il Bonfa - G. Bonfantini

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il Bonfa - G. Bonfantini
giornalino d’informazione scolastica
dell’ISTITUTO D’ISTRUZIONE SUPERIORE
“GIUSEPPE BONFANTINI” di Novara
n u me r o 1 – a n n o 4
NOVEMBRE 2012
una
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tappa
27 settembre 1952 - 60° di fondazione
per
sostare
Dai finestrini di un treno in corsa volgo il mio sguardo alle campagne della
pianura novarese, velate da una nebbiolina che offusca la vista del panorama
che velocemente scorre, mentre lo spiffero dal finestrino, caratterizza, ancor
più, una mattinata come tante di un autunno della terra degli aironi. Le
colture sono a riposo, l’inverno sta arrivando e, mentre la vegetazione si
addormenta per affrontare un periodo sotto un manto bianco, nelle aule di
una scuola agraria, il lavoro è in pieno fermento. È la stagione calda della
scuola: c’è chi spiega, chi apprende, chi interroga, chi si dispera per risultati
non proprio entusiasmanti, chi protesta per condizioni di lavoro inidonee in
uno Stato “moderno”, chi sopporta e chi continua a fare il proprio lavoro, di
studente e di docente, con passione, nonostante le tante bastonate. Tra i
miei pensieri, perso nelle immagini “trasmesse” da uno speciale “schermo
ferroviario”, c’è quello del mio mestiere: quello del prof.! Un mestiere che è
da sempre sotto una lente d’ingrandimento di chi mette quotidianamente in
discussione capacità e compensi di una categoria martoriata da politici,
famiglie e opinione pubblica in genere. Ma fortunatamente c’è chi ancora sa
raccontarsi, chi ancora fa invertire la rotta a certe critiche non proprio
lusinghiere, partendo proprio dai ragazzi che a scuola passano la maggior
parte del loro tempo. Ciascun docente ricorda la “sua prima campanella
dietro una cattedra”, l’emozione di quell’appello senza nessuna particolare
preparazione. Sentire su di sé il peso e le incognite di tante domande a cui si
deve necessariamente dare una risposta prima o poi. Interrogativi che
traspaiono dagli occhi curiosi e vivaci, dagli sguardi schivi e solitari, dalle
espressioni di accettazione o aperto rifiuto delle giovani vite sedute dietro
alle file ordinate di banchi di un’aula scolastica. Ogni giorno e anno dopo
anno c’è chi cerca di creare la propria immagine e di ritoccarla, per vincere la
timidezza, riempire i silenzi di parole e spesso assorbire i problemi come un
filtro che trattiene le impurità, decantando il significato oltre le semplici
apparenze. Un prof. impara a capire e a lasciar liberi i propri alunni di capire,
a comprendere senza giudicare, ad accettare senza troppe riserve. La
cattedra è una palestra in cui i “giochi” spesso non assegnano punti a favore
e si rivelano lenti e difficili percorsi di conoscenza. Attraverso decine di “no”
e giornate più serene, un prof. legge e interpreta il significato della vita,
accogliendo il disagio e la gioia di esistere, l’impegno e la rinuncia, la fragilità
e la prepotenza. È un lavoro che spesso è una tempesta seguita dal sereno, in
cui si rema senza arrendersi, cercando sempre negli occhi dei propri studenti
una finestra in cui poter far nascere un interesse o una domanda. Si aspetta
che il tempo si arricchisca di esperienza per insegnare che nella vita non ci
sono solo certezze ma anche interrogativi a cui non sempre, anche un prof.,
sa rispondere e che il traguardo è solo una tappa per sostare e poi, con
coraggio, continuare
guardando avanti e mai indietro.
Gu. Ro.
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FINALMENTE IN FIERA... visite didattiche fuori bonfa
Di
Greta Freguia e YARI BOLAMPERTI (3^ A)
L
a Fiera Internazionale del Bovino da Latte è giunta quest’anno alla 67esima edizione. Rimane ancora oggi
una delle più importanti manifestazioni zootecniche europee, e certamente una delle principali a livello
mondiale. Registra nuovi record ogni anno: decine di migliaia di operatori professionali da tutto il mondo
arrivano in quel di Cremona, perché sanno che qui le opportunità di fare business sono concrete. Non si limita
quindi ad essere un’esposizione d’eccellenza, ma fornisce soluzioni concrete per
migliorare il lavoro in azienda. Quest’anno a Cremona sono giunti 843 marchi
internazionali da 8 Paesi (Austria, Cina, Francia, Germania, Italia, Regno Unito,
Spagna, Olanda). Una selezione del meglio che si trova sul mercato mondiale delle
attrezzature e dei servizi in campo agricolo e zootecnico. Ogni espositore ha
quindi presentato novità sul mercato, anche anteprime assolute, e molte news da
diversi settori collegati alla zootecnia: dalle macchine agricole più innovative ai
sistemi di mungitura più moderni, passando per soluzioni all’avanguardia per la
cura e il benessere degli animali o la gestione informatizzata dell’azienda agricola.
Dopo tre anni di attesa finalmente, anche noi giovani “terzini”, abbiamo visto ciò
che la natura ci può offrire fuori dai confini della nostra scuola. Infatti più di 130
giovani leve agrarie (dalla terza alla quinta), il 25 ottobre scorso, si sono trovate
davanti ai cancelli del Bonfa. Puntuali, alle 7.45, in direzione Cremona per scoprire e
visitare la 67a edizione della "Fiera Internazione del bovino da latte". Dopo un
viaggio di circa due ore, con rispettiva e indispensabile fermata in autogrill, giusto
per abbuffarci di porcherie (poco agrarie!) e altri dolci, siamo giunti alla meta. Una
fiera contenuta ma pur sempre molto ben strutturata, suddivisa in cinque padiglioni
coperti e altri sette all'aperto. Ovviamente l’indiscussa protagonista era la vacca da
latte, ma comunque non era l'unica “attrazione”! Vi erano anche suini, bufale,
conigli e, inoltre, macchine e attrezzature utili all'allevamento delle vacche da latte.
All'interno dei diversi padiglioni molti stand interessanti che abbiamo preso
d’assalto per accaparrarci qualche simpatico gadget. Con la nostra mole
delicatamente bovina ci siamo letteralmente scaraventati, come animali allo stato
brado appunto, per andare a prenderne il più possibile. Insomma abbiamo lasciato
l’esuberante impronta bonfantiniana anche a Cremona. Tra i tanti stand anche
quello dell’azienda di un ex studente del Bonfa (Roberto Pastore ex corso B) e uno
spazio dedicato all’esposizione di una vacca di razza Frisona di Mattia Pagani (3^ C)
che ha dato valida dimostrazione di una pratica di tosatura (immagini accanto). Non
possiamo non citare poi gli assaggi che queste fiere agricole offrono… anche in
questo caso non potevamo risparmiarci e così, tra una fettina di formaggio, un
assaggio di torrone, un sorso di latte appena munto e un sano gelato nostrano
abbiamo anche pranzato genuinamente e soprattutto gratuitamente i sapori delle
nostre terre. Un’avventura insieme lunga un giorno, al di fuori delle mura della
classe bonfantiniana, sicuramente un bel modo per condividere momenti sereni
imparando anche qualcosa in più!
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Macchine agricole : LE NOVITÀ
la nuova geografia dei mercati da eima 2012
(dai comunicati stampa di EIMA 2012)
S
tudenti di tutte e tre le Sedi dell’Istituto hanno partecipato, lo scorso 9 novembre, alla visita
didattica presso il Salone Internazionale delle Macchine Agricole nel quartiere fieristico di Bologna.
Record di superficie espositiva per l’edizione 2012 della rassegna mondiale della meccanizzazione
agricola, con un calendario di incontri di carattere tecnico e politico sempre molto ricco e intenso.
La rassegna ha visto la partecipazione di oltre 1.700 industrie costruttrici provenienti da 40 Paesi del
mondo. Esaurito lo spazio espositivo all’interno dei padiglioni fissi della Fiera, si è reso necessario realizzare
cinque strutture amovibili, con i più alti standard in termini architettonici e funzionali, per soddisfare la
richiesta di spazio da parte delle aziende espositrici. La superficie netta coperta è stata di 119 mila metri
quadrati, in crescita del 16% rispetto all’edizione 2010, a cui si sono aggiunti quasi 20 mila metri quadrati
allestiti all’aperto, per realizzare le aree prova dei mezzi meccanici destinati alle filiere bioenergetiche, per
l’area dedicata alla guida sicura, nonché per le dimostrazioni dinamiche promosse da alcune aziende
espositrici. In totale, la rassegna ha occupato una superficie prossima ai 140 mila metri quadrati
complessivi, che hanno rappresentato il massimo risultato nella storia dell’esposizione, nata nel 1969 e
che ha celebrato quest’anno la sua quarantesima edizione.
S
i è aperta lo scorso 7 novembre la grande rassegna della meccanizzazione agricola, e si è conclusa
domenica 11 novembre. Industrie espositrici ed operatori sono giunti da ogni parte del mondo, tutti
concentrati nello sviluppare il mercato della meccanizzazione, in uno scenario davvero globale, che
comprende tutt’oggi tanto i Paesi “tradizionali” quanto i Paesi emergenti.
