GLI ORGANISMI GENETICAMENTE MODIFICATI

Transcript

GLI ORGANISMI GENETICAMENTE MODIFICATI
GLI ORGANISMI GENETICAMENTE MODIFICATI
Articolo pubblicato sul numero di luglio 2000 del mensile della Confederazione Italiana Agricoltori - regione Piemonte
PREMESSA
Noi studenti dell’I.P.S.A.A. “C.UBERTINI” di Caluso ci siamo voluti occupare di una ricerca sugli organismi
geneticamente modificati (O.G.M.) nell’intento di chiarire, senza assumere alcuna posizione a favore o contro, i termini
di un problema di grande attualità sul quale vi sono molti interrogativi.
COS’E’ L’INGEGNERIA GENETICA
L’ingegneria genetica si prefigge lo scopo di trasferire i geni con le caratteristiche desiderate da una specie ad un’altra.
L’ingegneria genetica essendo una scienza relativamente giovane ha incominciato da poco tempo a “giocare” con la
variabilità genetica delle specie, anche se in natura ciò è sempre avvenuto senza arrecare alcun danno.
COS’E’ UN OGM?
Per O.G.M. si intende un organismo in cui viene inserito una parte di patrimonio genetico (DNA) proveniente da un altro
organismo della stessa specie o addirittura di specie diverse.
Ma prima di capire come si ottengono, è necessario sapere cos’è e come funziona il DNA.
Il DNA è il codice genetico costituito da sequenze di basi azotate (citosina, guanina, timina, adenina) che contengono le
informazioni necessarie per produrre gli strumenti della vita, cioè le proteine.
Le sequenze di DNA (geni) che contengono le informazioni per le proteine sono precedute da altre che funzionano da
interruttori delle azioni delle prime, regolandone l’effetto.
L’azione di ogni gene è quindi controllata da una serie di altri geni; per questo motivo andando ad inserire un nuovo
gene (detto TRANSGENE) si determina il cambiamento dell’intero sistema che non si limita alla singola funzione del
transgene, ma è riferita al funzionamento di tutto il contesto.
TECNICA USATA PER OTTENERE GLI OGM:
z
z
z
z
Isolamento del gene che si vuole trasferire, separandolo dal restante DNA mediante un enzima di restrizione;
Inserimento del gene isolato in un vettore molecolare (plasmide batterico);
Replicazione del batterio in modo da ottenere l’amplificazione del gene da trasferire;
Trasferimento del plasmide, che veicola il gene nella cellula germinale di un’ altra specie vegetale, ottenendo così
una nuova pianta con le caratteristiche desiderate.
QUALI SONO I POSSIBILI PERICOLI DERIVANTI DALL’USO DI O.G.M.?
L’immissione di organismi geneticamente modificati negli ecosistemi viene effettuata per portare benefici all’umanità, ma
potrebbe causare danni imprevedibili e irreversibili se non studiata a fondo.
Le ricerche sinora condotte sono ancora scarse e forniscono risposte insufficienti o addirittura non veritiere, poiché in
molti casi sono portate avanti dalle stesse multinazionali che producono e commercializzano gli O.G.M..
Il primo grande pericolo da affrontare è quello degli impatti ambientali. I problemi connessi potrebbero essere:
inquinamento genetico, resistenza ad un parassita, resistenza ad un insetticida o riduzione della biodiversità. Un
secondo rischio riguarda la salute dell’uomo. Gli O.G.M. potrebbero causare la comparsa di nuove allergie o fenomeni di
resistenza agli antibiotici. Esiste poi ancora un terzo problema, quello socio-economico: indebitamento dei paesi poveri
per l’acquisto di O.G.M. ed eccedenza di produzione.
a) INQUINAMENTO GENETICO: la coltivazione di una pianta modificata potrebbe causare la diffusione del polline
“contaminato” e quindi un inquinamento delle altre colture con la conseguente comparsa di nuove resistenze ad
insetticidi o, per quanto riguarda le specie infestanti, ad erbicidi.
b) RESISTENZE AI PARASSITI: i parassiti vivono a spese di tutti i vegetali, “buoni e cattivi”. Se le infestanti si creano
delle resistenze si possono sviluppare in modo incontrollabile; i parassiti non potendo nutrirsi di alcuna specie vegetale
potrebbero scomparire e far scomparire una catena alimentare.
c) RESISTENZE AGLI INSETTICIDI: gli insetticidi sono molti utili per la difesa delle colture. Ora sono stati creati O.G.M.
come mais e soia che contengono nel loro patrimonio genetico tossine insetticide. Queste colture sono costantemente
esposte all’attacco di fitoparassiti che si trovano nelle condizioni di sviluppare delle resistenze a queste tossine che
potrebbero in futuro risultare inutili.
