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Cineteatro Stella
via Pezzotti 53 - 20141 Milano
JERSEY BOYS
Regia:
Scenegg.:
Fotografia:
Costumi:
Scenografia:
U.S.A. 2014
Clint Eastwood
Rick Elice, Marshall Brickman dal loro musical omonimo
Tom Stern
Montaggio: Joel Cox, Gary Roach
Deborah Hopper
Musica:
Bob Gaudio
James J. Murakami
Durata:
134’
INTERPRETI:
John Lloyd Young (Frankie Valli) Erich Bergen (Bob Gaudio)
Michael Lomenda (Nick Massi) Vincent Piazza (Tommy Devito) Christopher Walken (Angelo
'Gyp' De Carlo) Mike Doyle (Bob Crewe) Renée Marino (Mary Delgado) Freya Tingley
(Francine) Eric Piccininni (Lorraine)
IL REGISTA
Clint Eastwood (San Francisco – 31.5.1930). Attore in film e serial
televisivi (Rawhide), 'spaghetti western' (Per un pugno di dollari, Per qualche dollaro in più,
Il Buono, il Brutto, il Cattivo), bellici (Dove osano le Aquile), polizieschi (la serie Dirty
Harry/Ispettore Callaghan). Esordio come regista dal 1974 con Una calibro 20 per lo
specialista seguito, tra gli altri, da Honkytonk Man (‘83), Il cavaliere pallido (‘85), Bird
(‘88), Cacciatore bianco, cuore nero (‘90), Gli spietati ('92), Un mondo perfetto (‘93), I ponti
di Madison County (‘95), Potere assoluto ('96), Mezzanotte nel giardino del bene e del male
(‘97), Space Cowboys (2000), Debito di sangue (2002), Mystic River (2003), Million Dollar
Baby (2004), Flags of Our Fathers e Lettere da Iwo Jima (2006), Changeling (2007), Gran
Torino (2008), Invictus (2009), Hereafter (2010), Jersey Boys e The Sniper (2014).
IL FILM
Quattro giovanotti dalla parte sbagliata del New Jersey si uniscono per
formare il gruppo musicale icona degli anni 60, The Four Seasons: da un fortunato musical di
Broadway un Eastwood musicale (ma non è un esordio) in un nuovo racconto della sua
America.
LA CRITICA
“Se Scorsese racconta e in certo modo celebra la rapacità, gli 'animal
instincts', l'arte della truffa, Eastwood canta l'amicizia, la lealtà, il senso di comunità, insomma i
vecchi valori. Con accenti molto convincenti proprio perché sa dal primo momento che quei
valori verranno calpestati. Qualcuno lo troverà facile e nostalgico, invece è acuto e molto
personale (in una scena, su un televisore, fa ironicamente capolino il giovane Clint in
Rawhide)."
(F. Ferzetti – Il Messaggero)
“Da sempre Eastwood 'non può staccare gli occhi' dagli Stati Uniti, spesso mettendone in luce
le contraddizioni e le ambiguità, concedendo però ai suoi protagonisti la possibilità di redimersi
e di guardare il futuro con speranza.
Con Jersey Boys, adattamento dell’omonimo musical, racconta l’adolescenza piena di slanci e
entusiasmi dell’America post-bellica e la sua perdita dell’innocenza nel corso gli anni ’60.
Come viene detto da uno dei protagonisti all’inizio del film «per dei ragazzi del Jersey le
possibilità erano tre: o andare soldato e farsi ammazzare, o affiliarsi alla mafia e farsi uccidere,
o diventare famosi: noi ne avevamo due su tre.”
(G. Zerbinati – Cineforum)
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