticale) indica la capacità residua dell'alimentatore. Per FX3U-16MR/ES, FX3U-16MT/ES, FX3U-16MT/ESS, FX3U-32MR/ES, FX3U-32MT/ES o FX3U-32MT/ESS: Vedi esempio 40 25 32 100 Numero di uscite aggiuntive 50 0 24 175 125 75 Aggiunta non consentita 25 16 250 200 150 100 50 0 8 325 275 225 175 125 75 25 0 400 350 300 250 200 150 100 0 8 16 24 32 40 48 50 56 0 64 Numero di ingressi aggiuntivi 쎲 Esempio Quando un blocco di espansione da 16 ingressi ed un blocco di espansione da 16 uscite sono aggiunti ad una unità di base FX3U-16M첸 o FX3U-32M첸, la corrente residua dell'alimentatore di servizio da 24 V CC è 150 mA. Per FX3U-48MR/ES, FX3U-48MT/ES, FX3U-48MT/ESS, FX3U-64MR/ES, FX3U-64MT/ES, FX3U-64MT/ESS, FX3U-80MR/ES, FX3U-80MT/ES, FX3U-80MT/ESS, FX3U-128MR/ES, FX3U-128MT/ES o FX3U-128MT/ESS: Output 64 0 56 75 Numero di uscite aggiuntive Vedi esempio 25 48 150 100 50 0 40 225 175 125 75 25 32 300 250 200 150 100 50 0 24 375 325 275 225 175 125 75 25 16 450 400 350 300 250 200 150 100 50 0 8 525 475 425 375 325 275 225 175 125 75 25 0 600 550 500 450 400 350 300 250 200 150 100 0 8 16 24 32 40 48 56 64 72 80 50 88 0 96 Numero di ingressi aggiuntivi 쎲 Esempio Se un blocco da 32 ingressi ed un blocco da 32 uscite vengono collegati ad una unità di base alimentata in CA con 48, 64, 80 o 128 I/O, l'alimentatore di servizio a 24 V CC può fornire una corrente ulteriore di 250 mA ad altri dispositivi. Confermare la capacità di corrente dell'alimentatore di servizio da 24 V CC in base ai valori mostrati nella matrice di riferimento rapido. Questa capacità di alimentazione residua (corrente) può essere utilizzata dall'utente come alimentazione per carichi esterni (sensori o simili). Quando si collegano moduli funzione speciali, è necessario considerare se questi possono essere alimentati dalla capacità residua dell'alimentatore. Manuale di istruzione GX IEC Developer 2 - 39 Configurazione del sistema Hardware Unità di base alimentate in CC Le unità di base alimentate in CC presentano restrizioni nel numero dei punti di I/O espandibili, dato che non possiedono un alimentatore di servizio integrato. Le matrici seguenti mostrano le unità espandibili fino al segno "쑗", in cui gli ingressi desiderati (asse orizzontale) e le uscite (asse verticale) si intersecano. I sistemi possono essere espansi fino al segno 쎲 se la tensione di alimentazione è fra 16.8 V e 19.2 V. Per FX 3U -16MR/DS, FX 3U -16MT/DS, FX 3U -16MT/DSS, FX 3U -32MR/DS, FX 3U -32MT/DS o FX3U-32MT/DSS: Vedi esempio 40 쑗 Numero di uscite aggiuntive Aggiunta non consentita 32 쎲 쑗 쑗 24 쎲 16 쎲 쎲 쎲 쑗 쎲 쑗 쑗 쑗 8 쎲 쎲 쎲 쎲 쎲 쑗 쑗 0 - 쎲 쎲 쎲 쎲 쎲 쑗 쑗 쑗 0 8 16 24 32 40 48 56 64 쑗 Numero di ingressi aggiuntivi 쎲 Esempio Aggiungendo 16 ingressi ad una unità di base alimentata in CC con 16 o 32 I/O, si possono espandere al massimo 32 uscite. Aggiungendo 16 ingressi con tensione di alimentazione da 16,8 V a 19,2 V, si possono espandere al massimo 16 uscite. Per FX 3U -48MR/DS, FX 3U -48MT/DS, FX 3U -48MT/DSS, FX 3U -64MR/DS, FX 3U -64MT/DS, FX3U-64MT/DSS, FX3U-80MR/DS, FX3U-80MT/DS o FX3U-80MT/DSS: 64 쑗 Numero di uscite aggiuntive Vedi esempio 56 쑗 쑗 48 쎲 쑗 쑗 쑗 40 쎲 쎲 쑗 쑗 32 쎲 쎲 쎲 쎲 쑗 쑗 쑗 24 쎲 쎲 쎲 쎲 쎲 쑗 쑗 쑗 16 쎲 쎲 쎲 쎲 쎲 쎲 쎲 쑗 쑗 쑗 8 쎲 쎲 쎲 쎲 쎲 쎲 쎲 쎲 쑗 쑗 쑗 0 - 쎲 쎲 쎲 쎲 쎲 쎲 쎲 쎲 쎲 쑗 쑗 쑗 0 8 16 24 32 40 48 56 64 72 80 88 96 Aggiunta non consentita 쑗 Numero di ingressi aggiuntivi 쎲 Esempio Aggiungendo 32 ingressi ad una unità di base alimentata in CC con 48, 64 o 80 I/O, si possono espandere al massimo 40 uscite. Ma aggiungendo 32 ingressi con tensione di alimentazione da 16,8 V a 19,2 V, si possono espandere al massimo 24 uscite. 2 - 40 MITSUBISHI ELECTRIC Hardware 2.11 Assegnazione I/O Assegnazione I/O L'assegnazione degli ingressi e delle uscite in un PLC della famiglia MELSEC FX è fisso e non può essere modificato. Quando viene applicata tensione dopo che sono stati collegati unità o blocchi di espansione alimentati, l'unità centrale assegna automaticamente i numeri di ingressi e uscite (X/Y) alle unità o blocchi. Non è quindi necessaria una parametrizzazione per specificare i numero degli ingressi e uscite. I numeri di ingresso/uscita non vengono assegnati alle unità/blocchi funzione speciali. 2.11.1 Concetto di assegnazione I numeri di ingresso/uscita (X/Y) sono ottali Gli ingressi e le uscite di un PLC della famiglia MELSEC FX vengono contati secondo il sistema di numerazione ottale. Questo è un sistema di numerazione in base 8 ed usa le cifre da 0 a 7. La tabella seguente mostra un confronto fra alcuni numeri decimali e ottali: Decimale Ottale 0 0 1 1 2 2 3 3 4 4 5 5 6 6 7 7 8 10 9 11 10 12 11 13 12 14 13 15 14 16 15 17 16 20 : : I numeri ottali vengono assegnati come numero di ingresso/uscita (X/Y) come mostrato di seguito. – da X000 a X007, da X010 a X017, da X020 a X027......, da X070 a X077, da X100 a X107... – da Y000 a Y007, da Y010 a Y017, da Y020 a Y027......, da Y070 a Y077, da Y100 a Y107... Manuale di istruzione GX IEC Developer 2 - 41 Assegnazione I/O Hardware Numero per unità/blocchi di ingressi/uscite addizionali Per una unità/blocco di espansione alimentato aggiuntiva, vengono assegnati i numeri di ingresso e di uscita consecutivi rispetto ai numeri di ingresso e uscita del dispositivo precedente. L'ultima cifra dei numeri assegnati deve iniziare con 0. Ad esempio, se l'ultimo numero del dispositivo precedente è Y43, i numeri di uscita vengono assegnati al dispositivo successivo a partire da Y50. da X000 a X017 da X020 a X037 da X040 a X043* FX3U-32MR/ES Blocco espansione ingressi Blocco espansione ingressi/uscite Blocco espansione ingressi Unità di base da X050 a X057 FX2N-16EX-ES/UL FX2N-8EX-ES/UL FX2N-8ER-ES/UL (16 ingressi) (8 ingressi) (4 ingressi / 4 uscite) da Y020 a Y023* da Y000 a Y017 * 2.11.2 Gli ingressi da X044 a X047 e le uscite da Y024 a Y027 sono occupate dalla FX2N-8ER-ES/UL, ma non possono essere utilizzati. Indirizzo del modulo funzione speciale Dato che è possibile collegare diversi moduli funzione speciali ad un singolo controllore, ciascun modulo deve avere un identificatore univoco in modo da poterlo indirizzare per il trasferimento dei dati da e verso di esso. A ciascun modulo viene assegnato automaticamente un ID numerico nel campo 0–7 (si possono collegare un massimo di 8 moduli funzione speciali). I numeri vengono assegnati consecutivamente, nell'ordine in cui i moduli sono collegati al PLC. 24- SLD 24+ 24- 24+ L- I+ VI- VI- V+ V+ L+ 24- 24+ I+ L+ SLD L- I+ SLD I+ VI- VI- V+ V+ FG V+ FG L+ V+ FX2N -4AD-PT SLD L+ I+ VI- VI- V+ L- V+ FG I+ FX2N-4AD-TC L- I+ FX2N-4DA I+ VI- VI- FX2N -4DA D/A Modulo funzione speciale 0 Modulo funzione speciale 2 Modulo funzione speciale 1 Gli indirizzi per i moduli funzione speciali non vengono assegnati ai prodotti seguenti: 2 - 42 – Unità di espansione di ingresso/uscita alimentate (ad es. FX2N-32ER-ES/UL o FX2N-48ET-ESS/UL) – Blocchi di espansione di ingresso/uscita (ad es. FX2N-16EX-ES/UL o FX2N-16EYR-ES/UL) – Adattatori di comunicazione (ad es. FX3U-CNV-BD) – Adattatori di interfaccia (ad es. FX3U-232-BD – Adattatori speciali (ad es. FX3U-232ADP) – Unità alimentatore di espansione FX3U-1PSU-5V MITSUBISHI ELECTRIC Programmazione Concetti dello standard IEC61131-3 3 Programmazione 3.1 Concetti dello standard IEC61131-3 IEC 61131-3 è lo standard internazionale per programmi PLC, definito dalla International Electromechanical Commission (IEC). Definisce i linguaggi di programmazione e gli elementi strutturali utilizzati per la scrittura di programmi PLC. Questo sistema consente la creazione di programmi strutturati, con un alto grado di modularità. Questo approccio offre maggiore efficienza, dato che programmi e routine già collaudati possono essere riutilizzati riducendo il numero di errori di programmazione. Tramite l'uso di tecniche di programmazione strutturata, la IEC61131-3 facilita le procedure di ricerca guasti, dato che i singoli elementi di programma possono essere esaminati indipendentemente. Un vantaggio importante della IEC61131-3 è quello di essere di ausilio nella gestione del progetto e delle procedure di controllo qualità. In particolare, i metodi strutturati contemplati dalla IEC61131-3 aiutano la di processi che incorporano PLC. In effetti, in alcune industrie, l'adozione di questi metodi di programmazione strutturata viene considerata obbligatoria. Questo avviene normalmente nelle industrie farmaceutiche e petrolifere, in cui alcuni processi possono essere considerati critici per la sicurezza. In alcuni ambienti si valuta che i metodi di programmazione IEC richiedono uno sforzo eccessivo per creare il codice finale. Tuttavia, in generale si conviene che un approccio strutturato offre numerosi vantaggi rispetto ad uno "non strutturato" e che le tecniche di programmazione "aperta" rendono la IEC61131-3 un prezioso vantaggio. PLCopen PLCopen è una organizzazione indipendente di fornitori e prodotti, istituita per promuovere l'adozione della normativa IEC61131-3 tra gli utilizzatori di sistemi di controllo industriale. Questa organizzazione ha definito 3 livelli di conformità per il progetto e l'implementazione di sistemi conformi IEC61131-3. PLCopen ha stabilito: 쎲 una procedura di accreditamento 쎲 istituti di test accreditati 쎲 sviluppo di software di test, condiviso fra i membri 쎲 una procedura di certificazione definita 쎲 membri con prodotti certificati Questo assicura la conformità al presente e al futuro. Certificazione PLCopen 61131-3 Manuale di istruzione GX IEC Developer Il pacchetto Mitsubishi GX-IEC Developer è pienamente conforme con PLCopen per la "Base Level IL" (lista istruzioni livello base) e per il "Base Level ST" (testo strutturato livello base) ed è stato completamente certificato per questa normativa. 3-1 Struttura del software e definizione dei termini 3.2 Programmazione Struttura del software e definizione dei termini Nella sezione seguente, vengono definiti i termini primari usati in GX-IEC Developer: 쎲 POU (Program Organisation Unit) 쎲 VARIABILI GLOBALI 쎲 VARIABILI LOCALI 쎲 FUNZIONI E BLOCCHI FUNZIONALI DEFINITI DALL'UTENTE 쎲 GRUPPO DI TASK 쎲 EDITOR DI PROGRAMMA: – Lista istruzioni – Schema a contatti – Schema a blocchi funzionali – Diagramma funzionale sequenziale – Testo strutturato – Lista istruzioni MELSEC 3.2.1 Definizione dei termini in IEC61131-3 Progetti Un progetto contiene i programmi, la documentazione e i parametri necessari per una applicazione. POU - Program Organisation unit (unità organizzativa di programma) L'approccio di programmazione strutturata sostituisce la precedente, poco gestibile, collezione di istruzioni singole, con una chiara suddivisione del programma in moduli. Questi moduli sono definiti come unità organizzative di programma (Program Organisation Units - POU), che costituiscono il nuovo approccio per la programmazione di sistemi PLC. Le unità organizzative di programma (POU) sono usati per implementare i compiti di programmazione. POU 1 POU 2 POU 3 POU 4 Programma in moduli POU 5 POU 6 POU 7 POU 8 Esistono tre diverse classi di POU, classificate in base alla loro funzionalità: 쎲 Programmi 쎲 Funzioni 쎲 Blocchi funzionali 3-2 MITSUBISHI ELECTRIC Programmazione Struttura del software e definizione dei termini I POU dichiarati come blocchi funzionali possono essere considerati come e possono essere utilizzati come tali in ciascun modulo del programma. Il programma finale viene compilato in base ai POU definiti come programma. Questo processo viene eseguito dalla gestione dei task, nel gruppo dei task (task pool). I POU di programma vengono raggruppati in gruppi definiti come " ". Task I POU di programma sono raggruppati assieme nei task Task 1 POU Pool POU 1 POU 1 Programma Programma POU 2 POU 3 Funzioni Programma POU 3 POU 4 Programma Programma Tutti i task sono raggruppati assieme per formare l'effettivo programma PLC. POU 4 Programma Task 2 POU 5 Blocchi funzionali POU 6 Programma POU 6 Programma POU 7 Programma POU 7 Programma POU 8 Funzioni Tutti i task sono raggruppati assieme per formare l'effettivo programma PLC Main PLC programm Task 1 Task 2 Task n POU 1 POU 6 POU n-1 Istruzioni Funzioni Blocchi funzionali Istruzioni Funzioni Blocchi funzionali Istruzioni Funzioni Blocchi funzionali POU 3 POU 7 POU n Istruzioni Funzioni Blocchi funzionali Istruzioni Funzioni Blocchi funzionali Istruzioni Funzioni Blocchi funzionali POU 4 Istruzioni Funzioni Blocchi funzionali La maggior parte del programmi PLC sono composti da sezioni di codice che eseguono compiti (task) specifici. Questi possono far parte di un programma di grandi dimensioni, oppure scritti all'interno di subroutine, con istruzioni di controllo del flusso di programma che selezionano la routine desiderata, ad es. CALL, CJ, ecc. Manuale di istruzione GX IEC Developer 3-3 Struttura del software e definizione dei termini Programmazione Passo 0 Routine di programma #1 Sequenza controllo manuale Passo 235 Routine di programma #2 Sequenza controllo automatica Passo 1433 Routine di programma #3 Sequenza controllo riscaldamento Sequenza tipica degli eventi di un programma PLC Nel programma precedente, GX IEC Developer considera che ogni routine di programma che esegue un compito specifico sia in effetti un POU o unità organizzativa di programma. Ciascun POU può essere scritto usando uno qualsiasi degli editor supportati, cioè LD, IL, FBD, SFC, ST come mostrato di seguito: Configurazione globale del progetto, che illustra l'integrazione di POU usando i formati di programma SFC, FBD, IL, LD e MELSEC IL e ST. Intervallo evento Variabili locali Variabili locali Variabili locali Variabili locali Priorità Variabili locali Variabili locali Variabili locali Variabili locali Variabili globali Gruppo di POU (POU Pool) Un progetto è composto da diversi POU, ciascuno capace di eseguire una funzione di controllo dedicata, e contenuti in un gruppo di POU. Ogni POU può essere scritto con uno qualsiasi degli editor IEC. Per ogni progetto è quindi possibile scegliere il linguaggio migliore per ciascuna funzione. Il compilatore assembla il progetto in un codice comprensibile dal PLC, ma l'interfaccia utente rimane la stessa. In questo modo è possibile scrivere in un POU a contatti delle complesse routine di interblocco, mentre calcoli o algoritmi complessi possono essere meglio gestiti con un editor testuale o FDB. La scelta spetta esclusivamente al progettista/utente, ma l'ambiente consente la massima flessibilità. La figura precedente mostra un esempio di visualizzazione GX-Developer che illustra un gruppo di POU di esempio. 3-4 MITSUBISHI ELECTRIC Programmazione Struttura del software e definizione dei termini La figura precedente mostra un gruppo di POU di esempio. Il Pou Pool contiene tutti i programmi (PRG) di un progetto. Ad ogni POU viene dato un nome, che ne identifica la funzione. Il progetto viene dunque strutturato in parti più piccole e più facili da gestire. In caso di problema al sistema di controllo della pressa, ad esempio, occorrerà aprire solo il POU "PRESS_CONTROL" per trovare tutti i codici PLC associati a questa funzione. Senza singoli POU, invece, si dovrebbe scandagliare l’intero programma. Ciò facilita la ricerca dei guasti. Nel seguito ci si soffermerà sulla creazione di un progetto. Composizione di un POU Ciascuna unità organizzativa di un progetto (POU) si compone di: 쎲 un header e 쎲 un body Nello header (intestazione) si definiscono le variabili in uso in questa POU. Il body (corpo) contiene il vero programma del PLC nelle diverse lingue. Header Variabili locali del POU 1 Variabili globali Header Variabili locali del POU 2 Manuale di istruzione GX IEC Developer Body Programma PLC del POU 1 Body Programma PLC del POU 2 3-5 Struttura del software e definizione dei termini Programmazione Definizione di variabili - GLOBALI e LOCALI 쎲 Variabili Prima di implementare un programma, è necessario decidere quali variabili sono necessarie in ciascun modulo di programma. Ciascun POU ha un elenco di variabili locali, che sono definite e dichiarate per essere utilizzate solo all'interno di un determinato POU. La variabili globali possono invece essere utilizzate da tutti i POU del programma e vengono dichiarate in una lista separata. 쎲 Variabili locali Quando degli elementi di programma vengono dichiarati come variabili locali, GX IEC Developer usa automaticamente alcune delle sue variabili di sistema, come dispositivi di memoria appropriati all'interno di un POU specifico. Queste variabili sono di uso esclusivo per ciascun POU e non sono disponibili per nessuna altra routine del progetto. 쎲 Variabili globali Le variabili globali possono essere considerate come variabili "condivise" e sono l'interfaccia con i dispositivi fisici del PLC. Le variabili globali sono rese disponibili per tutti i POU e sono relative ad I/O fisici del PLC o a dispositivi con nomi interni al PLC. Dispositivi esterni HMI o SCADA possono interfacciarsi con il programma utente per mezzo delle variabili globali. Confronto fra variabili IEC61131-3 e variabili MELSEC GX IEC Developer consente di sviluppare programmi usando sia dichiarazioni simboliche (nomi di etichette), o indirizzi assoluti Mitsubishi (X0, M0, ecc.) assegnati ad elementi del programma. L'uso di indirizzi simbolici è conforme alla IEC 61131-3. Se vengono usate dichiarazioni simboliche, i nomi di etichetta devono essere riferiti a indirizzi reali del PLC. Elenco variabili locali Perché un determinato POU possa accedere una variabile globale, questa deve essere dichiarata nella sua lista delle variabili locali (LVL), nello header del POU. La LVL può essere composta sia da variabili globali che locali. Una variabile locale può essere considerata come un risultato intermedio, ad es. se il programma esegue un calcolo in cinque stadi, usando tre valori e terminando con un risultato, tradizionalmente il programmatore costruirebbe il software usando dei registri dati per contenere i diversi risultati intermedi, e terminando con il risultato finale. In questo caso è facile che i risultati intermedi non abbiano altro scopo che quello di punti di memorizzazione e che solo il risultato finale abbia valore all'esterno del programma. Con GX IEC Developer, i risultati intermedi possono essere dichiarati come variabili locali e, in questo caso, solo i tre numeri originali ed il risultato sono dichiarati come variabili globali. La l La lista variabili globali (GVL) fornisce l'interfaccia per tutti i nomi che si riferiscono a indirizzi reali del PLC, ad es. registri dati I/O ecc. La GVL è disponibile e può essere letta da tutti i POU creati nel progetto. 3-6 MITSUBISHI ELECTRIC Programmazione Struttura del software e definizione dei termini Task Pool e Task Manager Se pensiamo alle routine come POU scritti per ciascuna funzione, con un nome assegnato, è possibile creare un task per ciascuno dei POU definiti. Ciascun task può avere diverse condizioni operative o eventi. 쎲 Evento: richiamo del task, ad esempio ad un interrupt o ciclico (TRUE) 쎲 Intervallo: esecuzione ad intervalli di tempo definiti 쎲 Priorità: definizione della sequenza di processo del task Nell’esempio seguente abbiamo definito diverse condizioni di esecuzione per tre task: – Il task 1 esegue solo quando una etichetta, denominata 'Man_On' diventa vera. – Il task 2 esegue solo quando una etichetta, denominata 'Auto_On' diventa vera. – Il task 3 esegue sempre (indicato da evento = True). Questi nomi di etichetta devono essere dichiarati come variabili globali ed assegnati a dispositivi a bit del PLC (possono essere indirizzi come ad es. X0). Task 1- Manuale Evento = Man_On POU – Manuale Sequenza di controllo manuale Task 2 - Automatico Evento = Auto_On Task 3 - Principale Evento = TRUE POU – Auto Sequenza di controllo automatica POU – Riscaldamento Sequenza di controllo Consideriamo il nostro programma di controllo originale. L'istruzione di salto condizionale (CJ) può essere utilizzata per isolare le routine 1 o 2 se non devono essere eseguite. La routine di controllo del riscaldamento deve invece eseguire costantemente. AUTO selezionato: CJ scalza la ruotine manuale Passo 0 POU – Manuale Sequenza di controllo manuale Manuale selezionato: CJ scalza la routine automatica Passo 235 POU – Auto Sequenza di controllo automatica Il controllo riscaldamento è eseguito sempre. Passo 1433 POU – Riscaldamento Sequenza di controllo Manuale di istruzione GX IEC Developer Con istruzioni di salto (ad es. CJ) si saltano i moduli di programma 1 e 2, se non sono richiesti. Il controllo riscaldamento deve però essere eseguito sempre. I moduli di programma 1 e 2 sono paragonabili a task pilotati da eventi, mentre il modulo di programma 3 (evento = TRUE) è elaborato sempre (vedi sopra). Alla conversione in codice macchina, GX IEC Developer inserisce materialmente nel codice le istruzioni di salto rispondenti alle condizioni di esecuzione impostate. 3-7 Struttura del software e definizione dei termini Programmazione Un task può avere più di un POU assegnato, tipicamente un task in cui Event = TRUE contiene tutti i POU che devono essere eseguiti ad ogni scansione del PLC. Un POU non un nome particolare non può essere assegnato a più di un task in un progetto. Non dimenticare che questo vale per il download di default. I task possono avere una priorità relativamente a temporizzazione o interruzione. NOTA Tutti i POU che programma. sono assegnati a task, NON SONO INVIATI AL PLC durante il trasferimento del Il Task Pool (gruppo task) contiene tutti i task definiti nel progetto. È raffigurato un Task Pool contenente due task. Il task MAIN è un task Evento = TRUE; tutti i POU associati sono processati dal PLC ad ogni scansione. Il task OUTFEED, invece, è un task il cui evento corrisponde alla variabile globale PRESS_RUN. Questo task è scansionato dal PLC quando la variabile PRESS_RUN è vera (true). La logica che sta dietro quest’impostazione è di interbloccare il sistema di scarico della pressa, di modo che il PLC non scansioni questo codice, se la pressa non è in funzione. Nel seguito ci si soffermerà sulla creazione dei task. Il Task Pool consente all'utente di gestire efficientemente la scansione del PLC, assicurando che vengano eseguite solo le routine che sono necessarie nella scansione. Fornisce inoltre un facile metodo di allocazione di routine specifiche a eventi e a interrupt temporizzati o prioritari. Il progettista deve solo preoccuparsi del contenuto del programma, e non se le istruzioni di diramazione sono corrette ed obbediscono alle regole. Macchine o processi, composti da parti standard, possono avere singoli POU scritti per ciascuna parte. La macchina completa può essere composta da molti POU. Per ciascuna variante della macchina, il costruttore può scegliere di assegnare al Task Manager solo i POU rilevanti per quella macchina, dato che solo i POU assegnati vengono trasferiti nel PLC all'atto del download. 3-8 MITSUBISHI ELECTRIC Programmazione 3.2.2 Struttura del software e definizione dei termini Variabili di sistema La gamma di dispositivi allocati da GX IEC Developer per variabili di sistema può essere modificato con questa funzione. La funzione viene attivata usando il comando Options del menu Extras: Gamma di variabili di sistema per il progetto attuale 쎲 Gamma di word (Word range) D: I dispositivi D sono usati come variabili di sistema a word. R: I dispositivi R sono usati come variabili di sistema a word. W: I dispositivi W sono usati come variabili di sistema a word. Da/a: a seconda del tipo di PLC, come definito nei parametri. 쎲 Timer (Timers) Standard (T) – Campo dei timer normali Retentivi (ST) – Campo dei timer ritentivi Da/a: a seconda del tipo di PLC, come definito nei parametri. 쎲 Contatori (Counters – C) Da/a: a seconda del tipo di PLC, come definito nei parametri. 쎲 Campo di bit (Bit range) M: I dispositivi M sono usati come variabili di sistema a bit. Da/a: a seconda del tipo di PLC, come definito nei parametri. 쎲 Etichette (Labels – P) Da/a: a seconda del tipo di PLC, come definito nel file CNF adeguato. Manuale di istruzione GX IEC Developer 3-9 Struttura del software e definizione dei termini Programmazione 쎲 Flag di passo (Step flags – S) Da/a: a seconda del tipo di PLC, come definito nel file TYP adeguato. 쎲 Visualizza dimensione programma (Display program size) Visualizza un riassunto della dimensione utilizzata del programma, in una finestra di dialogo separata. Se il programma non è compilato, la finestra mostra un carattere "?" al posto della dimensione del programma. Se non sono disponibili programmi SFC o SUB per questa CPU, la riga corrispondente viene mostrata in grigio. 쎲 Visualizza campi usati (Display used ranges) Visualizza un riassunto dei campi utilizzati per le variabili di sistema, in una finestra di dialogo separata. 3.2.3 Etichette di sistema Le etichette di sistema, mostrate nell'elenco delle variabili di sistema nel capitolo 3.2.2 sono utilizzate da GX IEC Developer per la gestione interna del progetto. GX IEC Developer alloca etichette di sistema per quanto segue: 쎲 Etichette di segmento 쎲 Task pilotati da evento (escluso EVENT = TRUE) 쎲 Blocchi funzionali definiti dall'utente (uno per blocco funzionale – escluso macrocodice) 쎲 Timer di sistema (usati da Task Manager, per i task attivati a tempo e timer locali) 3 - 10 MITSUBISHI ELECTRIC Programmazione 3.3 Linguaggi di programmazione Linguaggi di programmazione GX IEC Developer mette a disposizione diversi editor per tutti i linguaggi di programmazione seguenti, che possono essere utilizzati per programmare i corpi dei programmi: Editor di testo 쎲 Lista di istruzioni (IEC e MELSEC) 쎲 Testo strutturato Editor grafici 쎲 Schema a contatti 쎲 Schema a blocchi funzionali 쎲 Diagramma funzionale sequenziale Tranne il linguaggio Sequential Function Chart, tutti gli editor dividono i programmi PLC in sezioni, denominati come "Segmenti". A questi segmenti possono essere assegnati dei nomi (etichette), composti al massimo da 8 caratteri, terminati dal carattere ":". I segmenti sono numerati consecutivamente e possono essere utilizzati come destinazione dei comandi di diramazione. 