Dopo Europa e Stati Uniti, e dopo il gruppo dei Paesi BRIC (Brasile, India e Cina), anche la Russia, la Turchia,
il Giappone entrano nel novero dei “big” nel mercato delle macchine agricole. Questo è emerso da EIMA
International, che anche quest’anno ha costituito un osservatorio autorevole sulle dinamiche che
riguardano il settore primario e le tecnologie per l’agricoltura. Il 2011 ha consacrato India e Cina come i
Paesi con il maggiore assorbimento di trattrici, rispettivamente 430 mila e 400 mila unità (con riferimento
alle sole macchine con potenza superiore a 30 cv e non alla massa delle semoventi di piccole dimensioni),
ha confermato l’Europa come secondo mercato mondiale con 136 mila trattrici, seguita dagli Stati
Uniti con 84 mila, ma soprattutto ha segnato l’avvento di nuovi importanti protagonisti. La Turchia ha
superato le 55 mila trattrici con un incremento del 67% rispetto all’anno precedente; la Russia ha segnato
un incremento di oltre il 70%, mentre in crescita sono i volumi di vendite anche in Giappone, che dopo il
dopo la grave calamità naturale e l’incidente nucleare torna ad investire in agricoltura con oltre 17 mila
trattrici acquistate con un incremento del 5% rispetto all’anno precedente già positivo. I dati relativi al 2012
confermano questo scenario, con dati di crescita intorno al 10% per la Cina (ad agosto), e con una crescita
netta per il Giappone (+13% nei primi nove mesi dell’anno) e per la Russia (+ 17% nei primi sei mesi).
Anche i dati sull’Europa confermano la stretta correlazione fra situazione economica generale e mercato
della meccanizzazione, con una crescita delle vendite nei Paesi più solidi, ed un forte decremento in quelli
più deboli. L’industria italiana è dunque penalizzata dall’andamento del mercato interno ma può
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contare su una significativa crescita delle esportazioni. Dopo aver chiuso il 2011 con una crescita in valore
di oltre il 14% complessivo, l’industria italiana continua infatti a registrare incrementi, e nei primi sette mesi
dell’anno (gennaio-luglio) realizza, secondo i dati Istat sul commercio estero, un’ulteriore crescita, pari
all’11,9% per le trattrici rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, e all’8,5% per le altre tipologie di
macchine.
Dal 1986 FederUnacoma (Federazione Nazionale Costruttori Macchine per l’Agricoltura) promuove in
occasione di Eima, un Concorso per premiare e valorizzare i prodotti innovativi proposti
dall'industria di settore a servizio di attività agricole e di gardening sempre più all'avanguardia
in termini di qualità produttiva, di sicurezza e di sostenibilità
ambientale. Il Concorso, svoltosi durante la manifestazione di EIMA
2012, si è rivolto a tutte le Aziende espositrici che hanno realizzato
macchinari, accessori o componenti realmente innovativi e capaci di
migliorare i processi produttivi e la qualità del lavoro degli operatori del
comparto. Il comitato di valutazione ha come Presidente Massimo Goldoni
(FederUnacoma) e come membri stimati professionisti del settore e
professori delle Università dei dipartimenti di Ingegneria agraria delle
facoltà di Bologna, Padova e Milano.
Ecco un prospetto delle immatricolazioni registrate tra gennaio e ottobre del 2012 nelle Regioni italiane da
FederUnacoma su dati del Ministero dei Trasporti (dati oscurati per adempiere ai dettami comunitari in
merito alla divulgazione di elaborazioni statistiche in mercati oligopolistici):
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INCONTRIAMOCI SUL CAMPO
Le fiere e i saloni dell’agricoltura in italia e nel mondo
Eima International
L'Esposizione Internazionale di Macchine per l'Agricoltura, riunisce a cadenza
biennale tutto il comparto di aziende produttrici di macchine agricole: macchine
per la lavorazione del terreno, per la semina, la concimazione, l'irrigazione e la
raccolta sono alcune delle proposte del salone dedicato alla meccanizzazione
agricola organizzato dall’Unione Nazionale Costruttori Macchine Agricole.
da mercoledì 7 a domenica 11 novembre 2012 a Bologna
Agrialp
Agrialp è la Fiera Agricola dell'Arco Alpino che si rivolge a tutti gli operatori del settore e
che mette al centro dell'attenzione l'agricoltura di montagna. Oltre a una vetrina
completa sulla produzione agricola, sulla zootecnica, sulla tecnica forestale e
sull'energia rigenerativa, Agrialp propone una serie di eventi collaterali.
da giovedì 8 a domenica 11 novembre 2012 a Bolzano
Agritechnica Hannover
Agritechnica Hannover, in Germania, è la Fiera più grande del mondo sulle
macchine agricole. I settori della fiera sono: trattori, veicoli di trasporto,
lavorazioni del terreno, protezione delle piante, cura del paesaggio, applicazioni
forestali, fertilizzanti, ecc.
da lunedì 12 a venerdì 16 novembre 2012 ad Hannover (GERMANIA)
Biofach India
Mostra Convegno per i prodotti biologici in Bangalore. Si svolge ogni anno, riunisce produttori, esportatori
e consumatori, formando uno spazio ideale per tutta la catena produttiva della
Green Economy. In questo caso le aziende e i produttori hanno prodotti agricoli,
carne, latticini, pesce ed altri alimenti, e le forniture per la pulizia, medicinali,
tessuti, cosmetici e mezzi di produzione agricoli prodotti in conformità con le
attuali normative. L'evento è anche uno spazio per lo scambio di conoscenze,
trasferimento di tecnologie e per scoprire nuove opportunità di business.
da giovedì 29 novembre a sabato 1° dicembre 2012 in Bangalore (INDIA)
Internationale Grune Woche Berlin
La Settimana Verde Internazionale ha luogo a Berlino sin dal 1926. Un salone multisettoriale
dove si riuniscono aziende e professionisti che lavorano nei settori dell'agricoltura, alimentare e
ortofrutticolo. La Fiera presenta prodotti freschi come carne, insaccati e crostacei, birra, vino,
spumante, spezie, erbe, tè ed elettrodomestici per la cucina, macchinari ed attrezzature per
l'agricoltura e l'orticultura e tanto altro. Oltre ad una valida offerta commerciale la Settimana
Verde Internazionale propone forum, seminari e riunioni su temi attuali del settore.
da venerdì 18 a domenica 27 gennaio 2013 a Berlino (GERMANIA)
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Tecnovid & Fruyver
È una fiera ideata per dare una risposta alle esigenze nel campo della viticultura. Esibisce
le ultime novità in trattori, macchine da trasporto, vendemmiatrici ed altri prodotti
agrochimici. Fruyver è il salone delle tecniche per il settore ortofrutticolo, una vetrina
per i prodotti e i servizi di questo settore, un punto di incontro per rivenditori al dettaglio e grossisti.
da martedì 12 a venerdì 15 febbraio 2013 a Saragozza (SPAGNA)
Forestitalia
È il Salone Agroforestale Italiano, appuntamento dedicato a chi
lavora nei boschi, tecnici, imprenditori e operatori professionali. Qui
le aziende fornitrici della filiera agroforestale presentano le ultime
novità del settore in fatto di meccanizzazione agroforestale, utensili e tecnologie per lavori forestali,
caldaie, stufe a legna, pellet, sicurezza e controllo del territorio, ecc.
da venerdì 15 a domenica 17 febbraio 2013 a Piacenza
SIMA
SIMA l’unica esposizione di multispecialisti per tutti i fornitori agricoli e il settore
dell’allevamento bestiame. SIMA si presenta ogni due anni a Parigi, e copre i settori
della fabbricazione e della fornitura di apparecchiature e servizi per l’agricoltura, per
l’allevamento del bestiame, la manutenzione del campo e della foresta - allevatori.
da domenica 24 a giovedì 28 febbraio 2013 a Parigi (FRANCIA)
Agrosud
È una biennale dedicata al comparto agricolo che si rivolge esclusivamente agli operatori del
settore. Macchine agricole, ortofrutta, zootecnia, lattiero caseario, agroenergie e
agroalimentare sono alcune delle aree tematiche proposte dalla fiera che organizza inoltre
eventi collaterali come incontri, momenti ludici e gastronomici.
da venerdì 1 a domenica 3 marzo 2013 a Napoli
Ortogiardino
Ortogiardino è il salone della floricultura, vivaistica e orticultura dedicato a tutti gli
appassionati e ai professionisti del verde. Piante da giardino, da appartamento,
ornamentali e tropicali, bulbi, sementi e attrezzature da giardino, assieme a fiori e
tante idee e soluzioni per l'arredo degli spazi verdi.
da sabato 2 a domenica 10 marzo 2013 a Pordenone
Agrotech
È una fiera leader in Europa dedicata all'agricoltura. Marche di trattori disponibili sul
mercato polacco e una vasta gamma di altre attrezzature per la coltivazione dei terreni. La
fiera offre anche attrezzature orticole, mezzi di produzione agricola e forniture per
l'agricoltura. Agrotech promuove le tecnologie moderne in materia di produzione per il
legname, oltre ad ospitare aziende che forniscono servizi di vario genere in campo agrario.
