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SCHEDE: ALIMENTAZIONE e PATOLOGIE
ALIMENTAZIONE NELL’ANEMIA DI BAMBINI E ADOLESCENTI
L’anemia: cos’è?
Il termine anemia indica la diminuzione del numero dei globuli rossi o dell’emoglobina, dovuta a perdita o
insufficiente produzione di sangue.
Questo termine viene usato impropriamente come diagnosi quando invece determina un complesso di segni e
sintomi. esistono differenti e molteplici forme di anemia, non tutte sono però causate da fattori nutrizionali. tra queste
ultime, quella più comune è l’anemia sideropenica tipica dell’infanzia e dell’adolescenza.
É una forma di anemia cronica caratterizzata da globuli rossi piccoli, pallidi e da una riduzione di ferro.
La carenza di ferro può anche essere causata da un aumento delle richieste da parte dell’organismo, da una
diminuzione del suo assorbimento o da entrambe le cause.
Il fabbisogno di Ferro
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I fabbisogni quotidiani di ferro dipendono, nel modo consueto, dall’età e dal sesso, ma sono particolarmente
elevati nell’infanzia e nelle donne in età fertile, dal momento che le perdite mestruali devono essere prontamente
reintegrate.
Bambini: nei primi mesi di vita, il neonato termina di utilizzare le riserve di ferro accumulate nell’utero. Il deficit
comincia dopo il 6° mese di vita, quando la velocità di crescita va al massimo. Per evitare marcate carenze si
consiglia, se possibile, di allattare il bambino fino al 6 mese di vita, poiché il ferro del latte umano è altamente
disponibile, e d’introdurre nella dieta della nutrice cibi ricchi in ferro come la carne, il pesce, i legumi, le verdure a
foglia verde.
Quando il contenuto nutrizionale non è adeguato alla rapida crescita, questo deficit è un evento frequente durante i
primi due anni di vita. Diventa quindi importante assicurare una corretta assunzione di ferro soprattutto tra i sei e i
dodici mesi di vita, ma anche dopo.
La carenza marziale può provocare conseguenze strutturali a livello cerebrale e/o un ritardo nello sviluppo
psicomotorio.
Lo scopo principale dello svezzamento, infatti, è fornire “ferro”, quindi dobbiamo aggiungere all’alimentazione lattea
anche alimenti di origine animale come la carne.
L’apporto di ferro tra i 6 e i 12 mesi dovrebbe essere di 11 mg/die, che si può raggiungere dando particolare
attenzione alle scelte di alimenti idonei che possano garantire un sufficiente apporto. Per tale ragione i prodotti
speciali per l’infanzia (farine lattee, cereali integrati, latti di proseguimento, omogeneizzati) sono opportunamente
arricchiti in questo minerale.
I bambini da 1 a 3 anni dovrebbero assumere 7 mg/die di ferro attraverso l’alimentazione, e anche per loro, secondo
le linee guida AAP (American Academy of Pediatrics (AAP) 2010, dovrebbe includere latte di crescita arricchito
in ferro, carni rosse, cereali fortificati, verdure e frutta contenenti vitamina C, che ne migliora l’assorbimento, ed
eventualmente secondo il parere del Pediatra, degli integratori.
Nota: i consigli dietetici forniti sono puramente indicativi e possono richiedere adattamenti da parte del Medico sulla base della situazione clinica
individuale.
Autore: dietista Dott.ssa Cinzia Baldo, SS Dietetica e Nutrizione Clinica Istituti Clinici di Perfezionamento, Ospedale dei Bambini V. Buzzi, Milano
Supervisione Scientifica Dott.ssa Maria Letizia Petroni, medico nutrizionista
© Copyright 2011-31-08- OSC Healthcare S.r.l., Bologna Italy
SCHEDE: ALIMENTAZIONE e PATOLOGIE
ALIMENTAZIONE NELL’ANEMIA DI BAMBINI E ADOLESCENTI
Adolescenti: L’anemia da carenza di ferro è la più comune patologia di tipo nutritivo che si incontra durante la
pubertà e l’adolescenza.
Le richieste di ferro da parte dell’organismo, indipendentemente dal sesso, sono le maggiori in assoluto. Sono legate
all’aumento dei muscoli, all’entità dello spazio vascolare, alla massa dei globuli rossi. Le adolescenti possono andare
incontro ad anemia sideropenica con la comparsa del menarca, questo concorre a rendere precario l’equilibrio
marziale. I livelli raccomandati (18 milligrammi al giorno) possono essere raggiunti solo con un consumo idoneo
di carne, pesce, uova, vegetali.
Le adolescenti (ma anche i maschi) che mangiano poca carne e pesce rischiano maggiormente di esaurire le
riserve di ferro e subire gli effetti di questa deficienza. Sebbene queste ragazze sembrino in buona salute, un basso
livello di ferro influisce in modo molto negativo su alcune azioni quotidiane come la capacità di concentrarsi e di
conseguenza, il rendimento scolastico. In Italia, una ragazza su 5 ed un ragazzo su 8 presentano una significativa
carenza di ferro.