3.3.1 Editor di testo Instruction List (IL) (lista istruzioni) L'area di lavoro Instruction List (IL) è un semplice editor di testo in cui è possibile inserire direttamente le istruzioni. Una lista di istruzioni è composta da una sequenza di dichiarazioni o istruzioni. Ciascuna istruzione deve contenere un operatore (funzione) ed uno o più operandi. Ogni istruzione deve iniziare su una riga diversa. Ad ogni istruzione si possono aggiungere etichette, modificatori e commenti opzionali. Sono utilizzati due tipi di lista istruzioni: 쎲 Lista istruzioni IEC La lista istruzioni IEC viene digitata ed editata esattamente allo stesso modo della lista istruzioni MELSEC. Si devono tuttavia osservare le seguenti differenze di programmazione: – Segmenti MELSEC in IL IEC È possibile includere segmenti MELSEC in liste istruzioni IEC, consentendo di accedere alle istruzioni di sistema MELSEC. – L'accumulatore L'accumulatore è un sistema di gestione del risultato familiare, proveniente dai linguaggi ad alto livello. Il risultato di ogni operazione viene memorizzato direttamente nell'accumulatore a bit, dopo l'esecuzione di una istruzione. L'accumulatore contiene sempre il risultato dell'operazione dell'ultima istruzione eseguita. Non è necessario programmare nessuna condizione di ingresso (condizione di esecuzione) per le operazioni; l'esecuzione dipende sempre dal contenuto dell'accumulatore. Per ulteriori informazioni sulla lista istruzioni IEC, fare riferimento al capitolo 15. Manuale di istruzione GX IEC Developer 3 - 11 Linguaggi di programmazione Programmazione 쎲 Lista istruzioni MELSEC La lista istruzioni MELSEC viene digitata ed editata esattamente allo stesso modo della lista istruzioni IEC. È possibile tuttavia utilizzare solo il set di istruzioni MELSEC; la programmazione standard IEC non è possibile. Esempio di un segmento MELSEC Testo strutturato Il testo strutturato è uno strumento utile. Questo strumento è apprezzato particolarmente dai programmatori che provengono dal mondo del PC. Programmando con attenzione e considerando il modo di lavorare del PLC, questo editor risulta decisamente gradito. L'editor per testo strutturato è compatibile con IEC 61131-3, in cui tutti i requisiti vengono soddisfatti. Esempio di testo strutturato Un esempio di programmazione con testo strutturato è fornito nel capitolo 16. 3 - 12 MITSUBISHI ELECTRIC Programmazione 3.3.2 Linguaggi di programmazione Editor grafici Schema a contatti Uno schema a contatti Panoramica è composto da contatti di ingresso (normalmente aperti o chiusi), bobine di uscita, blocchi funzionali e funzioni. Questi elementi sono collegati da linee orizzontali e verticali per creare dei circuiti. I circuiti iniziano sempre dalla barra di bus (barra di alimentazione) sulla sinistra. Funzioni e blocchi funzionali vengono rappresentati sullo schema per mezzo di rettangoli. Oltre ai normali parametri di ingresso e uscita, alcuni blocchi hanno anche un ingresso booleano (EN = ENable) e uscita (ENO = ENable Out). Lo stato dell'ingresso corrisponde sempre con quello dell'uscita. Esempio di schema a contatti: Schema a blocchi funzionali Tutte le istruzioni sono implementate usando dei blocchi, collegati l'uno con l'altro tramite elementi di connessione orizzontali e verticali. Non ci sono barre di alimentazione. Oltre ai normali parametri di ingresso e uscita, alcuni blocchi hanno anche un ingresso booleano (EN = ENable) e uscita (ENO = ENable Out). Lo stato dell'ingresso corrisponde sempre con quello dell'uscita. Manuale di istruzione GX IEC Developer 3 - 13 Linguaggi di programmazione Programmazione Esempio di schema per blocchi funzionali: Diagramma funzionale sequenziale Il Sequential Function Chart (diagramma funzionale sequenziale) è uno dei linguaggi grafici. Può essere considerato come uno strumento di strutturazione con cui è possibile rappresentare con chiarezza e in modo comprensibile l'esecuzione di processi sequenziali. Il solo tipo di POU programmabile in SFC è il programma. I diagrammi funzionali sequenziali hanno due elementi di base: passi e transizioni. Una sequenza è composta da una serie di passi, ciascun passo è separato dal successivo da una transizione. Solo uno dei passi di una sequenza può essere attivo in un determinato istante. Il passo successivo non viene attivato prima che il passo precedente sia stato eseguito e che la transizione sia soddisfatta. Esempio di diagramma funzionale sequenziale 3 - 14 MITSUBISHI ELECTRIC Programmazione 3.4 Tipi di dati Tipi di dati GX IEC Developer supporta i seguenti tipi di dati. 3.4.1 Tipi semplici Data type BOOL Booleano INT Intero DINT Doppio intero WORD DWORD Dispositivo a bit Stringa di bit Dimensione Dispositivi/PLC applicabili X, Y, M, B 0 (False), 1 (True) 1 bit da -32768 a +32767 16 bit da -2.147.483.648 a 2.147.483.647 32 bit K4M0 da 0 a 65.535 16 bit K8M0 da 0 a 4.294.967.295 32 bit Registro D, W, R X, Y, M, B 7 cifre 32 bit FX2N, FX3U Stringa di caratteri 20 caratteri (default) 32 bit FX3U Valore temporizzatore da -T#24d0h31m23s64800 ms a T#24d20h31m23s64700 ms 32 bit Solo per unità di base della serie FX3U REAL Valore in virgola mobile STRING TIME 3.4.2 Campo di valori Tipi di dati complessi ARRAY Un array è un campo o matrice di variabili di un tipo determinato.. Ad esempio, un ARRAY [0..2] OF INT è un array monodimensionale di tre elementi interi (0, 1, 2). Se l'indirizzo di inizio dell'array è D0, allora l'array è formato da D0, D1 e D2. Identificatore Indirizzo Tipo Lunghezza Motor_Volt D0 ARRAY [0...2] OF INT Nel software, gli elementi di programma possono usare: Motor_Volt[1] e Motor_Volt[2], come dichiarazioni, che in questo esempio indica l'indirizzamento di D1 e D2. Gli array possono avere fino a tre dimensioni, ad esempio: ARRAY [0...2, 0...4] ha tre elementi nella prima dimensione e cinque nella seconda. Gli array possono essere un modo conveniente di 'indicizzare' nomi di etichetta, cioè una dichiarazione nella tabella variabili locale o globale può accedere a diversi elementi. Gli schemi che seguono mostrano una rappresentazione grafica dei tre tipi di array. Array monodimensionale Identificatore Motor_Speed Tipo ARRAY [0..3] OF INT = Motor_Speed [3] Manuale di istruzione GX IEC Developer 3 - 15 Tipi di dati Programmazione Array bidimensionale Identificatore Motor_Volt Tipo ARRAY [0..3, 0...3] OF INT Motor_Volt [2,3] Array tridimensionale Identificatore Motor_Curr Tipo ARRAY [0..3, 0...2, 0..2] OF INT = Motor_Curr [1, 2, 1] 3 - 16 MITSUBISHI ELECTRIC Programmazione Tipi di dati Data Unit Types (DUT) È possibile creare tipi di unità dati (DUT) definiti dall'utente. Questo può essere utile nei programmi che contengono parti comuni, ad esempio per il controllo di sei silos identici. Viene quindi creato un DUT chiamato 'Silo', composto da serie di elementi diversi, ad es. INT, BOOL ecc. Dopo aver completato un elenco di variabili globali, è possibile utilizzare identificatori di tipo Silo. Ciò significa che il gruppo predefinito chiamato 'Silo' può essere utilizzato con gli elementi definiti come richiesto da ciascun silo, riducendo così il tempo di progettazione e consentendo di riutilizzare il DUT. Esempio di uso di un DUT L'esempio seguente mostra la creazione di un tipo dati chiamato Silo. La collezione di variabili di Silo contiene due variabili INT ed una variabile di tipo BOOL. dichiarare Fare doppio click su nella finestra di navigazione del progetto ed inserire le righe seguenti nella tabella di dichiarazione delle variabili globali. Le variabili sono memorizzate nella lista variabili globali. La struttura di entrambe le variabili, Silo_1 e Silo_2, è identica, per cui, per riferire una singola variabile di ciascun DUT, è sufficiente mettere come prefisso del nome della variabile, quello della variabile globale considerata. Manuale di istruzione GX IEC Developer 3 - 17 Tipi di dati Programmazione In questo esempio viene programmato un blocco funzionale di tipo "Monitoring" per assegnare il valore del registro e l'ingresso booleano agli elementi del DUT. Per i due silos sono state poi create due istanze separate (Silo_01 e Silo_02) di questi blocchi funzionali. La GVL è stata estesa per definire indirizzi per tutti gli elementi dei DUT. Gli indirizzi non definiti sono gestiti dal sistema. 3 - 18 MITSUBISHI ELECTRIC Programmazione Tipi di dati Per visualizzare contemporaneamente tutte le definizioni (se è disponibile più di una definizione), le voci DUT nella GVL possono essere espanse facendo doppio click sul campo del numero di riga. Vedi il capitolo 11 per un ulteriore esempio di utilizzo di un DUT. Manuale di istruzione GX IEC Developer 3 - 19 Tipi di dati 3.4.3 Programmazione Timer e contatori MELSEC Quando si programmano timer o contatori 'standard, è necessario rispettare una convenzione IEC: Una bobina di timer o contatore viene programmata: TCn / CCn Un contatto di timer o contatore viene programmato: TSn / CSn Un valore di timer o contatore viene programmato: TNn / CNn Nell'esempio seguente, T0 diventa TC0 e TS0. In questo caso si devono usare indirizzi Mitsubishi, pur cui è assolutamente necessario controllare l'uso di default delle variabili di sistema per timer e contatori. Nell'esempio che segue, il contatore è stato programmato usando identificatori che devono essere stati dichiarati nelle tabelle variabili globali e locali: 3 - 20 MITSUBISHI ELECTRIC Realizzazione di un progetto 4 Realizzazione di un progetto Nella sezione successiva, realizzeremo il nostro primo progetto, usando inizialmente l'editor per schemi a contatti. Argomenti discussi 쎲 Uso del navigatore progetti 쎲 Uso di GVL con identificatori 쎲 Dichiarazione di variabili nello header del programma 쎲 Creazione di programmi con l'editor a contatti IEC 쎲 Programmazione di temporizzatori/contatori IEC 쎲 Commenti e documentazione 쎲 Download e monitoraggio Manuale di istruzione GX IEC Developer 4-1 Avviamento di GX-IEC Developer 4.1 Realizzazione di un progetto Avviamento di GX-IEC Developer Dopo aver avviato GX-IEC Developer da Windows, compare la finestra seguente: � 1 � 2 � 3 � 4 � 5 � 6 * In quest’immagine è già stato aperto un progetto, per dare un’idea migliore di come appare lo schermo. Una volta avviato GX IEC Developer occorre solo aprire un progetto esistente o impostarne uno nuovo. 쐃 Barra del titolo dell'applicazione La barra del titolo mostra il nome del progetto aperto. 쐇 Barra menu La barra dei menu consente di accedere a tutti i menu e comandi usati per controllare GX IEC Developer. Quando si seleziona una delle voci nella barra, facendo click con il mouse, compare un menu a caduta. Le voci contrassegnate da una freccia contengono sottomenu, che vengono visualizzati, con ulteriori opzioni, facendo click su di esse. La selezione di un comando apre normalmente una finestra di dialogo o di inserimento dati. La struttura di menu di GX-IEC Developer è sensibile al contesto, cambiando in funzione di ciò che viene attualmente eseguito sul programma. I comandi visualizzati in grigio chiaro non sono attualmente disponibili. 쐋 Barra strumenti Le icone della barra strumenti consentono un accesso diretto ai comandi più usati, con singolo click del mouse. La barra strumenti è sensibile al contesto, mostrando una diversa serie di icone a seconda di quello che viene attualmente eseguito sul programma. 4-2 MITSUBISHI ELECTRIC Realizzazione di un progetto Avviamento di GX-IEC Developer 쐏 Finestra navigatore di progetto Il navigatore di progetto è la centrale operativa di GX IEC Developer. La finestra del navigatore di progetto non viene mostrata fino a quando non si apre un progetto esistente o non se ne crea uno nuovo. 쐄 Editor (corpo) In questa area è possibile editare il POU. Ciascun POU è composto da un header e da un corpo. – Header Un header è parte integrante di una Program Organisation Unit (POU). È il posto in cui devono essere dichiarate la variabili utilizzate dal POU. – Corpo Un corpo è parte integrante di una Program Organisation Unit (POU). Esso contiene gli elementi di codice e sintassi del programma, blocco funzionale o funzione attuale. 쐂 Barra di stato Questa barra visualizzata in basso sullo schermo, mostra informazioni utili sullo stato attuale del progetto. La visualizzazione della barra di stato può essere abilitata o disabilitata, ed è anche possibile configurare le singole opzioni di visualizzazione. Manuale di istruzione GX IEC Developer 4-3 Programma applicativo Realizzazione di un progetto 4.2 Programma applicativo 4.2.1 Esempio: Indicizzatore a giostra Il programma applicativo che segue viene usato per illustrare la creazione di un semplice programma, usando gli strumenti di GX-IEC Developer. Sequenza operativa 햲 Azionare momentaneamente l'interruttore a pedale per indicizzare la giostra 햳 La giostra ruota – il sensore 'In-Position' commuta OFF quando la giostra inizia a ruotare. 햴 Il sensore 'In-Position' commuta ON quando la giostra raggiunge la posizione indicizzata. 햵 Assemblaggio del prodotto 햶 Ripetizione del processo (ritorno a 햲.) Drive Motor Motore traente Y10 Y0 Proximity Switch Finecorsa “In "InPosition” Position" X1 X1 M Interruttore Switch aFoot pedale “Index "IndexCarousel” Carousel" X0 X0 MELSEC PLC I/O Elenco I/O MELSEC delList: PLC: X0: Interruttore a pedale X1: In posizione Y0: Azionamento motore Product Stazione Assembly assemblaggio Station prodotto Si deve tener conto di una serie di fattori quando si progetta un programma PLC per l'applicazione precedente. Non è possibile utilizzare un circuito start/stop standard senza modifiche, per i problemi seguenti: 쎲 L'interruttore a pedale può essere azionato in qualsiasi momento. Una volta attivato, è possibile che l'operatore dimentichi di rilasciare l'interruttore, provocando il proseguimento del movimento della tavola oltre la posizione indicizzata. 쎲 Una volta che "In-Position" (X1) si attiva, rimane ON, impedendo che la tavola possa essere nuovamente indicizzata. 4-4 MITSUBISHI ELECTRIC Realizzazione di un progetto Programma applicativo Il progetto deve quindi contenere degli interblocchi per evitare falsi funzionamenti come descritto in precedenza. Un approccio alternativo al progetto può suggerire l'uso di una 'logica con transizioni a impulsi', tramite le funzioni "Edge Triggered (attivate su fronte)" IEC o MELSEC. Il comando più appropriato da usare in questa applicazione è l'istruzione MELSEC 'PLS' (impulso su fronte di salita). Questa istruzione è stata usata nell'esempio invece dell'istruzione IEC R_TRIG (attivazione su fronte di salita), anch'essa appropriata. Lo schema seguente mostra l'ordine della sequenza per il controllo della giostra. Notare che il fronte di salita dell'interruttore a pedale avvia il motore, indipendentemente dallo stato ON di "In-Position". Quando la tavola inizia a ruotare, il sensore "In-Position" commuta OFF con un piccolo ritardo. Il motore continua ad azionare il convogliatore della giostra fino a quando non viene rilevato un fronte di salita del sensore "In-Position", che arresta il motore. Notare che l'interruttore a pedale continua ad essere azionato. Il motore può iniziare la rotazione solo quando l'interruttore a pedale viene rilasciato e successivamente premuto di nuovo. Il motore si avvia di nuovo quindi sul fronte di salita del nuovo azionamento dell'interruttore a pedale. Schema di temporizzazione della logica di comando della giostra: Interruttore Foot Switch a pedale MotoreMotor "InInposizione" Position Manuale di istruzione GX IEC Developer 4-5 Programma applicativo 4.2.2 Realizzazione di un progetto Creazione di un nuovo progetto 햲 Dal menu Project, selezionare New. (tipo PLC) appropriato 햳 Scegliere il dalla casella di scelta: 햴 Inserire un nome per il progetto nel campo del percorso del progetto. Utilizzare in questo caso "\GXIEC DATA\CAROUSEL" e fare click su Create – come nella figura seguente: 4-6 MITSUBISHI ELECTRIC Realizzazione di un progetto Programma applicativo La creazione guidata Viene visualizzata la creazione guidata di un progetto: La creazione guidata consente di creare rapidamente un progetto. Consente quindi la creazione delle strutture di base per semplici progetti. Selezionare l'opzione Empty Project e fare click su OK. Questa scelta impedisce alla creazione guidata di generare qualsiasi elemento del progetto. Naturalmente è possibile utilizzare a piacimento la creazione guidata, ma per poter esplorare completamente le funzioni principali di GX-IEC Developer, a scopo di addestramento, utilizzeremo solo operazioni manuali per la creazione di un programma. Viene mostrata la pagina di visualizzazione del progetto indicata di seguito: Questa è la visualizzazione primaria del progetto. La finestra di navigazione del progetto sul lato sinistro dello schermo, consente all'utente di accedere rapidamente a qualsiasi porzione del progetto, facendo doppio click sulla voce desiderata. Manuale di istruzione GX IEC Developer 4-7 Programma applicativo 4.2.3 Realizzazione di un progetto Creazione di un nuovo "POU" 햲 Fare click sul pulsante "New POU" (o fare click con pulsante destro nel gruppo dei POU) della barra strumenti. Si devono poi inserire le specifiche per il nuovo POU come segue: Il nome del POU sarà 'MAIN' e deve essere specificato come Ladder Diagram (schema a contatti) di tipo PRG (programma). 햳 Fare click su OK e notare l'aggiunta nel gruppo dei POU della finestra di navigazione del progetto: Nuova voce 햴 Fare doppio click sull'icona del programma MAIN o fare click nel gruppo dei POU per espandere il ramo della cartella e visualizzare le voci Header (intestazione) e Body (corpo): 4-8 MITSUBISHI ELECTRIC Realizzazione di un progetto 4.2.4 Programma applicativo Assegnazione delle variabili globali Prima di poter creare codice di programma, è necessario specificare e assegnare tutti gli ingressi e uscite fisiche del PLC preallocate, comprese eventuali variabili condivise utilizzate nel progetto. Fare doppio click con il mouse su Global_Vars per aprire l'editor delle variabili globali. Questo è denominato Global Variable List – GVL (elenco variabili globali). Le variabili globali sono un collegamento con i dispositivi fisici del PLC. Come descritto in precedenza, se si devono applicare le convenzioni IEC, è necessario usare nel programma identificatori simbolici (nomi) invece degli indirizzi discreti. Questi indirizzi devono comunque essere dichiarati nell'elenco delle variabili globali (GVL). L'identificatore deve essere inserito, usando l'indirizzo PLC relativo (in notazione Mitsubishi o IEC) e il suo 'tipo', ad esempio, se è un dispositivo a 'bit' o a 'word'. Una volta completato, questo elenco può essere utilizzato da tutti i POU che verranno creati. Manuale di istruzione GX IEC Developer 4-9 Programma applicativo Realizzazione di un progetto Dichiarazione di variabili Come si può vedere dall'elenco dei campi GVL, ciascuna variabile possiede un insieme di elementi, come segue: 쎲 Class La parola chiave Class assegna la variabile ad una proprietà specifica che definisce come essa deve essere utilizzata nel progetto. 쎲 Identifier A ciascuna variabile viene assegnato un indirizzo simbolico: il nome. Questo viene definito come identificatore. È composto da una stringa di caratteri alfanumerici e da caratteri 'underscore' (sottolineatura). L'identificatore deve sempre iniziare con una lettera o un carattere underscore. Nell’identificatore non possono essere usati gli Umlaut (ä, Ü, Ö ecc.), caratteri di spazio, segni matematici (ad es. +, - ,*) ed il carattere “ß“. 쎲 MIT-Addr È l'indirizzo assoluto riferito nel PLC. 쎲 IEC-Addr La sintassi IEC dell'indirizzo. 쎲 Type Riferimenti ai tipi di dati, cioè BOOL, INT, REAL, WORD ecc. 쎲 Initial I valori iniziali sono impostati automaticamente dal sistema e non possono essere modificati dall'utente. 쎲 Comment A ciascuna variabile può essere assegnato un commento fino a 64 caratteri. Se non vengono utilizzati identificatori simbolici nel programma, ma solo indirizzi Mitsubishi, non è necessario compilare l'elenco variabili globali (GVL). In questo caso tuttavia il programma non sarà più compatibile IEC61131-3. 4 - 10 MITSUBISHI ELECTRIC Realizzazione di un progetto Programma applicativo Compilare la tabella come mostrato nella figura seguente. La variabile "Type Selection" viene riconosciuta automaticamente da GX IEC Developer dopo l'inserimento di 'Address' ma non può essere inserita o modificata manualmente facendo click sulla freccia di scelta del tipo nella zona del campo Type. Quando viene inserito l'indirizzo Mitsubishi, il sistema lo converte automaticamente ed inserisce l'indirizzo IEC equivalente. Utilizzate questi comandi per inserire o aggiungere voci nella tabella dei dati. Queste sono le variabili globali specificate per il progetto. Con la funzione Extra -> Find Unused Variable è possibile trovare ed eliminare tutte le variabili globali e locali dichiarate, ma non utilizzate in un progetto. Si individueranno variabili globali e locali nell’intero progetto, escluse le librerie definite dall’utente. NOTA La ricerca di variabili inutilizzate può essere eseguita solo se il progetto è stato compilato e non è più stato modificato. Altrimenti viene visualizzato un messaggio di avvertenza. Manuale di istruzione GX IEC Developer 4 - 11 Programma applicativo Realizzazione di un progetto L'elenco delle variabili globali contiene una opzione "Increment new declarations" (incremento nuove dichiarazioni). Se la GVL contiene voci quali ad es. un numero di valvole da 'Valve_1' a 'Valve_n', se il primo inserimento è stato quello di Valve_1 e vengono inserite nuove righe, sia tramite le icone della barra strumenti che premendo "Shift+Enter", vengono incrementati automaticamente sia l'identificatore che l'indirizzo. Questa prestazione è abilitata per default. Se necessario, la prestazione può essere disabilitata tramite il menu Extras (Extras\Options\Editing), descritto successivamente. Si possono cancellare tutti o solo i POU selezionati e tutte o solo le variabili selezionate. Quando viene invocata, tutte le variabili globali nel POU sono cancellate. Questa funzione verrà descritta in seguito, dove appropriato. Per tutte le CPU tipo FX2N, FX3U, Q e AnA(S) o superiori, i valori floating point IEC tipo REAL sono completamente supportati. Al termine dell'inserimento dati in GVL, fare click sul pulsante 'Check' 4 - 12 come indicato: MITSUBISHI ELECTRIC Realizzazione di un progetto Programma applicativo Apertura dello Header del POU Nella finestra di navigazione del progetto, fare doppio click su Header del POU MAIN. Compare la visualizzazione seguente: Chiudere questa visualizzazione del POU. Manuale di istruzione GX IEC Developer 4 - 13 Programma applicativo 4.2.5 Realizzazione di un progetto Programmazione del corpo del POU Nel corpo del POU è archiviato il programma attualmente nel PLC. 햲 Per aprire l'editor dello schema a contatti, fare doppio click sulla voce nel gruppo dei POU della finestra di navigazione del progetto. La voce in parentesi dopo la parola Body indica il linguaggio di programmazione selezionato per questo POU (LD = schema a contatti). Compare la finestra seguente: 4 - 14 MITSUBISHI ELECTRIC Realizzazione di un progetto Programma applicativo 햳 Con il puntatore sul bordo della finestra, fare click e trascinare verso il basso per aumentare la dimensione verticale dello schema: Trascina giù Uso della scelta del simbolo a contatti della barra strumenti 햴 Con l'editor in "Selection Mode", selezionare il contatto 'Normally Open' (normalmente aperto) della barra strumenti: 햵 Spostare il puntatore del mouse sull'area di lavoro e fare click per fissare la posizione di rilascio sulla finestra: Manuale di istruzione GX IEC Developer 4 - 15 Programma applicativo Realizzazione di un progetto Scelta di variabili dallo header del POU 햲 Premere il tasto "F2" sulla tastiera o fare click sul pulsante della barra strumenti per richiamare la finestra di selezione delle variabili, facendo comparire la visualizzazione seguente: Notare che lo 'Header' attuale deve essere selezionato nell'area di dialogo Scope. 햳 Fare click su "Foot_Switch" per evidenziare questa variabile e fare click sul pulsante Apply. Chiudere poi la casella di selezione delle variabili. 4 - 16 MITSUBISHI ELECTRIC Realizzazione di un progetto Programma applicativo Metodo alternativo per specifica di variabili: Editing a schermo suddiviso È possibile la visualizzazione dello schema a contatti e dello header del POU con schermo suddiviso, aprendo sia header che schema a contatti e selezionando "Tile Horizontally" (disponi orizzontalmente). Inserire il contatto normalmente aperto di "In_Position_Sensor" nella posizione mostrata ed allo stesso modo, come mostrato di seguito: Manuale di istruzione GX IEC Developer 4 - 17 Programma applicativo Realizzazione di un progetto Prima di proseguire, è consigliabile che la funzione Automatic input/output variables sia "Disabled" (disabilitata) deselezionando l'opzione corrispondente. Questa funzione si trova nel menu Extras usando la voce Options e selezionando Editing, come mostrato di seguito: Il comando Blocco Funzionale MELSEC 'PLS_M' viene aggiunto nel programma come funzione di uscita. 햲 Fare click sul pulsante di scelta Funzione / Blocco funzionale della barra strumenti. Su Operator type fare click su Functions e digitare "PLS_M" nella casella di inserimento Operators per cui: 4 - 18 MITSUBISHI ELECTRIC Realizzazione di un progetto Programma applicativo Assegnazione di una variabile a una istruzione 햳 Fare click sull'indicazione della variabile di uscita della barra strumenti . Fare click sulla 'd' della funzione di uscita di PLS_M per rilasciare il campo d'inserimento della variabile. 햴 Inserire il nome della variabile Ft_Sw_Trig nella casella vuota '?'. Compare il dialogo seguente se la variabile non esiste nell'elenco delle variabili locali (LVL) o in quello delle variabili globali (GVL): 햵 Fare click su Define Local per definire una nuova variabile locale 'LVL'. Viene visualizzata la finestra Variable Selection, che richiede la definizione di una nuova variabile: Manuale di istruzione GX IEC Developer 4 - 19 Programma applicativo Realizzazione di un progetto 햶 Fare click su Define per inserire la nuova variabile nello LVL (Header locale). NOTA Per confermare l'operazione precedente, controllare lo header locale! La visualizzazione deve essere come la seguente: Infine, è necessario completare lo schema a contatti collegando gli elementi come segue. 햷 Fare click con il pulsante destro del mouse all'interno della zona di editing e deselezionare la funzione Auto connect. 햸 Allo stesso modo, fare click per selezionare Interconnect Mode. Notare che il puntatore ha assunto l'aspetto di una piccola matita. 