La gamma di prodotti comprende, tra gli altri, attrezzature e macchine per il trasporto del legname, i
trattamenti, e persino i pesticidi per le foreste.
da venerdì 8 a domenica 10 marzo 2013 a Cracovia (POLONIA)
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Viv Asia
Viv Asia è la fiera dedicata agli animali da allevamento. La fiera presenta articoli per
l'alimentazione e la salute degli animali ed articoli per la produzione di carni e latticini,
imballaggi, trasporto e conservazione. Viv Asia si rivolge ad allevatori, veterinari, fornitori
di materiali per stalle, mattatoi, ecc.
da mercoledì 13 a venerdì 15 marzo 2013 a Bangkok (THAILANDIA)
Food, Agri & Livestock Asia
Un salone espositivo delle nuove tecnologie, delle attrezzature e dei macchinari,
nonché dei servizi correlati. Il salone offre agli investitori una panoramica del
settore regionale e la possibilità di conoscere possibili partner asiatici.
da martedì 19 a giovedì 21 marzo 2013 a Karachi (PAKISTAN)
Foire Internationale de Lyon
La Fiera Internazionale di Lione, una delle più antiche in Francia, è un vero e proprio
pilastro economico per la regione Rhône-Alpes dello Stato francese. Anno dopo
anno, è in grado di adattarsi alle aspettative e cambiamenti di comportamento dei
visitatori di rimanere sempre attraente. Ottantottomila metri quadrati di
esposizione e una media di più di 213.000 visitatori ad edizione
da venerdì 22 marzo a lunedì 1° aprile 2013 a Lione (FRANCIA)
Agriumbria
La mostra mercato nazionale di agricoltura, zootecnia e alimentazione è il punto di
riferimento tecnologico e culturale, una manifestazione che si propone come
piattaforma di confronto tra operatori, enti, istituzioni e associazioni. In fiera espongono
aziende di prodotti agroalimentari, macchine e attrezzature per la lavorazione, la
conservazione e l'esposizione di prodotti agroalimentari, delle olive e delle uve,
macchine e attrezzature agricole e forestali, sementi, piante, fiori, bulbi, concimi,
fertilizzanti e tanto altro.
da venerdì 5 a domenica 7 aprile 2013 a Bastia Umbra
Food Expo Ukraine
Riunisce ogni anno le maggiori aziende produttrici e distributrici di alimenti nazionali
ed internazionali. L'obiettivo dell'evento è pubblicizzare ed informare sulle ultime
soluzioni tecnologiche in fatto di macchinari, attrezzature e materiali per l'industria
alimentare.
da mercoledì 10 a venerdì 12 aprile 2013 a Kiev (UCRAINA)
Foire Internationale de Bordeaux
La Fiera Internazionale di Bordeaux è una fiera tradizionale della città che tratta diversi
ambiti: sviluppo sostenibile, tempo libero, casa, arredamento, giardino, giardini,
piscine, auto, artigianato, agricoltura... la fiera si rivolge agli operatori del settore e al
pubblico in generale.
da sabato 18 a domenica 26 maggio 2013 a Bordeaux (FRANCIA)
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NutriRe il PianeTa
G
razie al sostegno di Fondazione De Agostini e nell'ambito dell'intervento
di Fondazioni4Africa
è
nato
il
progetto EATHINK2015.
Promosso
dalle
ONG Acra, Avsi, Cesvi, Cisv e Stretta di Mano il progetto vuole contribuire alla
promozione della sovranità alimentare, anche in vista dell'Expo 2015 “Nutrire il Pianeta. Energia
per la vita”. Il progetto, che coinvolge ben 16 scuole in Italia, Senegal e Uganda, ha il duplice
obiettivo di migliorare lo stato della sicurezza alimentare dei bambini vulnerabili e delle loro
famiglie in Nord Uganda e Senegal e di promuovere un percorso sul tema dell'educazione
alimentare e del diritto al cibo. Attraverso orti scolastici e specifici percorsi didattici per le classi sui
temi della sovranità alimentare e dell'educazione alla cittadinanza, il progetto promuove il dialogo
interculturale mettendo in connessione i ragazzi tra Italia, Senegal e Uganda con l'utilizzo delle
nuove tecnologie di comunicazione web 2.0.
In particolare, il blog multilingue EATHINK2012 offre ai ragazzi l'opportunità di condividere il
risultato del lavoro svolto in classe e negli orti permettendo loro di diventare veri e propri reporter
di progetto. Per gli insegnanti Italiani è stato pensato il sito MANGIAPENSA dove possono trovare
materiali di approfondimento e spunti utili per il lavoro con le classi. EATHINK2015 ha già preso
il via in Uganda e in Senegal, dove a gennaio 2012 sono iniziate le attività negli orti e i ragazzi
hanno partecipato a sessioni di formazione sul social networking e il citizen journalism.
Ora il progetto prende il via anche in Italia, con il coinvolgimento di 8 scuole in provincia di
Milano e di Novara. Studenti e insegnanti hanno seguito una formazione in classe ad opera degli
operatori delle ONG e hanno partecipato a importanti manifestazioni legate al tema della
sovranità alimentare. Ecco gli appuntamenti che EATHINK2015 ha proposto nel mese di ottobre:
Kuminda - Festival del diritto al cibo.
In Africa crescono le zucche? Orti scolastici,
prodotti “tipici”, filiere agricole raccontate da operatori africani del programma
Fondazioni4Africa: parole, suoni, immagini e sapori per riflettere sul rapporto tra cibo, cultura ed
educazione. Con presentazione de “Le ricette di Sunugal” ed esibizione dal vivo dei Kora Beat.
Visita in Italia degli insegnanti africani.
Otto
insegnanti da Senegal e Uganda hanno incontrato i loro colleghi
italiani in occasione di una tavola rotonda in cui si sono scambiati
conoscenze ed esperienze sui temi della sovranità alimentare e del
diritto al cibo. Gli insegnanti hanno avuto l'occasione di incontrare
le classi italiane coinvolte nel progetto per raccontare vita, usi e
costumi dei loro Paesi.
Martedi 23 e mercoledì 24 ottobre 2012 presso l’Istituto
“Bonfantini” di Novara, docenti provenienti da 8 scuole italiane, 4
senegalesi e 4 ugandesi, si sono incontrati per parlare di sovranità
alimentare. Con metodologie cooperative si sono confrontati sul significato che il concetto di
sovranità alimentare riveste nei diversi contesti e hanno individuato possibili percorsi educativi
condivisi. Non sono mancati i momenti conviviali in cui scambiarsi esperienze, cibi e bevande.
Nell’ultima parte dell’incontro tutti i docenti hanno provato ad utilizzare gli strumenti
multimediali che permetteranno lo scambio a distanza dei materiali e delle esperienze vissute
dagli studenti.
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I diplomati (e gli attuali studenti) del Bonfa che si raccontano
anche al di fuori della scuola: tra esperienze di vita
studentesca e novità nel mondo del lavoro
UN POST NEllA Mia casella!
Gli anni passano, il bonfa resta
dai monti della Valle d’Aosta Claudia Pavan (ex studentessa diplomatasi nell’a.s 2009/2010 nel corso B della Sede)
Già in altri numeri de “Il Bonfa” abbiamo avuto l’occasione di leggere qualche scritto di questa ex
studentessa ora “montagnina per scelta” che ha sempre mantenuto i contatti con le sue “radici
bonfantiniane”. Riproponiamo in questo numero un suo intervento dell’autunno 2010 e un altro
passaggio delle esperienze di vita di Claudia che, dopo il diploma in Perito Agrario al Bonfantini, ha
deciso di trasferirsi dalla pianura dell’hinterland milanese, sui monti valdostani, per godere di stupendi e
suggestivi panorami, camminare, scalare e scrivere, come in un diario, un libro di itinerari ricchi di
particolari e colori della montagna.
ottobre 2010
C
ome passa in fretta il tempo… cinque anni sono volati in un baleno!
Sono passata a fare un giro al Bonfa e passando tra aule e corridoi mi è sembrato tutto così
uguale ma allo stesso tempo così lontano! Mi ricordo quando mi sedetti la prima volta su
quei banchi… una mandria di 28 ragazzi di età e provenienze diverse: tutti sconosciuti per me!
Ambiente nuovo, professori nuovi, compagni nuovi, ma ci si abitua in fretta… eppure l’anno non
passa mai e le vacanze non arrivano mai! E così passano i quadrimestri tra nuove conoscenze che i
prof. cercano di imprimerti in quella tua testolina, voti belli e brutti, e risate… tante risate! Eh sì,
perché il Bonfa non insegna solo a riconoscere un insetto, a produrre e analizzare vino o a potare
una vite, il Bonfa insegna anche, e soprattutto, a
vivere, a stare insieme, a divertirsi. E poi un bel giorno realizzi
che sei arrivato in quinta: ci si mette un po’ a convincersene e
quando si riesce è già ora di preoccuparsi per l’esame. Insomma sei
agli sgoccioli e quel tempo che sembrava non passare mai scorre
inesorabilmente. Ma anche gli esami passano svelti e ci si ritrova
così, con un fagotto di ricordi e la briga di dover scegliere che strada
prendere per costruire il proprio futuro. Così ho fatto le valigie, mi
sono trasferita tra i miei monti e ora studio Scienze Forestali a
Torino. Certo una parte di sogno è realizzata ma c’è ancora tanta
strada. E riecco la stessa sensazione del primo giorno di scuola:
ambiente nuovo, professori nuovi, compagni nuovi… è una
ruota che gira! Probabilmente tra qualche anno mi
ritroverò ancora a dire “Come son volati questi anni!”. Per ora però
c’è da impegnarsi, da studiare e da darsi da fare perché una volta
tolto il guinzaglio bisogna arrangiarsi!
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Il mio consiglio, in particolare per chi ha intenzione di continuare gli studi, è quello di sforzarsi un
po’ di più a scuola: non sprecare la mattinata tra i banchi ma, anzi, sfruttarla al meglio per poter
fare ciò che si vuole nel resto del tempo! Eh già, perché all’università è tutto diverso: nessuno
organizza il tuo tempo, sei tu a dovertelo gestire! Nessuno ti dice cosa fare, sei
tu che devi capire cosa sia giusto fare! A questo punto non mi resta che
ringraziare tutte quelle persone (compagni, prof. e bidelli/e) che hanno contribuito a inserire i miei
cinque anni al Bonfa nella lista dei bei ricordi; a quei prof. che si salutavano con un severo e
rispettoso “Buongiorno” e che, tornando da ex studentessa ti abbracciano affettuosi e sorridenti;
alle bidelle che ti corrono incontro per scoccarti un sonoro bacio e agli ex compagni che ti
sommergono di domande e consigli sull’esame. Un grazie al “mio” Bonfa e un in bocca al lupo a
tutti voi!