d) RIDUZIONE DELLA BIODIVERSITA’: grazie alle biotecnologie si potrebbe arrivare ad avere piante perfette che
diventerebbero particolarmente convenienti economicamente e verrebbero utilizzate al posto di altre non vantaggiose,
causandone così la scomparsa.
e) COMPARSA DI ALLERGIE: le proteine codificate dai nuovi geni inseriti nelle piante, potrebbero svolgere un’azione
tossica o allergica. In alcune colture sono stati inseriti geni di altre colture, come la noce del Brasile nella soia. Molte
persone che non avevano mai avuto problemi allergici con la soia normale, ne hanno avuti con la soia manipolata.
f) RESISTENZE AGLI ANTIBIOTICI: alcuni studiosi temono che l’introduzione su larga scala delle piante transgeniche
rischi di facilitare lo sviluppo di resistenze che passano dagli O.G.M. da noi ingeriti a batteri innocui che vivono nel
nostro stomaco a batteri patogeni che possono infettare l’organismo umano ad essere resistenti alla somministrazione di
antibiotici.
DEBITI DEI PAESI POVERI PER L’ACQUISTO DI O.G.M.: secondo alcuni studi gli O.G.M. non porterebbero alcuni
benefici alle popolazioni già povere, perché gli agricoltori verrebbero costretti ad acquistare sementi geneticamente
modificate, con conseguente aumento dei costi di produzione. Inoltre, con le scarse tecniche colturali a disposizione dei
paesi poveri la resa unitaria non verrebbe sensibilmente incrementata e tutto ciò causerebbe un’ancor più grave
situazione economica.
ECCEDENZE DI PRODUZIONE: oltre a ciò si pensa che gli O.G.M. siano perfettamente inutili poiché le produzioni
agricole dei paesi tecnicamente avanzati sono superiori alle necessità di cibo che vi sono nel mondo e quindi non vi è
alcuna necessità di aumentarle.
VEDIAMO ORA I BENEFICI DEGLI O.G.M.
LA RIDUZIONE DEI TRATTAMENTI ANTIPARASSITARI PER UNA MAGGIORE RESISTENZA VERSO I NORMALI
PATOGENI (Funghi, Insetti) porterà a:
z
z
z
una riduzione degli impatti ambientali (inquinamento delle falde e dei corsi d’acqua);
l’assenza di residui sulle derrate alimentari;
una minore esposizione per gli operatori agricoli a sostanze tossiche utlizzate per la difesa delle colture;
LA POSSIBILITA’ DI CREARE SIMBIOSI TRA LE COLTURE E I BATTERI AZOTOFISSATORI porterà a:
z
z
un minore utilizzo di fertilizzanti azotati e diminuzione dei nitrati negli alimenti;
un miglioramento del livello nutrizionale degli alimenti;
LA POSSIBILITA’ DI AMPLIARE L’AREA DI COLTIVAZIONE DI UNA COLTURA, ADATTANDOLA ALLE DIVERSE
CONDIZIONI AMBIENTALI (freddo, siccità) porterà a:
z
z
un’ estensione della coltivazione in zone attualmente escluse (es. AFRICA);
un aumento della produzione, con la riduzione delle superfici attualmente coltivate, che potrebbero essere
destinate alla creazione di parchi o aree protette.
LE BIOTECNOLOGIE NEL MONDO
In questi anni con l’avvento delle biotecnologie, sono state create piante geneticamente modificate, resistenti a virus,
batteri, funghi, insetti, erbicidi ed altro ancora. Per ora, in USA, Canada, Argentina, Cina vengono regolarmente coltivati
Mais, Soia, Tabacco e Patata tolleranti a diversi erbicidi e resistenti ad alcuni insetti. In Europa, nell’aprile 1998 sono
stati autorizzati 9 O.G.M.:
3 di Mais Bt resistenti ai parassiti;
1 di Mais tollerante all’erbicida Glufosinate ammonio (Basta, Liberty);
1 di Radicchio maschio sterile e tollerante agli erbicidi;
1 di soia tollerante all’erbida glifosate (Roundup Ready)
1 di Tabacco tollerante agli erbicidi;
2 di Colza tolleranti l’erbicida Glufosinate ammonio. In Francia sono già stati commercializzati alcuni ibridi
di Mais della ditta Novartis contenenti un gene Bt che offre una resistenza alla Piralide.
Anche in Italia è iniziata la sperimentazione ufficiale per l’iscrizione di varietà o ibridi OGM nel registro nazionale. La loro
commercializzazione è prevista entro un paio d’anni, e le prime specie interessate sono Mais, Soia e Pomodoro.