4 - 20 MITSUBISHI ELECTRIC Realizzazione di un progetto Programma applicativo 햹 Fare click sul punto di sinistra dello schema a contatti, e trascinare attraverso lo schema, rilasciando sull'ingresso 'EN' della funzione 'PLS_M' come mostrato di seguito: Clicca Trascina Lascia Il circuito è ora completo. Modifica del modo cursore Prima di proseguire con l'esempio precedente, è necessario comprendere il funzionamento del controllo cursore ed i diversi modi di editing che sono disponibili. Il testo che segue ha solo uno scopo illustrativo: Facendo click col pulsante destro del mouse sulla zona di editing dello schema a contatti, viene visualizzata la finestrella di selezione mostrata di seguito: Facendo click su Auto Connect questa prestazione viene abilitata o disabilitata; questo è anche il metodo per commutare fra matita e freccia, oltre alle icone della barra strumenti. Precauzioni nell'uso dell'editor a contatti Come si può vedere nella schermata seguente, dato che Auto Connect collega due punti, per una serie di contatti la linea cerca di collegare come mostrato. Se Auto Connect è attivo, il solo modo di collegare questi contatti è quello di collegare ciascuna singola coppia: La matita può allora scorrere attraverso tutti i contatti, dalla barra del bus alla bobina. Manuale di istruzione GX IEC Developer 4 - 21 Programma applicativo Realizzazione di un progetto Si suggerisce di invocare la funzione Auto Connect nell'editor a contatti, quando di rilasciano elementi nel corpo del POU o quando si collegano elementi in parallelo. La funzione dovrebbe però essere disabilitata quando si vogliono collegare serie di contatti come mostrato nella figura seguente, o nell'inserimento di un contatto in uno schema esistente . Quando si utilizzano funzioni a zampe multiple, ad es. MUL, il numero delle zampe per parametri di ingresso può essere incrementato/decrementato usando le icone della barra strumenti speciale. Lo stesso può essere ottenuto portando il cursore sul bordo inferiore della funzione, tenendo premuto il pulsante sinistro del mouse e trascinando come mostrato qui sotto: 4 - 22 MITSUBISHI ELECTRIC Realizzazione di un progetto Programma applicativo Creazione di un nuovo segmento di programma 햲 Per creare un segmento sotto a quello attuale, fare click sul pulsante 'insert after' un segmento vuoto: . Compare 햳 Inserire il secondo segmento nello stesso formato come descritto precedentemente, con gli attributi seguenti: 햴 Inserire infine il segmento seguente, come indicato: Manuale di istruzione GX IEC Developer 4 - 23 Programma applicativo Dopo aver inserito tre segmenti, fare click sul pulsante Check finestra seguente: Realizzazione di un progetto e, se tutto è in ordine,compare la Aggiunta di nuovi POU – Contatori e temporizzatori Continuando con l'esempio Carousel, vengono ora aggiunte nuove routine per illustrare l'uso di funzioni di temporizzazione e conteggio. – Conteggio del numero di operazioni (contatore lotto di prodotti) – Creazione di un POU aggiuntivo per implementare una funzione di conteggio lotti. Viene ora aggiunto al progetto un altro POU per contare il numero di volte che il motore viene azionato, ad es. contatore di batch. Quando si sono contati dieci prodotti, il PLC lampeggia una uscita con una 'base dei tempi' da 1 secondo, fino a quando non viene azionato un pulsante per ripristinare il contatore di lotto. 4 - 24 MITSUBISHI ELECTRIC Realizzazione di un progetto Programma applicativo Introdurre il POU a contatti per la seguente routine, usando l'editor 'free-form' come mostrato: 햲 Creare un nuovo POU facendo click sul pulsante . 햳 Selezionare il corpo del nuovo POU aprendo la voce appena creata nella finestra di navigazione del progetto. Come descritto in precedenza, lo schema a contatti può essere ridimensionato spostando il puntatore del mouse sul bordo inferiore dello header del segmento, facendo click e trascinando verso il basso con il pulsante premuto per aumentare la dimensione verticale: Trascina giù Manuale di istruzione GX IEC Developer 4 - 25 Programma applicativo Realizzazione di un progetto Funzione conteggio Usando l'editor in modo "selezione", inserire l'istruzione CTU (Count Up - conteggio avanti) nel segmento a contatti: Rilasciare il blocco funzionale IEC sul segmento vuoto: I blocchi funzionali possono essere richiamati solo come "Istanze." Il processo di "Istanziamento," o esecuzione di una copia di un blocco funzionale, viene eseguito nello header del POU in cui si vuole utilizzare l'istanza. In questo header, il blocco funzionale viene dichiarato come una variabile, ed alla istanza risultante viene assegnato un nome. È possibile dichiarare istanze multiple dello stesso blocco funzionale con nomi diversi all'interno dello stesso POU. Le istanze vengono poi richiamate nel corpo del POU ed i parametri 'Attuali' vengono passati nei parametri 'Formali'. Ciascuna istanza può essere utilizzata più volte. Inserimento del blocco funzionale IEC CTU 햲 Per creare un nuovo nome per questa istanza del blocco funzionale CTU in questo POU, fare click sul nome di variabile Instance sopra al blocco funzionale CTU. Premere F2 per far comparire il dialogo Variable selection. Compilare i campi della finestra come mostrato a pagina seguente. 4 - 26 MITSUBISHI ELECTRIC Realizzazione di un progetto Programma applicativo 햳 Fare click su Apply, poi su Update e il nome della variabile cambia come mostrato sulla sinistra. 햴 Continuare a inserire il programma come descritto in precedenza in modo da ottenere la visualizzazione seguente: Per inserire i valori PV e CV, usare i pulsanti variabile rispettivamente. Notare in particolare: "Reset_In" (globale) – è un nuovo ingresso mappato dall'indirizzo booleano MELSEC X02 o IEC %IX2. Questo richiede l'inserimento di una nuova voce nel GVL come segue: Manuale di istruzione GX IEC Developer 4 - 27 Programma applicativo Realizzazione di un progetto Quando sono state inserite tutte le voci, fare click sul pulsante di controllo ild All' poi sul pulsante 'Rebu- per controllare e compilare il progetto. Creare i segmenti a contatti seguenti sotto alla routine di conteggio lotti, nel POU Batch_Count come indicato: Quando l'editing del task è stato completato, il GVL deve essere: 4 - 28 MITSUBISHI ELECTRIC Realizzazione di un progetto Programma applicativo Lo header (LVL) per il programma precedente "Batch_Count" deve comparire come mostrato: Quando sono state inserite tutte le voci, fare click sul pulsante di controllo ild All' poi sul pulsante 'Rebu- per controllare e compilare il progetto. Per lo header "Batch_Count" del POU Per lo header "MAIN" del POU: Manuale di istruzione GX IEC Developer 4 - 29 Programma applicativo 4.2.6 Realizzazione di un progetto Creazione di un nuovo Task Perché i POU "MAIN" e "Batch_Count" possano essere compilati ed eseguiti nel PLC, essi devono essere specificati come task validi nel Task Pool. 햲 Fare click una volta per evidenziare l'icona TASK_Pool nell'area di navigazione del progetto. 햳 Fare poi click sul pulsante Task della barra strumenti. In alternativa, fare click con il pulsante destro sull'icona del gruppo dei task nella finestra di navigazione del progetto, e selezionare l'opzione New Task dal menu. 햴 Inserire il nome del nuovo task ("Control1") nella finestra di dialogo. 햵 Fare click su OK e la finestra di navigazione del progetto mostra ora il task appena creato, chiamato "Control1": Creato nuovo task 4 - 30 MITSUBISHI ELECTRIC Realizzazione di un progetto Programma applicativo Assegnazione di POU al Task Il nuovo task appena creato "Control1" deve fare riferimento ad un POU. 햲 Fare doppio click sull'icona del Task zare la finestra 'Elenco eventi task': nella finestra navigazione progetti, per visualiz- 햳 Fare click sul tasto centrale 'sfoglia scelte', come mostrato sopra. Viene visualizzata la finestra di dialogo seguente: 햴 Scegliere MAIN e fare click su OK per completare l'operazione di assegnazione. Manuale di istruzione GX IEC Developer 4 - 31 Programma applicativo Realizzazione di un progetto È possibile visualizzare le proprietà del task facendo click con il pulsante destro del mouse sulla voce corrispondente nel gruppo dei task (ad es. Control1) e selezionando Properties dal menu. Compare la finestra di impostazione seguente: 쎲 Attributi dei task – = TRUE: Sempre eseguito – = 0: Impostato a zero perché – = 31: 31 è la priorità più bassa, cioè quella eseguita per ultima. è sempre vero. Prima di continuare, è bene "SALVARE" il progetto; fare click sul pulsante Save . Creazione di un nuovo task per il POU "Batch-Count" Anche il POU "Batch-Count" deve essere riferito (richiamato) da un task nel 'Task Pool'. 햲 Per creare un nuovo task, fare click con il pulsante destro sull'icona 'Task_Pool' della finestra di navigazione del progetto (PNW) e selezionare New Task dal menu che compare. In alternativa, seguire la procedura precedente, facendo un singolo click sull'icona Task_PooI per evidenziarla nella PNW e fare click sull'icona 'New Task' della barra strumenti. 햳 Inserire il nome "Count1" nella finestra di dialogo, come illustrato: 4 - 32 MITSUBISHI ELECTRIC Realizzazione di un progetto Programma applicativo Il nuovo task compare sotto al task precedente "Control1" nel gruppo dei task: 햴 Fare doppio click sull'icona del nuovo task 'Coun1' nella PNW. 햵 Assegnazione dei POU rimanenti a questo task: Al termine delle assegnazioni, fare click sul pulsante di controllo per controllare e compilare il progetto. Salvare il progetto usando il pulsante di salvataggio essere trasferito nel PLC. Manuale di istruzione GX IEC Developer poi sul pulsante 'Rebuild All' . Il progetto è ora completo e deve quindi 4 - 33 Programma applicativo 4.2.7 Realizzazione di un progetto Documentazione del programma Header del segmento L'inserimento di un titolo per il segmento è opzionale e fornisce un modo per identificare il segmento di programma con un titolo descrittivo fino a 22 caratteri. Questo può aiutare nella gestione di progetti in cui è presente un grande numero di segmenti. 햲 Con il segmento 1 selezionato, fare click sul pulsante Network Header o fare doppio click con il mouse nella zona dello header del segmento ed inserire i dati che seguono nel campo del titolo – lasciare il campo vuoto dat o che ha una funzione diversa: Inserire un commento nel campo Title. Non inserire nulla nel campo Label. Questo campo ha un’altra funzione e non deve per ora essere compilato. 햳 Fare click su OK per visualizzare lo header del segmento sul lato sinistro dello schermo: Notare che il titolo può necessitare di una pre formattazione (riempimento con spazi), in funzione della risoluzione impostata per lo schermo, per essere letto correttamente, dato che la funzione di a capo automatico interviene per utilizzare lo spazio orizzontale disponibile (22 caratteri). Commenti segmento I commenti consentono l'inserimento di testo libero dovunque nella zona del segmento a contatti. Questo risulta fondamentale per fornire una descrizione del funzionamento del programma. 햲 Per creare un commento, premere il pulsante 'Comment Button' sulla barra strumenti. 햳 Il cursore del mouse diventa , fare click con il pulsante sinistro del mouse dove si desidera inserire il commento e digitare il testo desiderato, poi premere: 4 - 34 MITSUBISHI ELECTRIC Realizzazione di un progetto Programma applicativo Continuare completando la documentazione del programma come segue: Spostare la posizione di un commento Con il cursore in 'modo selezione' è possibile afferrare e spostare i commenti all'interno dell'area del segmento. Per questo, fare click sul lato sinistro dell'area di dialogo del commento e mantenere premuto il pulsante. Trascinare il commento dovunque sullo schermo e rilasciare il pulsante del mouse. Cancellazione di un commento Fare click sul commento per evidenziarlo, poi premere il tasto <Delete> sulla tastiera. Taglia / Copia di un commento La duplicazione di commenti si ottiene facendo click sul lato sinistro del commento sorgente per evidenziarlo. Usare la procedura standard taglia/copia di Windows e fare nuovamente click con il mouse per impostare la posizione di destinazione del commento in un segmento diverso. Manuale di istruzione GX IEC Developer 4 - 35 Programma applicativo 4.2.8 Realizzazione di un progetto Controllo e compilazione del codice del progetto 햲 Quando lo schema a contatti è terminato ed il task è stato inserito nel gruppo dei Task, premere nuovamente il pulsante "Check" sulla barra strumenti per controllare la presenza di errori nel programma; deve comparire il seguente dialogo: 햳 Fare click sul pulsante 'Build' o 'Rebuild All' della barra strumenti e, se tutto è in ordine, compare il seguente messaggio del compilatore: 햴 Fare click su Close per uscire da questa finestra. 4 - 36 MITSUBISHI ELECTRIC Realizzazione di un progetto 4.2.9 Programma applicativo Illustrazione: Modo inserimento contatti guidato Oltre ai metodi liberi di inserimento dei contatti, GX-IEC Developer dalla versione 6 in poi offre il metodo Guided Ladder Entry (inserimento contatti guidato) che può essere utilizzato come aiuto nell'inserimento di contatti. Questo metodo di inserimento può essere utile per coloro che vogliono passare a GX IEC Developer, avendo una precedente familiarità con il pacchetto MEDOC di Mitsubishi e con GX Developer. 햲 Attivare il modo premendo il pulsante Nell'area di editing compare la matrice seguente: sulla barra strumenti. 햳 Usare i pulsanti seguenti sulla barra strumenti per selezionare i simboli a contatti. Per selezionare il simbolo appropriato può essere utilizzato il numero corrispondente della tastiera, eliminando così la necessità di usare il mouse: 햴 Selezionare il simbolo "1", contatto 'normalmente aperto' per visualizzare come segue: Si può continuare l'inserimento nel programma usando il tasto "F2" della tastiera oppure facendo click sul pulsante precedenza. della barra strumenti per richiamare la finestra di selezione delle variabili descritta in Manuale di istruzione GX IEC Developer 4 - 37 Procedure di download del progetto Realizzazione di un progetto 4.3 Procedure di download del progetto 4.3.7 Collegamento con dispositivi periferici Le note seguenti descrivono come è possibile eseguire il download del progetto in un PLC della serie FX. Per collegare un controllore della famiglia FX ed un PC, si deve utilizzare il convertitore SC 09 per convertire i segnali seriali di modo comune RS232 di trasmissione e ricezione del computer nei segnali differenziali RS 422 richiesti dal PLC. Cavo SC09 4.3.8 Configurazione della porta di comunicazione Prima di scaricare il progetto per la prima volta nella CPU del PLC, si devono configurare le impostazioni di comunicazione e download. 햲 Dal menu Online, selezionare Transfer Setup e poi Ports: Viene visualizzata la finestra Connection Setup (configurazione collegamento) mostrata nella pagina seguente. 4 - 38 MITSUBISHI ELECTRIC Realizzazione di un progetto Procedure di download del progetto 햳 Fare doppio click con il mouse sul pulsante giallo PC side I/F – Serial facendo comparire la seguente finestra di dialogo: 햴 Selezionare RS232C come mostrato sopra e fare click su OK. Manuale di istruzione GX IEC Developer 4 - 39 Procedure di download del progetto Realizzazione di un progetto 햵 Fare click sul pulsante Connection Test per controllare che la comunicazione PC-PLC sia corretta: Questo messaggio compare quando i due dispositivi possono scambiare dati. 햶 Fare click su OK per chiudere il messaggio. Se viene visualizzato un messaggio di errore, controllare i collegamenti e le impostazioni con il PLC. 4 - 40 MITSUBISHI ELECTRIC Realizzazione di un progetto Procedure di download del progetto Percorso configurazione connessione 햲 Per ottenere una rappresentazione grafica del percorso della connessione, selezionare il pulsante System image. 햳 Fare click su OK per chiudere la finestra di dialogo. NOTA Quando si usa una porta seriale standard RS232 per comunicare con il PLC, se la porta COM selezionata è già collegata con un altro dispositivo, ad esempio un mouse, occorre selezionare un'altra porta seriale libera. 햴 Selezionare OK per chiudere la finestra System image e tornare alla finestra Connection setup. Fare poi click sul pulsante OK per chiudere la finestra Connection Setup. Se si abbandona la finestra Connection Setup tramite il pulsante Close, le impostazioni non vengono salvate. Manuale di istruzione GX IEC Developer 4 - 41 Procedure di download del progetto 4.3.9 Realizzazione di un progetto Download del progetto 햲 Una volta completata la procedura di configurazione, fare click sull'icona "Download Project" icon sulla barra strumenti. Configurazione trasferimento 햳 Fare click sul pulsante Configure per impostare i "Parametri di trasferimento" per il progetto. 햳 Fare click su PLC-Parameter and Program. 햴 Fare click su OK per confermare la selezione. 4 - 42 MITSUBISHI ELECTRIC Realizzazione di un progetto Procedure di download del progetto 햵 Per inviare il progetto al PLC, fare click sul pulsante OK per eseguire il trasferimento. Manuale di istruzione GX IEC Developer 4 - 43 Monitoraggio del progetto 4.4 Realizzazione di un progetto Monitoraggio del progetto Quando sia possibile seguire il programma in esecuzione nel PLC, diventa più facile testarlo ed ottimizzarlo, ma anche trovare gli errori. GX IEC Developer offre molte possibilità per visualizzare lo status di programmi ed operandi. In modo Monitor sono visualizzati in più nel programma gli stati degli operandi. Il PLC deve essere acceso (RUN) e collegato all’unità di programmazione e non devono essere presenti errori. Visualizzare il corpo del programma a contatti MAIN. Fare click sull'icona del modo monitor schema: NOTA 4 - 44 sulla barra strumenti e osservare la visualizzazione dello In funzione degli attributi di colore impostati, le variabili monitorate vengono visualizzate con un contorno colorato (default: giallo). I valori delle variabili analogiche vengono visualizzate in modo appropriato nei segmenti monitorati. MITSUBISHI ELECTRIC Realizzazione di un progetto 4.4.7 Monitoraggio del progetto Monitoraggio con finestre multiple Per monitorare contemporaneamente entrambi i POU del progetto, aprire entrambi i corpi dei POU e selezionare Tile Horizontally dal menu Window. NOTA Importante: Notare che quando si entra inizialmente in modo monitor con , viene monitorata solo la finestra con il focus. Questo serve ad evitare traffico di comunicazione non necessario, provocato dalle altre finestre che sono aperte ma non necessariamente visibili (ad es. aperte, ma in secondo piano). Per iniziare il monitoraggio del contenuto delle altre finestre, fare click all'interno della finestra e selezionare Start Monitoring dal menu Online: NOTA A causadello handshake dellacomunicazione seriale, può essere necessario attendere alcuni secondi perché le informazioni di monitoraggio vengano registrate fra GX IEC Developer ed il PLC. Manuale di istruzione GX IEC Developer 4 - 45 Monitoraggio del progetto Realizzazione di un progetto La velocità di interrogazione da GX IEC Developer al PLC può essere aumentata regolando i parametri seguenti dal menu Extras/Options e selezionando Monitor Mode; modificare l'impostazione della velocità di interrogazione: 4 - 46 MITSUBISHI ELECTRIC Realizzazione di un progetto 4.4.8 Monitoraggio del progetto Regolazione della visibilità del monitor Per regolare la visibilità in modo monitor, selezionare 'Extras/Options/Monitor Indication' per abilitare la comparsa di un messaggio lampeggiante nella posizione scelta. La frequenza di lampeggio della scritta "Monitoring" può essere scelta dall'utente. Manuale di istruzione GX IEC Developer 4 - 47 Lista riferimenti incrociati 4.5 Realizzazione di un progetto Lista riferimenti incrociati Per generare una lista riferimenti incrociati: 햲 Aprire il menu Extras/Options e selezionare Cross Reference. 햳 Contrassegnare entrambe le caselle di scelta e ricompilare il progetto. 햴 Selezionare poi Make Cross Reference dal menu Project per generare la lista. 4 - 48 MITSUBISHI ELECTRIC Realizzazione di un progetto Lista riferimenti incrociati 햵 Aprire il browser, sia dal menu Project, o tramite l'icona della barra strumenti . 햶 Fare click su Search per visualizzare l’intera lista. Utilizzando le caselle di selezione dei criteri di ricerca, è possibile ricercare variabili specifiche, ecc. Sul lato destro della finestra vengono quindi mostrati i dettagli specifici della voce evidenziata. Manuale di istruzione GX IEC Developer 4 - 49 Lista riferimenti incrociati Realizzazione di un progetto Il pulsante Show in Editor apre lo header dell'elemento di destra della lista selezionato, ad esempio: Oppure Oggetto evidenziato La lista dei riferimenti incrociati può essere stampata, usando la funzione di stampa di GX IEC Developer. 4 - 50 MITSUBISHI ELECTRIC Realizzazione di un progetto 4.6 Diagnostica PLC Diagnostica PLC In GX IEC Developer sono disponibili diverse funzioni diagnostiche. Le funzioni nel menu Debug consentono di eseguire una accurata ricerca guasti e analisi degli errori dell'applicazione. Fare click su PLC Diagnostics per aprire la finestra mostrata di seguito. Messaggio di errore con testo in chiaro I registri dei dati di errore del PLC sono visualizzati con testo in chiaro e rispettivi testi di guida. Gli errori hardware più importanti, come "Fuse blown" (fusibile bruciato) vengono visualizzati in una finestra e valutati. Si possono definire errori utente. Questi errori utente vengono memorizzati in un file di testo definito dall'utente (USER_ERR.TXT) e consentono una rapida correzione degli errori. Gli ultimi otto errori utente vengono memorizzati in un registro FIFO e possono essere rimossi solo quando non sono più presenti. Manuale di istruzione GX IEC Developer 4 - 51 Documentazione del progetto 4.7 Realizzazione di un progetto Documentazione del progetto La documentazione di progetto può essere impostata usando la funzione Print Option del menu Project: È quindi possibile visualizzare la finestra di dialogo "Change Configuration" (modifica configurazione). Qui è possibile trovare precedenti profili di progetto, oppure lavorare con il profilo di default. Selezionare Project Tree per tutti gli elementi, oppure Selected Items per voci evidenziate specifiche, e aprire Properties: 4 - 52 MITSUBISHI ELECTRIC Realizzazione di un progetto Documentazione del progetto La cartella Document Configuration viene mostrata di seguito. Selezionare le schede necessarie per configurare il documento. In questo esempio, viene stampato solo COUNTER_FB_CE, selezionato tramite l'opzione Selected Items: Si possono assegnare logo definiti dal cliente ed altre informazioni, nella scheda Cover Page per la copertina e nella scheda Frame Logos per le altre pagine: Manuale di istruzione GX IEC Developer 4 - 53 Documentazione del progetto Realizzazione di un progetto Si possono assegnare informazioni dettagliate per i piè di pagina sinistro e destro. I campi etichetta nel dialogo Left Footer possono essere rinominati, facendo click sui pulsanti del nome, se necessario: Impostazioni circa l'aspetto dei POU e delle specifiche generali di progetto sono disponibili nelle schede POUs e General/Project Tree. 4 - 54 MITSUBISHI ELECTRIC Realizzazione di un progetto Documentazione del progetto Impostazioni circa l'aspetto degli schemi SFC e per i riferimenti incrociati, sono disponibili nelle schede SFC e Cross Reference: Il profilo configurato può essere salvato, semplicemente assegnando un nome al campo Current Profile e facendo click sul pulsante Save. Il profilo può poi essere richiamato in qualsiasi momento tramite la casella di scelta: Manuale di istruzione GX IEC Developer 4 - 55 Documentazione del progetto 4 - 56 Realizzazione di un progetto MITSUBISHI ELECTRIC Esempio di programma Sistema d’allarme 5 Esempio di programma 5.1 Sistema d’allarme Con un PLC Mitsubishi si può realizzare in modo rapido e semplice un sistema di allarme, che dispone di più loop di segnalazione e presenta funzioni di inserzione ed esclusione ritardate. Questo sistema di allarme permette le seguenti funzioni: 쎲 Possibilità di collegamento di diversi circuiti di segnalazione 쎲 Il sistema viene innescato solo dopo un tempo di ritardo. Così si ha il tempo necessario per uscire di casa. In questo tempo viene indicato se i circuiti di segnalazione sono chiusi. 쎲 Un allarme scatta solo dopo un tempo d’attesa, che permette di disinnescare il sistema dopo il rientro in casa. 쎲 Il segnale acustico di allarme viene emesso per una durata di 30 s. Il segnale luminoso resta invece acceso fino al disinnesco del sistema. Inoltre viene visualizzato quale circuito di segnalazione ha fatto scattare l’allarme. Uso e funzionamento del sistema di allarme – Con l’interruttore a chiave il sistema viene innescato con un tempo di ritardo di 20 s. – In caso di interruzione di un circuito di segnalazione, dopo un ulteriore tempo di attesa di 10 s, vengono attivate la sirena e la luce di allarme. – L’allarme di spegne disinserendo l’interruttore a chiave. Assegnazione degli ingressi ed uscite utilizzati La tabella seguente contiene una panoramica dell’assegnazione degli ingressi ed uscite nonché dei flag e timer. Mentre attraverso gli ingressi vengono rilevati gli stati di allarme, l’emissione dell’allarme acustico e visivo avviene mediante segnalatori, che sono collegati alle uscite. Per mezzo dei timer si possono ritardare l’innesco dell’allarme e l’emissione dell’allarme. Funzione Ingressi Uscite Timer Indirizzo Impianto „innescato“ X1 Circuito di segnalazione 1 X2 Circuito di segnalazione 2 X3 Circuito di segnalazione 3 X4 Spia „Allarme innescato“ Y0 Allarme acustico (sirena) Y1 Allarme ottico (lampeggiatore) Y2 Spia circuito di segnalazione 1 Y3 Spia circuito di segnalazione 2 Y4 Nota Contatto di chiusura (interruttore a chiave) Contatti normalmente chiusi (un allarme scatta se l’ingresso ha lo stato di segnale „0“.) La funzione delle uscite è soddisfatta, se l’uscita corrispondente viene attivata. Se ad esempio si attiva Y1 ,viene emesso un segnale acustico. Spia circuito di segnalazione 3 Y5 Ritardo all’innesco T0 Tempo: 20 secondi Ritardo scatto allarme T1 Tempo: 10 secondi Tempo per inserimento sirena T2 Tempo: 30 secondi Manuale di istruzione GX IEC Developer 5-1 Sistema d’allarme 5.1.1 Esempio di programma Metodo 햲 Creare un nuovo progetto denominato "Alarm_System". 햳 Inserire i dati seguenti nella lista variabili globali: 햴 Creare un nuovo POU di Classe PRG (programma) e linguaggio Ladder Diagram (schema a contatti). 햵 Inserire il codice seguente nel POU. Continua alla pagina seguente 5-2 MITSUBISHI ELECTRIC Esempio di programma Sistema d’allarme Lo header risultante del POU "Main_PRG_LD" deve corrispondere al seguente: Manuale di istruzione GX IEC Developer 5-3 Sistema d’allarme 5.1.2 Esempio di programma Passi per testare il programma di esempio “Alarm_System“ 햲 Programmare e commentare il programma di esempio. Controllare il programma per mezzo della funzione nella barra degli strumenti. Fatelo poi convertire dal GX IEC Developer nel codice di macchina e salvatelo. 햳 Trasmettete il progetto al PLC della famiglia MELSEC FX. 햴 Attivate la modalità monitor, per osservare il funzionamento del programma. 햵 Controllate il funzionamento del sistema di allarme servendovi della descrizione di funzionamento e della lista di assegnazione I/O all’inizio di questo capitolo. 5-4 MITSUBISHI ELECTRIC Funzioni e blocchi funzionali 6 Funzioni Funzioni e blocchi funzionali La tabella seguente mostra un confronto fra 'Blocchi funzionali' e 'Funzioni': 6.1 Caratteristica Blocchi funzionali Funzione Memorizzazione di variabili interne Memoria Nessuna memorizzazione Instanziamento Necessario Non necessario Uscite Nessuna, una o più uscite 1 uscita Esecuzione ripetuta con identici valori in ingresso Non dà sempre lo stesso valore in uscita Dà sempre lo stesso valore in uscita Funzioni 쎲 Le funzioni fanno parte del set di istruzioni. 