SETTEMBRE 2012
Ciao prof. G.! Come stai? Perdonami, ti rompo le scatole solo perché oggi, dopo aver letto la posta
elettronica nella mia casella mail, mi è venuta la vena artistica e ho deciso di buttar giù due righe per il
giornalino del Bonfa. In realtà non so se esiste ancora ma a trascinare quanto riceverai nel cestino del
desktop fai sempre tempo. Quindi ti allego il tutto, quest’anno è stato un inferno tra studio e lavoro e
non sono nemmeno riuscita a passare a salutarvi… cercherò di rifarmi con l’anno venturo…
Sulla mia mail una bustina chiusa lampeggia insistente: “da: Bonfantini”, oggetto: “inizio lezioni
anno scolastico 2012-2013”. Un sorriso è d’obbligo! Forse non sono ancora stata rimossa dalla lista
degli studenti, eppure gli anni passano, cribbio se passano! Sette anni fa mi sedevo per la prima
volta sui banchi del Bonfa ad ascoltare le parole e gli
auguri del buon Andrew [il preside Andrea Barraco,
ndr]. Oggi, sette anni dopo, mi accingo ad iniziare
l’ultimo anno di università. Incredibile. Inizio a dare
ragione a mio nonno quando dice che il tempo vola,
dopo i 18! Quindi parlo a voi tutti, cari studenti del
Bonfa, a chi comincia e a chi sta per finire: fate tesoro
di ciò che questa scuola sa darvi e godetevi appieno i
vostri anni, senza sprecarli! Forse OGGI vi sembrerà
noioso alzarsi presto, seguire le lezioni e studiare; vi
sembrerà ingiusto dover prendere ramanzine e brutti
voti; vi sembrerà inutile imparare formule chimiche,
nomi latini e dover far di conto; vi sembrerà troppo
fiscale dover rispettare le regole che la scuola impone.
Eppure, vi assicuro, un DOMANI ringrazierete (se l’avrete appreso!) di aver imparato ad
adempiere ai propri doveri, a rispettare le regole e le altre persone, ad impegnarsi per raggiungere
i propri obbiettivi e poter dir grazie con un sorriso a chi ti ha insegnato tanto. Ed è soprattutto a
questo che penso, oggi che vorrei tornare tra quei corridoi ma il poco tempo e la distanza mi sono
nemici. Vorrei dir grazie a tutti, professori in particolare, dei quali non è necessario fare i nomi
perché so che capiranno. A chi è rimasto e a chi si sta godendo la pensione. A coloro che hanno
insegnato la loro materia con tanta passione e ai quali ora, dopo un 30 autografato dal professore,
penso con un sorriso. Una scelta testarda la mia, quella di voler intraprendere un corso di studi che
purtroppo, per motivi innanzitutto politici, non offre tantissimi sbocchi. Una scelta comunque che
rifarei mille e mille volte perché da soddisfazioni incomparabili. Quando la mia anziana vicina di
casa mi ha chiesto urlando (è mezza sorda!), in un dialetto valdostano marcato e irriverente,
perché avessi voluto studiare proprio Scienze Forestali e non Economia, piuttosto che Scienze
Politiche come fan tutti, io le ho risposto ammiccante che LAVORARE CON PIANTE E ANIMALI
É LA COSA MIGLIORE, PERCHÉ NON PARLANO E NON ROMPONO LE SCATOLE COME
GLI UMANI. Detto questo vorrei mandare un saluto a tutti ed augurare un buon anno a chi ha le
gambe sotto il banco e chi sotto la cattedra!
10
–
IL MAIS NON RENDE Più!
il baby agricoltore di Corbetta punta sui pomodori
l’avventura post diploma di Giacomo Prina (ex studente diplomatosi nel corso C della Sede)
Il giornalista Balzarotti, lo scorso 5 agosto 2012, ha scritto su un informatore on-line di un certo Giacomo
Prina e della sua coltivazione di pomodori alla cascina Cantalupa di Corbetta. Perché ce ne occupiamo
anche noi de “Il Bonfa”? Perché il protagonista è una “vecchia” e simpatica conoscenza dell’Istituto, più
precisamente è Giacomo Prina, ex studente del corso C.
“
Vivere di pomodori nelle campagne del mais. La nuova sfida arriva da Soriano, frazione di Corbetta.
Giacomo Prina, 22 anni a dicembre, ha scelto la terra e una verdura mediterranea. «È meglio della
scrivania e della gente in giacca e cravatta: l’ho capito già dopo la terza media», racconta il baby
agricoltore che coltiva i terreni della cascina Cantalupa di nonno Riccardo. «Sono tre ettari: col prezzo che
ha il frumento sul mercato non avrei potuto sopravvivere. Ma il lavoro nei campi è quello che più mi piace.
Che sento mio: non è un ripiego, è il sogno che avevo da bambino». Si è diplomato in agraria all’Istituto
Bonfantini di Novara. Ma i terreni li ha conosciuti già da piccolo. «Passavo interi pomeriggi con i nonni in
cascina», ricorda Giacomo. «Alla fine della terza media ho iniziato a lavorare insieme allo zio come
giardiniere. Più passava il tempo e più ero convinto della mia scelta: volevo coltivare». Il mais era poco
redditizio. Così la scelta è ricaduta sulle verdure. «È il primo anno», osserva il titolare dell’azienda agricola
«La Cantalupa». «Mi sono dovuto accontentare per ora di due tipologie di pomodori, il perino e quello
tondo. L’anno prossimo vorrei ampliare l’offerta introducendo anche melanzane e zucchine».
I primi risultati sono incoraggianti. «Ho piantato 7.000 piantine», rivela Riccardo. «Sulla carta la produzione
prevista è di 400 quintali. In
realtà dovrei arrivare a un
commercio effettivo di 250
quintali. Finora chi è venuto
in cascina a fare la spesa è
tornato soddisfatto della
qualità». Anche il costo è
competitivo. I pomodori
sono in vendita a settanta
centesimi al chilo in azienda
[…]. «Al supermercato i
pomodori sono esposti
anche a due euro al chilo»,
osserva
il
giovane
agricoltore. «Sulle strade si
trovano anche a trenta o
quaranta centesimi. Ma sono quelli raccolti con le macchine: sono prelevati dalla pianta in modo meccanico
anche quando non sono del tutto maturi. Sono spruzzati di rosso per essere destinati in tempi rapidi al
mercato». I suoi perini, invece, vengono raccolti a mano. «Nei giorni del raccolto - racconta Giacomo - la
sveglia suona alle cinque. Alle sei devo essere nei campi perché i pomodori vanno raccolti quando fa meno
caldo e sono ancora duri. Altrimenti si guastano». Ad aiutarlo ci sono gli amici più stretti e qualche
studente. Persone che aiutano gratuitamente il baby agricoltore di Corbetta. «Non posso sostenere altre
spese per ora», sottolinea il fondatore dell’azienda «La Cantalupa». «Per chi non ha un’attività agricola
avviata dai genitori non è facile avere finanziamenti in banca. Anche per questo per ora ho dovuto
accontentarmi solo dei pomodori. Partire con altre verdure sarebbe stato troppo costoso».
11
–
L’IRRIVERENZA DEL “PERITO LETTERATO”
di Ivan Pelizzari (diplomatosi nell’a.s. 2011/2012 nella sezione C)
C
inque lunghi anni al Bonfantini, e forse i cinque migliori anni dei miei 19. Mi ricordo il
giorno dell'Open Day in cui ero rimasto particolarmente affascinato da questo Istituto.
L'entomologia, la Chimica Organica e la Botanica sono tutte materie che mi hanno
sempre interessato, coinvolto e reso curioso, in un certo senso, per capire ciò che abbiamo
intorno. E ovviamente arrivato al quinto
anno non vedo l'ora di prendere il mio
diploma di Perito Agrario per realizzare
finalmente il mio sogno... poter continuare
a studiare le materie che più di tutte mi
hanno... oserei dire “ALLETTATO”, ebbene
sì! Alla fine di questi meravigliosi cinque
anni formativi, come avrete intuito, mi
sono iscritto alla Facoltà Lettere e Filosofia
“Amedeo Avogadro” a Vercelli. Bene penso
che, per chi già non lo sapesse, sia sembrata
una cosa inusuale per non dire folle;
onestamente non mi sento di contraddirvi
anche perché io per primo sono stato
notevolmente scettico nei confronti di
questa scelta. Per motivarmi posso dire che,
a metà del terzo anno, mi sono reso conto
che mentre i miei compagni riuscivano ad
eseguire un perfetto piano di concimazione
e partecipavano con notevole interesse alle
lezioni di Biologia, io non vedevo che
arrivassero le ore di Italiano e Storia, ore che
ovviamente non erano altrettanto “seduttive” per i miei compagni di classe. Sarei stato intere
ore a parlare di autori, poesia, prosa o problemi politici intricati e antichi. Posso affermare che la
goccia che ha fatto traboccare il vaso sia stata senza dubbio l’aspettativa che la prof.ssa Panigoni
(di Lettere per chi non lo sapesse) ha nutrito nei miei confronti, soprattutto nell'ultimo anno.