Chi segue diete dimagranti mal equilibrate può “demolire” molti tessuti magri come i muscoli e favorire un maggior
assorbimento di nutrienti del tubo intestinale.
Il colore del ferro si riverbera intensamente nella differenza fra carni bianche o rosse: quelle bianche ne contengono
la metà, per le carni bianche sembrava esserci un campione: il tacchino che sopravanzava sia il vitellone che il
manzo pur combattendo ad armi quasi pari con il prosciutto crudo. Oggi in questo animale, probabilmente per la
selezione di razze capaci di produrre da “ferme” grandi quantità di carne, questa ricchezza si è molto ridotta, anche
se ne contiene il doppio del pollo.
Tenendo conto però che le condizioni degli apporti in ferro nella popolazione generale ed in quella giovane in
particolare, non sembrano ottimali, può valere la pena di selezionare il tipo di carni da suggerire al consumo in caso
di anemia sideropenica orientando i consumi verso la “serie rossa”.
A questo proposito, lo scegliere tagli magri e scartare tutto il grasso possibile, non sembra vantaggioso.
Uno studio recente ha evidenziato che se c’è troppo poco grasso nella carne la facilitazione all’assorbimento di
ferro determinato dalle proteine della carne veniva a ridursi, I grassi formerebbero dei complessi più solubili che
giustificherebbero questa differenza di assorbimento. Quindi carni magre ma non troppo per chi deve garantirsi un
buon assorbimento di ferro.
La carne è una risorsa importante nell’ambito dell’equilibrio della struttura alimentare. É importante per l’apporto
qualitativo delle sua proteine, il ferro, lo zinco e alcune vitamine.
In un soggetto anemico è importante non perdere di vista l’intake proteico giornaliero.
Se per motivi di studio o lavorativi il pasto del pranzo e/o della cena non sono completi, cioè si consuma solo un
primo piatto non abbinato al secondo piatto (carne o pesce) o si mangia solo un panino con piccole quantità di salumi
o formaggi può accadere che l’apporto proteico giornaliero non sia ottimale.
Questa abitudine protratta nel tempo può determinare una riduzione del metabolismo basale ma può essere associato
anche ad un apporto di ferro sub ottimale. É consigliato quindi, per chi ha problemi di anemia, consumare sempre
un secondo piatto a base di carne o pesce o legumi ad ogni pasto.
Nota: i consigli dietetici forniti sono puramente indicativi e possono richiedere adattamenti da parte del Medico sulla base della situazione clinica
individuale.
Autore: dietista Dott.ssa Cinzia Baldo, SS Dietetica e Nutrizione Clinica Istituti Clinici di Perfezionamento, Ospedale dei Bambini V. Buzzi, Milano
Supervisione Scientifica Dott.ssa Maria Letizia Petroni, medico nutrizionista
SCHEDE: ALIMENTAZIONE e PATOLOGIE
ALIMENTAZIONE NELL’ANEMIA DI BAMBINI E ADOLESCENTI
Fare sport fa bene alla salute, ma soltanto se non si eccede e se all’esercizio fisico si aggiunge un’alimentazione
sana, equilibrata e proporzionata agli sforzi a cui si sottopone l’organismo, soprattutto quando è in crescita.
Alcuni sforzi eccessivi, come il praticare ginnastica più del necessario magari come metodo di controllo del peso,
aumentano il fabbisogno di ferro che – se non soddisfatto - può portare a veri e propri casi di anemia.
Se lo sport viene praticato a livello agonistico, è opportuno che il Pediatra e/o il Medico Sportivo diano indicazioni
precise sull’alimentazione più idonea per mantenere l’equilibrio psicofisico del corpo.
Raccomandazioni dietetiche per prevenire la carenza di ferro:
Per una sana alimentazione quotidiana, non bisogna solo valutare la quantità necessaria di ferro, ma anche assicurarsi
di mettere l’organismo nelle condizioni ideali per utilizzarlo. Il ferro contenuto negli alimenti di origine animale (ferro
eme) viene assorbito meglio di quello proveniente da fonti non animali, come i cereali e i vegetali (ferro non-eme).
Il corpo umano assorbe circa il 25% del ferro contenuto in carne, pesce e pollame.
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ATTENZIONE: per dare all’organismo la possibilità di fare il pieno di ferro, bisogna accostare gli alimenti in modo
giusto nella dieta. Se il ferro viene unito alla vitamina C o al rame, viene assorbi­to con maggiore facilità, mentre se
il ferro è associato ai tannini (sostanze ampiamente diffuse nel regno vegetale, nel te, nel caffè, nel cioccolato, nel
vino) più difficilmente l’organismo riesce a sfruttarlo.
Anche l’eccesso di fibre, presenti nei cereali integrali, produce questo effetto.