쎲 Le funzioni sono sottoprogrammi, che possono essere chiamati più volte nel programma come un’istruzione di programmazione. 쎲 Le funzioni sono incluse nelle librerie standard e del costruttore; ad es. TIMER_M è una funzione, come pure MOV_M dal set di istruzioni Mitsubishi nella Libreria costruttori. 쎲 Funzioni definite dall'utente possono essere create facilmente partendo da parti collaudate del programma. Ciò significa che è possibile creare funzioni ad es. per calcoli di sistema o processo e memorizzarle in librerie per essere riutilizzate quando necessario, con dichiarazioni di variabili diverse. È la stessa modalità di utilizzo ed es. dell'istruzione MOV, ma con il vantaggio di essere specifiche per l'utente. La maggior parte dei programmi di controllo incorporano una qualche forma di calcolo matematico, ad es. per il condizionamento dei segnali analogici, la visualizzazione di unità ingegneristiche, ecc. Questi calcoli vengono frequentemente riutilizzati nella struttura del programma. Per mezzo delle funzioni definite dall'utente, è possibile ridurre drasticamente il tempo di progettazione del programma. 6.1.1 Esempio: Creazione di una funzione Obbiettivo: Implementare una funzione per convertire i gradi Fahrenheit in gradi Centigradi. La formula è: Centigrade = (Fahrenheit - 32) ´ 5 9 La funzione verrà chiamata "Centigrade", mentre la variabile d'ingresso si chiamerà "Fahrenheit". Manuale di istruzione GX IEC Developer 6-1 Funzioni Funzioni e blocchi funzionali 햲 Selezionare un nuovo POU e denominarlo "CENTIGRADE". Questa volta fare click sull'opzione "FUN" invece di "PRG". Selezionare Function Block Diagram come editor. Il tipo di risultato di FUN deve essere lasciato come INT (tipo intero). "CENTIGRADE" appare ora quindi nell'albero dei POU: 햳 Fare doppio click sull'icona del corpo FBD per aprire lo schema del corpo: 6-2 MITSUBISHI ELECTRIC Funzioni e blocchi funzionali Funzioni Scelta della funzione: 햲 Selezionare l'icona del blocco funzionale dall'elenco operatori: dalla barra strumenti e selezionare SUB 햳 Posizionarla sullo schermo tramite Apply o facendo doppio click sull'oggetto di selezione: 햴 Ripetere questo processo in modo da visualizzare quanto segue: Manuale di istruzione GX IEC Developer 6-3 Funzioni Funzioni e blocchi funzionali Dichiarazione delle variabili Sono disponibili diversi metodi per la dichiarazione delle variabili. La procedura che segue mostra come è possibile dichiarare variabili dal corpo della FBD: 햲 Inserire le variabili di ingresso e uscita facendo click con il pulsante destro del mouse nell'area di lavoro. Dal menu a comparsa, selezionare e posizionare le etichette delle variabili di ingresso e uscita nella FBD, come mostrato di seguito: In alternativa, fare click sul pulsante della barra strumenti . 햳 Dichiarare la variabile "Fahrenheit" semplicemente digitandola nell'area della variabile: Non essendo ancora registrato nello header (lista variabili locali LVL) il nome di questa variabile, compare un dialogo di scelta tra variabile globale o variabile locale. 햴 Fare click su Define Local. 햵 Compilare le proprietà della variabile, cioè: Classe: VAR_INPUT, tipo: INT, come mostrato di seguito: 6-4 MITSUBISHI ELECTRIC Funzioni e blocchi funzionali NOTE Funzioni La classe VAR_INPUT è necessaria, dato che la variabile consente di introdurre valori nella funzione quando è collegata come parte di un programma. In questo modo si ottiene un punto di collegamento di ingresso sulla sinistra del simbolo della funzione. Notare anche che la variabile CENTIGRADE viene mostrata automaticamente. Questo è dovuto al fatto che il "nome della variabile di uscita" deve essere lo stesso del "nome della funzione". 햶 Facendo click su 'Define' la variabile viene scritta nello header della funzione 'CENTIGRADE'. È possibile controllare l'inserimento aprendo lo header. Dichiarazione delle costanti 햲 Dichiarare la costante "32", semplicemente digitando il numero nella casella della variabile: 햳 Completare il circuito della funzione CENTIGRADE come segue: Consiglio: Quando si inserisce la variabile CENTIGRADE, non è necessario digitarla, ma è sufficiente fare click con il pulsante destro sulla casella della variabile (o premere F2). Nella finestra Variable Selection, fare doppio click su CENTIGRADE o fare click per selezionare e premere Apply. Manuale di istruzione GX IEC Developer Click con il tasto destro 6-5 Funzioni Funzioni e blocchi funzionali CENTIGRADE viene posta automaticamente nell'elenco variabili dello header, dato che corrisponde al nome della funzione, e deve essere anche specificata come argomento di uscita. Volendo, è possibile controllare lo header della funzione 'CENTIGRADE', che dovrebbe apparire come segue: NOTA Come metodo alternativo, la variabile "Fahrenheit" può essere inserita direttamente nello header (come mostrato sopra) e selezionata (F2 o click con il destro sulla casella della variabile) nel punto d'ingresso del corpo. Controllo di integrità del circuito 햲 Controllare il circuito; non dovrebbero comparire errori o attenzioni! Fare click qui, per testare il programma. 햳 Chiudere tutte le finestre di lavoro ed eventuali dialoghi aperti. 6-6 MITSUBISHI ELECTRIC Funzioni e blocchi funzionali Funzioni 햲 Creare un nuovo POU chiamato "Process" di classe "PRG" con linguaggio Function Block Diagram "FBD": 햳 Aprire (doppio click) il corpo a contatti del POU "Process" nel gruppo di POU del progetto. Inserimento di una funzione utente 햲 Fare nuovamente click sull'icona del blocco funzionale , selezionando questa volta Functions e selezionando la Project Library. Notare che la nuova funzione "Centigrade" appena creata compare ora nell'elenco degli operatori: 햳 Selezionare CENTIGRADE e fare click su 'Apply'. NOTA Eventualmente, è possibile minimizzare la finestra di dialogo Function Block selection dopo la premuta di Apply attivando la casella di scelta come sopra mostrato. Manuale di istruzione GX IEC Developer 6-7 Funzioni Funzioni e blocchi funzionali Compare la visualizzazione seguente: Assegnazione delle variabili globali Una volta inserita la funzione nello schema, è possibile assegnarle delle variabili. 햲 Assegnare i nomi delle variabili nell'elenco delle variabili globali, come mostrato: Il corpo del POU "Process" dovrebbe mostrare: 햳 Creare un nuovo task nel denominato "Main". 햴 Collegare il POU "Process" con il task "Main": 6-8 MITSUBISHI ELECTRIC Funzioni e blocchi funzionali Funzioni Compilazione del programma Compilare il programma usando la funzione Rebuild All della barra strumenti: Fare click qui, per compilare il programma. Dopo la compilazione si deve visualizzare quanto segue: In caso di errori, fare click sul dettaglio dell'errore per risolvere i problemi. Manuale di istruzione GX IEC Developer 6-9 Funzioni Funzioni e blocchi funzionali Monitoraggio del programma 햲 Trasferire il progetto nel PLC e controllare questo segmento usando il pulsante Monitor della barra strumenti: 햳 Usando la funzione di forzatura variabili, inserire dei numeri nella variabile 'Deg_F', come segue: Fare doppio click sulla variabile d'ingresso ed inserire un valore nella finestra di dialogo Modify variable value come mostrato: Doppio click Per riferimento, 100 gradi F = 37 gradi C (precisamente 37,7 gradi C) 6 - 10 MITSUBISHI ELECTRIC Funzioni e blocchi funzionali 6.1.2 Funzioni Elaborazione di numeri Real (virgola mobile) La funzione CENTIGRADE esistente può attualmente processare solo valori con numeri interi a 16 bit (da +32767 a -32768) che è il tipo di default del sistema usato per i numeri nella creazione di funzioni. L'esempio che segue utilizza la funzione 'CENTIGRADE', modificandola per processare valori "REAL", in virgola mobile*. * Valido solo su processori che supportano questa prestazione. Duplicazione di una funzione Fare una copia della funzione 'CENTIGRADE' rinominandola 'CENTIGRADE1' come segue: 햲 Fare click con il pulsante destro sull'icona CENTIGRADE nel gruppo POU del progetto e selezionare Copy. 햳 Fare click con il pulsante destro sull'icona del gruppo POU del progetto e selezionare Paste. Il sistema genera automaticamente una copia duplicato di 'CENTIGRADE' rinominandola in 'CENTIGRADE1': Manuale di istruzione GX IEC Developer 6 - 11 Funzioni Funzioni e blocchi funzionali Modifica del tipo di risultato di una funzione 햲 Fare click con il pulsante destro sulla nuova funzione 'CENTIGRADE1' e fare click su Properties. Fare click per selezionare. 햳 Nella finestra Function Information, impostare il tipo di risultato su REAL. Il tipo viene ora visualizzato come REAL nella finestra di navigazione del progetto: 햴 Modificare lo header di CENTIGRADE1 in modo che il tipo della variabile "Fahrenheit" sia del tipo 'REAL': 6 - 12 MITSUBISHI ELECTRIC Funzioni e blocchi funzionali Funzioni Modificare le costanti nel tipo 'REAL' 햲 Aprire il corpo di CENTIGRADE1 e modificare le costanti nel tipo virgola mobile (ad es. 32.0) ed il nome della variabile di uscita come segue: NB: Ricordarsi di modificare CENTIGRADE in CENTIGRADE1. Variabile d’uscita 햳 Chiudere gli editor e salvare tutte le modifiche. 햲 Nell'editor GVL, creare due nuove variabili come segue: 햳 Aprire il corpo del POU "Process" e inserirvi la funzione CENTIGRADE1 come mostrato di seguito: NOTA I numeri REAL usano due registri consecutivi (32 bit) e vengono memorizzati in un formato IEEE portabile speciale, come nell'allocazione dell'esempio GVL precedente. Manuale di istruzione GX IEC Developer 6 - 13 Funzioni Funzioni e blocchi funzionali 햴 Completare il POU "Process" come indicato di seguito: 햵 Salvare il progetto, chiudere tutte le finestre di dialogo e ricompilare il progetto. 햶 Trasferire il progetto nel PLC e controllare questa rete usando il pulsante Monitor barra strumenti: della Modificare il valore della variabile d'ingresso "Deg_F_Real" ed osservare il risultato di uscita visualizzato sul display. Notare la precisione a 7 cifre della virgola mobile. 6 - 14 MITSUBISHI ELECTRIC Funzioni e blocchi funzionali 6.2 Creazione di un blocco funzionale Creazione di un blocco funzionale Obbiettivo: Costruire un blocco funzionale che agisca come avviatore stella/triangolo. Dichiarare le variabili seguenti: – Pulsante di start: START – Pulsante di stop: STOP – Contatto di sovraccarico: OVERLOAD – Tempo di commutazione: TIMEBASE – Registro tempo: TIME_COIL – Uscita contattore stella: STAR_COIL – Uscita contattore triangolo: DELTA_COIL Nome del blocco funzionale STAR_DELTA. 햲 Creare un nuovo progetto vuoto in GX-IEC Developer chiamato "Motor Control" senza nessun POU. 햳 Creare un nuovo POU denominato "STAR_DELTA" di classe "Function Block" (FB) con un linguaggio del corpo di tipo Ladder Diagram. STAR_DELTA appare ora quindi nell'albero dei POU: 햴 Fare click una sola volta per aprire i rami header e corpo. 햵 Fare doppio click per aprire lo header. Dichiarazione delle variabili locali 햲 Dichiarare le variabili come mostrato di seguito: Manuale di istruzione GX IEC Developer 6 - 15 Creazione di un blocco funzionale Funzioni e blocchi funzionali 햳 Controllare, salvare e poi chiudere la finestra dello header. 햴 Aprire il corpo e costruire i segmenti dello schema come mostrato di seguito: 햵 Controllare il corpo; non dovrebbero comparire errori o attenzioni! 6 - 16 MITSUBISHI ELECTRIC Funzioni e blocchi funzionali Creazione di un blocco funzionale Creazione del nuovo POU di programma "MOTOR_CONTROL" 햲 Chiudere tutte le finestre di lavoro ed eventuali dialoghi aperti. 햳 Creare un nuovo POU "MOTOR_CONTROL" di classe PRG e FBD (Function Block Diagram) come linguaggio del corpo. Creazione di un nuovo elenco variabili globali Aprire il GVL ed inserire i seguenti dettagli di I/O: Assegnazione di nomi di istanza 햲 Aprire il corpo di MOTOR_CONTROL e creare due segmenti. Posizionare una istanza del blocco funzionale STAR_DELTA in ciascun segmento, come mostrato nella figura seguente: Manuale di istruzione GX IEC Developer 6 - 17 Creazione di un blocco funzionale Funzioni e blocchi funzionali 햳 Assegnare 'nomi di istanza' a entrambe le istanze del blocco funzionale STAR_DELTA digitando MCC1 e MCC2 nei nomi di istanza sopra a ciascuna istanza della FB. Alla richiesta del sistema, fare click su Define Local. 햴 Creare le voci per i nomi di istanza per "MCC1" e "MCC2" nello header, come segue: Una istanza è la copia del blocco funzionale per questo POU. Per questo esempio, digitare semplicemente MCC1 e MCC2. Notare che una volta inserite, le istanze sono elencate nella finestra di scelta delle variabili come +MCC1 e +MCC2 di tipo: STAR_DELTA. Le istanze devono essere dichiarate nello header del POU. Come si può vedere dalle figure precedenti, i nomi di istanza vengono aggiunti allo stesso modo di qualsiasi altra variabile del corpo del POU. 6 - 18 MITSUBISHI ELECTRIC Funzioni e blocchi funzionali Creazione di un blocco funzionale Assegnazione di variabili a un blocco funzionale Completare ora il POU assegnando variabili ai blocchi funzionali come mostrato di seguito: NOTE Si devono usare indirizzi o dichiarazioni simboliche Mitsubishi. Tuttavia, se vengono utilizzati indirizzi diretti Mitsubishi 'MELSEC', il programma non risponde più alle convenzioni IEC. La variabile TRUE ha la stessa funzione di un flag, che è sempre settato (nelle unità di base PLC della famiglia MELSEC FX questo corrisponde al flag speciale M8000.) L’indicazione di TRUE è tuttavia più semplice da comprendere e corrisponde inoltre alle norme IEC. Il blocco funzionale (FB) STAR_DELTA può essere utilizzato più volte nel progetto usando nomi di istanza diversi. 햲 Creare un nuovo task "MAIN" nel gruppo dei task: Nuovo task Manuale di istruzione GX IEC Developer 6 - 19 Creazione di un blocco funzionale Funzioni e blocchi funzionali 햳 Fare doppio click sul task e collegare il POU "MOTOR_CONTROL" con il task "MAIN": 햴 Salvare il programma, chiudere tutte le finestre e i dialoghi. Ricerca variabili inutilizzate Usando la funzione Extras (r) Find unused Variables è possibile trovare e cancellare tutte le variabili globali e locali che sono dichiarate ma non vengono utilizzate nel progetto. Le variabili globali e locali inutilizzate vengono ricercate nell'intero progetto, escluse le librerie utente. NOTA La ricerca di variabili inutilizzate può essere eseguita solo se il progetto è stato compilato e non è più stato modificato. Altrimenti viene visualizzato un messaggio di avvertenza. Ciascuna variabile inutilizzata viene elencata sotto al contenitore della sua dichiarazione: l'elenco delle variabili globali per le variabili globali, oppure il POU corrispondente per le variabili locali. Vengono elencati solo i contenitori dove esistono variabili inutilizzate. Ad esempio, se non esistono variabili globali, il contenitore Global Variable List (elenco variabili globali) non viene mostrato. I nomi dei contenitori sono in grassetto e sono ad un livello superiore rispetto alle voci contenute. 6 - 20 MITSUBISHI ELECTRIC Funzioni e blocchi funzionali Creazione di un blocco funzionale Questo può portare ad una considerevole riduzione della dimensione del codice sorgente. Questo è particolarmente importante se è stata selezionata l'opzione per inviare tutto il codice Symbolic (sorgente) al PLC durante il download: Compilare normalmente il programma, usando il pulsante "Rebuild All" Aprire il POU MOTOR_CONTROL POU e controllare Manuale di istruzione GX IEC Developer della barra strumenti: il corretto funzionamento del programma. 6 - 21 Creazione di un blocco funzionale 6 - 22 Funzioni e blocchi funzionali MITSUBISHI ELECTRIC Creazione di un blocco funzionale 6.3 Opzioni di esecuzione dei blocchi funzionali Opzioni di esecuzione dei blocchi funzionali I blocchi funzionali possono essere eseguiti in modi diversi: 쎲 Esecuzione di macrocodice 쎲 Esecuzione MC - MCR 쎲 Usare con EN/ENO Il modo di esecuzione viene selezionato nella casella di dialogo Function Information: Opzioni d’esecuzione per blocchi funzionali (FB) Come impostare le opzioni di esecuzione: 햲 Selezionare il blocco funzionale nella finestra di navigazione del progetto. 햳 Visualizzare la finestra di dialogo delle informazioni della funzione facendo click con il pulsante . destro e selezionare 햴 Attivare la casella di controllo. L'opzione MC-MCR può essere attivata solo se anche le altre due opzioni sono già state attivate. Questo non comporta variazioni alla istanziazione ed alla programmazione di istanze nei diversi linguaggi di programmazione. Manuale di istruzione GX IEC Developer 6 - 23 Opzioni di esecuzione dei blocchi funzionali 6.3.1 Creazione di un blocco funzionale Esecuzione di macrocodice 쎲 Esecuzione standard: Il blocco funzionale è richiamato tramite una etichetta di sistema. 쎲 Esecuzione macrocodice: Il blocco funzionale viene espanso internamente. Vantaggi di un blocco funzionale con macrocodice 6.3.2 Con macrocodice Senza macrocodice (esecuzione standard) Per eseguire un'istanza di un blocco funzionale non si richiedono etichette interne di sistema. Di conseguenza, il numero dei blocchi funzionali utilizzabili è limitato solo dalla capacità di memoria del PLC, in quanto i blocchi funzionali sono indipendenti dalle etichette di sistema. Per ogni istanza si fa uso di etichette di sistema (pointer). Di conseguenza, essendo le etichette di sistema disponibili in numero limitato (FX:128; A:256; Q: 1024), in teoria è possibile utilizzare solo un numero limitato di blocchi funzione. Questo numero si riduce ulteriormente nella pratica, perché anche altri processi interni richiedono etichette di sistema. Esecuzione del blocco funzionale orientata all'utente. Attuazione del costrutto di blocco funzionale a norma IEC61131-3. Nessuna restrizione alla gestione di timer e bobine entro il blocco funzionale. Restrizioni alla gestione di timer e bobine entro un blocco funzionale (subroutine). Enable / EnableOutput (EN/ENO) 쎲 L'ingresso EN rende la funzione (o FB, vedi oltre) condizionale (commutazione On/Off ) 쎲 L'uscita ENO riflette lo stato dell'ingresso EN. 쎲 In uno stesso segmento si possono utilizzare solo funzioni con o senza EN, non è possibile miscelare i due tipi. 쎲 La catena EN/ENO deve avere tutte le sue precondizioni specificate all'inizio: Esempio: FBD (linguaggio dei diagrammi a blocchi funzionali) oppure o Definizioni per le funzioni 쎲 Tutti i dispositivi con suffisso "_E" hanno collegamenti EN / ENO, altrimenti non li hanno. 쎲 Tutti i dispositivi con suffisso "_M" sono istruzioni del costruttore, cioè in questo caso relative al set di istruzioni Mitsubishi. 6 - 24 MITSUBISHI ELECTRIC Creazione di un blocco funzionale Opzioni di esecuzione dei blocchi funzionali Esercizio (funzionamento condizionato) Modificare il blocco funzionale STAR_DELTA per inserire un collegamento EN/ENO di ingresso/uscita. Pilotare l'ingresso EN (abilitazione) con il contatto esterno MELSEC XO7: Manuale di istruzione GX IEC Developer 6 - 25 Opzioni di esecuzione dei blocchi funzionali 6 - 26 Creazione di un blocco funzionale MITSUBISHI ELECTRIC Funzioni di monitoraggio avanzate 7 Monitoraggio dati tabellare Funzioni di monitoraggio avanzate Gli schemi che seguono hanno solo uno scopo illustrativo; usare il progetto STAR_DELTA ed i relativi dispositivi con le procedure seguenti. 7.1 Monitoraggio dati tabellare Compare la tabella seguente: 햲 Con il modo Monitor attivo, selezionare Entry Data Monitor dal menu Online: Manuale di istruzione GX IEC Developer 7-1 Monitoraggio dati tabellare Funzioni di monitoraggio avanzate Si visualizza così la seguente tabella: 햳 Fare click sulla colonna di sinistra dell'indirizzo Mitsubishi e digitare il dispositivo desiderato; qualsiasi nome di identificatore viene mostrato automaticamente insieme al suo valore attuale. La larghezza delle colonne può essere modificata. Spostare il cursore sulla testata della tabella, sul bordo sinistro della colonna che si vuole ridimensionare. Premere poi il pulsante sinistro del mouse e spostare il bordo verso sinistra o verso destra. Rilasciare il pulsante del mouse una volta raggiunta la dimensione desiderata. 7-2 MITSUBISHI ELECTRIC Funzioni di monitoraggio avanzate 7.1.1 Monitoraggio dati tabellare Personalizzazione del monitoraggio dati tabellare (EDM) 햲 Fare click con il pulsante destro del mouse, per visualizzare la finestra seguente. Selezionare Setup. La finestra di dialogo Setup consente all’utente di configurare l’EDM. Facendo click con il pulsante destro del mouse si visualizza la finestra di configurazione. In questa procedura, alla tabella EDM si aggiungeranno colonne per IEC Address e Hex Value Monitor. Manuale di istruzione GX IEC Developer 7-3 Monitoraggio dati tabellare Funzioni di monitoraggio avanzate 햳 Evidenziare o cliccare con il tasto destro sul campo Name e selezionare Insert Row come indicato. Viene così aggiunta una nuova riga vuota sopra la riga Name. 7-4 MITSUBISHI ELECTRIC Funzioni di monitoraggio avanzate Monitoraggio dati tabellare 햴 Fare doppio click nel campo vuoto oppure premere F2 e selezionare Address (IEC) dalla lista, come indicato. Si apre la lista dei campi, da cui si può scegliere cosa si vuole visualizzare. Selezionare Address (IEC) e poi fare click su OK. 햵 Fare click su OK: la voce sarà aggiunta al layout EDM. Aggiungere Value (hex) nella pos. 5 della tabella. 햶 Fare click per chiudere la finestra di configurazione ed osservare l'aspetto modificato dello EDM. In questo modo è possibile utilizzare la tabella EDM per visualizzare dati diversi in una stessa tabella. Provare ad aggiustare la larghezza delle colonne e ad usare la funzione di zoom del menu View per visualizzare la tabella completa. La dimensione del display dipende largamente dalla risoluzione dello schermo impostata sul computer che si usa. Manuale di istruzione GX IEC Developer 7-5 Monitoraggio dati tabellare Funzioni di monitoraggio avanzate Tramite la tabella EDM è possibile introdurre valori in qualsiasi oggetto visualizzato, ad es. è possibile modificare il contenuto di D100, inserendo un valore nel campo relativo. NOTA Ricordare che il comportamento della funzione monitor dipende dal codice eseguito nel PLC; se il codice PLC scrive una costante allo stesso indirizzo, il valore introdotto viene sovrascritto dal programma. Questa situazione è un questo caso prevalente, dato che i valori di D0 e D1 sono scritti continuamente dal codice del PLC. In quest’esempio vengono ciclicamente modificati dal programma i contenuti dei registri dati D0 e D1. Impostazioni di configurazione 쎲 Non cercare variabili nella GVL Inserendo un indirizzo Mitsubishi nell’Entry Data Monitor (ad es. M0), il sistema ricerca automaticamente nella lista delle variabili locali un identificatore per questo operando. In caso di estesi progetti, ci potrebbe volere del tempo. Questa ricerca automatica non viene eseguita, se è abilitata l’opzione Don’t Search Variables in GVL (Non cercare variabili nella GVL). 쎲 Monitora solo oggetti visibili in finestra Per default sono monitorati tutti gli elementi dell’Entry Data Monitor, anche se al momento non sono visualizzati. Con l’opzione Monitor only Visible Objects in Window (Monitora solo oggetti visibili in finestra) è possibile ridurre i tempi di risposta. 7-6 MITSUBISHI ELECTRIC Funzioni di monitoraggio avanzate 7.1.2 Monitoraggio dati tabellare Commutazione di variabili booleane È possibile modificare gli stati di dispositivi a bit (dati tipo BOOL) direttamente nell’Entry Data Monitor, per testare e fare il debug del programma. Ad esempio, se nel sistema controllato c’è bisogno di un segnale d’ingresso di un interruttore per avviare un processo, si può impostare quest’ingresso nell’EDM e poi seguire l’andamento successivo del programma. Se gli ingressi fisici del PLC non sono attivi, è possibile commutare ON e OFF l'immagine degli ingressi nella CPU, facendo doppio click sul campo valore per l'indirizzo booleano desiderato, come indicato: 0 ® 1 ® 0 ® 1... Fare doppio click per modificare gli I/O. Manuale di istruzione GX IEC Developer 7-7 Monitoraggio header 7.2 Funzioni di monitoraggio avanzate Monitoraggio header Un'altra funzione disponibile in modo Monitor e con il corpo del POU evidenziato, è la funzione Monitor Header del menu Online. La funzione è anche disponibile dalla barra strumenti Online. Tutti gli elementi degli identificatori header del POU evidenziato vengono ora visualizzati e monitorati: Notare che le variabili booleane nella EDM vengono mostrate evidenziate durante l'attività del monitor. 7-8 MITSUBISHI ELECTRIC Funzioni di monitoraggio avanzate 7.3 Caratteristiche essenziali del modo monitor Caratteristiche essenziali del modo monitor È possibile monitorare contemporaneamente più finestre, aprendole separatamente ed usando la funzione 'Disponi orizzontalmente' del menu Window. È importante ricordare che all'ingresso nel modo monitor, viene monitorata solo la finestra visualizzata. È possibile monitorare altre finestre inserendole nella visualizzazione del target e facendo click singolarmente sulla selezione Start Monitoring (Ctrl+F8) del menu Online: NOTA Questo metodo di inizializzazione del monitor serve ad evitare il monitoraggio contemporaneo di tutte le finestre anche se sono solo aperte, ma non visualizzate. Questo può avere l'effetto di incrementare significativamente il traffico di comunicazione tra PLC e computer. Il traffico di comunicazione può portare a tempi di risposta molto lenti nelle visualizzazioni di GX IEC Developer, in particolare sui PLC della serie FX. Manuale di istruzione GX IEC Developer 7-9 Caratteristiche essenziali del modo monitor Funzioni di monitoraggio avanzate Monitoraggio simultaneo di header e corpo Di seguito viene mostrato un esempio di monitoraggio simultaneo di un POU e del suo header: 7 - 10 MITSUBISHI ELECTRIC Funzioni di monitoraggio avanzate 7.4 Display di gruppi a bit Display di gruppi a bit Per abbracciare più dispositivi a bit consecutivi con una istruzione, si indica l’indirizzo del primo dispositivo a bit unito ad un fattore "K", che indica il numero di dispositivi. Questo fattore "K" specifica il numero di dispositivi in blocchi di 4. K1 = 4 dispositivi, K2 = 8 dispositivi, K3 = 12 dispositivi, ecc. Il dato "K2M0", per esempio, definisce otto marker, da M0 a M7. Sono possibili fattori da K1 (4 dispositivi) a K8 (32 dispositivi). Questi gruppi a bit sono visualizzabili anche nell’Entry Data Monitor. Nell’esempio che segue, con K1X0 si indicano gli stati degli ingressi X0–X3. Manuale di istruzione GX IEC Developer 7 - 11 Modifica di valori di variabili dal corpo del POU 7.5 Funzioni di monitoraggio avanzate Modifica di valori di variabili dal corpo del POU In modo è anche possibile modificare i valori di variabili direttamente nel body del POU. In caso di dispositivi a bit (dati tipo POOL) è possibile modificare alternativamente lo stato (ad es.: 0 ® 1 ® 0 ® 1, ecc.). Per variabili di tipo INT/DINT o REAL è possibile inserire direttamente un valore come numero decimale o esadecimale. Un esempio si trova alla sezione. Si avvia questa funzione con un doppio click sulla variabile (ad es. START1), che apre la finestra di dialogo. Questa finestra di dialogo si può anche nascondere, per controllare le variabili semplicemente con il mouse. Nel corso del controllo di dispositivi in istruzioni di output, come ad esempio le uscite, l’elaborazione da parte del programma ha la priorità maggiore. Nel modo , l’assegnazione manuale ha un effetto di breve durata su questi dispositivi, poi questi riprendono lo status assegnato loro dal programma. NOTA 7 - 12 Entrambe le azioni possono essere eseguite direttamente su indirizzi MELSEC (per ulteriori informazioni, vedi la sezione precedente: "Funzioni"). MITSUBISHI ELECTRIC Funzioni di monitoraggio avanzate 7.6 Monitoraggio di "istanze" di blocchi funzionali Monitoraggio di "istanze" di blocchi funzionali Istanze singole di blocchi funzionali possono essere monitorate separatamente. 