Ora è da più di un mese che la mia avventura in un mondo costellato di Storia, Letteratura e...
ancora Storia, è iniziata e se posso essere onesto non c'è un attimo solo in cui mi sia pentito
della mia scelta, neanche quando sento la classica storiella, che ai giorni nostri è più popolare di
cappuccetto rosso, la quale dice: “Oggi con la crisi è difficile trovare lavoro figuriamoci se
facendo lettere cavi qualcosa dal buco!”. Ormai quando la sento non ci do importanza, anzi mi
faccio due risate dato che io con la mia passione magari non farò la vita da riccone però senza
dubbio ce la metterò tutta per intraprendere un percorso come il mio. Per concludere do un
consiglio a tutti gli studenti, non pensate mai al futuro prossimo ma sempre e solo a cosa farete
non più tardi di domani. Ciao a tutti!
12
–
A
dai la tua opinione su TEMI DI ATTUALITÀ o
PROBLEMATICHE D’INTERESSE PUBBLICO
o NELL’AMBITO SCOLASTICO
o sostieni le tue opinioni su ARTE, CINEMA E MUSICA
scrivi una mail a [email protected]
¡Uno! ¡Dos! e ¡Tré!
di Samuele Pavia (2^ B)
I
Green Day tornano dopo l’ultimo CD del 2009 21st Century Breakdown, con una triologia chiamata
¡Uno! ¡Dos! e ¡Tré!, in uscita rispettivamente il 25 settembre, il 13 novembre e il 15 gennaio 2013. Il
14 aprile, i Green Day sono stati invitati alla cerimonia annuale della Rock and Roll Hall of Fame,
dove, dopo aver interpretato il brano Letterbomb, hanno introdotto i Guns N' Roses nell'elenco della
storica Hall of Fame. Il 14 giugno è uscito il trailer del primo album della trilogia su YouTube, con
l'immagine della copertina che vede Billie Joe protagonista, mentre il 21 giugno è arrivato sugli schermi
di YouTube il trailer di ¡Dos!, con un'analoga immagine di copertina raffigurante il bassista Mike Dirnt
mentre infine il 28 giugno è uscito il trailer di ¡Tré!. Il 16 luglio è stato pubblicato il primo singolo di
¡Uno!, Oh Love, il 14 agosto Kill the DJ ed il 5 settembre Let Yourself Go. Frattanto, tra agosto e
settembre, la band ha intrapreso un tour dal Giappone in Europa, con date in diversi festival europei,
come il Rock en Seine in Francia, il Rock am See in Germania e l'I-Day Festival in Italia (che viene però
annullato a causa di un malore accusato da Billie Joe, ricoverato presso l'Ospedale Maggiore di
Bologna). Il 21 settembre hanno partecipato all'iHeartRadio Music Festival assieme ad altri artisti di
fama mondiale,a seguito del quale, sempre a causa delle condizioni fisiche del leader, la band ha
deciso di posticipare tutte le date del tour nordamericano, così da poter garantire al cantante un
periodo di riposo e disintossicazione.
A seguito della riabilitazione del frontman Billie Joe Armstrong, la band, il 29 ottobre 2012, ha
pubblicato sul proprio sito l'annuncio che cancellano tutte le restanti date del 2012 e anticipano
l'uscita di ¡Tre! all'11 dicembre 2012. In parole povere, dopo questa pausa, i Green Day sfornano una
canzone che, per i fan, è una cosa positiva, invece per coloro a cui non interessava prima… credo
proprio non cambi nulla anche adesso che l’han saputo!!!
13
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RISIKULTORI
un punto on-line dove la fantasia d'ogni
risicoltore
trova
spazio
nell'intento
di
condividere per crescere. Grazie anche ai
rivenditori che non sfruttano il gruppo
esclusivamente per mera pubblicità. Ovviamente
un gruppo aperto a tutti gli interessanti dove
chiunque può aggiungere altri colleghi!
on facebook: cerca il gruppo RISIKULTORI
I nuovi contadini: giovani, laureati e non schizzinosi
INTRAPRENDENTI, HI-TECH, MUNITI DI UN GRANDE SPIRITO DI ADATTAMENTO: È LA NUOVA
GENERAZIONE DI AGRICOLTORI ITALIANI. PER NIENTE CHOOSY!
(da www.leiweb.it)
Sarà che l’aria nelle città è puzzolente. Sarà la crisi, sarà per dar torto al Ministro Fornero, sarà per sfatare
la leggenda che dice che la terra è bassa. Sarà per andare controcorrente. Fatto sta che per la prima volta
negli ultimi dieci anni in Italia gli agricoltori sono aumentati del 4,2 per cento. Ma non solo, le imprese
agricole guidate da contadini nemmeno trentenni sono ben 62mila! Da una recentissima indagine della
Coldiretti salta fuori che tra questi 62mila più del 36% sono laureati e oltre la metà hanno un diploma.
C’è Giulia, laureata in Giurisprudenza, che vuole costruirsi un futuro “tornando alla terra”, in provincia di
Carrara. Paolo che, sempre in Toscana, ha lasciato sociologia per allevare asini e puledri e punta a vendere
online il latte d’asina. Paolo e Marco, buttata alle ortiche la laurea in economia, si sono lanciati nel mondo
delle arance, vicino a Agrigento. Enrico ha lasciato Bergamo per allevare maiali in Umbria e aspira a
diventare famoso grazie al rivoluzionario “suino spalmabile”.
Contadini ad altissima tecnologia, ecologically
correct e soprattutto pieni di entusiasmo. Come
Mattia, nemmeno trentenne, che due giorni fa
al Salone del Gusto, grazie al convegno “Dire,
fare, zappare”, organizzato da Slow Food Youth
Network per dare voce ai giovani agricoltori, ha
raccontato d’aver fatto un “master” con un
gruppo di anziani contadini dell’Appennino per
imparare tutto sulle castagne, che ora coltiva in
Lunigiana. Il loro motto è: la terra non è una
scappatoia, è un’opportunità. Opportunità che
l’estate scorsa hanno colto oltre 200mila ragazzi
andando a raccogliere frutta e verdura in giro
per il mondo. Basta organizzarsi in tempo
sfogliando le offerte sul sito pickingjobs.com. In
Nuova Zelanda cercano braccia per la raccolta
delle ciliegie, in Francia già in marzo sono a caccia di apicoltori, in Australia hanno bisogno di piloti per
trattori e, per i meno schizzinosi, in Germania la terra nasconde miliardi di quintali di patate! Si consoli chi
preferisce restare in città: anche l’urbanfarming è un trend in ascesa tra gli universitari, e il 35% degli
iscritti alle facoltà milanesi sta ancora consumando i pomodori (insipidi, pallidi e legnosi) coltivati
quest’estate sul balcone di casa.
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La lezione del piccolo bosniaco di Gu.Ro.
C
ambia la location perché i muratori finalmente hanno finito i loro lavori! Ora scrivo in un ambiente pulito e ordinato senza betoniere
fuori dalla porta e piastrellisti in giro per casa! Alvin, il labrador compagno di tanti articoli de “Il Bonfa”, ha trovato una nuova
confortevole cuccia. Tutto è sistemato, perfetto per me, ordinato nella mia mente e nella mia paranoica realtà. Ebbene si, lo ammetto:
sono disgraziatamente precisino anche se agli occhi di un altro, magari, non c’è così tanta precisione ma cerco un continuo perfezionismo e
un dannato atteggiamento da pulitino che io per primo non apprezzo così particolarmente. E solo la scelta di partire per i Balcani, per
passare le “vacanze” estive in maniera alternativa, è stata una delle scelte più valide che potessi fare! Una vorticosa esperienza in quel di
Sijekovac, nel nord della Bosnia Erzegovina. Montagne, prati, natura, zone incantevoli, qua e la interrotte da case disabitate con solo muri e
serramenti nuovi di pacca… nient’altro! Il compito di contribuire a “ricostruire” dopo il periodo della guerra, il compito di esserci per i
pochi rimasti nelle zone rurali del Paese balcano. L’incontro con il piccolo Stipo è stato la mia ancora di salvezza. Due occhioni azzurri,
capelli biondissimi a spazzola e un’aria interrogativa che si chiede il perché degli italiani vanno a trovarlo nella sua terra natia, in aiuto alla
“sua” gente. Stipo, il bimbo biondo, si presenta silenzioso, come “uno sulle sue”, uno da non disturbare più di tanto. Stipo gioca a Domino
ininterrottamente, Stipo non conosce i videogames, Stipo imita un kalashnikov e spara, Stipo canta e imita le mie canzoni e i miei bans,
ripete i miei gesti e s’addormenta con i piedi neri, sporchi di terra e la testa piena di sabbia tra le mie braccia, stravolto da una giornata di
intensi sorrisi sdentati e novità portate da questi sconosciuti italiani. Stipo è il futuro della Bosnia, i suoi occhi azzurri sembrano aver
guardato tanto il cielo, sembrano non conoscere gli orrori della guerra. Vede case distrutte ma sono solo mattoni che un giorno daranno vita
a un qualcosa di sorprendente, vede poca gente intorno a sé ma sa interagire positivamente con tutti loro, sa spremere la linfa vitale di chi
lo avvicina perché vuole vivere il suo momento; vede fiorire campanili, chiese e centri comunitari piuttosto che case e palazzine, ma sa che
è solo un inizio… Stipo mi prende per mano, mi porta a incontrare un’anziana donna bosniaca senza troppe cose materiali intorno a sé;
fondamentalmente semplice, con una casa bruciata da un corto circuito provocato da un impianto “alla bosniàca”. Passo giornate nella
