L`osteopatia forma di medicina meccanica manuale

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L`osteopatia forma di medicina meccanica manuale
L’osteopatia forma di medicina meccanica manuale
A cura del Dottor SERGIO PASCOLO
Definizione :” l’osteopatia è una medicina manuale meccanica.”
Analizzando i termini :
- medicina : si occupa di trattare le persone affette da una “perdita di mobilità”
non solamente in senso articolare ma anche a livello dei movimenti viscerali e
cranio-sacrali. E’ una forma di medicina perché attraverso le sue tecniche stimola
e riequilibra organi ed apparati non solo schelettrico ma anche, gastroenterologico, uro-genitale, etc. che sono notoriamente di interesse più
esclusivamente medico.
- Manuale : usa infatti accurate metodologie diagnostiche e cliniche complesse
non che numerose tecniche che sono esclusivamente manuali.
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Meccanica : è una forma di medicina meccanica appunto perché si occupa
dell’aspetto meccanico delle varie forme patologiche e soprattutto disfunzionali
che affliggono tutte le superfici di scorrimento dei vari organi ed apparati.
Cosa tratta l’Osteopata
Tutti i dolori scheletrici del corpo umano siano essi causati da patologie che da
disfunzioni del movimento
1) A livello scheletrico: lombalgie, cervicalgie, algie articolari in tutto il sistema
scheletrico ( spalla es. conflitti subacromiali), gomito (epicondiliti), algie
muscolari ( miositi, tendinite, pubalgie), cefalee muscolo-tensive, etc., si
usano tecniche strutturali che ridanno mobilità alle articolazioni
2) A livello viscerale disfunzioni e algie per cause “meccaniche”: dispepsie (
difficoltà di digestione), irregolarità o gonfiori intestinali, problematiche urogenitali (incontinenze urinarie da forzo, dismenorree, dolori mestruali),
cicatrici post-operatorie addominali o toraciche che creano dolori o disturbi
vari, si usano tecniche viscerali.
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3) Sindromi postraumatiche: dolori o disfunzioni ( es. vertigini, acufeni,
rachialgie, cefalee o dolori in genere) dopo un trauma scheletrico importante
con o senza lesione ossea ( colpo di frusta, cadute sul coccige o sulla colonna
in genere, traumi al bacino), si usano tecniche cranio-sacrali
4) Ambito pediatrico: sindrome da trauma da parto ( anomalie di struttura
cranica, disturbi dei 12 nervi cranici dai frequenti rigurgiti, alle coliti, dai
leggeri strabismi all’insonnia. Per lo più si usano tecniche cranio-sacrali
Premessa generale
Siamo portati sempre a pensare che il termine “ Medicina “ debba sempre
significare curare le persone per i loro vari mali usando i farmaci. Sicuramente non è
cosi’, oggi molti tipi di cura, annoverata tra le forme di pratiche mediche ufficiali,
sono inequivocabilmente considerate medicina, pensiamo solo alla chirurgia classica
con i suoi grandi passi in avanti degli ultimi anni, alle incredibili e numerose forme di
endoscopie non invasive dalle laparoscopie alle coronario-plastiche per mirate
indagini interne e cura mini-invasiva ma anche alle cure preziosissime per le
neoplasie come le radioterapie.
Questo concetto vale sicuramente per tutte quelle forme di terapia che non usa
prodotti chimici come tutte le cosi’ dette “Medicine non convenzionali” che,
nonostante quello l’opinione comune del mondo medico, lo stesso Ordine dei
Medici d’Italia ha sottoscritto, qualche anno fa, l’impegno a regolamentare tutta
questa materia. In sostanza andranno presi in seria considerazione dei percorsi
adeguati e riconosciuti dallo stato per dare dignità giuridica a pratiche mediche già
individuate in altri paesi europei e non solo. Ci riferiamo per esempio a : omeopatia,
fitoterapia, omotossicologia, agopuntura ed anche all’Osteopatia.
Medicina disfunzionale: la questione di fondo comunque che accomuna molte
forme di medicina in una visione non solo “interventista” è la diagnosi. Si la diagnosi
non è scontata, l’errore spesso in buona fede è che la visione medica contempla la
malattia come un sopraggiungere di eventi patologici che creano danno dei tessuti o
alterazioni come l’infiammazione che per sua natura è solamente una reazione ad
insulti generici e i più svariati come traumi, aggressioni chimiche, batteriche,virali,
etc. Non ci si pone quasi mai in un’ottica “funzionale” spesso gli organi, i tessuti e i
grandi sistemi del corpo umano “funzionano male” ma non sono malati.
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E’appunto il caso dell’Osteopatia che si occupa di problematiche disfunzionali di
tutti i tessuti del corpo considerati “struttura”, non solo l’apparato scheletrico (ossa,
muscoli ed articolazioni) ma la parte strutturale, connettivale degli organi ed il
complesso del sistema nervoso con il suo rivestimento della dura madre ( la parte
esterna delle tre meningi).
La meccanica del corpo umano è una delle funzioni più complesse e “vitali”per tutti
noi, “il movimento è vita e la vita è movimento”, quando il movimento dello
scheletro si riduce troppo noi siamo in serio pericolo di vita.