햲 Per monitorare una istanza del blocco funzionale STAR_DELTA nel progetto attuale, aprire il corpo del POU e fare click sul pulsante del modo monitor seguente: . Compare la finestra di scelta 햳 Selezionare l'istanza del blocco funzionale MOTOR_CONTROL.MCC1 ed osservare la pagina monitorata: In questo modo qualsiasi istanza di qualsiasi blocco funzionale può essere monitorata autonomamente. Manuale di istruzione GX IEC Developer 7 - 13 Monitoraggio di "istanze" di blocchi funzionali 7 - 14 Funzioni di monitoraggio avanzate MITSUBISHI ELECTRIC Editing dispositivo 8 Editing dispositivo Con la funzione Device edit possono essere osservati gli stati di operandi, che si trovano in un area comune. 햲 Selezionare Device Edit dal menu Debug. 햳 Evidenziare la cella nell'angolo in alto a sinistra. Fare click con il pulsante destro del mouse e selezionare Insert Devices: Manuale di istruzione GX IEC Developer 8-1 Editing dispositivo 햴 Selezionare un tipo di dispositivo, dalla casella di scelta Device. Se si desiderano tutti dispositivi di questo tipo, è sufficiente fare click su OK. È però più frequente che si voglia inserire una serie facendo click sul campo indirizzo, inserendo la serie e facendo click su OK. La tabella dispositivi può essere configurata a piacere e può essere memorizzata come file o scritta nel PLC. Le informazioni possono anche essere caricate dal PLC per essere visualizzate come mostrato di seguito. Il pulsante destro del mouse supporta diverse funzioni di editing, quali trova e sostituisci, copia / incolla, ecc. 8-2 MITSUBISHI ELECTRIC Editing dispositivo 햵 Evidenziare una riga facendo click sulla casella a sinistra, ad es. "D0", e selezionare Display Mode: Questa finestra consente di definire il formato di visualizzazione – provare HEX. Si può notare che la riga selezionata mostra ora i valori in esadecimale, mentre gli altri rimangono invariati. In effetti, le singole celle possono avere formati di visualizzazione diversi, rendendo questa funzione estremamente flessibile. Manuale di istruzione GX IEC Developer 8-3 Editing dispositivo 8-4 MITSUBISHI ELECTRIC Modo Online 9 Modo Modifica online Modo Online Il modo Monitor descritto alla sezione 4.4 e al capitolo 7è indicato per seguire lo stato di dispositivi e l’esecuzione del programma. Per il caso che nel corso del monitoraggio si debba modificare il programma nel PLC, GX IEC Developer offre le due possibilità descritte nelle sezioni seguenti. Esistono due metodi per invocare l'editor online: con il menu Online o con l'icona della barra strumenti. Usare Save as nel menu Project per creare una copia del progetto corrente. Rinominare la copia in "Motor_Control_Mod". Le operazioni che seguono si riferiscono a questo programma modificato. Ricostruire il progetto e scaricarlo nel PLC. 9.1 Modo Modifica online 햲 Aprire il corpo del POU 'MOTOR_CONTROL' e selezionare : Modo Change Online Manuale di istruzione GX IEC Developer 9-1 Modo Modifica online Modo Online 햳 Aggiungere un ulteriore segmento come mostrato di seguito: Testa il programma 햴 Fare poi click con il mouse fuori da questo segmento, oppure fare click sul pulsante Check per compilare le modifiche e inviarle automaticamente al PLC, dopo una finestra di dialogo che consente di eseguire o di abortire l'azione. NOTA 9-2 L'editing online è consentito solo se il codice è identico nel progetto residente e nel PLC. MITSUBISHI ELECTRIC Modo Online Modo Modifica online 햵 Entrare in modo monitor ed osservare il funzionamento del blocco modificato: Manuale di istruzione GX IEC Developer 9-3 Modifica programma online 9.2 Modo Online Modifica programma online Quando vengono aggiunti o cancellati interi segmenti, deve essere eseguita la funzione "Online Program Change" (modifica programma online). Questo è il metodo preferito per effettuare modifiche su un programma in esecuzione. Ad esempio: se il segmento con il contatore aggiunto recentemente deve essere rimosso dal programma, eseguire la procedura seguente (ricordarsi che i programmi del PLC e di GX IEC Developer devono essere identici per poter procedere). 햲 Evidenziare il segmento 3 nel corpo del POU "MOTOR_CONTROL" e premere "Delete" sulla tastiera. Fare click qui e premere poi il tasto Delete. 햳 Invocare la funzione Online Program Change dal menu Project. GX IEC Developer compila e scrive automaticamente la modifica online. Il sistema chiede se continuare o abortire il processo in questo punto. 9-4 MITSUBISHI ELECTRIC Modo Online Modifica programma online 햴 Fare click su Yes e attendere che il processo di sincronizzazione del download sia completato: 햵 Confermare attivando il Manuale di istruzione GX IEC Developer nel POU attivo. 9-5 Modifica programma online 9-6 Modo Online MITSUBISHI ELECTRIC Tipi di unità dati (DUT) 10 Tipi di unità dati (DUT) L'esempio che segue mostra il funzionamento dei DUT ( ata nit ypes – tipi di unità dati). Viene utilizzato l'esempio precedente "Motor Control" per illustrare le procedure per la creazione e uso dei DUT. È possibile creare tipi di unità dati (DUT) definiti dall'utente. Questo può essere utile per programmi che contengono parti comuni, ad esempio il comando di un certo numero di avviatori stella-triangolo identici. Viene quindi creato un DUT chiamato 'SD', composto da serie di elementi diversi, ad es. INT, BOOL ecc. Dopo aver completato un elenco di variabili globali, è possibile utilizzare identificatori di tipo SD. Ciò significa che il gruppo predefinito chiamato 'SD' può essere utilizzato con gli elementi definiti come richiesto da ciascun comando motore, riducendo così il tempo di progettazione e consentendo di riutilizzare il DUT insieme ai blocchi funzionali. Se esiste un elemento chiamato START di tipo "SD", questo può essere riutilizzato in ciascuna istanza del comando motore 'Star Delta' dichiarata in GVL; STAR_DELTA1.START, STAR_DELTA2.START ecc. Ciò significa che è possibile utilizzare più elementi derivati da una dichiarazione. Un uso particolare di questa procedura è nell'interfaccia con i gruppi di Tag nei sistemi SCADA. Questo aiuta a mantenere i cicli di comunicazione veloci ed efficienti, utilizzando transazioni dati più brevi e in sequenza, invece di molte richieste di dati frammentati da e per il PLC. Manuale di istruzione GX IEC Developer 10 - 1 Esempio di uso di un DUT 10.1 Tipi di unità dati (DUT) Esempio di uso di un DUT L'esempio che segue mostra l'uso di un DUT. 햲 Creare un nuovo progetto chiamato "Motor Control DUT": 햳 Creare un nuovo POU di programma chiamato MOTOR_CONTROL 햴 Creare un nuovo Task nel gruppo dei task, chiamandolo MAIN e collegandolo con il programma MOTOR_CONTROL, 햵 Creare un nuovo blocco funzionale chiamato "STAR_DELTA" e reinserire il codice di programma seguente. In alternativa, copiare e incollare il blocco funzionale originale, sia corpo che header, dal progetto "Motor Control", come segue: Corpo: STAR_DELTA Header: STAR_DELTA Lo header contiene le definizioni (maschera) dei tipi di dati che vengono usati nella creazione del DUT "SD". 10 - 2 MITSUBISHI ELECTRIC Tipi di unità dati (DUT) Esempio di uso di un DUT 햶 Creare un nuovo DUT facendo click con il pulsante destro sull'icona DUT Pool nella finestra di navigazione del programma o tramite l'icona DUT sulla barra strumenti. 햷 Inserire il nuovo nome del DUT come "SD". Il nuovo DUT viene ora mostrato nel DUT Pool del progetto. 햸 Aprire il DUT facendo click sull'icona per visualizzare la tabella seguente: 햹 Inserire i dati seguenti nel DUT "SD". 햺 Chiudere il DUT e salvare il programma. Manuale di istruzione GX IEC Developer 10 - 3 Esempio di uso di un DUT Tipi di unità dati (DUT) 햻 Aprire il GVL e creare due uove voci STAR_DELTA1 e STAR_DELTA2. 햽 Fare click su per specificare il Type come "Data Unit Types" SD per entrambe le voci: 햾 Poi, fare click sulla cella MIT-Addr. per STAR_DELTA1 per inserire i dati delle variabili per la voce DUT selezionata: Fare click per selezionare Finestra risultante: 10 - 4 MITSUBISHI ELECTRIC Tipi di unità dati (DUT) 10.2 Compilazione automatica, variabili Compilazione automatica, variabili 햲 Deselezionare All types dato che questa funzione non è lecita quando si usano tipi di variabili miscelati. 햳 Inserire Y00 nella posizione MIT-Addr. per la variabile: 'DELTA': Il sistema cerca di compilare automaticamente (Auto Fill) le variabili di tipo BOOL. Anche se consigliabile in diverse situazioni, in questo caso il successo è solo parziale. 햴 Correggere quindi il tipo delle variabili "START e STOP" con X00 e X01, per cui: Manuale di istruzione GX IEC Developer 10 - 5 Compilazione automatica, variabili Tipi di unità dati (DUT) 햵 Infine, inserire le due variabili intere restanti TB e TV, usando gli indirizzi MELSEC D0 e D1, utilizzando la funzione "Auto Fill": 햶 Fare click su OK per salvare la configurazione attuale. 햷 Ripetere questa serie di operazioni per "STAR_DELTA2" inserendo il successivo indirizzo di testa per ciascun tipo di variabile: 햸 Esaminare il GVL, che dovrebbe essere come segue: 10 - 6 MITSUBISHI ELECTRIC Tipi di unità dati (DUT) Compilazione automatica, variabili Aprire il POU di programma MOTOR_CONTROL e posizionare due istanze del blocco funzionale STAR_DELTA, come mostrato: Manuale di istruzione GX IEC Developer 10 - 7 Assegnazione di variabili DUT a blocchi funzionali 10.3 Tipi di unità dati (DUT) Assegnazione di variabili DUT a blocchi funzionali Per assegnare variabili a blocchi funzionali... 햲 ...fare click con il pulsante destro (o F2). Compare la finestra di scelta variabili seguente: 햳 Impostare Scope su Header, Type Class su Data Unit Types e Type su ANY_DUT. 햴 Fare doppio click su +STAR_DELTA1 per far comparire il seguente elenco delle variabili DUT espanse: 10 - 8 MITSUBISHI ELECTRIC Tipi di unità dati (DUT) Assegnazione di variabili DUT a blocchi funzionali 햵 Selezionare e assegnare le variabili ai due blocchi funzionali STAR_DELTA del POU di programma MOTOR_CONTROL, come indicato: Salvare il progetto e fare click su Rebuild All per compilare il codice: Eseguire il download e monitorare il progetto. Prima che i blocchi funzionali possano operare, è necessario scrivere dei valori negli ingressi TIMEBASE: STAR_DELTA1.TB e STAR_DELTA2.TB. L'assegnazione viene effettuata usando la tecnica di modifica online delle variabili descritta in una sezione precedente. Simulare il funzionamento di entrambi i blocchi funzionali come mostrato a pagina seguente, per confermare che tutto sta funzionando regolarmente: Manuale di istruzione GX IEC Developer 10 - 9 Assegnazione di variabili DUT a blocchi funzionali 10 - 10 Tipi di unità dati (DUT) MITSUBISHI ELECTRIC Array Panoramica 11 Array 11.1 Panoramica Un array è un campo o matrice di variabili di un tipo determinato. Ad esempio, un ARRAY [0..2] OF INT, è un array monodimensionale di tre elementi interi (0,1,2). Se l'indirizzo di inizio dell'array è D0, allora l'array è formato da D0, D1 e D2. Nel software, gli elementi di programma possono usare: Motor_Volt[1] e Motor_Volt[2], come dichiarazioni, che in questo esempio indica l'indirizzamento di D1 e D2. Gli array possono avere fino a tre dimensioni, ad esempio: ARRAY [0...2, 0...4] ha tre elementi nella prima dimensione e cinque nella seconda. Gli array possono essere un modo conveniente di 'indicizzare' nomi di etichetta, cioè una dichiarazione nella tabella variabili locale o globale può accedere a diversi elementi. Gli schemi che seguono mostrano una rappresentazione grafica dei tre tipi di array. Identificatore Motor_Speed Tipo ARRAY [0..3] OF INT = Motor_Speed [3] Identificatore Motor_Volt Tipo ARRAY [0..3] OF INT Motor_Volt [2, 3] Manuale di istruzione GX IEC Developer 11 - 1 Panoramica Array Array tridimensionale Identificatore Motor_Current Tipo ARRAY [0..3, 0...2, 0..2] OF INT = Motor_Current [1, 2, 1] 11 - 2 MITSUBISHI ELECTRIC Array 11.2 Esempio di array: Array monodimensionale Esempio di array: Array monodimensionale L'esempio che segue consente di illustrare un array monodimensionale. L'array è lungo 10 word ed utilizza gli indirizzi globali MELSEC D100-D109. Questo esempio fa uso solamente di operatori, funzioni e blocchi funzionali "IEC standard". 햲 Creare un nuovo progetto e definire un nuovo POU di classe "Program", composto da un corpo in formato FBD e denominato "Data_Lookup1" 햳 Creare un nuovo Task nel gruppo dei task, chiamandolo "Main" e collegandolo con il POU di programma "Data_Lookup1", 햴 Aprire l'elenco delle variabili globali e creare le voci seguenti: La variabile di tipo "Array" viene inserita come segue: Manuale di istruzione GX IEC Developer 11 - 3 Esempio di array: Array monodimensionale Array Notare che l'array compare per la prima volta dimensionato secondo il valore di default ARRAY [0..3] OF INT. È quindi necessario ridimensionarlo in [0..9] OF INT per questo esempio, come mostrato di seguito: 햵 Aprire il POU di programma "Data_Lookup1" ed inserire il seguente schema per il blocco funzionale: Nota: Definire il blocco funzionale 'R_Trig' con nome di istanza "Trigger". 햶 Controllare che lo header sia come mostrato di seguito: 햷 Salvare il progetto e fare click su Rebuild All per compilare il codice: 햸 Trasferire il programma nel PLC. 햹 Monitorare il corpo del POU (vedi pagina seguente) 11 - 4 MITSUBISHI ELECTRIC Array Esempio di array: Array monodimensionale Prima che il programma possa funzionare, è necessario inserire dei dati negli indirizzi fisici MELSEC occupati dalle variabili dell'array. Questo è possibile in due modi diversi: 쎲 Usare la funzione Device Edit del menu Debug come descritto in precedenza, usando Insert Devices nel campo da D100 a D109, ed inserire dei valori casuali compresi fra -32768 e +32767 scrivendoli nel PLC. 쎲 Aprire la funzione Entry Data Monitor dal menu Online. – Fare click con il pulsante destro sulle intestazioni delle colonne Address o Name e selezionare Insert Objects dalla lista del menu come mostrato: Manuale di istruzione GX IEC Developer 11 - 5 Esempio di array: Array monodimensionale – Array Selezionare il nome di variabile Data_Store dalla finestra risultante e fare click su Add. – Dato che la variabile con nome "Data_Store" è un array, il sistema contrassegna la voce con un prefisso "+". Facendo click sul nome della variabile, i dettagli dell'array vengono espansi nella tabella come mostrato: – Facendo click sul prefisso "-", i dettagli dell'array vengono nascosti. – Mentre si osservano i valori delle variabili, inserire 10 numeri con valore casuale compreso fra -32768 e +32767, come mostrato di seguito: 11 - 6 MITSUBISHI ELECTRIC Array Esempio di array: Array monodimensionale 햺 Riportare il monitor sul corpo del POU "Data_Lookup1" e osservare il funzionamento del programma, notando come variano i valori della variabile "Data_Lookup" in funzione dell'incremento del puntatore dati. Il programma è concepito per azzerare il puntatore sul 10o elemento, ripetendo quindi la scansione della tabella con incremento positivo (indice da 0 a 9). Manuale di istruzione GX IEC Developer 11 - 7 Esempio di array: Array monodimensionale 11 - 8 Array MITSUBISHI ELECTRIC Lavorare con le librerie 12 Lavorare con le librerie 12.1 Librerie definite dall'utente Librerie definite dall'utente Tutte le funzioni e blocchi funzionali creati finora erano residenti nel progetto corrente e disponibili solo per quel progetto. Le librerie definite dall'utente consentono la creazione di librerie che contengono POU, funzioni, blocchi funzionali, ecc. Queste librerie sono disponibili globalmente, cioè accessibili da altri progetti. Quindi, progettisti che lavorano su progetti separati possono avere accesso a librerie comuni di parti circuitali standard. Come già visto, durante il richiamo di funzioni, la Standard Library (libreria standard) contiene funzioni IEC. La Manufacturer Library (libreria costruttore) contiene funzioni Mitsubishi (contraddistinte da *_M) – M significa costruttore (manufacturer), non Mitsubishi! Anche tutte le librerie definite dall'utente compaiono in questo elenco. 12.1.1 Esempio – Creazione di una nuova libreria 햲 Assegnazione del blocco funzionale STAR_DELTA ad una nuova libreria. 햳 Fare click con il pulsante destro su Library Pool (gruppo librerie) nella finestra di navigazione del progetto, e selezionare User Library e Install/Create Library dal menu visualizzato. Manuale di istruzione GX IEC Developer 12 - 1 Librerie definite dall'utente Lavorare con le librerie 햴 Fare click su Browse Lib ed inserire il nome file "MCC_Programs" nella finestra sottostante. Il percorso della directory può essere eventualmente modificato. In questo caso si suggerisce di usare il percorso di default. Questo è: "C:\MELSEC\GX IEC DEVELOPER 7.00\Userlib". Fare click qui Le librerie utente hanno l’estensione *.sul Anwender-Bibliotheken haben die Fare click Farequi".sul". click qui Klicken Sie hier. 햵 Al termine, fare click su Open. Notare che la nuova libreria "MCC_Programs" è ora presente nel gruppo librerie del progetto. 12 - 2 MITSUBISHI ELECTRIC Lavorare con le librerie 12.1.2 Librerie definite dall'utente Apertura della libreria 햲 Aprire la libreria facendo click con il pulsante destro sull'icona 'MCC_Programs' e fare click su Open dal menu: Fare click qui La libreria è ora aperta e può essere utilizzata e modificata: Manuale di istruzione GX IEC Developer 12 - 3 Librerie definite dall'utente 12.1.3 Lavorare con le librerie Spostamento del POU di un "Blocco funzionale" in una libreria aperta Il blocco funzionale STAR_DELTA viene ora spostato nella libreria 'MCC_Programs'. 햲 Fare click con il pulsante destro sull'icona STAR_DELTA nella finestra di navigazione del progetto e fare click su Cut: Click Compare la finestra di dialogo seguente: 햳 Selezionare Yes. 12 - 4 MITSUBISHI ELECTRIC Lavorare con le librerie Librerie definite dall'utente 햴 Fare click con il pulsante destro sull'icona della libreria utente e selezionare Paste dal menu: Fare click con il tasto destro 햵 Fare click sul segno '+' sulla nuova voce del gruppo POU della libreria per espandere il blocco funzionale 'STAR_DELTA': Il POU del blocco funzionale STAR_DELTA ' ora presente nella libreria "MCC_Programs" e non compare più nel gruppo dei POU del progetto. Qualsiasi POU, funzione, blocco funzionale, PRG o DUT può essere aggiunto alla libreria con questo metodo. Manuale di istruzione GX IEC Developer 12 - 5 Librerie definite dall'utente Lavorare con le librerie 햶 Al termine dell'editing della libreria, fare click su Update Library. Questo aggiorna e chiude la libreria. Click Viene visualizzato il messaggio seguente: 햷 Fare click su Yes e la libreria viene aggiornata, salvata e chiusa. La libreria è ora memorizzata nella posizione di default "C:\MELSEC\GX IEC DEVELOPER 7.00\Userlib" impostata quando la libreria è stata creata. 12 - 6 MITSUBISHI ELECTRIC Lavorare con le librerie 12.2 Nota speciale sulle librerie Nota speciale sulle librerie Quando si imposta una libreria come subdirectory in un percorso di progetto, gli elementi della libreria non possono essere disponibili allo stesso momento nel Pou Pool del progetto. In tal caso compare un messaggio d’errore in fase di compilazione del progetto: occorre eliminare gli elementi della libreria dal Pou Pool del progetto. Il messaggio d’errore non compare, se la libreria, come sopra descritto, è strutturata esterna al progetto. Manuale di istruzione GX IEC Developer 12 - 7 Importazione di librerie nei progetti 12.3 Lavorare con le librerie Importazione di librerie nei progetti Una volta che sono state create delle librerie utente, è possibile riutilizzare le routine importandole in altre applicazioni. Mitsubishi Electric ha sviluppato diverse librerie di routine di uso comune. Ad esempio, interfacce per 'moduli intelligenti' quali blocchi funzionali A/D e D/A che contengono tutto il codice per facilitare l'interfacciamento con questi e molti altri moduli. Questi blocchi funzionali sono disponibili gratuitamente su molti siti web Mitsubishi, ed alcuni sono inclusi nel disco di installazione di GX IEC Developer. 12.3.1 Importazione di un blocco funzionale da una libreria I due esempi seguenti descrivono i metodi usati per importare librerie all'interno di applicazioni: La libreria "MCC_Programs" salvata in precedenza verrà importata nel progetto corrente per riutilizzare il blocco funzionale contenuto al suo interno. 햲 Creare un nuovo progetto vuoto, senza POU, denominato "Library Import". 햳 Fare click con il tasto destro del mouse su Library Pool e successivamente su Install/Create User Library nel menu. 햳 Inserire i dettagli seguenti nella finestra di dialogo: 12 - 8 MITSUBISHI ELECTRIC Lavorare con le librerie Importazione di librerie nei progetti 햴 Fare poi click su OK, per accettare le impostazioni. NOTA Il percorso della guida viene utilizzato per i file di guida dell'utente che possono essere creati per descrivere il funzionamento delle routine contenute nella libreria. Questi file possono essere creati in MS-Word, ad esempio in formato HTML e salvati manualmente con l'estensione riservata *.CHM. Questi file possono essere collegati alla libreria facendo click su Browse Help allo stesso modo della scelta Library Name mostrata in precedenza. La nuova libreria importata viene ora installata nell'applicazione e può essere utilizzata all'interno del progetto, come mostrato: Gli elementi memorizzati nella libreria possono essere richiamati facilmente nel progetto, come mostrato dalle figure seguenti: 햲 Creare un nuovo POU, tipo: FBD e denominato "Test": Creato nuovo POU Manuale di istruzione GX IEC Developer 12 - 9 Importazione di librerie nei progetti Lavorare con le librerie 햳 Aprire il nuovo POU e selezionare il blocco funzionale, come mostrato: Come si può vedere, la nuova libreria compare nel dominio e può essere selezionata come indicato: 12 - 10 MITSUBISHI ELECTRIC Lavorare con le librerie 12.3.2 Importazione di librerie nei progetti Esempio: Importazione di un blocco funzionale da una libreria Mitsubishi In questo esempio nel progetto attuale si importa un blocco funzionale per la lettura di valori analogici del modulo di ingresso analogico FX3U-4AD. Questo blocco funzionale viene fornito da Mitsubishi. Per questo motivo la libreria „AnalogFX“ deve essere riversata nel progetto. Questa libreria può essere caricata dalla homepage della Mitsubishi (www.mitsubishi-automation.com). Successivamente questa libreria può essere trattata come una libreria utente. 햲 Creare un nuovo progetto vuoto, senza POU, denominato "Analogue_Demo". 햳 Creare un nuovo POU (tipo: FBD, Classe: PRG) denominandolo "Analogue_Input" 햴 Fare click con il pulsante destro sull'icona Library_Pool e selezionare Browse Lib. Selezionare il file di libreria "AnalogFX_V310.SUL" e fare click su Open. 햵 Fare click su OK nella finestra Install/Create User Library: Manuale di istruzione GX IEC Developer 12 - 11 Importazione di librerie nei progetti Lavorare con le librerie Notare la nuova libreria "AnalogFX_V310" nella finestra di navigazione del progetto. 햶 Creare un nuovo task nel gruppo di task: denominato "MAIN" e collegarvi il POU "Analogue_Input". 햷 Posizionare nel POU il blocco funzionale FX3U_4AD_ADP come mostrato di seguito: 12 - 12 MITSUBISHI ELECTRIC Lavorare con le librerie Importazione di librerie nei progetti Il blocco funzionale diventa quindi: 햸 Definire tutte le variabili come indicato: 햹 Le uscite sono state riportate nella lista variabili globale. 햺 La chiamata è stata cambiata in ReadAverageValues e impostata come variabile locale. 햻 Compilare e scaricare il programma nel PLC. 햽 Monitorare e controllare che il funzionamento sia corretto. Osservare il comportamento delle uscite analogiche relativamente alle impostazioni di campionamento Manuale di istruzione GX IEC Developer 12 - 13 Importazione di librerie nei progetti 12.3.3 Lavorare con le librerie Funzione di aiuto delle librerie Supponendo che sia stato importato il file di guida collegato alla libreria, per ottenere una spiegazione completa di esempi di tutti i blocchi funzionali della libreria AnalogFX, fare click per evidenziare il blocco funzionale e premere il tasto "F1". Con ciò per il blocco funzionale FX3U_4AD_ADP si fornisce ad esempio l’aiuto seguente: I file della guida informano su ogni aspetto, dalla configurazione dei moduli hardware analogici della famiglia FX MELSEC all'uso dei blocchi funzionali della libreria. 12 - 14 MITSUBISHI ELECTRIC Sicurezza Password 13 Sicurezza 13.1 Password È possibile proteggere tutto il programma, o alcune sue parti, con una password. È possibile proteggere da editing di parti del programma o anche dalla visualizzazione non autorizzata dei circuiti. Questo è particolarmente importante per i blocchi funzionali. È inoltre disponibile la password (parola chiave) del PLC. 13.1.1 Impostazione della password In questa finestra è possibile inserire le password e modificare i livelli di sicurezza, tramite il menu Project. Per illustrare il funzionamento delle password, selezionare Security Level 7 e inserire una nuova password per questo livello (per semplicità, premere 7). Inserire nuovamente la password e fare click su Change. Manuale di istruzione GX IEC Developer 13 - 1 Password 13.1.2 Sicurezza Modifica del livello di sicurezza 햲 Selezionare Change Security Level dal menu Project: 햳 Inserire la password per il 'Livello 7' e, se accettata, l'utente viene autorizzato con questo livello. Una volta autorizzato, è possibile modificare gli attributi di sicurezza per molti elementi. Ad esempio, una delle opzioni di sicurezza più comuni è quella di modificare l'accesso ai POU, cioè funzioni e blocchi funzionali dell'utente. 