polvere, tra macerie e cenere a smantellare un tetto bruciato e una casa apparentemente irrecuperabile. È un luogo pieno di macerie ma la
vigile assistenza di Mariza ripaga ogni sforzo e ogni goccia di sudore versata sotto il sole cocente del ferragosto bosniaco. Poche parole
inizialmente, poi un fiume in piena di racconti in una lingua incomprensibile per le mie orecchie ignoranti. Un’amica mette un piede in fallo e
pesta un chiodo fuoriuscito da una trave gettata a terra dal gruppo che si occupa del tetto: si ferisce seriamente. La donna prepara un
braciere all’istante, lo alimenta con strutto e, con un mestolo in legno, batte ripetutamente sulla ferita causata dal chiodo. La riapre a fondo,
sanguina e con della slivoviz (grappa di prugne bosniaca, ndr) disinfetta, prosegue con impacchi di aceto, sidro di mele e calzino imbevuto di
alcol puro… stupefacente anche se forse inutile ma il piede della ragazza guarisce. Mariza ha vissuto l’orrore delle rappresaglie militari,
la solitudine di un esilio lontano dalla propria abitazione, la felicità della ricostruzione e l’angoscia per una casa andata a fuoco. Tutto
sembra compiuto per lei. Eppure ha una riconoscenza infinita nei confronti di sconosciuti che le “distruggono” ciò che è andato a fuoco,
predisponendo il tutto per una nuova ricostruzione. Mariza cucina in una vecchia tettoia tra assi e pollame. Cucina ottime frittelle intrise di
strutto, succulenti involtini con verze, prepara dell’improponibile caffè turco… Mariza è grata a questi “lavoratori della domenica”, lei sa
rialzarsi e ricominciare, lei sa che nonostante i suoi anni c’è ancora molto da fare e da vedere. I suoi tacchini la attendono per la razione di
granaglia quotidiana, il suo maiale cresce e non sa che servirà a sfamare la sua padrona nel prossimo inverno, la sua casa provvisoria, con
mobili e scatoloni momentaneamente accatastati, potrà essere svuotata per lasciare spazio ai pellegrini di passaggio per Medjugorje. Lei
sa, colta o meno, lei è una che sa guardare con fede dall’alto. Mira
paesaggi lontani e non si lega a un presente a ad una realtà piccola,
scomoda e senza vie di fuga. “Polako, polako” (lento, lento, ndr) ne esce,
ed entra invece in una dimensione al servizio della gente tra cui è cresciuta
e in cui i suoi 73 anni hanno visto vita e morte. Stipo chiama e mi porta via,
con sé, al fiume (una vera pozza di fango!). Con lui mi arrampico sulla
vegetazione e mi butto a bomba nella fanghiglia dall’odore così poco
invitante. Ma io che sono qui a fare? Cosa mi porto a casa alla fine? Non lo
so esattamente, come sempre mi giustifico che non posso saperlo al
momento! Sempre un po’ confuso ma alla fine della mia paranoica pulizia
non mi interessa proprio più niente: puzzolente dopo il bagno nel fiume di
fango, con la pelle al sapore di cenere, le braccia e il volto segnati dalla
polvere. Intanto il vento di Bosnia mi fa venire i brividi, l’aria di Bosnia mi
induce ad odorare il suo profumo, quel tipico odore di legno fresco, misto
all’alcol della pivo (birra) e della slivoviz (grappa di prugne), quel rancido
pungente di sudore e quel naturale olezzo di maiale allevato in un recinto vicino. Tutto non è odore. È profumo, buon sapore… tutto va
gustato. Ogni relazione, ogni volto, ogni saluto. Forse in mezzo a quest’aria c’è la vita delle centinaia di persone che non ci sono più, che
vent’anni fa hanno dovuto difendere e difendersi. Forse in quest’aria c’è uno spirito che ha salvato quanto c’è, forse in quest’aria c’è “solo”
vita e, in Bosnia, è certamente una gran conquista! Aveva proprio ragione Salvador Dalì quando diceva: “Non aver paura della perfezione,
non la raggiungerai mai” e Stipo mi ha semplicemente dimostrato che anche senza perfezione si può essere estremamente felici!
15
–
Sessant’anni
di AGRICOLTURA l’I.i.S. “G. Bonfantini”
L
’Istituto nasce nel 1952 con il nucleo storico della sede a Novara. In coincidenza con l’avvio
dell’autonomia scolastica, l’Istituto compie un’analisi sulla sua missione e sul radicamento nel
territorio provinciale che, pur nelle limitate dimensioni, è caratterizzato da quattro settori di
eccellenza: viticoltura delle Colline Novaresi, floricoltura del lago Maggiore, risicoltura e industria
lattiero-casearia. Di qui la scelta di seguire le indicazioni di diffusione della presenza dell’istruzione
superiore in questo campo anche in altre realtà territoriali. Questo disegno si è concretizzato, dapprima
con l’apertura della sezione staccata a Romagnano Sesia nell’anno scolastico 2005-2006 e con
l’associazione dell’I.P.A.A. di Solcio di Lesa “Emilio e Gaspare Cavallini” dal 2009, in ragione della
necessità di essere presenti sul territorio con l’insieme delle specificità agricole e floricole ma con un una
regia a livello centrale per il coordinamento della programmazione. Gli studenti della sede di Novara
provengono in parte dalla città, ma prevalentemente da comuni e province limitrofe e anche della
Lombardia. La sede Solcio di Lesa è anch’essa frequentata da studenti provenienti da comuni e province
limitrofe (Varese, Verbania). A Romagnano gli studenti provengono soprattutto dalla Valsesia e dalle
valli limitrofe. L’Istituto d’Istruzione Superiore “G. Bonfantini” è ubicato in un contesto territoriale
dove i settori agro-zootecnico, agro-alimentare e vitivinicolo rivestono un’importanza basilare, la sua
unicità e quindi la sua specificità nella provincia di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola hanno creato le
condizioni idonee affinché il bacino d’utenza, che gravita sull’istituto e ad esso si riferisce, sia molto
ampio e si estenda, sia pure per motivi logistici, anche fuori dai confini regionali. Come modello economico,
sono presenti nel territorio tutti quei settori che fanno di tale bacino un’area equilibrata ed attenta a
nuove opportunità di sviluppo industriale. L’agricoltura, con circa 5000 addetti, vede nella risicoltura,
nella viti-vinicoltura, nella produzione del gorgonzola, nel floro-vivaismo e nell’allevamento, la sue più
tipiche attività. Nel settore industriale, il tessuto prevalente è di piccole e medie imprese fra le quali
spiccano quelle del settore chimico e alimentare. Il terziario inoltre risulta essere un settore di grande
rilevanza nell’attuale struttura produttiva. La scuola già a partire dal primo anno offre agli allievi
l’opportunità, durante le vacanze estive, di effettuare periodi di tirocinio formativo e lavorativo presso
aziende del settore allo scopo sia di migliorare la propria preparazione professionale, sia di aver un
contatto diretto con il mondo del lavoro.
: scuola aperta-
-
il “Bonfantini” di Novara e Romagnano Sesia e il “Cavallini” di Solcio di Lesa apriranno le loro porte, per i
ragazzi e le famiglie delle medie inferiori, per la prima volta nel corrente anno scolastico nel pomeriggio di
SABATO
1° DICEMBRE 2012
per conoscere e visitare le Sedi dalle ore
14.30
L’INCONTRO CON I DOCENTI CHE PRESENTANO I CONTENUTI DELLE DISCIPLINE, OBIETTIVI E SBOCCHI
PROFESSIONALI DEI CORSI DI STUDIO. LA POSSIBILITÀ DI VISITARE I LABORATORI, LE AULE E DI CONOSCERE NEL
DETTAGLIO I SERVIZI, LE MODALITÀ D’ISCRIZIONE E LE INIZIATIVE DI SOSTEGNO ALLO STUDIO. UN’OCCASIONE
PER CONOSCERCI MEGLIO ANCHE ATTRAVERSO STUDENTI TUTOR A COMPLETA DISPOSIZIONE.
16
–
Quando il Bonfantini ha compiuto i “suoi primi cinquant’anni” il prof. Carlo Garavaglia ha scritto un
libro “che non voleva essere la storia del Bonfantini” ma “la storia di una scuola vista dal di dentro,
da uno che lì ha vissuto, giorno dopo giorno, gli anni più belli della sua vita, dall’adolescenza fino al
tempo della pensione. Cioè per circa quarant’anni. Prima come studente, poi come insegnante e
vice preside per lunghi anni”. L’insieme dei ricordi sgorgati dal cuore del prof. Garavaglia ha
composto un libro di quasi 350 pagine, intrise di passione e di amore per una scuola, una “vera
comunità educante”, “uno dei migliori Istituti agrari d’Italia” (dai quotidiani locali del 12 maggio
1971). Un vecchio studente che ha vissuto “i migliori anni” di una scuola e di una realtà scolastica
inserita a pieno titolo nell’agricoltura novarese, e che ha voluto testimoniare alle nuove
generazioni di studenti di un “futuro” aperto all’Europa e al mondo intero.
Ma chi sono le nuove generazioni? E come si propongono oggi ai propri compagni di “avventura”?
Dalle liste elettorali del nuovo Consiglio d’Istituto della componente studenti di questo anno
scolastico, spicca il programma presentato nei primi giorni di novembre da una rappresentanza di
ragazzi che hanno voluto distinguersi con un semplice slogan:
“AGRICOLI: l’agricoltura il nostro lavoro e il nostro futuro”.