La vitamina C potenzia l’assimilazione del ferro: conviene quindi condire le verdure con qualche goccia di limone. In
generale, poi, l’assorbimento del ferro è influenzato positivamente da tutti gli alimenti che, stimolando le secrezioni
dello stomaco, contribuiscono a mantenere elevata l’acidità dell’ambiente digestivo. In questo senso, può essere
consigliabile l’uso delle erbe aromatiche (capaci di stimolare le secrezioni gastriche) per insaporire carne e pesce,
che costituiscono ottime fonti naturali di ferro.
L’assorbimento di ferro proveniente da cereali, verdura, frutta è quindi notevolmente minore ma aumenta se sono
assunti insieme a:
l Vitamina C, presente negli agrumi, uva, kiwi, peperoni, pomodori, cavoli, broccoli, lattuga che è in grado di
aumentare l’assimilazione del ferro “non eme”. (es. pasta e broccoletti, verdura condita con limone, macedonia
con succo di limone)
l La cisteina presente nella carne e nel pesce che è in grado di far assorbire di 2 o 3 volte in più il ferro “non eme”
presente nella verdura. (es. accompagnare sempre un secondo di carne con un ottimo contorno di verdura)
l La vitamina A, il complesso B, il rame, il manganese sono necessari per un completo assorbimento del ferro.
Abbinare per esempio gli spinaci ai molluschi e ai legumi, che forniscono molto rame, oppure al succo di limone o
con spremute e kiwi, è un’ottima soluzione per aiutare l’organismo ad assorbire facilmente il ferro contenuto nelle
verdure.
Nota: i consigli dietetici forniti sono puramente indicativi e possono richiedere adattamenti da parte del Medico sulla base della situazione clinica
individuale.
Autore: dietista Dott.ssa Cinzia Baldo, SS Dietetica e Nutrizione Clinica Istituti Clinici di Perfezionamento, Ospedale dei Bambini V. Buzzi, Milano
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ALIMENTAZIONE NELL’ANEMIA DI BAMBINI E ADOLESCENTI
Esempio Pratico:
Per i piu’ piccoli
Colazione:
• latte di crescita e cereali arricchiti di ferro
Spuntino:
• Spremuta d’arancia addolcita con un cucchiaino di miele oppure un frutto oppure 2 fette biscottate ai cereali
con un cucchiaino di marmellata, magari fatta in casa. Pranzo: Pasta o riso con legumi, verdura cotta o cruda
mista condita con olio extravergine d’oliva e succo di limone, pane e un frutto
Merenda:
• yogurt o una monoporzione di Grana Padano DOP
Cena:
• passato di verdura, carne o pesce al forno, verdura a foglia verde cotta condita con olio extravergine e succo
di limone, un panino, un frutto.
Prima di dormire, solo se espressamente consigliato dal Pediatra, un bicchiere di latte di crescita tiepido con un
cucchiaino di miele.
Adolescenza momento critico, anche per il rapporto con il cibo
L’adolescenza è un’età delicata. Un periodo in cui gli adolescenti si trovano ad affrontare una difficile crescita
psicologica, sono più “sensibili” all’influenza dei modelli e delle modelle proposti dai mass media, e la rapida crescita
del corpo rende i fabbisogni nutrizionali particolarmente elevati.
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Regole da seguire tutti i giorni
Mai saltare la colazione:
• 200 g di latte intero o di yogurt intero + 30 grammi di muesli + 1 frutto
(250 g se parzialmente scremato o 2 yogurt magri + 4 fette biscottate arricchite e 1 frutto)
Spuntino:
• a metà mattina una spremuta d’agrumi o 1 Kiwi o una monoporzione di Grana Padano DOP
Merenda:
• scegliere una variante dello spuntino
Pane e condimenti: ogni giorno sono concessi 5/6 cucchiaini di olio extravergine di oliva, 1 panino meglio se
integrale.
Sia a pranzo che a cena è bene prevedere la presenza di pasta o riso (più abbondante a pranzo magari senza pane
e viceversa per la cena) + un secondo piatto (o in alternativa un piatto unico) + verdura e frutta.
Nota: i consigli dietetici forniti sono puramente indicativi e possono richiedere adattamenti da parte del Medico sulla base della situazione clinica
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ALIMENTAZIONE NELL’ANEMIA DI BAMBINI E ADOLESCENTI
Per i secondi, la frequenza potrebbe essere indicativamente la seguente:
4 volte alla settimana carne, alternando i vari tipi e dando la preferenza ai tagli magri di carni rosse,
4 volte alla settimana pesce,
2 volte legumi (insieme alla pasta o al riso, come piatto unico),
2 volte bresaola o prosciutto crudo o cotto sgrassati,
1 volta formaggio,
1 volta uova.
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Nel caso di persistente stanchezza o di difficoltà di concentrazione nello studio è consigliabile rivolgersi al Medico
che potrà ordinare eventuali esami per accertare una carenza di ferro e prescrivere eventuali integrazioni.
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Autore: dietista Dott.ssa Cinzia Baldo, SS Dietetica e Nutrizione Clinica Istituti Clinici di Perfezionamento, Ospedale dei Bambini V. Buzzi, Milano
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