13 - 2 MITSUBISHI ELECTRIC Sicurezza 13.1.3 Password Modifica della password di accesso ai POU Per proteggere il contenuto o controllare l'accesso ai POU utente, è necessario modificare gli attributi di sicurezza, mentre si è autorizzati al livello corrente, come indicato di seguito: 햲 Aprire il progetto "Motor Control" ed aprire lo header del blocco funzionale "STAR_DELTA": Click con il tasto destro Fare click per selezionare Manuale di istruzione GX IEC Developer 13 - 3 Password Sicurezza 햳 Impostare la sicurezza sul livello '7' e fare click su Allow Read Access for lower Levels. Questo consente un accesso in "sola lettura" agli utenti subordinati, solo per lo header e corpo del blocco funzionale. Selezionare queste impostazioni 햴 Portare il livello di sicurezza su livello '0' ed accedere allo header ed al corpo del blocco funziosono nale "STAR_DELTA". Viene consentito l'accesso in lettura a scopo di monitoraggio, ma possibili alterazioni del codice. 햵 Riportarsi a livello 7 e modificare gli attributi di sicurezza del blocco funzionale "STAR_DELTA" in modo che l'accesso in lettura NON sia consentito per i livelli inferiori. 햶 Portare il livello di sicurezza su livello '0' e cercare di accedere allo header ed al corpo del blocco funzionale "STAR_DELTA". Header e corpo del POU saranno visualizzati in grigio, con l'accesso al POU completamente bloccato: Non è possibile accedere ad oggetti visualizzati in grigio Gli attributi di accesso per qualsiasi singolo oggetto o cartella completa nella finestra di navigazione del progetto, possono essere impostati singolarmente, conferendo un alto grado di flessibilità alle impostazioni di sicurezza del progetto. 13 - 4 MITSUBISHI ELECTRIC Sequential Function Chart – SFC 14 Sequential Function Chart – SFC 14.1 Cosa è SFC? Cosa è SFC? 쎲 L'editor "Sequential Function Chart" (schema funzionale sequenziale) è un editor guidato. 쎲 Rappresentazione grafica del diagramma di flusso. 쎲 Basato sul pacchetto francese Grafcet (IEC 848) 쎲 SFC è un linguaggio strutturato che suddivide il processo in passi e transizioni. 쎲 I passi "nascondono" le azioni ( nessun POU ) e/o la commutazione diretta di operandi a bit. 쎲 Le transizioni contengono sempre un collegamento/segmento che attiva l'istruzione di progressione (nome della transizione) (è anche possibile usare un indirizzo discreto invece di un nome). 쎲 Le azioni possono essere create con qualsiasi editor, tranne SFC. 쎲 Le transizioni possono essere create con qualsiasi editor, tranne SFC. 쎲 Il codice SFC risiede nell'area micro computer del PLC, richiedendo allocazione di spazio fra i parametri PLC (solo serie A). Manuale di istruzione GX IEC Developer 14 - 1 Elementi SFC Sequential Function Chart – SFC 14.2 Elementi SFC 14.2.1 Transizioni SFC Transizione Pronto Pronto 쎲 Le transizioni rappresentano un collegamento che avvia la progressione. 쎲 Possono essere create con qualsiasi editor IEC. 쎲 Tranne SFC. 쎲 È anche possibile usare direttamente un bit invece del nome READY. 14.2.2 Passo iniziale I programmi SFC cominciano con una funzione passo iniziale (Initial Step) che indica la partenza di una sequenza: Inizializzazione Passo Transizione 14.2.3 Passo finale Tutte le sequenze terminano con un passo finale (Termination Step): Passo di terminazione Passo Transizione Passo di terminazione 14 - 2 MITSUBISHI ELECTRIC Sequential Function Chart – SFC Elementi SFC Passo inizializzazione/ terminazione Inizializzazione Passo Transizione Dal passo di terminazione si salta automaticamente al passo di inizializzazione. Passo Transizione Passo di terminazione Manuale di istruzione GX IEC Developer 14 - 3 Esempi di configurazione SFC 14.3 Sequential Function Chart – SFC Esempi di configurazione SFC Diramazione parallela Riempi Passo Transizione 1 Doppia linea Controllo Pieno Transizione 2 Diramazione selettiva Riempi Passo Una sola linea Transizione Pieno Vuoto Transizione Passo macro Macro Salto Riempi Passo Transizione Pieno Misura Salta fuori Transizione Transizione Salta dentro Manda 14 - 4 MITSUBISHI ELECTRIC Sequential Function Chart – SFC 14.4 Azioni SFC Azioni SFC Ciascun passo ha delle azioni associate. Una azione è semplicemente un programma, come per un POU. Ciascuna azione ha della logica associata, scritta in uno dei linguaggi IEC LD, IL, FBD o ST: Nuove azioni vengono create facendo click sul pulsante ACT della barra strumenti. Selezionare l'editor desiderato, come per i POU. Fare click sul comando ACT. Manuale di istruzione GX IEC Developer 14 - 5 Azioni SFC Sequential Function Chart – SFC Le azioni possono essere programmi con i loro diritti. Action_1 può essere una routine di interblocco completa, composta da diversi segmenti. Una transizione può essere semplicemente un dispositivo, ad es. l'indirizzo Mitsubishi XA o il nome di un identificatore, oppure più complessa come un singolo segmento di programma scritto in uno dei linguaggi IEC, IL, LD o FBD: 14 - 6 MITSUBISHI ELECTRIC Sequential Function Chart – SFC 14.5 Transizioni complesse Transizioni complesse Per programmare una transizione complessa, inserire un nome di transizione e premere il tasto Invio. Selezionare l'editor desiderato, come per le azioni. La transizione può essere una espressione complessa, ma formata da un solo segmento: Manuale di istruzione GX IEC Developer 14 - 7 Display di programmi SFC in modo Monitor 14.6 Sequential Function Chart – SFC Display di programmi SFC in modo Monitor Una caratteristica apprezzata di SFC è che il passo attuale viene evidenziato in modo monitor. Questo risulta particolarmente utile per la ricerca guasti, perché il tecnico può vedere esattamente quanto la sequenza abbia progredito e può approfondire l'analisi di conseguenza: 14 - 8 MITSUBISHI ELECTRIC Lista istruzioni IEC 15 Lista istruzioni IEC 쎲 L'editor a lista di istruzioni è un editor di testo libero. 쎲 Non vengono inseriti indirizzi di riga. 쎲 È possibile chiamare funzioni e blocchi funzionali 쎲 Oltre ai segmenti IEC, è anche possibile inserire segmenti MELSEC 쎲 Si possono inserire commenti racchiusi tra (* *) 쎲 Tramite le funzionalità di Windows, è possibile ad esempio scrivere un programma in WinWord e poi copiarlo tramite gli Appunti in GX IEC Developer. 15.1 15.1.1 Esempio di lista istruzioni IEC (IL) LD X4 (* Interrogazione X4 *) ANDN M5 (* ANDN M5 *) ST Y20 (* Assegnazione di OUT a Y20 *) LD TEST (* Carica TEST in accu *) BCD_TO_INT (* Converte accu *) ST (* Scrive accu in RESULT *) RESULT Alcuni consigli utili Per eseguire: " + D0 D1 D2 " in IEC IL, diviene: LD D0 ADD D1 ST D2 Per eseguire: " + D0 D1 D2 " e poi " + D2 K50 D3 " diviene: LD D0 ADD D1,D2,50 ST D3 L'uso di una funzione "_E" può semplificare ulteriormente. Per eseguire: " + D0 D1 D2 " e poi " + D2 K50 D3 " secondo un ingresso condizionale X0 diviene: LD X0 ADD_E D0,D1,D2,50,D3 Questo perché la funzione ADD_E ha un collegamento di Enable Out (ENO) (abilita uscita). Manuale di istruzione GX IEC Developer 15 - 1 Miscela di IL IEC e IL MELSEC in un POU 15.2 Lista istruzioni IEC Miscela di IL IEC e IL MELSEC in un POU Nello stesso POU possono essere incorporati sia segmenti IL IEC che segmenti IL MELSEC. Questo si ottiene evidenziando il segmento corrente, selezionando New Network dal menu Edit, poi Melsec Before dall'elenco Options: 15 - 2 MITSUBISHI ELECTRIC Testo strutturato IEC (ST) 16 Testo strutturato IEC (ST) ST è un editor testuale ad alto livello, simile al linguaggio PASCAL, ma è in effetti un linguaggio dedicato per le applicazioni di controllo industriale. Tramite ST è possibile creare POU, funzioni e blocchi funzionali. Esempio di testo strutturato IEC: IF .....THEN ..... ELSE condizioni CASE ...ELSE .... END_CASE strutture REPEAT RETURN valutazione espressioni dichiarazione variabili, ecc. Tramite questi operatori si possono realizzare espressioni matematiche complesse in poche righe di codice. 16.1 Operatori per testo strutturato Elemento (....) Funzione (....) Descrizione Precedenza di esecuzione del programma Parentesi Più alto Lista parametri di una funzione, valutazione di una funzione ** Funzione esponenziale, elevazione a potenza – Negazione NOT Complemento booleano * Moltiplicazione / Divisione MOD Operazione modulo + Addizione – Sottrazione <, >, <=, >= Confronta = Uguaglianza <> Disuguaglianza AND, & AND booleano XOR OR booleano di esclusione OR OR booleano Manuale di istruzione GX IEC Developer Più basso 16 - 1 Esempio di programma di testo strutturato 16.2 Testo strutturato IEC (ST) Esempio di programma di testo strutturato Verrà realizzato un nuovo blocco funzionale che esegue una conversione "Centigradi a Fahrenheit" simile a quella usata in un esempio precedente, per illustrare l'uso dell'editor del linguaggio 'Structured Text' (testo strutturato). La formula utilizzata è la seguente: Fahrenheit = Celsius ´ 9 + 32 5 Le variabili di ingresso e il risultato saranno in virgola mobile (REAL). NOTA Nei PLC della gamma FX, i calcoli in virgola mobile sono possibili solo con le unità centrali delle serie FX2N, FX2NC, e FX3U. 햲 Creazione di un nuovo progetto denominato "Structured_Text". 햳 Creare un nuovo POU denominato "Fahrenheit", della classe: FUN, tipo risultato: REAL, con linguaggio Structured Text (ST): 햴 Creare una voce nello header (LVL) della funzione "Fahrenheit": 햵 Aprire il corpo della funzione "Fahrenheit" ed inserire il semplice programma ST seguente: Fahrenheit := (Centigrade*9.0/5.0+32.0); 햶 Creazione di un nuovo POU denominato "Temp_Conv", di classe: PRG, linguaggio: Function Block Diagram (FBD) 16 - 2 MITSUBISHI ELECTRIC Testo strutturato IEC (ST) 햷 Aprire il corpo del POU di programma "Temp_Conv" ed inserire il semplice programma di esempio seguente: Esempio di conversione da gradi Fahrenheit a gradi Celsius a virgola mobile Fahrenheit Celsius 햸 Editare lo LVL (header) del POU "Temp_Conv" per includere 2 variabili locali come mostrato di seguito: 햹 Chiudere tutti gli editor aperti, e compilare il progetto usando Rebuild All. Salvare e scaricare sul PLC. 햺 Monitorare il corpo del programma "Temp_Conv" ed osservare i valori sullo schermo. 햻 Forzare nuovi valori nella variabile di ingresso "DegC" dell'equazione, facendo doppio click sul nome della variabile. Esempio di conversione da gradi Fahrenheit a gradi Celsius a virgola mobile Fahrenheit Celsius NOTA In questo esempio, vengono utilizzate variabili locali per inserire valori tramite l'interfaccia di programmazione/monitoraggio GX-IEC Developer; normalmente i valori vengono introdotti tramite variabili globali. Manuale di istruzione GX IEC Developer 16 - 3 Esempio di programma di testo strutturato 16 - 4 Testo strutturato IEC (ST) MITSUBISHI ELECTRIC Comunicazione PROFIBUS/DP 17 Configurazione della rete PROFIBUS/DP Comunicazione PROFIBUS/DP La rete PROFIBUS/DP consente uno scambio dati estremamente rapido con una grande varietà di stazioni slave, compresi I/O digitali remoti, I/O analogici remoti, inverter ed una gamma di altri dispositivi di terze parti. Naturalmente, gli slave PROFIBUS/DP di MITSUBISHI ELECTRIC possono anche essere collegati con dispositivi master di altri costruttori. L'adozione di I/O remoti digitali o analogici consente di ridurre i costi di cablaggio. Struttura La massima lunghezza di un segmento di bus è 1200 m (con un massimo di 93,75 kbit/s). Sono consentiti fino a 3 ripetitori. Quindi la massima distanza fra due stazioni risulta di 4800 m. Tipi di cavo Per consentire di ridurre i costi, PROFIBUS/DP usa una tecnologia RS 485 con cablaggio tramite coppie schermate. 17.1 Configurazione della rete PROFIBUS/DP Unitamente al software GX Configurator DP l'unità master FX3U-64DP-M e i moduli master della serie A del sistema Q MELSEC offrono una tecnologia plug-and-play di facile uso. Il software di configurazione si spiega da solo, usando un approccio grafico per la configurazione della rete. Basta semplicemente selezionare l'unità slave, assegnare i numeri di stazione e specificare dove devono essere memorizzate la informazioni nella stazione master. In questo capitolo viene mostrata la configurazione di un modulo master PROFIBUS/DP FX3U-64DP-M installato in una unità base FX3U. Al modulo master è collegata una stazione slave composta di moduli digitali e analogici della serie MELSEC ST. Per ulteriori informazioni sulla serie ST, fare riferimento al Catalogo tecnico delle reti, numero di catalogo 136730. 햲 Avvio di GX Configurator DP ed apertura di un nuovo progetto. Manuale di istruzione GX IEC Developer 17 - 1 Configurazione della rete PROFIBUS/DP Comunicazione PROFIBUS/DP 햳 Nella finestra di dialogo Network Setup selezionare FX. Come MELSEC Device viene inserito automaticamente FX3U-64DP-M. 햴 Inserimento di un DP-Slave in un progetto vuoto. Click con il pulsante destro del mouse 17 - 2 MITSUBISHI ELECTRIC Comunicazione PROFIBUS/DP Configurazione della rete PROFIBUS/DP 햵 Definizione dell'indirizzo di base del modulo master. Inserire in questo campo l'indirizzo di base del modulo Master PROFIBUS/DP. In questo esempio il modulo è il secondo modulo funzione speciale. Il suo indirizzo è quindi "1". 햶 Configurazione della stazione slave. In questo esempio è un modulo testata della serie ST MELSEC (ST1H-PB). Selezionare per primo l'indirizzo PROFIBUS della stazione slave. Selezionare poi i moduli del sistema ST collegati (vedi pagina seguente). Manuale di istruzione GX IEC Developer 17 - 3 Configurazione della rete PROFIBUS/DP Comunicazione PROFIBUS/DP 햷 Scelta dei moduli 햸 Esecuzione delle impostazioni PLC per i dispositivi di ingresso e uscita. Selezionare Slave Specific Transfer 17 - 4 MITSUBISHI ELECTRIC Comunicazione PROFIBUS/DP Configurazione della rete PROFIBUS/DP 햹 Trasferimenti specifici per lo slave Operando in ingresso: D1000 Operando in uscita:D2000 Posizionare il cursore e fare click con il tasto destro. 햺 Assegnazione I/O Manuale di istruzione GX IEC Developer 17 - 5 Configurazione della rete PROFIBUS/DP Comunicazione PROFIBUS/DP 햻 Prima del download, selezionare Transfer Setup. 햽 Trasferimento della configurazione nel modulo master PROFIBUS/DP. 17 - 6 MITSUBISHI ELECTRIC Comunicazione PROFIBUS/DP Configurazione della rete PROFIBUS/DP 햾 POU per GX IEC Developer Il POU creato può essere esportato nel progetto GX IEC Developer. Questo POU inizializza il modulo master PROFIBUS/DP nel programma PLC. Manuale di istruzione GX IEC Developer 17 - 7 Configurazione della rete PROFIBUS/DP Comunicazione PROFIBUS/DP 햿 Importazione del POU nel progetto GX IEC Developer. (Un nuovo progetto per la CPU corretta è già stato creato e salvato). Contenuto del POE-Pool dopo l’importazione: I POU e sono generati automaticamente. 17 - 8 MITSUBISHI ELECTRIC Comunicazione PROFIBUS/DP Configurazione della rete PROFIBUS/DP 헀 Rigenerare il progetto GX IEC Developer e trasferirlo nella FX3U. Al riavviamento del PLC, la comunicazione PROFIBUS si avvia. Manuale di istruzione GX IEC Developer 17 - 9 Configurazione della rete PROFIBUS/DP 17 - 10 Comunicazione PROFIBUS/DP MITSUBISHI ELECTRIC Comunicazioni Ethernet 18 Comunicazioni Ethernet In questo capitolo si descrive passo per passo come un modulo ETHERNET FX3U-ENET può essere configurato per mezzo del software FX Configurator-EN. Come esempio si impiega il modulo ETHERNET per la comunicazione TCP/IP fra un FX3U ed un PC di visualizzazione processo e inoltre un terminale HMI del tipo (GOT) della serie GT15*. Il PC per la visualizzazione di processo, quando il software di programmazione è installato, può essere impiegato anche per la programmazione del PLC. Perciò in questo capitolo si mostra anche come con il GX IEC Developer tramite ETHERNET è possibile accedere alla CPU del PLC. Lo schema seguente mostra il layout della rete Ethernet dell'esempio. Gli indirizzi IP proposti sono indicati vicino ai nodi Ethernet. Notare che la maggiore attenzione viene posta sulla configurazione del PLC invece che su quella del PC o HMI, dato che in questi casi l'utente può aver bisogno di impostazioni più specifiche rispetto a quelle fornite da questa sezione. PC con Software di visualizzazione processo GT SoftGOT1000 e software di programmazione PLC (collegato tramite componenti MX o driver diretto Ethernet) Terminale HMI GT1575 con interfaccia opzionale ETHERNET GT15-J71E71-100 POWER Indirizzo IP: 192.168.1.2 Indirizzo IP: 192.168.1.1 Hub USB/RS232 ->RS422 Indirizzo IP: 192.168.1.101 FX3U FX3U-ENET PC con software di programmazione per PLC inoltre FX Configurator-EN (per configurazione del modulo Ethernet) e GT Designer 2 (per la configurazione del GOT) * Nel caso che, in luogo del terminale HMI della serie GOT, venga usata una unità della serie E, nel paragrafo 18.5 si mostrano aggiuntivamente le impostazioni con il software E-Designer. Manuale di istruzione GX IEC Developer 18 - 1 Configurazione del PC su Ethernet 18.1 Comunicazioni Ethernet Configurazione del PC su Ethernet 햲 Aprire le proprietà di rete di Windows, ed assegnare un indirizzo IP ed una maschera di sottorete nella finestra di dialogo delle proprietà TCP/IP per l'adattatore di rete Ethernet utilizzato. Notare che dopo la modifica dell'indirizzo IP, può essere necessario riavviare il PC. 18 - 2 MITSUBISHI ELECTRIC Comunicazioni Ethernet 18.2 Impostazione del FX3U-ENET con il FX Configurator-EN Impostazione del FX3U-ENET con il FX Configurator-EN 햲 Aprire il FX Configurator-EN ed iniziare con la parametrizzazione del modulo ETHERNET FX3U-ENET. 햳 Immettere ora il numero di modulo speciale del FX3U-ENET. I moduli speciali sul lato destro di una unità di base FX si contano da sinistra verso destra. Se FX3U-ENET fosse il primo modulo, immettere Module 0. Manuale di istruzione GX IEC Developer 18 - 3 Impostazione del FX3U-ENET con il FX Configurator-EN Comunicazioni Ethernet 햴 Aprire gli e riversare qui le impostazioni qui sotto riportate in cornice rossa. L’indirizzo IP 192.168.1.101 del FX3U-ENET corrisponde ai presupposti della rete da voi utilizzata se il vostro IP di rete è 192.168.1.1. 햵 Cliccare ora su Open Settings e riversare qui le voci seguenti. 18 - 4 MITSUBISHI ELECTRIC Comunicazioni Ethernet Impostazione del FX3U-ENET con il FX Configurator-EN 햶 Cliccare poi su Transfer Setup e riversare le impostazioni sotto riportate in cornice rossa. 햷 Per trasmettere le impostazioni al PLC, cliccare negli su Write. Ora si può vedere come le impostazioni eseguite vengono trasmesse da COM1 al PLC con una velocità di trasmissione di 115,2 kbit/s. Nella finestra dialogo cliccare su Write e trasmettere al PLC le impostazioni eseguite. Confermare i messaggi visualizzati con YES oppure . Manuale di istruzione GX IEC Developer 18 - 5 Impostazione del FX3U-ENET con il FX Configurator-EN Comunicazioni Ethernet Con un PC collegato alla rete, per mezzo di istruzioni cmd, si può ora eseguire sotto Windows un’analisi della rete. Se il FX3U-ENET risponde come nella figura seguente, il modulo è stato integrato con successo nella vostra rete. C:\>ping 192.0.1.254… Pinging 192.168.1.101 with 32 bytes of data: Reply from 192.168.1.101: bytes=32 time=1ms TTL=250 Reply from 192.168.1.101: bytes=32 time=1ms TTL=250 Reply from 192.168.1.101: bytes=32 time=1ms TTL=250 Reply from 192.168.1.101: bytes=32 time=1ms TTL=250 Ping statistics for 192.168.1.101: Packets: Sent = 4, Received = 4, Lost = 0 (0% loss) Approximate round trip times in milli-seconds: Minimum = 1ms, Maximum = 1ms, Average = 1ms 18 - 6 MITSUBISHI ELECTRIC Comunicazioni Ethernet 18.3 Configurazione di GX IEC Developer per accedere al PLC su Ethernet Configurazione di GX IEC Developer per accedere al PLC su Ethernet Per accedere con GX IEC Developer ad un PLC su rete ETHERNET e un modulo ETHERNET, procedere alle seguenti impostazioni. 햲 Aprire la finestra di dialogo delle impostazioni di connessione, come mostrato. 햳 Il collegamento di default per la PC Side I/F (interfaccia lato PC) utilizza il collegamento seriale con la CPU del PLC. Modificare PC Side I/F in Ethernet board facendo click su di esso come mostrato sopra, e rispondere Yes alla domanda relativa alla perdita dell'impostazione attuale (il collegamento seriale con la CPU). Manuale di istruzione GX IEC Developer 18 - 7 Configurazione di GX IEC Developer per accedere al PLC su Ethernet Comunicazioni Ethernet 햴 Poi fare doppio click su Ethernet module sotto PLC side I/F come sopra indicato. Questo provoca l'apertura della finestra di dialogo che consente di selezionare il PLC che deve comunicare tramite Ethernet. NOTA Non è necessario specificare un numero di porta, dato che il software di programmazione utilizza di default una porta dedicata del protocollo MELSOFT. 햵 Fare click su OK. 18 - 8 MITSUBISHI ELECTRIC Comunicazioni Ethernet Configurazione di GX IEC Developer per accedere al PLC su Ethernet Questo passo completa la configurazione, ottenendo una finestra di dialogo come la seguente. 햶 Fare click su Connection test per confermare che le impostazioni sono corrette. Fare click su OK per terminare. NOTA L’indirizzo IP può essere indicato anche in modo di scrittura esadecimale. Le due figure seguenti mostrano questa variante. Manuale di istruzione GX IEC Developer 18 - 9 Configurazione di GX IEC Developer per accedere al PLC su Ethernet 18 - 10 Comunicazioni Ethernet MITSUBISHI ELECTRIC Comunicazioni Ethernet 18.4 Impostazioni per un terminale HMI della serie GOT1000 (GT12, GT15, GT16) Impostazioni per un terminale HMI della serie GOT1000 (GT12, GT15, GT16) 햲 Nel GT-Designer2 aprire un nuovo progetto ed eseguire le impostazioni seguenti. A tal fine cliccare due volte su nel navigatore del progetto. 햳 Cliccare poi due volte su impostazioni qui sotto mostrate. 햴 In Manuale di istruzione GX IEC Developer nel cliccare poi sul pulsante ed eseguire le . 18 - 11 Impostazioni per un terminale HMI della serie GOT1000 (GT12, GT15, GT16) Comunicazioni Ethernet 햵 Indicare, come rappresentato a destra, i dettagli relativi alla rete utilizzata e l’indirizzo IP del GOT. 햶 Nel navigatore del progetto selezionare: per impostare i PLC collegati ed il loro indirizzo IP. 18 - 12 MITSUBISHI ELECTRIC Comunicazioni Ethernet Impostazioni per un terminale HMI della serie GOT1000 (GT12, GT15, GT16) 햷 Nella finestra dialogo, che così facendo si apre, cliccare su Add. 햸 Cliccare sul pulsante e selezionare il PLC FX. 햹 Attraverso la selezione del controllore si acquisiscono determinate predefinizioni (ad es. per il numero di porta). Eseguire quindi le restanti impostazioni. La stessa impostazione ETHERNET deve essere eseguita anche per il software di visualizzazione SoftGOT1000. Manuale di istruzione GX IEC Developer 18 - 13 Impostazioni per un terminale HMI della serie E1000 18.5 Comunicazioni Ethernet Impostazioni per un terminale HMI della serie E1000 Le impostazioni descritte in questo paragrafo sono necessarie solo se, invece del terminale HMI della serie GOT, si collega alla rete una unità della serie E1000. 햲 Aprire un nuovo progetto nel software E-Designer. 햳 Si apre ora una finestra dialogo, nella quale può essere immesso il terminale HMI utilizzato ed il tipo di PLC collegato. 18 - 14 MITSUBISHI ELECTRIC Comunicazioni Ethernet Impostazioni per un terminale HMI della serie E1000 햴 Selezione del terminale HMI 햵 Selezione del PLC 햶 Per riversare le impostazioni premere il tasto OK Manuale di istruzione GX IEC Developer 18 - 15 Impostazioni per un terminale HMI della serie E1000 Comunicazioni Ethernet 햷 Aprire ora le proprietà delle unità periferiche. (Clic con il tasto destro su Peripherals poi clic su Properties). 햸 Aprire qui le proprietà del collegamento TCP/IP. 18 - 16 MITSUBISHI ELECTRIC Comunicazioni Ethernet Impostazioni per un terminale HMI della serie E1000 햹 Immettere un’indicazione per il collegamento e l’indirizzo IP della FX3U-ENET configurato. Al collegamento di un terminale HMI della serie E100, per la FX3U-ENET deve essere eseguita la seguente impostazione (vedi paragrafo 18.2, passo 햵): Manuale di istruzione GX IEC Developer 18 - 17 Comunicazione tramite componente MX 18.6 Comunicazioni Ethernet Comunicazione tramite componente MX Il componente MX è uno strumento progettato per implementare una comunicazione da PC a PLC senza nessuna conoscenza dei protocolli e moduli di comunicazione. Supporta collegamenti seriali con la CPU, collegamenti seriali standard (RS232C, RS422), Ethernet, CC-Link e reti MELSEC. La figura seguente mostra come sia facile creare una comunicazione fra un PC ed un PLC per mezzo del componente MX. 햲 Avviare la Communication Setting Utility e selezionare Wizard. 18 - 18 MITSUBISHI ELECTRIC Comunicazioni Ethernet Comunicazione tramite componente MX 햳 Per rima cosa à necessario definire il Logical station number. 햴 Configurare poi i Communication Settings sul lato PC (Selezionare Ethernet board). Manuale di istruzione GX IEC Developer 18 - 19 Comunicazione tramite componente MX Comunicazioni Ethernet 햵 Selezionare poi FX-ENET(ADP). 햶 Indicare quindi il tipo di modulo e l’indirizzo IP del modulo ETHERNET. 18 - 20 MITSUBISHI ELECTRIC Comunicazioni Ethernet Comunicazione tramite componente MX 햷 Selezionare il tipo CPU corretto. 