È una proposta “messa sul tavolo decisionale” degli studenti di 5 giovani ragazzi iscritti al quarto
anno del corso tradizionale del vecchio ordinamento della Sede di Novara: RUDY LIMONIO,
FRANCESCO RAPIO, MATTEO MELONI, GIACOMO INVERNIZZI, RICCARDO LENA
Rudy
Francesco
Matteo
Giacomo Riccardo
Ecco le proposte e i progetti presentati:
stage anche pomeridiani da organizzare nel corso dell’anno scolastico in Istituto e
nel Centro Agro-Zootecnico Cerealicolo Pilota dell’Istituto in accordo e sotto la
guida di tecnici e docenti
17
–
per essere “parte attiva” nelle migliorie che l’Istituto richiede (opere di
tinteggiatura e piccole riparazioni nonché prevenzione dei danni con
sensibilizzazione diretta degli studenti stessi)
una maggior partecipazione da parte degli studenti nelle proposte e nella
realizzazione dei viaggi d’istruzione, perché siano sempre più legati al percorso
didattico che si sta seguendo nel corso di studi
cercare dei momenti per motivare gli studenti del Bonfa, per accrescere la fiducia
verso se stessi, rispettare la personalità di ognuno anche attraverso momenti
ludici, divertenti e “giù” dalla cattedra
per proseguire la “tradizione” e la creazione di gadget ad hoc per l’Istituto
per non essere i soli a decidere ma i rappresentanti di tante voci di studenti e per
sostenere il Centro d’Ascolto d’Istituto in collaborazione con la Psicologa
Psicoterapeuta dottoressa Giachino
una maggior applicazione e un coinvolgimento attivo degli studenti nelle materie
d’indirizzo quali Agronomia, Zootecnia, Meccanica. Dalla diretta applicazione delle
materie agronomiche nei terreni dell’azienda, alla partecipazione alle pratiche
veterinarie effettuate in stalla sino alla compartecipazione attiva agli interventi
meccanici sui macchinari e le attrezzature dell’azienda
Il Bonfantini dovrà mantenersi continuamente aggiornato per dare ai suoi giovani studenti il
meglio di quanto l’umano progresso quotidianamente offre. Ricordando però che “è l’uomo che fa
il posto e non viceversa”. E quando questo binomio cammina di pari passo si ottengono i risultati
migliori. Per questo al Bonfantini dovrà prevalere sempre, oltre alla “valida spregiudicata”
iniziativa degli studenti anche l’umanità educativa dei suoi docenti. È con questa certezza che il
prof. Garavaglia, nel suo libro “Una scuola per la vita” rifà sue le parole del preside prof. Rinaldi,
pronunciate all’atto del suo pensionamento: “Tutto questo ci è costato molto e alla fine di un
bilancio scolastico positivo non spiacerà convenire che abbiamo ceduto solo un versante, per parte
mia almeno: quello della giovinezza!”. E noi in questo anno che ha visto il compimento del
sessantesimo anno di questo Istituto vogliamo augurare che il rileggere la storia di questa scuola
possa far riflettere sul passato, vivendo meglio il presente, guardando al futuro con più serenità. E,
se possibile, fare qualcosa di buono ed utile per gli altri”. Rifacciamo nostro l’augurio del prof.
Garavaglia perché questo nostro Bonfa sia ancora “una scuola per la vita”.
(a cura della redazione con il contributo dei passi tratti da “Una scuola per la vita” – Carlo Garavaglia)

Il desiderio di far bene il proprio lavoro, qualunque esso sia, e la capacità di imparare giorno per giorno
sono doti indispensabili tanto nella vita personale quanto in quella professionale di ciascuno di noi.
(Ettore Rigamonti)

18
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il Bonfa on-line: il sito www.bonfantini.it e il profilo facebook
WWW.BONFANTINI.IT
INFORMAZIONI DI SEGRETERIA *
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ORARI DELLE LEZIONI * AREE
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ASCOLTO con dott.ssa Giachino *
I.I.S. “G. BONFANTINI”
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on line: www.bonfantini.it
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La natura che stupisce
Il Bonfa
INCURIOSITO
CACCIATORE AMERICANO SPARA AD UN’ANATRA E
LEI SOPRAVVIVE IN FRIZEER PER DUE GIORNI!
Sembra strano ma il fatto è accaduto veramente in Florida: un’anatra è stata sparata da un
cacciatore, presa e portata a casa dallo stesso per essere conservata in frigorifero, in attesa di
essere cucinata. La moglie del cacciatore, aprendo il frigo dopo due giorni, ha notato che
l’anatra era ancora viva e si è subito attivata per portarla da un veterinario. Curata per le
ferite riportate alle ali e alle zampe e per il principio di congelamento, è stata poi trasferita in
un rifugio per animali. L'anatra è così sopravvissuta anche se, dopo le ferite riportate, non
potrà più tornare in libertà.
LA CICOGNA NON PORTA BIMBI MA STA AL CALDO.
Uno dei miti più diffusi è quello che le cicogne portano i bambini. Tutto questo nasce dal fatto
che una volta, quando nasceva un bambino in casa, si provvedeva ad accendere il camino per
tenere l'ambiente più caldo. Spesso gli impianti di riscaldamento, per come li conosciamo
attualmente, non esistevano. Se accadeva quindi in primavera, quando le cicogne tornavano
dall’Africa e cercavano il luogo più adatto per nidificare, esse tendevano proprio a stabilirsi sui
camini più caldi e, quindi, quello della casa del neonato.
CONTA FINO A VENTIDUE E LA COCCINELLA
PORTERÀ FORTUNA ALL’AGRICOLTORE.
Una delle credenze più diffuse tra gli agricoltori ma anche tra i bambini è che la coccinella
porti fortuna! Sarà solamente superstizione? Non proprio! Forse pochi sanno che la coccinella,
dal punto di vista sia biologico sia applicativo, è un voracissimo predatore nell'ambito degli
agrosistemi. L'attività predatoria si svolge in modo particolare sui rincoti ma rientrano fra le
loro prede anche coleotteri, lepidotteri, acari e afidi! La voracità è elevata, cresce
sensibilmente nel corso dello sviluppo larvale e raggiunge il suo massimo nell'adulto. Ad
esempio, un adulto di Coccinella septempunctata, la coccinella più familiare, può arrivare a
predare anche cento afidi al giorno! Quindi per gli agricoltori una vera manna! Da qui la
credenza che la presenza di questi insetti porti bene ai raccolti. Il detto più comune è che se
una coccinella si posa spontaneamente su una mano, assicura fortuna per un numero di mesi
pari al numero dei puntini e predice che a breve incasseremo dei soldi. La fortuna è maggiore
se l' insetto si posa il tempo necessario per contare fino a 22!
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I PETI DEI DINOSAURI CAUSANO LA LORO
ESTINZIONE E UN NOTEVOLE EFFETTO SERRA.
Quale potrebbe essere stata la causa della fine del mondo dei dinosauri? I terrificanti peti di
tali creature! Questa la bizzarra ma reale ed interessante nuova teoria di alcuni scienziati,
secondo i quali i dinosauri potrebbero essere stata la causa del primo effetto serra della storia
del nostro pianeta. I sauropodi, infatti, giganteschi dinosauri dal lungo collo, potrebbero aver
causato un notevole riscaldamento globale durante il Mesozoico a causa del metano rilasciato
attraverso le emissioni di gas intestinali. I dinosauri, come gli odierni ruminanti, erano
caratterizzati da batteri intestinali che favorivano la digestione attraverso la fermentazione
dei vegetali ingeriti. Gli scienziati della University of St. Andrews hanno pubblicato sulla
rivista Current Biology che le quantità rilasciate erano superiori a quelle rilasciate dalle
attuali fonti di metano, sia naturali che di origine umana. Secondo i loro calcoli, i Sauropodi
arrivarono ad emettere 520 milioni di tonnellate di metano all'anno, valore comparabile con le
emissioni complessive moderne, che potrebbero, quindi, aver causato il notevole riscaldamento
climatico. Tutti gli animali della Terra, attualmente, emettono metano per circa 50-100
milioni di tonnellate all'anno, più di 5 volte quelli emessi dai dinosauri!
IL CAVALLO COL BUCO.
Siamo in piena Grande Guerra e il povero
cavallo ritratto nell’immagine insieme a un
gruppo di Alpini è stato ferito da un proiettile
di grosso calibro durante la battaglia di
Bevorchians (Udine), nel 1915. Il cavallo
sembra tutto sommato godere di buona salute e
in effetti, stando a quanto riportano le
cronache, è vissuto senza troppi problemi fino
al marzo del 1918.
LACRIME DI COCCODRILLO.
Il modo di dire “lacrime di coccodrillo” viene riferito a chi piange perché pentito per una
marachella. In realtà il coccodrillo non piange veramente anche se una sua caratteristica lo
farebbe pensare e da qui il detto. Molti pensano che l’animale pianga per lo sforzo digestivo di
un abbondante pasto, ma, in realtà, piange dopo mangiato perché la pelle molto spessa a mò di
corazza che lo protegge non permette la traspirazione della pelle (come fanno ad esesmpio le
nostre ghiandole sudoripare). Quindi per eliminare i sali accumulati col cibo, visto che non può
sudare, è costretto a versare abbondanti lacrime dagli occhi.
PAPPAGALLO CHIAMA PADRONE E SI SALVA.
È rimasto impigliato tra i cavi dell'alta tensione e per richiamare l'attenzione ha iniziato a
pronunciare il nome del proprietario. Grazie a ciò, un pappagallo di nome Enrico, di
Brognaturo, piccolo centro delle serre vibonesi, è stato salvato dai Vigili del Fuoco. Portato
fuori casa dalla figlia del padrone, un operaio sessantenne, l'animale era scappato sui fili
dell'alta tensione. Lì, rimasto impigliato, ha cominciato a chiamare il proprietario
pronunciando ripetutamente la parola "Cenzo", che per il pappagallo è il modo per chiamare
Vincenzo. "Quando sono arrivato - ha detto il padrone - Enrico ha continuato a chiamarmi.