Se siamo tutti d’accodo su questo principio è fondamentale capire che tutti i
movimenti sono garantiti dalle tre componenti corporee citate sopra: lo scheletro,
tutti i tessuti strutturali degli organi interni e dal sistema nervoso non sono come
funzione nervosa ma anche come componente strutturale in quanto tale. Insomma
il movimento umano si può svolgere correttamente ed in salute se queste tre
componenti sono in equilibrio ed in salute.
Ma cosa c’entrano gli organi interni? Lo spieghiamo con un esempio: il fegato è un
organo metabolicamente fondamentale ma è anche una massa viscerale “rigida”
che trova spazio nell’addome e che si deve muovere quando tutto il corpo si muove.
Se per qualche motivo c’è un impedimento al suo movimento quanto meno le coste
e tutto il sistema scheletrico si deve adattare al “non movimento” riducendo ed
adattandosi con piccole e grandi blocchi scheletrici per ottemperare alle tre grandi
necessità dell’organismo : non avere male, spendere meno energia possibile ed
avere un buon confort generale. Le cause di tali limiti del movimento dei visceri
sono sostanzialmente tre: grossi spasmi viscerali degli organi con una grossa
componente muscolare ( es. stomaco ed intestino), rigidità date da piccoli
abbassamenti di alcuni organi ( es. reni) e rigidità delle superfici di scorrimento degli
organi stessi dovute a infiammazioni, infezioni o cicatrici chirurgiche.
Osteopatia e blocchi scheletrici: in origine, parliamo alla fine del 1800 l’osteopatia si
è occupata in realtà soprattutto di blocchi scheletrici disfunzionali. Causa piccoli
traumi o degenerazioni dovute all’età, lo scheletro ed in particolare la colonna
vertebrale subisce delle piccole limitazioni che bloccano il movimento tra le ossa
stesse ma bloccano soprattutto il flusso delle informazioni che passano dalle radici
dei nervi che escono dalla colonna stessa. Si può dire quindi che un blocco di
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informazioni dal centro ( cervello) alla periferia ( muscoli) limiti e “indurisca” lo
scheletro tanto non solo da ridurre il movimento scheletrico ma anche il flusso di
informazioni che arrivano ai muscoli e guarda caso anche agli organi e perché no al
sistema vascolare.
Ecco che il cerchio si chiude. Una disfunzione della colonna vertebrale può influire
sul movimento dello scheletro in toto ed anche sul movimento dei visceri stessi e
sulla loro funzione in particolare perché ad essere limitato non sarà solo il
movimento scheletrico sicuramente vitale per tutte le funzioni corporee ma sarà
limitata anche la funzione che il sistema nervoso periferico che veicola le
informazioni che si definiscono “trofiche” che il sistema nervoso quello cosi’ detto
vegetativo in particolare manda in periferia.
Traumi e sistema nervoso parlare della funzione del sistema nervoso è davvero
complesso ed evidente non solo per gli addetti ai lavori. L’osteopatia si occupa delle
conseguenze dei traumi e delle loro conseguenze funzionali sulla “ massa” sistema
nervoso sia esso emisferi cerebrali che midollo spinale spinale. Due le cause
traumatiche più importanti: i traumi da parto e i traumi cranici o sulla colonna
vertebrale in età adulta. Il parto è quasi sempre un evento traumatico e il bambino
può avere delle “deformazioni” sulla struttura del cranio e della colonna che il più
delle volte si risolvono in pochi giorni ma che spesso non solo rimangono
visivamente ma riducono lo scorrimento dei dodici nervi cranici ( situati nella base
cranica, occipite e sfenoide) che come abbiamo detto per quello spinali alterano il
flusso delle informazioni producendo molti disturbi: leggeri strabismi, male
occlusioni dentarie, problemi di deglutizioni e fonazione, irritabilità gastriche ( nervo
vago) etc. Per i traumi spinali o scheletrici in generale il meccanismo disfunzionale
è legato ad un accumulo di energia potenziale nello scheletro che riduce come già
detto sopra lo scorrimento dei nervi spinali e quindi le informazioni periferiche con
conseguenti algie scheletriche che non si risolvono col tempo. L’esempio più
comune è quello del colpo di frusta cervicale, con l’aumento degli incidenti stradali
osserviamo molti pazienti che lamentano dolori, vertigini, calo temporaneo della
vista, acufeni, formicolii agli arti inferiori etc. Questa sintomatologia è da riferirsi a
questi problemi di piccole compressioni dei nervi cervicali in questo caso anche e
soprattutto in assenza di lesioni ossee visibili con radiografie o RNM.
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Che tipo di percorso deve fare l’Osteopata
L’Osteopata per definirsi tale in Italia deve avere i seguenti titoli: o laurea in
medicina e chirurgia o in fisioterapia a cui farà seguito la formazione osteopatica che
consta di 6 anni part-time per circa 6 settimane all’anno per un monte ore di circa
2000 totali. Tesi finale e tirocinio pratico presso colleghi.
Considerazione finale
L’Osteopatia per quanto fin ora è una forma di medicina che non è in alcun modo in
antitesi con la medicina classica, anzi chi afferma o è in malafede o ha eccessivi
interessi di parte. In altri paesi come Inghilterra, Stati Uniti d’America l’Osteopata è
un laureato in ambito sanitario come tutti gli altri
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