햸 Come conclusione della configurazione, definire un nome e premere il pulsante Finish. Manuale di istruzione GX IEC Developer 18 - 21 Comunicazione tramite componente MX Comunicazioni Ethernet La definizione della comunicazione è terminata. È possibile esaminare la connessione sotto la cartella Connection test. Se appare la finestra dialogo con il messaggio gurato correttamente. , tutto è stato confi- Dopo aver configurato i percorsi di comunicazione è possibile accedere a tutti i dispositivi controllori (lettura/scrittura) con linguaggi di programmazione Microsoft quali MS Visual Basic, MS C++ ecc. I componenti MX di Mitsubishi descritti di seguito sono strumenti potenti e amichevoli che rendono molto facile il collegamento dei PLC Mitsubishi con il mondo del PC. 18 - 22 MITSUBISHI ELECTRIC Appendice Relé speciali A Appendice A.1 Relé speciali Oltre ai relé che si possono eccitare e diseccitare con il programma PLC, esiste un'altra classe di relé denominata relé speciali o diagnostici. Questi relé utilizzano il campo di indirizzamento a partire da M8000. Alcuni contengono informazioni sullo stato del sistema, mentre altri possono essere utilizzati per influenzare l'esecuzione del programma. I relé speciali non possono essere utilizzati come gli altri relé interni in un programma di sequenza. Tuttavia alcuni di essi possono essere pilotati ON o OFF per controllare la CPU. Di seguito vengono descritti i dispositivi più comunemente usati. I relé speciali possono essere suddivisi in due gruppi: – Relé speciali il cui stato di segnale può essere solo letto dal programma (ad esempio usando una istruzione LD o LDI). – Relé speciali il cui stato di segnale può essere letto e scritto (set o reset) dal programma. Le tabelle seguenti contengono una colonna "Lettura" e una colonna "Scrittura". Se una delle due colonne riporta il simbolo "쎲", l'azione corrispondente è possibile. Il simbolo "—" significa che l'azione corrispondente non è consentita. Nelle CPU FX ci sono anche registri speciali con informazioni a word. Questi vengono descritti nella sezione successiva. Manuale di istruzione GX IEC Developer A-1 Relé speciali A.1.1 Appendice Relé speciali per informazioni diagnostiche sullo stato del PLC (da M8000 a M8009) Relé speciale Lettura Scrittura M8000 쏹 — Stato di RUN monitor (contatto NO) M8001 쏹 — Stato di RUN monitor (contatto NC) M8002 M8003 쏹 쏹 — CPU FX1S FX1N FX2N FX2NC FX3G FX3U FX3UC Funzione M8004 M8000 Primo ciclo (contatto NO) M8001 M8002 Primo ciclo (contatto NC) — RUN state Modo RUN M8003 Tempo circolare di programma 1 scan time M8004 A-2 — M8005 쏹 — M8006 쏹 — M8007 쏹 — M8008 쏹 — M8009 A.1.2 쏹 쏹 — Condizione di errore FX2N FX2NC FX3G FX3U FX3UC FX2N FX2NC FX3U FX3UC FX2N FX2NC FX3G FX3U FX3UC Tensione batteria bassa (ON quando la tensione di batteria e sotto al valore impostato in D8006) Memoria errore batteria (M8006 è ON quando viene rilevata una tensione batteria bassa) Mancanza momentanea alimentazione Mancanza alimentazione rilevata 24 V CC assente (alimentazione di servizio) Clock e orologio integrato nel PLC (da M8011 a M8019) Relé speciale Lettura Scrittura CPU Funzione M8010 — — — Non utilizzato M8011 쏹 — Impulso di clock 10 ms ON e OFF in un ciclo da 10 ms (ON: 5 ms, OFF: 5 ms) M8012 쏹 — Impulso di clock 100 ms ON e OFF in un ciclo da 100 ms (ON: 50 ms, OFF: 50 ms) M8013 쏹 — M8014 쏹 — M8015 쏹 쏹 M8016 쏹 — M8017 쏹 쏹 Correzione ±30 secondi (orologio in tempo reale) M8018 쏹 — Rilevamento installazione orologio in tempo reale (RTC) (sempre ON) Deve essere installato per una scheda di memoria FX2NC con RTC integrato. M8019 쏹 — Errore impostazione orologio in tempo reale (RTC) FX1S FX1N FX2N FX2NC FX3G FX3U FX3UC Impulso di clock 1 s ON e OFF in un ciclo da 1 s (ON: 500 ms, OFF: 500 ms) Impulso di clock 1 min ON e OFF in un ciclo da 1 min (ON: 30 s, OFF: 30 s) Arresto e impostazione orologio (orologio in tempo reale) La visualizzazione dell'ora è arrestata (orologio in tempo reale) I contenuti da D8013 a D8019 sono congelati, ma l'orologio continua a funzionare. MITSUBISHI ELECTRIC Appendice A.1.3 Relé speciali Modo operativo PLC (da M8030 a M8039) Relé speciale Lettura Scrittura CPU FX2N, FX2NC, FX3G, FX3U, FX3UC Funzione LED batteria OFF Se M8030 è ON, il LED sul PLC non si accende nemmeno se viene rilevata una tensione batteria bassa. M8030 쏹 — M8031 쏹 쏹 Cancellazione totale memoria non retentiva M8032 쏹 쏹 Cancellazione totale memoria retentiva M8033 쏹 쏹 M8034 쏹 쏹 FX1S, FX1N, FX2N, FX2NC, FX3G, FX3U, FX3UC Congelamento memorie su STOP Quando il PLC commuta da RUN a STOP, l'immagine di memoria e la memoria dati vengono mantenuti. Disabilitazione uscite Tutti i contatti di uscita esterni del PLC vengono commutati su OFF. Il programma continua ad essere eseguito. M8035 쏹 쏹 Modo RUN forzato M8036 쏹 쏹 Segnale RUN forzato M8037 쏹 쏹 M8038 M8039 — 쏹 Manuale di istruzione GX IEC Developer Se questi relé speciali ausiliari vengono attivati, l'immagine di memoria ON/OFF di Y, M, S, T e C ed i valori attuali di T, C, D, i registri dati speciali e R vengono azzerati. Tuttavia i registri file (D) i nella memoria programma, ed i registri estensione file (ER) nella scheda di memoria non vengono azzerati. Segnale STOP forzato 쏹 FX1S, FX1N, FX2N (dalla V2.0), FX2NC, FX3G, FX3U, FX3UC 쏹 FX1S, FX1N, FX2N, FX2NC, FX3G, FX3U, FX3UC Flag impostazione parametro di comunicazione (per impostazione di rete N:N) Modo a scansione costante Quando M8039 è ON, il PLC attende fino al tempo specificato in D8039, poi esegue le operazioni cicliche. A-3 Relé speciali A.1.4 Appendice Rilevamento errori (da M8060 a M8069) Relé speciale M8060 햳 햴 A.1.5 쏹 Scrittura CPU — FX2N, FX2NC, FX3G, FX3U, FX3UC Errore configurazione I/O — FX1S, FX1N, FX2N, FX2NC, FX3G, FX3U, FX3UC Errore hardware PLC — FX2N FX2NC Errore di comunicazione PLC/dispositivo di programmazione FX3G Errore comunicazione seriale 0 [ch0] M8061 쏹 M8062 쏹 M8063 햲 쏹 — M8064 쏹 M8065 쏹 — — M8066 쏹 — M8067 햳 쏹 — M8068 — 쏹 M8069 햴 햲 Lettura — 쏹 FX1S FX1N FX2N FX2NC FX3G, FX3U, FX3UC FX2N, FX2NC FX3G, FX3U, FX3UC Funzione Errore comunicazione seriale 1 [ch1] Errore parametro Errore di sintassi Errore collegamento Errore operazione Memoria errore operazione Controllo bus di I/O Il funzionamento varia a seconda del PLC. Azzerato nelle CPU FX1S, FX1N, FX2N, o FX2NC quando il PLC commuta da STOP a RUN. In un PLC delle serie FX3G, FX3U o FX3UC, M8063 viene azzerato all’inserzione della tensione di alimentazione. L'errore di comunicazione seriale 2 [ch2] nel PLC FX3G, FX3U o FX3UC è segnalato da M8438. Azzerato quando il PLC commuta da STOP a RUN. Se M8069 è ON, viene eseguito un controllo del bus di I/O. Se viene rilevato un errore, il codice di errore 6130 viene scritto nel registro speciale D8069 ed il relé speciale M8061 viene eccitato. Schede di espansione (per FX1S e FX1N) Relé speciale Lettura Scrittura M8112 쏹 쏹 CPU Funzione Scheda di espansione FX1N-4EX-BD: Input BX0 Scheda di espansione FX1N-2AD-BD: cambio modo input ch1 Scheda di espansione FX1N-1DA-BD: cambio modo output A-4 Scheda di espansione FX1N-4EX-BD: Input BX1 M8113 쏹 쏹 M8114 쏹 쏹 M8115 쏹 쏹 Scheda di espansione FX1N-4EX-BD: Input BX3 M8116 쏹 쏹 Scheda di espansione FX1N-2EYT-BD: Output BY0 M8117 쏹 쏹 Scheda di espansione FX1N-2EYT-BD: Output BY1 FX1S FX1N Scheda di espansione FX1N-2AD-BD: cambio modo input ch2 Scheda di espansione FX1N-4EX-BD: Input BX2 MITSUBISHI ELECTRIC Appendice A.1.6 Relé speciali Adattatori speciali analogico e adattori di espansione per FX3G Relé speciale da M8260 a M8269 쏹 da M8270 a M8279 쏹 da M8280 a M8289 쏹 da M8290 a M8299 햲 햳 햴 Lettura Scrittura CPU Funzione — FX3U, FX3UC Primo 햲 adattatore speciale (dalla V2.00) — FX3G Relé speciale per il 1° adattatore di espansione analogico 햳 (dalla V1.10) — FX3U, FX3UC Secondo 햲 adattatore speciale (dalla V2.00) — FX3G Relé speciale per il 2° adattatore di espansione analogico 햴 (dalla V1.10) — FX3U, FX3UC Terzo 햲 adattatore speciale (dalla V2.00) — — 쏹 — FX3G Primo 햲 adattatore speciale FX3U, FX3UC Quarto 햲 adattatore speciale (dalla V2.00) FX3G Secondo adattatore speciale (solo FX3G-40M첸/첸 e FX3G-60M첸/첸) Il numero di unità dell'adattatore speciale analogico viene contato dal lato dell'unità principale. Installato nello slot di espansione delle unità di base FX3G-14M첸/첸 o FX3G-24M첸/첸 oppure sullo slot di espansione sinistro (posizione 1) delle unità di base FX3G-40첸/첸 oFX3G-60M첸/첸. Installato sullo slot di espansione destro (posizione 2) delle unità di base FX3G-40첸/첸 o FX3G-60M첸/첸. Manuale di istruzione GX IEC Developer A-5 Registri speciali A.2 Appendice Registri speciali Come nel caso dei relé speciali (sezione A.1) che partono dall'indirizzo M8000 i controllori FX possiedono anche dei registri speciali, con partenza dall'indirizzo D8000. In molti casi esiste un collegamento diretto fra relé speciali e registri speciali. Ad esempio, il relé speciale M8005 indica che la tensione della batteria del PLC è troppo bassa, e il valore di tensione corrispondente è memorizzato nel registro speciale D8005. Le tabelle seguenti mostrano una piccola selezione dei registri speciali disponibili, a titolo di esempio. I registri speciali possono essere suddivisi in due gruppi: – Registri speciali il cui valore può essere solo letto dal programma – Registri speciali il cui valore può essere letto e scritto dal programma Le tabelle seguenti contengono una colonna "Lettura" e una colonna "Scrittura". Se una delle due colonne riporta il simbolo "쎲", l'azione corrispondente è possibile. Il simbolo "—" significa che l'azione corrispondente non è consentita. A.2.1 Informazioni diagnostiche sullo stato del PLC (da D8000 a D8009) Registro speciale Lettura Scrittura D8000 쏹 쏹 Impostazionetimerwatchdog(inpassida1ms).(ScritturadaROM disistemaall'accensione) Ilvaloresovrascritto dalprogrammaèvalidodopol'esecuzionediunaistruzioneENDoWDT.L'impostazionedeveesseresuperioreal massimotemposiscansione(memorizzatoinD8012).Valoredidefault200 ms. — Tipo PLC e versione del sistema: FX1S: 22 VVV FX1N/FX3G: 26 VVV FX2N/FX2NC/FX3U/FX3UC: 24 VVV (e. g. FX1N Version 1.00 ® 26100) D8001 D8002 쏹 — FX1S FX1N FX2N FX2NC FX3G FX3U FX3UC Funzione Capacità memoria 0002 ® 2 k passi (solo FX1S) 0004 ® 4 k passi (solo FX2N/FX2NC) 0008 ® 8 k passi o più (non per FX1S) Se16Kopiù("K8")èscrittoinD8002e"16","32"o"64"èscrittoinD8102. D8003 쏹 — Tipo memoria: 00H ® RAM (scheda di memoria) 01H ® EPROM (scheda di memoria) 02H ® EPROM (scheda di memoria o memoria flash) 0AH ® EEPROM(schedadimemoriaomemoriaflash,protettainscrittura) 10H ® Memoria interna del PLC D8004 쏹 — Numero errore (M) Se D8004 contiene ad es. il valore 8060, viene eccitato il relé speciale M8060. D8005 — — D8006 D8007 D8008 D8009 A-6 쏹 CPU — — — - — FX2N FX2NC FX3G FX3U FX3UC Tensione di batteria (esempio: "36" -> 3,6 V) Livello rilevamento tensione di batteria bassa. Impostazioni di default: FX2N/FX2NC: 3,0 V ("30") FX3G/FX3U/FX3UC: 2,7 V ("27") — FX2N FX2NC FX3U FX3UC Conteggio mancanza tensione temporanea Viene memorizzata la frequenza operativa di M8007. Azzerato allo spegnimento. — FX2N FX2NC FX3U FX3UC Rilevamento mancanza alimentazione Impostazioni di default: FX2N/FX3U: 10 ms (alimentazione CA) FX2NC/FX3UC: 5 ms (alimentazione CC) — FX2N FX2NC FX3G FX3U FX3UC Dispositivo con 24 V CC mancante Numero più basso di dispositivo d'ingresso, unità di espansione o unità di espansione di potenza con 24 V CC mancante. MITSUBISHI ELECTRIC Appendice A.2.2 Registri speciali Informazioni sulla scansione e orologio in tempo reale (da D8010 a D8019) * A.2.3 Registro speciale Lettura Scrittura CPU Funzione D8010 쏹 — Tempo scansione attuale (in unità da 0,1 ms) D8011 쏹 — D8012 쏹 — FX1S FX1N FX2N FX2NC FX3G FX3U FX3UC D8013 쏹 쏹 D8014 쏹 쏹 D8015 쏹 쏹 D8016 쏹 쏹 D8017 쏹 쏹 D8018 쏹 쏹 D8019 쏹 쏹 Minimo tempo scansione (in unità da 0,1 ms) Massimo tempo scansione (in unità da 0,1 ms) Orologio in tempo reale: Secondi (da 0 a 59) FX1S FX1N FX2N FX2NC* FX3G FX3U FX3UC Orologio in tempo reale: Minuti (da 0 a 59) Orologio in tempo reale: Ore (da 0 a 23) Orologio in tempo reale: Data (giorno, da 1 a 31) Orologio in tempo reale: Data (mese, da 1 a 12) Orologio in tempo reale: Data (anno, da 0 a 99) Orologio in tempo reale: Giorno della settimana (da 0 (domenica) a 6 (sabato)) Per un FX2NC deve essere installata una scheda di memoria con orologio integrato. Modo operativo PLC (da D8030 a D8039) Registro speciale Lettura D8030 D8031 da D8032 a D8038 D8039 Scrittura CPU Funzione 쏹 — Valore del volume analogico VR1 (intero da 0 a 255) 쏹 — FX1S FX1N FX3G — — — 쏹 FX1S FX1N FX2N FX2NC FX3G FX3U FX3UC — Manuale di istruzione GX IEC Developer Valore del volume analogico VR2 (intero da 0 a 255) Non utilizzato Durata scansione costante Default: 0 ms (in passi da 1 ms)) scritto da ROM di sistema all'accensione) Può essere sovrascritto da programma A-7 Registri speciali A.2.4 Appendice Codici di errore (da D8060 a D8069) Registro speciale D8060 Lettura 쏹 Scrittura CPU — FX2N FX2NC FX3G FX3U FX3UC Funzione Se l'unità o il blocco che corrisponde ad un numero di I/O programmato non è caricato, M8060 viene impostato ON ed il numero del primo dispositivo del blocco in errore viene scritto in D8060 Significato del codice a quattro cifre: prima cifra: 0 = Output, 1 = Input seconda – quarta cifra: Numero del primo dispositivo del blocco in errore FX1S FX1N FX2N D8061 D8062 쏹 쏹 — — FX2NC FX3G FX3U FX3UC FX2N FX2NC FX3G * A-8 쏹 — D8064 쏹 — D8065 쏹 — D8066 쏹 — D8067 쏹 — D8068* — 쏹 D8069* 쏹 — Codice di errore per errore comunicazione PLC/PP FX3U FX3UC FX3G D8063 Codice di errore per errore hardware PLC Codice di errore per errore comunicazione seriale 0 [ch0] Codice di errore per errore comunicazione seriale 1 [ch1] Codice errore per errore parametro FX1S FX1N FX2N FX2NC FX3G FX3U FX3UC Codice errore per errore sintassi Codice errore per errore collegamento Codice errore per errore operazione Numero passo errore di operazione memorizzato In caso di 32K passi o più, il numero del passo è memorizzato in[D8313, D8312]. Numero passo in errore da M8065 a M8067 In caso di 32K passi o più, il numero del passo è memorizzato in [D8315, D8314]. Azzerato quando il PLC commuta da STOP a RUN. MITSUBISHI ELECTRIC Appendice A.2.5 A.2.6 Registri speciali Schede di espansione (per FX1S e FX1N) Registro speciale Lettura Scrittura D8112 쏹 — D8113 쏹 — D8114 쏹 쏹 CPU Funzione Adattatore FX1N-2AD-BD: Valore ingresso digitale ch 1 FX1S FX1N Adattatore FX1N-2AD-BD: Valore ingresso digitale ch 2 Adattatore FX1N-1DA-BD: Valore uscita digitale ch 1 Adattatori speciali analogico e adattatori di espansione Registro speciale da D8260 a D8269 Lettura Scrittura da D8290 a D8299 햲 햳 햴 Funzione — 쏹 — 쏹 FX3G Registro speciale per il 1° adattatore di espansione analogico 햳 (dalla V1.10) — 쏹 FX3U, FX3UC Secondo 햲 adattatore speciale (dalla V2.00) — 쏹 — 쏹 — 쏹 FX3G Primo 햲 adattatore speciale — 쏹 FX3U, FX3UC (dalla V2.00) Quarto 햲 adattatore speciale — 쏹 FX3G da D8270 a D8279 da D8280 a D8289 CPU FX3U, FX3UC Primo 햲 adattatore speciale (dalla V2.00) FX3G (dalla V1.10) Registro speciale per il 2° adattatore di espansione analogico 햴 FX3U, FX3UC Terzo 햲 adattatore speciale (dalla V2.00) Secondo adattatore speciale (solo FX3G-40M첸/첸 e FX3G-60M첸/첸) Il numero di unità dell'adattatore speciale analogico viene contato dal lato dell'unità principale. Installato nello slot di espansione delle unità di base FX3G-14M첸/첸 o FX3G-24M첸/첸 oppure sullo slot di espansione sinistro (posizione 1) delle unità di base FX3G-40첸/첸 oFX3G-60M첸/첸. Installato sullo slot di espansione destro (posizione 2) delle unità di base FX3G-40첸/첸 o FX3G-60M첸/첸. Manuale di istruzione GX IEC Developer A-9 Elenco codici di errore A.3 Appendice Elenco codici di errore Quando viene rilevato un errore nel PLC, i codici di errore vengono memorizzati nei registri speciali da D8060 a D8067 e D8438. Per la diagnostica degli errori, devono essere eseguite le azioni seguenti. Di seguito vengono descritti i codici di errore più comuni. A.3.1 Codici di errore da 6101 a 6409 Errore Errore hardware PLC Errore di comunicazione fra PLC e dispositivo di programmazione (solo FX2N e FX2NC) Errore comunicazione seriale A - 10 Registro speciale Codice di errore Descrizione Azione correttiva 0000 Nessun errore — 6101 Errore RAM 6102 Errore schema 6103 Errore bus di I/O (M8069 = ON) 6104 Anomalia alimentazione 24 V unità di espansione (M8069 = ON) 6105 Errore timer watchdog Controllare il programma utente. Il tempo di scansione supera il valore memorizzato in D8000. 6106 ErrorecreazionetabellaI/O(erroreCPU) Quando si alimenta l'unità centrale, si verifica una anomalia sull'alimentazione 24 V della unità di espansione. (L'errore si verifica se l'alimentazione 24 V non viene fornita per 10 secondi o più dopo l'applicazione dell'alimentazione principale.) Controllare l'alimentazione delle unità di espansione alimentate. 6107 Errore configurazione di sistema Controllare il numero delle unità/blocchi funzionali speciali collegati. Alcune unità/blocchi funzionali speciali limitano il numero di blocchi collegabili. 0000 Nessun errore — 6201 Errore di parità, overrun o framing 6202 Errore carattere di comunicazione 6203 Errore somma di controllo dati di comunicazione 6204 Errore formato dati D8061 D8062 D8063 Controllare che i cavi di espansione siano collegati correttamente. Controllare il cavo di collegamento fra dispositivo di programmazione e PLC. Questo errore può verificarsi se il cavo viene scollegato e ricollegato durante il controllo del PLC. 6205 Errore di comando 0000 Nessun errore — 6301 Errore di parità, overrun o framing 쎲 Comunicazione inverter, collegamento 6302 Errore carattere di comunicazione 6303 Errore somma di controllo dati di comunicazione 6304 Errore formati dati di comunicazione 6305 Errore di comando 6306 Rilevato timeout di comunicazione 6307 Errore inizializzazione modem 6308 Errore parametro rete N:N 6312 Errore carattere collegamento parallelo 6313 Errore somma collegamento parallelo 6314 Errore formato collegamento parallelo 6320 Errore comunicazione inverter a computer e programmazione: Accertarsi che i parametri di comunicazione siano impostati correttamente per la rispettiva applicazione. 쎲 Rete N:N, collegamento parallelo, ecc.: Controllare i programmi secondo le rispettive applicazioni. 쎲 Manutenzione remota: Accertarsi che il modem sia alimentato e controllare le impostazioni dei comandi AT. 쎲 Cablaggio:Controllarecheicavidicomunicazione siano cablati correttamente. MITSUBISHI ELECTRIC Appendice Elenco codici di errore Errore Errore parametro A.3.2 Registro speciale D8064 Codice di errore Descrizione Azione correttiva 0000 Nessun errore — 6401 Errore somma di controllo programma 6402 Errore impostazione capacità di memoria 6403 Errore impostazione area dispositivi a memoria 6404 Errore impostazione area commenti 6405 Errore impostazione area registro file 6406 Errore impostazione valore iniziale unità speciale (BFM), errore somma di controllo impostazione istruzioni di posizionamento 6407 Errore impostazione valore iniziale unità speciale (BFM), errore impostazione istruzioni di posizionamento 6409 Altri errori di impostazione Mettere il PLC in STOP e impostare correttamente i parametri. Codici di errore da 6501 a 6510 Errore Errore di sintassi Registro speciale Codice di errore 0000 Nessun errore 6501 Combinazione non corretta di istruzione, simbolo dispositivo e numero dispositivo. 6502 OUT T o OUT C non sono consentiti prima di aver impostato un valore 6503 앥 OUT T o OUT C non sono consentiti prima di aver impostato un valore 앥 Numero insufficiente di operandi per l'istruzione applicata 6504 앥 Qualche numero di etichetta è stato utilizzato più di una volta. 앥 Qualche ingresso a interrupt o ingresso di contatore ad alta velocità è stato usato più di una volta. 6505 Numero dispositivo fuori del campo ammesso. 6506 Istruzione non valida 6507 Numero etichetta [P] non valido 6508 Ingresso interrupt [I] non valido 6509 Altro errore 6510 Errore numero annidamenti MC D8065 Manuale di istruzione GX IEC Developer Descrizione Azione correttiva Durante la programmazione vengono controllate tutte le istruzioni. Se viene rilevato un errore di sintassi, modificare opportunamente l'istruzione. A - 11 Elenco codici di errore A.3.3 Appendice Codici di errore da 6610 a 6632 Errore Errore circuito Registro speciale D8066 Codice di errore Descrizione Azione correttiva 0000 Nessun errore — 6610 LD, LDI usato continuamente per 9 o più volte. 6611 Più istruzioni ANB/ORB rispetto alle istruzioni LD/LDI 6612 Meno istruzioni ANB/ORB rispetto alle istruzioni LD/LDI 6613 MPS usato continuamente per 12 o più volte. 6614 Nessuna istruzione MPS 6615 Nessuna istruzione MPP 6616 Nessuna bobina fra MPS, MRD e MPP, o combinazione illecita 6617 L'istruzione seguente non è collegata alla linea di bus: STL, RET, MCR, P, I, DI, EI, FOR, NEXT, SRET, IRET, FEND o END 6618 STL, MC o MCR possono essere utilizzate solo nel programma principale, ma sono utilizzate altrove (ad es. in routine di interrupt o sottoprogrammi). 6623 Questo errore si verifica quando una combinazione di istruzioni non è corretta Istruzione non valida utilizzata in un loop FOR-NEXT: STL, nell'intero blocco circuitale o quando la RET, MC, MCR, I (interrupt pointer) o IRET. relazione fra una coppia di istruzioni non è corretta. Superato livello annidamenti istruzione FOR-NEXT Modificare le istruzioni in modo Il numero delle istruzioni FOR e NEXT non corrisponde. programmazione in modo da rendere Nessuna istruzione NEXT corretta la loro relazione mutua. Nessuna istruzione MC 6624 Nessuna istruzione MCR 6625 STL usato continuamente per 9 o più volte. 6626 Istruzione non valida programmata in un loop STL-RET: MC, MCR, I (interrupt pointer), SRET o IRET. 6627 Nessuna istruzione RET 6628 Istruzione non valida usata nel programma principale: I (interrupt pointer), SRET o IRET 6629 Nessun P o I (interrupt pointer) 6630 Nessuna istruzione SRET o IRET 6631 SRET programmata in posizione non valida 6632 IRET programmata in posizione non valida 6619 6620 6621 6622 A - 12 MITSUBISHI ELECTRIC Appendice A.3.4 Elenco codici di errore Codici di errore da 6701 a 6710 Errore Errore operazione * Registro spe- Codice di erroDescrizione ciale re 0000 Nessun errore 6701 앥 Nessuna destinazione di salto (pointer) per istruzioni CJ o CALL 앥 Etichetta non definita o fuori del campo P0–P4095 dovuta a indexing 앥 Etichetta P63 eseguita in una istruzione CALL; non può essere usata in una istruzione CALL dato che P63 esegue un salto all'istruzione END. 6702 Il livello di annidamento dell'istruzione VALL è 6 o superiore 6703 Il livello di annidamento dell'interrupt è 3 o superiore 6704 Il livello di annidamento dell'istruzione FOR-NEXT è 6 o superiore 6705 L'operando dell'istruzione eseguita è un dispositivo non applicabile. 6706 Il campo del numero dispositivo o il valore dell'operando dell'istruzione eseguita supera i limiti. 6707 Il registro file viene accessato senza avere impostato il parametro del registro file. D8067 Azione correttiva — Questo errore avviene durante l'esecuzione dell'operazione. Rivedere il programma, o controllare il contenuto degli operandi usati nelle istruzioni eseguite.* 6708 Errore istruzione FROM/TO Questo errore avviene durante l'esecuzione dell'operazione. Rivedere il programma, o controllare il contenuto degli operandi usati nelle istruzioni eseguite. Controllare se il buffer di memoria specificato esiste nell'apparecchiatura. Controllare se i cavi di espansione sono collegati correttamente. 6709 Altro (ad es. diramazione non corretta) Questoerroreavvienedurantel'esecuzione dell'operazione.Rivedereilprogramma, ocontrollareilcontenutodeglioperandiusati nelleistruzionieseguite.* 6710 Parametri non omogenei Questo errore avviene quando viene usato lo stesso dispositivo come sorgente e destinazione in una istruzione di shift, ecc. Anche se la sintassi o il progetto circuitale è corretto, può sempre intervenire un errore. Ad esempio: "T200Z" non è un errore in sé stesso. Ma se Z avesse un valore di 400, si cercherebbe di accedere al timer T600. Questo provoca un errore di funzionamento dato che non esiste un dispositivo T600. Manuale di istruzione GX IEC Developer A - 13 Numero dei punti di Input/Output occupati e consumo di corrente A.4 Appendice Numero dei punti di Input/Output occupati e consumo di corrente Le tabelle seguenti mostrano come diversi punti di input/output vengono occupati in base ad una determinata unità, unitamente al tipo di alimentazione ed ai valori di corrente necessari per la scelta di un prodotto. Il consumo di corrente viene determinato in modo diverso nei casi seguenti. 5 V CC e 24 V CC interni vengono forniti ai prodotti tramite un cavo di espansione ed il consumo di corrente deve essere calcolato Sottrarre il consumo di corrente dal 24V CC interno come segue. A.4.1 – Per le unità centrali in CA, sottrarre il consumo di corrente dal 24 V CC interno dall'alimentazione 24 V CC di servizio. – Per le unità centrali in CC, sottrarre il consumo di corrente dal 24 V CC interno dall'alimentazione per il 24 V CC interno. – Alcuni moduli funzione speciali necessitano di un "24 V CC esterno". Includere questa corrente nel calcolo del consumo di corrente, quando la corrente viene fornita dall'alimentatore 24 V CC di servizio. Se la corrente viene fornita da un alimentatore esterno, la corrente non è compresa nel calcolo del consumo di corrente. Schede adattatori di interfaccia, schede adattatori di comunicazione e schede adattatori di espansione Tipo Numero di I/O occupati Corrente assorbita [mA] 5 V CC 24 V CC (interna) 24 V CC (esterna) — — — — — — 15 — — — — — — — — — — FX1N-232-BD — FX2N-232-BD — FX3G-232-BD — — FX3U-232-BD — 20 FX1N-422-BD — FX2N-422-BD — FX3G-422-BD — — FX3U-422-BD — 20* FX1N-485-BD — FX2N-485-BD — FX3G-485-BD — — FX3U-485-BD — 40 FX3U-USB-BD — 20 60* 60 FX1N-CNV-BD FX2N-CNV-BD FX3G-CNV-BD FX3U-CNV-BD FX3G-2AD-BD FX3G-1DA-BD FX3G-8AV-BD * A - 14 Se è collegato uno dispositivo di programmazione o un GOT, sommare la corrente consumata da queste unità (vedi pagina seguente) MITSUBISHI ELECTRIC Appendice A.4.2 Numero dei punti di Input/Output occupati e consumo di corrente Dispositivo di programmazione, convertitore di interfaccia, modulo visualizzatore e GOT Tipo Numero di I/O occupati 5 V CC 24 V CC (interna) 24 V CC (esterna) FX-20P(-E) — 150 — — FX-232AWC-H — 120 — — FX-USB-AW — 15 — — FX10DM-E — 220 — — F920GOT-BBD5-K-E — 220 — — 20 FX3U-7DM A.4.3 Adattatori speciali * Corrente assorbita [mA] Numero di I/O occupati 5 V CC 24 V CC (interna) 24 V CC (esterna) All’accensione FX3U-4HSX-ADP — 30 30 0 30* FX3U-2HSY-ADP — 30 60 0 120* FX3U-4AD-ADP — 15 0 40 — FX3U-4DA-ADP — 15 0 150 — FX3U-4AD-PNK-ADP — 15 0 50 — FX3U-4AD-PT-ADP — 15 0 50 — FX3U-4AD-PTW-ADP — 15 0 50 — FX3U-4AD-TC-ADP — 15 0 45 — Tipo A.4.4 Corrente assorbita [mA] FX3U-3A-ADP — 20 0 90 — FX2NC-232ADP — 100 0 0 — FX3U-232ADP — 30 0 0 — FX3U-485ADP — 20 0 0 — Si deve considerare il consumo di corrente all'avviamento nel collegamento ad una unità di base alimentata in CC. Blocchi di espansione Tipo FX2N-8ER-ES/UL Numero di I/O occupati 16 Corrente assorbita [mA] 5 V CC 24 V CC (interna) 24 V CC (esterna) — 125 0 FX2N-8EX-ES/UL 8 — 50 0 FX2N-16EX-ES/UL 16 — 100 0 FX2N-8EYR-ES/UL 8 — 75 0 FX2N-8EYT-ESS/UL 8 — 75 0 FX2N-16EYR-ES/UL 16 — 150 0 FX2N-16EYT-ESS/UL 16 — 150 0 Manuale di istruzione GX IEC Developer A - 15 Numero dei punti di Input/Output occupati e consumo di corrente A.4.5 Moduli funzione speciali Tipo 5 V CC 24 V CC (interna) 24 V CC (esterna) All’accensione FX3U-2HC 8 245 0 0 — 8 110 0 90 — FX3U-4DA 8 120 0 160 — FX3U-4LC 8 160 0 50 — FX3U-20SSC-H 8 100 0 220 — � 0 170 0 190 FX2N-2AD 8 20 50 FX2N-2DA 8 30 85 � FX2N-4AD 8 30 0 55 — FX2N-4DA 8 30 0 200 — FX2N-4AD-TC 8 30 0 50 — FX2N-4AD-PT 8 30 0 50 — FX2N-8AD 8 50 0 80 — FX2N-5A 8 70 0 90 — FX2N-2LC 8 70 0 55 — FX2N-1HC 8 90 0 0 — FX2N-1PG-E 8 55 0 40 — — FX2N-10PG 8 120 0 8 40 0 80 — 햴 70 햳 FX2N-232IF 0 0 150 — FX2N-32CCL-M 8 130 0 50 — FX2N-32ASI-M 8햵 150 0 70 — 8 � FX0N-3A 8 30 0 165 FX2N-10GM 8 — — 5 — FX2N-20GM 8 — — 10 — 햲 햳 햴 햵 A - 16 Corrente assorbita [mA] Numero di I/O occupati FX3U-4AD FX2N-16CCL-M NOTA Appendice 90 Se i blocchi funzione speciali analogici (FX0N-3A, FX2N-2AD e FX2N-2DA) sono collegati ad una unità di espansione di input/output alimentata (FX2N-32E첸 o FX2N-48E첸 ), si devono inoltre considerare le limitazioni seguenti. (Se i blocchi sono collegati all'unità principale, questa limitazione non esiste.) Il consumo di corrente totale dei blocchi funzione speciali analogici (FX0N-3A, FX2N-2AD e FX2N-2DA) deve essere inferiore ai valori di corrente indicati di seguito. - Se collegati a FX2N-32E첸: 190 mA o meno - Se collegati a FX2N-48E첸: 300 mA o meno. Se la tensione dell'alimentatore CC esterno è 5 V CC, la corrente è 100 mA. Una FX2N-16CCL-M non può essere utilizzata insieme ad una FX2N-32ASI-M. Il numero di punti seguente viene aggiunto in base ai prodotti collegati alla rete: (Numero di stazioni I/O remote) x 32 punti. Una FX2N-32ASI-M non può essere usata insieme ad una FX2N-16CCL-M. Una sola unità può essere aggiunta al sistema. Il