IL MAIS Bt
Al mais è stato inserito un gene derivato da un microrganismo prendente nome di Bacillus thuringensis (Bt) che è in
grado di produrre una proteina (Cry Proytein) che viene utilizzata contro la Piralide, grazie alle sue caratteristiche
insetticide verso questo organismo. Il Bacillus thuringensis viene anche utilizzato in agricoltura, poiché, non ha effetti
negativi sugli animali e sull’ambiente.
SVANTAGGI AGRONOMICI DEL MAIS Bt
Per gli eventi Mon810 e Bt11 si è notato un aumento dell’umidità alla raccolta pari (in media) a 2.6 punti per le zone di
Lonigo e Caregnano (campi di sperimentazione). Per quanto riguarda gli ibridi 176 della Novartis CGS-Mycogen Vern.
L’aumento dell’umidità è più contenuto. A livello ambientale è presente il rischio di selezionare insetti resistenti o
quantomeno più tolleranti alle proteine Bt prodotte dalla pianta. Questo fatto è gia stato appurato in laboratorio su 15
diverse specie di insetti ed è considerato uno dei problemi maggiori per quanto riguarda la diffusione nell’ambiente di
O.G.M. per la resistenza ai parassiti. Inoltre, nel caso di piante tolleranti agli erbicidi, è possibile il passaggio di questa
caratteristica a specie selvatiche affini; questo è stato visto in laboratorio nel caso della Colza tollerante all’erbicida
Basta. Per evitare questi rischi è necessario fare dei monitoraggi e controlli costanti in tutti i siti di rilascio. Nel caso del
Mais Bt è possibile ritardare il fenomeno di resistenza creando “zone rifugio” di Mais normale nello stesso
appezzamento o in campi adiacenti al Mais Bt, in cui la Piralide può liberamente incrociarsi. In futuro sarà assolutamente
necessario studiare questi fenomeni valutando caso per caso i singoli casi di rilascio e le implicazioni ambientali che
questi possono comportare soprattutto a medio e a lungo termine.
LE BIOTECNOLOGIE NEL SETTORE AGROALIMENTARE
Il ruolo delle biotecnologie innovative nelle produzioni alimentari è orientato al:
z
z
miglioramento della quantità e qualità dei prodotti di origine vegetale (Cereali, Ortaggi, Frutta) e animale (Latte,
Carne, Uova) da parte, rispettivamente di piante o di animali transgenici.
miglioramento dell’uso, trasformazione e conservazione delle materie prime o dei derivati alimentari.
Gli interventi di ingegneria genetica hanno consentito di migliorare le proprietà nutritive di specie vegetali che sono alla
base dell’alimentazione mondiale; è stato possibile migliorare il pool genetico, la capacità riproduttiva e la qualità dei
prodotti ottenuti dagli animali da produzione.
LE PRINCIPALI APPLICAZIONI
Hanno riguardato:
z
z
z
z
Piante transgeniche che resistono agli attacchi degli insetti (Mais VS Piralide),
Piante transgeniche resistenti a funghi, batteri, virus come Pomodoro, Melone, Patata, Riso e Tabacco;
Piante transgeniche che resistono agli erbicidi, in particolar modo a quelli a ridotto impatto ambientale;
Piante transgeniche per aumentare la conservabilità dei prodotti (es. Pomodoro transgenico che ritarda la sua
maturazione per poterlo trasportare in posti lontani o per conservarlo senza refrigerazione).
CONCLUSIONI
Gli studi e le ricerche portano di giorno in giorno nuove scoperte, che messe a disposizione dell’uomo lo aiutano nel
miglioramento delle condizioni di vita.
A volte, però, queste innovazioni hanno degli effetti nascosti che potrebbero portare a conseguenze non controllabili.
E’ compito dell’uomo far buon uso della tecnologia in modo da potenziarne i lati positivi e ridurre al minimo i possibili
danni.
A cura di:
Barbero Luca, Bertino Marco, Capella Andrea, Magarotto Paolo
classe IV agrotecnico
Si ringrazia per la collaborazione i docenti: Bruatto Roberta, Schina Silvio
DALLA ZAPPA ALLA ZUPPA... o il cibo di Frankestein?
Dibattito sull'utilizzo degli organismi geneticamente modificati nell'alimentazione umana
organizzato da:
Comune di Caluso, IPSAA "C. Ubertini", Legambiente, Confederazione Italiana Agricoltori
Venerdì 2 giugno 2000 ore 21 - Sala del Chiostro - CALUSO
Gli autori dell'articolo introducono il dibattito
Luca Barbero
Marco Bertino
Andrea Capella
Paolo Magarotto