Sembrava un bambino che aveva rivisto il padre ed al quale chiedeva aiuto”.
21
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CONCORSO – CONCORSO - CONCORSO
Uno Sfondo
“
per il
U
Bonfantini”
n concorso a premi finalizzato alla realizzazione di
un’immagine in formato digitale da adottare come sfondo
desktop per i PC delle sezioni associate di Novara e di
Romagnano Sesia. DESTINATARI del progetto sono tutti gli allievi
regolarmente iscritti all’Istituto “G. Bonfantini” - sezioni associate di
Novara e di Romagnano Sesia.
.COME PARTECIPARE AL CONCORSO.
Per partecipare al concorso non è necessario effettuare alcuna
iscrizione, sarà sufficiente consegnare l’immagine secondo le
modalità riportate. La partecipazione può essere individuale o a
gruppi di due, nel secondo caso uno dei coautori dovrà assumere la
funzione di capogruppo e fare quindi da referente.
Gli alunni della sezione associata di Novara dovranno consegnare al prof. Fabio Vuono l’immagine
in busta chiusa se realizzata su supporto cartaceo, salvata su CD non riscrivibile se realizzata
direttamente in formato digitale mentre gli alunni della sezione associata di Romagnano Sesia
effettueranno la consegna con le stesse modalità al prof. Daniele Pescio. Il termine per la
consegna è fissato inderogabilmente per le ore 12 del giorno 30 novembre 2012. Sulla copertina
del CD o sulla busta dovrà essere scritto il nome dell’autore, degli autori nel caso di partecipazione
a gruppi di due, in questo caso occorrerà anche indicare quale studente farà da referente. Alla
consegna dell’immagine sarà rilasciata una ricevuta allo studente partecipante, nel caso di
partecipazione in coppia la ricevuta sarà rilasciata allo studente capogruppo. I CD e i fogli con le
immagini saranno restituiti ai partecipanti al termine delle operazioni di voto.
.CARATTERISTICHE DELL’IMMAGINE.
L’immagine potrà essere realizzata direttamente in formato digitale usando i software che l’autore
o i coautori preferiscono, oppure in formato cartaceo. L’immagine dovrà essere rettangolare con
formato 4:3, ossia il rapporto tra la lunghezza e l’altezza dovrà essere 4/3. Ciò significa che se si
realizza un’immagine su supporto cartaceo alta 15cm, allora dovrà essere lunga 20 cm. Se
realizzata direttamente in formato digitale, l’immagine dovrà sempre essere in formato 4:3 e dovrà
avere dimensioni pari a 1024 768 pixel.
.PREMI.
Al 1°, al 2° e al 3° classificato: borsa di studio; ai restanti, menzionati, segnalati. In caso di parità
si dividerà in parti uguali la somma del premio corrispondente alla posizione di pari merito con i
premi spettanti alle posizioni in classifica che la seguono.
Esempi: parità al primo posto di due partecipanti: ad entrambi andrà la somma di
(300+150):2=225 euro, 100 euro al successivo oppure parità al secondo posto di due partecipanti:
ad entrambi andrà la somma di (150+100):2=125 euro, 300 euro al primo classificato oppure
parità al primo posto di tre partecipanti, ai tre andrà la somma di (300+150+100):3=183,33 euro.
.ESCLUSIONI.
Saranno cause di esclusione immagini con formato diverso da 4:3 o con dimensioni inferiori a 1024
per 768 pixel per le immagini consegnate in formato digitale o immagini con contenuti offensivi.
ULTERIORI DELUCIDAZIONI E PRECISAZIONI IN MERITO SONO DISPONIBILI SUL SITO
www.bonfantini.it
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VendoCercoOffro
Una bacheca pubblica per condividere annunci di studenti per altri studenti per vendere,
cercare, offrire libri, oggetti, fumetti, moto e altro ancora…
● RIPETIZIONI ●
studente universitario diplomato Perito Agrario si offre
per ripetizioni in: MATEMATICA, GEOMETRIA,
ITALIANO, STORIA E BIOLOGIA/SCIENZE DELLA
TERRA. Pregasi contattare Ivan al 348/9583294 o via
mail a [email protected]
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● GABBIETTA ●
● ACCESSORI ●
VENDESI
mangiatoia
in
acciaio
e
abbeveratoio in plastica per pulcini. Per
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VENDESI gabbietta per conigli
nani o cavie peruviane (dim. 60 x
40
cm).
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INFORMAZIONI
[email protected]
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● LIBRI USATI ●
VENDESI libri usati dal 1° al 5° anno di studi I.I.S. “G.
Bonfantini” (nuovo e vecchio ordinamento, tutti i
corsi). Per INFORMAZIONI [email protected]
● ● ●
● GENEROSITÀ’ ●
Grazie a coloro che hanno partecipato all’uscita didattica alla 67^ Fiera
Internazionale del Bovino da Latte a Cremona lo scorso 25 ottobre, e hanno
contribuito con una piccola somma in denaro di circa € 3,32 ciascuno (classi 3^A,
3^B, 4^B, 5^B, 3^C, 3^D, 5^D, 3^E), sono stati acquistati prodotti utili al
sostentamento dell’iniziativa per i piccoli studenti delle zone terremotate
dell’Emilia. Sono stati acquistati: 116 quaderni maxi (a righe e a quadretti), 36
biro Replay (blu, rosse e nere), 90 gomme, 36 scatole di matite, 20 scatole di
pastelli colorati, 6 album da disegno, 4 barattoli da 48 pennarelli colorati, 100
temperini a due fori, 50 evidenziatori (colori vari), 48 colle stick, 70 notes per un
totale di € 448,70. Il materiale acquistato sarà convogliato con il resto della
raccolta proposta, ai ragazzi di 4^ C che si occuperanno della spedizione. Sono
stati spesi inoltre € 0,70 avanzati dalle quote degli studenti che hanno partecipato
alla visita di accoglienza delle classi prime nel Parco del Ticino a settembre.
● ● ●
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la bacOca
una sorta di bacheca che raccoglie tutte le stranezze e le frasi da ricordare che
rendono più allegre le lezioni e le “avventure” scolastiche
è possibile segnalarle a [email protected]
QUANDO I NEGOZI HANNO CARTELLI
NON PROPRIO ADATTI ALLA CLIENTELA!
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una professoressa rimane incerta nel mezzo
della correzione. Cosa avrà scritto lo
studente nel compito in classe di Ecologia?
MACELLAI
“OTTIMA CARNE OVINA, BOVINA, CAPRINA, SUINA,
BUFALINA, STRUZZINA, POLLINA E CONIGLINA”
“CARNE DI TACCHINO E DI POLLO: A RICHIESTA SI
APRONO LE COSCE”
POLLERIE
“POLLI ARROSTO ANCHE VIVI”
“SI AMMAZZANO GALLINE ANCHE IN FACCIA”
“SI VENDONO UOVA FRESCHE PER BAMBINI DA SUCCHIARE”
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FIORAI
stravaganti NOTE DISCIPLINARI
“SE MI CERCATE SONO AL CIMITERO… (VIVO!)”
“SI INVIANO FIORI IN TUTTO IL MONDO, ANCHE VIA FAX”
“VENITE UNA VOLTA DA NOI E NON ANDRETE PIÙ DA
NESSUNA PARTE”
C. nell’ultima settimana non ha potuto studiare perché è
stato rapito dagli alieni, gli sono morte tre nonne (?!), i suoi
libri hanno preso fuoco, infine la CIA ha chiesto il suo aiuto
per un’importante missione. Sono convinto che studiare gli
avrebbe richiesto meno tempo che inventarsi tutte queste
idiozie.
CONSORZIO AGRARIO
“TUTTO PER IL VOSTRO UCCELLO”
“ PER CHIAMARE L’INSERVIENTE SUONARE IL
CAMPANELLO, SE NON RISPONDE RISUONARE”
“SI VENDONO STIVALI ANCHE PER BAMBINI DI GOMMA”
“SI VENDE SOLO IL DAVANTI, IL DIDIETRO È SOLO IN
ESPOSIZIONE”
L’alunna M., chiedendo il permesso di recarsi ai servizi, si
complimenta per l’effetto “lassativo” delle mie spiegazioni.
Mi chiede quindi se alla prossima lezione potrà assistere
anche sua nonna, che da qualche tempo soffre di stitichezza
e conclude dicendomi “Meglio lei che l’Activia della
Marcuzzi”. Mi auguro che la Presidenza vorrà punire il suo
comportamento in modo adeguato.
redazione de “Il Bonfa” – responsabile docenti (quello con cui prendersela se non andasse bene qualcosa) prof. Guido Rossi in
collaborazione con il Dirigente Scolastico Arch. prof. Pierangelo Marcalli; hanno collaborato a questo numero Greta Freguia, Yari
Bolamperti, Alessia Fallati, prof. Germano Zurlo, prof. Fabio Vuono, Mattia Bauccio, Claudia Pavan, Ivan Pelizzari, Giacomo Prina,
Samuele Pavia, sig. Nino Chiò, Francesco Rapio, sig.ra Antonella Camerlengo, fonti bibliografiche e internet citate negli articoli di
riferimento, sorrisi, consigli e critiche pertinenti e costruttive. E speriamo di non aver dimenticato nessuno!
STAMPATO IN PROPRIO – Vignale (Novara),
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