numero di punti seguente viene aggiunto in base ai prodotti collegati alla rete: (Numero slave attivi) x 8 punti. Occorre considerare la corrente assorbita all’accensione del sistema, quando lo si collega ad un’unità di base alimentata a tensione continua. MITSUBISHI ELECTRIC Appendice A.5 Glossario componenti PLC Glossario componenti PLC La tabella seguente descrive significato e funzionalità dei singoli componenti e parti di un PLC Mitsubishi. Componente Descrizione Collegamento per schede adattatori di espansione Le schede adattatori di espansione originali possono essere collegate a questa interfaccia. Per tutte le linee FX (tranne la FX2NC) sono disponibili una varietà di adattatori diversi. Questi adattatori estendono le funzionalità dei controllori con funzioni aggiuntive o interfacce di comunicazione. Le schede di adattamento so inseriscono direttamente nello slot. Collegamento per unità di programmazione Questo collegamento può essere utilizzato per connettere l’unità di programmazione portatile FX-20P-E, oppure un PC o notebook esterno con un pacchetto software (ad es. GX IEC Developer). EEPROM Memoria a lettura/scrittura in cui il programma PLC può essere memorizzato e letto con il software di programmazione. Questa memoria a stato solido mantiene il suo contenuto in assenza di alimentazione, anche in caso di mancanza rete, e non necessita di batteria. Slot per scheda di memoria Slot per schede di memoria opzionali. L'inserzione di una scheda di memoria disabilita la memoria interna del controllore – il controllore esegue solo il programma memorizzato nella scheda. Bus di espansione Su questo bus possono essere collegati sia i moduli di espansione degli I/O che i moduli funzione speciali che aggiungono prestazioni al sistema PLC. Vedi il capitolo 6 per una panoramica dei moduli disponibili. Potenziometri analogici I potenziometri analogici vengono utilizzati per l’impostazione di setpoint analogici. L’impostazione può essere interrogata dal programma del PLC per essere utilizzata per timer, uscite a impulsi ed altre funzioni. Alimentatore di servizio L’alimentatore di servizio (non per FX2NC e FX3UC) fornisce una alimentazione regolata a 24 V CC per i segnali d’ingresso ed i sensori. La capacità di questo alimentatore dipende dal modello del controllore (ad es. FX1S, FX1N e FX3G: 400 mA; da FX2N-16M쏔-쏔쏔 a FX2N-32M쏔-쏔쏔: 250 mA, da FX2N-48M쏔-쏔쏔 a FX2N-64M쏔-쏔쏔: 460 mA) Ingressi digitali Gli ingressi digitali vengono usati per leggere segnali di controllo provenienti da interruttori, pulsanti o sensori collegati. Questi ingressi possono assumere i valori ON (segnale alimentato) e OFF (segnale non alimentato). Uscite digitali Una grande varietà di attuatori diversi ed altri dispositivi possono essere collegati a queste uscite, a seconda della natura dell’applicazione e del tipo di uscita. LED indicatori dello stato degli ingressi Questi LED quali ingressi sono collegati ad una alimentazione, cioè ad una tensione definita. Quando un segnale viene applicato ad un ingresso, il LED corrispondente si accende, per indicare che lo stato dell’ingresso è ON. LED indicatori dello stato delle uscite Questi LED mostrano gli stati attuali ON/OFF delle uscite digitali. Queste uscite possono commutare una varietà di tensioni e correnti differenti, a seconda del modello e del tipo di uscita. LED indicatori dello stato operativo I LED RUN, POWER e ERROR mostrano lo stato attuale del controllore. POWER indica che l’unità è alimentata, RUN si accende quando il programma PLC viene eseguito e ERROR si accende quando si verifica un errore o un malfunzionamento. Batteria memoria La batteria protegge il contenuto della memoria RAM volatile dei PLC MELSEC in caso di mancanza rete (solo FX2N, FX2NC, FX3U e FX3UC). La batteria protegge l’area dei timer, contatori e relé ritentivi. Fornisce inoltre l'alimentazione per l'orologio in tempo reale integrato quando il PLC non è alimentato. Interruttore RUN/STOP I PLC MELSEC hanno due modi operativi, RUN e STOP. L’interruttore RUN/STOP consente di commutare manualmente fra questi due modi. In modo RUN il PLC esegue il programma memorizzato nella sua memoria. In modo STOP l’esecuzione viene arrestata ed è possibile programmare il controllore. Manuale di istruzione GX IEC Developer A - 17 Glossario componenti PLC A - 18 Appendice MITSUBISHI ELECTRIC Indice Indice A AS interface · · · · · · · · · · · Modulo di rete · · · · · · · Accoppiatori ottici · · · · · · · Adattatori di comunicazione Adattatori speciali Collegamento· · · · · · · · Descrizione · · · · · · · · · Alimentatore di servizio · · · Array Panoramica · · · · · · · · · Programmazione · · · · · Auto connect · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 30 · 2 - 30 · ·2-9 · 2 - 32 · · · · · · · · · · · · · 2 - 36 · · · · · · · · · · · · · 2 - 19 · · · · · · · · · · · · · A - 17 · · · · · · · · · · · · · 3 - 15 · · · · · · · · · · · · · 11 - 1 · · · · · · · · · · · · · 4 - 20 B Batteria memoria· · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · A - 17 Blocchi di espansione · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 18 Blocchi funzionali· · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 26 Assegnazione di nomi di istanza · · · · · · · · · 6 - 17 Assegnazione di variabili· · · · · · · · · · · · · · 6 - 19 Assegnazione di variabili DUT · · · · · · · · · · 10 - 8 Confrontono con Funzioni · · · · · · · · · · · · · 6 - 1 Creazione · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 6 - 15 Inserimento nel programma a contatti · · · · · 4 - 18 Istanze · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 26 Monitoraggio di istanze · · · · · · · · · · · · · · 7 - 13 Opzioni di esecuzione · · · · · · · · · · · · · · · 6 - 23 C CANopen Modulo di rete · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 29 CC-Link Moduli di rete · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 28 Change Security Level (Modifica del livello de sicurezza)· · · · · · · · · · · 13 - 2 Codici di errore · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · A - 10 Commento Cancellazione · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 35 Copia · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 35 Segmento · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 34 Commento segmento· · · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 34 Compilazione · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 36 Componente MX · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 18 - 18 Comunicazione Moduli · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 31 Manuale di istruzione GX IEC Developer Connection Setup · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 38 Connection Test · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 40 Contatori 'Device adresses' · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 3 - 20 Programmazione· · · · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 26 Controllore logico programmabile (PLC)· · · · · · · 2 - 1 Cross Reference · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 48 D DUT · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 3 - 17 Data Unit Types (Tipi di unità dati)· · · · · · · · 10 - 1 Data Unit Types (DUT) Panoramica · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 3 - 17 Data types · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 3 - 15 Device Edit (dal menu Debug)) · · · · · · · · · · · · · 8 - 1 DeviceNet Modulo di rete · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 29 Display Mode · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 8 - 3 Documentazione Commenti segmento · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 34 Header del segmento · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 34 Print Option · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 52 Download Project · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 42 E E-Designer · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 18 - 14 EEPROM · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · A - 17 ETHERNET · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 25 FX Configurator-EN · · · · · · · · · · · · · · · · · 18 - 3 Moduli di rete · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 25 configurare · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 18 - 1 Esecuzione macrocodice · · · · · · · · · · · · · · · · 6 - 24 Etichette · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 3 - 10 F FX Configurator-EN FX0N-32NT-DP · · · FX1N-8AV-BD · · · · FX1N-CNV-BD · · · · FX2N-10PG · · · · · · FX2N-16CCL-M · · · FX2N-1HC · · · · · · FX2N-1PG-E · · · · · FX2N-232IF· · · · · · FX2N-32ASI-M· · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 18 - 3 · 2 - 26 · 2 - 33 · 2 - 32 · 2 - 24 · 2 - 28 · 2 - 23 · 2 - 24 · 2 - 31 · 2 - 30 I Indice FX2N-32CAN· · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 29 FX2N-32CCL · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 28 FX2N-32DP-IF · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 27 FX2N-64DNET · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 29 FX2N-8AV-BD · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 33 FX2N-CNV-BD · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 32 FX2NC-1HC · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 23 FX2NC-CNV-IF · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 32 FX2NC-ENET-ADP· · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 25 FX3G-8AV-BD · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 33 FX3G-CNV-ADP · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 32 FX3U-20SSC-H· · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 24 FX3U-2HC · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 23 FX3U-2HSY-ADP · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 23 FX3U-32DP · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 26 FX3U-4HSX-ADP · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 23 FX3U-64CCL · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 28 FX3U-64DP-M · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 27 FX3U-CNV-BD · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 32 FX3U-ENET Descrizione · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 25 configurare · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 18 - 3 Famiglia FX Alimentazione · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 13 Consumo di corrente · · · · · · · · · · · · · · · · A - 14 Panoramica · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 6 Punti di input/output occupati· · · · · · · · · · A - 14 Funzioni Confronto con Blocchi funzionali · · · · · · · · · 6 - 1 Creazione · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 6 - 2 Duplicazione · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 6 - 11 Tipo di risultato· · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 6 - 12 G GT-Designer2 · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 18 - 11 GX Configurator DP · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 17 - 1 Gestione della Immagine di processo· · · · · · · · · 2 - 4 Glossario · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · A - 17 H HMI Panoramica · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 2 su ETHERNET · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 18 - 1 Header del segmento · · · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 34 II I IEC61131-3· · · · · · · · · · · · · · · · Ingressi Assegnazione · · · · · · · · · · · · Cablaggio · · · · · · · · · · · · · · Instruction List (IL) - Lista istruzioni Interconnect Mode· · · · · · · · · · · Interfaccia Adattatori · · · · · · · · · · · · · · Moduli · · · · · · · · · · · · · · · · Interruttore RUN/STOP · · · · · · · · Istanza del blocco funzionale · · · · · · · · · · · · · · · · ·3-1 · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 41 · 2 - 14 · 3 - 11 · 4 - 20 · · · · · · · · · 2 - 31 · · · · · · · · · 2 - 31 · · · · · · · · · A - 17 · · · · · · · · · 6 - 17 L L'ingresso EN · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 6 - 24 L'uscita ENO · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 6 - 24 La lista variabili globali Aggiunta di voci · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 27 Controllo · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 12 Lista delle variabili locali (LVL) · · · · · · · · · · · · · 3 - 6 Lista variabili globali (GVL)· · · · · · · · · · · · · · · · 3 - 6 M MELSEC · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 6 Menu Debug Device Edit · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 8 - 1 Menu Online· · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 38 Entry Data Monitor · · · · · · · · · · · · · · · · · · 7 - 1 Monitor Header · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 7 - 8 Start Monitorin · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 7 - 9 Transfer Setup · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 38 Menu Project Change Security Level (Modifica del livello de sicurezza) · · · · · · · · 13 - 2 Modificare le password · · · · · · · · · · · · · · · 13 - 1 Online Program Change (Modifica programma online) · · · · · · · · · · · 9 - 4 Messa a terra· · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 13 Modo inserimento contatti guidato - Guided Ladder Entry · · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 37 Moduli analogici · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 20 Moduli di conteggio · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 23 Moduli di posizionamento · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 24 MITSUBISHI ELECTRIC Indice Moduli di rete AS interface · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 30 CANopen· · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 29 CC-Link · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 28 DeviceNet · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 29 ETHERNET · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 25 PROFIBUS/DP · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 26 Moduli funzione speciali Descrizione · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 19 Indirizzi · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 42 Modulo controllo temperatura· · · · · 2 - 20, 2 - 21, 2 - 22 Monitor headers (funzione in modo Monitor) · · · 7 - 8 Monitoraggio dati tabellare Personalizzazione · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 7 - 3 Selezionare · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 7 - 1 N Numerazione ottale · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 41 O Online Program Change (funzione dal menu Project) 9 - 4 P PLC Confronto con sistemi a relé · · · · · · · · · · · · 2 - 1 Diagnostics · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 51 Storia · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 1 PLCopen · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 3 - 1 POE Body · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 3 - 5 POU Assegnazione al Task · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 31 Creazione il nouvo · · · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 8 Definizione · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 3 - 2 Header · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 13 Programmazione· · · · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 14 POU Pool Definizione · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 3 - 4 PROFIBUS/DP Moduli di rete · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 26 configurare · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 17 - 1 Progetto Assegnazione I/O · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 41 Manuale di istruzione GX IEC Developer Programma · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 24 Check · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 24 Download in un PLC· · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 38 Lista riferimenti incrociati - Cross Reference List 4 - 48 Monitoraggio · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 45 Proprietà di un task· · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 32 R Registro · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · A - 7 Registro speciale Codice di errore · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · A - 8 Descrizione · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · A - 6 Modo operativo PLC · · · · · · · · · · · · · · · · · A - 7 Orologio in tempo reale · · · · · · · · · · · · · · · A - 7 Relé · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 1 Confronto con sistemi PLC · · · · · · · · · · · · · 2 - 1 Relé speciali Descrizione · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · A - 1 Modo operativo PLC · · · · · · · · · · · · · · · · · A - 3 Orologio in tempo reale · · · · · · · · · · · · · · · A - 2 Rilevamento errori · · · · · · · · · · · · · · · · · · A - 4 per informazioni diagnostiche · · · · · · · · · · · A - 2 Risoluzione dei problemi · · · · · · · · · · · · · · · · A - 10 Codici di errore · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · A - 10 Registro speciale · · · · · · · · · · · · · · · · · · · A - 8 Relé speciale · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · A - 4 S SCADA · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 2 SFC Panoramica · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 3 - 14 Passo finale (Termination Step)· · · · · · · · · · 14 - 2 Passo iniziale (Initial Step) · · · · · · · · · · · · · 14 - 2 Transizioni · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 14 - 2 Schede adattatori · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 19 Schede di espansione · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 17 Schema a blocchi funzionali · · · · · · · · · · · · · · 3 - 13 Schema a contatti Inserimento di un comando Blocco Funzionale4 - 18 Modo inserimento contatti guidato · · · · · · · 4 - 37 Panoramica · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 3 - 13 Programmazione· · · · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 14 Sequential Function Chart (diagramma funzionale sequenziale) Panoramica · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 3 - 14 III Indice Sink Ingressi · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 14 Uscite · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 16 Source Ingressi · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 14 Uscite · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 16 Start Monitoring (del menu Online) · · · · · · · · · · 7 - 9 System Image · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 41 T Task Assegnazione di POU · Attributi · · · · · · · · · Creazione del nuovo · Definizione · · · · · · · Pool · · · · · · · · · · · · Proprietà · · · · · · · · · Task Pool Definizione · · · · · · · Testo strutturato Panoramica · · · · · · · Programmazione· · · · Timer 'Device addresses' · · · Programmazione· · · · Tipo di risultato di una funzione · · · · · IV · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 31 · 4 - 32 · 4 - 30 · ·3-3 · ·3-7 · 4 - 32 · · · · · · · · · · · · · · · ·3-7 · · · · · · · · · · · · · · · 3 - 12 · · · · · · · · · · · · · · · 16 - 1 · · · · · · · · · · · · · · · 3 - 20 · · · · · · · · · · · · · · · 4 - 28 · · · · · · · · · · · · · · · 6 - 12 U Unità di base Alimentazione · FX1N · · · · · · · FX1S· · · · · · · · FX2N · · · · · · · FX2NC· · · · · · · FX3G · · · · · · · FX3U · · · · · · · FX3UC· · · · · · · Panoramica · · · Terminale S/S · · Unità di espansione Uscite Assegnazione · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 13 · 2 - 10 · ·2-9 · 2 - 10 · 2 - 11 · 2 - 11 · 2 - 12 · 2 - 12 · ·2-6 · 2 - 14 · 2 - 17 · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 2 - 41 V Valori in virgola mobile · · · · · · · · · · · · · · · · · 6 - 11 Numeri REAL · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 6 - 11 Variabili · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 3 - 6 Assegnazione a una istruzione · · · · · · · · · · 4 - 19 Globali (Definizione) · · · · · · · · · · · · · · · · · 3 - 6 Locali (Definizione) · · · · · · · · · · · · · · · · · · 3 - 6 Scelta dallo header del POU · · · · · · · · · · · · 4 - 16 Variabili globali· · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 3 - 6 Variabili locali· · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 3 - 6 Variabili di sistema · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 3 - 9 Variabili di tipo REAL· · · · · · · · · · · · · · · · · · · 7 - 12 MITSUBISHI ELECTRIC MITSUBISHI ELECTRIC SEDE CENTRALE DISTRIBUTORI EUROPEI DISTRIBUTORI EUROPEI MITSUBISHI ELECTRIC EUROPE B.V. EUROPA German Branch Gothaer Straße 8 D-40880 Ratingen Telefono: +49 (0)2102 / 486-0 Fax: +49 (0)2102 / 486-1120 MITSUBISHI ELECTRIC EUROPE B.V. FRANCIA French Branch 25, Boulevard des Bouvets F-92741 Nanterre Cedex Telefono: +33 (0)1 / 55 68 55 68 Fax: +33 (0)1 / 55 68 57 57 MITSUBISHI ELECTRIC EUROPE B.V. IRLANDA Irish Branch Westgate Business Park, Ballymount IRL-Dublin 24 Telefono: +353 (0)1 4198800 Fax: +353 (0)1 4198890 MITSUBISHI ELECTRIC EUROPE B.V. ITALIA Italian Branch Viale Colleoni 7 I-20041 Agrate Brianza (MB) Telefono: +39 039 / 60 53 1 Fax: +39 039 / 60 53 312 MITSUBISHI ELECTRIC EUROPE B.V. POLONIA Poland Branch Krakowska 50 PL-32-083 Balice Telefono: +48 (0)12 / 630 47 00 Fax: +48 (0)12 / 630 47 01 MITSUBISHI ELECTRIC EUROPE B.V.-org.sl. REP. CECA Czech Branch Avenir Business Park, Radlická 714/113a CZ-158 00 Praha 5 Telefono: +420 - 251 551 470 Fax: +420 - 251-551-471 MITSUBISHI ELECTRIC EUROPE B.V. RUSSIA 52, bld. 3 Kosmodamianskaya nab 8 floor RU-115054 Мoscow Telefono: +7 495 721-2070 Fax: +7 495 721-2071 MITSUBISHI ELECTRIC EUROPE B.V. SPAGNA Spanish Branch Carretera de Rubí 76-80 E-08190 Sant Cugat del Vallés (Barcelona) Telefono: 902 131121 // +34 935653131 Fax: +34 935891579 MITSUBISHI ELECTRIC EUROPE B.V. UK UK Branch Travellers Lane UK-Hatfield, Herts. AL10 8XB Telefono: +44 (0)1707 / 27 61 00 Fax: +44 (0)1707 / 27 86 95 MITSUBISHI ELECTRIC CORPORATION GIAPPONE Office Tower “Z” 14 F 8-12,1 chome, Harumi Chuo-Ku Tokyo 104-6212 Telefono: +81 3 622 160 60 Fax: +81 3 622 160 75 MITSUBISHI ELECTRIC AUTOMATION, Inc. USA 500 Corporate Woods Parkway Vernon Hills, IL 60061 Telefono: +1 847 478 21 00 Fax: +1 847 478 22 53 GEVA AUSTRIA Wiener Straße 89 AT-2500 Baden Telefono: +43 (0)2252 / 85 55 20 Fax: +43 (0)2252 / 488 60 ESCO DRIVES & AUTOMATION BELGIO Culliganlaan 3 BE-1831 Diegem Telefono: +32 (0)2 / 717 64 30 Fax: +32 (0)2 / 717 64 31 Koning & Hartman b.v. BELGIO Woluwelaan 31 BE-1800 Vilvoorde Telefono: +32 (0)2 / 257 02 40 Fax: +32 (0)2 / 257 02 49 TEHNIKON BIELORUSSIA Oktyabrskaya 16/5, Off. 703-711 BY-220030 Minsk Telefono: +375 (0)17 / 210 46 26 Fax: +375 (0)17 / 210 46 26 INEA BH d.o.o. BOSNIA E ERZEGOVINA Aleja Lipa 56 BA-71000 Sarajevo Telefono: +387 (0)33 / 921 164 Fax: +387 (0)33/ 524 539 AKHNATON BULGARIA 4, Andrei Ljapchev Blvd., PO Box 21 BG-1756 Sofia Telefono: +359 (0)2 / 817 6000 Fax: +359 (0)2 / 97 44 06 1 INEA CR d.o.o. CROAZIA Losinjska 4 a HR-10000 Zagreb Telefono: +385 (0)1 / 36 940 - 01/ -02/ -03 Fax: +385 (0)1 / 36 940 - 03 Beijer Electronics A/S DANIMARCA Lykkegårdsvej 17 DK-4000 Roskilde Telefono: +45 (0)46/ 75 76 66 Fax: +45 (0)46 / 75 56 26 Beijer Electronics Eesti OÜ ESTONIA Pärnu mnt.160i EE-11317 Tallinn Telefono: +372 (0)6 / 51 81 40 Fax: +372 (0)6 / 51 81 49 Beijer Electronics OY FINLANDIA Peltoie 37 FIN-28400 Ulvila Telefono: +358 (0)207 / 463 540 Fax: +358 (0)207 / 463 541 UTECO GRECIA 5, Mavrogenous Str. GR-18542 Piraeus Telefono: +30 211 / 1206 900 Fax: +30 211 / 1206 999 Beijer Electronics SIA LETTONIA Ritausmas iela 23 LV-1058 Riga Telefono: +371 (0)784 / 2280 Fax: +371 (0)784 / 2281 Beijer Electronics UAB LITUANIA Savanoriu Pr. 187 LT-02300 Vilnius Telefono: +370 (0)5 / 232 3101 Fax: +370 (0)5 / 232 2980 ALFATRADE Ltd. MALTA 99, Paola Hill Malta- Paola PLA 1702 Telefono: +356 (0)21 / 697 816 Fax: +356 (0)21 / 697 817 INTEHSIS srl MOLDAVIA bld. Traian 23/1 MD-2060 Kishinev Telefono: +373 (0)22 / 66 4242 Fax: +373 (0)22 / 66 4280 Beijer Electronics AS NORVEGIA Postboks 487 NO-3002 Drammen Telefono: +47 (0)32 / 24 30 00 Fax: +47 (0)32 / 84 85 77 HIFLEX AUTOMATISERINGSTECHNIEK B.V. OLANDA Wolweverstraat 22 NL-2984 CD Ridderkerk Telefono: +31 (0)180 – 46 60 04 Fax: +31 (0)180 – 44 23 55 Koning & Hartman b.v. OLANDA Haarlerbergweg 21-23 NL-1101 CH Amsterdam Telefono: +31 (0)20 / 587 76 00 Fax: +31 (0)20 / 587 76 05 Fonseca S.A. PORTUGAL R. João Francisco do Casal 87/89 PT - 3801-997 Aveiro, Esgueira Telefono: +351 (0)234 / 303 900 Fax: +351 (0)234 / 303 910 AutoCont C.S. s.r.o. REP. CECA Technologická 374/6 CZ-708 00 Ostrava-Pustkovec Telefono: +420 595 691 150 Fax: +420 595 691 199 Sirius Trading & Services srl ROMANIA Aleea Lacul Morii Nr. 3 RO-060841 Bucuresti, Sector 6 Telefono: +40 (0)21 / 430 40 06 Fax: +40 (0)21 / 430 40 02 Craft Con. & Engineering d.o.o. SERBIA Bulevar Svetog Cara Konstantina 80-86 SER-18106 Nis Telefono: +381 (0)18 / 292-24-4/5 Fax: +381 (0)18 / 292-24-4/5 INEA SR d.o.o. SERBIA Izletnicka 10 SER-113000 Smederevo Telefono: +381 (0)26 / 617 163 Fax: +381 (0)26 / 617 163 SIMAP s.r.o. SLOVACCHIA Jána Derku 1671 SK-911 01 Trencín Telefono: +421 (0)32 743 04 72 Fax: +421 (0)32 743 75 20 PROCONT, spol. s r.o. Prešov SLOVACCHIA Kúpelná 1/A SK-080 01 Prešov Telefono: +421 (0)51 7580 611 Fax: +421 (0)51 7580 650 INEA d.o.o. SLOVENIA Stegne 11 SI-1000 Ljubljana Telefono: +386 (0)1 / 513 8100 Fax: +386 (0)1 / 513 8170 Beijer Electronics AB SVEZIA Box 426 SE-20124 Malmö Telefono: +46 (0)40 / 35 86 00 Fax: +46 (0)40 / 93 23 01 Omni Ray AG SVIZZERA Im Schörli 5 CH-8600 Dübendorf Telefono: +41 (0)44 / 802 28 80 Fax: +41 (0)44 / 802 28 28 GTS TURCHIA Bayraktar Bulvari Nutuk Sok. No:5 TR-34775 Yukarı Dudullu-Ümraniye-İSTANBUL Telefono: +90 (0)216 526 39 90 Fax: +90 (0)216 526 3995 CSC Automation Ltd. UCRAINA 4-B, M. Raskovoyi St. UA-02660 Kiev Telefono: +380 (0)44 / 494 33 55 Fax: +380 (0)44 / 494-33-66 MELTRADE Kft. UNGHERIA Fertő utca 14. HU-1107 Budapest Telefono: +36 (0)1 / 431-9726 Fax: +36 (0)1 / 431-9727 DISTRIBUTORI - EURASIA TOO Kazpromavtomatika Ul. Zhambyla 28 KAZ-100017 Karaganda Telefono: +7 7212 / 50 10 00 Fax: +7 7212 / 50 11 50 KAZAKISTAN DISTRIBUTORI - MEDIO ORIENTE TEXEL ELECTRONICS Ltd. ISRAELE 2 Ha´umanut, P.O.B. 6272 IL-42160 Netanya Telefono: +972 (0)9 / 863 39 80 Fax: +972 (0)9 / 885 24 30 CEG INTERNATIONAL LIBANO Cebaco Center/Block A Autostrade DORA Lebanon - Beirut Telefono: +961 (0)1 / 240 430 Fax: +961 (0)1 / 240 438 DISTRIBUTORI - AFRICA CBI Ltd. AFRICA DEL SUD Private Bag 2016 ZA-1600 Isando Telefono: + 27 (0)11 / 977 0770 Fax: + 27 (0)11 / 977 0761 Mitsubishi Electric Europe B.V. /// FA - European Business Group /// Gothaer Straße 8 /// D-40880 Ratingen /// Germany Tel.: +49(0)2102-4860 /// Fax: +49(0)2102-4861120 /// [email protected] /// www.mitsubishi-automation.com